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LA GLOBALIZZAZIONE E IL POPOLO DI SEATTLE Appunti di via ggio A CURA DI Giancarl o Memmo Ventimiglia, g iugno 2006

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LA GLOBALIZZAZIONE E IL POPOLO DI SEATTLE

Appunti di viaggio

A CURA DI

Giancarlo Memmo

Ventimiglia, giugno 2006

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ESTRATTO PER LE CLASSI QUINTE E 1 G

A.S. 2017/2018

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PREFAZIONE

Il tema del viaggio è sempre molto affascinante per il mistero che evoca, il viaggio

implica una méta e spesso implica che il viaggiatore sappia dove andare (o almeno abbia

una “bussola”), ma non esclude sorprese, variazioni, deviazioni, insomma “arricchimenti”

non previsti. Ma il viaggio ha una duplice valenza, spesso facciamo due viaggi: uno dentro

di noi e uno fuori all’ “esterno”, ma al ritorno “i due viaggi” si fondono insieme e danno

significato all’esperienza di vita.

Il tema proposto ha implicato un viaggio all’interno delle mie conoscenze, ho

rispolverato concetti che avevo e che forse uon usavo più, diciamo che ho rimesso ordine al

loro interno basandomi anche sulla mia esperienza di insegnamento della Geografia. Ma

il viaggio era anche all’esterno, nelle nuove relazioni umane e didattiche che fanno di ogni

viaggio, un viaggio unico e “speciale”.

Questo lavoro, che mi piace definire non a caso “appunti di viaggio”, nasce su una

proposta e richiesta dell’insegnante di Lettere, rivolto a una classe Quinta dell’Istituto

Professionale ad indirizzo commerciale, nel secondo quadrimestre .

Il lavoro è stato realizzato con un taglio interdisciplinare all’interno delle ore

curricolari di Italiano e Storia, Economia Aziendale e Trattamento Testi, Matematica,

Diritto e Informatica nell’anno scolastico 2005-2006 all’Istituto “Fermi-Polo” di

Ventimiglia. Ha richiesto circa 20 ore di intervento ed è in parte da terminare e rimodulare,

ma questa sarà “un’altra storia” o se preferite un altro “viaggio”.

Quando la collega di italiano mi propose l’intervento sotto forma di “seminario” o

comunque di un certo numero di lezioni, accettai molto volentieri in quanto l’argomento

oltre che per l’alto valore formativo, era adatto al mio modo di essere eclettico.

In effetti chi scrive è un insegnante specializzato sul sostegno con una preparazione

prevalentemente di tipo giuridico, economico e geografico e alcune competenze

informatiche.

Mi ricordo che scrissi e strutturai gli appunti delle lezioni dopo aver selezionato con

internet il materiale da distribuire ai ragazzi. Fu così che nacque la dispensa

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cartacea e le presentazioni in Power Point, di una delle quali sono tributario alla collega

Mirabello del Liceo Pacinotti di Roma, che l’ha resa disponibile in rete e che ringrazio.

Confrontandomi con gli allievi e con i colleghi mi sono convinto a non disperdere

questa esperienza e a darle una forma più stabile in modo che possa diventare una base di

partenza per un lavoro che potrei sviluppare e migliorare nel corso della mia esperienza

professionale.

Da qui l’idea di dare una veste digitale al materiale cartaceo della prima dispensa.

Credo che l’ampiezza dell’argomento e la sua perenne attualità si prestino a un futuro

sviluppo e completamento, con la collaborazione dei ragazzi e dei colleghi.

Un giorno, tanti anni fa, durante un viaggio in treno da Bolzano - dove iniziai a

insegnare Geografia da “precario” - di ritorno a Genova - dove allora vivevo - incontrai nello

scompartimento un misterioso medico omeopata che mi spiegò secondo lui che cosa doveva

fare un buon insegnante. Ricordo che mi disse che ciò che contava veramente era aiutare i

ragazzi a “fare le domande” cioè a porre le domande.

In effetti con il tempo capii che cosa volesse dire veramente e ho fatto mio

l’insegnamento di quell’incontro, credo infatti che il mio compito come educatore, come

insegnante, non sia quello di dare certezze assolute, anzi spesso, anche se sono credente,

ho imparato a fuggire da chi propone “laiche” verità assolute e immutabili.

Il mio compito credo sia quello di trasmettere dubbi e incertezze, tali però da far

sviluppare un certo senso critico (costruttivo) nell’approccio con la complessità del reale e

del divenire, naturalmente nel rispetto di valori umani assolutamente “non negoziabili”.

I dubbi infatti non devono essere “circolari” e nichilistici, ma devono essere uno stimolo a

salire a un livello “più alto”: questa è la sfida!

Se con questo lavoro ho trasmesso certezze allora ho fallito, se invece ci sono molti

dubbi, molte curiosità, qualche stimolo fecondo, allora forse ho qualche speranza di avere

lasciato qualche cosa.

Il lavoro ha una veste semplice (ma non banale) e in ogni caso è solo mia la

responsabilità di errori concettuali o refusi , ringrazio per la collaborazione i colleghi del

consiglio di classe della 5M e i ragazzi della classe stessa, in modo particolare Matteo,

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Alessandra e Michela che hanno curato il glossario finale e tutti gli altri “compagni di

viaggio”.

Ventimiglia, 10 giugno 2006

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INDICE

1. LA DISGREGAZIONE RURALE 2. EMIGRAZIONI/IMMIGRAZIONI 3. LO SVILUPPO UMANO 4. POPOLAZIONE E POVERTÀ 5. ASPETTI GEOPOLITICI 6. APOLOGIA DEL MERCATO 7. CANALI DI CONTATTO CON IL RESTO DEL

MONDO 8. CAUSE DELLA POVERTÀ 9. IL MERCATO DEL CAFFÈ ESEMPIO DI

PEGGIORAMENTO DELLA RAGIONE DI SCAMBIO INTERNAZIONALE

10. IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE 11. “MANI TESE” E I PICCOLI PROGETTI 12. IL POPOLO DI SEATTLE E ALCUNI SPUNTI DI

CONCLUSIONE

13 ALLEGATI

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PICCOLA LEGENDA E ABBREVIAZIONI Y= reddito da Yeld;

P= prezzo o prezzi;

W= salario da Wage;

S= Risparmio da Save

Ynaz=PIL

Yp/c=reddito procapite S=I (risparmio=investimento)

П= profitto o guadagno

VS=versus (contro)

Q/L= produttività, cioè quanto produce una unità lavoro (Q=quantità prodotta, L=unità lavoro)

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Necessaria mano d’opera e persone

1. LA DISGREGAZIONE RURALE

Nobili Sacerdoti, militari Servi della gleba

TAX ↑ ENCLOSURES POLITICA DELLA VIOLENZA

SCOPERTE GEOGRAFICHE ↓

NUOVI COMMERCI ↓

NUOVA RICCHEZZA

↓ Nuova classe sociale

La società pre-industriale del 700, rappresentata dal funzionamento del mondo rurale era genericamente stratificata nel seguente modo:

a) nobili; b) sacerdoti, militari; c) servi della gleba (che facevano parte del patrimonio del Principe).

I nuovi commerci collegati alle scoperte geografiche provocarono la prima rivoluzione sociale, nasceva una nuova classe sociale, quella dei mercanti che si andava affermando a partire dalla fine del 500. Con la nascita della nuova classe sociale inizia il processo di disgregazione rurale, anche i nobili sono trascinati nei meccanismi del “mercato”. Il castello, residenza del nobile, diventa presidio del mercato agricolo e poi commerciale, l’affermarsi del mercato commerciale è correlato al fenomeno dell’urbanesimo, cioè della nascita delle città.

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?

CASTELLO MERCATO AGRICOLO

MERCATO COMMERCIALE

CITTA’ FABBRICA

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VALORI CAMPAGNA

La nascita della città “commerciale” spesso ubicata presso gli scali marittimi, mette le basi per la nascita della città industriale e per il secondo flusso dalle campagne alle città:

>> (in termini economici)

2° FLUSSO Il meccanismo era quello dei “migliori” salari in città rispetto alle condizioni rurali.

Wcittà >> Wcampagna

Nascono le nuove figure sociali dell’operaio e del commerciante-capitalista che sostituiranno il servo della gleba e il feudatario, nelle campagne abbiamo la trasformazione del servo della gleba in contadino salariato.

=

Wage (salario) Wage (salario) FORZA LAVORO SALARIO

Riflessioni:

1) Il meccanismo della disgregazione rurale è lo stesso che abbiamo nei paesi poveri e nei PVS;

2) Il meccanismo della disgregazione rurale ha operato in modo diverso in varie epoche storiche (es. emigrazione Sud/Nord Italia; emigrazione extracomunitari, ecc.);

3) Perché l’Unione Europea concede sovvenzioni all’Agricoltura?

Ycittà >> Ycampagna = ABBANDONO DELLE CAMPAGNE

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CONTADINI SALARIATI

VALORI CITTA’

PATRIMONIO DEL FEUDATARIO INSIEME ALLA TERRA

OPERAIO (IMPIEGATO)

SERVO DELLA GLEBA

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4) Uno stato moderno può permettersi l’abbandono delle campagne? E’ conveniente da un punto di vista “strategico”? Ad esempio la Cina ha raggiunto l’indipendenza alimentare…..

2. EMIGRAZIONI/IMMIGRAZIONI.

Alcune delle cause emigrazioni sono: a) troppa popolazione per le risorse “scarse” del Paese; b) troppa povertà in quel paese; c) troppa guerra, violenza, ecc. (ad esempio la c.d. “pulizia etnica”); d) fenomeni naturali (disastri naturali, ecc.) e) sviluppo mezzi di comunicazione (ad esempio gli Albanesi che vedevano la Tv italiana e si

facevano un’idea del paese dai “quiz a premi” trasmessi; le compagnie aeree low-cost che hanno consentito a “tutti” di volare;ecc.).

Alcuni flussi migratori “importanti”: 1) Sud-Nord con il boom economico italiano (1950-1960); 2) Transoceaniche in Italia (inizi del ‘900); 3) Europee o continentali ad esempio di Italiani in Germania, Svizzera, Belgio (miniere, ecc.); 4) Nascita dello Stato di Israele (dopo il 1945):

• Shoà o shoah’ (l’Olocausto degli Ebrei che ha portato alla dispersione degli stessi ); • Ebrei che venivano da moltissimi stati; • Immigrazione nello stato ebraico caratterizzata dall’arrivo di flussi di persone con un

buon livello culturale e a volte anche economico. 5) Immigrazioni di extracomunitari algerini in Francia (anni ’60 circa) e in generale quelle di

popolazioni autoctone dai territori d’oltre mare alla “terra madre”(→Commonwealth,ecc.); 6) Immigrazioni dai dai paesi dell’Est europeo verso l’Europa occidentale e verso gli stati

Uniti (→ “cortina di ferro”, guerra fredda e muro di Berlino); 7) Immigrazioni dall’Africa verso il Nord e dall’Est asiatico (→ “Capanna dello zio Tom”,

guerra di secessione americana: nord “industriale” contro sud “agricolo”, immigrazione moderna quella dei “vu’ cumprà”, ecc.).

N.B. • Gli emigranti italiani hanno spesso contribuito a migliorare le sorti della bilancia dei

pagamenti italiani attraverso il meccanismo delle “rimesse degli emigranti”, cioè dei soldi che gli italiani guadagnavano all’estero e spedivano alle famiglie in Italia (→ vedi ad esempio anche gli aspetti dei c.d. “lavoratori frontalieri”, assolutamente presente a Ventimiglia);

• Spesso gli emigranti extracomunitari che arrivano in Italia, sono adulti nel pieno delle loro forze fisiche, forza lavoro già in qualche modo istruita e in qualche modo con qualche livello di protezione sanitaria, in altri termini lo Stato italiano non si è dovuto sobbarcare i costi “sociali” della crescita di questi giovani, che arrivano già pronti (o quasi) per lavorare (fanno lavori che generalmente gli italiani non vogliono più fare e che spesso richiedono solo predisposizione esecutiva a semplici compiti ma “umili”).

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3. LO SVILUPPO UMANO.

La ricchezza di un individuo o di uno Stato è rappresentato dai “mezzi finanziari” che detiene o dai beni economici?

- NO, perché ci sono beni non misurabili in termini economici di PREZZO o comunque servizi (immaterialità della prestazione) che sfuggono a una corretta imputazione di costi e di prezzo finale:

Aria pulita; Il Sole; Il Paesaggio; La cultura; Il Know-how (ad esempio il Know-How di Microsoft è formato anche dai suoi “cervelli”); L’avviamento in Diritto.

Insomma una mera quantificazione materiale secondo le regole economiche classiche non potrebbe darci indicazioni corrette.

Indice di Sviluppo Umano o I.S.U.

ISU Speranza di vita = età media popolazione – età individuo (omogenea per sesso) Grado di istruzione Livello di reddito (decente) Altri parametri

ISU = 1 (MAX) ISU = 0 (MIN)

Ulteriori aspetti legati al concetto di sviluppo (non solo economico):

A) ESTERNALITÀ

Effetti di due tipi: -Ep -En

AUMENTA LA RICCHEZZA

MUTA IL TESSUTO SOCIALE

AUMENTA ANCHE L’INQINAMENTO E I COSTI DI URBANIZZAZIONE

En=esternalità negative Ep=esternalità positive

Modifiche ecologiche

COSTO IN TERMINI

ECONOMICI

Problemi sanitari

Problemi sociali

AZIENDA (PRODUCE)

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L’impatto in termini di ricchezza sulla società dell’azienda che produce beni e servizi è:

Rs(ricchezza società) = Yazienda + Ep + (En) Da cui ne deduciamo che se Ep<En, allora l’effetto netto è:

Rs < Yazienda

Quindi non è detto che la presenza di un’azienda genericamente “aumenti la ricchezza” della società, ad esempio:

- Bopal in India, azienda chimica, 3000 morti per incidente; - Seveso in Italia e il problema della diossina; - Centrali nucleari (problema dello stoccaggio dei rifiuti e del trattamento del

combustibile); - Cernobyl (è curioso notare come le centrali nucleari e i siti radioattivi in genere

sono messi in sicurezza secondo il principio del “massimo incidente probabile” e non del “massimo incidente possibile”, l’incidente in Russia va da se’ che rientrava nel novero del massimo incidente possibile, cioè la fusione del nocciolo con perdita di materiale radioattivo, ma le probabilità che accadesse erano prossime a zero tanto che non c’era nemmeno l’involucro di protezione del reattore: la cronaca reale dei fatti, purtroppo, ci consegnò il massimo incidente possibile con effetti che dureranno ancora nel tempo);

- FIAT a Melfi: quanto è costata allo Stato? Conveniva investire i soldi in un altro modo? (→spiazzamento o crowding out; costo opportunità).

2006

anni

2100

B) SVILUPPO SOSTENIBILE scelte

economiche

││ Ricchezza

││ Sviluppo

Cosa mi avete lasciato?

Energia elettrica a basso costo=centrali nucleari

L’auto con motore a scoppio 4 tempi=benzina(petrolio)

Frutti buoni e che maturano in fretta= Biogenetica

1) quanto tempo ci vuole per ricostituire un ghiacciaio sciolto?

2) Quanto costa curare le malattie genetiche? 3) Cosa succede se si rompe irreparabilmente

la catena alimentare (estinzioni di specie viventi, ecc.)?

4) Che cosa mangeremo nel 2100 se “dopo” scopriamo che l’agricoltura geneticamente modificata (O.g.m) è “nociva”?

5) Cosa useremo per riscaldarci? Il petrolio? Ci sarà?

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I paradigmi ideologici che sostanziavano le scelte economiche “intertemporali” del secolo scorso sono riconducibili a due:

a) L’Illuminismo che aveva fiducia illimitata nella Scienza e nel divenire sociale: la Scienza risolverà tutti i problemi;

b) Il Socialismo che aveva fiducia illimitata nella rivoluzione proletaria e nella società comunista che avrebbe liberato le forze produttive (il sole dell’avvenire) e migliorato la società: a ciascuno secondo i suoi bisogni.

DEFINIZIONE Lo sviluppo è sostenibile se è basato su scelte economiche e sociali che non compromettano le possibilità di vita delle generazioni future.

Ne discende che lo sviluppo sostenibile è etico.

Putroppo “OGGI” prevale:

→ NICHILISMO= non credo più a niente;

SOFFRONO I PIU’ DEBOLI: -bambini; -le donne; -i poveri; -gli ammalati; -quelli che devono ancora

→ETICA MORALMENTE NEUTRA= oggi sto con te, domani con un altro e così via ( in politica estera i rapporti sono basati guarda caso sul multipolarismo)

nascere (che spesso nelle nostre società ormai non nascono più..)

4. POPOLAZIONE E POVERTÀ.

A) MALTHUS E NEOMALTHUSIANI

La teoria di Malthus poneva in conflitto i trends di crescita della popolazione e quello dello risorse, secondo la teoria la popolazione crescerebbe più velocemente delle risorse (cibo), per cui il risultato netto sarebbe un deficit di risorse procapite (avremmo meno cibo per ogni abitante) e un peggioramento generale delle condizioni di vita: nonostante la teoria fu smentita dai fatti reali (la

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CONCLUSIONI:

O E’ SVILUPPO SOSTENIBILE O NON E’ SVILUPPO UMANO!!!

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crescita netta della popolazione), la teoria trova sempre dei proseliti (epigoni) anche ai giorni nostri (rinascita delle teorie neomalthusiane).

CIBO, POP POPOLAZIONE

FAME

Progressione, geometrica

Progressione aritmetica

Quota popolazione che non mangia

CIBO

Tempo

Le teorie Maltusiane sono “insidiose” in quanto possono aprire la strada a un volgare “Darwinismo sociale”:

SE IL CIBO E’ SCARSO → SELEZIONE SOCIALE

Darwinismo sociale= I migliori “socialmente” sopravvivono come “i più forti” si evolvono e sopravvivono nella natura (interessante il cfr. con J. Monod “Il caso e la necessità”).

Oggi la popolazione mondiale è troppo numerosa:

• Controllo delle nascite;

• Disincentivare le famiglie numerose;

• Mutilazioni genitali e ruolo della donna in certe società.

Oggi la popolazione mondiale è cresciuta, ha torto Malthus, occorre sviluppare la crescita della specie umana.

PERCHE’ LE FAMIGLIE SONO NUMEROSE IN CERTI PAESI? Perché occorrono “braccia” per l’Agricoltura.

NEO MALTHUSIANI VS CHIESA CATTOLICA

Teorie Malthusiane

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B) PIRAMIDE DELLA POPOLAZIONE

ETÀ PIRAMIDE DELLA POPOLAZIONE: piramide a base larga, molti nati pochi invecchiano (società giovane)

ETÀ

PIRAMIDE DELLA POPOLAZIONE: piramide rovesciata, pochi nati e molti vecchi (società anziana)

80

60

40

20

F

0

POPOLAZIONE

POPOLAZIONE

INVECCHIAMENTO SOSTENIBILITÀ DEL

WELFARE-STATE POPOLAZIONE (Stato Sociale o

del Benessere)

BILANCIO DELLO STATO = ENTRATE - USCITE E>USCITE=BILANCIO ATTIVO

E<USCITE=BILANCIO PASSIVO

1) Quanto ci costano questi

vecchi improduttivi (ospizi, gerontocomi, ecc);

2) Chi pagherà le pensioni? 3) Chi pagherà il debito

dello Stato?

Ci chiediamo: uno Stato moderno può sostenere nel tempo un bilancio passivo? (crisi fiscale dello Stato→ le entrate aumentano aumentando o diminuendo le aliquote? Per Laffer diminuendo le aliquote, ma in realtà….; default del debito pubblico ad esempio la rendita vitalizia italiana, Bond argentini, ecc.).

1) Keynes:si.

STATO-NAZIONE cioè uno Stato che ha il controllo di alcuni parametri decisivi dell’economia nazionale.

2) Neoliberisti:no.

CRISI DELLO STATO NAZIONE

Il bilancio passivo dello Stato serve per evitare la stagnazione e favorire lo sviluppo creando quei “consumi” che favoriscono l’economia di mercato aumentando la domanda dei prodotti delle imprese.

L’Italia può stampare titoli del debito pubblico (BOT, CCT) per pagare le pensioni? No. Allora Keynes non funziona più così bene……

M

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Quali effetti ulteriori ha l’invecchiamento della popolazione? 1) i vecchi risparmiano meno dei giovani, se cede il Risparmio, crollano gli Investimenti,

quindi si costruiscono meno fabbriche, meno prodotti, meno ricchezza; ETÀ POP↑↑ S↑ I ↑ Ynazionale (ricchezza)

politiche per la famiglia (permessi, ferie, vantaggi fiscali, ecc.); incentivare le nascite; i mutui per le coppie; sgravi fiscali per le assunzioni; “graduatorie” pubbliche che privilegiano la famiglia; Politiche per il lavoro giovanile (esempio i CFL).

2) I vecchi sono meno propensi all’innovazione tecnologica nei suoi vari aspetti, se cade

l’innovazione tecnologica cade il ruolo nello scacchiere internazionale dei “Paesi ricchi”: ETÀ POP ↑↑ TECNOLOGIA ↓↓ Ynazionale ↓

RIFLESSIONE a) Un parametro per i contratti di assicurazione sulla vita:

LA SPERANZA DI VITA= ETÀ MEDIA ETÀ INDIVIDUO

DELLA POPOLAZIONE - (sesso) (divisa per sesso)

es. Speranza di vita di Gian = 77 anni (maschi Italia) – 42 (nel 2006)= 35 anni

b) L’aumento dell’età della popolazione potrebbe giocare un ruolo positivo: chi o cosa

prevarrà?

ETA’ POP↑

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Know How = conoscenze e il saper fare

K sociale: -infrastrutture; -“giacimenti culturali”; -cultura, scienza, modo di vivere, standard di vita, ecc.

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c) IL CIRCOLO VIZIOSO DELLA POVERTÀ

Reddito pro capite =

Reddito nazionale

POPOLAZIONE

Yp/c ↓↓

Ynaz ↓ I ↓ S ↓ Yp/c↓ Le famiglie con tanti figli risparmiano poco

CIRCOLO VIZIOSO DELLA POVERTÀ INNESCATO DA UN AUMENTO DELLA POPOLAZIONE

5. ASPETTI GEOPOLITICI.

A) 1945 Yalta e ordine di Yalta (U.K..; U.S.A., U.R.S.S.)

Yalta o Jalta è una località, dell’URSS che si trova sul Mar Nero, si riunirono i tre vincitori della II Guerra Mondiale: il presidente americano Roosvelt, il primo ministro inglese Churchill e infine il leader comunista Stalin.

2 blocchi 1° Paesi allineati

Rapporti bipolari

Caratteristiche del periodo: 1) Rapporti bipolari; 2) Guerra fredda; 3) Equilibrio del terrore

2° Paesi occidentali

3° III Mondo e non allineati

EST-OVEST: Alleanza Atlantica vs Patto di Varsavia; CEE vs COMECON; Democrazia vs Democrazia Popolare; Libero Mercato vs Pianificazione; Libertà vs “cortina di ferro”.

NESSSUNO E’ IN GRADO DI SFERRARE IL PRIMO COLPO SENZA RITORSIONI

-Progetto “guerre stellari” CORSA AL RIARMO - il ruolo del Giappone

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POP ↑↑ >>> Ynazionale

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Il progetto guerre stellari dell’Amministrazione Regan (U.S.A.), prevedeva la copertura completa del territorio “alleato” con satelliti militari, che sfruttavano armi a sofisticate (Fisica a particelle) in grado di colpire in volo o addirittura al suolo i vettori balistici intercontinentali russi. Il problema si poneva in questi termini: l’Amministrazione Americana stava investendo tantissimo nel progetto militare “Guerre stellari”, gli U.S.A. a questo punto avrebbero potuto monitorare l’accensione del vettore balistico intercontinentale del nemico e colpirlo al suolo o in volo con questi sofisticati satelliti. Anche se c’erano dubbi sulla fondatezza scientifica delle teorie sulle armi a particelle, anche i russi vennero trascinati nella costosissima corsa agli investimenti militari per non rimanere spiazziati ed evitare “sorprese”. Se prima gli scenari strategici non prevedevano nessuno dei due contendenti in grado di sferrare “il primo colpo” senza ritorsioni (il numero dei vettori era tale che anche solo una esigua percentuale fosse andata a segno nel territorio avversario avrebbe causato imponenti e irrimediabili distruzioni), adesso lo scenario poteva cambiare: ora qualcuno poteva (forse) sferrare il primo colpo ed evitare le ritorsioni. Il Giappone pur se potenza perdente il secondo conflitto mondiale, e quindi legata a trattati di non proliferazione militare, grazie ai passi avanti nella tecnologia deteneva una serie di brevetti “strategici” per l’industria militare americana ed era in grado di sviluppare sistemi d’arma antimissile e quindi di rendere priva di efficacia una ritorsione sul suo territorio. Tutti questi rapporti, questi scenari, naturalmente avevano un peso nella politica estera.

1) Differenze di produttività tra il settore militare e quello civile in URSS:

Q >>

Q

Lmilitare Lcivile

La situazione di partenza dell’URSS può essere descritta da questa formula che ci dice che la produttività del settore militare era superiore, decisamente superiore a quella del settore civile.

La produttività dipende da:

- innovazione tecnologica (maggiore nel settore militare); - organizzazione del lavoro (migliore nelle fabbriche militari per standard); - dimensioni ottimale degli impianti

2) Pianificazione per obiettivi attraverso piani quinquennali di sviluppo (GOSPLAN): per meglio

afferare gli elementi di debolezza intrinseca del sistema a Pianificazione “volontaristica” sovietico proponiamo di seguito il semplice esempio che ci permette di sviluppare importanti riflessioni.

esempio: L’OBIETTIVO È PRODURRE 100 TRATTORI/ANNO

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REALIZZATI

TRATTORI ASSEMBLATI OBIETTIVO

SCOCCHE

PNEUMATICI

E RUOTE

MOTORI

100 TRATTORI (GOSPLAN)

Da Assemblare 100 trattori

Da produrre 100 scocche

Da produrre 400 ruote e pneumatici

Da Produrre= 100 motori

50 TRATTORI nonostante ci fossero pezzi per 70.

Assemblabili solo 70 trattori

Scocche prodotte=70 ne mancano 30

Ruote e pneumatici prodotti=400, ne avanzano 200 che vengono rifusi

Motori prodotti=100, ne avanzano 50

SETTORE PRODUZIONE ASSEMBLAGGIO SETTORE S1

SETTORE PRODUZIONE SCOCCHE SETTORE S2

SETTORE PRODUZIONE PNEUMATICI SETTORE S3

SETTORE PRODUZIONE MOTORI SETTORE S4

Come si vede dall’esempio i settori S3 e S4 mantengono gli obiettivi del GOSPLAN, mentre i settori S1 e S2 non riescono a raggiungere gli obiettivi, per questo:

RISULTATO.FINALE ≠ OBIETTIVO.DEL.GOSPLAN (falsificazione dell’assunto)

Per cui si usavano trattori che non esistevano se non sulla carta dei pianificatori e nella propaganda del regime.

RIFLESSIONE

La G. Motors ha un bilancio pari al PIL Italia, chiaramente il budget o piano di sviluppo economico viene realizzato, ma tiene conto delle interdipendenze settoriali della Multinazionale. In URSS sulle carenze del Piano si innestavano fenomeni di corruzione, mercato nero ecc. che amplificavano a dismisura le problematiche teorico-pratiche del “Piano” (Economia di carta).

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LA PIANIFICAZIONE PER OBIETTIVI NON PUÒ FUNZIONARE PERCHÈ NON TIENE CONTO DELLE INTERDIPENDENZE SETTORIALI (Leontiev)

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3) Effetti del programma “Star Wars”: l’URSS investe pesantemente nel settore militare per tenere il passo con l’Occidente

Q >> Q LMILITARE LCIVILE

Vengono sottratti I al settore civile

Q ≈ Q

LMILITARE LMILITARE

(URSS) (OCCIDENTE)

INVESTIMENTI URSS Q

<<< Q LCIVILE LCIVILE

(URSS) (OCCIDENTE) La sottrazione di Investimenti al settore civile dell’URSS, costretta a “inseguire” per mantenere un arsenale militare “credibile”, inizia a porre le basi per il crollo dell’impero sovietico. Il colpo di grazia arriverà con l’Amministrazione Regan e il programma “Stars Wars” (anni’80):

Q/Lmilitare>>>>Q/Lcivile↓↓↓ (URSS)……il settore civile che già non funzionava per i limiti della

Pianificazione implode su se stesso

CROLLO DEL SISTEMA ECONOMICO URSS

B) CROLLO DEL MURO DI BERLINO (fine 1989)

Nel novembre del 1989, crolla il muro di Berlino, viene riunificata la città e la Germania, divisa in due a seguito della sconfitta nella seconda guerra mondiale, torna ad essere unita. Il cataclisma politico investe tutti i paesi dell’Est (riunificazione Germania, divisione Cecoslovacchia, crollo sistema politico della Romania, crisi Balcanica che investe la Yugoslavia, Solidarnosch in Polonia, crisi negli Stati dell’URSS, ecc.→La “De agostani” smise per un anno di stampare carte geografiche con i confini politici per l’Europa). Oggi abbiamo 3 aree, mentre sembrano definiti i rapporti nell’ambito delle prime due aree (America e Europa), la partita è assolutamente aperta nell’area asiatica dove si fronteggiano colossi come la Cina, l’India e il Giappone, oltre alle aggressive economie emergenti o tigri asiatiche (Taiwan, Corea del Sud, ecc.). Lo scenario asiatico potrebbe favorire un terzo conflitto mondiale dalle conseguenze non prevedibili.

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DISGREGAZIONE POLITICA DELL’URSS (diventa C.S.I.)

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La disgregazione dell’ex impero sovietico ha messo in moto delle spinte centrifughe che comportano una ulteriore divisione della C.S.I., non è ancora chiaro in che scenario verrà “riassorbita” l’ex stato sovietico o meglio ciò che ne rimane. L’Africa appare tagliata fuori dalla divisione del lavoro internazionale, abbandonata a sé stessa.

6. APOLOGIA DEL MERCATO.

1) Il libero mercato come trasformatore degli egoismi umani in utilità sociale; 2) Il libero mercato come massimo grado di benessere per gli individui (OTTIMO

PARETIANO=possiamo cambiare la posizione dei singoli operatori del mercato senza peggiorare la posizione di nessun soggetto);

3) Il sistema dei prezzi del libero mercato come fonte di informazione equa, trasparente ed efficace (potere informativo del sistema dei prezzi).

Tuttavia i mercati: a) non sempre funzionano bene→Keynes; b) il ruolo del “nanismo” delle imprese versus la grande dimensione (oligopolio e cartelli).

LIBERO MERCATO VERSUS OLIGOPOLIO

Piccole imprese GRANDE IMPRESA

Profitti bassi ALTI PROFITTI

Poca ricerca e poca tecnologia RICERCA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA

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Ora ci chiediamo vale ancora l’equazione????

TUTTO CIÒ CHE E’ UTILE

È PROFITTEVOLE = ALL’UMANITÀ

EXP

IMP

IMM EM

FATTI NATURALI

IMM=immigrazione EM=emigrazione EXP=esportazioni IMP=importazioni

BP=bilancia dei pagamenti

BP= EXP-IMP SFM=saldo dei flussi migratory EXP>IMP→BP attivo SFM= IMM-EM EXP<IMP→BP passivo

A) AUTARCHIA VERSUS COMMERCIO INTERNAZIONALE

AUTARCHIA=MAX CHIUSURA

DAZI ALLE IMPORTAZIONI = TESI: difesa delle industrie nascenti ↕versus

L’INFANZIA SI ETERNIZZA COMMERCIO INTERNAZIONALE= MAX APERTURA

TEOREMA DI DAVID RICARDO L’apertura di un paese al commercio internazionale comporta vantaggi economici per entrambi i paesi che partecipano: il nuovo livello è superiore a quello precedente (autarchia), ogni paese si specializza nel settore dove ha il vantaggio relativo.

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7. CANALI DI CONTATTO CON IL RESTO DEL MONDO .

PAESE SISTEMA

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La spiegazione del teorema che ne diede P.Samuelson credo ci permetta di afferarne le intime implicazioni. Dice Samuelson: ammettiamo che io sia un avvocato molto brillante, ammettiamo che io sappia anche scrivere a macchina, cioè sia anche un buon dattilografo…mi converrà in ogni caso prendere una segretaria dattilografa perché il tempo che io impiegherei a fare il dattilografo mi è sicuramente molto meglio retribuito se lo impiego a fare l’avvocato ( e ci guadagna anche la società).

Il libero commercio però mette in competizioni anche i sistemi sociali, sistemi sociali con diversi livelli di protezione sociale→DUMPING SOCIALE (il paese esporta anche i “minori diritti” e il il minore livello di tutele insieme alle merci al costo più basso).

In generale possiamo parlare di effetti positivi dell’apertura commerciale in termini di:

1) contatto di nuovi modelli socio-culturali (LA DIVERSITÀ È UNA RICCHEZZA); 2) aumento di ricchezza; 3) sviluppo delle innovazioni → es. “società della comunicazione”, “villaggio globale”

(si annullano le distanze) Mentre possiamo parlare di effetti negativi: 1) aiuti di Stato a un settore che dovrebbe chiudere e non chiude ed esporta a prezzi concorrenziali

→ ESPOERTAZIONE DELLA DISOCCUPAZIONE; 2) dumping sociale; 3) delocalizzazione industriale→ DEINDUSTRIALIZZAZIONE DEL NORD DEL MONDO; 4)contatti tra mercati del lavoro “diversi”→ CONCORRENZA DI LAVORATORI (concorrenza tra sistemi diversi)

B) L’ANDAMENTO REALE

PIL Con commercio internazionale

Senza commercio internazionale

ANNI

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8. CAUSE DELLA POVERTÀ.

1) IL DEBITO DEI PAESI POVERI

PIL↑ ⇒ PIL - DEB↑↑↑= PIL netto↓ (Ynaz)

Ulteriori debiti per STROZZINAGGIO Pagare gli interessi = INTERNAZIONALE

Default=insolvenza

2) IL CIRCOLO VIZIOSO DELLA POVERTÀ

Y = YNAZ ↓ PC POP ↑

Ypc↓ ⇒ S↓⇒ I↓ ⇒ Ynaz↓

Ynaz↑ ⇒ Ypc↑

2 soluzioni

Pop↓⇒ Ypc↑

3) ALCUNI ASPETTI SULLA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO

Ynaz = Qprodotta x Prezzi ↓

È meglio produrre mele o satelliti Militari?

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s

I

A

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Il disegno mostra la distribuzione del prodotto nazionale nei tre settori (S=servizi; I=industria;A=agricoltura). Naturalmente il risultato monetario nulla dice sul “tipo” di prodotto.

Paese ricco Paese povero

Un paese “ricco” ha “poca” agricoltura in termini di valore e molta industria e molti servizi al contrario un paese “povero”. Ma quello che conta non è soltanto quanta ricchezza viene prodotta e come viene prodotta in percentuale dai settori, ma conta anche, una volta prodotta come viene distribuito il reddito tra la popolazione (al netto delle “economie sommerse” che sono una quota significativa nei paesi “poveri” dove i sistemi di rilevazione statistico-contabili sono assolutamente approssimativi).

0

9

RICCHEZZA TOTALE

25

S

I

A

S

I

A

10%RICCHEZZA, 90%POP.

1

90%RICCHEZZA 10% POP.

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Esempi di società:

RICCHEZZA AMPIE QUOTE DI RICCHEZZA SONO DISTRIBUITE A ESIGUE QUOTE DI POPOLAZIONE E PICCOLE QUOTE DI RICCHEZZA AD AMPIE QUOTE DI POPOLAZIONE

4) TRIANGOLI E TROTTOLE

r Società con tanti r

poveri e pochi ricchi

POPOLAZIONE

Società con tanti ricchi e pochi poveri (comunista?)

Pop Pop

r Società matura: pochi ricchi, pochi poveri e tanta

classe media

Classe media

r = ricchezza

Pop

Proviamo a dare un’interpretazione ai grafici proposti:

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a) è una società con tanti poveri e pochi ricchi, come si vede la ricchezza è distribuita alla base della piramide, alla punta c’è un segmento di ricchezza che riguarda poca popolazione;

b)al contrario nella società in questione quote importanti di ricchezza sono detenute dalla maggioranza della popolazione;

c) la trottola è tipica della delle società mature e democratiche, dove la ricchezza è concentrata nella “midle class” (classe media), la classe media detiene una quota significativa di ricchezza ed è numerosa.

Le prime due sono società antiche o autoritarie (si pensi agli Stati produttori di petrolio e alla distribuzione della ricchezza per classi), l’ultima è una società democratica e quindi vale generalmente l’assunto:

CLASSE MEDIA = REGIME DEMOCRATICO

N.B.

1) CRESCITA REALE E CRESCITA MONETARIA

PAESE QUANTITÀ PREZZO/UNITARIO Ynaz PAESE A 100 mele 1 Euro 100 Euro PAESE B 100 mele 2 Euro 200 Euro

Quale dei due paese cresce di più o se preferite è più ricco? Nessuno dei due, entrambi producono le stesse quantità di mele, ma i prezzi sono diversi per cui il paese B è solo “apparentemente” più ricco del paese A (le mele sono le stesse).

2) LA PARITÀ DEI POTERI DI ACQUISTO (ppa) Per fare i confronti di ricchezza tra paesi diversi un parametro decisivo è il tasso di cambio delle monete. Ma quale tasso di cambio utilizzare? Quello medio annuale? Quello del giorno?....Il confronto andrebbe fatto con il tasso di cambio che mantenga la parità dei poteri di acquisto. Vediamo cosa significa la PPA, sapendo che spesso:

tdc ≠ tPPA

PAESE

MONETA

PANIERE DI BENI CAMBIO PPA

Monete necessarie per l’acquisto dello

stesso paniere di beni

CAMERUN Pizza di fango del Camerun

1 bistecca 1 bicchiere di vino

500 Pizze di fango

Stati Uniti Dollaro 1 bistecca 1 bicchiere di vino

4 Dollari

Ne deduciamo che il tasso di cambio dollaro contro pizza di fango del Camerun è pari a:

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tPPA = 4

= 125 500

Cioè un dollaro equivale a 125 pizze di fango (moneta “ironica” del Camerun).

A) IL LIVELLO DEI PREZZI NEL REGIME DI CONCORRENZA E NELL’OLIGOPOLIO

prezzi prezzi Oligopolio

Libera concorrenza

quantità quantità

B)LA DETERMINAZIONE DEL PREZZO DEL CAFFÈ

Pcaffè = WAICAMPESINOS + ∏ LATIFONDISTI

Pcaffè↓↓ ⇒ WCAMPESINOS↓↓↓ + ПLATIFONDISTA↓

Pcaffè↑ ⇒ WCAMPESINOs + ПLATIFONDISTA↑

MECCANISMI DI DISTRIBUZIONE DEL REDDITO

9. IL MERCATO DEL CAFFÈ, ESEMPIO DI PEGGIORAMENTO DELLA RAGIONE DI SCAMBIO INTERNAZIONALE.

DETERMINATO INTERNAZIONALMENTE IN REGIME DI “LIBERA” CONCORRENZA

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Qui il punto decisivo è che il prezzo del caffè diminuisce in quanto i paesi produttori sono trascinati in un regime di mercati concorrenziali: più paesi inoltre producono SOLO il caffè (problema della MONOCOLTURA). Ne discende agevolmente che:

1) Le EXP dei paesi poveri sono in regime di “concorrenza” (verso i paesi ricchi); 2) Le IMP dei paesi poveri (dai paesi ricchi) avvengono in regime di oligopolio.

Abbiamo quindi come effetto netto il peggioramento della ragione di scambio internazionale e di conseguenza l’ulteriore impoverimento del paese:

RSI = Pexp ↓ ⇒ BP

↓⇒ Y

− BP = Y ↓

PIMP ↑ paesepovero NAZ NETTO

10. IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE.

1) Occorre “pagare di più” i produttori del III Mondo, i “campesinos”, saltando le Multinazionali (esistono negozi o “botteghe” con canali di importazione paralleli);

2) Perché EQUO? Perché cerca di dare i soldi ai “campesinos”.

Perché SOLIDALE? Perché scelgo di pagare un prezzo più alto rispetto a quello che offrono le Multinazionali, lo faccio per solidarietà (ricordiamoci che il consumatore ha il potere di “scegliere” quando sceglie è come se desse i “voti” ai produttori).

3) DOTAZIONE SOCIALE DELLE MERCI

Nella Teoria classica una merce si distingueva per:

Quantità; Prezzo; Tempo; Qualità (etichetta)

Si potrebbe proporre una “nuova etichettatura”cioè la DOTAZIONE SOCIALE DELLA MERCE:

La merce ha rispettato gli standards di sicurezza ambientale nella produzione? Per la produzione sono stati impiegati minorenni? Donne? Con quali diritti lavorativi? Ecc.

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NUOVO ORIENTAMENTO DI SCELTA DEL CONSUMATORE

QUESTE CATEGORIE ORIENTAVANO LA SCELTA DEL CONSUMATORE

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RIFLESSIONE

11. MANI TESE E I PICCOLI PROGETTI.

A) Il concetto “aiutiamoli nel loro paese” è corretto se li aiutiamo con Investimenti che fermino la disgregazione rurale, diversamente si creano persone che non trovando occasioni di lavoro nelle loro città, verranno nelle nostre metropoli;

B) A volte piccole innovazioni permettono di cambiare le sorti agricole e quindi alimentari di un villaggio;

Prodotto agricolo Aratro metallo

Aratro legno

Buchi nel terreno

Macchine

12. IL POPOLO DI SEATTLE.

Qualche spunto di riflessione critico sul movimento politico nato a Seattle con l’intento di contestare i meccanismi di “globalizzazione”:

1) Lo stesso movimento che propone il divieto dell’uso di organismi geneticamente modificati

in agricoltura, poi è favorevole agli esperimenti sugli embrioni umani;

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1) Il consumatore vota pesantemente quando compra una merce; 2) Anche le imprese cominciano a compilare oltre al bilancio civilistico, fiscale anche IL

BILANCIO SOCIALE che tiene conto di quanto l’impresa ha “preso” dal territorio e quanto ha “resituito” anche in termini sociali;

3) Il settore NO PROFIT è in costante crescita (es. la Banca Etica)

Piccoli progetti possono portare all’indipendenza agricola ( ruolo delle O.N.G.)

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2) Occorre sostituire l’economia consumistica con un’economia di “ricambio”, una volta prodotte certe quantità, vanno sostituite appena consumate, inoltre anche la produzione dovrebbe essere “etica”(→fate l’amore non la guerra)

solo burro

burro

solo cannoni

cannoni 3) Sono contrari al Nucleare ( ma accettiamo le importazioni di energia elettrica nucleare dalla

Francia) e favorevoli alle fonti “rinnovabili”(il sole, il vento, ecc.); 4) Contrari al ruolo delle Multinazionali che rovinano il mercato e le società; 5) Antiamericanismo.

LINEE GUIDA PER UNA CONCLUSIONE

CRISI DELLO STATO NAZIONE

-Lo Stato non ha più gli strumenti di controllo economico in un’economia globale (es. il ruolo della Banca d’Italia e della Banca Europea); -La società multietnica. CRISI FISCALE DELLO STATO

-Gli Stati come i privati sono fortemente indebitati, problema della sostenibilità del debito (andrebbe sommato al debito pubblico dello Stato il debito privato dei cittadini). CRISI DI IDENTITA’ SOCIALE (pregiudizi, xenofobia, ecc.); L’AUMENTO GLOBALE DELLA RICCHEZZA, pone il problema della

DISTRIBUZIONE DEL REDDITO; NUOVI MODELLI CULTURALI; SOCIETA’ DELL’INCERTEZZA (cambiano le tecniche produttive ogni 7 anni→

per cui il lavoro cambia, crisi del posto fisso); VULNERABILITA’ DELLA SOCIETA’ TECNOLOGICA:

-esempio le Torri gemelle; -esempio la dipendenza dal riscaldamento (cosa succede se si bloccano i condizionatori).

DOVE C’E’ CLASSE MEDIA C’E’ DEMOCRAZIA→ e se scompare la classe media?

INTERDIPENDENZA: tutto dipende da tutto (anche i diritti umani); AREA IN FERMENTO E’ QUELLA ASIATICA: esempio del problema dei “numeri”: il segretario del Partito Comunista Cinese disse al Presidente Americano Nixon che veniva in visita al paese e poneva tra gli altri, il

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Frontiera delle possibilità produttive

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problema del rispetto dei diritti umani…vuoi che firmiamo 100 milioni di passaporti? O 200 milioni? O 300 milioni?☺☺ Il DUALISMO NORD/SUD nelle Americhe ha radici storiche nel dualismo

Anglo-Spagnolo (Portoghese); COLONIALISMO E MONOCOLTURA; RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO DEI PAESI POVERI E TAGLI

SOCIALI (le ristrutturazioni sono sempre pagate “socialmente” dalle popolazioni).

PAROLE D’ORDINE

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TRANZIZIONE/CAMBIAMENTO INTERDIPENDENZA COMPLESSITÀ

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