La confisca e il riuso dei beni mafiosi: problemi e riforme

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Quali sono i problemi? E quali le soluzioni? La confisca e il riuso dei beni mafiosi Stefano Gurciullo 25/01/2013

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La confisca dei beni è la più importante arma contro le mafie che lo Stato al momento possiede. Le colpisce proprio al cuore, togliendo loro ricchezza e capitali accumulati, per poi riutilizzarli per il bene pubblico o a scopo sociale. Tuttavia, il processo di confisca e riuso è schiacciato da gravi inefficienze, ancora da risolvere. Quali sono? E come risolverle? La presentazione risponde a queste domande, concentrandosi sul caso degli immobili (come case, ville, fabbricati) e toccando anche la controversa proposta di vendere i beni mafiosi inutilizzati.

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Quali sono i problemi? E quali le soluzioni?

La confisca e il riuso dei beni mafiosi Stefano Gurciullo

25/01/2013

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Confisca e riuso: cosa sono? (1)

La confisca è l’appropriazione da parte dello stato dei beni che servirono o furono utilizzati per un reato, nel nostro caso di carattere mafioso.

2 Approfondimento: vuoi conoscere il processo di confisca e riuso in dettaglio? Leggi qui.

Il riuso consiste nell’assegnazione dei beni confiscati a un ente terzo, che può essere un’istituzione pubblica, un’organizzazione a scopo sociale o (per alcuni tipi di beni) un privato.

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Beni immobili

Esempi: ville, terreni,

appartamenti

Beni mobili

Esempi: auto, telefonini, conti in

banca

Aziende

Esempi: ditte nei settori dei trasporti e delle costruzioni

Confisca e riuso: cosa sono? (2) I beni confiscati sono suddivisi in tre tipologie:

In questa presentazione ci concentreremo solo sui beni immobili.

Approfondimento: l’Agenzia per i beni confiscati ha una galleria con immagini e storie dei beni più recentemente tolti alle mafie.

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La confisca nella legge italiana La confisca dei beni mafiosi è stata sottoposta a una moltitudine di modifiche, proposte di legge e decreti. Le tappe più importanti sono state:

4

1965

1982

1996

2010

La prima legge che permette la confisca dei

beni criminali viene introdotta

La legge La Torre-Rognoni introduce il 416-bis e obbliga la confisca

I beni immobili possono essere gestiti anche da

cooperative sociali

Viene finalmente istituita l’Agenzia Nazionale per i

beni confiscati

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iber

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I numeri delle confische (1) Dal 1982 al novembre 2012 sono stati confiscati alle mafie 11.007 immobili.

5 Fonte: Agenzia del Demanio

La maggior parte di questi si trova in Sud Italia, con la Sicilia che ospita quasi il 44% del totale.

Quante di queste ville, appartamenti, terreni e

fabbricati sono stati destinati ad attività pubbliche o sociali?

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Alla fine del 2011 al 67% dei beni confiscati era stato assegnato un riutilizzo (o, nel gergo giudiziario, destinato).

6 Fonte: Relazione Annuale 2011 – Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati

I numeri delle confische (2)

Beni immobili destinati:

67%

Beni immobili non destinati:

33%

Sembra una buona cifra, ma l’analisi di altre statistiche mostra dei gravi problemi strutturali…

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Le inefficienze nell’assegnazione dei beni (1) Il grafico sotto mostra il numero dei beni destinati negli ultimi 12 anni. L’andamento è sempre in discesa tranne che negli anni evidenziati in rosso (1999 e 2007) , quando era stata assegnata la gestione dei beni a un Commissario Straordinario. Senza questa figura, le istituzioni responsabili (l’Agenzia del Demanio e, negli ultimi due anni, l’Agenzia Nazionale) sembrano non riuscire a compiere il lavoro in modo efficiente.

7 Fonte: Relazione al Parlamento, Febbraio 2010 - Ministero dell’Interno

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012(febbraio)

Beni immobili destinati

Commissario straordinario Commissario straordinario

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Le inefficienze nell’assegnazione dei beni (2)

Un altro indice di inefficienza è dato dal tempo che scorre tra la confisca di un bene e la sua assegnazione.

8 Fonte: Agenzia del Demanio

0 5 10 15 20 25 30 35 40

entro 4 mesi

dopo 4-12 mesi

dopo 1-2 anni

dopo 2-5 anni

dopo 5-10 anni

dopo oltre 10 anni

Percentuale di immobili destinati (fino al 2009)

La stragrande maggioranza dei beni viene destinata dopo svariati anni, anche più di dieci, dalla confisca.

Nel frattempo è probabile che gli immobili, se già non lo siano, si logorino, diventino inagibili e non più utilizzabili. Nota: passa del tempo ulteriore dall’assegnazione del bene alla sua effettiva consegna! I dati a riguardo, tuttavia, al momento non sembrano disponibili…

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Quali sono le cause?

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Perché così tanti ritardi e inefficienze?

Un lungo processo

giudiziario

Mancanza di risorse

Beni inutilizzabili

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Un lungo processo giudiziario Confiscare un bene non è per nulla facile. Prima di essere dato in gestione all’Agenzia Nazionale ed essere destinato, bisogna passare attraverso tre tappe giudiziarie: il sequestro, la confisca e la confisca definitiva. E prima di quest’ultima, l’Agenzia non può destinare il bene.

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1 • Sequestro

2 • Confisca

3 • Confisca definitiva

• Bene dato in gestione all’Agenzia Nazionale

Non esistono statistiche pubbliche a riguardo, ma secondo un dossier giornalistico pubblicato su Libera, dal sequestro alla confisca definitiva passano dagli 8 ai 10 anni.

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Beni non riutilizzabili Spesso i beni non possono essere riutilizzati immediatamente perché costituiscono il collaterale dei debiti della persona a cui erano intestati. Ci vuole molto tempo per chiarire se il creditore abbia veramente diritto al loro possesso.

11 Fonte: Relazione Annuale 2011 – Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati

In altri casi, gli immobili sono semplicemente inagibili o parte di un altro processo giudiziario. Alla fine del 2011, ben il 77% dei beni confiscati gestiti dall’Agenzia Nazionale non poteva essere destinato per questi motivi o altri simili.

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Mancanza di risorse Al momento, l’Agenzia Nazionale soffre di gravi carenze di risorse, suddivisibili nelle seguenti tre aree:

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Numero del personale

Solo 30 impiegati per

gestire migliaia di beni

Risorse umane Difficoltà a reclutare

professionisti per la gestione e valutazione dei beni (architetti,

ingegneri, agronomi ecc.)

Budget

8,2 milioni di euro nel 2012 sono risultati

insufficienti per lo svolgimento

delle attività dell’Agenzia

Fonte: Relazione Annuale 2011 – Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati

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Quali sono le soluzioni? (1) Per ridurre i lunghi tempi giudiziari, è essenziale una semplificazione del processo che conduce dal sequestro alla confisca definitiva. Per capire cose e come semplificare, tuttavia, bisognerà comporre un’apposita Commissione di studio.

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Per i beni inagibili è opportuno rafforzare i fondi appositi che si occupano del loro recupero, o trovare nuove e più efficienti forme di finanziamento. L’Agenzia si sta già impegnando per il riutilizzo dei beni gravati da ipoteche o altri problemi burocratici, e punta ad aumentare gli sforzi nei prossimi anni.

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Quali sono le soluzioni? (2) Nel suo ultimo rapporto, l’Agenzia Nazionale ha già proposto delle riforme per migliorare il suo operato:

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Problemi di personale

• Aumentare i funzionari fino alle 100 unità

Problemi di risorse umane

• Modificare i contratti in modo tale da incentivare i professionisti a lavorare con l’Agenzia

Problemi di budget

• Aumentarlo a 10,2 milioni di euro annui

Di questi solo la prima proposta è stata integrata nella Legge di Stabilità del Governo Monti. Sarà compito della prossima legislazione vedere se approvare le altre proposte.

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Vendere i beni immobili confiscati? (1) L’ex-Ministro degli Interni Cancellieri ha dichiarato, in un’intervista, che sarebbe opportuno vendere i beni confiscati alle mafie, se non utilizzati*. Qualche passo su questo fronte è stato già fatto lo scorso dicembre con la Legge di Stabilità, che permette la vendita dei beni mobili (come le auto o i telefonini). La proposta ha scatenato le critiche dalla società civile, che vede la misura come un passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata.

15 *Attenzione: in realtà, dal 2010 è già possibile vendere immobili, ma solo in casi rarissimi e non direttamente a un privato. Tuttavia non si registra ancora, secondo l’Agenzia Nazionale, alcuna vendita.

Quali sarebbero i pro e i contro di vendere gli immobili mafiosi confiscati?

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Vendere i beni immobili confiscati? (2) I pro

16 1Fonte: Relazione Annuale 2011 – Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati, p, 54

I contro

• I beni non ancora destinati hanno un valore di almeno 382 milioni di euro1. Non permetterne la vendita è un grave inutilizzo di risorse per l’economia italiana.

• Vendere i beni diminuirebbe la durata del lungo ed estenuante processo di destinazione.

• Non importano le precauzioni prese, le mafie avranno l’opportunità di ritornare in possesso dei loro averi attraverso dei prestanomi, la corruzione o l’intimidazione dei funzionari.

• La vendita dei beni ai privati costituisce una grave sconfitta simbolica. Il riutilizzo sociale dei beni mafiosi è cruciale per la formazione di una cultura della legalità nelle terre colpite.

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Vendere i beni immobili confiscati? (3) Che fare? Entrambi i fronti hanno argomenti validi, ma prima di pensare se e come vendere è prioritario rendere efficiente l’attuale processo di confisca e destinazione, affrontando i problemi presentati nelle slide precedenti, e puntando soprattutto al rafforzamento dell’Agenzia Nazionale.

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Bella domanda. In verità nessuno ha veramente affrontato il problema esplicitamente nei loro programmi. Quattrogatti.info vi terrà informati sugli eventuali cambiamenti.

Che ne pensano i nostri candidati?

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Grazie!

Si ringrazia Michele Polo (Università Bocconi) per la revisione del lavoro

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