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    Pasolini: laffairPetrolio,e una mostradi scatti e libriLuigi Mascheronie Matteo Tosi

    Dopo 30 anni ,una nuova biodi Malaparte?Giordano Bruno Guerri

    I furti diNapoleoneesposti al LouvChiara Bonfatti

    la Biblioteca di via Senato

    mensile anno IIn.3 marzo 2010

    Milano

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    Sommario5

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    Malaparte. Arcitaliano nel mondoCURZIO IL PRECURSORE TRA ITALICI VIZI E VIRT di Giordano Bruno Guerri

    Pasolini e laffaire Petrolio TRA IL GIALLO E IL NOIR,E INFATTI LORO NEROdi Luigi Mascheroni

    Una mostra in BvS ricorda PPP PASOLINI: SCATTI DI VITA ED EDIZIONI CORSAREdi Matteo Tosi

    inSEDICESIMO le rubricheLA XXI MOSTRA DEL LIBRO ANTICO, I CATALOGHI,LINTERVISTA DAUTORE, MOSTRE, RECENSIONI, APPUNTAMENTI E ASTE

    BvS: il libro ritrovatoCOME NAPOLEONE FECEGRANDI I SUOI MUSEI A SPESE NOSTREdi Chiara Bonfatti

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    Libri illustrati in BvS LA GRANDE COLLANFGOLA, NATA DALLAFOGA DESSERE ARTISdi Chiara Nicolini

    Don Chisciotte, il primo modernLE CERTEZZE DELLA RE MESSE IN DISCUSSION*di Sergio Pautasso

    BvS: unutopia sempre in fieriRECENTI ACQUISIZIONDELLA NOSTRA BIBLIOdi Chiara Bonfatti, GiacomCorvaglia e Annette Popel

    Amici di pennaBIBLIOFILIA A CHIARE LETTERE

    *tratto da Erasmo, n 28ottobre dicembre 2005 Don Chisciotte centenario

    M E N S I L E D I B I B L I O F I L I A A N N O I I N . 3 M I L A N O , M A R

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    Consiglio di amministrazione della Fondazione Biblioteca di via Senato Marcello DellUtri (presidente)Giuliano Adreani, Carlo Carena,Fedele Confalonieri, Maurizio Costa,Ennio Doris, Paolo Andrea Mettel,Fabio Perotti Cei, Fulvio Pravadelli,Carlo Tognoli

    Segretario Generale Angelo De Tomasi

    Collegio dei Revisori dei conti Achille Frattini (presidente)Gianfranco Polerani,Francesco Antonio Giampaolo

    Fondazione Biblioteca di via SenatoElena Bellini segreteria mostreChiara Bonfatti sala CampanellaSonia Corain segreteria teatroGiacomo Corvaglia sala consultazione Marcello DellUtriconservatoreClaudio FerridirettoreLuciano Ghirelli servizi generali Matteo Nojaresponsabile dellArchivioe del Fondo ModernoDonatella Oggioniresponsabile teatroe ufficio stampa Annette Popel Pozzoresponsabiledel Fondo Antico

    Gaudio Saracino servizi generali

    Direttore responsabile Angelo Crespi

    Ufficio di redazione Matteo Tosi e Gianluca Montinaro

    Progetto grafico e impaginazioneElena Buffa

    Raccolta pubblicitaria Margherita Savarese

    Fotolito e stampaGalli Thierry, Milano

    Referenze fotograficheSaporetti Immagini dArte Snc, Milano

    Leditore si dichiara disponibilea regolare eventuali dirittiper immagini o testi di cuinon sia stato possibile reperirela fonte

    Immagine in copertina:Pier Paolo Pasolini, 1974 ca.foto di Pietro Pascuttini

    Direzione e redazione Via Senato, 14 20121 Milano Tel. 02 76215318Fax 02 782387segreteria@bibliotecadiviasena www.bibliotecadiviasenato.it

    Bollettino mensile dellaBiblioteca di via Senato Milanodistribuito gratuitamente

    Stampato in Italia 2010 Biblioteca di via SenatoEdizioni Tutti i diritti riservati

    Questo periodico associato allaUnione Stampa Periodica Italiana

    Reg. Trib. di Milano n. 104 del11/03/2009

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    M E N S I L E D I B I B L I O F I L I A A N N O I I N . 3 M I L A N O , M A R

    Per questa primavera, la nostra Biblioteca,per motivi diversi, ha scelto di rendereomaggio a Curzio Malaparte e Pier Paolo

    Pasolini, due intellettuali tra i pi discussidelle nostre lettere. Con lobiettivo di delinearneun ritratto il pi possibile a tutto tondo che rendesse conto tanto delluomo quantodello scrittore attraverso le opere che li hannofatto grandi, ma anche e soprattutto attraversole carte, i documenti e gli scatti della loro vitaquotidiana.

    La fotografia, in particolare, diventastrumento privilegiato per conoscerli e raccontarli,e questo anche in virt dellattenzioneche loro stessi dimostrarono verso il mondodelle immagini e verso questa tecnica nuova,che affrontarono a pi riprese facendosenesia oggetto che soggetto.

    Malaparte e Pasolini, infatti, si confrcon il loro tempo a trecentosessanta gradie osarono linguaggi sempre diversi per daal loro estro e per narrare la loro idea delle del mondo, riuscendo cos a diventare tinsostituibili del loro prsente e, al tempo precursori di quelle nascenti istanze cultuche i pi non riuscivano ancora a scorger

    Entrambi, insomma, scelsero di esserautentici e di difendere la loro libert e lasenza bisogno di essere contro a tutti i non asservendosi ad alcun potere. Ebberolumilt di confrontarsi con esso per servinellaffermazione del loro genio. Ma, impda imbrigliare, in un certo senso ne furontirati per la giacchetta e poi ricacciati da qparte, vanamente chiacchierati. Ed peallora, che adesso lasciamo a loro la paro

    Editoriale

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    V isitando la mostra Malaparte. Arcitaliano nelmondo, la prima domanda che viene sponta-nea quale sarebbe, oggi, la posizione politica

    di Curzio Malaparte: un uomo passato dal Partito Re-pubblicano al fascismo, allantifascismo e di nuovo al fa-scismo, poi al filocomunismo, allanticomunismo. Eche mor conteso fra comunisti e cattolici: Palmiro To-gliatti in persona gli consegn la tessera del Pci, che pe-r Malaparte avrebbe stracciato dopo unimprovvisaconversione. Forse la conversionenon ci fu, o forse di tessere del Pci neaveva due, perch una lho vista con imiei occhi molti anni dopo, in manoalla sorella Maria. Malaparte era unuomo non inquadrabile, e dunque difficile immaginarlo inquadrato, aigiorni nostri, in uno dei due schiera-menti: che a lui uomo di eccessi edi provocazioni sembrerebbero

    senzaltro troppo simili lun altroper essere interessanti.

    Vissuto e morto con la fama di voltagabbana, scrisse, inDeux cha- peaux de paille dItalie, del 1948: Il

    solo, il vero programma di ogni italiano dbuoni rapporti con il partito al potere. Unamolti ancora oggi considerano appropriatisstore. Se non che Malaparte ebbe una condananni di confino durante il regime fascista, per la prima volta al Pci a guerra non ancorapass il resto della sua vita a polemizzare cocrazia Cristiana al potere. Il fatto che Malprezzava le ideologie, ma amava le rivoluzio

    Si stacc prima dal fascismo, poi dal coquando si accorse che non avrebbero compizione alcuna. E scese a compromessi con ench riteneva che la propria libert, il suo bezioso, e la propria scrittura valessero pi dpro o contro unideologia. E proprio il cr

    ideologie e la difesa delle lidividuali, che alla base dmoderne democrazie liberano di lui un precursore, piche un voltagabbana: comnevo in un libro ( LArcitaliano. Vdi Curzio Malaparte, Bompianiha ormai trentanni anni, vivo in libreria, continuamstampato, e che non anco

    smentito: anche se una frassolana nella cartella stampbella mostra di via Senato sche Malaparte non statoto, fino ad ora, di una ragionobiettiva biografia. A quegrafia, tradotta da Denoel, n

    Vissuto e morto con fama di voltagabbana, fu solo un vero rivoluzionario

    GIORDANO BRUNO GUERRI

    CURZIO IL PRECURSO TRA ITALICI VIZI E VIR

    Uomo di mondanit e potere, difese sempre la propria libert

    BVS: MALAPARTE IN MOSTRAProsegue fino al 26 settembre 2010Malaparte. Arcitaliano nel mondo,la grande mostra che la Bibliotecadi via Senato dedica al talento delloscrittore pratese e, prima ancora,al fascino magnetico della sua figura

    di uomo e di intellettuale sui generis.Un inedito allestimento svela cosalcune carte del suo archivio personale,lettere e documenti che si affiancanoa varie edizioni dei suoi libri e a diversefotografie scattate dallo stesso Curzio.Per informazioni: 02/76215314-323

    c Le opinioni di un uomo su un altro, specie di un critico, non sono mai obiettive;

    e perci non mi interessano.d

    Curzio Malaparte, luglio 1955

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    gli editori francesi assegnarono il Prix pour llivre tranger.

    Lo scrittore pratese stato precursore anme narratore dintervento e letterato di m

    suo impegno costante fu spiegare a un pubb vasto possibile i grandi fatti del secolo, con udidattica sociopolitica oggi molto pi comune di enorme acutezza. Basti pensare a come inse, con decenni di anticipo, che la rotta di Capstata, in realt, anche una rivolta dei soldati fronte alla condotta militare e politica delguerra mondiale, tesi ormai storicamente acO come denunci, subito dopo il Secondo codegenerare dellantifascismo in una fede uguale e contraria al fascismo, risultato al qurici Renzo De felice per primo sarebbero ameno tre decenni dopo.

    Il suo spaziare in ogni genere di attivit -ma al teatro, dal giornalismo al variet - e il su

    IL FUOCOdelle passioni giovanili,degli studi proficui, degli incontri chepossono cambiare la vita: il fuoco chebrucia le energie ma solo per alimentarlee moltiplicarle. Un fuoco positivo maanche quello negativo che brucia la vita,che uccide e sconvolge la natura. Perchil fuoco per Malaparte anche quellodei lanciafiamme nel bosco di Courton,vicino a Bligny, durante la Prima guerramondiale vissuta in Francia e sulleDolomiti; il fuoco anche quello che gliuccider migliaia di compagni intorno,molti dei quali partiti come lui ancorabambini, volontari per una guerra

    che potevano solo romanticamentefraintendere e non capire. il fuocodelle bombe alliprite che gli minanoi polmoni e la salute per lavvenire.Questo il fuoco, dunque, che gli fa vivereintensamente tutta una vita nel brevevolgere di qualche anno e che, meglio

    di tante universit, lo educa e gli insegnaun cinismo e un realismo degni degliantichi filosofi, facendogli maturare uninteriore scetticismo circa le aspettativee i sogni della vita. Dal certificatodi nascita alle prime prove poetichededicate alla mamma, ma anche ai poetiSem Benelli e Giovanni Marradi, ilpercorso si snoda attraverso i documentie le foto dellesperienza militare, del suoindubbio coraggio e valore sui campidi battaglia, dei primi passi nelladiplomazia e della scoperta dellEuropa.

    LARIAche fa girare il mondo, che

    spinge un moderno ancora da definirsi,che provoca nel primo Dopoguerrarivoluzioni politiche in tutta Europa.Laria che stuzzica e raffina i sensie lintelligenza del giovane Suckert,conducendolo ad analizzare e descriveremeglio e pi acutamente di tanti suoi

    contemporanei quello che sta accadeintorno a lui: pochi scrittori e uominpolitici lo possono eguagliare in finenellinterpretazione delle situazionicontingenti. Ma anche laria violenperiodo tra le due Guerre che vedeaffermarsi fascismo, nazismo e comin Europa; laria che soffia nella suagiovane scrittore e che porta incontropersonaggi diversissimi, molti interemolti animati da pura amicizia; larigli fa mutare il cognome in Malaparlaria che lo porta a organizzare unapi belle e interessanti riviste italiandellepoca, Prospettive. Ma soprat

    laria che soffia nelle vele della sua e contribuisce alla sua affermazionein Italia e ancor pi allestero, addenallo stesso tempo, tempestose nubi scapo: dal licenziamento come direttodella Stampa alla lite con Italo Bache lo mander al confino a Lipari, d

    LE QUATTRO SEZIONI DELLA MOSTRA IN BVS SONO NEL SEGNO DEI Q

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    ogni costo essere un personaggio sono fenomeni oggicomuni, quasi banali. Il Malaparte mondanissimo, checurava come una signora la propria bellezza, viveva da

    singlee passava da una donna allaltra, oggi non suscite-rebbe scandalo, come invece lo suscit nella sua epocapiccolo-borghese e conservatrice. Nel 1955 annunci

    anche un progetto che la malattia e la morte gli avreb-bero impedito di realizzare, ma che anticipava di moltosia lecologismo sia il concetto attuale di sponsorizza-zione: annunci al mondo che avrebbe attraversato gliStati Uniti in bicicletta per protestare contro la ecces-siva meccanizzazione della vita moderna e propagan-dare un ritorno alla natura; contando di farsi pagare lespese dalla Coca-Cola, non manc di annunciare chedurante limpresa si sarebbe tenuto su con ben duemilabottiglie della bevanda.

    Sarebbe lunga lelencazione completa di Mala-parte precursore, ma il caso di ricordare almeno che,giovanissimo direttore dellaStampa, alla fine degli anni Venti var il giornalismo dinchiesta; e che, sul finiredella vita, fu tra i primi a visitare la Cina maoista, ripor-

    fine dellamore con Virginia Bourbonimposta dal suocero di lei, il senatoreGiovanni Agnelli, alla partecipazionecome corrispondente di guerra alSecondo conflitto, ai continui problemicon il regime fascista e con i tedeschi.

    LA TERRAsu cui rovinafragorosamente un intero continente,in cui vengono gettati diritti e dignitdi milioni di persone, la terra e la polveredelle macerie dei bombardamenti checrollando travolgono drammaticamenteanche i valori di una civilt antica comequella europea: la terra avvilita e offesache Malaparte vede nel suo vagabondare

    di giornalista durante la Seconda guerramondiale; quella che per lui rappresentail disfacimento morale e civile di tuttauna generazione, la sua, e che descrivemagistralmente, con parole dure masincere, nei suoi capolavori,Kaputt e La pelle . La terra di una rivoluzione epocale

    che precipitando su se stessa avrebbeportato a un futuro ancora sconosciuto;la stessa terra che, ne sicuro, avrebbecondotto alla necessaria resurrezione ditutto un popolo. La terra dei suoi libriche lo confermano tra i pi importantiscrittori al mondo, che gli procuranogioie e dolori, sottoponendolo anche auna serie di contestazioni e persecuzioni.La terra solida della fama indiscussa sucui edificare il proprio avvenire; la terranatia la cui conoscenza lo aiuterad affrontare una realt tante volteallontanata e esorcizzata nella scrittura.

    LACQUAche tutto lava, che tutto

    pu travolgere con impeto, come tuttopu rispettare, avvolgendolo. Lacquasimbolo di un lavacro rituale, di unapulizia soprattutto morale da tutte leimpurit e le scorie accumulate duranteuna vita. Lacqua che circonda la terra erende luomo stesso unisola nella ricerca

    di purificazione, di tranquillit doptormenti. Lacqua che circonda querimarr per i tempi futuri, il contribartistico pi originale, inusuale peruomo di lettere come lui, quella Ccome me, sua unica, sincera e ideautobiografia, ideata e progettataMalaparte, costruita caparbiamentepunta Massullo a Capri, che ancorain tutto il mondo additata come upi begli esempi di architettura moLacqua dove tutto si specchia, comscrittore si specchia e continua arappresentarsi nelle creazioni del suoriginale: nelle incursioni nel moncinema, con il film realizzato ilCristo

    proibito con Raf Vallone e con i maltri solo progettati; nei molteplici non sempre fortunati ma comunqsignificativi e degni di essere ripreaffacciarsi sul palcoscenico del teaaffrontando con coraggio perfino ilscabroso della rivista di avanspetta

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    tandone unimpressione benevola dovuta a come gli erastato diagnosticato e curato il cancro che lavrebbe uc-ciso, pi che a una vera simpatia politica.

    Arcitaliano, abbiamo detto, ovvero esemplareipertrofico dei vizi e delle virt nazionali. Nato Suc-kert, da padre tedesco, anche per questo Malaparte sisforz riuscendoci - di essere pi italiano degli italia-ni. Nellagosto del 1953 spieg al giovane scrittoreNantas Salvalaggio certi aspetti negativi del propriocarattere dovuti a quel mio puritanismo nordico, pro-testante, che sempre stata la forza, e la debolezzaestrema, della mia vita, che mi ha fatto sbagliar tutto,

    tutti i miei atteggiamenti privati e pubblici, poichquando si ha il complesso nordico protestante purita-no, e si appartiene a un paese latino, e bracalone, e faci-le in fatto di scrupoli etc. si sbaglia tutto, e si crede di fa-re un elogio, ed un insulto, di essere furbi, e si stupi-di e ingenui etc. etc.. Educato - come Gabriele dAn-nunzio, al collegio Cicognini di Prato - a una vita ordi-

    nata e impeccabile, gli fece comodo credereliani si comportino sempre in modo anarchitare un arcitaliano inaccettabile al giudizio italiani. Una volta disse allamico ArmanMhanno creato questa fama davventuriertivo ci sarebbe di non profittarne? Tutte le sdi coricarmi, su questa fama ci fo pip, chepossa ritrovarla pi rigogliosa. Ma una verda, e che non gli stata mai perdonata, la distervista alTempodel luglio 55: Penso che se suto in una societ pi virile e in mezzo a un virile sarei forse potuto diventare un uomo

    gnificato della parola. Ma se dovessi definirsola parola direi che, nonostante tutto, sono In punto di morte, bisbigli alla sorel

    Di a tutti che Curzio Malaparte non mortfrase attribuita al delirio. Mezzo secolo dop K

    putt e La pelle, Malaparte ancora uno dei poscrittori italiani tradotti e letti - vivi - in tutto

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    Durante tutta la durata della mostrasono organizzate visite guidatepomeridiane, nella pausa pranzoo serali, a cura della FondazioneBiblioteca di via Senato,

    in collaborazione con Ad Arteme Opera dArte. Per maggioriinformazioni e per il calendariodettagliato degli appuntamenticonsultare il sito internet:www.bibliotecadiviasenato.it, oppuretelefonare al n. 02.76215323-314-318.

    VISITE GUIDATE Visita guidata pomeridianaNei giorni: mercoled 10 marzo, 21 aprile e 5 maggioPunto di ritrovo: h. 16.00 presso la biglietteria della mostraIniziativa gratuita con prenotazione obbligatoria al n. 02 76215323-314Durata : 45'

    Pausa pranzo in mostra Visita guidata con aperitivoNei giorni: mercoled 24 marzo, 14 aprilee 12 maggioPunto di ritrovo: h. 13.00 presso la biglietteria della mostraCosto : 5 con prenotazione obbligatoriaal n. 02 76215323-314Durata : 1 h. (30' visita guidata + 30'aperitivo)

    Visita guidata e happy hourNei giorni: gioved 29 aprile, gioved 20 maggioPunto di ritrovo:

    h. 19.00 presso la biglietteria della mostraCosto : 5 con prenotazione obbligatoriaal n. 02 76215323-314Durata : 1 h. (30' visita guidata + 30'aperitivo)

    VISITA LABORATORIOA cura diAd Artem Destinatari : Scuola primaria (secondobiennio), Scuola secondaria di primo grado

    La mostra rappresenta un utile strumento per conseguire gli obiettivi di apprendimento delle seguenti materie: Italiano (scuola primaria); Arte e immagine (scuola primaria e secondaria di primo grado); Storia (scuola secondaria di primo grado).

    Fuoco, aria, terra, acquanella vita di un uomoLa mostra rappresenta unottima occasioneper conoscere la storia italiana nella primamet del Novecento, attraverso lanarrazione della vita di un personaggiodi grande levatura internazionale. Durantela visita i ragazzi fanno conoscenza conCurzio Malaparte, collegando alle varie fasidella sua vita i principali avvenimentistorici: la prima e la seconda guerramondiale, lavvento dei totalitarismiin Europa, la ricostruzione...Documenti, poesie e testi letterari,fotografie rendono il percorso interessantee vario, prima dellapprodo, al terminedella visita alla mostra, negli splendidi spazidi laboratorio appositamente messi adisposizione dalla Biblioteca. Qui i ragazzivengono coinvolti in un lavoro sullefotografie di Malaparte, per comprendere

    meglio come si realizza un reportagefotografico.

    Costi e durata: 75,00; durata: 90' circa

    Per informazioni e prenotazioni Ad Artem s.r.l.telefono 02 6597728

    VISITA GUIDATA CON LETA cura diAd Artem Destinatari : Scuola secondaria di secondogrado Gruppi di adulti (associazioniculturali, craal, universit della terza et)

    La mostra rappresenta un utile strumento per conseguire gli obiettivi di apprendimedelle seguenti materie: Italiano; Storia.

    Racconti di un arcitalianoAi visitatori giovani e adulti vieneproposta una modalit di fruizione chepermette di entrare in sintonia con CurzMalaparte e conseguentementedi apprezzare fino in fondo lunicitdel percorso espositivo. La presentaziondel personaggio viene infatti affidata,oltre che al commento dei materialiesposti, alla lettura guidatadi una selezione dei suoi scritti.

    Costi e durata: Visita guidata scuole secondariedi secondo grado 65,00; 60' circa

    Visita guidata gruppi

    90,00; 60' circa

    Per informazioni e prenotazioni Ad Artem s.r.l.telefono 02 6597728

    LABORATOE INCONT

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    VISITE GUIDATE PER RAGAZZI(8-12 ANNI) E ADULTIA cura diAd Artem sabato 17 aprile, 22 maggio e 29 maggio

    Racconti di un arcitalianoAi visitatori giovani e adulti viene propostauna modalit di fruizione che permette dientrare in sintonia con Curzio Malaparte econseguentemente di apprezzare fino infondo lunicit del percorso espositivo. Lapresentazione del personaggio viene infattiaffidata, oltre che al commento deimateriali esposti, alla lettura guidata di unaselezione dei suoi scritti. Al termine dellavisita i ragazzi vengono coinvoltiin un lavoro sulle fotografie di Malaparte,per comprendere meglio come si realizzaun reportage fotografico.

    Costi e durata: 5 bambino - 2 adulto; durata: 90' circa

    Per informazioni e prenotazioni telefono 0276215323-314

    CONFERENZA E VISITA GUIDATAA cura diOpera darte Destinatari :Scuola secondaria di secondo gradoStudenti universitari, Pubblico generico

    La struttura dellattivit educativa sar

    quella dellincontro/conferenza, corredato dalla proiezione di immagini digitali attraverso il quale tracciare le linee di contesto, di volta in volta storico, sociale e artistico degli anni di attivit di Malaparte.

    Allincontro conferenza far poi seguito la visita guidata alla mostra.

    Arte di regime, arte di opposizioneDagli anni Venti agli anni Cinquanta lItalia terreno di incontro e scontro di grandiartisti che devono fare i conti con lasituazione politica; dalladesione al regimefascista alla resistenza la dialettica dellediverse posizioni di alcuni grandi artisti: daSironi a Guttuso, da Novecento a Correntelarte racconta la storia degli italiani.

    Malaparte e gli architettiRegista attento della sua splendida Villa diCapri Malaparte ci accompagna idealmentealla scoperta dei maestri dellarchitetturaeuropea della prima met del Novecento.

    Costi e durata: Conferenza + Visita guidatascuole secondarie di secondo grado 70,00; 90' circa

    Conferenza + Visita guidata gruppi 90,00; 90' circa

    Per informazioni e prenotazioni telefono 0276215323-314

    INIZIATIVE SPECIALIINGRESSO LIBEROCONFERENZEA cura diOpera darte

    Senza prenotazione fino a esaurimento posti luned 29 marzo e 24 maggio - h.18.00

    Arte di regime, arte di opposizioDagli anni Venti agli anni CinquantalItalia terreno di incontro e scontro grandi artisti che devono fare i contila situazione politica; dalladesione

    al regime fascista alla resistenza ladialettica delle diverse posizioni di alcgrandi artisti: da Sironi a Guttuso, daNovecento a Corrente larte racconta lstoria degli italiani.

    luned 26 aprile - h. 18.00Malaparte e gli architettiRegista attento della sua splendida ViCapri Malaparte ci accompagna idealmalla scoperta dei maestri dellarchitettureuropea della prima met del Novecent

    MALAPARTE AL CINEMAPrenotazione obbligatoria per informazioni tel. 02 76215323-318

    Presso il Teatro di Verdura della Fondazcommento e proiezione dei film:

    La Pelle(1981)di Liliana Cavanicon Marcello Mastroianni,Claudia Cardinale, Burt Lancaster

    Il Cristo Proibito(1951)un film di Curzio Malapartecon Raf Vallone, Elena Varzi,Alain Cuny, Gino Cervi

    MALAPARTE A TEATROPrenotazione obbligatoria per informazionitel. 02 76215323-318

    Presso il Teatro di Verdura della Fondaz

    Letturecon Sandro Lombardi

    VISITE GUIDATESU MALAPARTE

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    R oghi, distruzioni, censure, furti, occultamenti. Lastoria dei libri, uno degli oggetti pi perfetti maanche pi delicati creati dalluomo, piena di ope-

    re giudicate pericolose, opere scomode per le idee chesuggeriscono o per i segreti che rivelano. Opere sullequali per qualcuno meglio far calare il silenzio e lo-blio. Opere da dimenticare. E che invece, miracolosa-mente, prima o poi tornano a parlare.

    Due di questi libri maledetti, praticamente

    scomparsi dalle biblioteche e dalla memoria, sa parlare e a far parlare con molto rumore a Mostra del libro antico di Milano, andata in scedi marzo. Due libri molto curiosi dal punto di vfilo ed editoriale, ma soprattutto interessanti sustorico e politico, poich contengono diversscomode del nostro recente passato che, se letroluce, possono dirci molto ancora oggi. A qutanni dalla loro apparizione. Ma procediamo c

    A proposito di Petrolio, lultimo e incompleto romanzo di Pasolini

    LUIGI MASCHERONI

    TRA IL GIALLO E IL NOE INFATTI LORO NER

    Come e perch le pagine di PPP sono tornate al centro della bufera

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    Alla presentazione della XXI Mostra del libro anti-co, che si tenuta al Palazzo della Permanente a Milanotra il 12 e 14 marzo, il senatore Marcello DellUtri avevaannunciato la scoperta di un dattiloscritto di circa 70 pa-gine, in carta velina, di Pier Paolo Pasolini: fogli conte-nenti uno dei capitoli mancanti di Petrolio, il romanzo al

    quale lo scrittore stava lavorando da tre anni quando, nelnovembre del 1975, fu assassinato allIdroscalo di Ostia.Unopera destinata a rimanere incompiuta e a essere pub-blicata postuma da Einaudi nel 1992, diciassette anni do-po la morte del suo autore, che ricostruisce le collusionitra il potere economico e quello politico in Italia nel se-condo dopoguerra e scoperchia lorigine della stagionedelle stragi e dei segreti di Stato.

    Il dattiloscritto di cui si annunciava il ritrovamento(poi di nuovo sparito per via del ripensamento del posses-sore, ritiratosi prima dellapertura della Mostra), costi-tuiva proprio uno dei capitoli chiave del romanzo, quellointitolato Lampi sullEni, del quale i critici, e anchequalche magistrato, hanno parlato e ipotizzato molto ne-gli ultimi anni, ma la cui esistenza sempre stata un enig-ma: per alcuni queste pagine non furono mai scritte (co-me sostiene ad esempio la cugina dello scrittore, Graziel-la Chiarcossi), per altri furono invece fatte sparite o ruba-te ( la convinzione di un altro cugino, Guido Mazzon) eper altri ancora sono addirittura la causa dellassassinio diPasolini.

    Di certo c che nellottobre del 74, facendo il pun-to dello stato dei lavori del suo romanzo, Pasolini dice diaver scritto un capitolo, lAppunto 21, intitolato Lam-pi sullEni e successivamente, nellAppunto 22 alludea quella parte come gi compiuta. Ma nelledizione di Pe-troliodel 1992 di quel capitolo, che pure compare in unoschema grafico del romanzo, non c quasi traccia: solo iltitolo che sovrasta una pagina bianca.

    Purtroppo, per il dispiacere di molti storici, gior-nalisti, inquirenti, complottisti lo scoop sfumato. Spa- ventato del clamore e dalle polemiche suscitate dalla no-

    tizia, il misterioso possessore del dattiloscritto si dile-guato. Ma per la gioia dei bibliofili sono invece riapparsidue piccoli libretti che al romanzo Petrolioe ai misteri chelo circondano sono molto legati.

    Il primo si intitolaQuesto Cefis. Laltra faccia dello-norato presidente. Fu scritto da un enigmatico GiorgioSteimetz e pubblicato nellaprile del 1972 dallAgenzia

    Milano Informazioni (Ami), finanziata dal smocristiano Graziano Verzotto, un uomo di Etei (era capo della relazioni pubbliche dellENnonch informatore di Mauro De Mauro, ildellOra di Palermo ucciso dalla mafia nel 19apparire, il libro misteriosamente venne subdal mercato e da tutte le biblioteche italiane, sfatto dalla circolazione. Addirittura risulta inella Biblioteca Nazionale di Roma e in quellalle quali, per legge, deve essere inviata una clibro stampato in Italia.

    Ma perch tanta paura? Cosa contengopagine? Scritto dietro lo pseudonimo di Gio

    metz dal giornalista Corrado Ragozzino, codi Graziano Verzotto, il pamphlet Questo Cbiografia durissima e sarcastica, ovviamente zata e con parecchie rivelazioni scottanti, di Efis (1921-2004), dirigente dazienda e impreliano, consigliere dellAGIP, presidente de1967 e poi presidente della Montedison, nel

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    dei maggiori protagonisti della finanza italiana per quasimezzo secolo, insomma, ma del quale non si ricorda unasola intervista o una sola apparizione pubblica di qualcherilievo.

    Il libro, che racconta anche risvolti oscuri della suaesperienza resistenziale in Val dOssola, lo descrive comeun temuto e vorace uomo di potere, un burattinaio chetrama nellombra per ottenere la presidenza dellENI eneutralizzare lazione fortemente indipendente di Matteiper ricondurre lItalia nellorbita atlantica, con una poli-tica gradita alle multinazionali angloamericane del pe-trolio. Non solo. Steimetz/Ragozzino avanza lipotesiche Cefis abbia avuto un ruolo nella tragica fine di Enrico Mattei, morto il 27 ottobre 1962 precipitando con il suoaereo nelle campagne di Bascap, vicino Pavia (e del qua-le da l a non molto Cefis prender il posto alla presidenza

    dellENI). Incidente sul quale si sono scritti centinai diarticoli, decine di libri e aperte numerose inchieste. Senzamai fare completa chiarezza sui fatti.

    Il secondo volume riapparso alla Mostra del Libroantico , forse, ancora pi misterioso. Una sorta di mitobibliografico che non si mai visto sul mercato. Si intitola

    Luragano Cefis , e fu scritto alla met degli anni Settanta da

    Fabrizio De Masi (con introduzione di un faPier Crescenti) e fu bloccato prima delluscitarie. Dalla copia in mostra a Milano (che prostessa fonte che aveva promesso il dattiloscritPasolini Lampi sullEni) stato cancellatoleditore, anche se porta sulla costa la sigla Esia al piede della copertina sia allinterno sbrimangono dunque ignoti leditore e lanno ppubblicazione.

    La quarta di copertina recita: Questa mediocre di un uomo mediocre. Un personagun bric--brac davventura e coraggio, dinizfitto, di ambiguit e malafede. Unindagine spstema Cefis. Un altro velenoso e inquietato della vita e della carriera di un uomo mister

    Due libri desaparecidos che, fornenPaolo Pasolini il retroterra documentale per feroce lotta tra capitalismo petrolifero di Stanel nostro Paese, aggiungono altri misteri a manzi pi enigmatici della nostra letteraturauna delle pagine pi buie della storia dItalia.

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    Quando venne ucciso, infatti, Pasolini stava lavo-rando sugli stessi temi dei libri di Steimetz/Ragozzinoe di De Masi (il primo dei quali lo scrittore conoscevabene, avendoglielo fornito lamico psicoanalista ElvioFacchinelli, direttore della rivista Lerba voglio, che al-lepoca promosse una violenta campagna contro Ce-fis): ossia il ruolo oscuro di Eugenio Cefis nella politicaitaliana e gli ambigui rapporti tra lo Stato e le cosiddet-te potenze occulte. Petrolio, il suo grande romanzo sulPotere preannunciato di 2000 pagine e di cui ne riman-gono poco pi di 500 in formato di appunti, scava infat-ti dentro il rapporto tra economia e politica, le bombefasciste e di Stato, i servizi e le societ segrete, a partireda Eugenio Cefis e Enrico Mattei, che in Petrolio sin-travedono dietro i personaggi, rispettivamente, diTroya e Bonocore.

    E proprio nel capitolo intitolato Lampi sullEni(che, come detto, per alcuni stato fatto sparire, mentreper altri non fu mai scritto) si ipotizzerebbe che Cefis- Troya avesse avuto un ruolo nello stragismo italiano lega-to al petrolio e alle trame internazionali. C da aggiunge-re, poi, che indagando sulla morte di Mattei, il magistratopavese Vincenzo Calia fu tra i primi a sospettare che Pa-solini potesse essere stato ucciso proprio perch a cono-scenza dei mandanti dellomicidio del presidente dellE-NI, e da lui indicati nel romanzo Petrolio, e che potesse

    esistere un collegamento tra gli assassini di Mattei, De Mauro e Pasolini.Che lo scrittore non sia stato ammazzato da un ra-

    gazzo di vita perch omosessuale, ma da sicari prezzolatidai poteri occulti in quanto oppositore a conoscenza di verit scottanti, lidea che si fatto anche Giovanni Gio- vanetti, fotografo e fondatore della piccola casa editrice

    Effigie, guarda caso di Pavia, che lo scorso anblicato a puntate, capitolo per capitolo, sul sit www.sconfinamenti.splinder.com il libSteimetz/RagazzinoQuesto Cefis (Giovanetti unopochi possessori di una copia superstite) e chcher in volume il prossimo settembre.

    La sua casa editrice, del resto, la stess2005 e nel 2006 ha dato alle stampe due libriDElia ( Leresia di Pasolini e Il Petrolio delle stragi ) che pr vano a fare luce sullintricata vicenda e che soinsieme al dossier di Carlo Lucarelli e Gianni BCo

    s mor Pasolini , pubblicato sul numero 6 di Micrdel 2005, di un altro recente saggio-inchiesta, mato da Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza

    Profondo nero, uscito lo scorso anno per i tipi di Chtere: un volume che ricostruisce il cosiddettoCefis (controllo dellinformazione, corruziotiti, rapporti con i servizi segreti, primato del pnomico su quello politico) e lo collega a un verso e di fatto eversivo per la conquista e il mato del potere che ha attraversato buona parte ddella Prima Repubblica

    Insomma, un intreccio di inchieste giudgiornalistiche che ricollegano i motivi di tre Mattei, il giornalista Mauro De Mauro e Pasoprio sul crinale dello scontro senza alcuna restrato nella politica e nelleconomia italiana trollo dellimmenso potere che derivava dall

    energia principale in quel momento nel mondoIn questo senso, il cosiddetto scandalo dche coinvolse anche uomini strettamente lega Moro ne insieme lemblema e il pi efficaceLagenzia per cui lavora Steimetz era finanziaziano Verzotto, uomo di Enrico Mattei, noncfonti proprio di De Mauro durante la sua inch

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    ultime ore del presidente dellENI in Sicilia, prima di sa-lire sullaereo poi scoppiato su Bescap. De Mauro statoucciso ufficialmente dalla mafia; per Mattei si parla di unsolido intreccio che potrebbe portare fino alla Nato pas-sando per mafia, potentati petroliferi internazionali e po-litici italiani, mentre le ombre sulluccisione di Pasolini si

    sono consolidate dopo le ammissioni su altri uomini, maiidentificati, che intervennero a massacrare lo scrittore sullido di Ostia.

    In quel capitolo mancante (o mai scritto) di PetrolioPasolini avrebbe potuto, dietro il velo dellallegoria, at-tribuire la morte di Mattei alla regia di Cefis, uscito dal-lENI poco prima della morte del suo fondatore (per ra-gioni mai chiarite) e rientrato poco dopo lo scoppio del-laereo del presidente. Forse a ricollocare le connessionitra le tre vicende possono aiutare una testimonianza resanel settembre dello scorso anno dal sottufficiale dei cara-binieri Enrico Guastino al processo per la morte di De Mauro, e anche quello che scrisse Dario Bellezza pocoprima di morire per Aids.

    Il fascicolo su De Mauro - ha spiegato Guastino -

    arrivato a Calia manomesso. Sono scompadi atti che avrebbero potuto ricollegare Fanflavvocato Vito Guarrasi alla morte di Mattei venne depurato a Palermo e i riferimenti scanche dallatto di trasmissione a Pavia. Dal cscrivania di Mattei sarebbero stati presi una

    punti solo in parte poi ricollocati. Mentre Bellezza rivel che Pasolini, primre, gli aveva fatto una confidenza: Mi disse vuto documenti compromettenti su un notapotente democristiano era amico dei neofaspolizia. Controllava i servizi segreti, nelle suGladio. Pasolini poteva essere eliminato in qmento. Cos finito ammazzato come un canscalo di Ostia.

    A margine di tutto ci, vale infine segnabase a un appunto del Sismi rintracciato alcdallo stesso magistrato Vincenzo Calia, la Lorebbe stata fondata in realt da Cefis, che lavta sino a quando fu presidente della Montedirebbe subentrato il duo Umberto Ortolani - Li Ma le trame dItalia diventano cos troppCome il petrolio.

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    Gli anniversari di nascita e morte dei grandi pro-tagonisti della nostra cultura, e non solo, sonoda sempre splendidi monumenti immateria-

    li che forniscono al mondo loccasione per tornare a ri-flettere sulla figura e sullopera di un grande del passato(lontano o recente che sia), fornendo cos lo spunto perprovare a fare il punto sul suo lavoro e su quello dellacritica che di lui si occupata. Unoccasione che da pu-ro appannaggio dei cosiddetti addetti ai lavori si apreanche al grande pubblico, soprattutto quando lintel-lettuale in questione ha saputo legare a doppio filo lapropria poetica e la propria ricerca con le istanze piintime e profonde dellepoca che si trovato ad attra- versare, facendosi interprete o meglio precursore dellesperanze, delle contraddizioni, delle battaglie, delleangosce e delle trasformazioni del proprio pubblico edella propria societ tutta.

    E se questo vale per tutti igrandi, il fenomeno ancora pisignificativo quando ci si riferiscea un nome ancora ben vivo nelricordo di molti, se non di tutti,

    con una crescita della curiositpubblica che si fa realmenteesponenziale soprattutto quandola parabola terrena del grande inquestione non ha mancato di susci-tare grandi amori e grandi avversionitra i suoi contemporanei, divenendo, nel

    bene o nel male, una sorta di simbolo del sutempo, e quindi astraendosi da esso.

    Stando agli esperti di queste questioni,bra proprio che lultimo e decisivo ingredienfezionare la ricetta dellimmortalit della prun artista, un creativo o un pensatore che dilo debbano necessariamente ricevere dalleloro sottoforma di una morte violenta e inmeglio ancora se circondata da un alone di msi imperscrutabile e, per puntare alloptimumilmente invischiata in affari di presunta im

    Stando cos le cose, allora, non abbiamodubitare che la piccola ma intensa mostra chzione Biblioteca di via Senato dedica a Pier

    lini nel trentacinquesimo anniversasua scomparsa non avrebbe avuto

    dellincredibile lancio medilha preceduta su tutte le ter

    talia e negli approfondimen versi telegiornali e spazi rnici e chi pi ne ha pi ne

    Come ben riassume

    ga Luigi Mascheroni nesaggio che precede quescolo, infatti, lannuncio d

    vamento di quello che poessere stato uno dei capitol

    tensi e significativi di Petrolio(lulte incompleto romanzo di Pasoli

    Omaggio al grande Pier Paolo a 35 anni dalla misteriosa scomparsa

    MATTEO TOSI

    PASOLINI: SCATTI DI VED EDIZIONI CORSAR

    In BvS, una mostra di suoi libri tra accorati ritratti dautore

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    blicato postumo e fin da subito accompagnato da diver-si sospetti a proposito della sua integrit) ha suscitatonelle scorse settimane un vero e propriobattagenon so-lo di studiosi, bibliofili e operatori culturali, ma an-che di politologi, storici e cronisti, visti i risvolti oscurie inquietanti che quelle pagine sembrerebbero aprire

    non solo sulla scomparsa di Pasolini stesso, ma anche suquella di Enrico Mattei e sullintera vicenda dellEni (equindi dellintera politica italiana) sotto la presidenzadi questultimo e negli anni subito a seguire.

    Nulla come la polemica e lincalzante gusto diteorizzare complotti avrebbe potuto rendere questamostra di pi stringente attualit e niente, nemmeno ladiscussa moralit sessualedi Pier Paolo, avrebbe po-tuto fare meglio di questi supposti intrighi di soldi e po-tere per solleticare lappetito dei curiosi. Ma, come sidiceva, lintensit del ricordo condiviso di Paolini e lachiara fama di alcuni suoi capolavori non avevano e nonhanno bisogno di nessun traino per fare breccia nelcuore dei suoi appassionati estimatori e detrattori.

    E infatti, n il curatore della mostra, AlessandroNoceti (proprietario della libreria Carattere di Mila-no) n alcun materiale informativo dellesposizione (odella Biblioteca di via Senato tutta) fanno menzione diquanto uscito in questi giorni sulla quasi totalit delletestate nazionali, spesso per alcune delle loro firme piprestigiose. Perch non la polemica n il pettegolezzolintento di questa operazione, ma la voglia di non man-care loccasione pi giusta per rendere omaggio a unagrande penna e a una grande mente della nostra lettera-tura. Uno spirito libero e ribelle che non si lasci maiingabbiare in nessuna definizione e che riusc sempre asfuggire, magari anche clamorosamente, a ogni altruitentativo di trasformarlo nel proprio portabandiera o,ancor peggio, in un proprio ossequioso adepto.

    Forse solo lepiteto di genio pu calzargli a pen-

    nello senza andargli stretto, o quello di maestro, perchappena ci si sperimenta nel definirlo per altre, vie si ri-schia di cadere subito in contraddizione. Pu provarsichiunque a sciogliere il nodo se egli fosse un classicistao un modernista, ma da nessuno ci aspettiamo un esitopositivo. Cos come non si pu chiamarlo solo scrittoreperch al cinema dedic molte delle sue forze e del suo

    tempo, ma non si pu dimenticare nemmengrafia per quanto i suoi scatti siano moltodei suoi libri e delle sue pellicole se verodicembre del 59 rilasci a Italo Zannier uninteramente dedicata a questarte (che nelleasciutte brillava soprattutto per essere attugante e che avrebbe voluto arricchire sempcon delle didascalie in versi, nel tentativoalla tentazione di credere allestetismo dellsquisita). O anche che, nel settembre 197

    Progresso fotograficopubblic unaltra lunga chrata con Pier Paolo Pasolini, intitolata Ledella mia poetica fotografica.

    Certo, la fotografia, per lui, era sopraservizio del cinema, ma lattenzione consempre luci, inquadrature e tagli di ogni suoma ne fanno anche un puro teorico formale

    di conseguenza, uno ben conscio di come ci deve muovere quando si sta dallaltra parte Ed ecco che sono proprio le sue fotograficui lui il soggetto, il punto di partenza di qstra, un primo tentativo di raccontare Paquello che fu e che non avrebbe potuto nonche, una maschera, un attore, uno splendido

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    tore spontaneo. E sono una settantina le immaginirinvenute in pi riprese dallo stesso curatore, Alessan-dro Noceti, ed esposte nella suggestiva Sala Campa-nella della Biblioteca di via Senato (fino al 9 luglio2010, dal luned al venerd con orari 9,30-13,00 e14,30-18,00; info: www.bibliotecadiviasenato.it; tel.02/76215329 - 315 - 318; ingresso libero), dopo la pre-stigiosa anteprima vissuta negli spazi del Palazzo dellaPermanente di Milano, in occasione della XXI edizio-ne della Mostra del Libro Antico.

    Fotografie accomunate esclusivamente dallovat-tato rigore del bianco e nero e dal soggetto, natural-mente , ma scattate da mani diverse (e di diverso talen-to) e nelle situazioni pi disparate, cos da offrire unasorta di atlante per immagini del Pasolini pubblico eprivato. Delluomo, delle sue espressioni e dei suoi at-teggiamenti, del suo modo di comportarsi quando con pochi amici o in mezzo alla gente, al ristorante o al-la Mostra di Venezia, al lavoro sul set o passeggiandoper strada. E soprattutto un monumento di quello chein lui non muta mai, quel viso spigoloso e fiero, quello

    sguardo compreso, assorto, quel ghigno un po ma-linconico, quella sensazione di consapevolezza di sche traspare dalla posa e dalla figura nel suo complesso.

    Una sorta di modello di Pasolini, insomma,perch lesposizione non ha certo la pretesa di esaurir-ne la descrizione n tanto meno lardire di pensarlopossibile, e si accontenta di raccontarne una sola se-

    zione di realt, infinitesimale per usare le e di offrirla allo sguardo di chi, consapevoprescindere dal come e dal perch sia mortocordare Pier Paolo Pasolini per come ha vissquello che stato.

    Il suo viso, quindi, la fisicit, le espressitensit emotiva, ma necessariamente anche ilalto del suo ingegno, il suo lascito imperiturofilmografia ragionata e soprattutto una splebliografia pasoliniana attraverso i libri in ediginale provenienti dai fondi della Bibliotecanato dedicati alla letteratura italiana del Nove

    Esemplari ed edizioni un po come pegrafie molto diversi tra loro, sia per tiratuprestigio: alcuni bestseller della cosiddetta luniversale firmati dalle grandi case editrici,postume dei suoi articoli e dei suoi saggi racccoli editori, riviste letterarie o centri di studioni di poesie e piccole collezioni di versi, olnucleo di volumi in tiratura limitata (come i ptra cui lesordio del 1942 con Poesie a Casarsa, tirato

    300 copie su carta vergata e 75 per la stampbreria Antiquaria Mario Landi a Bologna o pianti , del 1946, uscito per le Pubblicazioni ddemia di Casarsa del Friuli in edizione di 20spesso stampati su carte particolari o di pregstrati con incisioni e tavole di alcuni grandi de pittori del suo tempo.

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    Bench non smettesse mai di ribadire che la pa-rola non si pu sostituire, infatti, la sua innata sensibi-lit per luniverso delle immagini non si limit certo al-le invenzioni sceniche o alle trasposizioni cinemato-grafiche, ma si fuse direttamente con il distillato pre-zioso della sua penna. E per il compito ardito di inter-pretare in schizzi il suo pensiero non avrebbe mai potu-to accontentarsi semplicemnte di un paio di mani sa-pienti, cercava altro estro, un talento vero, un intelli-genza in grado di sintonizzarsi con la sua.

    Non semplici illustratori, quindi, ma pittori fatti efiniti, tasselli della nostra storia dellarte tra cui spiccaGiuseppe Zigaina, per primo al suo fianco con i tredicidisegni realizzati per le 500 copie diDov la mia patria,date alle stampe nel 1949, sempre per le PubblicazionidellAccademia di Casarsa del Friuli. Mani importanti(Ugo Attardi, Ennio Calabria, Fernando Farulli, Al-berto Gianquinto, Piero Guccione, Giuseppe Guerre-schi, Renato Guttuso e Renzo Vespignani) anche quel-le chiamate a disegnare per La Violenza Editori Riuni-ti, Roma, 1962 o a realizzare le incisioni per laBallatadelle madri. Lirica, edita nel 1972 dalle Edizioni Veronadi Verona, accompagnata dalle tavole di Giuseppe Ban-chieri, Giovanni Cappelli, Quinto Ghermandi, WalterPiacentini, Mario Rossello, Ernesto Treccani, Ada Za-non, Agenore Fabbri e ancora Giuseppe Zigaina.

    Un nome che ritorna, quello di Zigaina, perch idue condivisero lamore per il loro Friuli e unintensa

    amicizia e vicinanza intellettuale, una sensita dalle medesime cose. Eravamo due divconta, infatti, il pittore ad Alessandro Nocelegge in catalogo , e diversi tra di noi, due d verso modo, confessando che il poemeQua friulani nel volume Le ceneri di Gramsci era dedicalui. E poi continua candidamente, riportandomagini da cui ha preso avvio lidea di queQueste fotografie, Alessandro, sono belle,ressanti, hanno una poesia, una forza di meche perch originali. Riconosco persone, rimenti della vita di Pasolini [...]. Ho conoscsone della sua vita. Le rivedo qui, Alessandraccolta di fotografie. La Callas, la Betti, scrBassani, attori come Citti.... Proprio cometo che apre il catalogo, del 1961, dove Pasmortalato insieme a Laura Betti e Franco Cima di Accattone, davanti allingresso del Cinemrini a Roma.

    E insieme alle persone della sua vita, qmagini raccontano anche i fatti e i luoghi, le

    damentali della sua carriera di scrittore, di prattutto di regista. Foto di scena, qualche rubata dietro le quinte o scatti ufficiali in ocpremi e manifestazioni che fanno da contosorta di documentario sul suo impegno dpartire dal lieve ritratto con cui Angelo Novprimo giorno di lavorazione di Mamma Roma(9 ap

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    1962) a Casal Bertone, immortalando Pasolini insiemead Anna Magnani durante una pausa. E poi, uno scattodi pochi giorni dopo e sullo stesso set, mentre Pasolini allopera dietro alla macchina da presa, sotto lo sguardorapito di Tonino Delli Colli. O ancora, le due belle im-magini che raccontano lesperienza veneziana delle ri-prese diComizi damore(1964), una delle quali lo vedeinsieme ad Angelo Rizzoli, o quella con cui MimmoCattarinich lo racconta insieme a Josephine Chaplin,nel 1971, sul set de I racconti di Canterbury, senza poterdimenticare i due ritratti pi ufficiali e posati con cuiFabian Cevallos celebra il Pasolini regista diSal o le120 giornate di Sodoma(1975).

    Poco tempo dopo sarebbe morto, nel modo in cui

    tutti sappiamo o crediamo di sapere, anche se ancoranon siamo riusciti a capire le reali ragioni di quellag-guato. E proprio alcune delle sue ultime immagini ri-maste chiudono questo omaggio alla sua figura terrena:cinque primissimi piani di grande impatto, scattati daGiovanni Giovannetti al Festival dellUnit di Firenze,il 6 settembre del 1975, e un suggestivo ritratto ruba-

    togli da Gianni Girani nel corso dello stess volto teso e scavato come sempre, ma un fare meditabondo le caratterizza, una tensione e postezza insieme che paiono quasi un presagminente tragedia.

    Nemmeno due mesi dopo, il 2 novembreritrovato a Ostia sul vecchio litorale / tra rudtiche civilt, come scrisse parecchi anni pri53 anni, e per pi di trenta aveva studiato, iscritto, sognato, interpretato, riletto, diretto,talato, composto, raccontato, evocato, preantradotto e reinventato la tragicit della nostrane alla luce di un linguaggio nuovo e anticostesso, unicamente suo, inconfondibile. Rivo

    do la nostra idea di letteratura e anche limmletterato stesso, sublimando la propria arte sedi imbastardirla con la cosiddetta cultura di m

    Ecco perch non servivano particolari cquesta esposizione, perch lintensit dellpurezza del genio e del talento meritano di eservati per quel molto che, da soli, sanno dire

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    LA XXI MOSTRA DEL LIBRO ANTICO, I CATALOGHI, LINTERVDAUTORE, MOSTRE, RECENSIONI, ASTE E APPUNTAMENT

    inSEDICESIMO

    Come tutti gli anni, il libro intutte le sue sfaccettature si trovato al centro dellattenzione

    dei milanesi nel prestigioso Palazzodella Permanente in occasione dellaXXI edizione della Mostra del LibroAntico. E come ogni anno, dalla seradellinaugurazione e per tutti i tregiorni di apertura, la Mostra statapunto dincontro per librai italianie stranieri, espositori e visitatori, amantidel libro, studiosi, curiosi e noticollezionisti, alcuni dei quali arrivatiaddirittura da altri continenti.

    Accanto aidivertenti trompe-loeil di librerie fittizie nelletappezzerie checompongonolallestimento dellaMostra, spiccavano librie stampe reali, espostie aperti nelle vetrine,

    pronti per essere ammirati, sfogliati conattenzione e, naturalmente, acquistati.La Mostra ha riunito lunicummedievale, il raro incunabolo, il bulinocinquecentesco, latlante secentesco,

    lenciclopedia settecentesca, lalbumfotografico di fine Ottocentoe ledizione futurista.

    Lo stand dello StudioBibliografico Giuseppe Solmi,specializzato in manoscritti medievae miniature (il catalogo con numerosillustrazioni in dettaglio si dedica alcostume e alla moda nei libri dore),si trovato proprio accanto a quellodi Lucia Panini, che questanno, oltrai libri antichi, rappresenta la FrancoCosimo Panini Editore con lussuosiesemplari in facsimile di celebri codminiati e con prestigiose legature.Le librerie Philobiblon e Pregliasco

    hanno presentato un florilegio diedizioni dantesche comprendenteanche sei incunaboli dellaDivina Commedia . Oltre alla prima edizionecommentata del 1477, con postilleprobabilmente da ascrivere a VincenBuonanni, vi era una copia della priedizione illustrata del 1481. Da non

    QUEL CHE SI VISTO (E SOGNATO)ALLA MOSTRA DEL LIBRO ANTICOPrinceps e rarit dal Medioevo al Futurismodi annette popel pozzo

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    dimenticare naturalmente la primaedizione delConvivio di Dante del 1490,nella quale il poeta espone la sua teoriapolitica ed etica. Legata a Dante ancheuna bella miscellanea nello stand dellaLibreria Alberto Govi, che univa seilezioni di Giovanbattista Gelli tenutepresso lAccademia Fiorentina,stampate presso Torrentino nel 1548e 1549. Placchette siffatte si trovanomolto raramente rilegate assieme e inquesto caso largomento, appunto,a riunirle in una legatura coevadi pergamena floscia.

    La Libreria Bardn di Madrid, poi,ha esposto una copia dellOrlando Furioso dellAriosto (Venezia, Vincenzo

    Valgrisi, 1573) in una strepitosa legaturafrancese coeva la fanfare , eseguitada Clovis Eve alle armi di Marguerite de Valois. Sempre presso Bardn si potevaacquistare un album di 105 acquerelli,firmati nel 1843 dallarchitettofiorentino Giacomo Battista Silvestri,e rappresentanti citt e luoghi dItalia.

    Quaritch di Londra, ancora, avevain catalogo numerose belle opereitaliane, come la prima edizione aldinadel Decameron di Boccaccio (Venezia,1522) o laprinceps di La carta del navegar pitoresco di Marco Boschini(Venezia, 1660), poema allegoricoin forma di dialogo, in quartinein dialetto veneto, nel quale Boschini egli stesso pittore difende la pitturaveneziana contro Vasari e soprattuttocontro Raffaello. La Libreria EditriceGoriziana si impone tutti gli annicon libri dedicati alla storia friulanae triestina, questanno con loperadi Marco Moro,Trieste citt gentilissima e commerciale , Venezia, Brizighel, 1854,

    in folio oblungo e completa di 24 tavoleraffiguranti la citt giuliana.

    GIOIELLI DITALIAPoich la Mostra di Milano

    sicuramente la pi nota e affidabileper i libri dargomento italico, pidi un libraio ha portato qualche

    bellesempio della nota e, per via dellveste tipografica, ammirata officinadi Giovanbattista Bodoni.Particolarmente bello unTeocrito,Mosco, Bione, Simmia greco-latini con lBuccolica di Virgilio latino-greca volgarizzati in 4to, che, stampato nel1780 a Parma, si presenta nella legatualle armi di Ferdinando I di Borbone-Parma, firmata dal legatore ducale LoAntoine Lafert; ed da sperare chelesemplare proposto dallo studiobibliografico tedesco-inglese TusculumRare Books ritorni definitivamentein Italia dopo pi di due secoli.Lo Studio Bibliografico Lex Antiqua presentato in mostra con un gruppo

    di quasi venti incunaboli, alcunirarissimi, come lEthica ad Nicomachumdi Aristotele, stampata il 26 marzo1488/1489 a Parigi da Johannes Higmper de Marnef, di cui si conosconosoltanto quattordici copie al mondoe nessun esemplare censito in unabiblioteca italiana.

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    Interessante per la storiadi Milano lunico esemplare conosciutodi prova su pergamena di Carlo Pagnani,Decretum super flumine Abduae reddendo navigabili Mediolanum(Milano, Agostino da Vimercate, 1520)

    nella vetrina della Libreria AntiquariaIl Polifilo. Proveniente dal MuseoCavaleri, il volume studia il mododi dotare di una nuova via navigabileil territorio milanese. La LibreriaAntiquaria Perini di Verona, invece,offriva la prima edizione dellaBibliotheca selecta di Antonio Possevinodel 1593. Questopera, forse la piimportante del gesuita, riprendela famosa enciclopedia bibliograficaBibliotheca universalis di ConradGessner (1545) trasformandola in untesto capitale della censura cattolicacontroriformistica.

    La Galleria Gilibert di Torino si invece trovata nella felice situazionedi aver venduto il suo pezzo piimportante gi prima dellinaugurazione,una copia della rara prima edizione inlingua italiana dellIngegnoso cittadino Don Chisciotte di Cervantes, stampatada Baba a Venezia tra 1622 e 1625, che

    difficilmente reperibile completa nellesue due parti.

    Bench la Mostra sia intitolata alLibro Antico, non sono mancate lelibrerie specializzate in stampe o librimoderni di avanguardia. LAntiquarius diRoma metteva in scena laMelencolia I di Albrecht Drer (bulino, 1514) chetraduce il concetto espresso da MarsilioFicino nel famosoDe Vita Triplici del1489. Presso Sergio Trippini, abbiamovisto numerose vedute incise e rifiniteallacquerello raffiguranti siti del Lagodi Como. Giorgio Maffei di Torino hapresentato una raccolta sugli AnniSessanta Settanta, con i multipli firmatiManifesto 1967 e Dossier Postale ,

    Fascicolo 104 , entrambi di AlighieroBoetti, e unaltra sulle Avanguardiestoriche, conUn coup de ds jamais nabolira le hasard di Stphane Mallarmin prima edizione in volume del 1914.

    E ancora, lAntiquariat HansLindner di Mainburg in Germania,specializzato in libri per bambini,

    ha esposto tra le altre cose Le macchidi Munari (Torino, Einaudi, 1942).

    Gli espositori si sono detticontenti della Mostra e del successodelle vendite. Rispetto agli anniprecedenti, questanno si sono visti tgiovani, molti attirati da quelleventonellevento che stata la mostradedicata a Pier Paolo Pasolini atrentacinque anni dalla sua scomparsDivisa in due sezioni, con una primaparte legata allattivit letteraria e unseconda parte con fotografie originallesposizione viene prolungata nella Tommaso Campanella della Bibliotevia Senato, dal 22 marzo al 9 luglio.

    Domenica sera alle diciotto si

    chiuso lo spettacolo, calato il sipari libri sono tornati in valigie e scatolpronti per il trasporto. Espositori,visitatori e organizzatori si sono salucon la promessa rassicurante di rivedal pi tardi lanno prossimo, dall11 marzo, per la XXII edizione della Mdel Libro Antico.

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    IL CATALOGODEGLI ANTICHILibri da leggereper comprare libri

    LE PI BELLE FAVOLE, ANCHEFANTASTICAMENTE ILLUSTRATEAntiquariat Wolfgang BraeckleinBibliothek F. Georg Miller Teil III Narratives: Die Novelle und ihre Geschichte, Schwnke, Sprichwrter,Volksbcher, Sagen, Fabeln und Mrchen; im Anhang: Deutsche Trivialliteratur um 1800

    Il terzo catalogo della bibliotecaF. Georg Miller si dedica completamentealle novelle, favole, leggende, fiabee facezie, dai racconti indiani e persianicome Le mille e una notte al bestiariomedievaleReineke Fuchs nella versionedi fine Settecento di Johann Wolfgangvon Goethe, attraverso ilDecamerondi Boccaccio, lHeptameron di Margheritadi Navarra. Ritroviamo uniti Apuleio,Esopo, La Fontaine, Montaigne, Ovidio,Rabelais e Vulpius. Naturalmente i lorolibri sono spesso adornati di belle tavolein legature coeve o amatoriali.Oltre al piacere di scoprire paginaper pagina libri belli, rari o semplicementedesiderati, rimane limprontadi un catalogo molto ben curatocon schede dettagliate, descrizioniaccurate e tante illustrazioni a colori.

    Risorge una bella copia dellastimata prima edizione aldinadel Decameron di Giovanni Boccaccio(1522) in legatura di vitellino cinque-secentesco alle armi di Sir John Leveson-Gower ( 14.000). Da segnalare ancheloperaMotti elegantissimi de diversi auttori tradotti de latino in volgare nella

    traduzione di Marco Cademosto,stampata a Roma da Antonio Bladonel 1533 ( 1.300). Questedizione, noncensita nelle biblioteche italiane, per lopi sconosciuta alla bibliografia di Bladodi Giuseppe Fumagalli e Giacomo Belli.Altri repertori indicano la primaapparizione deiMotti di Cademosto insieme a Le molte e diverse virt delli savi antichi di Niccol Liburnio nel 1537.

    Non si pu sfogliare il catalogo

    di annette popel pozzo

    di Braecklein senza notare la rarissimaprima edizione diLe ciento novelle antiche, stampata nel 1525 a Bologna,fu curata da un amico di Pietro Bembo,Carlo Gualteruzzi ( 8.000). Gamba 684indica che si tratta di uno de pi anticlibri scritti in favella italiana. Stupende rara ledizioneLHeptamerondi Margherita di Navarra del 1559 in ulegatura amatoriale in pergamenadecorata ( 16.000). Si tratta della primedizione completa di 72 novelle e titolodefinitivo, mentre ledizione stampatalanno precedente aveva soltanto 67novelle. Una bellopera illustrata La vitaet metamorfoseo dOvidio a curadi Gabriele Simeoni (Lione, Jean deTournes, 1559, 2.200). Questa primaedizione italiana della famosa suitexilografica di Bernard Salomon ha 17illustrazioni in pi rispetto alledizionefrancese del 1557. Molti altri libri

    meriterebbero una segnalazione, ma aquesto punto si invita il lettore a sfogliail catalogo in rete sul sito del libraio.

    Antiquariat Wolfgang BraeckleinDickhardtstr. 48D 12159 Berlin-Friedenauwww.braecklein.eu info@braecklein.

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    IL CATALOGODEI MODERNILibri da leggereper comprare libri

    I LIBRI DI PAUTASSO, IL VERORACCONTO DEL SUO ANIMOLibreria Antiquaria PontremoliLa biblioteca di Sergio Pautasso.Introduzione Andrea Kerbaker, conun ricordo di Guido Andrea Pautasso

    Per lItalia, questo catalogorappresenta una rarit assoluta.Nel nostro Paese, infatti, tradizione vuoleche chi mette in vendita una bibliotecaimportante celi il nome del proprietario,con un riserb tutto cattolico. Dichiararloin limine, come da molto tempo usaallestero (soprattutto nei paesianglosassoni) costituisce uneccezionealla regola (dalla prefazione di AndreaKerbaker)

    Ricordando Sergio Pautasso (1933-2006), questo catalogo, il catalogo dellasua biblioteca, ne ritrae perfettamente lafisionomia, ne racconta la vita meglio dicento biografie, che non potrebbero maiscendere nel particolare dei suoi affetti,delle sue passioni, delle sue idiosincrasie.

    Suddiviso in due sezioni corpose,dedicate alla poesia la prima e la secondaalla narrativa (con accanto una pi smilzaper i periodici), questo album ci faripercorrere la sua attivit di critico,

    insegnante universitario e funzionario diuna casa editrice come Rizzoli che tantaparte ha avuto nello svolgimento dellepatrie lettere nella seconda parte del 900.

    Manca poco della produzioneletteraria italiana: sono presenti sia igrandi sia i minori, senza che questiultimi siano mortificati dallaccostamento.

    Si pu dedurre, soprattuttodallelenco dei testi poetici, la passioneche Pautasso ha nutrito per la poesia,dalla preziosa plaquette edita daRebellato nel 1959 (Rapporto damicizia ,quasi un titolo profetico) che ne segnlesordio, fino alla morte. Una passionefatta di amicizie a volte importanti, altrevolte dettate dalle convenienze, non certosue, senza che venisse meno il rispettoe la stima per leditor o per il critico.

    I tre poeti imprescindibili del 900 Ungaretti, Montale, Quasimodo sonopresenti con la maggior parte delle loroopere. Se per Ungaretti non presente lapreziosa edizione deLa Guerre (Paris,Etablissements Lux, 1919, 80 copie: ungiorno gli fu offerto a 20.000 euro manon se la sent di comprarlo), non mancacerto ilPorto sepolto del 1916 (Udine,Stabilimento tipografico friulano, sempre80 copie; venduto).

    Di Quasimodo sono presenti63 titoli, dallopera primaAcque e terre (Firenze, Edizioni di Solaria, 1930;1.300)sino a opere considerate minori, e perquesto poco conosciute, come il librettoBilly Budd , tratto da Melville (Milano,Edizioni Suvini Zerboni, 1949;120), unodei tre che il poeta scrisse per la lirica

    (seguiranno infattiOrfeo nel 1960 eLamore di Galatea nel 1964) e che andin scena con musica di Giorgio FedericoGhedini alla Fenice l8 settembre 1949.

    Di Montale, Pautasso raccolse 31titoli, dal miticoOssi di seppia di Gobettiin poi c pure quel singolare fogliovolante edito da LAvanti nel giugno 1963

    dal titolo Botta e risposta I che riportaanche le Stalle di Augia , con lariproduzione di un disegno di GiorgioMoranti (in catalogo 750) sino adarrivare al discussoDiario postumo a cdi Annalisa Cima edito da Mondadori

    1996 (in catalogo 25).Molte le raccolte poetiche di

    Pasolini per citare un autore ora movicino alla BvS in catalogo, dallopprima Poesie a Casarsa (Bologna, LibrAntiquaria Mario Landi, 1942; 2.000)Poesie e pagine ritrovate a cura di AndZanzotto (Roma, Lato Side, 1980; 30)

    Nella narrativa risalta di pila figura delluomo di editoria, deldirettore di Rizzoli dal 1969 al 1982.Massiccia la presenza di quelli che sostati i suoi autori: Giuliano Gramigcon le sue dediche affettuose, Testori lo riconosce guida nella discesa dengli scavi (La cattedrale , Milano, Rizzo1974; 60), Lajolo felice di aver costinsieme a lui il suoVeder lerba dalla parte delle radici (Milano, Rizzoli, 197

    60), Flaiano che nellinviargliIl gioco massacro (Milano, Rizzoli, 1970; 220ricorda dellamico che lo ha aiutato araddrizzare le zampe al cane Melam

    Ma impressionante la presenzGadda, Calvino e Manganelli. Del priLa Madonna dei filosofi (Firenze, Solar1931; 700) ilPasticciaccio , nelle dueedizioni del giugno e settembre 1957(Milano, Garzanti; 400/150). Di Calvdallopera primaIl sentiero dei nidi di ragno (Torino, Einaudi , 1947; 480) araro opuscolo che raccoglie le quattropuntate de I giovani del Po su Officin(Roma, 1958; 1.000). Manganelli da

    Hilarotragedia (Milano, Feltrinelli, 19180) a Centuria (Milano, Rizzoli, 1930), dove lautore presenta cento

    diverse trame di romanzo.

    Libreria Antiquaria Pontremolivia Vigevano 15, Milano, tel. 02/5810www.libreriapontremoli.it

    .

    di matteo noja

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    Lintervista dautore

    LA BIBLIOTECA UTILE DDE MICHELIS, TUTTA ITA

    Poche regole, ma chiare. Primo:nella gigantesca biblioteca -45mila volumi - tiene soltantoautori italiani, e gli stranieri solose parlano di italiani. Secondo: i librisono rigorosamente sistematicronologicamente, per secolo,e allinterno di ogni secolo, in ordinealfabetico. Terzo: nessun timorereverenziale per il libro. Non sonofeticci ma strumenti da usare.

    Docente di Letteratura italianaallUniversit di Padova, presidentedella casa editrice Marsilio eprotagonista di innumerevolioperazioni culturali tra le quali valericordare la direzione insieme conMassimo Cacciari, dal 1965 al 1974,della leggendaria rivista Angelusnovus, Cesare De Michelis ha unanozione della bibliofila vasta comela sua libreria, che ricoprecompletamente - lungo mezzochilometro di scaffali - la casaveneziana, nel quartiere Dorsoduro.Non si ritiene bibliofilo,ma bibliomane, anzi collezionista.

    Non ha il culto per le primeedizioni, ma semmai per i libri

    che costituiscono le fondamentadellidentit italiana: quelliche ci spiegano chi siamo.

    Non collezionaindiscriminatamente, ma nello stessotempo conserva tutto ci che italiano. Ci che conferisce una

    personalit alla mia biblioteca - dice- il fatto di combaciare con laletteratura che amo, la nostra.

    E cosa c di preciso nella sualibreria?

    Quasi tutto il Novecento italiano.Moltissimo Sette e Ottocento,in particolare veneto, da Carlo Goldoni a Ippolito Nievo. Pi Tre e Quattrocento che Cinquecento, con leccezione di una passione smodata per il Bembo. E a

    parte, Boccaccio: come allievo di Vittore Branca ho iniziato a leggerlo prima ancora di camminare Quante edizioni ho del Decameron? Qualche decina.

    Di Goldoni invece, comePresidente della Marsilio, ha pensato

    bene di varare ledizione nazionaledelle opere.

    Carlo Goldoni il mio autore in assoluto. Un amore adolescenziale.Le numerose e confuse edizioni settecentesche, la mancanza degli autografi e la vastit del corpusgoldoniano - pi di cento commedie,melodrammi, poesie, un ricco epistolario- hanno impedito finora che si affrontasse seriamente la questione delledizione critica delle opere.

    Per questo abbiamo deciso di varare ledizione nazionale, e con dueparticolarit. Primo: non volumi monumentali ed economicamente inaccessibili, ma libri maneggevoli,di piccolo formato, a prezzi normali.Secondo: rispetto alle edizioni nazionali classiche, caratterizzate dal fatto che prima si studia tutto un autore e poi si pubblica, noi abbiamo imparato a studiarlo pubblicandolo.

    Cosa significa per Leicollezionare libri?

    E una necessit di lavoro prima di tutto. Nella vita stravagante che mi capitata, io ho sempre studiato

    soprattutto nelle ore non lavorative: di notte, di mattina presto, nei giorni di festa E non potendo frequentare le biblioteche, me ne sono fatta una mia.La pi ricca e completa possibile.

    Insomma, solo libri che le sono

    di luigi mascheroni

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    serviti, o le servono.O mi serviranno. Certo. Beh, poi

    ovviamente c anche una componente irrazionale nello scegliere e collezionare i libri: vedo qualcosa che mi incuriosisce,e lo compro. Ma, ripeto, in generale quelli che tengo sono tutti libri che leggo o che vorrei leggere. E che uso. Li sfoglio,ci faccio pieghe, li segno Sono libri miei, non sono un feticcio. E nonattribuisco loro un valore monetario, ma affettivo. Per altro, non compro mai libri che costano caro. Mai pi di cento euro per un volume. Fino a pochi anni fa compravo anche sulle bancarelle a duemila lire a libro

    Dove fa acquisti? Libreria,mercatini, antiquari, internet?

    Dove capita. Non ho un libraio di fiducia. Alcuni antiquari mi mandano il loro catalogo, e l ordino parecchio.Poi ci sono le librerie, naturalmente: entro in tutte, in qualsiasi citt mi trovi.

    Via internet invece non faccio acquisti,magari stampo qualche catalogo da spulciare.

    Quando ha iniziatoa collezionare libri?

    Pi di cinquantanni fa, quando

    ero studente al ginnasio. E non ho pi smesso. Da allora con i libri ho fatto di tutto nella vita: li ho letti, comprati,collezionati, scritti, recensiti, stampati,venduti. Anche se per me alla fine rimangono prima di tutto strumenti

    di lavoro.

    Il libro pi bello del Novecentoitaliano?

    Da un punto di vista letterario non c un libro allaltezza dei grandi titoli dei secoli precedenti. Cespugli rispetto ai baobab. La vegetazione novecentesca mediterranea, non c nulla che svetti. Tanti autori importanti,ma nessuno fondamentale. Se proprio devo sceglierne uno, dico Primo Levi, che meglio di tutti riuscito a condensare nella sua opera la tragicit del secolo.Dal punto di vista editoriale, invece,pi che un singolo libro sceglierei una collana, ad esempio lUniversale Sonzogno o la vecchia Bur: opere straordinarie che danno lidea di come

    a un certo punto nel Novecento il librodiventa uno strumento accessibile a tutti: il tascabile economico un fenomeno che rivoluziona il rapporttra lettore e libro, tra lettore e cultura.

    Il libro a cui ha dato la cacciacon pi ostinazione?

    Da questo punto di vista rappresento un pessimo esempio: sono sempre stato per la quantit invece che per la qualit. Mai fatto follie per un pezzo unico. Detto questo,mi piacerebbe avere la prima edizione delle Confessioni di un Ottuagenariopubblicate da Le Monnier in 1500 copinel 1867 a cura di Erminia Fu FusinatUn libro fondamentale per la nostra storia. E incidentalmente anche abbastanza raro.

    E una prima edizione di Portosepolto?

    Di certo non ci spendo diecimilaeuro. Mi accontento dellanastatica.

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    ANDANDO PER MOSTREIl Novecento attraverso i suoi libri dartista,un onirico bestiario e carte dautore

    Per la prima volta nella propriastoria espositiva, Palazzo Realededica una grande mostra ai libridartista, oggetti di culto per moltiappassionati collezionisti e capolavorispesso raffinatissimi, ma forse privi diquellappeal in grado di catalizzarelattenzione del grande pubblico.

    Per inaugurare limpresa e provareaddirittura a vincere la sfida, allora,Milano ha chiamato in causa una dellesue personalit pi stimate e prestigiose,Paolo Consolandi (anchegli non proprionotissimo ai pi, ma corteggiatissimo daicollezionisti e dagli intenditori di tuttoil mondo), che ha accettato di esporrei capolavori pi luminosi della propriaineguagliabile collezione privata.

    Ed eccola, finalmente, la mostra:139 monumenti in forma di libroche raccontano, a ritroso, gli ultiminovant anni di storia dellarte universale,prendendo le mosse da Fernand Lgere Blaise Cendrars (La fin du monde , Paris,La Sirne, 1919) per arrivare a Marcello

    Maloberti (Quadernone con gli anelli ,Milano, Maloberti, 2009) con unospettacolare focus su tutto il secondoNovecento e anche su questo primodecennio di terzo millennio.

    Una sorta di antologia artisticaoccidentale dalle avanguardie storichealla postmodernit, quindi, attraversoesemplari unici o in tiratura limitata,non semplicemente illustrati dai maestdel nostro 900, ma interamente pensate forgiati dal loro vulcanico ed eclettestro creativo. Scrittura e immagini,forme e volumi, carte e metalli, tavoleoriginali e collages, o addiritturaassemblaggi cos plastici da ascriversiquasi alla pratica della scultura.

    Da Lger, Mir, Picasso, Max Ee dalle pi mature prove del Futurismofino ai campioni dei giorni nostri comCattelan, Kentridge e Hirst, passando p

    lAstrattismo, lInformale, Fontana,Munari, Burri (in uno splendido duettcon la scrittura di Emilio Villa) e per lepi ardite sperimentazioni di Warhol,On Kawara, Agnetti, Richter, LeWitt,Beuys, Boetti, Gilbert&George e degliartisti cosiddetti poveristi, concettualminimal e fluxus. La ricerca, insomma

    QUANDO LOGGETTO LIBRO UNA PURA PALESTRA DARTE

    Qui sopra:Andy Warhol, Flash, 1963 In alto a destra:Un ritratto di Paolo Consolandi tra i suoi gioielli In basso:Lucio Fontana, 4 oggetti di Fontana e 2 poesie di Quasimodo, 1965

    di matteo tosi

    LIBRI DARTISTA DELLA COLLEZIONECONSOLANDI. 1919 - 2009MILANO, PALAZZO REALE,FINO AL 23 MAGGIOCATALOGO: EDIZIONI CHARTA

    Info: ww.comune.milano.it/palazzoreale

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    BEI DISEGNI DEL NOSTRO 900REINVENTANO LARCA DI NO

    Qella del cosiddetto bestiarioera una pratica assolutamentein voga nel Medioevo, quandotra atlanti, carte geografiche e oniricherivisitazioni della biologia animale, moltiillustratori e pittori si confrontaronocon il tema della bestia, anchee soprattutto nella sua accezione piselvaggia e terrificante, per dare sfoggiodi abilit stilistica e potenza creativa,ma soprattutto per dare forma allanticasete di miti, mostri e leggende nascostinella nostra tradizione e per celebrarelardimentosa impresa della conquista edesplorazione di nuovi e imperscrutabilimondi lontani.

    Ma draghi, grifoni, serpenti volantie mostri marini fanno da sempre partedella nostra mitologia, e hannocatturato lattenzione di artisi e scrittorifin dalla notte dei tempi. E non solonella nostra cultura, naturalmente,ma anzi conoscendo alcune veree proprie celebrazioni popolari in tuttolOriente e in diverse regioni dllAfricae del Sud America.

    Venendo da lontano e da ogniluogo, la passione e linquietudineper gli animali pi terribili e fantasticinon poteva certo conoscere una data

    di scadenza (basti citare ilManuale di zoologia fantastica di Jorge LuisBorges per fugare qualsiasi dubbio,anche in merito di cultura alta), einfatti, anche se forse con minore enlimmaginazione e la rappresentaziondi impossibili animali della fantasia state loggetto della ricerca anche dimolti pittori moderni e contemporanitaliani in testa, naturalmente.

    Ecco, allora, da dove nasce liddi Pagine da un bestiario fantasticolaffascinante mostra con cui la GalleCivica di Modena e la Raccoltadel Disegno Contemporaneo censiscsul tema, lepopea del disegno italianel XX e XXI secolo (fino al 18 luginfo: www.galleriacivicadimodena.it tel. 059/2032911).

    Il percorso espositivo segue, cun visionario cammino che parte dnostra storia dellarte per finire conle ricerche di alcuni giovanissimi artattraversando classicismo, surrealisme simbolismo nellidea di comprende

    e celebrare insieme quella fascinazioche gli animali trasmettono anchealluomo contemporaneo, nonostantetutte le sue scienze. Molti i nomiin mostra, tra cui Angeli, Baj, CucchChia, De Chirico, Depero, Fontana,Galliani, Marini, Melotti, Morandi, NOntani, Paladino, Pozzati, Schifano...

    Nato appena primadel Futurismo emorto giovanis-simo, a soli 22 anni, Gior-gio Carmelich fece co-munque in tempo a esse-re seguace di Marinetti,ma senza fermarsi mai, eanzi lasciandosi conqui-stare da diverse avan-

    guardie europee. Sempre,per, la sua opera restaartistico-letteraria, in-

    dissolubilmente legataalle sorti di qualche rivi-sta, vera palestra del suotalento di grafico e illu-stratore: da Epeo aLAurora, passando perla ceca Psmo, come

    evidenzianio alcune beedizioni in mostra (Futuristicherie, Trieste, MusRevoltella, fino al 5 aprle, tel. 040/6754350).

    LOMAGGIO A GIORGIO CARMELICH,FUTURISTA TRA TRIESTE, ROMA E PRAGA

    Un poeta visivo, maanche sonoro, unperformer: forsepossono bastare questeparole per cercare di in-quadrare il rapporto traGiovanni Fontana e la sua

    idea di arte. Ma una car-riera iniziata oltre 40 an-ni fa non si lascia certo ri-assumere comodamente,specie se intensa e varie-gata come la sua. Dai col-lage editoriali degliesordi alle tavole dei pri-

    mi libri dartista, e dallesperimentazioni scenicheai video e alle performan-ce, il tutto nel segno diuna poliedricit avvertitacome necessaria e diquella che lui stesso sce-

    glier di definire poesiapre-testuale.

    Ed proprio linterez-za della sua carriera e del-le sue esperienze a essereal centro della grande an-tologica dedicatagli dallaFondazione Berardelli di

    Brescia (Giovanni Fonta-na. Testi e Pre-testi, finoal 31 marzo, info: tel.030/313888).

    LA POETICA E CALEIDOSCOPICA EPOPEA DI GIOVANNI FONTANA:TRA COLLAGE DI IMMAGINI E PAROLE, TEATRO E PERFORMANCE

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    PAGINE CHE PARLANO DI LIBRISaggi, romanzi, album e raccolte dove altrepagine, altre carte, la fanno da protagoniste

    TUTTO SUL CODICE VOYNICH,TRA RIGORE E FANTASIA

    Nei numeri scorsi, abbiamo parlatodi biblioteche fittizie e libri immaginari. Vorremmo ora parlare di un libro vero registrato al n. ms408 della bibliotecadella Yale University ma totalmenteincomprensibile. Si tratta del cosiddettoCodice Voynich: 102 fogli numerati su 116 che dovevano essere in origine dove una scrittura armoniosa e chiaracompone con 250.000 caratteri 4182parole diverse, scrivendole su una finepergamena di vitellino, accompagnandolecon misteriosi disegni acquarellati.Le parole e i disegni sono talmente chiariche, nonostante da circa un secolo siavvicendino personaggi di vario tipo, CIAcompresa, a studiarlo, nessuno ancora riuscito a decifrare il testo.

    Il manoscritto ha una provenienzaitaliana, ritrovato nella Villa Mondragonea Frascati, che da collegio dei Gesuiti eradivenuta, agli inizi del 900, il rifugio peri libri precedentemente conservatial Collegio Romano. Rinvenuto da uncerto padre Strickland, gesuita ospitedella Villa, fu da questi venduto nel 1912a un libraio antiquario americano, Wilfrid Voynich, per 25.000 dollari. Alla morte

    dellantiquario fu ereditato dalla mogliedi questi, Ethel, che a sua volta lo lascialla segretaria del marito, Ann Nill.Fu questultima a venderlo al prestigiosoantiquario di New York H.P. Kraus peruna somma di poco superiore ai 25.000dollari. Kraus, da ultimo, lo regal allabiblioteca dellUniversit di Yale.

    La storia del manoscritto nelSeicento altrettanto interessante.Tra le sue carte, Voynich trov unalettera di accompagnamento datataPraga, 19 agosto 1665 [o 1666],firmata da Johannes Marcus Marcie scritta garbatamente e con estremadeferenza ad Athanasius Kircher perchsi accingesse a decifrare il testo,tramandato come scritto del filosofoinglese Roger Bacon.

    Johannes Marcus Marci [JanMarek Marci, 1595-1667] fu medicopersonale dellimperatore Rodolfo IIdi Boemia [1552-1612] e alla mortedi Georgius Barschius [Georg Baresch,1590-1665] divenne reggente dellaBiblioteca imperiale di Praga. Baresch eMarci tentarono inutilmente di decifrare

    il manoscritto ed entrambi si rivolseroa Kircher: Baresch gliene invi una coparziale, Marci gli invi direttamenteloriginale. Tutti e due ritenevano fosseopera di Bacone. La paternit del filosoinglese era avvalorata dal fatto chesi diceva che il manoscritto fosse statoportato nella Praga magica di RodolfII, da John Dee [1527-1608] e EdwardKelley [1555-1597], leggendari filosofermetici, negromanti e stregoni,che frequentarono con alterne fortunela corte dellimperatore.

    Un altro personaggio legatoal manoscritto fu Jacobus Horcicki [JaHorczicky, 1575-1622] ricco nobiluominteressato alle scienze botaniche,farmaceutiche e astronomiche,frequentatore della corte di Rodolfo II.La sua firma compare oggi, grazie aunindagine ai raggi infrarossi, cancellsulle prime pagine del manoscritto: nufa pensare che sia una firma dautore,anzi sembra una normale firmadi appartenenza, anche se con qualcheanomalia rispetto a quelle apposte suglaltri libri presenti nella sua biblioteca;soprattutto nulla spiega perch la suafirma sia stata cancellata.

    Dei 116 fogli numerati, come detce ne sono giunti solo 102, e la maggio

    parte delle pagine contiene illustrazionche riproducono elementi della natura.Il testo, scritto in maniera ordinata, diviso in brevi paragrafi che rispettanaccuratamente i contorni dei disegni.

    Molte illustrazioni riproduconofigure che, pur rendendo lidea di fioriorgani umani e costellazioni, non si

    di matteo noja e matteo tosi

  • 7/29/2019 la Biblioteca di via Senato, Milano, anno II, n3, marzo 2010

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    marzo 2010 la Biblioteca di via Senato Milano 37

    possono attribuire con certezza al mondovegetale, minerale o animale. Questeimmagini hanno comunque suggeritoagli studiosi una suddivisione in cinquesezioni che, per quanto arbitraria, statautile per lapprofondimento della materia

    riprodotta nel Codice : la prima botanica,che contiene 113 disegni di piantesconosciute; la seconda astronomica, chepresenta 25 diagrammi riferibili a temiastrali, dove si riconoscono il Sole, laLuna e alcune costellazioni della nostragalassia; la terza biologica, con 227figure di donne, molte delle qualiraffigurate incinte e immerse in stranevasche; la quarta farmacologica, cheraffigura decine e decine di radici, piccolepiante e contenitori per contenere speziee medicinali; lultima parte, di solo testo,una sorta di indice della pubblicazione.

    La datazione, in attesa dellesameal carbonio 14, variava di molto: alcunistudiosi lo datavano tra il XIII e XIV secolo, altri tra il XV e il XVI secolo. Orache stato fatto anche questo esame, sifa risalire il documento a una datacompresa tra il 1420 e il 1460 (dato che

    il vellum su cui stato scritto statocreato tra il 1404 e il 1438): questorestringe le ipotesi dalla met del 400 inqua, mentre lascia aperte le congetturecirca la estrema antichit del testoricopiato poi appunto nel XV secolo.

    Il libro di Claudio Foti,Il Codice Voynich. Il manoscritto che da secoli sfida lumanit , riporta tutte le varie teoriedi decrittazione da quelle pi strampalatea quelle pi verosimili, cos come riportai nomi di tutti i probabili autoricui stato attribuito il testo, dai Cataria Nostradamus, dallineffabile duodei negromanti Dee-Kelley a Leonardoda Vinci, a papa Silvesto II e cos via.

    Una rigorosa e documentata storiadel manoscritto impossibile, stilatain modo chiaro e accessibile, che vuolelasciare aperte le ipotesi pi suggestiveed esoteriche, ma non a scapito dellascientificit.

    Claudio Foti, Il Codice Voynich.Il manoscritto che da secoli sfidalumanit, Aprilia (LT), EmeronEdizioni, 2010; pp.108, 13,00

    UN GIALLO NEL GIALPER GIOCO, MA IN PR

    Deve avere uno strano rapportocon luniverso editoriale, Lello GurraNel suo ultimo romanzo Assassinio in libreria (Marcos y Marcos, Milano2009, pp. 208, 12,00) infatti, facevmorire una libraia milanese tra milleangosce, mentre in questo nuovo lavoinscena quello che potrebbe esserelincubo peggiore di ogni scrittore, fiincarcerato e dividere la cella conil proprio critico pi accanito, quelloche scopre sempre i finali dei suoi gia

    E ovviamente il vivace criticonon perde loccasione per stuzzicare proprio avversario e lanciargli una di arguzia: lavorare, proprio tra quellquattro mura, alla stesura di una nuovmisteriosissima storia, e consegnarlaal saccente compagno coatto primadi misurarsi con il capitolo conclusivLobiettivo del critico, ovviamente, saquello di indovinare lassassino; queldello scrittore, il tenerlo segreto

    pur fornendo la giusta dose di indizi.Oltre al gioco delle parti

    e allambiente cos letterario, diverassistere alla nascita di un libro nel li

    Lello Gurrado, La scommessaMilano, Marcos y Marcos, 2010pp.256, 15,00

    LO STRAORDINARIO TALENTO GRAFICO DI SIGFRIDO BARTOLININEL PRIMO CATALOGO GENERALE DEI SUOI MONOTIPI

    Gli omaggi che sipotrebberorivolgere allacoerenza e al talento diSigfrido Bartolini nonsarebbero comunquemai abbastanza, come

    critico, come pittore,come incisore e comesperimentatore diinusuali linguaggi visivi.Ma loperazione dellacasa editrice Polistampamerita di sicuroun plauso essa stessa.

    Un catalogogenerale dei suoiMonotipi 1948-2001(a cura di Elena

    Pontiggia, Firenze,2010, pp.144, 26,00),quasi tutti operegiovanili, nati sottolinfluenza di Rosai esubito amati da Soffici.Opere uniche realizzate

    applicando degli oli suvetro ancora freschi aun cartoncino umido.Magiche carte dautorecon scene di vitacittadin