La marcia dal Colosseo, liturgia a San Bartolomeo. La voce ... · Confcooperative Roma, Ucid Roma,...

4
Il mondo del lavoro si ritrova in preghiera all’Acea l via la seconda edizione del cantiere “Generiamo lavORO”, l’iniziativa per aiutare i ragazzi dai 18 ai 30 anni a trovare occupazione, promossa dall’Ufficio per la pastorale sociale della diocesi di Roma e dalle Acli di Roma, in collaborazione con Azione cattolica diocesana, Cisl di Roma e Rieti, Confcooperative Roma, Ucid Roma, Mlac, Mcl e Centro Elis, con il sostegno della Regione Lazio e del Ministero del lavoro. La partenza ufficiale si avrà domani, con la veglia di preghiera per A il mondo del lavoro, al Centro servizi Acea (piazzale dei Partigiani, 40) alle ore 18, presieduta dal vescovo ausiliare del settore Centro e segretario generale del Vicariato monsignor Gianrico Ruzza. La liturgia, come detto, segnerà l’inizio del percorso formativo, il cui primo incontro formativo è fissato all’8 aprile. «La veglia di preghiera per il mondo del lavoro è una tradizione consolidata nella diocesi di Roma – sottolinea don Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio per la pastorale sociale del Vicariato –; da qualche anno cerchiamo di realizzarla in ambienti per così dire “laici”, nei luoghi di lavoro, per essere sempre più “Chiesa in uscita”, come ci invita a fare il nostro vescovo Papa Francesco. Come lo scorso anno, questa veglia segna il lancio di “Generiamo lavORO”, una iniziativa che sta funzionando bene, grazie alla quale davvero diversi ragazzi hanno trovato una occupazione». Si tratta di dieci incontri – che si terranno nella Sala di via della Madonna dei Monti, 41, con orario dalle 16.30 alle 19.30 – più un evento finale, per «promuovere e rimettere al centro il lavoro dignitoso quale perno di cittadinanza e sviluppo integrale della persona e della comunità – sottolineano i promotori –, con un approccio valoriale, educativo e al tempo stesso concreto, in grado di fornire ai giovani un kit di strumenti per facilitarne l’ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro. Il pilastro del “cantiere” è l’itinerario “Giovani e lavORO”, che giunge alla sua seconda edizione. Il percorso formativo è articolato in un ciclo di laboratori che, valorizzando l’eccellenza ed il know how di ciascuna delle realtà aderenti, permettono l’acquisizione di importanti competenze con particolare attenzione alle soft skills». Una «scuola permanente» lo definisce la presidente Domani alle 18 la celebrazione con Ruzza promossa dalla diocesi e dall’associazionismo Al via la seconda edizione del «cantiere» rivolto ai giovani per la ricerca dell’occupazione DI GIULIA ROCCHI ella notte tra il 26 e il 27 marzo del 1996 una ventina di uomini armati fanno irruzione nel monastero di Notre Dame dell’Atlante, a Tibhirine, in Algeria. Qui vive una comunità di nove monaci appartenenti all’Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza, tutti di nazionalità francese. I terroristi ne trovano soltanto sette, e li sequestrano. Il 21 maggio dello stesso anno i sequestratori, che dichiarano di appartenere al Gruppo Islamico Armato, uccidono i monaci. Christian de Chergé, Luc Dochier, Christophe Lebreton, Michel Fleury, Bruno Lemarchand, Célestin Ringeard, Paul Favre– Miville erano i loro nomi: sono stati beatificati l’8 dicembre dello scorso anno ad Algeri, insieme vescovo Piérre Claverie e ad altri 11 testimoni della fede. La loro storia ha ispirato anche il film Uomini di Dio, uscito nel 2010 e premiato al Festival di Cannes. I due sopravvissuti erano invece Amédée Noto e Jean–Pierre Schumacher, che dopo breve tempo si sono trasferiti a Midelt, a circa 200 chilometri da Fes, in Marocco, dove hanno ricostituito una piccola comunità di trappisti. Frère Amedée è morto nel 2008 mentre frère Jean Pierre, oltre novant’anni, è rimasto l’unico sopravvissuto a quello che è passato alla storia come “il massacro di Tibhirine”. La sua testimonianza sarà il cuore di “Carità fino al martirio”, iniziativa di preghiera per i missionari martiri del nostro tempo, promossa per giovedì 21 marzo dalla diocesi di Roma – in particolare da Caritas di Roma, Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese e Ufficio Migrantes diocesano – con la Comunità di Sant’Egidio, che sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. L’appuntamento è per le ore 18 al Colosseo (Arco di Costantino); da qui partirà una marcia, accompagnata dalla recita del Rosario missionario e dalle litanie dei martiri, fino alla basilica di San Bartolomeo all’Isola, dove si terrà la veglia. Qui, ad accompagnare la Parola di Dio e il Vangelo delle Beatitudini sarà la video testimonianza raccolta da don Stefano Cascio, parroco di San Bonaventura a Torre Spaccata, che è stato in Marocco all’inizio di questo mese. Le memorie e i nomi di quanti hanno offerto la propria vita lungo quest’anno, unitamente all’evocazione dei contesti di martirio più dolenti del nostro tempo, introdurranno alla processione di ingresso di una croce per continente, provenienti dalle cappelle ove sono raccolte reliquie e memorie dei martiri; analogamente, ogni nome e ogni contesto saranno illuminati dall’accensione di una N candela. Ad accendere queste luci e a offrire alcune intenzioni di preghiera, saranno confratelli e consorelle dei martiri e, con loro, rappresentanti ortodossi ed evangelici, cristiani membri di questa nostra diocesi, e giovani dei diversi continenti. Al termine, la meditazione del cardinale vicario Angelo De Donatis. «Anche quest’anno la diocesi si ritroverà per celebrare la Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri (24 marzo), una tradizione che va avanti dal 1993 – sottolinea il vescovo ausiliare del settore Centro e segretario generale del Vicariato monsignor Gianrico Ruzza –. Nel 2018 ben quaranta testimoni sono stati uccisi: si tratta di 35 sacerdoti, 4 laici e un seminarista in tutti i continenti. Pregare insieme e trovarsi a farlo con tutte le realtà che seguono da vicino questa dimensione missionaria della Chiesa è un momento ecclesiale forte. Abbiamo scelto di partire dal Colosseo perché è un simbolo del martirio, mentre la basilica di San Bartolomeo all’Isola ospita il santuario dei nuovi martiri del XX e del XXI secolo, voluto da san Giovanni Paolo II e da lui affidato alla Comunità di Sant’Egidio». Don Stefano Cascio, addetto dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma oltre che parroco, racconta commosso il suo viaggio in Marocco: «Sono stato a Midelt, a circa 200 chilometri da Fes – spiega –: è lì che ora vive la comunità cistercense, che ha continuato a custodire la “fiaccola accesa”, il carisma dei monaci di Thibirine. A Midelt, attualmente, vivono sei monaci e un eremita. Frère Jean– Pierre è l’unico sopravvissuto alla strage del 1996; è originario della Lorena e ha più di novant’anni, quindi non poteva intraprendere questo viaggio fino a Roma. Così la diocesi ha inviato me a intervistarlo, a raccogliere la sua preziosa testimonianza». Il sacerdote descrive un uomo «ancora forte, sorridente, sereno, saggio. Mi ha ribadito – ricorda – la volontà dei monaci di restare, nonostante le pressioni per farli andar via, di rimanere accanto al popolo». Tra gli organizzatori di “Carità fino al martirio” c’è don Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere: «Ci immergeremo insieme – riflette – nel mistero della forza umile del Vangelo, fissando lo sguardo sui volti, l’umanità, la debolezza di quanti hanno vissuto la carità, l’amore per la Chiesa, le attese di pace e di giustizia in contesti di straordinario pericolo, senza rinunciare ad amare». Sul sagrato antistante la basilica di San Bartolomeo sarà allestito un maxischermo; l’evento sarà inoltre trasmesso in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky – streaming su www.telepacenews.it). l prossimo 24 marzo la Chiesa celebra la 27esima Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, a 38 anni dall’assassinio dell’arcivescovo Oscar Rome- ro, proclamato santo nell’ottobre 2018. Il te- ma, “Per amore del mio popolo non tacerò” (cfr. Is 62, 1), è ispirato proprio alla testimo- nianza del presule di San Salvador. La Gior- nata è nata nel 1993 per iniziativa dell’allo- ra Movimento Giovanile Missionario, diven- tato oggi Missio Giovani che, sotto l’egida del- la Fondazione Missio, anima per la Chiesa i- taliana questo speciale evento di preghiera per ricordare tutti i testimoni del Vangelo uc- cisi in varie parti del mondo. Nel 2018 sono stati uccisi 40 “missionari”, quasi il doppio rispetto all’anno precedente, per la maggior parte sacerdoti, ben 35. Do- po otto anni consecutivi in cui il numero più elevato di missionari uccisi era stato registrato in America, nel 2018 tocca all’Africa il pri- mato di questa tragica classifica. Secondo i da- ti raccolti dall’agenzia Fides, in Africa sono stati uccisi 19 sacerdoti, un seminarista e u- na laica; in America 12 sacerdoti e 3 laici; in Asia 3 sacerdoti; in Europa un sacerdote. Il termine “missionario”, spiega Fides, viene usato non solo per i missionari “ad gentes” in senso stretto, ma «per tutti i battezzati, con- sapevoli che “in virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario». (R. S.) I La marcia dal Colosseo, liturgia a San Bartolomeo. La voce di un monaco di Tibhirine La veglia per i missionari martiri delle Acli di Roma Lidia Borzì, «una buona pratica replicabile che dona ai ragazzi protagonismo e li aiuta ad essere sempre di più attori consapevoli della comunità e costruttori di un futuro di speranza nel quale il lavoro venga emancipato dall’essere mero scambio prestazione/compenso e venga considerato una porta di accesso virtuosa al mondo degli adulti». Ancora, riflette Borzì, «in un contesto occupazionale difficile come quello che caratterizza non solo la nostra città, ma l’intero Paese, è fondamentale tornare a mettere il lavoro dignitoso in cima alle priorità delle agende di tutti gli attori sociali che hanno la responsabilità e la possibilità di fare qualcosa. Il lavoro, e non il reddito, per tutti, infatti, è il monito che ci viene dato anche da Papa Francesco, perché il lavoro è uno dei pilastri fondamentali per una cittadinanza piena e attiva». Giulia Rocchi La Giornata col pensiero a Romero L’icona dei nuovi martiri custodita nella basilica di San Bartolomeo all’Isola (foto Gennari) Oscar Romero Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza redo che davvero il nostro Papa ci insegni a sconfinare; ricordi all’ uomo e alla donna del nostro tempo di avere sì dei confini, ma soprattutto di essere invitato dalla forza dello Spirito Santo a supe- rare quei confini, perché il cuore dell’ uomo non ha con- fini. Questo ce lo ricorda ogni giorno con tanta intre- pida fedeltà al Vangelo». Così dom Bernardo Gianni, il monaco benedettino chiamato a predicare gli esercizi spirituali alla Curia Romana, ha ricordato mercoledì scorso il sesto anniversario dell’elezione al pontificato di Francesco. Ad Ariccia, nella Casa Divin Maestro, il Pa- pa ha trascorso la ricorrenza nella preghiera, sulla cui importanza si è soffermato anche di recente, nelle ca- techesi delle udienze generali dedicate al “Padre nostro”. E in questi anni, nel suo andare verso tutti, soprattut- to verso i lontani, ha proposto la preghiera e la mise- ricordia come “medicine” per una società smarrita e ma- lata, dove la Chiesa possa essere un “ospedale da cam- po”, “in uscita” verso le “periferie esistenziali”. Con que- sto spirito missionario, con lo sguardo all’essenza del Vangelo, puntando sul dialogo e sulla sinodalità, e pro- vando dolore per le ferite impresse dagli scandali degli abusi (come ha confidato nei giorni scorsi al clero ro- mano), Francesco continua a invitarci a «sconfinare». Soprattutto per chinarsi su chi soffre. (A. Z.) C « Il Papa che insegna «a sconfinare» Paola, 6 mesi a Gibuti tra i bambini di strada e una Chiesa attiva a pagina 3 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLVI – Numero 11 – Domenica 17 marzo 2019

Transcript of La marcia dal Colosseo, liturgia a San Bartolomeo. La voce ... · Confcooperative Roma, Ucid Roma,...

Page 1: La marcia dal Colosseo, liturgia a San Bartolomeo. La voce ... · Confcooperative Roma, Ucid Roma, Mlac, Mcl e Centro Elis, con il sostegno della Regione Lazio e del Ministero del

Il mondo del lavoro si ritrova in preghiera all’Acea

l via la seconda edizione delcantiere “Generiamo lavORO”,l’iniziativa per aiutare i ragazzi

dai 18 ai 30 anni a trovareoccupazione, promossa dall’Ufficio perla pastorale sociale della diocesi diRoma e dalle Acli di Roma, incollaborazione con Azione cattolicadiocesana, Cisl di Roma e Rieti,Confcooperative Roma, Ucid Roma,Mlac, Mcl e Centro Elis, con il sostegnodella Regione Lazio e del Ministero dellavoro. La partenza ufficiale si avràdomani, con la veglia di preghiera per

A

il mondo del lavoro, al Centro serviziAcea (piazzale dei Partigiani, 40) alleore 18, presieduta dal vescovo ausiliaredel settore Centro e segretario generaledel Vicariato monsignor GianricoRuzza. La liturgia, come detto, segneràl’inizio del percorso formativo, il cuiprimo incontro formativo è fissato all’8aprile. «La veglia di preghiera per ilmondo del lavoro è una tradizioneconsolidata nella diocesi di Roma –sottolinea don Francesco Pesce,incaricato dell’Ufficio per la pastoralesociale del Vicariato –; da qualche annocerchiamo di realizzarla in ambientiper così dire “laici”, nei luoghi dilavoro, per essere sempre più “Chiesain uscita”, come ci invita a fare il nostrovescovo Papa Francesco. Come loscorso anno, questa veglia segna illancio di “Generiamo lavORO”, unainiziativa che sta funzionando bene,grazie alla quale davvero diversi ragazzihanno trovato una occupazione». Si

tratta di dieci incontri – che si terrannonella Sala di via della Madonna deiMonti, 41, con orario dalle 16.30 alle19.30 – più un evento finale, per«promuovere e rimettere al centro illavoro dignitoso quale perno dicittadinanza e sviluppo integrale dellapersona e della comunità –sottolineano i promotori –, con unapproccio valoriale, educativo e altempo stesso concreto, in grado difornire ai giovani un kit di strumentiper facilitarne l’ingresso e lapermanenza nel mondo del lavoro. Ilpilastro del “cantiere” è l’itinerario“Giovani e lavORO”, che giunge allasua seconda edizione. Il percorsoformativo è articolato in un ciclo dilaboratori che, valorizzando l’eccellenzaed il know how di ciascuna delle realtàaderenti, permettono l’acquisizione diimportanti competenze con particolareattenzione alle soft skills». Una «scuolapermanente» lo definisce la presidente

Domani alle 18 la celebrazionecon Ruzza promossa dalladiocesi e dall’associazionismoAl via la seconda edizione del«cantiere» rivolto ai giovaniper la ricerca dell’occupazione

DI GIULIA ROCCHI

ella notte tra il 26 e il 27 marzo del1996 una ventina di uomini armatifanno irruzione nel monastero di

Notre Dame dell’Atlante, a Tibhirine, inAlgeria. Qui vive una comunità di novemonaci appartenenti all’Ordine deiCistercensi della Stretta Osservanza, tutti dinazionalità francese. I terroristi ne trovanosoltanto sette, e li sequestrano. Il 21 maggiodello stesso anno i sequestratori, chedichiarano di appartenere al GruppoIslamico Armato, uccidono i monaci.Christian de Chergé, Luc Dochier,Christophe Lebreton, Michel Fleury, BrunoLemarchand, Célestin Ringeard, Paul Favre–Miville erano i loro nomi: sono statibeatificati l’8 dicembre dello scorso annoad Algeri, insieme vescovo Piérre Claverie ead altri 11 testimoni della fede. La lorostoria ha ispirato anche il film Uomini diDio, uscito nel 2010 e premiato al Festival diCannes. I due sopravvissuti erano inveceAmédée Noto e Jean–Pierre Schumacher,che dopo breve tempo si sono trasferiti aMidelt, a circa 200 chilometri da Fes, inMarocco, dove hanno ricostituito unapiccola comunità di trappisti. Frère Amedéeè morto nel 2008 mentre frère Jean Pierre,oltre novant’anni, è rimasto l’unicosopravvissuto a quello che è passato allastoria come “il massacro di Tibhirine”. Lasua testimonianza sarà il cuore di “Caritàfino al martirio”, iniziativa di preghiera peri missionari martiri del nostro tempo,promossa per giovedì 21 marzo dalladiocesi di Roma – in particolare da Caritasdi Roma, Centro diocesano per lacooperazione missionaria tra le Chiese eUfficio Migrantes diocesano – con laComunità di Sant’Egidio, che saràpresieduta dal cardinale vicario Angelo DeDonatis. L’appuntamento è per le ore 18 alColosseo (Arco di Costantino); da quipartirà una marcia, accompagnata dallarecita del Rosario missionario e dalle litaniedei martiri, fino alla basilica di SanBartolomeo all’Isola, dove si terrà la veglia.Qui, ad accompagnare la Parola di Dio e ilVangelo delle Beatitudini sarà la videotestimonianza raccolta da don StefanoCascio, parroco di San Bonaventura a TorreSpaccata, che è stato in Marocco all’iniziodi questo mese. Le memorie e i nomi diquanti hanno offerto la propria vita lungoquest’anno, unitamente all’evocazione deicontesti di martirio più dolenti del nostrotempo, introdurranno alla processione diingresso di una croce per continente,provenienti dalle cappelle ove sono raccoltereliquie e memorie dei martiri;analogamente, ogni nome e ogni contestosaranno illuminati dall’accensione di una

Ncandela. Ad accendere queste luci e a offrirealcune intenzioni di preghiera, sarannoconfratelli e consorelle dei martiri e, conloro, rappresentanti ortodossi ed evangelici,cristiani membri di questa nostra diocesi, egiovani dei diversi continenti. Al termine, lameditazione del cardinale vicario AngeloDe Donatis. «Anche quest’anno la diocesi siritroverà per celebrare la Giornata dipreghiera e digiuno in memoria deimissionari martiri (24 marzo), unatradizione che va avanti dal 1993 –sottolinea il vescovo ausiliare del settoreCentro e segretario generale del Vicariatomonsignor Gianrico Ruzza –. Nel 2018 benquaranta testimoni sono stati uccisi: sitratta di 35 sacerdoti, 4 laici e unseminarista in tutti i continenti. Pregareinsieme e trovarsi a farlo con tutte le realtàche seguono da vicino questa dimensionemissionaria della Chiesa è un momentoecclesiale forte. Abbiamo scelto di partiredal Colosseo perché è un simbolo delmartirio, mentre la basilica di SanBartolomeo all’Isola ospita il santuario deinuovi martiri del XX e del XXI secolo,voluto da san Giovanni Paolo II e da luiaffidato alla Comunità di Sant’Egidio». DonStefano Cascio, addetto dell’Ufficiocomunicazioni sociali della diocesi diRoma oltre che parroco, raccontacommosso il suo viaggio in Marocco:«Sono stato a Midelt, a circa 200 chilometrida Fes – spiega –: è lì che ora vive lacomunità cistercense, che ha continuato acustodire la “fiaccola accesa”, il carisma deimonaci di Thibirine. A Midelt, attualmente,vivono sei monaci e un eremita. Frère Jean–Pierre è l’unico sopravvissuto alla strage del1996; è originario della Lorena e ha più dinovant’anni, quindi non potevaintraprendere questo viaggio fino a Roma.Così la diocesi ha inviato me a intervistarlo,a raccogliere la sua preziosatestimonianza». Il sacerdote descrive unuomo «ancora forte, sorridente, sereno,saggio. Mi ha ribadito – ricorda – la volontàdei monaci di restare, nonostante lepressioni per farli andar via, di rimanereaccanto al popolo». Tra gli organizzatori di“Carità fino al martirio” c’è don MarcoGnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere:«Ci immergeremo insieme – riflette – nelmistero della forza umile del Vangelo,fissando lo sguardo sui volti, l’umanità, ladebolezza di quanti hanno vissuto la carità,l’amore per la Chiesa, le attese di pace e digiustizia in contesti di straordinariopericolo, senza rinunciare ad amare». Sulsagrato antistante la basilica di SanBartolomeo sarà allestito un maxischermo;l’evento sarà inoltre trasmesso in diretta suTelepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky– streaming su www.telepacenews.it).

l prossimo 24 marzo la Chiesa celebra la27esima Giornata di preghiera e digiuno in

memoria dei missionari martiri, a 38 annidall’assassinio dell’arcivescovo Oscar Rome-ro, proclamato santo nell’ottobre 2018. Il te-ma, “Per amore del mio popolo non tacerò”(cfr. Is 62, 1), è ispirato proprio alla testimo-nianza del presule di San Salvador. La Gior-nata è nata nel 1993 per iniziativa dell’allo-ra Movimento Giovanile Missionario, diven-tato oggi Missio Giovani che, sotto l’egida del-la Fondazione Missio, anima per la Chiesa i-taliana questo speciale evento di preghieraper ricordare tutti i testimoni del Vangelo uc-cisi in varie parti del mondo.Nel 2018 sono stati uccisi 40 “missionari”,

quasi il doppio rispetto all’anno precedente,per la maggior parte sacerdoti, ben 35. Do-po otto anni consecutivi in cui il numero piùelevato di missionari uccisi era stato registratoin America, nel 2018 tocca all’Africa il pri-mato di questa tragica classifica. Secondo i da-ti raccolti dall’agenzia Fides, in Africa sonostati uccisi 19 sacerdoti, un seminarista e u-na laica; in America 12 sacerdoti e 3 laici; inAsia 3 sacerdoti; in Europa un sacerdote. Il termine “missionario”, spiega Fides, vieneusato non solo per i missionari “ad gentes” insenso stretto, ma «per tutti i battezzati, con-sapevoli che “in virtù del Battesimo ricevuto,ogni membro del Popolo di Dio è diventatodiscepolo missionario». (R. S.)

I

La marcia dal Colosseo, liturgia a San Bartolomeo. La voce di un monaco di Tibhirine

La veglia per i missionari martiri

delle Acli di Roma Lidia Borzì, «unabuona pratica replicabile che dona airagazzi protagonismo e li aiuta adessere sempre di più attori consapevolidella comunità e costruttori di unfuturo di speranza nel quale il lavorovenga emancipato dall’essere meroscambio prestazione/compenso evenga considerato una porta di accessovirtuosa al mondo degli adulti».Ancora, riflette Borzì, «in un contestooccupazionale difficile come quello checaratterizza non solo la nostra città, mal’intero Paese, è fondamentale tornare amettere il lavoro dignitoso in cima allepriorità delle agende di tutti gli attorisociali che hanno la responsabilità e lapossibilità di fare qualcosa. Il lavoro, enon il reddito, per tutti, infatti, è ilmonito che ci viene dato anche daPapa Francesco, perché il lavoro è unodei pilastri fondamentali per unacittadinanza piena e attiva».

Giulia Rocchi

La Giornata col pensiero a Romero

L’icona dei nuovi martiri custodita nella basilica di San Bartolomeo all’Isola (foto Gennari)

Oscar Romero

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) € 62Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari 3 - 20125 MilanoTel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

In evidenza

redo che davvero il nostro Papa ci insegni asconfinare; ricordi all’ uomo e alla donna del

nostro tempo di avere sì dei confini, ma soprattutto diessere invitato dalla forza dello Spirito Santo a supe-rare quei confini, perché il cuore dell’ uomo non ha con-fini. Questo ce lo ricorda ogni giorno con tanta intre-pida fedeltà al Vangelo». Così dom Bernardo Gianni, ilmonaco benedettino chiamato a predicare gli esercizispirituali alla Curia Romana, ha ricordato mercoledìscorso il sesto anniversario dell’elezione al pontificatodi Francesco. Ad Ariccia, nella Casa Divin Maestro, il Pa-pa ha trascorso la ricorrenza nella preghiera, sulla cuiimportanza si è soffermato anche di recente, nelle ca-techesi delle udienze generali dedicate al “Padre nostro”.E in questi anni, nel suo andare verso tutti, soprattut-to verso i lontani, ha proposto la preghiera e la mise-ricordia come “medicine” per una società smarrita e ma-lata, dove la Chiesa possa essere un “ospedale da cam-po”, “in uscita” verso le “periferie esistenziali”. Con que-sto spirito missionario, con lo sguardo all’essenza delVangelo, puntando sul dialogo e sulla sinodalità, e pro-vando dolore per le ferite impresse dagli scandali degliabusi (come ha confidato nei giorni scorsi al clero ro-mano), Francesco continua a invitarci a «sconfinare».Soprattutto per chinarsi su chi soffre. (A. Z.)

Il Papa che insegna«a sconfinare»

Paola, 6 mesi a Gibutitra i bambini di stradae una Chiesa attivaa pagina 3

www.romasette.it

Inserto redazionale di

facebook.com/romasettetwitter.com/romasette

[email protected]

Anno XLVI – Numero 11 – Domenica 17 marzo 2019

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 2: La marcia dal Colosseo, liturgia a San Bartolomeo. La voce ... · Confcooperative Roma, Ucid Roma, Mlac, Mcl e Centro Elis, con il sostegno della Regione Lazio e del Ministero del

i inserisce nelle normali attività delladomenica, questa mattina, la visitapastorale del cardinale vicario Angelo

De Donatis nella parrocchia di SanCorbiniano, all’Infernetto, in occasionedella festa patronale. «Desideriamo chesperimenti e viva il nostro esserecomunità nella semplicità e quotidianità– spiega il parroco don Carlo Turi, cheguida la comunità dallo scorso settembre–: oltre alla celebrazione della Messa,quindi, il cardinale vivrà la giornata disolidarietà che era già in programma eprenderà parte alla riunione dei genitori

S

A Nuova Ostia in prima linea tra la «povertà abissale»

DI ROBERTA PUMPO

a chiesa di San Vincenzo de’ Paoli,a Nuova Ostia, è “dietro le saracine-sche”. La parrocchia è stata eretta in-

fatti nel 1978 ma «da quarant’anni i fe-deli attendono che venga costruita una“vera” chiesa», spiega don Ismark A-lexandre. Il sacerdote, di origine haitia-na, dal 1° settembre scorso è alla guidadi una comunità che si ritrova quotidia-namente all’interno di locali destinati anegozi, al piano terra di uno stabile dicinque piani in via Domenico Baffico.«Il mio più grande desiderio – dice – è

che qui venga presto eretta una chiesa, sa-rebbe un segno importante per i cittadi-ni». Ieri sera la comunità ha ricevuto lavisita pastorale del cardinale vicario An-gelo De Donatis, che prima ha incontra-to alcuni gruppi parrocchiali e poi ha ce-lebrato la Messa vespertina. San Vincen-zo de’ Paoli è una chiesa “di frontiera” alcentro di un quartiere difficile a causadella presenza di vari gruppi criminali. Ildegrado, la crisi economica, l’alto tassodi disoccupazione, soprattutto giovanile,rappresentano terreno fertile per le ma-fie alimentate dallo spaccio di droga. «Èla parrocchia più povera della zona suddi Roma», aggiunge don Ismark, che conil vice parroco, don Alfonso Torres Elias,e il collaboratore parrocchiale don FabioVallini, cerca di far fronte alle tante esi-genze dei cittadini del quartiere, circa un-dicimila persone. La mancanza di eser-cizi commerciali, la totale assenza di luo-ghi di aggregazione e di servizi pubblici

di base fanno sì che la parrocchia sia di-ventata l’unico punto di riferimento del-la zona. «Alle liturgie festive e feriali i fe-deli non sono numerosi – prosegue ilparroco – ma è un continuo via vai dipersone che vengono a bussare alla miaporta per chiedere un sostegno econo-mico. C’è chi non riesce a pagare le u-tenze e chi addirittura non ha la possi-bilità di acquistare il latte per i figli di po-chi mesi». La Caritas parrocchiale assistestabilmente ottanta famiglie, per la mag-gior parte italiane. Ma non basta, «i di-sagi sono tanti, una situazione di povertàabissale». Don Ismark lo si può definireun “prete di strada”. Se non è in chiesa acelebrare, trascorre tutta la giornata a con-tatto con le persone. «Con i miei confra-telli facciamo del nostro meglio per da-re concretezza all’invito di Papa France-sco ad essere “Chiesa in uscita”. Acco-gliamo, ascoltiamo e accompagniamo lepersone con i pochi mezzi a nostra di-

sposizione». Un valido aiuto viene of-ferto anche dall’unica suora della comu-nità canossiana che vive poco lontanodalla chiesa. «Erano in tre fino a qualchetempo fa – spiega il sacerdote –, ora è ri-masta solo suor Vittoria». La scelta sua edei sacerdoti non è tanto di dedicarsi “ai”poveri quanto di vivere quotidianamen-te a contatto “con” i disagi del quartiere.Pochi i bambini che frequentano la chie-sa: dodici quelli iscritti al primo anno diComunione, meno di venti quelli che sipreparano per la Cresima. «I giovani –racconta don Alexandre – non frequen-tano molto anche perché non disponia-mo di spazi allestiti per permettere lorodi incontrarsi e giocare insieme». In par-rocchia sono attive tre comunità neoca-tecumenali (una appartiene alla parroc-chia di San Timoteo e svolge missione dievangelizzazione ad Ostia). Ogni venerdìsera e sabato mattina svolgono aposto-lato “porta a porta”.

L

La santità, cammino di comunità

Al celebre personaggioinventato da Barrieil sussidio “L’Isola che c’è”per la stagione estiva,che sarà presentato tra settegiorni al parco divertimentiLa giornata si concluderàcon la Messa presiedutadal vescovo Paolo LojudicePadre Tarì, che a Romaguida l’associazione:l’oratorio punto di incontroper i ragazzi delle periferie

arà dedicato a Peter Pan il sussidioestivo messo a punto dall’Anspi, che

verrà presentato con una grande festa alparco divertimenti di Cinecittà World, inprogramma domenica prossima. I ragazzi ei loro animatori arriveranno alle 11; amezzogiorno verrà presentato il testo,chiamato “L’Isola che c’è”; spazio poi allascoperta degli spettacoli e delle attrazionidel parco; la conclusione con la Messa delle17.30, che sarà presieduta dal vescovoausiliare del settore Sud della diocesimonsignor Paolo Lojudice. «L’oratorioinvernale è stato dedicato a Paolo VI –racconta padre Giuseppe Tarì, responsabilezonale dell’Anspi – mentre per quello estivoabbiamo preso spunto dal celebrepersonaggio inventato da James MatthewBarrie». Padre Tarì è il viceparroco di SanGiorgio Martire ad Acilia. «Una zonaperiferica dove scarseggiano i luoghi

S aggregativi», spiega, ricordando che da quelquartiere provengono anche i due giovaniche spararono al nuotatore ManuelBortuzzo lo scorso 3 febbraio. Ma l’oratorio,affiliato all’Anspi, è un punto di incontroper i ragazzi di Acilia e punta a essereprotagonista non sono della vitaparrocchiale e pastorale, ma dell’interoterritorio. La comunità di San GiorgioMartire aderisce infatti al progetto“Relazioni a catena” sull’educazione, lamobilità giovanile e la cittadinanza attiva,in cui sono coinvolte scuole e associazionidislocate in tre municipi romani (I, X e XIV).«La collaborazione con il circolo Anspi dàun forte valore aggiunto al progetto –spiega Valentina Testa, che cura lacomunicazione dell’iniziativa – in quantopermette di riunire in orario extrascolasticoi minori di Acilia ma anche nei territorilimitrofi».

DI MICHELA ALTOVITI

reghiera e vita comunitaria sono «ledue dimensioni della vita cristiana dautilizzare come antidoto rispetto alla

tendenza pervasiva all’individualismopropria della realtà culturale di oggi, chedeforma l’opera di santificazione delloSpirito». Così il cardinale Angelo DeDonatis, vicario del Papa per la diocesi diRoma, ha introdotto, lunedì sera, il tema“Oranti e comunicanti” che ha orientato il

sesto incontro del ciclo di catechesisull’esortazione apostolica di PapaFrancesco “Gaudete et exsultate”, dedicataalla chiamata alla santità nel mondocontemporaneo. «L’affermazione esclusivadi sé – ha detto il porporato in una basilicadi San Giovanni in Laterano gremita dilaici e consacrati – mette ai margini larelazione con gli altri» e «certi percorsi tuttiinteriori, che escludono l’esperienza difraternità», si rivelano essere «propostemolto alienanti che, in nome di un po’ direlax, sganciano dalla realtà e nonpermettono di incontrare Dio». Quelloverso la santità è, dunque, «un camminoda fare dentro un’esperienzadi comunità, maiindividualmente», guardandoanche ai tanti brani delVangelo nei quali «Gesù sirivela non al singolo ma allacomunità, seppure piccolacome quella dei duediscepoli di Emmaus», perché«l’esperienza del Risorto hasempre bisogno dellacondivisione con i fratelli enon è mai solitaria». Ancora,De Donatis ha ribaditol’importanza di «mantenereuno stile comunitario in cuisi narra e si condivide la fede» poiché «dasoli perdiamo la chiarezzainteriore ma dalladispersione ci salva proprio ladimensione comunitariadella vita cristiana che è stata

Ppropria di tanti santi e che si alimenta dipiccoli gesti quotidiani». C’è poi un altroimportante tipo di relazione: «Quella conil “tu” di Dio, da coltivare nella preghiera –ha esortato il cardinale –, e che ci riportaalla misura di noi stessi, ricordandoci chenon siamo tutto: davanti allo sguardo delPadre e al volto del Risorto, la nostraframmentarietà può finalmente essereriunificata». Inoltre, «soltantoalimentandoci al suo fuoco d’amore,entrando attraverso la ferita del costato nelcuore misericordioso di Gesù, potremo poitestimoniarlo agli altri», perciòparticolarmente propizio «è il tempo diQuaresima, con il fare memoria della ViaCrucis che ci mette in forte relazione con ilPadre». Sperimentò in modo autenticotanto «la dimensione comunitaria, qualemonaco trappista», quanto quella dellapreghiera, «coltivata nel silenzio e nellasolitudine dei tre anni trascorsi a Nazareth,fondamentali nel suo itinerario di fede», ilbeato Charles de Foucauld la cui figura èstata presentata da don Gabriele Faraghini,piccolo fratello di Jesus Caritas – famigliaspirituale ispirata proprioall’evangelizzatore dei nomadi Tuareg deldeserto del Sahara – e rettore delSeminario Romano Maggiore. «Charles deFoucauld era innamorato tanto di Dioquanto dell’uomo – ha detto ilsacerdote – e scelse gli ultimi e i piùpiccoli per il suo annuncio perché,diceva, tutti siamo figli dello stessoPadre». Il prossimo appuntamento è inprogramma per il 15 aprile, sempre alle19, sul tema “Combattere secondo leregole. Condividere la lotta di Cristo”,con la figura di san Pio da Pietrelcina afare da guida.

Per il cardinale vicario«l’affermazione esclusiva di sémette ai margini la relazionecon gli altri». Da don Faraghiniritratto di Charles de Foucauld:«Per l’annuncio scelse gli ultimi»

Alla sesta catechesi sulla “Gaudete et exsultate”De Donatis indica in preghiera e fraternitàle dimensioni della vita cristiana da utilizzarecome antidoto rispetto al diffuso individualismo

Estate Anspi con Peter Pan, grande festa a Cinecittà World

Riapre S. Giuseppe dei FalegnamiMartedì la benedizione dei papà

artedì, solennità di san Giuseppe, verrà nuovamen-te riaperta la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami.

«La riapertura – informa l’Ufficio edilizia di culto – avvie-ne all’indomani del decreto di dissequestro della porzio-ne di copertura rimasta in opera da parte dell’Autoritàgiudiziaria». Il Vicariato potrà così avviare le attività pre-liminari al progetto di restauro e riposizionamento dellosplendido cassettonato ligneo. La chiesa fu interessata dalcrollo del tetto il 30 agosto 2018.Martedì l’accesso sarà consentito dalle 9 alle 20. Alle 17 èprevisto un saggio di musica. Alle 18 un momento di pre-ghiera con la benedizione ai papà presieduto dal cardi-nale titolare Francesco Coccopalmerio e dal rettore, il ve-scovo Daniele Libanori, e animato dal Coro della Diocesi.

M

l’appuntamento

L’impegno della parrocchiadi San Vincenzo de’ Paoliin un quartiere difficile che nonha nemmeno una vera chiesa

Il percorso con i più piccoliparte dalla vita vissuta, quellolegato alla Cresima prevedediverse attività di volontariato

dei bambini della Prima Comunione».Una volta al mese, infatti, il parrocoincontra le famiglie «degli oltre 200bambini che si stanno preparando perricevere il sacramento dell’Eucarestia –racconta Fulvia, catechista da 10 anni –:questi appuntamenti rispondono allanuova impostazione della catechesi che èfamiliare, appunto, ed esperienziale». Ilcoinvolgimento delle mamme e i papà,«chiamati a confrontarsi con i loro figlisui contenuti di fede ma non solo»,favorisce la continuità del processoeducativo che con i più piccoli,settimanalmente, «è impostato a partiredalla vita vissuta per poi pervenire allariflessione sulla Scrittura». Anche per iragazzi che si preparano allaConfermazione e per quelli del post–Cresima «la proposta è fortementeesperienziale – dice Carlo, educatore degliadolescenti –: tante sono le attività di

volontariato presso realtà del territorio,inoltre siamo stati a Lourdes conl’Unitalsi, a Pieve Torina, nelle Marche,per aiutare i terremotati e aderiamo adaltre iniziative di servizio della Caritasdiocesana». Sono 50 «i nuclei familiarisostenuti invece dalla Caritas parrocchiale– dicono Armando e Fiorella, referenti delCentro di ascolto aperto due volte asettimana –, solo 4 sono italiani, per ilresto provengono da Romania, Polonia eSri Lanka e vivono in condizioni criticheai margini del quartiere senza luce, gas néacqua, alcuni anche in tende». Peraiutarli, tutta la comunità è statacoinvolta: «Un tabellone esposto in chiesaviene via via spuntato – spiega ilviceparroco don Giuseppe Tavolacci –come se fosse una lunga e grande listadella spesa e ogni due mesi vieneorganizzato un pranzo in parrocchia pertutti i poveri». A prepararlo ci pensa il

gruppo dei Sempreverdi,formato dagli anziani dellacomunità cheautogestiscono anchelaboratori pomeridianioltre ad un cineforum. Perloro, mensilmente, laproposta di passeggiateculturali guidate dalparroco e quella estiva diuna settimana divilleggiatura, chequest’anno si svolgerà inToscana. Ancora, il gruppo liturgico checura l’animazione delle celebrazioniinsieme ai due cori, quello polifonicodegli adulti e quello dei giovani, e aiministranti. Ci sono anche i ministristraordinari dell’Eucarestia, di cui 4 nuoviin formazione. Infine, il gruppo del teatroe quello “degli orsi” ossia diversi papàche, «sull’esempio dell’orso che, secondo

San Corbiniano punta sulla catechesi esperienziale

la tradizione, accompagnò sanCorbiniano nel portare il suo peso dipellegrino – chiosa il parroco –,condividono il peso della vitaparrocchiale svolgendo lavoretti dimanutenzione, oltre a un itinerario diriflessione su cosa vuol dire essere padrioggi secondo il Vangelo».

Michela Altoviti

San Corbiniano

L’ingresso della parrocchia

La catechesi di De Donatis a San Giovanni in Laterano (foto Gennari)

2 Domenica17 marzo 2019

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 3: La marcia dal Colosseo, liturgia a San Bartolomeo. La voce ... · Confcooperative Roma, Ucid Roma, Mlac, Mcl e Centro Elis, con il sostegno della Regione Lazio e del Ministero del

Il racconto di Paola Aversa (Caritas diocesana)sull’esperienza di volontariato nel Paese africano«L’immagine di una Chiesa silenziosa ma attivain prima linea malgrado le mille difficoltà»

www.radiopiu.eu). La finale il 21settembre 2019 nella chiesaparrocchiale di San Gaspare del Bufaloall’Arco di Travertino. A comporre lagiuria, presieduta da Frisina, cisaranno Carlo Donadio, direttored’orchestra del Teatro dell’Opera diRoma, Alvaro Vatri, presidentedell’Associazione cori del Lazio, eFrancesco d’Alfonso, del Serviziocultura e università del Vicariato diRoma. La giuria sceglierà i cori cheaccederanno alla finale e, nella serataconclusiva, decreterà i vincitori dellerelative categorie. Rimanendo in ambito musicale, è diquesti giorni la pubblicazione deinomi degli otto finalisti della primaedizione del “Sounds Spirit Festival”, lamanifestazione di musica cristianaorganizzata dall’Ufficio diocesano perla pastorale del tempo libero, delturismo e dello sport insieme a

n momento di festa perscambiarsi le proprie

esperienze e cantare con arte inni alSignore insieme ai nostri fratelli». Ècosì che monsignor Marco Frisina,direttore del Coro della diocesi diRoma e compositore di famainternazionale, definisce “Cantate innicon arte”, il Festival di musica liturgicadedicato ai cori parrocchiali delladiocesi di Roma e delle diocesisuburbicarie del Lazio. Le iscrizioni allakermesse, patrocinata anchedall’Ufficio liturgico del Vicariato, sichiuderanno il 31 maggio, data entrocui i brani registrati dai cori dovrannoessere inviati all’[email protected] insiemealla scheda di iscrizione, specificandola sezione di appartenenza, “Editi” o“Inediti” (per il regolamento completoe le modalità di iscrizione consultare lasezione “concorsi” su www.utsroma.it o

U« Radiopiù Roma. Sullo spunto di“Ebony and Ivory”, il famoso branointerpretato da Paul McCartney eStevie Wonder nel 1982, “L’armonianella diversità” era il tema su cui sonostati chiamati a comporre le proprieopere in note i partecipanti (suwww.utsroma.it i nomi e i titoli). Gliartisti si esibiranno sabato 27 aprile sulpalco del Villaggio per la Terra(Terrazza del Pincio). A valutarli saràuna giuria composta da padre RaffaeleGiacopuzzi, viceparroco, cantante,fondatore del Good News Festival; AldoFedele, pianista–tastierista,produttore, arrangiatore (che in 30anni ha lavorato con tantissimi artisti:dagli Stadio a Edoardo Bennato, daMorandi a Vecchioni, da Zarrillo aRon); e Paolo Audino, paroliere ecompositore (suoi alcuni successi diMinghi, Mina e Celentano).

Claudio Tanturri

In Quaresima confessionicon il vicario De Donatisa S. Giovanni in Laterano

enerdì scorso, dalle 16.30 alle 18.30, ilcardinale vicario Angelo De Donatis è stato inuno dei confessionali della basilica di San

Giovanni in Laterano,cattedrale di Roma, peramministrare il sacramentodella Riconciliazione. E losarà anche nei prossimivenerdì di Quaresima, iltempo che ci prepara allaPasqua.Un modo persottolineare l’importanzadella Penitenza, ancorapiù in questi giorni cheprecedono la solennitàdella Pasqua. E per vivere

concretamente in prima persona il camminodella riconciliazione indicato alla diocesi perquesto tempo dell’anno pastorale.

V

Festival dei cori parrocchiali, la finale a San Gaspare

na cena per chi non puòpermettersela, in buonacompagnia, con nuovi

amici e la possibilità di un nuovoinizio. Siamo nel quartiereTufello, periferia nord di Roma,all’interno del centro anziani“Sandro Pertini”. Qui, in via DinaGalli 8, ha preso forma l’idea diLuigi Funari, diacono permanentein servizio nella vicina parrocchiadi Santa Maria delle Grazie a CasalBoccone. «Tutto nasce il giornodella festa di san Francesco, il 4ottobre del 2017 – racconta Funari–, quando è stata aperta la mensa“A cena tra amici”, pensata e resapossibile grazie all’aiuto di amici ebenefattori». La struttura è attivatutto l’anno il martedì e il giovedì,dalle 18 alle 20. «Tutti possonoaccedervi – spiega il diacono – e

attualmente riusciamo a dare pasticaldi e compagnia a circa 40/50persone, soprattutto senzatetto,famiglie poco abbienti, personesole, stranieri, ma anche personecon problemi di alcol otossicodipendenza». Questepersone al momento sono utentifissi, ma la struttura puòcomunque contenere fino a 70posti. «La prospettiva – affermaFunari – è quella di poter aprire lamensa tutte le sere, ma ècomunque a disposizione di tuttoil settore Nord della diocesi». Nel2017, infatti, fu proprio il vescovoausiliare Guerino Di Tora apresiedere la Messa diinaugurazione. In questo anno emezzo, ci spiega Funari, non sonomancate le difficoltà, soprattutto«per la convivenza con il centro

anziani, perché inizialmente ilprogetto non era visto di buonocchio». Inoltre, lo scetticismo delterritorio ha portato «ad atti divandalismo con bottiglie rotte oescrementi» lanciati versol’ingresso della mensa. «Però devodire – precisa il diacono – cheoggi la situazione è migliorata e ilquartiere è unito nell’accettare lamensa. Tutti hanno capito checosì si cerca di migliorare la zonae aiutare chi si trova in difficoltà».Uno degli aspetti più importanti,infatti, «è che tanta gente cheviene a mangiare si confida con ivolontari che mandano avanti lastruttura». A tal punto che alcunihanno ricevuto aiuto «per trovarelavoro, imparare la lingua, avereun sostegno psicologico e reperiremedicinali». Inoltre, chi si

avvicina al progetto vede «ilnostro “modus operandi”, dunquecapisce che noi cattolici nonsiamo solo persone che parlano,ma soprattutto che agisconoconcretamente». Chi rendepossibile tutto questo sono «lesentinelle dell’amore», come lechiama Funari. Ovvero i volontariche arrivano da varie parrocchie diRoma e si sono messi adisposizione per preparare la cenae servire le persone. Grazie aquesti volontari, infatti, molti«hanno trovato il caloredell’amore di Dio» e attraversoquesta condivisione «gli stessivolontari guardano la sofferenza,ma anche le mani del Signoresempre pronte a sostenere chi è indifficoltà».

Salvatore Tropea

U

Luigi Funari, diacono permanente,racconta l’esperienza della mensaaperta da un anno e mezzo nelcentro anziani “Sandro Pertini”

A Gibuti il Vangelodiffuso per «contagio»Paola Aversa, della segreteria didirezione della Caritas diocesana, havissuto un’esperienza di sei mesi aGibuti a contatto con la Caritas localee con la realtà del territorio africano.Ospitiamo una sintesi della suatestimonianza pubblicata daRomasette.it al ritorno dal suo viaggio.

ornata da pochi giorni in Italia,non posso non volgere indietrolo sguardo all’8 settembre scor-

so, quando fui accolta calorosamen-te all’aeroporto di Gibuti dal vescovoGiorgio Bertin e da Maria Josè A-lexander, direttrice di Caritas Soma-lia. Ero partita la sera precedente daRoma, eccitata per l’esperienza che miaspettava mapreoccupata perquello che lascia-vo – la famiglia, lacasa, il lavoro, gliamici – e soprat-tutto per quelloche avrei trovatoal mio arrivo... All’inizio non èstato facile abi-tuarmi a questomondo “nuovo”:il clima torrido,l’abbigliamento e il velo, l’alimen-tazione, una città completamentediversa da Roma e da quelle euro-pee, il confronto con la cultura isla-mica. Le differenze sono tante perchi viene dall’Italia. Mi sono stati digrande conforto l’accoglienza affet-tuosa della piccola comunità di suo-re, preti, seminaristi e laici della dio-cesi con i quali ci riunivamo ognigiorno nella cripta per il Rosario ela Messa; e condividevamo i piace-voli riti quotidiani... Fin dall’inizio il mio lavoro si è svol-to in tre ambiti. Il primo, con CaritasGibuti, nei servizi di cura ai bambinidi strada. Un secondo ambito: la vi-sita alle missioni della diocesi, per ca-pire i loro bisogni e soprattutto rac-cogliere le loro sollecitazioni e sug-gerimenti per rispondere alle nuovesfide che la Chiesa è chiamata ad af-frontare. Il terzo ambito: il lavoro di

T

studio sulle principali questioni cheinteressano l’area del Corno d’Africa,raccogliendo dati e visitando i campiprofughi, nonché lo studio e la com-prensione degli importanti accordiinternazionali in materia di migra-zioni (Global Compact for Migratione Global Compact for Refugees) chestavano per essere sottoscritti...Porterò sempre nella mente e nel cuo-re le immagini di questi luoghi, diqueste persone, la forza che malgra-do tutto li spinge ad andare avanti incondizioni per noi europei inimma-ginabili. E non dimenticherò mai lasensazione continua di precarietà conla quale ho convissuto in quei pochigiorni. Malgrado in quelle regioni

non ci siano con-flitti conclamati,si percepisce chia-ramente una ten-sione continua,testimoniata dallamassiccia presen-za in ogni luogodi militari armati.Da madre, hopensato all’ansiae al timore in cuivive un genitorein questi luoghi,

dove in qualunque momento unasparatoria o un attentato possonoportarti via un figlio. Questa insi-curezza, insieme alla impossibilitàdi garantire ai propri figli condi-zioni di vita dignitose, spinge mol-ti genitori a lasciar partire i proprifigli, anche minori.Fuori dalle città, lungo le vie checonducono ai porti attraverso il de-serto, o viceversa, spesso si vedonobambini e adolescenti in camminoin piccoli gruppi. Nelle città, mi-gliaia di minori, nelle strade, vivo-no di espedienti, masticando khat(una pianta, molto diffusa nella zo-na, che contiene una sostanza stu-pefacente) e sniffando colla, spessovittime di ogni tipo di abuso. Le pre-carie condizioni igienico–sanitarie,gli abusi sessuali e la prostituzionecontribuiscono alla diffusione an-che tra i più giovani di Hiv e altre

malattie sessualmente trasmissibili.Di questi sei mesi a Gibuti, alla fine,mi resta soprattutto l’immagine di u-na Chiesa silenziosa ma attiva, in pri-ma linea malgrado le mille difficoltà.Ho visto con i miei occhi e toccato conmano come in queste missioni e inquesti luoghi di preghiera e di azio-ne, dove non è possibile annunciareil Vangelo, le persone riescano a te-stimoniare ogni giorno la propria fe-de senza bisogno di parole.Ho incontrato persone che ogni gior-no, semplicemente, donano la loro

vita al servizio degli ultimi della ter-ra. Mi torna in mente una frase concui San Francesco esortava i suoi con-fratelli: «Predicate sempre il Vangeloe se fosse necessario, anche con le pa-role». Frase cara al Papa, che ha af-fermato anche che il Vangelo deve tra-smettersi «per contagio». Ebbene, inquesti luoghi dove il Vangelo non losi può predicare, questi missionari ilVangelo semplicemente lo vivono nelproprio agire quotidiano e lo tra-smettono “contagiando” le personecon il loro amore.

L’impegno nei servizi dicura ai bambini di strada,nella visita alle missionidella diocesi e nello studiodelle principali questioniche interessanol’area del Corno d’Africa

a riferimento al branoevangelico dellaguarigione del paralitico

narrata da Marco (Mc 2, 1–12) l’iniziativa “Adottiamoun nonno”, proposta perquesto tempo di Quaresimadal Centro per la pastoralesanitaria e dall’Ufficiocatechistico del Vicariato.«Nato per dare concretezza aitanti appelli di PapaFrancesco che chiede dimettere in relazione ecomunicazione i più giovanicon la sapienza degli anziani– spiega il vescovo PaoloRicciardi, delegato per lapastorale sanitaria delladiocesi –, il progetto hacome modello proprioquello del paraliticocondotto da Gesù da quattropersone che lo sorreggevanosulla lettiga». Ecco allora ilsenso della formula “1x44x1” che fa da sottotitolo:non ha tanto una valenzaaritmetica quantometodologica. «Pensiamo auna piccola comunitàformata da tre bambini chesi stanno preparando allaComunione e a un ministrostraordinario dell’Eucarestia– continua il presule – chevanno insieme da unanziano della parrocchia;auspichiamo che non ci silimiti ad una visita dicortesia ma che nasca unrapporto che possa andareoltre la Quaresima, lasciandospazio alla fantasia pastoraledei vari gruppi parrocchiali».Per don Andrea Cavallini,direttore dell’Ufficiocatechistico diocesano,questa iniziativa, «i cui fruttimatureranno nel tempo,

risponde all’azione educativadel catechismo dei piccoli»perché «lo stare vicini allepersone anziane, malate esole è una vera opera dicarità». Questo progettoguarda anche all’esperienzadella parrocchia di SantaChiara ai Giuochi Delfici,nella XIII prefettura, doveper il secondo anno si stasperimentando questaspeciale formula di incontrotra generazioni lontane. «Iragazzi che si preparano aricevere la Cresima – illustrail viceparroco don AlfredoTedesco – visitanosettimanalmente gli oltre 50anziani e malati del nostroquartiere». È l’olio crismaleche «crea una sorta di legameliturgico – spiega il sacerdote–: si utilizza sia per l’unzionedegli infermi sia nelsacramento dellaConfermazione». Icresimandi «vengonoaccompagnati dai ministristraordinari dell’Eucarestia –racconta Gualtiero, lorocoordinatore – ed èbellissimo vedere la gioia chela visita dei giovani procuranei nostri assistiti; del resto,la malattia più grave è lasolitudine». Anche nellaparrocchia di San Domenicodi Guzman, a Tor SanGiovanni, «da tre anni ibambini di quintaelementare, prossimi aricevere la Comunione –spiega il parroco don GiulioVilla –, accompagnanoalmeno un paio di volte iministri straordinaridell’Eucarestia nella visitaagli anziani e ai malati».

Michela Altoviti

F

«Adottiamo un nonno»,per stare accanto ai più soli

Una bambina di Gibuti (foto Paola Aversa)

La premiazione dello scorso anno

Al Tufello «A cena tra amici» con i più bisognosi

3Domenica17 marzo 2019

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 4: La marcia dal Colosseo, liturgia a San Bartolomeo. La voce ... · Confcooperative Roma, Ucid Roma, Mlac, Mcl e Centro Elis, con il sostegno della Regione Lazio e del Ministero del

celebrazioniLE «STATIO» QUARESIMALI IN DIOCESI.Nella seconda domenica diQuaresima, appuntamento alle 19 aSanta Maria in Domnica alla Navicellaper la liturgia delle stazioniquaresimali. Si prosegue lunedì alle 18a San Clemente presso il Colosseo;martedì alle 17 a San Sabaall’Aventino, con partenza dellaprocessione penitenziale alle 16.30 daviale Giotto, 27). Mercoledì sarà lavolta di Santa Cecilia in Trastevere alle17.30; si resta nel quartiere il giornosuccessivo, alle 17.30, a Santa Maria inTrastevere. Venerdì alle 18.30 SanVitale in Fovea; sabato alle 18 ai SantiMarcellino e Pietro al Laterano einfine la terza domenica di Quaresimaa San Lorenzo fuori le mura alle18.30.

IL VESCOVO RUZZA A SAN GIUSEPPE ACAPO LE CASE. Martedì 19 marzo alle18.30, il vescovo ausiliare per il settoreCentro monsignor Gianrico Ruzzacelebrerà una Messa nella solennità diSan Giuseppe, patrono della Chiesauniversale, nella di San Giuseppe aCapo le Case (via Francesco Crispi,24). Seguirà il bacio delle reliquie, labenedizione e la distribuzione delpane di San Giuseppe.

incontriFESTA DELLA POESIA ALLA SANTISSIMATRINITÀ A VILLA CHIGI. La festa dellagiornata mondiale della poesia comepromozione al dialogo, dellacomunicazione e della pace, nellospirito della ventesima Giornatamondiale della poesia, si svolgerà il 20marzo nella parrocchia SantissimaTrinità a Villa Chigi. L’incontro si terrànei locali parrocchiali di via FilippoMarchetti, 36 con inizio alle 17.30. Gliautori leggeranno poesie proprie e dialtri poeti. Le letture sarannointervallate da brani musicali, in unclima di festa in cui avranno parteattiva anche giovani e giovanissimi.

EMERGENZA EDUCATIVA, FRANCONEMBRINI A SAN GREGORIO MAGNO. Nelteatro parrocchiale di San GregorioMagno (piazza Certaldo, 85),mercoledì 20 alle 19 si terrà unaconversazione con lo scrittore epedagogista Franco Nembrini su«Rischio educativo: come, perché,quando...». L’incontro prenderàspunto dal libro «Di padre in figlio».

MEDITAZIONE CRISTIANA, «L’ESODO E IDRAMMI DEL NOSTRO TEMPO». AlCentro di formazione allameditazione cristiana (Cfmc) di viadella Tribuna di San Carlo, 9, giovedì21 marzo, dalle 18 alle 20, il primo diquattro giovedì di Quaresima dedicatialla formazione biblica su «Modelli didiscernimento per le scelte di oggi».Interverrà don Fabrizio Pieri, dellaPontificia Università Gregoriana eassistente del Cfmc, su «L’Esodo e idrammi del nostro tempo». Ogniincontro comprende la preparazione el’ascolto con il silenzio,l’approfondimento del testo sacro,l’assimilazione, le risonanze e laconclusione orante. Per info:[email protected].

SANTA MARIA DEGLI ANGELI,PRESENTAZIONE DELLE NUOVE MISUREASTROMETRICHE. L’International centerfor relativistic astrophysics, assiemeagli specializzandi di Fisica dellaSapienza, presenterà i risultati dellanuova campagna di misureastrometriche sulla Meridiana dellabasilica di Santa Maria degli Angeli edei Martiri in piazza della Repubblica.Appuntamento per il 21 marzo alle 12durante il transito solare.

SERMONI DELL’ORATORIO, SI PARLADELLA LIBIA. Giovedì 21 marzo alle 19nella sala San Filippo alla Chiesa diSanta Maria in Vallicella (piazza dellaChiesa Nuova), il dottor GerardoFerrara parlerà di «Tripoli, bel suold’amore? Uno sguardo sulla Libiaattraverso la sua storia».

LECTIO DIVINA A SANTA MARIA INTRASPONTINA. Proseguono gli incontridi Lectio divina a Santa Maria inTraspontina (via della Conciliazione14/c). Venerdì 22 marzo, laprofessoressa Donatella Scaiola,biblista alla Pontificia UniversitàUrbaniana, commenterà «Il sogno delfiglio e della terra» (Genesi 15,1–18).

UNIEUROPEA: CONVEGNO SUSOSTENIBILITÀ AMBIENTALE.L’Università Europea di Roma (viadegli Aldobrandeschi, 190) organizzacon «The italian council for a beautifulIsrael» il convegno «Sostenibilità,territorio e ambiente. Opportunità esfide per la società contemporanea».appuntamento il 22 marzo nell’AulaMaster. Interverranno tra gli altriMarcello Sternber dell’Università di TelAviv e Aldo Winkler dell’Istitutonazionale di geofisica e vulcanologia.Conclusioni affidate a Guido Traversa.

ANNUNCIO E LECTIO, LA QUARESIMA DISAN TOMMASO MORO. Proseguono leattività promosse dalla parrocchia diSan Tommaso Moro (via deiMarrucini, 1) per il periodo diQuaresima che hanno come tema«Annuncio e Lectio, con musica,danza, poesia e prosa». Il prossimoappuntamento è previsto per venerdì22 marzo alle ore 19. Il maestroRoberto Colavalle coinvolgerà l’interacomunità parrocchiale nella preghieraattraverso la musica sul tema «Concembali squillanti e timpani sonori».Sabato 23 marzo alle ore 20, ilvescovo di Civita Castellana RomanoRossi guiderà la Lectio divinacomunitaria dal titolo «Preghiera epoesia cristiana».

formazioneVICARIATO, TRIBUNALI: FORMAZIONESULLE CAUSE DI NULLITÀ MATRIMONIALI.Si terrà il 20 marzo alle 15 nella Saladegli Imperatori in Vicariato (piazza diSan Giovanni in Laterano 6/a) il corsodi formazione organizzato daiTribunali diocesani. Due i titoli dellerelazioni: «La sentenza al termine diun giudizio di nullità del matrimonioe la salus anumarum: aspetti giuridici»con relatore Hector Franceschi e «Lasentenza al termine di un giudizio dinullità del matrimonio e la salusanimarum: aspetti pastorali» conTommaso Valentinetti come relatore.

culturaPRESENTAZIONE LIBRI: «FRANCESCA E IMIGRANTI» DI MEO CARBONE. Lafondazione Migrantes, la fondazioneThe Dream per non dimenticare, ilCentro Antinoo per l’arte, MargueriteYourcenar Cristiana video, hannopresentato, il 13 marzo alle 17.30, ilvolume di Meo Carbone dal titolo«Francesca e i migranti... ieri, oggi,domani...», all’interno della mostraExodus nei locali dell’Oratorio delCaravita (via del Caravita, 7). Sonointervenuti il vescovo ausiliare delsettore Nord, monsignor Guerino DiTora, il direttore generale degli Italianiall’estero Luigi Maria Vignali; LinaSergi Lo Giudice, ex direttrice Miur;Maria Rosaria Dalfonso e Luigi Romiti,presidente del Centro Antinoo perl’arte. A seguire è stato proiettato ilfilm «Mother Cabrini» di DanielaGurrieri e Fabio Carini. Perinformazioni e contatti:www.artistameocarbone.com.

PRESENTAZIONE LIBRI: «LA BIBBIADELL’AMICIZIA». Domani alle 18 allaGregoriana (piazza della Pilotta, 4)sarà presentato il volume «La Bibbiadell’amicizia» a cura di Marco CassutoMorselli e Giulio Michelini,prefazione di Papa Francesco e RavAbraham Skorka. Interverranno RavBenedetto Josef Carucci Viterbi, delCollegio rabbinico italiano, e ilvescovo Ambrogio Spreafico, dellaCommissione episcopale Cei perl’ecumenismo e il dialogointerreligioso.

MOSTRA «SCULTURE E DISEGNI DI PAOLADE GREGORIO». Con il patrocinio dellaRegione Lazio e del Comune di Roma,si aprirà domani alle 17 nell’AteneoPontificio Regina Apostolorum in viadegli Aldobrandeschi, 190 la mostra«Sculture e disegni di Paola deGregorio – Qualcosa di nuovonell’arte sacra». Le oltre cinquantaopere esposte illustrano il percorsoartistico dell’autrice che ha semprecoltivato la ricerca di una nuovarappresentazione dell’iconografiareligiosa. La mostra sarà visitabile finoa Pasqua.

PRESENTAZIONE DELLA COLLANA «ILVANGELO NELLA CITTÀ». Domani alle18.30, alla rettoria di San Silvestro alQuirinale, presentazione della collanadelle Edizioni Messaggero Padova«Percorsi di teologia urbana». Relatoredell’incontro, intitolato «Il Vangelonella città a cinque annidall’esortazione apostolica Evangeliigaudium», sarà il vescovo NunzioGalantino, presidente dell’Apsa.

DAVIDE RONDONI A «ROMA BY NIGHT».Per il ciclo «Roma by Night», giovedì21, monsignor Andrea Lonardo,direttore del Servizio diocesano per laCultura e l’Università, dialogherà conil poeta Davide Rondoni.Appuntamento a Santa Maria in AraCoeli alle 20.15.

A NOSTRA SIGNORA DI BONARIAAPPUNTAMENTO SULLA SPIRITUALITÀORIENTALE. È in programma venerdì22 alle 20 a Nostra Signora di Bonaria(piazza omonima, Ostia Lido)l’appuntamento sul tema “Lariconciliazione nel cardinale Spidlik ela spiritualità orientale – russa”.All’interno la presentazione del libro«Il cuore: l’uno e l’insieme» di donFranco Nardin. Interverranno ilcardinale vicario Angelo De Donatis el’arcivescovo Antonio Mennini,officiale della Segreteria di Stato.

Leonardo da Vincimostra alle Scuderie

n occasione del cinque-centenario della morte,

le Scuderie del Quirinalededicano una mostra a“Leonardo da Vinci. Lascienza prima della scien-za”. Dalla formazione to-scana, al soggiorno mila-nese, fino al tardo periodoromano, la mostra riper-corre l’opera di Leonardosul fronte tecnologico escientifico. Fino al 30 giu-gno 2019.

I

arte

Ateneo PontificioRegina Apostolo-

rum, in occasione del25° anno dalla sua fon-dazione, propone uncongresso il 28 e 29 mar-zo per confrontarsi sullamissione di evangelizza-zione della cultura.Nella due giorni, dal tito-lo “Evangelizzare la cultu-ra”, i temi affrontati sa-ranno legati al confrontotra Vangelo e cultura al fi-ne di riflettere sull’impor-tanza di un rinnovamen-to degli studi ecclesiasticigarante di una costante a-pertura all’attualità.Durante le due giornate sialterneranno conferenze,tavole rotonde, dibattiti;sono inoltre previsti work-

shop all’interno dei qualisarà possibile presentaredei contributi. La primaparte della mattinata of-frirà una riflessione sullaidentità e la missione del-le università pontificie.Tra i relatori del congres-so il cardinale GianfrancoRavasi, presidente delPontificio Consiglio dellacultura, e gli arcivescoviRino Fisichella, presi-dente del Pontificio Con-siglio per la promozionedella nuova evangelizza-zione, e Vincenzo Zani,segretario della Congre-gazione per l’educazionecattolica, padre GonzaloMiranda, decano dellafacoltà di Bioetica del Re-gina Apostolorum.

’L

Regina Apostolorum:congresso per i 25 anni

cinemaIcone, immaginidella tenerezzadel Signore

l prossimo venerdì 22 mar-zo nella parrocchia di

Sant’Eusebio all’Esquilino (si-tuata all’angolo tra piazza Vit-torio Emanuele II e via Napo-leone III) si terrà un incontrodedicato al tema “L’icona, im-magine della tenerezza diDio”. Durante la serata inter-verrà Giovanna Parravicini,specialista di storia dell’artebizantina e russa, consultoredel Pontificio Consiglio per lacultura, ricercatrice della Fon-dazione Russia Cristiana e col-laboratrice della nunziaturaapostolica a Mosca. L’appun-tamento di approfondimen-to, organizzato dal parrocodon Sandro Bonicalzi, inizieràalle ore 19 e si terrà in chiesa.

Ina mattinaPaolo sale sulmotorino e si

lancia nel trafficocittadino. È unaoperazione che ripeteogni giorno e, nelfarla, è sicuro di poterutilizzare gli abitualitempi di percorrenza.Al solito incrocio,arriva però con una

frazione di secondo di ritardo e uncamion lo investe in pieno. Dall’aldilà,comincia a ragionare sul propriodestino… Prende il via così, come unafantasia che torna indietro nel tempo, ilnuovo film di Daniele Luchetti, in sala dagiovedì scorso. Va detto che il soggetto èliberamente tratto da Momenti ditrascurabile felicità e Momenti di trascurabileinfelicità, due libri scritti da FrancescoPiccolo, scrittore importante del cinema

italiano. Per il cinema Piccolo ha firmato,tra le molte, sceneggiature per NanniMoretti (Il caimano), Paolo Virzì (Il capitaleumano), Francesca Archibugi (Gli sdraiati).Dei due libri sopra citati ha detto: «Misembrava fossero i più lontani dal poterdiventare film». Su questi invece il registaDaniele Luchetti (nato a Roma nel 1960,esordiente nel 1988 con Domani accadrà,autore di titoli molto apprezzati dalpubblico e dalla critica come Il portaborse,La scuola, La nostra vita, e la serie TVChiamatemi Francesco) e lo stesso Piccolodicono di aver «aggiunto molto,inventando una cornice ispirata a certivecchi film», e «appoggiato questimomenti tra cielo e terra, ovvero ilparadiso vero e proprio e la città diPalermo, dove si svolge la storia, perchéabbandonare Palermo – per l’aldilà – èpiù struggente di altri abbandoni piùfreddi e nebbiosi». L’ambientazione ineffetti coglie scorci insoliti e inediti della

città siciliana, con indubbia originalità econ un ricasco positivo anche nel tagliodella narrazione. La citazione di “queicerti vecchi film” ha un riscontro precisonella dimensione del sogno che siimpossessa del racconto subito dopo la“morte” del protagonista (interpretato daPif). Paolo appare quasi da subito similead un uomo molto attratto dalle donne inmodo antico, quasi da conquistatoreinvolontario. Sposato, molto legato adAgata, non indifferente a tutte quelleoccasioni nelle quali una presenzafemminile vuol dire immaginare mondinuovi e diversi, Paolo non rinuncia aseguire il calcio e il “suo” Palermo, e amettere in atto il suo approcciosentimentale ora malizioso ora furbetto,sempre dedito a conservare un caratteremalinconico e quasi svagato. Facendoparlare il protagonista da morto(rifacendosi un po’, a proposito di vecchifim, a La vita è meravigliosa di Frank

Capra), Paolo viene accompagnato conabilità nelle varie scansioni temporali. Etuttavia il racconto non riesce ad andare alfondo del proprio pensiero, a toccare ilcuore della riflessione. La scelta di esserebuono e generoso con la sua predilettafamiglia (con Agata, con i figli Aurora eFilippo) lo porta a snaturare se stesso,togliendo grinta e incisività allanarrazione. La commedia attraversamomenti tragici, affrontando tutto congenerosa leggerezza, con riflessioni tipo«La luce del frigorifero si spegneveramente quando lo chiudiamo?». Forseproprio, appunto, con “trascurabilefelicità”. Film agile e senza troppepremeditazioni – lo definisce Luchetti –.Un rituale per esorcizzare la paura diandare via, per trarre un bilancio degliaffetti e delle inconsapevolezze, per capirese la leggerezza del riso può dire dellanostra vita cose piccole ma importanti.

Massimo Giraldi

U«Momenti di trascurabile felicità», lo sguardo leggero di Luchetti

Le «stazioni» quaresimali - Incontro di formazione dei Tribunali - Nembrini a San Gregorio MagnoLonardo e Rondoni per la Giornata della poesia - Si parla di spiritualità orientale a Nostra Signora di Bonaria

LUNEDì 18. Dalle 8.30 riceve isacerdoti. – Alle 17 celebra la Messapresso la Cappella della FondazioneProtettorato di San Giuseppe inoccasione della festa patronale.

MARTEDì 19. Alle 17 celebra la Messanella parrocchia di San Giuseppe alTrionfale.

MERCOLEDì 20 Alle 18.30 celebra la Messa al PontificioSeminario Leoniano di Anagni inoccasione della Quaresima.

GIOVEDì 21. Alle 11 alla Corte dei Contipartecipa insieme, al Procuratore dellaRepubblica di Roma GiuseppePignatone, al dialogo “Esigenze dilegalità, valori morali ed etica pubblica:fondamenti per costruire il benecomune in una società solidale”. – Alle

18 presiede la marcia e la veglia dipreghiera “Carità fino al martirio” nellabasilica di San Bartolomeo all’IsolaTiberina.

VENERDì 22. Dalle 16.30 alle 18.30nella basilica di San Giovanni inLaterano amministra il Sacramentodella Riconciliazione. – Alle 20 nellaparrocchia Nostra Signora di Bonariapartecipa alla presentazione del libro “IlCuore: l’uno e l’insieme” di don FrancoNardin insieme a monsignor AntonioMennini.

SABATO 23. Alle 17.30 nella basilica diSan Giovanni in Laterano celebra laMessa con le Guide e gli Scout d’Europa.

DOMENICA 24. Alle 10 celebra la Messanella parrocchia di San Giuseppe daCopertino.

L’AGENDA DELCARDINALE VICARIO

Trapper, dare sensoa ciò che cantano

uello di oggi è un viaggio fra i gusti musicali deiragazzini, soprattutto nella musica trap. SferaEbbasta, Dark Polo Gang, Ghali, Tedua, Izi, Rkomi,

Enzo Dong, Capo Plaza, Drefgold e Yuong Signiorinosono i nomi dei rappresentanti più famosi della musicatrap Italiana. Nomi strani, più o meno come i testidelle loro canzoni. Ma che cosa è la musica trap? È ungenere musicale privo di qualsiasi virtuosismo artistico,che prende spunto dal rap e dall’hip–hop, inparticolare da un certo tipo di rap del sud degli StatiUniti. Il nome deriva dalle “trap house”, termine usatonello slang di Atlanta, con cui vengono chiamate lecase dove si spaccia la droga. E infatti i loro testiparlano di vita di strada, di droga, di donne oggetto edi come fare tanti soldi. Ecco cosa canta Sfera Ebbasta:«Stanza 26, io fatto in hotel come Kurt Cobain, fumoMarlboro Red … Lancio i soldi in aria, anche oggi sonoil re, scappo dal locale finito lo show. Ho i soldi in tascae lo zio Tommy che mi scorta. Scelgo una tipa, nessunadice di no. Me la portano in camera con una Vodka». Illoro stile di vita è quello di ostentare la ricchezzamateriale. Rivalsa sociale? Forse si, però alcuni di loroprovengono da famiglie benestanti. Egocentrismo è laparola chiave della trap, che si concretizzanell’affermazione di sé, del proprio successo, delsaperci fare con le ragazze, ma soprattutto di avercelafatti da soli. Sono figli della società tecnoliquida,adoratori del successo, capaci di sovvertire tutte le leggidel mercato discografico: il loro successo lo hannoaffidato a You Tube e ai social, nessuna casadiscografica li ha lanciati, le classifiche di Spotify sonol’indice del loro successo. La società e la critica li accusaquotidianamente di fare apologia sessista e violenza, diistigare gli adolescenti all’uso delle droghe, insomma diveicolare messaggi con valori negativi. Ma loro sidifendono con forza. Sfera Ebbasta, quello più criticatodi tutti (ricordiamo che avrebbe dovuto cantare lui alladiscoteca di Corinaldo teatro di una strage), in un videodiffuso in tutti i social media, afferma: «Quando maiho detto che drogarsi è giusto? Io ho parlato di mestesso, di quello che ho fatto io e di quella che è statala mia vita. Mi sembra ridicolo puntare il dito contro dime, dire che sono il demonio. Se i ragazzini dedicasserotutto il tempo che ho dedicato io alla musica, invece distare per strada, sicuramente troverebbero una stradaalternativa a quella di non far nulla. Se i ragazzini mivedono come un esempio non perché mi fumo lecanne, ma perché ce l’ho fatta». Ecco, questo glielodobbiamo riconoscere: in una società dove le nuovegenerazioni hanno perso la speranza per il futuro e,quindi, sono poco motivati all’impegno, i trapperhanno dimostrato di avere intraprendenza e costanzaper raggiungere il successo. Hanno dimostrato agliadulti di essere una comunità autoreferenziale digiovanissimi che può arrivare all’apice. Speriamo soloche il passo successivo della musica trap sia quello didare un senso alle parole che cantano, abbandonando isoliti ritornelli intrisi di sesso e droga.

Q

Pianeta giovania cura di

Tonino Cantelmi

4 Domenica17 marzo 2019facebook.com/diocesiroma twitter.com/diocesidiroma instagram.com/diocesidiroma

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30