L’ ACQUA FREDDA è EFFICACE quanto quella CALDA per … · 2018. 4. 18. · Ecco come...

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Anno V Numero 1135 Martedì 13 Giugno 2017 S. Antonio AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti”; 2. Eventi Mese di Giugno 3. FAF in farmaDAY Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. L’ acqua fredda è efficace quanto quella calda per rimuovere i germi quando laviamo le mani 5. Intolleranza al lattosio e vitamina D, quale relazione? 6. È vero che masticare il chewing gum fa venire l’aria in pancia? Prevenzione e Salute 7. Riso, pasta e legumi: più benefici per la salute se mangiati freddi 8. Malattie reumatiche: si prova a prendere sul serio la fibromi algia. Meteo Napoli Martedì 13 Giugno Variabile Minima: 20° C Massima: 31 °C Umidità: Mattina = 49% Pomeriggio = 59% L’ ACQUA FREDDA è EFFICACE quanto quella CALDA per RIMUOVERE i GERMI QUANDO LAVIAMO le MANI Acqua calda o fredda? Poco importa, per lavarsi bene le mani la temperatura non c’entra. Ecco come disinfettarsi al meglio ed eliminare i batteri . L'acqua fredda contrasta i germi tanto quanto quella calda quando ci laviamo le mani. A darci questa notizia è uno studio pubblicato sul Journal of Food Protection”. Quindi come dobbiamo lavarci le mani? Lo studio. Per capire gli effetti della temperatura dell'acqua sull'effettiva ‘pulizia', i ricercatori hanno ‘aggiunto' alcuni batteri pericolosi sulle mani di un gruppo di 21 partecipanti, per più volte nell'arco di sei mesi, e successivamente hanno chiesto loro di lavarle a 15, 26 e 38 con 0,5 ml, 1 ml e 2 ml di sapone. I RISULTATI: non ci sono sostanziali differenze quando si parla di temperature, dalla più fredda alla più calda non si evidenzia un maggior o minore effetto sui batteri, lo stesso discorso vale per le quantità di sapone utilizzate: in questo caso però, spiegano, sono necessari ulteriori approfondimenti perché è necessario comprendere quali saponi siano più efficaci contro i batteri. TEMPI E RISPARMIO. Un dato rilevante dello studio è la durata del lavaggio delle mani. I ricercatori spiegano infatti che lavarsi le mani per almeno 10 secondi permette di ridurre significativamente i batteri dalle mani . Quanto scoperto è fondamentale a livello di risparmio energetico. Come lavarsi le mani. L'OMS ricorda come possiamo lavarci al meglio le mani: 1. bagnarsi le mani con acqua 2. applicare il sapone in modo da coprire la superficie intera delle mani 3. massaggiare i palmi tra loro, spalmare il sapone sul dorso e intrecciare le dita 4. sfregare i palmi e intrecciare di nuovo le dita 5. sciacquare togliendo bene il sapone 6. asciugare con cura (Salute, Fanpage) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi….…….. Suonno porta suonno. (Sonno porta sonno). càuce.

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Anno V – Numero 1135 Martedì 13 Giugno 2017 – S. Antonio

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Progetto “Un

Farmaco per tutti”;

2. Eventi Mese di Giugno

3. FAF in farmaDAY

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 4. L’ acqua fredda è efficace

quanto quella calda per

rimuovere i germi quando

laviamo le mani

5. Intolleranza al lattosio e

vitamina D, quale

relazione?

6. È vero che masticare il

chewing gum fa venire

l’aria in pancia?

Prevenzione e Salute 7. Riso, pasta e legumi: più

benefici per la salute se

mangiati freddi

8. Malattie reumatiche:

si prova a prendere sul

serio la fibromi algia.

Meteo Napoli

Martedì 13 Giugno

Variabile

Minima: 20° C Massima: 31 °C Umidità: Mattina = 49%

Pomeriggio = 59%

L’ ACQUA FREDDA è EFFICACE quanto quella CALDA per RIMUOVERE i GERMI

QUANDO LAVIAMO le MANI

Acqua calda o fredda? Poco importa, per lavarsi bene le mani la temperatura non c’entra. Ecco come disinfettarsi al meglio ed eliminare i batteri. L'acqua fredda contrasta i germi tanto quanto quella calda quando ci laviamo le mani. A darci questa notizia è uno studio pubblicato sul Journal of Food Protection”.

Quindi come dobbiamo lavarci le mani? Lo studio. Per capire gli effetti della temperatura dell'acqua sull'effettiva ‘pulizia', i ricercatori hanno ‘aggiunto' alcuni batteri pericolosi sulle mani di un gruppo di 21 partecipanti, per più volte nell'arco di sei mesi, e successivamente hanno chiesto loro di lavarle a 15, 26 e 38 con 0,5 ml, 1 ml e 2 ml di sapone.

I RISULTATI: non ci sono sostanziali differenze quando si parla di temperature,

dalla più fredda alla più calda non si evidenzia un maggior o minore effetto sui batteri, lo stesso discorso vale per le quantità di sapone utilizzate: in questo caso però, spiegano, sono necessari ulteriori approfondimenti perché è necessario comprendere quali saponi siano più efficaci contro i batteri.

TEMPI E RISPARMIO. Un dato rilevante dello studio è la durata del lavaggio

delle mani. I ricercatori spiegano infatti che lavarsi le mani per almeno 10 secondi permette di ridurre significativamente i batteri dalle mani. Quanto scoperto è fondamentale a livello di risparmio energetico. Come lavarsi le mani. L'OMS ricorda come possiamo lavarci al meglio le mani: 1. bagnarsi le mani con acqua 2. applicare il sapone in modo da coprire la superficie intera delle mani 3. massaggiare i palmi tra loro, spalmare il sapone sul dorso e intrecciare le dita 4. sfregare i palmi e intrecciare di nuovo le dita 5. sciacquare togliendo bene il sapone

6. asciugare con cura (Salute, Fanpage) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli

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Proverbio di oggi….…….. Suonno porta suonno. (Sonno porta sonno).

càuce.

Chi troppo s’inchina, mostra il sedere

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1135

PREVENZIONE E SALUTE

RISO, PASTA E LEGUMI: PIÙ BENEFICI PER LA SALUTE SE MANGIATI FREDDI

L’aumento di amido resistente dovuto alla bassa temperatura evita picchi glicemici e protegge il colon

Se vi piace il riso freddo come quello di molte insalate estive,

vi interesserà sapere che, come riporta l’Asia Pacific Journal

of Clinical Nutrition,

il riso raffreddato

contiene, rispetto a quello appena cotto, una quantità

più che doppia di amido resistente, una particolare

frazione dell’amido (il carboidrato complesso che

costituisce circa il 70% del peso del riso crudo) sempre

più studiata per i suoi effetti positivi.

: I legumi sono una fonte di amido

resistente ancora più rilevante dei cereali,

e dal momento che anche nei legumi cotti questa frazione dell’amido aumenta con il raffreddamento,

può essere una buona idea utilizzare fagioli, piselli, ceci e lenticchie nelle insalate di riso.

Meglio ancora se in sostituzione di altri ingredienti, spesso fin troppo presenti, come salumi e formaggi.

Le insalate preparate in questo modo, oltre ad avere un maggior contenuto di amido resistente, sono

anche più equilibrate rispetto alle classiche insalate - o alcuni altri piatti caldi - a base di riso .

IL MECCANISMO

Ma che cos’è di preciso questa frazione dell’amido e perché suscita tanto interesse tra i ricercatori?

«L’amido resistente — risponde Francesca Scazzina, ricercatrice del Dipartimento di scienze degli

alimenti e del farmaco dell’Università degli studi di Parma —

è una frazione di amido che, in seguito al raffreddamento, assume una struttura inattaccabile

dagli enzimi digestivi umani e quindi, diminuendo la quantità di amido digeribile e assimilabile,

riduce anche la densità energetica dell’alimento.

Proprio quello che accade con la fibra altrettanto pure “inassimilabile”. «Poiché l’amido resistente aiuta

anche a modulare la risposta glicemica al pasto — aggiunge Scazzina— un piatto di riso freddo, o di pasta

fredda, ha un impatto glicemico più contenuto rispetto alla versione calda. Inoltre, l’amido resistente, in

modo simile alla fibra, giunge inalterato nel colon dove viene fermentato dalla microflora intestinale

dando origine a acidi grassi a corta catena, che proteggono l’epitelio del colon.

Aumentare il consumo di amido resistente può quindi contribuire ad aumentare l’apporto di composti

non digeriti e svolgere un ruolo protettivo rispetto a malattie degenerative del sistema

gastrointestinale».

(Salute, Corriere)

MEGLIO I LEGUMI DI SALUMI E FORMAGGI

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1135

PREVENZIONE E SALUTE

MALATTIE REUMATICHE: SI PROVA a PRENDERE sul SERIO la FIBROMIALGIA

In Emilia Romagna associazioni di pazienti e specialisti studiano come affrontare la malattia. Il gruppo individuerà criteri di diagnosi precisi e le strategie di intervento che possano orientare i pazienti tra le soluzioni farmacologiche e complementari

Racconta Tiziana: «La sera vai a letto sperando di riposare, anche quando riesci a dormire, però, la mattina ti svegli che sei già stanca. A volte ti senti impazzire dal dolore. Non è mai sparito del tutto nonostante abbia assunto farmaci miorilassanti, antidepressivi e anche antiepilettici. Quando si è disperati, capita di provarle tutte per trovare la soluzione giusta. L’anno scorso ho speso migliaia di euro tra visite private, terapie a pagamento, cicli di fisioterapia non rimborsati dal Servizio sanitario. Senza successo».

Laura soffre di FIBROMIALGIA da più di vent’anni: «Esistono ancora pregiudizi, a volte ci considerano malati immaginari o “matti”; gli esami sono nella norma, ma il nostro non è un problema “di testa” perché stiamo davvero male. Capita che non ti credano nemmeno i parenti o gli amici; al lavoro, poi, pensano che tu non abbia voglia di lavorare».

DIAGNOSI DIFFICILE Dolore cronico diffuso e stanchezza pesano come macigni per chi soffre di fibromialgia. Spiega Giovanni Minisola, presidente emerito della Società Italiana di Reumatologia: «Si tratta di una malattia reumatica classificata tra le sindromi da sensibilizzazione centrale del dolore, essendo state identificate le anomalie molecolari che la contraddistinguono a livello delle vie di trasmissione del dolore lungo il sistema nervoso centrale». Anche per questo è più complessa la gestione del dolore. Ma il percorso a ostacoli comincia già a partire dal riconoscimento della malattia. «I pazienti consultano molti specialisti prima di arrivare a una diagnosi precisa e corretta. Il ritardo, anche di molti anni, dipende essenzialmente dalla mancanza di esami di laboratorio e strumentali specifici e dai numerosi segni e sintomi comuni ad altre malattie reumatologiche e non. La scarsa conoscenza della malattia, poi, comporta una sotto-diagnosi e, di conseguenza, un mancato trattamento appropriato».

IL PROGETTO IN EMILIA ROMAGNA Per fornire risposte concrete ai bisogni dei pazienti e dei loro caregiver, l’Emilia Romagna ha approvato

nel luglio 2016 la prima “Determinazione” in Italia sulla fibromialgia, che ha istituito un gruppo tecnico di

lavoro col compito di produrre entro fine anno un documento di consenso sulla malattia.

La “squadra”, già al lavoro, è composta da reumatologi delle Aziende sanitarie, ma anche da altri

specialisti - per esempio, medici di cure palliative - e rappresentanti dei pazienti.

«L’obiettivo è arrivare a proposte concrete e condivise pr garantire una presa in carico reale e

appropriata dei pazienti.

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1135

Sulla base delle evidenze scientifiche il gruppo tecnico individuerà sia criteri di diagnosi precisi per identificare la fibromialgia, in particolare le forme più gravi e invalidanti, sia un panel di strategie di intervento che possano e orientare correttamente pazienti e clinici tra le soluzioni farmacologiche e complementari oggi validate e a disposizione. L’urgenza di offrire una risposta concreta — sottolinea Conti — nasce anche dalla necessità di intervenire sulle soluzioni, a dir poco fantasiose, che spopolano sul web e che espongono a rischi severi per la salute decine e decine di malati, oltre a incidere sulle tasche dei pazienti».

A OGGI LA FIBROMIALGIA NON È INSERITA NELL’ELENCO DELLE MALATTIE CRONICHE Tra i compiti del gruppo tecnico regionale, oltre all’individuazione di criteri diagnostici e percorsi assistenziali condivisi, c’è quello di migliorare la conoscenza della malattia e della sua epidemiologia a livello regionale, dal momento che mancano - anche a livello nazionale - dati certi su incidenza e prevalenza della fibromialgia. Dovranno, poi, essere programmati interventi di comunicazione e formazione per gli operatori, i pazienti e le loro famiglie. I risultati finali saranno presentati alla Conferenza delle Regioni come contributo per la stesura di indicazioni nazionali per il riconoscimento della fibromialgia e per la tutela delle persone malate. A oggi la fibromialgia non è inserita nell’elenco delle malattie croniche soggette ad esenzione.

«ONLINE UN VERO E PROPRIO MERCATO DI PROTOCOLLI MIRACOLOSI» Il dolore spesso non dà tregua e può capitare che i malati, nel tentativo di alleviarlo, s’imbattano in soluzioni non supportate da evidenze scientifiche. «Stiamo registrando la presenza di un vero e proprio mercato online e del passaparola con proposte di protocolli “miracolosi” per la fibromialgia — riferisce Daniele Conti, dell’Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna — . Si va da integratori e diete, delle più disparate quando va bene, fino a proposte di interventi chirurgici - privi di fondamento scientifico - eseguiti in cliniche private anche all’estero». «La fibromialgia è tra le malattie “preferite” dai ciarlatani — dice il past president della Società Italiana di Reumatologia, Ignazio Olivieri, direttore del Dipartimento regionale di reumatologia della Regione Basilicata —. Speculano sulla salute dei pazienti proponendo loro trattamenti costosi che promettono miracoli ma sono privi di valore scientifico e non risolutivi».

MA COME EVITARE DI ESSERE RAGGIRATI? «Innanzitutto — essendo una malattia reumatologica va diagnosticata dal medico specialista, il reumatologo. A oggi esiste a livello nazionale una rete capillare di centri di reumatologia pubblici: il paziente può rivolgersi alla struttura più vicina, dove riceverà la diagnosi e verrà preso in cura ricevendo il trattamento più idoneo per il suo caso». (Salute, Corriere)

È VERO CHE MASTICARE IL CHEWING GUM FA VENIRE L’ARIA IN PANCIA?

Sì, perché masticando, insieme alla saliva, si inghiotte anche l’aria.

Questo succede sempre quando si mangia qualcosa, ma a differenza di un pasto regolare, che dura di solito mezzora, il chewing-gum spesso lo mastichiamo per buona parte della giornata. Stimolando così per ore la produzione di saliva e ingoiando molta più aria del

normale. Le gomme attualmente in commercio, inoltre, sono senza zucchero. Cosa positiva per i nostri denti, perché prevengono le carie, ma un po’ meno per la pancia. Nello stomaco e nell’intestino, infatti, i

dolcificanti (come per es. il sorbitolo) fermentano, creando molti più gas di quanto non succeda con le vecchie gomme zuccherate. A volte può capitare quindi, che non si riesca a espellere come si dovrebbe il surplus di gas provocato dalla gomma da masticare e che si creino fastidiosi gonfiori, soprattutto per alcune persone che sono più soggette a questo tipo di problema. (Salute, Focus)

MENO CARIE, PIU’ GAS

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1135

SCIENZA E SALUTE

INTOLLERANZA AL LATTOSIO E VITAMINA D, QUALE RELAZIONE?

L’intolleranza al lattosio si caratterizza per l’incapacità di digerire il lattosio, lo zucchero contenuto nel latte e nei prodotti da esso derivati. Questa problematica può accompagnarsi anche a un’altra condizione, la carenza di vitamina D. Ne parliamo con la dottoressa Beatrice Salvioli, gastroenterologa di Humanitas. Una conferma di questa associazione arriva da una ricerca della University of Toronto (Canada) e pubblicata di recente sul Journal of Nutrition. Lo studio, che ha coinvolto poco meno di 1500 individui di entrambi i sessi, da 20 a 29 anni di età, ha visto come i soggetti con intolleranza al lattosio di origine genetica presentavano un livello di vitamina D più basso della popolazione generale.

VITAMINA D ed ESPOSIZIONE ai RAGGI SOLARI La forma di intolleranza al lattosio considerata era quella caratterizzata da una variazione del gene LCT, il gene responsabile della produzione di lattasi, l’enzima necessario per digerire il lattosio. Le mutazioni del gene sono associate a un deficit congenito di lattasi. La vitamina D è un micronutriente molto importante per l’organismo, per i muscoli, ad es., e soprattutto per le ossa. Questa vitamina regola il metabolismo del calcio, a sua volta fondamentale per la mineralizzazione delle ossa tanto è vero che un suo deficit può essere causa di rachitismo nei bambini. Le fonti di vitamina D sono di origine alimentare ma per la sua sintesi è decisiva l’esposizione ai raggi del sole.

Perché l’intolleranza al lattosio spesso è associata alla carenza di vitamina D?

«In realtà non è chiaro il motivo, in quanto, innanzitutto l’apporto alimentare di vitamina D copre solo il 20% del fabbisogno del nostro organismo, essendo il restante 80% dovuto all’esposizione solare», risponde la dottoressa Salvioli. «Inoltre gli alimenti più ricchi in vitamina D sono alcuni tipi di pesce (come aringa, tonno, alici, acciughe, pesce spada, sgombro, salmone), uova e funghi. Il latte di per sé, ne contiene una minima quantità (un decimo rispetto a quella che si trova nel salmone) tanto è che negli Stati Uniti e Nord America viene “fortificato” con supplementazioni vitaminiche. «Probabilmente i soggetti studiati, avendo eliminato latte e latticini (compreso il burro che contiene più vitamina del latte normale), non assumono un quantitativo adeguato degli altri alimenti che ne sono molto più ricchi. I risultati dello studio scientifico pubblicato sono senza dubbio veritieri, ma probabilmente non dipendono dalla restrizione dietetica, bensì da alterazioni concomitanti dei geni della lattasi e del recettore per l’assorbimento della vitamina D».

: «A mio avviso seguendo una corretta alimentazione, comprendente l’ampia varietà di pesci già in parte elencata, unita a una regolare esposizione solare (sono sufficienti 15 minuti al giorno passeggiando all’aria aperta), non dovrebbero manifestarsi carenze vitaminiche.

E tanto meno in chi non assume latte vaccino per un problema di intolleranza. La supplementazione con vitamina D ha ragion d’essere in situazioni in cui si ha maggior predisposizione alla riduzione della densità ossea (cioè l’osteoporosi), come nella donna in menopausa e nei soggetti anziani di entrambi i sessi», conclude la specialista. (Salute, Humanitas)

Come devono comportarsi allora i soggetti INTOLLERANTI?

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1135

DATA TITOLO

GIOVEDÌ 15

Giugno Ore 21,00

Corso TEORICO PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di: TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali;

INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport IV PARTE Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II

VENERDÌ 16

Giugno Ore 21,00

VaccinarSÌ: Informazioni sulle Vaccinazioni

Cosa Conoscere e Cosa Cambia – Tutto quello che il Farmacista deve Sapere

Cosa c’è da sapere. Parliamone con il prof. Carlo Tascini, Direttore Prima Divisione Malattie Infettive, Ospedale Cotugno, Azienda Ospedaliera dei Colli, Napoli

ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA

Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchio”

Di seguito schema generale del corso.

SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF Modulo TITOLO Data N. Modulo TITOLO Data N.

5/D Rinite 4 13-Giu 32 6/G Tosse 7 29-Giu 44

5/E Rinite 5 14-Giu 33 6/H Tosse 8 30-Giu 45

5/F Rinite 6 15-Giu 34 6/I Tosse 9 3-Lug 46

5/G Rinite 7 16-Giu 35 QUESTIONARIO n. 6

5/H Rinite 8 19-Giu 36 7/A Sinusite 1 4-Lug 47

5/I Rinite 9 20-Giu 37 7/B Sinusite 2 5-Lug 48

QUESTIONARIO n. 5 7/C Sinusite 3 6-Lug 49

6/A Tosse 1 21-Giu 38 QUESTIONARIO n. 7

6/B Tosse 2 22-Giu 39 8/A Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug 50

6/C Tosse 3 23-Giu 40 8/B Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug 51

6/D Tosse 4 26-Giu 41 8/C Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug 52

6/E Tosse 5 27-Giu 42 QUESTIONARIO n.8

6/F Tosse 6 28-Giu 43

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

La partecipazione all`evento eroga un corso FAD di 30 CF

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PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1135

Modulo 5/D:

SINTOMI IN FARMACIA: Ruolo del Farmacista

RINITE (IV)

Rinite Allergica: Ruolo del Farmacista nel Trattamento Terapeutico

La rinite allergica stagionale (febbre da fieno) colpisce il 10-15% delle persone e milioni di pazienti ricorrono a medicinali OTC per il trattamento. I sintomi delle riniti allergiche si presentano dopo una risposta infiammatoria che coinvolge il rilascio di istamina, che scaturisce dalla presenza di allergeni che si depositano nella mucosa nasale. Gli allergeni responsabili della rinite allergica stagionale includono i pollini dell’erba, pollini degli alberi e spore fungine delle muffe. Le riniti allergiche perenni si verificano quando i sintomi persistono per tutto l’anno e sono comunemente causate da acari della polvere e peli di animali. Alcuni pazienti possono soffrire di riniti perenni, le quali peggiorano durante i mesi estivi. Una volta che il Farmacista ha escluso condizioni più serie, si può raccomandare la cura con OTC appropriati.

Per una Scelta Terapeutica Appropriata Cosa Deve Conoscere il Farmacista?

Il Farmacista deve conoscere dettagliatamente l’efficacia del trattamento che consiglia e raccomanda al cittadino-paziente associando a questa esperienza professionale anche le preferenze e le caratteristiche del cittadino-paziente.

Importanza e Significato delle Domande e delle Risposte (I)

1. Età del cittadino-paziente, Bambino o Adulto: i sintomi della rinite allergica possono iniziare ad ogni età, sebbene il suo inizio sia più comune nei bambini, nei ragazzi e nei giovani (per questi la patologia si presenta più comunemente tra i 20 e i 30 anni). C’è frequentemente una storia familiare di rinite allergica. Perciò i genitori che soffrono di tale patologia hanno più probabilità di trasmetterla ai loro figli. Le condizioni spesso migliorano o si risolvono quando i bambini crescono. L’età dei pazienti deve essere tenuta in considerazione quando ci sono medicinali da prescrivere. Dovrebbero essere presi in considerazione i giovani che si sottopongono ad esami, perché in questi dovrebbe essere evitato un trattamento che possa provocare sonnolenza.

Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.

https://fad.ocmcomunicazioni.com

Raccogliere Informazioni Ascoltando il Cittadino-paziente

1. Età del cittadino-paziente: Neonato, Bambino o Adulto

2. Comparsa, durata e gravità dei sintomi

3. Anamnesi del cittadino-paziente

4. Terapie in corso

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ORDINE: Progetto “UN FARMACO PER TUTTI” Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.

I colleghi volontari che intendono partecipare al progetto condiviso dalla Associazione Cattolici Farmacisti Italiani – sez. Napoli (UCFI) potranno farlo contattando gli Uffici dell’Ordine o inviando una e-mail all’indirizzo: [email protected]

FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-un-farmaco-per-tutti

Consegna dei Farmaci all’Elemosiniere del Santo

Padre,

Arcivescovo

KONRAD KRAJEWSKI,

“L’uomo che aiuta i poveri

per conto del

Papa FRANCESCO”.

FARMACISTI VOLONTARI: Come Aderire

RACCOLTI FINORA PIÙ DI 65.000 CONFEZIONI DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI:

La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, Ordine di Malta, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta,

Elemosiniere del Santo Padre, Croce Rossa,

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FARMACISTA Anno IV – Numero 1135