La fauna della valle

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Capriolo (Capreolus capreolus) Cervidi (Cavriòl) Diffuso un pò ovunque lontano dall'abitato; soprattutto in val di Tede, Presolana, Pora e monte Lantana. Si vede con una certa facilità particolarmente d'inverno. Si spinge fino a quote 2000 circa (Presolana). E' attivo sia di giorno che di notte. Cervo (Cervus elaphus) Cervidi (Cerf) Probabilmente stanziale in Val Mezzana e Valzelli, alcuni provengono dalla Svizzera probabilmente perchè inseguiti. Si pensa che ve ne siano due o tre coppie. Principalmente notturno si sdraia e si riposa durante il giorno. Certe volte sono ben visibili le grosse impronte lasciate nel fango. Donnola (Mustela nivalis) Mustelide "Benùlo" Discretamente diffusa in zone vicine all'acqua la si può incontrare prevalentemente in Val di Tede e di Pora. Di abitudini notturne, conduce vita solitaria e costruisce il suo nido in buche in vicinanza di ruscelli. Faina (Martes Foina) (Faino) Pittosto rara e generalmente in zone rocciose del Monte Pora e Trondone ove si rifugia in cavità naturali. Anche'essa ha abitudini notturne. Qualche volta viene catturata morta con i "bocconi " avvelenati per la Volpe. Lepre bianca (Lepus timidus) (Leporidi Legor bianca) Poche coppie sul versante Castionese della Presolana, in generale al di sopra dei 1500 metri (limite vegetazione erbosa). D'inverno la si può riscontrare anche nei boschi. L'abito invernale è bianco e le punte delle orecchie sono nere. Quello estivo è invece grigio. E' ben individuabile dalle orme che lascia sulla neve. Esce in genere sul calare della sera. Lepre comune (Lepus europeus capensis) (Leporidi Legor) Si riscontra fino a 2000 metri. Frequentemente lungo tutti i versanti, più rara però nei boschi di conifere, si distingue nettamente dal coniglio per le orecchie molto lunghe; per il pelo color rossiccio terreo, che si mimetizza molto facilmente con il terreno. Essendo molto cacciata nella zona, viene ripopolata con specie di allevamento in Baudita, provenienti dalla Germania, dall'America e anche da allevamenti del nostro paese. Non infrequenti sono fra queste le malattie, dovute a croste e coliche. Nella zona i posti principali dove si possono trovare sono: Varro, Tede, Calpa. Moscardino (Muscardinus Avellauarius Gliridi) (Sorec nisuler) Lo si trova discretamente diffuso nei boschi di nocciolo (Boschetto, Frondone e Sotto i Coregn). Ha circa le medesime dimensioni di un topolino delle case. La parte superiore del corpo è di colore giallo-marrone. Lo si può vedere al crepuscolo e all'alba. Spesso il nido, che si trova sui cespugli, è a forma di palla. In inverno va in letargo. Pipistrelli (Sgrignapùlò) Quelli da noi rappresentati sono: il Ferro di Cavallo maggiore (Rhinolophus ferrum equinum ), l'orecchione (Plecotus Auritus), la nottola (Nyctalus Noctala). I mammiferi di questo ordine sono immediatamente riconoscibili per la membrana alare tesa fra le dita degli arti anteriori, gli arti posteriori, e la massima parte della coda. Si riscontrano prevalentemente nella valle Borzo e di Calpa e raramente in qualche caverna (Colle di Calcaiola). Riccio fam. Erinaceidi Erinaceus europeus) "Porcospino" Per la parte superiore del corpo ricoperta di aculei, si riscontra prevalentemente nei terreni secchi, tra arbusti, siepi, macchie d'alberi ai limiti del bosco. Scoiattolo (Sghiracc) Per lo più di colore marrone rossiccio molto diffuso nelle pinete più fitte del Monte Lantana, nel Boschetto, Calpa, Frondone, Valucesana. Si spinge fino al limite della vegetazione arbora (1600 Monte Pora). I nidi a forma di palla sono piuttosto difficili da vedere, in quanto fatti su grosse piante, in boschi folti. Sono costituiti da rametti, erbe secche e anche da muschi. Interessante è un modo di richiamo simile a un Tink Tink. Talpa (fam. talpidi Talpa europea) "Tupina" Animale di corporatura tozza, dal colore scuro, quasi nero, passa la maggior parte del suo tempo sotto terra, in gallerie che scava essa stessa. La si trova prevalentemente in terreni coltivati, ma può spingersi anche a 1300 - 1500 metri, in terreno fertile, fresco, ricco di vegetazione. Molto diffusa. Tasso (Meles meles ) Mustelidi (Tas) Una volta diffuso, oggi in via di diminuzione, lo si trova ancora nella fascia di rocce che portano da Lantana e giungono fino ad Onore, ad est degli abitati (Castello, Calpa, Sotto i Coregn), dove trova nei dirupi luoghi favorevoli alla costruzione della sua tana. La presenza del tasso è

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Capriolo (Capreolus capreolus) Cervidi (Cavriòl) Diffuso un pò ovunque lontano dall'abitato; soprattutto in val di Tede, Presolana, Pora e monte Lantana. Si vede con una certa facilità particolarmente d'inverno. Si spinge fino a quote 2000 circa (Presolana). E' attivo sia di giorno che di notte. Cervo (Cervus elaphus) Cervidi (Cerf) Probabilmente stanziale in Val Mezzana e Valzelli, alcuni provengono dalla Svizzera probabilmente perchè inseguiti. Si pensa che ve ne siano due o tre coppie. Principalmente notturno si sdraia e si riposa durante il giorno. Certe volte sono ben visibili le grosse impronte lasciate nel fango. Donnola (Mustela nivalis) Mustelide "Benùlo" Discretamente diffusa in zone vicine all'acqua la si può incontrare prevalentemente in Val di Tede e di Pora. Di abitudini notturne, conduce vita solitaria e costruisce il suo nido in buche in vicinanza di ruscelli. Faina (Martes Foina) (Faino) Pittosto rara e generalmente in zone rocciose del Monte Pora e Trondone ove si rifugia in cavità naturali. Anche'essa ha abitudini notturne. Qualche volta viene catturata morta con i "bocconi " avvelenati per la Volpe. Lepre bianca (Lepus timidus) (Leporidi Legor bianca) Poche coppie sul versante Castionese della Presolana, in generale al di sopra dei 1500 metri (limite vegetazione erbosa). D'inverno la si può riscontrare anche nei boschi. L'abito invernale è bianco e le punte delle orecchie sono nere. Quello estivo è invece grigio. E' ben individuabile dalle orme che lascia sulla neve. Esce in genere sul calare della sera. Lepre comune (Lepus europeus capensis) (Leporidi Legor) Si riscontra fino a 2000 metri. Frequentemente lungo tutti i versanti, più rara però nei boschi di conifere, si distingue nettamente dal coniglio per le orecchie molto lunghe; per il pelo color rossiccio terreo, che si mimetizza molto facilmente con il terreno. Essendo molto cacciata nella zona, viene ripopolata con specie di allevamento in Baudita, provenienti dalla Germania, dall'America e anche da allevamenti del nostro paese. Non infrequenti sono fra queste le malattie, dovute a croste e coliche. Nella zona i posti principali dove si possono trovare sono: Varro, Tede, Calpa. Moscardino (Muscardinus Avellauarius Gliridi) (Sorec nisuler) Lo si trova discretamente diffuso nei boschi di nocciolo (Boschetto, Frondone e Sotto i Coregn). Ha circa le medesime dimensioni di un topolino delle case. La parte superiore del corpo è di colore giallo-marrone. Lo si può vedere al crepuscolo e all'alba. Spesso il nido, che si trova sui cespugli, è a forma di palla. In inverno va in letargo. Pipistrelli (Sgrignapùlò) Quelli da noi rappresentati sono: il Ferro di Cavallo maggiore (Rhinolophus ferrum equinum ), l'orecchione (Plecotus Auritus), la nottola (Nyctalus Noctala). I mammiferi di questo ordine sono immediatamente riconoscibili per la membrana alare tesa fra le dita degli arti anteriori, gli arti posteriori, e la massima parte della coda. Si riscontrano prevalentemente nella valle Borzo e di Calpa e raramente in qualche caverna (Colle di Calcaiola). Riccio fam. Erinaceidi Erinaceus europeus) "Porcospino" Per la parte superiore del corpo ricoperta di aculei, si riscontra prevalentemente nei terreni secchi, tra arbusti, siepi, macchie d'alberi ai limiti del bosco. Scoiattolo (Sghiracc) Per lo più di colore marrone rossiccio molto diffuso nelle pinete più fitte del Monte Lantana, nel Boschetto, Calpa, Frondone, Valucesana. Si spinge fino al limite della vegetazione arbora (1600 Monte Pora). I nidi a forma di palla sono piuttosto difficili da vedere, in quanto fatti su grosse piante, in boschi folti. Sono costituiti da rametti, erbe secche e anche da muschi. Interessante è un modo di richiamo simile a un Tink Tink. Talpa (fam. talpidi Talpa europea) "Tupina" Animale di corporatura tozza, dal colore scuro, quasi nero, passa la maggior parte del suo tempo sotto terra, in gallerie che scava essa stessa. La si trova prevalentemente in terreni coltivati, ma può spingersi anche a 1300 - 1500 metri, in terreno fertile, fresco, ricco di vegetazione. Molto diffusa. Tasso (Meles meles ) Mustelidi (Tas) Una volta diffuso, oggi in via di diminuzione, lo si trova ancora nella fascia di rocce che portano da Lantana e giungono fino ad Onore, ad est degli abitati (Castello, Calpa, Sotto i Coregn), dove trova nei dirupi luoghi favorevoli alla costruzione della sua tana. La presenza del tasso è

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caratterizzata dal fatto che egli uscendo dalla sua tana compie lo stesso percorso tracciando una specie di sentiero. E' pittosto grosso, pesa infatti dai 10 ai 22 Kg. ed ha abitudini notturne. Volpe (Vulpes Vulpes Canidi) La si può trovare tanto al di sotto quanto al di sopra della zona abitata, dove si spinge fino ai 1500 metri. Ha abitudini notturne, ma talvolta, dove non viene disturbata, la si può vedere anche di giorno. Un suo verso caratteristico è simile all'abbaiare di un cane di piccola taglia ed è uno squittio breve e molto acuto (baì baì ) che si sente spesso nelle notti d'inverno. E' cacciata perché distrugge la selvaggina. Si ritiene che ve ne siano attualmente un 25 coppie su tutta la zona. Gli anfibi L'escursionista attento può osservare da noi 4 specie di anfibi. Rana temporaria (Ranò) Diffusissima sulle nostre montagne specialmente in Presolana dove c'è acqua. Già all'inizio della primavera si possono vedere le uova fecondate che galleggiano in grandi ammassi alla superficie delle pozze d'acqua. E' stata ed è tuttora seppure si misura minore oggetto di caccia. Buone possibilità per osservare degli esemplari si hanno al " Pos de la Mota" al " Pos del Cap" , e l'autunno presso le sorgenti della valle dei Mulini. Rospo comune Bufo Bufo (Sat) Diffuso nei rif. della Valle di Tede, ma anche nella Valle di Borzo e infine nella "Sort". Salamandra (Besacagna) Di colore nero con grandi macchiegialle. Abbastanza diffusa nella valle di Romentareck e Canechel. E' di abitudini notturne e durante le giornate calde la si può trovare nascosta sotto le foglie secche e i muschi del sottobosco, rintanata sotto i sassi. I Rettili La diminuita densità della popolazione di uccelli rapaci, causata dalla caccia, ha portato all'aumento piuttosto preoccupante dei rettili. E' così diventato relativamente facile incontrarli specialmente nelle zone di montagna. Fra le specie diffuse meritano di essere ricordate. Colubrò (Coluber viridiflavus) (Besò) Il suo colore va dal verde scurissimo al nero. Ventralmente è biancastro, E' lungo da m. 1,00 a 1,50. Si trova di frequente nei boschi, nelle radure, nelle pietraie (Rif di Tede, Culumbero, Castello, Calpa, Romentareck). Il suo morso non è velenoso. Colubrò liscio (Coronella austriaca ) (Besò) Meno diffuso e solamente a quote più alte. Spesso viene confuso con la vipera. Il capo è poco distinto dal tronco, l'occhio è piccolo; la sua colorazione è grigio - rossastra. La lunghezza massima che può raggiungere è di cm. 75. Da noi lo si trova sul monte Lantana e sul monte Scanapà. E' innocuo. Ramarro (Lacerta viridis) (Lusertù) Lo si vede qualche volta sul Monte Lantana ed in Val di Tede lungo sentieri. E' un bel rettile lungo 35 - 40 cm. dalla smagliante livrea spesso di un verde smeraldino ravvivata in primavera, particolarmente nel maschio, dalla tinta azzurrina della gola. Innocuo. Vipera comune (Vipera aspis - Vipera berus - Vipera dal Corno - Vipera Ammodytes ) (Leperò) Ben diversi dai rettili sopra citati, sono questi viperidi il cui morso può essere mortale. Le loro mascelle sono provviste da ambo i lati di un lungo dente scanalato, per mezzo del quale possono inoculare quantità più forti di veleno. Si distinguono dai colubridi per diverse caratteristiche morfologiche: capo tozzo a contorno sub triangolare, ben distinto dal tronco; parte dorsale della testa ricoperta da scaglie più piccole e più numerose, spesso irregolarmente disposte. Coda particolarmente breve; colorazione modesta con prevalenza di tinte brunastre - grigio - rossastre; la pupilla è come una fenditura verticale dell'iride fiammeggiante; le squame dorsali non sono lisce, supera raramente i 70 cm. di lunghezza. Delle specie elencate la più diffusa è "l'Aspis" che può raggiungere anche gli 80 cm. di lunghezza. La si trova frequentemente nei luoghi soleggiati e brulli, quali: Corno del Placù, Corzene, Rif di Tede, Predusol. Meno frequenti è la "Berus" che si trova per lo più nei pascoli della Presolana e

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Corzene, Bares, Coregn di Lepere, ma anche in Cornetto e Pora. Da noi pare ci sia anche la "Ammadytes " sull'alpe Zò e Monte Crapilì. Gli insetti Grande è il numero degli insetti presenti nel nostro territorio. Ne vengono ricordati alcuni dei più caratteristici. Cerambicidi I Cerambicidi hanno lo stesso abitat dei precedenti e si trovano spesso sul Monte Lantana. Cerculionidi I Cerculionidi caratteristici per il loro rostro molto allungato e spesso dai colori metallici. Molti si trovano sulle latifoglie un po' ovunque. Gordii (Gordius, appartenenti ai nenatomorfi) In bergamasco "Sidule", che si trovano frequentemente nelle acque stagnanti, nei fontanili e nei pantani. Si distinguono per il loro corpo filamentoso, molto sottile, per lo più lungo una decina di centimetri di colore bruno o anche giallastro, ma ve ne sono anche biancastri. Lepidotteri Fra i Lepidotteri o farfalle le più diffuse sono: la Vanessa, comunissima lungo il ghiaione di Valsacco e Presolana. Macaone Il podalirio, la sfinge testa di morto e il bombice del Pino, si trovano con facilità anche in Val di Tede. Processionaria Particolarmente interessante diffusa qua e là nei rimboschimenti di Pino Nero, specialmente in Rovena e Canechel. La sua presenza è segnata dai grandi nidi sericei che inglobano i rami del Pino. Scoletidi Gli Scoletidi, importanti coleotteri forestali diffusi nelle pinete del Pora, sullo Scanapà, dove attaccano le piante meno resistenti, insediandosi sulle cortecce. Sintomo della loro presenza sulla pianta è nella maggior parte dei casi la punta secca.