La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Manfredini

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Rolando Manfredini 1 La Filiera Agricola Italiana” per la salubrità e il gusto Ancona 15 settembre 2011

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La “Filiera Agricola Italiana” per la salubrità

e il gusto

Ancona 15 settembre 2011

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Il ciclo del cibo(teorico)

POPOLAZIONE

RACCOLTI

ACQUA

SUOLO DISPONIBILE

ENERGIA

LAVORO

CIBO

PRODUTTORIPRODUTTORICONSUMATORICONSUMATORI

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LE RIVOLUZIONI CHE HANNO CARATTERIZZATO GLI ALIMENTI

La rivoluzione PRODUTTIVA La rivoluzione dell’INDUSTRIA ALIMENTARE La rivoluzione della DISTRIBUZIONE La rivoluzione del COMMERCIO GLOBALE La rivoluzione INFORMATIVA

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La rivoluzione del commercio globale

Grandi quantità di merci da tutto il mondo a prezzi competitivi I container permettono un salto qualitativo rispetto alla logica

commerciale precedente Cambiano per sempre il rapporto con la disponibilità degli alimenti

secondo la logica stagionale Rendono necessarie operazioni di conservazione, trasformazione e

trattamento degli alimenti per renderli fruibili a consumatori molto lontani dai luoghi di produzione

ciò inevitabilmente rende più vulnerabili gli alimenti da un punto ciò inevitabilmente rende più vulnerabili gli alimenti da un punto di vista della sicurezza alimentare (aflatossine, conservanti) e di vista della sicurezza alimentare (aflatossine, conservanti) e anche della sicurezza nutrizionale (catena del freddo, anticipo anche della sicurezza nutrizionale (catena del freddo, anticipo di raccolta …)di raccolta …)

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L’aumento del commercio globale

L’Europa è destinataria del 12% delle importazioni mondiali di cibo (ben oltre

USA e Cina)

Negli ultimi decenni si ha uno spiccato incremento del commercio mondiale di

cibo

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Gli effetti..

Le Rivoluzioni portano anche molti effetti negativi, nel loro insieme, consegnandoci

- Rischi di scarsa sicurezza alimentare- Rischi di scarso valore nutrizionale degli alimenti - Alto impatto ambientale e di emissioni CO2 equivalenti- Un tentativo costante di raggirare il consumatore con la

pura logica del prezzo o di abile marketing

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Globalizzazione e sicurezza alimentare: aumento notifiche RASFF negli anni

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Controlli alle frontiere e rigetti per tipo di categoria di rischio

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Quali cibi sono più contaminati?

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La situazione in Italia• Micotossine, microorganismi patogeni e metalli pesanti sono le categorie col

maggior numero di notifiche, seguiti da Ogm e novel food non autorizzati, pesticidi e additivi alimentari

• Nella categoria di rischio Ogm/novel food l’Italia presenta un bassissimo numero di notifiche e di allerte in proporzione al numero totale.

• Sempre in proporzione al numero totale, l’Italia presenta un elevato numero di notifiche eseguite nelle categorie infestazioni parassitiche e biocontaminanti, a fronte di nessuna allerta di questo tipo rilevata su prodotti italiani.

• I Paesi più esposti a rischio alimentare per i propri prodotti risultano essere:– la Turchia (180 notifiche per micotossine; 29 per residui di pesticidi), – la Cina (34 per la presenza di alluminio e nitrati; 10 per i controlli insufficienti)– il Canada (71 per la presenza di ogm, – Usa (9 per radiazioni)– Bangladesh (48 per residui di prodotti veterinari)

•  ma anche alcuni Paesi europei:– Germania (38 per allergeni)– Francia (11 per infestazioni parassitiche)

•  L’Italia non risulta fra i Paesi analizzati per nessuna categoria di rischio

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CONSEGUENZE DELLA GLOBALIZZAZIONE SUI CONSUMATORI

il gusto dei prodotti industriali -1• Tra gli ingredienti di un prodotto alimentare figurano gli ADDITIVI, sostanze prive di

valore nutritivo, che hanno diverse finalità e sono contrassegnati con la lettera E, seguita da un numero attribuito secondo la classificazione CEE:

– E100 per i coloranti– E200 per i conservanti – E300 per gli antiossidanti– E400 per gli emulsionanti, gelidificanti ed addensanti

• Gli AROMI vengono aggiunti agli alimenti per esaltarne il sapore, per dare all'alimento il gusto che ha perso durante il trattamento industriale o semplicemente per aggiungere qualcosa che i metodi intensivi di coltivazione moderni non riescono a preservare. Non tutti sono uguali:

– aroma naturale: viene necessariamente estratto da una pianta o da un animale in modo naturale

– aroma naturale identico: è prodotto chimicamente in laboratorio, ma riproduce un aroma esistente in natura

– aroma artificiale: è prodotto chimicamente in laboratorio ma non esiste in natura

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CONSEGUENZE DELLA GLOBALIZZAZIONE SUI CONSUMATORI

il gusto dei prodotti industriali -2• l'aroma di un cibo può essere all'origine del novanta per cento del suo

sapore! Le nostre papille gustative possono individuare una mezza dozzina di sapori base: dolce, acido, amaro, salato, aspro e unami (sapore scoperto dai giapponesi: gusto ricco e corposo che ha origine dagli aminoacidi di cibi come crostacei, funghi, patate e alghe). 

• Le papille però sono un mezzo di riconoscimento molto limitato se paragonato all'olfatto, che può percepire migliaia di aromi chimici diversi! Il naso umano è più sensibile di qualsiasi strumento inventato finora. Un naso può distinguere aromi presenti in quantità di poche parti per trilione, cioè lo 0,000000000003 per cento. Quindi il sapore di un alimento dipende prima di tutto dall'odore rilasciato dalle sostanze chimiche appena lo si mette in bocca

• L’incredibile numerosità di questi elementi permette che in grandissima parte dei casi, per un consumatore è impossibile sapere gli effetti collaterali degli additivi.

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CONSEGUENZE DELLA GLOBALIZZAZIONE SUI CONSUMATORI

il gusto dei prodotti industriali - 3• Diverse aziende (es. IFF, Inter-national Flavors & Fragrances, fatturato

annuo 1,1 miliardi di dollari) creano in laboratorio aromi che assomigliano al vero gusto dell’alimento.

• Gli illusionisti tecnologici rendono possibili non solo imitazioni di frutta e verdura, ma anche di cibi pronti: ci sono aromi all’hamburger, alla pasta, al brodo di pollo, alla carne coi funghi… perfino all’aroma “coca cola”!

• Questi aromi economicamente convengono molto di più perché consentono di risparmiare sugli ingredienti naturali. Alcuni esempi:– La «zuppa di pollo con pasta» della K… contiene solo due g di «pollo secco»

che corrisponde a sette g di carne di vero pollo!

– Il «brodo di manzo» della M… ha solo 2,3 g di grasso di manzo e almeno 670 mg di estratto di carne al litro (la percentuale maggiore è costituita da altre sostanze come sale iodato, aromi, esaltatore di sapidità!

…e questo abbiamo il coraggio di chiamarlo cibo?

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La produzione di cibo e l’ambiente

• I cibi elaborati industrialmente contano per 3/4 delle vendite mondiali di cibo in termini di prezzo (ma non in termini di quantità).

• Questo aumenta drammaticamente i costi energetici: per esempio, una scatola da mezzo chilo di fiocchi di cereali per la colazione può richiedere più di 7000 chilocalorie di energia per la sua produzione, mentre i cereali stessi forniscono solo 1100 chilocalorie di energia all'organismo.

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Il paradosso del rapporto cibo ed energia

L’energia immessa lungo la catena alimentare per produrre e rendere disponibile il cibo (dal campo alla tavola)

SUPERA

l’energia contenuta nel cibo stesso!

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Cibo ed energia: i rischi

• IMMEDIATO: SALUTE PUBBLICA (crescita sovrappeso ed obesità e patologie degenerative croniche)

• POSTICIPATO: PROBLEMATICHE AMBIENTALI (Co2, diossine e sostanze chimiche rilasciate nel processo produttivo e di smaltimento rifiuti)

ALIMENTARE

AMBIENTALE

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IN ITALIA:

L'83% dell'energia viene da combustibili fossili

L’86% delle merci viaggi su strada

Ogni italiano consuma 6-8 kg di merce trasportata al giorno

60 kg di merci sono complessivamente trasportate a testa, al giorno

Ogni pasto mediamente percorre quasi 2000 KM prima di arrivare sulle tavole degli italiani!

MA COME ARRIVA IL CIBO SULLE NOSTRE TAVOLE?

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Impatto sull’ambiente import alimenti La top ten dei cibi che sprecano energia ed inquinano

PRODOTTI PROVENIENTI DADistanza

(KM)Emissioni kg. CO2

Consumo petrolio

Ciliegie Cile 11.970 21,6 6,9

Mirtilli Argentina 11.180 20,1 6,4

Anguria Brasile 9.175 16,5  5,3

Noci California (Usa) 8.657 15,6 5,0

More Messico  8.319  15,0  4,8

Salmone Alaska 7.847  14,1 4,5

Asparagi Perù 7.018  12,6 4,0

Meloni Gudalupe 5.440 9,8 3,1

Melograni Israele 2.324   4,2 1,3

Fagiolini Egitto 2.130 3,8 1,2

Elaborazioni Coldiretti, calcoli effettuati sulla base del trasporto aereo

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SPESA IN IPERMERCATO A ROMA

peso (kg) km gasolio CO2pasta 100% grano canadese importato 0,08 6800 0,031 0,097

rilavorato in Puglia 0,08 480 0,005 0,015pomodoro concentrato cinese 0,015 9500 0,081 0,251

rilavorato in Campania 0,015 219 0,000 0,001guanciale maiale allevato e macellato in Olanda 0,03 1300 0,005 0,016abbacchio agnello allevato e macellato in Romania 0,1 2200 0,090 0,280patate coltivate in Egitto 0,05 2000 0,075 0,233olio tunisino 0,04 800 0,026 0,082

rilavorato in Calabria 0,04 705 0,004 0,011kiwi spagna 0,1 2200 0,090 0,280Zucchine Marocco 0,1 1500 0,000 0,001ciliegie cile 0,1 12000 0,710 2,207acqua minerale non italiana (Perrier) 1 710 0,091 0,283spremuta arance brasiliane 0,2 9200 0,530 1,648SOMMA 32834 1,62 5,04

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SPESA MERCATO AGRICOLTORI CAMPAGNA AMICA KM 0 A ROMA

peso (kg) km gasolio CO2

pasta grano duro toscano 0,08 188 0,024 0,075

passata di pomodoro latina 0,03 80 0,010 0,032

guanciale maiale rieti 0,03 80 0,010 0,032

abbacchio viterbo 0,1 70 0,009 0,028

patate campagne romane 0,05 50 0,006 0,020

zucchine campagne romane 0,1 70 0,009 0,028

olio extravergine campagne romane 0,04 70 0,009 0,028

kiwi campagne romane 0,1 80 0,010 0,032

acqua rubinetto purificata 1 0 0,000 0,000

spremuta di arancia (sicilia) 0,2 500 0,064 0,199

SOMMA 1188 0,15 0,47

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675% più gasolio e CO2 per menù globale rispetto a quello “KM 0”

MENÙ "KM =0"-1188 KM- MENÙ GLOBALE 32834 KM-

gasolio CO2 gasolio CO2

0,15 0,47 1,03 3,20

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LO SQUILIBRIO NELLA CATENA ALIMENTARE

All’interno della catena alimentare le aziende agricole sono schiacciate da:-l’incremento generalizzato dei prezzi al consumo dovuto ai troppi intermediari-l’incremento dei costi di produzione

C’E’ UN DIVARIO ENORME TRA PREZZI DEI

PRODOTTI PER L’AZIENDA AGRICOLA E I

PREZZI DEI PRODOTTI AL CONSUMO

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LA RIPARTIZIONE DEL VALORE

1991 2001 2004 2008

30%22% 19% 17%

28%31% 30%

23%

42% 47% 51%60%

commercio e servizi

industria alimentare

agricoltura

Fonte: elaborazione Coldiretti dati Istat

Riparto % per ogni euro speso dal consumatore

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E’ a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole, in particolare di piccole e medie dimensioni, la cui presenza è fondamentale per il mantenimento e lo sviluppo del tessuto sociale, economico e culturale delle aree rurali.

LE CONSEGUENZE

E’ a rischio la libertà del cittadino-consumatore di effettuare acquisti consapevoli (informazioni chiare circa l’origine del prodotto), al giusto prezzo (sia per il consumatore che per il produttore) ed eticamente corretti (per il rispetto ambientale)

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1) LA BUONA NOTIZIA:

• Gli italiani sono il popolo più longevo d’Europa e gli over 65 sono il 20,1% della popolazione, con una elevata speranza di vita (78,8 anni per gli uomini e a 84,1 anni per le donne - Fonte Istat)

• Gli italiani sono anche quelli più in forma, con un indice medio di massa corporea (BMI) pari a 24,34 contro una media europea di 24,98 (normopeso è fino a 25 kg/m2) (fonte OMS)

• I motivi di questo risultato sono tanti, ma senz’altro hanno contribuito centinaia di generazioni cresciute grazie alla famosa “DIETA MEDITERRANEA”

Ma ci nutriamo nel modo corretto?

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2) LA “CATTIVA NOTIZIA”:

• Più di 1 bambino su 3 è sovrappeso• Il 12,3% è addirittura obeso• Il 28% presenta sindrome metabolica

(associazione di almeno 3 fattori di rischio tra trigliceridi elevati, basso HDL, ipertensione, insulino-resistenza e intolleranza glucidico-diabetica), causa di tumori e malattie cardiovascolari

• Il 20-25% mantiene il sovrappeso in età adulta

Ma ci nutriamo nel modo corretto?

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LE CAUSE • La principale causa del sovrappeso è individuata dagli esperti

nel minor esercizio fisico e nel consumo di cibi grassi e bibite ricche di zucchero che il 41% dei bambini beve ogni giorno mentre il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano frutta e verdura.

• negli ultimi 45 anni la famosa dieta basata sul consumo di frutta fresca e verdura e' stata abbandonata e dal 1962 al 2002, in 15 paesi europei esaminati, la disponibilità calorica giornaliera e' aumentato di circa il 20%, passando da 2960 kcal a 3340 kcal

• Sempre più spesso si scelgono modelli alimentari di tipo indotto frutto di una comunicazione ingannevole e fuorviante

• Responsabili sono anche claims ingannevoli ed etichettatura “all’americana” (dove colesterolo, ferro, vit. A, sodio sono gli unici ingredienti sotto osservazione)

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IL PARADOSSO ITALIANO:

Si spende di meno per fare la spesa, si ingrassa di più!(meno grassi più obesi)

• Non solo diminuisce la quota del reddito per l’acquisto del cibo (aumentano i consumi edonistici e i servizi), ma diminuisce anche in valore assoluto (dal 2000 al 2005, dati Ismea)

• Si afferma anche in Italia il modello americano: i cibi più calorici sono quelli che costano di meno e saziano di più

• Il cibo non è più una priorità per gli italiani, o forse lo è solo in determinate occasioni

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UNA SOLUZIONE:

LA FILIERA CORTA

riduce gli squilibri nei rapporti di scambio e restituisce all’agricoltore la dignità il valore che gli e’

stato scippato

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CIRCUITI BREVI CIRCUITI LUNGHI• Vendita diretta in fattoria o

presso il luogo di produzione, compresa vendita ai turisti

• Vendita per corrispondenza

• Vendita via Internet

• Negozio di proprietà diretta di produttori

• Consegna a domicilio

• Vendita ai ristoranti locali

• Vendita a mense e spacci aziendali

• Vendita nell’ambito di fiere, mercati locali, mostre

• Vendita da parte del produttore presso stand separato all’interno di ipermercati di prossimità

• Vendita su scaffale all’interno di grandi e medie superfici

• Vendita ai grossisti

• Rivendita a commercianti al dettaglio

• Esportazione

Tipologie di circuiti brevi e lunghi

Fonte: Osservatorio Europeo LEADERFonte: Osservatorio Europeo LEADER

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Principali vantaggi filiera corta

VANTAGGI PER CONSUMATORI, PRODUTTORI, PER L’AMBIENTE E IL TERRITORIO:

• conoscenza diretta produttore-consumatore;• prezzi più convenienti per il consumatore e più equi per il

produttore;• miglioramento della qualità (per la riduzione dei tempi e

dei passaggi )• minor impatto ambientale (per la riduzione dei consumi

energetici, trasporti e imballaggi);• valorizzazione prodotti locali e stagionali;• nuovi canali di vendita • valorizzazione del territorio, sviluppo locale (es. turismo

enogastronomico) e riscoperta della cultura della terra e delle tradizioni locali, ecc…

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E IL CONSUMATORE CHE PENSA?

FATTORI CHE INCIDONO SULLE SUE SCELTE:• Crisi economica• Cambiamento nei consumi• Cambiamento nelle abitudini

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LA FILIERA LUNGAConsumatori

Distribuzione Grossisti

Imprese agricole

AbitudiniEsigenzeBisogniPercezioniPrezziAspettative

Esigenze di mercatoMultifunzionalitàFlessibilitàInnovazione

ConsumatoriImprese agricole

LA FILIERA CORTA

LA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA:

IL PERCORSO

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LA RISPOSTA DI COLDIRETTI

Diffusione buone prassi; progetti sul controllo di rintracciabilità, agrofarmaci, nitrati, ecc.

Patto con il consumatore, Fondazione “Campagna Amica” Politica “delle Qualità”, distintività del vero Made In Italy Proposta di legge sull’indicazione dell’origine obbligatoria Promozione del marchio “KM Zero” Educazione alimentare (accordi MIUR, fattorie didattiche)

Lotta alle sofisticazioni e all’agropirateria (accordi con NAS e NAC; collaborazione continua con ICQ, GdF, CFS)

Promozione della vendita diretta e della “FILIERA AGRICOLA ITALIANA”

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Una filiera a difesa di produttori e consumatori

Per tagliare le intermediazioni ed offrire prodotti alimentari al 100% italiani Coldiretti ha lanciato la

FILIERA AGRICOLA ITALIANA

Le regole di base sono:

1. L’origine del prodotto è italiana

2. Il prodotto non esce/rientra nella Filiera Agricola Italiana

3. C’è la firma dell’agricoltore (controllo di parte prima), ma si aggiungono anche controlli di parte seconda e terza a garantire un corretto utilizzo del marchio “Campagna Amica”

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Perché siamo una ReteInsieme abbiamo costruito una grande rete di produttori in vendita diretta che, dalla Sicilia al Trentino, hanno: lo stesso MARCHIO DISTINTIVOMARCHIO DISTINTIVO

lo stesso REGOLAMENTO D’USO DEL MARCHIOREGOLAMENTO D’USO DEL MARCHIO le stesse REGOLE COMPORTAMENTALIREGOLE COMPORTAMENTALI lo stesso CODICE ETICO AMBIENTALECODICE ETICO AMBIENTALElo stesso SISTEMA DI CONTROLLO SISTEMA DI CONTROLLO ramificato in ogni più remoto angolo del paese costituito dalle imprese verdi provinciali e un unico Ente Terzo che controlla il controllore!

hanno una stessa tipologia produttiva e una stessa originevendono prodotti freschi, stagionali, a km zero con diretto legame al proprio territorio

Sono PRODUTTORI PRODUTTORI che:che:

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PERCHÉ PARLIAMO DI RETEOggi il termine RETE significa che effettivamente siamo un vero e proprio CIRCUITO COMMERCIALE, molto composito, rappresentato dai nostri:

Sono tutti soggetti che si riconoscono nei principi e nei contenuti del manifesto politico di Coldiretti e negli assunti fondativi di Campagna Amica e che sono riconoscibili al consumatore, tramite il format della Fondazione Campagna Amica, con il loro prodotto autenticamente AGRICOLO E ITALIANO

• MERCATI (FARMER’S MARKETS)• FATTORIE CHE FANNO VENDITA DIRETTA IN AZIENDA

• FATTORIE CHE FANNO VENDITA DIRETTA IN LUOGHI EXTRA AZIENDALI• AGRITURISMO CON PUNTO VENDITA AZIENDALE

• COOPERATIVE CHE HANNO PUNTI IN VENDITA DIRETTA• CONSORZI DI PRODUTTORI

e ora anche da:

• LE “BOTTEGHE” DI CAMPAGNA AMICA• I “FORNITORI” DELLE BOTTEGHE DI CAMPAGNA AMICA

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Solo l’impresa agricola che vende direttamente può garantire:

qualità dei prodotti rintracciabilità immediata (il produttore ci

mette la faccia!) buone pratiche agronomiche, presidio e

valorizzazione del territorio salvaguardia dell’ambiente (km zero) non utilizzo di OGM controlli

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454454

55 372372

179179 356356

1711717373

7878

227227

118118

218218 100100

510510

157157

377377

254254

3636267267

9393

252252

4.297

LA RETE: LA RETE: MERCATI + FATTORIEMERCATI + FATTORIENORD:NORD:

51%51%

CENTRO:CENTRO:26%26%

SUD E SUD E ISOLE: ISOLE:

23%23%

Distribuzione Regionale della Rete dei Punti di Campagna Amica

Fonte: Albo Nazionale dei Mercati di Campagna Amica

31 Marzo 2011

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In conclusione…

Coltiviamo gli stessi interessi: consumatori, cittadini, produttori agricoli

Il cibo che produciamo

ci rappresenta!