LA CAMPANA “GLORIOSA” DEL DUOMO DI ERFURT · Il giorno di Natale del 1984 avvenne un fatto...

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Matteo Padovani LA CAMPANA “GLORIOSA” DEL DUOMO DI ERFURT “Omnium Campanarum Regina”

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Matteo Padovani

LA CAMPANA “GLORIOSA” DEL DUOMO DI ERFURT

“Omnium Campanarum Regina”

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Matteo Padovani, LA CAMPANA “GLORIOSA” DEL DUOMO DI ERFURT

La città di Erfurt, in Turingia, è uno dei più antichi centri della Germania. L’elemento architettonico più

rilevante della città è senza dubbio il complesso costituito da due monumentali chiese vicine, edificate in

epoca romanica: la Cattedrale Santa Maria e la Collegiata di San Severo, esse sorgono su una leggera altura

che ne esalta la solennità e l’imponenza. Ciascuna chiesa è dotata di tre torri campanarie, sovrastanti la zona

del transetto, una torre centrale più alta e più ampia e due laterali disposte simmetricamente. Le tre torri della

Cattedrale, ultimate nel 1251, sono allineate con quelle di San Severo e ciascuna di esse è coronata da una

cuspide slanciata.

Erfurt (D), il complesso absidale della Cattedrale Santa Maria (a sinistra) e di San Severo (a destra)

Nella Cattedrale vi è la celeberrima campana dedicata alla Madre di Dio, denominata “Maria Gloriosa” o più

semplicemente “Gloriosa”, una delle più famose campane del mondo e certamente la più famosa fra quelle di

epoca rinascimentale, universalmente considerata fra le migliori in assoluto per la particolare bellezza del

suono. Essa ha da poco superato la rispettabile soglia dei 500 anni di vita e altrettanto rispettabili sono le sue

dimensioni: diametro mm 2570, peso kg 11367, nota musicale nominale MI2 crescente.

La campana venne realizzata nel 1497 dal maestro Gherardus Van Wou, considerato il massimo fonditore di

campane del rinascimento. Originario di Kampen (Olanda), realizzò pregiate campane, molte delle quali

tuttora funzionanti, tra i Paesi Bassi e la Germania centro settentrionale.

Una prima grande campana denominata Gloriosa venne fusa nel 1253. Le successive rifusioni, operate a

causa di rotture o perché il suono non risultava soddisfacente, avvennero negli anni 1307, 1363, 1423, 1477.

Quest’ultima realizzazione, ad opera di un celebre fonditore della Turingia, Klaus Von Mülhausen, portò la

campana al peso di circa kg 10000. Definita “di suono eccellente” dai cronisti del tempo, divenne inservibile

a causa di un’incrinatura.

La Gloriosa attuale venne fusa nella notte fra il 7 e l’8 Luglio 1497, consacrata nella Solennità della SS.

Trinità del 1498 e innalzata nella cella campanaria nel Giugno 1499. Nella medesima occasione venne

costruito un grandioso telaio in legno; la grande campana fu dotata di un ceppo di sospensione al quale erano

originariamente fissate robuste pertiche, probabilmente quattro, con relative funi per consentire

l’azionamento ad oscillazione.

La Gloriosa acquisì nel tempo una fama sempre più crescente e diffusa, al punto che nel 1650 le fu attribuito

il singolare titolo di “Omnium Campanarum Regina”, regina di tutte le campane.

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Nel 1717 un incendio causato da un fulmine danneggiò la Cattedrale e le torri campanarie. Le campane

esistenti, ad eccezione per la Gloriosa, subirono gravi danni e dovettero essere rifatte. Nel 1720-1721 un

abile fonditore di Erfurt, Nikolaus Jonas Sorber, realizzò cinque nuove campane barocche accordate

musicalmente, due delle quali sono tuttora funzionanti.

In un’epoca imprecisata tra i secoli XVIII e XIX vennero realizzate due grandi ruote in legno, disposte

simmetricamente ai lati del ceppo, in sostituzione delle pertiche originali; ciascuna ruota era dotata di due

funi di manovra. Nel 1897, dopo esattamente 400 anni di vita, la campana venne smontata e ruotata di 90

gradi per variare il punto di percussione del battaglio. Nella prima metà del secolo XX venne realizzato un

impianto di automazione con due motori elettrici, uno per ciascuna ruota.

Il giorno di Natale del 1984 avvenne un fatto drammatico nella lunga vita della Gloriosa: la campana si

incrinò. Si decise immediatamente di ripararla, affidando il delicatissimo incarico alla ditta Lachenmeyer di

Nördlingen (Baviera) specializzata nella saldatura delle campane. Poiché l’eventuale rimozione della

campana avrebbe comportato notevoli difficoltà, si preferì operare nella cella campanaria mediante una

complessa operazione che durò diversi giorni: il telaio in legno venne completamente smontato, furono

messe in opera le attrezzature utili alla produzione del calore insieme ad una notevole quantità di materiale

refrattario per proteggere la struttura muraria.

Con il rimontaggio della campana venne ripristinato il punto di battuta originario del 1497. Le due storiche

ruote in legno furono purtroppo sostituite con due nuove ruote in ferro, evidentemente più funzionali per le

catene di trasmissione dei motori elettrici ma alquanto inferiori dal punto di vista estetico. Il primo suono

della Gloriosa, dopo la riparazione, avvenne l’8 Dicembre 1985 nella Solennità dell’Immacolata Concezione.

Erfurt, la campana Gloriosa dopo il restauro eseguito nel 1985

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Nel 2002 si manifestò una nuova incrinatura nello stesso punto di quella del 1984 e si rese perciò necessaria

una nuova riparazione. Questa volta, per poter utilizzare le tecnologie più affidabili ed ottenere le migliori

garanzie sulla riuscita del lavoro, si decise di trasportare la campana presso lo stabilimento della ditta

Lachenmeyer. La Gloriosa, con una complicata e spettacolare operazione, fu rimossa dalla cella campanaria

ed abbassata a terra. L’intervento di saldatura venne eseguito con la massima perfezione e la campana tornò

a suonare, anche in questa occasione, nel giorno dell’Immacolata Concezione, l’8 Dicembre 2004.

Accurate analisi hanno dimostrato come il suono della Gloriosa, dopo quest’ultimo intervento di restauro,

abbia riacquistato le caratteristiche originarie sia in termini di resa timbrica che di durata delle vibrazioni.

La campana Gloriosa nello stabilimento della ditta Lachenmeyer di Nördlingen

al termine dell’intervento di riparazione, 2004

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DATI TECNICI ED ANALISI TONALE DELLA GLORIOSA

Anno di fusione: 1497

Fonditore: GHERARDUS VAN WOU, Kampen

Diametro bocca: mm 2570

Bordo di battuta: mm 181 [ 1/14,20 ]

Peso del bronzo: kg 11367

Nota Nominale MI2 + 4 [ 1/32° di tono, 435 Hz ]

Ottava Inferiore MI1 – 3

Prima MI2 + 7

Terza SOL2 + 6

Quinta SI2 – 1

Ottava Superiore MI3 + 3

Decima SOL#3 + 7

Undicesima SI3 – 1

Dodicesima DO4 + 5

Doppia Ottava MI4 + 7

La Gloriosa è realizzata nella forma denominata “Tardo Gotica”, forma che ha permesso la realizzazione di

campane straordinarie per resa e caratteristiche del suono grazie agli importanti studi compiuti dai fonditori

rinascimentali.

Pur trattandosi di una campana storica, la struttura tonale risulta sostanzialmente precisa ed i valori risultano

compresi entro i limiti normativi in vigore per le campane moderne. Il tono parziale Ottava Inferiore, oltre a

presentare una notevole intensità, raggiunge nella Gloriosa l’eccezionale durata di 310 secondi dall’origine

fino alla sua completa estinzione. Oltre alla buona precisione tonale, il suono risulta caratterizzato da una

grande personalità timbrica e da una straordinaria ricchezza espressiva, non a caso gli esperti sono concordi

nel considerare la Gloriosa come la migliore campana della sua epoca.

Erfurt, campana Gloriosa, immagine della Madonna con Gesù Bambino

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Matteo Padovani, LA CAMPANA “GLORIOSA” DEL DUOMO DI ERFURT

DESCRIZIONE FIGURATIVA DELLA GLORIOSA

La corona è costituita da sei braccia, su ciascuna delle quali è raffigurato un volto con cordoni ed

elegantissime cornici decorative. Gli ornamenti, disposti nella parte superiore del vaso sonoro, sono

particolarmente raffinati. Partendo dall’alto troviamo una vasta fascia circolare con disegni gotici intervallati

da linee orizzontali. In mezzo alla fascia compare la seguente scritta in caratteri gotici:

LAUDE PATRONOS CANO GLORIOSA

FULGUR ARCENS ET DEMONES MALIGNOS SACRA TEMPLIS A POPULO SONANDA

GERHARDUS WOU DE CAMPIS ME FECIT ANNO DNI MCCCXCVII

Sotto la fascia, sul lato principale, vi è una magnifica immagine della Madonna a figura intera con in braccio

Gesù Bambino. Nella parte bassa della campana sono presenti alcune semplici righe orizzontali in prossimità

del bordo di percussione.

Erfurt, campana Gloriosa, dettaglio della corona

Erfurt, campana Gloriosa, dettaglio della fascia ornamentale e delle scritte in caratteri gotici

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Erfurt, campana Gloriosa, rilievo tecnico (Matteo Padovani)

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LE CAMPANE DELLA CATTEDRALE SANTA MARIA DI ERFURT

Sui tre campanili della Cattedrale, insieme alla Gloriosa, sono collocate altre cinque campane la cui fusione

originaria venne effettuata negli anni 1720 e 1721 ad opera di Nikolaus Jonas Sorber di Erfurt. Questo

fonditore si era già distinto nel 1712 realizzando un notevole concerto di cinque campane per il Duomo di

Weimar, con la campana maggiore in tono MI2 pesante circa kg 8000. Il concerto di Weimar, tuttora integro

e funzionante, è considerato uno dei più importanti e meglio riusciti d’Europa fra quelli di epoca barocca.

Le cinque campane fuse dal Sorber per la Cattedrale di Erfurt (SOL2 LA2 DO3 RE3 MI3) vennero

opportunamente progettate in accordo musicale con la Gloriosa (MI2). Solamente due campane, la maggiore

“Dreifaltigkeit” (SOL2) e la minore “Johannes” (MI3) sono ancora quelle originarie, le altre tre vennero

requisite nel corso dei due conflitti mondiali: la “Andreas” (DO3) si era incrinata nel 1894 e venne requisita

nel 1917; la “Joseph” (LA2) e la “Christopherus” (RE3) vennero perdute nel 1942. Nel 1961 la ditta

Schilling di Apolda fu incaricata di ripristinare le tre campane perdute.

La tabella seguente riassume le caratteristiche del concerto della Cattedrale Santa Maria di Erfurt.

La sagoma delle due campane barocche risulta alquanto leggera se confrontata con quella della Gloriosa e

delle altre tre di epoca moderna.

CAMPANA Nota

nominale

Ø

mm

Peso

kg

Anno di fusione, fonditore, luogo di fusione

GLORIOSA MI2 2570 11450 1497, Gherardus De Wou, Erfurt

DREIFALTIGKEIT SOL2 1946 4100 1721, Nikolaus Jonas Sorber, Erfurt

JOSEPH LA2 1860 4622 1961, Joseph Schilling, Apolda

ANDREAS DO3 1550 2674 1961, Joseph Schilling, Apolda

CHRISTOPHERUS RE3 1370 1830 1961, Joseph Schilling, Apolda

JOHANNES MI3 1191 950 1720, Nikolaus Jonas Sorber, Erfurt

Le cinque campane SOL2, LA2, DO3, RE3, MI3 generano un accordo musicale maggiore, accordo che può

essere completato con il suono della campana SI2 della vicina chiesa di San Severo. L’apporto della

Gloriosa, in tonalità MI2, determina invece un accordo minore.

Le sei campane risultano così collocate nelle tre torri campanarie della Cattedrale:

Torre Nord: Dreifaltigkeit (SOL2), Andreas (DO3)

Torre centrale: Gloriosa (MI2)

Torre Sud: Joseph (LA2), Christopherus (RE3), Johannes (MI3)

Oltre alle sette campane del concerto grande, vi è un concerto più piccolo composto da 4 campanelle dette

Silberglocken. La più famosa di esse porta il nome di “Cantabona”.

CAMPANA Nota

musicale

“nominale”

Diametro

bocca

mm

Peso

bronzo

kg

Anno di fusione, fonditore

COSMAS DAMIAN REb4 690 200 1625, J. König

CANTABONA SOL4 650 300 1492, H. Sinderam

ENGELCHEN LAb4 550 125 1475, Klaus Von Mülhausen

NAMENLOSE SIb4 480 75 1475? Peter Von Erfurt?

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LE CAMPANE DELLA COLLEGIATA DI SAN SEVERO

Il complesso della Collegiata di San Severo riveste un’importanza storica di tutto rispetto. La campana più

grande, “Osanna”, venne fusa nel 1474 da un rinomato artista, Klaus Von Mülhausen, lo stesso che nel 1477

realizzò la Gloriosa precedente l’attuale, del peso di circa kg 10000. Il medesimo artista fuse nel 1475 altre

due campane per San Severo: una più grande denominata “Alte Martha” (RE#3) ed una più piccola, incrinata

nel 1955 e rifusa nel 1962 (FA#3).

La seconda campana del complesso, “Vincencia”, venne fusa nel 1497 da Gherardus Van Wou in

contemporanea alla “Gloriosa” della Cattedrale. Le due campane, collocate sulle vicine torri di due distinte

chiese, risultano intervallate da un accordo musicale di quinta maggiore (MI2, SI2).

CAMPANA Nota

nominale

Ø

mm

Peso

kg

Anno di fusione, fonditore, luogo di fusione

OSANNA LA#2 1840 4500 1474, Klaus Von Mülhausen, Erfurt

VINCENCIA SI2 1633 2900 1497, Gherardud Van Wou, Erfurt

ALTE MARTHA RE#3 1265 1300 1475, Klaus Von Mülhausen, Erfurt

NEUE MARTHA FA#3 1060 950 1962, Joseph Schilling, Apolda

ANNA SOL#3 1005 750 1987, Karlsruher Glockengiesserei, Karlsruhe

Le quattro campane più piccole di San Severo (SI2 RE#3 FA#3 SOL#3) determinano un accordo maggiore

noto come “Salve Regina”. Il suono di alcune campane di San Severo, in opportuna combinazione con altre

del vicino Duomo, può determinare accordi musicali di vario interesse.

La collocazione delle campane nelle tre torri segue il seguente ordine:

Torre Nord: Neue Martha (FA#3), Anna (SOL#3)

Torre centrale: Osanna (LA#2), Alte Martha (RE#3)

Torre Sud: Vincencia (SI2)

Anche nella Collegiata di San Severo, analogamente alla Cattedrale, vi è un piccolo concerto di tre piccole

Silberglocken, fuse nel 1952 dalla ditta Schilling di Apolda nelle note RE4, MI4, FA#4.

Erfurt, San Severo, campana Hosanna (1474)

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CAMPANE NOTEVOLI DEL MAESTRO GHERARDUS DE WOU

Gherardus Van Wou, considerato il più abile e famoso fonditore del rinascimento, nacque nella cittadina di

Kampen (Campis) nell’Olanda centro settentrionale. Come tutti i fonditori dell’epoca, egli esercitava la

propria attività in modo itinerante, non disponeva cioè di uno stabilimento ma fondeva in loco le campane

che gli venivano commissionate, quasi sempre ai piedi delle torri campanarie di destinazione, avvalendosi di

propri collaboratori ma anche di mano d’opera locale per la realizzazione degli stampi, per l’apprestamento

dei forni fusori e per ogni altra operazione relativa.

La sua fama gli consentì di esercitare la propria attività in un territorio molto vasto, dai Paesi Bassi alla

Germania centro settentrionale. Le campane da lui realizzate, in gran parte ancora oggi funzionanti,

testimoniano non solo un’elevatissima qualità di lavorazione, ma anche la validità delle sue ricerche e

sperimentazioni, divenute molto spesso basilari per i perfezionamenti compiuti da altri fonditori nei secoli

successivi.

Sono attualmente censite 129 campane del maestro, ben 16 delle quali superano i 3000 kg di peso. La

Gloriosa del Duomo di Erfurt, per dimensioni e qualità di suono, rimane la sua opera più significativa. Il Van

Wou si distinse soprattutto nello studio dell’accordatura, realizzando magnifici concerti in scala musicale,

come ad esempio le tre campane (LA2, SI2, DO#3) del Duomo St. Blasius di Braunschweig (1499). La

massima realizzazione di Van Wou rimane il concerto fuso nel 1505-1506 per il Duomo di Utrecht,

originariamente composto da ben tredici campane (dodici più settima minore) accordate nella scala diatonica

maggiore di FA#2 con il campanone del peso di kg 8227. Di tale maestoso concerto si conservano

attualmente le sole sei campane maggiori; le sette più piccole vennero purtroppo cedute ai fonditori Hemony

nel 1664, come integrazione al pagamento del nuovo carillon installato nella medesima torre. Le sei grandi

campane di Gherardus Van Wou esprimono una sonorità fortemente personale ed espressiva. I difetti tonali

riscontrabili nelle singole campane arrivano quasi ad annullarsi reciprocamente nel suono d’assieme,

risolvendosi in una sonorità profonda, superba e straordinariamente avvolgente.

Utrecht, veduta della cella campanaria con il dettaglio di una delle campane fuse da Van Wou nel 1505 – 1506

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La sagoma della Gloriosa di Erfurt è stata oggetto di alcune celebri imitazioni.

Nel 1877, per la realizzazione del nuovo complesso del Duomo di Francoforte sul Meno, venne progettato un

grandioso campanone in MI2 con le stesse proporzioni della Gloriosa. La fonderia Hermann Große di

Dresda, incaricata dell’operazione, effettuò un accurato rilievo della sagoma con l’intenzione poi di

riprodurla. Anche se la timbrica riuscì diversa rispetto alla Gloriosa, riuscì una campana che è tuttora

considerata come una delle migliori d’Europa fra quelle in tonalità MI2.

Nel 1899 la fonderia Schilling di Apolda riprese la sagoma della Gloriosa per il campanone in MI2 della

Kreuzkirche di Dresda.

Nel 1923 venne fusa la grandissima campana “St. Petersglocke” del Duomo di Colonia, in tono DO2 e con il

peso di kg 24000, nella quale la sagoma della Gloriosa venne riproposta con un notevole incremento

dimensionale.

Dresda, Kreuzkirche, MI2 kg 11511 (1899)

Colonia, Duomo San Pietro

Campana St. Petersglocke, DO2 kg 24000 (1923)

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Bibliografia:

W. Ellerhorst “Handbuch der Glockenkunde” Weingarten (D) 1957

K. Kramer “Die Glocken der Dombergs zu Erfurt” München (D) 1987

K. Kramer “Glocken und geläute in Europa” München (D) 1988

K. Kramer “Die Glocke und ihr geläute” München (D) 1990

M. Schilling “Glocken und Glockenspiel” Leipzig (D) 1982

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In prima pagina: la campana Gloriosa in una fotografia storica del 1900

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