L’ascolto attivo
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L’ascolto attivo
LA COMUNICAZIONE E’ UNA
STRADA A DUE SENSI!!
Quando si parla di comunicazione si pensa all’attività del parlare, dimenticando quella dell’ascoltare che è altrettanto importante.
Migliorare la capacità d’ascolto
Credere di sapere già come si ascolta è l’ostacolo più grande al miglioramento della capacità di ascoltare.
Pensate…
Vi è mai capitato di aver ascoltato qualcuno e dopo che ha finito di parlare, vi siete resi conto di non aver la minima idea di ciò che ha detto?
In questa situazione possiamo dire piuttosto di aver udito ma non ascoltato.
L’ascolto è un processo costruttivo, che richiede un ascoltatore attivo e consapevole, una persona che sa:
perché ascolta (ha uno scopo)
che cosa ascolta (seleziona le informazioni rilevanti)
come ascolta (sceglie le strategie più appropriate).
Udire – Ascoltare
atto fisico
Quando si ascolta in modo accurato le informazione ricevute si trasformano in conoscenze utili.
azione mentale ed emotiva
Quante volte avete chiesto una informazione stradale a qualcuno e avete creduto di aver capito?
Quante volte la maestra ha dato precise istruzioni e poi ha scoperto che non erano state ben comprese?
Quante volte pensate ad altro e non fate domande, rispondete ad altro, interrompete o intervenite su altri temi?
Partendo dall’osservazione della vita quotidiana troviamo alcune situazioni di ascolto.
Occasioni d’ascolto
Prova a ripensare ad alcuni momenti della tua vita in cui:
– ti sei sentito veramente ascoltato. Con chi eri?
– hai ascoltato perfettamente
– non sei stato ascoltato
– non hai ascoltato
– da chi ti piacerebbe o ti sarebbe piaciuto essere ascoltato di più?
Ascolto consapevole
da cosa capisco che ho ascoltato bene o male?
da cosa capisco che sono stato ascoltato bene o male?
Mettiamo a fuoco le caratteristiche
L’analisi di situazioni della vita
quotidiana permette di cogliere:
• l’importanza della comunicazione
• le difficoltà della comunicazione
(malintesi, imbarazzo, diffidenza).
Capire il nostro modo di essere ascoltati e di ascoltare gli altri ci aiuta a individuare regole utili da applicare e difetti da correggere nell’attività di ascolto.
3 TIPI DI ASCOLTO
Ascolto passivo è un tipo di ascolto inefficace, si riscontra
quando si odono parole che entrano in un
orecchio ed escono dall’altro.
Ascolto attivo Migliora la capacità di ascolto; è un feedback
(che il ricevente dà all’emittente) sul messaggio
ascoltato.
L’ascoltatore risponde a chi parla, basandosi su
quanto ha compreso.
Ascolto selettivo Si riscontra quando si sente solo quello che si
vuole sentire, cioè si filtra il messaggio.
L’ascolto attivo
L’ ascolto più efficace è l’ascolto attivo in cui ci si sente coinvolti, partecipi e si offre la propria attenzione a chi parla.
In questo tipo di ascolto ci si rende disponibili a comprendere realmente ciò che l’altro sta dicendo, mettendo in luce possibili difficoltà di comprensione. In questo modo è possibile l’apprendimento.
Come fa l’emittente ad
accorgersi che il destinatario è
in ascolto?
Un buon ascoltatore comunica il suo interesse all’emittente in modo:
verbale (riformulazione)
non verbale (gesti, espressioni).
Che hai detto?
1. Riformulare mi stai dicendo che…
2. Parafrasare se ho capito bene
3. Riassumere in sintesi hai detto che
4. Chiarire se.. quando.. come..
Tecniche di ascolto attivo
verbale
l’espressione del viso, il contatto visivo, i gesti e le posture del corpo, l’orientamento dello sguardo, i cenni del capo.
Segnali non verbali
dell’ascolto attivo
Saper ascoltare vuol dire anche saper osservare in modo da cogliere anche la comunicazione non verbale dell’altro.
Non ascolta in modo attento chi:
interrompe chi sta parlando non verifica se ha compreso o meno dà risposte insignificanti o sconclusionate interpreta in modo sbagliato ciò che è stato detto dimostra di non tenere in alcun conto ciò che è stato
detto utilizza il tempo di ascolto per prepararsi a rispondere si concentra troppo sui dettagli invece di comprendere
il messaggio fondamentale finge di essere attento si distrae e fa qualcos’altro mentre ascolta se non capisce subito smette di stare attento tende a farsi distrarre da altre cose
Ascolta in modo efficace
Chi ascolta tutto il messaggio e poi pensa alla risposta
Si concentra sui messaggi fondamentali e non si preoccupa di ricordare ogni cosa
Si sforza di rimanere attento e si concentra sui contenuti
Mantiene il contatto visivo con chi parla
Sa che se ascolta attentamente capirà e fa domande
Non si lascia distrarre da altre idee.
Ostacoli all’ascolto
Mancanza di interesse, noia
Rumori, movimento e distrazioni
Parole o frasi difficili
Scarsa importanza dell’emittente
Ostacoli della mente (emozioni, paura, preoccupazione, sogni ad occhi aperti)
qualcosa che può bloccare dal vedere l’emittente (sedere in fondo all’aula, un compagno troppo alto)
Il rispetto del silenzio è il primo modo di dare all’altro la possibilità di esprimersi secondo i suoi ritmi e le sue modalità.
La tecnica del silenzio
Cosa fa chi ascolta
attivamente
Si mantiene attento e lo dimostra a chi parla
Non interrompe ma osserva ed ascolta
È motivato, condivide, partecipa
Ascolta l’intero messaggio (verbale e non verbale: parole, tono di voce, movimenti del corpo...)
Prende appunti ed evita di pensare a ciò che potrà dire dopo.
Ricapitoliamo!
È importante:
ascoltare l’altro non solo nelle parole.
cogliere il significato del messaggio dimostrando di averlo compreso con riformulazioni e segnali non verbali;
rispettare le pause dell’altro
evitare di fare domande inopportune.
L’ascolto attivo1. è la strategia migliore per capire il messaggio
dell’emittente durante una comunicazione. 2. è efficace, in quanto raggiunge lo scopo.
ricezione di informazioni + comunicazione + relazione =
ascolto attivo