La Festa del Torrone Esullascacchiera€¦ · un dolce a forma di Torrazzo che sarebbe divenuto il...

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��Sabato 21 novembre Spazio Comune – piazza Stradivari,7 ore 11:00 Nell’edizione della Festa del Torrone dedicata al gioco, Cremona rende omaggio a Giampaolo Dossena. Cremonese, giornalista ed esperto di giochi, Dossena ha dedicato buona parte della propria carriera lavorativa al loro studio arrivando a divenire uno dei nomi di riferimento nel settore a livello nazionale. Studioso della letteratura italiana, dopo un’intensa attività editoriale per numerose case editrici, ha pubblicato numerose opere, tra cui una Storia confidenziale della letteratura italiana e, più di recente, l’imponente Enciclopedia dei giochi. Dossena, riconosciuto come uno tra i massimi esperti di giochi ed il primo a rendere popolari i giochi con le parole, attraverso le numerose rubriche da lui curate sui maggiori quotidiani italiani, sarà protagonista di un evento “ricordo” nell’ambito di “Torrone & Torroni”. “Per omaggiare degnamente Giampaolo Dossena – spiega ��, titolare della Studiogiochi di Venezia – cureremo ogni aspetto che riguardi il gioco all’interno della manifestazione cremonese. Dossena, scomparso appena pochi mesi fa, è unanimemente conosciuto come il padre dei giochi, ecco perché Cremona è la sede deputata anche alla presentazione della ri-edizione dell’enciclopedia redatta dallo stesso Dossena: 2000 pagine di giochi, con le carte, da tavolo, di parole. Uscita questa estate in allegato ad alcune riviste si prepara alla grande diffusione col prestigioso marchio Mondadori”. "Sono molto onorato di poter ricordare il grande Giampaolo Dossena nella sua città – aggiunge ��, il più noto esperto e autore di enigmistica italiano - I giochi con le parole erano per Dossena il punto di incrocio fra la letteratura e il gioco, le sue principali passioni; a chi si occupa di questa frivola materia, come a me è capitato anche per suo merito, Dossena ha insegnato un metodo di studio e di esposizione che è possibile applicare anche senza disporre della sua erudizione e della sua personalissima scrittura. E' stato, infatti, un importante scrittore italiano della seconda metà del Novecento: spetta a noi, ora, il compito di affermarlo". Un omaggio sentito, vero e di altissima qualità, ad un intel- lettuale raffinato come fu Giampaolo Dossena: questo in estrema sintesi il memorial Dossena che si è svolto ieri mattina a SpazioComune. A ri- cordare l’intellettuale cremo- nese scomparso ad inizio anno sono stati Dario De Toffoli, Ste- fano Bartezzaghi e Antonio Bergonzi. In modo migliore non si poteva ricordare un in- tellettuale eccentrico e acuto come Giampaolo Dossena. Il pubblico a SpazioComune De Bona, Bergonzi, Giovannini, Bartezzaghi e De Toffoli ieri durante il ricordo di Dossena Memorial. Ricordato a SpazioComune l’eccentrico ed acuto Giampaolo Dossena Omaggio ad un intellettuale raffinato

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Sabato 21 novembre Spazio Comune – piazza Stradivari,7

ore 11:00

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Nell’edizione della Festa del Torrone dedicata al gioco, Cremona rende omaggio a Giampaolo Dossena. Cremonese, giornalista ed esperto di giochi, Dossena ha dedicato buona parte della propria carriera lavorativa al loro studio arrivando a divenire uno dei nomi di riferimento nel settore a livello nazionale. Studioso della letteratura italiana, dopo un’intensa attività editoriale per numerose case editrici, ha pubblicato numerose opere, tra cui una Storia confidenziale della letteratura italiana e, più di recente, l’imponente Enciclopedia dei giochi.

Dossena, riconosciuto come uno tra i massimi esperti di giochi ed il primo a rendere popolari i giochi con le parole, attraverso le numerose rubriche da lui curate sui maggiori quotidiani italiani, sarà protagonista di un evento “ricordo” nell’ambito di “Torrone & Torroni”.

“Per omaggiare degnamente Giampaolo Dossena – spiega ������ ��� �������, titolare della Studiogiochi di Venezia –cureremo ogni aspetto che riguardi il gioco all’interno della manifestazione cremonese. Dossena, scomparso appena pochi mesi fa, è unanimemente conosciuto come il padre dei giochi, ecco perché Cremona è la sede deputata anche alla presentazione della ri-edizione dell’enciclopedia redatta dallo stesso Dossena: 2000 pagine di giochi, con le carte, da tavolo, di parole. Uscita questa estate in allegato ad alcune riviste si prepara alla grande diffusione col prestigioso marchio Mondadori”. "Sono molto onorato di poter ricordare il grande Giampaolo Dossena nella sua città – aggiunge �������� �����������, il più noto esperto e autore di enigmistica italiano - I giochi con le parole erano per Dossena il punto di incrocio fra la

letteratura e il gioco, le sue principali passioni; a chi si occupa di questa frivola materia, come a me è capitato anche per suo merito, Dossena ha insegnato un metodo di studio e di esposizione che è possibile applicare anche senza disporre della sua erudizione e della sua personalissima scrittura. E' stato, infatti, un importante scrittore italiano della seconda metà del Novecento: spetta a noi, ora, il compito di affermarlo".

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C’è chi ha seguito il corteo sto-rico inquadrandolo dall’inizioalla fine col telefonino, chi haimmortalato tutto con le tele-camere: la rievocazione stori-ca del matrimonio di BiancaMaria Visconti e FrancescoSforza è come sempre l’even-to più atteso, il cuore della pri-ma giornata dellaFesta del Tor-rone. Qualche anno fa si tentòdieliminare la ri-evocazione maci fu una vera epropria solleva-zione. La tradi-zione, anchequando è inven-tata e si basa suuna leggendapubblicitaria vo-luta da Sperlarie Vergani, nonpuò essere disat-tesa.

Detto questo,ieri il corteo èparso particolar-mente ricco e si è mosso fradue ali di folla partendo da pa-lazzo Cittanova per arrivarein piazza del Comune dove si èsvolta la cerimonia nuzialeche ha rievocato il matrimo-nio fra la signora di Cremona,Bianca Maria Visconti, e Fran-cesco Sforza. In quest’occasio-ne— vuole la leggenda — ima-estri pasticcieri prepararonoun dolce a forma di Torrazzo

che sarebbe divenuto il torro-ne. Poco importa che tutto ciòsia una favola: interessa difen-dere la fama di capitale deltorrone che Cremona si tienestretta. Così ieri, a chiusura digiornata, piazza del Comune èdiventata un enorme campodi gioco, una scacchiera su cuisi sono sfidate le città di Cre-mona e Benevento in una sug-

gestiva sfida adama, ribattez-zata il Palio delTorrone. A vin-cere la sfida èstata la città diCremona, untrionfo per giocoaccolto con unlungo e calorosoapplauso delpubblico. Lapiazza gremitaha seguito tuttala manifestazio-nedandounanti-cipazione di

quello che accadrà oggi e cherappresenterà il clou dellakermesse iniziata sotto i mi-gliori auspici. A rendere l’at-mosfera più magica ci hannopensato il calare del sole e leluminarie natalizie accese perrendere più festosa una ker-messe che sembra non stanca-re mai. Dalle piccole guideche hanno condotto i visitato-ri alla scoperta delle bellezze

artistiche della città, alla pos-sibilità di vedere all’opera fu-mettisti per tutto il centro sto-rico: la Festa del Torrone ieriha dato il meglio di sè e oggi siattende l’invasione di miglia-ia di persone per il gran fina-le. Oggi piazza del Comune sa-rà palcoscenico del grande ca-vallo a dondolo di Sperlariche verrà decorato a partiredalle 14,30, una scultura lun-ga tre metri e mezzo e alta tremetri e 20 centimetri. I giochidi abilità linguistiche Memorye Paroliamo terranno banco

nel corso della mattinata,mentre di giochi si parlerà inpiazza della Pace con il talkshow Il gusto del gioco. La festadi piazza si chiuderà alle 17,15con lo spettacolo della Compa-gnia Corona, Dilemma lirico.La kermesse destinata al dol-ce mandorlato avrà il suo epi-logo la sera alle 18 con l’happyhour a palazzo Cittanova e al-le 21 sempre al Cittanova conil concerto 50volteMina di Ele-na Ravelli e ContaMinati, unappuntamento che ha comeobiettivo raccogliere fondi afavore dell’associazione AR-CO. (n.arr.)

14 LaProvinciaDomenica 22 novembre 2009Cronaca di Cremona

Un omaggio sentito, vero e dialtissima qualità, ad un intel-lettuale raffinato come fuGiampaolo Dossena: questo inestrema sintesi il memorialDossena che si è svolto ierimattinaa SpazioComune. A ri-cordare l’intellettuale cremo-nese scomparso ad inizio annosono statiDario De Toffoli, Ste-fano Bartezzaghi e AntonioBergonzi. In modo migliorenon si poteva ricordare un in-tellettuale eccentrico e acutocome Giampaolo Dossena.

La rievocazione storica

Il pubblico a SpazioComuneDe Bona, Bergonzi, Giovannini, Bartezzaghie De Toffoli ieri durante il ricordo di Dossena

Esullascacchieratrionfa ladolcezza

Memorial.Ricordatoa SpazioComune l’eccentrico edacutoGiampaoloDossena

Omaggioadun intellettuale raffinato

La Festa del Torrone

Page 2: La Festa del Torrone Esullascacchiera€¦ · un dolce a forma di Torrazzo che sarebbe divenuto il torro-ne.Pocoimportachetuttociò siaunafavola:interessadifen-dere la fama di capitale

Buon afflusso di pubblico ieri, alloSpazio Comune di piazza Stradivari7, al Memorial Giampaolo Dossena,evento di apertura della Festa delTorrone.

L’edizione di quest’anno della Fe-sta del Torrone è infatti dedicata algioco, di cui Giampaolo Dossena(scomparso lo scorso 5 febbraio) èstato il massimo esperto in Italia.

L’incontro, aperto dell’Assessorealla cultura Nicoletta De Bona, è sta-to coordinato da Angelo Giovannini.Per primo ha preso la parola DarioDe Toffoli, che si è giustamente pre-sentato come “l’allievo prediletto” diGiampaolo Dossena, e che ha parlatodell’amico scomparso come di un uo-mo che si rapportava con il suo vastopubblico di lettori “in modo confi-denziale”. (De Toffoli stava alludendonon solo alla tecnica giornalistica diDossena, ma anche alla sua “Storiaconfidenziale della letteratura italia-na”, pubblicata in quattro volumipresso Rizzoli, o a “Dante”, scrittonello stesso stile, edito da Longane-si). De Toffoli ha descritto la tecnicagiornalistica e lavorativa di Dossenacome qualcosa che si muoveva tra lalibertà e la provocazione, e lo ha di-mostrato proiettando tre spezzoni diuna vecchia conferenza tenuta dalsuo maestro e amico nel lontano1985. In questa conferenza Dossenadefiniva il filosofo Friedrich Hegelcome “un pazzo”, e anticipava alcunidei temi poi sviluppati nel libro “Ab-basso la pedagogia”, dove si scagliavacontro gli intellettuali e un certo at-teggiamento professorale e pedagogi-co. “In questi filmati”, ha commen-tato De Toffoli con simpatia “Dosse-na fa il Dossena”, dialogando con ilpubblico e coinvolgendolo tramite laprovocazione.

De Toffoli ci ha tenuto a sottolinea-re come lo stesso Dossena lo avesseincaricato di aggiornare la sua monu-mentale “Enciclopedia dei Giochi”,che sarà presto ristampata”. Il secon-do intervento è stato quello di Stefa-no Bartezzaghi, detentore della rubri-ca “Lessico e nuvole” su “La Repub-blica”, amico e successore di Giam-paolo Dossena.

Bartezzaghi ha ricostruito la carrie-ra di Dossena, che comincia con unsuccessi letterari (un saggio “Sul dia-

rio alfieriano”, 1950, apprezzato an-che da Benedetto Croce; le guide“misteriose” sulle regioni italiane de-gli anni sessanta; la cura della “Vita”di Vittorio Alfieri del 1967 e “I luoghiletterari” del 1972, recentemente ri-pubbicato due volte da SylvestreBonnard, eccetera eccetera). Sembra-va una carriera che avrebbe ancoratoDossena all’ambiente accademico,ma questi, non amandolo, si getta in-vece nell’editoria, e quindi nel gior-nalismo, specializzandosi nei giochi.Come giornalista Dossena – sostieneBartezzaghi – anticipa l’era di inter-net, riuscendo a interagire con i letto-ri, e costruendo le sue rubriche attra-verso i loro stessi contributi e lettere.Tuttavia, ha concluso Bartezzaghi,questo non deve far credere che Dos-sena fosse uomo di spettacolo oamante della celebrità: era anzi moltogeloso della sua privacy e amava so-prattutto stare in casa sua, in fami-glia.

L’intervento si è concluso ricor-dando le ultime opere di Dossena,spazianti dal gioco (“Il dado e l’alfa-

beto”, “La zia era assatanata”) allerievocazioni personali e alla storiacremonese (“Mangiare banane”, e lacura del “Diario” di GiambattistaBiffi, edito da Bompiani nel 1976) ead altri soggetti: decine di titoli dellapluridecennale opera editoriale delloscrittore. L’ultimo intervento è statoquello di Antonio Bergonzi, amicod’infanzia e vittima di GiampaoloDossena. Ha detto Bergonzi: “Erava-mo nel 1942, e il fascismo ci avevaarmati: eravamo i Balilla di Mussoli-ni. I ragazzi di Cremona avevano co-struito bande in ogni quartiere, grup-pi che si scontravano. Alla SocietàCanottieri Baldesio c’erano due ban-de, la mia e quella di Dossena. Cicombattevamo accanitamente, mamentre ci riparavamo dietro un mu-retto a secco che ci eravamo costrui-to, Dossena ci aggirò e ci colse allespalle. Ci catturò e fummo tutti legatiagli alberi in riva al Po, quindi fum-mo ‘torturati’ da Dossena, che ci tira-va in faccia sabbia e terra. Però ungiorno riuscii a guadagnarmi la suaamicizia issando e poi lanciando dal

Torrazzo un grande aereo telecoman-dato”. Tra i presenti all’incontro nu-merosi vecchi amici ed allievi diGiampaolo Dossena, come MarcoDonadoni, direttore di MAD(http://www.madonadoni.it/) che faun uso del gioco nell’ambito dellaformazione manageriale. Nel pome-riggio Dario De Toffoli era in Piazzadel Duomo, per sostenere il collegaDario Zaccariotto, intento a dirigere,davanti ad una folla di entusiasti, il“Mega Cruciverba”, altro evento chesi sviluppa nel quadro della Festa delTorrone. Oggi De Toffoli e Zaccariot-to dirigeranno il “Memory” e il “Pa-roliamo” in piazza del Comune, e trauna settimana aggiorneranno il sitoweb (www.studiogiochi.com) dellaloro organizzazione Studiogiochi.

Camminando nella piazza DarioDe Toffoli ha commentato riferendosia Giampaolo Dossena: “Non è mor-to, è come se fosse ancora qui connoi”, una sensazione largamente con-divisa.

Dossena, libertà e provocazioneGli amici e gli allievi ricordano lo scrittore cremonese

Diversi i gruppi musicali che hanno anima-to con le loro performance il palco allestitodavanti Palazzo Cittanova, in Corso Gari-baldi, nell’ambito di una kermesse musica-le al dolce aroma di torrone. L’iniziativa, siè svolta in collaborazione con il Ministerodella Gioventù, la Regione Lombardia,Pianeta Giovani, Comune di Cremona,Centro Musica “Il Cuscinetto”e Cremona Liuteria, Prima esibizione, alle15,30, per il Duo Jap, formazione di easylistening tra chitarra e violino composto da

giovani musicisti di origine giapponese. Al-le 16 gli In The Mix, gruppo che si è costi-tuito nel 2007, oggi in procinto di registra-re un demo e già in grado di riempire ilproprio calendario di appuntamenti livesempre più richiesti.Alle 16,45 i Duramadre che propongonoun repertorio di cover rock inglese al fem-minile inserendosi nel panorama italianoritagliandosi uno spazio grazie al lorosound che intreccia sonorità delicate e sof-fuse ad una vena più giunge. Subito dopo

Franziska che dal 2007 ad oggi si esibisce

in assolo con proprie canzoni e covers, sen-

za disdegnare le esibizioni in duo.

A chiudere la rassegna di giovani band

emergenti i Night In Paris, quattro ragazzi

cremonesi che scrivono canzoni di proprio

pugno. Oggi la band continua ad avere una

grande attività live ed è al lavoro per la

creazione del nuovo disco, previsto in usci-

ta per il 2010.

La vetrina dei gruppi cremonesiPer tutto il pomeriggio davanti al palazzo Cittanova

Da sinistra, Irene Nicoletta De Bona, Antonio Bergonzi, Angelo Giovannini, Stefano Bartezzaghi e Dario De Toffoli

LA FESTA DEL TORRONE

Si ripete la magiadel matrimonio piùfamoso della storiadi Cremona

Il suono di tamburi, i costumid’epoca e il buio sceso sullacittà creano la suggestione diun’epoca antica e aprono ilcorteo di dame e cavalieri:danno nuova vita alla corte de-gli Sforza e dei Gonzaga. Sicelebra, come nel 1441, il ma-trimonio tra Bianca Maria Vi-sconti e Francesco Sforza. E’ il“Sì” più famoso della storia diCremona che segnò il debuttodel torrone, servito al banchet-to nuziale. Ragioni che fannodella rievocazione il momentocentrale della Festa, nonchéuno dei più attesi. Le storied’amore hanno sempre il lorofascino, se poi interessantopersonaggi nobili hanno un se-guito mediatico non indifferen-te. Così il corteo storico, parti-to da palazzo Cittanova e giun-to fino a Piazza Duomo, attra-verso il corso, è accompagna-to da due ali di folla. La rievo-cazione è resa possibile dagliabiti in stile rinascimentale pre-parati dalle volontarie della As-sociazione Dama Vivente. Cen-totrenta costumi che hanno la-sciato Palazzo Rangoni, a Ca-stelvetro di Modena, per esse-re indossati da altrettanti figu-ranti per le vie che circondanoil Torrazzo. Le cronache dell’e-poca raccontano di una BiancaMaria vestita di rosso, colorezodiacale dell’ariete contraria-mente ad una tradizione che sisarebbe affermata solo succe-sivamente secondo la quale lasposa indosserebbe un abitochiaro. Un’altro falso storiconon vede la sposa giungere acavallo ma a piedi, scortata datutte le sue dame di compa-gnia. Quasi a voler ulterior-mente sottolineare lo spiritodella festa, aprono il corteo glisbandieratori e i ballerini delgruppo di danza storica, tuttirigorosamente calati nella par-te. Parallelamente anche ilcondottiero, Francesco Sforzaviene scortato, per l’occasione,dai suoi uomini e anch’egli, conpasso danzato, raggiunge lagiovane Bianca Maria. I duesposi verranno simbolicamenteuniti in matrimonio sulla pubbli-ca piazza e, con un drappobianco vengono congiunti. Perfesteggiare il lieto evento parteuno spettacolo di fuochi d’artifi-cio. Ancora una volta la magiasi ripete. Storie di passioni eduelli, di delitti e amori proibiti,in bilico tra storiografia e ro-manzo accaduti in tempi remo-ti di cui ci resta solo il saporedi nobili gesta raccontate inpagine ingiallite e vecchi ritrat-ti, hanno conquistato anchequest’anno il numerosissimopubblico presente. Quella delmatrimonio tra Bianca MariaVisconti e Francesco Sforza (edella nascita del Torrone) èuna storia lontana che avrebbepotuto spegnersi lungo i secoli,ma che è giunta fino a noi ri-trovando una nuova veste nellospirito che anima la Festa.

CORTEO STORICO

La Cronaca di Cremona DOMENICA 22 NOVEMBRE 2009

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Buon afflusso di pubblico ieri, alloSpazio Comune di piazza Stradivari7, al Memorial Giampaolo Dossena,evento di apertura della Festa delTorrone.

L’edizione di quest’anno della Fe-sta del Torrone è infatti dedicata algioco, di cui Giampaolo Dossena(scomparso lo scorso 5 febbraio) èstato il massimo esperto in Italia.

L’incontro, aperto dell’Assessorealla cultura Nicoletta De Bona, è sta-to coordinato da Angelo Giovannini.Per primo ha preso la parola DarioDe Toffoli, che si è giustamente pre-sentato come “l’allievo prediletto” diGiampaolo Dossena, e che ha parlatodell’amico scomparso come di un uo-mo che si rapportava con il suo vastopubblico di lettori “in modo confi-denziale”. (De Toffoli stava alludendonon solo alla tecnica giornalistica diDossena, ma anche alla sua “Storiaconfidenziale della letteratura italia-na”, pubblicata in quattro volumipresso Rizzoli, o a “Dante”, scrittonello stesso stile, edito da Longane-si). De Toffoli ha descritto la tecnicagiornalistica e lavorativa di Dossenacome qualcosa che si muoveva tra lalibertà e la provocazione, e lo ha di-mostrato proiettando tre spezzoni diuna vecchia conferenza tenuta dalsuo maestro e amico nel lontano1985. In questa conferenza Dossenadefiniva il filosofo Friedrich Hegelcome “un pazzo”, e anticipava alcunidei temi poi sviluppati nel libro “Ab-basso la pedagogia”, dove si scagliavacontro gli intellettuali e un certo at-teggiamento professorale e pedagogi-co. “In questi filmati”, ha commen-tato De Toffoli con simpatia “Dosse-na fa il Dossena”, dialogando con ilpubblico e coinvolgendolo tramite laprovocazione.

De Toffoli ci ha tenuto a sottolinea-re come lo stesso Dossena lo avesseincaricato di aggiornare la sua monu-mentale “Enciclopedia dei Giochi”,che sarà presto ristampata”. Il secon-do intervento è stato quello di Stefa-no Bartezzaghi, detentore della rubri-ca “Lessico e nuvole” su “La Repub-blica”, amico e successore di Giam-paolo Dossena.

Bartezzaghi ha ricostruito la carrie-ra di Dossena, che comincia con unsuccessi letterari (un saggio “Sul dia-

rio alfieriano”, 1950, apprezzato an-che da Benedetto Croce; le guide“misteriose” sulle regioni italiane de-gli anni sessanta; la cura della “Vita”di Vittorio Alfieri del 1967 e “I luoghiletterari” del 1972, recentemente ri-pubbicato due volte da SylvestreBonnard, eccetera eccetera). Sembra-va una carriera che avrebbe ancoratoDossena all’ambiente accademico,ma questi, non amandolo, si getta in-vece nell’editoria, e quindi nel gior-nalismo, specializzandosi nei giochi.Come giornalista Dossena – sostieneBartezzaghi – anticipa l’era di inter-net, riuscendo a interagire con i letto-ri, e costruendo le sue rubriche attra-verso i loro stessi contributi e lettere.Tuttavia, ha concluso Bartezzaghi,questo non deve far credere che Dos-sena fosse uomo di spettacolo oamante della celebrità: era anzi moltogeloso della sua privacy e amava so-prattutto stare in casa sua, in fami-glia.

L’intervento si è concluso ricor-dando le ultime opere di Dossena,spazianti dal gioco (“Il dado e l’alfa-

beto”, “La zia era assatanata”) allerievocazioni personali e alla storiacremonese (“Mangiare banane”, e lacura del “Diario” di GiambattistaBiffi, edito da Bompiani nel 1976) ead altri soggetti: decine di titoli dellapluridecennale opera editoriale delloscrittore. L’ultimo intervento è statoquello di Antonio Bergonzi, amicod’infanzia e vittima di GiampaoloDossena. Ha detto Bergonzi: “Erava-mo nel 1942, e il fascismo ci avevaarmati: eravamo i Balilla di Mussoli-ni. I ragazzi di Cremona avevano co-struito bande in ogni quartiere, grup-pi che si scontravano. Alla SocietàCanottieri Baldesio c’erano due ban-de, la mia e quella di Dossena. Cicombattevamo accanitamente, mamentre ci riparavamo dietro un mu-retto a secco che ci eravamo costrui-to, Dossena ci aggirò e ci colse allespalle. Ci catturò e fummo tutti legatiagli alberi in riva al Po, quindi fum-mo ‘torturati’ da Dossena, che ci tira-va in faccia sabbia e terra. Però ungiorno riuscii a guadagnarmi la suaamicizia issando e poi lanciando dal

Torrazzo un grande aereo telecoman-dato”. Tra i presenti all’incontro nu-merosi vecchi amici ed allievi diGiampaolo Dossena, come MarcoDonadoni, direttore di MAD(http://www.madonadoni.it/) che faun uso del gioco nell’ambito dellaformazione manageriale. Nel pome-riggio Dario De Toffoli era in Piazzadel Duomo, per sostenere il collegaDario Zaccariotto, intento a dirigere,davanti ad una folla di entusiasti, il“Mega Cruciverba”, altro evento chesi sviluppa nel quadro della Festa delTorrone. Oggi De Toffoli e Zaccariot-to dirigeranno il “Memory” e il “Pa-roliamo” in piazza del Comune, e trauna settimana aggiorneranno il sitoweb (www.studiogiochi.com) dellaloro organizzazione Studiogiochi.

Camminando nella piazza DarioDe Toffoli ha commentato riferendosia Giampaolo Dossena: “Non è mor-to, è come se fosse ancora qui connoi”, una sensazione largamente con-divisa.

Dossena, libertà e provocazioneGli amici e gli allievi ricordano lo scrittore cremonese

Diversi i gruppi musicali che hanno anima-to con le loro performance il palco allestitodavanti Palazzo Cittanova, in Corso Gari-baldi, nell’ambito di una kermesse musica-le al dolce aroma di torrone. L’iniziativa, siè svolta in collaborazione con il Ministerodella Gioventù, la Regione Lombardia,Pianeta Giovani, Comune di Cremona,Centro Musica “Il Cuscinetto”e Cremona Liuteria, Prima esibizione, alle15,30, per il Duo Jap, formazione di easylistening tra chitarra e violino composto da

giovani musicisti di origine giapponese. Al-le 16 gli In The Mix, gruppo che si è costi-tuito nel 2007, oggi in procinto di registra-re un demo e già in grado di riempire ilproprio calendario di appuntamenti livesempre più richiesti.Alle 16,45 i Duramadre che propongonoun repertorio di cover rock inglese al fem-minile inserendosi nel panorama italianoritagliandosi uno spazio grazie al lorosound che intreccia sonorità delicate e sof-fuse ad una vena più giunge. Subito dopo

Franziska che dal 2007 ad oggi si esibisce

in assolo con proprie canzoni e covers, sen-

za disdegnare le esibizioni in duo.

A chiudere la rassegna di giovani band

emergenti i Night In Paris, quattro ragazzi

cremonesi che scrivono canzoni di proprio

pugno. Oggi la band continua ad avere una

grande attività live ed è al lavoro per la

creazione del nuovo disco, previsto in usci-

ta per il 2010.

La vetrina dei gruppi cremonesiPer tutto il pomeriggio davanti al palazzo Cittanova

Da sinistra, Irene Nicoletta De Bona, Antonio Bergonzi, Angelo Giovannini, Stefano Bartezzaghi e Dario De Toffoli

LA FESTA DEL TORRONE

Si ripete la magiadel matrimonio piùfamoso della storiadi Cremona

Il suono di tamburi, i costumid’epoca e il buio sceso sullacittà creano la suggestione diun’epoca antica e aprono ilcorteo di dame e cavalieri:danno nuova vita alla corte de-gli Sforza e dei Gonzaga. Sicelebra, come nel 1441, il ma-trimonio tra Bianca Maria Vi-sconti e Francesco Sforza. E’ il“Sì” più famoso della storia diCremona che segnò il debuttodel torrone, servito al banchet-to nuziale. Ragioni che fannodella rievocazione il momentocentrale della Festa, nonchéuno dei più attesi. Le storied’amore hanno sempre il lorofascino, se poi interessantopersonaggi nobili hanno un se-guito mediatico non indifferen-te. Così il corteo storico, parti-to da palazzo Cittanova e giun-to fino a Piazza Duomo, attra-verso il corso, è accompagna-to da due ali di folla. La rievo-cazione è resa possibile dagliabiti in stile rinascimentale pre-parati dalle volontarie della As-sociazione Dama Vivente. Cen-totrenta costumi che hanno la-sciato Palazzo Rangoni, a Ca-stelvetro di Modena, per esse-re indossati da altrettanti figu-ranti per le vie che circondanoil Torrazzo. Le cronache dell’e-poca raccontano di una BiancaMaria vestita di rosso, colorezodiacale dell’ariete contraria-mente ad una tradizione che sisarebbe affermata solo succe-sivamente secondo la quale lasposa indosserebbe un abitochiaro. Un’altro falso storiconon vede la sposa giungere acavallo ma a piedi, scortata datutte le sue dame di compa-gnia. Quasi a voler ulterior-mente sottolineare lo spiritodella festa, aprono il corteo glisbandieratori e i ballerini delgruppo di danza storica, tuttirigorosamente calati nella par-te. Parallelamente anche ilcondottiero, Francesco Sforzaviene scortato, per l’occasione,dai suoi uomini e anch’egli, conpasso danzato, raggiunge lagiovane Bianca Maria. I duesposi verranno simbolicamenteuniti in matrimonio sulla pubbli-ca piazza e, con un drappobianco vengono congiunti. Perfesteggiare il lieto evento parteuno spettacolo di fuochi d’artifi-cio. Ancora una volta la magiasi ripete. Storie di passioni eduelli, di delitti e amori proibiti,in bilico tra storiografia e ro-manzo accaduti in tempi remo-ti di cui ci resta solo il saporedi nobili gesta raccontate inpagine ingiallite e vecchi ritrat-ti, hanno conquistato anchequest’anno il numerosissimopubblico presente. Quella delmatrimonio tra Bianca MariaVisconti e Francesco Sforza (edella nascita del Torrone) èuna storia lontana che avrebbepotuto spegnersi lungo i secoli,ma che è giunta fino a noi ri-trovando una nuova veste nellospirito che anima la Festa.

CORTEO STORICO

La Cronaca di Cremona DOMENICA 22 NOVEMBRE 2009

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