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appartenenti ad un nuovo discepolato ed ad una nuova realtà. Noi possiamomeglio comprendere questa fede nel Mistero di Cristo. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Signore, il sacrificio che tu stesso ci hai comandato d’offrirti e,mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale, compi in noi la tua opera disalvezza. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEDissero gli apostoli a Gesù: “Signore, aumenta la nostra fede!”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONELa comunione a questo sacramento sazi la nostra fame e sete di te, o Padre, eci trasformi nel Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

MEDITAZIONE“Chi salirà il monte del Signore?”. Chi si sforza di salire sulla vetta di questamontagna, alla perfezione della fede, saprà fino a che punto è dural’ascensione, fino a che punto senza l’aiuto del Verbo il suo sforzo è vano.Beata l’anima di cui gli angeli hanno potuto dire, guardandola, con gioia emeraviglia: “Chi è colei che sale dal deserto, appoggiata al suo diletto?”.Senza questo appoggio sarebbero vani i suoi sforzi; ma, appoggiandosi a lui,ella rimane salda; divenuta più forte potrà sottomettere ogni cosa allaragione: collera, paura, bramosia, gioia...Cos’è impossibile a chi si appoggia a colui che può tutto? E quale fiducia siesprime in queste parole dell’apostolo: “Tutto posso in colui che mi dà laforza!”. Nulla afferma meglio e più chiaramente l’onnipotenza del Verbodella sua capacità di rendere onnipotenti coloro che sperano in lui. “Tutto èpossibile a colui che crede”. Non è infatti onnipotente colui al quale ogni cosadiventa possibile?Così l’anima, se riceve la sua forza dal Verbo, potrà divenire padrona di sestessa e sfuggire alla schiavitù di ogni ingiustizia.Sì, lo ripeto, nessuna forza, nessuna scaltrezza, nessuna seduzione potrà piùabbattere, né privare della padronanza di sé colui che si è appoggiato alVerbo, che è stato rivestito dall’alto di potenza.Chi si regge in piedi, se non vuole cadere non deve affidarsi a se stesso, mariporre tutta la sua fede nel Verbo. È Cristo che dice: “Senza di me non potetefar nulla”. Così, senza il Verbo, noi non possiamo alzarci verso il bene nérimanere saldi in lui. Tu, dunque, che ti reggi in piedi, da’ gloria al Verbo edi’: “I miei piedi ha stabilito sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. Se la suamano ti ha messo in piedi, bisogna che la sua potenza ti sostenga.SAN BERNARDO

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LA PAROLA DI OGGIDomenica 2 ottobre 2016Santi Angeli Custodi (m)27.a Tempo Ordinario - III

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Ascoltate oggi la voce del SignoreLiturgia: Ab 1,2-3; 2,2-4; Sal 94; 2Tm 1,6-8.13-14; Lc 17,5-10__________

PREGHIERA DEL MATTINOTalvolta, Signore, mi sembra che non mi ascolti, che sia lontano da me, daimiei problemi, dalle mie sofferenze, dalle mie croci. Questo sentimento èforse dovuto al fatto che non sono ancora capace di vedere in queste crociquale sia la mia, di ogni giorno, quella che mi assimila a te. È, in fondo, unproblema di fede, di una mancanza di una fede viva, la sola che possasalvarmi. Anch’io devo chiederti, come gli apostoli, di aumentare la mia fede.Ma devo cominciare da ciò che mi è più difficile: svuotarmi di me stesso, delmio egoismo, per sentirmi vicino a te, tuo servitore, tuo schiavo. Sarà il solomodo per riconoscere che sono veramente tuo amico.

ANTIFONA D’INGRESSOTutte le cose sono in tuo potere, Signore, e nessuno può resistere al tuovolere. Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra e tutte le meraviglie che visono racchiuse; tu sei il Signore di tutto l’universo.

COLLETTAO Dio, fonte di ogni bene, che esaudisci le preghiere del tuo popolo al di là diogni desiderio e di ogni merito, effondi su di noi la tua misericordia: perdonaciò che la coscienza teme e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare. Peril nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ab 1,2-3; 2,2-4)Il giusto vivrà per la sua fede.Dal libro del profeta AbacucFino a quando, Signore, implorerò aiuto e non ascolti, a te alzerò il grido:“Violenza!” e non salvi? Perché mi fai vedere l’iniquità e resti spettatoredell’oppressione? Ho davanti rapina e violenza e ci sono liti e si muovonocontese. Il Signore rispose e mi disse: “Scrivi la visione e incidila bene sulletavolette, perché la si legga speditamente. È una visione che attesta untermine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perchécerto verrà e non tarderà”. Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,mentre il giusto vivrà per la sua fede”.Parola di Dio.

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SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 94)Ascoltate oggi la voce del Signore.Venite, cantiamo al Signore,acclamiamo la roccia della nostra salvezza.Accostiamoci a lui per rendergli grazie,a lui acclamiamo con canti di gioia.Ascoltate oggi la voce del Signore.Venite, prostrati adoriamo,in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.E’ lui il nostro Dio,e noi il popolo del suo pascolo,il gregge che egli conduce.Ascoltate oggi la voce del Signore.Se ascoltaste oggi la sua voce!“Non indurite il cuore come a Meriba,come nel giorno di Massa nel deserto,dove mi tentarono i vostri padri:mi misero alla prova,pur avendo visto le mie opere”.Ascoltate oggi la voce del Signore.

SECONDA LETTURA (2Tm 1,6-8.13-14)Non vergognatevi di dare testimonianza al Signore nostro.Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a TimoteoFiglio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediantel’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito ditimidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me,che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per ilVangelo.Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede el’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo cheabita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato.Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (1Pt 1,25)Alleluia, alleluia.La parola del Signore rimane in eterno:e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.Alleluia.

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VANGELO (Lc 17,5-10)Se aveste fede!+ Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». IlSignore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire aquesto gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quandorientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto:“Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avròmangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudineverso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite:“Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».Parola del Signore.

OMELIAIl brano evangelico di questa liturgia domenicale pone al centro della nostraattenzione la fede. La vicinanza dei discepoli con Gesù, durante la suamissione terrena, fa scoprire loro che in Gesù vi è un qualcosa di insondabilealla mente umana. Si rendono conto che sfugge loro qualcosa proprio nellacomprensione di Gesù. Il suo messaggio ed il suo insegnamento sembranoessere molto difficoltosi per la loro applicazione. Il messaggio di Gesùcomporta, allora, una nuova appartenenza, che sembra non essere aperta atutti. Leggiamo nel brano del vangelo di Luca che precede il brano odierno escopriamo che Gesù parla del reciproco perdono, da attuare sempre ed inogni circostanza. La legge che Dio aveva affidato a Mosè è una legge digiustizia, anche sociale, ma in essa non compare il perdono; oltretutto ilperdono stesso è una prerogativa di Dio. I discepoli sono sconcertati ma nonvogliono avvilirsi di fronte a queste difficoltà; si rivolgono con fiducia a Gesù.La loro esperienza vera e concreta di vita con Gesù, fa comprendere lorol'inadeguatezza umana a compiere la volontà di Dio. Nasce allora in modoquasi spontaneo la domanda di accrescere la propria fede. La domanda deidiscepoli non è la richiesta di spiegazioni intellettuali a verità nonumanamente accessibili; vogliono andare oltre a quello che vedono con i loroocchi. I discepoli pongono nella fede la loro reale e concreta possibilità dicambiare la vita. La loro richiesta, già in sé, contiene un esplicito atto di federivolto al Maestro, al quale rivolgersi per le preghiere. Gesù risponde inmodo adeguato a questa esortazione e comprende che la loro richiesta siriferisce in modo preciso ed specifico al loro mandato nel discepolato. Larichiesta di fede dei discepoli, diventa la preghiera universale della chiesa;diventa la nostra preghiera. Si scopre allora che essere discepoli di Cristo nonderiva dai meriti umani. Il dono pasquale di Cristo è proprio nel sentirsi