Kino Magazine 1

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kino magazine funzione sperimentazione energia percezione vita kino workshop s.r.l. novembre 2008

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corporate magazine of architecture

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kinomagazine

funzionesperimentazioneenergiapercezionevitakino workshop

s.r.l.

novembre 2008

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La forza delle idee. L’entusiasmo dei giovani. La potenza del cambiamento. Su questi tre concetti Kino Workshop lancia una nuova sfida: un concorso rivolto a neolaureati in architettura, in disegno industriale ed a quanti stanno per concludere il percorso formativo universitario.Lo abbiamo già fatto con “Ai margini”. Due anni fa chiedemmo di immaginare soluzioni di recupero di un’area urbana degradata. Questa volta vogliamo creare un link diretto tra architettura, design e tecnologia.Kino Workshop rivolge le sue antenne verso l’innovazione, perseguendo tenacemente il suo credo: sostenibilità e integrazione. Oggetto del concorso è, infatti, la creazione di un lampione stradale fotovoltaico, in cui gli aspetti energetici, della forma e della funzionalità, siano perfettamente integrati.Non cerchiamo un compromesso. Cerchiamo l’armonia possibile. Un nuovo ordine delle cose in cui, anche un lampione, sia portatore di un cambiamento e di un miglioramento. Kino Workshop rafforza la sua vocazione di incubatore di idee, di laboratorio, di ponte verso il mondo dell’industria. Vogliamo premiare un progetto che poi diventi prototipo, con l’auspicio che approdi alla produzione. Muoversi su territori diversi per noi significa ampliare il ventaglio delle opportunità, aumentare le occasioni di

confronto con e per i nostri clienti, i nostri fornitori, i committenti. Proseguiamo il cammino avviato con “Ai margini” e “Solarmente” E’ vero: siamo fissati con la sostenibilità. Ma quanta energia potremmo risparmiare se le nostre città fossero illuminate sfruttando il sole? E quanto sarebbero più belle le strade se fossero dotate di sistemi progettati non solo per funzionare, ma anche per piacere?La luce, dunque.

Prezioso elemento che modifica e altera la percezione delle cose. La luce come materia di lavoro. Kino Workshop e il museo Pecci di Prato. Il prossimo anno cominceranno i lavori di ampliamento di quello che diventerà il Museo d’Arte Moderna della Regione Toscana. Il

progettista dell’opera è l’architetto olandese Maurice Nio, già protagonista di “Ai margini” che ha conferito a Kino Workshop il progetto d’illuminotecnica.

Ecco come da un’esperienza può nascere una collaborazione, un rapporto di stima e fiducia in un ambito delicato, impalpabile eppure tangibile. Fondamentale in un museo, tempio dell’arte in cui si celebra il rito della contemplazione.

Arch. Bernardo D’IppolitoAmministratore Unico Kino Workshop srl

L’armonia possibile

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Indice.

03 - editoriale06 - il museo pecci08 - intervista ing. bartalini11 - progettare la luce16 - concorso: “21” il prossimo lampione fotovoltaico24 - camera di commercio - taranto27 - le tendenze del parquet29 - news

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Curve polimorfe. Forme voluttuose. Due piani per l’arte moderna nel mezzo di un nodo stradale a scorrimento veloce. Tra Firenze e Pistoia ecco il Museo Pecci di Prato. Com’era. Come sarà.

Maurice Nio, il progettista dell’opera, ha immaginato un serpente che avvolge la struttura espositiva già esi-stente. Acciaio rivestito in rame per simulare le squame del rettile. Dentro, nessuna distrazione è concessa allo sguardo subliminalmente condizionato a posarsi sulle opere d’arte. Non ci sono finestre ad esclusione di gran-di aperture puntate sulle installazioni fisse all’esterno del museo. A collegare il vecchio ed il nuovo, due tunnel elastici simili a terminal aeroportuali.

Una struttura che si farà notare. Non passerà inosserva-ta la sinuosa appendice immaginata da Nio Architecten sulla parte alta della costruzione. Creatività, innovazio-ne, ecocompatibilità. L’area circostante dialogherà con il nuovo museo con il tramite di ampie aree verdi, mentre

i pannelli fotovoltaici sul parcheggio forniranno energia al complesso.

I circa mille metri quadri del piano terra ospiteranno il foyer, il ristorante, il bookshop e le aule didattiche. Al primo piano l’area espositiva per le mostre temporanee. Un lungo percorso di forme e luci.

Luce per vedere, per guardare, per osservare. Luce fles-sibile progettata da Kino Workshop su incarico conferito direttamente da Maurice Nio, confermato dal Comune di Prato e dalla Regione Toscana. Una collaborazione, quella tra l’architetto Bernardo D’Ippolito ed il collega olandese, nata con l’iniziativa “Ai Margini”, nel 2006, pro-seguita lungo un’intesa professionale che ha trovato sintesi perfetta nel progetto d’illuminotecnica del Mu-seo Pecci.

Kino ha assecondato le geometrie e la filosofia proget-tuale di Nio, esaltandola con il sapiente utilizzo di luce

Museo Pecci, facciamo luce

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naturale ed artificiale. Un rigore maggiore è stato necessario per l’area delle mostre temporanee in cui l’esigenza di flessibilità dell’illuminazione, deve coniu-garsi con una corretta miscelazione di luce diretta ed indiretta che eviti sovraesposizioni, garantisca con-fort visivo ed esalti le opere in mostra.Il tutto con la discrezione richiesta in un luogo depu-tato all’arte.

La luce naturale sarà garantita da 99 condotti Solatu-be a totale controllo luxometrico. A supporto, binari elettrificati correranno lungo la trasversale generatri-ce del “serpente”, offrendo alloggio a proiettori con ottiche sferolitiche ad angolazioni variabili da 7, 16, 28, 56 gradi puntati sulle opere.

Trattandosi di un’area per mostre temporanee, la scelta è caduta su un sistema capace di garantire ef-ficienza e flessibilità. Per questo è stato implementa-to con un apparato di domotica di tipo Connex, uno specifico protocollo di gestione elettronica, adottato dalle maggiori aziende europee del settore. Anche per la luce diffusa verranno utilizzati binari elettrifica-ti lungo le pareti laterali sui cui saranno installati fari wallwasher capaci di conferire alle pareti quella uni-formità quasi immateriale che consente l’ottimale>

La forma organica della coperturadella nuova sede del Museo Pecci

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Metamorfosi“La storia ventennale del Museo Pecci era ad un bivio: o facevamo qualcosa per il suo rilancio, o la struttura non sarebbe più uscita da una insidiosa fase di stagnazione”.

Il Comune di Prato e la Regione Toscana hanno scelto la prima opzione. Il Museo Pecci raddoppia: nuove superfici per esposizioni, servizi, conferenze.La metamorfosi è stata resa possibile dall’accordo con la famiglia Pecci che ha donato la struttura ad una Fondazione costituita dal Comune di Prato e dalla Regione Toscana. Inizialmente anche dall’Unione degli industriali che adesso sembra attraversare un momento di ripensamento. “Diventerà il Museo d’Arte Moderna della Regione” – dice l’ingegnere Paolo Bartalini, l’uomo che segue per conto del Comune l’intero procedimento.

Scommessa vincente, dunque, anche perché l’ampliamento si inserisce in un contesto urbanistico oggetto di profonde modifiche. “Il museo – prosegue – è collocato all’incrocio di due importanti arterie stradali. La prima è l’ex autostrada A11, Firenze-mare, declassata a tangenziale, che collega Prato a Pistoia. L’altra è Viale della Repubblica su cui è in costruzione un sottopasso lungo il quale scorrerà la tangenziale. Il Museo si trova, quindi, in una posizione strategica che ben si sposa con l’imponenza e la bellezza del progetto dell’architetto olandese Maurice Nio. Il nuovo manufatto ricadrà sulle aree attualmente destinate a verde ed a parcheggi. Quello esistente verrà sostituito da un parcheggio interrato, la cui superficie

sarà ricoperta con pannelli geotermici che forniranno energia all’intera struttura”.

Il progetto esecutivo è all’esame del Comune di Prato, l’inizio dei lavori è previsto nei primi mesi del 2009. Per la realizzazione dell’opera, occorreranno circa due anni.Una parte importante del nuovo Museo Pecci sarà “made in Kino”.

All’architetto Bernardo D’Ippolito è stato affidato il progetto illuminotecnico. “Si tratta – spiega l’ing. Bartalini – di un elemento strategico per il successo e l’affermazione della struttura. Un museo in cui le opere artistiche non possono essere ammirate al meglio, non ha motivo di esistere. Per questo il rapporto con l’architetto D’Ippolito e con Kino Workshop è avvenuto attraverso il conferimento diretto dell’incarico. Abbiamo seguito alla lettera l’indicazione dell’architetto Nio che ci ha fatto il nome di D’Ippolito, un professionista che non conoscevamo.

Dopo averci lavorato per mesi, non nascondo che sono contento di aver incrociato l’architetto D’Ippolito. E’

stato un rapporto proficuo sotto il profilo professionale, della preparazione tecnica e per la sua grande umanità. Il suo progetto soddisfa pienamente le esigenze dell’architetto Nio, anzi lo esalta. Inoltre, ha proposto soluzioni che sono

belle, funzionali, sostenibili dal punto di vista ambientale e perfettamente integrate. Mi riferisco, ad esempio, alle lampade Solatube, speciali condotti che utilizzano la luce naturale per illuminare gli interni. Come si dice: l’energia meno inquinante è quella che non si usa”. ●

Una parte importante del nuovo Museo Pecci

sarà “made in Kino”

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alcune immagini delle realtà virtuali della hall

>osservazione delle opere.

Nel progetto illuminotecnico del piano terra, Kino Wor-kshop ha dato spazio alla creatività. Nel foyer si percepisce l’esaltazione emozionale. In ade-sione al concetto del “bianco più bianco” voluto da Nio, il soffitto del piano terra è stato immaginato coperto da un telo Barrisol di 8 per 10 metri, retrolluminato su di-versi toni di bianco: più freddi di giorno, più caldi nelle ore serali.

Sulle due pareti laterali, 50 formelle luminose dotate del sistema varichrome conferiranno l’unica nota di colore all’ambiente.

Nelle zone ristorazione e bookshop, luce indiretta ed emozionale garantiranno il comfort visivo. Gli ambienti saranno illuminati con plafoniere circolari incassate, do-tate di ottiche prismatiche. La parte emozionale, invece, è affidata a strutture circolari di ampio diametro (1,60m) che caratterizzeranno lo spazio con la luce e la forma. ●

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ItalianoNel dominio dell'architettura l'illuminazione è da sempre un aspetto a cui non si presta l'attenzione che merita. La scelta corretta di illuminazione rimane un elemento di secondaria d'importanza per la costruzione, per la tecnica e per l'esteti-ca, nonostante che sia proprio l'illuminazione che determina il successo o l'insuccesso di uno spazio.Di recente sono stato in un negozio campeggio abbastanza semplice. Le tende lì esposte venivano illuminate con finestre sopra tetto.Grazie a questo tipo di illuminazione naturale le tende sem-bravano proprio fantastiche. Senza questa illuminazione naturale le tende probabilmente sarebbero sembrate tristi e morte..Ora, se semplici articoli campeggio siano in grado di 'mettersi in mostra' in maniera più forte grazie alla corretta illuminazio-ne, che cosa potrebbe significare questo per opere d'arte?Più in particolare, il successo o l' insucceso di un'opera d'arte viene determinato dalla scelta dell'illuminazione corretta o sbagliata, e questo vale anche per l'ampliamento del “Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci' a Prato. C'è un gran numero di consulenti di illuminazione che possono aiutarti a fare un disegno di illuminazione, ma la maggior par-te di loro è automaticamente legata a una determinata marca. Per questo motivo è importante che esistano anche dei con-sulenti di illuminazione indipendenti come Kino Workshop. In collaborazione con Kino abbiamo lavorato all'equilibrio giusto tra luce artificiale e luce naturale nella costruzione recente del Museo Pecci. Soprattutto lo spazio delle esposizioni al primo piano può essere chiamato a buon diritto un'opera d'arte

di illuminazione, uno spazio con un diametro che varia di con-tinuo, 'cosparso' di più di ottanta 'Solatubes'.I 'Solatubes' animeranno lo spazio delle esposizioni con luce bianca e costante, ma i 'Solatubes' possono essere anche of-fuscati tramite una 'macchina da oscuramento', creata da noi stessi. Ci si potrebbe naturalmente chiedere: perché tutto questo sforzo per fornire lo spazio delle esposizioni di luce na-turale? Credo semplicemente perché una cosa eterna come un'opera d' arte risalti in modo migliore in circostanze tem-poranee. La luce naturale rivela l'opera d'arte nella sua espe-rienza unica, rivela il suo carattere temporaneo, a volte scuro, a volte chiaro. L'equilibrio tra luce naturale e luce artificiale, che consiste di 'wallwashers' che illuminano le pareti in maniera costante e di 'spot' che illuminano le opere d'arte in modo più specifico, fa di questo spazio delle esposizioni più che un mero spazio mu-seale. Esiste una cosa più bella di questa? Di creare uno spazio mistico facendo uso della tecnica, di risolvere la contraddizio-ne tra tecnica e mistica?Sempre insieme a Kino Workshop abbiamo ideato Il piano di illuminazione per il piano terra, con le sue funzioni pubbliche come il ristorante, la libreria e le aule. Questo piano di illumi-nazione è stato risolto in modo un po' meno sacrale, facendo uso di una combinazione di illuminazione d'ambiente e di illu-minazione funzionale. Ma anche qui il nostro scopo è sempre stato quello di rendere speciale l'istante, il momento in cui si entra nel museo, il momento del consumo (cibo e letteratura), il momento dell'educazione e naturalmente il momento della levitazione (l'entrare nello spazio delle esposizioni) ●

DutchVerlichting blijft nog steeds een verwaarloosd kindje binnen het domein van de architectuur. De juiste keuze voor licht bli-jft ondergesneeuwd door constructie, techniek en esthetica, terwijl verlichting juist dat is wat een ruimte maakt of breekt. Ik was laatst in een simpele kampeerwinkel met tenten die door middel van daklichten waren aangelicht. Ze zagen er fantastisch uit juist door de natuurlijke verlichting van bove-naf. Zonder dat zouden de tenten er doods en zielig uit heb-ben gezien. Als zelfs al simpele kampeerspullen zich sterker kunnen ‘profileren’ door de juiste belichting, wat betekent dat dan niet voor kunstwerken? In het bijzonder een kunstwerk kun je maken of breken door de juiste of foute belichting, en dat geldt ook voor de uitbreiding van ‘Centro per l’arte con-temporanea Luigi Pecci’ in Prato.

Er zijn zat lichtadviseurs die je kunnen helpen met een lichton-twerp, maar de meesten zijn automatisch gekoppeld aan be-paalde merken. Daarom is het belangrijk dat er ook onafhan-kelijke lichtadviseurs zijn zoals Kino Workshop. Samen met Kino hebben wij gewerkt aan de juiste balans tussen kunstma-tig en natuurlijk licht in de nieuwbouw van het Pecci museum. Vooral de tentoonstellingsruimte op de eerste verdieping kun je met recht een ‘lichtkunstwerk’ noemen, een ruimte met een steeds veranderende doorsnede, bezaaid met meer dan tachtig ‘Solatubes’. Deze zullen de tentoonstellingsruimte be-

zielen met gelijkmatig wit licht, maar ook verduisterd kunnen worden door een verduisteringsmachine die we zelf hebben ontworpen. Waarom al die moeite om deze ruimte te voorzien van natuurlijk licht, zou je kunnen afvragen? Ik denk simpel-weg omdat zoiets tijdloos als een kunstwerk het best uitkomt onder tijdelijke omstandigheden. Natuurlijk licht openbaart het kunstwerk in zijn unieke beleving, zijn tijdelijke karakter, soms duister, soms helder.

De balans tussen natuurlijk licht en kunstmatig licht, besta-ande uit ‘wallwashers’ die de wanden gelijkmatig aanlichten en spots die de kunstwerken specifieker verlichten, maken deze tentoonstellingsruimte tot meer dan een simpele muse-ale ruimte. Wat is er mooier om met behulp van techniek een mystieke ruimte te maken, om de tegenstrijdigheid tussen techniek en mystiek op te lossen? Het lichtplan van de begane grond, met zijn publieke functies zoals het restaurant, de bo-okshop en leslokalen, hebben we samen met Kino Workshop op een iets minder sacrale wijze opgelost door een combina-tie van sfeerverlichting en functionele verlichting. Maar ook hier is gestreefd naar bijzonder maken van het ogenblik, het moment van binnenkomen, het moment van consumptie (vo-edsel en literatuur), het moment van educatie en natuurlijk het moment van levitatie (het betreden van de tentoonstel-lingsruimte). ●

Maurice Nio uno tra i personaggi più attivi e interessanti dell'attuale scena olandese.Nato nel 1959, Nio si laurea in architettura a Delft, in Olanda, nel 1988 con una tesi singolare: il progetto di una villa per il cantante Michael Jackson, un lavoro che getta le basi del suo particolare stile architettonico.

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Insieme all’illuminazione generale, o di ambiente, che ha la funzione di dare il giusto risalto a tutto lo spazio espositivo, creando una sorta di volume luminoso compatto, è stata creata un’illuminazione localizzata sulle opere. Tale luce di accento, costituita da fasci di raggi orientati verso le zone più interessanti dello spazio museale, consente di porre in rilievo le opere d’arte,

evidenzia la plasticità e le texture degli esemplari tridimensionali, rende perfettamente percepibili le gamme cromatiche, le sfumature, i contrasti, i chiaroscuri.

Sono stati adoperati, a tal scopo, faretti del tipo “Cantax per lampade alogene a bassa tensione da 100W”, marca tipo “Erco” o equivalente, posizionati

su binari elettrificati con installazione DALI, i quali permettono di variare la collocazione dell’apparecchio rispetto all’opera esposta.I suddetti faretti presentano una tecnologia innovativa delle ottiche detta “Spherolit” che si fonda sulla scomposizione del riflettore in singole superfici caratterizzate da una forma sferica tridimensionale, consentendo un controllo totale del flusso luminoso direzionato secondo angoli definiti in 7°(narrow spot) 14°(spot) 28°(Flood) 56° (wide flood), coni luminosi particolarmente omogenei, senza sbavature ed un livello di rendimento elevato. ●

progettare la luce

alcune delle lampade utilizzate nel progetto e le relative fotometrie

Progetto illuminotecnico Museo Pecci

05.03.2008

Kino Workshop s.r.l.

Via N. Foca 4/674100 Taranto

Redattore Ing. Sabrina ScarlinoTelefono

Faxe-Mail

Sala mostre / Riepilogo

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94.71 m0.00 7.01 13.73 23.60 32.27 41.57 50.40 60.36 69.19 77.87 86.36

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Altezza locale: 7.700 m, Fattore di manutenzione: 0.80 Valori in Lux, Scala 1:934

Superficie ! [%] Em

[lx] Emin

[lx] Emax

[lx] Emin

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Superficie utile / 311 94 469 0.30

Pavimento 30 299 119 424 0.40

Soffitti (201) 70 33 0.41 27003 /

Pareti (221) 50 136 0.97 374 /

Superficie utile:Altezza: 0.850 mReticolo: 128 x 128 Punti Zona margine: 0.000 m

Distinta lampade

Potenza allacciata specifica: 0.00 W/m! = 0.00 W/m!/100 lx (Base: 2233.75 m!)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) " [lm] P [W]

1 104 3M (1.000) 8416 0.0

Totale: 875264 0.0

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Progetto illuminotecnico Museo Pecci

05.03.2008

Kino Workshop s.r.l.

Via N. Foca 4/674100 Taranto

Redattore Ing. Sabrina ScarlinoTelefono

Faxe-Mail

Sala mostre / Superficie utile / Livelli di grigio (E)

160 240 320 400 lx

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Scala 1 : 678Posizione della superficie nel locale:Punto contrassegnato:(18.767 m, 61.875 m, 0.850 m)

Reticolo: 128 x 128 Punti

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valori in lux

Planimetria del museo Pecci: mappa delle isolux.

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La serie di faretti Cantax di Erco unisce un´avanzata illuminotecnica ad un design che non passa certo inosservato a livello architettonico.

Il progettista giapponese Naoto Fukasawa ha creato per questi apparecchi un linguaggio forma- le preciso ed elegante, costituito da forme geometriche semplici, quali parallelepipedi e cilindri. La configurazione spaziale di queste forme base mutevoli durante l´uso sviluppa un interessante effetto architettonico.

Dal punto di vista tecnico il programma Cantax rappresenta lo stato più attuale dello sviluppo presso la ERCO ed offre quindi una qualità della luce tale da soddisfare i massimi requisiti di illuminazione di eleganti edifici abitativi, nonché di negozi, ristoranti o gallerie. Grazie alle varianti di dotazione disponibili in diverse potenze e ai riflettori Spherolit con diversi angoli di distribuzione, i faretti Cantax per lampade alogene a bassa tensione o lampade ad alogenuri metallici possono essere utilizzati per soddisfare esigenze di illuminazione individuali.

I riflettori sono eseguiti con l´innovativa tecnica Spherolit, che consente di ottenere una distribuzione

tipo narrow spot, spot, flood, wide flood o wallwash con riflettori di dimensioni identiche.

I riflettori Spherolit sostituibili senza attrezzi consentono di modificare facilmente la distribuzione della luce per compiti d´illuminazione variabili. Il riflettore Spherolit wallwash permette una focalizzazione nel terzo superiore della parete, ad esempio per potenziare l’effetto a distanza di schermi all´interno di esercizi commerciali.

Per soddisfare le esigenze di un´illuminazione diffusa di pareti con il massimo grado di uniformità e schermatura, il programma Cantax comprende anche wallwasher con lenti. Per l´illuminazione d´accento, il programma Cantax prevede anche LED ad alta potenza nella tecnica Varychrome per effetti cromatici variabili.

La compensazione cromatica negli apparecchi LED varychrome bilancia le tolleranze di produzione dei LED colorati mediante la calibrazione della componentistica. Quindi l’utente ottiene, a parità di valori di comando DALI, esattamente la stessa tonalità della luce per tutti gli apparecchi di uno stesso tipo.

Gli apparecchi DALI dispongono di una componentistica

tune the light

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digitale indirizzabile che consente il comando individuale di ogni singolo apparecchio, ad esempio con il sistema per la programmazione luminosa Light System DALI ERCO e il relativo software integrato Light Studio ERCO.

Caratteristiche Il programma Cantax comprende faretti, wallwasher Spherolit e wallwasher con lenti in tre misure. Il corpo è realizzato in fusione di alluminio e verniciato a polvere nel colore bianco o nero. L ´ a l l a c c i a m e n t o elettrico avviene tramite un transadapter e i cavi sono posati internamente. Gli apparecchi DALI presentano un transadapter DALI. Gli accessori comprendono filtri colorati e filtri per la riduzione dei raggi IR e UV. ●

13°

LED

10°60°

Lampada QR-CBC51

<10°10-20°25-30°

Riettori SpherolitLampada QT12Lampada HIT

<10°10-20°25-30°

>45°

Riettori SpherolitLampada QT12Lampada HIT

Lampada QT12Lampada HIT

Lampada QT12Lampada HIT

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VOGLIO CAPIRE FIN DOVE POSSO ARRIVARE PER CAPIRE CHI SONO. VOGLIO LANCIARE LA SFIDA E RACCOGLIERLA. VOGLIO SENTIRE IL CUORE SCOPPIARE E L’AORTA RIMBOMBARE SUL COLLO. VOGLIO SPALANCARE LA BOCCA E AFFOGARLA D’ARIA. VOGLIO MISURARMI PER MISURARE GLI ALTRI. QUELLI BUONI PER TUTTO CHE NON VALGONO NIENTE. SOPRAMMOBILI IN CARNE E OSSA DI OGNI LATITUDINE. VOGLIO PIANGERE DAVANTI ALLA BELLEZZA. URLARE DI PAURA. BERE BIRRA E RUTTARE. RIDERE A CREPAPELLE. VOGLIO PENSARE COSA ESSERE. NON ESSERE SENZA PENSARE. VOGLIO ASSOMIGLIARE A LOU REED. GIACCA IN PELLE NERA E T SHIRT BIANCA. PUOI ESSERE SEMPRE A POSTO CON DUE COSE. VOGLIO UN PERFECT DAY CHE NON FINISCA MAI. LA VITA IN LOOP. IL GIRADISCHI CHE SUONA. IL CIELO IN UNA STANZA. I MURI BIANCHI. LINEE DA TRACCIARE. COLORI DA ACCOSTARE. FORME. CURVE. ALTI E BASSI. VOGLIO UNA MELODIA CHE MI SEGUA. UNA SCIA TUTTA MIA. UNA SCIARPA INTORNO AL COLLO COL MIO ODORE. VOGLIO PENETRARVI NEGLI OCCHI E SCAMBIARE L’ANGOSCIA CHE CI OPPRIME. UNA LASTRA DI MARMO ROSA SULLE NOSTRE ANIME LURIDE. ECCO LE TOMBE DELLA CIVILTA’. VOGLIO UN MONOLITE DA FRANTUMARE PER FARNE ORECCHINI DI PIETRA.

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VOGLIO VENDERLI E DIVENTARE RICCO SFONDATO. E CAMPARE SUL TETTO DEL MONDO. VOGLIO SCHIACCIARE UN PULSANTE E VEDERVI SCATTARE. COSA ASPETTATE. OBAMA. OSAMA. OSANNA. VOGLIO UN RISOTTO COL FUNGO ATOMICO INNAFFIATO DI PETROLIO. VOGLIO GIOCARE COL BUCO DELL’OZONO INFILANDOCI PALLINE DI URANIO. VOGLIO CONTAMINARE IL PIANETA E FUGGIRE SU MARTE PER RICOMINCIARE. VOGLIO CAPIRE FIN DOVE POSSO ARRIVARE PER CAPIRE CHI SONO. VOGLIO PRENDERE QUALCUNO A CALCI NEL CULO. VOGLIO MUOVERMI. VOGLIO BRANCOLARE NEL BUIO. LANCIARMI NEL VUOTO. VOGLIO DIVENTARE UNO SQUALO E NUOTARE NELL’OCEANO. VOGLIO LIBERARE I PESCI ROSSI DEL LUNA PARK. VOGLIO COMINCIARE QUALCOSA DI NUOVO. VOGLIO ESSERE ASCOLTATO. VOGLIO SALTARE L’OSTACOLO. E POI UN ALTRO. VOGLIO CORRERE FINO A STAR MALE. VOMITARE LE TONSILLE. INONDARE DI SANGUE LA STANZA. VOGLIO CHIAMARE I POMPIERI ED IL 118 BLOCCATI NEL TRAFFICO DELL’ORA DI PUNTA. METROPOLI D’ASFALTO NERE COME MERDA SECCA DI CANE. VOGLIO SALTARE AD UN ALTRO ARGOMENTO ALLA FACCIA DELLA MAESTRA CHE DICEVA DI NO. VOGLIO CAPIRE COSA PENSATE. VOGLIO CAPIRE COSA VOLETE. VOGLIO CAPIRE COSA VOGLIO. IO.

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I cambiamenti più importanti, spesso, cominciano dalle piccole cose.

Come un lampione. Luce, design, fonti rinnovabili. Idee ed energia al servizio dell’uomo. Uno squarcio in agglomerati urbani amorfi, vuoti, imbruttiti dal disagio sociale. Una pennellata nell’urbe ideale.

Integrazione architettonica e innovazione, atto terzo. Il concorso per la progettazione di un lampione fotovoltaico integrato, chiude il ciclo aperto da Kino Workshop incentrato sulla sostenibilità, sull’energia pulita, sull’integrazione.

“Ai Margini” guardava su scala urbanistica, al recupero delle periferie metropolitane degradate, utilizzando metodi progettuali altamente sostenibili. Con “Solarmente” è stato svolto un approfondimento sull’integrazione dei manufatti architettonici in agricoltura, per la produzione di energia rinnovabile. Il concorso, rivolto a neolaureati ed a studenti dell’ultimo anno di Architettura e Disegno industriale, completa questo percorso ma, allo stesso tempo, apre un nuovo fronte. Quello, altrettanto affascinante, di mettere in contatto due segmenti che si rincorrono: il mondo dell’industria ed i giovani professionisti.

Dare corpo alle idee. Un circuito virtuoso in cui la scintilla della creatività, alimenti il fuoco della produzione nel solco della filosofia di Kino: la ricerca dell’equilibrio possibile.

Un progetto ancorato ad un’idea, sostenuto dalla voglia di innovare, ispirato da quello che non c’è. Immaginare il futuro, disegnarlo, farlo proprio e proporlo a quanti ancora non hanno visto così lontano. Ecco cosa ci aspettiamo in cambio di un’occasione concreta.

Il concorso è p a t r o c i n a t o d a l l ’ A p i l ( A s s o c i a z i o n e p r o f e s s i o n i s t i italiani della luce) e si avvale della collaborazione di una importante industria del settore. Ci sono già le premesse, insomma, per realizzare un prototipo che possa approdare alla produzione. Kino conferma il suo ruolo di laboratorio, di officina, di cantiere delle idee, senza trascurare l’altra faccia della medaglia: quella pratica che da gambe e braccia ai progetti. Consapevolezza maturata con l’esperienza nel campo del lighiting e di struttura capace di organizzare, progettare e fornire un sistema integrato di servizi. Il concorso guarda, inoltre, all’industria della luce e del fotovoltaico, contesti che presi singolarmente realizzano grossi business, ma che considerati insieme, sono ancora poco contaminati dal profitto e dall’industria.

Stop alle parole. E’ tempo di pensare.

BANDO DI CONCORSO

ART. 1 - OGGETTO DEL CONCORSO

La società Kino Workshop srl bandisce questo concorso per stimolare connessioni tra mondo universitario, enti

“21”il prossimo lampionefotovoltaico

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“21”il prossimo lampionefotovoltaico

di ricerca ed impresa. Questa relazione spesso viene a mancare, causando uno scollamento tra il mondo della progettazione, gli istituti di ricerca e le reali esigenze del mercato. Per questo la scelta di bandire un concorso di idee che, nel caso in cui ci siano le condizioni, divenga occasione di studio e sviluppo di un prototipo. L’oggetto di questo è un lampione fotovoltaico. Questo semplice oggetto in realtà raccoglie in sé alcune importanti tematiche. Innovazione tecnologica, risparmio energetico, uso intelligente delle risorse, design innovativo e partecipazione del progettista all’iter di ingegnerizzazione sono alcuni dei principi che animano la nostra struttura.

Ai concorrenti è richiesta: - l’idea di lampione con la corrispondenza alle linee guida; - la verifica tecnica; - l’esplorazione delle relazioni tra oggetto e contesto; La soluzione sarà valutata sotto ogni punto di vista aprendo la possibilità di sviluppo concreto dell’idea. Il lampione fotovoltaico è simbolicamente un elemento che apre molteplici discussioni, come la relazione tra nuove tecnologie e la città, le tematiche della percezione nel design, la relazione con il contesto urbano, l’efficienza del progetto.

1.1 Documento Preliminare alla Progettazione: Linee guida

All’interno del bando una descrizione attraverso l’uso d linee guida che non devono essere necessariamente tutte soddisfatte ma possono essere poste in attenzione solo in alcuni punti. Il compito del progettista è quello di scegliere un cammino, evidenziare i propri valori ed esaltarli nel percorso creativo. Il concorso è rivolto ai giovani per due principali motivazioni: in primo luogo perché la capacità creativa, ancora fertile e non corrotta, è in grado di stimolare fortemente il mondo della ricerca assetato di innovazione e, in secondo luogo, perché possa essere percorso mentale tra poetica della progettazione e necessità meramente pratico funzionali.

FlessibilitàEnergetiche {Stand Alone; Grid Connected}Di Utilizzo {Strade; Parchi; Residenziale}Funzionali {Usi diversificati e secondari}

Il concetto di flessibilità chiarisce come la funzione dell’oggetto progettato resta valida nelle possibili applicazioni: connesso alla rete o con batteria, installato in un parco o in una zona residenziale, su una strada ad alta percorrenza o nel centro urbano. Fermata dell’autobus, raccolta di rifiuti, ecc.

DesignImpatto Ambientale {Materiali; Consumi; Efficienza}Tecnologie / Ingegnerizzazione {Concept}Sicurezza {d’uso; furti; vandalismo; }Luce {tecnologie;}Normativa {Risparmio energetico; Inquinamento luminoso;}

La differenza tra un progetto e un buon progetto è il percorso sino alla fase di ingegnerizzazione: dallo studio dei materiali più adatti ai metodi di produzione e assemblaggio, la scelta del miglior tipo di lampada ed ottica, sistemi di prevenzione e difesa, e l’applicazione concreta nel rispetto delle normative vigenti.

ContestoRelazione con l’ambiente circostante {materiali; colori}

La diretta conseguenza della flessibilità è l’analisi delle relazioni che si instaurano tra l’oggetto e il contesto.

EconomiaAmmortamento del prodottoValutazione economica del sistema

Componente fondamentale è il bilancio economico: perché dovrei acquistare un palo fotovoltaico? Risparmio d’energia a parità di comfort, facilità d’installazione e manutenzione, scelta efficiente del ciclo produttivo.

ART. 2 - PROCEDURA CONCORSUALE

2.1 Tipo di Concorso

Il Concorso è di tipo aperto, esso sarà articolato in un unico grado, o fase, in forma anonima. Il Concorso è aperto agli studenti delle facoltà di architettura, di design industriale, ingegneria e neo laureati, nelle suddette materie, ossia laureati da non più di 24 mesi e non ancora iscritti nei rispettivi Ordini professionali o registri professionali dei paesi di appartenenza.

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Possono partecipare al Concorso sia singoli elementi, che gruppi multidisciplinari. Il Concorso è aperto ai soggetti aventi titolo, fatte salve le incompatibilità di cui all’art.7 del presente Bando. Ogni membro appartenente ad un gruppo può partecipare ad un unico gruppo. I partecipanti al Concorso, quali singoli professionisti ovvero gruppi di progettazione, potranno avvalersi di consulenti. I consulenti saranno considerati come terzi rispetto al soggetto singolo professionista o gruppo di professionisti partecipante al Concorso. Il medesimo consulente potrà prestare la propria opera professionale per più concorrenti.

2.2 Diffusione del Bando

Il presente Bando viene pubblicato sulla rivista “Kino Magazine” e presso il sito internetwww.kinoworkshop.it

ART. 3 - MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

La partecipazione alla fase del Concorso di progettazione avviene in forma anonima. I concorrenti dovranno elaborare un progetto preliminare sulla base delle indicazioni della documentazione fornita dall’Ente Banditore. Nel caso i concorrenti partecipino come gruppo, il gruppo aggiudicatario dovrà formalmente individuare un capogruppo quale legale rappresentante del gruppo.

ART. 4 - SEGRETERIA DEL CONCORSO E SITO INTERNET

L’attività di Segreteria operativa del Concorso sarà svolta da:

Daniela Di StefanoKino Workshop s.r.l. Via Foca, 4/674100 Taranto Tel.+39 099 9941998 Fax +39 099 471445e-mail: [email protected]

Giorni e orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Informazioni relative al Concorso potranno essere tratte dal Sito Internet: www.kinoworkshop.it

ART. 5 - ELABORATI DI CONCORSO E MODALITA’ DI CONSEGNA

I concorrenti dovranno presentare i seguenti elaborati: N. 1 TAVOLA La tavola, formato UNI A1 avente per base il lato minore, dovrà essere montate su pannello rigido leggero tipo

forex. La composizione delle tavole è liberamente formulata dal concorrente purché comprenda i seguenti elaborati: - piante e prospetti in scala adeguata del lampione fotovoltaico; - contestualizzazione del progetto utili alla comprensione della flessibilità in relazione all’ambito di collocamento; - eventuali dettagli costruttivi utili alla comprensione dei materiali utilizzati, elementi strutturali, ecc., prospettive, assonometrie, rendering, foto di modellini o quant’altro utile ad illustrare il progetto.

RELAZIONE Una relazione, in duplice copia, composta da un massimo di 10 cartelle in formato UNI A3 contenente: - descrizione dei criteri mediante i quali il progetto interpreta e sviluppa le indicazioni del presente bando evidenziando la metodologia progettuale; - verifica dei dati tecnici di illuminazione stradale e relativi all’ingegnerizzazione del processo; - eventuali schemi, schizzi, disegni anche aggiuntivi rispetto a quelli già presenti nelle tavole; bilancio energetico con eventuale valutazione costi/benefici.

CD TAVOLE - RELAZIONE CD con riproduzione digitale di a) N.1 Tavola: la riproduzione delle tavole deve essere fornita nella seguenti versioni: - formato UNI A1, avente per base il lato minore, risoluzione 240 dpi, estensione .pdf, con il seguente titolo: cifra di identificazione del gruppo di progettazione_formato tavola.estensione (ad esempio:

Un progetto ancorato ad un’idea, sostenuto dalla voglia di innovare, ispirato da quello che non c’è. Immaginare il futuro, disegnarlo, farlo proprio e proporlo a quanti ancora non hanno visto così lontano. Ecco cosa ci aspettiamo in cambio di un’occasione concreta.

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00000_A1.pdf); - formato UNI A1, avente per base il lato minore, risoluzione 240 dpi, estensione .jpg, con il seguente titolo: cifra di identificazione del gruppo di progettazione_formato tavola.estensione (ad esempio: 00000_A1.jpg);b) Relazione La riproduzione della Relazione deve essere fornita in due versioni: - una con estensione .rtf - una con estensione .pdf con il seguente titolo: cifra di identificazione del gruppo di progettazione_relazione.estensione (ad esempio:

00000_relazione.pdf ). Non sono ammessi elaborati ulteriori o diversi, che non verranno comunque valutati dalla Giuria.BUSTA In busta opaca sigillata dovranno essere contenuti i seguenti documenti: a) elenco di tutti i componenti del gruppo e consulenti completo dei dati anagrafici e dei curricula vitae; (modulo ‘Impegnative’ scaricabile dal Sito Internet e dal CD); b) ‘Impegnative’ (modulo scaricabile dal Sito Internet e dal CD), da presentare obbligatoriamente a pena di esclusione dalla procedura - nel caso di partecipazione tramite gruppo di progettazione o altra forma associata elenco di tutti i componenti del gruppo, completo dei dati anagrafici e dei curricula vitae e corredato dell’elenco dei consulenti di cui il concorrente intende avvalersi; c) ‘Dichiarazione sostitutiva dell’Atto di Notorietà’ (modulo scaricabile dal Sito Internet) da presentare obbligatoriamente a pena di esclusione dalla procedura; d) copia fotostatica, non autenticata, di un documento di identità, in corso di validità, del capogruppo. I documenti di cui alle lettere a)/b), c), d), e) f ) dovranno essere rilegati in un unico documento in formato UNI A4.

6.1 Anonimato

Su ciascun elaborato (n.1 Tavola, Relazione, CD Tavola-Relazione, Busta), al fine di mantenere l’anonimato, dovrà essere riportata un motto identificativo della proposta progettuale. Gli elaborati (n.1 Tavola, Relazione, CD Tavola-Relazione, Busta) dovranno essere racchiusi in una unica confezione, contraddistinta dallo stesso motto riportato su ciascun elaborato. In nessun caso i concorrenti potranno violare il carattere anonimo della fase concorsuale apponendo simboli, segni o altri elementi identificativi, pena l’esclusione del Concorso.

6.2 Termine di consegna degli elaborati

La documentazione di cui all’art. 6, dovrà essere presentata entro il 21 febbraio 2009. Il materiale dovrà essere inviato in un unico plico indirizzato a:

Kino Workshop s.r.l. Concorso Internazionale di Progettazione“21: Il prossimo lampione fotovoltaico”Via Foca, 4/6 74100 Taranto - Italia

Il termine indicato per la consegna degli elaborati è

regolatore di carica

Pannelli fotovoltaici

Convertitore di alta frequenza

Batterie di accumulo

il sistema tradizionaleda riconcepire

Centralina elettronica di controllo

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perentorio. Per gli elaborati inviati a mezzo posta o corriere espresso farà fede la data di scadenza del termine che si riferisce inderogabilmente alla consegna in sede e non alle spedizioni degli elaborati. Nel caso di smarrimento del plico l’Ente Banditore del Concorso non accetterà alcuna rivalsa da parte dei concorrenti. I plichi contenenti gli elaborati non potranno essere inviati con spese di spedizione a carico del destinatario.

ART. 7 - CONDIZIONI DI ESCLUSIONE

Non possono partecipare al Concorso né a titolo di concorrenti né a titolo di consulenti: - i componenti effettivi o supplenti della Giuria; - i componenti della Segreteria del Concorso; - i componenti della Commissione Tecnica del Concorso; - i coniugi, parenti e affini fino al terzo grado compreso dei componenti delle categorie sopracitate; - i dipendenti e i collaboratori dei membri della Giuria; - coloro che hanno partecipato alla stesura del Bando e dei documenti allegati; - i dipendenti dell’Ente Banditore e coloro che alla data di pubblicazione del Bando hanno in essere con l’Ente Banditore contratti di collaborazione coordinate continuative aventi per oggetto temi o materie inerenti o comunque riconducibili alla materia del Concorso; collaboratori dei membri della Commissione Tecnica. ART. 8 - GIURIA

La Giuria è composta da membri effettivi e membri supplenti. Qualora un membro effettivo risulti assente, verrà sostituito in via definitiva da un membro supplente su designazione del Presidente della Giuria. A tal fine i membri supplenti partecipano integralmente ai lavori della Giuria, pur senza diritto di voto. La decisione della Giuria ha carattere vincolante. Un incaricato della segreteria dell’ente banditore partecipa inoltre ai lavori della Giuria, come Segretario verbalizzante, senza diritto di voto. Le decisioni sono assunte a maggioranza semplice. Le riunioni della Giuria sono valide con la presenza di almeno 5 dei suoi membri.

I lavori della Giuria sono segreti. Di essi è tenuto un verbale sintetico redatto dal Segretario, custodito dall’Ente Banditore. Il verbale delle riunioni della Giuria conterrà una breve illustrazione sulla metodologia seguita e sull’iter dei lavori di valutazione nonché la graduatoria dei primi tre progetti selezionati accompagnata dalle motivazioni relative alla valutazione dei progetti vincitori. Al verbale sarà allegato l’elenco dei partecipanti.

La Giuria è così composta: 1. Presidente: Arch. Bernardo D’IppolitoKino Workshop srl2. Ing. Pasquale PuglieseDipartimento di Elettrotecnica Poliba3. Arch. Ennio De CrescenzoRicercatore Unina facoltà di ArchitetturaEsperto di integrazione4.Ing. Donatello OlivieriMembro del consiglio direttivo APILAssociazione Professionisti dell’Illuminazione5. Ing. Antonio ScarlinoProfessionista del settore 8.1 Lavori Giuria

I lavori della Giuria si concluderanno entro 30 giorni dal termine di consegna degli elaborati. La Giuria provvederà ad attribuire i punteggi a ciascuna proposta progettuale, secondo i seguenti elementi di valutazione: punteggio massimo attribuibile 100 punti - impostazione generale del progetto: interpretazione del bando, design/contenuti, innovazione, nuove funzionalità integrate: 30 punti- qualità della proposta in merito alla flessibilità “energetica” e della variabilità rispetto il contesto: 20 puntiqualità della proposta in merito logica di ingegnerizzazione e produzione dell’oggetto: 20 puntiqualità della proposta in merito alla comunicazione dell’idea: 10 puntiAl termine dei lavori della Giuria sarà possibile richiedere il relativo verbale. Gli interessati potranno inoltrare richiesta scritta (non sono ammesse richieste via e-mail) presso l’Ente banditore. La richiesta dovrà essere adeguatamente motivata, ai sensi della L.241/90. 8.2 Esito dei lavori della Giuria Entro 2 giorni dalla fine dei lavori della Giuria i quattro concorrenti/gruppi selezionati riceveranno, da parte dell’Ente Banditore, comunicazione dell’esito dei lavori della Giuria, per iscritto (tramite fax o e-mail). I nominativi dei selezionati verranno inoltre pubblicati sul Sito Internet già citato.

ART. 10 - PROCLAMAZIONE DEI VINCITORI E PREMI

La proclamazione dei vincitori avverrà entro 5 giorni dalla fine dei lavori della Giuria.I vincitori del Concorso riceveranno 1500€ lordi per il primo posto, ed un rimborso spese pari a 250€ per secondo e terzo, a titolo di premio, che vale quale anticipazione del compenso professionale dovuto per la progettazione nonchè la pubblicazione dei risultati.

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Successivamente le proposte ritenute valide saranno oggetto di approfondimento ed eventualmente di prototipazione.L’Ente Banditore si riserva di apportare modifiche ai progetti vincitori.

ART. 11 - PROPRIETÀ DEGLI ELABORATI DI CONCORSO

11.1 Progetti dei concorrenti

L’Ente Banditore conserva la piena proprietà degli elaborati forniti da tutti i partecipanti al Concorso. La proprietà intellettuale e i diritti di copyright dei progetti presentati è degli autori concorrenti secondo le disposizioni di legge, regolamenti in merito ai diritti d’autore e diritti sulla proprietà intellettuale.

L’Ente Banditore si riserva il diritto di esporre e pubblicare i progetti presentati, senza che gli autori abbiano a esigere diritti.

11.2 Progetti vincitori

La proprietà dei progetti vincitori viene acquisita dall’Ente Banditore. L’Ente Banditore si riserva il diritto di esporre e pubblicare i progetti vincitori, senza che gli autori abbiano a esigere diritti. L’Ente Banditore potrà utilizzare le forme e i mezzi di divulgazione che ritiene più idonei (masterizzazione cd, fotocopie ecc.), senza oneri per l’Amministrazione Banditrice.

ART. 9 - LINGUA

La lingua ufficiale utilizzata per il Concorso è l’italiano. E’ comunque ammesso l’uso della lingua inglese.

ART. 10 - ELIMINAZIONE

Un concorrente potrà essere eliminato per una delle seguenti ragioni: - se ha presentato gli elaborati richiesti dal Bando in ritardo sulle scadenza indicata; - se, in caso di partecipazione in forma associativa, ha omesso di rispettare le condizioni di cui al precedente art. 6 per la designazione del legale rappresentate capogruppo mandatario; - se le condizioni di cui all’art. 7 non vengono rispettate; - se è stato violato l’anonimato; - se il concorrente tenta di influenzare, direttamente o indirettamente, le decisioni di un membro della Commissione Tecnica o della Giuria; se rende pubblico il progetto o parte dello stesso prima che la Giuria abbia espresso e formalizzato ufficialmente

il proprio giudizio.

ART. 11 - CALENDARIO

21 Dicembre 2008Termine iscrizione dei partecipanti al concorso attraverso la scheda d'iscrizione sul sito www.kinoworkshop.it

21 Febbraio 2009 Termine consegna elaborati

21 Marzo 2009Proclamazione vincitori

ART. 12 - TRASPORTO E ASSICURAZIONE

I partecipanti al Concorso dovranno sostenere le spese di spedizione e, qualora lo desiderino, di assicurazione degli elaborati.

ART. 13 - RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Ai sensi e per gli effetti di cui all’art.4 della Legge 7/8/1990 n.241 e successive modificazioni il Responsabile del Procedimento è l’Arch. Bernardo D’Ippolito (Amministratore Unico della Kino Workshop s.r.l.).

ART. 14 - ACCETTAZIONE DELLE CLAUSOLE DEL BANDO

La partecipazione al Concorso implica da parte di ogni concorrente l’accettazione incondizionata di tutte le norme contenute nel presente Bando. ●

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Taranto presentata attraverso una serie di immagini che documentano alcuni degli aspetti architettonici della città, "documenti autentici" perchè cercano di superare il limite dell'iconografia, talvolta celebrativa. Non una architettura in posa per l'occasione, ma istantanee di un'architettura ancorata alla sua concreta realtà, che sia il cantiere o l'edificio abitato.Una architettura vista attraverso l’obiettivo della fotocamera, per esaltare linee, spazi, ma, tuttavia, sempre di foto si tratta e queste rispettano la specificità semantica e tecnica.

In un certo senso, è come voler dare minor peso al momento del vernissage - il bel momento dell'opera compiuta fissato con le immagini nella perfezione, mostrata ancora non contaminata dall'uso - rispetto al tempo dell'opera vissuta - il tempo della costruzione e quello del consumo, meno puro ma più autentico.Insomma le fotografie hanno dietro l'apparente

semplicità, la semplicità.In bella evidenza e senza "significati" nascosti.

E' con questa mostra che inizia la collaborazione tra Kino Workshop ed il Circolo Fotografico "Il Castello" (cfilcastello.it): un punto di vista diverso e complementare sulle tematiche che cerchiamo di snocciolare: la sostenibilità, l'inquinamento, l'energia.

kino workshop +circolo fotografico "il castello"

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La Cittadella delle imprese è la sede della Camera di commercio di Taranto. Una struttura moderna e funzionale, affacciata sul mare, concepita per diventare punto di riferimento dell’economia, luogo di aggregazione e di confronto, oltre che per assolvere ai compiti istituzionali.

Una rivoluzione che Kino Workshop ha interpretato e realizzato nell’ambito di un rapporto flessibile, rivolto alla soluzione di problemi tecnologici e arredativi, in particolare di natura illuminotecnica, ma non solo.

La filosofia di Kino si percepisce nel concept di cui sono impregnati gli ambienti, gli uffici, le sale riunioni.

Qualcosa di impalpabile ma allo stesso tempo di molto concreto. Scelte che, talvolta inserendosi in contesti progettuali preesistenti, hanno contribuito al miglioramento del comfort visivo realizzando ideali condizioni di permanenza e di lavoro nel rispetto della normativa vigente e contribuendo al risparmio

energetico. Una filosofia perseguita tenacemente, studiata, modellata sulle esigenze del committente ed applicata negli interventi più diversi.

In una struttura “in p r o g r e s s ” come la C i t t a d e l l a delle imprese, l ' inter vento di Kino W o r k s h o p c o s t i t u i s c e un efficace esempio di global service che esamina, p r o g e t t a , realizza. Un m o d e l l o

camera di commercio - taranto

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capace di soddisfare le esigenze del cliente esaltando la tendenza all’innovazione, all’ecosostenibilità, all’integrazione architettonica.

S e c o n d o q u e s t o m o d u s o p e r a n d i sono state a f f r o n t a t e s i t u a z i o n i diverse, progettate soluzioni innovative, applicati sistemi di integrazione la cui introduzione ha aumentato le condizioni di fruibilità della struttura, la sua efficienza energetica, il comfort per lavoratori ed utenti.

Due interventi diversi tra loro ma accomunati dalla stessa filosofia progettuale hanno riguardato l'azione di “sbiancamento” della luce all'interno della tensostruttura e l'adozione di tende tecniche per garantire il miglior apporto di luce e l'ottimale resta termica negli uffici.

La tensostruttura che costituisce il corpo centrale della Cittadella delle imprese risultava saturata da una luce virata sui toni dell'arancio. Ciò per effetto dei sistemi di illuminazione collocati sui piloni e rivolti verso l’alto. Kino Workshop ha ripensato l'illuminazione con un progetto che utilizza i principi della luce secondaria. Lo studio della situazione preesistente ha portato allo sviluppo del progetto ed, infine, alla sua realizzazione. Sui piloni sono stati sistemati due proiettori

da 100 w ciascuno, con lampade HIT i cui fasci di luce, con l'ausilio del puntamento laser, colpiscono gli specchi posti alla massima altezza raggiungibile dai piloni (circa 15 metri). La luce riflessa dagli specchi risente in misura minore del viraggio provocato dalla tensostruttura. L'ambiente offre così un'illuminazione media di 100 lux con un consumo di appena 1600 watt, a fronte degli oltre 12mila precedentemente utilizzati.

Una struttura costantemente esposta all’irraggiamento solare come la Cittadella delle imprese, ha posto, anche, la necessità di controllo della

luminosità e del microclima interno. Anche in questo caso, dopo un attento esame della situazione, Kino Workshop ha individuato la soluzione più idonea.

Ogni lato dell’edificio è stato dotato di un sistema di rilevamento della luce e della ventosità che controlla le tende in base alle condizioni climatiche. Ne deriva un doppio vantaggio. Innanzitutto evitando eccessi di irraggiamento solare, viene utilizzata la giusta quantità di energia soprattutto per il raffreddamento degli ambienti durante i mesi estivi. In secondo luogo, garantendo un adeguato apporto di luce naturale, si ottiene il giusto mix luce naturale-luce artificiale nel rispetto degli standard previsti dalla legge 626 per particolari categorie di lavoratori, come i videoterminalisti. ●

Qualcosa di impalpabile ma allo stesso tempo di molto concreto.

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il pavimento più calpestatodai commercianti tarantini

La base per il lavoro ambientale è la prospettiva del ciclo di vita. Tarkett si impegna a minimizzare l’impatto sull’ambiente dei suoi prodotti nel corso del loro intero ciclo di vita. Sono molteplici gli aspetti che vanno tenuti in considerazione: materie prime, prodotto, sviluppo e produzione, trasporto ed installazione, pulizia e manutenzione ed in ultimo riciclo e trattamento degli sfridi. Tutte le azioni di Tarkett sono basate su questi aspetti. Tarkett è impegnata in un programma completo di analisi del Ciclo di Vita nel rispetto delle norme ISO che mirano a:

• Utilizzare un design ecologico come base per prodotti che rispettino l’ambiente• Tenere informati i clienti riguardo all’impatto ambientale dei prodotti e dei processi Tarkett attraverso un documento regolarmente aggiornato (EPD) che mostra il nostro impegno nei confronti di un forte e continuo miglioramento• Consentire alle persone, coinvolte in progetti di edilizia sostenibile (come sono ad esempio il LEED GBC negli Stati Uniti, l’HQE in Francia o il BRE nel regno Unito), di poter scegliere i prodotti più appropriati

I pavimenti della Camera di commercio di Taranto, a cura della Kino Workshop, sono pavimenti vinilici nelle zone di traffico e parquet negli uffici.

Un pavimento vinilico è un pavimento realizzato in PVC – uno dei materiali plastici più moderni, durevoli e versatili mai pro-dotti. La qualità dei pavimenti vinilici ha fatto passi da gigante negli ultimi anni con l’applicazione di trattamenti antimacchia e antigraffio.

I pavimenti vinilici Tarkett hanno una gamma di trattamenti superficiali che agiscono direttamente sullo strato d’usura per combattere gli effetti dell’invecchiamento.Il risultato è un pavimento di lunga durata! ●

ConsigliUmidità, sporco e sassolini sono nemici dei pavimenti. Occorre installare presso tutte le entrate un efficace sistema di zerbini che faccia da barriera antisporco, perché la maggior parte della polvere e dello sporco entrano da lì.Più sporcizia si riesce a bloccare all’ingresso degli ambienti e maggiore sarà la pulizia all’interno. Ricordate che i sassolini possono graffiare i parquet. L’applicazione di protezioni in feltro sotto i piedini dei mobili reduce il rischio di segni e graffi sul pavimento.

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Ovviamente da Tarkett.

Ci sono delle buone ragioni per le quali Tarkett è riconosciuta leader europea nella produzione di parquet prefiniti. Alcune di queste sono che i suoi parquet non sono semplicemente belli, ma anche duraturi e facili da mantenere, grazie all’esperienza e alla costante innovazione. Nel 2008, i parquet Tarkett si sono raffinati ancora più e la loro offerta è diventata più ampia.

Chic e caldo Tarkett ha una vasta collezione di parquet prefiniti in un’enorme varietà di opzioni disponibili, consentendo così a ciascun consumatore di trovare quello che meglio si adatta allo stile della propria abitazione. Sia che si preferisca un’atmosfera urban-chic della gamma

Rumba o Viva, oppure il confortevole e caldo spirito della gamma Salsa, o ancora la sofisticata eleganza della collezione Epoque, tutti i parquet Tarkett creeranno un’inimitabile, unico e sontuoso ambiente.

Bellezza in armonia con la natura La sostenibilità è un fattore chiave in tutte le azioni di Tarkett, siamo una società che mette come prioritario preservazione dell’ambiente e riduzione dell’impatto ambientale nella produzione dei propri prodotti. Tutti i nostri pavimenti in legno sono naturali e bio-degradabili e vanno posati senza colla grazie al sistema d’incastro Tarkett. La maggior parte delle foreste pluviali nel mondo si stanno estinguendo a causa dello sfruttamento eccessivo. Per questa ragione la politica di Tarkett prevede

Le nuove tendenze del Parquet

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l’utilizzo di varietà di legnami sottoposti ad un’attenta selvicoltura: ad un albero tagliato corrisponde sempre un albero piantato. Inoltre, dal 2004, Tarkett ha

introdotto uno speciale trattamento a caldo, per scurire i legni più chiari, come il frassino e l’acero, e renderli così scuri come varietà tropicali rispettando le foreste.

La collezione Epoque Scegliere un nuovo pavimento in legno può essere un’esperienza faticosa e al contempo meravigliosa. C’è tanto da scegliere, e vi garantiremo una sola cosa: il risultato sarà fantastico! Qualunque sia il tipo di legno che sceglierai, avrà alcune caratteristiche di base. Quanta naturalezza vuoi? La versione con pochi nodi di piccole dimensioni è chiamata Nature; un pavimento omogeneo, ma con sfumature calde e classiche. La versione Rustical presenta un maggior numero di nodi, dando un effetto rustico e più naturale. Un pavimento in legno ha un look unico. Ogni tavola è composta da una singola doga, per uno stile classico. Un’opzione relativamente più recente è il cosiddetto design a 2 strip, per cui ogni tavola è composta da due fasce di doghe, per un aspetto quasi uniforme, ma sempre con le sfumature naturali ed un effetto molto vivace. Il bordo bisellato sottolinea e rafforza la sensazione di un pavimento in vero legno.

Avrete a disposizione tre tipi di bisellatura: micro, mini e maxi.

La superficie è importante. Che la scelta ricada su Proteco Lacquer o su Proteco Natura, puoi essere certo di ottenere la massima protezione possibile per il tuo pavimento.

Proteco Natura ti darà una superficie opaca simile ad un pavimento trattato con olio, ma con i vantaggi di un pavimento verniciato in termini di manutenzione. Tuttavia, la superficie opaca richiede sempre un po’ di manutenzione in più. Sono anche disponibili superfici spazzolate che sottolineano la grana naturale del legno per offrire un look molto naturale…e dare una piacevole sensazione ai piedi quando si cammina!

Tra i design più recenti, una popolarità sempre maggiore è data dai pavimenti tinti. L’Epoque Rovere Nero (Black Oak) ha una superficie spazzolata ed è protetto con la vernice opaca effetto olio Proteco Natura.

L’Epoque Rovere Bianco (Oak Winter) è un parquet sabbiato bianco con una finitura a vernice ed i bordi bisellati per creare un effetto ed un look vintage. ●

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news

La torre di LeonardoSorgerà a Dubai il grattacielo di Leo-nardo: ottanta piani di prefabbricati in grado di ruotare indipendentemente sull'asse verticale, cambiandone l'aspet-to esteriore.La Da Vinci Tower userà le rinnovabili più all'avanguardia: in particolare avrà un generatore eolico per ciascun piano. Do-vrebbe essere compleatata entro il 2010.

La raccolta differenziata è un problema? Ecco un incentivo per vedere con occhio nuovo la pattumiera multicesrto: l'Ecopunto che monetizza lo sforzo di separare i rifiuti. L'azienda torinese Recoplastica, da tempo impegnata nel riciclo, sta organizzando l'apertura in franchising di una rete di negozi in cui ogni cittadino può andare a vendere i propri rifiuti. Il primo della catena è nato a Moncalieri (Torino). Per ora, il guadagno è basso: 4 centesimi per un chilo di carta, 17 per uno di plastica e 63 per l'alluminio. Ma ogni individuo, secondo le statistiche, produce almeno 600 chili di materiali riciclabile all'anno, una famiglia 2,5 quintali. Insomma, nel lungo periodo la speranza di portare a casa qualche banconota c'è...

Il Fai da te per aiutare il clima.La politica dovrebbe imporre una drastica riduzione nell'uso di petrolio e carbone, puntare su fonti d'energia alternativa, piantare alberi. Qualcosa però, possiamo farla anche noi:

Ricicla1. Fare la raccolta differenziata di alluminio, vetro, plastica e carta vale di più di un tonnellata di CO2 all'anno.Regola2. Ottimizzare il riscaldamento e l'aria condizionata riduce la velocità dei cambiamenti climatici e la tua bolletta. Abbassa il riscaldamento di 3 gradi d'inverno e alza la temperatura dell'aria condizionata di 3 gradi d'estate. Equivale a 476 chili di CO2 all'anno.Cammina3. Fai 5 chilometri in meno con l'auto. Sostituisci con la bicicletta, l'auto condivisa, una camminata. elimini dall'aria 410 Kgdi CO2 all'anno.Guida4. in modo intelligente. Ricorda che anche gonfiare le gomme in modo adeguato consente risparmio di carburanteLava5. a freddo. Una lavatrice che funziona con acqua fredda una volta alla settimana fa risparmiare 113kg di CO2 all'anno.Stacca la spina6. quando non usi le apparecchiature elettriche stacca la spina. Spegni i led quando esci o dormi. Non si consuma energia e risparmi fino a 15 euro sulla bolletta dell'elettricità.Mangia bene7. Consumare carne a giorni alterni evita che 220 chili di CO2 all'anno entrino nell'atmosfera. Comprare alimenti provenienti da zone vicine evita gli altissimi costi a livello energetico per portare il pranzo nel tuo piatto. Procurarsi il cibo locale fa risparmiare all'atmosfera 2 tonnellate e mezzo di CO2 all'anno.Vivi con la luce naturale8. Usare, quando è possibile, la luce del sole invece di quella elettrica fa risparmiare CO2 ed è anche dimostrato che fa aumentare la produttività. Sostituire i vecchi vetri con quelli doppi fa diminuire la dispersione del calore e la bolletta del riscaldamento.Doccia9. Se fai la doccia al posto del bagno elimini 450 chili di CO2 all'anno.Elimina la posta spazzatura10. oltre ad essere inutile, uccide gli alberi. In America esistono organizzazioni (greendimes.org o 41pounds.org) che aiutano a uscire dagli elenchi aziendali e promettono di eliminare l'80-90% della posta indesiderata.

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30 • Kino Magazine • Novembre 08

Pop DopingLa canzone perfetta per allenardi? Gli scienziati della Brunel Universty (In-ghilterra) l'hanno trovata. La traccia che dà la giusta carica deve avere il ritmo del rock e del pop e contrare tra i 120 e 140 battute al minuto.Qualche esempio?I like the way you move dei Body Ro-ckers, Mercy di Duffy, Don't Stop me now dei Queen e Dancing Queen de-gli Abba.A condurre i test su trenta volontari è stato Costas Karageorghis, docente di psicologia dello sport: li ha fatti corre-re su un tapis roulant e ha osservato come canzoni pop e rock aumentas-sero la resistenza in media del 15 per cento, contribuendo anche a ridurre la percezione della fatica.

Il Sole ha la panciaSe qualcuno potesse guardare il sole a occhi nudi e avesse una vista acuta ogni oltre limite, si accorgerebbe che il suo disco non è un cer-chio perfetto.Come la terra, anche l'astro è schiacciato ai poli. Lo ha scoperto la sonda Rhessi della Nasa, incaricata di tracciare il profilo della stella.La pancia del sole è d'altronde così piccola che solo lo spettroscopio lanciato dagli Usa ha po-tuto misurare quei tredici chilometri di ecces-so, su un "girovita" a livello dell'equatore di 1,4 milioni di chilometri.La lieve imperfezione è causata dal movimen-to continuo dei gas della superficie solare, dalle linee intricate dei suoi campi magnetici e dall'abitudine che il sole ha di lanciare nuvole di miliardi di tonnellate di particelle caricate elettricamente.Con una vita così turbolenta, non si può chie-dere che l'astro sia in forma perfetta.

Tritare i rifiuti con l'energia di un tostapaneSi alimenta con il sole e ingurgita tutto ciò che le capiti a tiro. Big Belly è una pattumiera trita-rifiuti che funziona sfruttando esclusivamente l'energia solare. Una "grossa pancia" di 135 chili di peso per un metro e 20 d'altezza, ca-pace di accumulare energia anche se il cielo è nuvoloso e di consumare in un giorno intero l'equivalente di quanto un tostapane utiliz-za per dorare una sola fetta di pane. In breve tempo compatta una quantità di spazzatura cinque volte superiore a quella che starebbe in contenitori della stessa misura. Triturando e compattando i rifiuti, infatti, ne diminuisce il volume, e di conseguenza, può essere svuo-tato molto meno spesso. Secondo la casa co-struttire Big Belly Solar (www.bigbellysolar.com) questo consentirebbe di ridurre dell'80% le emissioni dovute alla raccolta di rifiuti.

Il Made in Italy dell’azienda Riva 1920, si ma-nifesta ancora una volta nella scelta del mate-riale e nella cura artigianale dei dettagli della nuova seduta Loveseat, presentata al Salone del Mobile 08.

Progettata dal designer inglese Jake Phipps e realizzata in legno di cedro, solido, profumato e intrigante al tatto e allo sguardo, Loveseat è una seduta moderna che rimanda alle consue-tudini romantiche d’epoca vittoriana, quando parlare o scambiarsi intimità era una questio-ne di stile, che coinvolgeva anche il design.

La posizione della seduta scavata nel blocco di legno, 125 x 50 x 50 cm , ergonomica e diame-tricalmente opposta a quella del nostro vicino, consente di avere un contatto “vis-s-vis” senza dover assumere posizioni da contorsionista, tanto in interni che in esterni.

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Kino Magazine #1 by Kino Workshop s.r.l.numero unico in attesa di registrazione

Hanno collaborato:Paolo Bartalini

Bernardo D’IppolitoGiuseppe Laporta

Maurice NioMichele Tursi

e lo staff Kino Workshop

stampato presso la Tipografia "La Due Mari" Taranto

s.r.l.

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Kino Workshop s.r.l.Via Foca 6

74100 Tarantotel. 099 9941998fax 099 4714455

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