La canalizzazione di Bologna...La canalizzazione di Bologna Realizzato da: Federico Cacciari Giorgia...

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La canalizzazione di Bologna Realizzato da: Federico Cacciari Giorgia Calegari Lorenzo Montanari Tommaso Giacominelli Luca Odorici

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La canalizzazione di Bologna

Realizzato da:

Federico Cacciari

Giorgia Calegari

Lorenzo Montanari

Tommaso Giacominelli

Luca Odorici

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Bologna, la piccola Venezia dei secoli passati

Bologna non ha importanti corsi d’acqua, è attraversata solo da un piccolotorrente , l’ «Aposa», ma nel passato proprio grazie allo sviluppo di importantiopere idrauliche divenne una delle più importanti città industrializzated’Europa.

Nel Medioevo vennero ricostruiti e risanati acquedotti, canali e opere idraulicheper la navigazione ed il commercio.

Erano molto importanti i mulini ad acqua usati per la produzione

del grano (ne furono costruiti circa 350) e della seta (15) .

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Il mulino da seta

I bolognesi avevano inventato un mulino per filare la seta che era molto più produttivo degli altri infatti produceva più del doppio del materiale in quasi un quarto del tempo del normale; li custodivano segretamente perché non volevano che la loro idea venisse copiata. La produzione della seta è stata per secoli il più importante settore dell'economia e grazie a questo i bolognesi diventarono abili commercianti.

Foto raffigurante lo stemma della corporazione della seta

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Il funzionamento del mulino da seta

Il mulino da seta per funzionare utilizzava l’acqua presa da vari canali che faceva girare una ruota che, a sua volta iniziava a far andare una specie di cintura che metteva in moto dei rullini che iniziavano a filare

Foto raffigurante un modello del mulino da seta che è situato nel «Museo Del Patrimonio Industriale» di Bologna.

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I canali di Bologna

Attraverso la costruzione dei canali venne realizzata una rete idraulica utilizzata sia come via fluviale per il trasporto delle merci che per la produzione di energia incanalata per muovere le pale dei mulini.

Fu un sistema nuovo ed originale perché i mulini non furono collocati solo sul canale principale , ma anche sulle innumerevoli derivazioni create con le chiaviche. (La chiavica è un opera idraulica che serve per deviare /controllare i corsi d’acqua).

Vennero utilizzati anche gli spazi destinati alla difesa delle mura della città per alimentare i canali.

Intorno al 1200 a Bologna vennero scavati due canali per oltre 27,100 metri da est e da ovest fino al centro della città , erano il canale del Reno e quello del Savena.

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La costruzione del canale

La costruzione del canale incomincia dallo sbarramento sul fiume (diga) che serve per creare un serbatoio da cui parte il canale che porta le acque a zone lontane mediante un piccolo declivio.

Un Canale non ha una inclinazionecontinua ma è un insieme di bacinidisposti uno dopo l’altro con differentipendenze. La vegetazione intorno aicanali , tipo alberi di pioppi, platani,vimini serve per trattenere gli argini.

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Le chiuse

Nel 1208 il comune di Bolognacostruì la prima chiusa (in legno) aCasalecchio sul canale di Reno, poi nel1221 iniziarono a fare degli scavi sulcanale del Navile (Naviglio)e infinenel 1224 cominciarono quelli di unaderivazione del Savena a S. Ruffillo.

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La chiusa di Casalecchio

La Chiusa di Casalecchio e il canale Reno, che ne deriva le acque in città, furono edificati nella seconda metà del XII secolo da un’associazione di privati, i Ramisani, interessati ad utilizzare l’energia idraulica per i loro diversi impianti di molitura

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I canali

• I canali più importanti sono

• Il Reno

• Il Savena

• Il Cavaticcio e le Moline

• Il torrente Aposa

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Il canale Reno

Il canale Reno è uno tra i più lunghi di Bologna infatti parte da fuori delle mura e arriva fino a via delle Moline in cui c’erano grandi ruote che servivano per svuotare i lavatoi; infine confluisce e diventa canale Navile.

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Navile

Il canale Savena è stato per molto tempo uno dei canali più importanti serviva per la navigazione e il commercio infatti è da li che passava la via della seta che arrivava fino al porto di Venezia.

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L’Aposa

L'Aposa è l'unico torrente naturale che attraversa la città di Bologna.

Sorge sui colli di Bologna presso Ravone entra nel centro storico della città fra Porta Castiglione e Porta San Mamolo e continua il suo corso sotterraneo fino a confluire nel canale Navile.

Le acque dell’ Aposa vennero usate per irrigare gli orti e per raccogliere lo smaltimento delle acque reflue provenienti da diversi rami fognari.

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Via della Grada

• Il nome di Via della Grada nasce dalla grata che impediva l'accesso in città attraverso le acque.

• Oggi è una via stretta tra palazzi madove adesso c’è un parcheggio fino all’inizio del 900 il canale del Reno scorreva a cielo aperto.

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Le lavandaie

• Le acque del canale Reno oltre a servire per i mulini venivano usati anche dalla popolazione:Come bagno pubblico d'estate in cerca di refrigerio, come scarico e anche per lavare i panni all'aperto sfruttando l'acqua corrente che in questa zona era ancora pulita essendo al suo ingresso in città.

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La navigazione da Bologna a Venezia

Molto spesso venivano sfruttati i canali presenti al centro della città per navigare.

Nel 1271 si riusciva a navigare da Bologna a Venezia in soli 2 giorni.

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Come sono adesso i Canali

• A differenza di come erano nel medioevo, i canali, sono per la maggior parte coperti ma alcuni sono ancora in parte visibili (esempio: Canale del Reno)

Nel passato Ora