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La manutenzione delle vie La manutenzione delle vie navigabili: aspetti ambientali navigabili: aspetti ambientali Servizio Osservatorio Acque Marine e Lagunari Rovigo, 07 giugno 2014 Paolo Parati Marta Novello

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La manutenzione delle vie navigabili: La manutenzione delle vie navigabili: aspetti ambientaliaspetti ambientali

Servizio Osservatorio Acque Marine e Lagunari

Rovigo, 07 giugno 2014

Paolo Parati

Marta Novello

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INDICE

• Premessa

• Classificazione

• Riferimenti normativi

• Aspetti tecnico-scientifici

• Casi studio

• Conclusioni

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PREMESSA

• Sedimenti: matrice ambientale a piena dignità

• Ambiente di sviluppo di importanti comunità biologiche

• Importanza riconosciuta dalla direttiva quadro sulle acque

• “Servizio ecologico” - ruolo nell’accumulo e rilascio di inquinanti

• Aspetti ambientali da contemperare con le esigenze di gestione a fini socio-economici

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CLASSIFICAZIONE (C.I. Padano)

C.I. CE1_4

Stato chimico: NON BUONO

Elementi di Qualità Biologica: BUONI

SEDIMENTOPiombo , Cadmio, Nichel

Cromo totale (a supporto dello stato ecologico)

MACROINVERTEBRATI BENTONICIStato di qualità BUONO

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ITALIA

COMUNITA’ EUROPEA

D.M. 24.01.1996

D.Lgs. 152/2006

L. 179/2002

D.M. 260/2010

L. 35/2012

D.L. 69/2013

Art. 109

Art. 21

Standard di qualità

Art. 24 (autorizz. regionale)

Art. 41 (esclusione dal DM 161/2012)

Bozza D.M./Manuale ICRAM APAT

Dir. 2000/60/EC

Dir. 76/464/CE

Marine Strategy (2008/105/EC)

Art. 185

L. 84/1994 s.m.i. Art. 5 bis

RIFERIMENTI NORMATIVI

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•Ripascimento di arenili;

•Ricostruzione di strutture naturali in ambito marino costiero;

•Riempimenti di banchine e terrapieni in ambito portuale;

•Riutilizzi a terra;

•Deposizione in bacini di contenimento (es. vasche di colmata);

•Immersione in mare;

•Smaltimento presso discarica a terra;

•Rimozione in sicurezza e trattamenti e/o interventi che limitino diffusione contaminazione;

•Rimozione in sicurezza e deposizione in bacini di contenimento con impermeabilizzazione;

•Rimozione in sicurezza e smaltimento presso discarica a terra;

• Gestione con particolari cautele ambientali da valutare caso per caso.

RIFERIMENTI NORMATIVI

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… … situazione normativa complessa

incertezze applicative

problemi procedurali

RIFERIMENTI NORMATIVI

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Legge 84/1994 e s.m.i.Riordino della legislazione in materia portuale

Art. 5-bis Disposizioni in materia di dragaggio

RIFERIMENTI NORMATIVI

D.M. 24 gennaio 1996 (Riferimento tecnico e procedurale)

Scarico nelle acque del mare, o in ambienti ad esso contigui, di materiali provenienti da escavo di fondali di ambienti marini o salmastri, o di terreni litoranei emersi, nonché da ogni altra movimentazione di sedimenti in ambiente marino.

•Prevede modalità istruttorie, di caratterizzazione e di esecuzione dei lavori;•Disciplina anche la “procedura d’urgenza”.

Si applica alle aree portuali e marino-costiere poste in siti di bonifica di interesse nazionale (commi 1-7) e in porti non compresi in siti di interesse nazionale (comma 8)A seconda delle caratteristiche chimiche, fisiche, microbiologiche ed ecotossicologiche sono previsti i seguenti impieghi:1.Immersione o refluimento nello stesso C.I rifacimento arenili formazione terreni costieri2. Impiego a terra3.Refluimento in casse di colmata4.Restituzione agli usi legittimi

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Art. 185 D.lgs 152/2006 e s.m.i(Esclusioni dall’ambito di applicazione)

3. Fatti salvi gli obblighi derivanti dalle normative comunitarie specifiche, sono esclusi dall’ambito di applicazione della Parte Quarta del presente decreto i sedimenti spostati all’interno di acque superficiali ai fini della gestione delle acque e dei corsi d’acqua o della prevenzione di inondazioni o della riduzione degli effetti di inondazioni o siccità o ripristino dei suoli se è provato che i sedimenti non sono pericolosi ai sensi della decisione 2000/532/CE della Commissione del 3 maggio 2000, e successive modificazioni.

RIFERIMENTI NORMATIVI

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Art. 109 D.lgs 152/2006 e s.m.i (ex art. 35, D.lgs. 152/1999)(immersione in mare di materiale derivante da attività di escavo e attività di posa in mare di cavi e condotte)

1. Al fine della tutela dell'ambiente marino e in conformità alle disposizioni delle convenzioni internazionali vigenti in materia, e' consentita l'immersione deliberata in mare da navi ovvero aeromobili e da strutture ubicate nelle acque del mare o in ambiti ad esso contigui, quali spiagge, lagune e stagni salmastri e terrapieni costieri, dei materiali seguenti: a) materiali di escavo di fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi;b) inerti, materiali geologici inorganici e manufatti al solo fine di utilizzo, ove ne sia dimostrata la compatibilità e l'innocuità ambientale;c) materiale organico e inorganico di origine marina o salmastra, prodotto durante l'attività di pesca effettuata in mare o laguna o stagni salmastri. 2. L'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di cui al comma 1, lettera a), e' rilasciata dall'autorità competente solo quando e' dimostrata, nell'ambito della relativa istruttoria, l'impossibilità tecnica o economica del loro utilizzo ai fini di ripascimento o di recupero oppure del loro smaltimento alternativo in conformità alle modalità stabilite con decreto […] da emanarsi […]

RIFERIMENTI NORMATIVI

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RIFERIMENTI NORMATIVI

… … in attesa del D.M. specifico …

Le modalità tecniche che disciplinano l’immersione in mare VERRANNO stabilite con apposito Decreto del Ministero dell‘ambiente e della tutela del territorio e del mare (con i relativi allegati tecnici);

Sebbene la stesura di questo decreto attuativo sia stata completata da tempo (2009) e condivisa con altri Ministeri (Infrastrutture e Trasporti, Politiche agricole e forestali, Sviluppo economico), esso è tutt’ora in fase di concertazione in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Tuttavia, il MATTM ha indicato, come riferimento tecnico, in attesa del decreto, il Manuale ICRAM-APAT (2007).

… … in attesa del D.M. specifico …

Le modalità tecniche che disciplinano l’immersione in mare VERRANNO stabilite con apposito Decreto del Ministero dell‘ambiente e della tutela del territorio e del mare (con i relativi allegati tecnici);

Sebbene la stesura di questo decreto attuativo sia stata completata da tempo (2009) e condivisa con altri Ministeri (Infrastrutture e Trasporti, Politiche agricole e forestali, Sviluppo economico), esso è tutt’ora in fase di concertazione in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Tuttavia, il MATTM ha indicato, come riferimento tecnico, in attesa del decreto, il Manuale ICRAM-APAT (2007).

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Art. 21 Legge 179/2002(Autorizzazione per gli interventi di tutela della fascia costiera).

1. Per gli interventi di ripascimento della fascia costiera, nonche' di immersione di materiali di escavo di fondali marini, o salmastri o di terreni litoranei emersi all'interno di casse di colmata, di vasche di raccolta o comunque di strutture di contenimento poste in ambito costiero, l'autorita' competente per l'istruttoria e il rilascio dell'autorizzazione di cui all'articolo 35, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e' la REGIONE, […]

Art. 24 della legge n. 35 del 4 aprile 2012 (modifica Art. 109 D.lgs 152/2006)L'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini o salmastri o di terreni litoranei emersi è rilasciata dalla REGIONE, fatta eccezione per gli interventi ricadenti in aree protette nazionali di cui alle leggi 31 dicembre 1982 e 6 dicembre 1991, n. 394, per i quali è rilasciata dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (….)

Art. 41 Decreto Legge 21 giugno 2013, n. 692-bis. Il decreto del Ministro dell'ambiente e  della  tutela  del territorio  e  del  mare  di   concerto   con   il   Ministro   delle infrastrutture e dei trasporti 10 agosto 2012, n.  161,  adottato  in attuazione delle previsioni di cui all'articolo 49 del  decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge  24 marzo 2012, n. 27, si applica solo alle terre e rocce  da  scavo  che provengono da attivita‘ o opere  soggette  a  valutazione  d'impatto ambientale o ad autorizzazione integrata ambientale.Il periodo  precedente  non  si  applica  comunque  alle  ipotesi disciplinate dall'articolo 109 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

RIFERIMENTI NORMATIVI

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RIFERIMENTI NORMATIVI

D.G.R.V. n. 1019/2010Direttive tecniche per la caratterizzazione e valutazione di compatibilita’ delle sabbie destinate al dei litorali nella regione del Veneto.

Procedure per l’autorizzazione all’attività di ripascimento dei litorali ai sensi dell’art. 21 della Legge 179/2002.

Direttive tecniche relative alla caratterizzazione e valutazione di compatibilità delle sabbie destinate al ripascimento dei litorali;

Validità estesa alla movimentazione di materiali provenienti da escavo di fondali di ambienti marini o salmastri e di terreni emersi ed agli interventi di riconfigurazione ambientale e morfologica in ambito costiero.

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D.M. 260/2010Criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali

Standard di qualità

Acqua

Sedimento

Biota

Tab. 2/A e 3/B

… …

… …

I Corpi idrici devono raggiungere lo stato di qualità “buono” entro il 2015 ….

RIFERIMENTI NORMATIVI

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ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI

Anticipazione schema di Decreto ex art. 109

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ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI (Fonte: ISPRA)

STRATEGIE DI CAMPIONAMENTO• Area portuale• Area marina fluviale o litoranea• Area marina non costiera

SOGGETTI IDONEI A CONDURRE LE INDAGINI

Enti e/o Istituti Pubblici ovvero laboratori privati accreditati da organismi riconosciuti ai sensi della norma UNI CEI EN 17011/05 e inseriti in circuiti di intercalibrazione nazionali e/o internazionali

PARAMETRI E METODOLOGIE ANALITICHE

• Parametri fisici

• Parametri chimici

• Parametri microbiologici

• Saggi biologiciNEWNEW

NEWNEW

NEWNEW

Piano di campionamento; tecnica e modalità di prelievo, preparazione, trasporto e conservazione dei campioni

Scelta dei parametri in funzione dell’area di escavo; unità di misura e limiti di quantificazione

Descrizione macroscopica, granulometria, mineralogia

Organostannici, metalli , IPA, IC tot, POC, PCB, PCBF, clorobenzeni, TOC, N tot, P tot

1 Modalità per la caratterizzazione dei materiali di escavo

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ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI (Fonte: ISPRA)

Classificazione dei materiali di escavo

PARAMETRI CHIMICI SAGGI BIOLOGICI

Tossicità nei confronti di organismi marini(assente, media, alta o molto alta)

Confronto con LIVELLO CHIMICO DI BASE e LIVELLO CHIMICO LIMITE (valore ≤LBC, compreso tra LCB e LCL o ≥LCL)

CLASSIFICAZIONE CHIMICA CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA

CLASSE DI QUALITÀ DEI MATERIALI DI ESCAVO

CLASSI: A1, A2, B1, B2, C1 o C2

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ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI (Fonte: ISPRA)

(1) Si suggerisce di effettuare analisi di approfondimento per determinare gli agenti responsabili della tossicità; (2) Si suggerisce di valutare la determinazione di LCB-LCL “locali”; * contenuto di pelite < 10% ** contenuto di pelite > 10% n.c.: non cosiderata ai fini della classificazione

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ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI (Fonte: ISPRA)

Limiti DGRV 1019/2010

Nord foce Adige Sud foce Adige

15 15

1 1

40 40

0.5 0.5

45 61

200 200

0.01 0.01

0.001 0.001

0.001 0.001

0.001 0.001

0.001 0.001

0.001 0.001

1 1

u.m. mg/kg s.s.

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ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI (Fonte: ISPRA)

Individuazione delle operazione di gestione dei materiali di escavo in funzione della loro classificazione

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ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI (Fonte: ISPRA)

Prescrizioni tecniche e operative per le operazioni di escavo, trasporto e immersione in mare

Le modalità di prelievo devono essere tali da minimizzare la turbativa per l’ambiente circostante

DRAGAGGIODRAGAGGIO

Devono essere esclusi dispersioni e rilasci accidentali di materiali e devono essere utilizzati strumenti di navigazione di precisione per il monitoraggio in tempo reale delle rotte seguite durante il trasporto

TRASPORTOTRASPORTO

Le tecniche di immersione devono essere tali da minimizzare la dispersione, la qualedeve essere stimata attraverso l’impiego di idonei modelli di simulazione

IMMERSIONEIMMERSIONE

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ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI (Fonte: ISPRA)

Modalità per la individuazione e caratterizzazione dell’area di immersione

- ubicata ad una distanza dalla costa superiore a 3 miglia nautiche, ovvero all’esterno della piattaforma continentale;

- dimensioni in funzione dei volumi di materiale da immergere;

Principali elementi di caratterizzazione da acquisire:

• caratteristiche fisiche, chimiche, biologiche e dinamiche della colonna d’acqua;

• caratteristiche del fondale;• principali biocenosi bentoniche, popolazioni ittiche, aree di nursery e di alimentazione;

• presenza di altri siti di immersione autorizzati; • presenza di fonti di potenziale contaminazione;• popolamento ittico demersale (con particolare riguardo alle specie di interesse alieutico).

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ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI (Fonte: ISPRA)

POST OPERAM

Attività di monitoraggio ambientale

DRAGAGGIO IMMERSIONE

TEMPO

INIZIOOPERAZIONI

FINEOPERAZIONI

DURANTE L’OPERA DURANTE L’OPERA POST OPERAM

MONITORAGGIO SULL’AREA DI IMMERSIONEMONITORAGGIO SULL’AREA DI DRAGAGGIO

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ASPETTI TECNICO-SCIENTIFICI (Fonte: ISPRA)

Scheda di bacino

Ai sensi dell’art. 5 l’Autorità competente può predisporre una Scheda di Bacino, strumento per la raccolta delle informazioni relative ad ogni singolo Bacino, Portuale o

di Tratto Litoraneo omogeneo.

Quadro generale dell’area

Quadro generale dell’area

Tipologia dei traffici e

delle attività

dell’area

Tipologia dei traffici e

delle attività

dell’area

Tipologia del dragaggio,

caratteristiche e

quantitativi dragati negli ultimi anni

Tipologia del dragaggio,

caratteristiche e

quantitativi dragati negli ultimi anni

Destinazione del

materiale dragato

negli ultimi anni

Destinazione del

materiale dragato

negli ultimi anni

Program.ne delle attività di dragaggio, gestione dei

materiali, riduzione fonti di

inquin.to

Program.ne delle attività di dragaggio, gestione dei

materiali, riduzione fonti di

inquin.to

Tipologia del sito da

sottoporre a movim.ne

Tipologia del sito da

sottoporre a movim.ne

STRUTTURA DELLA SCHEDASTRUTTURA DELLA SCHEDA

!!

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CASI STUDIO

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CASI STUDIO

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CASI STUDIO

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CASI STUDIO

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CONCLUSIONI

• Si auspica che il quadro normativo venga definito velocemente

• Superamento dell’approccio “limiti tabellari” mediante un’analisi di rischio sito specifica che si basa anche su test tossicologici

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Grazie per l’attenzione

ARPAV - servizio osservatorio acque marine e lagunariDott. P. Parati

e-mail: [email protected]@arpa.veneto.it