Kyos Verona Febbraio 2009

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KYOS VERONA - FEBBRAIO 2009 N. 31 - DISTRIBUZIONE GRATUITA IN 12.000 COPIE - POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, CNS VERONA - PREZZO A COPIA € 2,00 KYOS VERONA FEBBRAIO 2009 MUSICA ARTE TEATRO SPETTACOLO DESIGN SPORT TEMPO LIBERO PERSONAGGI CULTURA CUCINA VIAGGI AUTO NATURA v e r o n a come l’arcobaleno ...all’improvviso Alessandro Mazzucco Alessandra Aspes Sandro Ruffo Bobby Solo Alessandro Anderloni Bruno Prosdocimi Sara Simeoni Roberto Puliero Cecilia Gasdia Carlo Piccoli Paolo Castiglioni Paolo Mastella Mastini Verona febbraio 2009

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come l’arcobaleno...all’improvvisoAlessandro MazzuccoAlessandra AspesSandro RuffoBobby SoloAlessandro AnderloniBruno ProsdocimiSara SimeoniRoberto PulieroCecilia GasdiaCarlo PiccoliPaolo CastiglioniPaolo Mastella

Mastini Verona

febbraio 2009

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Page 3: Kyos Verona Febbraio 2009

Kyos Verona Febbraio 2009

KYOS verona editoriale

Ben ritrovati.

Eccomi di nuovo a firmare l’editoriale del no-

stro Kyos Verona dopo una assenza, dovuta

ad una “causa di forza maggiore”. Una cau-

sa importante, che necessitava della mia totale

attenzione, una causa con due occhi azzurri

incantevoli, che pesa poco più di 6 kg ed è già

lunga 65 centimetri. Un colpo di luce che ha

ricoperto tutto di nuovi colori. Mille colori e

le loro sfumature, un incredibile arcobaleno.

Come quello di vita, fantasia e culture che ren-

de Verona così ricca e affascinante. Molti colori

brillano nelle pagine di questo numero di feb-

braio, che ci introduce nel 2009 che sentiamo

e ci auguriamo ricco di emozionanti novità. Le

nostre intenzioni sono proprio indirizzate verso

una sempre più consapevole conoscenza e sco-

perta della nostra realtà, alla ricerca costante

di quella eccellenza che da tre anni portiamo

ai lettori, con il racconto della vita di perso-

ne semplici e speciali, con gli incontri che ogni

mese aumentano la nostra consapevolezza di

ciò che siamo o siamo stati. Come avviene que-

sto mese con la conversazione con Alessandro

Mazzucco, Rettore dell’Università di Verona, e

con la visita al Museo Civico di Storia Naturale

della nostra città, guidata da Alessandra Aspes

e Sandro Ruffo.

Vogliamo aprire i nostri occhi a una visione

multicolore; oggi, nell’era dell’immagine e del-

la comunicazione, il colore è ovunque e ne sia-

mo a tal punto pervasi da rischiare di assuefarci

e di non accorgerci della sua radicale “uma-

nità”. Perciò in questo numero ci focalizziamo

innanzi tutto sugli “arcobaleni che hanno cam-

biato la vita”, chiedendone conto esemplare

per tutti alle persone più note, amici di Kyos

Verona che ci hanno altre volte offerto scorci

delle loro esperienze. Vi lascio quindi scoprire

le pagine di questo arcobaleno che segna l’ini-

zio di un percorso a colori che ci accompagne-

rà per tutto il 2009 caratterizzando ogni uscita

del giornale.

Sin da questa pagina iniziale vi presento il prof.

Pino Agostini che si unisce a noi per guidare

con saggezza e nuove idee il nostro lavoro. Ci

porta un grande aiuto e nuovi collaboratori

che renderanno ancor più varia la nostra pro-

posta.

Con l’augurio che il 2009 sia speciale e ci porti

a dare solo il meglio di noi, buona lettura

Silvia Sartea

[email protected]

all’improvviso... Come l’arcobaleno

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Per informazioni relative ad altre modalità di pagamento dell’abbonamento, contattare la redazione presso PRINTEDITA - Tel 045 810 12 04 - Fax 045 600 05 31 - [email protected]

Page 5: Kyos Verona Febbraio 2009

Un arcobaleno per tutto l’anno

Non esiste università senza ricercaConversazione con Alessandro Mazzucco 06

teatRo danZa - MuSiCa 22aRte - FieRe - FnaC 29

da non PeRdeRe- SPoRt 32

Nei locali, nei ristoranti, nelle discoteche, nei pub, nelle palestre, nei luoghi di incontro...

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L’arcobaleno che ti cambia la vitaMomenti da ricordare degli amici di Kyos Verona 10

Volti a colori Tante culture una città 13

Un museo la sua cittàSandro Ruffo e Alessandra Aspes raccontano il Museo Civico di Storia Naturale 16

Kyos Verona eventiVerona... che amore! 20

appuntamenti

Incontrandosi a tavolaPolenta e renga 36

rubriche

Questioni di stileTanto di cappello 38

Nella storia e nella tradizioneFebbraio nel passato 39

Consigli di letturaIl colore della voce 40

Alla scoperta della provinciaSe c’è ghiaccio è una buona annata 42

Per sportMastini Verona, football americano gialloblu 44

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febbraio 2009anno 4 - numero 31

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Iscrizione al Tribunale di Verona:n. 1786 - 17/01/2008Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento Postale - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CnS VeRonaRegistrazione al ROC n° 16808 Prezzo a copia € 2,00

Direttore responsabile: Silvia Sartea

Art Director: Simone Pavan

Consulente editoriale: Pino Agostini

Redazione: Guido Benati, Simone Bonini, Riccardo Ferraresso, Chiara Milano

Hanno collaborato: Bruno Avesani, glauco Pretto, elisa Zoppei Supervisione Tecnica: Gianna Calabria

Redazione Grafi ca: Cinzia Signorini (Caposervizio), Manuel Bergamasco, lara Canal, Zeno Cisamolo, damiano Partelli, Mattia Petterlini, Simone Zamperini, luca Perina

Relazioni Pubbliche: Luisa Calabria

Sviluppo Commerciale e Pubblicità:Guido Benati e Andrea Gelmetti

Stampa: l’artegrafi ca S.n.c. Casale sul Sile (tV)tel. 0422 822754 - www.lartegrafi ca.com

Numero chiuso in redazione il15 gennaio 2009

v e r o n a

Storie su ruoteGolf VI 46

Parole PiccolineColori in libertà e in pace 47

CaRneVale35

Kyos Verona eventiVilla Buri in festa per il Brasile 19

Kyos Verona celebrazioniUniversità, cinquant’anni di storia 09

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Kyos Verona Febbraio 20094

di Pino Agostini

Inizia il nuovo anno di Kyos Verona, che avrà come fi lo conduttore e tematica unifi cante di tutti i numeri il tema dei colori. Apriamo con febbraio colorando il giornale con l’intero spettro della luce mentre i mesi che seguiranno godranno ciascuno di un altro colore, con cui emozionandoci percepiremo il mondo. Come ci spiegano gli scienziati, i colori non sono qualità proprie della realtà attorno a noi, ma sensazioni che produciamo con il nostro cervello. L’uomo è l’unico essere animato a percepire il mondo secondo l’intera gamma dei colori e, a mano a mano che si scende nel-la scala evolutiva, la capacità di percezione si assottiglia fi no a ridursi a semplici macchie e ombre. L’impoverimento inizia già nei più cari amici dell’uomo, il nostro gatto o il nostro cane, fi no a ridursi al minimo nel mondo soggettivo di un riccio di mare o di un lombrico. Anche quando apprezziamo guardando fotografi e o fi lm in bianco-nero, in realtà non prescindiamo dal colore, perché, essendo queste delle rappre-sentazioni artistiche della realtà, le valutiamo grazie a un inconscio patto interpretativo per cui, nella nostra psiche, l’emozione visiva si traduce comunque nel colorato mondo usuale della nostra vita.

ARCOBALENO, FASCINO MITOLOGICO Quando Dio, dopo aver mandato sulla terra il diluvio per distruggere l’umanità malvagia e corrotta, volle annunciare la nuova alleanza con gli unici giusti che aveva salvato, Noè e i suoi fi gli, sopra le nubi fece apparire l’arcobaleno dicendo: «Questo è il segno dell’alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra» (Gen 9,17). Oltre agli ebrei, anche gli altri popoli mediterranei consideravano comunque l’arcobaleno un dono della divinità: lo veneravano come Iris (Iride), la messaggera degli dei che annunciava sempre la cessazione della tem-pesta e l’inizio del bel tempo. Nei poemi dei periodi più tardi, venne anche cantata come la sposa di Zèfi ro, la gradevole brezza marina, e la madre di Eros, il dio del desiderio e dell’amore. Fin dai tempi più antichi, insomma, i popoli che abitavano sulle sponde del Mediterraneo attribuivano un valore “divino” ai colori di cui era intriso l’ambiente naturale della loro vita e il luminoso paesaggio all’intorno.

COLORI A CORTEIl trionfo del colore conobbe un momento di particolare esaltazione nel mondo delle corti ri-nascimentali: i palazzi signorili facevano a gara per superarsi in bellezza negli affreschi interni e le dame, senza le quali nessuna grazia sareb-be completa, gareggiavano dal canto loro nelle vesti dai colori sgargianti: il verde smeraldo per le nobildonne, il morello (un rosso cupo molto provocante) per le più civettuole, il bertino (un grigio scuro che non si sporcava mai) per le più furbe, il lionato (un giallo intenso molto serio-so) per le matrone e l’alessandrino (un azzurro

Un arcobaleno per tutto l’anno

screziato) per le più eleganti. Nello stesso pe-riodo, quel monaco sui generis che fu Agnolo Firenzuola, che tanto scrisse «in lode delle don-ne», così si esprimeva al loro riguardo: «In una donna, tre cose devono essere tassativamente bianche: la pelle, i denti e le mani! Tre cose ir-rinunciabilmente nere: gli occhi, le sopracciglia e le palpebre! Tre obbligatoriamente rosse: le guance, le labbra e le unghie! – E concludeva, abbandonando i colori: – Tre cose sicuramente lunghe: il corpo, i capelli e le mani! Tre cose ve-ramente corte: la bocca, la vita e la caviglia!».

Paolo Castiglioni, che signifi cato hanno i colori nel lavoro di un fotografo?I colori sono tutto, rappresentano l’allegria, anche se i fotografi lavorano spesso con il bianco e nero. Cosa danno in più i colori rispetto al bianco e nero? Perché si dice che le foto in bianco e nero sono più belle? Perché sono operazioni che trascendono dalla real-tà, che è invece legata ai colori. La foto in bianco e nero trasforma la concezione delle fi gure, non è più prosa ma diventa poesia. Questo aspetto a volte viene perduto nel colore, anche se dipende sempre dall’interpretazione che si vuole dare ad un sogget-to. C’è chi predilige i colori più tenui, chi li prefe-risce forti, ma da un punto di vista professionale e artistico il colore è un problema, perché non si può defi nire quello giusto tra le numerose sfumature del-la stessa tonalità, se solo pensiamo alla quantità di macchine utilizzate in questo settore. Il colore per i fotografi rappresenta un confl itto quotidiano, è nello stesso tempo dannazione e soddisfazione.

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Non esiste università senza ricerca

Riflessioni sul mondo accademico con il Rettore Alessandro Mazzuccodi Chiara Milano

L’Università di Verona festeggia cinquant’anni dalla sua fondazione, commemorando il gior-no in cui il sindaco Giorgio Zanotto portò in consiglio comunale la proposta per l’istituzione della Facoltà di Economia e Commercio, sede staccata dell’Università degli Studi di Padova. Nella stessa sala consiliare, all’ombra dello splendido quadro di Felice Brusasorci raffigu-rante la vittoria dei veronesi sui benacensi, il Magnifico Rettore dell’ateneo scaligero, il prof. Alessandro Mazzucco, ricorda quello che fu il primo mattone per un’importante realtà del territorio. Tanto si è detto e tanto si è scritto sulle vicende che hanno investito il mondo della formazione scolastica e l’ambiente accademico è forse quello che più ne ha risentito. Nono-stante tutto, però, sono numerosi i propositi per migliorare la situazione e il prof. Mazzucco ci ha dato modo di capire quale direzione sia ora necessario prendere. Fu primo assistente del prof. Vincenzo Gallucci nel trapianto di cuore

eseguito per la prima volta a Padova nel 1985. Sostiene con vigore l’importanza della ricerca e lavora per raggiungere l’eccellenza e offrire sempre maggiori opportunità agli studenti che scelgono di intraprendere questa strada.

1959: il sindaco di Verona Giorgio Zanot-to propone al consiglio comunale “l’isti-tuzione di una Facoltà di Economia e Commercio”. Con quali propositi il prof. Mazzucco ha iniziato il suo mandato nel 2004, riconfermato fino al 2011?Ho sempre avuto una percezione positiva del-la linea di sviluppo condotta per la crescita di questa università, che in 25 anni ha raggiunto una collocazione di grande prestigio. Mancava forse un intervento a favore di un maggiore ap-prezzamento da parte del territorio. Ho deciso pertanto di impegnarmi per migliorare questo aspetto e aprire il mondo dell’università alle collaborazioni scientifiche, alla partecipazione di Comune, Provincia e istituti finanziari anche attraverso lo scambio delle sedi per le riunioni, alla selezione degli investimenti e a un aumen-to di supporto all’attività di comunicazione. Siamo ancora nella fase iniziale, ma sono con-vinto che possano essere raggiunti importanti risultati. Il passo decisivo sarà programmare le attività insieme con il territorio, sia per l’offerta formativa che per i progetti di ricerca scienti-fica. Un esempio concreto è statala collabora-zione con il mondo dell’imprenditoria vitivi-nicola, caratteristica peculiare dell’ambiente scaligero.

La sua professionalità si fonda su vari ruoli: rettore, medico cardiochirurgo e professore. In quale si riconosce mag-giormente?Non credo di dover distinguere queste profes- Le immagini del servizio sono di Pino Agostini

Il prof. Mazzucco al conferimento di una laurea

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sioni, le ho sempre considerate come un unico mestiere, che è quello di professore e ricercato-re universitario. Il mio percorso è iniziato in un laboratorio dove studiavo membrane muscola-ri, specializzandomi poi in quelle miocardiche. Ho quindi intrapreso un’attività clinica, senza tuttavia abbandonare la ricerca scientifica. Sono passati 42 anni da quelle prime esperien-ze, ma la situazione del precariato non aveva nulla di diverso da oggi e anche allora erano frequenti gli episodi di contestazione giovani-le. Mentre io sceglievo la strada della ricerca, affrontando quattro anni di servizio comple-tamente gratuito presso l’Università di Pado-va, molti miei colleghi trovavano un impiego in ospedale subito dopo la laurea. Oggi non riesco a separare l’attività chirurgica dagli altri miei interessi perché questa non può sottovalu-tare l’innovazione, la didattica e la ricerca.

La presenza di studenti nell’Ateneo ve-ronese continua ad aumentare e questo è motivo di soddisfazione. Come proce-dono i programmi edilizi per l’amplia-mento degli spazi universitari?Stiamo portando avanti un ambizioso program-ma edilizio, ma senza sottovalutare l’aspetto finanziario. Come già ricordato, l’Università scaligera è nata da una volontà territoriale ed è stata insediata in strutture messe a disposizio-ne da varie istituzioni attraverso l’apporto del Consorzio per gli Studi Universitari, ora in fase di liquidazione. Forse sarebbe un’operazione di grande lungimiranza da parte dei soci (Comu-ne e Provincia in prevalenza e poi Camera di Commercio) il trasferire la proprietà degli im-mobili utilizzati, assegnati comunque ad uso perenne e vincolato, all’Università stessa. Ma ci sono altri aspetti da considerare: abbiamo approvato recentemente un piano che preve-

de, oltre alla ristrutturazione quasi completata dell’ex Caserma Santa Marta destinata alla Fa-coltà di Economia, un accordo momentanea-mente verbale con l’attuale amministrazione comunale per una condivisione del complesso Passalacqua, all’interno del quale si realizzerà il campus universitario di Veronetta. È stata poi considerata la realizzazione di un campus nel quartiere di Borgo Roma, non solo per la presenza del Policlinico, ma anche degli istituti biologici e delle Facoltà di Scienze e Medicina. Tali realtà stanno crescendo in maniera molto rapida e la loro qualità ha un riconoscimento internazionale. Per questo vogliamo dare vita ad un centro attrezzato, che favorisca lo scam-bio e l’aggregazione di idee per la ricerca. Un discorso a parte merita la Facoltà di Giurispru-denza, in attesa di trasferirsi nelle sale di Pa-

lazzo Verità Montanari. In realtà quello spazio è ancora occupato dall’Accademia Cignaroli, vedremo quali saranno gli sviluppi.

Multiculturalità: è una parola molto at-tuale nel’’ambiente universitario...In relazione alla minore presenza nella storia delle università, l’Ateneo veronese, a differenza di altri come Padova e Bologna, ha un flusso mi-nore di studenti stranieri; ciò nonostante questi raggiungono comunque il 15% degli iscritti. È interessante notare che Verona attira studenti ai livelli massimi della formazione. Abbiamo inoltre constatato una presenza importante di ragazzi provenienti dall’Est Europa, dal Nord Africa e dall’Asia, in particolare dalla Cina, an-che grazie al progetto Marco Polo, che prevede scambi tra studenti italiani e cinesi.

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tiamo i vincoli di legge che prevedono il 90% della spesa per il personale, mentre altre uni-versità vanno oltre questo limite al punto da avere bilanci insostenibili. Tuttavia, nonostante le proteste, sento che la maggior parte degli stu-denti è contenta di questo ateneo e il numero delle iscrizioni aumenta progressivamente.

“corretta”, che peso dare alla ricerca?La semplice trasmissione della conoscenza già acquisita è compito esclusivo della scuola; l’università, invece, si basa sulla trasmissione dell’aumento delle conoscenze, fondate sulla ri-cerca. Quindi non esiste nessun insegnamento universitario separato da questa componente, anche se la riforma del “3+2” metteva a re-pentaglio questo aspetto. La riforma della di-dattica che stiamo attuando va a verificare la preparazione e la produzione scientifica dei docenti che seguono le lauree magistrali; lad-dove non rispettino determinati requisiti decisi dal comitato di area disciplinare, non può esse-re assegnato il corso. Stiamo cercando di intra-prendere nuove collaborazioni con le imprese, anche per trovare nuovi finanziamenti per la ricerca, attualmente sostenuta dai fondi di ate-neo. Ora i nostri ricercatori ricevono ogni anno circa 16 mila euro, una cifra superiore rispetto alla media nazionale. Per questo stiamo cer-cando di portare avanti il “Joint Project”, che vede le imprese partecipare al finanziamento alla ricerca per il 50% dell’intero costo.

Un momento del nostro incontro con il rettore Mazzucco

Le lauree triennali subiranno una diminuzione degli esami fino a un massimo di venti, poiché l’eccessivo frazionamento era solo a favore dei docenti.

Ha affermato che “non esiste università senza ricerca”. In un’ipotetica riforma

Cosa pensa rispetto ai cambiamenti ini-ziati con la riforma Berlinguer? Si do-veva risolvere il problema della disper-sione universitaria, ma non si rischia di sminuire l’eccellenza degli studi?La principale ragione della dichiarazione di Sorbona è stata portare un sistema europeo omologabile, per una generale anticipazione dell’età in cui si vive la preparazione universi-taria, a favore di un rapido ingresso nel mondo del lavoro; per questo è stata pensata la laurea di primo livello. Ma se questo modello si adat-tava bene alla realtà anglosassone, per l’univer-sità italiana c’è stato qualche problema, infatti era necessario modificare l’intero assetto della formazione accademica. Così la legge 509 ha provocato l’effetto opposto, moltiplicando i corsi di laurea e dimostrando che la triennale è solo una fase intermedia del corso di studi, perché molti studenti proseguivano con quella specialistica. Ora stiamo applicando la riforma con la nuova legge 207, che prevede una dimi-nuzione del 20% dei corsi, modificando alcuni criteri, tra cui il numero minimo di studenti frequentanti, il numero richiesto per il perso-nale di ruolo e la quantità di crediti erogati.

Abbiamo assistito di recente alle prote-ste fiorite per le decisioni del governo nel settore dell’istruzione. L’Universi-tà di Verona ha una posizione virtuosa, sembra quasi che le sue proteste non si fermino solo alla riforma...In effetti è così. Non è certo una prerogativa italiana, e soprattutto attuale, la contestazione e la sua facilità di coinvolgimento del mondo giovanile. Il problema con il quale ci scontria-mo è la mancata attuazione, da parte dell’uni-versità, di un ammodernamento dei sistemi di autogoverno come espressione di totale auto-referenzialità. Nel momento in cui il governo è intervenuto, a mio parere in maniera ecces-siva, sui finanziamenti agli atenei, questa nuo-va riforma ha voluto penalizzare tutti, ma la situazione economica delle università italiane non è la stessa. Penso che prima si debba fare la riforma e poi decidere i nuovi finanziamenti. Abbiamo sempre inteso di essere un’università virtuosa in termini amministrativi e questo è indubitabile; abbiamo un bilancio ammirevole, è stata fatta una programmazione triennale e, nonostante gli interventi sull’edilizia, abbiamo ancora un avanzo di 14 milioni di euro. Rispet-

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Università, mezzo secolo di storia “nostra”

50 anni dall’istituzione del primo corso

di laurea in economia e Commercio

Appena conclusisi i festeggiamenti per il 25esi-mo (1982 – 2007) anno di statizzazione e auto-nomia dell’Ateneo della nostra città, L’Univer-sità degli studi di Verona si appresta a celebrare i 50 anni (1959 – 2009) dall’istituzione del pri-mo corso di laurea. Il 3 febbraio 1959 l’allora sindaco Prof. Giorgio Zanotto pose come or-dine del giorno della seduta del Consiglio Co-munale “l’istituzione in Verona di una Facoltà universitaria di Economia e Commercio”. Ri-percorriamo insieme le tappe fondamentali di questa storia così preziosa e importante per la cultura veronese.

Verso la prima idea di cultura universitaria Ferveva l’attività di un gruppo di uomini di cultura che facevano riferimento in sede nazio-nale al parlamentare professore universitario Guido Gonella. Essi dal 1950 al 1960 diedero vita all’iniziativa dell’Istituto di Scienze Stori-che Ludovico Antonio Muratori che oltre a un corso di studi di Storia curò l’organizzazione di iniziative per studenti stranieri, la Lectura Dantis alla quale parteciparono i maggiori cul-tori di italianistica, la pubblicazione della rivi-sta Nova Historia. Fu istituita anche, nel 1953,

a cura della redazione

una Scuola Superiore di Servizio Sociale, e nel 1956 una Scuola in Commercio estero.

10 gennaio 1953, è istitutita la Libera Fa-coltà di Economia e Commercio...I fondatori stessi dell’Istituto Muratori, Guido Gonella, il prof. Pietro Vaccari, il prof. Lan-franco Vecchiato, Mons. Aleardo Rodella, Mons. Pietro Rossetti, che il 10 gennaio 1959, proposero ai rappresentanti degli Enti Pubbli-ci, l’istituzione in Verona di una libera Facoltàdi Economia e Commercio e la costituzione di un Consorzio Universitario fra gli stessi per la gestione della medesima. La scelta di una Fa-coltà di Economia aveva l’obiettivo di contri-buire allo sviluppo economico formando nuovi addetti nella cultura superiore. Rispondeva alla necessità delle stese imprese veronesi di avere dirigenti preparati.

... poi Medicina e in seguito MagisteroSi trasferì da Padova a Verona una sezione di-staccata di Medicina e Chirurgia. Nellasede di Borgo Roma, nel Policlinico. Seguì il trasferimento anche dei corsi della Facoltà di Magistero, successivamente convertita in Let-tere e Filosofi a.

Ateneo veroneseFu il 1982 l’anno nel quale fu concessa l’auto-nomia e la statizzazione di un proprio Ateneo alla città di Verona. Il 16 giugno 1983 fu eletto il primo Rettore, Hrayr Terzian, dopo di lui: Sebastiano Cassarino, Mario Marigo ed Elio Mosele.Si realizzarono nel frattempo la Facoltà di Scienze, la Facoltà di Lingue, la Facoltà di Giu-risprudenza, la Facoltà di Scienze della For-mazione, ultimo prodotto di quell’area Uma-nistica che aveva già dato vita alla Facoltà di Lettere e Filosofi a e quella di Scienze Motorie. Ultima creatura nata per andare incontro a nuove necessità di un settore fondamentale per l’impresa veronese è il Corso di laurea ed il Di-partimento di Scienze e Tecnologie vitivinicole ospitato in San Floriano.

Fonte dei dati riportati nell’articolo:25 anni per Verona. 1982 – 2007 Stiamo scrivendo la nostra storia. Volume a cura dell’Università degli Studi di Verona

UN PO’ DI NUMERI DELL’UNIVERSITÀ DI VERONA

8 Facoltà

25 Dipartimenti

27 Corsi di dottorato di Ricerca,

organizzati in 6 Scuole di Dottorato

41 Scuole di Specializzazione

43 Master

9 Corsi di perfezionamento

23.000 studenti

oltre 800 docenti

700 amministrativi e tecnici

KYOS verona celebrazioni

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Un improvviso lancio di colori nel cielo della nostra esperienza. Capita a volte di essere sor-presi da un evento che all’improvviso stravolga il corso della vita. Un incontro speciale, la mor-te di una persona cara, un grande amore, un regalo del destino, un colpo di fortuna. Ci pia-ce immaginarli come degli arcobaleni che in un attimo riempiono le superfici di mille sfumatu-re colorate. Ogni vita ne vede passare almeno uno. Abbiamo intervistato alcuni tra gli amici di Kyos Verona per chiedere di raccontarci il loro “momento arcobaleno” e queste sono le risposte che ci hanno regalato, attimi indimen-ticabili e incancellabili delle loro storie.

L’arcobaleno che ti cambia la vita

BoBBy Solo - Cantante“Non amo molto parlare della mia vita priva-ta, ma quella professionale in campo artistico è sempre stata un arcobaleno, perché lavorando con la musica gli imprevisti sono innumerevoli. Eppure la musica è un grande amore, l’ho sem-pre amata e la amerò sempre, dedicandoci tutto me stesso senza mai chiedere nulla in cambio. Certo, se ogni tanto raggiungo qualche soddi-sfazione è meglio, ma non cerco costantemente di essere ripagato dei miei sforzi. La musica, però, non mi tradisce mai, dimostrando di ri-cordarsi di me in varie occasioni”.

aleSSandRo andeRloni - RegiSta“Era il 1995. Nel teatrino di Velo Veronese si provava con il nostro coro di bambini, Le Pic-cole Falìe (i piccoli fiocchi di neve). Avevo scrit-to una semplice melodia che cantava: «Sera i oci, te conto ‘na storia, la te parla de un mondo incantà...». Non immaginavo che da quel pic-colo inciso sarebbe nato il mio primo spettaco-lo musicale che poi avremmo trasformato, un anno dopo, addirittura in un film. Raggiunsi il teatro in ritardo e un po’ impaurito, con lo spartito ancora in mano. C’era allora, a Velo, un sacerdote che ci aveva portato la felici-tà della fede, don Luigi Sartori. Era lì anche lui, a cantare con noi. Ci accompagnavano al pianoforte i nostri maestri, Luigi Paganotto e Giulia Corradi. Ecco, quando cantai ai bambi-ni quella melodia e la sentii ripetere da loro, a voce spiegata, senza paura, vidi nei loro occhi una luce particolare. Mi dicevano, con quello sguardo, che dentro quella musica c’era ispi-razione, mistero e poesia. Fu la nostra prima canzone, l’inizio del nostro fare teatro musica-le quassù, a Velo, sul balcone naturale di prati della Lessinia che si affaccia ad abbracciare, come un arcobaleno, il cielo”.

Attimi indimenticabili delle storie di alcuni amici di Kyos Verona

di Riccardo Ferraresso e Chiara Milano

Alessandro Anderloni

Bobby Solo

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BRuno PRoSdoCiMi diSegnatoRe e CaRiCatuRiSta“Sicuramente gli eventi che accadono nella vita familiare, come le nascite dei figli, sono arcobaleni che stravolgono la nostra vita. Al di là di questo, però, anche il mio percorso pro-fessionale è stato costellato da momenti fatali, che hanno portato cambiamenti. Forse il più incredibile è quello iniziale, che mi ha fatto capire quale strada avrei dovuto percorrere. È accaduto quando avevo circa 20 anni, all’inizio della mia collaborazione con alcuni program-mi televisivi e precisamente con Il Musichiere di Mario Riva. Nel 1958 era un quiz che spopo-lava tra le famiglie italiane e le teneva incollate al televisore ogni sabato sera. All’interno del programma c’era anche una sfida tra due dise-gnatori e io mi sono trovato in gara con Franco Bergamasco, molto conosciuto perché collabo-rava anche con un periodico nazionale, men-tre io ero ancora un ragazzo. Noi dovevamo indovinare il titolo di una canzone dalle prime note, eseguite dall’orchestra di Gorni Kramer, e poi si cercava di illustrarlo per farlo capire ai concorrenti. Era molto difficile, a volte quasi impossibile! Eppure una sera accadde un fat-

to che ancora oggi, per me, ha dell’incredibile: prima dell’inizio della trasmissione trovai ac-cartocciato a terra un biglietto che conteneva le parole “Alle terme di Caracalla”; quella fu una vera “soffiata” del destino, andai dalla concorrente Severina Simion e le dissi “Se di-segno una palla vuol dire che sono alle terme di Caracalla”. Quando in gara sentii la prima nota del brano, disegnai una palla, lei si preci-pitò a suonare la campana tirando con forza, tanto da far scendere anche la corda, e dette la risposta giusta tra l’entusiasmo di tutti. Anche Mario Riva rimase sorpreso e io dissi “Alle ter-me di Caracalla i Romani giocavano a palla, logico, no?”. Così iniziò la mia avventura, da un fatto che mi meraviglia ancora, dopo tutti questi anni!”.

SaRa SiMeoni - CaMPioneSSa oliMPiCa di Salto in alto“L’arcobaleno della mia vita è stato sicuramen-te il mio percorso sportivo, con tutti i risultati ottenuti, ma, in modo particolare, il record del mondo e la vittoria olimpica, due traguardi fondamentali per la mia carriera, anche per la popolarità che ad essi è seguita. Sono sta-ti momenti faticosi, ma anche intensi e belli. A questa fase della mia vita ne è seguita una importante nella vita privata, iniziata con la nascita di mio figlio, che è stato il mio secondo arcobaleno, che ci sarà sempre. Certo, se avessi solo fatto sport e poi mi fosse mancato questo figlio, con cui condividere e parlare dell’espe-rienza fatta, forse sarebbe mancato un tassel-lo. Non nego che ogni tanto pensavo a come sarebbe stata la mia carriera sportiva con un bimbo già al mio fianco, da portare con me e fargli vivere quelli che oggi sono solo racconti del mio passato. Ma ai miei tempi lo sport si praticava solo in gioventù e e chi si dedicava ad esso rimandava i progetti che riguardavano la vita privata”.

Sara Simeoni

Igino Straffi e Bruno Prosdocimi

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RoBeRto PulieRo – attoRe“Il mio arcobaleno privato è stato sicuramente l’incontro con mia moglie. Fu un vero colpo di fulmine, improvviso e magico: quando l’ho vi-sta ho detto “E’ lei”. Questo non è cambiato, è sempre un bel momento che continua nel tem-po. Dal punto di vista professionale, in realtà, non esiste un singolo avvenimento che abbia sconvolto direttamente i miei progetti, perché sin da piccolo sognavo di fare l’attore ed è un traguardo che ho raggiunto; ho vissuto tanti bei momenti in scena e le soddisfazioni non sono mancate, il sogno si è quindi realizzato”.

CeCilia gaSdia – Cantante liRiCa“Non c’è dubbio, sono stata fortunata! Gli ar-cobaleni della mia vita sono stati ben due e mi hanno decisamente cambiato la vita: Giovan-ni Battista e Anastasia, i miei figli. Oggi sono grandi, 21 anni il primo e 18 la seconda, e con-tinuano a riempirmi la vita di colori....di tan-ti colori....di tutti i colori! E sono tutta la mia vita.”

CaRlo PiCColi – CaMPione PaRaoliMPiCo di nuoto“Dopo aver avuto un incidente, è stata la clini-ca in Austria il mio arcobaleno, perché mi ha dato la spinta per andare avanti, anche se lì ho vissuto otto mesi molto faticosi. Nell’ambito sportivo, dopo aver vinto la medaglia ai cam-pionati mondiali, l’arcobaleno è stato l’incontro con l’allenatore della nazionale Franco Ricco-bello, con il quale si era creato un bel rapporto, che permetteva di lavorare bene anche quando eravamo stanchi. Grazie a lui ho acquistato la grinta per arrivare a conquistare la medaglia alle Paraolimpiadi di Atene. Sono convinto che tante sfide si vincano fuori dall’acqua, prima della gara vera e propria”.

Paolo CaStiglioni - FotogRaFo“Nella mia vita non c’è stato un evento che ab-bia sconvolto il corso degli eventi. Forse, però, la mia professione è nata quando avevo circa 3 anni; ricordo che quando ero malato i miei ge-nitori, per cercare di tenermi a letto, mi dava-no le foto di famiglia contenute in un cassetto del loro comò e io mi divertivo ad osservarle. Questo divertimento è poi sfociato nella mia professione”.

Roberto Pugliero

Paolo Castiglioni

Cecilia Gasdia

Carlo Piccoli

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tante CultuRe, una CittÀVerona è una bellissima città, su questo siamo tutti d’accordo perché noi stessi ne siamo inna-morati per la sua bellezza, per la sua storia, per la simpatia e il calore della sua lingua. Accoglie milioni di turisti ogni anno in tutte le stagioni, e, a loro, apre le porte di palazzi e monumenti. È ricca di stimoli e sempre più popolata da per-sone di ogni razza e colore. Ciò la arricchisce anche se a volte, purtroppo, qualcuno non si di-mostra così caldo e disponibile nei confronti di chi ospitiamo o di chi sceglie le aree coccolate dalle anse dell’Adige per stabilirsi in una nuova vita con la propria famiglia, i propri usi e co-stumi, colorati e profumati. Pensiamo che ogni nuovo colore che entra a illuminare le strade e le piazze della città possa solo abbellirla e per questo vogliamo dare spazio in queste pagine al suono delle parole di un nostro amico, Jean-Pierre Sourou Piessou, che ci offre un punto di vista ottimista e incoraggiante, un quadro di positività.(S. S.)

(Ricercatore e studioso delle mediazioni interculturali esperto di letteratura africana)

di Jean-Pierre Sourou Piessouz

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coloricoloricoloricoloricoloricoloricoloricoloricoloricoloricoloriVolti a colori

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Da qualche anno la nostra città si tinge di vesti e costumi colorati, si è abbellita di molti colo-ri naturali, ma soprattutto di colori umani che si esprimono nei gesti, nei linguaggi e nei volti che vediamo e che incontriamo. Sono i volti, i gesti, i suoni, i sapori e i profumi di cittadini di differenti realtà culturali, religiose e sociali. Un fiume di colori ha inondato tutta la città tingendo ogni angolo di giallo, di nero, varie sfumature di rosso, di verde, di arancione, di bianco… Questi colori umani si vedono sia negli abiti delle persone che incontriamo sui marciapiedi, nei mezzi pubblici, nelle scuo-le, nei luoghi di culto piuttosto che nei bar e ristoranti sia nei volti degli stessi concittadini veronesi ed europei. Ma la cosa più bella che sta succedendo a Verona è che questi nuovi concittadini, che animano la città, cercano di stampare nei modi, nei gesti e sui volti i colori ereditati dalle espressioni culturali di prove-nienza. Mescolandosi ai veronesi contribuisco-no a creare un pluralismo culturale attraverso la contaminazione delle parole e nell’uso degli oggetti e dei materiali arrivati da lontano. Que-sto è un momento in cui, attraverso l’incrocio degli sguardi, delle storie, delle esperienze e dei vissuti, una città spalanca le proprie “finestre” su altri oceani-orizzonti. In questo possiamo prendere a modello gli Stati Uniti d’America, il Canada, il Sudafrica libero e l’Unione Eu-ropea, che, iniziata con 5 membri nel 1957, è arrivata a quota 27 nel 2007. “Verona spalanca le proprie finestre”, dicevamo. Non è facile, ma si tratta di un processo irreversibile, indispen-sabile e necessario. Si potrebbe provare a far finta di niente, ma prima o poi si incontrano questi nuovi “volti a colori” delle nostre città. Diventeranno un patrimonio reale e lungimi-rante se sapremo pensare ai nuovi cittadini non

come a una minaccia o a un pericolo che mina la nostra sicurezza, ma piuttosto come inizio di una risorsa che merita attenzione, cura, soste-gno e un serio accompagnamento in direzione di due obiettivi: la coabitazione nella pluralità e la valorizzazione reciproca nel rispetto dei doveri e dei diritti di ciascuno. Per realizzare in tempo ragionevole, senza rinviare all’infinito i nostri impegni, c’è bisogno di un grande sforzo e di un supplemento di energie psicologiche e sentimentali. Energie che potranno farci uscire da facili generalizzazioni, da luoghi comuni e da pregiudizi nonché dalle intolleranze dovute alle paure suscitate dal cosiddetto “diverso”. Ma da chi è diverso l’altro? Varrebbe la pena ogni tanto che anche noi ci chiedessimo da chi siamo diversi. E se siamo così diversi da non considerarci degli esseri umani in grado di co-lorare le giornate degli altri, che volenti o no-

lenti incrociamo per le nostre vie. I volti dei cit-tadini rappresentano i migliori colori che una città possa avere in questi tempi. Si incontrano ovunque: basta semplicemente aprire gli occhi. Questi colori indossati dagli esseri umani si ve-dono e si toccano nelle case o presso le famiglie dove prestano servizio come colf, badanti, baby sitter e altro, si vedono nelle fabbriche dove la-vorano dalla mattina alla sera, nei negozi, nei diversi luoghi di culto, chiese, moschee, centri di preghiera, fortunati luoghi di ristoro spiri-tuale e psicologico, nelle scuole di ogni livello e di ogni grado dove i bambini stanno crescendo in gioiosa compagnia dei loro coetanei e con-cittadini. Verona come città metropolitana e incrocio tra il Sud e il Nord Europa, patrimo-nio mondiale dell’Unesco, da qualche anno è cambiata moltissimo, soprattutto perché si è ar-ricchita di colori dal sentire, dal provenire, dal

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Se si vuole raccogliere la frutta in estate, biso-gna accettare che i fi ori fi oriscano in primave-ra esprimendo la bellezza dei loro colori così come stabilisce la natura. Oggi più che mai ab-biamo bisogno che i colori e i volti dei cittadini veronesi de soca e de anco’ tingano le pareti, le piazze, i monumenti, i luoghi e i vissuti della città di Verona con i colori dell’arcobaleno, se-gno che è suonata una nuova era di compren-sione nella coabitazione. Finalmente si potrà allora parlare di primavera dei colori!

IL BANCHETTO DELL’ANGELO

Alla Festa dei Popoli c’era uno strano banchet-to, gestito da un bellissimo giovane, che però solo i più accorti sapevano trovare. Era il “Ban-chetto dell’angelo” e recava due scritte: “Of-fronsi speranze” e “Speranza per tutti”. Alice, una bimbetta vispa e gioiosa, lo scorse, si avvicinò incuriosita e disse al giovane: “Ciao. Sono Alice. Cosa vendi di bello?” Egli le rispo-se: “Io non vendo nulla, ma regalo tutto quel-lo che uno vuole, purché non si tratti di cose materiali”. Allora Alice ci pensò su, rifl etté un attimo, poi gli disse: “Ah, sì? Allora io ti chiedo che cessino tutte le guerre nel mondo e che si instauri la pace tra le nazioni, che tutti i popoli possano vivere vicini in armonia, che nessun bambino sia più maltrattato e muoia di fame, che nessuna donna debba più abortire né su-bire violenza, e così per ogni altro uomo, poi che tutte le coppie di genitori si vogliano bene e che i bambini crescano sani e felici”. L’angelo guardò allora con simpatia la bambina, le fece un dolce sorriso e rispose: “Alice cara, tu non hai capito una cosa: io non regalo frutti, offro solo semi, da coltivare e accudire con cura”.

Alcune immagini della Festa dei Popoli

Si la branche veut fl eurir, qu’elle respecte ses racines (J. P. Sourou Piessou). trad.: Se il ramo vuole fi orire, deve rispettare le proprie radici.

ridere, dal gioire e dal pensare della popolazio-ne multietnica. Il mondo ha trovato dimora a Verona e questo la rende un po’ più dinamica, aprendo il suo presente al futuro. Ma la città dovrà farne tesoro, nel senso che, come fa ogni buon giardiniere che valorizza e cura ogni fi ore compresi i suoi petali, Verona come società ci-vile e soprattutto come istituzioni dovrà aprirsi a questi colori e volti umani, sapendo con Neue Weltanschauung, ovverossia con nuove visioni del mondo, adottare strumenti di avanguardia per analizzare e affrontare problematiche che qualsiasi convivenza civile pone, sapendo che da questa strada dipende il futuro delle prossi-me generazioni. I campi fi oriscono a primavera, periodo in cui ritornano gli uccelli migratori quali le rondini e le cicogne dalle terre calde e lontane, dando il segnale che inizia una nuova prolifi ca stagione.

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Un museo, la sua città…

il Museo Civico di Storia naturale di Verona, fiore all’occhiello della cultura

naturalistica italiana

Almeno una volta ne abbiamo attraversato le sale e (soprattutto da bambini) ci siamo emo-zionati nel vedere da vicino fossili antichissimi, animali di tutte le specie, insetti e farfalle dai mille colori. Il Museo Civico di Storia Naturale di Verona ha una grande tradizione: tra i più importanti musei del settore in Italia, è tuttora sede di ricerche scientifiche da parte di natu-ralisti (e non solo) di tutto il mondo. Abbiamo perciò voluto coinvolgere Alessandra Aspes, at-tuale direttrice del Museo dal 1997, e Sandro Ruffo, che è stato direttore del Museo dal 1964 al 1980, presidente dei Musei scientifici d’Ita-lia, membro dell’Accademia del Lincei e che,

di Riccardo Ferraresso e Pino agostini

Sandro Ruffo Alessandra Aspes

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Una teca con i fossili di Bolca. In basso a sinistra: l’inaugurazione del Museo riaperto al pubblico il 9 marzo 1952, alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. In basso a destra: alcuni insetti della collezione.

ultranovantenne, tutt’oggi conserva un suo uf-fi cio, dove si reca tutte le mattine per continua-re le sue ricerche.

Dal ‘500, quando lo speziale Francesco Calzolari allestì per la prima volta un suo museo naturalistico, qual è stata l’evoluzione del collezionismo naturali-stico a Verona?Calzolari fu l’iniziatore delle collezioni, anche se oggi non ci resta molto dei suoi reparti. In se-guito la sua collezione fu ereditata da Lodovico Moscardo nel ’600, che ne incrementò i pezzi, e nel ‘700 da Gioven Battista Gazola, che la arricchì con dei locali dedicati ai fossili di Bol-ca. A Verona si creò in quegli anni un interesse eccezionale per le scienze naturali, con un vero e proprio fi orire, all’interno dei palazzi nobili cittadini, di importanti collezioni naturalistiche che si affi ancavano a quelle artistiche.L’istituzione ha poi ricevuto un forte impulso soprattutto nel 1857 con la nascita del Museo Civico vero e proprio e, in particolare, con l’ac-quisto da parte del Comune di Verona delle collezioni di Abramo Massalongo, naturalista che si occupava di fossili e di licheni, che lasciò una grossa eredità: circa cinquecento tipologie di specie raccolte e descritte. Luogo privile-giato delle sue ricerche, soprattutto per quan-to riguarda i fossili, era stata la zona di Bolca (già nota per i ritrovamenti fossili che risalgono all’Era Terziaria). Un’altra fi gura importante per il museo fu Vittorio Dal Nero, un imbalsa-matore molto noto a Verona, che fu chiamato dalla commissione di vigilanza del Museo per

ripristinare il materiale rovinato dalla grande piena dell’Adige del 1882. Nel 1926 la nostra istituzione divenne autonoma grazie all’opera-zione di Antonio Avena che decise di separare il Museo archeologico (ora al Teatro Roma-no) dalla Pinacoteca (ora a Castelvecchio) e dal Museo di Storia Naturale, che è tutt’oggi suddiviso in due sedi: Palazzo Gobetti, in corso Cavour, che ospita le sezioni di preistoria e di botanica, e Palazzo Pompei, in lungadige Porta Vittoria, dove ci sono le altre sezioni.All’ampliamento della collezione museale con-tribuì infi ne anche l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere che trasferì le sue collezioni alla custodia del Museo Civico. Nonostante le due guerre mondiali del secolo scorso abbiano causato la perdita di molto ma-teriale, al termine del secondo confl itto, grazie all’opera dei direttori Francesco Zorzi, Angelo Pasa e Sandro Ruffo (dal 1964), la nostra città è diventata un centro di esposizione di impor-tanza nazionale (quello che si può vedere oggi era nel 1965 il museo di scienze naturali più moderno d’Italia); inoltre in questo museo è stato anche attivato un centro di ricerche per la prima volta nella nostra penisola.

Com’è cambiato il modo di allestire il Museo e quindi di usufruirne? Un museo deve seguire la tecnologia o è giusto che resti un posto nel quale respirare e vive-re la storia naturale a tutto tondo?In linea col passato i punti di forza del Museo restano ancora oggi la tradizione, la ricchezza delle collezioni e la ricerca scientifi co-natura-

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listica. Il modo di esporre è tuttavia cambiato notevolmente negli anni. Oggi un museo deve saper coniugare tradizione e tecnologia, ag-giornandosi e riallestendo gli spazi. Tutti co-loro che hanno lavorato all’interno del museo hanno comunque contribuito in parte al suo ammodernamento. Ora sono cambiate le di-namiche della comunicazione, dell’esposizione e della museografi a, quindi dobbiamo cercare di mantenere il passo con le nuove tecnologie e con le nuove tecniche didattiche. Anche le fi -gure del direttore e del conservatore sono oggi fortemente cambiate: oggi infatti il direttore deve essere anche un manager della cultura e il conservatore si trova pure ad essere sempre più impegnato a ricercare fondi. Quali sono i pezzi più pregiati delle col-lezioni?Sicuramente la parte che riguarda i fossili di Bolca (pesci, piante e altro), che è unica nel suo genere. Tuttora richiama studiosi americani,

russi, australiani e di altre nazionalità. Il Mu-seo di Verona è inoltre fra i tre musei più im-portanti d’Italia (assieme a Genova e Milano) ed è forse il più completo.Il Museo svolge inoltre una sorprendente atti-vità editoriale, pubblicando fi n dal dopoguerra un suo Bollettino, cui affi anca le Memorie e al-meno un paio di monografi e all’anno. Si tratta di pubblicazioni specialistiche molto pregevoli e di grande lustro per l’istituzione.

La città di Verona ama molto questo “suo” museo…È vero: questo museo è amatissimo dai cittadi-ni e tutti sono passati almeno una volta nella vita tra le sue sale. I veronesi ne sono molto gelosi… Dal politico all’artigiano tutti lo hanno visitato, prima con la scuola (come da tradizione) e poi magari portandoci i fi gli o i nipoti.Nel Museo ha la sua sede anche la Società Naturalisti Veronesi, fondata nell’inverno 1946-47, che oggi – a dire il vero – avrebbe bisogno di essere un po’ rinnovata con for-ze più giovani tra le sue fi la, ma che comunque, tutti gli anni a metà mag-gio, organizza la manife-stazione del Natural Day nel parco di Villa Bernini Buri a San Michele Extra, aperta a tutta la cittadinanza.

lo hanno visitato, prima con la scuola (come da tradizione) e poi magari portandoci i fi gli o i nipoti.Nel Museo ha la sua sede anche la Società Naturalisti Veronesi, fondata nell’inverno 1946-47, che oggi – a dire il vero – avrebbe bisogno di essere un po’ rinnovata con for-ze più giovani tra le sue fi la, ma che comunque, tutti gli anni a metà mag-gio, organizza la manife-stazione del Natural Day nel parco di Villa Bernini Buri a

Alcuni pezzi della collezione museale

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diventa operativa la onluS “ReMaR” per i progetti rivolti al mondo giovanile brasiliano

Venerdì 9 gennaio si è svolta a Villa Bernini Buri di San Michele Extra una grande festa fra i numerosi amici veronesi (…sono stati oltre 300 i partecipanti) di Renzo Delaini. Un’oc-casione davvero unica per trascorrere qualche ora in compagnia di un ex-ragazzo veronese che da oltre 25 anni vive e lavora nel Nord-Est del Brasile, a João Pessoa (Stato del Paraiba) nel quartiere povero di Alto do Mateus.In questi anni ha avviato e coordinato nume-rosi progetti di educazione e formazione dei bambini e dei ragazzi adolescenti. Ben 15 pro-getti sono confl uiti nella “Rede Margaridas” RE-MAR, un sistema organizzativo che unisce persone e istituzioni di forma democratica e partecipativa attorno all’obiettivo comune del-la protezione sociale delle persone, soprattutto dei bambini. Durante la festa è stata presen-tata la nuovissima formula di sostegno di que-

di Guido Benati

ste attività a distanza: in collaborazione con il M.A.S.C.I. (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), grazie alla loro ONLUS “ECCOMI” (www.eccomi.org) che già opera in alcuni paesi dell’Africa, si è concordato di attivare anche il Progetto REMAR di Renzo Delaini, cui segui-rà presto anche un sito web in lingua italiana, che terrà costantemente attiva la comunicazio-ne e le iniziative.Molti dei partecipanti hanno anche suggerito di stabilire la sede operativa del Progetto RE-MAR proprio a Villa Bernini Buri , dove già da alcuni anni è attivo e impegnato un gruppo di associazioni giovanili del territorio veronese.

Causale: progetto RETE REMAR BRASILEA favore di: ECCOMI – associazione di volon-tariato ONLUS – via G. A. Pasquale, 11 cap 00156 Roma c.f.97418410581BANCA POPOLARE ETICA Agenzia di Roma Via Rasella, 14 cap 00187 RomaCIN: Q – ABI: 05018 – CAB: 03200c/c 00000118601IBAN: IT 77Q0501803200000000118601

Villa Buri in festa con gli amici di Renzo delaini

Nella foto in alto: scorcio di Alto do Mateus; a destra: Renzo Delaini; qui a fi anco: un’immagine della serata a Villa Buri

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Verona… che amoreLa città per innamorarsi ogni anno,tutto l’anno

A Verona ci si innamora. Ci si innamora della città, prima di tutto, perché è meravigliosa e perché si respira la storia degli innamorati più famosi del mondo, i giovani sfortunati Giuliet-ta e Romeo, nati dalla fantasia di Shakespeare che ha regalato fama immortale alla nostra Ve-rona. Gli scorci del centro accolto nelle anse dell’Adige sono il panorama più romantico che si possa godere da Castel San Pietro, le piazze viste dall’alto della Torre dei Lamberti ferma-no l’immagine sui salotti più eleganti che la città storica ci offre. L’atmosfera si fa ancora più suggestiva nella settimana clou dell’anno, quella in cui si celebra la festa di San Valenti-no, il 14 febbraio, che trasforma la città in un bouquet rosso di cuori, luci, colori e iniziative per coccolare chi sceglie di viverla proprio per questa occasione. Mille eventi per una Verona in love.

Ne li occhi porta la mia donna Amore,per che si fa gentil ciò ch’ella mira;ov’ella passa, ogn’om ver lei si gira,e cui saluta fa tremar lo core,sì che, bassando il viso, tutto smore,e d’ogni suo difetto allor sospira:fugge dinanzi a lei superbia ed ira.Aiutatemi, donne, farle onore.Ogne dolcezza, ogne pensero umilenasce nel core a chi parlar la sente,ond’è laudato chi prima la vide.Quel ch’ella par quando un poco sorride,non si po’ dicer né tenere a mente,sì è novo miracolo e gentile. Ne li occhi porta la mia donna Amore (Vita Nova, XXI)

Questa volta lasciami essere felice,non è successo nulla a nessunonon sono in nessun luogo,semplicementesono felicenei quattro angolidel cuore, camminando,dormendo o scrivendo.Che posso farci, sonofelice,sono più innumerabiledell’erbanelle praterie,sento la pelle come un albero rugoso,di sotto l’acqua,sopra gli uccelli,il mare come un anellointorno a me,fatta di pane e pietra la terral’aria canta come una chitarra.Questa volta lasciami, Pablo Neruda

immagine fornita da uffi cio Stampa Veronatuttintorno

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speciale Verona in love (immagini fornite dall’ufficio Stampa Veronatuttintorno)

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

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un cuore da scoprirePiazza dei Signori dalle 15.00 alle 19.00Esposizione, degustazione e vendita di prodotti tipici, artigianlai e oggetti da regalare sul tema dell’amore.

due cuori a tavoladal 6 al 15 febbraioMenù a tema e cene speciali per rendere uni-ca la cena di San Valentino nei ristoranti della città che aderiscono all’iniziativa (cfr. www.vero-nainlove.com)

Venerdì 13 febbraioloveinlove - speaking heart

Piazza dei Signori

Spettacolo musicaledalle ore 17.30 alle ore 19.00

concerto classico romanticoCoro Newcastle Church High School

Chiesa di San Luca - C.so Porta Nuova

ore 18.30

Venerdì 13 febbraio&love all’improvviso

teatro trinità - Via SS. trinità

Sit com improvvistata sul tema dell’amore, dove gli autori e i comici sono giudati dal pub-blico in sala. Interpretato da Teatro Impiria - Diego e Paolo.

ore 21.00

Sabato 14 febbraioCasa di Giulietta - Via Cappello

benvenuti a veronaGiulietta e Romeo si affacciano al balcone del-la casa per salutare i veronesi.ore 11.00

premio cara giulietta Premiazione delle lettere d’amore più belle, scritte a Giulietta da tutto il mondo.ore 11.30

Sabato 14 febbraioCasa di Giulietta - Via Cappello

sulle antiche pietre... i passi di giuliettaItinerario guidato nei luoghi dove si svolge la tragedia dei due amanti veronesi.Prenotazioni: Veronatuttintorno 045 8009461dalle ore 15.00

mail cardPer tutto la settimana gli innamorati in visita alla casa di Giulietta possono inviare gratuita-mente, in tutto il mondo, una mail card.

Sabato 14 febbraio

loveinlove - cantanti sosiaPiazza dei Signori

Le più belle canzoni d’amore che hanno fatto la storia della musica italiana: Vasco Rossi, Re-nato Zero e Adriano Celentano. Una suggesti-va rivisitazione delle emozioni più significative del loro vissuto.

dalle ore 17.00 alle ore 19.00

Sabato 14 febbraio

giulietta e romeoBiblioteca Civica - Sala FarinatiRappresentazione dell’opera firmata da Berto Barbarani.ore 17.00

la storia de zulieta e romeoGran Guardia Spettacolo di Teatro Impiria su testo di Vitto-rio Betteloni e scenografie di Bruno Prosdoci-mi. Musiche dal vivo di Insieme Musica Viva.ore 21.00

per informazioni www.veronainlove.com

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e dopo el venardì gnocolar?a Carnevale... ogni festa vale

Se è vero che la manifestazione principale del carnevale veronese è quella del Venerdì Gnoc-colar, non si può certo dire che la voglia di fare festa dei veronesi tuti mati si esaurisca in questo evento. Sono infatti molte le iniziative promosse dai comitati dei quartieri, e di queste, alcune più di altre, affondano le radici tra storia e leggenda della nostra città.Sabato Filippinato - quartiere Filippini: una regata storica sull’Adige celebra il ritorno del vittorioso Principe Reboano, conquistatore di nuove isole per la Repubblica di Venezia. Allo sbarco del Principe e della sua Corte nel por-ticciolo della Dogana, fa seguito la nomina del Principe a Signore dell’Adige e una sfi lata di maschere fi no a piazza Bra.Luni Pignatar - rione Santo Stefano: protago-nista è il Duca della Pignatta, maschera che ri-

di Simone Bonini

II DUCA DELLA PIGNATTASiro Zuliani era un impiegato di fi ne ‘800, che pur di mettersi in luce tra gli abitanti del suo quartiere non badava a spese. La generosità di Zuliani incuriosiva i veronesi, tra i quali si voci-ferava che avesse trovato una pignatta colma di monete d’oro. Siro assecondò scherzosamente le dicerie, diventando così il primo Duca della Pignatta. Nel gennaio del 1884 costituì il comi-tato per il Baccanale di S. Stefano e S. Giorgio, che grazie ai suoi ingenti investimenti, organiz-zò per il lunedì grasso una straordinaria festa a S. Stefano, con carri, luminarie, bande musicali e distribuzione di minestrone e vino nella piaz-za antistante la chiesa. Nacque così la festa del Luni Pignatar che riscosse un enorme successo, e che da allora continua ad essere riproposta, arricchendosi negli anni di nuove fi gure tra le quali il Dio della Pignatta.

corda Siro Zuliani, il prodigo e generoso istitu-tore del comitato del Baccanale di S. Stefano e S. Giorgio (ora Ducato di S. Stefano). La festa, di cui quest’anno ricorre il 125° anniversario, è caratterizzata dalla distribuzione del tradizio-nale minestrone.Festa de la Renga - Parona: l’origine risale ai tempi in cui ai barcaioli era impedita la naviga-zione nei giorni di festa. Costretti a sostare nel-la località di Parona, consumavano le aringhe sotto sale che portavano con sé dal mar Baltico. Terminati i festeggiamenti, il primo giorno di Quaresima, i veronesi andavano a Parona per assaggiare la “renga”. Alla rappresentazione della Renga si affi anca nel 1985 la maschera della “Parona”, l’ostessa che cucinava per i na-viganti ospiti dell’osteria.

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La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

Particolare della locandina

stagione lirica e di balletto teatro Filarmonico, Verona

Turandot di G. PucciniDirettore G. Grisi; regia di G. de Bosio; coro voci bianche A.Li.Ve. diretto da P. Facincani.1 febbraio ore 15.30; 3 febbraio ore 20.30

Don Quixote di Ludwig Minkus Direttore I. Anguelov; con J. Gatti, A. Almei-da, I. Vassiliev, N. Osipova. 19, 20, 21, 24 febbraio ore 20.30 22 Febbraio ore 17.00

Per informazioni: www.arena.it

il grande teatroteatro nuovo, Verona

A. Artisti AssociatiTeatro Stabile Friuli Venezia GiuliaLa rigenerazione di Italo Svevocon Gianrico Tedeschiregia di Antonio Calenda

Dal 10 al 14 febbraio ore 20.45Domenica 15 febbraio ore 16.00

Per informazioni: Comune di Verona Tel.: 045 8077201 - [email protected]

Immagine fornita daTeatro Stabile di Verona

stagione di danzateatro Salieri, legnago (Vr)

Corpo di ballo Maggio Musicale FiorentinoMaggio DanzaBalletti su musiche di: J. S. Bach, F. Busoni, S. Prokof‘ev, F. Chopin, H. S. Lõvenskjold.

Mercoledì 4 febbraio ore 21.00

Per informazioni: Fondazione SalieriTel.: 0442 25477 - [email protected]

divertiamoci a teatro teatro nuovo, Verona

Cherestanì produzioniScherzi - L’Orso, Tragico controvoglia, Il ta-bacco fa male, La domanda di matrimonioZuzzurro e Gaspare, Eleonora D’Urso, musi-che di Arturo Annecchino3, 4 e 5 febbraio ore 21.00

Carlo e GiorgioCarlo, Goldoni & Giorgio fuori abbonamento, al Teatro NuovoVenerdì 6 febbraio ore 21.00

Gianmarco Tognazzi – Bruno ArmandoIndie OcccidentaliLa piu’ bella giornata della mia vita Da La Panne di Friedrich DurrenmattRegia di Armando PuglieseDal 17 al 19 febbraio ore 21.00

Geppy GlejiesesTeatro Stabile di CalabriaDitegli sempre di sìdi Eduardo De FilippoRegia di Geppy GleijesesDal 24 al 26 febbraio ore 21.00

Per informazioni: www.teatrostabileverona.it

l’altro teatro - danza

teatro Camploy, VeronaAbbondanza BertoniCapricciDi Michele Abbondanza e Antonella BertoniGiovedì 12 febbraio ore 20.45

teatro Camploy, VeronaCompagnia Artemis Danza / Monica CasadeiCodice India – Ineffabile stato di graziaCoreografa e direttrice Monica CasadeiVenerdì 27 febbraio ore 20.45

Per informazioni: Tel.: 045 8008184

solo danzateatro nuovo, Verona

Compagnia Danza e Teatro de l’HavanaFolia Produciones y el Teatro Nacional de CubaSonlarSpettacolo di danza e percussioni di Rene de Cardenas

Domenica 22 febbraio ore 21.00

Per informazioni: Teatro Stabile di VeronaTel.: 045 8006100

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a teatro con la barcacciaCinema teatro nuovoS. Michele extra - Verona

Quando al paese mezogiorno sona...di E. F. Palmieri, regia di Roberto PulieroIn un paese della campagna veneta, negli anni Trenta; sullo sfondo i campi inondati di pri-mavera, esaltati dalla propaganda dell’epoca a favore della ruralità e dell’incremento fami-liare...Sabato 7 e 14 febbraio ore 21.15Domenica 1 e 8 febbraio ore 17.30

Per informazioni: www.labarcaccia.net

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atto terzoteatro Filippini, Verona

Teatro Libero PalermoHildaLa signora Lemarchand ha bisogno di una donna di servizio. Sarà Hilda. Venerdì 6 e sabato 7 febbraio ore 21.00

TeatrobluAriannaUno spettacolo tragicomico, un viaggio surrea-le in compagnia di un clown.Sabato 14 febbraio ore 21.00

famiglie a teatroteatro Filippini, Verona

Teatro Libero di PalermoL’uomo che racconta Cappuccetto RossoC’era una volta una bambina che non aveva il permesso di uscire di casa da sola. C’era una volta sua madre che non aveva il tempo di gio-care con lei. E c’era sua nonna, che abitava lon-tano, oltre il bosco...Domenica 8 febbraio ore 16.30

Teatro EventoLa casina degli gnomi (nella foto accanto)In un freddo giorno d’inverno, sotto un cielo

grigio che promette neve, la casina abbando-nata, ribellandosi alla sorte di essere venduta al primo arrivato, tira fuori da sotto il pavimento quattro piedi e se ne va in giro per il mondo...Domenica 15 febbraio ore 16.30

La botte e il cilindroTutti gli uomini del barone di MunchhausenIl Barone di Munchausen vuole raggiungere la luna per rivelare un grande segreto a tutta l’umanità...Domenica 1 marzo ore 16.30

Per informazioni: Fondazione AidaTel.: 045 8001471

l’altro teatro - prosa

teatro Camploy, VeronaCasa di bambola - L’altra Norada Henrik Ibsen, di Leo Muscato, con Lunetta Savino nei panni di Nora.Mercoledì 4 febbraio ore 20.45

teatro alcione, VeronaDiario di un pazzodi Nikolaj Gogol, regia di Lino Spadaro, con da Dario Cantarelli.Venerdì 13 febbraio ore 20.45

teatro Camploy, VeronaNotte delle luccioledi Roberto Andò, spettacolo poetico e politico. Con Marco Baliani.Giovedì 19 febbraio ore 20.45

teatro nuovo, VeronaRagazzedi e con Lella Costa. Regia di Giorgio Gallione.Sabato 21 febbraio ore 20.45

Per informazioni: Teatro Stabile di VeronaTel.: 045 8006100 - www.teatrostabileverona.it

Fondazione Aida e Teatro ImpiriaLa voce del vinoParole e musiche si intrecciano per raccontare le storie del mondo contadino, cadenzato dal ciclo della terra e della vendemmia.Sabato 21 febbraio ore 21.00

EuphoniaMacbethUna combinazione di segni sonori e di segni linguistici, a partire dall’incontro tra la voce, recitata e cantata, e l’esecuzione musicale.Sabato 28 febbraio ore 21.00

Per informazioni: www.fondazioneaida.it

benessere teatroteatro trinità, Via SS.trinità - Verona

Accademia di TeamusVerdi e la storia della sua... Ida di M. Bardi, regia di M. Bardi e R. CondercuriSabato 7 febbraio ore 21.00Domenica 8 Febbraio ore 17.00

Il Minimo ! - A beautiful day di e regia di Diego Carli Sabato 21 febbraio ore 21.00Domenica 22 febbraio ore 17.00

Per informazioni: www.teatroimpiria.net

24La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

appuntamenti teatro danza

stagione di prosateatro Salieri, legnago (Vr)

Teatro Stabile di Firenze- Michelinadi E. Erba, regia A. Benvenuti, con F. Castel-lano, G. Ingrassia e M. A. Monti, musiche N. Piovani.Sabato 7 febbraio ore 21.00

JoleFilm - Album aprile (tra un campo di rugby e la piazza)di e con M. Paolini, musiche L. MonguzziSabato 28 febbraio ore 21.00

Per informazioni: Tel.: 0442 25477 Immagine fornita da Fondazione Salieri

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approfondimento in collaborazione con il teatro Stabile di Verona

La scuola di teatro riapre le iscrizioni con il se-minario Alla ricerca di una dizione poetica: le-zioni sul dire poetico, a cura di Elisa Rampon. L’obiettivo del seminario è di offrire ad ogni allievo la possibilità di conoscere gli strumen-ti basilari per poter interpretare ad alta voce un testo poetico e quindi di esibirsi con esso di fronte a un pubblico. Il testo sul quale si eser-citerà il lavoro del seminario è tratto dal Terzo canto della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Il seminario prevede un ciclo di sedici ore da svolgersi nell’arco di due giorni (sabato e domenica). Il corso di recitazione di base du-rerà 4 mesi, da febbraio a maggio, sarà tenuto il giovedì sera presso il Teatro Alcione da Elisa Rampon ed ha come obiettivo quello di fornire

Per informazioni e iscrizioni:Linda Faccenda Teatro Nuovo 045 800 61 00 e-mail: [email protected]

gli elementi base per la recitazione. Il corso di dizione avrà inizio a marzo e durerà quattro mesi, sarà tenuto il martedì sera presso il Teatro Nuovo da Mirko Segalina ed ha come obiettivo quello di acquisire le conoscenze di base che regolano la corretta dizione italiana e, attraverso una costante pratica di esercita-zione, pervenire ad un corretto uso della lingua italiana o almeno alla perdita di una forte in-fl essione regionale.

Nuovi corsi e seminari

Aperte le iscrizioni alla scuola di teatro del teatro Stabile di Verona

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appuntamenti musica

Immagine fornita da Studiomusica Press

stagione sinfonica 2008-2009 Teatro Filarmonico, Verona

Gala BacalovEsecuzione dei seguenti brani: A ciascuno il suo; Una storia semplice; Concerto grosso per violino e orche-stra; Baires 2 Suite - Baires 1 Suite - Il Postino.Direttore Antonio CiprianiViolinista Sergej KrylovPianista Luis Bacalov

Sabato 7 febbraio ore 20.30

Settimo ConcertoEsecuzione dei seguenti brani: Haydn, Sinfonia n. 103 in mi bemolle maggiore (“Rullo di timpani”); Brahms, Schicksals Lied per coro e orchestra op.54; Schumann, Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 97 (“Renana”).Direttore Johannes Wildner

Sabato 28 febbraio ore 20.30Domenica 1 marzo ore 17.00

Per informazioni: Fondazione Arena di VeronaTel.: 045 8005151 - www.arena.it

appuntamenti con i virtuosi

Sala Maffeiana Teatro Filarmonico (Vr)I Virtuosi Italiani, R. Bahrami pianoforte e D. Zanchetta corno di Bassetto.Musiche di L. Boccherini, A. Rolla, J. S. Bach Lunedì 2 febbraio ore 21.00

Sala Maffeiana Teatro Filarmonico (Vr)I Virtuosi Italiani, Direttore C. Rovaris, J. Ju pianoforteMusiche di F. Chopin, P. I. TchaikovskyMartedì 10 febbraio ore 21.00

Teatro Filarmonico (Vr)I Virtuosi Italiani, Direttore e solista M. Quar-ta violino, L. Zilberstein pianoforteMusiche di E. Chausson, R. Strauss, L. V. BeethovenLunedì 23 febbraio ore 21.00

Sala Maffeiana Teatro Filarmonico (Vr)I Virtuosi Italiani, Direttore A. Martini, A. Ty-niec violino, A. Suzuki violaMusiche di W.A. MozartDomenica 15 febbraio ore 11.00

Per informazioni: Segreteria artistica, Tel.: 045.8035173

stagione di musicaTeatro Salieri, Legnago (Vr)

L’ Orchestra Sinfonica Di Milano “Giuseppe Verdi” , diretta da Wayne Marshall che si esibi-rà anche come pianista, presenterà l’Ouverture da Crazy Girl Concerto in Fa di George Gershwin, l’Ouverture da Strike Up The Band dello stesso compositore e la Suite da West Side Story di Leo-nard Bernstein.Lunedì 23 febbraio ore 21.00

Per informazioni: Teatro Salieri, Tel.: 0442 25477

appuntamenti con gli amici della musica

Sala Maffeiana Teatro Filarmonico (Vr)Filippo Gamba ed Enrico Bronzi, rispettiva-mente al violoncello e al pianoforte, presente-ranno musiche di: Beethoven.Lunedì 9 febbraio ore 21.00

Teatro Nuovo (Vr)Quartetto d’archi Amati e Leonardo Zunica al pianoforte presenteranno musiche di Schubert e Schumann.Lunedì 16 febbraio ore 21.00

Chiesa di S. Tomaso Cantuariense (Vr)Serata con musiche d’organo interpretate da Simone Vebber.Lunedì 16 febbraio ore 21.00

Per informazioni: Teatro Stabile di VeronaTel.: 045 8006100www.teatrostabileverona.it

suoni di...vini - “temi d’amore”Circolo I Maggio - Via Lanificio 60 (Circ. 8^) - Verona

Contiua la rassegna ideata dal M° Graziano Guendalini in collaborazione con il giornalista Maurizio Pedrini, con temi di grandi composi-tori italiani e stranieri uniti da un filo condut-tore: il vino che rallegra, accende la fantasia, evoca ricordi. Al termine di ogni serata è pre-vista una degustazione di vini a cura della casa vitivinicola Tinazzi.Venerdì 13 febbraio ore 21.00

Per informazioni: Tel.: 045 8078950Immagine fornita da Fondazione Salieri

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approfondimento in collaborazione con il Teatro Stabile di Verona

Divertiamoci a teatroAppuntamenti di Febbraio

SCHERZI di Anton CechovNella rassegna Divertiamoci a Teatro appunta-mento per 3 – 4 – 5 febbraio 2009 ore 21 con SCHERZI - L’Orso, Tragico controvoglia, Il tabacco fa male, La domanda di matrimonio di Anton Ce-chov con il duo Zuzzurro e Gaspare, Eleonora D’Urso, Giovanni Vitaletti al pianoforte, Daria D’Aloia, Fatima Bernardi, Giuliana Fiogonio, Leonardo Bucalossi, Filippo Olivieri. Le mu-siche originali di Arturo Annecchino, per la regia di Massimo Chiesa. Questo spettacolo sostituisce The Sisters con Theresa Thomason.In Scherzi emergono le grandi doti comiche e drammatiche di Andrea Brambilla, Nino For-micola e Eleonora D’Urso messe a servizio di Cechov. Questo spettacolo è formato da quat-tro atti unici, L’orso, Tragico controvoglia, Il tabacco fa male e La domanda di matrimonio, che lo stesso Cechov defi nì “scherzi”.

LA PANNE LA NOTTE PIU’ BELLA DELLA MIA VITALa panne, in cartellone nei giorni 17 – 18 – 19 febbraio 2009 ore 21, coinvolgerà lo spettatore come cattura il protagonista da situazioni co-miche, angoscianti, tragiche. Un banale inci-dente, l’automobile in panne, costringe Alfre-do Traps, rappresentante di tessuti, a una sosta indesiderata e cercando aiuto trova ospitalità a casa di un vecchio giudice in compagnia di due amici. I tre lo coinvolgeranno nel ricelebrare alcuni importanti processi storici come quello a Socrate, a Gesù e a Federico di Prussia, fi n-chè Traps si troverà a sua volta imputato di un delitto frutto di una mente assolutamente inno-cente e inconsapevole. Per Dürrenmatt, quindi, siamo tutti colpevoli: il racconto ne è soltanto la dimostrazione attraverso il paradosso.

Teatro Nuovopiazza Viviani 10 (045 8006100) dal lunedì al sabato (esclusi festivi), dalle 15.30 alle 21

Teatro Alcione via Verdi 20 (045 8400848)

Box Offi ce, via Pallone 12/a (045 8011154)

Filiali Unicredit Banca e punti collegati

Per informazioni: Tel. 045 8006100 [email protected]

Punti vendita

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Kyos Verona Febbraio 2009

KYOS verona

luca carboniTeatro Filarmonico, Verona

Musiche ribelli Tour 2009Parte il nuovo tour di Luca Carboni che lo porterà nei principali teatri italiani. La serie di concerti seguirà l’uscita del nuovo album Mu-siche ribelli (RCA/Sony Music), raccolta in cui l’artista bolognese rilegge brani di alcuni can-tautori degli anni ‘70.

Lunedì 2 marzo ore 21.00

Per informazioni: EventiTel.: 045 8039156 - www.eventiverona.it

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

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appuntamenti musica

biagio antonacciTeatro Filarmonico, Verona

Il cielo ha una porta sola in tourIl cantautore milanese, dopo 10 anni (il suo ul-timo tour teatrale risale al 1999), torna eccezio-nalmente ad esibirsi live, in una esclusiva veste inedita, in alcuni tra i maggiori teatri d’Italia e lo fa mostrando, sia sotto il profi lo musicale che umano, la sua anima più intima.

Lunedì 16 febbraio ore 21.30

Per informazioni: Zed!, Tel.: 049 8644888www.zedlive.com

Immagine fornita da Zed!

sonohraTeatro Tenda, Bussolengo (Vr)

Luca e Diego Fainello vengono da una fami-glia in cui sono sempre stati a contatto con l’ar-te: “...Ci siamo appassionati a tutta la musica degli anni Sessanta e Settanta, al blues anni Cinquanta e a certe sonorità anni Ottanta». I Sonohra possiedono capacità musicali inso-spettabili in un duo di esordienti assoluti con un curriculum artistico tutto da costruire.Sabato 14 febbraio ore 21.15

Per informazioni: EventiTel.: 045 8039156 - www.eventiverona.it

don bosco, il musicalteatro tenda - bussolengo (vr)

Torna in scena il regista Piero Castellacci con un nuovo musical dedicato alla fi gura di un grande innovatore dell’Educazione e della storia religiosa italiana: Don Bosco. Un prete che educava ai valori. Un grande uomo con un cuore semplice e un’umiltà infi nita.

Venerdì 13 febbraio ore 21.00

Per informazioni: Eventi, Tel.: 045 8039156www.eventiverona.it

franco battiatoTeatro Filarmonico, Verona

Live in theatre 09Dopo un anno sabbatico di lontananza dalle scene, Battiato si ripresenta al suo pubblico a inizio 2009 offrendo il nuovo repertorio del se-condo capitolo, che ancora mancava, dei suoi Fleurs. Fleurs II è il capitolo conclusivo della tri-logia iniziata nel 1999.

Lunedì 9 febbraio ore 21.00

Per informazioni: Eventi, Tel.: 045 8039156www.eventiverona.it

festival atlantideTeatro Nuovo, Verona

Tempi moderni di Charlie ChaplinSarà proiettato il fi lm Tempi moderni di Charlie Chaplin, con la realizzazione dal vivo della colonna sonora originale dello stesso Chaplin eseguita dall’Orchestra Sinfonica del Friuli Ve-nezia Giulia, diretta dall’americano Timothy Brock.

Venerdì 20 febbraio ore 21.00

Per informazioni: Teatro Stabile di Verona, Tel.: 045 8006100

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un’ora di musicaFoyer del Teatro Nuovo, Verona

Il Quartetto Maffei (Marco Fasoli, Elisabet-ta Gerosa, Giancarlo Bussola e Paola Gen-tilin) presenterà musiche di Mendelssohn e Brahms.Sabato 14 febbraio ore 17.30

Il Quartetto Quartetto Arion (Plamen Dimi-trov, Antonello Molteni, Antonina Antonova e Fabio Storino) presenterà musiche di Haydn.Sabato 14 febbraio ore 17.30

Per informazioni: Tel.: 045 8006100

just married partySpazio espositivo TecaVia Basso Acquar, 28 - Verona

Secondo appuntamento dell’anno organizzato dall’associazione culturale Just Married. Ospiti della serata: Alex Mastini, The plan A, Guest dj Brodinski.

Venerdì 27 febbraio

Per informazioni: www.myspace.com/justmarriedparty

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Kyos Verona Febbraio 2009

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Immagine fornita da Galleria La Giarina

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Immagine fornita da Luigi Menin

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

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appuntamenti arte

luigi menin valpolicella la salvi chi puòGalleria la MeridianaVia Oberdan, 3 - Verona

Luigi Menin, dopo il successo della mostra di nature morte esposta a Trento, torna a Vero-na con una collezione di oli su tela, dedicata alla Valpolicella. Si potranno ammirare dieci paesaggi delle “sue” colline. (A fianco Mercato di Negrar).Da sabato 7 febbraio a venerdì 20 febbraio

Per informazioni: Tel.: 045 8006424

storie sepolte. riti e culti all’alba del duemila avanti cristoMuseo di Storia naturale, Verona

Il Museo di Storia Naturale dedica una mo-stra all’incredibile ritrovamento di archeologia funeraria avvenuto nel territorio veronese che riporta alla luce il mondo preistorico di inizio II millennio a.C.Fino al 30 giugno 2009da lunedì a sabato ore 9.00 – 19.00 domenica e festivi ore 14.00 – 19.00

Per informazioni: Tel.: 0458000466

la casa di tuttiMuseo africano, Verona

Una mostra che riproduce un tipico mercato africano. Il percorso ha l’obiettivo di avvicina-re il contesto delle arti esposte nella collezione permanente con l’ambito quotidiano del vivere in Africa.

Fino al 21 giugno

Per informazioni: Museo africano, Tel.: 0458092199 www.museoafricano.org

marco gastini nel volo...attornoGalleria dello Scudo, Verona

Curata da Piergiovanni Castagnoli, la mostra propone una raccolta di opere di tele di grande formato, calchi in alluminio, fusioni in bronzo.

Fino al 28 febbraio

Per informazioni: Galleria dello Scudo, Tel.: 045590144 (info)www.galleriadelloscudo.com

yasumasa morimuraByblos Art Gallery, Verona

L’artista diviene un camaleonte assumendo diversi aspetti di personaggi rappresentativi dell’occidente contemporaneo. (A fianco: A Re-quiem: Where is the Dictator?3 2007 - 150x120 cm, Stampa alla gelatina d’argento, colore).Fino al 21 febbraio

Per informazioni: Byblos Art Gallery, Tel.: 0458030985 (info)www.byblosartgallery.it

assaf gruberprivacyLa Giarina Arte contemporaneaVia Interrato Acqua Morta 82, Verona

La galleria prosegue un percorso di approfon-dimento sulle relazioni tra l’essere umano e l’ambiente e inserisce dopo la collettiva Work in progress le opere di questo artista israeliano.(Nella foto accanto: Orly 04:11, 2008, metal, leather and paint, 296x201x150cm)Fino al 14 febbraio

Per informazioni: Tel.: 0458032316

artist for amnesty internationalGalleria IncorniciarteVia Brigata Regina 27a, Verona

L’esposizione raccoglie 70 opere di artisti di-versi che hanno voluto donarle ad Amnesty International per la raccolta di fondi per soste-nere le sue campagne.

Fino al 7 febbraio

Per informazioni: Galleria Incorniciarte, Tel.: 0458900212 www.incorniciarte.it

svelataGalleria Massellavia Dietro Filippini,13 - Verona

Mostra fotografica di Licia Massella, con la col-laborazione di Michela Dalla Pegorara e Vero-nica Di Bella. Bianco Tessuto. Vela la parete a vetro dello spazio espositivo All’interno le pa-reti, il soffitto, il pavimento, l’essenziale arredo, rigorosamente bianchi, costituiscono la cornice pronta ad accogliere l’anima del visitatore.Fino al 6 febbraio

Per informazioni: [email protected]

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appuntamenti fiere

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

10° forumclubforum piscineFiera di Verona

Forum Il Nuovo Club festeggia il suo decimo anno di presenza sul mercato cambiando ve-ste e nome in ForumClub. Nasce oggi anche il ForumPiscine. Un nuovo evento che raccoglie costruttori, progettisti, architetti e tutti coloro che operano nel comparto acqua.

Da venerdì 20 a domenica 22 febbraio

Per informazioni: Editrice Il CampoTel.: 051 255544 - www.ncforum.com

legno e ediliziaFiera di Verona

Torna l’appuntamento con il legno e ogni sua possibile applicazione al settore dell’edilizia, l’evento di riferimento per chi progetta e co-struisce con il legno e i materiali naturali.

Da giovedì 26 febbraio a domenica 1 marzo

Per informazioni: Piemmeti SpaTel.: 049 8753730www.legnoeedilizia.com

vacanze weekendBrixia Expo – Brescia

Tappa bresciana per la rassegna itinerante dedicata al turismo e alle attrezzature per il tempo libero che toccherà anche Padova (7-8 marzo), Torino (21-22 marzo) e Verona (18-19 aprile). Tante iniziative speciali e un’ara esposi-tiva ricca di Villaggi, alberghi e centri benesse-re, attrezzature, agriturismi, B&B e camper.

Sabato 7 e domenica 8 febbraio

Per informazioni: www.vacanzeweekend.it

brescia casa designBrixia Expo – Brescia

La rassegna bresciana dedicata alla casa, ai complementi di arredo interno ed esterno, al-l’oggettistica, all’illuminazione, all’artigianato, alle finiture e ai servizi che gravitano attorno all’ambiente casa, sceglie quest’anno il tema trasversale del Design. 15.000 metri quadrati di spazi espositivi quest’anno dedicati anche alla bio-casa. Dal 27 febbraio al 1 marzo e dal 6 all’8 marzo

Per informazioni: Fiera Brescia CasaTel.: 030 3463482/484

è sposiFiera di Padova

9^ edizione della fiera dedicata al matrimonio e agli sposi con una vasta proposta di idee e consigli per gli abiti nuziali, la festa, le bombo-niere, le automobili e il viaggio di nozze.

Da venerdì 6 a domenica 8 febbraio

Per informazioni: Sds, Tel.: 049 8766230www.esposipadova.it

flormart miflor / verdecasaFiera di Padova

Appuntamento da non perdere per tutti gli ap-passionati di piante e giardini. Formazione e approfondimento sui prodotti e le attrezzature per curare il verde.Si abbina alla manifestazione Verdecasa, lo spazio dedicato alla vendita diretta.

Da sabato 20 a domenica 22 febbraio

Per informazioni: Padovafiere, Tel.: 049 840451/444www.flormartprimavera.it

expo elettronicaFiera di Vicenza

Edizione vicentina del circuito di mostre mer-cato dove si può trovare tutto ciò che riguarda l’elettronica.

Sabato 7 e domenica 8 febbraio

Per informazioni: Blu NautilusTel.: 0541 53294www.expoelettronica.blunautilus.it

hunting show / pescare fly fishing spinning showFiera di Vicenza

Si svolgono in contemporanea i due eventi che riguardano abbigliamento e attrezzature per la caccia e la pesca. terza edizione per Hunting Show e ottava per Pescare.

Da sabato 21 a lunedì 23 febbraio

Per informazioni: Fiera di VicenzaTel.: 0444 969111www.fieradivicenza.it

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appuntamenti fnac

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi per informazioni forum fnac verona, via cappello 34 - Tel.: 0458063811 www. fnac.iT

libri & musica

Sergio BarottiPresentazione di due pubblicazioni dedicate a Sergio Bardotti: un libro+cd, Se tutti fossero uguali a te, Zona Ed. e un doppio cd Bardóci, I Dischi del Club Tenco/Ala Bianca. Introduce l’incontro il curatore Enrico de Angelis, Diret-tore Artistico del Premio Tenco. L’evento sarà arricchito da video, ascolti e dalle performance di Marta Fischer e Gianni Franceschini.

Giovedì 5 febbraio ore 18.00

libri - attualità

Andrea SegrèIl Prof. Andrea Segrè è professore ordinario di Politica agraria e Preside della Facoltà di Agra-ria dell’Università di Bologna. È Presidente del Centro per l’Europa Centro Orientale e Balca-nica e ideatore e promotore dei progetti Last Minute Market. Il Prof. Segrè presenta il suo nuovo libro+DVD Elogio dello -spr+eco. Formule per una società sufficiente, EMI.

Venerdì 6 febbraio ore 18.00

verona in love - libri

Donna di Cuori

Nell’ambito della manifestazione Verona in Love ospite al Forum Fnac la scrittrice Vale-ria Pilla che presenta il suo ultimo libro Donna di cuori, scritto in collaborazione con Cristina Lazzarin.

Giovedì 12 febbraio ore 18.00

verona in love - libri

Paola Calvetti

All’interno del programma di appuntamenti di Verona in Love Fnac ospita un originale incon-tro con Paola Calvetti. La scrittrice a partire dalle ore 17 sarà ospite al reparto libri in veste di libraia speciale, a seguire alle ore 18 presen-terà al Forum Fnac il suo nuovo libro, Noi due come un romanzo, Mondadori.

Venerdì 13 febbraio ore 17.00 e 18.00

verona in love - libri

Sulle tracce di ErosAl Forum Fnac presentazione del quaderno di gioco Amor – Verona, Edizioni Whaiwhai. Inter-vengono gli ideatori del progetto che consente di scoprire la città giocando a svelare enigmi: a metà tra gioco e letteratura. Alle ore 11.30 ha inizio una sfida tra le coppie che hanno acquistato il libro, in gara tra loro attraverso i luoghi più romantici di Verona. Al vincitore va una una cena romantica per due. Info www.whaiwhai.comSabato 14 febbraio ore 11.00

musica dal vivo

Marco Notari

Il giovane cautautore rock Marco Notari pre-senta dal vivo sul palco Fnac il suo nuovo al-bum Babele, Artes Records/Emi.

Mercoledì 25 febbraio ore 18.00

musica dal vivo

Enrico Nascimbeni

Al Forum Fnac live set di Enrico Nascimbeni che presenta il suo nuovo album, Uomini sbaglia-ti, Moltorecording/Self.

Lunedì 16 febbraio ore 18.00

musica

Linea 77

Incontriamo i Linea77 in occasione dell’usci-ta del repackaging dell’album Horror Vacui. La nuova versione dell’ultimo album dei Linea77 comprende un dvd ricco di materiali inediti re-lativi ai live e al backstage del gruppo: estratti dal concerto all’Hiroshima Mon Amour di To-rino e molto altro!

Sabato 7 febbraio ore 17.00Im

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appuntamenti da non perdereKYOS verona

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

emozioni di un sìshow room dedicato agli sposiCastello di Bevilacqua (Vr)

Due giorni interamenti dedicati agli sposi. Tut-to per il matrimonio e non solo. Ingresso gratuito ma su prenotazione.

Sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo

Per informazioni: www.castellodibevilacqua.com

ultimo di carnevalefesta dei folliCastello di Bevilacqua (Vr)

Una festa per adulti e bambini, che propone una divertente animazione, un veloce buffet e tanta musica per ballare!

Sabato 21 febbraio alle 21.30

Per informazioni: www.castellodibevilacqua.com

tour dei saporiRistorante La CaricaPastrengo (Vr)

Si conclude con questo appuntamento il Tour dei Sapori dedicato al Radicchio di Verona che festeggia la certificazione Igp. È prevista una cena a tema con momenti musicali inter-calati da poesie e detti della cultura veronese. Olio,vini, prosciutto e ricette saranno spiegate ed illustrate direttamente dai produttori e re-sponsabili dei consorzi di tutela. Sabato 21 febbraio alle 21.30

Per informazioni: Tel.: 045 7170049

lessinia in tavola 2008Loc. Baito Jegher, Roverè Veronese (Vr)

Serate con menù tipici durante per degustare i piatti tipici della tradizione montana e godere momenti di intrattenimento legati alle usanze locali: filò, canti e musiche popolari.

Sabato 14 dalle ore 20:30

Per informazioni: www.jegher.it

mese del suonoAssociazione YogaMargaVia Albere, 29/a - Verona

La funzione del suono nello yoga, il suono come via di ricerca spirituale, ma anche suono terapeutico, di guarigione fisica e mentale.

Sono previste tre serate e un seminario finale:

il Pranava, la sacra sillaba OM, significato ed uso praticoMartedì 3 febbraio ore 20.30

Le campane tibetane, storia, origine ed uso praticoMartedì 10 febbraio ore 20.30:

Il suono nello Hatha Yoga: i bija mantra, i suo-ni dei ChakraMartedì 17 febbraio ore 20.30:

Mantra e Armonici Sabato 21 febbraio ore 10.00

Per informazioni: Associazione YogaMarga, Tel.: 349 5586711 www.yogamarga.it

fiaccolata di carnevalePiste di sci a Malga San GiorgioBoscochiesanuova (Vr)

Fiaccolata di carnevale sugli sci, in compagnia dei maestri della Scuola Italiana di Sci Bosco Chiesanuova e dei tanti amici di Malga San Giorgio. Al termine “vin brulè” e pandoro per tutti.

Sabato 21 ore 18.15

Per informazioni: Scuola Sci Bosco ChiesanuovaTel.: 045 6784008 - 045 6784001

48 borsa scambio di automodelliFiera di Verona

Fiera di automodelli e giocattoli d’epoca per tutti gli appassionati.

Domenica 15 febbraio Dalle ore 10.00 alle ore 17.00

Per informazioni: veronafiere.it

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KYOS verona appuntamenti da non perdere

i martedì del festivalCinema Kappadue - Verona

Gone Baby Gone - 3 febbraio ore 16.00, 18.00 e 21.00

L’anima e la carne - 10 febbraio ore 16.00

Cielo sulla palude - 10 febbraio ore 18.00

Anna - 10 febbraio ore 21.00

Per informazioni: Cinema Kappadue, tel. 045 [email protected]

naturartmenteVilla Bernini BuriS. Michele Extra - Verona

Esposizione di giovani artisti sui temi di natura, quattro elementi e interazione con l’uomo.

Sabato 7 febbraio - ore 18.00: inaugurazioneore 20.00: concerto al Buri Bar

Mercoledì 11 febbraio ore 20.45: musica e poesia con Dario Ferronato e Sandro Avesani

Per informazioni: Villa Buri OnlusTel. 045 972082 - www.villaburi.it

free-entry ingresso libero alle idee

Manifestazione, ad ingresso libero e gratuito, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Gio-vanili del Comune di Verona e Fondazione Aida, che ha come protagonisti ospiti impor-tanti della letteratura e del giornalismo. Alcuni ragazzi modereranno incontri con: Toni Ca-puozzo, Giuseppe Ayala, Marcello Veneziani, Massimo Picozzi, Vittorio Messori e Magdi Cristiano Allam.

Venerdì 13 febbraio ore 17.00 Aula Corte d’Assise Tribunale di VeronaGiuseppe Ayala presenta Chi ha paura muore ogni giorno (Mondadori 2008).

Venerdì 27 febbraio ore 17.00Università di VeronaMarcello Veneziani presenta Rovesciare il ’68 (Mondadori 2008).

Per informazioni:Fondazione AidaTel. 045 8001471www.f-aida.it

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Il Rugby veronese ha due società gloriose, che contano ormai più di 400 atleti ciascuna, suddi-vise in 9 / 11 squadre diverse. Un mondo dav-vero inaspettato!Domenica 18 gennaio a Verona si è giocato il Derby. Sì, nella partita di rugby tra il Cus Ve-rona e il Valpolicella. Un derby speciale, però: alla squadra vittoriosa sul campo (Cus Verona) è stata consegnata una coppa, la Carli Cup, in-titolata ad un grande Amico del rugby veronese, Carlo Ranzato, ex Provveditore agli Studi di Ve-

rona e grande appassionato di rugby.Un “terzo” tempo anch’esso speciale: le

due squadre si sono recate alla Trattoria Caprini di Torbe di Negrar (Vr) dove, du-rante la cena, hanno espresso il desiderio di lasciare in custodia il trofeo in attesa di disputare l’edizione 2009. Abbiamo rivolto ai due capitani, Guil-lermo Varaschin per il Valpo e Daniele Moro per il Cus Verona, alcune doman-de curiose: Come siete arrivati al rugby?(Entrambi, n.d.r.) grazie ai fratelli e al vicino di casa. Segno evidente che il tipo di sport è molto popolare e diffuso.

Un derby speciale nel rugby veronese

Conta di più il Team o la prodezza del singolo?Un collettivo affiatato ottiene il risultato e quan-do si gioca per vincere ad ogni costo la prodezza del singolo fa da collante al morale, aumenta la coesione.

Infine, sport di contatto e lealtà, sembre-rebbe un controsenso…Il rispetto dell’arbitro e dell’avversario sono par-te di un’etica che in campo prevale e si fa dav-vero sentire. Ecco il segreto grazie al quale non è uno sport pericoloso, ma sviluppa quelle doti umane che nella vita diventano vere risorse.

In bocca al lupo Cus Verona, che il cammino verso la serie A ti sia propizio !

di Guido Benati

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appuntamenti sport

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veronamarathon

Uno dei primi appuntamenti podistici del-l’anno. Verona apre le sue strade agli sportivi appassionati di corsa proponendo la maratona completa oppure la possibilità di mettersi alla prova anche sulla sulla Half Marathon. I due percorsi misurano rispettivamente 42,195 km e 21,097 km.

Domenica 8 febbraio 2009 Partenza ore 9.30

Per informazioni:www.veroanmarathon.it

con le ciaspole in lessiniaBocca di Selva, Boscochiesanuova (Vr)

Tutti a camminare con le racchette da neve nel Parco Naturale della Lessinia attraverso dossi e valli immacolate. Organizzarsi per avere il pranzo al sacco.

Circa 2 ore di cammino all’andata; poi sosta per il pranzo al sacco; circa 1ora per il ritorno.Prenotazione obbligatoria.

Abbigliamento consigliato: giacca anti-vento, guanti, berretto, scarponicini (no MoonBoot),

pantaloni e maglieria invernali, zainetto per viveri e bevande.

Le escursioni si svolgeranno con un minimo di 15 partecipanti e un massimo di 35.

Domenica 1 febbraio ore 9.30Domenica 15 febbraio ore 9.30

Per informazioni:Lessinia Nordik Walking Tel.: 340 4678116www.lessinianw.it

15° scarpinada con racchette da neveMonte Baldo – Loc. TrattospinoMalcesine (Vr)

Partenza ore 11.30 dopo le iscrizioni (dalle ore 8.00 alle ore 10.00) presso stazione a valle della funivia - Partenza 6 euro senza noleggio racchette, 10 euro con noleggio racchette

Domenica 8 febbraio ore 11.30

Per informazioni: Comune di MalcesineTel.: 045 7400837

salone italiano del golfFiera di Verona

La terza edizione del Salone Italiano del Golf ha scelto la Fiera di Verona per riunire azien-de e appassionati di questo sport in ascesa. La sede diventerà n campo da golf indoor, un “pi-tch & putt” omologato dove sono previste gare, mini-masters, sfide tra campioni e personaggi dello sport e dello spettacolo, dell’industria e della politica.Da sabato 28 febbraio a lunedì 2 marzo

Per informazioni:www.veronafiere.it

calcio serie A 2008/2009Stadio M. Bentegodi

ChievoVerona – SampdoriaDomenica 1 febbraio ore 15.00

ChievoVerona – CataniaDomenica 15 febbraio ore 15.00

Per informazioni:www.chievoverona.it

calcio LegaPro 1^ divisione gir. A 2008/2009Stadio M. Bentegodi

Hellas Verona – CremoneseDomenica 8 febbraio ore 14.30

Hellas Verona – PergocremaDomenica 22 febbraio ore 14.30

Per informazioni:www.hellasverona.it

ciaspolada al chiar di… lunaLoc. conca dei ParpariRoverè Veronese (Vr)

Alla scoperta di angoli di natura incontaminata e in grado di suscitare emozioni sempre nuove, rese ancor più magiche dallo splendore della neve sotto i raggi lunari. La passeggiata si con-cluderà in un tipico rifugio per la cena con i gustosi piatti della cucina montanara. Prenota-zione obbligatoria.Sabato 28 febbraio ore 19.30rientro per le 1.00

Per informazioni: www.beavertails.it

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KYOS verona appuntamenti carnevale

La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di date e/o programmi

venerdì 6 febbraioCircolo Unicredit, Via Rosa - VrInvestitura di Re Teodoricoore 18.00

sabato 7 febbraio

Caserma Passalacqua, Via Bonomi - VrInvestitura del Can da La Scala - ore 15.00

Caserma Passalacqua, Via Bonomi - VrInvestitura del Can da La Scala - ore 15.00

Salone Parrocchiale Croce Bianca - VrInvestitura del Re della Stanga - ore 20.30

Parrocchia di San Felice Extra - VrFesta della Maschera - ore 17.00

Sommacampagna - VrSfilata delle maschere - ore 14.00

San Giovanni Lupatoto - VrFesta della Mascherina

Lugagnano - VrInvestitura del Tzigano

domenica 22 febbraioPiazza Bra - VrFesta del gruppo El conte del Liston di Piazza Bra - ore 10.00

Parrocchia S. Maria Ausiliatrice - VrFesta della mascherina organizzata dal comita-to Mastro Molinar del Molin de le Asseore 14.30

lunedì 23 febbraio

Veronetta - VrSfilata delle maschere ore 14.00

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domenica 8 febbraio

Centro d’incontro di Borgo Nuovo - VrElezioni della Donzelletta del Sabato del Vil-laggio - dalle ore 8.30

Croce Bianca - VrSfilata delle maschere - ore 14.30

Chiesa San Marco - VrSfilata dei comitati dei sei borghi, Borgo Trie-ste e Duca della Seola arrivo davanti la Chiesa San Giuseppe in Via Libero Vinco - ore 14.00

sabato 14 febbraio

Sala parr. via Monte Rottondo - VrInvestitura del Conte Polenton - ore 20.30

Madonna di Dossobuono - VrSfilata dei comitati riuniti della IV circoscrizio-ne - ore 15.00

domenica 15 febbraio

Circolo Noi di Quinzano - VrFesta in piazza - ore 10.00

Montorio - VrSfilata delle maschere - ore 10.30

Borgo Primo Maggio - VrSfilata delle maschere con partenza da via Co-macchio - ore 14.30

Chiesa di San Giovanni Evangelista - VrSfilata dei comitati della IV circ. con il Duca della Peará, Re goloso, Conte della via Bassa, Castaldo della Cioda - ore 13.30

Parona - VrFesta della mascherina - ore 15.00

Scuole Pacinotti, Via Fattori - VrFesta di carnevale - ore 15.30

martedì 17 febbraio

Gran Guardia Sala Bouvette - VrIncontro con le scuole - ore 9.30

giovedì 19 febbraio

ModenaSfilata di carnevale

venerdì 20 febbraio gnocolar

Piazza Dante - Vrvisita dal prefetto - ore 9.00

Piazza Bra - Vrvisita al Sindaco e al Consiglio Comunaleore 9.00

Corso Porta Nuova - Vrincolonnamento dei carri - ore 13.30La sera continua la festa in piazza San Zeno

sabato 21 febbraio

Villafranca - VrSfilata delle maschere - ore 20.00

martedì 24 febbraio

Porto San Pancrazio - VrFesteggiamenti dell’ultimo di carnevale ore 14.30

Lazise - VrFesta delle maschereCastelnuovo del Garda - VrInvestitura

mercoledì 25 febbraio

Lazise - VrFesta delle maschere

sabato 28 febbraio

San Giovanni Lupatoto - VrSfilata delle maschere - ore 14.00

Cerea - VrFesta delle maschere

domenica 1 marzo

Castelnuovo Del Garda, Pescantina, San Vittore di Colognola Ai Colli, Tarmassia - VrSfilata delle maschere - ore 14.00

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Polenta e renga

di Pino Agostini

Una delle feste più frequentate dai veronesi è la “Sagra de la renga” che si tiene ogni anno a Parona il primo giorno di quaresima, nel quale è prescritto che si dovrebbe mangiare “di magro”. Così, dopo la cerimonia delle Cene-ri e alla sera, tutti ad assaggiare i saporitissimi bocconcini di polenta e renga, che, più che un ossequio al digiuno e all’astinenza, paiono un colpo di coda dell’appena concluso carnevale. Questo piatto tuttavia, per la sua pesantezza, non può essere più che uno spuntino o un as-saggio d’antipasto. Molto apprezzato non solo dai veronesi, ma anche dai veneziani e da altri veneti, risale a una tradizione diffusa presso tutte le popola-zioni rivierasche, che sanno da sempre conser-vare i pesci azzurri salandoli, facendoli seccare al sole o affumicandoli. Sono denominati “pe-sci azzurri” un gruppo di pesci appartenenti al-l’ordine dei Clupeiformi; sono: le sardine, sar-de o sardelle (Sardinia pilchardus), l’aringa (Clupea harengus) e l’acciuga o alice (Engraulis encrasicho-lus). Come si vede, si tratta di specie differenti ma affini, che rivestono grande importanza per l’alimentazione umana. Costano poco e nei mercati si trovano sempre freschissimi.Per quanto riguarda le renghe, (aringhe) come il baccalà e lo stoccafisso, sono un dono del Nord Europa importato secoli or sono in Veneto dai mercanti della Serenissima Repubblica di Ve-nezia. Le femmine sono eccellenti e dal sapore particolarmente forte, mentre i maschi hanno un sapore più delicato. Normalmente giungo-no a noi quelle pescate nell’Atlantico setten-trionale, salate, affumicate e/o seccate al sole.

Piatto tipico del primo giorno di quaresima

KYOS verona incontrandosi a tavola

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Ingredienti per 6 persone

2-3 arringhe salate e affumicate di grossa taglia 1 l di acqua0,5 l di latte1 bicchiere di olio extravergine d’olivaqualche goccia d’aceto (se gradita)6 (o più, secondo gli appetiti) fette di polenta abbrusto-lita ben calda

Tempo di preparazione: circa un’ora, più il tempo del riposo.

• In una pentola capiente, portare l’acqua e il latte al bollore, poi immergervi le aringhe e la-sciarle sobbollire per tre minuti, in modo che perdano l’eccesso di sale e si ammorbidiscano un poco.• Scaldare intanto una graticola sulle braci.• Levare quindi le aringhe dall’acqua bollente, passarle subito sotto l’acqua fresca e asciugarle con carta assorbente per alimenti. Poi metterle intere sulla graticola, scottarle e lasciarle cuo-cere per un po’. • Quando si tolgono le aringhe dalla graticola, si levano loro la testa, la pelle, le pinne e le li-

sche, ricavandone dei grossi filetti. • Disporre i filetti in una terrina di ceramica o di vetro, coprirli con buon olio extravergine d’oliva, irrorandoli con qualce goccia di aceto se gradita. • Lasciarli infine riposare almeno un paio d’ore, prima di servirli, ma diventano ancor più saporiti se si lasciano riposare anche due o tre giorni, senza metterli in frigorifero per non rovinare l’intingolo che in tal modo diventa sempre più saporito.• Vanno serviti con fette di polenta abbrustolita al momento e si possono accompagnare con un Soave classico o con un Sauvignon dei Colli Berici.

VariantiSecondo le abitudini, c’è chi non scotta le ren-ghe sulla graticola (forse per pigrizia), chi le la-scia a bagno nel latte, chi usa succo di limone invece dell’aceto, chi vi aggiunge aglio, aromi o erbette profumate. Va naturalmente a gusti e ogni padrona di casa con un po’ d’esperienza ha sviluppato un suo metodo per sorprendere piacevolmente gli ospiti.

Paolo Mastella, titolare de La Bottega della Renga, ci racconta la storia di un piatto tipico e di una ricetta speciale, nata per caso nella fredda Russia.

Che significato ha la renga per Verona?La renga è sempre stato un alimento di sussistenza per le famiglie meno abbientiDa 60 anni ad oggi la renga (come tanti piatti della cucina povera) è stata riscoperta ed è diventato un piatto “nobile”. Viaggiando molto

per l’Italia ho potuto notare che la renga è un fenomeno culinario che si ritrova nelle tradizioni culinarie di tutte le regioni.

Come è nata la passione per questo piatto?La mia passione per questo piatto è nata in Russia dove mi trovavo per lavoro. Li era abitudine mangiare carne essiccata e patate in scatola, ma io non ne andavo pazzo. Fortunatamente mi ero portato da Verona delle aringhe e con quel che avevo in casa (capperi, olio, prezzemolo) ho iniziato a “sperimentare”. A questo piatto successivamente ho aggiunto dei peperoni freschi, l’ho fatto assaggiare ad amici ottenendo un cos’ grande successo che non ho più smesso di proporlo.La nostra ricetta per cucinare la renga si compone appunto di peperoni dolci freschi, capperi, prezzemolo e olio extra vergine di oliva, le dosi sono ovviamente un segreto, assaporando questo piatto c’è un equilibrio perfetto tra tutti gli ingredienti e si crea un armonia del gusto. Accompagnata con del pane o della polenta diventa un piatto completo.

C’è un motivo particolare per cui Parona è così legata alla renga?Un tempo Parona era un porto fluviale dal

quale passavano i burchi (barche speciali provenienti dal trentino con legnami, marmo e arringhe provenienti dal mare del nord). Ai tempi del Podestà era vietato per i burchi passare attraversare Verona (oltre l’attuale Ponte Catena) durante il periodo del carnevale quindi tutti i barconi si fermavano al Porto di Parona. La sosta si prolungava per tutto il periodo del carnevale, che allora era molto lungo, così i burchieri (marinai) utilizzavano le aringhe come merce di scambio e alimento base. Quando il primo giorno di Quaresima il Podestà dava loro il permesso di ripartire, veniva organizzata una grande festa, a base di renga ovviamente, che essendo alimento magro ben si sposava con la tradizione religiosa.

La storia della bottega?La bottega è sempre esistita, io ho cercato di personalizzarla e specializzarmi in questo prodotto. Attualmente cuciniamo l’aringa in quatordici modi differenti alla brace, la ricetta classica, poi con i peperoni, oppure come carpaccio, o con il prezzemolo. Non manca poi il patè di aringa, una preparazione con le sue uova, e un piatto composto con carote e alloro. Ma le specialità non finiscono qui... (R. F.)

LA RENGA NELLA TRADIZIONE VERONESE

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Copriamoci la testa perché mai come quest’an-no ogni tendenza della moda apre le porte ai copricapo. Dai più classici ai più originali, co-lorati o scuri, di lana, di panno, o impermeabi-li, calati fino a coprire gli occhi o ridotti come papaline. Uomini e donne, ragazzi e ragazze fi-nalmente anche la parte più alta del corpo può passare l’inverno al caldo, comodi confortevoli e divertenti abbiamo l’imbarazzo della scelta. Il cappello fin dalla notte dei tempi è servito al-l’uomo per ovviare alla necessità di proteggersi il capo dal freddo, dalla pioggia e dal calore dei raggi del sole. Dalla metà del Quattrocento ha preso la forma con il copricapo di feltro e la visiera, che si chiama anche falda o ala. Ma il suo secolo d’oro, il periodo che ne dettò la consacrazione come elemento del guardaroba, è il Settecento. Luigi XV di Francia lancia la moda del tricorno che apre la strada ai copri-

PassIone PanamaNotissimo cappello intrecciato in fibra di palma a falde larghe o strette, bianco con la fascia nera. Un must. Lo indossò la prima volta il presidente americano Franklin Delano Roosevelt in una visita a Panama (da qui il nome con cui è passato alla storia e si è trovato il posto tra i corpicapo più famosi). Clarke Gable e Gary Cooper lo hanno portato con stile nei loro migliori films rima-nendo così per sempre nel nostro immaginario. Chi si può dimenticare Clarke Gable nel ruolo di Rhett Butler, protagonista di Via col vento, nessuno credo. Attualissimo, lo abbiamo visto indossato l’estate appena passata, con vero stile, da papa Benedetto XVI , dal presidente Napolitano e dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Tanto di cappello

di Serena Pignol

Borsalino, basco, berretto, bombetta, e chi più ne ha più se ne metta in testa

capo delle divise militari, e che incuriosisce le signore veneziane a tal punto da farlo indossa-re sulle parrucche. Il cilindro, invece, fu ideato nel 1806 a Londra e diventò in poco tempo il simbolo della città. Da qui in poi il cappello non ha più perso il suo posto prezioso nel ca-ratterizzare stile e con il passare delle mode ha continuato a presentarsi, con alti e bassi, fino ad ora. Ogni forma è diventata possibile, e ogni materiale viene usato per realizzarli, per abbellire, decorare o completare un look. Ben-tornato quindi al cappello di nuovo strumen-to di fascino e di eleganza, in cui si ritrova un segno di individualità e di personalità e chissà che qualche uomo possa di nuovo sollevarlo leggermente dal capo per rendere omaggio ad una signora che sappia apprezzare questo ge-sto di antica galanteria.

questioni di stileKYOS verona

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KYOS verona ombreKYOS verona

1857 Herman Schaafhausen annuncia il ritrovamento di alcune strane ossa in una cava di Neandertal, vicino Düsseldorf, appartenenti ad un “uomo arcaico”, quello che oggi viene chiamato Uomo di Neandertal.

1991 I Queen rilasciano Innuendo, l’ultimo album con Freddie Mercury.

1936 Al teatro Rivoli di New York si proietta Tempi Moderni di Charlie Chaplin.

2000 La nazionale italiana di rugby esordisce nel Sei Nazioni.

49 a.C. Giulio Cesare oltrepassa il fiume Rubicone pronunciando, secondo la leggenda, le parole: “Alea iacta est”, il dado è tratto.

1990 In Sudafrica viene liberato Nelson Mandela dopo 26 anni di carcere. Data simbolica per l’abolizione dell’apartheid.

1894 Auguste e Louis Lumière brevettano il Cinematographe, una combinazione tra cine-presa e proiettore

2000 L’ultima striscia dei Peanuts appare sui quotidiani il giorno dopo la morte di Charles M. Schulz.

1816 Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini viene rappresentato per la prima volta al Teatro di Torre Argentina a Roma.

1909 Filippo Tommaso Marinetti pubblica su Le Figaro il Manifesto del futurismo, movimento di cui quest’anno ricorre il centenario.

1986 L’Unione Sovietica lancia il primo modulo della stazione spaziale Mir.

1953 Francis Crick e James D. Watson scoprono la struttura della molecola del DNA.

1455 Data tradizionale di pubblicazione della Bibbia di Gutenberg, il primo libro occiden-tale stampato con caratteri mobili .

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ebbraio nel passatoFa cura della redazione

nella storia e nella tradizione

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consigli di lettura

“La parola oltre che senso è anche suono, la voce è calore, colore...” (Nicola Rossi, Leggere ai bambini, in Elisa Zoppei, Lettura come incontro, Libreria Editrice Uni-versitaria, Verona 2005). L’idea del colore della voce mi fruga dentro, urta la mente, pizzica la fantasia, gioca sul senso lettera-le e non solo fi gurato del ter-mine; su ipotetici raccordi fra suono e colore. L’uno tocca il senso della vista, l’altro quello dell’udito, e nella logica cor-porea, si compenetrano a vicenda. Addentrandoci nel mondo musicale scopriamo che il termine “colore delle voce” viene convenzional-mente assunto per defi ni-re il timbro della voce dei cantanti. Un dato timbro vocale viene associato a gradazioni del grigio,

andando dal colore più chiaro, il bianco, per arrivare al colore più scuro, il nero. Nella teoria moderna del canto, la timbrica del cantante viene colta nella pronuncia canora delle vocali. Ad esempio la vocale A, è associa-ta al colore bianco. Sappiamo che le voci bian-che sono quelle dei bambini: limpide e argenti-ne. La E invece è associata al grigio chiaro e il cantante con una timbrica vicina a tale colore emette un suono rotondo, vivo e caldo. Alla vocale O si associa il grigio scuro, un timbro bello, che produce un suono profondo, inten-so, gradevole ed espressivo. Il timbro prodotto dalla U è associato al colore nero. È un timbro di impostazione vocale rara, di pochi fortunati artisti. La I invece viene esclusa dalla teoria dei colori perché molto fastidiosa alle orecchie a causa del suono pungente e profondo allo stes-so tempo. Mentre il mondo musicale ha elaborato una precisa teoria sul colore della voce che canta, è appena abbozzata l’idea, del colore di una voce che parla o che narra o che legge. In questo ambito essa è classifi cata come forte, sonora,

piena, robusta, debole, fi oca, argentina, limpi-da, chiara, squillante, roca, stridula, gutturale, nasale velata, attributi che nel loro insieme si legano al concetto di colore. Chi ama leggere, o è lettore di professione, o attore di teatro, o vuole solo raggiungere una maggior sicurezza comunicazionale, frequen-tando specifi ci corsi di dizione e fonetica, ap-prende le basilari tecniche per lavorare sulla propria voce e affi narne le potenzialità inter-pretative ed espressive. Ogni allievo, anche facendo leva sull’energia comunicativa del lin-guaggio del corpo, può imparare a imposses-sarsi della propria voce, controllarne il tono, il volume, il timbro, il ritmo, e donarle il colore che la contraddistingue da ogni altra voce, la rende unica e irripetibile, in grado di attrarre gli ascoltatori e suscitare emozioni profonde. Inoltre, ogni persona può rendere gradevole e seducente la propria voce attingendo alla sua interiorità, al piacere di vivere, di conoscere, di ascoltare, di amare. So, per esperienza diretta e rifl essa, che ognuno di noi può comunemente percepire il colore della propria voce. Alla do-

Appuntamento con la lettura... da ascoltaredi Elisa Zoppei

Il colore della voce

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manda: “Che colore dai alla tua voce”?, posta a bruciapelo ad adulti e bambini, i più rispon-dono il giallo, il verde, il blu e il rosso, seguiti dall’azzurro, l’arancione, il violetto, il rosa. Ma arrivano anche risposte del tipo: “Grigio scu-ro quando sono triste, giallo brillante quando sono allegro”. Mentre mi ascolto leggere un brano ad alta voce del romanzo

Il grande Gatsby colgo non solo il senso delle pa-role, ma anche qualcosa di me, del mio coin-volgimento emotivo. Avverto il colore bronzo dorato della mia voce piena del mio passato. Sento la voce rosa di Daisy sfumata di bianco, che contrasta con la voce aspra e rauca di Tom, il mastodontico marito, prepotente e aggressi-vo, e con quella molle e roca della sua rivale, donna volgare, ma non priva di sensualità. Daisy ama bisbigliare con voce bassa e con-turbante, che si coglie nelle varie modulazioni come se ogni parola fosse un grappolo di note

sempre diverse. Una voce che si accende dei bagliori arancione del tramonto per poi per-dersi nel blu della notte (Francis S. Fitzgerald, Il grande Gatsby, Collana “I romanzi d’amore di Grazia”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1982, pp. 13-14). La lettura corrobora la mia sensibilità con i moltissimi riferimenti, ai toni, al ritmo, al timbro, all’intensità della voce del-l’uno o dell’altro personaggio. Le voci salgono vive e calde dalle pagine di carta accarezzando l’orecchio, o disturbano se sono aspre, metal-liche, fredde. L’autore con immagini suggesti-ve dipinge la voce di uomini, donne, ragazzi, bambini, vecchi, connotandone il carattere, fi ssandone lo stato d’animo, o semplicemente

Il grande Gatsby (tit. or. The Great Gatsby), roman-zo dello scrittore statunitense Francis Scott Fitzgerald (24 settembre, 1896 - 21 dicembre, 1940), è stato pubblicato per la prima volta il 10 aprile 1925. Ambientato a New York e a Long Island durante l’estate del 1922, viene defi nito dalla critica il più acuto ritratto del-l’anima dell’età del jazz, una satira amara pie-na di contraddizioni, di vuoto interiore e di tragicità, l’icona più rappresentativa di quelli che furono gli “anni ruggenti”. Narra la sto-ria del sogno impossibile di Gatsby, un uomo che incarna la purezza degli ideali americani corrotti dal materialismo e dal successo sociale. Può essere considerata l’autobiografi a spiritua-le di Fitzgerald, in cui lo scrittore mette a nudoi problemi che lui e la sua generazione dovettero

affrontare, travolti dalla perdita di tutti i valori, oppressi dal senso del peccato, della debolezza e della depravazione della natura umana. È la storia della conquista facile della ricchezza cui non corrisponde la conquista l’amore.

CURIosITÀ Il libro venne rappresentato sulle scene nel 1926 dal drammaturgo Owen Davis e in opera musicale nel 1999 da John Harbison.Da esso furono tratte anche tre versioni cine-matografi che: la versione muta del 1926, la versione del 1949 del regista Elliott Nuget in-terpretato da Alan Ladd e quella del 1974 con la regia di Jack Clayton e la sceneggiatura di Francis Ford Coppola interpretato da Robert Redford e Mia Farrow.

Il romanzo venne tradotto per la prima volta in Italia nel 1936 da C. Giardini con il titolo Gat-sby il magnifi co e nel 1950 da Fernanda Pivano con il titolo Il grande Gatsby.

Come LeGGeRLoVa letto come una potente voce che comunica i sapori, gli odori, le luci, i colori, i suoni, le om-bre dei paesaggi reali e quelli dell’anima. Ogni dramma si incunea nelle ali del vento leggero che ondeggia fra le tende del salotto rosa di Daisy. Un capolavoro di arte scrittoria e narra-tiva oltre che incisivo affresco di un’epoca.

facendoli parlare, gridare, sussurrare. La voce chiara, oscura, cristallina, cavernosa si riferisce alle tonalità del colore vocale. Una voce “in-colore” è quella di una persona senza energia, senza vitalità. Una voce “sonora” al contrario fa pensare al colore vivo e netto (rosso acceso, giallo oro, verde brillante) di una persona cari-ca di vitalità. Mentre si legge, si narra, si parla, i vari elementi confl uiscono dentro il colore della voce e, passando attraverso l’orecchio, in-cidono la corteccia dell’albero della memoria, depositando nella coscienza parole ed emozio-ni che hanno a che fare con le armonie del-l’universo, il mutare del tempo e delle stagioni, la vista stessa.

Il grande Gatsby (tit. or. The Great Gatsby), roman- affrontare, travolti dalla perdita di tutti i valori, Il romanzo venne tradotto per la prima volta in

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alla scoperta della provincia

Un autunno piovoso e un inverno molto ri-gido erano un tempo veri doni di Dio per i contadini dell’Alta Lessinia. Di più non si po-teva chiedere per i montanari dell’Ottocento. Le piogge autunnali riempivano le pozze e il freddo invernale le trasformava in ghiaccio. Allora, nei giorni più difficili di dicembre e di gennaio, quando la temperatura era più bassa e quindi lo strato del ghiaccio nelle pozze era più sostanzioso e compatto, i giassaròi, muniti dei loro elementari attrezzi, andavano a taglia-

re il ghiaccio. Dopo aver scalfito la superficie per tracciare le linee dei tagli, con lunghe affi-late scuri incidevano quella massa ghiacciata e ottenevano le preziose lastre che poi, trascinate con uncini metallici infilati in lunghi bastoni, depositavano nella ghiacciaia. Quest’ultima era un’enorme struttura cilindri-ca, totalmente interrata, con le superfici deli-mitate da robuste pietre: una specie di torre cilindrica sprofondata nel terreno, che, essendo vuota al suo interno, si prestava a diventare un

Passeggiare in provincia alla scoperta delle giassare di Bruno Avesani

Se c’è ghiaccio, è una buona annata

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capiente contenitore. Erano necessari più giorni (10-15 giorni) per riempire la ghiacciaia. Gli strati finali erano ricoperti di paglia e di foglie per formare uno strato isolante che salvaguardasse quel gelido tesoro accumulato con la fatica di molte ore di lavoro nel clima polare di montagna. Questa attività caratterizzò l’economia della montagna veronese dal Medioevo fino agli ini-zi del Novecento. Quel ghiaccio naturale era poi commercializzato durante l’estate: veniva prelevato dalla ghiacciaia, messo sui carri e portato in città. L’utilizzo era lo stesso di oggi: serviva a conservare gli alimenti e le derrate agricole, fare le bibite fresche e le granatine, ma anche per gli usi ospedalieri. Quindi nei mesi di luglio e di agosto, durante le ore notturne, i giassaròi caricavano le lastre di ghiaccio sulla caréta e alle prime luci dell’alba erano già alle porte della città. La loro presen-za era segnalata da un caratteristico rigagnolo d’acqua che scendeva dai carri e che segnava le strade allora sterrate. Passavano dai clienti, pesavano e scaricavano la merce, cercando di fare in fretta il lavoro perché il calore del sole distruggeva progressivamente il loro bene.A tutto questo pose fine l’invenzione della mac-china capace di fabbricare il ghiaccio artificia-le, nei primi anni del secolo scorso.Di questa attività rimane testimonianza nelle costruzioni sotterranee che ancora abbelli-scono le nostre montagne. Passeggiando per i boschi si può avere la fortuna di riscoprirle. È necessario individuare un posto che abbia un bacino di raccolta dell’acqua piovana e una fol-ta vegetazione che impedisca ai raggi solari di

far arrivare il loro calore. Poi questi siti, posti in località nelle quali d’inverno la temperatura scenda spesso sotto lo zero, non devono essere molto lontani da buone strade e non devono distare troppo dalla città. In altre parole devo-no collocarsi a quote che vanno dagli 800 ai 1000 metri di altitudine. In Lessinia si trovano per la maggior parte nelle frazioni inferiori dei comuni di Sant’Anna d’Alfaedo, Bosco Chie-sanuova e Roverè: a Vaggimal, Corso, Cerro, Arzerè, Corbiolo si trovano quelle più grandi e più belle. Quello che si vede all’esterno e che può atti-rare la nostra attenzione è la copertura: una specie di casetta alta uno-due metri, dotata di due porte e coperta con uno o due spioventi in pietra. Chi vuol vederne una molto affascinante, re-centemente restaurata, può andare a Cerro, è molto vicina al centro del paese, non lontano dalla strada che porta nel Vajo di Squaranto e poi a Roverè.Le due porte della struttura esterna sono quelle dalle quali transitava il ghiaccio in entrata e in uscita. Qui troverà anche un portico nel quale veniva alloggiato il carro durante le fasi di ca-rico del ghiaccio.Purtroppo parecchie di queste ghiacciaie che avevano la copertura molto più semplice in canna palustre sono state abbandonate e in alcuni casi anche completamente sotterrate. Però numerose sono ancora là che reclamano, se non un restauro che documenti un mondo economico e sociale del nostro passato, alme-no un’attenzione meno frettolosa e distratta di quanti amano il bello.

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per sport

Roberto De Martin presidente della squadra di football americano scaligera ci racconta la storia dei Mastini Verona, dai primi ritrovi in “quattro cani” al sogno di un campionato ita-

liano.

Quando e dove nasce la passione per questo sport così particolare?Tutto è iniziato per scherzo nel 2005, da una pazza idea di primavera nata al tele-fono tra indomabili appassionati deside-rosi di indossare un casco da football. Nel settembre dello stesso anno l’idea inizia

a prendere forma e vengono presentati il logo ed il nome: Mastini.

All’ inizio eravamo una ventina di cani randa-gi, raccolti qua e là e gli allenamenti in quindici persone erano all’ordine del giorno, con il pas-sare del tempo e la passione di questo gruppo, nuovi ragazzi si sono avvicinati ed appassionati al football americano. A quel punto non si po-teva più continuare a considerarsi una squadra di vecchietti per semplici partite scapoli contro ammogliati.... ma qualche cosa di più! Così, Il 13 dicembre 2005 è stata costituita la società Mastini Verona American Football con un or-ganigramma dirigenziale e uno staff di perso-ne che hanno subito lavorato con passione e determinazione per portare sempre più in alto i cani gialloblu arrivati già alla terza partecipa-zione del campionato italiano Arena League.

Sopra la giornata con i ragazzi dell’associazione Agbd.A sinistra il rooster 2007/2008 e immagini delle partite dei Mastini (foto gentilmente fornite da Mastini Verona)

Mastini Verona. Il football americano veste gialloblùdi Riccardo Ferraresso

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Quanto è importante la promozione di questo sport nelle scuole per il futuro della squadra e come vi muovete in que-sto senso?La promozione a livello scolastico è essenziale, si pensi che proprio grazie alla collaborazione con gli insegnanti di educazione fisica dell’ Isti-tuto G. Marconi, la giovanile dei Mastini ha in-serito nel gruppo un buon numero di nuovi gio-catori che hanno ben figurato nel campionato italiano appena concluso. Quest’anno la nostra intenzione è quella di intensificare il “progetto scuola” portando il football gialloblu nelle le-zioni di educazione fisica con dimostrazioni ed esercizi propedeutici, senza contatto, per avvi-cinare i ragazzi ad uno sport poco conosciu-to in Italia ma di grande impatto tra i giovani per le caratteristiche che lo contraddistinguo-no. Prossimamente prevediamo di allargare il progetto anche alle scuole medie con il Flag Football, che è una variante più “leggera” del football americano, con meno giocatori, senza blocchi e placcaggi.

Quale valore aggiunto ha secondo voi il football americano rispetto a sport più conosciuti?Lo sport è agonismo ma al tempo stesso tra-smissione di valori che devono aiutare i giovani atleti a crescere come uomini: questo è anche il ruolo della società sportiva. Il football america-

no è uno sport che vive di valori ben precisi: di-sciplina, dedizione, fiducia, spirito di squadra, senza dimenticare forse il più importante tra i valori sportivi, il rispetto, sia dei compagni che degli avversari. I giocatori in campo ricevono indicazioni precise si devono muovere come un unico ingranaggio, all’unisono, per far fruttare al meglio una determinata azione. Nessuno è più importante degli altri, tutti concorrono alla riuscita degli schemi e allo sviluppo del gioco. Come in una partita a scacchi la posizione di un giocatore protegge e aiuta tutti i compagni evitandone la cattura. Un pedone non protetto è un pezzo perso lasciato al suo destino.

Il football americano è comunemente considerato a rischio di infortuni e forse un po’ pericoloso…Questa è una osservazione che ci viene fatta spesso; la risposta è sempre la stessa: il football americano è uno sport di contatto, ma non ha niente a che vedere con la violenza. I colpi, il rumore delle armature che si scontrano, il di-namismo atletico di alcune situazioni di gioco mettono in risalto l’aspetto più duro del nostro sport. Gli infortuni ci possono essere, ma fanno purtroppo parte dello sport in generale.

Impianti sportivi, attrezzature costose, trasferte…chi aiuta una piccola realtà come la vostra ad affrontare tutte que-

ste spese? Una squadra di football americano, con più di 50 persone tra giocatori, staff tecnico e diri-genti comporta indubbiamente difficoltà non comuni di gestione. L’attrezzatura che i gio-catori indossano è molto costosa, così come le trasferte che devono portare la squadra in tutta Italia. Tali spese vengono sostenute grazie agli sponsor, tra i quali un grazie da parte nostra va sicuramente alla Petroli Scaligera che ha cre-duto in questo progetto tanto da voler essere main sponsor per l’imminente stagione.

so che svolgete anche attività di volon-tariato con delle associazioni di ragazzi diversamente abili…Fare qualche cosa per le persone meno fortu-nate di noi era un obiettivo che ci eravamo pre-fissati già da tempo e grazie anche all’aiuto di Don Franco parroco di Parona, siamo arrivati ad organizzare un evento a favore dell’associa-zione genitori bambini down (AGBD). Abbiamo permesso a 14 ragazzi down maggio-renni di toccare con mano i segreti del nostro sport. Indossata l’attrezzatura abbiamo fatto vivere ai ragazzi le emozioni del gioco con mo-menti divertenti per tutto l’arco della giornata.

Mastini Verona. Il football americano veste gialloblù

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Per chi fosse interessato ad avvicinarsi al football americano

www.mastiniverona.net

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Steven Holl.

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Golf VI, l’ultima nata in casa Volkswagen

storie su ruoteKYOS verona

CURIosITÀ_ La prima versione sportiva della Golf fu prodotta nel 1976 con ben 110 cavalli e 810 kg di peso._ 26 milioni di auto vendute nelle 5 precedenti serie

ne degli occupanti. Ha conquistato anche 4 stelle per la sicurezza dei bambini, raggiungen-do così il più alto i punteggio. Un’ altra delle principali novità sono le mo-torizzazioni diesel. Per aumentare il comfort acustico Volkswagen ha deciso infatti di passare al tipo di alimentazione common rail, questi motori hanno infatti la caratteristica di essere particolarmente silenziosi e nelle due motori-zazzioni TDI da 110 e 140 cv anche molto par-chi nei consumi. (R. F.)

Una storia lunga 34 anni, una storia (su ruote) legata ad un nome: Golf. Il Fenomeno automobilistico nel modo delle compatte prodotto dalla tedesca Volkswagen si appresta ad entrare nella “sesta era” con un modello defi nito il migliore di tutti i tempi. Dopo aver conquistato il mercato europeo con le precedenti cinque serie (oltre 26milioni di automobili vendute) la sesta serie si appresta a riconfermare Golf come icona stilistica e punto di riferimento internazionale.Oltre alla nuova linea Volkswagen ha puntato molto su comfort (soprattutto acustico) e si-curezza. La nuova Golf ha infatti ottenuto le prestigiose 5 stelle sui severi test di sicurezza Euro NCAP (European New Car Assessment Programme) garantendo non solo la massima sicurezza per chi è alla guida ma anche per i passeggeri e per i pedoni.Con 36 punti sui 37 a disposizione, ha infatti ottenuto le prestigiose 5 stelle per la protezio-

neLLa nosTRa esPeRIenZa“Sui suoi sedili hanno dormito12 milioni di bambini. Ha resistito a 1,8 milioni di temporali. Ha avuto oltre 50 milioni di proprietari. 48 milioni di persone ci sono andate in vacanza. Ha percorso 57.864.962.420.050 km”.Alcuni fl ash da Born with experience, lo spot pub-blicitario che ha accompagnato sul mercato la nuova Golf. Che ci dice che Golf ha fatto parte della strada che ognuno di noi ha percorso, pos-seduto oppure no, è comunque un’auto che ha partecipato alle nostre esperienze.

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Golf VI, l’ultima nata in casa Volkswagen

parole piccoline

Colori in libertà, e in pace

Sulla punta di un paletto

con la voce a più non posso

e con l’aria da vispetto

canterella un pettirosso.

Lo saluta dalla gabbia,

nell’aprirsi del mattino

con un pizzico di rabbia

un bel giallo canarino.

Ma la peppola scortese

interrompe la canzone

tutta piena di pretese

col suo petto d’arancione.

Dalla curva del muretto,

nel bel manto verdolino,

di Glauco Pretto

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con amabile cinguetto

la rimbrotta il lucherino,

mentre chiacchiera felice,

oltre i vetri di cristallo,

con la sposa Berenice

un violetto pappagallo

e sull’acqua a raso pelo

sfreccia al pari d’un motore

col color d’azzurro cielo

un martino pescatore.

dice forte passerina

con i suoi settecolori:

“Tutti in pace stamattina,

rallegriamo i nostri cuori”.

KYOS verona

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