LA COMUNITÀ RACCONTA - Oratorio di Castelletto …La Comunità Racconta - n. 2/2016 La Porta Santa...

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Periodico di vita Parrocchiale di Castelletto n. 2 - Maggio 2016 Anno Santo della Misericordia - dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016 Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano LA COMUNITÀ RACCONTA

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Anno Santo della Misericordia - dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano

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pagina3 La voce del Parroco4 La Santa Porta Santa della Basilica di San Pietro6 Il Papa in Messico7 Pasqua 2016 discorso Urbi et Orbi - Il Papa a Lesbo8 Pellegrinaggi a Roma11 Cronaca Parrocchiale - Quaresima12 Cronaca Parrocchiale - Settimana Santa - Quarantore13 Inserto Speciale - Mons. Giovanni Barchi17 Consigli per la Confessione18 Oratorio: carnevale, giovedì grasso, festa della donna20 Gruppo sportivo - USO Castelletto21 Compleanni - Grest - Soggiorni al mare - GMG 201622 Educatori non si nasce: si diventa23 Anniversari di Santi24 25° Sedes Sapientiae25 Felicitazioni e Auguri26 Anagrafe: Battesimi e Defunti27 Offerte - Opere di Misericordia per Cesar Onlus28 Calendario

Sommario

in questo numero

ParrocchiaTrasfigurazione di Nostro Signore

Parroco: Don Gianluca LodaTelefono abitazione: 030-907915Telefono cellulare: 333-2332854Posta elettronica: [email protected]: Vacat...Sito internet: www.parrocchiacastelletto.itCuratori del sito: Domenico Pinardi e Luigi D’UrsoRicevono all’indirizzo: [email protected]

In copertinaNel cuore del Giubileo ecco la principale Porta Santa, quella della Basilica di San Pietro in Vaticano, realizzata dallo scultore Vico Consorti per volontà del Ven. Papa Pio XII, per l’Anno Santo del 1950. Si vede sicuramente meglio qui che dal vero, soprattutto se vi trovate ad attraversarla in occasio-ne di grandi eventi, come è capita-to a noi il 9 aprile scorso.

Futura unità pastorale di Leno

Orari Sante Messecosto copia € 4,50 circa - Offerta libera

LA COMUNITÀRACCONTA Periodico di vita

Parrocchiale di Castelletto

Editore: Parrocchia della Trasfigurazione di Nostro SignoreLegale Rappresentante: Don Gianluca LodaSede Legale:Piazza Giovanni Paolo II, 2 - 25024 Castelletto di Leno (Bs)Cod. Fisc. 97004190175 - P. Iva 03385840982Registrato: presso il Tribunale di Brescia il 28 Maggio 2013al n. 12/2013 del registro stampaFotografie: Editrice Palumbi, don Gianluca, Ferranti Giulio e Maggioni AlessandraElaborazione grafica: don Gianluca e Loretta PinziStampa: Litografia Pinzi - Leno

CastellettoPrefestiva: ore 18,30Festive: ore 8,00 (sospesa in gennaio e febbraio) - 10,30 18,30 (sospesa in luglio e agosto)Vespri e Benedizione: ore 15,00Feriali: Abitualmente ore 8,30 da lunedì a venerdì, tranne il mercoledì ore 18,00.

Leno - Chiesa ParrocchialePrefestiva: ore 18,30Festive: ore 7,30 - 9,00 - 9,15 (ospedale) - 10,00 - 11,00 - 18,30

NB: da giugno a settembre le Messe delle 10 e delle 11sono inglobate nell’unica Messa delle ore 10,30

Feriali: ore 8,00 - 9,30 (sospesa in luglio e agosto) - 18,30

Porzano MilzanelloFeriali: ore 18,00 Prefestiva: ore 18,00Prefestiva: ore 18,00 Festiva: ore 10,00Festive: ore 8,00 - 10,30 - 18,30 (sospesa in luglio e agosto)

Preghiera di abbandonoPadre mio,

io mi abbandono a te,fa di me ciò che ti piace.

Qualunque cosa tu faccia di meti ringrazio.

Sono pronto a tutto, accetto tutto.La tua volontà si compia in me,

in tutte le tue creature.Non desidero altro, mio Dio.

Affido l’anima mia alle tue mani.Te la dono mio Dio,

con tutto l’amore del mio cuore,perché ti amo,

ed è un bisogno del mio amoredi donarmi,

di pormi nelle tue manisenza riserve

con infinita fiducia,perché Tu sei mio Padre.Beato Charles de Foucauld(martirizzato in Algeria il 1° dicembre 1916)

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Anno Santo della Misericordia - dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano

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3La Comunità Racconta - n. 2/2016

La voce del Parroco

Sante Messe estive al Cimiterodal 15 giugno al 14 settembre 2016

lunedì e mercoledì - ore 20A partire dal 15 giugno abitualmente celebreremo due Sante Messe settimanali al cimitero fino al 14 settembre, alle ore 20, il lunedì e il mercoledì. In caso di assenza del Parroco le stesse Messe vengono sospese. Controllare sempre il calendario settimanale!Mezz’ora prima si recita il Rosario con i presenti.A motivo del 50° anniversario di morte del compianto Arciprete Mons. Giovanni Barchi, che ricorderemo l’8 settembre prossimo, in ogni Santa Messa verrà presentato un breve profilo di uno dei sacerdoti che sono passati da Castelletto come Arcipreti o Curati, o che a Castelletto hanno avuto i loro natali.

Campaniletto del nostro CimiteroPer chi suona la campana...

Carissimi fedeli,con la primavera arriva la bella stagione; nella liturgia continuiamo a celebrare la letizia pasquale; abbiamo davanti il mese di maggio, che è dedicato alla devozione mariana in generale e al Rosario in particolare. Per la nostra comunità si appressano momenti parti-colarmente significativi ed importanti: ► la Festa Patronale di Santa Restituta il 17

maggio; ► la celebrazione delle Cresime e Prime Comu-

nioni il 22 maggio; ► la festa dell’Ausiliatrice, Titolare del Santuario

di Squadretto, il 24 maggio ► ed il Corpus Domini il 29 maggio.Sarebbe superfluo raccomandarne a tutti una parte-cipazione attiva e collaborativa, perché la nostra fede ne riesca rinvigorita e fervorosa.Si apre in giugno l’estate: ► in oratorio il torneo di calcio, nel campo che si

sta preparando a nuovo;► la tredicina di Sant’Antonio tutte le sere in

Chiesa alle ore 20 dal 1° al 13 giugno, compresi il sabato e la domenica (viene proposta quest’anno per la prima volta);

► le Messe feriali al Cimitero in edizione raddop-piata per tre mesi, ricordando alcune figure di Sacerdoti defunti.

Per chi vuole… non ne manca!Chiuderanno le scuole ed i catechismi; la fede resta

e con essa la partecipazione alla S. Messa almeno domenicale e festiva, nonché la preghiera quoti-diana, personale e familiare, anche nei luoghi di villeggiatura e di vacanza. Sono alcune piccole “cartine di tornasole”, che serviranno come veri-fica della fede personale e di quella della propria famiglia.L’augurio più bello che rivolgo a tutti voi, parroc-chiani e lettori del bollettino parrocchiale, è che il tempo che ci sta davanti sia “kairòs” ossia tempo propizio per un abbondante raccolto del Signore, specialmente in quest’estate dell’Anno Santo, dove numerose porte della Misericordia sono aperte ogni giorno in tutto il mondo, vicine e lontane, per acco-gliere tutti, nessuno escluso!

Don Gianluca Loda

L’Arciprete col carissimo amico don Saverio Mori - Assisi

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La seconda formella della Porta Santa raffigura i progenitori nel momento in cui vengono scacciati dal Paradiso terrestre. Adamo, curvo sotto il peso della colpa, è proteso in avanti, quasi in procinto di cadere. Infatti, l’immagine di Dio impressa nel suo cuore è caduta nella polvere.Eva, la prima donna, nasconde per vergogna il suo volto. È un volto rigato di lacrime: lo copre con il braccio con cui ha staccato il frutto dell’albero. Eva ha ascoltato la voce del serpente che le parlava in modo ambiguo; ha creduto al serpente che mentiva e proponeva un perfido inganno. E ha dato al suo uomo il frutto proibito. Eva, pertanto, è stata la causa della morte. Per questo la tristezza l’accom-pagna.È ancora una donna che ha riparato il primo peccato,

dando alla luce il Salvatore. Per questo, Sant’Ambrogio si esprime così: “Avvi-cinati, Eva, che ora hai nome Maria.” (S. Ambrogio, De Institutions Virginis, C.V). Lo sguardo della storia è rivolto verso Maria. E, all’orizzonte, si intra-vede la nuova Eva: Maria! All’orgoglio del primo peccato si contrappone il “Sì” pronto e umile pronunciato nella piccola casa di Nazareth dalla donna più obbediente di tutta la storia.

La prima formella della Porta Santa presenta, in basso a sinistra, l’albero del bene e del male: attorcigliato ad esso è il serpente tentatore, che ha suggerito alla donna la disobbedienza a Dio. E la donna “vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi” (Gen 3,6-7).Bella conquista! Il peccato sembra una vittoria e invece è un fallimento, sembra il vertice della libertà e invece è l’abisso della schiavitù, sembra che conduca alla felicità e invece sfocia nell’a-marezza. Quando l’uomo si stacca da Dio, perde il punto di sostegno, abbandona la sorgente della gioia e si trova in bocca l’acqua putrida di una pozzanghera. Anche gli animali sono raffigurati

in una fuga di terrore: da questo momento in poi si svegliano in essi istinti selvaggi; non più amici degli uomini, sono pronti a scatenare contro di essi la propria ferocia...Però una cosa è certa: il peccato allontana l’uomo da Dio... ma Dio resta Padre: per questo è ancora possibile la speranza.

Giubileo della Misericordia

La Comunità Racconta - n. 2/2016

La Porta Santadella Basilica di San Pietro

Il Card. ANGELO COMASTRI, nato a Sorano (Grosseto) nel 1943, è stato parroco a Porto S. Stefano per 11 anni. Nel 1990 viene nomi-nato Vescovo di Massa Marittima - Piombino. Dal 1996 al 2005 è stato Arcivescovo Delegato Ponti-ficio per il Santuario di Loreto. Il 5 febbraio 2005, il Santo Padre Giovanni Paolo II lo nomina suo Vicario per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di S. Pietro. Nel 2006 Benedetto XVI lo invita a preparare i testi per la Via Crucis al Colosseo. Il 31 ottobre dello stesso anno, lo nomina Arci-prete della Basilica di S. Pietro e il 24 novembre 2007 lo inserisce nel Collegio dei Cardinali. È autore di numerosi testi di spiritualità.

Attraversare la Porta Santa significa: “Voglio incontrare il Signore, voglio fare un passo verso di Lui”. Ma qual è il primo passo da compiere? Il primo passo indispensabile è riconoscerci peccatori, riconoscere che abbiamo preso tanti abbagli, ci siamo attaccati agli idoli, cioè a falsi dèi, a false sicurezze, che, prima o poi, ci deludono e lasciano l’amaro in bocca. Tutti abbiamo qualche falso dio nel cassetto del cuore.Si presentano qui di seguito sei delle sedici formelle commentate da Sua Eminenza, con l’invito ad acquistare il libro per completarne la medita-zione; non sarà tempo perso!

Emisit Eum Dominus DEusDE ParaDiso EDEn

Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden

(Gen 3,23)

Quod Heva TrisTis absTuliT

Ciò che l’infeliceEva ci tolse

Angelo ComastriPellegrinaggio spiritualeattraverso la Porta Santadella Basilica di San PietroEdizione Palumbi - 2016pag. 80 - € 5,00

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La sesta formella è un’incan-tevole rappresentazione della parabola della pecora smar-rita. La pecora, chi rappre-senta? Noi! Noi che siamo scappati dalle braccia di Dio e ci siamo trovati impigliati nei rovi spinosi e pungenti dell’orgoglio e dell’egoismo. Una scena sempre dramma-ticamente attuale! E chi è il pastore che tende la mano per sollevare la pecora dal burrone in cui è stoltamente caduta? Il Pastore è Gesù! Le sue braccia distese anti-cipano il gesto della croci-

fissione. Infatti è sulla Croce che Gesù ha aggredito il nostro peccato e l’ha vinto con l’amore: l’amore, infatti, è la vera forza di Dio ed è l’unica forza capace di vincere il male. “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce” (Sal. 22).

L’ottava formella dipinge con il bronzo, l’emozione di un uomo paralizzato, che mosse i primi passi solleci-tato da un ordine inatteso di Gesù: “Prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua!” (Mt 9,6).Ma, prima di offrire la guari-gione del corpo, Gesù vede nel cuore dell’uomo paraliz-zato un groviglio di peccati insieme ad un barlume di fiducia e di pentimento. Per questo gli dice: “Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati!” (Mt 9,2). La gente è sorpresa e arriva a

pensare l’assurdo: “Costui bestemmia!” (Mt 9,3). Ma, affinché fosse chiaro a tutti che Gesù è la mano tesa di Dio per tirarci fuori dal peccato, Gesù compie il miracolo della guarigione del paralitico. Ma il vero miracolo è il perdono, la vera guarigione è l’anima lavata nell’acqua della Misericordia inesauribile di Dio...

Giubileo della Misericordia

La Comunità Racconta - n. 2/2016

«Penso a quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa,in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole (...).

Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o parte-cipando alla Santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comu-nicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare.»

Papa Francesco - Lettera del 1° settembre 2015

Nella terza formella, dopo la tragedia del peccato, Dio reagisce con un impeto di Miseri-cordia di cui Lui solo è capace. La Bibbia ci racconta: “Dio disse al serpente: porrò inimi-cizia tra te e la donna, tra la tua discendenza e la sua discendenza: questa ti schiaccerà il capo mentre tu le insidierai il calcagno.” (Gen 3,15).Queste meravigliose parole di Dio hanno il loro compimento nell’Annunciazione dell’An-gelo Gabriele a Maria. In quel momento, nel sì di Maria, si interruppe la catena dei nostri no. E nell’umiltà e nell’ubbidienza di Maria, Dio trovò la porta per rientrare nella storia dalla quale l’orgoglio umano aveva tentato di escluderlo. La scena raffigurata nella Porta Santa è delicatissima: Maria ha gli occhi chiusi per esprimere fiducia e abbandono totale, mentre il passo delicato dell’Angelo (nella quarta formella) sembra riportare la storia umana alla bellezza dell’inizio. Il momento è intensissimo. Con questo sì inizia la storia del ritorno dell’umanità a Dio: una storia ancora in svolgimento e nella quale anche noi siamo coinvolti.

La quattordicesima formella della Porta Santa ci porta nel Cenacolo: gli apostoli sono riuniti in preghiera e in attesa, ma hanno nel cuore tanta paura..., perché la luce del Risorto non ha ancora illuminato il senso della Croce svelando l’amore che racchiude e che trasmette.È il giorno di Pasqua, ma il cuore degli apostoli è ancora al Venerdì Santo: e questo ritardo può sempre riaccadere, può sempre ripetersi. Gesù entra nel cenacolo a porte chiuse: ormai è il Signore, è il Vincitore, è il Risorto... che attraversa tutta la storia e tutte le pareti del tempo. E dice agli Apostoli: “Ricevete lo Spirito Santo! A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”. (Gv 19,22-23). La Chiesa non è la casa degli eroi: la Chiesa è la casa dei peccatori che continuamente hanno bisogno di perdono. Ma, attenti bene! Il perdono di Dio entra soltanto attraverso la porta del pentimento e, di conse-guenza, attraverso la porta del cambiamento di vita. Se non c’è pentimento, non c’è perdono dei peccati: è evidente!

Tu reddis almo Germine

Ce lo restituisci nel tuo Figlio

salvarE QuoD PEriErat

È venuto infatti il Figlio dell’uomo a salvareciò che era perduto

(Mt 18,11)

Tolle GrabaTum Tuum

eT ambula

Prendi il tuo lettuccioe cammina - (Mc 2,9)

accipiTe spiriTum sancTum

Ricevete lo Spirito Santo (Gv 20,22)

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6 La Comunità Racconta - n. 2/2016

Santo Padre

Il Papa, Missionario di misericordia e di paceIn Messico nei giorni dal 12 al 18 febbraio 2016

Nel bollettino precedente, affidandoci a fonti non verificate, s’erano forniti dei numeri esorbitanti sugli scomparsi. Il dato va rettificato, in quanto, durante il Governo di Felipe Calderon, dal 2006 al 2012, si calcola che siano state almeno 27 mila le persone scomparse e non più ritrovate (= i desapa-recìdos), specialmente ragazzi, giovani, maschi e di ceto medio-basso. Il viaggio di Francesco in Messico è iniziato con una sosta previa a Cuba, all’aeroporto inter-continentale de L’Avana, in cui ha incontrato il Patriarca Ortodosso della Chiesa Russa Kirill e col quale ha firmato una dichiarazione congiunta in 30 punti condivisi. Iniziando dalla Capitale Fede-rale Città del Messico, il Santo Padre ha seguito un programma intenso, che si è svolto in pochi giorni: Messa al Santuario della Madonna di Guadalupe, Messa con le comunità indigene del Chiapas a San Cristobal de Las Casas, incontro con le famiglie a Tuxtla Gutierrez. Infine le ultime due giornate ricche di incontri a Morelia e a Ciudad Juárez, città della California messicana, ai confini con gli Stati Uniti.

Da quasi mille anni si aspettava un incontro tra il Papa ed il Patriarca della Chiesa Ortodossa di Mosca. A Cuba, quello che sembrava inimmagina-bile fino a poco tempo fa, è avvenuto. La dichiarazione congiunta si snoda, agile, in 30 punti: persecuzione dei cristiani, terrorismo, seco-larismo, migranti, famiglia, vita umana, manipola-zioni della vita umana… sono i principali argomenti condivisi. Mentre in Italia passava al Senato la famigerata legge sulle unioni civili, al n° 20 della dichiara-zione il Papa e Kirill ribadiscono che:“La famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e di una donna…Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione…”L’incontro tra Francesco e Kirill è sicuramente un preludio positivo in vista del Concilio Pan-Orto-dosso programmato a Creta dal 16 al 27 giugno 2016 e benedetto da Gennadios, Metropolita orto-dosso d’Italia e Malta, che elogia il Patriarca Barto-lomeo di Costatinopoli per averlo convocato.Questa iniziativa segna un tempo di rinnovamento e progresso nell’ortodossia mondiale verso l’unità.

Dgl

Kirill e Francesco - Storico incontro a Cubaall’aeroporto internazionale de L’Avana il 12 febbraio

Il Papa con un tipico sombrero messicano

Ecco un breve estratto del discorsodall’incontro con le famiglie:

“Oggi vediamo e viviamo su diversi fronti come la famiglia venga indebolita, come viene messa in discussione. Come si crede che essa sia un modello ormai superato e incapace di trovare posto all’interno delle nostre società che, sotto il pretesto della modernità, sempre più favoriscono un sistema basato sul modello dell’isolamento. E si insinuano nelle nostre società - che si dicono società libere, democratiche, sovrane - si insi-nuano colonizzazioni ideologiche che le distrug-gono, e finiamo per essere colonie di ideologie distruttrici della famiglia, del nucleo della fami-glia, che è la base di ogni sana società… L’amore non è facile, non è facile, no, ma è la cosa più bella che un uomo e una donna possono darsi a vicenda, il vero amore, per tutta la vita…”Lunedì 15 febbraio 2016 - Stadio “Víctor Manuel Reyna”

Tuxtla Gutiérrez (capitale del Chiapas)

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7La Comunità Racconta - n. 2/2016

Santo Padre

CanonizzazioniNel Concistoro per alcuni Decreti di Canonizza-zione (15 marzo 2016), il Santo Padre ha confer-mato la notizia che il prossimo 4 settembre 2016 la Beata Teresa di Calcutta, Santa della Mise-ricordia, verrà Canonizzata. Il 16 ottobre sarà la volta di un ragazzo messicano di soli 14 anni, il Beato Jose Luis Sanchez del Rio, martire della persecuzione durante la guerra “cristera”.

Jorge Mario BergoglioL’amore prima del mondoPapa Francesco scrive ai bambiniRizzoli - 2016pag. 80 - € 17,00Padre Antonio Spadaro, Direttore de “La Civiltà

Cattolica” si è incontrato con il Papa, al quale ha consegnato alcune lettere e disegni con do-mande di bambini provenienti da tutto il mondo. La pubblicazione, molto agile, anche se un po’ costosa, presenta le risposte di Francesco, che dialoga coi piccoli e risponde loro con semplici-tà e profondità.

B. Madre Teresa di Calcutta

B. Jose LuisSanchez del Rio

Pasqua 2016 - 27 marzo - ore 12 Estratto dal Discorso Urbi et Orbi

“... Il Signore Gesù, nostra Pace (Ef 2,14), che risor-gendo ha vinto il male e il peccato, stimoli in questa festa di Pasqua la nostra vicinanza alle vittime del terrorismo, forma cieca ed efferata di violenza che non cessa di spargere sangue innocente in diverse parti del mondo, come è avvenuto nei recenti atten-tati in Belgio, Turchia, Nigeria, Ciad, Camerun, Costa d’Avorio e Iraq; volga a buon esito i fermenti di speranza e le prospettive di pace dell’Africa; penso in particolare al Burundi, al Mozambico, alla Repubblica Democratica del Congo e al Sud Sudan, segnati da tensioni politiche e sociali.Con le armi dell’amore, Dio ha sconfitto l’egoismo e la morte; il suo Figlio Gesù è la porta della mise-ricordia spalancata per tutti. Il suo messaggio pasquale si proietti sempre più sul popolo vene-zuelano nelle difficili condizioni in cui si trova a vivere e su quanti hanno in mano i destini del Paese, affinché si possa lavorare in vista del bene comune, cercando spazi di dialogo e collaborazione con tutti. Ovunque ci si adoperi per favorire la cultura dell’in-contro, la giustizia e il rispetto reciproco, che soli possono garantire il benessere spirituale e materiale dei cittadini...”.

Francesco a LesboNella sintetica lettura delle principali sofferenze mondiali fatta dal Papa il mattino di Pasqua, s’inse-risce la Visita fortemente desiderata e compiuta il 16 aprile nell’isola greca di Lesbo, principale snodo di migliaia di profughi e migranti che cercano una via di fuga dal Medio Oriente verso l’Europa: popoli interi terrorizzati dalla furia di un estremismo religioso sempre più violento e disumano ed in balìa di mercanti di essere umani senza scrupoli, che si arricchiscono approfitando della loro disperazione. Bartolomeo di Costantinopoli, Francesco e Ieronymos

di Atene firmano una dichiarazione congiunta

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“Cari fratelli e sorelle, Buongiorno!… Siate delle centrali di misericordia sempre aperte, che con la potenza umile della preghiera provvedano alla luce di Dio… La preghiera è una vera e propria missione, che porta il fuoco dell’amore all’intera umanità. Padre Pio disse che la preghiera è una forza che muove il mondo, una chiave che apre il cuore di Dio…”Dopo un’intensa mattina e l’incontro con il nostro amico Centus, ci siamo rifocillati davanti ad una tavo-lata con i nostri prodotti bresciani (da sempre i più buoni) e torte a non finire.Ecco alcuni nostri pensieri…“La semplicità e l’umanità con la quale Papa Fran-cesco parla non può non toccare il cuore nemmeno a quelli più lontani da Gesù. Per questo ogni persona porta a casa una ricchezza interiore grande e noi che lo abbiamo sentito ne diamo testimonianza. Grazie Santo Padre.” (Mirella)“Il momento più emozionante è stato quando Fran-cesco ci ha chiesto di recitare con lui il Padre nostro. In quel momento le 80mila persone si sono unite in un’unica voce”. (Alessandra)“Una giornata fantastica con tantissime emozioni che ti prendono il cuore e ti arricchiscono l’anima con tanta gioia”. (Raffaella)L’incontro con il Santo Padre risuona ancora nei nostri cuori. Le sue parole ci guidano e rinforzano il nostro cammino di fede. Alessandra Maggioni

Pellegrinaggi a Roma

La Comunità Racconta - n. 2/2016

Stefano e Sabri a Roma ci mandano questo selfie

Vivai di fede, focolai d’amoreNon è un caso che io abbia scelto questo titolo, perché è proprio così che Padre Pio definiva i gruppi di preghiera.Nella notte tra il 5 e il 6 febbraio il nostro gruppo di preghiera è partito per un pellegrinaggio diverso da tutti gli altri, era la prima volta, infatti, che Papa Fran-cesco chiamava a sé tutti i fedeli dell’amato frate di Pietrelcina. Dopo l’invito del Santo Padre, non è servito molto tempo che la lista dei partecipanti ha raggiunto il numero massimo e una volta arrivati i biglietti e soprattutto il gran giorno, siamo partiti.Arrivati nella Città Eterna intorno alle 7 del mattino, l’entusiasmo cresceva sempre di più a mano a mano che percorrevamo la strada (e la coda) per raggiungere la piazza. Una volta lì non eravamo solo noi 50 soiani e lenesi, ma altre 80 mila persone; potete immaginare l’emozione! Dopo aver ascoltato le bellissime parole e i pensieri di Padre Raniero Cantalamessa, che ha conosciuto Padre Pio, non ci rimaneva che preparare i nostri foulard fucsia pronti da sventolare per farci riconoscere da Papa Francesco. Tutti in punta di piedi e con il naso all’insù per vedere un suo sorriso e ricevere il suo saluto. Una volta saliti i gradini della basilica e dopo averci nuovamente dato il benvenuto, il Papa ci ha incantato con un bellissimo e riflessivo discorso che non poteva che iniziare così:

Le urne di San Pio e San Leopoldonella Basilica di San Pietro dal 3 all’11 febbraio 2016

Gruppi di Padre Pio di Castelletto e di Leno

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Pronti? Si parte! Giovedì 7 aprile, ore 6; si parte per il pellegrinaggio diocesano. Prima tappa: Lucca. Qui si ritrovano i gruppi della Diocesi per assistere alla S. Messa in Duomo presieduta dal vescovo Monari e concelebrata dai sacerdoti. Dopo un momento di preghiera davanti al miracoloso Volto Santo di Gesù, nel pomeriggio, una visita alla città seguita dalla catechesi del Vescovo sul tema della Misericordia.Venerdì 8 aprile si riparte alla volta di Assisi. Meta: la Basilica di S. Maria degli Angeli, dove, in occa-sione della celebrazione della S. Messa presieduta dal vescovo, ci viene data la possibilità di ammirare la Porziuncola e, nel pomeriggio, di partecipare alla Liturgia Penitenziale ed entrando in essa, dove 800 anni fa, nel 1216, San Francesco ottenne il Perdon d’Assisi.Sabato 9 aprile, prima delle 8 siamo in Piazza S. Pietro per assistere all’u-dienza del Papa insieme ad altri mille bresciani equipaggiati con un cappel-lino rosso quale segno distintivo per

farsi riconoscere dal Santo Padre fra migliaia di altri pellegrini. L’attesa è lunga e il nostro gruppetto soiano, in compagnia del Parroco don Gianluca, si fa largo tra la folla riuscendo ad arrivare vicino alle transenne. Dopo due ore ecco arrivare la papamo-bile. Una di noi dice: “È stato il giorno più emozio-

nante, perché il Papa mi è passato proprio vicino; anche se non sono riuscita a stringergli la mano, l’ho sentito come un Padre. Gli auguro di vivere ancora a lungo, affinché possa portare a termine ogni suo progetto per il bene della Chiesa”. Un’altra signora, commossa, afferma: “Rimarrà sempre nei miei ricordi più cari questo pellegrinaggio con il vescovo Luciano e don Gianluca”. Una terza componente del nostro gruppo: “Confesso che non ero molto convinta di fare questo pelle-grinaggio, ma ora devo dire che mi trovo molto contenta di aver parteci-pato; anzi, è stato tutto molto molto bello ed emozionante. Vedere il Papa passarmi vicino, è stata una gioia

La Comunità Racconta - n. 2/2016

Pellegrinaggi a Roma

Pellegrinaggio Parrocchiale a Lucca, Assisi e Roma7-10 aprile 2016

Lucca - Duomo di San MartinoPorta Santa - Crocifisso - Messa - 7 aprile

Assisi - Basilica di Santa Maria degli Angeli8 aprile - Messa - Liturgia penitenziale

Mons. Luciano saluta Italo,l’Arcivescovo di Lucca

GIUBILEO alla PORZIUNCOLA Basilica di S. Maria degli Angeli

Assisi - 8 aprile

Lucca - Santa Zita nella Chiesa di San Frediano

Lucca - Beata Elena Guerranella Chiesa di Sant’Agostino

Assisi - Reliquie di San Francesconella Cripta della Basilica Inferiore

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speranza, che permette di otte-nere l’indulgenza giubilare, mi ha ricordato che la misericordia del Signore ha sempre la meglio sui nostri peccati. Vedere inoltre tantissime persone di ogni età e nazionalità mi ha fatto pensare che la nostra fede cristiana non potrà finire.A coronamento di tutto ciò abbiamo anche goduto di bei momenti di amicizia. Primo fra tutti il pomeriggio in cui don Jackson, dopo averci raggiunti al bar, ci ha accompagnati presso la Basilica dell’Ara Cæli, dove, insieme agli altri sacerdoti, ha concelebrato col nostro vescovo.Grazie a Papa Francesco per aver indetto l’Anno Santo della Misericordia; grazie al Vescovo Luciano per aver organizzato il pellegrinaggio e averci guidato con le sue riflessioni; grazie a

La Comunità Racconta - n. 2/2016

Pellegrinaggi a Roma

grande, anche perché alla mia età non sono sicura di poter tornare a Roma in occasione di un altro Anno Santo”.Domenica 10 aprile alle ore 9 ci rechiamo presso il Santuario del Divino Amore per la cele-brazione dell’ultima S. Messa. Da qui partiamo nuovamente alla volta di S. Pietro per assistere al Regina Cæli domenicale in compagnia dei chierici Centus e Mark, i quali, desiderosi di rive-derci, hanno approfittato dell’oc-casione per venire a salutarci.Ripensando a questi quattro giorni intensi di catechesi, visite a luoghi sacri e celebrazioni, giungo alla conclusione che questo viaggio è sicuramente stato una preziosa fonte di arricchimento spirituale. In particolare, l’atto di passare la Porta Santa della Basilica Vaticana, opera di perdono e di

Don Gianluca per averci proposto questo viaggio, accompagnato e aiutato a crescere nella fede.

Domenica, Martina,Maria Domenica e Rosa

Rosa, Maria Domenica, Domenica e MartinaChiesa della Divina Misericordia

Roma - in via Sassia

Una Guardia ci accoglie in Piazza

Urna di San Giovanni XXIII

Porta Santa del Divino AmoreBasilica dell’Ara Cæli Il Santo Padre ci passa vicino, vicino

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Festa il mattino del 19 marzo a San Giuseppe, Patrono della Chiesa Univer-sale con pulitura dell’Altare e della Statua, tinteggiatura della nicchia e luci-datura dei candelabri in ottone, a 95 anni di compleanno della statua, benedetta il 19 marzo 1921 dal compianto Arci-prete don Giovanni Barchi.

Cronaca Parrocchiale

La Comunità Racconta - n. 2/2016

Quaresima

Cimitero - Messa della Domenica Lætare - 6 marzo 2016Consegna della 7a opera di Misericordia sprirituale:

pregare Dio per i vivi e per i morti

Quaresima 2016 - Altare Maggiore

Processione al Cimitero - 6 marzo 2016

Anila (prima a sinistra) - Iscrizione al Registro dei catecumeni

Don Gianluca durante la Messa

La sera della 1a domenica di Quaresima, il 14 febbraio, il Vescovo ha iscritto nel Registro dei catecumeni la nostra concittadina Anila, che da alcuni anni si sta preparando a ricevere il Battesimo. Con lei erano presenti gli altri catecumeni adulti della Diocesi (una quindicina) assieme ai catechisti Piera e Luca.

S’è deciso di valorizzare le iniziative abituali della Quaresima: le due Via Crucis in Chiesa nei venerdì (pomeriggio e sera); la Catechesi sul Giubileo (nei 5 mercoledì); l’Adorazione Eucaristica domeni-cale durante i Vespri.Ben partecipata la Processione e la Messa al Cimi-tero nel pomeriggio della 4a domenica Lætare.

Sono state numerose le celebrazioni ed iniziative proposte durante la Quaresima dell’Anno Santo. Terminato il Triduo dei Morti ed il Carnevale, fin dal primo giorno, quello delle Sacre Ceneri, ben partecipato a tutte e tre le celebrazioni previste, la nostra Chiesa si presentava d’aspetto molto sobrio: al centro il Crocifisso, eretto sopra l’Altare Maggiore, con un pavione viola di sfondo a coprire interamente la pala.

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Cronaca Parrocchiale

Veglia Pasquale - Benedizione del fuoco e del cero in Piazza

Venerdì Santo - Processione del Crocifissocon la Reliquia della Santa Croce

Giovedì SantoLavanda dei piedi

Settimana Santa - Quarantore

Giovedì SantoAltare del Sepolcro - Ora Santa

Venerdì Santo - Adoramus te, Christe - Il Crocifisso disteso in presbiterio prima della processione serale

Martedì Santo - S. Messa del mattino durante leSS. Quarantore “ad altare privilegiatum” e Comunioni in

ginocchio alla balaustra durante la Messa

Mark, Centus e Don Jackson

Domenica delle Palme - Benedizione degli Ulivi in Oratorio

Abbiamo iniziato la Settimana Santa con la Benedi-zione degli Ulivi nel cortile dell’Oratorio, con una solenne celebrazione “in Terzo”, domenica 20 marzo.

È stata preziosa la presenza del forestiero don Jackson, Sacer-dote del Kerala (India) studente a Roma, special-mente per il servizio del Confessionale, durante tutta la Settimana Santa.

Suggestiva la celebrazione in Cena Domini, dove il Parroco ha lavato i piedi agli otto ragazzi che comple-teranno l’Iniziazione Cristiana il prossimo 22 maggio.Ben partecipate le celebrazioni del Venerdì Santo e della Veglia Pasquale, col battesimo di una bambina.

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SPECIALE - DON GIOVANNI BARCHI

Mons. Giovanni Barchinel 50° anniversario di morte

1966 - 8 settembre - 2016Rievocazione fatta da

Mons. Giuseppe Treccani(Gambara - 3 agosto 1996)

Quando don Giovanni Barchi divenne parroco a Castelletto di Leno, col solenne ingresso il 21 settembre 1919, trovò una comu-nità ricca di fede, ma modesta a livello culturale. La categoria più istruita era rappresentata da alcuni insegnanti, da un Direttore Didat-tico in pensione e da un Segre-tario Comunale. Allora per noi ragazzi era possibile frequentare solo fino alla quarta elementare. Chi desiderava proseguire doveva recarsi a Leno per la quinta e la sesta. Noi dovevamo raggiun-gere Leno ogni giorno, andata e ritorno, col cavallo di S. Fran-cesco (= cioè a piedi). Pensate: ho fatto per un anno intero 10 chilo-metri al giorno portando la borsa

fatta dalle mani operose della mia mamma, per poter frequentare la quinta elementare, per poi entrare in Seminario a Brescia.Don Barchi si preoccupò molto dei parrocchiani. Con varie ini-ziative pensò subito di creare un gruppo filodrammatico che gli offrisse la possibilità di accostare con frequenza molti giovani. Li preparava con passione e le recite

venivano bene apprezzate dalla gente, che vi partecipava nume-rosa. Vennero poi eseguite diverse operette anche in canto. Scelse come primo locale degli ambienti della Chiesa Parrocchiale che a-dattò allo scopo, finché potè rea-lizzare la costruzione del teatro. Introdusse poi il cinematografo; fu il primo di tutta la zona. Fa-vorì la partecipazione di parecchi giovani alla Scuola Superiore istituita in Pralboino dalla com-pianta signora Elvira, parente di Padre Vincenzo Zasio. Con detta scuola, proseguendo gli studi, si distinsero parecchi giovani e si verificò che nella Parrocchia di Castelletto vi fosse un numero di studenti da superare comunità molto più numerose di abitanti. Don Barchi trascorreva le lunghe serate invernali con parecchi gio-vani che ospitava in casa sua, in-trattenendoli con interessanti let-ture, che i giovani seguivano con molto gradimento. Non mancava di organizzare gite annuali con mete interessanti, anche a scopo culturale. Don Barchi fu un ap-passionato amante della musica; creò una scuola di canto che di-resse costantemente. Numerosi giovani di ambo i sessi si pre-paravano con prove quasi giornaliere ad esecuzioni di alto li-vello. La scuola era formata da una ses-santina di elementi, prestò servizio nelle funzioni liturgiche e offrì alla comunità varie repliche in de-terminate ricorrenze. Le funzioni liturgiche ebbero un posto privi-legiato da parte della scuola di canto. Non si possono dimenti-care esecuzioni molto impegnative a più

voci con musiche di Palestrina, Perosi, Refice, Campodonico, Mendelssohn, Caudana, di can-tate e molto altro. L’assemblea veniva educata al senso del sacro, alla devozione e a saper gustare le varie solennità dell’anno li-turgico. Ricordo in particolare le esecuzioni natalizie, quelle della Settimana Santa, le Quarantore, i Santi Tridui dei Morti. Chi non è digiuno della direzione di scuola di canto sa comprendere quali sa-crifici richieda la preparazione. Tutto il peso di questa gravò sempre su don Barchi. Aveva tra i suoi amici don Giuseppe Schena, valido predicatore.Questi soleva dire: “il cuore di don Barchi è come una barca”. In essa trovavano posto numero-

Don Barchi in moto negli anni Trenta

Don Giovanni Barchi - agosto 1916Soldato all’Ospedale Militare

Scuola Navale di Genova

Don Giovanni, Sacerdote novello, 1913

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SPECIALE - DON GIOVANNI BARCHI

sissimi amici che frequentavano la Parrocchia di Castelletto, con i quali teneva particolari rela-zioni: Mons. Paolo Guerrini, i vari padri della Pace con Padre Giulio Bevilacqua (poi Cardi-nale), il monaco Padre Mauro Maria Santolini di Genova e, come sapete, Don Primo Maz-zolari. Ospitò pure lo scrittore toscano Don Icilio Felici.Padre Vincenzo Zasio, Orato-riano della Pace, di Pralboino, fu uno dei più assidui ospiti. La canonica era sempre aperta all’o-spitalità e chi la godeva ne rima-neva edificato.Il suo predecessore, l’Arciprete Don Giovanni Barbi, aveva costruito e completato nella zona dell’antica Chiesetta di San Vittore una nuova Chiesa Parrocchiale, aperta alle Sacre Funzioni nel 1882, dotata di campanile con cinque campane (benedette nel 1906), casa Cano-nica, casa del curato e un piccolo oratorio. Don Barbi può essere definito il fondatore di Castel-letto. Perché c’era una questione: quei due delle frazioni, Squa-dretto e il Castello, volevano la Chiesa in mezzo a loro. Ma in questo modo tutti gli abitanti delle cascine che si trovavano oltre la strada che da Leno viene a

Gambara (la celebre strada Fran-cesca), sarebbero rimasti molto lontani dalla Chiesa. Allora lui con coraggio costruì la nuova Chiesa Parrocchiale lì, al centro, nella zona dei Fenili e dei Forni. Lì nacque tutta la comunità dove si trova adesso Castelletto.Don Barchi era arrivato a Castel-letto subito dopo la prima Guerra Mondiale, in tempi di estrema povertà, ma pure di fervore e di sviluppo. Con grandi sacrifici abbellì la nuova Chiesa realiz-zando innanzitutto il pavimento in piastrelle di cemento colorato; quindi la impreziosì con otto vetrate istoriate, due delle quali di molto valore, affidandone il bozzetto al pittore Costantino Grondona, che aveva operato anche per le vetrate del Duomo di Milano. La dotò di un nuovo organo a sistema pneumatico tubolare nel 1930, realizzato dalla Ditta Organaria Andrea Nicolini di Crema, il secondo nella Diocesi, ampliando l’antico organo Tonoli. Non mancarono altre opere di rilievo: le statue di San Giuseppe, della Madonna del Rosario, di Santa Teresina... Faceva corona all’altare un Piccolo Clero molto numeroso e che io rimpiango sempre, perché sono stato un ragazzo di quel Piccolo Clero.Oltre alla predicazione ordinaria, che curava personalmente, egli ricorreva a sacerdoti competenti per quella straordinaria.

Don Barchi trascorse così i suoi vent’anni di parrocchiato, fino al 30 aprile 1939. Ha meritato molto presso il Signore e presso la sua comunità, che ha goduto del suo zelo e che considerò la sua presenza come dono. Di questo dono personalmente ho goduto anch’io ed esprimo tutta la mia riconoscenza assieme alla comu-nità di Castelletto.

Mons. Giuseppe Treccani

Don Barchi con la sua prima Topolino verso la fine degli anni ’30

Don Giovanni Barchi nel 1939, congli abiti prelatizi di Vicario Foraneo

I CURATIdi Castelletto

durante il Parrocchiatodi Don Giovanni Barchi

- dal 1919 al 1922 non ci fu nessun curatoDon Giuseppe Miglioli - nativo di Castelletto, era stato ordinato Sacerdote nel 1916; fu curato dal 1922 al 1926.Don Giancarlo Zini - fu curato dal 1926 al 1930Don Giuseppe Nomolli - fu curato dal 1930 al 1932- dal 1932 al 1935 non ci fu nessun curatoDon Luigi Mancini - nativo di Castelletto, fu curato dal 1935 al 1936.- dal 1936 al 1938 non ci fu nessun curatoDon Giuseppe Treccani - fu curato a partire dalla Prima Messa - 3 luglio 1938, conti-nuando come curato con l’Arci-prete Don Giuseppe Bettinazzi fino al 1949.

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SPECIALE - DON GIOVANNI BARCHI

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La profonda amiciziatra Don Giovanni Barchie Don Primo Mazzolari

a cura del maestro Ferruccio MorDon Giovanni Barchi - Don Primo Mazzolari: un binomio inscindi-bile, un’amicizia vera, sincera, mai venuta meno nonostante i loro campi di apostolato fossero tanto distanti e nonostante le turbolente vicende che accompagnarono la loro vita.Don Barchi, nato a Pralboino il 26 febbraio 1888, figlio di Carlo, venne consacrato sacerdote nel 1913 e nell’agosto di quell’anno fu inviato curato a Verolanuova, il paese nativo di Mons. Giacinto Gaggia, in quei giorni Vicario Capitolare (essendo appena morto il 21 maggio 1913 il Vescovo Ordinario Mons. Giacomo Maria Corna Pellegrini Spandre).

Don Mazzolari, nativo di Boschetto di Cremona, classe 1890, era stato ordinato l’anno prima, 1912, proprio a Verolanuova da Mons. Gaggia, allora Vescovo Ausiliare, dove da poco si era trasferita la sua famiglia di agricoltori. È dunque a Verolanuova che i due uomini di Dio s’incon-trarono: collimavano nelle idee, simpatizzarono; subito nacque reci-proca stima. I tempi e le circostanze non agevolarono i loro rapporti, che persistettero comunque solidi. Don Barchi, restando a Verolanuova, aveva modo di incontrare l’amico don Primo solo quando questi ritornava a far visita alla famiglia. Don Primo venne designato curato di Spinadesco, poi a Boschetto, quindi insegnante nel Seminario di Cremona. Nel 1915 li separò ancor di più il conflitto mondiale. Don Barchi era Cappellano Militare a Genova, don Mazzolari fu arruolato come soldato semplice nella Sanità,

poi divenne Cappellano Militare in Francia. Un luttuoso reciproco evento rafforzò la loro amicizia. Moriva in guerra Peppino Mazzo-lari, fratello di don Primo. E toccò a don Barchi comunicargli la tremenda notizia, anzi più che comunicargliela gliela fece capire con l’atteggia-mento, con la maggiore delicatezza possibile, non volendo ferire l’amico con la violenza connessa alla realtà della morte.Un anno dopo toccò a don Primo consolare l’amico nella stessa tragica situazione. Anche lui aveva perso un fratello in guerra. Don Primo lo fece con una lettera, tutt’altro che di circostanza, dalla quale traspare la profonda amicizia che li legava:“Io ti sono vicino come nessuno e le tue lacrime sono le mie lacrime, il tuo patire è il mio patire. La nostra amicizia ha una consacrazione in cielo”.È in quel periodo, agosto 1916, che

Gambara - Cortile della Canonica, ora parte dell’attuale OratorioDon Bettinazzi, Don Barchi e seminaristi di Castelletto

Castelletto - Cortile della Canonica - Gruppo di sacerdoti e seminaristi

NOVELLI SACERDOTIdi Castelletto

nel Parrocchiatodi Don Giovanni Barchi

Don Stefano Tommasoni - ordi-nato il 19 aprile 1924; cantò la sua Prima Messa il dì seguente, giorno di Pasqua.Don Luigi Mancini - che celebrò la sua Prima Messa il 16 giugno 1927.Padre Alfredo Feroldi - del Pontificio Istituto Missioni Estere di Milano (PIME) ordi-nato il 25 maggio 1929 da Mons. Gaggia.Don Giuseppe Facchi - ordi-nato il 6 giugno 1936, che celebrò la Prima Messa il giorno seguente a Sant’Eufemia e venne a Castelletto per la solen-nità di Santa Restituta il 21 giugno 1936.Don Giovanni Colenghi - ordi-nato il 2 gennaio 1938 a Castel-letto da Mons. Tredici, celebrò la sua Prima Messa il 6 gennaio seguente.Don Giuseppe Treccani - ordi-nato a Brescia il 26 giugno 1938, che celebrò la sua Prima Messa Solenne il 3 luglio seguente.Ricordiamo anche il Religioso Fra Onorio Tosini dei Fatebe-nefratelli, nato nel 1919, entrato nell’Ordine nel 1937, poi missio-nario in Togo e morto nel 1996.

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SPECIALE - DON GIOVANNI BARCHI

La Comunità Racconta - n. 2/2016

don Barchi rispose a don Primo includendo nella lettera una sua foto sul retro della quale si legge: “A Don Primo, il mio più caro amico. Agosto 1916. Don Giovanni Barchi”.Nel primo dopoguerra don Barchi è nominato Parroco di Castelletto di Leno. Era un sacerdote di rara bontà e signorilità. Don Mazzolari, diven-tato Parroco di Cicognara e poi di Bozzolo nel Mantovano, veniva spesso a Brescia. Qui aveva molti amici ed estimatori, fra i quali il suo editore Vittorio Gatti, che ebbe il coraggio di stampare i suoi libri, spesso visti con sospetto, sia dalle autorità civili che da quelle eccle-siastiche. Don Mazzolari si compia-ceva di fermarsi a Castelletto dall’a-mico don Barchi. In quel periodo la canonica era un piccolo “cenacolo” frequentato da personaggi di un certo rilievo nella diocesi.Quando Don Mazzolari scrisse il romanzo “La Pieve sull’argine” non si dimenticò di questa piccola borgata: descrivendo Finiletto allu-deva chiaramente a Castelletto di Leno.I rapporti tra don Barchi e don Mazzolari non si interruppero mai e continuarono anche dopo il 1° ottobre 1939, quando don Barchi fece il Solenne Ingresso a Gambara come Prevosto...

Ferruccio Mor

DON PRIMO MAZZOLARIED IL DIFFICILE RAPPORTO

COL FASCISMODopo il 28 ottobre 1922, data della marcia su Roma e l’inizio del ventennio fascista, le cose cambia-rono radicalmente. Don Primo fu diffidente e preoccupato per il nuovo regime già nel 1922. Scriveva: “Il paganesimo ritorna e ci fa la carezza, e pochi ne sentono vergogna”.Nel 1925 rifiutò di cantare il Te Deum per Mussolini; nel 1929 non si recò a votare al Plebiscito che serviva a rafforzare il potere fascista.Nel 1931 don Primo subì un atten-tato in Canonica a Bozzolo.Nel 1944 venne convocato in Prefet-tura a Mantova, arrestato e subito rilasciato con l’obbligo di dimora. Invece, grazie ad un amico che gli rivelava imminenti gravi pericoli per la sua vita, don Primo si diede alla clandestinità: dal 31 agosto al 31 dicembre 1944 fu nascosto nella Canonica di Gambara dall’amico don Giovanni. In seguito tornò, ma ancora di nascosto, nella Canonica di Bozzolo, fino alla fine della Guerra.

IL RISCATTO E IL TRAMONTO

La più bella soddisfazione di don Primo fu quella di essere ricevuto in udienza da Papa Giovanni il 5 febbraio 1959, che lo definì: “tromba dello Spirito Santo in terra mantovana”.Colpito da emorragia cerebrale il 12 aprile dello stesso anno don Primo volava in cielo.Nel 1962 don Barchi rinunciava alla Parrocchia di Gambara a motivo di una rapida diminuzione delle forze. Veniva nominato Canonico Onorario della Cattedrale col titolo di Monsignore.L’8 settembre 1966, dopo sette anni, raggiungeva in cielo il suo più grande amico don Mazzolari.

GRANDE AMAREZZADalla testimonianza del 1996

di Don Samuele Battaglia curato a Gambara dal 1949 al 1962 morto a Brescia il 17 marzo 2016e sepolto nel cimitero di Buffalora

Parlando un giorno con lui delle vicende di guerra, mi portò in una stanza, mi aprì un grosso baule conte-nente migliaia di lettere e cartoline, ne prese tra le mani alcune, ne lesse qualche frase, poi piangendo richiuse il baule e disse: “Durante la tragedia bellica ho tenuto contatto episto-lare con oltre trecento soldati: ora,

Don Primo Mazzolari

Don Giovanni Barchi con i pronipoti Anna e Giulio Ferranti - Gambara 1951

Questo pregevole volume di 144 pagine venne stampato in occasione del 50° anniversario della morte di Don Primo Mazzolari. Riporta numerose testimonianze e racconti della vita di Don Giovanni Barchi a Gambara e della sua profonda amicizia con Don Primo Mazzolari.

salvo poche eccezioni, più nessuno frequenta la Chiesa, nessuno mi saluta se l’incontro, come fossi diventato il peggior nemico...”.Di questo colloquio davanti al baule delle lettere non parlammo più, ma l’episodio mi aiutò a capire un po’ la sua amarezza, il suo sorriso velato di tristezza che avrà sempre. Di certe ferite, neanche il tempo è buon medico. Il suo sorriso piut-tosto amaro aveva origini anche più intime, dovute a disgrazie familiari, a situazioni che non riusciva a risol-vere secondo i suoi desideri: tutto ciò lo si capiva, ma tutto veniva sepolto nel cuore...

Don Samuele Battaglia

IL MIO PIÙ CARO AMICOPubblicazione a cura di

Ferruccio Mor e Attilio PiccardiArchivio Storico Gambarese - 2009

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Spiritualità

La Comunità Racconta - n. 2/2016

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Oratorio

Carnevale - Giovedì Grasso - Festa della Donna 9 febbraio 3 marzo 8 marzo

Giovedì Grasso: bruciamo la vecchia

Alcuni momenti lieti nel pomeriggio di Carnevale - Concorso e premiazione delle mascherine più belle

Martedì 8 marzo in oratorio - Festa della donna

Suore di Casa Angeli e Castellettani - 17 aprile

È stata una domenica pomeriggio all’insegna di canti popolari, con sane risate e molto diver-timento, quella voluta e preparata dal “Gruppo dei Roberti” il 17 aprile 2016 a Brescia, a Casa Angeli, presso le Suore Dorotee da Cemmo, che ricordiamo sempre con grande stima ed immutata riconoscenza...

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Oratorio

Il nostro gruppo di catechismo, all’interno dell’incontro di tappa tenutosi il 24 gennaio 2016, ha concluso la riflessione elaborando una preghiera nata dallo sviluppo del tema trattato: “Abramo, nostro padre nella fede”, figura patriarcale del Libro della Genesi attualizzata e applicata ai nostri giorni:

“Signore la tua Parola è aiuto,guida, sostegno e luce.

Tu ci inviti a credere in Te,ad affidarci a Te lasciando

dietro di noi le nostre sicurezze,con amore, umiltà, rispetto.Non ci abbandonare mai,

nella buona e nella cattiva sorte.Tu sai come siamo fragili, Signore,

ogni uomo è come Abramo,come un figlio che deve crescere,camminare, ed ha bisogno di Te.

Aiutaci a rafforzare la nostra fede. Amen”.

Abramo è l’esempio cardine della fede, un esempio da imitare, che ci esorta ad incam-minarci ogni giorno, sempre più determi-nati, verso il Padre attraverso Gesù Cristo che è Via, Verità e Vita.

Piera Piccioliper il Gruppo Gerusalemme

Gruppo GerusalemmeLa fede di Abramo

In visita ai malati ed anziani

Giubileo del Gruppo EmmausDomenica 3 aprile 2016 i genitori del Gruppo Emmaus hanno partecipato con i loro figli al giubileo proposto dalle parrocchie di Leno, Milzanello e Porzano. La data coin-cideva con la Festa della Divina Misericordia voluta da San Giovanni Paolo II, che cadeva nell’anniversario della sua morte, avvenuta proprio undici anni fa la sera di sabato 2 aprile 2005. È stata una felice coincidenza che il gruppo ha voluto sottolineare partecipando al pellegrinaggio in Duomo a Brescia. Il rito è iniziato con preghiere e canti davanti alla Porta Santa, che tutti poi hanno attraversato. All’interno della Cattedrale abbiamo partecipato alla lettura del resto delle preghiere del rito giubilare. Subito dopo ai bambini che si stanno preparando a ricevere i sacramenti della confermazione e della comunione è stata consegnata una croce. Finita la funzione ci siamo spostati nella Chiesa di Sant’Agata per la celebrazione della Santa Messa, presieduta da Mons. Palamini, Abate di Leno. È stato un pomeriggio intenso di preghiera e convivialità, che ha lasciato nei nostri cuori la certezza che nell’incontro con il Padre ognuno di noi può diventare misericordioso come Lui. Fausto Mazza per il Gruppo Emmaus

I ragazzi di Emmaus, Antiochia ed i preadolescenti hanno deciso in questa Quaresima di visitare i nostri anziani ed ammalati lasciando loro un piccolo ricordo del Giubileo. Con l’aiuto di Guido Fiorini, titolare della falegnameria “Rilegno” di Castelletto, che ci ha regalato diverse tavo-lette in legno, ci siamo messi al lavoro per costruire piccoli libretti colorati a mano con l’immagine del “Padre mise-ricordioso” e di “Maria porta della misericordia” assieme alla frase di Papa Francesco: “l’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia”. Nei giorni di lunedì e martedì della settimana santa, dopo aver partecipato alle “Sante Quarantore”, i ragazzi accompagnati dai loro cate-chisti hanno visitato, dividendosi in tre gruppi, una quaran-tina di compaesani, tra i quali ben 25 sopra i novant’anni e scoprendo tra di loro addirittura tre coppie di sposi!L’iniziativa è piaciuta molto ai ragazzi, i quali si augurano che le famiglie visitate si ricordino di loro in una preghiera.

Luca, Miria, Federica, Sara, Denis e Ilaria

Ricordo di Pasqua - benedetto durante le Quarantore

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Qui:USO Castelletto

Oratorio

Con qualche giorno d’anticipo sulla tabella di marcia, il 19 marzo scorso sono iniziati in Oratorio i lavori per la sistemazione in erba sintetica del Campo Sportivo. È una spesa ingente, ma con la collaborazione di tanti, siamo sicuri che l’opera tornerà a vantaggio dell’intera comunità cristiana e civile; specialmente dei ragazzi che utilizzeranno il campo. Grazie al prestito di denaro senza interesse da parte di alcuni privati abbiamo potuto firmare subito il contratto con la ditta appaltatrice, ancor prima di disporre del mutuo autorizzato dalla Curia, iniziando a pagare le prime due fatture per i mate-riali consegnati alle scadenze concordate. Il lavoro sta continuando e sarà terminato prima della fine di maggio.Infatti il 1° giugno prossimo con una Messa Solenne, procederemo all’inaugurazione ufficiale, appena prima che inizi il torneo di calcio.Un ringraziamento in anticipo facciamo a tutti coloro che ci aiuteranno nella gestione del torneo e nel servizio del bar: una mano in più sarà preziosa!

Dgl

Festa dei papà: alcuni dei volontari all’opera

Tolte le vecchie recinzioni si provvede al nuovo murettoa confine col cortile dell’Oratorio

Assieme a Battista non può mancare Quinto!

Steso il manto verde del campetto, si segnano le righe

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HAPPY BIRTHDAY!!

Tanti auguri a DaviDe Gorini

che il 10 marzo 2016ha festeggiato 6 anni

e aGiorGia Piubeni che il

18 marzo ha compiuto 15 anni

Vuoi festeggiare anchetu i l compleanno in

orator io?per info chiedi al b a r

Feste dicompleanno

La Comunità Racconta - n. 2/2016

SOGGIORNI AL MARE 2016a Roseto degli Abruzzi pressola casa dei Padri Piamartini

dal 10 al 19 giugnoper bambini da 6 ai 12 anni

dal 18 al 25 luglioper 3a media e superiori

Faustina Kowalska - CracoviaSanta della Divina Misericordia

Il Logo è composto di tre colori: il blu, il rossso e il giallo, che si riferiscono al tema scelto per l’incontro: «Beati i misericor-diosi, perchè troveranno misericordia». Il segno grafico della GMG Cracovia 2016 è rappresentato dalla forma della Polonia, con una croce inscritta in essa che rappre-senta Gesù Cristo, centro dell’incontro. I raggi della Divina Misericordia scaturiscono dalla croce, con gli stessi colori e forme del dipinto «Gesù confido in Te», realizzato su richiesta dello stesso Gesù Cristo a Santa Faustina Kowalska. Cracovia è segnata nella forma della Polonia con un cerchio, che rappresenta anche i giovani.

PROGRAMMA UFFICIALEMartedì 26 luglio: S. Messa di Apertura nel pomeriggio a Cracovia.Catechesi nelle giornate di mercoledì - giovedì - venerdì Giovedì 28: Accoglienza del Santo Padre, inserita in una Liturgia della Parola; primo discorso del Papa. Venerdì 29: Via Crucis Sabato 30 a sera: Veglia con il Santo Padre e Adorazione al Santissimo Sacramento.Domenica 31 luglio: Santa Messa Finale celebrata dal Santo Padre. È il momento più solenne della Giornata Mondiale della Gioventù e il culmine di tutti gli atti. Durante l’Eucaristia, il Santo Padre “invia i giovani per il mondo intero”.In conclusione, durante la preghiera dell’Angelus, il Santo Padre annuncia, secondo la tradizione, la sede e la data della successiva Giornata Mondiale della Gioventù.

Card. Stanislaw DziwiszArcivescovo di Cracovia

Dal 25 al 31 luglio

Oratorio

Info: Don Lorenzo Boldrini Arciprete di Pavone del Mella 331-8518786

GIUSEPPE IL SOGNATOREGREST 2016

Sono promossi dalle Parrocchiedi Porzano, Milzanello e Leno.

Info: date e programmipresso i rispettivi oratori.

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Formazione

La Comunità Racconta - n. 2/2016

Invito alla lettura

Ogni uomo, dal momento del concepimento è “persona”: cioè essere unico e irrepetibile, porta-tore di valori non conculcabili, qualunque sia la sua situazione. Ogni uomo acquisisce la sua personalità gradualmente, con l’educazione e l’esperienza ed è proprio questo il compito dei formatori-educa-tori: trasformare le persone in personalità. Certo non è facile diventare educatori e le ragioni sono tante: ci manca una preparazione adeguata; ci manca un modello di riferimento (quello dei nostri genitori non regge più); ci manca addirittura il tempo nel caos della nostra giornata. Ma non solo… dobbiamo confrontarci anche col fatto che nostro figlio è unico: nessuno è, è stato, o sarà uguale a lui.Ciò implica la necessità di applicare strategie educa-tive sempre diverse per ogni bambino che viene al mondo. Però, noi, buoni educatori lo vogliamo essere e ci riusciremo, perché siamo dotati di istinto, buon senso, intelligenza e fiducia. Quell’istinto materno e paterno che la natura ci ha regalato lo possiamo usare come base dei nostri comportamenti. Non ci manca nemmeno il buon senso se siamo persone concrete che vivono con gli occhi aperti sul mondo. L’intelligenza poi ci viene in aiuto per capire il significato delle azioni e degli avvenimenti. Ma - soprattutto - noi abbiamo fiducia in Chi ci ha

voluto in questo mondo per amore. Perciò noi siamo certi che le vie del male non prevarranno e che il bene (e ce n’è tanto, anche se non lo dicono al telegiornale) è deposto nei granai del cielo per essere nutri-mento e semente di nuova vita, mentre sappiamo che fine farà la zizzania.

Educatori non si nasce: si diventaStabiliti questi principi ecco alcuni accordi concreti che possiamo assumere, per diventare coppia educante: Primo = accordo sui grandi valori (sulla vita, l’al di là, l’uomo, la storia, le finalità dell’educazione). Secondo = accordo sull’autorevolezza del coniuge (che ci porta a rispettarlo e valorizzarlo nella sua azione educativa). Terzo = accordo sui rispettivi compiti (che sono anche intercambiabili). Quarto = accordo sulla pedagogia positiva: questo nostro figlio vediamolo fatto a immagine e somiglianza di Dio; stimoliamolo ad impegnarsi; eleviamo la sua autostima ed evitiamo i messaggi negativi, gli ordini inutili, i castighi di cui ci si pente, gli urli, la disistima, i sarcasmi, le prediche, i piagnistei, ecc. ecc... Dott. Luigi Domenighini

È un caso internazio-nale per i suoi libri anticonformisti sulla

famiglia, racconta alle figlie il ruolo della donna nella società contemporanea. E, da par suo, intrec-ciando riflessione e racconti di vita quotidiana - tra amori imperfetti, appuntamenti con la pediatra persi e conference call dimenticate - ci restituisce l’immagine di una donna che sa di avere tra le mani i destini del mondo perché sa che il livello spirituale di un’epoca è dato dal livello spirituale delle sue donne, e che mentre l’uomo agisce sul presente la donna costruisce per l’eternità.«Una donna che chiede gli stessi diritti degli uomini manca di ambizione e di fantasia. Lo dico sempre. Voi dovrete chiedere diritti diversi da quelli degli uomini, perché siete diverse, e potete dare un contributo diverso e imprescindibile alla società, anche fuori dalla famiglia, ma dovrete pretendere di farlo coi vostri modi e i vostri tempi».

Costanza MirianoQuando eravamofemmine.Lo straordinariopotere delle donneEditore Sonzognofebbraio 2016pag. 176 - € 15,00

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Anniversari di Santi

San Francesco da PaolaVen. Marcello Candia

San Luigi MariaGrignion de Monfort

Nato il 27 marzo 1416 (600° anniversario) e morto il 2 aprile 1507.Il mattino di sabato 2 aprile abbiamo festeggiato con solennità i seicento anni della nascita del Santo, che quest’anno cadeva proprio il giorno di Pasqua.I nostri antenati vollero raffigurare una sua effigie nella pala della Patrona Santa Restituta, collocan-dolo alla sua sinistra nella nostra Chiesa Parrocchiale.La sua vita fu uno stupore

continuo, dalla nascita fin dopo la sua morte: una serie indescrivibile di miracoli e di prodigi strabilianti.Un giorno il re di Napoli, Ferrante I, per conquistarne l’amicizia, gli offrì un piatto di monete d’oro da utiliz-zare per la costruzione di un convento a Napoli.Il Santo, presane una, la spezzò e ne uscì del sangue. Rivolto al re disse: “Sire, questo è il sangue dei tuoi sudditi che opprimi e che grida vendetta al cospetto di Dio!”. Gli predisse anche la fine della monarchia aragonese, che avvenne puntualmente nei primi anni del 1500.

Nacque a Portici presso Napoli il 27 luglio 1916 (100° anniversario). Dopo tre lauree (in chimica, farmacia e biologia) e una venticinquennale attività di industriale, nel 1961 vendette l’azienda eredi-tata dal padre e insieme a monsignor Aristide Piro-vano, vescovo del luogo, iniziò la costruzione di un grande ospedale a Macapà, in Brasile, sul Rio delle Amazzoni, dove si trasferì definitivamente nel 1965.

Nel tempo realizzò numerose altre opere, compren-denti ospedali, lebbrosari, centri sociali e di acco-glienza, oltre a conventi e scuole. Fu definito “L’uomo più buono del Brasile”.Nel 1980 incontrò Papa Giovanni Paolo II durante la visita al lebbrosario di Marituba.Rientrò in Italia molto malato e morì il 31 agosto 1983 a Milano, circondato dall’affetto dei familiari. Il 9 luglio 2014 Papa Francesco lo dichiarò Venerabile.Diceva: “Io non sono nulla; sono solo un modesto strumento della Provvidenza”.

Nato a Montfort-la-Cane in Francia il 31 gennaio 1673, morì a Saint-Lau-rent-sur-Sèvre il 28 aprile 1716 (300° anniversario). Fu sacerdote e Fondatore della Compagnia di Maria (Monfortani) e delle Figlie della Sapienza.Nominato missionario apostolico da Clemente XI esercitò il suo ministero dapprima negli ospedali e tra i poveri ed in seguito nella predicazione delle missioni. La sua opera prin-

cipale è il Trattato della vera devozione alla Santa Vergine nel quale espone la sua dottrina mariana.Promosse infatti il culto mariano, nella forma che chia-mava “la vera devozione”, e la pratica del Rosario.Papa Giovanni Paolo II era particolarmente devoto al Santo; come suo motto scelse le parole: “Totus tuus” che derivano proprio dal Trattato: “Totus Tuus ego sum et omnia mea Tua sunt. Accipio Te in mea omnia. Præbe mihi cor Tuum, Maria” (Cfr. Dono e mistero - 1996 - pag. 38/39).

San Leopoldoda Castelnuovo

Leopoldo, al secolo Bogdan Ivan Mandić nacque il 12 maggio 1866 (150° anni-versario) a Castelnuovo in Dalmazia, allora nell’Im-pero Austriaco, presso l’odierna città di Herceg-Novi in Montenegro. Entrò nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Veneta, che prestavano la loro opera in Croazia.Dopo aver frequentato il seminario a Udine e il novi-ziato a Bassano del Grappa, venne ordinato sacerdote

a Venezia nel 1890 dal Cardinale Agostini. Dopo vari incarichi ed esperienze anche dolorose in luoghi diversi, si stabilì definitivamente a Padova nel 1923, per interessamento diretto del Vescovo Mons. Elia Dalla Costa. Il suo ministero fu quello del confessio-nale per tutta la vita. Morì il 30 luglio 1942. Nel 1983 è stato proclamato Santo da Giovanni Paolo II.Francesco ha voluto indicarlo come modello di “Santo della Misericordia” in questo Anno Giubilare.Si festeggia il 12 Maggio.

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È un seminario eretto dalla Santa Sede e destinato alla formazione

a Roma di candidati al sacerdozio provenienti da diocesi di tutto il mondo.Nell’ottobre del 1990 i Vescovi, riuniti in Sinodo con il Papa, hanno sottolineato l’urgente necessità di promuovere la ricerca di vocazioni sacerdotali e di assicurare una solida formazione intellettuale e spirituale agli aspiranti al sacerdozio.Il Sedes Sapientiæ, fin dalla sua nascita, avvenuta in quello stesso anno, si propone di offrire una risposta concreta a queste esigenze.

NEL CUORE DI ROMAA partire dall’erezione, avvenuta nell’anno acca-demico 1990/91, il Collegio Ecclesiastico ha visto aumentare progressivamente il numero dei suoi alunni. Agli inizi del 2000 il Sedes Sapientiæ si è trasferito nella sede definitiva, l’antico Conserva-torio di San Pasquale Baylon, ubicato nel rione di Trastevere, a pochi minuti da San Pietro e da Piazza Navona, e molto vicino alla Pontificia Università della Santa Croce. Grazie a questa nuova siste-mazione è stato possibile accrescere il numero di

La Comunità Racconta - n. 2/2016

Felicitazioni - Auguri

Collegio Sedes Sapientiæ25° Anniversario

studenti che ricevono la formazione al sacer-dozio e rispondere così alle molteplici richieste d’ammis-sione che si ricevono ogni anno.

LA REALIZZAZIONE DI UN SOGNOLa direzione del Collegio Ecclesiastico è affidata alla Prelatura dell’Opus Dei. Il Sedes Sapientiæ risponde a un’aspirazione di San Josemaría Escrivá, Fondatore dell’Opus Dei, il quale, mosso dal suo ardente amore per la Chiesa e per il Romano Pontefice, fin dal suo arrivo a Roma nel 1946, aveva desiderato istituire accanto alla Sede di Pietro un collegio per la formazione di candidati al sacer-dozio. Questo sogno si è avverato grazie al primo successore di San Josemaría, il Beato Álvaro del Portillo, Prelato dell’Opus Dei.

LA VOCE DEL RETTOREIn ogni momento della storia umana si sente il bisogno assoluto di sacerdoti, uomini scelti da Dio per essere mediatori fra Lui ed ogni uomo. Forse nella nostra epoca questa necessità risulta ancora più urgente ed evidente. Ma non basta che ci siano molti sacerdoti: ci vogliono sacerdoti intellettualmente ben formati, con una profonda vita di preghiera, sacrificati, gene-rosi, in definitiva sacerdoti santi. La formazione intellettuale permetterà loro di dare risposte alle numerose e profonde domande che assillano l’uomo del nostro tempo, alla luce dell’insegnamento di Cristo, trasmesso dalla Chiesa. Il Collegio Ecclesia-stico Internazionale Sedes Sapientiæ, insieme con la

San Josemaría Escrivá

Perù - 1° gennaio 2016Il Chierico Albino riceve dal suo Vescovo l’Ordine del Diaconato

Il Chierico Centus s’incontra col Papaal termine del Convegno di studi

promosso dalla Penitenzieria Apostolica

Don Jackson Johnsonsaluta il Santo Padre

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Laurea diAlberto Fornari

Laurea diChiara Baronio

Laurea diElisa Barbariga

99 anni di Don Angelo Calegari

90 anni dellaRegina Elisabetta

Natale di Roma

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Auguri

Pontificia Università della Santa Croce, cercano di lavorare in sinergia per raggiun-gere questo doppio scopo - formazione intellettuale e santità di vita - col desiderio di poter così offrire a tante diocesi in tutto il mondo, come si augu-rava San Josemaría, “sacerdoti fedeli,

devoti dotti, abnegati; e sempre lieti!”. Con lui desideriamo “che la nostra Madre del Cielo, Spes nostra, Sedes Sapientiæ, Ancilla Domini, ci ottenga la grazia di essere sacerdoti a misura del Cuore di suo Figlio e del suo Cuore Immacolato”.Lavorare a Roma per raggiungere questo traguardo offre una nota specifica molto cara a San Josemaría: la romanità, la cattolicità, l’universalità.Ci auguriamo che i sacerdoti che, con la grazia di Dio, si formano in questo Collegio portino nelle loro chiese locali anche un grande amore per il S. Padre e per la Chiesa Universale. Don Julio Diéguez

Anche la nostra Parrocchia di Castelletto si rallegra con Don Angelo, originario di Pral-boino, e residente da alcuni anni a Gottolengo presso la RSA Cami-Alberini, che il 10 aprile scorso ha compiuto ben 99 anni! Ci complimen-tiamo con lui per l’invidiabile traguardo raggiunto e perché il prossimo 7 giugno ricor-derà ben 75 anni di ordina-zione sacerdotale, avvenuta nel 1941. Ad multos annos!

Il 21 aprile scorso tutte le agenzie d’informazione hanno dato ampio rilievo al 90° compleanno di Elisabetta II.Dal 6 febbraio 1952, dopo la morte del padre, Re Giorgio VI, è regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, oggi la più longeva governante britannica.

God save the Queen!

Mamma e papà si congratulano per l’esito brillante della Laurea ottenuta il 27 aprile 2016 presso l’Università degli Studi di Brescia - Corso in Educazione Professionale (abilitante alla Professione Sanitaria di Educa-tore Professionale) discutendo la tesi: “Nuove povertà - La relazione educativa come stru-mento di contrasto all’esclu-sione sociale”. Auguri

I parenti e la nonna di Castelletto Amalia Losio si complimentano con la carissima Elisa, residente a Manerbio, per aver ottenuto la Laurea Magistrale in Matema-tica, presso l’Università Catto-lica del Sacro Cuore di Brescia, discutendo il 27 aprile la tesi dal titolo: Elementi di Euclide nella Geometria del Compasso di Lorenzo Mascheroni ed otte-nendo il voto di 98/110. Auguri!

Complimenti vivissimi per aver ottenuto il 2 Novembre 2015 la Laurea Magistrale in Manage-ment presso l’Università degli Studi di Brescia.Al neo-Dottore i nostri migliori auguri per un buon avvio nel suo ambito lavorativo e per una brillante carriera da parte dei familiari e della comunità Parrocchiale.

Romolo fondò la città di Roma il 21 aprile del 753 a.C.. Pertanto i romani contavano gli anni “Ab Urbe condita”, ovvero “dalla fondazione della Città”.Fu l’imperatore Claudio a cele-brare il primo compleanno di Roma nel 47 d.C., ottocento anni dopo la fondazione. Quest’anno abbiamo ricordato il 2.769° Natale di Roma.La Città Eterna merita ora un Sindaco e un Governo adeguati.

Don Julio Diéguez - Rettore delSeminario Sedes Sapientiæ

La Lupa Capitolinacon Romolo e Remo

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26 La Comunità Racconta - n. 2/2016

Anagrafe

I nostri morti

4. Egidio Fontanadi anni 86

morto il 10/03/2016

Giuseppe Schinettidi anni 86 - di Lenomorto il 16/03/2016

Si ricordanoanche

2. Agnari Noemidi Niki

e di Beduschi Danielabattezzata nella Veglia Pasquale

il 26 marzo 2016

4. Cuomo Coppola Beatrice di Gianluca

e di Manfredi Valeriabattezzata il

2 aprile 2016

3. Tirelli Federico di Francesco

e di Piemonti Elenabattezzato il

2 aprile 2016

Battesimi

Mi pare che la reazione scaturita da parte di alcuni nostri lettori sia stata del tutto sproporzionata, solle-vando un polverone inutile. Infatti ho considerato:1 - la gravità delle bestemmie e delle provocazioni continuative operate dai vignettisti di Charlie Hebdò, in riferimento al 1° anniversario della strage terrori-stica, che Mons. Monari ha fatto chiaramente capire con la sua esegesi;2 - io non voglio la morte di nessuno, visto che a questo provvederà il Padre Eterno (che i vignettisti francesi continuano ad insultare impunemente) e che darà come e quando riterrà giusto;3 - il Santo Padre, nel viaggio dallo Sri Lanka alle Filippine (15 gennaio 2015), intervistato dai gior-nalisti sull’argomento (libertà di stampa - libertà di offendere) disse testualmente: “Abbiamo l’obbligo di dire apertamente, avere questa libertà, ma senza

Umberto Tedaldidi anni 86 - di Lenomorto il 28/02/2016

Don Gianluca, il Consiglio Pastorale e la Comunità Parroc-chiale di Castelletto esprimono le più sentite condoglianze al Sindaco di Leno, dott.ssa Cristina Tedaldi, per la morte del papà Umberto, avvenuta in seguito a grave malattia e amorevolmente assistito in casa dai familiari.

Esprimiamo le più vive condoglianze ai figli e alla nuora, dott.ssa Roberta Rossi, Farmacista di Castelletto, in seguito al lutto che ha colpito le loro famiglie con la morte del caro Giuseppe, che abbiamo ricordato nella preghiera. Dgl

Osservazioni - in merito al box di La Comunità Racconta - n. 1 febbraio 2016 - pag. 6

offendere. Perché è vero che non si può reagire violentemente, ma se il dott. Gasbarri, grande amico, mi dice una parolaccia contro la mia mamma, gli arriva un pugno! È normale! È normale. Non si può provocare, non si può insultare la fede degli altri, non si può prendere in giro la fede...”;4 - anche la Conferenza Episcopale Francese, commentando quell’infelice copertina, stigmatizzò senza mezzi termini che non è questo lo stile di cui c’è bisogno nelle attuali società laiche, se si vuole riconciliare, integrare e riappacificare.Il buon senso della gente semplice un tempo diceva:“Gioca coi fanti e lascia stare i santi”; ma ormai la virtù del buon senso appare sempre più rara, special-mente tra coloro che si considerano furbi e intelli-genti.

Don Gianluca Loda

Requiem

“Ai tuoi fedeli,o Signore,

la vita non è tolta, ma trasformata”

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27La Comunità Racconta - n. 2/2016

Un po’ di conti

Offerte raccolte dal 1° febbraio al 30 aprile 2016

Insieme a scuola con le ragazze del Sud SudanUn’offerta personale in favore della Scuola delle sorelle di Loreto nella città di Rumbek

Errata corrige: nel periodico la Comunità Racconta n. 1/2016 - pag. 27box CASSE PARTICOLARI la cifra € 4.498,48 dev’essere intesa in negativo, cioè - € 4.498,48

Opere parrocchialiDai malati 50,00Elemosine e candele - febbraio 120,00Dai malati 15,00Dai malati 130,00Elemosine e Candele - marzo 100,00Elemosine e Candele - aprile 200,00Opere Straordinarie della ChiesaIn memoria def. Gibellini Giuliano 50,00Prima Domenica del mese - Febbraio 200,00Prima Domenica del mese - Marzo 200,00In memoria def. Fontana Egidio 100,00Battesimo di Agnari Noemi 50,00Offerte raccolte il giorno di Pasqua 250,00Uova benedette il mattino di Pasqua 150,00Prima domenica del mese - Aprile 180,00Pro attività dell’OratorioDa attività del Mini-Grest 100,00Da Festa di Sant’Agnese 100,00Da Festa di Carnevale 100,00Cucina - frittelle di Carnevale 341,40Dalla Scuola - per uso teatro 35,00Frittelle del Giovedì Grasso 367,00

Bar dell’OratorioUtile di Febbraio 700,00Utile di Marzo 400,00Bonus ditta Algida 314,71Sottoscrizione in piazza (da Franco e Mara) 506,40Pro restauro Canonica (2013)NN - In memoria 100,00In memoria def. Zinetti Cornelio e Martina 100,00In memoria def. Antonioli Mario 50,00In memoria def. Pellegrini Luigi 50,00Battesimo di Cuomo Coppola Beatrice 100,00Battesimo di Tirelli Federico 50,00Pro Campo SportivoSono stati erogati da privati diversi prestiti senza inte-resse alla Parrocchia, per poter iniziare i lavori e pagare le prime due fatture della ditta operatrice.Si darà un resoconto preciso appena possibile dei prestiti e di eventuali donazioni ricevute.Altre EntrateDal Comune di Leno (LR 12/05) 518,40Venerdì Santo - Per i Luoghi Santi 90,00Quaresima - Bambini - Cassettine 185,00Offerte varie per Bollettini, rilegature e stampe 2.080,80

È stato uno di voi Castelettani che una mattina di marzo m’ha portato un articolo di giornale a dir poco raccapric-ciante, dove si diceva che il Governo Sud Sudanese, per mancanza di fondi, concederebbe ai militari dell’E-sercito di potersi compensare stuprando liberamente donne e ragazze del territorio. La notizia, che ha dell’incredibile, era purtroppo confermata anche da altre agenzie d’informazione. Al termine della Quaresima, pertanto, ho deciso di destinare proprio alle ragazze del Sud Sudan la decima annuale del mio impegno di carità con un’offerta a mezzo la Fondazione bresciana CESAR. Il progetto vuole aiutare alcune studentesse del 4° anno che frequentano la Scuola Secondaria Femminile di Loreto, fondata nel 2007 dalle sorelle di Loreto nella città di Rumbek. Dgl

CESAR - Fondazione Mons. Cesare Mazzolari OnlusVia Pascoli, 6 - Concesio (BS) - Tel 030-2180654

Fondata nel 2000 come Associazione, CESAR (Coordi-namento Enti Solidali a Rumbek), dopo la morte di Mons. Cesare Mazzolari, avvenuta il 16 luglio 2011, è diventata una Fondazione, per ricordare la figura e le opere del Vescovo Missionario Comboniano Bresciano.

Per effettuare una donazione:UBI Banco di Brescia - Intestato a “Cesar Onlus”

N. C/C: 17517 / ABI: 03500 / CAB: 54410 / CIN: SIBAN: IT52S0350054410000000017517

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Celebrazioni da maggio a settembre 2016CALENDARIO

1° maggio tutti i gruppi Pellegrinaggio a Comella8 maggio h.10,30 Nazareth Rinnovo delle Promesse Battesimali8 maggio h.18,30 Betlemme Benedizione e impegno delle famiglie15 maggio h.10,30 Gerusalemme Riconsegna della Bibbia15 maggio h.15,00 Cafarnao Prime Confessioni22 maggio h.10,00 Emmaus Cresime e Prime Comunioni

CELEBRAZIONI e PASSAGGIGruPPi icfr - 2016

NOVENA DI PENTECOSTEdal 6 al 14 maggio 2016

CORPUS DOMINIE FESTA DI SAN DOMENICO SAVIO

29 maggio 2016Ore 10: Santa Messa Solenne e ProcessioneSpiedo in Oratorio ad iscrizione

TREDICINA DI S. ANTONIOdal 1° al 13 giugno 2016

Ore 20: tutte le sere, anche festive, in Chiesa

TRASFIGURAZIONESabato 6 agosto 2016 - Solennità Titolare

Sante Messe Solenni alle ore 8,30 e 18,30

FESTIVITÀ DELL’ASSUNTA13-14-15 agosto 2016

Ore 18: Santo Rosario e Canto delle LitanieOre 18,30: Santa Messa tutte e tre le sere

FESTA DI SAN LUIGIAPERTURA ANNO ORATORIANO

Domenica 18 settembre 2016

MESE DI MAGGIOCelebrazioni serali alle ore 19,30 con recita del

Rosario; a seguire S. Messa alle ore 20in suffragio dei defunti delle famiglie ospitanti

nei seguenti giorni:

Martedì 3 Andrico Giuseppe - Via LeopardiMercoledì 4 Soldi Pierangelo - SquadrettoVenerdì 6 Tomasoni - FenilnuovoMartedì 10 Frosio - Cascina PasinoMercoledì 11 Rossi Luigi e Maria - Cascina TorriVenerdì 13 Cappella della Madonna di Fatima

Martedì 17 - SANTA RESTITUTAMercoledì 18 Epis Luigi - Cascina CuccaVenerdì 20 Santella del Massago

Domenica 22 - FESTA ANNUALE a SQUADRETTOMartedì 24 Santuario di SquadrettoMercoledì 25 Piubeni Roberto e Rita - Via ForniVenerdì 27 Prandini Gian Emilio - CastelguelfoMartedì 31 Chiusura solenne in Chiesa con la Processione Solenne Lourdiana al Giardino di Maria

FESTA PATRONALE DI

SANTA RESTITUTA

ore 8,30 S. Messa Cantata all’altare della Santa

ore 10,30 Concelebrazione presieduta da Mons. Cesare Polvara, Pro Vicario

Generale, con i sacerdoti nativi, che hanno prestato servizio e amici dell’Arciprete

ore 16,00 Canto dei Vespri presieduti da Don Severino Beletti, Curato di Ghedi

Panegirico della Santa e Benedizione Eucaristica

ore 20,00 S. Messa Solenne presieduta dal Rev. Sac. Don Abramo Camisani, Arci-prete di Cigole, con la presenza della sua Comunità Monastica.

Segue la Processione con la Reliquia della Santa per le vie Manzoni, Forni, Bettinazzi, Papa Giovanni, Manzoni, Piazza - Benedizione in Chiesa e bacio della Reliquia

Martedì17 maggio

2016

Vergine e Martire

Si ricordano alcuni momenti importantidel calendario liturgico dell’estate