La campagna...

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Là dove c'era l'erba ora c'è una città...... Siamo una classe di scuola secondaria di primo grado, 1 D dell'Istituto Comprensivo “Via Messina”, che si trova a Cinecittà, composta da 19 ragazzi. Proprio la posizione geografica della nostra scuola ci ha fatto scegliere come tematica da approfondire la campagna e soprattutto il fatto che stiamo partecipando ad un laboratorio sulla globalizzazione dunque abbiamo capito l'importanza di conoscere l'ecosistema socio-economico in cui viviamo per poter comprendere in modo più appropriato e approfondito quello di altre culture. Fino agli anni 1930 Cinecittà era completamente formata da campagna, uno dei pochi edifici esistenti era costituito dagli studi cinematografici di Cinecittà...intorno il verde copriva tutto, andando a sfiorare a tratti l'azzurro del cielo. Abbiamo studiato che soltanto nel 2006 le persone che hanno scelto di vivere in città superano quelle che vivono in campagna, dunque in tempi molto recenti ma cosa si intende per agricoltura, campagna, verde.

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Un persorso... essenziale... tra interviste, testimonianze, colori e fumetti delle classi Prime D e G della scuola media Albert Schweitzer dell'IC G. Messina di Roma, coordinamento di Laura D'Angelo, Silvia Mattia, Tito Mordanini e Pietro D'Erario.

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Là dove c'era l'erba ora c'è una città......

Siamo una classe di scuola secondaria di primo grado, 1 D dell'Istituto Comprensivo “Via Messina”, che si trova a Cinecittà, composta da 19 ragazzi. Proprio la posizione geografica della nostra scuola ci ha fatto scegliere come tematica da approfondire la campagna e soprattutto il fatto che stiamo partecipando ad un laboratorio sulla globalizzazione dunque abbiamo capito l'importanza di conoscere l'ecosistema socio-economico in cui viviamo per poter comprendere in modo più appropriato e approfondito quello di altre culture. Fino agli anni 1930 Cinecittà era completamente formata da campagna, uno dei pochi edifici esistenti era costituito dagli studi cinematografici di Cinecittà...intorno il verde copriva tutto, andando a sfiorare a tratti l'azzurro del cielo. Abbiamo studiato che soltanto nel 2006 le persone che hanno scelto di vivere in città superano quelle che vivono in campagna, dunque in tempi molto recenti ma cosa si intende per agricoltura, campagna, verde.

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L'agricoltura è ambiente, economia, cultura, vita: conoscerla vuol dire stabilire un rapporto con la natura ma anche misurarsi con questioni cruaciali come la sostenibilità dello sviluppo e il consumo consapevole. La terra, i prodotti agricoli, gli animali, il paesaggio agrario rischiano oggi di diventare solo realta virtuali distanti dalla vita di tutti i giorni. La campagna è un ambiente di terren o che l’uomo ha trasformato: tagliando i boschi o asciugando le paludi per fare posto a: – case rurali – campi coltivati – prati (e pascoli) – frutteti, vigneti e oliveti – stalle e depositi dove mettere il cibo per gli animali. Infatti, in campagna si coltivano piante che servono come cibo per l’uomo e per gli animali. 115 Le case rurali sono le case di campagna, con campi coltivati attorno. Quelle più grandi e più moderne si chiamano anche aziende agricole (o agrarie). Una volta nelle case rurali vivevano i contadini, che coltivavano tante piante (grano o mais, vite o olivo, frutta e verdura) e allevavano pochi animali per avere carne, latte e uova. La casa del contadino, la stalla e i depositi per mettere il grano e l’erba erano intorno a un cortile. I campi coltivati erano intorno a queste costruzioni e di solito non erano molto grandi. L’agricoltura e l’allevamento erano più poveri di oggi: si dice che erano più arretrati. Oggi, invece, i contadini sono diventati agricoltori: non allevano più gli animali ma coltivano terreni molto grandi, con grandi macchine, e concimi chimici. Di solito coltivano poche piante (per esempio, il grano e la barbabietola, o la vite e l’olivo). Le stalle, quindi, in molte aziende non ci sono più. Se ci sono, sono molto grandi e moderne, con tante mucche, o tanti vitelli, o tanti maiali. In questo caso i contadini sono diventati allevatori. L’agricoltura e l’allevamento usano più macchine di una volta: si dice che sono più moderni. I campi sono coltivati soprattutto a 4 cereali: – il frumento (grano) – il riso – l’orzo

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– il mais Il grano viene macinato: si ha così farina, che si usa per fare il pane, la pasta o la pizza. Il riso, invece, non viene macinato, ma si mangia cotto a chicchi interi. L’orzo viene usato per fare la birra. Il mais viene rotto o macinato. È usato soprattutto come cibo per gli animali: suini (maiali), polli, ma anche bovini (mucche e vitelli). Le piante usate nell’industria (piante o colture industriali) sono: – la barbabietola da zucchero – il girasole – la soia e la colza – il lino, il cotone e la canapa La barbabietola da zucchero è una radice ricca di zucchero. Ad agosto o settembre viene portata negli zuccherifici, che sono le industrie dove si fa lo zucchero. Il girasole, la soia e la colza sono piante che hanno semi ricchi di olio. Vengono portati negli oleifici, che sono le industrie dove si fa l’olio, e servono per fare l’olio di semi. Il lino, il cotone e la canapa sono piante ricche di fibra tessile (materiale che può diventare il filo, con cui si fa la stoffa).Vengono portate nei cotonifici, che sono le industrie dove si fanno le stoffe. In campagna i prati sono quei terreni dove l’uomo semina l’erba per gli animali. Ci sono due tipi di prati: – i prati permanenti: qui l’uomo semina sempre soltanto l’erba, e quindi questi terreni sono sempre verdi; – i prati non permanenti: qui l’uomo semina prima il grano e poi l’erba, quando ha tagliato il grano; questi terreni quindi non sono sempre verdi. I prati dove l’uomo porta gli animali a pascolare (mangiare l’erba) si chiamano pascoli. In campagna i frutteti sono quei terreni dove l’uomo coltiva gli alberi da frutto (mele, pere, pesche, albicocche, arance, mandarini...). I vigneti sono i terreni in cui l’uomo coltiva la vite. Gli oliveti sono quelli in cui si coltiva l’olivo. Vigneti e oliveti sono molto importanti in Europa.

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I vigneti si trovano sia nei Paesi mediterranei sia nell’Europa continentale (fino alla Germania e alla Francia, non più a nord perché fa troppo freddo). Gli oliveti si trovano solo nei Paesi mediterranei (fino all’Italia centrale e alla Francia meridionale, non più a nord). Come vedi, nei frutteti gli alberi sono in fila. Tra un albero e l’altro ci sono circa 4 metri, tra una fila di alberi e l’altra ci sono 5 metri, per lasciare passare il trattore. Le stalle servono per allevare gli animali. Le stalle sono delle costruzioni dove si allevano soprattutto gli animali più grandi (le mucche e i vitelli). Qualche volta anche le pecore e le capre. Le stalle hanno vicino altre costruzioni, dove viene tenuto il cibo per gli animali (l’erba, il mais, il mangime). Questi edifici oggi sono moderni, in cemento e mattoni, e si chiamano sili. Le stalle per le mucche hanno sempre una stanza per la mungitura (dove si mungono le mucche, cioè si prende il loro latte). Anche nei vigneti le viti sono in fila. Tra una fila l’altra ci sono 2 o 3 metri. Negli oliveti le piante sono piuttosto lontane, perché l’olivo può diventare molto alto (fino a 20 metri). Oggi in campagna si usano molti veleni (pesticidi): contro gli insetti che mangiano i cereali o la frutta; contro i funghi che distruggono i raccolti; contro le erbe cattive (infestanti) che non lasciano crescere le piante coltivate. I veleni però fanno male anche all’uomo. In alcuni Paesi si cerca allora di usare alcuni insetti utili contro gli insetti dannosi. Per esempio, si usa un tipo di vespa (insetto utile) per uccidere la mosca bianca, che mangia le foglie delle piante coltivate (insetto dannoso). In questo modo, si possono usare meno pesticidi e anche il cibo che l’uomo mangia è meno «avvelenato». L'agricoltura è una tecnica che interviene modificando i fattori naturali della produzione vegetale allo scopo di incrementare, in qualità e quantità, il prodotto. La raccolta sfrutta la produzione naturale del tutto subordinata alle esigenze delle piante e alle dinamiche dell'ecosistema senza alcun intervento dell'uomo. L'agricoltura prevede l'intervento dell'uomo nel correggere Gli interventi dell'uomo che concorrono a delineare un'attività agricola, distinguendola da quella della semplice raccolta.

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Il progressivo sviluppo dei commerci stimolò gradualmente l'adozione di nuove tecniche produttive. Questo inizia storicamente in Inghilterra ma anche in Francia le tecniche agricole Medioevali dominarono fino al 1750. La rivoluzione industriale si riversò verso altri continenti e nelle grandi città. La comparsa delle macchine agricole e dei concimi chimici, attuarono una profonda ristrutturazione rurale e stimolò ancora la costruzione di nuove attrezzature e macchine per tutte le esigenze lavorative agrarie. L'attività agricola divenne ben presto di tipo industriale nei paesi avvantaggiati, mentre nell'Europa dell'est, sud America, Asia e Africa rimasero terreni non coltivati anche se coltivabili. Nei secoli nel mondo Occidentale, l'agricoltura ha avuto sempre primaria importanza per lo sviluppo dei popoli e degli imperi. Degnata di una attenzione superficiale si è comunque investito in maniera consistente ad incrementare la produzione alimentare con lo sviluppo di prodotti pesticiti e fertilizzanti incoraggiandoli ad usare queste nuove tecnologie. Anche se la meccanizzazione ha uno stampo anglosassone, le primissime macchine agricole del XVII secolo, sono il frutto dell'ingegno italiano: -Giuseppe Locatelli, costrui la prima seminatrice composta da un cassetto contenete i semi applicato all'aratro. L'altro faceva ruotare un distrubutote a cucchiaio inserito nel cassetto ed il seme cadeva a terra. -Nel XIX secolo Lambruschini ed i fratelli Ridolfi, costruirono un rovesciatore di tipo elicoidale per sminuzzare le zolle più grosse. -La prima forza motrice fu la macchina a vapore,utilizzata per far funzionare le prime trebbiatrici per cereali e le presse per paglia e fieno. Negli Stati Uniti si costruì il primo trattore,la macchina matrice erano però macchine pesantissime e difficili da maneggiare. -Nel 1930,le industrie Landini,costruirono il primo trattore a testa calda. E così via fino a scoperte più rivoluzinarie e tecnologiche. La cosa che ci ha affascinato molto studiando la campagna sono gli animali che ci sono. Vicino alla nostra scuola c'è una fattoria, che produce prodotti biologici nel pieno rispetto del terreno e degli animali. I nostri nonni ci hanno raccontato che vicino ad una casa di campagna c'era sempre una stalla o di ricovero per animali. Per stalla si intende un luogo adibito alla manutenzione foraggiatura e riposo di cavalli per alcuni altri animali della fattoria la stalla assume nomi precisi: suini=porcile ovini=ovile

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pollame=pollaio conigli=coniglieria equini=scuderia caprini=caprile La bovignicoltura consiste nell'allevamento di bovini con finalita economiche. Le produzioni di questo tipo di allevamento sono costituiti da lavoro agricolo, latte, carne, cuoio e letame. In agricoltura si possono coltivare molte varieta di prodotti.In campagna la maggior parte della popolazione sopravvive grazie all'agricoltura che pero negli anni si è molto meccanizzata e modernizzata, ma in alcuni luoghi è ancora molto poco praticata. La campagna (nel suo significato ambientale) è una superficie di terreno aperto fuori o comunque lontano dai centri urbani o da qualche centro abitato, per lo più costituito da qualche piccola comunità abitata o da terre estese libere che vengono coltivate o lasciate incolte prevalentemente pianeggiante. La campagna è composta da vari elementi: vi troviamo animali selvatici come la lepre, le volpi. La vita in campagna è molto bella perchè si vive all’aria aperta lontano dal traffico della città e dalle sue frenesie. Il contadino inizia la sua giornata all’alba in quanto ha numerosi compiti da svolgere ai quali non può mancare. Ad esempio un compito molto importante è quello di dare da mangiare agli animali. Gli animali caratteristici delle campagne sono: mucche, galli, galline, pecore, asini, cavalli e i cani pastore per sorvegliare le pecore. Ogni mattina il contadino deve dar da mangiare a tutti gli animali, mungere le mucche, prendere le uova alle galline, e occuparsi anche della terra che ha bisogno di essere arata e coltivata. Abbiamo però scoperto che campagna è meno abitata rispetto alla città a causa della globalizzazione per cui molti contadini sono andati a vivere in città dove c'era più sviluppo economico. La globalizzazione è “un processo attraverso il quale mercati e produzione nei diversi paesi diventano sempre più interdipendenti, in virtù dello scambio di beni e servizi e del movimento di capitale e tecnologia”. La globalizzazione si riferisce perciò principalmente ai mercati - più quelli finanziari che quelli economici - ma in realtà comprende ogni aspetto dalla

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vita moderna. Sebbene il processo sia iniziato secoli fa è a partire dagli anni '70 che ha subito una grande accelerazione. Andando in un supermercato abbiamo notato che quasi tutti i prodotti che dopo finiscono nella nostra tavola (e non solo) vengono da altri paesi, cioè li importiamo. E così a siamo riusciti a vedere il percorso che intraprende a ritroso un pacchetto di caffè. Una cosa sconvolgente! Dai pochi euro che ottengono i contadini che lo coltivano alle migliaia che prendono le multinazionali arricchendosi con lo sfruttamento di questi paesi; non solo abbiamo notato che i paesi più poveri lo producono ma è da quelli più ricchi che viene consumato. Ed allora con tutta la terra che circonda la nostra bella penisola perchè non trovare dei sistemi di coltivazione alternativa per poter far vivere dignitosamente ogni popolo che si trova sulla Terra?

AGRICOLTURA E ARTE Molti artisti hanno scelto la vita dei campi come oggetto delle loro opere. Colui che sovrasta tutti gli altri per la capacità di raccontare la fatica della povera agente e di dare un senso umile e religioso a quella fatica è Vincent Van Gogh. Ad Arles in Francia, s'innamorò dei colori della campagna provenzale. Usciva di casa all'alba, raggiungeva i campi, dipingeva fino a sera, ne usci il quadro “la mietitura”. Aveva adottato gli stessi orari e si sottoponeva alla stessa fatica dei contadini ed alla fine della giornata ne coglieva i frutti: un quadro carico di colori incredibili e gioiosi. Nell'ultimo periodo della sua vita, i suoi quadri si trasformarono in oscuri presagi di sventura. Anche noi a scuola abbiamo il nostro Vincent che si chiama però Tito Mordanini ed è l'insegnante di tecnologia e sostegno.

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In effetti il professore ha contribuito abbastanza a farci innamorare della campagna. Lo abbiamo intervistato e così speriamo che le sue parole insinuino una scintilla di tenerezza anche negli altri cuori. Professore lei dove è nato? Sono nato a Fara in Sabina in provincia di Rieti nell'anno giubilare. Il territorio è prevalentemente collinare, coltivato ad olivi, vigneti ed alberi da frutta...in tempo di guerra veniva coltivato anche a grano. Gli olivi producono uno dei migliori olii del mondo, le varietà delle piante sono: “carboncella e livaraia”. Questo territorio è protetto dai monti Sabini e si affaccia sul Tirreno. Anticamente i pastori frequentavano la Sabina per svernare cioè passare l'inverno in quanto la temperatura era molto mite e questo ai tempi di oggi si vede dai tanti limoni, aranci presenti nei giardini del posto. Quando aveva la nostra età come si svolgeva la vita in campagna? Da piccolo trascorrevo 3 mesi in campagna da giugno a settembre, i miei giochi preferiti erano: costruire le stalle per le lumache, caccia delle

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lucertole, bagno al fosso, corsa delle lumache ma il gioco più bello era mentre si trebbiava giocare a nascondino tra le balle di paglia e sacchi di grano e covoni (cataste di “gregne”). A quanti anni hai imparato a coltivare la campagna? Noi prendevamo ad esempio gli anziani, genitori e nonni. Aiutare il proprio padre nei campi era una consuetudine perchè aumentava la forza lavoro. Io in campagna tagliavo le fratte a confine e toglievo le erbacce per preparare la pianta alla successiva raccolta manuale delle olive. Tutto questo lo facevo quando avevo 10 anni e come attrezzatura usavo la zappa, un bastocino biforcato, un “serrecchio” (falcetto) e una piccola sega per potatura. La vita in campagna è tranquilla oppure si lavora tanto? La differenza sostanziale sono gli orari. La vita di un contadino è quella di alzarsi presto la mattina (all'alba), lavorare con il fresco, riposare nelle ore calde e ritornare nei campi fino al tramonto. Soprattutto andare a letto prestissimo. I ritmi di lavoro sono lenti e costanti ma faticosi perchè veniva svolto tutto in maniera manuale. Esempio contadino: aratura di un campo, sveglia alle 3.30, si facevano mangiare i buoi e si preparavano per l'uscita nei campi (che potevano essere anche distanti dei chilometri), alle 6.00 si iniziava l'aratura, alle 12.00 si faceva la colazione preparata dalle donne che raggiungevano il posto dove lavorava il marito. Il cibo era semplice, in estate pancotto costituito da: pane, verdure lesse e uovo sode ricco di carboidrati, disposto tutto in un grosso vassoio di ceramica. In inverno tutto si basava su: carne di maiale, patate alla brace ed olive fatte alla brace. Il vino naturalmente completava l'opera. Dopo mangiato ci si riposava sotto un albero e poi si riprendeva il lavoro. La donna oltre a raggiungere il marito nell'orario del pranzo si alzava molto presto, accudiva gli animali, preparava le colazione ai figli che andavano a scuola e faceva i consueti lavori domestici (pasta e pane fatti in casa per un lungo periodo). Le produzioni ottenute dal lavoro nei campi come venivano gestite? I contadini avevano tutti un piccolo appezzamento di terreno, il coltivato soddisfava il fabbisogno familiare ma i contadini prestavano la loro manodopera in cambio di denaro o viveri presso i latifondisti. Poi c'era anche lo scambio con i montari che coltivavano patate, fagioli e castagne.

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Nello miseria e povertà comunque dimostravano un grande spirito imprenditoriale nel gestire correttamente la loro attività. Tanto che la maggior parte dei figli di questi persone che hanno vissuto nel sacrificio si sono istruite andando all'università e diventando a loro volta dei professionisti per dimostrare la riconoscenza ai propri genitori.

A questo punto mi viene da domandarvi: perchè oggi voi non vi comportate così? I ragazzi oggi sono molto più tecnologici, noi passiamo il nostro tempo guardando la televisione, giocando con il computer, messaggiando al telefono, usando il social network...del resto non ci sentiamo in colpa per questo, la società che abbiamo trovato nascendo si basa su delle altre attività rispetto a quelle svolte in campagna. Alcuni di noi sperano di ricompensare i sacrifici dei genitori con lo studio e con un successo professionale futuro altri di realizzarsi in quegli ambiti privilegiati dall'attuale società.

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LE CLASSI PRIME (D e G) ALLA RICERCA DELLA FELICITA'

in campagna.............

Un percorso …....essenziale......

tra interviste, testimonianze, colori e fumetti

Scuola secondaria di primo grado Albert Schweitzer I.C. G.Messina Roma

Docenti: D'Angelo Laura Mattia Silvia Tito Mordanini D'Erario Pietro