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S o r p t di Paola Comauri U. Fizialetti U. Fizialetti F are sport è diver- tente e fa bene. A volte, però, rischia di diventare uno stress per chi lo pratica. In un artico- lo Aleksandar Avakumovic, avvocato, prof universitario e membro della commissio- ne della Federazione Inter- nazionale Basket che si oc- cupa dello sport a livello gio- vanile, sostiene che spesso è colpa… dei genitori. Hooligan? Per Avakumo- vic ci sono padri (e madri) che fanno praticare sport ai figli solo perché spera- no che diventino campioni famosi (e ricchi). Così li ca- ricano di troppe responsabi- lità. Naturalmente, e per for- tuna, gran parte dei genitori non hanno questa mentali- tà, ma in alcuni casi subi- scono una trasformazione. Ecco una guida per capire se i tuoi sono potenziali “hooligan” (in inglese indica il tifoso-teppista). IL TEPPISTA. È forse la “malattia” più comune tra i genitori, che si lasciano andare a eccessi di tifo e arrivano anche a insultare arbitri, avversari, altri genitori, o perfino alla rissa. I litigi tra genitori durante gli eventi sportivi dei figli sono sempre più comuni: ricordate a papà e mamma che, alla vostra età, lo sport deve essere un divertimento. “ALTRE MILLE VOLTE E POI BASTA”. Dietro un padre allenatore a volte si cela la frustrazione per non essere riuscito lui, da giovane, a ottenere risultati nello sport che impone al figlio. troppo tifoso ! Papà, sei LO SPORT È BELLO, SOPRATTUTTO SE I GENITORI NON ESAGERANO: ECCO COME SCOPRIRE SE SONO DA... CARTELLINO ROSSO Alamy/Olycom Getty Images 16 17

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S o rp tdi Paola Comauri

U. Fizialetti

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Fare sport è diver-tente e fa bene. A volte, però, rischia

di diventare uno stress per chi lo pratica. In un artico-lo Aleksandar Avakumovic, avvocato, prof universitario e membro della commissio-ne della Federazione Inter-nazionale Basket che si oc-cupa dello sport a livello gio-vanile, sostiene che spesso è colpa… dei genitori.

Hooligan? Per Avakumo-vic ci sono padri (e madri) che fanno praticare sport ai figli solo perché spera-no che diventino campioni famosi (e ricchi). Così li ca-ricano di troppe responsabi-lità. Naturalmente, e per for-tuna, gran parte dei genitori non hanno questa mentali-tà, ma in alcuni casi subi-scono una trasformazione. Ecco una guida per capire se i tuoi sono potenziali “hooligan” (in inglese indica il tifoso-teppista).

il teppista. È forse la “malattia” più comune tra i genitori, che si lasciano andare a eccessi di tifo e arrivano anche a insultare arbitri, avversari, altri genitori, o perfino alla rissa.

i litigi tra genitori durante gli eventi sportivi dei figli sono sempre più comuni: ricordate a papà e mamma che, alla vostra età, lo sport deve essere un divertimento.

“altre mille volte e poi basta”.Dietro un padre allenatore a volte si cela

la frustrazione per non essere riuscito lui, da giovane, a ottenere risultati

nello sport che impone al figlio.

troppotifoso!

Papà,seiLo sport è beLLo,

soprattutto se i genitori non esagerano: ecco come scoprire se sono da... carteLLino rosso

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Litigioso. Quando giochi il papà comincia a litigare con gli altri genitori (che siano degli avversari o dei tuoi compagni di squa-dra)? Oppure insulta l’arbi-tro? È diventato un babbo troppo tifoso. L’ex juven-tino Alessandro Birindelli, allora allenatore degli esor-dienti del Pisa, lo scorso gennaio decise di ritirare la squadra perché sugli spalti volavano parole grosse. Un esempio che, purtroppo, è seguito raramente. E, dai genitori, questi atteggia-menti rischiano di trasmet-tersi velocemente ai figli.

Basta un allenatore. Se il papà ti segue così da vici-

no che ti dà più dritte lui del mister, magari con la scusa che da giovane praticava il tuo stesso sport, è un pa-pà allenatore. A Treviso un padre è stato punito seve-ramente dalla legge (dopo una denuncia della moglie) perché costringeva il figlio di 14 anni ad allenamenti massacranti e ad assume-re sostanze che avrebbe-ro potuto nuocere alla sua salute: un “aiutino” perché diventasse un campione di nuoto.

Favoritismi. C’è poi il genitore dirigente, quello che si mette a disposizione di piccole società sportive, all’inizio per dare una mano, ma che poi, piano piano, si inserisce sempre di più e di-venta un capo. Nulla di ma-

le, se non fosse che in molti casi capita che il figlio venga favorito, anche senza che lo abbia chiesto. E questo non è giusto verso i compagni che giocano con lui.

Responsabilità. «Ci so-no genitori che accompa-gnano i loro figli a fare sport come se fossero gli allena-tori di un futuro campione. Non riguarda solo il calcio: più i genitori sognano che i loro figli diventino perso-ne di successo, più questo atteggiamento vale per en-trambi i genitori e per ogni tipo di sport», spiega Alberto Pellai, docente universitario, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva. «Il bambi-no, così, impara che il suo valore dipende da quello che fa, non da quello che è: non dice “ho sbagliato una partita”, ma rischia di dire “sono sbagliato io”».

«Alcuni genitori vorrebbe-ro che i figli raggiungessero risultati che loro non hanno mai raggiunto, senza tener conto delle esigenze, dei bisogni e delle motivazioni dei ragazzi, cioè giocare per divertirsi, per stare insieme, senza fare una tragedia se si perde, senza esaltarsi troppo se si vince», sottoli-nea Maurizio Mondoni, ri-cercatore all’Università Cat-tolica, allenatore nazionale di basket e istruttore della Federazione internazionale.

Delusi. Troppo tifo è un brutto segnale, ma lo è an-che l’eccesso di disinteres-se. Se all’improvviso papà o mamma smettono di inte-ressarsi alle tue prestazioni sportive potresti avere a che fare con un genitore delu-so, perché ha deciso che non hai il talento che serve per continuare ad alti livelli.

secondo maurizio mondoni, allenatore di basket: «Dobbiamo imparare dai bambini delle favelas (le baraccopoli brasiliane, sopra): da noi se non vinci non conti niente, lì se non vinci, non fa niente, vincerai la prossima volta».

Un cartello affisso alla porta di una palestra di pioltello (mi) dà l’idea degli eccessi cui possono arrivare genitori che fraintendono lo scopo dello sport per i giovani.

attenti ai Dirigenti fai-Da-te.

Che il papà dia una mano nella sociatà sportiva del figlio può essere positivo

ma, a volte, questa disponibilità si tramuta

in sete di potere e in favoritismi.

se si Disinteressa È peggio.all’estremo opposto, e ancor più pericolosi, secondo gli esperti, i genitori disinteressati allo sport: ti lasciano in palestra, in piscina o al campo da tennis solo perché “fa bene”, e non si preoccupano neppure di chiederti se ti diverti o no.

Insomma, che siate cam-pioni in erba o sportivi vo-stro malgrado, ricordate che avete il dovere di muover-vi, ma anche il diritto di di-vertirvi. E per questo diritto conviene sempre far valere le vostre ragioni, a casa, a scuola, in campo.

girate pagina e fate iL test: papà e mamma sono troppo “caLdi”? fateLi stare a casa quando gareggiate

U. F

izia

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M.P. Eccher

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PHOTOSHOT/SINTESI

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