La dittatura fascista

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    Storia

    Il Partito nazionale fascistaL’organizzazione di massa per eccellenza era il Partito nazionale fascista, a cuibisognava essere iscritti per ottenere qualsiasi impiego, tanto che la sigla del Partitonazionale fascista (Pnf ) veniva ironicamente decifrata con l’espressione “ pernecessità familiare”. el !"#$ fu fondata l’Opera nazionale Balilla, chiamataGioventù italiana del littorio, che inquadrava militarmente i maschi e le femmine apartire dai sei anni. % sei anni, con il nome di &igli della lupa, i bambini indossavanoper la prima volta la camicia nera' dagli otto ai ! anni i ragazzi diventavano balilla, leragazze piccole italiane' poi le ! e le ! anni, avanguardisti e giovani italiane. %lcompimento di ! anni il giovane valido veniva iscritto nelle liste di leva ed eraconsiderato soldato. Lo scopo di tutta l’organizzazione fascista era quello di inculcare ilsenso di disciplina, di ordine e di obbedienza nei giovani. %i ragazzi veniva impartitaun’educazione di tipo paramilitare' oltre a indossare l’uniforme, infatti, i bambiniimparavano ad usare il moschetto di legno. %nche il tempo libero veniva organizzatodal fascismo mediante il sabato fascista e l’*pera nazionale dopolavoro, un centro

    di aggregazione sociale per le varie categorie+ c’era il dopolavoro dei ferrovieri, deitranvieri, dei metalmeccanici, dei chimici ecc. la propaganda era ossessionante. Laradio, la stampa, il cinema e i manifesti erano al servizio di ussolini.

    L’Italia fascista-on l’instaurazione della dittatura di ussolini in talia venne fascistizzata. %lla marciareale, che era il vecchio inno nazionale, fu a/ancata “0iovinezza”, il neofascista. 1ndecreto governativo del !"2 impose l’obbligo della divisa per tutti gli impiegatistatali. Lo 3tato ne forniva #+! invernale di colore blu e stive bianche. 3ul berrettospiccava l’aquila fascista e sui bottoni dorati il fascio littorio. l regime esalta l’armoniadella bellezza del paesaggio italiano, tanto lodato dagli stranieri. La retorica fascistadi4ondeva la convinzione che vivere in talia fosse un privilegio e che un alto grado di

    natalit5 fosse un dovere morale 6 un segno di vitalit5. a gli italiani stentavano atrovare i mezzi di sussistenza, mentre i disoccupati erano in aumento. n citt5, nellecampagne, erano sicure. La malavita non era sparita, ma aveva molta pi7 di/colt5 adagire. %vendo le pattuglie di carabinieri, di agenti e di militari nazionali andavano ingiro senza sosta. el !"#$ fu introdotta la carta d’identit5 che bisognava esibire allarichiesta delle forze dell’ordine' chi 6 sprovvisto e accompagnato al pi7 vicino posto dipolizia per accertamenti. 8opo l’attentato a 9ologna contro ussolini del 2! ottobredel !"#$ fu introdotta la pena di morte, che era stata abolita nel !" valida ancheper i delitti di tradimento della patria, insurrezione armata e guerra civile. on ci sipoteva trasferirsi da una citt5 all’altra senza la richiesta di un datore di lavoro el’autorizzazione della pubblica sicurezza. 0iocare a carte all’osteria era rischioso,

    perch: si poteva essere processati per gioco d’azzardo. La bestemmia era un reatosanzionato dal codice penale. 0li italiani divennero cittadini esemplari, ma pi7 che ilrichiamo al civismo valse il timore di incorrere nelle severissime sanzioni. -hiinfrangeva le regole di/cilmente la faceva franca, perch: il controllo era costante eimplacabile.

    l lavoroil fascismo aveva deciso che la fabbrica dovesse funzionare come una caserma. 0lioperai vi si recavano al suono della sirena, chi ;rmava il cartellino in ritardo rischiavala sospensione. egli stabilimenti a ciclo continuo c’erano tre turni di lavoro di otto oreciascuno. La disciplina ferrea e nei reparti c’erano guardie che sorvegliavanol’andamento del lavoro e controllavano che non venissero furti.

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    aumentare il loro reddito, gli operai non le impiegate e le telefoniste dovevano portareil grembiule nero, che indica la loro condizione subalterna. l titolo di studio assicuravaun impiego adeguatamente remunerato. tecnici specializzati e gli ingegneritrovavano lavoro pi7 facilmente degli altri. a $= anni. 0li impiegati, gli operai e le lorofamiglie furono assicurati contro le malattie per cui avevano diritto alle cureospedaliere e le medicine.

    Le malattie e le cure*gni anno migliaia di persone si ammalavano di malaria. La boni;ca delle paludipontine ridusse i focolai di malaria, ma la malattia non spar? del tutto, mentre risultavaormai debellata in tutti i paesi dell’@uropa civilizzata. La malaria era il terrore dellecampagne' mentre una malattia tipicamente urbana era la tubercolosi. 3i pensava che

    la grave malattia si trasmettesse per semplice contatto ;sico. La religione pi7 colpita 6la Aenezia 0iulia, quella meno la 9asilicata. L’assistenza e l’ospedalizzazione deimalati di tubercolosi obbligatoria e gratuita. 1n’altra grave piaga sociale eral’alcolismo, di4uso soprattutto nel centroBnord. 1na cura molto di4usa era quella diestrarre il cosiddetto sangue cattivo con salassi, come si faceva da tanti secoli. Lea4ezioni bronchiali si curavano con il cataplasma, un impasto di farina di linoracchiuso in una garza e applicato quasi bollente sul torace. 3i pensava di curare unsolo avvicinandolo al collo di una bottiglia e guardando sul fondo. ei confronti deltabacco non c’era alcun pregiudizio, anzi se ne apprezzavano il gusto e le qualit5rilassanti, dalla sicurezza, faceva parte del fascino maschile' fermare, quindi, non eraconsiderato nocivo per la salute. -’erano vari tipi di sigarette. 0li anziani fumava ilsigaro toscano' i vecchi contadini restavano a4ezionati alla pipa. 3i fumava

    dappertutto, in u/cio, sui tram, sui treni, nelle abitazioni' l’ospite si accende unasigaretta senza chiedere il permesso. 3i fumava dappertutto, con una sola eccezione+accanto ussolini nessuno doveva fumare. Per mantenersi sani la regola salutistafascista prescriveva+ sveglia all’alba, molto noto e frugalit5 nel mangiare. n realt5 simangiava poco, ma non per scelta. La vita media, infatti, era appena di >> anni, la pi7bassa d’@uropa.

    La scuolaLa scuola fu riformata per farne il principale mezzo di formazione dei giovani fascisti eper andare incontro alle aspirazioni della -hiesa. 3ia le scuole pubbliche che privatefurono messi sullo stesso piano giuridico. 3ulle pareti di ogni classe c’erano ritratti del

    re, di ussolini e il croci;sso. 0li scolari venivano periodicamente visitati nellaboratorio della scuola' nei casi di deperimento organico, anemia o inappetenza, ilragazzo veniva iscritto nelle liste per il soggiorno nelle colonie marine montane,gestite dalle organizzazioni fasciste. el “Libro fascista, del Balilla”, scritto da Aincenzomerletti di non attendevano che “ussolini, ;glio del popolo, venuto dalla miseria, nonpi7 grandi e pi7 buono del mondo, in un decennio aveva fatto diventare l’talia laprima nazione del mondo”.

    Le colonie estive bambini dovevano avere una divisa ed essere preparati militarmente' dovevanoprestare giuramento di fedelt5 a ussolini e seguire una rigorosa preparazionesportiva+ i bambini dovevano crescere sani e forti. L’aria buona, l’acqua e il sole erano

    considerati ingredienti essenziali, perciC sulle coste italiane sorsero centinaia dicolonie marine per migliaia di bambini, i quali erano costantemente sorvegliati dasuore o maestre, facendo una vita spartana, regolata da rigidi orari e da una severa

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    disciplina. -on le teste rapate a zero, per tenere lontani i pidocchi, i pantaloncini corti,la maglietta con il simbolo del fascio, il berrettino bianco e i sandali di cuoio,trascorreva le giornate fra la preghiera e la messa della mattina e l’intonazione delcanto durante la probabile visita del gerarca dell’ospite illustre. l cibo, come nellecaserme, era scarso. L’atmosfera non era certo adeguata alla psicologia dei bambini edei loro occhi non spariva mai la nostalgia di casa. l bagno era consentito solo almattino, quando il sole scottava meno, tuttavia ;no a mezzogiorno i bambini eranocostretti a stare distesi sulla spiaggia. el pomeriggio, quando il caldo erainsopportabile, passava la punta del -omune e l’addetto da una bella anna/ata datutti i bambini, messi in ;la e in costume da bagno. Duello era il momento pi7divertente dei bambini che ridevano felici. Le vacanze nelle colonie spettavano ai ;glidelle famiglie pi7 povere, in quelle borghesi dire al ;glio “ti mando in colonia”equivaleva a una grave minaccia.

    I viaggi e i mezzi di trasporto8urante il fascismo si viaggiava poco, ma non se ne sentiva neanche la necessit5. Per iviaggi lunghi i mezzi pi7 usati erano gli autobus e soprattutto i treni. L’aereo era molto

    costoso e considerato poco sicuro. 3igni;ca citt5, rovine, borghi medievali. %ncheussolini viaggiava poco. 8urante la sua giovinezza era stato in 3vizzera, avevavisitato la 0ermania, non era mai stato in nghilterra, n: in %merica, non conoscevaneanche Parigi. 3olo alla ;ne degli anni #= cominciC a svilupparsi il turismo. 0li entituristici e le agenzie di viaggio cominciarono ad organizzare i primi viaggi collettivi inpullman per visitare i centri non raggiungibili con il treno. prezzi delle auto eranoproibitivi. gerarchi fascisti percorrevano velocemente le strade sterrate a bordo delleauto pi7 belle e veloci. L’talia era agli ultimi posti in @uropa per quanto riguarda ilnumero di auto in circolazione. Per incrementare la vendita di auto, la &iat pensC diprodurre un auto a basso costo' nacque cos? la 9alilla >= a quattro marce, cheraggiungeva la velocit5 di > EmFh, percorreva !== Em con G l di benzina e costava L.!=.==' ma non era un alto alla portata di tutti e un impiegato di medio livello del

    reddito del lavoro di un anno per poterla comprare. 0li operai continuarono adutilizzare la bicicletta, il mezzo di locomozione pi7 di4uso. Duando il senatore %gnelliandC presso la residenza privata di ussolini per presentargli la 9alilla, il 8uce disseche costava troppo e che la &iat avrebbe dovuto venderla a L. >===. Per produrreun’auto che costasse meno, la &iat mise al lavoro le sue migliori ingegni e di l? nel!"2$ era pronta la nuova utilitaria. giornali italiani la salutarono de;nendola “la pi7piccola del mondo”, mentre in nghilterra la chiamarono icEeH ouse, ovvero

     B!2G EmFh e costava L. #2.>==. el giro di un decenniol’industria automobilistica fece notevoli progressi, anche dal punto di vista estetico.egli anni 2= il tra/co automobilistico delle citt5 era molto disordinato e la

    noncuranza delle regole provocavano numerosi incidenti stradali, soprattutto nellecitt5. el !"#> fu sperimentato a ilano il primo semaforo, che allora fu chiamatolanterna semaforica. el !"#$ fu ;ssata la norma che a ilano tutti i veicoli dovevanoabbandonare la circolazione a sinistra e tenere la destra.