La filosofia di Dale Carnegie (1888-1955)

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La filosofia di Dale Carnegie (1888-1955) Dale Carnegie era profondamente convinto che ogni persona è in grado di crescere umanamente e professionalmente se motivata, preparata e allenata a utilizzare le capacità e il talento che naturalmente possiede. Ispirandosi ai famosi “principi”, nel corso dei decenni elaborò una serie di percorsi formativi finalizzati a stimolare ogni singolo individuo a scoprire risorse e talenti, liberando il potenziale spesso nascosto e sviluppando le aree strategiche utili a ottenere successo e miglioramenti duraturi nel tempo: le relazioni interpersonali, la leadership, l'arte di comunicare e di parlare in pubblico. CENTRO PHOENIX ®

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La filosofia di Dale Carnegie (1888-1955)

Dale Carnegie era profondamente convinto che ogni persona è in grado di crescere umanamente e professionalmente se motivata, preparata e allenata a utilizzare le capacità e il talento che naturalmente possiede. Ispirandosi ai famosi “principi”, nel corso dei decenni elaborò una serie di percorsi formativi finalizzati a stimolare ogni singolo individuo a scoprire risorse e talenti, liberando il potenziale spesso nascosto e sviluppando le aree strategiche utili a ottenere successo e miglioramenti duraturi nel tempo: le relazioni interpersonali, la leadership, l'arte di comunicare e di parlare in pubblico.

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La filosofia di Dale Carnegie (1888-1955)

Ecco alcuni principi tratti da Come trattare gli altri e farseli amici (1936) alla base della filosofia di Dale Carnegie:• Non criticate, non condannate, non recriminate.• Siate prodighi di apprezzamenti onesti e sinceri.• Suscitate negli altri un desiderio intenso di fare ciò che

proponete.• Interessatevi sinceramente agli altri.• Sorridete.• Ricordate che per una persona, in qualsiasi lingua, il suo

nome è il suono più dolce e più importante che esista.• Siate buoni ascoltatori. Incoraggiate gli altri a parlare di sé

stessi.• Parlate di ciò che interessa agli altri.• Fate sentire importanti gli altri – e fatelo sinceramente.

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Alcune citazioni

• “Le persone sostengono il mondo che hanno contribuito a creare.”

• “Cercate onestamente di vedere le cose dal punto di vista altrui.”

• “Elogiate il più piccolo progresso e ogni singolo miglioramento. Fate apprezzamenti di cuore.”

• “Se avete sbagliato, ammettetelo velocemente ed energeticamente.”

• “Il miglior modo per avere la meglio in una discussione è evitarla.”

• “Parlate dei vostri errori prima di sottolineare quelli degli altri.

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Douglas McCarter (Award winning global operations leader with strong solutions and strategic planning experience, Arizona University)

«Un vero leader ha la fiducia in se stesso per stare da solo, il coraggio per passare attraverso le decisioni, la pazienza per ascoltare i bisogni degli altri. Non dichiara di essere un leader, lo diventa grazie alla qualità delle sue azioni all’integrità del suo intento»

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CREDENZE E MODELLI DEL MONDO

• ovvero...come comprendere meglio l’altro e noi stessi al fine di favorire un cambiamento o semplicemente un aumento di consapevolezza?

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Modello del mondo

Il modello del mondo è il FILTRO attraverso cui interpretiamo tutto ciò che ci accade, attribuiamo significato agli eventi ed attraverso il quale crediamo che saremo in grado di soddisfare i

nostri BISOGNI FONDAMENTALI.

Il modello del mondo generalmente si crea a seguito di esperienze emozionalmente significative rappresenta in assoluto la forza guida della nostra vita (R. Re)

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Esso è guidato e composto da:

1.Credenze generali: Relative ciò che influenza la tua capacità di ottenere piacere ed evitare dolore

2.Valori e regole: Credenze su ciò che è importante evitare e ottenere nella vita e su ciò che è bene o male

3. Veicoli (mezzi) principali : I modi principali che hai imparato per uscire dal dolore ed entrare nel piacere

4. Domande e focus principali: Le domande che spesso ti poni e ciò su cui con maggior frequenza ti concentri

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Sei bisogni fondamentali di ogni essere umano

• Quattro bisogni di base o essenziali

• +

• Due bisogni superiori

Per vivere una vita piena di soddisfazioni tutti i bisogni devono essere soddisfatti.

Tutti soddisfano i loro bisogni. Ciò che è importante è a quale livello essi vengono soddisfatti e attraverso quali mezzi ( classe 1,2,3 o 4).

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Un incrocio di più dimensioni e bisogni

PERSONALE/ ALTRO DA SE’

TI FA STARE BENE NON TI FA STARE BENE

E’ BENE PER GLI ALTRI

NON È BENE PER GLI ALTRI

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Le quattro classi delle esperienze umane: conosci te stesso. Quali sono i modi di classe N tramite i quali soddisfi i tuoi bisogni?

Classe 1

Ti fa stare bene

È bene per te

È bene per gli altri

È utile in assoluto

Classe 2

Non ti fa stare bene

È bene per te

È bene per gli altri

È utile in assoluto

Classe 3

Ti fa stare bene

Non è bene per te

Non è bene per gli altri

Non è utile in assoluto

Classe 4

Non ti fa stare bene

Non è bene per te

Non è bene per gli altri

Non è utile in assoluto

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I bisogni fondamentali dell’essere umano

Il compito di un educatore è di sviluppare le credenze potenzianti di una persona e limitare quelle limitanti.

Per fare questo è importante aiutare la persona ad avere la massima consapevolezza di sé, dei propri bisogni e delle proprie esperienze.

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Il filtro principale: sistemi di credenze

• UNA CREDENZA NON È ALTRO CHE UNA SENSAZIONE DI CERTEZZA RIGUARDO QUALCHE COSA

• Ogni comportamento è guidato dalle credenze!• Più sappiamo sulle credenze delle persone, più possiamo capire e

anticipare i loro comportamenti. • Quando conosciamo la fonte di un comportamento conosciamo

l’obiettivo ottimale del cambiamento. • Alcune credenze hanno un impatto breve termine e di basso livello

sul destino degli individui, come ad esempio le opinioni. • Altre hanno un impatto estremamente forte a lungo termine come

vere e proprie credenze. • Altre ancora sono potentissime forze di controllo sulla personalità

degli individui. • Forze guidate da emozioni come la paura, l’impegno e il dovere

queste sono le convinzioni profonde

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«CHE TU CREDA DI FARCELA O DI NON FARCELA AVRAI COMUNQUE RAGIONE» Henry Ford

Non è il potenziale che determina i risultati ma ciò che faccio con quel potenziale.

Ma ciò che facciamo è influenzato da ciò che crediamo!

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Ciclo del successo

CREDENZE

POTENZIALE

AZIONI

RISULTATO

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Conosciamoci meglio…. Quali sono le nostre credenze?

•Le credenze generali sono tutte quelle credenze che riguardano globalmente il mondo che ci circonda e come noi lo vediamo. Si tratta di convinzioni relative ad argomenti generici come la vita, la salute, il tempo, la famiglia, gli amici, il denaro, il sesso, il lavoro, la spiritualità, la responsabilità, lo sport, l’alimentazione, la giustizia, ecc.

Categoria numero uno: credenze generali

•Le convinzioni che abbiamo su chi noi siamo, e che vanno a formare la nostra identità, cioè l’idea e l’immagine che abbiamo di noi stessi. Sono, in pratica, tutte le credenze che vengono espresse dalle affermazioni che iniziano con:». Io sono..»

Categoria numero due: identità

•Le regole sono quel tipo di credenze espresse nella seguente formula.» se X accade allora significa Y». Ognuno di noi sviluppa nella sua vita credenze riguardo a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è buono e ciò che cattivo, a cosa si deve o non si deve fare e alle conseguenze che tutto questo comporta

Categoria numero tre: regole

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METAPROGRAMMI

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Il cambiamento è possibile e necessario qualora le credenze siano limitanti

• Nella PNL si parla di Metaprogrammi

• Da scoprire

• Da indagare

• Da comprendere

• Attraverso l’arte socratica della »maieutica» cioè ponendo le domande giuste nel momento giusto

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Metaprogrammi a selezione primaria

• Persone (chi)

• Cose ( cosa, quale oggetto)

• Luoghi (dove)

• Informazioni(perché)

• Attività ( come e cosa)

• Tempo ( quando)

Si vedono dalla frequenza con

cui una persona dà maggiore

attenzione ad alcuni elementi

nella comunicazione verbale rispetto

ad altri:

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Metaprogrammi a selezione funzionale

Per il lavoro in team sarebbe importante conoscere quali sono

1. i 2 bisogni trainanti dei nostri collaboratori

2. Le credenze principali su se stessi, gli altri, il lavoro, eccetera

3. I metaprogrammi fondamentali

4. I punti di forza

5. Le aree di miglioramento

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Sviluppare la propria autostima

• « passare da manager a leader implica prima di tutto essere leader di se stessi ed avere la capacità di gestire le proprie risorse in un mondo in continua evoluzione» Roberto Re

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Una semplice verità al di là della legge dell’attrazione

Sembra che le persone che sono consapevolmente alla ricerca della felicità e del successo siano più felici e abbiano più successo rispetto a chi non lo è.

Chi sono?

Cosa voglio?

In quale settore ho particolari necessità o talento ?

In quale ambito dò il meglio di me?

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Roberto Re: «Leader di te stesso»

Dobbiamo:

• Sviluppare maggiore chiarezza e una migliore consapevolezza, così da rendere più facile fare delle scelte e stabilire le priorità

• Trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata

• Aumentare la capacità di influenza sulla propria vita

• Avere una maggiore consapevolezza delle qualità e dei propri talenti

• Sfruttare meglio il proprio potenziale

• Trovare motivazione intrinseca, forza e coinvolgimento, andando alla ricerca delle analogie esistenti tra “chi sei“ (identità) e “cosa è importante per te” ( mission, valori) risultati

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Mindset: ritrovare se stessi

1. Guardare indietro a quello che hai ottenuto nei mesi passati, e quello che ti ha deluso e riflettere su cosa potresti imparare da entrambe le cose

2. Lavorare per scoprire i modelli di comportamento che ostacolano e le convinzioni che sono sulla strada verso il successo e la soddisfazione

3. Creare una nuova struttura mentale, una nuova Vision (=è una chiara immagine di ciò che desideriamo e di come intendi passare dalla mission ai risultati) di te stesso comprensiva dei tuoi valori

4. Stabilire un collegamento con la tua Mission5. Analizzare le diverse aree della vita in cui sei attivo e metterle in equilibrio6. Scegliere gli obiettivi che si adattano a te e che sono sia raggiungibili che

motivanti7. Immaginare il momento in cui raggiungerai veramente i tuoi obiettivi

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Modello dei livelli logici di pensiero di Robert Dilts

• È uno strumento che permette di avere la visione globale e allo stesso tempo indicare chiaramente a quale livello si manifestano problemi e a quale livello è possibile trovare soluzioni.

• Spesso il problema si trova un livello diverso da quello in cui si manifesta.

• Perciò spesso la soluzione si trova a un livello diverso, superiore.

• « nessun problema può essere risolto allo stesso livello di pensiero in cui è stato creato «

Albert Einstein

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Il processo del cambiamento: sviluppare la motivazione interna orientato al risultato

Il processo passa attraverso due fasi:

1. L’analisi della situazione attuale

2. La creazione di una nuova Vision per il futuro

Sviluppare un VISION chiara, vivida e motivante del risultato finale e dei passi da compiere per realizzarlo è il prerequisito per una motivazione profonda e duratura.

Altrimenti non può esistere una motivazione interna orientata al risultato

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Analisi della situazione attuale

Livello più profondoinfluenza

CENTRO PHOENIX ®Fonte: HRD TRaining Group

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Robert Dilts e Roberto Re propongono un processo di cambiamento personale

• Livello logico potendo comprendere la situazione attuale potrai porti infatti due domande:

• + cosa è ok? Cosa va bene? Cosa funziona? Di Cosa sono felice? Di cosa sono orgoglioso? Cosa è un successo?

• - cosa non è ok? Cosa non va bene, non funziona? di cosa non sono felice? Cosa mi ostacola? Quali sono i miei disappunti?

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Riflettendo su ogni livello

• Cosa puoi imparare?

• Stendi una serie di affermazioni:

1. espresse in positivo

2. brevi e semplici da ricordare

3. trova uno slogan per te che ti spinga all’azione

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Scoprire o riscoprire la propria mission per non perdere la strada o per ritrovarla

• Cosa vuoi raggiungere, per chi, per offrire quale contributo

• Quale scopo hai nella vita

• Cosa ti incita ad agire

• cosa vuoi lasciarti alle spalle

• In che modo contribuisci a una totalità più ampia ( famiglia, società, universo)?

• Con chi e in che modo ti senti connesso?

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Anthony Robbins

« sono le azioni che compio costantemente ogni giorno e non quelle che faccio una volta ogni tanto, che determinano il mio destino «

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Qual è il mio modello del mondo?quali sono conseguenze?

• Un vero filtro attraverso cui interpretiamo tutto ciò che cerchiamo, attribuiamo significato agli eventi, e attraverso il quale crediamo che saremo in grado di soddisfare i nostri bisogni fondamentali

• Generalmente si crea a seguito di esperienze emozionalmente significative e rappresenta in assoluto la forza vitale della nostra vita

fonte: R. Re

Esempio : modello del mondo e conseguenze

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Ogni comportamento è guidato dalle credenze

• Alcune hanno un impatto esterno e di basso livello sul destino degli individui, come ad esempio le opinioni,

• altre hanno un impatto estremamente forte e a lungo termine, vere e proprie credenze,

• altre ancora sono potentissime forze di controllo sulla personalità degli individui.

• Forze guidate da emozioni come la paura, l’impegno e il dovere

• Fonte: R. Re

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«Le opinioni oscillano, le fedi spingono,

le convinzioni controllano»

Roberto Re

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I disturbi psicologici nei contesti educativi: dirigenti, insegnanti, personale non docente

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TIPOLOGIE DI DIRIGENZA/GESTIONE

1. TENSIONE NEL RUOLO

2. ZELO ECCESSIVO

3. GESTIONE OPPOSITIVI “SEMPRE CONTRO”

4. PROTETTIVO

5. PERMISSIVO

6. INTERMITTENTE

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Primo obiettivo: personale equilibrato

Il disagio del dirigente, degli insegnanti o del personale non docente, influenza il clima scolastico in modo importante.

La psicopatologia non è altro che l’evoluzione estrema di un comportamento che, entro certi limiti è sano.

Coscienzioso- ossessivo.

Attento a non arrecare danni ad altri- fobico.

Sano dubbio metodico- mania di persecuzione o paranoia

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Osservare quando una data struttura diviene esasperata presentandosi in maniera reiterata

• Fasi nella vita

• Diverse variabili concomitanti

• ..

• Possono favorire lo sviluppo di una psicopatologia

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Tensione nel ruolo

• Il dirigente dirige ma non è in grado di assumersi totalmente la responsabilità del proprio ruolo.

• Importante imparare a gestire le proprie sensazioni di fronte a ogni agente di cambiamento perché rappresentino una risorsa piuttosto che un limite

• Positivo: persona scrupolosa che tiene al fatto che ogni proprio intervento sia svolto al meglio

• Negativo: non si può tenere tutto sotto controllo, c’è sempre un margine di rischio che induce paura e timore

• Risultato: tollerare il rischio che aumentare le proprie competenze mantenendosi flessibili

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