La Città di Milazzo-Settembre2011

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PROBLEMI PRIMOPIANO SPORT Una partenza ad handicap La mafia esiste a Milazzo? Bilancio in chiaroscuro di una stagione che non ha lasciato il segno La morte di Cartesio Anno XV - Numero 8 - Agosto/Settembre 2011 - € 2,00 P.I.-Sped.A.P.-45%-art 2 c.20/B-L.662/96-D.C.I. Sicilia-Prov.ME ESTATE AL TRAMONTO ESTATE AL TRAMONTO LE FOTO SHOCK DEI DANNI DEL MALTEMPO SULLA PIANA

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PROBLEMI PRIMOPIANO SPORT

Una partenzaad handicap

La mafia esistea Milazzo?

Bilancio in chiaroscurodi una stagione che non ha lasciato il segno

La mortedi Cartesio

Anno XV - Numero 8 -Agosto/Settembre 2011 - € 2,00

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LE FOTO SHOCK DEI DANNI DEL MALTEMPO SULLA PIANA

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TRENTAGIORNI

la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag.4

Da parecchi mesi all’ordine delgiorno della “lotta politica” c’èla questione ambientale della

nostra zona. Un gruppo di consiglieri,dei quali la “punta di diamante” sem-bra essere il consigliere Marano, si èintestato una battaglia, nobile e legitti-ma, sulle condizioni ambientali dellanostra città. Questi consiglieri, suppor-tati da qualche associazione ambienta-lista e da qualche ex esperto comunaleall’ambiente, pur avendo il meritoindiscutibile di tenere alta l’attenzionesu un problema annoso e mai risoltodella nostra zona, fanno secondo noiun errore, per così dire …di mira.Sparano forte, sparano tanto ma il ber-saglio è un altro. Ci spieghiamo. Nelmirino delle loro armi ci sono dueobiettivi sensibili: il sindaco, reo diaver rilasciato una licenza edilizia perla costruzione di un nuovo impianto ele aziende inquinanti ree , appunto, diinquinare. I due bersagli, a nostro avvi-so, non portano da nessuna parte colrisultato di lasciare tutto immutato cosìcome è stato per oltre 40 anni. Il primobersaglio serve solo a suscitare pole-miche politiche di basso profilo deltipo: “tu non sei al servizio dei cittadinima delle aziende” da una parte; “ dovesei stato in tutti questi anni e come maite ne accorgi solo ora?” dall’altra. Ilsecondo bersaglio è solo fittizio perchésiamo pronti a scommettere (e siamosicuri di vincere) che le aziende posso-no dimostrare di essere in regola con leleggi vigenti. E qualora, in qualchecaso residuale, non fossero in regola,se questo fosse provato, pagherebberouna piccola pena pecuniaria, così comeprevisto dalle leggi vigenti. E allora ilproblema sono le leggi: eccolo il ber-saglio su cui orientare i mirini dellearmi. Si dà il caso che le leggi le fannoi politici, quei politici, regionali enazionali davanti ai quali i nostri poli-tici locali, ambientalisti e non, ad ognicampagna elettorale scodinzolanocome cagnolini da passeggio. I cittadi-ni di Pace del Mela stanno per fare unreferendum sull’elettrodotto; qualcheanno fa i cittadini di Scanzano Ionicoimpedirono al governo nazionale didislocare in quel territorio le scorieradioattive. E i nostri cittadini che rife-rimenti politici hanno? Ma, soprattut-to, che esempi politici anno?

CHI NON PAGALA SPAZZATURA

Evasori in buona fede,truffatori patentati o,semplicemente, poveri.Qualunque siano i moti-vi dei mancati pagamentidella Tarsu (tassa rifiutisolidi urbani) negli ulti-mi due anni, certo è chemancano all’appelloparecchi milioni di euro.L’allarme è stato lancia-to congiuntamente dal-l’assessore comunalealle finanze, PippoMidili e dal sindacoCarmelo Pino. Controlliincrociati tra diversebanche dati e uno scru-poloso lavoro d’indagineda parte degli ufficicomunali, hanno per-messo di scoprire, adesempio che, a Milazzo,nel 2010 e nel 2011, hapagato la tassa sui rifiutisolo un commerciante sudue. Le attività commer-ciali (grandi e piccole),infatti, sono tra le mag-giori debitrici: su 664,solo 329 sono soggette atassazione. “La legge –spiega Midili - imponealle nuove attività di

autodenunciarsi aicomuni competenti, mamolti, anche in buonafede, non hanno mai pro-ceduto a questo adempi-mento”. Molti altri, inve-ce, architettano dellevere e proprie truffe, alfine di evadere le tasse:attività che nascono emuoiono nel giro dipochi mesi, società inte-state a nominativi fittizi,false dichiarazioni sullecubature. “In tutti i casi– ha proseguito l’ammi-nistratore – stiamo prov-vedendo ad inviare ini-zialmente degli avvisi diaccertamento con ade-sione per consentire diregolarizzare la situazio-ne entro 30 giorni pagan-do solo un quarto dellasanzione. In caso contra-rio scatterà la cartellaesattoriale. Purtroppodebbo anche constatareche alcuni di questi sog-getti evasori, titolari diattività commerciali,anziché pagare e autode-nunciarsi, hanno presen-tato ricorso al presidentedella Regione contestan-do la tariffa”.Per quel che concerne leutenze abitative, l’as-sessore ha spiegato cheè iniziato il controllo,con l’analisi a campio-ne di tre strade cittadi-ne e i riscontri sono

quelli di un’evasione cheoscilla tra il 18 ed il 20

per cento.Snocciolando altrinumeri, l’assessore ha

poi riferito che rispettoal 2009, quando a

incassare le bollette eral’Ato, il Comune haaumentato di circa 50per cento l’importoriscosso dai cittadinirelativo alla Tarsu e chesolo nell’anno in corso leautodenunce dei cittadi-ni sono state di 390 afronte delle 30 annualidel passato.Il sindaco Pino da partesua ha condiviso l’azio-ne del suo assessoreribadendo che “la rina-scita del Comune passaattraverso la riorganizza-zione del fisco locale.Una scelta coraggiosa,magari impopolare, maobbligata per assicurarequella gestione dei servi-zi che la comunità siattende”.Un servizio che è ancoraben lontano dall’essereefficiente, anche se, siaassessore che sindaco,hanno ribadito la volontàdi gestire la raccoltarifiuti “in house”. “Noisiamo pronti – ha spiega-to Midili – attendiamo ilvia libera dalla RegioneSicilia”. (ndl)

LA CHIESA MADRECAMBIA PARROCO

E' ufficiale: Mons. SantoColosi lascerà la ChiesaMadre di Milazzo. Unalettera del Vescovo LaPiana, pubblicata sul sitointernet dell'Arcidiocesi,non lascia spazio a inter-pretazioni. Tra gli otto"cambiamenti" annun-ciati dal vescovo si leggeanche il nome di DonColosi, che diverrà par-

IL PALAZZO

L’ambientee la politica

Santo Laganà[email protected]

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TRENTAGIORNI

Crepuscolo

Confesso una certa difficoltà a mantenere invita questa rubrica. Era nata come rubricadi satira ma la satira, si sa, in Italia è morta

e sepolta se non addirittura considerata reato. Ho provato a ripiegare sul-l’ironia ma gli Italiani, milazzesi inclusi, hanno perso dimestichezza conl’ironia, non la capiscono, la fraintendono. Cosa può fare, dunque, unpovero rubricista depresso? Parlare di politica in una città che in politicanon ha mai contato niente? Lo fanno già con sommo sforzo altri redattori.Fare l’opinionista? Mestiere di moda ma difficile da sostenere in una cittàdove l’opinione pubblica non c’è, non conta, nessuno la sollecita. E dili-gentemente i milazzesi hanno imparato a non avere opinioni. Cosa resta?Be’, forse non ve ne siete accorti ma è la prima volta che scrivo in primapersona, lasciando fluire liberi i miei crucci personali. Sto seriamenteprendendo in considerazione l’idea di andare via da Milazzo. Per codar-dia, probabilmente, per non vederla degradare ancor più. Già il Sindacoci ha cantilenato, fin dalla sua elezione, la filastrocca della mancanza difondi, figuriamoci quando dall’anno prossimo le rimesse dello Stato siridurranno. Per coraggio, per abnegazione, per fare un favore a chi resta.Pensate se in diecimila - o anche più – andassimo via da Milazzo: i giovaniper trovare un futuro, i pensionati per trovare servizi che qui non esisto-no. Milazzo diventerebbe più vivibile.

Roberto [email protected]

roco di “Santa MariaAssunta” in BarcellonaP.G. L'annuncio di LaPiana è preceduto dapoche righe di ammoni-zione: "l’irresponsabili-tà, l’imprudenza, lasuperficialità, il bruttovezzo di alcuni di affida-re alla “catena delle faci-li confidenze” le cose“riservate”, ancora unavolta, non ci hanno per-messo di procedere nelpieno rispetto delladignità delle persone,provocando ulterioridisagi e sofferenze". AlDuomo di Santo Stefanoarriverà Don FrancescoFarsaci, che lascia la par-rocchia di San

Sebastiano di BarcellonaP.G.Non mancano le voci deldissenso che, natural-mente, viaggiano viafacebook. "RidateciPadre Santino Colosi" èil gruppo nato pochigiorni fa, in cui moltiparrocchiani dellaChiesa Madre, lancianoun appello unanime."Perdere padre Santino,per la comunità parroc-chiale di santo Stefano eper l'intera città diMilazzo, significa perde-re non solo un ottimoparroco, ma un uomo, unamico, una persona che èsempre stata con noi inogni momento, semprepresente ogni qualvoltala vita l'ha voluto alnostro fianco, unPADRE" scrive, adesempio, DavideAntonio Citraro in unalunga lettera indirizzataal vescovo. Da parte diPadre Colosi vi è un rite-gno composto, solopochissime riche affidateal social network: "sononella condizione di poterufficializzare il mionuovo incarico comeParroco di S. M. Assuntain Pozzo di Gotto e quel-lo di P. Francesco

Farsaci come parroco diS. Stefano Protomartirein Milazzo. P. Francescomi ha cortesemente visi-tato già ieri pomeriggio espero che la transizioneavvenga in un clima diserena disponibilitàall'azione di Dio chescrive dritto anche surighe storte".

RESTAURATA LA CHIESA

DI SAN PAOLINOI lavori di restauro dellachiesa dedicata a S.Paolino Vescovo di Nolasono iniziati nei primigiorni di luglio, dopouna proposta di ClaudioMaisano e CarmeloInglese, ragazzi delluogo, che animati dibuona volontà e spiritodi sacrificio hanno chie-sto, assieme a Paolo DeGaetano, il beneplacitodella famiglia LoMiglio, proprietaria delsito, che ha subito accet-tato, dando un appoggioanche economico. Sonoimpegnati nell’opera direstauro pure DanieleNapoli, Antonio Russo,Luciano Salamone,Federico Cimone eMatteo Pegolizzi, direttida Vincenzo Buta, esper-

IL SAGGIATORE

Le nostre estatisenza mare

Il mare era dei pescatori, non deibagnanti. Qualche sparuto ombrel-lone, un nugolo di ragazzi nei tre

punti topici del litorale di ponente, sottoil Macello, il Tiro a segno e San Papino,spiaggia bianchissima e luccicante. Ilterrapieno verdeggiante, cosparso di“baciapiedi” che bucavano le gommedelle bici, siepi di fichidindia e ciuffi dicanne costeggiavano la strada ancorasterrata. E nel porto un rutilare di lenzee “tre ami”, e c’era chi si tuffava perimpossessarsi, sul fondo, di un’escaspeciale, “anzuni” mi sembra si chia-massero, una sorta di conchigliette nerecon un mollusco rosso probabilmenteassai gradito alle “ciotane”, la preda piùambita. La sera, la lampara scorrevalungo gli scogli della Marina Garibaldie il vecchio marinaio infilzava i polipicon la fiocina.La parola ecologia non era ancora dimoda. Il cielo azzurro sfavillante nonnascondeva insidie, i nuvoloni neri cheall’improvviso sbucavano dietro leEolie annunciavano scrosci violenti erapidi di pioggia, la coltre grigia cheaccompagnava lo scirocco o il libecciosi sarebbe invece sciolta in una piogge-rellina continua. Acqua benefica, cheserviva ad alimentare i pozzi o levasche di decantazione da cui sarebbefuoruscita per irrigare i campi. La cittàera un piccolo grumo di cemento. Giàin via Tre Monti si susseguivano fittetrame di solchi. Com’erano gustose lemore delle siepi, e com’erano dolci ifichi che le donne tagliavano a metà perfarli seccare sulla stuoia! I galli saluta-vano il nuovo giorno: un rincorrersi dichicchirichì lunghi e intensi, fascinosicome un richiamo d’amore e irriverenticome il trillo della sveglia. Tutto sisvolgeva naturalmente. Le preoccupa-zioni non mancavano nelle famiglie. Illavoro è sempre stato scarso da questeparti. E anche allora le malattie si por-tavano via uomini e donne, vecchi ebambini. Ma quelle “disgrazie” faceva-no parte dell’imprevedibilità dell’esi-stenza, non erano attribuite a specificheresponsabilità. Così non si ritiene piùoggi. Sul balcone di un palazzo di viaCosenz, spicca, la prima domenica disettembre, un lenzuolo con la scritta“No all’inquinamento, si alla vita”. Ilcielo è coperto da una coltre grigia pro-dotta dallo scirocco, nell’aria un odoreacre e irritante.

Filippo [email protected]

Mons. Santino Colosi

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TRENTAGIORNI

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to operaio edile. ClaudioMaisano parla a nome ditutti : “Nessuno di noi per-cepisce denaro. Fede e spiri-to di sacrificio sostengono ilnostro lavoro. Gli abitanti diS. Paolino ci aiutano o for-nendoci sabbia e cemento odandoci una mano diretta-mente”. All’interno dellaChiesa sono stati rinvenutidue antichi archi ellittici.Sono imminenti il rifaci-mento del pavimento e ilrecupero di un’antica nic-chia in cui verrà collocato ilsimulacro del santo.L’inaugurazione è previstaper la fine del mese di otto-bre. (g.a.)

UN “INCANTO” DI CORI AL TRIFILETTINella settimana dall’11 al 17settembre si è svolta laseconda edizione delFestival Corale Internazio-nale “InCanto Mediterraneo2011” ideata e organizzata

dall’Associazione Corale“Cantica Nova” assieme alsuo direttore e DirettoreArtistico della manifestazio-ne Francesco SaverioMessina.Una settimana corredatadalla partecipazione di tredi-ci formazioni corali chehanno dato voce, durante lequattro serate del festival,alla coralità italiana e stra-niera come mai era accaduto

prima.Una realtà musicale, quellacorale, presente da anni sulterritorio di Milazzo comequella dei “Cantica Nova”fondati nel 1989 dall’attualedirettore e da alcuni deicomponenti ancora presentinel coro, che ha reso possi-bile l’incontro e lo scambiodei gruppi corali partecipan-ti al festival regalandomomenti di grande emozio-

ne nello splendido scenariodel teatro “Trifiletti” diMilazzo.La prima serata del festivalha dato spazio a due forma-zioni corali consolidatecome il coro “Ouverture” diBarcellona P.G. diretto dalM° Giovanni Mirabile e ilcoro “Luca Marenzio” diMessina diretto dal M°Carmine Daniele Lisanti chehanno proposto brani dellapolifonia classica, sacra eprofana, della tradizionerinascimentale e contempo-ranea.Di recente formazione ilterzo coro esibitosi “Over toheaven” di Barcellona P.G.diretto dal M° ManuelaPuliafito che ha comunqueben retto il confronto con lealtre due corali attraverso laproposta di un repertoriomolto accattivante con branidi musica leggera e spiri-tuals.La seconda serata ha avuto

Il denominatore comune delle ulti-me Amministrazioni, dal Pino unoal Pino due, è la politica delle tre

scimmie: “Non vedo, non sento, nonparlo”. Ininterrottamente si vomitacemento su tutto il territorio comunaleimbrattandolo di palazzine, residence,ville e condomini. A Ponente si è edi-ficato senza alcun pudore e criterio. Inostri piccoli (rispetto a quelli grandi,i nazionali) politici, litigano per la viadi fuga tra la Via Matteotti e ilLungomare, ma tacciono, suppongo,perché ignoranti e non perché conni-venti, sulla schiera di costruzioni checorre ininterrottamente da Via OrsaMaggiore a Via Rio Rosso. Tempoaddietro ci fu quella ripicca dei cdscomparsi. Davvero esistevano queicd? Davvero interessano a qualcuno?Oppure è stata tutta una messa inscena per continuare la politica delletre scimmie? Pino dice che ha ripresolo “studio” del Piano Regolatore gene-rale iniziato all’epoca della sua primaamministrazione. Che cosa dire?Cinque anni non bastano? E quest’al-tro anno e mezzo di amministrazione?

E l’Amministrazione Italiano non ènata sulla falsariga di quella di Pino?Non dimenticando neanche che lamaggioranza del Consiglio Comunale,la principale autorità in fatto di stru-menti urbanistici, è sempre stata dellostesso colore. E’ di tutta evidenza cheil Piano Regolatore generale non lovuole nessuno: vuoi fermare il matto-ne? E se la costa è tutta cementificata,ci si dirige sulla campagna. La Pianaoffre spazi liberi a poco prezzo, sonoterreni agricoli ma è facile avere lenecessarie concessioni per lottizzare ecostruire, e le persone giuste si volte-ranno da un’altra parte per non vederee non parlare. Una sentenza dellaCassazione, proprio con riferimento auna causa del Comune di Milazzo, ha

stabilito che un’area va considerataedificabile solo se prevista espressa-mente nel piano regolatore generale.Lubrano diceva: “La domanda nascespontanea”. Con quale criterio ilSindaco Pino autorizza la costruzionedi un centinaio di appartamenti in ViaBastione? Una strada dove le autotransitano a senso unico alternato, unquartiere dove le condotte di smalti-mento delle acque piovane e dellefognature sono insufficienti, una zonanella quale non è prevista alcuna operadi adeguamento dei condotti dell’ac-quedotto. Ma qualcuno, almeno unadelle tre scimmie, è andato a vedere ilposto?

Salvatore [email protected]

QUATTRO PASSI

Non vedo, nonsento, non parlo

La serata delle premiazioni del Festival Corale “InCanto Mediterraneo”

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TRENTAGIORNI

PH6

Mulino: coraggioo codardia?

Dopo un’estate trascorsa nella nor-malità, senza grandi notizie oeventi, ma con il mare pulito

come non lo era più da anni e le strade,almeno a luglio e agosto, sgomberatedalla spazzatura, faticavo a trovare unargomento su cui scrivere in questarubrica leggermente acida.In mio soccorso sono però venuti i consi-glieri comunali del pdl, che, facendo unbuon gioco di squadra, periodicamentevanno all’attacco e chiedono la venditadei Mulini Lo Presti. In genere la richiestadi vendita veniva avanzata dal presidentedel consiglio Rosario Pergolizzi, che peròquesta volta ha consegnato la staffetta alconsigliere Mellina. Il concetto, affermatoin un nota stampa diramata da Mellina è ilseguente: “Serve un atto di coraggio, maanche di svolta per Milazzo, ovvero lavendita dei Molini Lo Presti, che permet-terebbe di onorare i debiti, azzerando tuttele pendenze che crescono giornalmenteattraverso l'aggiunta degli interessi”.Di sicuro, come abbiamo più volte scrit-to sulle pagine di questo giornale, ven-dendo i mulini Lo Presti, sebbene il mer-cato immobiliare in questo periodo dicrisi economica sia un po’ depresso, siincasserebbero i soldi per poter pagaremolti dei debiti fuori bilancio e dare una“boccata di ossigeno” alle finanze delcomune. Per un po’ di tempo si potrebbe“spendere e spandere” come faceva laprecedente amministrazione, assumendodirigenti strapagati, pagando consulenzeed esperti, rimettere a nuovo qualchealtra piazza, aumentare il gettone di pre-senza di giunta e consiglieri.Ma, se non si fanno degli interventi strut-turali e organizzativi, per limitare lespese, per incrementare le entrate e perevitare il formarsi continuo e incontrolla-to di debiti fuori bilancio, gli effetti dellavendita del patrimonio comunale sarannodel tutto effimeri. Anzi potrebbero essereanche negativi, in quanto “drogati” daquesta vendita, se non si interviene pertempo sul bilancio, tra un paio di anni,con i tagli imposti sia dalla recente mano-vra che dal federalismo fiscale, ci ritrove-remo ad un passo dalla bancarotta.Fatte queste considerazioni il coraggiodell’amministrazione dov’è? Nel vende-re tutto, raschiare il barile e arraffare tuttoil possibile, o nello stringere la cinghiaora per non compromettere il futuro dellanostra città?

Michele [email protected]

come denominatorecomune i bambini la cuipresenza ha vivacizzato,con il loro entusiasmo, ilsecondo appuntamento.Ospiti graditi del festivalsono stati i ventidueragazzi dell’Istitutocomprensivo “B.Genovese” diBarcellona P.G. compo-nenti l’ensemble di flau-ti traverso diretto dallaprofessoressa DariaGrillo che si sono esibitiin apertura di serata conun interessante program-ma di musica classicacon estratti di opere liri-che scelto proprio comeiter formativo dalla loroinsegnante per avvicina-re i ragazzi ad un generemusicale spesso avulsodal loro panorama cultu-rale.La serata è proseguitacon l’esibizione di duecori di voci bianche diBarcellona P.G. direttidal M° Salvina Miano “IPiccoli Cantori” e “IRagazzi Cantori” chehanno proposto alcunibrani accompagnati alpianoforte dal M°Francesco Italiano edaltri, appartenenti allapolifonia classica, canta-ti “a cappella”.Ultimo ad esibirsi il coro“Piaggia” di Milazzo(con più di 50 bambini)diretto dal M° SergioBertolami che ha propo-sto un repertorio accom-pagnato da basi musicalicon brani composti dallostesso direttore.La terza serata ha avutocome protagonisti treformazioni corali. Leprime due di Milazzosorte nell’ambito dell’at-tività liturgica: il coro“Sentinelle del Mattino”diretto dal M° GiuseppeDe Luca della parroc-chia S. Stefano e il coro“Nostra Signora delSanto Rosario” direttodal M° Stefano Salmeridella parrocchia delSanto Rosario.Una nota distintiva èstata portata dal sestettof e m m i n i l e“Impromptum” giunto a

Milazzo dalla Finlandiache ha proposto un inte-ressante repertorio folk epop finlandese facendoimmergere il pubblicopresente, con la loro bra-vura, nelle dolci atmo-sfere della tradizioneculturale e musicale fin-nica.La serata conclusiva,Sabato 17 Settembre, haportato sul palco, tra glialtri, l’ensemble vocale“Cantica Nova” che,come coro ospitante, haeseguito solo alcunibrani di musica popinternazionale facentiparte del repertorio cheeseguirà, a fine mese, aTeramo alla XVIII edi-zione della RassegnaInternazionale Aprutina.La presenza del coro“Freedom” di Cataniadiretto dal M° Nino Faroha portato una elettriz-zante vivacità con l’ese-cuzione di spirituals ebrani etnici africaniaccompagnati da bon-gos, tamburi e strumentiidiofoni.Il coro “Cum Iubilo” diPalermo diretto dal M°Giovanni Scalici hainvece proposto unrepertorio di musicasacra contemporaneacon alcuni brani scrittidallo stesso direttoremettendo in mostra pre-cisione esecutiva e note-voli capacità interpreta-tive.Ultimi ad esibirsi il coromaschile “Barbarossa”di Lodi diretto dal M°Graziano De Zen con unrepertorio molto diversoda quelli ascoltati prece-dentemente proponendobrani di periodi e generimolto diversi tra loro,dalla musica antica alcontemporaneo, al cantodi montagna fino allospiritual e al pop inter-nazionale armonizzatidal compianto fondatoredel coro BeppeBelpasso.Questa seconda edizionedel festival “InCantoMediterraneo” ha rega-lato, ancora una volta,un’atmosfera di festa e

amicizia che la musica,la coralità in particolare,riesce a creare a tutte lelatitudini creando un’ul-teriore occasione di con-fronto con realtà diversee gruppi di differenteformazione.Confronto “tecnico” sìma anche contattoumano e sociale in nomedella musica e della pra-tica corale.

NOZZE D’ORO/1

Di Mimmo Di Meo, dicui abbiamo tracciato ilprofilo umano e politiconella rubrica “Incontri”di dicembre 2009, dob-biamo ora segnalare unanuova “conquista”, iltraguardo delle nozzed’oro con la moglie LinaRusso. La celebrazioneliturgica dell’evento si èavuta venerdì 9 novem-bre, nella chiesa del S.S.Crocifisso; subito dopouna bella festa insiemeai figli Marcello,Roberta e Sabina con irispettivi coniugi e ainipoti Dalila e Mimmo.

NOZZE D’ORO/2

Cinquant’anni insiemeanche per Franca DeLuca e Francesco Bertè,restauratore e artistaconosciutissimo in città.Hanno festeggiato leloro nozze d’oro merco-ledì 14 novembre, cele-brando la messa nellachiesa dell’Addolorata.La serata è trascorsa incompagnia dei figliMassimo, Antonio eAlessandro con le rispet-tive famiglie e con unacerchia ristretta di amicie parenti. Auguri vivissi-mi dalla direzione.

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TRENTAGIORNI

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PUNTO DI VISTA

La scomparsadi un galantuomo

Troppo poco spazio, ci pare, lastampa locale ha dedicato allascomparsa di un uomo che, al di

là dell’essere stato il sindaco più “lon-gevo” della città di Milazzo, o proprioper questo, ha rappresentato un esem-pio di onestà politica e intellettuale nelpanorama politico cittadino e non solo.Mi riferisco, ovviamente, alla scompar-sa del dott. Stefano Cartesio, che tuttiritengono sia stato un caso quasi raro dipolitico di lungo corso che con la poli-tica non si è arricchito. Certo anche luiha avuto qualche problemino con que-sto genere di sospetti, ma a fronte delle“marachelle” attribuite ad altri menonoti e meno importanti personaggi dellapolitica cittadina – è principalmente inquesta “fascia” che si appunta la nostraanalisi- il “peccato” attribuito a suotempo al dott. Cartesio, è pochissimacosa (se non ricordiamo male, si sareb-be trattato di un modesto ampliamentofuori progetto di una dimora di sua pro-prietà). E che la cosa sia stata, se c’èstata, a livello di un peccato veniale, lodimostra il fatto che nessuno ha mai sol-levato il caso per screditare, o solo pertentare di farlo, il “sindaco” Cartesio. Dicevamo all’inizio della stampa loca-le, ma ci pare che nemmeno le istituzio-ni cittadine abbiano “omaggiato” nelmodo migliore l’uomo che per quasitrent’anni è stato il “primo cittadino” diMilazzo. E’ vero, ai funerali era presen-te il sindaco in carica, ma da privato cit-tadino (proprio il meno che si potessefare), c’era pure qualche assessore, ilpresidente del Consiglio ed alcunimembri del civico consesso, ma tutti informa privata, tranne il picchetto d’ono-re dei Vigili Urbani ed il gonfalonedella Città che però non ha accompa-gnato il feretro all’ultima dimora.Numerosi e commossi i cittadini, moltidei quali hanno sicuramente volutoomaggiare non solo il più longevo sin-daco della loro città, ma anche il profes-sionista medico sempre pronto ad inter-venire nei momenti di bisogno, chequesta sua professione al servizio deglialtri l’ha continuata anche oltre il dovu-to, tenendo il suo studio aperto anchequando era già in pensione. Forse ilDott. Cartesio meritava davvero benaltra attenzione nel momento della suadipartita.

Santino [email protected]

IL SEGRETO DI DANTE“Un grande dono ed unapreziosa occasione la pre-senza di FrancescoFioretti nella nostra scuo-la”- ha affermato CaterinaNicosia, dirigente scola-stico del Liceo Classico diMilazzo, durante l’incon-tro avvenuto giovedì mat-tina con lo scrittore. “Il libro segreto diDante”, romanzo d’esor-dio di Francesco Fioretti,rappresenta, infatti, uncaso editoriale in Italia perl’immediato successoriscosso e per aver scala-to, in così poco tempo, latop ten della narrativa. Unthriller storico dal ritmoserrato che si propone diguidare il lettore in ciò

che si cela all’internodella commedia dantesca,un “esperimento lettera-rio” ¬- come lo definiscelo stesso Fioretti - natodall’aver scelto un generealla moda, quale il giallo,nutrendolo sapientementedi richiami letterari. Una passione totalizzantequella dell’autore perDante: “Senza Dante ionon sarei neanche mainato. Siamo tutti, infondo, suoi figli illegitti-mi”. Lo scrittore ci tiene,inoltre, a precisare la stra-ordinaria modernità dellaDivina Commedia, operapiù tradotta al mondo:“Più tradotta addirittura -afferma con ironia- delcatalogo Ikea”.

A moderare l’incontro laprofessoressa ChiaraMuscianisi la quale hasottolineato l’interessesuscitato da questo libronon solo per la tramaaccattivante, ma anche inquanto permette di riper-correre tanti aspetti dellavita dantesca e di cono-scere particolari che, spes-so, sfuggono attraverso unlungo e dettagliato lavorodi ricostruzione dellosfondo storico delTrecento. Un libro, quindi, ha con-cluso la relatrice dell’in-contro, che nasce dallapenna di uno studioso e sipone al confine tra finzio-ne letteraria e scopertascientifica, al fine altresìdi avvicinare più giovanipossibili alla conoscenzadi Dante, padre della lin-gua italiana, poeta straor-dinariamente longevo edattualissimo, anche dopo700 anni, la cui operarimane il più grandemonumento letterario nonscalfito dal tempo. (fp)

Milazzo in mostra. Da più parti si sussurra che di certo l’estate milaz-zese appena trascorsa non sarà tra quelle che verranno ricordate a lungo e nonsolo per il tradizionale e purtroppo mancato spettacolo di fuochi d’artificio a con-clusione della festa del Patrono. La causa principale, è ovvio, è da attribuireall’inarrestabile crisi finanziaria che sembra opprimere l’intero pianeta e soprat-tutto, per rimanere nel nostro piccolo, alle casse comunali, come mai fino ad ora,incredibilmente spoglie. Tuttavia, anche per mezzo del prezioso e spontaneo con-tributo di tanti cittadini intraprendenti, non sono mancate iniziative e manifesta-zioni che hanno dato un certo lustro all’estate cittadina. La bella mostra fotogra-fica allestita nell’ atrio di palazzo D’Amico si può annoverare di certo tra quelleche hanno conseguito particolare successo. L’iniziativa ha avuto origine unadecina di mesi addietro, grazie a un’idea del Dott. Carmelo Rampello che, attra-verso le pagine elettroniche di facebook, ha chiesto a un gran numero di fotoa-matori di iscriversi dapprima al gruppo “Io ti invito a Milazzo” e quindi a “posta-re” ovvero, per chi come me non si adegua facilmente al gergo telematico, a pub-blicare le proprie immagini dedicate alla città. Il progetto è stato accolto con taleentusiasmo che in breve tempo il sito si è riempito di una gran quantità di foto-grafie, molte delle quali davvero interessanti, e belle a tal punto, da indurre l’or-ganizzatore a estendere la fruizione di queste immagini non soltanto agli assiduifrequentatore del WEB ma, con l’allestimento di una mostra, un po’ a tutti. L’ideaè stata accolta con entusiasmo e parecchi autori si sono impegnati a stampare lefotografie e mettere a punto così l’esposizione che è stata inaugurata l’otto diagosto. L’affluenza di visitatori è stata elevatissima, gli apprezzamenti innume-revoli, la curiosità grande, l’attenzione e l’interesse davvero inaspettato. Per que-sto, già da ora, c’è chi pensa a ripetere l’iniziativa, magari con qualche miglioriadettata dall’esperienza, nella prossima estate. In fondo, anche in periodi di pro-fonda crisi basta poco, ad esempio, un pizzico di buona volontà e un minimo disfrontatezza, per potersi rendere utili, offrendo alla città occasioni di svago, diconfronto e, perché no, anche di riflessione e di approfondimento culturale.

Vito [email protected]

Sussurri e grida

A sinistra Caterina Nicosia, dirigente scolasticodell'Impallomeni, al centro lo scrittore Francesco Ferretti,

a destra la prof.ssa Chiara Muscianisi

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la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag.9

TRENTAGIORNI

ORIZZONTI

Quelle fanciullebuttate per strada

Erano caratteristici, con le tutearancione e i caschi nonsempre dove dovevano stare,

data la grande calura. Su dieci, nevedevi tre a sudare e gli altri intor-no, a guardare, seduti o all’inpiedi.E non solo a Milazzo. Dappertuttoera lo stesso vedere. Poteva sugge-rire l’Italia della barzelletta classi-ca. E invece no. Quelli che stavanoa osservare erano allievi. Stavanoimparando il mestiere, dato che sitrattava di cantieri regionali didatti-ci. Sissignore, didattici. Sarannopagati, forse con tanto ritardo, dati itempi di magra: alcuni per il lavorosvolto, altri per avere imparato asvolgerlo. Un modo discutibile per far frontealla disoccupazione e specie intempo di crisi. Ma non è affarnostro. Molta gente ha avuto disa-gio, specie là dove il preesistenteera intatto o là dove la strada èdiventata più stretta. Ma nemmenoquesto è affar nostro. E allora?Allora, le vecchie signore come meforse saranno d’accordo, era unagran pena vedere giovani fanciullee donne mature buttate per strada,con pose simili a quelle dei maschi,addentare affamate panini imbottitie bere a garganella dalle bottigliettedi plastica. Non era questo cheintendevamo, per parità dei sessi.Almeno quelle della mia età. Chepena constatare lo sfascio dellaplurisecolare civiltà omerica, quan-do le regine tessevano sedute altelaio e le figlie dei re lavavano ipanni! La stanzetta ombrosa sulcortile profumato di gelsomini dellasignorina Livia, maestra di ricamoeccellente, è deserta. Non hannodiscepole le abili sarte che nellaPiana resistono all’onda del moder-nismo. In compenso, e sarebbeistruttivo capire perché, le donne,alcune ovviamente, ma sono l’em-blema di ciò che succede nel cor-paccio della società odierna, prefe-riscono rifare i marciapiedi dellenostre contrade. Tuttavia bisogna,con sospiri, dirsi contente che licostruiscano soltanto per l’incolu-mità dei pedoni. Di questi tempi, èun miracolo che non pensino dipasseggiarci sopra, alla sera.

Mimma [email protected]

APPUNTAMENTI DEL MESE

GARA NAZIONALE DI APNEASi terrà in città, domenica 25 settembre, il 1° Trofeo NazionaleCalispera 90 di Apnea in assetto costante con e senza attrezzi (cwt).Queste le società coinvolte: Asd apnea accademy: lignano sabbiadoro(udine); Asd moonsub: jesi (ancona); Asd tarvisium: treviso); Asd ranenere: (trento); Asd apnea futura: (vicenza ); Asd tresse sub: saronno(va); Asd nord padania sub: varedo (mb); Asd astiblu: asti (at); Asddive free: (roma); Asd acquatica:( palermo); Asd olga sub: (catania);Asd calispera 90: saponara (me); Asd agonismo sub torino: (to)

DOMENICA

25 sett

INSEDIAMENTO DEL NUOVO PARROCODI SANTA MARINA, DON GIOVANNI SACCàGiovedì 29 Settembre la Comunità Parrocchiale di Santa Marinaaccoglierà il Rev.mo Don Giovanni Saccà, nuovo Parroco. Saràaccompagnato dall'Arcivescovo di Messina S. Ecc.za Rev.ma Mons.Calogero La Piana, che celebrerà la S. Messa alle ore 18:00 nellaChiesa Parrocchiale di Santa Marina.

GIOVEDI’

29 sett

L’ITIS “MAJORANA”RICORDA PALMALIANASabato 1 ottobre, l’Itis “E.Majorana” ricorderà il prof. AdolfoPalmaliana con una conferenza inaula magna con inizio alle ore 10.All’incontro interveranno: ilSindaco della Città di Milazzo,Carmelo Pino; la prof.ssa StefaniaScolaro, Assessore Pubblica

Istruzione Comune di Milazzo; il prof. Stello VadalàPreside Istituto Tecnico Tecnologico "E. Majorana" diMilazzo; il dott. Marcello Minasi Già MagistratoProcura Generale di Messina; il prof. SignorinoGalvagno Preside Facoltà Ingegneria Università diMessina; il prof. Stefano Cavallaro Prof. AssociatoChimica Industriale Univerità di Messina; la Dott.ssaValeria Mancuso Responsabile Sicurezza CentraleEdipower San Filippo del Mela; la Dott.ssa ClaudiaEspro Ricercatrice Università di Messina.

SABATO

1 ott

IL FUTURO SECONDO RIFONDAZIONESi svolgerà giovedì 6 ottobre 2011, alle ore 18, nella Sala RotondaDiana a Milazzo l’incontro sul tema: “Quale Futuro?”, nell’ambitodella festa del tesseramento organizzata dal Partito dellaRifondazione Comunista - Circolo territoriale di Milazzo.Al dibattito interverranno: Franco Andaloro (consigliere provincialePRC di Messina); Giorgio Cremaschi (FIOM CGIL); DomenicoMoro (economista) e Frank Ferlisi (Comitato regionale PRC-FDS).I lavori saranno moderati da Alberto Caglio, segretario del Circoloterritoriale di Milazzo.

GIOVEDI’

6 ott

GIORNATA DEL VOLONTARIATOL’otto ottobre, presso PalazzoD'Amico, ore 17,00, si terrà la GIOR-NATA DEL VOLONTARIATO.L’evento è organizzato da CESVMessina e dall’Assessorato alla fami-glia del Comune di Milazzo.

SABATO

8 ott

PRESENTAZIONE UNIV. DELLA TERZA ETàVenerdì 14 ottobre, nei locali dell’Itis “Majorana” di Milazzo verran-no presentati i corsi della costituenda Università della Terza Età.La data di inizio dei cordi è fissata per il 7 novembre Le lezioni sisvolgeranno dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle ore 19.Coloro i quali fossero interessati a frequentare le attività previstepossono presentare richiesta di iscrizione alla segreteria del PalazzoMunicipale, ufficio URP, piano terra, stanza n. 15, dalle ore 10 alle12, nei giorni feriali.

VENERDI’

14 ott

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la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag. 10 PRIMOPIANO

Bilancio in chiaroscurodi una stagione che nonha lasciato il segno

ESTATE AL TRAMONTOESTATE AL TRAMONTO

LE PRESENZE TURISTICHEC’eravamo lasciati nel numero di giu-gno chiedendoci in che modo Milazzosi preparasse all’arrivo dell’estate. Traamarezze e lamentele, relative soprat-tutto ad impedimenti burocratici e allamancata sinergia con il Comune diMilazzo, i gestori delle varie strutturericettive continuavano, nonostantetutto, a nutrire speranze circa la buonariuscita della stagione estiva. A conclusione dei mesi caldi, non pos-siamo che domandarci, dunque, qualisiano i risultati di questa estate “fai date”, estendendo la nostra indagine, nonsolo agli stabilimenti balneari, maanche ad hotel e Bed & Breakfast. “Abbiamo riconfermato i clienti deglianni precedenti – afferma GiuseppeSpataro, gestore insieme alla famigliadel Lido Mojito – Pochi i milazzesiche hanno usufruito dei nostri servizipoiché, essendo le famiglie prevalente-mente monoreddito, non affittanoombrelloni e sdraio, così come ristret-to è stato, quest’anno, il numero deglistranieri”. E prosegue – “ A giugnosiamo rimasti chiusi, a luglio si è regi-strata una scarsa affluenza, mentre adagosto tutto sommato abbiamo lavora-to. Il lavoro di un mese non può, però,compensare le spese che un lido com-

porta”. Un tardo inizio lavorativo anche per illido Baia del Tono, la cui attività si ènotevolmente concentrata in prossi-mità di ferragosto, come afferma ElioD’Amico, titolaredello stabilimento.Tutto sommato risultasoddisfatto dell’anda-mento di questa sta-gione, anche se siaspettava di più,Salvatore Franchina,gestore insieme adaltri giovani soci dellido Playa mignon.Ingente la sommainvestita da questiragazzi per creare unastruttura più modernarispetto a quella già esistente, cercandodi puntare sull’offerta di servizi varie-gati che andavano dall’organizzazionedi aperitivi, pranzi, feste per bambini eadulti e serate danzanti. “Purtroppo a Milazzo negli ultimi anniviene in vacanza molta gente adulta, iragazzi scelgono altre mete” – affermacon una punta di rammarico Franchina.“Come dargli torto – prosegue – vistoche a Milazzo non esiste più nulla:disco inesistenti, lidi che chiudono alle21 perche non c'è affluenza, pub che,in pieno agosto, devono staccare presto

la musica”. I gestori di questa nuovastruttura, comunque, non demordono.Il loro auspicio è che la prossima sta-gione sia migliore a livello di turismo,servizi comunali e adempimenti buro-

cratici. Struttura ricettivadiversa, ma analo-ghi problemi “turi-stici”, si sonoriscontrati pressoalcuni hotel dellaPiana. DavideProsdocimi, caporicevimento dell’ho-tel S. Michele, nonha dubbi nell’asseri-re che si è notevol-mente ristretto il

“Milazzo non

ha un’adeguata

organizzazione

turistica.

Rimane una

porta di transito

per le Eolie”

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la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag. 11

PRIMOPIANO

ESTATE AL TRAMONTO

periodo dedicato alle vacanze, il qualeoscilla dalla settimana ai dieci giorni.“Il turista – continua – non è piùquello di una volta e, quando può,sceglie una sistemazione più econo-mica. La presenza degli stranieri que-st’anno ha raggiunto picchi del 70%,soprattutto di nazionalità spagnola efrancese, mentre diminuisce il nume-ro di inglesi e tedeschi. Il problemaprincipale risiede, comunque, nelfatto che Milazzo non abbia un’ade-guata organizzazione turistica e, quin-di, rimane principalmente una “porta”di transito per le Eolie”.È dello stesso avviso Luigi, impiega-to alla reception presso la strutturaalberghiera “La chicca”. “Milazzo hauna facciata dietro la quale non c’èquello che sembrerebbe; manca discelte propositive che mirino alla suapromozione come città turistica”. Aquesto si aggiunge un’evidente dimi-nuzione della richiesta da attribuirsiall’aumento dell’offerta, causa di unbilancio nonpositivo. Voce fuori dalcoro quella diR i c c a r d oFormica, gesto-re del Bed &B r e a k f a s t“Villa Felicia &Le formiche”,il quale puòvantare di averlavorato discre-tamente soprattutto a partire da metàluglio, cooperando con ristoranti e lidied organizzando escursioni per leisole Eolie. Lamenta, però, la manca-ta presenza di mezzi pubblici che ren-dono la zona del Tono, dove è sita lastruttura, priva di collegamenti. Tutti sono, comunque, concordi nel-l’affermare l’insufficiente rilevanzadella stampa circa il funzionamentodel depuratore ed il conseguente marepulito, unica nota positiva, per molti,di quest’estate milazzese.

(v.d. e f.p.)

GLI SPETTACOLI“Lo spettacolo deve ancora comincia-re”, così cantava qualche anno fa PieroPelù, e questo stesso ritornello potreb-be essere il motto di questa estatemilazzese. Se spettacoli ce ne sonostati, noi non ce ne siamo accorti.Unico evento degno di nota, quelFestival Pub Italia che, non si sa per-ché, continua a rimanere affezionatoalla nostra città. Un cartellone zuppo dimicro-eventi slegati da qualsiasi pro-grammazione; l’amministrazione si èlimitata a inserire nel programma esti-vo manifestazioni che si sarebberosvolte a prescindere dal suo intervento,vedi sagra della melanzana, del pescee, la “new entry”, sagra della salsicciae della birra. Una buona parte delleserate è stata occupata dai saggi estividelle tante scuole di ballo locali e daaltri momenti di spettacolo e di rifles-sione organizzati da qualche associa-zione del territorio. Dobbiamo forse

dire grazie agli ufficicomunali per essereriusciti a montare unpalco ora nell’Atriodel Carmine, oradavanti la chiesa diSan Giacomo o loda-re l’amministrazioneper i “patrocini mora-li” concessi?L’assessore Scolaro,in effetti, l’avevadetto: “il Comunenon pagherà neppure

un euro”, ma non era forse dei solisoldi che c’era bisogno per confezio-nare un cartellone estivo dignitoso,seppur a basso costo. Il “Circuito del Mito”, in effetti, haofferto qualche evento di alto livello,ma anche in questo caso non ci pareche l’iniziativa sia stata comunale, èstata, infatti, fondamentale l’interces-sione del regista Salvatore Presti. Nonha avuto, invece, lo stesso successo, il“Milazzo Film Festival” che, quest’an-no, deve avere “bruciato la pellicola”.Un inizio promettente per poi rimane-re incastrato tra i meccanismi perversidella burocrazia regionale, giacendo inun limbo da cui non riesce ancora avenire fuori. Si mormora che ilFestival riprenderà a ottobre e si cer-cherà di salvare il salvabile, ma oramaiil danno è fatto. Meglio era andata conle scorse edizioni, forse meno istituzio-nali e più casalinghe, ma di certo riu-scite.Non è servita l’estate, invece, a mante-nere alta l’attenzione sugli eventi per il“150° anniversario dell’Unitàd’Italia”. Il comitato d’onore, costitui-

to ad hoc, ci è sembrato essere statoabbandonato a se stesso, gli è statodelegato sin troppo e si è trovato, infat-ti, a dover gestire non solo l’aspettoculturale degli eventi ma anche quellologistico ed economico, con unComune assente che spesso se n’èlavato le mani.Poco clamore, insomma, teste basseper politici ed esperti, sperando che siguardi a questa estate come a un esem-pio di “come non va fatto”. (n.d.l.)

PULIZIA DEL MARE E DEPURATORE Dopo due estati in cui la balneazionenel mare di ponente è stata “off-limits”, finalmente un anno in cuil’affollamento della nostra spiaggia ètornato quello a cui eravamo abituati.

A detta dei più il mare è stato semprepulito. A tale proposito, occorre ricor-dare che la pulizia dell’acqua delnostro mare non dipende solo daldepuratore di Milazzo, ma anche dalcorretto funzionamento di quelli deicomuni vicini (senza fare nomi, quellodi Barcellona ndr) e da tutte le porche-rie che vengono portate dal mare, dachissà dove, per effetto delle correnti.Ricorderete che dopo l’adeguamentodel 2009 (che ha permesso di converti-re una delle due linee al trattamentobiologico), il Comune ha affidato adimprese esterne la gestione dell’im-pianto di Fossazzo. Con queste risultaobbligato in solido, con la responsabi-lità dello scarico spettante al sindaco.La ATI che a novembre 2009 ha com-pletato i lavori di ammodernamento diuna linea per una depurazione di terzolivello, gestisce l’impianto fino allaprima decade di Aprile 2011.Oltre alla gestione ordinaria, nel capi-tolato della trattativa privata, vengonorichiesti alle ditte appaltatrici:la sorveglianza dell’impianto settegiorni la settimana, con acquisizionecontinua dei parametri che regolano ilprocesso e la continua reperibilità delpersonale; la manutenzione ordinariaed il pronto intervento per la gestione

“L’amministrazione

si è limitata a inserire

nel programma

estivo manifestazioni

che si sarebbero

svolte a prescindere”

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PRIMOPIANO

la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag. 12

ESTATE AL TRAMONTO

delle stazioni di sollevamento di cui siparlava in precedenza; due campiona-menti (sia ingresso che in uscita) nelle24 ore, di cui viene richiesta la media;analisi in mare in autocontrollo.Ad aprile l’Amministrazione assegnaalla Trinacria Ambiente e Tecnologies.r.l. la gestione dell’impianto per tremesi, poi prolungati a cinque. Durantequesto periodo viene effettuato unserio tuning dell’impianto, ossia unostudio dei parametri che condizionanol’abbattimento deicarichi inquinantied una contempo-ranea ottimizza-zione dei flussiidraulici. Nell’impianto coe-sistono una linea afanghi attivi, nellaquale viene effet-tuato un trattamen-to biologico conl’ausilio di micror-ganismi aerobi,che provvede adun abbattimento dioltre il 90%, eduna linea che,invece, ben che vada, riesce ad abbat-tere il carico del 30-35%.Dalla semplice osservazione delle ana-lisi messeci a disposizione, si evincefacilmente che – a dispetto degliaumentati flussi – a luglio 2011 le cosevanno meglio che a giugno, e ad ago-sto, con quantità di reflui ai limiti digestione dell’impianto, i danni vengo-no limitati al minimo.In pratica, durante l’estate la maggiorparte del flusso è stata dirottata versola nuova linea a fanghi attivi, chegarantisce una migliore depurazione.Non è mancata, da parte dei tecnicidella ditta, l’attenzione a non superareil limite oltre il quale l’effetto sarebbe

stato opposto. E’ un sottile gioco diequilibri in cui la professionalità risul-ta indispensabile.Da poco più di una settimana, per sca-denza del contratto, nella gestione deldepuratore è subentrata una nuovaditta : la COGESI s.r.l. di Gibellina.Gli Assessori Capone e Bucca non esi-tano a manifestare la loro soddisfazio-ne: “L’impianto funziona bene ed ilriscontro lo abbiamo avuto dalla gente.L’estate è stata vissuta bene ed i risul-

tati sono sottogli occhi di tutti:le spiagge sonostate piene”. Ci rendono par-tecipi, inoltre,dell’intento dip r o g r a m m a r evisite guidateper le scuole“per informare icittadini che ildepuratore fun-z i o n a .Coinvolgere lescuole permettedi creare unamaggiore cono-

scenza e far apprezzare il mare diMilazzo”. E ci informano che, previa program-mazione, il depuratore è visitabileanche da chi lo desiderasse. Bastaprendere contatto con gli organi comu-nali competenti. Infine, sottolineano chel’Amministrazione ha già richiesto unulteriore finanziamento per l’adegua-mento totale dell’impianto: “Siamostati inseriti nel piano delle opere pub-bliche dell’Ato 3 idrico per il comple-tamento della seconda linea, per potertrattare tutto il refluo biologicamente”.Ma come mai, dato che è assodato edevidente che l’impianto funzioni

meglio che in passato, continuano adavvertirsi cattivi odori? Questo dipen-de, ci dicono i tecnici, sia dal partico-lare tipo di materiale trattato (è ovvioche non si ha a che fare con essenza digelsomino), sia dall’anidride solforosaprodotta dalla degradazione effettuatadai microrganismi. Di quest’ultimolezzo, tuttavia, deduciamo, che biso-gna rallegrarsi, essendo segno tangibi-le che la depurazione si svolge inmodo corretto. Il vento può trasportarenelle zone limitrofe il cattivo odore. In definitiva, possono essere tranquillii nostri concittadini ed i turisti sullaqualità del nostro mare?Il geom. Tranfo, della TrinacriaAmbiente, ditta uscente, ci dice: “Laquasi totalità degli impianti della pro-vincia di Messina necessiterebbe l’a-deguamento alla normativa. A Milazzola linea di trattamento biologico fun-ziona bene con un abbattimento supe-riore al 90%. Con le due linee si arrivaal 65-68 % di depurazione. Questaestate siamo riusciti ad ottimizzare ilprocesso arrivando quasi a rispettare iparametri previsti dalla normativa.Parametri che comunque sono moltorestrittivi. Non c’è stata alcuna lamen-tela da parte dei cittadini”.Il dott. Balsamo, direttore di gestionedella Cogesi, affema: “Sial’Amministrazione Comunale cheappalta il servizio, sia il gestore hannotutta l’intenzione e l’interesse di garan-tire un impianto funzionante ed un pro-cesso depurativo ottimale. Eventualidisservizi che si potranno verificaresono dovuti a guasti non previsti. Almomento della consegna dell’impiantosi è potuto constatare che esso è benconservato e funzionante. Solo il com-pletamento della seconda linea didepurazione permetterà di avere untrattamento perfettamente e costante-mente adeguato ai parametri previsti

“Dopo due estati

in cui la balneazione

nel mare di ponente

è stata “off-limits”,

finalmente un anno

in cui l’affollamento

della nostra spiaggia

è tornato quello a cui

eravamo abituati”

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PRIMOPIANO

ESTATE AL TRAMONTO

dalla legge”.L’auspicio, a questo punto, è che ilnostro Comune possa ottenere nel piùbreve tempo possibile il finanziamentonecessario all’adeguamento definitivoe totale dell’impianto, perché essopossa divenire massimamente efficien-te e che, altresì, l’Amministrazionemantenga alta e sempre viva l’attenzio-ne sulla questione. La nostra città e lesue bellezze paesaggistiche, naturalisti-che, storiche meritano, senza dubbio,un trattamento migliore di quello riser-vato loro fino ad oggi. Concordate ?

(d.m e p.m.)

“O CHE BEL CASTELLO”Il grande assente di questa estate nellaprogrammazione degli spettacoli estiviè stato il castello di Milazzo.Veramente lo era stato(assente) anchel’hanno scorso, ma quest’anno sem-brava che, con l’avvento della nuovaamministrazione, con la nomina di unesperto di provato spessore culturale econ una discreta esperienza accumula-ta all’epoca dell’amministrazioneRusso, si potesse rinverdire il fasto chefu. E invece nulla. L’azienda che dove-va consegnare i lavori un anno fa nonha finito un bel niente, malgrado l’i-naugurazione avvenuta l’anno scorso,in piena campagna elettorale, conabbondante impiego di denaro pubbli-co (speso in pasticcini e bevande, siparla di circa novemila euro ndr).Questo giornale non è mai stato tenerocon le amministrazioni che negli annipassati avevano utilizzato il castelloper spettacoli non sempre adeguati alprestigio del maniero milazzese; tutta-via mai avrebbe immaginato che perben due anni rimanesse pressoché inu-tilizzato. Ma tant’è. Si spera che alme-no l’anno prossimo si possa avere uncastello veramente fruibile e che ilsolerte impegno dell’ esperto DarioRusso, possa trovare una sponda chia-ra e consapevole in una amministra-zione che abbia la possibilità e lavoglia di impostare una programma-zione turistica all’interno della qualela parte relativa agli spettacoli è unacomponente attrattiva non indifferente.E speriamo, soprattutto, che si possaavere rispetto della storia, delle mura,delle pietre di tutta la città fortificata,elemento imprescindibile per un rilan-cio turistico della nostra città, in attesadel nuovo teatro da cinquemila posti asedere già promesso da costruirsiall’interno della città fortificata e chegià, ancor prima di pensare come sarà,suscita già polemiche che non promet-tono nulla di buono per il futuro.

(s.l.)

C’è voluto un anno ma l’obiettivo èstato raggiunto: l’Associazione

Onlus “La Fenice” è riuscita ad otte-nere nuovamente il mezzo attrezzatoper il trasporto dei disabili. Domenica 18 settembre, in occasionedei festeggiamenti per il quarto annodella costituzione del lido, situatolungo la riviera di Ponente e gestito daDaniela Rullo, presidente dell’omoni-ma Associazione, grazie all’attivocontributo di alcuni commercianti diMilazzo e dell’hinterland, è avvenutala consegna ufficiale del veicolo, allapresenza di quei disabili che erano incasa da settembre dell’anno scorso,non potendo usufruire di un servizioadeguato. “Ci siamo sentiti totalmenteabbandonati dalla nuova amministra-zione Comunale in seguito alla deci-sione di disdire la convezione chegarantiva la mobilità dei diversamenteabili” – afferma la stessa Rullo. Con lacaparbietà di chi non si arrende difronte agli ostacoli, l’Associazione èriuscita a portare avanti un progetto,in accordo con l’MGG (MobilitàGarantita Gratuitamente), ottenendoun Fiat Doblò in comodato d’uso, per4 anni. Si tratta del primo mezzo inItalia ad uscire senza il Patrocinio diun Comune e troverà sostegno econo-mico, utilizzando la pubblicità appli-cata sulla carrozzeria. Al momento glisponsor aderenti risultano essere unaquindicina, ma si attende che il nume-ro cresca.

A spiegare la finalità di questo proget-to è Antonino Isgrò, procuratore dellaMGG Italia: “Il servizio che si vuoleoffrire consiste nel mettere a disposi-zione il “taxi amico”, al fine di garan-tire gli spostamenti gratuiti, a coloroche hanno disabilità motorie e, inmaniera più estesa, alle persone biso-gnose, affinché possano svolgere lenecessità quotidiane”.

Una gioia contagiosa quella che si pote-va leggere negli sguardi di chi è statoposto dalla vita in condizioni meno for-tunate. “ Finalmente possiamo di nuovorivivere la Fenice – afferma emoziona-to Aurelio, costretto a stare su una sediaa rotelle – prima mi sentivo abbandona-to da tutti ed impossibilitato a muover-mi, ora sono felice di potermi nuova-mente riunire con i miei fratelli e le miesorelle disabili”. Anche Cristina, con lestesse difficoltà deambulatorie, esprimela sua contentezza per il traguardo rag-giunto e per essere riuscita così, a riu-nirsi con amici che non vedeva da unanno. Perché in fondo basta poco persentirsi normali.

f.p.

NUOVO MEZZO ATTREZZATO PER IL LIDO “LA FENICE”

A mare con il “Taxi amico”

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Con la scomparsa del dott.Stefano Cartesio, avvenuta il9 settembre, all’età di settan-

tanove anni, si chiude il capitolodella Milazzo della “primaRepubblica” di cui è stato uno dei piùautorevoli protagonisti. Dire sindacodi Milazzo sino al 1993 equivalevadire Stefano Cartesio. È stato, infatti,primo cittadino quindici volte (nel1984, dopo l’elezione del 25 aprilesciolse però negativamente la riservail 3 maggio), alfiere inossidabiledella Dc alla guida di coalizioni pre-valentemente di centro- sinistra epentapartito, ma pure con una impor-tantissima apertura, dicembre 1987-ottobre 1989, al Pci, presente inGiunta con il suo più accreditatoesponente, Tindaro La Rosa (vicesin-daco e assessore allo Sviluppo eco-nomico). Cartesio sindaco uscì discena il 19 febbraio 1993 con la bru-sca interruzione di una legislaturainiziata tre anni prima con lo strapo-tere in Consiglio comunale della Dc,forte di ben 22 unità(50,92%). Nonostante lamaggioranza assoluta inaula, le lacerazioni delloscudocrociato avevano resodifficile la navigazioneamministrativa. Dopo trecompagini di governo dibreve durata, la prima Dc-Psdi con appoggio esternodel Pli, le altre due Dc- Psi,Cartesio fu costretto a get-tare la spugna denunciandola mancanza di “unione,voglia, volontà e forza diincidere e di andare avantiper risolvere i problemidella città”. Due mesi doposi ebbe lo scioglimento delConsiglio comunale, quindisi aprì la stagione dell’ele-zione diretta del sindaco.Stefano Cartesio ritornòalla ribalta nel 2000 quandoricoprì l’incarico di

Presidente del Consiglio comunaledurante la sindacatura di NinoNastasi. Quelli della lunga gestione ammini-strativa di Cartesio sono stati anni digrande trasformazione della città.L’insediamento nel territorio dellaRaffineria Mediterranea e dellaCentrale elettrica avevano impressoun nuovo indirizzo economico e crea-to un più diffuso benessere rispetto aiduri anni del dopoguerra, ma nellostesso tempo l’inquinamento e lacementificazione sempre più selvag-gia iniziarono a produrre effetti noci-vi in fatto di vivibilità. Sotto l’impul-so delle istanze provenienti dai setto-ri più avanzati della società civile egrazie allo stretto sodalizio con l’on.Pino Merlino, assessore regionale alTurismo, con Cartesio sindaco fuprospettato un nuovo indirizzo voltoalla promozione turistica della città.L’espugnazione del Castello e la“messa a nuovo” del Borgo rappre-sentarono i primi passi di un progettodi rilancio dell’economia cittadinache ancora oggi, dopo più di vent’an-

ni, fatica a concretizzarsi.Se i giudizi sull’operato politicosono contrastanti, a Cartesio vengo-no unanimemente riconosciute dotidi signorilità e di equilibrio, gli si dàatto di aver esercitato il mandatocome servizio, nel rispetto dei princì-pi che hanno contrassegnato la inten-sa proficua e generosa attività profes-sionale. Egli stesso si è consideratoun medico prestato alla politica e,pur di restare fedele ai valori profes-sionali, seppe rinunciare a più altitraguardi che gli ampi consensi elet-torali gli avrebbero consentito di rag-giungere. Molto nutrita è stata la partecipazio-ne dei cittadini alle esequie, inDuomo, a testimonianza di una stimae di un rispetto mai scalfiti neltempo. Mons. Santino Colosi, duran-te l’omelia, ha detto che “la presenzadel dott. Stefano Cartesio ha signifi-cato tanto nella vita dei milazzesi, inquanto il suo impegno politico esociale è stato svolto sempre in fun-zione del bene comune e di ciascu-no”. Il sindaco Carmelo Pino, che ha

preso la parola al terminedella cerimonia religiosa, hasottolineato il filo che legaval’uomo, il medico e il politi-co. “Cartesio – ha affermato –appartiene alla storia dellanostra città per essere statovicino alla gente”. Molto toc-cante l’intervento della citta-dina Elvira, che ha ringrazia-to Cartesio a nome di tuttaMilazzo perché “con la suapresenza portava la gioia e lasperanza nelle case dei mala-ti”.Di seguito riproponiamo alcu-ni stralci di una lunga intervi-sta rilasciata da StefanoCartesio al nostro giornale (rubrica Incontri, novembre2008) che permettono dicogliere le motivazioni idealidell’uomo e del medico easpetti salienti della sua azio-ne politica.

PRIMOPIANO

la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag. 14

IMPEGNO SOCIALE E PASSIONE POLITICA

di Filippo Russo

Così Milazzo ricordail dott. Stefano Cartesio

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PRIMOPIANOAnteprima MFF 2011

DuRAnte lA gueRRA“Accanto al Pastificio Puglisi, da unmagazzino occupato dai militari,vedevo gente uscire con sacchi difarina e pacchi di pasta. Dissi a miopadre di entrare per prendere un po’di riso. Da un mese mangiavamosolo uva raccolta nel fondoCatanzaro. Lo vidi irrigidirsi, mistrinse forte il polso, cominciò acamminare velocemente, come sevolesse rimproverarmi, come se gliavessi detto ‘andiamo a rubare’. Lanostra casa era ancora intatta.Andammo a raccogliere la solita uvaprecoce e ritornammo alla grotta diCala Pepe, dove incontrammo deiragazzi che gli chiesero un grappolod’uva. Mio padre ne diede un grap-polo ad ognuno, a me, quel giorno,toccò solo mezzo grappolo. Imparai,allora, due cose fondamentali: 1)che non si ruba neanche per neces-sità; 2) che bisogna dividere il pocoche si ha con gli altri.Quell’episodio mi rimase impressonella memoria, determinò la sceltadella facoltà universitaria eimprontò la mia vita futura”.

l’ingReSSo in politiCA“Un giorno, il prof. Impallomeni,presso la cui clinica svolgevo il prati-cantato, mi esortò ad andare nellostudio di Peppino Fogliani, dove tro-vai i maggiorenti del partito(Democrazia Cristiana, ndr): lo stes-so dott. Cambria, Nino Del Bono, ilcav. Lo Presti. Le richieste di scende-re in politica si fecero ancora più insi-stenti. Non seppi dire di no. Erosostenuto da forti motivazioni cristia-ne, il mio scopo era di servire la città.Eletto consigliere nel 1960, fino al1963 fui vicesindaco nella Giuntaguidata dal socialdemocraticoRecupero, di cui presi il posto l’annodopo, dopo le sue dimissioni”.

le CoSe FAtte“Durante la mia lunga sindacaturaritengo di aver effettuato scelte chehanno migliorato la qualità della vitadei milazzesi e l’aspetto della città: èstato risolto il problema idrico, èstato realizzato un impianto di illumi-nazione al passo con i tempi, sonostate asfaltate molte strade primasterrate, è stato costruito il depurato-

re, è stato progettato l’asse di pene-trazione per distribuire meglio il traf-fico cittadino…”.

il RAppoRto Con l’on. MeRlino“Era un uomo d’azione. Con lui sidiscuteva ed emergevano le cose dicui la nostra città aveva bisogno. Miha dato una grossa mano nella ricercadei finanziamenti. Il politico provin-ciale e regionale, allora, costituiva ungrosso punto di riferimento per larisoluzione dei problemi”.

e quello Con tinDARo lA RoSA“In passato, anche quando durante ilavori era volato qualche insulto, altermine del Consiglio comunale siandava tutti insieme a mangiare daResta. Ci legavano l’amicizia e l’a-more per la città. Tindaro La Rosa èstato il capostipite di questo fecondorapporto umano e durante un conve-gno ebbe a dire: ‘Rispetto Cartesioperché è una persona onesta e sareidisposto a mettere le mani sul fuocoper testimoniare la sua onorabilità”.

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ALBUM

la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag. 16

La Piana in

QUESTE E ALTRE FOTO SONO VISUALIZZA

SEZIONE FOTOGRAFICA DEL NOSTRO

Sono bastati pochi ma interminabili tromba d’aria, che ha colpito Milazz violenza, a determinare danni su cent tendone la produzione in atto e bomb strutture agricole del territorio. La tem ci, ha iniziato il suo percorso tra la anche contrada Fiumarella e diffon Segnalazioni sono pervenute anche d del Mela. Ovunque i segni di ques foglie e frutti a terra, pali della luce completamente sradicato, in frantum nate a terra, vasi che sembrano esser “È come se fosse passata una fresa Dirigente della Condotta Agrari dell’Ispettorato Provinciale dell’Agri collega De Luca, sta effettuando un tando le aree danneggiate, per la rich

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la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag. 17

ALBUM

Le foto contenute in queste pagine sono state realizzate da Nunzio De Luca

n ginocchio

ABILI A COLORI ALL’INTERNO DELLA

SITO WWW.LACITTADIMILAZZO.IT

minuti alla furia distruttrice di una zo, lunedì 19 settembre, con inaudita

tinaia di ettari di terreno, compromet- bardando rovinosamente il 90% delle mpesta, un misto di agenti atmosferi-

a zona di Bastione e Merì, colpendo ndendosi poi a macchia di leopardo.

da San Pier Niceto e da San Filippo sta calamità naturale: alberi divelti,

caduti sulla strada, un pino secolare i i vetri di alcune serre, olive dissemi-

re stati colpiti da un martello. a aerea” afferma Pasquale Pianese,

ia di Milazzo, Ufficio periferico icoltura, il quale da giorni, insieme al

’ispezione nei luoghi colpiti, delimi- hiesta di interventi di sostegno.

f.p.

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Uno spettacolo teatraleorganizzato dal loca-le presidio di Libera

il 23 agosto scorso e che havisto una partecipazionepopolare incredibile pressol’atrio del Carmine, alla pre-senza di familiari di vittimedi mafia, associazioni anti-racket e rappresentanti delleistituzioni, dal titolo tantoironico quanto provocatorio“La mafia non esiste”, haaperto in città il dibattito sultema della mafia a Milazzo.Ma c’è la mafia a Milazzo?E se c’è come si manifesta?E’ mai possibile che la mafiasia visibile e si percepiscasolo nella vicina Barcellonae Milazzo , invece, rimaneun’ isola felice? Lo spetta-colo, qualche risposta inmerito l’ha data. Nellaprima parte dello stesso, unmonologo di forte impattoculturale recitato dal giorna-lista Antonio Mazzeo (il cuitesto integrale pubblichiamoa parte) ha tracciato unexcursus storico basato tuttosu atti rigorosamente pub-blici, di fatti di mafia chenegli anni scorsi hannocoinvolto la nostra città,meta privilegiata di latitantifamosi e teatro di scalatesorprendenti di personaggiche in pochi anni hannoa s s u n t oruoli

economici e politici di tuttorilievo; personaggi triste-mente famosi della vicinaBarcellona che a Milazzotessono reti di affari fino alpunto in cui la nostra cittàviene fatta oggetto dell’inte-resse della commissioneparlamentare antimafia chenel 2006 la definisce unimportante snodo per il traf-fico di droga. Ma nell’im-maginario collettivo lanostra città rimane avvoltain un aere immacolato, quasiimmune da relazioni distampo mafioso. Perché?Forse perché in questa cittànon si spara, forse perché inquesta città non esistono tri-sti elenchi di

vittime di mafia, contraria-mente ad altre città dovequesti elenchi, purtroppo,sono lunghissimi.

IL PRObLEMA è ChEqUANDO SI PARLADI MAfIA, SPESSO

CI SI tROVA COMECOLUI IL qUALE INDI-CANDO CON IL DItOLA LUNA, INVECE DIGUARDARE LA LUNA,GUARDA IL DItO.Spesso, quando si parla dimafia si smarrisce il sensodella realtà. Spesso quandosi parla di mafia si suoleparlare di capi mafia famosi,di stragi, di maxi processi esi perde di vista il fatto che igrandi mafiosi, i grandi affa-ri mafiosi non sono altroche le tragiche piante che

crescono laddove un ter-reno fertilissimo permetteloro di germogliare fino a

diventare alberi secolariinestirpabili. Se non fossecosì, alla luce degli ultimisuccessi dello Stato in

materia di cattura di lati-tanti, la mafia dovrebbeessere ormai alla finedella sua storia. Ne

rimangono, infatti, solodue di superlatitanti ancoraliberi: il camorrista Pasquale

Zagaria leader del “clan deiCasalesi” e il mafiosoMatteo Messina Denaro,leader di “cosa nostra”. Laloro fine è segnata, ormai, oli prendono o li fanno fuori.E ciò significa che la mafiaè finita? Non è così; un testi-mone di giustizia calabreseebbe a dire che la mafia ècome il radicchio: si autogenera. E a rigenerarla è lafertilità del terreno.Milazzo, purtroppo, a nostroavviso, è un terreno fertilis-simo; un terreno dove lamentalità e la cultura mafio-sa la fanno da padrona. Equesto lo si nota in tutti icampi della vita pubblica esociale. Dalla ricercacostante dell’amico che tirisolva il piccolo o grandeproblema, dalla cultura della“raccomandazione” che faperorare cause anche sem-plici che non avrebberobisogno della fatidica “spin-tarella”. Certo questa men-talità non è creata dal nullama sicuramente indotta dacomportamenti di singolipersonaggi o da comporta-menti della pubblica ammi-nistrazione che favorisconoquesta cultura. Vogliamofare qualche esempio?Quanti sono i cittadini che al

di Santo Laganà

la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag. 18PROBLEMI

PICCOLI SEGNALI DI RISVEGLIO CIVICO E MORALE

Ma la mafia esiste a Milazzo?

Un momento dello spettacolo “La mafia non esiste”

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la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag. 19

PROBLEMI

momento delle elezioniesprimono un voto dicoscienza? Esprimono, cioè,la propria preferenza solosulla base delle loro convin-zioni politiche e sulla sceltadi candidati che si presenta-no loro forti esclusivamentedi un programma elettoraleper la città? Diciamo la veri-tà: pochissimi. Quando vabene si vota perché “chiddum’ha fattu favuri”, l’altro è“sempri a disposizioni”.Spesso il voto è dato sullabase di una promessa di unlavoro o di un “favore” cor-tese; spesso il voto è com-prato e qualche volta è addi-rittura estorto. E questa cul-tura come si può definire senon “mafia”? Attenzione,con questo non si intendeminimamente criminalizza-re la gente comune: questisono i classici comporta-menti di gente oppressa dalbisogno. Le responsabilitàsono da ricercare altrove: inchi crea e mantiene questostato di bisogno per esercita-re un potere “mafioso”( nonriusciamo a definirlo diver-samente) sui cittadini.Quando la pubblica ammini-

strazione non opera con icriteri di trasparenza e parte-cipazione popolare crea iprodromi per la culturamafiosa; quando il politicoblatera in pubblico di legali-tà e trasparenza e poi colla-bora sottotraccia con perso-naggi discussi e discutibili,magari facendosi affidareincarichi prestigiosi e benremunerati presso Regione oenti statale e regionali nonfa altro che alimentare laconvinzione che, come dissequalche anno fa un ministrodella Repubblica, “con lamafia bisogna convivere”;quando si tengono per anninei cassetti degli uffici tec-nici comunali le varianti aipiani regolatori lasciandoche il territorio diventi unagiungla e alimentando,come in una giungla, lalegge del più forte, non èforse mafia , questa?Quando in un territorio conun altissimo tasso di disoc-cupazione proliferano glisportelli bancari e quellidelle “finanziarie”, quandosi vedono negozi che ristrut-turano i propri arredamentitre volte in un anno, quando

altri esercizi commercialiaprono e chiudono nel girodi pochi mesi, non viene anessuno il dubbio che inquesta nostra città è possibi-le che si “lavi” denaro che sisporca altrove? E questa nonè mafia?

DI RECENtEAbbIAMO ASSI-StItO NELLA

NOStRA CIttà ADUN’OPERA DI REPRES-SIONE DI AbUSIVISMIVARI, IN PARtICOLA-RE DI ESERCIzI COM-MERCIALI ChE ESIbI-VANO StRUttUREMObILI CON AbUSIVAOCCUPAzIONE DELSUOLO PUbbLICO. E’giusto e sacrosanto criticarechi ha permesso che questaillegalità fosse perpetrataper lungo tempo chiudendouno o entrambi gli occhi; èaltrettanto giusto e sacrosan-to controllare e denunciareeventuali favoritismi e/oomissioni nell’applicazionedella legge che deve essereuguale per tutti senza figli efigliastri; ma non può asso-lutamente essere accettata la

tesi di chi afferma che “èvero alcuni esercizi com-merciali hanno commessoun abuso, ma potevanolasciarli stare in pace alme-no fino alla fine dell’estate;in momenti di crisi econo-mica potevano consentireloro di lavorare fino alla finedella stagione turistica” epoi la chicca finale: “così sivuole fare turismo in questacittà?” Non è forse culturamafiosa quella di chi chiedeche qualcuno, pur in unasituazione di crisi economi-ca, possa lavorare nell’ille-galità danneggiando chi,anch’esso vittima della stes-sa crisi economica, operanella legalità? E come si puòprendersela con il cittadinocomune che dice questecose quando gli stessi con-cetti vengono espressi pub-blicamente addirittura daconsiglieri comunaliTornando alla manifestazio-ne del 23 agosto scorso, lapièce teatrale successiva almonologo del giornalistaAntonio Mazzeo, intitolata“ ( P ) RESA DI COSCIEN-ZA” e magistralmenteinterpretata dagli aderenti

Una scena della piéce teatrale(P)resa di coscienza

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all’associazione “Citta’Aperta” di Barcellona, haindicato la strada da seguire:il cambiamento non può chepassare dalla presa dicoscienza dei cittadini, nonpuò che partire dal basso:non ci si può aspettare chesiano le forze dell’ordine ela magistratura a fare piazzapulita; esse, quando lavora-no bene, e negli ultimi tempipare che nel nostro territoriostiano lavorando bene, svol-gono un’opera di repressio-ne: per dirla come il testi-mone di giustizia calabresedi cui sopra “sradicano lapianta del radicchio” manon possono incidere sulterreno. Ed ogni volta chene strappano una se ne gene-ra un’altra. La bonifica delterreno è, invece, compitodei cittadini. Non è facile, cene rendiamo conto, ma se ilcittadino non opera nel quo-

tidiano con correttezza emoralità, se non pretendeda chi gestisce un qualsiasipotere, etica, correttezza emoralità, prima o poi l’in-giustizia colpirà anche lui; ea quel punto non avrà dirittodi lamentarsi perché è eglistesso artefice della dellapropria ingiustizia. Nel bar-cellonese si nota qualchetimido risveglio: è recente lanotizia di due imprenditoridi Terme Vigliatore chehanno denunciato il loroestortore. E’ significatival’opera di sensibilizzazioneche stanno conducendo leassociazioni antimafia e antiracket di Milazzo eBarcellona, come altrettantosignificativa è la letteraaperta che il capo dellaProcura della Repubblica diBarcellona P.G., dott. SalvoDe Luca ha inviato agliorgani di stampa (che pub-blichiamo ), ma bisognacontinuare con più incisivitàanche davanti a comporta-menti radicati nel tempo enella cultura.

LA MANIfEStA-zIONE DEL 23AGOStO DAL

tItOLO “LA MAfIANON ESIStE”, ChE hARISCOSSO CONSENSIUNANIMI DA tUttI EChE hA LEttERAL-MENtE SPOPOLAtOSUI SOCIAL NEtwORkhA VISSUtO, PERò, AL

SUO INtERNO UNMOMENtO CURIOSO eche ha suscitato numerosiinterrogativi. Durante ilmonologo del giornalistaAntonio Mazzeo, il Prefettodi Messina, invitato allamanifestazione, ha lasciatoimprovvisamente l’atrio delCarmine. Gli organizzatoridella manifestazione, da noicontattati, non sanno spie-garsi questa repentina deci-sione del Prefetto.Dall’esame del video delmonologo si vede il Prefettoche lascia l’Atrio nelmomento in cui AntonioMazzeo stava riferendo diuna relazione (pubblica,ndr) del GI.CO. di Firenzesulle frequentazioni istitu-zionali dell’avv. RosarioCattafi, che, come si sa, direcente è stato oggetto di unprovvedimento della DDAdi Messina che gli ha seque-strato circa nove milioni dieuro di beni indicandolocome “la longa manus” delcentro commerciale diBarcellona. Il Prefetto èandato via senza fornirealcuna spiegazione e nondando seguito alla successi-va (la mattina dopo, 24 ago-sto) richiesta di colloquiochiarificatore rivoltoglidagli organizzatori dellamanifestazione, ufficial-mente tramite la sua segrete-ria. C’è da dire, per corret-tezza di informazione, comeci riferiscono gli organizza-

tori della serata, che gli stes-si avevano invitato ilPrefetto incontrandolo allafine di luglio e , riferendo, asua domanda, tutto l’anda-mento della manifestazione,confermando che nell’inter-vento del giornalistaMazzeo, che, ricordiamo, siè trattato di un excursus sto-rico, non ci sarebbe statauna sola cosa che non fosserisaputa e tratta da atti rigo-rosamente pubblici. La suauscita di scena improvvisa,che ha creato notevoleimbarazzo agli altri espo-nenti delle istituzioni pre-senti (magistrati e forze del-l’ordine di altissimo livello,sindaco e assessori delcomune di Milazzo; era pre-sente, fra gli altri, comefamiliare di vittima di mafiaanche la sig.ra Sonia Alfanoche è parlamentare euro-pea), ma che non ha impedi-to agli stessi esponenti dirimanere fino alla fine edapplaudire convintamentein piedi con tutto i pubblico,non trovando spiegazionealcuna, ha suscitato nonpoche perplessità e, pur nonpotendo dare un giudizio dimerito, il silenzio successi-vo del Prefetto davantianche a sollecitazioni auto-revoli, non depone favore-volmente in un’ ottica dicollaborazione e sensibiliz-zazione che deve vedere cit-tadini e istituzioni semprepiù vicini e mai distanti.

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PROBLEMI

Il Prefetto di Messina,Francesco Alecci

“Sindaco, non mollare, questo paese haancora molto bisogno di voci libere che

sappiano anche pensare… Forza, c’è tantagente come me che ti stima e ti vuole bene…”.Mittente: Salvatore Cuffaro, CasaCircondariale di Rebibbia, via RaffaeleMaietti, Roma.Il Sindaco, sempre quello di Salemi, ha pron-tamente risposto al detenuto che sconta unacondanna definitiva a sette anni per favoreg-giamento aggravato di Cosa Nostra e rivela-zione di segreto istruttorio. “Totò, lo conside-ro un amico…”, spiega ai giornalisti. “Per meè innocente. C’è una certa tendenza da partedella magistratura a considerare mafia anche

ciò che non lo è”.La mafia non esiste!A Milazzo, perlomeno. Così, nel maggio2006, Totò Cuffaro, governatore di Sicilia plu-rindagato, candidato alle elezioni regionali,giunge in città per partecipare accanto a prela-ti, frati, amministratori e consiglieri comunalialla processione del compatrono SanFrancesco di Paola. Poi in posa, sorridenti, perla foto di rito. Dopo la benedizione, i sacerdo-ti gli affidano il saluto ai fedeli e la preghieraal Santo dei marinai e dei naviganti. Cuffarofa richiesta di intercessione per la città e laregione. Vince le elezioni ma non può evitareil doloroso cammino che lo ha condotto sino

I L D O C U M E N T OIl testo integrale scritto e interpretato da Antonio Mazzeo in occasionedello spettacolo "La mafia non esiste!" tenutosi il 23 agosto 2011 aMilazzo e organizzato dal Presidio di Libera "Rita Atria".

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ai portoni di Rebibbia.Ma la mafia non esiste!In quegli stessi mesi, dei temerari dipin-gono lo sprovveduto centro tirrenicocome “importante snodo” e “possibileterminale d’investimento in attività com-merciali dei proventi dei traffici illecitidella mafia barcellonese”. La Relazionedi minoranza della Commissione parla-mentare antimafia traccia l’impietosaimmagine di Milazzo cassaforte finan-ziaria delle cosche stragiste, riserva dicaccia di riciclatori affamati di negozi,bar, pub, porticcioli, lidi balneari, disco-teche, sale gioco e bische più o menoclandestine.Milazzo feudo post-coloniale di una bor-ghesia scaltra, dinamica, imprenditrice,mafiosa. Generatrice di un’insperatamobilità sociale: i pescivendoli chediventano imprenditori, industriali eoperatori turistici; gli spacciatori ristora-tori; i sorvegliati speciali costruttori epasticceri; i muratori con il grembiulinoarchitetti, primari o manager sanitari; iparamedici consigliori e capo-consiglie-ri a vita; gli sponsor dei vecchi boss ono-revoli regionali. E il suo ospedale, inos-sidabile centro di potere, dispensatore dicarriere, denaro e pacchetti di voti.Ma la mafia non esiste!Sin dalla metà degli anni ’90 gli inqui-renti avevano identificato l’esistenza aMilazzo di una “base” operativa del bossdei boss Bernardo Provenzano. La cellu-la mamertina, in stretto contatto con lefamiglie barcellonesi e catanesi, era statacreata per gestire traffici di droga edestorsioni da Gino Ilardo, corriere difiducia del fantasma di Corleone sino alsuo assassinio a Catania il 10 maggio‘96, qualche giorno prima dell’ufficialeinizio della sua collaborazione conl’Autorità giudiziaria. Gino era figlio diCalogero Ilardo, uomo d’onore diVallelunga, e cugino del boss nissenoGiuseppe Madonia. Al tempo, un cogna-to del Madonia era il gestore dei barsituati all’interno delle nuove stazioniferroviarie di Milazzo e Barcellona.Ma la mafia non esiste!La città del Capo zona franca per le lati-tanze dorate di padrini, spietati killer,narcotrafficanti e gregari di mafia. Primofra tutti, ovviamente, frà Bitto dellaCattiva Morte, come potremmo in fondochiamare Provenzano che preferivacelarsi dentro a un saio durante i suoipellegrinaggi ai santuari del malaffaredella provincia di Messina. O tali PietroAglieri e Benedetto Santapaola. DonNitto, il catanese, fu arrestato in conse-guenza di una soffiata partita da Milazzonei giorni in cui, in un prestigioso hotelcittadino, alloggiavano i suoi congiunti.Ma la mafia non esiste!Quando Santapaola latitava in uno stabi-le di Barcellona a due passi dall’abita-zione del giornalista Beppe Alfano,erano frequenti i tour siciliani del GranMaestro della P3, l’amico-socio di SilvioB., pregiudicato per mafia e co-indagato

per le stragi di stato che sancirono la finedella prima Repubblica italiana. Gliinquirenti hanno accertato che tra il 1990e il ‘93, Marcello Dell’Utri realizzò 58viaggi aerei tra Roma e la Sicilia, di cuiben 34 da e per Catania. Un collaborato-re di giustizia, Maurizio Avola, ha riferi-to di avere accompagnato nel ‘92 aBarcellona il boss etneo MarcelloD’Agata per un appuntamento conDell’Utri. Avola ha pure accennato ad unincontro, sempre a Barcellona, traMarcello P3, Aldo Ercolano e NittoSantapaola. “Si era creata una grandeamicizia tra l’imprenditoreMichelangelo Alfano, rappresentante diCosa nostra nel messinese e il Dell’Utri,tramite Vittorio Mangano”, ha spiegatoun altro collaboratore, Luigi Sparacio.“Una sera mi trovavo a casa Alfano epassò da lì Dell’Utri. Loro si appartaro-no e fu stappata una bottiglia di champa-gne. Si festeggiavano gli attentati aFalcone e Borsellino”.Ma la mafia non esiste come non esisto-no le stragi di StatoUn grosso affare stava tanto a cuore alclan Berlusconi: realizzare un ipermer-cato nell’ex stabilimento Montecatini diMilazzo, un investimento di 24 miliardidi vecchie lire. La trattativa venne avvia-ta nell’estate del ‘92 e il contratto preli-minare fu sottoscritto il 30 aprile del-l’anno dopo. Poi il progetto si arenò perle resistenze degli amministratori. Oggiquell’area è nelle mani dei Franzantonio.All’orizzonte c’è l’ennesimo centrocommerciale con tanto di parcheggi,multisala cinematografica e chi più ne hapiù ne metta. Il business è seguito passodopo passo da un legale della santissimatrinità (padre, figlio e spirito santo): fac-totum dei traghettatori a Milazzo; asses-sore ai lavori pubblici a Messina; porta-voce di chi sogna di trasformare Lipariin un immenso porto turistico, fra tutteuna società romana, co-contraente gene-rale del Ponte sullo Stretto, a cui unministro-sceriffo ebbe l’ardire di sospen-dere il certificato antimafia per sospettecontiguità con le ‘ndrine calabresi. Polocommerciale anomalo quello dell’exMontecatini, al confine con un’area didue ettari e mezzo sotto sequestro perchéc’è chi l’ha trasformata in discarica dirifiuti speciali pericolosi e un occhiopuntato all’autoporto e al preannunciato“cantiere remoto” del Ponte di Messina,padre di tutte le Grandi Opere criminalie criminogene. Più che un cantiere,un’immensa pattumiera per milioni dimetri cubi di inerti e di scarti dei lavoriche devasteranno i profili di Scilla e diCariddi. Destinazione finale le antichecave d’argilla di Venetico e Valdina.Milazzo capitale dei padrini del Pontesenza ponte.Ma la mafia non esiste!Al punto che nessuno ha il coraggio dichiamare col suo nome completo - almassimo un sospiro, “Saro C” - l’avvo-cato onnipresente a Milazzo sin dal suo

rientro in Sicilia, a fine anni ’90, dopo unsoggiorno in un carcere di Milano peruna pesante condanna per traffico didroga poi annullata. L’innominabile, ori-gini barcellonesi e neofasciste, solo nelluglio 2005 ha finito di scontare la misu-ra di prevenzione antimafia della sorve-glianza speciale con obbligo di soggior-no, irrogatagli nel massimo (5 anni),“per la sua pericolosità, comprovata daicostanti contatti, particolarmente intensiproprio nella stagione delle stragi, conpersonaggi del calibro di Santapaola,Pietro Rampulla (l’artificiere di Capaci)e Giuseppe Gullotti (capomafia barcello-nese condannato definitivamente per l’o-micidio Alfano)”. Un personaggio inodor di servizi e massoneria. Il Gicodella Guardia di finanza di Firenze hatracciato l’identikit di alcuni buoni cono-scenti di Saro C.: un ex sottosegretarioalla difesa con delega all’Arma dei cara-binieri, noti politici regionali, ammini-stratori, un prefetto, funzionari di que-stura, alti magistrati compreso l’odiernoprocuratore generale di Messina, i socidi un sodalizio culturale che ha raccoltoa sé boss[1], parlamentari, generali, unpiduista e un ex capo dei servizi segretimilitari.Ma la mafia non esiste!Saro C. è l’anima grigia di quella che èla peggiore speculazione nel messinesedegli ultimi anni, la realizzazione nellacontrada frontiera tra Barcellona eMilazzo di un Parco commerciale di 18ettari e quasi 400.000 metri cubi dicemento. Un ecomostro votato all’una-nimità (e un’astensione) dal consigliocomunale del Longano, insabbiatosidopo le denunce delle assoziazioni anti-mafia e il sequestro preventivo dei beni(7 milioni di euro) dei più stretti con-

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PROBLEMI

Antonio Mazzeo

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giunti dell’avvocato. Ma cambi di desti-nazione d’uso e concessioni non sonostati ancora revocati. Né ci pare sia stataavviata un’indagine contro gli ammini-stratori e i consiglieri consenzienti. Laauspichiamo. E consentiteci di dire chesarebbe stato pure opportuno (ri)avviarel’iter per lo scioglimento del consigliocomunale di Barcellona per infiltrazionemafiosa.Ma la mafia non esiste!C’è un nuovo collaboratore di giustizia,Carmelo Bisognano, già a capo dellacosca dei “mazzarroti”, che ha ricono-sciuto in don Saro C. il “capo dei capi”di Cosa nostra messinese. Bisognanotesseva un sistema impositivo del 3%,quanto le imprese dovevano versarenelle casse criminali per la pax socialenei cantieri. Meglio ancora se gli si affi-dava la fornitura di cemento e calce-struzzo. Il pozzo di san Patrizio dei clane dei politici sodali era però la mega-dis-carica di Mazzarrà Sant’Andrea, dovecontinuano a giungere impunemente damezza Italia rifiuti di tutti i tipi. Unabomba ecologica a cielo aperto cheespande miasmi e liquami sino al resi-dence di Portorosa. “Ad aggiudicarsil’appalto nel 2000 per la discarica è statala Ca.Ti.Fra. di Tindaro Calabrese, ma lagara è stata pilota”, ha raccontato ilBisognano. “Io stesso mi recai da chivoleva presentare ricorso e dissi: Non cen’è bisogno, questa cosa ci interessacome rappresentanti barcellonesi diCosa Nostra…”.Azienda piglia tutto la Ca.Ti.Fra. diBarcellona PG. Meno di due mesi fa, ilministero delle Infrastrutture e l’Autoritàportuale le hanno affidato i lavori dicostruzione del nuovo pontile di attraccoper natanti veloci di Milazzo.Settecentomila euro d’incasso. Una boc-cata d’ossigeno in un periodo di profon-da crisi economica.Ma la mafia non esiste!Specie a Milazzo, dove nulla sembra tur-bare o scandalizzare e dove può accade-re che a riqualificare la riviera diPonente sia chiamato un costruttore chesei anni prima aveva patteggiato aPalermo una condanna per associazionemafiosa. Una presenza ingombrante chenon ha però spaventato gli estortori chehanno festeggiato l’avvio dei cantiericon attentati incendiari. Un’inchiesta havoluto far luce sull’affare, ponendo piùdi un interrogativo sulla professionalitàdi ex amministratori e anchorman televi-sivi. Come sia andata a finire non lo sap-piamo ancora. Scorci di Ponente hannosempre più l’aspetto dei vicoli di letamedi certe favelas brasiliane; sgomitano perfarsi intervistare da un indagato deputa-ti, senatori, sindaci e pubblici funzionari.Ma la mafia non esiste!Corpi torturati, straziati, mutilati, macel-lati, sgozzati, scannati, cremati, ceneridisperse nel fango dei torrenti, ossa trita-te e mescolate nell’immondizia. Le dis-

cariche cimiteri senza croci e senza fiori,dove privare del lutto madri, padri,spose, figli. Dal 1983 al ‘92 traBarcellona, Falcone e Milazzo si sonocontati più di un centinaio di omicidi eduna ventina di sparizioni forzate. Unaguerra di mafia scatenata dall’avvio deilavori del raddoppio ferroviario, unmorto a chilometro, 100 chilometri 100morti. Un’interminabile sequela di stra-gi, omicidi eccellenti, lupare bianche,attentati per accaparrarsi subappalti ecommesse, le complicità di alcuni setto-ri istituzionali, l’oblio della memoria edella ragione, l’ipocrita indignazione deipolitici, dei media, della chiesa, dellaborghesia rampante e parassitaria.Perché la mafia non esiste. Anche quan-do recide le vite degli innocenti, deibimbi, degli adolescenti.E se la mafia non esiste non sono maimorti Giuseppe, Graziella, Rosario,

Ignazio, Giovanni, Francesca, Rocco,Antonino, Vito, Paolo, Agostino, Eddie,Emanuela, Vincenzo, Claudio, Rita,Beppe, Pino, Attilio, Adolfo.E se non sono morti, vuol pure dire, forse,che non sono mai esistiti. Che vaghinoallora nel limbo, che si oscurino le appa-rizioni dei congiunti, che si serrino lenostre coscienze nell’ambiguità, nelleincertezze, nell’omertà, nella paura. Mase ancora avvertiamo un’energia interio-re, se vogliamo vivere, respirare, sperare,resistere, allora indigniamoci, ribelliamo-ci, invochiamo memoria e giustizia, urlia-mo che la “mafia esiste, esiste, esiste”. Egiuriamoci che sino a quando la mafiaesisterà non avremo pace e continueremoa lottare, ad opporci. A difesa della liber-tà e della dignità, la libertà e la dignitànostra e delle nostre sorelle e fratelli bar-baramente assassinati.

Antonio Mazzeo

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PROBLEMI

Le denunzie rese da una pluralità di cittadinidi Terme Vigliatore in ordine a due recentifatti estorsivi inducono ad alcune riflessioni.Innanzi tutto non si può certamente parlare diun fatto isolato, né di una mera coincidenza.Si tratta di fatti che per la loro quantità e qua-lità lasciano un positivo segno nella coscienzasociale.Mi sembra che significativi cambiamentisiano maturati e stiano maturando in questoterritorio.Se l’omertà diffusa è stata una sconfitta per loStato, le denunzie delle vittime del racket delleestorsioni sono una grande vittoria per lasocietà e per le istituzioni.Chi subisce un’estorsione denunzia se si fidadelle forze dell’ordine e della magistratura; denunzia solo se ritiene che non saràlasciato solo.Secondo me è proprio quello che è avvenuto pochi giorni orsono in TermeVigliatore.E’ un ottimo inizio. Possiamo essere fiduciosi senza sentirci degli incurabili ingenui:ci sono tutti i presupposti per andare avanti perché in questo territorio le associa-zioni antimafia e antiracket, la Chiesa, le forze dell’ordine, la D.D.A. di Messina, laProcura di Barcellona P.G., la Prefettura, con diversi ambiti e competenze, ma con-dividendo un obiettivo di giustizia, sono veramente pronte ad aiutare le vittime delracket (cito solo alcune associazioni e istituzioni, non per escludere il valore di altre,ma solo perché a quelle sopra indicate si deve rivolgere la vittima in prima battu-ta).L’operazione condotta dai carabinieri di Barcellona è, secondo me, da manuale.Tutto ha sin qui funzionato alla perfezione. Le persone offese dal reato hanno resodichiarazioni credibili ed attendibili, subito analiticamente valutate dai magistratidella Procura di Barcellona, i quali hanno trasmesso per competenza il tutto allaProcura di Messina, che il giorno stesso ha richiesto ed ottenuto anche l’applicazio-ne di un PM di Barcellona alla D.D.A. di Messina; così in due giorni l’indagato èstato tratto in arresto; altre vittime hanno reso spontaneamente dichiarazioniaccusatorie ed i due sostituti titolari hanno richiesto ed ottenuto in pochi giorniun’altra misura cautelare.Fermo restando l’irrinunciabile principio di diritto della presunzione di innocenzasino a sentenza definitiva, si deve sottolineare che già due giudici hanno ritenuto lasussistenza di gravi indizi di colpevolezza, applicando la più grave misura cautela-re. Subito le associazioni e le istituzioni hanno preso posizione accanto alle vittime,testimoniando totale solidarietà.Si può, quindi, affermare senza timore di smentite che iniziano ad essere tanti quel-li che rifiutano e smentiscono la vecchia paralizzante logica del “le cose sono anda-te sempre così e continueranno ad andare così”.

Salvo De Luca

LETTERA DI UN PROCURATORE AI SUOI CITTADINI

Pochi giorni fa, tra i comunicati giornalieri che riceviamo dalle forze dell’ordine,scorgiamo un documento diverso dai soliti: è una lettera, poche righe, scritte dalProcuratore della Repubblica di Barcellona P.G. Il documento porta in calce unsemplice nome e cognome, Salvo De Luca. Nessun titolo ufficiale, ne sigle istitu-zionali. Lo scritto giunge in occasione di un’operazione anti-racket che è scaturitadalla denuncia di alcuni commercianti di Terme Vigliatore. Sono parole semplicima importanti che vogliamo riproporvi con tutta la loro forza.

Il Procuratore della Repubblica diBarcellona P.G., Salvatore De Luca

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PROBLEMI

AMilazzo non si sono ancoraregistrati, come a Palermo,scioperi della fame o altre

forme eclatanti di protesta, ma ancheda noi sono evidenti i duri colpi dimannaia sul personale della scuoladopo i tagli agli organici decisi dalgoverno nazionale. Se per i docentiprecari è divenuto problematicoaspirare ad un incarico, altrettantograve si prospetta la situazione per ibidelli non di ruolo, per molti deiquali, da quest’anno, la possibilità diritornare adoccupare unposto di lavo-ro è ridotta allumicino. Lod i m o s t r aquanto verifi-catosi all’ItisM a j o r a n a ,dove, non-ostante lapopolazione

scolastica sia notevolmente aumen-tata (sfiora le milleduecento unità), ilnumero dei bidelli è diminuito daquindici a quattordici. Del persona-le in servizio l’anno precedente solosette operatori hanno mantenuto ilposto, di cui due, dopo le recenti

convocazioni,sono statif i n a l m e n t eimmessi inruolo; gli altriaddetti sonostati reclutatio per trasferi-mento o per-ché hannopotuto sce-gliere la

nuova sede in quanto inclusi nelleprime posizioni della graduatoria.Alcuni dei sette lavoratori licenziatiil 31 agosto erano in servizio pressol’Istituto milazzese da una decina dianni. Una vicenda paradossale, spec-chio delle difficoltà pressoché insor-montabili che i lavoratori precaridella scuola incontrano sul loro cam-mino. Le cifre nella provincia diMessina sono davvero allarmanti.Rispetto all’anno scolastico2009/10, il taglio del personale ATAè stato di 394 unità, così ripartito:296 collaboratori scolastici, 87 assi-stenti amministrativi, 11 assistentitecnici.

f.r.

RAZIONALIZZARE E RIDIMENSIONARE LA SCUOLA SICILIANA

Centorrino blocca tuttoUna circolare dell’assessore regionale all’istruzione sospende tutte le disposizioni

Sono state al momento sospese ledisposizioni riguardanti le pro-cedure per la razionalizzazione

ed il dimensionamento della rete sco-lastica siciliana previste per l’annoscolastico 2012/2013. È l’assessoreregionale all'Istruzione e alla forma-zione professionale, MarioCentorrino, ad aver mandato una cir-colare alle Province Regionali, aiComuni, all’Ufficio ScolasticoRegionale e Provinciale e alle istitu-zioni scolastiche statali di ogni ordinee grado della regione Sicilia, nellaquale comunicava tale sospensione. Il giorno 30 del mese di agosto si erasvolta, infatti, nei locali del Comunedi Milazzo, una riunione per dibatteresu tale piano di razionalizzazionedella rete scolastica cittadina, allapresenza dell’assessore alla PubblicaIstruzione Stefania Scolaro e ai diri-genti scolastici del primo, secondo eterzo circolo didattico, dell’istitutocomprensivo Garibaldi e della scuolamedia Luigi Rizzo. L’assessoreScolaro, in tale incontro, nel rispettodella circolare dell’AssessoratoRegionale alla P.I e facendo riferi-mento alla legge regionale n° 6/2000,

aveva avanzato la proposta di accor-pare le scuole seguendo il criteriodella territorialità per istituire tre isti-tuti comprensivi di scuola materna,primaria e secondaria di primo grado:il primo istituto comprensivo avrebbedovuto prevedere la scuola mediaGaribaldi e il 1° circolo didattico“Piaggia”; il secondo, invece, l’unio-ne tra la scuola media “L. Rizzo” ed il2° circolo didattico Sacro Cuore-SanGiovanni”, ed il terzo, la scuolamedia Zirilli unitamente alle scuoledella Piana che fanno parte del 3° cir-colo didattico di Milazzo.

Francesca Ponticello

Il nuovo anno scolastico parteall’insegna delle novità e dei cam-biamenti all’interno di alcune isti-tuzioni scolastiche, a seguito deitrasferimenti dei dirigenti scolasticiche ne avevano fatto richiesta percoprire le sedi vacanti nel territoriomilazzese. La prof.ssa StefaniaScolaro, infatti, è subentrata aldirigente scolastico LinaMandanici all’istituto tecnicoLeonardo Da Vinci, mentre la pro-fessoressa Caterina Nicosia, prove-niente dall’Istituto comprensivo diMistretta, è il nuovo presidedell’Istituto superiore G. B.Impallomeni. Confermate, invece,nelle proprie sedi la dottoressaPrimarosa Frattini, dirigente delprimo Circolo Didattico di Milazzoe la professoressa Dionisia Rizzonella scuola media Luigi Rizzo.Così come invariati restano i diri-genti delle altre sedi scolastichedella zona.

f.p.

CAMBIO AL VERTICE

DEI LICEI MILAZZESI

Un colpo di mannaia sull’Itis MajoranaPioggia di licenziamenti a dispetto dell’aumento della popo-lazione scolastica. Cifre allarmanti in tutta la provincia

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Tuffarsi nel passato possono tutti.I ricordi sono lame taglienti emorbidi cuscini. Rimandano un

soffio di elegia e sciolgono un cantointriso di dolore, tenerezza, struggi-mento. Sono motivo di bilancio, indi-viduale e collettivo; servono a spiega-re il presente alla luce di quello chesiamo stati. Tante, e diverse per ognu-no, invece, le emozioni. “…Tutti imiei ricordi s'abbattono su di me,… ein un istante non si sente più nulla, piùnulla tranne la voce che celebral'Assente…”. I versi di Verlaine acqui-stano palpabile concretezza sullaveranda della bella villa Liberty, in viaCumbo Borgia, dove conversiamo conFrancesco Greco, sessantatré anni,pensionato. È ispirato, segue un filotutto suo, sfugge alle sollecitazionidell’interlocutore e saltabecca da untema all’altro. Quasi tre ore passanovelocemente, finché l’afoso pomerig-gio di fine agosto si dissolve nelleombre della prima sera rischiarate dalcerchio luminoso dell’orologio delcampanile della Chiesa Madre. Neviene fuori il ritratto a tutto tondo diun uomo la cui sensibilità e coerenzahanno radiciantiche einconta-minate.

SCElTE di FEdE“Dalla ghiaia della spiaggia di ponen-te si potrebbero ricavare tanti dollari”.Le parole di papà Stefano gli eranotornate alla mente durante la discus-sione di un gruppo di bagnanti alleprese con le storture del nostro litora-le più ambito. “La suggestiva flora diuna volta – dice – è stata stravolta dal-l’aggressione del cemento”. E ripensaai prati verdi del terrapieno dove cre-sceva la vegetazione spontanea, allecase tutte uguali del Tono e al fasciod’ombra procurato dalle tende di telacolorata fissate con lo spago arrotola-to intorno al mattone, pensa al capan-no con il tetto di palme dove il profes-sor Calderone “faceva scuola e ci par-lava di padre Bonaventura e dei con-fratelli francescani Teofilo eCherubino”. E ricorda pure un tratto dispiaggia, a S. Papino, riservato ai“parrineddi”, ai ragazzi che frequenta-vano il collegio serafico e alle undicilasciavano il convento per prendere ilbagno. “Ora non c’è più il collegioserafico, forse scompariranno tra pocoanche i francescani, il nostro paese èdiventato un altro”. Sembra lasciarsivincere dallo scoraggiamento, ma haun guizzo: “Qualche mattino fa, nellostesso posto si rincorrevano vocifestanti e ho sentito l’animatore rivol-gersi ai bambini col megafono:‘Siamo stati bene insieme, siamo unafamiglia, ringraziamo Dio Padre… ciha dato il sole… il mare…’. Avevoascoltato una lezione di catechismo,sulla spiaggia era stato buttato unseme che un giorno potrà fruttificare.Di questo lievito si ha bisogno, non

del prete gettoniera”. Francesco Greco è unuomo di grande fede.

“Sentivo la vocazione, ungiorno mons. Sciglio, padre

spirituale del seminario diMessina, mi disse: “Ricordatiche Dio sa scrivere anche surighe storte”. Sono ancoravive dentro le parole diMons. Domenico Cernuto:“Noi uomini siamo comepietre che il mare diponente porta dove vuole.Il mare le leviga, le acca-rezza, le sbatte, allo stes-so modo gli uomini sonolavorati da Dio”.E invece andò in un

altro modo. Dopo il Liceo classico(“Ricordo con affetto il presideBertuccelli, un uomo integro, PadreCarmelo Passalacqua, che, con modiburberi e dolci, sapeva trasmetterel’essenza della fede, e singolarmentetutti i compagni”) e qualche anno diUniversità, facoltà di Giurisprudenza,impiego al Banco di Sicilia, trentacin-que anni di attività, di cui ventitrépresso la sede di Messina, “portatiavanti con coscienza e dando più diquel che dovevo, un lavoro che mi haconsentito di mantenere dignitosa-mente la famiglia”. La moglieFrancesca, i figli Stefano e MariaConcetta: il primo, laureatoall’Università Cattolica di Milano inScienze statistiche, attuariali ed eco-nomiche, lavora in zona; la ragazza,laureata a Parma, in Scienze eTecnologie per la Conservazione ed ilRestauro dei Beni Culturali, sposata,vive a Milano ma non ha ancoraun’occupazione. “La situazione deifigli angoscia quelli della mia genera-zione. Gli abbiamo permesso di anda-re a studiare lontano, fiduciosi che inostri sacrifici sarebbero stati ripagatie avrebbero trovato uno sbocco lavo-rativo senza doversi togliere il cappel-lo. Non è andata, purtroppo, così. Lapolitica non è stata capace di disegna-re un futuro per i giovani. Anche laChiesa ha le sue responsabilità, nonpuò limitarsi a invitare i fedeli a fare lacarità e nello stesso tempo accumula-re. Non solo gli extracomunitari devo-no essere aiutati, ma ormai anche tantiitaliani. Negli anni ’50 e 60’, sentivola Chiesa molto più vicina ai bisognidella gente”.

lA vECChiA STAziONE“Nonna Giuseppina si era innamoratadi un giovane carabiniere a cavallo diNoto, rampollo di una famiglia moltoagiata, conosciuto mentre raccoglievaviole nelle colline di Rometta. Lafamiglia di nonno Carmelo era contra-ria alle nozze, ma i due giovani si spo-sarono lo stesso e andarono a vivere aPalermo. Dopo la morte del maritoappena trentanovenne, nonna dovettevendere alcune proprietà, poi rilevò laconcessione per la gestione del bardella stazione di Milazzo, attività cheavrebbe continuato mammaConcettina. Durante la guerra, nonnaaveva avuto ordine di rifornire le tra-

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INCONTRIFilippo Russo

Come pietra levigata dal mare

RUBRICHE

FRANCESCO GRECO

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RUBRICHE

Sull’uso del web

Questa “benedetta” era tecnologicain cui viviamo è diventata l’alibiper giustificare la pigrizia e la

superficialità con cui si “sta al mondo”.Armati di smartphone, tablets, marchinge-gni di ogni tipo e dimensione possiamoconnetterci col web in qualsiasi condizionee momento e dovremmo capire se e quan-to questi modi di comunicare migliorino lanostra vita. Tralasciando l’economicità diquesti sistemi, che richiedono costosi sup-porti ed abbonamenti per il collegamentoad internet, la riflessione può appuntarsisull’utilità reale del mezzo. Indubbiamenteci sono servizi, come il navigatore satelli-tare, che ci permette di trovare la strada intempo reale, o il meteo per fare qualcheesempio, o i web check-in che in effetti cifacilitano la vita, ma su quanto possa ser-vire all’uomo della strada aver sempredavanti le ultime notizie ed i commentialle loro vacanze, la localizzazione deipropri amici e quant’altro ci permettano di“controllare” in tempo reale i social net-works, si potrebbero invece nutrire deidubbi, anche di opportunità.Sembra ormai dimostrato però, per esem-pio nel campo dell’editoria, quanto pesoabbiano le pubblicazioni online, cheavrebbero determinato negli ultimi anni uncalo del 30% delle vendite per la cartastampata. E non è un mistero che anche lereti televisive, pubbliche e private, siano incrisi di ascolto, come la partecipazione deicittadini agli appuntamenti elettorali che,grazie ad una legge che non permette discegliere il proprio candidato preferito,impedisce l’espressione di un consensoconsapevole. L’italiano medio sempre piùrimane a casa nel suo salotto e consulta ilsuo computer portatile per andare allaricerca di ciò che vuole sapere. Anche inrete però si rischia l’omologazione e lafalsa soddisfazione dei bisogni, soprattuttosui social networks girano per così dire deimessaggi ripetitivi, battenti, banali spesso,temi che acriticamente vengono “pubblica-

ti” e pubblicizzati animando dibattiti chenessuno sa quanto autentici. Senza arriva-re a immaginare un novello “grande fratel-lo”, bisognerebbe però valutare ciò che siguarda e legge. Può, infatti, diventareun’occasione di conoscenza ed approfon-dimento osservare la pubblicazione di fotoe commenti su Facebook o Twitter, comesu canali come Youtube, di immagini difumi, spiagge sporche, auto in doppia fila,marciapiedi divelti e tanto altro, ma dopoaver controllato la fonte, bisognerebbevalutare l’impatto e l’utilità di certe divul-gazioni. Naturalmente è meglio sapere cheignorare, ma la veridicità di ciò che siapprende non sempre è controllabile, unpo’ come quando i giornali stampati o itelegiornali pubblicano o trasmettonoimmagini di repertorio… Complice l’esta-te e la voglia di stare all’aria aperta ildibattito civile è molto mancato sul web,qualche eco della festa del patrono senzabotti, della morte dell’ex sindaco Cartesioe recentemente del settembre climatica-mente straordinario e dell’altrettanto ecce-zionale tromba d’aria che si è abbattuta suMilazzo. Sono nate ancora pagine su Fbche promuovono Milazzo, una è la versio-ne moderna della Pro loco, un’altra quelladedicata all’Università della terza età, “lemeraviglie di…” e vari altri “amici di..”, o“milazzesi inc…”, “Milazzooggi Milazzo”con ben 1869 fans, ma in fondo poco dipropositivo, è sparita anche la paginadell’Area Marina Protetta e non si sa ilperché. Le generazioni che stanno crescen-do sono di sicuro molto tecnologiche, uti-lizzano gli strumenti digitali e il web connaturalezza ma quanto alla partecipazionealla vita pubblica la realtà dimostra che nesono particolarmente disinnamorati e dis-incantati, come per lo studio e per il lavo-ro, il futuro sembra lontano dai luoghi incui si è nati e strumenti come i social net-works abbreviano le distanze anche affetti-ve ma non colmano l’assenza di partecipa-zione ed i contributo al miglioramento diquello che si lascia o che si guarda da lon-tano. L’investimento dovrebbe essere sulritorno ed il recupero di certe risorseumane formatesi o maturate in luoghi econ opportunità delle province del mondo.Per informarsi, infine, occorre grande plu-ralità di fonti, non fermarsi alle apparenze,siano prese di posizione sotto la qualsivo-glia forma come documentazioni, spunti epretesti del momento. La pubblica utilitàdeve provenire dalle istituzioni, l’informa-zione dai canali verificabili e confrontabi-li, la conoscenza è democrazia, dobbiamoperò saperla usare.

INTERNET E DINTORNI Maria Grazia Alibrando

dotte militari italiane e tede-sche. Alla fine del conflitto sitrovò con una valigia piena dimarchi, ma la Banca d’Italianon operò più il cambio e ledifficoltà economiche si fece-ro sentire. Erano tempi duri. Itreni andavano ancora a car-bone, nonna doveva alzarsialle quattro per fare le pulizie,accendere il fuoco, preparareil caffè per i viaggiatori delprimo convoglio diretto aMessina, alle cinque. Ricordola lavorazione della granita allimone. Salvatore, con il mar-tello, prima rompeva le lastredi ghiaccio, poi intorno alpozzetto predisponeva un‘suolo’ di sale, quindi un‘suolo’ di ghiaccio, e così via.Girava con i manici il pozzet-to di piombo o di rame fino aquando la limonata non dive-niva granulosa. L’operazioneera ripetuta più volte, perchéla granita doveva durare sinoalle undici… Donna ConcettaPino, una vicina di casa, miindicava Piazza Stazione e midiceva che lì prima sorgevauna gobba con una vigna euna casupola dove risiedevacon la famiglia. Si faceva ilsegno di croce con tre dita ebaciava la terra, secondo ilrito ortodosso. Il SabatoSanto, radunava i ragazzidella zona e ci portava sullaspiaggia dirimpetto. Intorno sistendeva la campagna, le caseerano basse, spiccava la cupo-la della Matrice. Al suono delGloria, iniziavamo a cantare eci sciacquavamo il volto conl’acqua del mare in segno dipurificazione”.

SENzA più idENTiTà“Milazzo è sempre bella, masi è involgarita. Manca ilsenso di comunità che in pas-sato consentiva di avereaccanto qualcuno in caso dibisogno. Siamo isole, è venu-to meno il rispetto della per-sona. Importante è vivere almassimo e non al meglio”.L’ultimo pensiero è per i com-pagni di classe del Liceo chenon ci sono più: Melina,Nietta, Gino, Pina, Nino… Leparole loro dedicate sono lospecchio dell’anima: “Eranomigliori di noi, vuol dire cheerano già pronti se sono arri-vati prima. Proprio come lepietre del mare di ponente”.

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Sarà come lo scorsoanno, oppure c’è vera-mente da preoccupar-

si? Il campionato scorso,con Antonio Venuto in pan-china, dopo cinque giornatedi campionato il Milazzoaveva soltanto un punto inclassifica, frutto dello 0-0d’esordio ad Avellino, ades-so la situazione è quasi iden-tica: dopo quattro partite,all’attivo c’è solo lo 0-0casalingo con Aprilia. Lacabala potrebbe suggerircidi stare tranquilli, mapotrebbe trattarsi di un sin-tomo allarmante. Cercandodi fare una comparazionetroviamo dei punti in comu-ne. Allora, come oggi, lasquadra era zeppa di ele-menti giovani che per laprima volta si trovavano agiocare insieme; allora sigiocò a porte chiuse per l’in-disponibilità del GrottaPolifemo, oggi gli spettatoriscarseggiano e le prime duegare casalinghe sono statedisputate, quasi per pochiintimi. Il minimo comunedenominatore sembra, quin-di, la carenza di affiatamen-to, cosa che non si inventadall’oggi al domani.

la squadra. Nel repartoavanzato sono andati viaLasagna, Ricciardo eD’Amico, a centrocampol’assenza di Suarino si fasentire, in difesa via i duecentrali Maccarrone eLanzolla, si lavora nel com-porre una nuova coppia,infine in porta non c’è piùTerracciano ed al suo postosono arrivati i giovaniPergamena e Croce.Il tecnico Sasà Amura staeffettuando vari tentativi pertrovare l’assetto giusto, mala squadra non sta rispon-dendo come vorrebbe. Inqueste quattro partite si sonovisti sprazzi di gioco che, almomento lasciano ben spe-rare, ma i risultati vengonopregiudicati da ingenuitàdovute all’inesperienza, o

forse altro. Sul piano delgioco, si nota che Bucolofatica tanto a centrocampoma non trova praticità, inquesto non molto sostenutodal giovane Cuomo. In dife-sa, se la fase di contenimen-to non è al massimo, mancala spinta dei due esterni eraramente si assiste alleclassiche sovrapposizioni,fondamentali per mettere ininferiorità numerica l’avver-sario. Abbiamo lasciato perultimo l’attacco perché que-sto reparto ne paga le conse-guenze incontrando difficol-tà nel trovare la profonditàcon continuità. Il centravan-ti Spilabotte o Scalzone sitrovano troppo isolati, tran-ne che con gli spunti perso-nali di Proietti, mentre laspinta che dovrebbe garanti-

re Fiore, fino a questomomento si è vista pochissi-mo. Infine il portiere. Soloqualche buon intervento diPergamena, ma anche tantierrori, mentre Croceè apparso spigliato epiù spavaldo tra ipali.

i risultati. E’ veroche a Chieti la scon-fitta è arrivata solonella parte finale esolo per un gol, chela stessa cosa è acca-duta nella trasfertadi Lamezia, conl’aggiunta del fattodi aver giocato un’ora ininferiorità numerica, macontano poco le giustifica-zioni quando non arrivano ipunti. Discorso a parte la

sconfitta casalinga con laPaganese. Nell’occasione laforte compagine ospite, purnon facendo vedere coseesaltanti, ha messo in campo

mestiere ed il cinismo dellegrandi portando via i trepunti. Quello che ha fattopiù rabbia è stata la blandaprestazione della squadra

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RUBRICHE

SPORT

Gioacchino lo presti

Milazzo: una partenza ad handicap

Nel match con l’Aprilia il Milazzo ha con-quistato un deludente pareggio a reti bian-che, mostrando evidenti lacune in faseoffensiva. Ma il dato che più preoccupa èquello relativo alla scarsissima affluenzadi pubblico. Alla voce paganti, infatti, siregistra un misero 245, cifra che potrebbefar tornare alla memoria quegli anonimicampionati di Serie D a cavallo fra il vec-chio e il nuovo secolo. E invece il “pin-gue” bottino si riferisce ad una partita diSeconda Divisione, tanto sognata e inse-guita per decenni e adesso non “onorata”in maniera adeguata. Le ragioni di questa continua diserzionepotrebbero essere molteplici. Il caldo set-tembrino potrebbe aver giocato un ruoloimportante e forse qualcuno potrebbeaverne approfittato per godersi gli ultimigiorni di mare. Ma le vere motivazionisono ben altre e non sono riconducibili

solo alla mancanza di risultati e alla pro-cedura di prevendita, il cui termine finaleè ormai stato prorogato sino a poche oreprima del match. Fatta eccezione per i fedelissimi ultras, ilpubblico milazzese sembra ormai quasitotalmente disaffezionato alla squadradella propria città. Gran parte degliappassionati non ha condiviso la politicaaziendale della società che ha messo invendita i pezzi migliori (Lasagna,Maccarrone, Terracciano) per affidarsi adaltri giovani di belle speranze che, sino aquesto momento, non hanno brillato parti-colarmente.E’ presto per poter tirare le somme, ma dicerto l’inizio è poco incoraggiante.Quando arriveranno i risultati, probabil-mente, si registrerà un sensibile aumentodell’affluenza. In linea di massima, però,quel briciolo di entusiasmo della scorsastagione sta scemando. Questa tendenzaavrà fine o sarà difficile ricreare il feelingsmarrito? Siamo certi che si tratta solo di una situa-zione momentanea e che il grosso del pub-blico quanto prima tornerà ad occuparegli spalti del Grotta Polifemo. Occorreperò che anche la squadra ci metta del suoe concorra a far capovolgere una situazio-ne che adesso preoccupa un po’ tutti.

domenico lombardo

PUBBLICO IN CALO, SOLO EFFETTO DEL CALDO?

L’allenatore Sasà Amura

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Con due settimane diritardo rispetto a

Eccellenza ePromozione, domenica25 settembre prendeavvio anche la piùnumerosa delle catego-rie dei campionati sici-liani di calcio, quellaPrima Categoria cheinteressa moltissimicentri medi e piccoli,che vengono così rap-presentati dalla squadradi calcio del paese.Attorno a queste compa-gini c’è sempre stato ungrande interesse, cheadesso va via, via sce-mando, rimanendo nellemani dei “soliti” pochiappassionati, i qualimettono le mani in tascae affrontano le semprepiù esose spese gestio-nali, prime fra tuttequelle relative allequote di iscrizione (inquesto, neanche la Figcaiuta). Per ciò che ci riguarda,all’avvio del prossimotorneo saranno presentidue compagini milazze-si che hanno ottenutodalla lega sicula il ripe-scaggio, provenendodalla categoria inferio-re.Si tratta di Bastione eFolgore. Per entrambesi tratta di un ritorno. Il

Bastione, a fasi alterne,aveva già militato nellacategoria, mentre laFolgore era stata perlunghi anni un punto diriferimento tra le messi-nesi impegnate, riuscen-do quasi sempre ad alle-stire formazioni di tuttorispetto. Negli ultimianni poi i crescenti pro-blemi, non tanto legati aquestioni economiche,quanto alle difficoltàlegate all’allestimentodella rosa della squadra,hanno segnato un decli-no che ha portato allaretrocessione.Per entrambe si trattaadesso di una nuovascommessa e per benfigurare sarà importantetrovare ragazzi dispostiad impegnarsi a fondo esoffrire in campo (cosanon più facilmenteriscontrabile tra le gio-vani leve, ormai esclusi-vamente allettate dalritorno economico). Le due milazzesi sonostate inserite nel gironeD che ha una connota-zione geografica ristret-ta al versante tirrenicodella provincia. Altra“ripescata” di lusso è laPro Mende, in possessodi un lusinghiero blaso-ne, ma anche in questocaso, in mesta fase

discendente. Tra le favorite (se non laprincipale), Igea VirtusBarcellona, nata insie-me alla Nuova Igea chepartecipa al campionatodi Promozione, sulleceneri della vecchiaIgea Virtus. Nella cittàdel Longano hanno fattole cose in grande, attrez-zando una squadra, chesulla carta, dovrebbefare sfracelli, ma si saquanto nulla nel calciopoggi su inconfutabilicertezze. Comunque, igiallorossi saranno lasquadra da battere. Trale messinesi, ci sarannole vecchie conoscenzeMessina Sud,Ghibellina e Rivieradello Stretto. Altra bar-cellonese ai nastri dipartenza, OrsaBarcellona, società chepuò vantare un ottimolavoro sul settore giova-nile, mentre completanoil girone Oliveri, LudicaLipari, MediterraneaNizza, Pellegrino, RodìMilici e Itala. Sono tutte squadre chehanno una buona tradi-zione, per cui si prean-nuncia un campionatomolto duro e con tantepretendenti alla vittoriafinale.

g.l.p.

PRIMA CATEGORIA

All’avvio anche le “ripescate”

Bastione e Folgore

contro Aprilia. Nel confronto con unasquadra, anch’essa a zero in classifi-ca, il Milazzo avrebbe dovuto pren-dere il coraggio a due mani e stringe-re d’assedio l’avversario con l’obiet-tivo di fare risultato pieno, invecesono i laziali a coprire meglio ilcampo e rendersi pericoli con ficcan-ti contropiede. Nelle dichiarazionidel dopo partita l’allenatore mamerti-no ha lasciato trasparire la sua delu-sione e la ferma determinazione dimettere in atto dei profondi cambia-menti.

il campionato. Il tempo stringe eoccorre che si metta in atto una verae propria sterzata. La classifica vedeancora parecchie squadre nello spa-zio di pochi punti, quindi una vittoriapuò permettere un buon balzo inavanti, solo che i rossoblu fino ades-so hanno lasciato vuota la caselladelle vittorie. In questa stagione leretrocessioni saranno cinque, quindiservono immediate risposte.

il tecnico. In queste settimane, neiconfronti del tecnico Amura ha subi-to qualche critica, ma premesso chenessuno ha la bacchetta magica, stadimostrando di essere un grandelavoratore e che la mano di un allena-tore si vede proprio quando la propriasquadra cerca la manovra e non buttavia palla. Tanto lavoro lo attende, edabbiamo visto che sta pazientementecercando di trovare i tasselli, sottopo-nendo la squadra ad un duro lavoro.Crediamo che ci riuscirà presto.

il pubblico. Sarà l’estate inoltrata,sarà dell’altro, ma 505 paganti controla Paganese e 245 nella partita conAprilia sono davvero pochi. Gli spor-tivi capiscano che la squadra porta ilnome della nostra città e che in que-sto momento ha bisogno del lorosostegno per superare un momentodelicato, quando più di mezza Italiaci guarda.

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la Città - Agosto/Settembre 2011 - pag. 30

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impatto positivo per il Sacro Cuorenel secondo campionato di

Promozione della sua storia. I ragazzidi Salvatore Cambria, infatti, hannoconquistato ben quattro punti nelleprime due giornate, frutto di un pareg-gio casalingo con la Tiger (sul neutro diTorregrotta) e di una netta vittoria pertre reti a zero sul terreno del Collesano.Un buon inizio per la compaginemamertina che punta dichiaratamenteal mantenimento della categoria e con-fermato buona parte dell’organico cheha vinto il campionato di PrimaCategoria, comprese le “bandiere”Romeo, Angelo Salmeri e Maio, oltreal bomber Paolino Cannuni , corteggia-tissimo da molte società. Per il resto, larosa a disposizione di mister Cambria èstata puntellata in vari settori. Dopol’abbandono di Claudio Di Bella, per ilruolo di estremo difensore è stato scel-to l’affidabile Nico Caragliano, reduceda una buona esperienza con la magliadella Spadaforese con la quale ha trion-fato nel campionato di Promozione2009-10. Nel reparto arretrato, ai con-fermati Marco Di Bella, Pantè e Currò,sono stati affiancati il duttile LaMacchia (impiegato finora a centro-campo), il dinamico laterale Squadrito

e il giovanissimo Maggio (’94), che hamostrato sicurezza e personalità nelleprime uscite ufficiali. La zona medianasi è arricchita di un elemento di grandeesperienza quale è Checco Scibilia,mentre la zona avanzata è stata raffor-zata dall’arrivo di Antonio Impalà,reduce da una stagione sfortunata nellaformazione Berretti del Milazzo. Leprime gare ufficiali, compreso il turnodi Coppa Italia con il Valle del Mela,hanno fornito segnali molto positivi. Ladifesa ha retto ottimamente ed ha com-messo pochissime sbavature e Cannuniha dimostrato che il suo feeling con ilgol prosegue senza alcun intoppo,avendo realizzato ben quattro reti inaltrettante partite.“Stiamo facendo moltobene, l’inizio è statoottimo – dichiara il tec-nico SalvatoreCambria – ma adessoci attende una serie digare molto probanticontro squadre attrez-zatissime. Se conti-nuiamo a lavoraresodo, faremo bene, maribadisco che il nostroobiettivo resta sempre

la salvezza. Sono soddisfatto dellacampagna acquisti – conclude Cambria– nonostante sia rammaricato per il fal-limento di una trattativa ben avviatacon un giocatore importante.” Le basi per poter centrare l’obiettivo cisono tutte ma occorre sempre tenerealta la guardia in un girone diPromozione molto competitivo e riccodi compagini ben attrezzate e blasona-te. Favorita d’obbligo è la Nuova Igea diLorenzo Alacqua che non ha badato aspese per rinforzarsi, ingaggiando, fragli altri, il portiere Stefano Bucca e l’at-taccante Frisenda, grande protagonistain serie C2 con la maglia dell’IgeaVirtus. Fra le contendenti per la vittoriafinale possono annoverarsi anche laTiger Brolo, il Mazzarrà e il CittàBagheria che, dopo due giornate,comanda la classifica in solitario a pun-teggio pieno. Sabato 24 settembre il Sacro Cuore

ospiterà il S. Agata, pro-babilmente al“Comunale” diTorregrotta, in attesa chesiano ultimati i lavorinell’impianto di S.Pietro. Successivamentela squadra del presidenteCostantino sarà ospiteproprio del Torregrotta epoi disputerà il derbycasalingo con laCiappazzi.

d.l.

PROMOZIONE

Il Sacro Cuore partecol piede giusto

Il tecnico Salvatore Cambria

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Nella Nuoto Milazzo diPippo Nicosia è tempo

di bilanci e forse mai comequest’anno i traguardi rag-giunti sono stati così lusin-ghieri. La ciliegina sulla torta èvenuta dalla qualificazionedi Mauro Raffa (nativo del1997) ai CampionatiNazionali Giovanili -cate-goria ragazzi- che si sonosvolti a Roma dal 7 al 10agosto scorso.Il giovanissimo portacolorimamertino è stato l’unicoatleta della provincia diMessina ad aver conseguito

La Nuoto Milazzo varca

i confini regionali

NUOTO

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Pippo Nicosia insieme

al giovane Mauro Raffa

il tempo utile per parteci-pare a queste finali nazio-nali ed il suo obiettivo èstato raggiunto grazie altempo di 4’25’’01 nei 400stile ottenuto a Trabia nelcorso dei campionatiregionali estivi, oltre adessersi aggiudicato ben 5medaglie in altrettantedistanze. Il presidente, PippoNicosia, ha sottolineatoche ancora una volta sonostati centrati obiettiviimportanti, ed oltre allaperformance di MauroRaffa, da citare il titoloregionale di Gaia Cautela(Es. B) nei 50 farfalla e diun titolo nazionale nei 50rana con la piccolaGiovanna Fazio (propa-ganda). Tornando all’esperienzaromana del giovane Raffa,

l’importanza dell’avveni-mento e l’emozione glihanno giocato un bruttoscherzo, E’ infatti andatoleggermente al di sopra delsuo miglior tempo e nellabatteria 2, nella quale èstato inserito, ha riportatoil tempo di 4’31’’19, chiu-dendo poi al 30° postonella classifica finale. Ilmerito principale è comun-que quello di aver raggiun-to il traguardo della finalenazionale, e questo è statogià un motivo di vanto per-sonale e della società diappartenenzaPer la Nuoto Milazzo sitratta di una stagione daincorniciare, che fa dabuon viatico per l’immi-nente inizio della prossimaannata sportiva.

g.l.p.

Sono stati resi noti i gironi delcampionato di serie C regionale

di volley, il cui inizio è fissato dopoi primi turni di Coppa Sicilia, saba-to 29 ottobre. I calen-dari provvisori saran-no pubblicati entrolunedì 3 ottobre. Cisono alcune novità.Ogni girone avrà ottosquadre, anche perquelli femminili e cisarà una squadra inmeno rispetto alloscorso campionato. Laserie C siciliana coin-volge un totale di 74società, 32 per il setto-re maschile, altrettanteper quello femminile.Negli uomini, le pro-vince più rappresenta-te sono quelle diMessina e Catania con8 club, segue Palermo(7), Caltanissetta (4), 1a testa per Agrigento,Trapani, Enna,Siracusa e Ragusa. Nelle donne, 9società saranno del messinese, 8

quelle del catanese, Palermo (6),Trapani e Ragusa 3, Siracusa 2, ed 1agrigentina. A rappresentare il vol-ley milazzese, il Csi maschile e l’As

Volley ’96 femmini-le. Ecco tutto l’organi-co della serie C, sta-gione 2011/2012: C maschile A:Volley Club Sciacca,Pol. Libertas Partan-na, Capacense, Pall.Terrasini, Pol. VoloInternational, Pol.Mediterranea Pa,Hobby Volley eOlimpia Volley. C maschile B: ClubLeoni (Pa), ZanclonMe, Pgs DomenicoSavio Me, Csi pastapuglisi Milazzo,Sport Fiamma Cal-varuso (Villafranca),Libertas Villafranca,

Sport Volley Brolo e Volley Città diBrolo. C maschile C: Volley Letojanni,

Aquila Bronte, Coordiner Club GsPallavolo, Aquila Sporting Club,Atletico Volley Trecastagni, VolleyValley, Papiro Volley e ValleSchool.C maschile d: Volley ClubMisterbianco, Pol. Nissa VolleyClub, Heraclea Volley, PegasusGela, Pallavolo Gela, Volley Agira,Volley Modica e Pallavolo Augusta. C femminile A: Pol. Erice Entello,Sicania Volley Erice, Pall.Castelvetrano, Salusport Club, Pol.R. Lanza Trabia, Capacense, Pol.Futura (Pa) e PomaralvaFemmivolley Pa.C femminile B: Volley Palermo, PgsDomenico Savio Me, Pol. S. Luciadel Mela, Futura Unrra Me, AzzurraMe, Volley S. Teresa di Riva, Pol.Barcellona ’95 e volley ’96Milazzo.C femminile C: Fcg Tremonti Me,Pall. Femminile Letojanni, TeamsVolley, Pallavolo Acireale, PgsJuvenilia Catania, NormannaLibertas, Pall. Caltagirone e AmiciVolley.C femminile D: Planet VolleyPedara, Pedara Volley, Free Volley,Us Ardens Ragusa, Pro Volley TeamModica ’75, Centro SportKamarina, Pol. Annunziata e Pall.Augusta.

Enzo lo presti

I gironi dei prossimicampionati di serie C

VOLLEY

Franco Salmeri, As Volley Milazzo