Kyos Verona Ottobre Novembre Dicembre 2011

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naturalmente Federico Peretti Vittorio Sgarbi Premio Masi Ciottolando con Gusto Bottega Amica Marco Marogna MUSICA ARTE TEATRO SPETTACOLO DESIGN SPORT TEMPO LIBERO PERSONAGGI CULTURA CUCINA VIAGGI AUTO NATURA ottobre - novembre e dicembre 2011 kyos verona -ottobre - novembre e dicembre 2011 n. 54 - distribuzione gratuita - Poste italiane s.P.a. - sPedizione in abbonamento Postale - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, cns verona - Prezzo a coPia € 2,00

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Naturalmente

Transcript of Kyos Verona Ottobre Novembre Dicembre 2011

naturalmenteFederico Peretti

Vittorio Sgarbi

Premio Masi

Ciottolando con Gusto

Bottega Amica

Marco Marogna

Quando si dice,aggomitolarsi…Quando si dice,aggomitolarsi…

CALDO CASADal 5/10 al 30/10/2011 S I A M O P I E N I D I I D E E

MUSICA ARTE TEATRO SPETTACOLO DESIGN SPORT TEMPO LIBERO PERSONAGGI CULTURA CUCINA VIAGGI AUTO NATURA

ottobre - novembre e dicembre 2011

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1Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

KYOS verOna

originiI giovani riscoprono la terra e tornano in campagna con la testa, non solo con le braccia. Dietro il loro in-teresse per l’agricoltura c’è infatti la rivalutazione del territorio, ma anche la voglia di innovare, eliminando quelli che da sempre sono freni allo sviluppo del set-tore: frammentazione delle proprietà, con prevalenza di colture e attività a bassa redditività.

Nel primo semestre di quest’anno sono state 19mila le nuove imprese agricole avviate da giovani under 35. In prevalenza sono figli o nipoti di agricoltori, ma ci sono anche tanti imprenditori alla prima esperien-za. Un fermento in controtendenza rispetto alla crisi che ha colpito altri comparti.

Un’iniezione di vitalità, in un settore che perde il 5% della forza lavoro ogni anno, dove il 55% degli addetti ha più di 60 anni, il 60% dei quali senza figli o nipoti disposti a coglierne l’eredità.

I risultati dell’ultima indagine Istat parlano chiaro: dal 2005 ad oggi le aziende agricole sono diminuite del 2,8%, ma le superfici risultano stabili (+0,2%). A chiudere i battenti sono prevalentemente le impre-se di piccole dimensioni guidate da imprenditori ul-trasessantenni, mentre sono in aumento quelle che possiedono una superficie agricola di oltre 30 ettari, nate dallo smembramento o dalla fusione di vecchie proprietà. La conferma arriva dal Ministero delle Politiche Agri-

cole, che stima l’ingresso nel settore di altri 23mila giovani da qui al 2013.Ad essere attratti dalla terra non sono più solo i pe-riti o laureati in agraria piuttosto che veterinari, ma sempre più laureati in ingegneria, economia, farmacia, legge, filosofia.

C’è ancora spazio per crescere per i giovani che in-tendono entrare nel settore, soprattutto nell’agricol-tura multifunzionale: agriturismo, fattorie didattiche, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Certo, anche in questo settore avviare un’at-tività da zero richiede molti investimenti.

Non è tutto.

Questo ritorno alle origini non è soltanto dettato dalla ricerca di un lavoro che renda nella breve o lunga distanza, ma anche spinto dalla voglia di un contatto con la natura, andato purtroppo perso ne-gli anni. Viviamo di nutrimenti standardizzati, gonfiati chimicamente che ci hanno fatto dimenticare le no-stre radici, l’ancoraggio alla terra, la differenza fra le culture, la ricchezza delle gastronomie, il piacere di stare a tavola.

Le scelte coraggiose di questi giovani ci danno una speranza nel futuro nel fatto che forse a breve, deci-deremo insieme di mobilitarci per riappropriarci del

diritto di mangiar sano.

Per fare valere i propri diritti, si dovrà rivendicare la tracciabilità del prodotto, la conoscenza dei modi di produzione e ciò sia per la ristorazione collettiva o scolare, che per gli acquisti individuali e familiari.

Grazie alle azioni e al dibattito che sapremo mettere in piedi, riusciremo finalmente ad animare per quar-tiere, comune e comunità raggruppamenti di base e associazioni di consumatori il tema dell’agricoltura sana e della corretta alimentazione. Questo rappre-senta un bene che ciascun essere umano ha, perchè riguarda la sua anima e la necessità di nutrirsi. Ogni giorno.

La Redazione

RItORNARe ALLe ORIGINI

editoriale

“Si è incominciato a separare l’uomo dalla natura e a creargli un regno sovrano a parte. L’uomo occidentale non sa comprendere che arrogandosi il diritto di separare radicalmente l’umanità dalla animalità, accordando a una tutto ciò che rifiuta all’altra, ha così aperto un ciclo maledetto e che la stessa frontiera, spostata di continuo, servirebbe a scostare uomini da altri uomini per rivendicare il privilegio di un umanesimo corrotto a profitto di minoranze sempre più ristrette”.

Claude Lévy-Strauss

2 Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

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Naturalmente

Federico PerettiUn nuovo modo di fare vino 06

MUSICA 19

SPORt 25 ARte 37

Ciottolando con GustoAlla scoperta dei sapori per le vie di Malcesine 12

Vittorio SgarbiCaravaggio spiegato dal critico d’arte 14

SpeleolessiniaIl Convegno Internazionale con circa 4mila esperti 16

appuntamenti

rubriche

Passeggiando tra le nuvoleAlla scoperta di Berlino 40

Rivista free press di Verona e provincia. 12.000 copie distribuite nei migliori punti di incontro

EditorePRINTEDITA Srl - Via Francia, 7/b - 37024 Negrar (Vr) - Tel. : (+39) 045 8101204 Fax: (+39) 045 [email protected]

Iscrizione al Tribunale di Verona:n. 1786 - 17/01/2008Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CNS VERONARegistrazione al ROC n° 16808 Prezzo a copia € 2,00

Direttore responsabile: Guido Benati

Responsabile di redazione: Georgia Passuello

Redazione: Guido Benati, Riccardo Ferraresso, Ilaria Noro e Georgia Passuello

Hanno collaborato: Cristiana Albertini, David Bonato, Ennevi, Ilaria, Noro, Mercedes Maltés

Copertina di: Manuel Bergamasco

Supervisione Tecnica: Gianna Calabria

Redazione Grafica: Cinzia Signorini

Relazioni Pubbliche: Luisa Calabria

Sviluppo Commerciale e Pubblicità:cell: 348 15 32 664mail: [email protected]. : (+39) 045 8101204

Stampa: CierreGrafica Sommacampagna (VR)Tel. 045 8580900 - www.cierrenet.it

Numero chiuso in redazione il:27 settembre 2011(in fase di stampa la redazione si è riservata di apportare delle modifiche all’articolo di pagina 44-45 vista l’imptovvisa scomparsa di Steve Jobs)

v e r o n a

Campagna AmicaDai mercatini a Km 0 alle Botteghe Amiche 08

Incontrandosi a tavolaRicette di stagione 42

Questioni di stileConsigli per un autunno di tendenza 44

Ciak si giraLe anticipazioni del grande schermo 50

Emozioni in MovimentoMuseo Paleontologico e preistorico di Sant’Anna 54

rivista mensile di Verona

Ottobre- Novembre e Dicembre 2011anno 6 - numero 54

Tradizioni VeronesiTempo di mercatini, aspettando il Natale 10

4 Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

Un ritorno alle origini, alla fatica, al rapporto con la terra. Questo volevamo spiegare nel nuovo numero di Kyos Verona. Un senso di appartenenza ormai perso che, in questo clima di forte depressione economica, sarebbe bene ricostruire in noi stessi. Per questo motivo molte pagine di questo numero sono dedicate ad una grande ricerca giornalistica compiuta da Ilaria Noro, la quale ci porta a conoscenza di un giovane trentenne Federico Peretti. e’ titolare dell’azienda vinicola di San Floriano Le Calendre e appesa al muro la sua laurea in Statistica economica e riposti nell’armadio camicia, giacca e cravatta insieme al ricordo dell’impiego in banca, ha scelto di infilare comodi pantaloni in fustagno e lavorare nei vigneti del padre, tra San Floriano, Pedemonte e San Pietro in Cariano, dando vita ad una nuova cantina. Analoga alla sua, sono molte le aziende minori attive sul territorio che producono vino di qualità e che si sono ritagliate un’importante fetta di mercato proprio puntando sulla dimensione “umana e antica” della produzione di vino, sul rapporto diretto con il cliente, sulla vicinanza alla terra. Senza dimenticare, però, la tecnologia e la scienza che oggi più di ieri scendono in campo, letteralmente, a favore dei viticoltori. In questo nuovo numero siamo andati alla scoperta delle Botteche di Campagna Amica. Fino ad ora sono stati chiamati “mercatini a km 0”, “farmer’s market”, “marcato del contadino”. Da oggi in poi il vocabolario del consumatore responsabile si arricchisce di una nuova definizione: Botteghe di Campagna Amica. La neonata espressione, ha permesso di far spuntare il suo primo germoglio proprio a Verona, che si è dimostrata terreno fertile per la presentazione nazionale del progetto.Coltivatori di idee ed iniziative, Coldiretti Verona e la Fondazione Campagna Amica hanno dato ufficialmente inizio ad una nuova declinazione della filosofia del “km 0”: prodotti locali si, ma che dal territorio di prove-nienza potranno essere dislocati anche a livello nazionale grazie alla prima rete di vendita diretta organizzata dagli agricoltori italiani.tradotto in altri termini, sulle tavole di tutto lo stivale potrà arrivare il vero Made in Italy di frutta e verdura, e non solo, grazie ad un nuovo canale di distribuzione dedicato esclusivamente a prodotti agricoli provenienti da campi e allevamenti rigorosamente italiani e venduti dalle aziende socie “accreditate” all’Albo Nazionale di Campagna Amica. Una filiera tutta nostrana quindi, sempre ispirata ai principi bio ma che abbraccia un baci-no di consumatori molto più ampio: insomma, una bancarella gigante a disposizione di tutti i cittadini italiani che potranno gustare prelibatezze delle varie regioni senza rinunciare alle garanzie qualitative ed etiche dei prodotti a km 0.

La Redazione

Arbusto

Con immane tenacia tu lottasti,

aggrappato tra le pietre

in quel lembo di terra arsa,

in quell’isola deserta,

povera d’acqua ed avversa.

Contro il vento feroce

alla fede ti aggrappasti

e alla fine vincesti

la tua fiera guerra

d’indifeso ed inerme arbusto,

acacia di spine

dal cuore robusto.

Ma poi l’uomo arrivò

con il suo sogno di progresso

ed in quel luogo regresso

costruì la sua grande dimora

e tu finisti bruciato

nel camino in cenere forgiato.

Jayan Walter

(nome d’arte di Ezio Vantaggiato)

Nato a Napoli il 15 marzo 1957. Dopo gli studi universitari si è dedicato alla pratica e all’insegnamento della meditazione, sog-giornando per anni in Ashram (comunità spirituali), monasteri buddisti e centri di meditazione in India, Stati Uniti, tailandia e Svizzera. Sulla base dell’esperienza personale di trecinque anni di meditazione ha iniziato a scrivere saggi e romanzi sugli argo-menti del pensiero indiano e orientale e sulla reincarnazione. Ha ricevuto due premi letterari, uno di questi dagli scrittori Alberto Bevilacqua e Giorgio Saviane (per il romanzo breve e inedito “Naufragio”). Lo stile degli scritti è semplice e diretto. Con l’ausilio di aneddoti e racconti, riesce a spiegare concetti altrimenti astratti e difficili.Ha insegnato Filosofia Indiana presso l’Istituto Humaniter di Napoli.e’ stato pubblicato il saggio “L’uomo è Dio. Lo yoga della co-noscenza e la natura dell’universo” - edizioni tempo lungo (Cuzzolin).Sono state rappresentate le sue due commedie: “Il gioco delle maschere” e “La vita è un boomerang”.

NATURALMeNte.....

5Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

KYOS verOna

pubbliredazionale

Un amore viscerale quello di Falkensteiner Hoteles

nei confronti della Natura.Già negli anni ’50, quando è iniziata l’avventura della famiglia, la scelta della posizione era ritenuta fondamen-tale. Laddove gli altri albergatori sceglievano le vie più frequentate, facilmente raggiungibili in auto, la primagenerazione Falkensteiner guardava all’ospitalità con gli occhi del cuore. L’hotel doveva essere di fronte adun paesaggio rilassante, con vista sulle montagne, un laghetto, una chiesetta, un particolare che in qualchemodo riconducesse all’anima del luogo. Questa tradizione è continuata nel tempo e dura fino ad oggi. Nonsolo all’esterno della costruzione, ma anche all’interno. Scelte materiche legate alla bioarchitettura, attenzioneall’ecologia, costruzione a basso impatto ambientale, predilezione ad ampie vedute e scorci attraverso vetratee balconi, design e arredamento inneggianti ai quattro elementi. L’amore per la natura in senso lato ha prodot-to anche soluzioni pratiche per favorire l’accesso degli animali nella vita vacanziera degli ospiti, attraverso unprogramma denominato Welcome Dog che permette di portare gli amici cani con sé. Insomma, un modo diconcepire la vacanza come un momenti di riconciliazione con il verde e con i ritmi naturali. Per i trattamentiestetici i reparti Spa utilizzano i prodotti tipici altoatesini, stiriani, carinziani. Vengono studiati particolari eventie programmi per ricreare il contatto tra la persona e l’anima mundi. Una celebrazione non solo teorica quindi,ma anche concreta di questo valore basilare per il mondo Falkensteiner.

Qualche idea? Il Falkensteiner Hotel & SPA Bleibergerhof nella bassa Austria celebra il potere dell’acqua termale e dellepietre, il Falkensteiner Hotel & SPA Carinzia si affida alla forza rigenerante della luna piena, il FalkensteinerHotel & SPA Iadera, inserito nel resort Punta Skala in Croazia, celebra la thalasso SPA, gli hotel dell’Alto Adigeriscoprono i benefici delle erbe di montagna. Riti rigeneranti e rilassanti che trovano spazio nella filosofia Aca-quapura SPA, una vera cultura creata da Falkensteiner mettendo insieme diverse visioni e approcci di wellness.Il tutto, ovviamente, con naturalezza!

www.falkensteiner.com

Natura e Falkensteiner

Un amore infinito

6 Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

di Ilaria Noro

Il “nuovo” modo di fare e promuovere il vino passa dalla tradizione di nonni e genitori, colorandosi e profumandosi di conoscenze accademiche e concetti quali marketing e packaging

Il rapporto con la terra, prima di tutto. Il rispetto dei ritmi naturali delle stagioni, la cura, la fatica, il sudore d’estate e il gelo che penetra nelle ossa nelle fred-de giornate d’inverno, il timore nel guardare un cielo cupo che minaccia tempesta. Infine, la soddisfazione di veder germogliare le prime foglie, guardare i grappoli giorno dopo giorno ingrandirsi e passare dal verde acerbo di aprile alle tonalità calde e mature di fine agosto. Queste immagini appena raccontate non sono cartoline di una cultura contadina ormai archiviata per sempre a favore di una lavorazione in serie e standar-dizzata, anche dei prodotti d’eccellenza del territorio, quale è la vite e i vini che ne derivano.Rappresentano invece ancora la quotidianità di chi ha scelto, nelle colline della Valpolicella così come nei territori del Custoza o del Soave, di proseguire la tradizione di famiglia o creando una nuova attività, di produrre il vino. esattamente come una volta. Ma al tempo stesso in modo innovativo, tecnologico e ad-dirittura accademico. Il vino oggi riesce a coniugare tradizione e innovazione, mettendo insieme parole nuove come marketing o packaging o tourist mana-gement con le conoscenze che da centinaia d’anni scandiscono la vita e il lavoro nelle campagne del ve-ronese.Nelle prossime righe vi raccontiamo l’esperienza di un giovane viticoltore, Federico Peretti, 30 anni, titolare dell’azienda vinicola di San Floriano Le Calendre che, appesa al muro la sua laurea Statistica economica e riposti nell’armadio camicia, giacca e cravatta insieme al ricordo dell’impiego in banca, ha scelto di infilare comodi pantaloni in fustagno e lavorare nei vigneti del padre, tra San Floriano, Pedemonte e San Pietro in Cariano, dando vita ad una nuova cantina. Analoga alla sua, sono molte le aziende minori attive sul territorio che producono vino di qualità e che si sono ritaglia-te un’importante fetta di mercato proprio puntando sulla dimensione “umana e antica” della produzione di

DALLA VIte ALLA BOttIGLIA

∙ A sx: Federico Peretti, in alto a sx: suo padre

di Ilaria Noro

"Nella tradizione contadina veronese, far le Calendre era un'usanza per prevedere il clima nelle stagioni a venire, e pianificare

di conseguenza il lavoro nei campi. Non c'erano basi scientifiche ma solo secoli di tradizioni e consuetudini.

Custodiamo quest''insegnamento nel nostro modo di interpretare il vino e la vigna: non basta la scienza, ne quanto si apprende

dai libri, per spiegare la magia racchiusa in un bicchiere di buon vino"

di Ilaria Noro

7Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

vino, sul rapporto diretto con il cliente, sulla vicinanza alla terra. Senza dimenticare, però, la tecnologia e la scienza che oggi più di ieri scendono in campo, let-teralmente, a favore dei viticoltori. “Ho vissuto fin da piccolo vicino ai vigneti. Mio papà produce vino fin da quando era ragazzo ma io inizialmente avevo intrapre-so un lavoro molto diverso, legato alla prima laurea. Poi invece ho capito che la mia strada era un’altra: quella che a suo tempo aveva percorso mio padre. Analoga anche se con molte differenze”, racconta Peretti. tra le prime cose fatte per il nuovo lavoro, l’iscrizione alla facoltà di enologia, per poter arricchire con la teoria, le conoscenze di, gli insegnamenti del padre. Ormai prossimo alla laurea, la seconda, “posso dire che è sta-ta una scelta vincente. Fino a qualche decennio fa la qualità del vino, le proprietà organolettiche, non erano tenute in considerazione come oggi. Spesso il vino era considerato semplicemente“benzina”, un carburante che faceva sopportare gli sforzi fisici dei lavori manuali. Ora il panorama è decisamente cambiato: a contare è la qualità e non la quantità”.Per fare un buon vino, quindi, cosa serve? Fisica e chimica o i vecchi saperi dei contadini di una volta?“Né l’uno, né l’altro. O meglio, non solo uno o l’altro. Dev’essere una commistione di saperi e tradizione, proverbi e formule q.b. (quanto basta, ndr). La mia è la prima generazione di viticoltori che si formano anche nelle aule universitarie, facendo corsi ed esami teorici e non solo attraverso la pratica. Alcuni detti, alcune regole orali che si tramandano di generazione in ge-nerazione e che mio padre ha trasmesso a me sono riuscito a tradurle in formule chimiche e a spiegarne la veridicità attraverso le nozioni di chimica studiate nelle aule universitarie”, spiega Peretti. “Altre invece no. Sono inspiegabili scientificamente, almeno allo stato at-tuale delle conoscenze. eppure le sperimento e le sul campo, letteralmente, ogni giorno di stagione in stagio-ne. Mi piace pensare che facciano parte di quel non so

che di magico che serve per fare del buon vino. Non bastano infatti i principi di chimica e fisica per creare un prodotto di qualità. È essenziale quel certo non so che che lo rende davvero speciale Le Calendre”.Cosa è cambiato ora che a gestire l’azienda di fami-glia è succeduto il figlio al padre?“In due parole? l’azienda stessa. Insieme a mio padre, con il quale quotidianamente ancora lavoro, abbiamo deciso che avremmo venduto direttamente il vino prodotto. e abbiamo creato la nostra etichetta: Le Ca-lendre. Prima invece, il vino veniva venduto “al grezzo” ad imprese più grandi che lo imbottigliavano ed eti-chettavano. Ora invece siamo noi a curare ogni aspet-to del processo di vinificazione: dalla vite, alla vendem-mia, dall’invecchiamento nelle grandi botti di rovere, a seconda del tipo di vino, fino all’imbottigliamento. Ma non è finita qui, non basta. Bisogna pensare anche a piazzarlo sul mercato: è stato quindi necessario stu-diare il settore e individuare la nicchia di mercato che meglio si adatta al mio modo di fare e pensare il vino, inteso come tutto il mondo che gira attorno ad una mia bottiglia di Valpolicella piuttosto che di Amarone. e da questo sono partito per pianificare il marketing dell’azienda. ed è qui che risultano preziose le teorie apprese all’università. Saper vendere il vino, promuo-verlo, accogliere il turista ed fargli respirare l’atmosfera del lavoro in cantina, oltre che quello del vino: è que-sto l’aspetto più innovativo del mio lavoro e che mi piace parecchio. La vera sfida per i prossimi anni. La mia idea di vendita è molto legata alle tradizioni, alle visite in cantina, al contatto umano: voglio far cono-scere ai miei clienti ogni aspetto della lavorazione e della produzione di vino, senza trascurare la promo-zione del magnifico territorio che ci circonda. Passare del tempo con loro, coinvolgerli: questo nelle grandi cantine, per ovvi motivi, non succede ma di contro è proprio questo che vuole una determinata tipologia di clienti, tanto italiani quanto stranieri”.

Raccontando la storia de Le Calendre, delle scelte del giovane viticoltore che l’ha creata, vogliamo rac-contarvi una realtà che è in fertile sviluppo in tutto il settore, in Valpolicella in primis, ma anche nei molti comuni della provincia in cui è florida la produzio-ne di vino. Accanto alle grandi etichette conosciute e famose in tutto il mondo, da Sartori ad Allegrini, ci sono molte altre piccole aziende che del contatto diretto con il cliente, l’attenzione alla tradizione e alla natura, la promozione del territorio e della cultura ru-rale, oltre che della qualità delle bottiglie, fanno il loro punto di forza. Nei cinque comuni che storicamente compongono la Valpolicella, Fumane, Marano, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant’Ambrogio, ad esempio, a fronte di 13 imprese registrate come Società di capi-tale, ce ne sono ben 447 registrate come Società di persone, 91, o addirittura Imprese individuali, 356. In tutta la provincia le Società maggiori sono 84 a fronte di oltre tremila imprese familiari e di piccole dimensio-ni. Aziende “minori” che però attraverso questa nuova fetta di mercato si fanno strada nel settore arrivando ad esportare il proprio vino in gran parte d’europa. “Se ottieni successo in Italia, vuol dire che il vino lo sai fare e bene. I nostri compaesani s’intendono di vino buono e sanno scegliere. Anche negli stranieri comunque negli ultimi anni sta crescendo una sempre maggiore coscienza del vino. Al momento il business si fa più che altro, nel mondo, con Stati Uniti, Giappone, Russia. In europa, invece, i mercati più attivi sono Dani-marca, Svezia, Norvegia”, prosegue Peretti, tornato di recente da un viaggio “istituzionale” a Ludlow, cittadi-na anglosassone gemellata con San Pietro in Cariano, dove ha partecipato con i suoi vini al “Food&drink” festival. “eventi come questi, oltre ad essere fantastici da vivere in prima persona, sono importanti per far conoscere il nostro territorio e le risorse che ha da offrire, come prodotti ma anche come turismo rurale”.Per informazioni e visite www.lecalendre.it

"Nella tradizione contadina veronese, far le Calendre era un'usanza per prevedere il clima nelle stagioni a venire, e pianificare

di conseguenza il lavoro nei campi. Non c'erano basi scientifiche ma solo secoli di tradizioni e consuetudini.

Custodiamo quest''insegnamento nel nostro modo di interpretare il vino e la vigna: non basta la scienza, ne quanto si apprende

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8 Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

Fino ad ora sono stati chiamati “mercatini a km 0”, “farmer’s market”, “mercato del contadino”. Da oggi in poi il vocabolario del consumatore responsabile si arricchisce di una nuova definizione: Botteghe di Campagna Amica. La neonata espressione, pur fon-dando le sue giovani radici sull’intero territorio italia-no, ha deciso di far spuntare il suo primo germoglio proprio a Verona, che si è dimostrata terreno fertile per la presentazione nazionale del progetto.Coltivatori di idee ed iniziative, Coldiretti Verona e la Fondazione Campagna Amica hanno dato ufficial-mente inizio ad una nuova declinazione della filosofia del “km 0”: prodotti locali si, ma che dal territorio di provenienza potranno essere dislocati anche a livello nazionale grazie alla prima rete di vendita diretta or-ganizzata dagli agricoltori italiani.tradotto in altri termini, sulle tavole di tutto lo stivale potrà arrivare il vero Made in Italy di frutta e verdu-ra, e non solo, grazie ad un nuovo canale di distri-buzione dedicato esclusivamente a prodotti agricoli provenienti da campi e allevamenti rigorosamente italiani e venduti dalle aziende socie “accreditate” all’Albo Nazionale di Campagna Amica. Una filiera tutta nostrana quindi, sempre ispirata ai principi bio ma che abbraccia un bacino di consumatori molto più ampio: insomma, una bancarella gigante a dispo-sizione di tutti i cittadini italiani che potranno gustare prelibatezze delle varie regioni senza rinunciare alle garanzie qualitative ed etiche dei prodotti a km 0.“Le Botteghe di Campagna Amica costituiscono un nuovo modo per i nostri agricoltori di vendere e proporre i loro prodotti non solo sul territorio dove hanno l’azienda agricola ma anche in altre lo-calità italiane”, spiega Damiano Berzacola, presidente di Coldiretti Verona. “Si tratta di un vantaggio per i produttori che potranno vendere al prezzo giusto e concordato i loro prodotti ma anche per i consuma-tori che in ogni bottega di Campagna Amica potran-no acquistare l’intera gamma di prodotti garantiti al cento per cento come italiani, con le intermediazioni dal campo alla tavola ridotte al minimo”.Aggiunge toni De Amicis, direttore generale della Fondazione Campagna Amica: “La rete di Campagna

di Ilaria Noro

LA CAMPAGNA È AMICA, DALLA SICILIA AD AOStA

9Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

San Martino B.A., San Pietro di Lavagno, San Bonifa-cio, torri del Benaco, Vigasio); 18 mila visitatori setti-manali. Dulcis in fundo, un bel dato positivo in questi tempi di crisi: 4 milioni di euro di volume di affari.Buona anche la panoramica nazionale: nel 2011 Campagna Amica ha censito 834 mercati e 3989 fattorie.Di statistica in statistica, interessanti sono anche le percentuali che delineano l’identikit del consumatore medio del mercato a kilometro zero: il 62% è donna e il 38% uomo, di una fascia d’età che va tra i 35 e 44 anni, il 47% ha una scolarità media e uno stato socio economico medio, medio-alto. Dall’analisi è emerso che spende in media alla settimana 96 euro per prodotti alimentari di cui 26 euro (cioè il 30% della spesa settimanale) al mercato di Campagna Amica. Acquista per lo più frutta e verdura, formaggi, salumi e insaccati. Il 70% lavora, mentre il restante 30% è casalinga o pensionato. Le ragioni della spesa nei mercati sono legate alla volontà di mangiare solo cibi sani, raccogliere informazioni su ciò che si mangia e essere rassicurati su quello che si porta in tavola. Mangiare, affermano gli affezionati dei mercatini a km 0, è del resto un piacere (e come contraddire que-sta affermazione). La soddisfazione dei consumatori dei mercati a kilometro zero è per il 75% alta, cioè corrispondente a un voto 10, il 20% è media cioè pari a un 7.Un riscontro complessivo favorevole quindi, che se da una parte rallegra il palato dall’altra è di stimolo per chi nella terra non ci mette solo le mani ma an-che cuore e aspettative.Perché commercio e mercato funzionano solo se la soddisfazione c’è da entrambe le parti. Giorgio Piaz-za, presidente di Coldiretti Veneto, sottolinea che “si è voluto mettere in campo un progetto utile non solo agli agricoltori ma anche alla società. L’agricoltu-ra deve ritornare un tema centrale perché produce cibo, ambiente, identità. e’ importante il patto con i consumatori perché dobbiamo metterli nella condi-zione di scegliere e noi agricoltori, del resto, dobbia-mo essere capaci di produrre e di rivendicare i prezzi di produzione perché non si può lavorare in perdita”.e che i buoni propositi diano buoni frutti, per tutti.

Amica può essere considerata una terza via distribu-tiva e anche un terzo incomodo per la grande distri-buzione e il commercio tradizionale”.Dal nord a sud i buongustai che non vogliono rinun-ciare a prezzi competitivi e salute potranno quindi contare su un modello commerciale nuovo di zecca basato su quattro concetti fondamentali: alla base di tutto, la Fondazione Campagna Amica, punto d’in-contro tra i consumatori e i produttori, che detiene il marchio Campagna Amica, accredita il prodotto, le imprese produttrici e i punti vendita. Il secondo sog-getto è il Consorzio Produttori di Campagna Amica, una società cooperativa agricola per azioni di cui è socia Coldiretti, che è lo strumento per realizzare la “catena”. terza figura è ovviamente l’imprenditore agricolo, che offre il proprio prodotto che deve es-sere accreditato dalla Fondazione e successivamente associarsi al Consorzio Produttori. Ultimo artefice che permette il funzionamento del progetto, il gesto-re della Bottega di Campagna Amica.Come tutte le attività dell’epoca 2.0, anche questo circuito potrà contare su un supporto web: il pro-duttore agricolo può infatti promuovere la propria merce sul portale dedicato, che permetterà a livello operativo la gestione dell’offerta e della domanda.Il mondo di internet che scende in campo a sup-porto di un mercato di nicchia? Si, soprattutto se si considera che l’idea che l’immaginario collettivo ha dei “Farmer’s Market” non è proprio aggiornata: chi pensa che i mercatini contadini siano cosa di poco conto dovrebbe rivedere la propria opinione alla luce dei dati odierni, che disegnano un fenomeno di dimensioni tutt’altro che marginali.Già parlando di Verona, si può affermare che la ven-dita diretta ha suscitato un fortissimo interesse da parte del consumatore e la ricerca continua per l’apertura di ulteriori mercati da parte delle ammi-nistrazioni locali circostanti ne è la conferma più evi-dente. Per dare un dato più concreto, ecco gli ultimi numeri rilevati: 7 mercati cittadini e 15 nei maggiori centri della Provincia (Bussolengo, Bardolino, Castel d’Azzano Castelnuovo D/G, Cerea, Colognola ai Colli, Costermano, Lazise, Legnago, Pescantina, Rivoli,

Dopo il successo strabiliante dei mercatini a km 0, diffusi su tutto il territorio di città e provincia da oltre due anni, approdano in città le Botteghe con prodotti tipici provenienti da tutto il Paese

MERCATINI A KM 0: LE ORIGINI

Il primo mercatino rionale ad offrire prodotti genuini e a km 0 delle nostre campagne è stato quello di borgo Venezia, l’8 maggio 2009. 24 ore dopo, è toc-cato al quartiere di borgo Roma. A distanza di due anni, i mercatini a km 0 si sono moltiplicati di zona in zona, a cadenza settimanale, coprendo ben presto l’intero territorio cittadino e della provincia.La vendita diretta nel veronese, infatti, ha suscitato un fortissimo interesse da parte dei consumatori interessati non sempre e non solo al risparmio. Ma anche e soprattutto alle origini vicine, naturali e ge-nuine dei prodotti in vendita; dalla frutta alla verdura, dal latte ai formaggi, dal pane casereccio al miele e alla pappa reale.Oggi sono oltre 100 le aziende agricole coinvolte a rotazione, a seconda cioè della stagionalità che ven-dono i propri prodotti direttamente in 22 mercati a cadenza settimanale, quindicinale o mensile e 13 le-gati ad eventi particolari e manifestazioni enogastro-nomiche. e quello della stagionalità è un tema che sta a cuore al popolo del km 0, sia che stiano da una parte o dall’altra della bancarella, produttori e con-sumatori. La sfida, insomma, è quella di promuovere il gusto pieno e genuino del pomodoro di giugno maturato in pieno sole e all’aria fresca. “Il mercato, talvolta esasperato, della grande distribuzione vende prodotti di qualità medio-bassa e ha prezzi elevati perché i prodotti devono viaggiare anche per più giorni spesso su strada. È necessario, invece, un ritor-no alla cultura della stagionalità e apprezzare i sapori autentici e genuini, sapendo che in questo modo i cibi sono più sani e meno costosi”, spiegano da Col-diretti, indicando proprio in questa formula e filosofia di vendita il successo crescente di questi mercati.

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tradizioni veronesi

di Ilaria Noro

li, ci si siede simbolicamente (e non solo) intorno ad una tavola imbandita di formaggi, miele e prelibatezze che nascono dalle Prealpi.e per un giorno, la contrada si rianima con i tradizio-nali Mercatini. Una domenica speciale, ispirata da una ricetta “casalinga” ma di sicuro successo: un impasto di tipiche casette di legno aromatizzato da banchetti di prodotti tipici, una farcitura di specialità locali (gli stand gastronomici offrono dagli gnocchi sbatui allo spezzatino con la polenta), uno spruzzatina di merca-to equo e solidale per non dimenticare le comunità dei disabili e la realtà del carcere… e una bella innaf-fiata di cioccolata calda e vin brulè.Per “digerire” poi la scorpacciata di tradizione, niente di meglio di una passeggiata tra le vecchie corti in pietra e le stalle, dove sarà possibile visitare diretta-mente le antiche lavorazioni artigianali di pietra, ferro e legno.A fare gli onori di casa, i paesani rimasti, pronti ad ac-cogliere nuovi amici e i vicini di una volta che a poco a poco negli anni hanno lasciato la contrada per la città, ricordando insieme i tempi del Filò e delle fred-de serate invernali durante le quali tutta la comunità si riuniva nella stalla.tra le varie attività proposte nella giornata, anche due momenti dedicati ai più piccoli, il concorso di di-segno ispirato alle atmosfere delle feste e l’arrivo nel pomeriggio del nonnino più amato al mondo: Babbo

Forse ce ne dimentichiamo, abituati a considerare la città come l’insieme dei quattro Borghi, ma spesso tante tradizioni che sanno di veronesità “doc” non sono nate tra le anse dell’Adige e le vie dei quartieri.A volte i profumi, i sapori, le storie di un tempo che da sempre fanno discretamente parte della nostra vita, più che in Brà o nei vicoli limitrofi hanno ori-gine dalla cucina a gas della nonna, che a sua volta li ha portati in dote dalla cittadina dove ha vissuto quand’era ragazza, dal paesino che d’inverno si per-deva nella nebbia delle basse o d’estate si stagliava al sole a pochi passi dal Baldo.Di questi rioni, contrade, minuscoli territori dimenti-cati se non talvolta abbandonati, la provincia è ricca, e utilizziamo questo termine nel suo significato più prezioso. e se per tanti rimangono ricordi del pas-sato, luoghi sentiti pronunciare per sbaglio qualche volta, c’è anche chi riscopre queste piccole chicche custodite nella vetrina del passato e decide di dargli una bella rispolverata.Succede ogni anno, da quattro anni, con l’avvicinar-si del Natale a Ronconi, una della tante frazioni del comune di Sant’Anna d’Alfaedo: nel cuore della Les-sinia, quasi mille metri di altitudine per meno di un centinaio di abitanti.Il 18 dicembre a Ronconi non si festeggia semplice-mente il Natale: si celebra la tradizione, si onora una memoria fatta di giochi di una volta e abilità artigiana-

Il 18 dicembre Ronconi si illumina di “tradizione”

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Natale infatti, prima di partire per il suo lungo giro di consegna dei regali, farà una breve sosta nella con-trada per incontrare i bambini e premiare i vincitori della competizione artistica.Di suggestione in suggestione, la giornata dedicata al “C’era una volta…” si concluderà con la narrazione più amata delle festività: il presepe vivente. Una scelta che, in questo caso, forse vuole ricordarci qualcosa che va oltre il messaggio sacro: come una piccolissi-ma comunità, quale può essere intesa la famiglia, ab-bia sempre in sé la capacità di richiamare l’attenzione e l’amore del mondo… anche se si nasconde in una piccola contrada.

In caso di maltempo l’evento si terrà all’interno di un ampio salone riscaldato.

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KYOS verOna

ottobre

Le migliori ricette delle regioni italiane reinterpre-tate con i prodotti del Lago di Garda: è questo il tema della nuova edizione di Ciottolando con Gu-sto, rassegna enogastronomica in programma l’1 e il 2 ottobre a Malcesine (VR). In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Ita-lia, Ciottolando con Gusto farà incontrare i sapo-ri delle diverse tradizioni regionali con quelli del Garda: dal pesce all’Olio Extravergine d’Oliva del Garda DOP, senza dimenticare l’enologia del ter-ritorio. Un incontro che avverrà grazie alla creati-vità dei locali aderenti, che proporranno un piatto studiato appositamente per l’evento. Il format della manifestazione è sempre lo stesso: Mappa della cit-tadina e biglietto alla mano, i visitatori potranno ad-dentrarsi tra i vicoli di Malcesine alla ricerca delle soddisfazioni del palato. Ogni ristorante, pizzeria o enoteca aderente servirà loro il piatto tipico di una specifica regione, realizzato utilizzando i prodotti di questo angolo del Veneto, abbinato ad un vino dell’area. Saranno almeno 13 le tappe della decima edizione di questa “caccia al tesoro del gusto” che prende il suo nome dai ciottoli che caratterizzano tutto il centro storico di Malcesine. Sono di due colori, scuro e ruvido nella fascia longitudinale cen-trale che permetteva la presa agli zoccoli di muli e asini, che trascinavano le slitte da carico e chiari e lisci all’esterno, per favorirne lo scivolamento.Dopo il successo delle precedenti edizioni, Ciot-tolando con Gusto non offrirà solo “piatti forti” ma anche proposte per i due momenti tutti italiani dell’aperitivo e della merenda.

A MALCeSINe I SAPORI DeLL’ItALIA

Ben13 menù provenienti

da altrettante regioni italiane

13Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011ottobre

ALLA SCOPERTA DI MALCESINE, DALL’ALTO E DAL LAGOIl lago di Garda non si scoprirà solo nel piatto. Mal-cesine, oltre che essere dominata dallo splendido castello Scaligero, offre agli spettatori la possibilità di guardarla dall’alto grazie alla funivia panorami-ca che conduce in pochi minuti sul Monte Baldo, a oltre 1.800 metri d’altezza, lasciando ai propri piedi lo spettacolo di una cittadina ricca di scorci panoramici da non perdere. E per chi vorrà osser-vare questa piccola perla dal lago su cui si affaccia, durante tutto il weekend sarà possibile viaggiare a bordo della Siora Veronica, una storica imbarcazio-ne che ha traghettato per un centinaio di anni turi-sti e non solo. Grazie ad un servizio di bus navetta gratuito, i visitatori potranno “ciottolare” anche nella splendida frazione di Cassone, dove si trova uno dei porti di pescatori più belli del lago. Qui si potrà visitare il Museo del Lago, unico del suo genere, che ospita una ricca selezione di esemplari della flora e fauna lacustre. E per chi vorrà concedersi un weekend sul lago, gli hotel di Malcesine riserveranno articolate pro-poste che, oltre ad includere la partecipazione all’evento, offriranno occasioni per il wellness.

Il costo del biglietto d’ingresso, pari a 40 euro, consentirà oltre al parcheggio gratis, di entrare gratuitamente all’interno del castello Scaligero, del palazzo dei Capitani e del museo del Lago e della Pesca di Cassone e di accedere a prezzo scontato alla funivia che conduce al Monte Baldo e alla Siora Veronica, antico barcone del lago restaurato ed ora ormeggiato nel porto di Malcesine. R.F.

Informazioni per il pubblico: Malcesine Più – tel. 045 7400837

Ufficio Stampa: Gheusis - tel. 0422 [email protected]

SI SCOPRONO “CIOttOLANDO”

torna l’ appuntamento di ottobre con i prodotti del Garda, dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia

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CARAVAGGIO SECONDOSGARBI

Il genio lombardo che trovò successo a Roma spiegato dal famoso critico d’arte

Si è svolta lo scorso settembre al Relais Corte Cavalli di Ponti sul Mincio una serata all’insegna delle bellez-ze delle opere di Caravaggio con un maestro d’ec-cezione: Vittorio Sgarbi. Davanti a più di 900 ospiti il professore ha spiegato ben 10 opere che hanno segnato la vita, i successi ed i drammi di Caravaggio. ed ha incantato il pubblico il più estroso e imprevedi-bile storico dell’arte italiano che si è cimentato con la pittura del più stravagante e geniale artista del nostro Seicento. Vittorio Sgarbi ha affrontato e ha messo in luce interessanti e provocatorie valutazioni sull’opera dell’artista. Professor Vittorio Sgarbi, con una provocazione ha definito Caravaggio come Bossi.“Questo è il tema da dimostrare ovvero l’analogia fra Caravaggio e Bossi, poiché Roma è il luogo dove il pit-tore deflagra, così come quello in cui il leader padano fa la sua rivoluzione, ma tutto questo è maturato in Lombardia dove l’artista immagazzina una quantità di immagini a cui non dà mai corpo. Non ci sono opere di Caravaggio dipinte in Lombardia. A vent’anni il pit-tore parte per Roma dove nel 1594 circa realizzerà Il riposo durante la fuga in egitto (Collezione Do-ria Pamphili), in cui si sente moltissimo l’influenza di Lotto e di Savoldo. Caravaggio porta a Roma quello che ha appreso in Lombardia in questi vent’anni di cui almeno dieci di curiosità e di attenzione verso numerosi artisti sparsi tra Milano,Venezia, Cremona, Bergamo e Brescia.”

Quali maestri hanno contribuito alla formazione di Caravaggio tra Veneto e Lombardia?“Caravaggio era allievo di Simone da Peterzano, che dichiarava in modo perentorio di essere allievo di tiziano e ha guardato probabilmente qualcosa di Palma il giovane oltre una sequela di artisti, alcuni dei quali sono già uguali a lui benchè molti anni prima, come Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto e Moroni. Poi ci sono i pittori di Cremona, i Campi soprattutto con le opere di San Paolo Converso a Milano, che Caravaggio vede, e con le grandi nature morte,che lo ispirarono. e ancora non basta perchè ci sono le ope-re di Arcimboldo a Milano. Poi ci sono i disegni e le opere di Figino e di Lomazzo, e degli autori che lavorano nel manierismo lom-bardo e a Venezia, come Federico Zuccari.”

Nonostante tut-to non c’è trac-cia di una sua opera realizzata in Lombardia.“Possiamo pen-sare che esista-no sue opere di-sperse nel nord Italia e dipinte fra il 1586-87 e il 1592. Cara-vaggio appena

di Georgia Passuello

15

CARAVAGGIO SECONDO

arrivato a Roma come ho detto realizza Il riposo durante la fuga in egitto (1594circa). Il Caravaggio maledetto e più raccontato è quello romano. Non abbiamo dettagli sul pittore in Lombardia, se non i suoi rapporti con la cultura borromaica. A tal pro-posito condivido le posizioni di Ferdinando Bologna il quale è convinto che Federico Borromeo vedesse in Caravaggio la rappresentazione di una negatività e che quindi ne intendesse la dimensione maledetta e non cristiana.”

Quale idea si è fatto dell’uomo Caravaggio?“era completamente ateo e lo spiega il fatto

che fosse interessato soprattutto a rap-presentare il male, la malattia e

la morte. La grandezza di Caravaggio è come quella di Leopardi. entram-bi sono dei grandi e tragici poeti di un mondo senza Dio. I soggetti di Caravaggio tra-ducono il senso di una religione tutta immanen-te. La morte della Vergine raf-figura appunto la morte di una

donna. È un quadro tragico in cui della bellezza della Vergine non c’è assolutamente niente.”

Quale artista contemporaneo rivela affinità con il Caravaggio?“L’accostamento con Francis Bacon è stato intelligen-te perché anche il pittore inglese ha una dimensione tragica e solitaria. Forse Varlin è più forte ancora in questo senso, ma d’altra parte Bacon è più noto. Ca-ravaggio è più grande di Bacon e la sua condizione è ancora più disperata mentre quella di Bacon ha una forma di estetismo.”

Invece la grandezza di Caravaggio con chi la para-gonerebbe?“La grandezza di Caravaggio è come quella di Leo-pardi. entrambi sono dei grandi e tragici poeti di un mondo senza Dio. I soggetti di Caravaggio traducono il senso di una religione tutta immanente. La mor-te della Vergine raffigura appunto la morte di una donna. È un quadro tragico in cui della bellezza della Vergine non c’è assolutamente niente.”

Lei si ritrova un po’ nello stile di Caravaggio incline a mescolare cultura alta e cultura bassa, genio e sregolatezza?“Io vivo una condizione tranquilla, a parte le polemi-che. La vita nel Seicento era molto più pericolosa.”

Per il Professor Sgarbi sarebbe una “bufala” la notizia sul presunto ritrovamento di un inedito quadro del maestro Michelange-lo Merisi. L’opera si intitola Sant’Agostino nello studio e si tratterebbe di un olio su tela commissionata dal marchese Vincenzo Giustiniani. Sgarbi replica così “Dall’ambien-tazione in una biblioteca al cappello cardi-nalizio, al volto pateticamente inespressivo, tutto nel dipinto parla di un pittore molto diverso da Caravaggio e operoso alcuni decenni dopo. Anche l’aspetto più notevole, cioè quello del libro di piatto sullo scrittoio, richiama piuttosto il gusto di Bartolomeo Cavarozzi o di Pietro Paolini, titolari di una anche leziosa maniera caravaggesca”.

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Quest’autunno sarà ricordato per il convegno in-ternazionale “SpeleoLessinia”. Negrar sarà dunque al centro della Speleologia nel nuovo anno. Si tratta di un incontro internazionale che si terrà dal 28 ottobre al 1 novembre del prossimo anno e sarà tutto de-dicato al tema della tutela dell’ambiente carsico. La speleologia , per chi non lo sapesse, è la scienza che studia i fenomeni carsici, grotte e cavità naturali nella loro genesi e natura. Al raduno sono attesi tra i 3.500 e 4mila studiosi, appassionati del settore provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. tra le organizzazioni italiane che svolgono un ruolo di coordinamento, di-vulgazione ed insegnamento della tecnica speleologica vi sono la Società Speleologica Italiana ed il Club Alpi-no Italiano. In Italia nel 2009 i gruppi speleologici sono circa 200, comprendenti circa 5000 speleologi attivi e organizzati nella Società Speleologica Italiana. L’evento “Speleolessinia” si avvale per l’appunto del patrocinio della Federazione Speleologica Veneta (FSV) della Commissione Speleologica Veronese e avrà soprattut-to i patrocini della SSI (Società Speleologica Italiana) e del CAI (Club Alpino Italiano)oltre al patrocinio dei vari enti locali come Parco e Comunità Montana della Lessinia, Provincia di Verona, Regione Veneto ed altri non elencati.

Alcuni dei posti più importanti del territorio:

PONte DI VeJA

L’arco naturale del Ponte di Veja è situato a 600 metri di quota nell’Altopiano dei Monti Lessini, in provin-cia di Verona, a 27 chilometri dalla città, via Negrar e a 6 da S. Anna d’Alfaedo. esso costituisce l’enorme architrave residuale di una grande caverna aperta sul versante destro del Vajo della Marciora la cui volta risulta parzialmente crollata.L’imponenza e la suggestività del Ponte ne fanno uno dei più spettacolari esempi tra le morfologie carsiche di tutto il Veneto.Le formazioni calcaree in cui risulta scavato apparten-gono al Giurassico medio e superiore e le dimensioni sono ragguardevoli: 25 metri di altezza e 50 di lar-ghezza. Dalla grande depressione di crollo si sviluppa-no alcune grotte di notevole estensione e importanza: la Grotta dell’Orso, la Grotta dell’Acqua, la Grotta Su-periore, la Grotta B e la Cava d’Ocra. Alcune di que-ste grotte sono state oggetto di studi paleontologici e archeologici fin dal XIX secolo. Nel 2003 speleologi veronesi hanno esplorato più di mezzo chilometro di nuove gallerie nella Grotta dell’Acqua.

SPLUGA DeLLA PRetA

La Spluga della Preta è uno dei più famosi abissi del mondo, un vuoto profondissimo all’interno del Corno d’Aquilio, sotto i pascoli dei Monti Lessini Veronesi, nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo.L’esplorazione dell’abisso è cominciata nel 1925, ot-tant’anni fa. Le spedizioni pionieristiche di quei tempi hanno dato inizio a una avventura della conoscenza che si è protratta con una serie di incredibili imprese fino ad ora.Nel 2005, in seguito a nuove scoperte e in occasio-ne dei suoi ottant’anni, è stato realizzato anche uno splendido film, “L’Abisso”, ottenendo parecchi premi e menzioni speciali ai vari film-festival nazionali ed inter-nazionali. La grotta si è resa bella e affascinante anche agli occhi dei non addetti ai lavori.

La Spluga della Preta infatti “è la speleologia”, o meglio, è sicuramente la grotta che più di ogni altra in Italia è legata alla storia della speleologia esplorativa, nel bene e nel male, e ne può essere considerata, in un cer-to senso, il simbolo, il campo ove si sono confrontati sogni, ideali, truffe, modi diversissimi di interpretare l’esplorazione degli abissi, tecniche diverse, ma soprat-tutto un libro in cui sono state scritte alcune delle pa-gine più esaltanti non solo della speleologia mondiale, ma dell’esplorazione in senso lato.

A NeGRAR L’INCONtRO MONDIALe DeGLIdi Georgia Passuello

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∙ Alcune immagini di Sandro Sedran

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Gli approfondimenti di Speleolessinia 2011:La salute in viaggio intorno e al centro della terra: in collaborazione con la cantina sociale di Negrar e L’ospedale Sacro Cuore 3 tavole rotonde/seminari: uno sulla “Speleologia e Lessinia”, una sulla “Speleologia Veneta” e una sulla “Speleologia Nazionale e la tutela degli ambienti car-sici”: incontri organizzati dal comitato scientifico della manifestazioneApertura del Centro Speleologico “MARIO CAR-GNeL”: un centro didattico inauguratonell’estate 2010 a Fosse all’interno di un rustico dove è stato ristrutturato e messo in funzione un vecchio forno da pane del 1500.L’acqua che berremo: un progetto didattico legato alle scuole della Lessinia, della Valdadige e al territorio negrarense

Abbiamo incontrato il promotore del convegno inter-nazionale, Sandro Dalle Pezze, Presidente del Gruppo Grotte Falchi fondatori del centro Mario Cargnel.

Perchè è stata scelta Verona?“ Perchè a Verona è nata la Società Speleologica Ita-liana fondata nel 1960 al Museo di Storia Naturale di Verona. anche perchè a Verona è stata fatta l’Opera-

zione Corno d’Aquilino. questa operazione consiste nella più grande opera di pulizia e sensibilizzazione svoltasi tra il 1988 ed il 1992.”

Perchè Negrar?“Perchè dispone di sufficienti infrastrutture capaci di ospitare un flusso di persone così elevato. Inoltre con il Palio del Recioto è già preparato il territorio a mani-festazione del genere; in più è a due passi dalla Spulga della Preta.”

Che sensazioni prova quando è in una grotta?“ Le sensazioni variano da speleologo a speleologo. e’ una esperienza unica, emozionante. Si è completa-mente al buio e siamo proprio noi a portare la luce. Si prova una sensazione alle volte indescrivibile che varia a seconda della sensibilità di chi affronta questa sfida.”

Quali sono le difficoltà maggiori?“Sono legate all’aspetto sportivo. Certo ci vuole un minimo di preparazione ma le difficoltà maggiori con-sistono nel fatto che sei in gruppo e dipendi da que-ste persone come loro dipendono date; quasi fosse la corda un cordone ombelicale che ti lega agli altri com-ponenti. Non ci sono cellulari, telefoni o altri modi per contattare l’esterno: si è uniti nel gruppo. Mangiare,

bere, momenti di estrema felicità o difficoltà si vivono insieme e si superano insieme.”

Quali le doti che occorrono per affrontare questa esperienza?“Nessuna in particolare se ci si vuole avvicinare. Pos-sono andare insieme agli esperti, bambini ed anche anziani anche con difficoltà motorie. Ci sono grotte più semplici da affrontare per questi casi ed altre più difficili per i più arditi. e quando non è possibile ad-dentrarsi, vista la difficoltà, siamo noi che portiamo la grotta fuori dalla montagna con filmati in 3D- ormai da dieci anni- nelle scuole o nei centri per anziani per fare vivere loro in forma didattica questa incredibile esperienza.”

Quale lo scopo di questo convegno internazionale che per la prima volta sarà in Italia?“Quello di tutelare l’ambiente carsico veronese e di promuovere la speleologia in questo meraviglioso ter-ritorio della Lessinia e della Valpolicella nel Veneto, in Italia ed in tutto il mondo.”

Info: iscrizione al convegno 30 euro alla Segreteria della manifestazione presso la Baita Alpini di via degli Alpini a Negrar a partire dal 28 ottobre 2011. Sconti speciali per i residenti. Info, programma completo ed aggiornamenti sul sito www.speleolessinia.it.

SPeLeOLOGI A cavallo tra ottobre e novembre 4mila esperti presenti nella bassa Lessinia

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∙ Altri scorci sempre immortalati da Sandro Sedran

Si è svolto lo scorso 24 settembre al teatro Filarmonico la 30^ edizione del Premio Masi. Il rinomato premio quest’anno ha portato alla ribalta temi di grande spessore: l’impegno, attraverso il volontariato, nella promozione in Africa del diritto fondamentale alla salute; la conoscenza delle aree viticole del nuovo e del vecchio mondo alla ricerca dell’espressione tecnico-culturale dei diversi territori; il talento espresso dalle Venezie nell’arte della recita-zione, nell’intuizione che porta all’innovazione tecnologica e nell’ospitalità diventata simbolo del made in Italy nel mondo intero.

Elenco premiatiGrosso d’Oro Veneziano a don Luigi Mazzucato, fondatore e storico direttore dell’Associazione CUAMM, Medici con l’Africa; Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino al giornalista e scrittore franco-canadese Jacques Orhon; Premio Masi per la Civiltà Veneta al giovane e già affermato attore teatrale e cinematografico Giuseppe Battiston; ad Arrigo Cipriani, paradigma dell’ospitalità veneta, patron e animatore del mitico Harry’s Bar ; al matematico ed informatico Massimo Marchiori, inventore dell’algoritmo di Google.

“L’opportunità offerta da una ricorrenza, soprattutto se importante come quella del tren-tennale del Premio Masi, non è data soltanto dai festeggiamenti per un traguardo tanto si-gnificativo…quanto dalla possibilità di procedere allargando ulteriormente l’orizzonte delle iniziative…e’ opportuno che quello della giuria sia un lavoro d’indagine approfondita, alla ricerca di figure non ovvie, non in vista, però esemplari. Non è un compito facile perché il premio era inizialmente indirizzato a riconoscere delle carriere, non delle speranze, delle promesse, quali inevitabilmente sono i talenti più giovani…tuttavia questa è una strada che intendiamo percorrere”. Così Isabella Bossi Fedrigotti, Presidente della Fondazione Masi, commenta il traguardo della trentesima edizione del Premio Masi.

XXX PReMIO MASI

Si è svolta la tradizionale premiazione giunta alla trentesima edizionea cura della Redazione

∙ Immagini fornite dall’Ufficio Stampa Premio Masi

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KYOS verOna editoriale

Immagine tratta da internet

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

concerto di nataleteatro Parrocchiale Bovolone

18 dicembre ore 20.45

Serata augurale alla cittdinanza con il “Cor-po Bandistico S. Cecilia” di Povegliano Ve-ronese

Per informazioni: tel.: 045 6334124

the beatboxteatro Filippini, Verona

20 ottobre ore 21.00

Molto più che un semplice tributo ai Beat-les, la performance dei Beatbox fa riviverel’energia e il fascino del mitico quartetto di Liverpool. Uno show che attraversa i ri-cordi e le scoperte di più generazioni, con esecuzioni fedelissime a quelle originali

Per informazioni: Fondazione AIDA tel.: 045 8001471

joe’street quartetteatro Filippini, Verona

6 ottobre ore 21

Rock’n’roll, musica jazz della tradizione, stride, blues del Sud e New Orleans nera.In repertorio non mancano pezzi origina-li, ma anche molti classici del blues e della tradizione afro americana, oltre a qualche composizione di Ray Charles e di Louis Jor-dan.

Per informazioni: Fondazione AIDA tel.: 045 8001471

mangoteatro Filarmonico Verona

21 novembre ore 21.00

Concerto del grande cantautore con i mi-gliori successi della sua trentennale carriera.

Per informazioni: www.zedlive.com

david garretteatro Filarmonico Verona

28 novembre ore 21.00

Il virtuoso violinista rock più famoso al mondo arriva a Verona e si esibirà all’in-terno della rassegna Classici con il suo Rock Symphonies.

Per informazioni: www.eventiverona.it

silvia girarditeatro Filippini, Verona

1° dicembre ore 21.00

Un viaggio musicale attraverso la poesia, il video, l’arte digitale e la musica che par-la del come “scegliamo” di comunicare nell’era digitale, di come questi mezzi sia-no cambiati nel tempo e quanto rimane di “non-detto”.

Per informazioni: Fondazione AIDA tel.: 045 8001471

j.axPalacover Villafranca di Verona

15 ottobre ore 21.00

Il noto rapper milanese ritorna live con il nuovo tour Meglio Prima.

Per informazioni: www.eventiverona.it

vinicio caposselateatro Filarmonico

31 ottobre ore 21.00

In concerto il cantautore disco d’oro e per dieci settimane consecutive nella top ten dei dischi più venduti con grande entusia-smo di pubblico e critica.

Per informazioni: www.eventiverona.it

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appuntamenti musica

20 Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

KYOS verOna editoriale

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

pino scacciaForum Fnac, Verona

6 ottobre ore 18.00

Attualità politica internazionale insieme al giornalista Pino Scaccia e al suo libro Sha-bab. La rivolta in Libia vista da vicino, (Il Mondo Digitale editore).

Per informazioni: tel.: 045 8063811

silvio muccino e carla vangelista CtG, via Santa Maria in Chiavica-Verona

13 ottobre ore 17.30

Dopo il felice esordio con il romanzo Parla-mi d’amore, Silvio Muccino e Carla Vange-lista tornano in libreria con Rivoluzione n. 9 (Mondadori)

Per informazioni: tel.: 045 8063811

gianrico carofiglioForum Fnac, Verona

21 ottobre ore 18.00

Gianrico Carofiglio in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo Il silenzio dell’onda (Rizzoli). testo Una donna in fuga dal suo passato. Un bambino in fuga dalla realtà, tra sogni e incubi.

Per informazioni: tel.: 045 8063811

delleraForum Fnac, Verona

18 ottobre ore 18.00

Dopo il successo della recente collabora-zione con i Calibro 35, Il Genio e Dente, e reduce dal lungo tour degli Afterhours, Dellera torna con un album da solista, Co-lonna sonora originale anticipato dal singo-lo Il motivo di Sima.

Per informazioni: tel.: 045 8063811

marracashForum Fnac, Verona

3 novembre ore 18.00

Marracash incontra i fan in occasione dell’uscita del suo nuovo album King del Rap. testo A un anno dal suo secondo al-bum Fino a qui tutto bene, Marracash tor-na con King del rap.

Per informazioni: tel.: 045 8063811

denteForum Fnac, Verona

12 ottobre ore 18.00

torna Dente, con uno dei dischi italiani più attesi del 2012. Io tra di noi è il nuovo gioiello realizzato dal Piccolo Principe della musica italiana. testo Giocoliere verbale, artista etereo e agrodolce, Dente torna con il suo quinto album.

Per informazioni: tel.: 045 8063811

marco mengoniForum Fnac, Verona

7 ottobre ore 20.30

Marco Mengoni incontra i fan in occasione dell’uscita del suo attesissimo album Solo 2.0. Ingresso a invito.

Per informazioni: tel.: 045 8063811

valeria benatiLoggia di Fra’ Giocondo, Piazza dei Signori

22 ottobre ore 11.00

Valeria Benatti presenta con Angelo Bai-guini e Francesca Cheyenne il suo libro Kitchen in love (Gribaudo).

Per informazioni: tel.: 045 8063811

michela murgiaForum Fnac, Verona

15 ot

Più che un saggio, Ave Mary (Mondadori) è una conversazione con le donne, sulle don-ne. Una riflessione che non può che partire dalla figura femminile per eccellenza, quella di Maria. Con l’intelligenza e l’ironia che l’ha fatta conoscere ai lettori di Accabadora, premio Campiello 2010.

Per informazioni: tel.: 045 8063811

appuntamenti Forum Fnac

21Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

KYOS verOna

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stompteatro Nuovo4-5-6 novembre ore 21.00

Senza trama, personaggi né parole, Stomp mette in scena il suono del nostro tempo, traducendo in una sinfonia intensa e ritmica i rumori e le sonorità della civiltà urbana contemporanea.

Per informazioni:tel:. 049-8644888

finalmente il frigoriferoteatro Pedemonte, Verona

2 ottobre ore 16.00

Commedia divertente ambientata negli anni ‘60 in cui il protagonista Giacomo vie-ne sconvolto dall’arrivo nella sua vita del consumismo e degli elettrodomestici.

Per informazioni: [email protected]

un curioso accidenteBorgo Rocca Sveva, Soave

1° ottobre ore 20.00

Ancora una produzione goldoniana per la compagnia teatro dei Pazzi. In scena la di-vertente commedia del 1760.

Per informazioni: [email protected]

e il nonnetto dove lo metto?teatro Parrocchiale Giovannni Paolo II, Ve-rona

1° ottobre ore 20.45

Nella famiglia Orsi tutti sanno benissimo dove è il nonnetto. tutti i famigliari lo rag-giungono per festeggiare i suoi cento anni rivelandosi più attaccati all’eredità che al bene dell’anziano parente.

Per informazioni:[email protected]

appuntamenti teatro danza

veritas delectatterrazza di Giulietta, via Cappello 23

9 e 10 ottobre ore 18.30

RBR Company presenta questo spettacolo con le musiche di Antonio Salieri.

Per informazioni: 045-8006100

il piacere dell’onestà Il Grande teatroteatro Nuovo, Verona

15-16-17-18-19 novembre ore 20.4520 novembre ore 16.00

Nella celebre scrittura di Pirandello, ritor-na al Nuovo l’attore Leo Gullotta per la regia di Fabio Grossi.

Per informazioni: tel.: 045-8006100

opera on iceArena di Verona

1° ottobre ore 21.00

Le meraviglie della musica lirica e la magia del pattinaggio sul ghiaccio Carolina Kost-ner, Stephane Lambiel e le altre stelle del pattinaggio mondiale

Per informazioni: tel.: 049 8644888

la veritàDivertiamoci a teatroteatro Nuovo, Verona

8-9-10 novembre ore 21

Massimo Dapporto e Benedicta Boccoli nella commedia diretta da Maurizio Ni-chetti.

Per informazioni: tel.: 045-8006100

22 Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

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servo di scenaIl Grande teatroteatro Nuovo, Verona

13-14-15-16-17 dicembre ore 20.4518 dicembre ore 16.00

Franco Branciaroli ritorna a Verona curan-do in scena e nella regia il testo di Ronald Harwood.

Per informazioni: tel.: 045-8006100

finchè c’e’ la saluteDivertiamoci a teatroteatro Nuovo, Verona

23-24-25 novembre ore 21

Cochi e Renato ritornano a teatro con il meglio dei loro primi 40 anni di carriera.

Per informazioni: tel.: 045-8006100

pinocchio viaggio tragicomico per nasiteatro Filippini, Verona

16 ottobre ore 16.30

Gli attori sono due, con due valigie e due nasi ed entrambi sono fermamente decisi a raccontare, da soli, la storia del burattino Pinocchio.

Per informazioni: www.fondazioneaida.it

roman ed il suo cuccioloIl Grande teatroteatro Nuovo, Verona

29 e 30 novembre, 1-2-3 dicembre ore 20.454 dicembre ore 16.00

Grande prova d’attore per Alessandro Gassman nel testo di Reinaldo Povod.

Per informazioni: tel.: 045-8006100

tango argentinoPiazza Carlotti, Garda

Ogni mercoledì di ottobre, ore 20,30

tutti i mercoledi sera, Garda ospiterà il tango argentino con Nuevo tango.

Per informazioni: tel.: 045 7256589

stanno suonando la nostra canzoneDivertiamoci a teatroteatro Nuovo, Verona

5-6-7 dicembre ore 21

Commedia di Neil Simon con protagonisti Giampiero Ingrassia e Simona Samarelli. Regia di Gianluca Guidi

Per informazioni: tel.: 045-8006100

appuntamenti teatro danza

pippi calzelungheteatro Filippini, Verona

23 ottobre ore 16.30

In occasione del centenario della nascita della maggiore scrittrice svedese di lettera-tura per ragazzi, Astrid Lindgreen, Fonda-zione Aida porta in scena il suo personag-gio più amato, Pippi Calzelunghe.

Per informazioni: www.fondazioneaida.it

i soliti idiotiPalacover, Villafranca di Verona

16 dicembre, ore 21.00

Ritorna il tour de “I Soliti Idioti” dopo il grande successo di pubblico e critica. Fran-cesco Mandelli e Fabrizio Biggio torneran-no a calcare il palcoscenico con lo show da loro diretto dando vita ad un live esilarante con sketch inediti, trasformismo e canzoni.

Per informazioni: www.eventiverona.it

puro tangoteatro Filarmonico, Verona

25 ottobre ore 21.00

Passione e tecnica per questa serata con il grande ballerino argentino Miguel Angel Zotto

Per informazioni: tel.: 045 8051891

23Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

KYOS verOna

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villa verdiAtto terzoteatro Filippini, Verona

3 novembre ore 21.00

Villa Verdi è tratto dal ricco epistolario tra Verdi, Arrigo Boito e Giuseppina Strepponi nell’ultimo decennio dell’Ottocento, ma è fortemente filtrato da motivi autobiografi-ci, per portare alla luce la statura morale di Giuseppe Verdi.

Per informazioni: Fondazione AIDA tel.: 045 8001471

le foglie di PasoliniAtto terzoteatro Filippini, Verona

27 ottobre ore 21.00

Lo spettacolo è ispirato allo sciopero degli spazzini di Roma nel 1970. Rivisita imma-gini, poesie, testi dell’autore e regista friu-lano. Racconta la relazione tra un uomo e una donna.

Per informazioni: Fondazione AIDA tel.: 045 8001471

novecentoAtto terzoteatro Filippini, Verona

13 ottobre ore 21.00Novecento è la storia incredibile, fantasti-ca, quasi irreale di un’amicizia, quella tra il trombettista tim tooney e Danny Bood-mann t.D. Lemon Novecento, un pianista, anzi “il più grande pianista che l’oceano ab-bia mai conosciuto”.

Per informazioni: Fondazione AIDA tel.: 045 8001471

appuntamenti da non perdere

la guerraAtto terzoteatro Filippini, Verona

17 novembre ore 21.00

Goldoni si diverte, con vivace realismo, a disegnare un soldato che, non sopportan-do la vita, fuori dal pericolo, finisce per re-gredire in una condizione infantile, che lo induce a buttarsi a capofitto nel vortice di un qualsiasi gioco.

Per informazioni: Fondazione AIDA tel.: 045 8001471

Finali 0ver 45 Circolo tennis Scaligero, Verona

Fino al 2 ottobre

Dal 30 settembre al 2 ottobre 30 fra le mura amiche si disputerà la fase Finale Na-zionale Over 45 libero maschile. Un bel ri-conoscimento e una grande occasione per il circolo di Via Colombo, che ha potuto contare nell’organizzazione dell’evento sul patrocinio del Comune di Verona. La ma-nifestazione iridata coinvolgerà le otto più forti squadre d’Italia, in una tre giorni mol-to intensa che richiamerà un folto pubblico di appassionati. Le squadre che si affronte-ranno sono:

CT Scaligero di Verona: Zampieri M. (24 anni), Gatti M. (28), Van-tini M. (31), tacconi Giorgio (32), Scola P. (33), tonini M. (33).Circolo Canottieri Roma: Lellimani G. (26), Sirchio M. (26), SC Villa D’adda Bergamo:Carnevale (27), tanganelli (27), Canè (31), Limonta (32) Sporting Club Fossano:Priotti F. (28), Radogna F. (28), Reviglio M. (32).

TC Parioli, Roma: Bechi (28), Mazza (33), CT Bologna: Marzagalli (32), terzi (32), Sarti (33), Roncarati (34)CT Palrmo:Baris (33), Brambille (33), trapani (35)TC President Parma:Motti (34), Rossi D. (35) e Gaibazzi D (41)

Sicuramente la squadra da battere sarà la Canottieri Roma che può vantare di avere in squadra un certo Paolo Canè. Malgrado non abbia raggiunto in carriera i brillanti risultati di Nicola Pietrangeli o Adriano Pa-natta, ha entusiasmato il pubblico italiano grazie alla sua bizzarra personalità, al suo raffinato tocco di palla dovuto ad un ta-lento tennistico cristallino e, soprattutto, al cuore che ha sempre messo in campo quando si è trattato di difendere i colori italiani in Coppa Davis (celebre la sua vit-toria contro Mats Wilander a Cagliari nel 1990 e quella contro Mark Woodforde a Firenze nel 1993). Nel 1987, sul campo centrale di Wimbledon, arrivò a due punti dalla vittoria sull’allora nr.1 Ivan Lendl, in un memorabile match durato cinque set (3-6 7-6 6-7 7-5 6-1) e due giorni.

tra le principali caratteristiche tecniche, il bolognese può ancora contare su un dritto preciso e potente, un eccellente rovescio ad una mano, (che Giampiero Galeazzi aveva ribattezzato turbo-rovescio) ed un’efficace volée. Nell’insieme, il gioco di Canè risulta essere effervescente e spettacolare.“Speriamo sia l’occasione di presentare al numeroso pubblico la nostra squadra mi-gliore, che possa almeno arrivare in finale per giocarsi lo scudetto, non sarà facile ma ci proveremo” il capitano Paolo Zampe-retti.

info: www.ctscaligero.org

24 Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

KYOS verOna

santa luciaCentro Storico,Bovolone

12 dicembre ore 14,30

Santa Lucia distribuisce ai bambini dolci e doni in piazza.

Per informazioni: tel.: 045 7103585

festa di santa barbaraMonumento degli Artiglieri, Peschiera del Garda

2 ottobre dalle ore 9.00

Raduno con Corteo per le vie del centro storico della Sezione Artiglieri, con parte-cipazione della Banda Musicale Cittadina.

Per informazioni: tel.: 045 6402385

festa dei nonniDogana Veneta, Lazise

6 ottobre ore 21.00

Concerto gratuito in Dogana Veneta alle ore 21.00

Per informazioni: tel.:045 6445130

Festa di San MartinoFrazione Albisano, torri del Benaco

11 novembre

tradizionale festa autunnale a base di Ca-stagne e Vino.

Per informazioni: 045 6205888

fiera del risoIsola della Scala

fino al 9 ottobre

La Fiera del Riso di Isola della Scala, il più grande evento nazionale del settore, arriva quest’anno alla sua 45̂ edizione. Nata nel 1966 dalla “garzega”, tradizione contadina che festeggiava l’annuale fine raccolto.

Per informazioni: tel.: 045 7300089

festa della madonna del rosarioVeronella

Fino al 3 ottobre dalle ore 20.00

tradizionale festa paesana della “Madonna del Rosario e Sagra del crinto e salado ca-salin”.

Per informazioni: tel:. 0442 87566

fiera del derloCentro Storico, Selva di Progno

Fino al 2 ottobre

A questo caratteristico cesto conico della Lessinia, usato un tempo per il trasporto a spalla di prodotti agricoli e materiali da lavoro, Selva di Progno dedica una festa popolare unica nel suo genere.

Per informazioni: tel:. 045 7050088

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appuntamenti da non perdere

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L’uomo che piantava gli alberiteatro parrocchiale di Bure

sabato 12 novembre ore 21.00

La compagnia teatrale Pocostabile presen-ta lo spettacolo di solidarietà L’uomo che piantava gli alberi e vi aspetta tutti nume-rosi per trascorrere una piacevole serata in compangia.

Per informazioni: Flora Cell.: 347 9779240

25Kyos Verona Ottobre-Novembre 2011

KYOS verOna appuntamenti sport

ChievoVerona - Fiorentinadomenica 6 novembre

Hellas Verona - Crotonedomenica 13 novembre

Hellas Verona - Regginasabato 26 novembre

tezenis Verona - Ass. Pallac. S. Antimodomenica 6 novembre ore 18.15

tezenis Verona - enel Brindisidomenica 11 dicembre ore 18.15

tezenis Verona - Marcopoloshop.it Forlìgiovedì 22 dicembre ore 20,30

Hellas Verona - Nocerinasabato 22 ottobre

ChievoVerona - Bolognamercoledì 26 ottobre

Hellas Verona - Bresciamartedì 1 novembre

basket legaduePalaolimpia - Verona

tezenis Verona - Fileni BPA Jesidomenica 9 ottobre ore 18.15

tezenis Verona - Aget Service Imoladomenica 23 ottobre ore 18.15

Per informazioni: www.scaligerabasket.it

domenica allo stadio - serie a e b winStadio Marcantonio Bentegodi - Verona

Hellas Verona - Sampdoriamercoledì 5 ottobre

Hellas Verona - torinodomenica 9 ottobre

ChievoVerona - Juventusdomenica 16 ottobre

Verona C.F. - Riviera Romagnasabato 12 novembre ore 14.30

Verona C.F. - torinosabato 3 dicembre ore 14.30

Per informazioni: www.cfbardolino.it

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Immagine tratta da internet

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ChievoVerona - Atalantadomenica 4 dicembre

Hellas Verona - Albinoleffesabato 10 dicembre

ChievoVerona - Cagliaridomenica 18 dicembre

Le date delle partite possono subire delle variazioni.

Per informazioni: www.hellasverona.it - www.chievoverona.it

calcio serie a femmilileImpianti sportivi Via Sogare - Verona

Verona C.F. - Chiasiellissabato 15 ottobre ore 15.00

Verona C.F. - Firenzemartedì 1 novembre ore 14.30

26 Kyos Verona Ottobre-Novembre-Dicembre 2011

KYOS verOna

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appuntamenti fiera

veronafilVeronafiere - Verona

dal 21 al 23 ottobre

Filatelia, numismatica, cartoline stampe e libri antichi, miscellanea, Telekarte, Kinder.Tutto per gli appassionati di collezionismo per una tre giorni da non perdere

Per informazioni: www.veronafil.it

fieracavalliVeronafiere - Verona

dal 3 al 6 novembre

Abbigliamento; accessori per l’equitazione; attrezzature per mascalcia; attrezzature per uso veterinario; box; carrozze; mangi-mi; mangiatoie; van sulky; trailers; turismo equestre; maneggi attrezzature ippiche; scuderie; ostacoli da allenamento e da con-corso, stampa specializzata.

Per informazioni: www.fieracavalli.com

acquariaVeronafiere - Verona

25 e 26 ottobre

Acquaria è un appuntamento innovativo che unisce una parte espositiva in fiera ad una forte componente formativa. Acqua, bonifica acque e siti inquinati, gestione ser-vici idrici, pompe e impianti di pompaggio, sistemi e strumentazione di misura e anali-si e tanto altro ancora.

Per informazioni: www.expoacquaria.com

luxury & yachtsVeronafiere - Verona

dal 24 al 27 novembre

Luxury & Yachts 2011, il più grande Salo-ne internazionale del lusso, è un’insieme di percorsi dedicati al prestigio, all’innova-zione, all’estetica, all’eleganza che portano visitatori e espositori a scoprire“the new vision of luxury”.

Per informazioni: www.luxuryyachts.it

abitare il tempo 100% projectVeronafiere - Verona

dal 17 al 19 ottobre

Abitare il Tempo 100% Project 2011, orga-nizzata da Veronafiere, si presenta con una nuova formula: con l’obiettivo di essere un momento di ricerca, informazione, intelli-gence e networking per la distribuzione in Italia e all’estero.

Per informazioni: www.abitareiltempo.com

job & orientaVeronafiere - Verona

dal 24 al 26 novembre

Filo conduttore della manifestazione sarà quest’anno la “cultura dei mestieri” che rafforzerà il legame sempre più stretto tra scuola e impresa, tra lavoro e formazione.

Per informazioni: fair.veronafiere.it/joborienta

art veronaVeronafiere - Verona

dal 6 al 10 ottobre

La fiera delle gallerie italiane di arte mo-derna e contemporanea. Dipinti, sculture, disegni, stampe, ceramiche, fotografie, vi-deo, installazioni.

Per informazioni: www.artverona.it Tel.: 045 8039204

geo-oikosVeronafiere - Verona

17 e 18 novembre

Rassegna espositiva dei progetti territoria-li, urbanistici,edilizi, ambientali delle città e del territorio. Urbanistica, Pianificazione territoriale, Architettura, Grandi opere, Infrastrutture della mobilità, Ambiente, Natura, Energia

Per informazioni: www.geo-oikos.it

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Immagine tratta da internet

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Dettaglio della locandina

27Kyos Verona Ottobre-Novembre-Dicembre 2011

KYOS verOna

mercato a km zero Zona centri commerciali, Verona Est, San Marino Buon Albergo

ogni terzo sabato del mesedalle ore 9.00 alle 20.00

Mercato “a km 0” con stand alimentari di frut-ta e verdura, vino, pesce, formaggio, ed altro ancora di coltivazione diretta

Per informazioni: Tel.: 045 8678210 - www.codiretti.it

mercato contadinoPiazza Ferdinando di Savoia, Peschiera del Garda

Tutti i giovedì dalle ore 8.00 alle ore13.00

Mercato settimanale con stand alimentari, frutta e verdura, carne e salumi, pesce, vino, formaggio, miele altro ancora

Per informazioni: Tel.: 045 6402385 - www.comune.peschieradelgarda.vr.it

mercato domenicaleCentro, Zevio

Tutte le domeniche dalle 8.00 alle 14.00

Il mercato domenicale di Zevio, testimonia-to per la prima volta nel XV secolo ha origini molto antiche, è oggi il più grande mercato settimanale fuori città. Ben 240 banchi dispo-sti lungo le vie del paese, fra Piazza Marconi e la grande Piazza Santa Toscana, espongono ogni genere di prodotto alimentare locale e non soloPer informazioni: Tel.: 045 6068411

mercato settimanaleCentro, San Giovanni Lupatoto

Ogni venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00

Mercato settimanale con stand alimentari, frutta e verdura, biancheria e abbigliamento, bigiotteria, giocattoli e molto ancora

Per informazioni: Tel.: www.comune.sangiovannilupatoto.vr.it

mercatino dell’artigianato artisticoPiazzetta Carlotti, Garda

tutte le domeniche dalle ore 18

Mercatino dell’artigianato e dell’antiquariato nella caratteristica piazzetta di Villa Carlotti nel centro storico del Paese, ogni domenica sera

Per informazioni: Tel.: 045 7256589 - [email protected]

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mercato agricolo a chilometri zeroPiazza centrale, Calmasino

Tutti i sabati dalle ore 8.30 alle ore 13.00

Vendita diretta, dal produttore al consumato-re, di prodotti agricoli provenienti dalla provin-cia di Verona, senza intermediari

Per informazioni: Tel.: 045 6213234 www.comune.bardolino.vr.it

mercato a km 0 di campagna amica Centro storico, Castelnuovo del Garda

Ogni domenica dalle 8.30 alle ore 13.00

Mercato settimanale a km 0 con stand alimen-tari di frutta e verdura, vino, pesce, formaggio, ed altro ancora di coltivazione diretta

Per informazioni: Tel.: 045 7571258 [email protected]

appuntamenti mercati e mercatini

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mercato settimanale Centro storico e lungolago, Bardolino

Tutti i giovedì dalle ore 8.30 alle ore 13.00

Mercato settimanale nel centro di Bardolino

Per informazioni: Tel.: 045 6213246 [email protected]

28 Kyos Verona Ottobre-Novembre-Dicembre 2011

KYOS verOna

mostra scambio cose del passatoCentro Storico, Pescantina

Ogni domenica dalle ore 7.00 alle ore 19.00

Ogni prima domenica, un mercatino nel centro storico del paese, con vendita di antiquariato, oggettistica, collezionismo e artigianato artistico

Per informazioni: Ciro Ferrari, consigliere delegato alle maifesta-zioniTel: 3351335744

mercatino dell’antiquariatoBardolino

16 ottobre, 20 novembre e 18 dicembre

Tipico mercatino dell’antiquariato nel cuore di Bardolino dove poter trovare oggetti di ogni tipo e per tutti i gusti.

Per informazioni: www.comune.bardolino.vr.it

mercato settimanale Centro, Bussolengo

Tutti i giovedì dalle ore 8.30 alle ore 14.00

Ogni giovedì mattina per tutto l’anno, in tut-to il centro storico stands alimentari, frutta e verdura, abbigliamento, scarpe, biancheria, bi-giotteria, giocattoli e molto altro

Per informazioni: 045 6769920 www.comune.bussolengo.vr.it

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mercatino delle tre aPiazza San Zeno, Verona

15 ottobre, 19 novembre e 17 dicembre

Su una delle piazze più belle di Verona si svolge un tradizionale mercatino dell’anti-quariato con pezzi antichi, artigianali e da collezione.

Per informazioni: Tel.:045 8078570

mercatino a km zeroTiro a Segno, Via Camporosolo, San Bonifacio

Ogni venerdì dalle 17.00 alle ore 19.00

Mercato “a km 0” con stand alimentari di frut-ta e verdura, vino, pesce, formaggio, ed altro ancora di coltivazione diretta

Per informazioni: Tel.: 045 8678210 - www.codiretti.it

mercatino dell’antiquariatoCorso Vittorio Emanuele, Soave

16 ottobre, 20 novembre e 18 dicembre

Il piccolo borgo medievale ospita il mensile mercatino dell’antiquariato lungo le vie del centro storico.

Per informazioni: Tel.:045 7680648

mercato settimanalePalazzolo di Sona, Sona

Tutti i lunedì 08.00 alle ore 13.00

Ogni lunedì mattina per tutto l’anno, in tutto il centro storico stands alimentari, frutta e ver-dura, abbigliamento, scarpe, biancheria, bigiot-teria, giocattoli e altro ancora

Per informazioni: Tel.: 045 6091211 - www.comune.sona.vr.it

mercatino dell’antiquariatoArea Exp - Cerea

30 ottobreTradizionale mercatino dell’antiquariato a Cerea, con esposizione e vendita degli oggetti più rari e curiosi d’epoca e da colle-zione: pezzi di arredamento, oggetti d’epo-ca, bigiotteria vintage, libri, fumetti e molto altro ancora.

Per informazioni: www.areaexp.com

appuntamenti mercati e mercatini

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29Kyos Verona Ottobre-Novembre-Dicembre 2011

KYOS verOna appuntamenti arte

the mystical selfBivlioteca Civica, Verona

Dal 7 ottobre al 6 novembre

Una selezione di artisti internazionale invitati da Cecilia Freschini a riflettere, attraverso il video, sulla ‘spiritualità’ nell’arte con una mo-stra .

Per informazioni: www.artverona.it

fossili mai vistiMuseo di Storia Naturale - Verona

fino al 30 ottobre

In mostra al Museo di Storia Naturale di Vero-na i fossili più spettacolari e significativi, tra cui alcuni del tutto nuovi alla scienza, rinvenuti du-rante la campagna di scavo 2004-2010 presso lo storico sito della Pesciara di Bolca e nell’area circostante.

Per informazioni: www.comune.verona.it

nel frattempo/meanwhileEx mercato della frutta, Valeggio sul Mincio

Fino al 16 ottobre

Una mostra a cura di Lucio Pozzi di alcuni autori internazionali, molto diversi tra loro, invitati a dialogare con lo spazio, nel l’ex Mercato della Frutta a Valeggio sul Mincio ora in disuso, un suggestivo edificio in stile Decò.

Per informazioni: www.arte.go.it

d’est/ la casaPalazzo Forti

Dal 7 ottobre al 29 gennaio 2012

Un interessante progetto allestitivo a Pa-lazzo Forti sull’arte emergente serba, a cura di Aurora Fonda e Zara Audiello.

Per informazioni: www.palazzoforti.it

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il territorio fortificato veroneseMuseo Fioroni - Legnago (Vr)

Fino al 16 ottobreLa mostra, inserita nelle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, intende far co-noscere il sistema difensivo veronese e il suo ruolo storico come protagonista nelle vicende risorgimentali.

Il territorio veronese è stato storicamente un centro strategico e militare di primaria importanza per il controllo dell’area pa-dana e per il suo collegamento con l’area germanica. È in quest’area che si concen-trò l’enorme impegno finanziario e milita-re dell’impero austroungarico (1814-1866) con Verona al centro della regione fortifi-cata del Quadrilatero (Verona, Peschiera, Mantova e Legnago).

Gli edifici militari, in gran parte ancora esi-stenti, erano costituiti da caserme di fan-teria e cavalleria, da stabilimenti e da ma-gazzini per i viveri (panificio militare), per il vestiario, per i finimenti dei cavalli, ecc.; da un arsenale di artiglieria, da polveriere, da stabilimenti pirotecnici, da officine, da co-mandi militari, da ospedali, da tribunali, da

prigioni, dalla direzione del genio, ecc.Scopo della mostra è quindi promuovere la conoscenza dei forti veronesi, uno dei più importanti complessi fortificati del Veneto realizzato in età contemporanea (i forti au-striaci del Veronese corrispondono a circa il 60% di quelli presenti nell’intera regione). Un grande sistema difensivo, funzionale al controllo di un vasto territorio e capa-ce di dissuadere il “nemico” da un attacco diretto: per questo motivo le fortificazioni veronesi non vennero mai coinvolte di-rettamente nelle azioni belliche – né nel-le campagne risorgimentali né tantomeno nella prima guerra mondiale – mantenen-dosi in gran parte fino ai giorni nostri.

L’area veronese che va dal Lago di Garda alle prealpi del Baldo e dei Lessini, ai fiumi Adige e Mincio può essere definita proprio in ragione di questo grande sistema difensi-vo un “territorio fortificato” che costituisce un patrimonio storico che per la sua esten-sione e diffusione, nonché per la sua qualità architettonica ed ambientale, non ha eguali in ambito nazionale.

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KYOS verOna

vivere in fortezzaBiblioteca Arturo Frinzi

Fino al 31 ottobre

Mostra didattica con lo scopo di raccontare la vita quotidiana nei luoghi fortificati del Vero-nese, a partire dall’imprescindibile esperienza veneziana, attraverso l’eterogeneo rapporto tra le popolazioni civili e i luoghi fortificati.

Per informazioni: www.fondazione-fioroni.it

v° biennale nazionale d’incisioneCorte Arena Torcolo, Cavaion Veronese

Fino al 4 ottobre

Presso lo spazio polivalente “Corte Torcolo” di Cavaion Veronese si tiene la V° Biennale na-zionale d’incisione “Giuseppe Polanschi”.

Per informazioni: Tel.: 045 6265712

liberi punti di vistaCaserma d’Artiglieria, Sottotetto Peschiera del Garda

fino al 4 ottobre

Mostra collettiva a cura di Passoni Chiara,Venturelli Laura,Temporini Paolo, Colucci Francesco, Rossato Claudio per una raccolta fondi per l’acquisto di attrez-zature presidio-medicali da inserire come allestimento sull’unità mobile avanzata ido-nea al trasporto sanitario.Per informazioni: Tel.: 045 6402385

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mostra storicaFondazione Fioroni, Legnago

fino al 16 ottobre

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia importante mostra fo-tografica dedicata al nostro Risorgimen-to, che ripercorrerà le tappe storiche del territorio veronese dall’impero austro-ungarico al regno d’Italia.

Per informazioni: Tel.:0442 20052

modellismo navaleSala civica - ex biblioteca - Lazise

fino al 20 ottobre

La Galea di Lazise è un unicum a livello mon-diale. Si tratta del solo relitto di nave lunga a remi veneziana per ora rinvenuto e del qua-le molti esperti di archeologia navale stanno attendendo con ansia il recupero che sembra ormai prossimo.

Per informazioni: Tel.: 045 6445130

mostra fotograficaCaserma d’Artiglieria, Sottotetto Peschiera del Garda

Dal 4 al 27 novembre

Esposizione personale di foto dell’artista Ren-zo Udali. Anche quest’anno l’Amministrazione ha scelto di arricchire la Caserma d’Artiglieria con altre forme d’arte. Inaugurazione ufficiale il 5 novembre alle ore 11:00

Per informazioni: Tel.:045 6402385

henri cartier bressonScavi Scaligeri,Cortile Ex Tribunale 11

Fino al 9 ottobre

La mostra allestita al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri delinea il ritratto di un artista che ha sempre scelto l’anonimato nell’azione per meglio cogliere l’istante.

Per informazioni: Tel.: 045 8007490

gentlemen of veronaGalleria d’Arte Moderna Palazzo Forti, Vol-to Due Mori, 4

Fino all’8 gennaio 2012

La mostra collettiva, a cura di Andra Brucia-ti, presenta le opere di 21 artisti, suddivisi per fasce generazionali. Alcune delle opere sono state raramente esposte, mentre molte sono inedite o realizzate specificatamente per la mostra, a dimostrazione della potente spinta creativa.Per informazioni: Tel.: 045 8001903

appuntamenti arte

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

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Roberto BraviRoberto Bravi vive e lavora a Verona. Ex-informatico, si è dedicato in passato alla fotografia e da qualche anno lavora con vecchie scatole di latta che model-la, trasforma, taglia e ricompone su pannelli di legno. Nei suoi PANELS colpiscono il gioco dei colori, la cura nei dettagli e la fantasia dei soggetti. Espone a

Dove trovare le sue opereVerona dal 1 al 20 Ottobre 2011 nelle seguenti vetrine:ABT via Fama, 3 AL DUCA D’AOSTA via Mazzini, 31 ALKIMIA corso Portoni Borsari, 32 BLUE EXPRESS via 4 Spade, 7 CORSO15 corso S.Anastasia, 15a DOUBLE5 via Adua, 16 GRAND PRIX vicolo Crocioni, 11 MACONDO vicolo Scudo di Francia, 7 MADE IN EUROPA via 4 Spade, 3b MAURO GRIFONI via Adua, 2 WP STORE vicolo Scudo di Francia, 8

Luigi MeninParlando di territorio, di ritorno alle origini abbiamo ritrovato tra i nostri archivi le opere di Luigi Me-nin “vecchio” amico di Kyos Verona che con l’arte sta cercando di salvaguarare quanto più possibile quell’angolo di paradiso che è, o meglio era, la Val-policella. Attraverso il suo libro Valpolicella la salvi chi può, vuole lanciare un allarme: il pericolo è sulla stra-da della sua concretizzazione se tutti noi amanti della natura non ne prendiamo coscienza,Per questo filo conduttore che lega le opere di Luigi al nostro tema e perchè i 2vecchi amici non si scor-dano mai, abbiamo deciso di riproporvi alcune opere del pittore negrarese tratte appunto dal suo libro Valpolicella la salvi chi può.

∙ Casa Rizzardi

∙ Le campanare

∙ Alla fontana

ARTISTI DI CASA NOSTRA a cura della Redazione

FOCUS

∙ Copertina del libro Valpolicella la salvi chi può

∙ In alto a destra Roberto Bravi. Le altre immagini sono riferite alle opere che verranno esposte dal 1 al 20 Ottobre 2011

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KYOS verOna tra le nuvole

Berlino, chissà quante volte avete pensato di visitarla. Berlino, la seducente e tentatrice capitale della Ger-mania, uno dei 16 Stati (Länder) che compongono la Repubblica federale Tedesca, un luogo unico, che contende a Londra e a Parigi il primato culturale eu-ropeo. La città, la più popolosa del paese con i suoi circa 4,2 milioni di abitanti dell’area metropolitana, dalle sue modeste origini, è diventata una delle ca-pitali del mondo, nel male e nel bene. Oggi la città è una forza trainante a livello internazionale, in campo scientifico, commerciale, tecnologico, culturale e po-litico. Non solo. Berlino è diventata nell’immaginario giovanile un punto di riferimento per la sua vivacità culturale, per la sua vita notturna, per i suoi numerosi bar, club e per i suoi numerosi musei, spazi espositivi, palazzi e altri luoghi di interesse storico-culturale. Po-trebbe bastare, ma c’è molto altro.Fin dalla sua riunificazione, nel 1990, Berlino è stata l’artefice di un nuovo e unico sentimento. La caduta del Muro di Berlino ha saputo creare un sentimento di ‘speranza globale’, un nuovo mondo e modus viven-di, senza confini di credo politico. Certo le difficoltà economiche della riunificazione sono state molte, ma hanno pagato nel medio periodo con la crescita eco-nomica e sociale. Gli anni novanta hanno segnato per Berlino una nuova epoca anche turistica, con il mon-do intero che l’ha riscoperta e che ha iniziato ad ispi-rarsi alla ricca cultura storica e artistica della città. Tra teatri, edifici del passato imperiale ricostruiti dopo la catastrofica ultima guerra mondiale, musei e moderni centri culturali, tendenze internazionali della sua vita

notturna, Berlino è oggi una città che trascina verso il cambiamento, orgogliosa del suo sapersi reinventare con costanza. Oggi chi viaggia va a Berlino per le sue associazioni storiche legate alla città ma anche per la sua vivace vita notturna, per i suoi caffè, discoteche e bar, e per i suoi numerosi musei, palazzi e numerosi luoghi di interesse culturale. L’architettura di Berlino è molto varia, anche se no-tevolmente influenzata dai rifacimenti a seguito dei danni dell’ultima guerra mondiale. Si passa, all’interno del centro città compatto, dai pochi edifici medievali superstiti vicino a Alexanderplatz, al vetro delle ultra-moderne strutture in acciaio a Potsdamer Platz.Berlino ha un numero sorprendente di luoghi d’in-teresse, anche se non è così centralizzata come altre città europee. A volte le cose migliori non hanno nul-la a che fare con i soliti punti di riferimento: si può semplicemente passeggiare e perdersi a Berlino, la-sciando spazio all’immaginazione, camminando lungo una delle affascinanti strade ricche di caffè o sorseg-giando una buona birra locale in un bar sulla spiaggia fluviale, lungo uno dei fiumi che bagnano la città.Chi si appresta a visitare Berlino deve sapere innanzi tutto che il quartiere Mitte corrisponde in massima parte al centro storico della città. Qui si trova una delle icone di Berlino che incontrerete quasi subito durante la vostra visita, la Porta di Brandeburgo, alta 26 metri e larga 65 (Brandenburger Tor) è l’unica porta cittadina ancora esistente, il monumento più conosciuto della città e simbolo della Germania uni-tà, poiché un tempo segnava la linea di demarcazione

IL FASCINO DI BERLINO

Alla scoperta di una delle capitali più amate dai giovani

A cura della Redazione

Berlino

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KYOS verOna

tra Berlino Est e Berlino Ovest, dal 1961 al 1989. Costruita nel periodo tra il 1788 e il 1791 da Carl Gothard Langhans, si ispira ai propilei dell’Acropo-li di Atene. E’ sovrastata da una quadriga di rame, opera di Johann Gotfried Schadow. Una curiosità, nel 1807 Napoleone portò la quadriga a Parigi, come bottino di guerra, ma nel 1814 i prussiani, dopo la disastrosa campagna napoleonica in Russia e la suc-cessiva vittoria della Sesta Coalizione anti francese, la riportarono indietro, ed aggiunsero la croce di ferro alla corona che sormonta l’asta in mano alla dea del-la pace. La Porta e la quadriga vennero seriamente danneggiate durante la Seconda Guerra Mondiale e restaurate tra il 1956 ed il 1958. Il 13 agosto 1961 il monumento fu chiuso dai sistemi di sbarramento della Repubblica Democratica tedesca (DDR), rima-nendo nella parte orientale della città. La quadriga, che guardava a ovest, venne girata dalla parte oppo-sta (e quindi contro il Muro di Berlino). Alla caduta del muro la Porta di Brandeburgo venne riaperta il 22 dicembre 1989, ma i cavalli continuano a guardare tuttora verso Est. La piazza sulla quale si affaccia la Porta di Brandeburgo è la Parizer Platz, così chiamata dopo l’appena citata conquista di Parigi da parte del-le truppe prussiane nel 1814. La piazza era nel ‘800 il salotto buono della borghesia colta. La costruzione del muro, nel 1961, la trasformò in una angosciante terra di nessuno. Dopo la riunificazione si decise, non senza polemiche, di ricostruire la piazza con edifici che richiamassero per dimensione e aspetto quelli originali.

Non molto lontano dalla Porta di Brandeburgo si trova un’altro dei simboli della città, il Reichstag, la sede del parlamento federale tedesco, il Bundestag. Costruito su disegno dell’architetto tedesco di origini ugonotte, Paul Wallot, tra il 1884 e il 1894, come sede del parlamento del Reich tedesco, prima della riunificazione tedesca si trovava proprio a ridosso del Muro di Berlino. La sua storia ha segnato la storia recente della Germania. Nel 1933 un incendio lo di-strusse in gran parte. Quando sarà il momento di divertirsi, sappiate che Berlino è una delle città europee dalla vita notturna più intensa. Ci sono una infinità di bar, locali, club e discoteche e ne ne nascono di nuovi ogni giorno. La maggior parte dei luoghi abituali sono nel centro (i quartiere di Mitte, Prenzlauer Berg, Kreuzberg), ma la parte orientale della città ha tutti i locali notturni. Berlino è inoltre una delle città più verdi d’Europa, con oltre il 60% della sua superficie verde.Per il visitatore che sceglie Berlino come capitale eu-ropea del turismo, per chi la sceglie per affari, per studio o per lavoro, questa città spesso si dimostra un luogo ideale. Ottimamente accessibile dall’Italia, in aereo ma anche in auto o in treno, si presenta come una città completa e ricca di attrazioni. Un ottimo modo per scoprirla, essendo ricca di ponti e canali, è attraverso una originale gita in battello. Le gite han-no una durata variabile da una a tre ore. I principa-le punti di imbarco sono situati vicino al Castello di Charlotteburgh e vicino al Duomo di Berlino, ma ce ne sono altri sparsi in città.

Berlino∙ Alcune immagini di Berlino

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KYOS verOna Ricette autunnali

Un classico per questa stagione. Ecco come prepararla passo dopo passo.

Ingredienti per 4 persone:800 grammi di zucca gialla5 cucchiai di olio extravergine2 spicchi di aglio1 peperoncino rosso piccanteSale quanto bastaPrezzemolo quanto basta

Preparazione:In un tegame versare l’olio extravergine, far soffrig-gere gli spicchi d’aglio, precedentemente sbucciati e tagliati a fettine. Appena diventano dorati con una pinza da cucina toglieteli dal tegame.Lavare la zucca e tagliarla a pezzetti sottili, versarla nel tegame dell’olio, aggiungervi sale q.b. ed abbon-dante prezzemolo tritato, lasciarla trifolare a fuoco medio-basso per circa 30 minuti.Aggiungere un peperoncino rosso piccante, tostare delle fette di pane e servirle insieme alla minestra.

Una ricetta perfetta da preparare nelle stagioni fred-de è quella per fare le tagliatelle ai funghi porcini, un primo piatto perfetto da servire in tutte le occasio-ni in cui volete servire qualcosa di davvero speciale. Per realizzare questo piatto servono i funghi porcini freschi.

IIngredienti (per 6 persone)400 g di tagliatelle400 g di funghi porcini freschi1 spicchio d’aglioprezzemolo tritato2 cucchiai di olio di olivaSalePepeparmigiano grattugiato

PreparazionePulite i funghi con un panno umido e poi tagliateli a fettine molto sottili. Questi funghi non vanno lavati perché altrimenti si perderebbe una parte del loro prezioso gusto. Prendete una padella antiaderente, mettete un po’ di olio e poi aggiungete l’aglio, fate-lo imbiondire un minuto e versate i funghi a fettine, cuocete i funghi a fuoco vivace per 15 minuti mesco-lando spesso e poi aggiungete sale e pepe.Cuocete le tagliatelle in abbondante acqua salata, scolatele al dente e poi versatele nella padella con i funghi e fate saltare insieme per qualche minuto. Mettete la pasta nei piatti e completate con il prezze-molo tritato e il parmigiano grattugiato al momento.Se volete potete fare questa ricetta anche nella ver-sione con la panna, vi basterà mettere circa 150/200 ml di panna da cucina nella padella dopo aver cotto i funghi, poi versate le tagliatelle e proseguite come da ricettaSe invece non avete a disposizione i funghi porcini potete fare questo piatto giocando d’astuzia, potete usare i funghi champignon coltivati ma freschi e ag-giungere anche i funghi porcini secchi ammollati in acqua tiepida. In questo modo il vostro piatto sarà saporito, anche se vi avverto, con i porcini freschi è tutta un’altra storiac

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aA cura della Redazione

MINESTRA DI ZUCCA con peperoncino

TAGLIATELLE CON funghi porcini

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L’arrosto di vitello con uva è un modo autunnale e saporito per presentare questo classico pezzo di car-ne, profumato anche da foglioline di salvia. Il taglio usato è la sottofesa, conosciuta anche come codi-no o sottonoce, ed è un taglio pregiato del vitello, trovandosi nel quarto posteriore. Potete sostituire con il girello, lo scamone o la noce, tagli anche questi ottimi per l’arrosto. Accortezza da avere durante la preparazione di questo piatto è quella di schiacciare l’uva delicatamente, per non rompere anche i semini, che sono amari.

Ingredienti per l’arrosto di vitello con uva (dosi per 4 persone):sottofesa di vitello 900 g uva bianca 600 g salvia 12 foglie 4 spicchi di aglio burro 30 g olio extravergine di oliva sale pepe in grani

Preparazione:Spremete metà degli acini di uva lavati e asciugati nello schiacciapatate, raccogliendo il succo in una ciotola. Pulite la salvia e infilatela in piccoli taglietti che avrete praticato sul taglio di carne, poi salate uni-formemente.Sciogliete il burro insieme a poco olio una casseruola e rosolatevi la carne per un paio di minuti per lato, girandola attentamente in modo da non forarla, poi irrorate con il succo di uva, gli spicchi di aglio schiac-ciati e la salvia rimasta.Cospargete con del pepe macinato al momento, poi abbassate la fiamma e cuocete per un’ora. Unite poi gli acini interi, togliete l’aglio e fate ancora cuocere per 5 minuti, in modo da scaldare l’uva.Spegnete, mettete la carne su un tagliere e avvolge-tela in un foglio di alluminio per 5 minuti, in modo da farla riposare. Tagliate e servite l’arrosto a fettine insieme al fondo di cottura.

Delizia per il palato.

Ecco le dosi per 4 persone, tempo di preparazione 3 ore.

Ingredienti800 gr di castagne200 gr di marron glacè1 bicchiere di latte100 gr di zucchero1/2 dl di panna1 pizzico di sale60 gr di zucchero a velo1 bustina di vanillina2 uova

PreparazioneIncidete le castagne con un coltello, poi mettetele in una pentola grande e copritele con acqua fredda, lessatele per circa un’ora e mezza, poi sbucciatele, togliete le pellicine e passatele con il passaverdure. Mettete questa purea in una pentola e aggiungete il latte e la panna, cuocete per 5 minuti mescolando in continuazione. Lavorate i tuorli delle uova con lo zucchero, mettete un pizzico di sale e unite la crema di castagne e la vanillina, aggiungete anche i marron glacè spezzettati e poi infine incorporate gli albumi montati a neve ben ferma mescolando solo dal bas-so verso l’alto. Imburrate e infarinate uno stampo a cerniera, versate il composto che avete preparato e cuocete la torta in forno caldo a 180°C per 35 - 40 minuti. Sfornate la torta, trasferitela in un piatto da portata e decorate lo con zucchero a velo.

ARROSTO DI VITELLO con uva

TORTA MORBIDAalle castagne

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KYOS verOna moda

Toni facili e rassicuranti, che nascono dal classico ma che dovranno essere disturbati da accenti coraggiosi.

La prima è una famiglia di natura-li caldi che sfuma nei quasi neri dell’inverno: caramello, rosa cam-meo, rosso veneziano spingono verso i toni ruggine passando per il bordeaux il verde scurissimo fino al testa di moro.La seconda famiglia invece par-te esplorando i neutri chiari nei toni biondi come nelle sfuma-ture più asciutte e grigie delle erbe secche per spingersi at-traverso i grigi con i viraggi freddi e rosati dell’ematite fino alle gradazioni profonde del blu graphite, inchiostro e fino al nero.

Non ci sono però preclu-sioni nel mescolare i due filoni che fondamentalmen-te sono neutri di base… i tocchi di colore un po’ espressionisti sono ispira-ti ai toni delle fantasie da kimono e trattati a parte

come accenti, ma rappresentano anch’essi una gam-ma interessante in sé.In una foresta nascosta si percepiscono, leggeri e im-percettibili movimenti femminili dall’allure misteriosa. Questa la metafora sottintesa nelle collezioni pre-sentate a Milano: quella del misticismo di un bosco incantato in cui donne reali e moderne si muovono con passo deciso e costante, come a voler marcare territori nascosti e inesplorati, senza timori. Le silhouette sono cangianti ma grintose e, soprattut-toa cavallo tra forme scultoree e fluidità dei volumi. La metafora boschiva è supportata dai materiali, ela-borati e comodi (come la lana finissima e il jersey doppio) o dalle ricche texture (come tweed o bou-clé).E’ soprattutto l’alternanza cromatica a definire le for-me: e laddove è il blu notte a mescolarsi col nero o con nuance “sottobosco” (come grigio, avorio, oliva, bordeaux), è lì che si definisce il mood per il prossi-mo Autunno-Inverno, che oscilla continuamente tra capi rubati al guardaroba maschile e una mistica, con-trollata, femminilità. Una collezione classica, all’insegna dell’eleganza e del-la portabilità, ma che non rinuncia al carattere.

Sulle passerelle sfilano i capi essenziali del guarda-roba femminile, tubini, maglioni, trench e soprabiti, ma anche originali pantaloncini sopra al ginocchio, da portare anche d’inverno, camicie in tessuti tecnici e completi dai tagli asimmetrici.

SIXTIES&SEVENTIES E 4COLORTIME di Mercedes Maltès

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Abiti e gonne di maglia segnano il ritorno della vita alta, ma non troppo e i vestiti svasati nascondono le forme e sono un richiamo ai primi anni settanta.

Il blu regna incontrastato nella gamma dei colori, lo troviamo su pantaloni e completi melange, su elegan-ti abiti da sera, in una variante più accesa.

Questo inverno va in scena anche la magia bon ton, l’ispirazione è Sixties (per il giorno) e Seventies (per la sera), ma tutto estremamente misurato e visto at-traverso la raffinatezza del color cipria.

Una donna eterea, raffinata ed estremamente per bene.

Questa femminilità pur rimanendo fedele ai suoi canoni riesce però a proporsi fresca e giovane con abitini e cappottini sopra al ginocchio, gli stivali di pi-tone che richiamano vagamente uno stile anni ‘60 da brava ragazza e le camicine di chiffon di seta e tulle.

Anche gli outfit chiaramente ispirati agli anni ‘70 e alle loro linee fluttuanti, propongono soluzioni di una grande eleganza con un tripudio di tessuti preziosi, pizzi e plisettature.

Per la sera l’abito è sempre leggerissimo, ma lun-go, le ginocchia vengono finalmente coperte a agli stivali si sostituiscono le decoltè con cinturino alla

Due grandi famiglie cromatiche e due diversi approcci all’inverno 2011

caviglia. Sopra è tutto un frusciare di tessuti leggeri e tantissimo pizzo proposto in tutti i colori pastello dal nude, all’acquamarina, dal cipria al lilla...esia nella gonna e nell’abi-to tagliato a vivo, su cappotti soprabiti. Ad accompagnarlo ci sono altre tonalità classiche come il grigio, che colpisce sui cappotti di maglia e il bianco, che crea sorprendenti trasparenze. Blu e beige anche per le scarpe, dall’aspetto comodo ma che non rinunciano alla seduzione del tac-co.Linee rigide, colori del ciliegio in fiore, corpetto alto lucido... Que-sto è ciò che rende efficace diver-sa, divertente e unica le collezioni di moda in questo inverno 2012…

Un ritorno dal passato per uno sguardo verso il futuro.

Bentornati anni 60/70!

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KYOS verOna

di David Bonato

CHERRY LIPSWORKING VIBESTHE ROADLESS

CHERRY LIPSWORKING VIBESTHE ROADLESS

CHERRY LIPSWORKING VIBESTHE ROADLESSCHERRY LIPSWORKING VIBESTHE ROADLESS

CHERRY LIPSWORKING VIBESTHE ROADLESS

musica

NUOVE USCITE MUSICALI

39Kyos Verona Ottobre-Novembre-Dicembre 2011

Sono passati quasi tre anni dall’esordio omonimo delle Cherry Lips: un’escalation che nel giro di poco tempo le ha portate dai palchi di Mtv alle pagine di Rolling Stone, dalla distribuzione del cd in Italia fino al contratto europeo ed il quinto posto in classifica in Svezia (!). Una bellissima favola del rock’n’roll fatto con semplicità, dedizione ed allegria per una propo-sta veramente scanzonata ma con “le palle” (e per un gruppo di sole ragazze vuol dire vincere molti pregiudizi). Così dopo un interminabile tour ed un cambio di formazione (via Serena, dentro Mattia alla batteria) le Cherry Lips sono cresciute, si sono accordate con il produttore trentino Marco Dal Lago ed hanno la-vorato, come direbbe Berlusconi, “lacrime e sangue” al disco della vita. Questo infatti è “Blow It Away”: il disco della vita, dove nulla è lasciato al caso, i brani suonano benissimo e la band è più in forma che mai.Peccato che nel frattempo negli ultimi tre anni il mercato discografico sia colato a picco: e con lui le grosse case discografiche e la stessa Swed Metal che avrebbe dovuto distribuire il nuovo disco nel mondo. Così “Blow it Away” esce indipendente (con Vrec) e senza compromessi, promozione minimale e due soli concerti di presentazione (a Verona e Trento) prima del viaggio di Stefy (Parks, voce e chitarra) in Inghil-terra per farsi una nuova vita (d’altronde, è possibile vivere di musica in Italia?). Nel frattempo godetevi questo impeccabile secon-do capitolo della band: la maggior parte dei brani sono pugni nello stomaco (“Blow it Away”), parlano di malattie (“Sick and Spiteful”), prostitute (“Bitches’n Loser”), errori (“Got It Wrong”), apatie (“Apathy”) tutto all’insegna dell’hard rock più cazzuto con rife-rimenti spiccioli a Offspring, Green Day, Aerosmith. Stefy canta meglio che mai, Elisa alla chitarra gigan-teggia, Karima (basso) e Mattia (batteria) pestano alla grande. 40 minuti di cd spaccacuore fino all’unica ballad “My Satellite”, una gemma per melodia, arran-giamenti, intenzione, forse tra le migliori canzoni che abbia mai sentito: moderna e d’impatto.Forse Verona perderà anche questi talenti. Mettia-moli nel conto dell’incessante fuga di cervelli di que-sta pazza Italia. Fortuna che le Cherry sono talmente giovani che sicuramente sentiremo ancora parlare di loro.Il disco è su iTunes a prezzo speciale. Ordina il cd fisico su www.vrec.it

Questa volta i Working Vibes fanno sul serio. E lo di-mostrano i personaggi tirati in ballo per questo terzo lavoro della band pisana che tra reggae, dub e can-tautorato sforna la prova di maturità più organica e completa per Ciscomanna, Papa Massi e soci. Nel di-sco “Italia sola andata” figurano come produttori nei diversi brani Finaz della Bandabardò, Cesare Petrich dei Negrita, Carlo Rossi (già produttore dell’ultimo di Caparezza) oltre a numerosi ospiti come Roy Paci, Dennis Bovell e Rakin’Alpha. E le canzoni infatti non deludono: mentre l’incipit di “Io Vorrei” è decisamen-te reggae/pop radiofonico, è con “Show Business” e “Pirati” che la band cala gli assi: un rappato sociale incandescente con aperture melodiche, riflessione e divertimento in un connubio riuscitissimo. Si conti-nua ad alti livelli con “Le Scelte che fai” e “Resto in Piedi” dove la generazione precaria è paragonata ad un “pugile” che non molla mai. Non manca nemme-no il sole nelle musiche dei Working Vibes come con “Raggio di Sole”, “Baby” o “Momenti Buoni”. Un’ul-tima citazione per la cover di Piero Ciampi “Te lo faccio vedere chi sono io” con la quale il gruppo si è aggiudicato nel 2010 il Premio Ciampi Città di Li-vorno per la miglior cover dall’autore. Insomma c’è materiale per un grande album che la band porterà live in tutta Italia. Il disco è disponibile da Settembre su etichetta Metarock/Venus ma sono già diversi gli appuntamenti per sentirli dal vivo. www.workingvibes.it

Una copertina simpatica introduce questo esordio dei The Roadless, (ex Free Road), un quintetto della nostra città che ha scelto il rock classico per veicolare la propria voglia di musica e divertimento. Due chitarre solide e di-namiche, che si scambiano ritmica e solista, accom-pagnate da una sezione ritmica precisa e fantasiosa, sono la base su cui poggia la voce di Sara, abile nel districarsi sia nei pez-zi più energici, come “Amber Mornign”, “Seeker Of Gold” e “Crumbs Of Difference”, che nel ritornello accattivante di “Lucky”, un possibile hit di cui la band ha girato un video e che è il punto di forza dei loro concerti. Già i concerti, è infatti dal vivo che i The Ro-adless, offrono il meglio, sul palco i cinque si agitano, saltano, suonano, coinvolgono il pubblico e appaiono davvero a loro agio, come se suonare fosse la cosa più naturale del mondo. Guardano dietro per corre-re in avanti i The Roadless, che trasmettono una pas-sione contagiosa e “Whiskey For Breakfast” (titolo fantastico!), è davvero un ottimo punto di partenza.

ww.myspace.com/theroadlessspace

ITALIA SOLO ANDATA (Metarock/Venus)

WORKING VIBES THE ROADLESS “WHiskey For Breakfast” (Autoproduzione)

CHERRY LIPSBlow It Away (Vrec/Venus)

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KYOS verOna consigli di lettura

niccolò De rienzoADD 2011Alcuni lavori ti chiedono di essere invisibile, altri ti vogliono al centro del mondo. C’è, però, un lavoro che richiede entrambe le cose: il portiere in un albergo di lusso, il concierge. Li vediamo, davanti alle porte scorrevoli di hotel sfavillanti, nelle loro divise, sorridenti con chi entra, isolati da chi, fuori, guarda con occhio sognante attraverso i vetri smerigliati. Sono i portieri i protagonisti di questo libro che raccoglie non solo le loro storie, ma un universo di eventi e personaggi che hanno segnato gli ultimi 60 anni di storia italiana. La loro voce racconta segreti, custoditi gelosamente, ricorda nomi, manie e capricci di divi o semplici miliardari con il vizio del lusso e con qualche segreto celato. Non esiste tuttavia delazione, a nessun portiere che si rispetti passerebbe per la testa. Emerge invece lo spaccato di un’Italia d’altri tempi, in cui chi contava si teneva lontano dalle prime pagine dei rotocalchi, ma preferiva il silenzio complice di uomini il cui compito era quello di tenere il mondo fuori dalla porta o, se lo desideravi, di portarlo ai tuoi piedi con la colazione in camera. Queste pagine affollate di artisti, politici, banchieri, nobili, gangster e grandi sco-nosciuti fanno da sfondo alla storia di donne e uomini che hanno saputo giocare con il fuoco senza mai, o quasi, scottarsi del tutto.

Pagine: 288Prezzo: 16,00 €

novità EDITORIALI AUTUNNO 2011a cura di Riccardo Ferraresso

Valeria BenattiGribaudo 2011Valeria Benatti dimostra che cucinare è molto più che preparare un piatto seguendo con precisione una ricetta: attraverso la cucina è possibile esprimere emozioni, festeggiare l’inizio di un amore o sopravvivere alla sua fi ne, ritrovare l’entusiasmo dopo un periodo storto o meditare su inganni e tradimenti. A tavola, dunque, è possibile rifl ettere su se stessi e sulla vita nel modo più piacevole: bastano un gruppo affi atato di amici, la giusta atmosfera, buon cibo e buon vino. Questo libro presenta venti menu di cinque portate, ciascuno dedicato a un tema specifico; tutte le ricette sono di facile esecuzione e richiedono tempi di lavorazione ridotti, in modo che la preparazione complessiva occupi al massimo due ore. A ogni menu è abbinato un tema di conversazione legato all’amore o agli affetti: l’autrice lo sviluppa raccontando, con uno stile divertente, fresco e autoironico, le proprie esperienze e proponendo un brano tratto da un romanzo. Lasciandosi ispirare dal tema, fornisce consigli per creare l’atmosfera più adatta al momento, dai suggerimenti per apparecchiare la tavola con colori e oggetti particolari alle idee per la “colonna sonora”: una tavola total orange e una canzone leggera e solare in sottofondo saranno perfette per una cena dedicata all’entusiasmo e alla gioia di vivere, mentre un abbinamento tra marrone e nero e l’accompagnamento di un brano musicale rifl essivo e sofi sticato saranno il leitmotiv più adatto per una conversazione su amori illegittimi e tradimenti.

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Martina SavoiaQuiEdit 2011Il “mondo sommerso” è un microcosmo sconosciuto, fatto di stanze bianche, di larghi corridoi, di porte sbarrate. È il piccolo grande regno degli sguardi perduti nel vuoto, dei passi incerti e strascicati, dei lamenti, dei silenzi lunghissimi o delle risate con-vulse che scoppiano all’improvviso. È la dimora dei pazzi, dei malati di mente, dei depressi clinici. Dei dimenticati. Persone che vivono al margine, della società come della vita. L’Autrice, lontana da facili autocommiserazioni e semplicistici giudizi, narra con spontaneità e naturalezza il suo breve ma travagliato percorso attraverso questa dimensione parallela, alternando momenti di cupa disperazione a passaggi insospettabilmente ilari e leggeri, come solo il “mondo sommerso”, nella sua oscura quotidianità, sa regalare in modo tanto inaspettato e travolgente. La morte dell’anima è lenta e subdola. Inizia a mangiarti da dentro, quasi non te ne accorgi subito, senti solo un po’ di disagio in più, della tristezza strana e persistente, ma ti dici che è normale, che forse sei solo un po’ stanco...poi il malessere ti pervade ed esce dagli occhi, inonda ciò che ti circonda e lo trasforma nell’incubo che hai dentro di te. E sai che nessuno può capire davvero questa cosa...finché non ti ritrovi in una clinica o in un reparto psichiatrico. Allora incroci occhi che sono i tuoi, ombre che sono le tue, sorrisi stentati che sono gli stessi che adotti tu da anni...e capisci che non sei matto, che nemmeno loro lo sono.

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Kitchen in love. 20 menu per alimentare i vostri amori

il mondo sommerso

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NOVITàeditorialiautunno

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Damiano TommasiCierre Grafica 2011Chiunque metta piede in Cina è portato a scri-vere. Fermare nel tempo le emozioni, le sor-prese, le immagini, i pensieri e le differenze è esercizio inevitabile per qualsiasi straniero che sbarchi dalle parti di Pechino. Eccomi qui, allora, anch’io con carta e penna a raccontarmi. Pri-mo calciatore italiano in Cina. Non male come record, una sorta di Marco Polo dei tempi mo-derni. Queste pagine nascono così, con l’inten-zione di fermare un pò di pensieri ed emozioni nati nei 10 mesi trascorsi a Tianjin. In Cina si ha la sensazione di non esserci arrivati ma di es-serci stati catapultati. Tutto ciò che si percepisce andrebbe raccontato; il mistero di un popolo che da noi non si vede e non si sente e che qui avvolge, coinvolge e disorienta». «Essere il “Marco Polo del calcio” è stata una sfida affasci-nante. Il calcio cinese è ancora acerbo, ma una cosa i cinesi non possono invidiare a nessuno: l’illusione e l’entusiasmo di voler crescere ed essere protagonisti. Ci sarà bisogno di tempo; ci vorranno pazienza e tenacia, qualità che ai cine-si non mancano». «Se si parla del mal d’Africa, che prende una volta messo piede nel conti-nente nero, credo che per me si possa parlare, senza paura di esagerare, di ‘Mal di Cina’».

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Mal di cina

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Con l’estate si è chiusa anche la 68° Mostra Interna-zionale Cinematografica di Venezia, che ci ha lasciato per questo autunno una lista interessante di pellicole e prime visioni di qualità e pregio.Dalla laguna vi segnaliamo un percorso di film in usci-ta o in programmazione da non perdere, eventual-mente, in dvd.Iniziamo con i film stranieri che hanno segnato il pas-so: “ The Ides of March”, Le Idi di Marzo, di e con Geor-ge Clooney, Evan Rachel Wood, Paul Giamatti,, Mari-sa Tomei, merita la visione dato il carattere “politico” e psicologico del racconto.Clooney rimarca il suo sguardo nei confronti della storia attuale americana, prendendo spunto da pos-sibili elezioni presidenziali, dove il cinismo sostituisce la coerenza e la sincerità.Di altro stile “Carnage” di Roman Polanski, una com-media delle parti tratta da una piece teatrale france-se di Yasmina Reza: la storia di due coppie di genitori che si incontrano dopo che i rispettivi figli si sono azzuffati a scuola.Polanski mette a nudo con sottile crudeltà la dinami-ca di coppia e tra le coppie e l’apparenza “borghese” che si sgretola durante il dialogo. L’interpretazione è davvero speciale con un cast splendido:Jodie Foster, Kate Winslet, Cristoph Waltz e John C. Reilly.“W.E.” è il terzo film di Madonna approdato al Lido insieme alla star, che ha riempito la sala stampa di flash. Il film è la storia di Edoardo VIII e Wally Sim-pson ( vedi “Il discorso del Re”), una vicenda trava-gliata che viene rivisitata da Madonna in uno sviluppo su una doppia trama.“A Dangerous Method” di David Cronenberg traccia una linea di confine interessante tra la ricerca sul-la psicanalisi e l’attenzione al percosrso personale all’interno del rapporto tra Sigmund Freud e Carl Jung. Al centro della vicenda il rapporto tra uomo e donna e l’amore; con Viggo Mortensen, Keira Knight-

IL CINEMA D’AUTUNNOdi Cristiana Albertini

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ley e Michael Fassbender.“Un été brulant” di Philippe Garrel, con una splen-dida e radiosa Monica Bellucci ha messo in luce i drammi di coppia e personali in un gioco seduttivo a volte autoreferenziale.Steven Soderbergh punta il dito sulle catastrofi e sulla malattia globalizzata con “Contagion” in cui si cimentano ancora Kate Winslet e Matt Damon; così, stesso tema “finale” ma con altro stile e budget, per il film di Abel Ferrara “4:44 Last Day on Earth”Una catastrofe interiore, fisica e sessuale è invece “Shame” di Steve Mc Qeen, particolarmente apprez-zato dal pubblico più giovane perchè storia contorta e maledetta, con uno splendido Michael Fassbender (Coppa Volpi come miglior attore).Ma l’elenco può continuare in stile americano sulla devastazione delle persone e dei rapporti , con film di alto livello:”Dark Horse” di Todd Solondz, “Killer Joe” di William Friedkin, “Texas Killing Fields” di Ann Canaan Mann.Una menzione speciale la merita il film di Ann Hui,” Tao Jie (A Simple Life)”, la storia di una tata-gover-nante speciale che, invecchiando, trasmette e riceve ciò che ha seminato nella vita. La protagonista è l’at-trice Deannie Yip, Coppa Volpi come miglior attrice.Da segnalare anche “Himizu” di Sono Sion, i cui in-terpreti hanno preso il premio Mastroianni, “Wuthe-ring Heights” di Andrea Arnold, rifacimento di Cime Tempestose che ha preso il premio per la miglior fotografia. Il Leone d’Oro è andato a “Faust” di Aleksander So-kurov, film bellissimo, percorso dell’anima da Goethe a Wagner, disputa antica tra il bene e il male, vicino, intimo, viaggio interiore , estremamente umano e tangibile. E’ un film impegnativo , non immediato , ma le immagini , il colore, gli spazi, i luoghi entrano nell’anima. I film italiani in concorso a Venezia e sul grande schermo in queste settimane, sono di gran-de livello, a cominciare da “Terraferma” di Emanue-le Crialese, di grande apertura al tema emergente dell’emigrazione africana e degli sbarchi in sud Italia. E’ la storia dell’accoglienza di una parte di gente co-mune del sud Italia verso il sud del mondo.Bravissi-mo Filippo Pucillo, il vero giovane pescatore dell’isola. Terraferma

ha avuto il Premio speciale della giuria.Stesso tema viene trattato dal profondo film di Er-manno Olmi “Il villaggio di cartone” che racconta, con un dibattito importante, la filosofia delle idee del grande regista italiano su accoglienza, diversità, fede e stato della chiesa attuale. Olmi afferma con forza che l’unica possibilità è la vera accoglienza e l’atteggiamento di reale carità, il resto è solo rito ed esteriorità.Anche il film “Cose dell’altro mondo” di Francesco Patierno con Diego Abatantuono parla di temi simili con un taglio più godibile ma non leggero, duro ma efficace “Pugni chiusi” di Fiorella Infascelli e “Amore carne” di Pippo Delbono, “Pasta nera” di Alessandro Piva, “Black Block” di Carlo Augusto Bachschmid, “Là-bas” di Guido Lombardi. Di altro stile “Quando la notte” di Francesca Comencini con Claudia Pandolfi e Francesco Timi, straziante storia di solitudini reci-proche che si aprono ad un amore quasi impossibile, bellissimi i luoghi, tagliente il messaggio. Una comme-dia accattivante “Tutta colpa della musica” di Ricky Tognazzi con un bravissimo Marco Messeri e un cast davvero corale per uno spunto positivo. Lascia invece una scia di genialità il film di Gian Alfonso Pacinotti “L’ultimo terrestre” , parabola un po’ amara sulla no-stra situazione attuale. Stimolanti alcuni corti italiani che non passeranno al cinema ma speriamo almeno in televisione: “Il maestro” di Maria Grazia Cucinotta, “Pivano Blues-Sulla strada di Nanda di Teresa Mar-chesi e il lungometraggio “Io sono lì” di Andrea Segre girato a Chioggia. Per finire il divertente e ironico “Scialla” di Francesco Bruni, la storia di un figlio ado-lescente e di suo padre che, ritrovatolo, scopre la sua paternità; il ragazzo parla romano e il bravo Bentivo-glio parla padovano , un buon mix!Un appuntamento autunnale sul grande schermo in attesa dell’uscita l’ultimo film di Almodòvar “La pelle che abito”, “Mozzarella Stories” di Edoardo de Ange-lis, il comico “Niente da dichiarare”, “Drive” di Nico-las Winding Refn, “L’alba del pianeta delle scimmie” di James Franco.

le anticipazioni del grande schermo

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della mia vita e non vedevo come il college avrebbe potuto aiutarmi a capirlo».

Quando decise di abbandonare gli studi, Jobs non immaginava quale disegno i suoi puntini stavano ela-borando. Dormiva per terra nelle camere degli amici e l’unico vero pasto della settimana era quello che gli veniva offerto la domenica sera nel tempio de-gli Hare Krishna, che raggiungeva camminando per dieci chilometri. Fu la calligrafia a riportare le linee della sua vita sulla strada giusta. Jobs ne era affascina-to, perché i caratteri tipografici erano artistici e belli, avevano una storia. Seguì un corso nel quale imparò a distinguere i «serif» dai «san serif», ad apprezzare l’armonia degli spazi tra le lettere, le parole e le righe, «tutto quello che rende grande una stampa tipogra-fica del testo». Guardandosi avanti, non capiva a che cosa questa conoscenza gli sarebbe servita. Guardan-dosi indietro in quel giorno a Stanford, vide i puntini disegnare una meravigliosa serie di coincidenze tra-sformate in opportunità: «Dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, mi tornò tutto utile. E’ stato il primo computer dotato di una meravigliosa capacità tipografica. Se non avessi lasciato il college, il Mac non avrebbe mai avuto la possibilità di gestire caratteri differenti o font spaziati in maniera proporzionale. E forse oggi non ci sarebbe nessun computer con quelle possibilità».

Guardare sempre avanti, non arrendersi mai, avere

Nelle nuove forme di comunicazione tutto finisce in rete velocemente. Non esistono giornali o siti web capaci di stare al passo con i tempi rapidi di twitter o facebook. Un uomo in particolare con il suo genio e la sua creatività ha rivoluzionato il nostro quotidiano, il nostro stile di vita. Quest’uomo è Steve Jobs, capo di Apple Computer e Pixar Animation. “Siate affama-ti e siate folli, grazie” è la conclusione del discorso che Jobs ha tenuto il 12 giugno 2005 alla consegna dei diplomi dell’Università di Stanford. Rileggendo o riascoltando quanto disse si percepisce il perché Steve Jobs sia stato uno degli uomini più importanti di questo secolo.Non è solo per quello che ha inventato, gli apparec-chi come l’iPhone, l’iPod e l’iPad che hanno cambiato il nostro modo di comunicare, di informarci, di ascol-tare musica, di vedere un film. È anche per quel tipo di approccio alla vita che le grandi menti fanno pro-prio e che lui stesso spiegò molto bene, nel giorno della loro laurea, agli studenti di Palo Alto. «Siate af-famati, siate folli disse ai ragazzi -. Credete sempre in qualcosa e alla fine guardandovi indietro scoprirete che la vita è fatta di puntini che si sono uniti. Dovete sempre avere fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire».

L’uomo che ha cambiato le nostre vite spiegò pro-prio in quel discorso come il percorso dei suoi pun-tini sembrasse figlio del caos e sicuramente destinato

alla rovina, se la fiducia non avesse rimesso le cose a posto. Steve Jobs è nato il 24 febbraio del 1955 a San Francisco, figlio di una studentessa di college non sposata. Di lei non sappiamo nulla, ma aveva sicura-mente carattere. Non solo decise di far nascere il bambino, ma chiese di lasciarlo in adozione solo ad una coppia di laureati, gente che capisse l’importanza dell’istruzione e lo mandasse all’università.

La prima coppia in lista d’attesa, un avvocato e la mo-glie, rifiutò il bambino perché volevano una femmina. La seconda fu chiamata nel mezzo della notte e il signor e la signora Jobs si portarono a casa il piccolo. Quando la madre naturale scoprì che nessuno dei due era laureato rifiutò di firmare le ultime carte e venne convinta solo quando i genitori adottivi si impegnarono formalmente a mandare il ragazzo al college. «Diciassette anni dopo raccontò Jobs - andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno altrettanto costoso di Stanford e tutti i risparmi dei miei genitori finirono per pagarmi l’ammissione e i corsi. Dopo sei mesi non riuscivo a vederci nessuna vera opportu-nità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare

A cura della Redazione

SIATEaffaMatiLe nostre vite rivoluzionate attraverso le nuove tecnologie

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uomini e tecnologia

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pazienza e fidarsi del proprio intuito sono sempre state le caratteristiche di Jobs, quelle che lo hanno fatto grande. La serie di computer Apple II della fine degli Anni 70 è ormai nei musei di tecnologia, così come il Macintosh, il primo apparecchio con il mou-se. E sono già nei libri di storia della Silicon Valley i contrasti con i co-fondatori di Apple, che lo estro-mettono dalla compagnia nel 1984 lasciandolo, a 30 anni, di nuovo senza un lavoro, ma subito pronto a ri-cominciare fondando NeXT, l’azienda che verrà fusa con Apple dodici anni dopo, rimettendo a posto i puntini e collocando Jobs nel ruolo di amministrato-re delegato che ha ricoperto fino a ieri.

I suoi detrattori dicono che a ben guardare non ha scoperto molto di nuovo, ma ha utilizzato tecnologie esistenti per metterle sul mercato con un design in-novativo ed elegante. In parte è vero. Ma il successo di Apple è soltanto suo: in nessuna azienda il potere è stato così accentrato su di un solo uomo, l’unico che si è dimostrato capace di sapere di che cosa ha bisogno la gente prima che la gente anche solo immagini di averne bisogno.

in itaLia Una rivoluzione nella comunicazione è stata fatta da Vasco Rossi. Mai come in questo 2011 spopolano i suoi clippini, video che realizza e mette in rete quasi quotidianamente. Una raccolta dei momenti più po-etici, comici e surreali offerti dalla rockstar. Vasco così salta la barricata nella comunicazione, scavalca i me-dia e parla direttamente con i fan. Si libera dal male sotterraneo che gli rinchiude l’anima e si apre par-lando a ruota libera agli oltre due milioni di fan che lo seguono su Facebook. Follia o genio? Entrambe sono presenti nelle fantasiose e ironiche esternazioni dell’artista modenese che lancia una moda del tutto nuova e spiazzante.

Il clippino sostituisce con la sua carica di umanità l’immagine patinata e lontana dei videoclip. Chi ama Vasco ora può sentirlo vicino e ritrovarlo perdendo il senso con lui. Il modo più efficace per liberarsi dal male di vivere è aprirsi. Vasco Rossi rappresenta la farsa tragicomica di ogni vita e lo fa senza calcoli improvvisando ogni giorno davanti a una telecamera.Con un personaggio come Vasco inevitabilmente ogni clippino diventa subito un successo in rete: in poche decine di minuti arrivano migliaia di commenti e di “mi piace”.Spesso i clippini arrivano la notte, si parla di musica e spesso si lancia nella presentazione di canzoni e gruppi musicali. Insomma, è come se Vasco rispol-verasse il passato e tornasse ai microfoni di quella mitica Punto Radio dove aveva cominciato la carriera decenni fa.

SIATEfoLLi

∙ In queste pagine immagini tratte da internet

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KYOS verOna

Conoscere il passato per vivere il presente e co-struire il futuro. Questa è una tra le tante funzio-ni che il Museo Paleontologico e Preistorico di Sant’Anna d’Alfaedo svolge all’interno della Provin-cia Di Verona. Del museo, dei suoi progetti e dei suoi laboratori ne abbiamo parlato con Marco Ma-rogna collaboratore presso la cooperativa sociale La Fonte (che ha in gestione il museo ndr.) che assieme ad Elisa Marchesini e Romina Marconi, segue con passione le attività che ruotano attorno ad uno dei poli museali più interessanti della nostra provincia.

Da quanti pezzi è composta la collezione museale di sant’anna d’alfaedo?Per quel che riguarda la parte Paleontologica, de-dicata prevalentemente ai reperti fossili perve-nuti nelle cave di pietra locali, vi sono circa venti esemplari di grandi dimensioni tra questi possiamo trovare lo squalo fossile più lungo d’Europa che misura oltre cinque metri.La sezione preistorica risulta strutturata in modo da mettere in luce i ritrovamenti più importanti della zona disposti secondo una scansione crono-logica. Una collezione che comprende un centina-io di manufatti di vario genere.

Oltre ai fossili con il museo si è sperimentato in un progetto tutto nuovo “Prospettive di pietra”. com’è nata questa iniziativa e in che cosa consiste?Partirei utilizzando delle parole di Norberg-Schulz, con le quali viene introdotto il ruolo che la pietra della Lessinia ha assunto ed assume nella storia del nostro territorio: “Tutti sappiamo che cosa signifi-ca pietra. O almeno comprendiamo il significato generale della parola. Non abbiamo dimenticato la meravigliosa espressività di questo che è il più antico fra i materiali da costruzione? (...) In cer-ti paesi l’ambiente fatto dall’uomo è a tal punto caratterizzato dalla sua presenza che parliamo di culture di pietra”.Prospettive di pietra riconosce le potenzialità della realtà in cui viviamo. Secondo l’idea della nostro progetto, possiamo rispettare la storia che il ter-ritorio ancora ci può narrare e svelarne tutti quei segreti celati all’interno dei suoi processi di evolu-zione e sviluppo. Da qui la scelta di un’analisi di al-cune architetture spontanee in pietra che lo hanno saputo marcare in modo inequivocabile.

Oltre ad uno scopo didattico/scientifico, il museo può assumere anche una funzione sociale (verso i giovani) di recupero delle tradizioni?Viviamo in una terra che risulta fortemente anco-

PASSATO, PRESENTE, FUTURO

Il Museo Paleontologico e Preistorico di Sant’Anna d’Alfaedo

di Riccardo Ferraresso

emozioni in movimentoKYOS verOna

Foto fornite da Marco Marogna (nella foto)

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KYOS verOna editoriale

rata al passato ma spesso ci si rivolge ad essa con superficialità e disinteresse. Crediamo fortemente che il primo passo da fare sia attivare un desiderio di scoperta, riconferire un identità cercando quei valori nascosti in quell’intimo rapporto che nei se-coli si è venuto ad instaurare tra la terra e le opere dell’uomo. Convinzioni queste per le quali ho scel-to di concentrare la mia tesi di laurea in architet-tura su un censimento completo di tutti quei baiti di contrada e di montagna (40 totali) distribuiti sul territorio di Sant’Anna d’Alfredo, un patrimonio architettonico minacciato da quell’atteggiamento che conduce la maggior parte di queste architet-ture verso un inevitabile e silenzioso spegnimento. Attraverso la realizzazione per ciascun fabbricato di una scheda tecnica di studio specifica ho avuto modo di raccogliere quelle informazioni destinate a scomparire elaborando così un primo strumen-to di conoscenza, che può sicuramente essere un punto di partenza anche per interventi di recupero e restauro futuri.

Quanti giovani riuscite ad avvicinare con le vostre iniziative? avete un buon riscontro di pubblico?Le iniziative di questi ultimi anni hanno sempre avuto un buon riscontro di pubblico. Scegliendo

di lavorare principalmente con i bambini e con le scuole ovviamente la maggior parte delle iniziative vedono loro come protagonisti. Il nostro obiettivo per il futuro è quello di concentrare tempo e idee in modo tale che questa realtà venga maggiormen-te conosciuta e pertanto valorizzata attraverso una promozione convinta e mirata. A questo proposito dall’anno scorso collaboriamo alla realizzazione del portale museale per la provincia di Verona. Inol-tre, grazie alla collaborazione di Valentina Tolerrini, è stato ideato un blog museosantannadalfaedo.wordpress.com attraverso il quale gli appassionati possono condividere le loro esperienze.

il MUsEOIl Museo di Sant’Anna d’Alfaedo, è suddiviso nella sezione di preistoria, dove troviamo esposti reperti raccolti prevalentemente nella Lessinia occidentale, con reperti locali e dell’alta valle di Fumane che illustrano la forte presenza preistorica nella zona a partire da 50mila anni fa, e nella sezione di paleon-tologia, nella quale si apre un percorso espositivo in cui è efficacemente ricostruito l’ambiente di vita degli organismi del passato, con particolare riferi-mento al Cretaceo superiore. In esso è confluito, infatti, il materiale rinvenuto durante gli ultimi de-

cenni nelle numerose cave aperte sul vicino Monte Loffa.Tra gli strati della “Pietra di Prun”, conosciuta come “Pietra della Lessinia” o “lastame”, si è conservata una ricca fauna di vertebrati marini (pesci, cheloni, rettili marini, ammoniti ed echinidi), molti dei quali rinvenuti e oggi in esposizione. Tra i reperti figura-no tre pezzi di eccezionale pregio: il fossile di uno squalo di oltre 5 metri appartenente alla specie Cretoxyrhina ed estratto in ottimo stato di con-servazione nel 1975, la tartaruga Protosphargis ve-ronensis lunga più di 2 metri e infine un altro squa-lo, il Ptychodus latissimus, anch’esso uno splendido esemplare in cui sono visibili tutti i corpi vertebrali, i denti e addirittura alcuni lembi di cartilagine mi-neralizzata della regione craniale.Il museo offre inoltre particolari proposte, visite guidate alla scoperta del territorio accompagnate da dei laboratori didattici sulla scheggiatura della selce, sulla riproduzione di fossili, e su una serie di nuovi laboratori incentrati sullo studio del mondo preistorico in Lessinia.

[email protected]. 0457532656blog: museosantannadalfaedo.wordpress.com

ORARIMercoledì, venerdì, sabato e domenica matt. 9:30-12:30 pome. 15:30-18:30Dal 1 Ottobre fino al 1 Marzo: chiusura periodo invernale mantenendo attivo il servizio email per informazioni e prenotazioni.

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