La comunicazione - Approfondimento di Scienze Motorie e … · 2018-10-23 · L’ascolto equella...

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La comunicazione Approfondimento di Scienze Motorie e Sportive Giorgio Storti Settimana dello sport 2017 I.I.S. “S. Ceccato” - Montecchio Maggiore (VI)

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La comunicazione

Approfondimento di Scienze Motorie e Sportive

Giorgio Storti

Settimana dello sport 2017

I.I.S. “S. Ceccato” - Montecchio Maggiore (VI)

Oggi parleremo di. . .

1. Teoria della comunicazione

2. Canali comunicativi

3. Ascolto

4. Comunicare in modo efficace

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Teoria della comunicazione

Definizione di comunicazione

Dal latino cum = con, e munire = legare, costruire

e

communico = mettere in comune, far partecipe

In italiano, il termine comunicazione ha il significato semantico di far

conoscere, rendere noto.

La comunicazione e un processo costituito da un soggetto che ha

intenzione di far sı che il ricevente pensi o faccia qualcosa (Grice, 1975).

Avviene tramite -ma non e soltanto- un processo di trasmissione di

informazioni (secondo il modello di Shannon-Weaver).

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Il modello di Shannon-Weaver

Emittente Ricevente

Canale comunicativo

Messaggio

Disturbo

Codifica Decodif.

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Canali comunicativi

Canale verbale

Il puro contenuto del messaggio

Il canale verbale non sono solo le parole, ma puo essere ad esempio:

• Scritto

• Grafico

• Sonoro

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Canale paraverbale

Il modo in cui un individuo parla (“tono della voce”)

• Intonazione

• Melodia del discorso

• Pause

• Volume della voce

• Ritmo dell’eloquio

• . . .

Il tono comprende anche espressioni sonore prive di contenuto verbale

come schioccare la lingua, sospirare.

La congruenza fra tono e contenuto e determinante per l’efficacia del

messaggio

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Canale corporeo

E il linguaggio arcaico, universale.

Comprende tutti i segnali che il nostro corpo riesce a mandare.

Fanno parte di questi segnali anche:

• Tatuaggi

• Pearcing

• Abbigliamento

• Accessori

• Oggetti di uso comune (auto, moto, smartphone, . . . )

• . . .

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CC - I segnali del corpo

Postura

Sia l’atteggiamento posturale che l’individuo assume in un dato

momento, quanto i movimenti che cambiano o modificano la posizione

del corpo.

Mimica

Tutti i fenomeni che si possono osservare sul volto di una persona, inclusi

i processi psicosomatici e i movimenti del capo.

Gestualita

Tutti i gesti delle braccia (mani comprese) e molte azioni come aprire una

porta o giocherellare con una penna.

Distanza

Sia la distanza che si assume rispetto agli altri sia i movimenti che

repentinamente vengono fatti per modificare tale distanza.

La distanza fisica tra noi e gli altri comunica la distanza sociale e

relazionale, in quanto in ogni cultura e codificato l’uso dello spazio.7

CC - Prossemica

Hall (1963) ha osservato che la distanza relazionale tra le persone e

correlata con la distanza fisica, ha definito e misurato quindi quattro

”zone” interpersonali.

Intima (0-45 cm)

Personale (45-120 cm)

Sociale (1,2-3,5 m)

Pubblica (dai 3,5 m)

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Prossemica - La zona intima

• E la zona piu privata, nella quale facciamo entrare solo chi nutre la

nostra intima fiducia e non sempre.

• L’invasione di questa area produce senso di lotta o di fuga, che se

non espresso, puo dare origine a stress.

• Maggiore e l’autorita della persona piu grande e lo spazio di zona

intima che le viene riconosciuto

• Qualora si fosse costretti ad una momentanea invasione reciproca

della sfera intima (es. in bus, ascensore), si tratta l’altro come non

persona (non lo si guarda, non gli si parla).

Se prolungata, ci si puo sentire piu a proprio agio trasmettendo

messaggi che nulla hanno a che fare con il loro contenuto ma con il

loro tono rassicurante.

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Prossemica - Le zone personale, sociale e pubblica

Zona personale

Nella sfera personale hanno accesso quelle persone che non sono dei

semplici conoscenti, ma neppure in tale confidenza da avere accesso alla

zona piu prossima.

Zona sociale

E la zona deputata allo scambio formale e a contatti superficiali con

conoscenti o colleghi di lavoro.

Zona pubblica

Tutta la zona visibile oltre alla zona sociale.

Grazie ai nuovi media e possibile che la zona pubblica di una persona

entri in quella personale di altre, per cui le seconde si sentono di diritto

rientrare nella zona personale dei primi (es. i divi televisivi).

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Attenzione!

• L’invasione di una sfera nella quale non abbiamo diritto d’accesso

puo pregiudicare le dinamiche della comunicazione e, anche se non

ce ne rendiamo spesso conto, puo incidere negativamente sulle

decisioni dell’interlocutore.

• In caso di incongruenza tra canale verbale e non verbale

l’interlocutore si fida dei canali non verbali.

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Ascolto

L’ascolto

• Ascoltare e diverso da udire.

• L’ascolto e quella meta del dialogo senza la quale non si ha

comunicazione.

• L’ascolto e un atteggiamento che coinvolge tutti i sensi, non solo

l’udito!

Saper ben ascoltare, quindi, puo portare ad aprire la mente a nuove idee,

a nuove soluzioni, ad un arricchimento personale.

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La torta della comunicazione

% di utilizzo dei canali comunicativi (Mehrabian, 1967)

55 %Corporeo

38 %Paraverbale

7 %

Verbale

93% NON VERBALE!13

Quanto ascoltare?

Siamo cosı Abbiamo

• 2 orecchie

• 1 bocca

per

ascoltare il doppio e

parlare la meta!

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Comunicare in modo efficace

Gli scambi comunicativi

In ogni scambio comunicativo sono sempre presenti due livelli:

Contenuto cosa diciamo

Relazione come lo diciamo

Il livello di relazione e il modo in cui l’emittente definisce se stesso ed il

rapporto con l’interlocutore (passa soprattutto per CNV)

Quando la relazione e positiva tutto va liscio, ma se la relazione e da

costruire, o addirittura negativa i segnali non verbali diventano

importanti, prendono il sopravvento e spesso inghiottono le informazioni

sul piano del contenuto.

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Attenzione!

• Se un interlocutore ha paura o si sente aggredito o umiliato si attiva

in lui il cervello rettile (si innesca un parziale blocco delle funzioni

cognitive e le emozioni prendono il sopravvento).

• La comunicazione comincia a soffrire, la buona, efficace e duratura

relazione diventa piu difficile da mantenere o instaurare.

• Pur non avendo consapevolezza piena (conoscenza del codice) del

linguaggio non verbale, istintivamente gli attribuiamo maggior

importanza e gli concediamo maggiore fiducia (infatti spesso lo

usiamo come modalita di controllo del linguaggio verbale!).

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La cascata della comunicazione

Volendo esprimere

il 100% di un pensiero

vi riusciamo a parole solo per il

70%

di cui solo il 40% verra ascoltato

il 20% recepito

il 10% ricordato

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Per concludere...

Per concludere...

E impossibile NON comunicare!(P. Watzlavick)

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Domande?

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Grazie per l’attenzione