La concezione medievale dello spazio

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La concezione medievale dello spazio 1. L’immagine della terra A cura della prof.ssa S.Borsi, anno scolastico 2010-2011

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La concezione medievale dello spazio

1. L’immagine della terra

A cura della prof.ssa S.Borsi, anno scolastico 2010-2011

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Illustrazione dei Commentarii in Somnium Scipionis di Macrobio, funzionario romano del IV secolo (manoscritto del XII secolo)

Mondo sferico, diviso in cinque zone, due fredde, due temperate e una torrida in corrispondenza dell’equatore.

Qui il Sud è in alto, di solito vi si trova il Nord. Si credevano disabitate le fredde e la torrida.

Le carte derivano dalle teorie di Cratete di Mallo, del 150 a.C., influenzato da Eratostene

1° Immagine del cosmo

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Mappamondo a zone in Ambrosius Theodosius Macrobius, Commentarii in Somnium Scipionis seconda metà del XII secolo manoscritto, inchiostro su pergamena 21 x 14 cm Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Strozzi 74, fol. 63

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2° Immagine del cosmo Mappa Mundi di Cosmas Indicopleustes (attivo circa nel 540) da Topographia Christiana. Il manoscritto è dell’XI secolo. Il mondo è piatto, con la forma di una tenda o di un tabernacolo. Il mondo abitato, rettangolare, è circondato dall’Oceano, che gli uomini non potevano solcare, al di là del quale c’era il Paradiso terrestre. Partendo dall’Oceano quattro mari entravano nell’Ecumene: Caspio, Rosso, golfo Persico; il quarto, il Mediterraneo, era rappresentato a sinistra in modo più realistico.

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Viaggiatore e mercante, fattosi poi frate e vissuto ad Alessandria, nella sua Topografia cristiana Cosma confuta la geografia pagana “di chi racconta favole come Tolomeo” e ogni idea di una sfera terrestre circondata da una sfera celeste.

Per lui il tabernacolo rivelato da Dio a Mosè sul Sinai rappresentava l’immagine del mondo. Il suo ecumene ha forma rettangolare. Al di là dell’Oceano c’è una terra esterna che comprende il paradiso terrestre: è inaccessibile, ma continua ad alimentare i grandi fiumi della terra, Tigri, Eufrate, Nilo e Gange.

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Disegni che ricostruiscono la visione del mondo - tabernacolo di Cosma Indicopleustes.

A differenza di quanto si è creduto per secoli, il testo di Cosma era poco noto in Occidente [era scritto in greco e venne tradotto in latino solo nel 1706], dove molto presto si afferma l’idea che la terra sia sferica [Sant’Agostino, Isidoro di Siviglia, Alberto Magno e SanTommaso lo sapevano benissimo]

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Mappa Mundi a T

da Etymologiae di Isidoro di Siviglia

(560-636 circa)

Oxford, Bodleian Library, MS. Anct.F. 2.20 f.100

T inscritta in una O, Oceano che circonda i tre continenti, separati dal Mediterraneo (verticale), dal Don/Tanais e dal Nilo.

La parte dominante è l’Asia.

I tre continenti rimandavano ai figli di Noè, mentre la T era spesso letta come simbolo della Croce.

3° Immagine del cosmo

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Mappa a T dal Liber Floridus di Lamberto di Saint Homer, del XII secolo

• La mappa in mano ad un imperatore è forse la

rappresentazione schematica di un globo terrestre

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Mappa del mondo da un manoscritto del Beatus super Apocalypsim. Navarra (?), 1086, Burgo de Osma, Archivo de la Catedral. Vi sono indicati i luoghi del martirio degli apostoli. A destra uno sciapoda, essere fantastico con un solo grande piede.

Roma, Pietro e Paolo

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Rappresenta il Paradiso terrestre, cita le province legate agli apostoli, è circondata dall’oceano pieno di pesci. Il commentario dell’Apocalisse, scritto nell’ottavo secolo, venne illustrato da miniatori mozarabici nei secoli successivi, e influenzò largamente l’arte delle abbazie romaniche e delle cattedrali gotiche

Mappa Mundi: in Beatus super Apocalypsim, (beato di Liebana, 776) manoscritto spagnolo del 1175 circa.

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Bibbia di Torino del XII secolo: in alto il Paradiso Terrestre

Personificazioni dei venti

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Mappa Mundi (Simon Marmion) in Jean Mansel, La Fleur des Histoires Valenciennes, 1459-1463

manoscritto, penna, inchiostro e colori su pergamena; 30 x 22 cm (carta) Bruxelles, Bibliothèque Royale de Belgique, MS 9231, fol. 281v

Elementi simbolici sono i tre figli di Noè, Sem, Cam e Japhet che rimandano rispettivamente a Asia, Africa ed Europa (inoltre richiamo laTrinità, mentre la T rimanda alla Crocifissione);

l’arca di Noè in cima al monte Ararat;

una piccola fenice sta per gli animali fantastici dell’Asia.

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• I dettagli delle carte analizzate sono legati al fatto che gran parte delle prime mappe del mondo e tutte quelle rimaste antecedenti al 1200 erano illustrazioni per libri. Il testo che corredavano, sia che si trattasse di una cronaca (in genere in forma di storia del mondo) sia di tavole per calcolare la Pasqua, o di un calendario dei mesi, era in genere di natura enciclopedica e con forte attenzione agli aspetti cronologici.

• Intorno al 1100, in coincidenza con l’epoca delle prime Crociate, al centro di molte mappe viene collocata Gerusalemme

Mappa di Hereford: la manticora o marticora; in basso l’arca di Noè

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Mappamondo dalle Grandes

chroniques de Saint Denis du

temps de Charles V

Gerusalemme

“Così ha detto il Signore Iddio: questa è Gerusalemme. Io l’avevo collocata nel centro delle nazioni e avevo posto attorno ad essa i paesi” (Bibbia, Ezechiele)

Roma

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• Si tratta di una delle tante raffigurazioni medioevali composte secondo lo schema tripartito Asia (in alto) Europa (in basso a sin.) e Africa (in basso a destra)

• Il mondo è circondato dall'Oceano, oltre il quale sono raffigurati i dodici venti.

• Si notano anche molte città fortificate (Roma, Atene, Costantinopoli, Nazareth, Damasco, Babilonia, Alessandria) e diverse regioni (Spagna, Inghilterra, Grecia, Germania, Ungheria, Egitto, Etiopia, Mesopotamia, Sardegna, Sicilia, Cipro...), tutte con la loro denominazione ben in evidenza.

• Sono rappresentati anche i mitici Gog e Magog (popoli empi di cui parla l’Apocalisse), così come il Paradiso Terrestre, che però si trova al di qua dell’Oceano, chiuso da un muro di fuoco.

Mappamondo dalle Grandes chroniques de Saint Denis du temps de Charles V

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• A partire dal decennio 1120-1130, si cominciarono a realizzare grandi mappe del mondo riccamente illustrate.

• Le idee di Ugo di San Vittore (1096-1141) ebbero un’influenza notevole sugli autori delle prime di queste mappe. Teologo di origine sassone, era affascinato dalle possibilità didattiche delle mappe. Descrisse in dettaglio come realizzare una mappa cosmologica/spirituale dell’universo, e quale contenuto e significato profondo attribuirle.

Mappa Mundi di Ebstorf, 1240 circa, pervenuta tramite copie dato che l’originale è stato distrutto nel 1941.

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• Noto anche come Planisfero di Gervasio di Tilbury, basato sullo schema a T, ma nodo centrale è la salvezza: per simboleggiare l’esperienza terrena di Cristo il mondo è rappresentato come il suo corpo, del quale la testa, mani e piedi sono all’esterno della mappa.

• Vediamo raffigurati i luoghi più importanti del mondo (reale e simbolico-religioso): il Paradiso Terrestre con i suoi quattro fiumi, il Monte Ararat con l'Arca di Noè, il Gange, le montagne della Cina, la terra dei Persi, l'Egitto con il Nilo e i coccodrilli, la Francia con Parigi, l'Inghilterra e la Scozia, Roma, Venezia.

Questa mappa rappresenta il mondo idealizzato, secondo principi filosofico-religiosi (anche se elenca le città e i popoli che si possono incontrare sulla terra)

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Mappa Mundi in salterio del XIII sec, Londra (mappa di diametro 9 cm, una delle più piccole).

Dio regge una sfera a forma di TO e benedice il mondo. Gerusalemme è al centro.

E’ molto particolareggiata e precisa la raffigurazione delle isole britanniche;

a destra ci sono molti mostri che derivano da Isidoro di Siviglia, mentre la realtà del ‘200 emerge dalle città moderne di Parigi, Lione, Barcellona, Colonia, Londra, e nei riferimenti alle crociate, con Damietta, conquistata nel 1249

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Mappa Mundi di Hereford, cm. 158 x 133. (XIII sec.)

E’ la più grande sopravvissuta di età medievale e unisce la dimensione dell’eterno di Dio e spazio e tempo umani, elementi simbolici e realistici.

In alto c’è il Giudizio Universale, con salvati a sinistra e dannati a destra; la Madonna prega per l’umanità.

In basso a destra un cacciatore si allontana guardando malinconicamente il mondo terreno.

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• La carta del mondo è sostenuta da quattro lacci con le lettere MORS.

• Al centro c'è Gerusalemme sormontata da un’ immagine della crocifissione, i nomi dei luoghi rievocano i quattro imperi della storia umana, i viaggi degli apostoli e le vie dei pellegrinaggi, ma anche storie mitologiche, come quella del Vello d'Oro.

• Sono raffigurati e nominati precisamente anche Alessandria col suo faro, il delta del Nilo con le Piramidi, il Mar Rosso, l'India col fiume Gange e il Paradiso Terrestre in alto, a Est.

• L'immagine dell'Inghilterra e del Galles contiene rappresentazioni della Lincoln Cathedral e dei castelli gallesi costruiti di recente per Edoardo I. Inoltre sono rappresentate le rotte commerciali contemporanee.

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sciapoda Paradiso terrestre: la tentazione e la cacciata di Adamo ed Eva

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Particolare della mappa di Hereford

cinocefali

Cacciata di Adamo ed Eva

La tentazione

Antipode?

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Mappa di Hereford, particolare: grifone, soldati

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Mappamondo di Giovanni Leardo, 1448

• Anche questa è una raffigurazione simbolica del mondo, ma presenta alcuni tratti moderni, ad esempio la forma del Mediterraneo e dell'Europa orientale è stata ricavata da portolani, certi nomi derivano dalla Geografia di Tolomeo (il testo fu tradotto in latino all’inizio del XV sec. e stampato fin dal 1470 con mappe) e in alcuni particolari dell'Asia si vede l'influenza di Marco Polo.

• Attorno al mondo c'è un calendario degli anni 1448-1494, con la possibilità di calcolare il giorno di Pasqua.

• Gerusalemme continua ad essere posizionata al centro del mondo, a Nord e a Sud vediamo due zone colorate di rosso e definite inabitabili perchè rispettivamente troppo fredda e troppo calda.

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Alla metà del '300 (all'epoca dei planisferi di Saint Denis e di quello di Andrea Bianco) risale il meraviglioso Atlante Catalano. Il mediterraneo è disegnato in modo abbastanza corretto mentre l'Asia ha ancora l'aspetto fantasioso tipico dei mappamondi del vecchio tipo a T. ( non presente nell’immagine, la carta comprende altre pagine)

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Carta di Enrico Martello (cartografo di origine tedesca, attivo a Firenze

negli anni1489-96).

Integra le nuove informazioni sulla conformazione dell’Africa apportate dai viaggi dei navigatori portoghesi.

La visione del mondo comincia a prendere tratti più realistici.

Questa carta (insieme al mappamondo di Fra’ Mauro del 1459-60 e al globo di Martin Behaim) fu consultata da Cristoforo Colombo.

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Carte nautiche & c

I mappamondi medievali che abbiamo visto non erano realizzati da navigatori o da cartografi ma quasi sempre da monaci, all'interno delle Abbazie, per scopi simbolici e religiosi, non pratici. Rappresentavano un mondo spirituale, basato sulle Sacre Scritture e sugli insegnamenti della Chiesa, quindi ciò che ritenevano la realtà della fede e non quella geografica.

Ma esistevano anche carte nautiche di uso pratico.

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Portolano CG.A.5.b (Maiorca, 1450-1460 ca.) 61×90 cm

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• Il portolano è una carta nautica medievale, dotata di una ricca toponomastica dei luoghi costieri per l’impiego abituale da parte dei naviganti. A causa della conservazione arrotolata della pergamena e del reiterato uso sulle navi, le carte da navigar sono alquanto rare e non sempre in buono stato o integre.

• Questa rappresenta il bacino del Mediterraneo e l’Atlantico dalla Norvegia al Marocco. Verosimilmente era una vera e propria carta destinata all’uso diretto dei marinai.

• Sono evidenziate le città di Barcellona, Valencia, Santiago de Compostela, Granada, Venezia e Genova.

• Ai pochi simboli del paesaggio naturale fanno da riscontro i più numerosi segni di quello antropico con frequenti bandiere, scudi e città.

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Carta di Piri Reis 1513 ca

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Pellegrini verso Roma (Sutri, affresco).

2. Muoversi nello spazio: il pellegrinaggio

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Part. della Tabula Peutingeriana usata dai pellegrini per raggiungere Roma e Gerusalemme.

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Da Londra a Roma, Santiago e Gerusalemme

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Nella figura a sin. Sant’Eldrado riceve le insegne di pellegrino; a destra pellegrino con il simbolo della conchiglia.

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Pellegrini arrivano a Gerusalemme. A destra la raffigurazione del Santo Sepolcro

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Pellegrini a Roma durante il Giubileo del 1300

Immagini tratte da http://www.oocities.org/athens/olympus/5406/romegiu.html

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3.I labirinti nelle cattedrali

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Cattedrale di Chartres

Il grande labirinto circolare occupa in larghezza tutta la navata centrale.

Il labirinto, uno dei pochi rimasti sui pavimenti delle cattedrali europee, è lungo 261,50 metri e ha un diametro di 12,885 metri, esattamente un decimo della lunghezza totale dell’edificio.

Nel Medioevo veniva chiamato la “strada di Gerusalemme” o la “lieue”, la lega, corrispondente a circa quattro chilometri.

I fedeli, secondo la tradizione popolare, lo percorrevano infatti in ginocchio più o meno in un’ora, lo stesso tempo necessario per percorrere a piedi una lega.

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Anche la Cattedrale di Reims

aveva sul pavimento un labirinto simile, ma a pianta ottagonale (1286)

Venne distrutto nel 1779 dal canonico Jacquemart, “Perché gli dava fastidio – scrive Umberto Eco – l’uso giocoso che ne facevano i bambini i quali, durante le funzioni sacre, cercavano di seguirne gli intrichi, per fini evidentemente perversi”.

Nel disegno ai lati del labirinto ci sono quattro personaggi che rappresentano i quattro architetti della cattedrale.

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4. Misurare lo spazio

• Questa mappa rappresenta i possedimenti del Monastero di S.Maria di Aquileia, verso la fine del 1600. Pare sia copia di una carta precedente forse degli inizi del Quattrocento.

• Non indica i paesi nella loro reale posizione geografica, ma rappresenta gli edifici più importanti delle località, i boschi e i corsi d'acqua che la attraversano.

• Nell’alto medioevo si descrivevano i confini dei terreni indicando piante, cespugli, ruscelli.

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• Nella misura dello spazio si usava il corpo umano, il suo movimento e la sua capacità di influire sulla materia

misurazione dello spazio antropomorfa.

• Le misure dell’appezzamento da arare erano il journal e il morgen: l’area che si poteva ararae in un giorno, che variava da luogo a luogo.

• Il percorso era misurato in passi (da qui foot) o in giornate di marcia.

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• Nei documenti del tempo per descrivere la grandezza di un possedimento si indicava il reddito che se ne poteva ricavare, o il numero di buoi o di aratri necessari per ararlo, o la quantità di semenza.

• Ogni misura agraria medievale è concreta, legata ad un determinato appezzamento e alla sua coltivazione.

• Imprecisione, approssimazione.

• Vedi anche atteggiamento verso il numero: non una misura di conto, ma una manifestazione dell’armonia divina

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5. Le categorie spaziali

• Est e Ovest

• Nord e Sud

• Alto e basso

• Destra e sinistra assumono nel medioevo significati simbolici.

Le chiese romaniche sono orientate a Est, perché è da oriente che sorge il sole, simbolo di Dio.

Chiesa romanica di S. Giovanni di Cortazzone

EST

OVEST

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Interno della chiesa di San Lorenzo di Montiglio Monferrato

NORD SUD

Per la stessa ragione è a nord-ovest che viene posto il fonte battesimale nelle chiese;

spesso sono situati nella navata nord i capitelli con le raffigurazioni di esseri ibridi o mostruosi, simbolo del male.

EST

OVEST

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Livre des septes ages du monde XV (1460), mm. 460 x 300.

Tipica decorazione dell'Atelier di Jacquemart Pilavaine (foglie d'acanto e fiori stilizzati).

• Stile definito "naturalismo mistico": specchio dell'universo, guardato con occhio meravigliato.

• Il mondo è dominato dai cerchi planetari che circondano Dio Padre: la miniatura evidenzia i significati simbolici di alto (rimanda al Cielo) e basso (alla Terra)

ALTO - BASSO

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SINISTRA - DESTRA

Già per gli antichi la sinistra aveva un significato negativo (per es. il volo verso sinistra degli uccelli).

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6. Il cosmo dantesco

Cosmo aristotelico - tolemaico

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Nella Divina Commedia Dante adotta la visione aristotelico-tolemaica del cosmo, che San Tommaso aveva adattato al pensiero cristiano. Nel grafico a fianco sono raffigurati i nove cieli e le nove intelligenze angeliche che presiedono al loro movimento: angeli, arcangeli, principati, potestà, virtù, dominazioni, troni, cherubini, serafini. Il decimo cielo è l’Empireo.