La formazione umanistica del medico di medicina generale (Norma Sartori)

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La formazione umanistica del medico di medicina generale Norma Sartori – CliPSLab CSeRMEG [email protected] fabrizio.valcanover@yahoo. it

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La formazione umanistica del medico di medicina generale

Norma Sartori – CliPSLab [email protected]

[email protected]

Riconoscere il nostro bisogno di cultura non significa sottovalutare la necessità basilare degli esseri umani di sopravvivere, essere liberi, potere lavorare, migliorare la propria condizione: è solo riconoscere che l'umanità richiede anche significato, o almeno la possibilità di cercare un significato.

André Brink scrittore sudafricano

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Premessa •U

n uomo senza cultura assomiglia a una zebra senza strisce

•(antico proverbio del popolo Masai)

•Costituisce la suprema necessità che si diano dei medici pensanti, i quali non siano disposti a cedere il campo ai tecnici della scienza.

(M. Heidegger, Seminari di Zollikon,

8 luglio 1965)

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Background

• Nel 1995 ero tirocinante della Scuola di Formazione Specifica di Trento e il dottor Valcanover era il mio tutor (di li a pochi anni sarebbe diventato il direttore)

• La prima lezione di “Metodologia Clinica in MG” fu aperta con la proposta di lettura e riflessioni di un testo classico di Elio Vittorini (Conversazioni in Sicilia) con l’obiettivo di riflettere sulle tematiche della vita e della morte

• A questa ne seguirono molte in cui la lezione classica era integrata con supporti letterari di vario genere (lettura, scrittura, recita, paziente simulato etc)

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Background•A

ll’epoca in Italia era “rivoluzionario” parlare di relazione medico paziente

•Introdurre lettura di testi letterari classici, visione di film, percorsi di scrittura creativa e recita di una commedia (“Il dottor Knok ovvero Il trionfo della medicina” di J.Remains) fu considerato uno scandalo e un modo provocatorio per distogliere gli specializzandi di MG dallo studio della Vera Clinica, delle Linee Guida e per allontanarli dalla cura dei pazienti

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Meno commedie più clinica!

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Il discente non è una tabula rasa, parto dalla sua conoscenza - esperienza

Apprendimento significativo(senza paura delle emozioni)

Metodo costruttivista (cambiare il programma in itinere)

Apprendimento come cambiamento e progetto per il futuro

Framework, setting, conduzione d’aula(approccio narrativo + restituzione)

L’approccio “umanistico” alla formazione

Approccio olistico

La collaborazione di gruppocome meta-obiettivo

Alcuni eventi • Marzo 2002 “ La relazione medico-paziente nella collezione ippocratica” incontro

con il dott. Maurizio Gimabalvo per una riflessione sulle caratteristiche della relazione medico paziente nel contesto della polis greca

• Luglio 2002 “L’insegnamento della relazione medico – paziente” incontro con J.F.Middelton (Leicester) Riflessione teorica sull’insegnamento della MG con particolare attenzione alla relazione medico paziente

• Gennaio 2003 “L’ humor come strumento terapeutico” Riflessione con dott. Leonardo Spina (associazione “Ridere per vivere”) sull’uso dello humor nel processo di cura con particolare esperienza all’interno di ospedali, soprattutto infantili. Visione del film Clown a Kabul (con Patch Adams)

• Febbraio 2003 “La trasmissione del sapere nelle comunità di pratica” seminario con la prof. Silvia Gherardi (università di sociologia Trento). Introduzione del concetto di “Comunità di pratica”. Riflessioni approfondite sulla turorship nella formazione del medico di MG

• Visita del Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (MART sede di Rovereto) (2003)

• Visita al Film Festival di Venezia (2003)• Stage di musica e danza africana (2005)

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I film: due esempi

• Il paziente con demenza• Visione per intero del film “Iris un amore vero”• Risposta ad alcune suggestioni traccia su inquadramento

diagnostico, terapeutico e gestionale del paziente con demenza

• Stesura di un commento individuale libero

• Il paziente depresso:• Visione per intero del film documentario di Alina Marazzi

“Un’ora sola ti vorrei”• Analisi delle suggestioni emerse dal film • Osservazioni sull’ approccio biografico al paziente depresso• Gli approcci farmacologici e non

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Le poesie (anche lette in lingua originale)

• Foglietto illustrativo (percorso di psichiatria)

• Contributo alla statistica (seminario sulla ricerca)

• La cipolla (laboratorio della relazione)

• Lode della cattiva considerazione di sé (conclusione di sessioni di simulazione)

• Tutto (conclusione di sessioni di simulazione)

• Le tre parole più strane (conclusione di sessioni di simulazione)

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Wislawa Szymborska

Charles Baudelaire, SpleenQuando, come un coperchio,

il cielo basso e greveSchiaccia l’anima che geme

nel suo tedio infinito,E in un unico cerchio

stringendo l’orizzonteFa del giorno una tristezza

più nera della notte;

Quando la terra si muta in un’umida segreta

Dove la Speranza, timido pipistrello,

Sbatte le ali nei muri e dà la testa

Nel soffitto marcito;Quando le strisce immense

della pioggiaSembrano le inferiate di una

prigione

E muto, ripugnante un popolo di ragni

Dentro i nostri cervelli dispone le sue reti,

Furiose a un tratto esplodono campane

E un urlo tremendo lanciano verso il cielo

Che fa pensare al gemere ostinato

D ’anime senza pace né dimora.

Senza tamburi, senza musica, sfilano funerali,

A lungo, lentamente nel mio cuore. Speranza

Piange disfatta e Angoscia, dispotica e sinistra,

Va a piantarmi sul cranio la sua bandiera nera.

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W.H.Auden, Give me a DOCTOR

Give me a doctor partridge plumpshort in the leg and broad in the

rumpan endomorph with gentle hands,who'll never make absurd

demandsthath I abandon all my vices,or pull a long face in a crisisbut with a twinkle in his eyewill tell me that I have to die.

Voglio un medico simile ad una grossa pernice,

gambe tozze e chiappe larghe,un endomorfo dal tocco delicato,che non mi faccia mai assurde

richiestedi rinunciare ad ogni vizioo che diventi troppo serio nella

difficoltàma che con un guizzo di

divertimento negli occhimi dica un giorno che devo

andarmene.

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Narrazioni

•Narrazione di casi accaduti ai discenti:

• Individuazione dei bisogni formativi• Mappatura delle teorie in uso• Costruzioni di canovacci per simulazioni consulenza

al ruolo• Apprendimento significativo, con attribuzione corale di

senso, attraverso l’individuazione di un titolo e di una “morale” alla storia narrata

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Framework, setting, conduzione d’aula

•Restituzione del percorso formativo in stile narrativo con ausilio di testi prodotti dai discenti partecipanti, foto, immagini, poesie e musica. Un esempio:

•Saluto Finale Bologna 2012\Saluto finale Bologna12.ppt

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Le simulazioni

La metodologia del paziente simulato (SP) è una metodologia didattica d’aula ad alta intensità esperienziale ma anche con contenuti meta-didattici relativi alla abilità di lavoro in team in modalità cooperativa, allo stimolo alla auto riflessione sul ruolo professionale e sulle personali caratteristiche emotive e valoriali nel corso del lavoro.

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Le simulazioniL’approccio umanistico alla formazione

– si caratterizza per un approccio olistico, – per l’uso di storie reali (approccio

biografico), – si avvale della voce del paziente, – analizza gli elementi clinici presenti nella

consultazione (applicazione linee guida), – affronta le emozioni ed i conflitti emersi

dalla consultazione, consente un esercizio costante sull’imprevisto che scaturisce

– favorisce, attraverso l’analisi e l’autoconsapevolezza del processo che ha condotto il medico alle decisioni diagnostiche e/o terapeutiche, lo sviluppo di uno stile professionale personale

– permette attraverso l’uso di metafore (un titolo scelto dall’aula, la mappatura della consultazione ecc.) di attribuire senso e significato alle azioni condotte

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(Pre)conclusioni• Inserire nella formazione le Humanities come un percorso separato

rispetto agli altri seminari può essere “rischioso”. Possono apparire ai discenti come un argomento a se stante, di serie B, complementari alla clinica, ma senza pari dignità. Possono essere vissute come una perdita di tempo o un “intrattenimento” non scelto e quindi a volte anche sgradito.

• La complessità e la sfida del loro inserimento nei percorsi formativi sta nella capacità di integrarle nei curricula. Ma ancora di più, si tratta di accettare l’appartenenza della medicina generale alle scienze dell’uomo e strutturarne di conseguenza il percorso formativo. La pratica clinica come una pratica olistica che si occupa dell’uomo nella sua dimensione di salute e malattia avvalendosi degli imprescindibili strumenti delle scienze della natura (tecnologie, biologia, fisica, fisiologia, genetica, farmacologia ecc).

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“Il dottor Knok, ovvero il trionfo della medicina” by J. Remains,1923

• A young doctor arrives in a mountain village to take the place of the GP because the old doctor of the village is transferring to a big city. The village was located in country, the air and water were pure and the inhabitants were living in a healthy way, happy and relaxed. So the old doctor didn't have a lot of work, and he didn’t earn very much, and his work was sometimes boring. When the young doctor, called doctor Knok came things changed very rapidly. He started to use a personal method in his work: with the help of the teacher and the pharmacist, he was able to transform all the inhabitants in just three months, because they began to feel ill, and a lot of people started to take unnecessary medicine and stayed in bed almost all day, so all the inhabitants became real sick.

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• Un breve clip dalla commedia rappresentata da colleghi tirocinanti, mmg e personale della Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale di Trento nel 2006.

Grazie dell’attenzione e

buona visione• Knok-200_termometri.avi

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CONCLUSIONI