Karl Marx

18
Treviri, 5 maggio 1818 – Londra, 14 marzo 1883 Alessandra Boi E’ stato un filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco. Il suo pensiero, incentrato sulla critica, in chiave materialista, dell'economia, della politica, della società e della cultura capitalistiche, ha dato vita alla corrente socio-politica del marxismo. Teorico della concezione materialistica della storia e, assieme a Friedrich Engels, del socialismo scientifico, è considerato tra i filosofi maggiormente influenti sul piano politico, filosofico ed economico nella storia del Novecento che ha avuto un peso decisivo sulla nascita delle

Transcript of Karl Marx

Treviri, 5 maggio 1818 – Londra, 14 marzo 1883

Alessandra Boi

E’ stato un filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco. Il suo pensiero, incentrato sulla critica, in chiave materialista, dell'economia, della politica, della società e della cultura capitalistiche, ha dato vita alla corrente socio-politica del marxismo. Teorico della concezione materialistica della storia e, assieme a Friedrich Engels, del socialismo scientifico, è considerato tra i filosofi maggiormente influenti sul piano politico, filosofico ed economico nella storia del Novecento che ha avuto un peso decisivo sulla nascita delle ideologie socialiste e comuniste.

Marx è considerato uno dei filosofi moderni più importante perché riuscì ad unire le sue teorie filosofiche alle teorie economiche e politiche. Egli nacque nel 1818 a Treviri e ricevette un'educazione di stampo razionalistico e liberale. Studiò all'università di Bonn e di Berlino, e si occupò di filosofia. Infatti seguì attentamente le teorie di Hegel e nel 1843 stese l'opera "Critica della filosofia del diritto di Hegel". Nel 1844 a Parigi pubblicò gli "annali franco-tedeschi" e strinse amicizia con Engels con il quale scrisse "Sana famiglia". Le sue opere più importanti furono il "Manifesto del partito comunista", pubblicato a Londra, e il "Capitale" nel 1866 in occasione della fondazione dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori.

Concetto di Alienazione

• Questo termine Marx lo usa per spiegare l’economia del mondo.

Alienarsi= Darsi ad un altro

Operaio ProdottoL’operaio produce i vari prodottiche però sono del capitalista e non disua proprietà. L’operaio non è più il padrone e si fa dominare.

DIAMO LA NOSTRA ESSENZA AL CAPITALISTA

Marx considera invece l'alienazione una condizione patologica di scissione, di dipendenza e di autoestraniazione. L'alienazione si identifica con la condizione storica del salariato nell'ambito della società capitalistica. L'alienazione ha quattro aspetti fondamentali:1) il lavoratore è alienato rispetto al prodotto della sua attività che gli viene sottratto;2) il lavoratore è alienato rispetto alla sua stessa attività che diventa strumento per fini estranei, cioè per il profitto del capitalista;3) il lavoratore è alienato rispetto alla sua essenza che è quella del lavoro libero, creativo, universale, e non del lavoro forzato, ripetitivo e unilaterale;4) il lavoratore è alienato rispetto al prossimo, perché il suo rapporto con il capitalista e con l'umanità in generale è conflittuale.

Materialismo storicoLa critica a Feuerbach segna il passaggio di Marx

dall’umanismo al materialismo storico.Per capire l’uomo bisogna capire le sue condizioni materiali (come vive l’uomo), infatti per lui al primo posto c’è la materia, l’uomo è materia. La storia dell’uomo è mossa dalla vittoria di una classe e dalla perdita. Marx ritiene che l’unico soggetto della storia è la società nella sua struttura economica e che le forze produttive della società giocano un ruolo fondamentale.

Struttura e sovrastruttura

Nell'ambito della storia, Marx distingue le forze produttive e i rapporti di produzione. Per forze produttive si intendono gli elementi necessari al processo di produzione, cioè gli uomini che producono, i mezzi che utilizzano per produrre e le conoscenze tecniche e scientifiche di cui si servono per organizzare e migliorare la produzione. Per rapporti di produzione Marx intende i rapporti che si instaurano tra gli uomini e che regolano il possesso e l'impiego dei mezzi di lavoro. I rapporti di produzione trovano la loro espressione giuridica nei rapporti di proprietà.

Manifesto del Partito Comunista

Fu scritto da Karl Marx e Friedrich Engels fra il 1847 e il 1848 e pubblicato a Londra il 21 febbraio del 1848. Karl Marx e Friedrich Engels analizzano la storia come lotta di classe, sempre esistita e combattuta tra oppressi ed oppressori. I due sottolineano come questo contrasto non solo sia ancora presente nella moderna società borghese, ma che piuttosto si sia addirittura inasprito, poiché, in seguito a grandi trasformazioni sociali connesse alla trasformazione del modello produttivo, esso è animato da solo due grandi classi: la borghesia e il proletariato.

« Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi. [...] È ormai tempo che i comunisti espongano apertamente in faccia a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso. »

Si basa su tre aspetti:

Analisi della borghesia Analisi dei falsi socialismi Liberalismo

Classe rivoluzionaria in età feudale si consacrò come classe dominante a tutti gli effetti durante le rivoluzioni industriali. Ha fatto una rivoluzione, ovvero ha creato il mercato globale, ha unificato i mercati.

Marx propone un socialismo scientifico. Dimostra che lo sfruttamento esiste scientificamente. Critica il socialismo reazionario, conservatore e utopistico.

Vi è una separazioneTra l’individuo e lo Stato e questa situazione è portataavanti dallo Stato stessoche riconosce la libertà Individuale e la proprietàprivata. Infatti rifiuta loStato liberale.

• Marx è più propenso ad accettare uno Stato in cui vi sia l’eliminazione delle disuguaglianze reali fra gli uomini e la proprietà privata. Mira quindi ad un’emancipazione umana che porti alla democrazia e all’uguaglianza sostanziale.

IL CAPITALEE’ l'opera maggiore di Karl Marx ed è considerata il testo-chiave del

marxismo. Il Libro I del Capitale fu pubblicato quando l’autore era ancora in vita (1867), gli altri due uscirono postumi. Il Libro II ed il III uscirono a cura di Friedrich Engels rispettivamente nel 1885 e nel 1894, mentre il Libro IV venne pubblicato (1905-1910) da Karl Kautsky con il titolo di Teorie del plusvalore.

Nel Capitale mette in luce i meccanismo strutturali della società borghese al fine di svelare la legge economica che sorregge la società moderna. Non esistono leggi universali dell’economia, ma ogni formazione sociale ha caratteri e leggi storiche specifiche. L’economia deve studiare il capitalismo come struttura i cui elementi risultano connessi. Marx lo vuole studiare distinguendone gli elementi di fondo ed estraniando tutto ciò che è secondario.

Merce, lavoro e plusvaloreUna merce ha un valore d’uso, perchè deve essere utile a

qualcosa, e un valore di scambio, necessario per essere cambiata con qualcos’altro. Il valore di scambio deriva dalla quantità di lavoro socialmente necessario per produrla. Più lavoro è necessario per produrre una determinata merce e più essa vale. Ma il valore di una merce non è il prezzo, poichè esso può superare il valore reale o stare al di sotto. Il prezzo non è il valore, ma ha il valore alla propria base. Nel capitalismo, la produzione di merce è finalizzata all’accumulazione di denaro. Infatti, il cielo capitalistico non è quello M.D.M (merce-denaro-merce), ma è quello D.M.D’ (denaro-merce più denaro). Infatti il capitalista investe denaro in una merce per ottenere più denaro. Il plus valore D’ deriva dal livello della produzione capitalistica delle merci.

Nella società borghese il capitalista ha la possibilità di comprare e usare una merce particolare che produce valore. Questa merce è l’operaio, cioè la forza-lavoro, che viene pagata secondo il valore corrispondente alla quantità di lavoro socialmente necessario a produrla, che corrisponde al salario. Quindi il plus-valore discende dal plus-lavoro dell’operaio. Il capitalista disponde solo della propria energia. Dal plus-valore deriva il profitto.

Marx fra una distinzione fra capitale variabile, cioè il capitale mobile nvestito in salari, e il capitale costante, investito nelle macchine e in tutto ciò di cui ha bisogno la fabbrica per funzionare efficientemente. Poichè il plus-valore nasce in relazione al capitale variabile, il saggio del plus-valore risiede nel rapporto tra il plus-valore e il capitale variabile. Il capitalista investe non solo il capitale variabile, ma anche quello costante. Il saggio del profitto non coincide con il saggio del plus-valore, ma scaturisce dal rapporto tra plus-valore e la somma del capitale variabile o del capitale costante. Il saggio del profitto è sempre minore rispetto al saggio del plus-valore ed esprime il guadagno del capitalista.

• Saggio del plusvalore:

• Saggio di profitto:

Secondo questa formulazione infatti nel calcolo del saggio di profitto, con V e Pv costanti, all’aumentare di C il saggio di profitto Sp diminuisce. La conclusione teorica suggerisce quindi che, all’aumentare degli investimenti complessivi sulla produzione, se aumenta la sproporzione tra capitale costante e capitale variabile in favore del primo il profitto diminuisce, e questa diminuzione è progressiva all’aumento della forbice tra i due tipi di investimenti.

Frasi di Karl Marx“La teoria dei comunisti può essere

raccolta in una singola frase: abolizione della proprietà privata”

“I filosofi hanno solo interpretato il mondo in vari modi; ma il punto ora è di cambiarlo”

“Quando il tuo amore non produce amore reciproco e attraverso la sua manifestazione di vita, di uomo che ama, non fa di te un uomo amato, il tuo amore è impotente, è una sventura”

• Video Marx (chi era Karl Marx?): https://www.youtube.com/watch?v=KhqmlhERGdQ