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LA MIA ANIMA HA SETE DI TE? IL RITIRO Quaresima 2012

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LA MIA ANIMA HA SETE DI TE?IL RITIRO

Quaresima 2012

SAMARITANA: Raccontami la notte, la notte senza luna né stelle appese in cielo, senza togliere il buio.Raccontami il tempo, questo tempo che mi rincorre come un animale feroce, che mi raggiunge, mi afferra per la gola e mi soffoca.Raccontami il giorno, un giorno che si smarrisce tra l’abitudine e la guerra contro gli altri... contro me stessa. Raccontami gli errori, gli errori che fanno male, quelli che non ti perdonano... e io impietrita a credere che tutto sia già finito.

La samaritana e il suo cuore

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Vivo, perché respiro... ma il presente é la mia punizione... perché se mi sveglio di notte, fuori c’é buio e se esco di casa di giorno, quel buio mi rimane dentro a coccolare le mie paure, le mie bugie, il mio non fidarmi più di niente, di nessuno, né del cielo né della terra... e neanche di me.E la luce è solo un miraggio, un messaggio in una bottiglia dispersa tra le correnti di un oceano lontano... troppo lontano per bagnare il mio deserto.

A che serve pregare e dire “Signore, tendi l'orecchio, rispondimi, perché io sono povero e infelice. Custodiscimi perché sono fedele” -quando ho già venduto la mia anima?Mi nascondevo nella notte per fuggire e poi la notte è diventata la mia ossessione, la mia malattia... perché mi fece sua prigioniera... e io la lasciai fare.

Video: “Sono io”

Giovanni 4, 5-26

NARRATORE:Gesù giunse a una città della Samaria chiamata Sicar, v i c i n a a l t e r r e n o c h e Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di

Dammi da bere

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Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua.

GESÙ:«Dammi da bere».

SAMARITANA:«Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?».

NARRATORE:I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.

GESÙ:«Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: «Dammi da bere!», tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva».

SAMARITANA:«Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».

GESÙ:«Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà

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più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna».

SAMARITANA:«Signore, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».

GESÙ:«Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui».

SAMARITANA:«Io non ho marito».

GESÙ:«Hai detto bene: «Io non ho marito». Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero... Credimi, donna, viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».

SAMARITANA:«So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa».

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GESÙ:«Sono io, che parlo con te».

NARRATORE:Quel giorno la donna lasciò la sua brocca, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?».

Così lei tornò a casa, scalza e finalmente libera... portando in giro il suo cuore e le sue parole furono il suo canto nuovo:

SAMARITANA:

“Mi credevo spacciata, una cosa persa... una vita da buttare via... No, non è finita... lo so... adesso. Gliel’ho letto negli occhi quando mi ha fissata... quando mi ha amata e mi ha salvata. Io, da tutti derisa e giudicata. Io, costretta a nascondermi e a scivolare come un’ombra fra le vie affollate e le case. Io, braccata dal passato e infangata dal

Finalmente libera...

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presente. Io, condannata dalla gente prima ancora che dal mio peccato. Io, lacerata da lingue taglienti come pugnali. Io, viva fuori e morta giù nell’anima. Ma è bastato il suo sguardo perché mi risvegliassi dal torpore e con occhi da bambina ricominciassi a guardare il cielo oltre la linea dell’orizzonte e a credere che lassù qualcuno volesse darmi un’altra possibilità.Nei suoi occhi, mentre mi fissava, ho visto uno spiraglio di luce, una luce bellissima, una luce nuova. Nelle sue parole ho trovato quella speranza che da tanto tempo cercavo, il perdono di cui avevo bisogno... per essere finalmente libera”.

Oltre le stelle

Noi siamo qui, e mi chiedo: perché? Che cosa ne faremo di questo tempo? Lo so, è Quaresima, quindi da qualche parte sta scritto che un ritiro ci deve stare per forza... NON SI SCAPPA!!! Ma, mi chiedo: cosa vogliamo veramente? Cosa ci aspettiamo da questa manciata di ore? E soprattutto, è sveglio il nostro cuore o sta già sbadigliando proprio come, a volte, sbadiglia la nostra vita tra le mille cose che facciamo? Stiamo davvero cercando qualcosa... Qualcuno? Abbiamo ancora sete?

Vedete, da quando ho scelto di gettare il mio cuore e, con esso, tutti i miei giorni, in questa avventura grande

Hai ancora sete di Lui?

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com’è grande il mondo e forse ancor di più, ho capito di essere qui solo di passaggio. Per quanto tempo ancora starò sul molo di questo porto che oggi si chiama San Luca? Non lo so... So soltanto che il mio immenso desiderio, quello che adesso mi sta spingendo a muovere

le dita freneticamente sulla tastiera di questo computer, è solo uno: che ciascuno di voi prenda il largo non in un mare qualunque, lasciandosi trasportare da questa o da quella corrente. Desidero che seguiate i l Signore passo dopo passo, proprio come quando, da piccolo, giocavo a calpestare le orme che qualcuno aveva lasciato impresse sul bagnasciuga e che le onde del mare, per q u a n t o p r o v a s s e r o a spingersi in avanti, non

riuscivano a cancellare. “Tu sei la mia bellezza, il senso di ogni senso”: sogno che queste non siano solo le parole di una canzone ascoltata distrattamente, bensì il grido della vostra fede... una fede forte, coraggiosa, che non si lascia appendere ad un interruttore “wake - sleep”... Perché la fede non è un qualcosa da accendere o spegnere a seconda delle circostanze! Sogno che, oltre che a guardare in avanti, sappiate puntare lo sguardo in alto e lì scoprire il cielo meraviglioso che Dio ha disegnato per voi. Sogno che, nei giorni in cui cadrete e vi sentirete con il

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sedere per terra, troviate in Dio la forza per rialzarvi e credere ancora che questa vita sia un’opportunità da vivere fino in fondo... fino alla fine! Sogno che quel “Padre, sia fatta la tua volontà” non sia soltanto una preghiera da balbettare a memoria. Perché Dio non è un miraggio... Perché Dio non è un pensiero astratto... Dio è, piuttosto, un mendicante... sempre con la mano tesa non per chiedere ma per dare. Hai ancora bisogno di Lui? Hai ancora sete di Lui?

Segno: la cannucciaTi penso e cambia il mondo

Di cosa hai sete? Di cosa è che non puoi fare a meno? Qualcuno, per farmi contento, potrebbe subito ripetere a pappagallo: “Ho sete di Dio”. Ma è veramente così? Dio è davvero quel “qualcuno” di cui non possiamo fare a meno per vivere? Forse è così... a parole! Ma nei fatti? Quante volte ci sorprendiamo a barattarlo con altre “acque” di passaggio?

“Devo suonare”... cioè “ho sete di chitarra, batteria, concerti, applausi, soldi, ammirazione”... e stiamo sempre lì: Dio verrà dopo!

Ad un passo dalla Sorgente

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“Devo dormire... ho sete di sonno, specialmente la domenica mattina quando finalmente non ho scuola”... e stiamo sempre lì: Dio verrà dopo!“Devo andare a fare shopping... ho sete di giri e di chiacchierate con le mie amiche... Ho sete di pallone e di partite da vedere”... e stiamo sempre lì: Dio verrà dopo!“Devo studiare... Devo lavorare... Oppure oggi ho semplicemente sete di non fare niente”... e stiamo sempre lì: Dio verrà dopo!Dio, non ne possiamo fare a meno... ma sta sempre in fondo alla lista! E non parlo soltanto delle nostre pagine d’agende stracariche di impegni. A volte Dio sta in fondo alla lista dei nostri atteggiamenti, dei nostri sentimenti, del nostro guardare il mondo... del nostro guardarci! È proprio così, a volte Dio sta in fondo alla lista del nostro essere. In che senso? Di certo Dio non vuole che tu non vada a suonare, che non te ne stia a chiacchierare con gli amici, che non resti a casa a studiare o a guardare la partita di pallone, né con gli occhi inco l l a t i a i messagg i d i Facebook... Ma... quanto “Dio” entra nelle cose che fai? Già, mi sono posto questo dubbio quando mi sono trovato davanti a ragazzi e ragazze splendidi durante gli incontri... sempre pieni di buoni propositi, sempre con le risposte giuste in tasca. Poi li

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vedi nelle chat, o per strada, o in un campetto di calcio e ti chiedi: “Ma sono gli stessi di prima? Quelli che parlavano di misericordia... di pace... di amore?”. La verità è che davvero siamo fragili. Cerchiamo la sorgente dell’Amore, ci avviciniamo al pozzo di Dio... e quando siamo lì ad un passo, chissà perché, affondiamo la cannuccia dentro altre brocche. E ogni brocca ha il suo nome.Per essere ancora più concreti: dalla sorgente di Dio di certo sgorga l’acqua dell’amore, della pace. È lì che sto affondando la mia cannuccia quando, puntuale, allo scattare del ritiro c’è già lo spauracchio della divisione nelle camere ed io lì ha implorare ad occhi chiusi: “No... con quello no! No, per carità... con quella no!”? Dove affondo la mia cannuccia?Dalla sorgente di Dio di certo sgorga l’acqua della misericordia. È lì che sto affondando la mia cannuccia quando un amico mi volta le spalle e mi ferisce? Dove affondo la mia cannuccia?Dalla sorgente di Dio di certo sgorga l’acqua dell’umiltà. È lì che sto affondando la mia cannuccia quando qualcuno o qualcosa scatena in me il fuoco dell’orgoglio, della prepotenza? Dove affondo la mia cannuccia?

Giovanni 7, 37-39

Nell’ultimo giorno, il grande

giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce:

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“Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”.

Ora

Nel Nord Africa, un missionario, fu sorpreso dal curioso comportamento di un beduino. Ogni tanto l'uomo si stendeva per terra, lungo e disteso sul terreno, e premeva l’orecchio contro la sabbia del deserto. Meravigliato, il missionario gli chiese: “Che cosa fai?”.Il beduino si rialzò e rispose: “Amico, ascolto il deserto che piange. Piange perché vorrebbe essere irrigato... Perché vorrebbe essere un giardino.

(Bruno Ferrero)

Anche la samaritana portava con sé un deserto immenso perso nel suo pianto che nessuno voleva ascoltare... forse, neanche lei stessa.

Alla ricerca della sorgente

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La donna, così, irrompe sulla scena e lo fa a mezzogiorno... Un orario insolito per andarsene in giro con una pesante brocca. Immaginate cosa voglia dire camminare con un coccio di creta pieno d’acqua sulla testa sotto un sole cocente. Tutte le altre donne del

paese si recavano al pozzo in orari più umani... lei no!!! Perché? La donna era una peccatrice, una poco di buono. Quindi, per sfuggire agli sguardi maliziosi e invadent i del la gente, andava al pozzo quando era sicura di non trovare nessuno. Il suo peccato era diventato la sua cella di isolamento! Ma c’è un momento, un istante ben preciso nella

vita in cui inaspettatamente tutto cambia. Quel giorno, infatti, un uomo stava lì e aspettava proprio lei! La attendeva per una buona... per un’ottima ragione.

Quale?

«Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno»: cosa vuol dire, Gesù con queste parole? Qual potrebbe essere la differenza tra l’acqua che non

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disseta mai completamente e quella promessa da Gesù?

Cosa racconta al tuo cuore la storia della samaritana?

Gesù anche oggi continua a mendicare e aspetta te... Certo non c’è un pozzo qui accanto... ma c’è la tua sete ed è alla tua sete che Gesù vuole parlare.

Hai mai vissuto momenti di aridità... attimi, giorni nei quali la tua vita ti è sembrata un deserto?

Cos’hai fatto? Chi hai cercato? Chi hai ascoltato?

Di cosa senti veramente di avere sete? Quali sono le sorgenti alle quali sosti per riprendere vita? Cosa o chi disseta veramente la tua vita e, con essa, il tuo desiderio di felicità?

Hai sete di Dio? Cosa vuol dire, nel concreto , per te “avere sete di Dio”?

Ti sei mai sentito appagato da Gesù?

La sete di Cristo spinge ad aver sete di cose buone: quali possono essere per te in questo

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momento di conversione le cose buone che il Signore vuole da te e per te ?

Signore, ti scrivo dal mio deserto...

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Preghiera della notte

Canto…

DON MARCO Ci disseti, Signore, con la Tua AcquaTUTTI Ci disseti, Signore, con la Tua AcquaDON MARCO Sei tu, Signore, la fonte dell’acqua vivaTUTTI Ci disseti, Signore, con la Tua Acqua.

DON MARCO Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.TUTTI Ci disseti, Signore, con la Tua Acqua.

Salmo 41

Come il cervo anelaalle sorgenti delle acque,così l’anima mia sospira a te, Dio.Ha sete l’anima mia del Dio vivo.Quando verrò e mi presenteròdavanti al volto del mio Dio?O fonte di vita, vena d’acqua viva,quando verrò dalla terra desertasenza strade e senz’acque,alle acque della tua dolcezza, per vedere la tua potenzae la tua gloriae saziare con le acque della tua misericordiala mia sete?Ho sete, Signore, sorgente di vita, dissetami.

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Giovanni 4, 37-39

Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa,

Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno».

Alla tua sorgenteSignore Gesù,

aspettaci al pozzo, nell’ora provvidenziale che scocca per ognuno.

Presentati e parlaci per primo,tu mendicante ricco dell’unica acqua viva.

Distoglici, pian piano, da tanti desideri,da tanti amori effimeri che ancora ci trattengono.

Sciogli l’indifferenza, i pregiudizi,i dubbi e le paure, libera la fede.

Scava in noi il vuoto, riempilo di desiderio.Fà emergere la sete,

attraici con il tuo dono.Dilata il nostro cuore, infiammane l’attesa.

Dà nome a quella sete che ci brucia, 17

senza che sappiamo chiamala con il suo vero nome.

Riportaci in noi stessi, nel centro più

segreto dove nessun altro giunge.

Amen

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Preghiera del mattino

Canto…

DON MARCO Al sorgere del sole mi ricordo di te, Signore.TUTTI Al sorgere del sole mi ricordo di te, Signore.DON MARCO Tu sei il mio aiutoTUTTI Mi ricordo di te, Signore.

DON MARCO Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.TUTTI Al sorgere del sole mi ricordo di te, Signore.

Salmo 62

TUTTI:Dall'aurora io cerco tefino al tramonto ti chiamoha sete solo di tel'anima mia come terra deserta

Solista:Non mi fermerò un solo istantesempre canterò la tua lodeperché sei il mio Dioil mio riparomi proteggeraiall'ombra delle tue ali.

TUTTI:Dall'aurora io cerco tefino al tramonto ti chiamoha sete solo di tel'anima mia come terra deserta

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Solista:Non mi fermerò un solo istanteio racconterò le tue opereperché sei il mio Diounico benenulla mai potràla notte contro di me.

TUTTI:Dall'aurora io cerco tefino al tramonto ti chiamoha sete solo di tel'anima mia come terra deserta

Luca 24, 28-33

Quando furono vicini al villaggio dove erano

diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme

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TUTTI

È toccato anche a me, Gesù:un giorno ti ho incontrato come un povero, come un assetato, come un viandante stanco che chiede aiuto.Hai dovuto vincere le mie reticenze,i miei sospetti ed i miei dubbi per offrirmi una possibilità nuova:un’acqua che zampilla per la vita eterna.Un po’ alla volta tu mi hai aperto gli occhi sulla mia esistenza, mi hai fatto riconoscere i miei fallimenti e le mie ferite, i miei peccati e le mie infedeltà. Ho cercato di resisterti, ho accampato discussioni fatte apposta per guadagnare tempo. Ma tu mi hai condotto all’essenziale, a quello che conta veramente... È toccato anche a me, Signore, ad uno dei pozzi della storia di incontrarti e di riconoscerti come il Salvatore, come l’Unico capace di colmare la mia sete più profonda.Aspettaci, Signore, al pozzo del convegno, nell’ora provvidenziale che scocca per ognuno. Presèntati e parlaci per primo, tu mendicante ricco dell’unica acqua viva. Distoglici, pian piano, da tanti desideri, da tanti amori effimeri che ancora ci trattengono. Sciogli l’indifferenza, i pregiudizi, i dubbi e le paure, libera la fede. Scava in noi il vuoto, riempilo di desiderio.

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Da’ nome a quella sete che dentro ci brucia, senza che sappiamo chiamarla con il suo vero nome. Riportaci in noi stessi, nel centro più segreto dove nessun altro giunge.Tra le dure pietre dell’orgoglio, il fango dei compromessi, la sabbia dei rimandi, scava tu stesso un varco al tuo Santo Spirito.

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Video: L’ora del buio

Giovanni 19

S tavano presso la

c ro c e d i G e s ù s u a madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e

Il dramma più assurdo

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lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio! ”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre! ”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto! ”. E, chinato il capo, spirò.

Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne

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perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

8 luglio 2007

L'hanno staccato dalla croce appesa a una parete della scuola. Cristo, con le braccia allargate, morto. L'hanno percosso e insultato, riprendendo la scena con i telefonini. Poi messa in rete, con l'ultima novità mediatica: la YouTube, un incentivo alla creatività, nel bene e nel male. «Finiscilo, finiscilo! A morte, bastardo!», gridavano. Si può pensare che quei ragazzi volessero soltanto rifare una sceneggiatura? Mimare la «Passione» di Mel Gibson, per pubblicizzarsi in Tv? Di sicuro non un gesto da niente. Il rifare la passione di Cristo così lucidamente, staccandolo dalla croce, colpendolo con bastoni, fino a spezzarlo, con grida

Oggi come allora...

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oltraggiose, ha il terribile significato di volerlo distruggere, eliminarlo dalla coscienza umana, perché è un peso!

E, non essendo riuscita la storia a cancellarlo, neanche uccidendo i suoi discepoli, ci hanno provato loro... Bene! Si saranno divertiti? Ci avranno provato gusto? E poi? E poi ciò che resta è che oggi come allora torna a ripetersi la stessa storia. Tu da che parte stai?1

Segno: Un frammento di croce tra le mani(“Sempre”)

La croce: è il ritratto del dramma più assurdo di questo mondo… Una morte ingiusta, annunciata e mai evitata… Sangue che scorre lungo le nervature del legno. Chiudo gli occhi ed è come se sentissi risuonare nell’aria le urla strazianti di dolore: il dolore di una vittima innocente; le lacrime del cuore trafitto di una madre; il pianto del mondo, quella parte di mondo che ancora sta lì a chiedersi “perché?”... Già... perché tutto questo?Lo aveva capito San Giovanni quando scrisse:

Dal dolore alla gioia

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1 Tratto dal quotidiano: La Repubblica

“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma

abbia la vita eterna”.

(Giovanni 3, 16)

Gesù avrebbe potuto incenerire i suoi boia, Avrebbe potuto ascoltare la provocazione dei suoi carnefici: “Se sei il figlio di Dio scendi giù dalla croce!”. Gesù invece si lascia inchiodare e poi trafiggere, mentre, nel silenzio, il suo corpo gridava al mondo: “Non c’è amore più grande di questo: dare la vita! Volgete il vostro sguardo verso colui che hanno trafitto”. Allora mi piace pensare che sulla sommità della croce, accanto alla scritta INRI, ci sia per noi il messaggio più bello: “Guardatemi e gioite... perché tutto questo è per voi!”.Sì, tutto questo è per me!

Così il crocifisso sta lì di fronte a me, a braccia aperte e mi parla di speranza, quella stessa che stento a provare quando trascino la mia esistenza come se fosse un peso morto. Mi parla di fiducia… quella stessa che non riesco a sentire quando mi penso abbandonato da tutto e da tutti… Lui continua ad

allargare le braccia su quel legno e implora al mio cuore di 27

fargli spazio, di accoglierlo proprio come fece con la donna samaritana. E, come quel giorno al pozzo di Giacobbe, ancora una volta Gesù grida: “Ho sete!”. E l’uomo cosa fa? Gli porge una spugna imbevuta d’aceto per stordirlo, perché possa sentire meno dolore… Gesù la rifiuta perché non è quello l’oggetto della sua sete… Gesù ha sete di me, ha sete di coloro che lo stanno colpendo a morte, ha sete di tutti quegli uomini che sono ancora lì che gli sputano in faccia… Gesù ha sete della pecora smarrita, del figliol prodigo fuggito con disprezzo.Sì, Gesù ha sete di me!

E io continuo a tenere in mano un martello e capisco di essere libero... libero di gettarlo via o di continuare a scagliarlo contro quei chiodi con veemenza, ogni qualvolta scelgo di voltare le spalle alla vera vita, quando decido di seguire altre strade, o quando la mattina mi alzo e già mi pento di aver aperto gli occhi, oppure quando pretendo che tutto possa essere in funzione di me, che tutto il mondo giri intorno ai miei capricci. E lentamente finisco con l’aver sete, sì, ma soltanto di me.Gesù oggi vuole promettermi un posto nel suo cuore. E perché possa entrarci più facilmente, ha permesso che i suoi flagellatori gli aprissero il costato. Ora sì, quel cuore lo posso vedere... quel cuore mi vuole perdonare, quel cuore mi vuole amare, quel cuore mi vuole dissetare! Come rimanere indifferenti!? Eppure quante volte i miei giorni, le mie scelte passano... come se quella croce non fosse mai stata!!!Allora, oggi, di fronte al crocifisso voglio stare zitto, voglio fare silenzio. Davanti al crocifisso chiedo perdono, mi

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abbandono e là, ai piedi del legno, ritrovo la strada, la gioia, il “senso di ogni senso”.

“Parola d’amore”

È Giunta l’ora, è la nostra ora… Un’ora fatta di scelte e di sentieri da prendere! Da quella pagina di storia, scritta e inchiodata sulla croce, iniziano la mia e la tua storia, sapendo che Cristo dà e Cristo chiede. Perché in fondo questo è il linguaggio dell’amore: ogni amante non gioca a nascondino, ma è felice di fare la propria parte... felice di scrivere le proprie pagine!Non ci sono domande che possano suscitare questa tua ennesima meditazione, la abbandono al tuo cuore: spero solo sia la volta buona per te di spiccare il volo. So che sarà dura… ma prima o poi bisogna partire, perché chi non parte davvero, non giunge mai a destinazione. Allora va' senza mai sprecare quella pagina di storia. Parti, rimetti in moto la tua vita, mettendo, di passo in passo, il piede su ogni singola orma tracciata da Cristo.Questa è la tua ora e se sei capace di sprofondare dentro al tuo cuore vedrai Gesù che sta lì pronto a lasciarsi trovare... Lui che mai vorrà perderti di vista, per dirti ogni giorno:

Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto

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HO SETE DI TE - così come tu sei. Non c'è bisogno che tu cambi per credere nel Mio amore, perché sarà la fiducia nel Mio amore che cambierà te. Tu ti dimentichi di Me, eppure io ti cerco in ogni momento - sto alla porta del tuo cuore e busso. Lo trovi difficile da credere? Allora guarda alla croce, guarda al Mio Cuore che è stato trafitto per te. Non hai capito la Mia Croce? Allora ascolta di nuovo le parole che ho detto da lì, ti dicono chiaramente perché ho sofferto tutto questo per te: "HO SETE" (Gv 19, 28). Si ho sete di te - come dice di Me il resto del Salmo che stavo pregando: "Ho atteso compassione, ma invano, non ho trovato chi mi consolasse" (Sal 69, 21). Per tutta la tua vita ho cercato il tuo amore - non ho mai smesso di cercare di amarti e di essere amato da te. Hai provato tante altre cose nella ricerca della felicità; perché non cerchi di aprirMi il tuo cuore, proprio adesso, più di quanto tu abbia mai fatto prima d'ora? Ogni volta che aprirai la porta del tuo cuore, ogni volta che sarai abbastanza vicino, Mi sentirai ripeterti senza posa, non in parole puramente umane, ma in spirito: "Non importa quello che hai fatto, lo

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ti amo per te stesso. Vieni a Me con la tua miseria ed i tuoi peccati, con le tue preoccupazioni e le tue necessità, e con tutto il tuo ardente desiderio di essere amato. Sto alla porta del tuo cuore e busso…. ApriMi, perché HO SETE DI TE…" "Gesù è Dio, quindi il Suo amore, la Sua Sete, sono infiniti: Lui, il Creatore del l'universo, ha chiesto l'amore delle Sue creature. Lui ha sete del nostro amore…. Queste parole: "Ho sete" - non risuonano nella vostra anima?.

Madre Teresa

"Ho sete di te"... queste parole non risuonano

nella vostra anima?

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Gesù, in ginocchio davanti a te, ascolto il tuo grido: “Ho sete”. Di fronte alla tua sete tengo in mano questo frammento di croce e ti scrivo...

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