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LA METANALISI A RETE: INTRODUZIONE ALLA NUOVA
METODOLOGIA E STATO DELL’ARTE
SOMMARIO.
LA METANALISI A RETE: INTRODUZIONE ALLA NUOVA METODOLOGIA E STATO DELL’ARTE............................................................... 1 INTRODUZIONE....................................................................................................... 2 METODI E FINALITA’ DELLA METANALISI A RETE....................................... 4 STRUMENTI DI ANALISI E DI CALCOLO PER L’ESECUZIONE DI UNA METANALISI A RETE ............................................................................................. 7 DESCRIZIONE SISTEMATICA DI UNA SERIE DI METANALISI A RETE..... 13 LA TEORIA PRESENTATA IN DETTAGLIO CON TRE ESEMPI REALI ........ 14 PRESENTAZIONE SISTEMATICA DI 15 APPLICAZIONI DELLA METANALISI A RETE ........................................................................................... 16 CONCLUSIONI........................................................................................................ 19 BIBLIOGRAFIA ...................................................................................................... 51 RINGRAZIAMENTI ................................................................................................ 51
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INTRODUZIONE
La metanalisi “a rete” (o network meta-analysis, abbr NETMA), che pure
esiste già da diverso tempo, ha trovato solo recentemente una collocazione
riconosciuta nel campo della evidence-based medicine.
Dal punto di vista teorico, la NETMA è uno strumento sviluppato per
operare nei casi in cui si realizzano ambedue le seguenti condizioni: 1) volendo
eseguire il confronto tra due trattamenti A e B, non esiste uno studio controllato
che abbia confrontato A vs B l’uno contro l’altro (ossia non esiste un trial clinico
di confronto testa a testa o “diretto” tra A e B); 2) esistono invece alcuni studi
controllati nei quali un terzo trattamento (es. C) è stato confrontato (in studi
separati) sia con A che con B.
L’obiettivo della NETMA è quello di fornire informazioni sul confronto A
vs B, lavorando a partire dai risultati dei vari trial disponibili in argomento, con
una modalità statistica nuova detta di confronto “indiretto”. Scendendo nel
dettaglio operativo, posto che il randomized controlled trial (RCT) è lo strumento
principale della ricerca comparativa, la NETMA opera nei casi in cui non esiste
un RCT di confronto A vs B, ma esistono invece uno (o più) RCT di confronto A
vs C e uno (o più) RCT di confronto B vs C. Una condizione indispensabile per
l’applicazione di quanto sopra descritto è che tutti i trial inseriti in questa “rete” di
confronti abbiano reclutato i rispettivi pazienti con criteri di inclusione identici o
sovrapponibili e che inoltre l’end-point usato per la rilevazione degli esiti sia
anch’esso identico (o “quasi” identico) tra tutti i trial.
Dal punto di vista operativo, la NETMA lavora esaminando in primo luogo
tutto il complesso dei dati disponibili dai vari trial e costruendo infine i
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tradizionali indicatori statistici riguardanti il confronto indiretto A vs B. Il
modello statistico genera, come è ovvio, intervalli di confidenza più ampi per i
confronti indiretti rispetto al caso, ben noto a tutti, in cui la comparazione si basa
invece su un trial di confronto diretto.
Gli inglesi dicono che “no evidence of difference is not the evidence of no
difference”. Già questa è una considerazione di cautela metodologica che assume
massimo rilievo nel campo della NETMA. Ancora più in generale bisogna
sottolineare che, sia per gli operatori che per i fruitori della NETMA, la prudenza
è sempre d’obbligo nel recepire e interpretare i risultati forniti da questa tecnica e
(last but not least) nel tradurre tutto quanto in eventuali scelte operative.
Un elemento che attrae per efficacia e semplicità, e quindi un indiscusso
punto di forza di questa nuova tecnica, è rappresentato dalla modalità grafica di
sintesi di tutte le informazioni di una NETMA. Si esamini la Figura 1: essa è di
fatto auto-esplicativa fermo restando che, mentre il simbolo + rappresenta la ben
nota superiorità statistica, il simbolo = ci deve ricordare il citato assunto per cui
“no evidence of difference is not the evidence of no difference”.
Sperimentare l’applicazione della NETMA ad una serie di quesiti terapeutici
di attualità è probabilmente il miglior percorso per comprendere pregi e difetti di
questa nuova tecnica. Si tratta pertanto di approfondire con la NETMA una serie
di situazioni caratterizzate dalla mancanza di un trial testa a testa tra due
trattamenti innovativi e nelle quali questa mancanza viene “vicariata” dal risultato
della NETMA stessa.
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METODI E FINALITA’ DELLA METANALISI A RETE
Quando si presenta l’esigenza di confrontare tre o più trattamenti destinati
alla medesima indicazione clinica, la metanalisi a rete offre l’importante
vantaggio di riassumere in un’unica analisi tutte le evidenze disponibili
consentendo quindi di interpretare al meglio queste situazioni di confronto
multiplo, tra l’altro divenute ormai frequentissime negli ultimi anni. La nuova
tecnica supera perciò il principale limite della metanalisi tradizionale;
quest’ultima infatti riesce a confrontare due trattamenti l’uno contro l’altro (anche
in presenza di numerosissimi trial), ma non è in grado di analizzare i casi in cui i
trattamenti da confrontare sono tre oppure più di tre.
Due trattamenti implicano un singolo confronto, mentre tre trattamenti
implicano confronti multipli (per l’esattezza: 3 possibili confronti quando i
trattamenti da confrontare sono 3; 6 confronti quando i trattamenti sono 4; 15
quando i trattamenti sono 5, etc). Da ciò si deduce che la network meta-analisi è
espressamente finalizzata ad eseguire confronti multipli, tanto che proprio questo
concetto di rete di confronti sta alla base del nome della nuova tecnica.
Considerando da un lato due trattamenti innovativi I1 e I2 e d’altro lato il
corrispondente trattamento standard S, è frequente il caso in cui esistono studi
controllati di confronto I1 vs S ed anche I2 vs S, ma mancano studi controllati testa
a testa di confronto tra i due farmaci innovativi, cioè basati sul confronto (diretto)
I1 vs I2 . Nell’ambito della metanalisi a rete infatti si definisce come “diretto” il
confronto tra due trattamenti che sono stati oggetto di uno specifico trial clinico
comparativo (in questo esempio: i confronti I1 vs S e I2 vs S), mentre invece si
definisce come “indiretto” il confronto tra due trattamenti che si riterrebbe
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interessante poter valutare l’uno contro l’altro, ma per i quali uno specifico trial
controllato non c’è (es. I1 vs I2 nell’esempio di cui sopra). Nei grafici della
metanalisi a rete, i confronti diretti sono rappresentati da una freccia continua
mentre quelli indiretti sono rappresentati da una freccia tratteggiata.
Le tecniche di calcolo statistico della metanalisi a rete sono complesse; su
questo punto si rimanda alla letteratura specialistica sull’argomento (Ades et al.
2010; Lumley 2002; Woods et al. 2010). Per quanto riguarda invece
l’interpretazione dei risultati, il grafico della metanalisi a rete costituisce il
principale punto di forza di questa nuova tecnica. Infatti è oramai ben riconosciuta
l’efficacia comunicativa dello strumento e la sua capacità di sintesi delle evidenze.
Posto che un’analisi delle evidenze, oltre ad essere di per sè il risultato di un
lavoro scientifico, è un’attività quasi sempre finalizzata ai “decisori” del mondo
sanitario, è opportuno chiedersi cosa il “decisore” possa recepire da questa rete di
frecce e di numeri.
Anzitutto, il principale vantaggio di questa metodologia è legato alla sua
forte capacità di sintesi per cui tutte le evidenze disponibili su un problema
terapeutico vengono riassunte in un unico grafico.
Dal punto di vista della notazione e dei simboli tecnici, appare molto
funzionale la distinzione tra linee continue e linee tratteggiate allo scopo di
identificare i confronti diretti e quelli indiretti, rispettivamente. I simboli + , - e =
mostrano una comprensibilità immediata per comunicare i dati della significatività
statistica.
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Al di là dell’indubbia efficacia grafica dello strumento, si pone comunque la
questione ben più importante di quale sia il significato che può essere riconosciuto
a queste analisi. La comunità scientifica è tuttora divisa tra le posizioni più
prudenti che riconoscono alla metanalisi a rete soltanto il merito di proporre in
termini quantitativi ciò che è comunque già evidente in termini narrativi e le
posizioni più favorevoli secondo cui tutti questi confronti statistici sia diretti che
indiretti hanno piena dignità di essere presentati poiché essi rappresentano lo stato
dell’arte sul problema terapeutico sia come certezze che come incertezze.
STRUMENTI DI ANALISI E DI CALCOLO PER L’ESECUZIONE DI UNA METANALISI A RETE
Percorso di una Network Meta-analysis (NETMA)
I passaggi principali sono i seguenti:
1. Individuazione del quesito clinico e degli studi eleggibili a partire da
una revisione sistematica delle evidence-based medicine (EBM);
2. Calcolo dei valori delle stime puntuali (OR, HR e RR) con intento
metanalitico a partire dai dati estrapolati dagli studi in esame, mediante
l’utilizzo di appositi software quali META.EXE, Indirect Treatment
Comparison (ITC) e RevMan;
3. Rappresentazione grafica semplificata dei risultati, mediante l’utilizzo
di GRNETMA.EXE e GRAPH.EXE, grazie ai quali è possibile elaborare
il grafico finale esplicativo dei risultati ottenuti.
Analisi delle evidenze
Una volta individuato un chiaro quesito clinico, occorre effettuare
un’accurata ricerca sistematica della letteratura allo scopo di identificare i
Clinical Trials (CTs) che confrontano in studi distinti gli effetti di due o più
trattamenti innovativi (I1, I2…In) rispetto ad un trattamento tradizionale standard
(S), avendo cura che la popolazone, gli end-point, ecc. siano identici o assai
simili tra i vari trial.
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L’individuazione degli studi eleggibili deve avvenire in base a criteri di
selezione predefiniti e riproducibili, fondati su principi di similarità tra i pazienti e
i trattamenti indagati, per cui devono essere note le specifiche condizioni in cui
l’intervento è somministrato (schemi posologici, regime di somministrazione,
caratteristiche della popolazione in esame, durata della terapia, ecc) e gli elementi
statistici (eterogeneità, pooling). Naturalmente tanto più i trials individuati sono
simili fra loro, tanto più precisa e riproducibile sarà la NETMA ottenuta dal loro
raffronto.
Dal punto di vista prettamente operativo, la NETMA lavora esaminando in
primo luogo tutto il complesso dei dati disponibili dai vari trials e costruendo poi i
tradizionali indicatori statistici riguardanti il confronto indiretto I1 vs I2 . Il
modello statistico genera necessariamente intervalli di confidenza più ampi per i
confronti indiretti rispetto al caso, ben noto a tutti, in cui la comparazione si basa
invece su un trial di confronto diretto.
Nel paragrafo che segue saranno presi in esame i passaggi che portano
all’ottenimento di queste elaborazioni grafiche, con riferimento a quelli che sono
gli strumenti a disposizione e la modalità con la quale reperirli ed utilizzarli per
eseguire facilmente uno studio di NETMA.
Strumenti operativi per il calcolo delle stime puntuali (OR, HR e RR)
In una metanalisi di tipo tradizionale e ancor più in una NETMA, gli end-
point di efficacia o indicatori d’esito a cui si fa riferimento sono, pressoché in tutti
i casi, binari ossia dicotomici ossia tutto-o-nulla (di loro natura oppure resi
dicotomici sulla base di un valore soglia): Oppure le categorie sono solo due,
mutualmente esclusive; ad esempio in oncologia ritroviamo di sovente la mortalità
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(vita/decesso) o la progressione della malattia (si/no), nelle patologie
cardiovascolari la presenza verso l’assenza di un evento (infarto miocardico,
tromboembolismo, etc.).
E’ di fondamentale importanza in tale ambito distinguere l’analisi di una
singola tabella 2x2 per l’interpretazione di un singolo studio controllato, rispetto
all’analisi di tante tabelle 2x2 quanti sono gli studi controllati essendo queste
ultime necessarie ai fini di una interpretazione di tipo meta- analitico. In entrambi
i casi, il risultato dell’analisi è costituito dal valore di rischio relativo (RR) o odds-
ratio (OR) corredato dal rispettivo intervallo di confidenza al 95% (IC95%).
Le modalità di estrazione dei dati sono esemplificate nella tabella 2. Si
osserva che IC95% può essere calcolato soltanto con un apposito software,
essendo improponibile il calcolo a mano o su calcolatrice.
E’ pertanto importante avere ben chiara la distinzione tra i valori delle stime
puntuali calcolate da una singola tabella 2x2 (e quindi da un singolo studio
clinico), rispetto a quelli metanalitici che vengono invece calcolati da una serie di
2 o più tabelle 2x2 corrispondenti ad altrettanti studi clinici. Questi ultimi possono
essere identificati facendoli precedere da termini quali “overall” oppure
“summary” oppure “meta-analytic” (quindi ad esempio: “overall OR”, “summary
RR”, etc). Il software che genera questi parametri, può essere l’applicativo
RevMan, oppure META.EXE; in entrambi i casi si tratta di applicativi finalizzati
a calcoli di meta-analisi che, tuttavia, nel loro percorso di elaborazione calcola
anche i parametri riguardanti il singolo studio.
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Per quanto concerne invece le tecniche di calcolo statistico alla base di una
meta-analisi a rete, considerata l’elevata complessità dei dettagli metodologici si
rimanda alla letteratura specialistica sull’argomento (Lumley 2002; Ades et al.
2010; Song et al. 2009), così come si ritiene opportuna una lettura attenta delle
precedenti esperienze di applicazione pratica, spesso pubblicate su riviste di
massimo prestigio da cui emerge un crescente interesse nei confronti della
NETMA.
Scendendo maggiormente nel dettaglio delle caratteristiche dei programmi
operativi descritti in questa sezione troviamo:
• META.EXE: è un software in DOS/WINDOWS sviluppato e messo a
disposizione dell’Osservatorio SIFO Innovazione. L’applicativo è sufficiente
se si intendono eseguire delle meta-analisi in modo piuttosto rapido ma privo di
forest plot.
• Indirect Treatment Comparison (ITC): è possibile utilizzare il programma per
eseguire analisi di NETMA in termini di RR, o di OR. Questo software è in
grado di svolgere un’ analisi di tipo indiretto che coinvolga più di tre
trattamenti. Il download del software si può eseguire gratuitamente dal sito
della Canadian Agency for Drugs and Technologies in Health.
• RevMan: è il software sviluppato e messo a disposizione gratuitamente dalla
Cochrane Collaboration, un’iniziativa internazionale no-profit nata con lo
scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere informazioni relative
agli interventi sanitari. RevMan è un programma dalle elevate potenzialità di
elaborazione dei CTs, ampiamente riconosciuto ed utilizzato dagli operatori del
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settore; è consigliato nel caso specifico dello svolgimento di una NETMA in
termini di RR ma anche di OR, anche se per quest’ultimo caso considerata la
complessità dell’applicativo, può essere più semplice avvalersi di META.EXE.
L’applicativo è utilizzabile anche per il calcolo dei valori relativi al RR nei
confronti diretti, quando questi non sono esplicitamente riportati nel testo dei
trials. La caratteristica più importante di questo software risiede tuttavia nella
sua capacità di poter elaborare anche le analisi A vs B comprendenti due o più
studi .
Software di rappresentazione grafica
Del tutto innovativa è la veste grafica proposta dell’ Osservatorio SIFO
Innovazione, che supera il limite della rappresentazione grafica dei risultati di una
meta-analisi di tipo tradizionale. Con la NETMA il risultato finale è infatti
costituito da una rappresentazione grafica di tipo semplificato (simplified graph),
sul quale sono rappresentati in contemporanea le comparazioni dirette ed indirette,
compresi i dati di significatività statistica; è già stato anticipato che i confronti
diretti sono rappresentati con linee continue e quelli indiretti con linee
tratteggiate; la “t” rappresenta il trend tra i trattamenti a confronto in caso di
nessuna differenza significativa; per cui semplicemente osservando la simbologia
in prossimità del trattamento è possibile comprenderne il risultato. La simbologia
descritta è riassunta nella tabella 3.
• GRNETMA.EXE: è il software di registrazione e di dialogo con l’applicativo
grafico, nel quale vengono registrati i risultati ottenuti dai programmi operativi
utilizzati precedentemente; il software è sviluppato e messo a disposizione
dell’Osservatorio SIFO Innovazione.
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• GRAPH.EXE: è un software utilizzato per realizzare grafici matematici in un
sistema di coordinate, messo a disposizione gratuitamente dalla
SourceForget.net. L’applicativo riporta i risultati degli studi inseriti,
elaborandoli in modo del tutto automatico a partire dai dati inseriti su
GRNETMA.EXE, riproducendoli quindi in un grafico con la simbologia già
descritto in precedenza.
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DESCRIZIONE SISTEMATICA DI UNA SERIE DI METANALISI A RETE
Gli esempi mostrati più avanti hanno due finalità. I primi tre esempi
vengono presentati in maggiore dettaglio ed hanno l’obiettivo non tanto di
approfondire il particolare problema terapeutico, ma di spiegare al meglio
l’impostazione teorica della NETMA facendo riferimento a quesiti terapeutici
reali e assegnando la debita priorità all’analisi dei grafici, che sono infatti il
risultato principale della NETMA. Si osservi che questa necessità di
familiarizzare con i grafici ricorda il percorso già realizzatosi circa 15 anni fa nel
campo della metanalisi tradizionale, la quale tuttora vede, tra i suoi punti di forza,
i famosi grafici del forest plot (sia pure limitati come è noto ai soli confronti
diretti e binari).
LA TEORIA PRESENTATA IN DETTAGLIO CON TRE ESEMPI RE ALI
Esempio di Network Meta-analysis a tre trattamenti. Il seguente esempio
riguarda il confronto tra l’inibitore delle tirosin chinasi sunitinib e l’inibitore
dell’mTOR everolimus, due molecole con diverso meccanismo d’azione ma che
stanno trovando conferme nel trattamento in pazienti con tumore neuroendocrino
del pancreas. Due recenti studi di Raymond et al 2011 e Yao et al. 2011 hanno
dimostrato che questi agenti migliorano in modo significativo la sopravvivenza
dei pazienti colpiti da questa neoplasia. Non sono tuttavia disponibili RCT di
confronto diretto tra i due trattamenti innovativi, per cui è stata svolta una
NETMA con i dati disponibili a partire dai due studi di riferimento riportati nella
tabella 4.
Il confronto indiretto ha mostrato un RR di 0.83 (95%CI: 0.49 -1.42); non
risulta pertanto alcuna differenza significativa tra i due agenti innovativi. Il
grafico di metanalisi a rete o simplified graph, ottenuto con l’ausilio dei software
GRNETMA.EXE e GRAPH.EXE, è rappresentato nella Figura 1 con la relativa
interpretazione dei dati di confronto diretto ed indiretto.
Esempio di Network Meta-analysis a quattro trattamenti. L’esempio
considerato, riguarda il confronto tra le molecole innovative dasatinib (D),
nilotinib (N), e l’associazione interferone pegilato con imatinib (IP), verso la
terapia tradizionale con solo imatinib, nel trattamento di prima linea della
leucemia mieloide cronica (LMC) con cromosoma Philadelphia Positivo (Ph+).
Scegliendo come end-point la risposta molecolare a 12 mesi, il confronto diretto
ha dimostrato una superiorità del Dasatinib, del Nilotinib e dell’Imatinib in
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associazione con Peginterferone rispetto al comparatore Imatinib (Tabella 5). Per
la comparazione indiretta tra i tre trattamenti innovativi, la base di partenza
dell’elaborazione per il calcolo del RR sono stati i dati di confronto diretto a
disposizione (Tabella 5).
Dall’elaborazione con il software RevMan si sono ottenuti i seguenti valori di
confronto indiretto: IP vs D: RR = 1.08 (95%CI: 0.81 – 1.43), D vs N: RR = 0.89
(95%CI: 0.70 – 1.13), IP vs N: RR = 1.21 (95%CI: 0.92 – 1.60), dai quali non
risulta esservi alcuna differenza significativa tra i tre nuovi trattamenti.
Il grafico di metanalisi a rete o simplified graph, ottenuto con l’ausilio dei
software GRNETMA.EXE e GRAPH.EXE, con la relativa interpretazione dei dati
di confronto diretto ed indiretto, è rappresentato nella Figura 2.
Esempio di Network Meta-analysis a cinque trattamenti. I dati di Cooper et
al. 2006, presentano le comparazioni di tipo diretto e indiretto tra aspirina (B),
warfarin low dose (C), warfarin standard dose (D), ximelagatran (E) verso placebo
(A), nella prevenzione dell’ictus in presenza di fibrillazione atriale non reumatica
(tabella 6). Il grafico di metanalisi a rete o simplified graph, con la relativa
interpretazione dei dati di confronto diretto ed indiretto, è rappresentato nella
Figura 3.
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PRESENTAZIONE SISTEMATICA DI 15 APPLICAZIONI DELLA METANALISI A RETE
Sono descritti nelle Figure da 5 a 19.
Gli esempi 1 e 2 (Figure 4 e 5) sono corredati da una presentazione
dettagliata del problema clinico (vedasi oltre). Per i successivi esempi si rimanda
direttamente alle rispettive figure con legenda e relativo grafico; non viene
presentata una discussione esempio per esempio poichè la NETMA rende
autoesplicativi i risultati delle analisi presentate sotto questa forma.
Esempio 1. Il primo esempio prende in considerazione due farmaci anticoagulanti
relativamente nuovi (dabigatran e rivaroxaban) studiati nel trattamento di pazienti
con fibrillazione atriale a rischio di stroke o embolismo sistemico. In letteratura
non esiste alcuno studio controllato che abbia direttamente confrontato dabigatran
vs rivaroxaban. Esistono invece due trial di grosse dimensioni a sostegno,
rispettivamente, di dabigatran (Connolly et al. 2010) e rivaroxaban (ROCKET
Investigators, 2010; Aalbers et al. 2010); sia nell’uno che nell’altro trial il
comparator era il warfarin a dosaggio personalizzato.
Più esattamente, nel trial di Connolly et al. dabigatran è stato
somministrato alla dose di 110 mg/die ad un primo gruppo di pazienti, alla dose di
150 mg/die ad un secondo gruppo con l’intento di confrontare questi due gruppi
con un terzo gruppo trattato con warfarin a dose personalizzata. Nel trial
ROCKET-AF (ROCKET Investigators, 2010; Aalbers et al. 2010) il rivaroxaban è
stato somministrato alla dose di 20 mg/die secondo un disegno sperimentale che
presenta alcune differenze nella popolazione di pazienti rispetto a quella del trial
di Connolly et al. Per il trial ROCKET-AF la popolazione di pazienti presentava
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infatti almeno 2 fattori di rischio ed un CHADs ≥ 3; per il trial RE-LY almeno 1
fattore di rischio ed un CHADs ≥ 0 . Non essendo stati pubblicati i risultati
definitivi per il ROCKET-AF trial, si riportano gli unici dati disponibili (Aalberts
et al 2010).
In entrambi gli studi, l’end point primario era l’insorgenza di stroke o
embolismo sistemico. I risultati del trial sul dabigratan mostrano che, in
confronto con il warfarin, il nuovo anticoagulante alla dose di 150 mg/die ha
maggiore efficacia ed eguali reazioni avverse (emorragie maggiori), mentre alla
dose di 110 mg/die esso ha uguale efficacia e minori reazioni avverse (emorragie
maggiori). I primi risultati del trial sul rivaroxaban mostrano che il nuovo
anticoagulante ha pari efficacia rispetto a warfarin poiché il trend a favore del
nuovo farmaco non raggiunge la soglia della significatività statistica. In mancanza
di un trial di confronto diretto tra dabigatran e rivaroxaban, la metanalisi a rete
riassume tutti i dati di efficacia comparativa riguardanti questi tre farmaci (Figura
4).
Esempio 2. Il secondo esempio riguarda il trattamento di prima linea della
leucemia mieloide cronica in pazienti con cromosoma Philadelphia-positivo già in
parte anticipato come esemplificazione del confronto a 4 termini.. Fin dai tempi
del primo trial che risale oramai al 2003, l’imatinib si è affermato come uno
standard sicuro ed efficace nel trattamento di prima linea della leucemia mieloide
cronica. Nel 2010, uno studio sul dasatinib come prima linea (Kantarjian et al.
2010) ha mostrato risultati significativamente migliori rispetto all’imatinib, e nello
stesso esatto periodo uno studio sul nilotinib (Saglio et al. 2010) ha dimostrato la
superiorità anche di questo secondo farmaco rispetto all’imatinib. Infine, nel
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Dicembre 2010, è uscito uno studio che ha mostrato la superiorità della terapia di
combinazione imatinib + interferone pegilato rispetto ad imatinib da solo
(Preudhomme et al. 2010). Mancano i trial di comparazione testa a testa tra le tre
opzioni più innovative, e cioè i confronti diretti riguardanti nilotinib vs dasatinib
vs imatinib+interferone. Scegliendo l’end-point della “major molecular response”
a 12 mesi, la metanalisi a rete genera lo schema illustrato nella Figura 2. Alla
luce di quanto indicato con il precedente esempio, questo grafico non necessita di
specificazioni particolari. Risulta non esservi alcuna differenza significativa tra i
tre nuovi trattamenti.
Nei due precedenti esempi, quando non esplicitamente riportati nel testo dei
trial, i valori relativi al rischio relativo nei confronti diretti sono stati calcolati
tramite il software RevMan.
CONCLUSIONI
Gli strumenti operativi alla base della Network meta-analisi sono un utile
supporto valutativo per indirizzare le decisioni sui trattamenti innovativi. Alla
tecnica proposta dal Laboratorio SIFO di Farmacoeconomia va riconosciuta
l’efficacia comunicativa dello strumento e la sua capacità di sintesi delle evidenze.
Dal punto di vista della notazione grafica appare molto funzionale la
distinzione tra frecce continue e frecce tratteggiate allo scopo di identificare i
confronti diretti e quelli indiretti, rispettivamente. Questo accorgimento grafico
non è ancora universalmente riconosciuto, ma sta trovando un crescente interesse
da parte dei ricercatori del settore. Al contrario, i simboli + - e = utilizzati per
indicare i dati di significatività statistica di ogni confronto, rappresentano una
notazione originale proposta per la prima volta dagli autori, con la consapevolezza
che essa, pur riconoscendone l’utilità rappresentativa dei risultati delle evidenze
basate sul colpo d’occhio (evidence at glance), non trova al momento
riconoscimento da parte della comunità scientifica.
Al di là dell’indubbia efficacia grafica dello strumento, si pone comunque la
questione ben più importante di quale sia il significato che possiamo riconoscere a
queste analisi. La comunità scientifica è tuttora divisa tra le posizioni più prudenti
che riconoscono alla meta-analisi a rete soltanto il merito di proporre in termini
quantitativi ciò che è comunque già evidente in termini narrativi e le posizioni più
favorevoli secondo cui tutti questi confronti statistici sia diretti che indiretti
hanno piena dignità di essere presentati poiché essi rappresentano lo stato dell’arte
sul problema terapeutico sia come certezze che come incertezze. Il metodo di
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analisi proposto non ha tuttavia l’ambizione di sostituirsi ai dati di efficacia
derivati dall’analisi sistematica di evidenze scientifiche di maggiore spessore
clinico (confronti diretti) nei processi decisionali, che restano idealmente lo
standard di riferimento imprescindibile, ma semplicemente si propone come un
ulteriore strumento interpretativo delle evidenze a disposizione del decisore.
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25
Tabella 1. Percorso operativo di una Network Meta-Analysis (NETMA)
Revisione della letteratura ↓
I1 vs S, I2 vs S……In vs S
ITC RevMan
Graph
GRNETMA.EXE
Network Meta-Analysis
META.EXE
Individuazione degli studi eleggibili per una NETMA a partire dalle EBM
Software per il calcolo delle stime puntuali (OR, HR e RR) con intento metanalitico
Software per la rappresentazione grafica o simplified graph dei risultati della NETMA
Risultato
26
Tabella 2. Esempio di tabella 2x2 per la valutazione dell’efficacia di due
trattamenti
Trattamento Vivo Morto
Innovativo A B
Sperimentale C D
28
Tabella 4. Dati di confronto diretto per l’esempio di NETMA a 3 trattamenti
Confronto
diretto
Innovazione Comparatore Stime puntuali
Sunitinib vs no
treatment
Sunitinib
Eventi 30
Totali 86
no treatment
Eventi 51
Totali 85
HR = 0.42 (95%CI: 0.26-0.66)
Everolimus vs
no treatment
Everolimus
Eventi 109
Totali 207
no treatment
Eventi 165
Totali 203
HR = 0.35 (95%CI: 0.27-0.45).
29
Tabella 5. Dati di confronto diretto per l’esempio di NETMA a 4 trattamenti
Confronto
diretto
Innovazione Comparatore Stime puntuali
Nilotinib (N) vs
Imatinib (I)
Nilotinib
Eventi 119
Totali 259
Imatinib
Eventi 73
Totali 260
RR = 1.64 (95%CI: 1.29-2.07)
Dasatinib (D)
vs Imatinib (I)
Dasatinib
Eventi 121
Totali 281
Imatinib
Eventi 62
Totali 282
RR = 1.97 (95%CI:1.52-2.54)
Imatinib (I) +
Peginterferon vs
Imatinib (PI)
Imatinib +
Peginterferon
Eventi 91
Totali 159
Imatinib
Eventi 61
Totali 159
RR = 1.49 (95%CI:1.18-1.89)
30
Tabella 6. Dati di confronto diretto ed indiretto per l’esempio di NETMA a 5
trattamenti
Confronto Stime
puntuali Confronto Stime puntuali
Diretto:
Aspirina (B) vs
Placebo (A)
RR = 0.64
(0.44 - 0.88)
Indiretto: Warfarin
low dose (C) vs
Aspirina (B)
RR= 0.55 (0.28 -1.07)
Diretto:
Warfarin low dose
(C) vs Placebo (A)
RR = 0.35
(0.19 - 0.60)
Indiretto: Warfarin
stand. dose (D) vs
Aspirina (B)
RR= 0.55 (0.32 - 0.92)
Diretto: Warfarin
stand. dose (D) vs
Placebo (A)
RR = 0.35
(0.24 - 0.52)
Indiretto:
Ximelagatran (E) vs
Aspirina (B)
RR= 0.53 (0.26 -1.07)
31
Figura 1. Trattamento del tumore neuroendocrino pancreatico: confronto indiretto tra sunitinib, everolimus e nessun trattamento. La Figura rappresenta il confronto diretto (linea continua) tra le 2 molecole innovative (sunitinib ed everolimus) verso nessun trattamento, nei confronti del quale mostrano una superiorità “+”; essa mostra inoltre i risultati del confronto indiretto (linea tratteggiata) tra i due trattamenti innovativi ottenuti con ITC; quest’ultima analisi evidenzia nessuna differenza “=” tra i due trattamenti innovativi rispetto alla terapia tradizionale. La “t” rappresenta il trend favorevole ad everolimus. Calcoli statistici svolti usando il software ITC (Wells, 2009), grafico tracciato secondo quanto descritto da Fadda et al. (BMJ, 2011).
32
Figura 2. Grafico di metanalisi a rete riguardante i confronti tra imatinib, dasatinib, nilotinib e associazione interferone pegilato + imatinib come prima linea nella leucemia mieloide cronica Philadelphia Positiva. Dati di efficacia riferiti alle popolazioni intention-to-treat. La linea continua mostra i confronti diretti tra le 3 molecole innovative Dasatinib, Nilotinib e Imatinib con Peginterferone verso il comparatore Imatinib, nei confronti del quale tutte e tre mostrano una superiorità “+”; mostra inoltre i risultati del confronto indiretto (linea tratteggiata) tra i tre trattamenti innovativi ottenuti con RevMan; mostrano nessun differenza “=”. In questo grafico la freccia di dimensioni maggiori indica un trend favorevole per il trattamento indicato.
33
Figura 3. Trattamenti per la fibrillazione atriale non reumatica. La rappresentazione di NETMA (end-point= stroke o embolismo) evidenzia che non vi sono differenze nei confronti indiretti tra i vari principi attivi, con l’unica eccezione di una maggiore efficacia della dose standard del warfarin (D) nei confronti dell’aspirina (B) “+”. Il placebo è risultato in tutti i casi di efficacia inferiore “-“. La “t” indica un trend favorevole per il trattamento indicato, essenzialmente low dose warfarin (C) e ximelagatran (E).
34
Figura 4. Dabigatran, rivaroxaban e warfarin per la prevenzione di stroke ed embolismo in pazienti con fibrillazione atriale. Dati di efficacia riferiti alle popolazioni intention-to-treat.
35
Figura 5. Confronto indiretto tra bortezomib e talidomide come trattamento di prima linea in pazienti con mieloma non eleggibili per il trapianto. Confronto tra bortezomib+melphalan+prednisone, talidomide+melphalan+prednisone, e melphalan+prednisone da soli (end-point clinico = sopravvivenza). Il grafico mostra due confronti diretti (linea continua) e un confronto indiretto (linea tratteggiata). Viene trovata superiorità nei due confronti diretti contro il trattamento standard così come nel confronto indiretto testa a testa tra i due agenti innovativi che favorisce bortezomib. Calcoli statistici eseguiti usando il software ITC (Wells, 2009); grafico tracciato secondo quanto descritto da Fadda et al. (BMJ, 2011).
36
Figura 6. Prolungamento della sopravvivenza libera da esacerbazione in pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva: confronto indiretto di roflumilast vs steroidi inalabili vs tiotropium. Il grafico mostra tre confronti diretti (linea continua) e tre confronti indiretti (linea punteggiata). Si rileva la superiorità solo nei tre confronti diretti contro placebo. Grafico tracciato secondo quanto descritto da Fadda et al. (BMJ, 2011).
37
Figura 7. Trattamenti vecchi e nuovi per l’epatite C. In riferimento ai pazienti naive il grafico riassume i risultati di tutti i confronti sia diretti che indiretti. L’ end-point è la proporzione di pazienti che ottengono SVR (risposta virologica stabile); non viene fatta distinzione tra interferone e interferone pegilato. I risultati statistici di “event rate ratio” sono presentati come rischio relativo (RR) con intervallo di confidenza al 95% (95%CI). Simboli: “+” indica quale trattamento è sostenuto da superiorità a livello di significatività statistica, e viceversa per “-“; “=” denota i trattamenti che non mostrano significative differenze; “t” indica quale trattamento dimostra un trend favorevole in casi di differenza non significativa. Abbreviazioni: IR: interferone+ribavirina; T12IR: IR in combinazione con telaprevir preso per 12 settimane; B48IR: IR in combinazione con boceprevir preso per 48 settimane.
T12IR
interferon
IR B48IR
RR=1.22 (95%CI: 1.06 to 1.41)
RR=1.39 (95%CI: 1.32 to 1.47)
RR=1.03 (95%CI: 0.84 to 1.25)
RR=1.70 (95%CI: 1.49 to 1.94)
RR=1.75 (95%CI: 1.51 to 2.04)
RR=1.11 (95%CI: 0.91 to 1.37)
-
+
-
+
-
+
= t
=
= t =
+
-
38
Figura 8. Efficacia dei trattamenti HER2-targeted nel tumore mammario HER2-positivo: confronto indiretto tra trastuzumab e lapatinib. L’end-point clinico è la sopravvivenza. Viene trovata superiorità nei due confronti diretti, mentre nessuna differenza viene trovata nel confronto indiretto testa a testa tra trastuzumab e lapatinib. Calcoli statistici svolti usando il software ITC (Wells, 2009); grafico tracciato secondo quanto descritto da Fadda et al. (BMJ, 2011).
Standardchemotherapy
Adjunctivetrastuzumab
Adjunctive
lapatinib
RR=0.79 (95%CI: 0.65 to 0.97) RR=0.76 (95%CI: 0.59 to 0.97)
RR=0.96 (95%CI: 0.70 to 1.33)
-
+
-
+
= t =
39
Figura 9. Confronto indiretto di temsirolimus vs rituximab nel linfoma mantellare ricaduto o refrattario . Confronto tra temsirolimus, mantenimento con rituximab e terapia standard in pazienti con linfoma mantellare refrattario (end-point clinico = libertà da progressione). Il grafico mostra due confronti diretti (linea continua) e un confronto indiretto (linea punteggiata). Viene trovata superiorità nei due confronti diretti, così come nel confronto indiretto testa a testa tra rituximab e temsirolimus a favore di quest’ultimo. Calcoli statistici svolti usando il software ITC (Wells, 2009); grafico tracciato secondo quanto descritto da Fadda et al. (BMJ, 2011).
40
Figura 10. Confronto indiretto tra romiplostim ed eltrombopag nel trattamento della porpora trombocitopenica cronica. Riquadro A: analisi del raggiungimento e mantenimento di risposta duratura nel sottogruppo di pazienti splenectomizzati. Riquadro B: stessa analisi nel sottogruppo di pazienti non splenectomizzati. Entrambi i grafici mostrano due confronti diretti (linea continua) e uno indiretto (linea tratteggiata); tutti i confronti diretti mostrano superiorità dei trattamenti attivi mentre nessuna differenza si trova nel confronto testa a testa tra i due agenti innovativi. Calcoli statistici svolti usando il software ITC (Wells, 2009); grafico tracciato secondo quanto descritto da Fadda et al. (BMJ, 2011).
41
Figura 11. Trattamenti per la degenerazione maculare legata all’età. La figura riassume i risultati di confronti diretti ed indiretti tra i trattamenti oggi disponibili. L’end-point è la proporzione di pazienti che perdono meno di 15 lettere di acuità visiva nei diagrammi ETDRS (Early Treatment Diabetic Retinopathy Study).
42
Figura 12. Farmaci biotecnologici utilizzati nell’artrite reumatoide. Vengono considerati sei farmaci biotecnologici antireumatici, ma uno di questi (anakinra) non mostra efficacia incrementale significativa ed è stata omesso dal grafico. L’end-point è il 50% di miglioramento rispetto ai criteri sintomatici dell’American College of Rheumatology (ACR50). I confronti sono tutti indiretti e non mostrano nessuna differenza tra i cinque agenti. Tutti i valori di RR da Singh et al. (2009).
43
Figure 13. Le statine nella prevenzione primaria della mortalità da qualsiasi causa e cardiovascolare . Questa analisi valuta separatamente gli end-point della mortalità cardiovascolare (grafico A) e da qualsiasi causa (grafico B). Il primo grafico mostra un quadro di inefficacia con l’eccezione dell’atorvastatina verso placebo e di pravastatina verso placebo (estremo superiore dell’IC95% del RR: 0.99 per atorvastatina e 1.00 per prava statina). Gli esiti sono anche peggiori nel grafico sulla mortalità da qualsiasi causa nel quale nessuno dei confronti raggiunge la significatività statistica. Tutti i valori di RR dai lavori di Mills et al., J Am Coll Cardiol, (2009). A
B
44
Figure 14. Confronto di efficacia di farmaci antidiabetici non insulinici aggiunti a metformina. Sono considerate cinque classi di farmaci aggiunte a metformina (sulfaniluree, glinidi, tiazolidinedioni, inibitori DPP(DiPeptil Peptidasi)-4, e gli analoghi del GLP-1) così come il placebo, ma tra questi sei comparatori si escludono le glinidi che mostrano la più bassa efficacia incrementale. Tutte e quattro le classi di farmaci mostrano superiorità contro placebo mentre tutti i confronti testa a testa tra questi trattamenti aggiuntivi non mostrano differenze. Tutti i valori di RR da Phung et al., JAMA, (2010).
45
Figure 15. Effetto di indometacina o ibuprofene vs placebo sulla chisura del del dotto arterioso pervio in neonati pretermine. Indometacina endovenosa e ibuprofene endovenoso dimostrano uguale efficacia. Tutti i dati RR dai lavori Jones et al., Arch Dis Child Fetal Neonatal Ed, (2011).
46
Figure 16. Correlazione tra incidenza di diabete e uso di farmaci antipertensivi. Il grafico, basato sui risultati di confronti diretti (studi controllati), mostra che, se paragonate con i diuretici, tutte le classi di agenti antipertensivi presentano una ridotta incidenza di diabete; ciò viene osservato anche per il placebo. In aggiunta, sia gli ACE inibitori che i bloccanti dei recettori dell’angiotensina causano minor rischio di sviluppare diabete rispetto ai bloccanti dei canali del calcio. I confronti indiretti sono omessi nel grafico dal momento che l’autore dello studio pubblicato non ha fornito esplicitamente questa informazione. Tutti i valori di RR dal lavoro di Elliot et al., Lancet (2007).
48
Figura 17. Necessità di bypass corononarico in pazienti trattati con intervento percutaneo o con sola terapia medica. I comparators per questa analisi includono stent a rilascio di farmaco (DES), terapia medica, stent metallici (BMS), angioplastica coronarica percutanea (PTCA). Gli ultimi tre mostrano di essere meno protettivi del primo (DES) rispetto all’end-point prescelto, ma non mostrano differenze tra di loro. Tutti i valori di RR dal lavoro di Trikalinos et al., Lancet, (2009).
49
Figure 18. Necessità di rivascolarizzazione in pazienti diabetici e non diabetici con malattia delle arterie coronariche trattati con stent a rilascio di farmaco o stent metallici. Questo end-point (necessità di ottenere la rivascolarizzazione della lesione ), scelto come proxy del fallimento del trattamento, è stimato separatamente nei pazienti diabetici (grafico A) e nei non diabetici (grafico B). In entrambe le analisi, sia il paclitaxel che gli stent a rilascio di sirolimus riducono la necessità di rivascolarizzazione più degli stent metallici. Nella popolazione diabetica i due stent a rilascio di farmaco hanno uguale efficacia, mentre nella popolazione non diabetica lo stent a rilascio di sirolimus è superiore a quello a rilascio di paclitaxel. Tutti i valori di RR dal lavoro di Stettler et al., BMJ, (2008).
B
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Figure 19. Effetto di diversi interventi su mortalità per varie cause in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra. I comparatori per questa analisi includono terapia medica, defibrillatore impiantabile, risincronizzazione, o defibrillatore e risincronizzazione combinati. In confronto con la terapia medica, tutti e tre gli interventi mostrano di ridurre la mortalità; nel confronto testa a testa tra questi tre interventi, l’ approccio combinato dimostra di avere più efficacia della terapia di risincronizzazione da sola ma non del solo defibrillatore impiantabile. Tutti i valori di RR dal lavoro di Lam et al., BMJ, (2007).