La Divina Commedia

Testo di Dante Alighieri

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Classe 2^A - 2008-09 2

Inferno Canto I Dante si smarrisce nella selva

Nel mezzo del cammin di nostra vitaNel mezzo del cammin di nostra vitami ritrovai per una selva oscura mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita.ché la diritta via era smarrita.Ahi quanto a dir qual era è cosa duraAhi quanto a dir qual era è cosa duraesta selva selvaggia e aspra e forteesta selva selvaggia e aspra e forteche nel pensier rinova la paura.che nel pensier rinova la paura.

Classe 2^A - 2008-09 3

La Selva 2

• Tant’è amara che poco è più morte.Tant’è amara che poco è più morte.Ma per trattar del bene ch’i vi trovai Ma per trattar del bene ch’i vi trovai dirò de l’altre cose ch’i v’ho scorte.dirò de l’altre cose ch’i v’ho scorte.

• Io non so ben ridir com’io v’entraiIo non so ben ridir com’io v’entraitant’era pieno di sonno a quel punto tant’era pieno di sonno a quel punto che la verace via abbandonai.che la verace via abbandonai.

Classe 2^A - 2008-09 4

Inferno Canto II vv 70-72 Beatrice manda Virgilio in soccorso di Dante

“l'amico mio, e non de la ventura,ne la diserta piaggia è impeditosì nel cammin, che vòlt' è per paura;

I' son Beatrice che ti faccio andare;vegno del loco ove tornar disio;amor mi mosse, che mi fa parlare.

Quando sarò dinanzi al segnor mio,di te mi loderò sovente a lui".

Classe 2^A - 2008-09 5

Virgilio incontra Dante nella Selva

……….. . e io sarò tua guida,e trarrotti di qui per loco etterno;ove udirai le disperate strida,vedrai li antichi spiriti dolenti,ch'a la seconda morte ciascun grida;e vederai color che son contentinel foco, perché speran di venirequando che sia a le beate genti.

Classe 2^A - 2008-09 6

La porta dell’InfernoLa porta dell’InfernoCanto III ww1-18Canto III ww1-18

'Per me si va ne la città dolente,'Per me si va ne la città dolente,per me si va ne l'etterno dolore,per me si va ne l'etterno dolore,per me si va tra la perduta gente.per me si va tra la perduta gente.…………………………………………………………………………..Lasciate ogni speranza, voi ch‘entrate'.Lasciate ogni speranza, voi ch‘entrate'.Queste parole di colore oscuroQueste parole di colore oscurovid' ïo scritte al sommo d'una porta;vid' ïo scritte al sommo d'una porta;per ch'io: «Maestro, il senso lor m'è per ch'io: «Maestro, il senso lor m'è duro».duro».

Classe 2^A - 2008-09 7

Caronte: Inferno Canto III, ww 82-99

Ed ecco verso noi venir per naveEd ecco verso noi venir per naveun vecchio, bianco per antico pelo,un vecchio, bianco per antico pelo,gridando: ” gridando: ” Guai a voi, anime prave!Guai a voi, anime prave!Non isperate mai veder lo cielo:Non isperate mai veder lo cielo:i’ vegno per menarvi a l’ altra rivai’ vegno per menarvi a l’ altra rivane le tenebre etterne, in caldo e n’ ne le tenebre etterne, in caldo e n’ gelo.gelo.E tu che se’ costì, anima viva,E tu che se’ costì, anima viva,pàrtiti da cotesti che son morti”.pàrtiti da cotesti che son morti”.

Classe 2^A - 2008-09 8

Caronte 2

• Ma poi che vide ch’ io non mi partiva,Ma poi che vide ch’ io non mi partiva,• dissedisse:: ” ” per altra via, per altri portiper altra via, per altri porti

verrai a piaggia, non qui, per passare:verrai a piaggia, non qui, per passare:più lieve legno convien che ti porti”.più lieve legno convien che ti porti”.

• E ‘l duca a lui:”E ‘l duca a lui:”Caròn, non ti crucciare:Caròn, non ti crucciare:vuolsi così colà dove si puotevuolsi così colà dove si puoteciò che si vuole, e più non dimandareciò che si vuole, e più non dimandare”.”.

Caronte 3

Quinci fuor quete le lanose goteQuinci fuor quete le lanose goteal nocchier de la livida palude,al nocchier de la livida palude,che ‘ntorno a li occhi avea di fiamme rote.che ‘ntorno a li occhi avea di fiamme rote.Ma quell’ anime, ch’eran lasse e nude,Ma quell’ anime, ch’eran lasse e nude,cangiar colore e dibattero i denti,cangiar colore e dibattero i denti,ratto che ‘nteser le parole crude.ratto che ‘nteser le parole crude.

Classe 2^A - 2008-09 10

Caronte 4

• Bestemmiavano Dio e lor parenti,Bestemmiavano Dio e lor parenti,l’umana spezie e ‘l loco e ‘l tempo e ‘l semel’umana spezie e ‘l loco e ‘l tempo e ‘l semedi lor semenza e di lor nascimenti. di lor semenza e di lor nascimenti.

• Poi si ritrasser tutte quante insieme,Poi si ritrasser tutte quante insieme,forte piangendoforte piangendo, , a la riva malvagiaa la riva malvagiach’attendech’attende ciascun uom che Dio non teme.ciascun uom che Dio non teme.

• Caron dimonio, con occhi di bragia Caron dimonio, con occhi di bragia loro accennando, tutte le raccoglie;loro accennando, tutte le raccoglie;batte col remo qualunque s’adagia.batte col remo qualunque s’adagia.

Classe 2^A - 2008-09 11

Caronte 5

• Come d’autunno si levan le fogliel’una appresso de l’altra, fin che’l ramovede a la terra tutte le sue spoglie,

• Similemente il mal seme d’Adamo gittansi di quel lito ad una a una, per cenni come augel per suo richiamo.

• Così sen vanno su per l’onda bruna, e avanti che sien di là disceseanche di qua nuova schiera s’auna.

Paolo e Francesca

Paolo e FrancescaPaolo e Francesca - Inferno Canto V, Inferno Canto V, vv 94-142vv 94-142

• “Di quel che udire e che parlar vi piace,noi udiremo e parleremo a voi,mentre che ‘l vento, come fa, si tace.

• Siede la terra dove nata fuisu la marina dove ‘l Po discendeper aver pace co’ seguaci sui.”

Paolo e FrancescaPaolo e Francesca - Inferno Canto V, Inferno Canto V, vv 94-142vv 94-142• “Amor, ch’ al cor gentil ratto s’

apprende,prese costui de la bella persona,che mi fù tolta; e ‘l modo ancor m’ offende.

• Amor, ch’ a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer si forte,che, come vedi, ancor non m’ abbandona.

• Amor condusse noi ad una morte.Caina attende chi a vita ci spense”.

Paolo e Francesca 3Paolo e Francesca 3

• Queste parole da lor ci fuor porte.Queste parole da lor ci fuor porte.• Qand’ io intesi quell’ anime offenseQand’ io intesi quell’ anime offense

china’ il viso, e tanto il tenni basso,china’ il viso, e tanto il tenni basso,fin che ‘l poeta mi disse: ”Che pense?fin che ‘l poeta mi disse: ”Che pense?Quando rispuosi, cominciai: Quando rispuosi, cominciai: ”Oh lasso quanti dolci pensier, quanto disio”Oh lasso quanti dolci pensier, quanto disiomenò costoro al doloroso passo!”.menò costoro al doloroso passo!”.

Paolo e Francesca 4Paolo e Francesca 4

• Poi mi rivolsi a loro e parla ‘ io,Poi mi rivolsi a loro e parla ‘ io,e cominciai: ”Francesca, i tuoi martirie cominciai: ”Francesca, i tuoi martiria lagrimar mi fanno tristo e pio.a lagrimar mi fanno tristo e pio.

• Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiriMa dimmi: al tempo d’i dolci sospiria che e come concedette amorea che e come concedette amoreche conosceste i dubbiosi disiri?”.che conosceste i dubbiosi disiri?”.

Paolo e Francesca 5Paolo e Francesca 5

• E quella a me: ”nessun maggior doloreE quella a me: ”nessun maggior doloreche ricordarsi del tempo feliceche ricordarsi del tempo felicene la miseria; e ciò sa ‘l tuo dottore.ne la miseria; e ciò sa ‘l tuo dottore.

• Ma s’a conoscer la prima radiceMa s’a conoscer la prima radicedel nostro amor tu hai cotanto affetto,del nostro amor tu hai cotanto affetto,dirò come colui che piange e dice.dirò come colui che piange e dice.

• Noi leggiavamo un giorno per dilettoNoi leggiavamo un giorno per dilettodi Lancialotto come amor lo strinse;di Lancialotto come amor lo strinse;soli eravamo e sanza alcun sospetto.soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Paolo e Francesca 6Paolo e Francesca 6

• Per più fiate li occhi ci sospinsePer più fiate li occhi ci sospinsequella lettura e scolorocci il viso;quella lettura e scolorocci il viso;ma solo un punto fu quel che ci vinse.ma solo un punto fu quel che ci vinse.

• Quando leggemmo il disiato risoQuando leggemmo il disiato risoesser basciato da cotanto amante,esser basciato da cotanto amante,questi, che mai da me non fia diviso,questi, che mai da me non fia diviso,

• la bocca mi basciò tutto tremante.la bocca mi basciò tutto tremante.Galeotto fu libro e chi lo scrisse:Galeotto fu libro e chi lo scrisse:quel giorno più non vi leggemmo avante”.quel giorno più non vi leggemmo avante”.

Paolo e Francesca 7Paolo e Francesca 7

• Mentre che l’uno spirto questo disse,Mentre che l’uno spirto questo disse,l’altro piangea: si che di pietadel’altro piangea: si che di pietadeio venni men così com’ io morisse.io venni men così com’ io morisse.

• E caddi come corpo morto cade.E caddi come corpo morto cade.

Manfredi Manfredi Purgatorio Canto III vv 103-132Purgatorio Canto III vv 103-132

• E un di loro incominciò: ”chiunque E un di loro incominciò: ”chiunque tu se', così andando volgi ‘l viso:tu se', così andando volgi ‘l viso:pon mente se di la mi vedesti unque”.pon mente se di la mi vedesti unque”.

• Io mi volsi ver’ lui e guardail fiso:Io mi volsi ver’ lui e guardail fiso:biondo era e bello e di gentile aspetto,biondo era e bello e di gentile aspetto,ma l’un de’ cigli un colpo avea diviso.ma l’un de’ cigli un colpo avea diviso.

Manfredi 2Manfredi 2

• Quand’io mi fui umilmente disdetto Quand’io mi fui umilmente disdetto d’averlo visto mai, el disse: ”or vedi”;d’averlo visto mai, el disse: ”or vedi”;e mostrommi una piaga a sommo’ l pettoe mostrommi una piaga a sommo’ l petto

• Poi sorridendo disse: ”io son Manfredi,Poi sorridendo disse: ”io son Manfredi,nepote di Costanza imperadrice;nepote di Costanza imperadrice;ond’io ti priego che, quando tu riedi,ond’io ti priego che, quando tu riedi,

• vadi a mia bella figlia, genitricevadi a mia bella figlia, genitricede l’onor di Cicilia e d’Aragona,de l’onor di Cicilia e d’Aragona,e dichi ‘l vero a lei, s’altro si dice.e dichi ‘l vero a lei, s’altro si dice.

Manfredi 3Manfredi 3

• Poscia ch’io ebbi rotta la personaPoscia ch’io ebbi rotta la personadi due punte mortali, io mi rendeidi due punte mortali, io mi rendeipiangendo, a quei che volentier perdona.piangendo, a quei che volentier perdona.

• Orribil furon li peccati miei;Orribil furon li peccati miei;ma la bontà infinita ha sì gran bracciama la bontà infinita ha sì gran bracciache prende ciò che si rivolge a lei.che prende ciò che si rivolge a lei.

Manfredi 4Manfredi 4

• Se ‘l pastor di Cosenza, che a la caccia Se ‘l pastor di Cosenza, che a la caccia di me fu messo per Clemente alloradi me fu messo per Clemente alloraavesse in Dio ben letta questa faccia,avesse in Dio ben letta questa faccia,

• l’ossa del corpo mio sarieno ancora l’ossa del corpo mio sarieno ancora in co del ponte presso a Benevento, in co del ponte presso a Benevento, sotto la guardia de la grave mora.sotto la guardia de la grave mora.

• Or le bagna la pioggia e move il ventoOr le bagna la pioggia e move il ventodi fuor dal regno, quasi lungo il Verde,di fuor dal regno, quasi lungo il Verde,dov’e’ le trasmutò a lume spento.dov’e’ le trasmutò a lume spento.

Classe 2^A - 2008-09 24

Paradiso Canto XXXI vv. 79-93 Saluto di Dante a Beatrice

“O donna in cui la mia speranza vige,e che soffristi per la mia salutein inferno lasciar le tue vestige,…..

Tu m'hai di servo tratto a libertateper tutte quelle vie, per tutt' i modiche di ciò fare avei la potestate”.…Così orai; e quella, sì lontanacome parea, sorrise e riguardommi;poi si tornò a l'etterna fontana.

Classe 2^A - 2008-09 25

Hanno partecipato gli alunni: Gianluca Arecco

Carolina BrunoJessica FeolaJessica GrecoJada PetroneValerio ScroccuMisha MuntoniMichela MuracaAda MarekManuel LibertiRaffaele PorcelliAsia PerutaChiara PaniChiara LaconiCrescenzo Musella

Arrivederci…a. Fine!