JOSEFIN ROCCHINI FABRIZIO LISI FRANCESCO BONUCCI … · Dalla materia prima al prodotto finito il...

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JOSEFIN ROCCHINI FABRIZIO LISI FRANCESCO BONUCCI NELLY BERNARDINI IULIA MARIA TIMOCE Istituto Omnicomprensivo Rosselli-Rasetti 4° A ITE CASTIGLIONE DEL LAGO (PG) Coordinamento prof.ssa A.B. Antenucci

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JOSEFIN ROCCHINI ● FABRIZIO LISI

FRANCESCO BONUCCI ● NELLY BERNARDINI

IULIA MARIA TIMOCE

Istituto Omnicomprensivo Rosselli-Rasetti 4° A ITE

CASTIGLIONE DEL LAGO (PG)

Coordinamento prof.ssa A.B. Antenucci

1. Spiegazione dell’ idea

2. Mission e Vision aziendale

3. Spiegazione del nome e del logo

4. Organigramma- ruoli

5. Analisi di mercato

6. Ricerca di mercato-questionario

7. Tipo di società scelta

8. Iter burocratico

9. Sede dell’azienda

10. Concorrenza

11. Accordi commerciali

12. Analisi SWOT

13. Strategie di mercato

14. Preventivo economico finanziario

a. Introduzione

b. Conto economico previsionale

c. Prospetto fonti/impieghi

d. Valutazione dell’equilibrio finanziario e redditività aziendale

e. Break even analysis

13. Considerazione e ringraziamenti

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La “Phragmites australis” è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Graminacee comunemente chiamata “cannuccia di palude” che si ritrova ai margini dei laghi, lungo le rive dei fiumi e dei canali sotto forma di “canneti”. “Phragmites” ha origine dal vocabolo greco “phragmos”, che significa siepe. Il Lago Trasimeno è particolarmente ricco di canneti, che contribuiscono a mantenerne l’ecosistema. La canna palustre controlla infatti il processo di eutrofizzazione dell’acqua, e cioè la crescita eccessiva di piante lacustri, limitando lo sviluppo di alghe e contribuendo a rimuovere le sostanze organiche, in particolare nitrati e fosfati provenienti da scarichi urbani, industriali e agricoli, oltre che dagli eccessi nella fertilizzazione delle coltivazioni. Fornisce inoltre riparo sicuro per la riproduzione di pesci ed uccelli.

Dalla materia prima al prodotto finito il “canniccio” subisce varie lavorazioni, tra cui: 1- Cernitura: arrivati al laboratorio i fasci di canne vengono selezionati e separati in base al calibro. 2- Spuntatura: in base all’ altezza delle canne, vengono composti dei fasci omogenei i cui capi verranno tagliati con una sega circolare ad una lunghezza determinata a seconda del prodotto che si vuole ottenere. 3- Pulitura: lasciata asciugare, la canna viene liberata dalla guaina mediante le lame di una macchina elettrica che la risucchia all’interno di un imbuto. 4- Lavorazione al telaio a pressa: le canne inserite nel telaio manualmente vengono legate da appositi denti ad aghi che le trascinano compattandole e legandole tra loro con un filo zincato. 5-Stoccaggio: il prodotto ottenuto, pronto per la commercializzazione viene posto al riparo all’interno del capannone.

La nostra idea consiste nella creazione di un’impresa che si occuperà della raccolta del “canniccio”, in sinergia con le cooperative locali di pescatori, e della sua lavorazione, al fine di ricavare un semilavorato che potrà essere venduto ad aziende specializzate nella commercializzazione di materiali e strutture per bioedilizia.

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Lo scarto della lavorazione potrà essere utilizzato come biomassa per la produzione di energia da fonte rinnovabile. Le biomasse sono sostanze organiche vegetali prodotte in base ad un ciclo vitale che, se utilizzate per produrre energia, liberano la stessa quantità di anidride carbonica che era già stata fissata dalla pianta durante il suo ciclo di vita; pertanto la biomassa è neutrale rispetto agli effetti climalteranti prodotti dai gas serra.

Il materiale già frammentato che residua dalla lavorazione della canna verrà caricato su una bricchettatrice per la relativa compattazione ai fini della formazione di bricchetti per uso termico, da commercializzare per il tramite della grande distribuzione o di gestori di impianti a biomasse.

La strutturazione del nostro modello di business inserisce a pieno titolo la nostra azienda nel filone della green economy, essendo la stessa basata sulla creazione di valore economico, restituito in varie forme: dall’integrazione al reddito per i pescatori che provvedono allo sfalcio del canneto, alla salvaguardia dell’ecosistema lacustre con le relative ricadute positive in termini di turismo ambientale, alla realizzazione di materiali bioedili a basso impatto ambientale, alla produzione di energia da fonti rinnovabili. L’utilizzo del fragmiteto come materia prima rende inoltre il nostro progetto esportabile e replicabile anche in altre zone umide, con simili caratteristiche naturali, come ad esempio, a livello locale, l’area di Colfiorito e dei laghi di Chiusi e Montepulciano.

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La nostra mission è quella di valorizzare mediante produzioni bio a bassissimo impatto energetico una delle risorse da sempre considerata fondamentale per il territorio, in una prospettiva di salvaguardia dell’ambiente e di salubrità delle costruzioni e del vivere abitativo. Le operazioni di taglio e raccolta del canneto durante i mesi invernali sono necessarie infatti ad impedirne fenomeni di regressione e degenerazione, come documentato dalle tradizioni culturali locali e da ricerche scientifiche (rif. “Il telerilevamento per lo studio dei canneti del Trasimeno”, All.1). Realizzeremo pannelli isolanti da utilizzare in bioedilizia impiegando queste elofite, estremamente importanti per l’equilibrio dell’ecosistema lacustre, sia per gli effetti fitodepurativi e di controllo dell’eutrofizzazione che hanno sulle acque, sia in quanto luogo di nidificazione e riproduzione dell’avifauna e di una gran varietà di specie ittiche.

La nostra vision è costruita a partire dalla considerazione del legame simbiotico che esiste tra le risorse di un territorio e i suoi abitanti, per cui la creazione di valore economico utilizzando le risorse naturali non può prescindere da una gestione sostenibile volta alla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse stesse. Il legame degli abitanti dell’area del Trasimeno con il lago è un legame antico che per lungo tempo ha giovato agli uni come all’altro: il lago ha da sempre fornito le risorse alla popolazione che, a sua volta, lo ha curato. In particolare, per quanto riguarda il canneto, fino agli anni ’80 erano in vigore le Bozze, concessioni che attribuivano il diritto d’uso delle “cannine”, impiegate per la produzione e commercializzazione di stuoie, coperture frangisole, ceste per la conservazione del pesce, imbottiture di materassi e “scopini”, questi ultimi raelizzati utilizzando l’infiorescenza.

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Con l’abolizione delle bozze e il progressivo allontanamento degli attori locali dai tradizionali luoghi di lavoro, per effetto dell’industrializzazione e della terziarizzazione dell’economia, è venuta meno la tradizionale manutenzione del canneto che con il tempo è diventato asfittico, il che ha determinatoquella che in letteratura è nota come sindrome del ‘‘reed-dieback’’.(all. 2)

L’interazione uomo-ambiente ha da sempre contribuito a preservare la risorsa del canneto che non può essere considerato un semplice dato naturale, ma un dato che esige il lavoro dell’uomo per poter esistere. Per cui si rende necessario ripristinare il legame tra l’uomo e l’ambiente in cui vive, rapporto utile contemporaneamente sia alla salvaguardia dell’ecosistema del canneto sia alla riqualificazione economica del territorio.

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Il nome «BioEnergy Reed» significa bioenergia da canna lacustre. Il termine «bio» sta a indicare che la nostra produzione deriva da risorse naturali e comporta un basso tasso di inquinamento ambientale. La canna lacustre valorizzata mediante un’adeguata manutenzione sarà impiegata per produrre sia materiali bioedili finalizzati al contenimento dei consumi energetici, sia energia alternativa alle fonti tradizionali non rinnovabili mediante gli scarti della lavorazione.

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L’immagine del fulmine nel logo vuole rappresentare il simbolo che in natura evoca il concetto di energia, mentre la casa che racchiude il lago e un esemplare di Phragmites sta ad illustrare la nostra mission riassunta dallo slogan:

‘‘Proteggiamo la Natura per portarla in Casa vostra’’ utilizzando la canna lacustre per la produzione di pannelli isolanti infatti oltre che curare la manutenzione del canneto, garantendone la sopravvivenza, si riescono a realizzare costruzioni abitative che soddisfano criteri bio.

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Amministratore

unico

Josefin Rocchini

Responsabile

Amministrativo

Fabrizio Lisi

Responsabile

Marketing e

Commerciale

Nelly Bernardini

Responsabile

Produzione

Iulia Maria Timoce

Responsabile

logistica e trasporti

Francesco Bonucci

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Addetto alla

selezione della

materia prima e

lavorazione scarti

Addetto alla

lavorazione al

telaio

Addetto alla

lavorazione al

telaio

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Josefin Rocchini, Amministratore Unico: stabilisce le linee di indirizzo generale dell‘azienda, prefigurando gli obiettivi pluriennali, attivando relazioni con le varie realtà economiche coinvolte nell’attività: la locale cooperativa dei pescatori, gli enti pubblici, i gestori di bio-masse, i distributori e gli utilizzatori di bricchetti.

Fabrizio Lisi, Responsabile Amministrativo: si occupa della gestione amministrativa e della tenuta dei libri obbligatori nel rispetto della normativa civilistica e fiscale e della predisposizione del bilancio; segue inoltre lo studio e la ricerca dei finanziamenti, con particolare attenzione alle opportunità europee offerte dal settore LIFE (L’Instrument Financier pour l’Environnement)

Nelly Bernardini, Responsabile commerciale e marketing: collabora all’impostazione delle strategie e dei programmi promozionali, raccogliendo e studiando i dati di mercato e sulla concorrenza e ne cura la fase esecutiva. Contatta le aziende che producono materiali bio-edili al fine di promuovere adeguatamente il prodotto, crea forme di sinergia con nuove figure professionali che si stanno sempre più diffondendo tra i green jobs, quali l’energy manager e il certificatore energetico.

Iulia Maria Timoce, Responsabile Produzione: pianifica, controlla, coordina e supporta l’attività, svolta dai dipendenti, di selezione della materia prima, di produzione di pannelli isolanti e bricchetti, in una logica di ottimizzazione delle risorse (umane, economiche e tecnologiche) impegnate.

Francesco Bonucci, Responsabile logistica e trasporti: si occupa della gestione dei trasporti e del magazzino al fine di assicurarne un efficace coordinamento tra il momento della raccolta della materia prima e lo stoccaggio al fine della produzione e di una tempestiva collocazione sui mercati di sbocco sia dei pannelli che dei bricchetti.

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Dalla nostra analisi di mercato, ristretta al biennio 2009/2010, risulta che le ristrutturazioni edilizie e gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, seppur in contrasto con la tendenza in atto del mercato edilizio, hanno subito un incremento in tutta Italia grazie a varie forme di bonus fiscale. In media la crescita è del 9% nel territorio nazionale ma in particolare dell’8% in Umbria.

Fonte www.fisco oggi.it

In considerazione dei parametri tecnici medi per cui per la coibentazione di un appartamento di 100mq servono all’incirca 210mq di pannelli isolanti, mentre per una casa singola di dimensioni medie di 140mq necessitano all’incirca 270mq di pannelli, si ricava che il mercato potenziale è notevolmente superiore alla capacità produttiva su cui abbiamo strutturato la nostra azienda, lascando così alla stessa ampi margini di sviluppo e acquisizione di segmenti di clientela.

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Per comprendere la potenzialità del nostro prodotto sul mercato di sbocco, noi di Bioenergy Reed abbiamo effettuato una ricerca basata su un questionario rivolto in modo diretto al consumatore finale. Il questionario è il seguente:

1- E’ a conoscenza del fatto che grazie al canniccio lacustre si possono realizzare isolanti termici da impiegare in una forma di edilizia ecologica e naturale?

Si

No

2- E’ a conoscenza della possibilità di produrre energia utilizzando una fonte completamente rinnovabile in brevissimo tempo quale il canniccio lacustre?

Si

No

3- In passato ha già usato isolanti termici naturali nell’edilizia?

Si

No

4- In presenza di incentivi, sarebbe interessato a ristrutturare l’abitazione con isolanti termici realizzati con prodotti naturali e rinnovabili?

Si

No

Forse

5- E’ consapevole che i consumi energetici nazionali sono affidati quasi esclusivamente a risorse energetiche destinate a terminare e non a fonti rinnovabili potenzialmente infinite? Si No

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6- Attribuisce importanza alla qualità dell’abitare, ossia ad un ambiente domestico salutare in cui sono assenti le emissioni e il contatto con sostanze che possono svilupparsi da materiali edili realizzati chimicamente?

Si

No

7- Attribuisce importanza e quindi valore alle produzioni che presentano bassissimi impatti ambientali?

Si

No

8- E’ a conoscenza della «sindrome dell’edificio malato», locuzione che indica l’insieme dei disturbi causati dai vapori e dalle sostanze emesse dai materiali di costruzione di derivazione petrolchimica?

Si

No

9- E’ interessato a ristrutturare l’abitazione utilizzando soluzioni che privilegino la possibilità di risparmio energetico?

Si

No

10- Sarebbe disposto a sopportare un costo maggiore, ammortizzabile nel tempo in termini di risparmio energetico, per la realizzazione della sua abitazione secondo criteri di bioedilizia?

Si

No

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Dopo aver somministrato il questionario ad un campione di circa 100 unità rappresentativo dei nostri potenziali clienti, abbiamo rilevato i seguenti risultati:

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Dalla nostra ricerca è emerso che è piuttosto scarsa la conoscenza della possibilità di impiego del canniccio, sia per la produzione di materiale bioedilizia che come biomassa; il potenziale consumatore finale, seppur apparentemente ricettivo rispetto alle problematiche di sostenibilità ambientale, mostra di essere poco sensibilizzato e informato rispetto ai vantaggi rivenienti da produzione a basso impatto ambientale e orientate al risparmio energetico. E’ per questo che ci proponiamo, coerentemente con la nostra mission aziendale, di attivare iniziative di sensibilizzazione, promuovendo e supportando convegni e eventi di diffusione della cultura della sostenibilità ambientale e dell’attenzione al territorio, certi che si risolveranno nella strategia vincente sia ai fini dell’acquisizione di quote di mercato che della tutela della natura e della biodiversità.

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La forma giuridica scelta per la gestione della nostra azienda è quella della s.r.l. ordinaria. Le motivazioni sono state principalmente:

• il beneficio per i soci della responsabilità limitata alla quota di capitale conferito;

• un capitale sociale minimo di € 10.000;

• il sistema di governance che consente ai soci la possibilità di partecipare direttamente alla gestione dell’attività, mediante la formazione dell’organo esecutivo che può essere collegiale o individuale, come nel nostro caso, avendo optato per l’amministratore unico;

• la maggior snellezza delle procedure organizzative rispetto ad una S.p.a: l’organo di controllo, il collegio sindacale, non è obbligatorio se il capitale è inferiore a 120.000 €;

• i contenuti costi di costituzione, relativi essenzialmente all’intervento del notaio ed a eventuali consulenze commerciali.

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Costituzione

Atto costitutivo

(all. A)

Statuto

(all.A)

Com Unica

Iscrizione registro delle

imprese (all.B)

Iscrizione INPS e INAIL (all.B)

Numero partita IVA (all.B)

Dichiarazione

di inizio attività

(all.C)

Contratto di

locazione (all.D)

Allaccio utenze

(all.E)

Contratto

mutuo (all. M)

V.I.N.C.A

(all. F)

Contratto

appalto di

servizi (all.G)

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Dopo diverse ricerche abbiamo deciso di localizzare la nostra azienda nella frazione di Pozzuolo, nel comune di Castiglione del Lago; la scelta è stata determinata in virtù del prezzo di locazione del canone, piuttosto conveniente in quanto lo stesso, non essendo situato in un’area industriale, è pressoché inutilizzato, e dell’ubicazione, in prossimità sia del luogo di approvvigionamento sia dei principali raccordi stradali e autostradali.

Inoltre il locale di circa 500 mq² è già ripartito in più vani che possono essere utilizzati come magazzino, ufficio e area da adibire alla lavorazione della canna. In particolare quest’ultima dovrà essere piuttosto ampia in quanto il layout di produzione prevede l’ubicazione in un’unica area delle attrezzature e dei macchinari per la produzione dei pannelli e della bricchettatrice per il confezionamento della biomassa prodotta dallo scarto.

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L’analisi della concorrenza, compiuta attraverso diversi canali, dalle ricerche di mercato ai siti internet, ha evidenziato l’esistenza, a livello locale, di due aziende:

• quella dei F.lli Zoppitelli ubicata a San Savino, ormai affidata esclusivamente all’operatività di uno solo dei soci fondatori che lavora la canna palustre, ma non per la produzione di materiale bioedile;

• la Lacep snc, che ha delocalizzato all’estero la produzione di materiali da arredo esterni, realizzati utilizzando canna palustre, ma importata dal lago Balaton, con un impatto ambientale non indifferente in termini di consumi energetici e costi connessi ai trasporti;

• un altro concorrente diretto che produce e vende isolanti realizzati in canna palustre è Bioedilizia Naturgheller (TV), ma non impiega ovviamente la canna del Lago Trasimeno.

Fronteggeremo la concorrenza espressa da questi attori -concentrandoci su un’unica tipologia di prodotto, i pannelli isolanti, per acquisire know how e competenze distintive al fine di ambire alla leadership di mercato nel settore - impiegando risorse naturali rigorosamente territoriali, come elemento distintivo che produce vantaggi competitivi, sia in termini di costi di approvvigionamento che di economie di apprendimento basate sui saperi tecnici connaturati alla storica vocazione culturale del territorio - attivando forme di customer relationship management orientate alla fidelizzazione del cliente che sarà nostro interlocutore privilegiato in conseguenza delle specifiche iniziative che organizzeremo al fine di promuovere la diffusione della cultura e del bisogno di eco sostenibilità.

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Il principale accordo commerciale sarà quello formalizzato con la Cooperativa dei Pescatori Stella del Lago di Panicarola a cui affideremo la raccolta della canna palustre formalizzando la stipula di un contratto di appalto di servizi. I pescatori, oltre ad avere uno specifico interesse economico per la manutenzione del canneto, habitat privilegiato per la riproduzione di numerose specie ittiche, hanno la disponibilità di barche particolarmente strette a fondo piatto, agevoli per la raccolta delle canne; inoltre sono tradizionalmente i depositari delle pratiche culturali connesse ai saperi tecnici della lavorazione della cannina, ossia di quel saper fare che allo stato attuale rischia di essere irrimediabilmente perso. Per sviluppare forme di partnership, contatteremo le aziende che commercializzano materiali di bioedilizia in modo da agevolare la penetrazione nei mercati di sbocco mediante lo sfruttamento dei loro canali di vendita già attivi. Ne abbiamo individuate alcune: • Terragena sas (PN) • Legnobloc S.r.l. (CR) • La Casa di Terra Snc (AO) • Bioedilapulia (BA)

Un altro accordo commerciale sarà stipulato con l’ Azienda agricola La Cerreta di Butali, situata a S. Fatucchio, frazione del comune di Castiglione del Lago, che gestisce un impianto di biomasse, per l’acquisto appunto della biomassa generata dagli scarti della lavorazione del canneto. Per la commercializzazione delle biomasse in forma di bricchetti formalizzeremo accordi con la grande distribuzione, facendo riferimento ai due nodi principali di smistamento del centro Italia, Coop situata a Castiglione del Lago e l’Eurospin con sede a Magione.

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Cercheremo di utilizzare come mercato di sbocco per gli scarti della lavorazione anche il canale della ristorazione tipica locale che propone il Brustico, un’antica pietanza di tradizione etrusca, preparata abbrustolendo il pesce al fuoco di cannina.

Nell’ambito del progetto a scuola di impresa abbiamo siglato accordi commerciali (in allegato) per la fornitura dei nostri prodotti con le seguenti squadre:

• TecnoSec S.r.l. (all. g1)

• Domojam S.r.l. (all.g2)

• Aicetek s.r.l. (all.g3)

• Fly and Fun s.r.l (all.g4)

• DriveIn Lake s.r.l (all.g5)

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Le strategie per un posizionamento del nostro prodotto in coerenza con la mission e la vision aziendale sono state individuate in seguito ad un’attenta analisi dei punti di forza/debolezza, minacce/opportunità riassunta nella matrice Swot che segue.

PUNTI DI FORZA PUNTI DEBOLI STRATEGIE

Partecipazione attiva di tutti i soci

nella gestione

Mancanza di know how dei soci Partnership con le locali cooperative

di pescatori e con aziende e

professionisti specializzati nella bio-

edilizia

Azienda ubicata in un territorio

con una sua capacità distintiva

Approvvigionamento della materia

prima condizionato da specifiche

normative relative alla gestione di

un’area quale quella del Lago

Trasimeno (Sito Interesse

Comunitario)

Accurata selezione dei dipendenti

addetti alla produzione al fine di

disporre di capitale umano

depositario dei saperi tecnici

tradizionali.

Attivazione di forme di

collaborazione e dialogo con gli enti

pubblici coinvolti in virtù della

condivisione del comune obiettivo di

realizzare un’adeguata manutenzione

del canneto ai fini della tutela

ambientale e della biodiversità.

Localizzazione aziendale:

vicinanza al luogo di

approvvigionamento che consente

di realizzare produzioni a km 0,

l’ubicazione nell’Italia centrale

strategica per la distribuzione del

prodotto a livello nazionale

Prezzi nel settore della bio-edilizia

più elevati rispetto alla concorrenza

che commercializza materiali di

derivazione petrolchimica

Strategie di prezzo di penetrazione

MINACCIA

Modello di business sviluppato

sulla base di un’idea eco-

sostenibile

Scarsa diffusione per la cultura della

bio-edilizia

Promozione mediante una pluralità

di iniziative di sviluppo della cultura

del rispetto dell’ambiente e del

risparmio energetico

OPPORTUNITA’

Normative vigenti che favoriscono il

rispetto ambientale

Ricerca ed utilizzo di finanziamenti

agevolati del comparto LIFE

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IL PRODOTTO Gli attributi intrinseci del prodotto saranno illustrati facendo leva sul bisogno di "tornare alla natura" avvertito con intensità sempre maggiore in un mondo moderno ed altamente tecnologico in cui rendere abitabile l’ambiente con materiali edili naturali diventa sempre più una necessità di primaria importanza. Il nostro prodotto soddisfa proprio questo bisogno: è realizzato nel rispetto dell’ambiente utilizzando una risorsa naturale che si riproduce annualmente. Anzi, è importante per la conservazione del manto di canne che queste vengano tagliate ogni anno, così la natura non viene sfruttata ma preservata.

Come isolante naturale i pannelli di canna palustre sono assolutamente non tossici ed in nessuna fase, dal raccolto alla lavorazione ed all'utilizzo finale, sono dannosi alla salute o per la natura. Il pannello isolante della Bioenergy Reed le cui caratteristiche tecniche sono riportate nella tabella che segue risulta utile per coibentare a cappotto le superfici interne ed esterne, pertanto può essere utilizzato per: • isolamento esterno ed interno di mura e tetti • costruzione e isolamento di pareti divisorie • soffittature e controsoffitti È in corso nei laboratori del CIRIAF-CRB, Centro Ricerca Biomasse dell'Università di Perugia, la caratterizzazione, dal punto di vista della conducibilità termica, di alcuni campioni di pannelli sviluppati secondo diverse configurazioni tecniche.

Università IUAV di Venezia, Archivio delle tecniche

e materiali per l'architettura e il disegno industriale

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La canna palustre, oltre ad essere un materiale traspirante e resistente all’umidità con elevata efficacia termo-acustica è per eccellenza il materiale ad impatto ambientale praticamente nullo. Dalla seguente tabella è possibile verificare che l’impatto energetico relativo alla produzione di materiali isolanti utilizzando la canna palustre è in assoluto il più basso.

Produrremo inoltre bricchetti che, in virtù del potere calorifico della cannina, stimato pari a 4,72 KWh/Kg, liberano, in corrispondenza di una produzione di biomassa stimata di circa 30 tonnellate un potenziale energetico parti a 141.600 KWh/anno, pari a circa 14.994 mc di metano.

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Inoltre abbiamo: - realizzato un filmato dal contenuto prevalentemente informativo come spot per pubblicizzare la nostra azienda, utilizzando lo slogan:

“Proteggiamo la Natura per portarla a Casa vostra” - preventivato lo stanziamento di somme cospicue al fine di realizzare forme di promozione culturale dell’ edilizia bio-sostenibile, organizzando convegni, workshop, meeting per coinvolgere, oltre ai consumatori diretti, i vari professionisti e associazioni professionali del settore (architetti, costruttori, impiantisti), in collaborazione con figure emergenti tra i green jobs, quali i certificatori energetici, abilitati a rendere l’APE (Attestato di Prestazione Energetica degli edifici), come da Direttiva 2010/31 UE.

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PROMOZIONE E PUBBLICITA’

Per far conoscere la nostra impresa abbiamo:

- creato un sito internet dal carattere prevalentemente illustrativo della nostra mission aziendale, delle caratteristiche fisico-biologiche della risorsa produttiva che utilizziamo, dell’attività che svolgiamo, dei nostri prodotti e dell’importanza dell’utilizzo delle biomasse al finne di ridurre le immissioni di CO2 nell’ambiente.

http://bioenereed.wordpress.com/produzione/

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- programmato la pubblicizzazione del nostro prodotto su riviste di architettura, quali DOMUS, AD e nell’ambito di fiere a rilevanza nazionale nel settore dell’edilizia e bio-edilizia quali l’Expo casa di Bastia Umbra, SAIE Bologna, MADE expo di Milano .

PREZZO Per il nostro ingresso nel mercato adotteremo in fase iniziale una politica di prezzo di penetrazione, inferiore di oltre il 20% rispetto a quello praticato correntemente sul mercato, cercando di abbattere così quello che viene considerato l’ostacolo maggiore alla diffusione dell’impiego di materiali bio-edili. PLACEMENT La distribuzione del prodotto avverrà per il tramite di aziende specializzate in bio-edilizia in modo da sfruttare il loro canale di vendita, che saranno contattate e seguite dal nostro responsabile marketing. In particolare cercheremo patnership con realtà ubicate nel territorio umbro in modo tale da creare una rete locale di filiera identificativa del prodotto.

Attiveremo infine forme di comunicazione aziendale quali il bilancio socio ambientale per documentare il valore che l’azienda genera e ridistribuisce a favore dell’ambiente, del territorio e dei suoi principali attori, pubblici e privati.

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a. Introduzione: dati fisico- tecnici per il calcolo dei valori di raccolta, capacità produttiva, costi di approvvigionamento e trasporto

La valutazione della capacità di approvvigionamento della materia prima è stata formulata in base ai dati tratti dalla Rivista di Idrobiologia, Vol. XXIX - fasc. 1, gennaio-aprile 1990, pag. 375 (all.3) e dalla pubblicazione scientifica "Reed die-back in southern Europe? A case study from central Italy" di D. Gigante, R. Venanzoni, V. Zuccarello in C.R. Biologies n.334/2011, pag.378 (all.2) da cui si stima la superficie del canneto pari al 2% della superficie totale del lago Trasimeno.

Si ipotizza che in fase di die-back (regressione e diradamento del canniccio), quale quella attuale, la quantità prodotta per m² sia inferiore rispetto ai dati contenuti nella citata Rivista di Idrobiologia (9,19 kg/m²); in base alle informazioni fornite dalla Cooperativa Pescatori Stella del Lago di Panicarola (1 fascio da 1 m di circonferenza ogni 4 m² di superficie del canneto) tenendo conto anche delle misure di conservazione contenute nel Piano di Gestione SIC IT5210018 Lago Trasimeno (all.4) fornite dalla Direzione Regione Umbria, Sezione Tutela e Valorizzazione sistemi naturalistici abbiamo costruito un’ipotesi di potenziale di raccolta dalla superficie attuale di canneto, pari a circa il 10% del totale.

Superficie del lago 12.600 ha

126.000.000 m²

Superficie del canneto (2% della superficie del lago)

252 ha

2.520.000

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Totale fasci di canna da 1 m di circonferenza

630.000

Peso biomassa secca per ogni fascio

10 kg

Di seguito abbiamo stimato la capacità produttiva della nostra azienda partendo dalla quantità di pannelli per bioedilizia che riusciamo a produrre in un'ora, in base alla nostra disponibilità iniziale di personale e macchinari. Da questi presupposti abbiamo ricavato un valore del totale di fasci che potranno essere tagliati quotidianamente dalla locale cooperativa di pescatori e il relativo costo annuo, tenendo conto del disposto del comma 1 dell'art.7 della L.R. n.33/2004 ( e relativa nota della Regione Umbria prot. N. 69612 del 02.05.2006relativamente alle operazioni di taglio e asporto di arbusti da aree demaniali.

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Totale pannelli prodotti in un giorno 200 200 mq (ciascuno si 1*1 m)

Totale ore giornaliere di produzione 8 Impiego di 3 dipendenti

Totale pannelli prodotti al mese 5000 Ipotesi di 25 giorni lavorativi al mese

Totale prodotti all'anno 60000

Ipotesi di durata dell'attività di produzione dei pannelli pari a 12 mesi. L'attività di magazzino si concetra nei 6 mesi in cui è ferma l'attività di raccolta e taglio del canniccio.

Con un fascio selezionato e lavorato del peso di 8 kg otteniamo 5 m² di pannelli, pari a 5 pannelli ciascuno di dimensioni 1 m x 1 m, per cui per la produzione giornaliera saranno necessari 40 fasci di canne selezionate che rappresentano l'80% del totale fasci grezzi necessari in quanto il 20% di ciascun fascio costituisce scarto da destinare a biomassa; quindi i fasci grezzi giornalieri necessari saranno 50 per un totale annuo di( 50*25gg lavorativi di produzione*12 mesi) 15.000 fasci.

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E' significativo il rapporto tra questo totale e la quantità di fasci di canna da 1 m di circonferenza ricavabili dalla superficie del canneto, pari a 630.000. Si ha cioè che la percentuale dei fasci tagliati ogni anno sul totale dei fasci disponibili è pari al 2,38% del totale, ossia la nostra capacità produttiva ci permette di sfruttare poco più del 2 % nel rispetto degli habitat della fauna locale e del paesaggio, lasciando alla nostra azienda ampi margini di crescita pur continuando a tutelare l'impatto sull'ecosistema lacustre.

In base al totale dei fasci tagliati ogni anno (15.000) possiamo ricavare anche il costo annuo di approvvigionamento della materia prima, tenuto conto che la richiesta dei pescatori è di 4 € per fascio. La durata della fase di taglio e raccolta del canniccio è di 6 mesi, da ottobre a marzo; per cui, se si ipotizza che le operazioni di taglio possano svolgersi in media per 20 giorni al mese, quotidianamente sarà possibile raccogliere circa 125 fasci. La capacita di trasporto del nostro furgone (Iveco daily 35C-15q) è di 150 fasci al giorno, con un viaggio al giorno caricheremo il totale dei fasci raccolti. Ipotizzando di effettuare tagli lungo tutta la circonferenza del lago, pari a circa 56km, si stimano i costi di trasporto annui.

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b. Conto economico previsionale Il bilancio di previsione sarà sviluppato in base alle considerazioni del precedente paragrafo di seguito sintetizzate:

Raccolta e taglio: periodo di attività pari a 6 mesi, da ottobre a marzo

Totale fasci tagliati ogni anno 15.000

Scarto di biomassa per produzione di energia 30.000 kg puv 0,40 €/kg

Costo annuo di approvvigionamento di canniccio € 60.000,00

Produzione: periodo di attività pari a 12 mesi

Totale pannelli per bioedilizia prodotti all'anno 60.000 puv 7,5-8,5-9 €/m²

Filo zincato necessario per produzione (€ 3,00/25 m) 36.000

In considerazione della forte stagionalità riguardante i processi di raccolta delle canne di lago, che si estendono annualmente nel periodo che va da ottobre di un anno fino a marzo dell’anno successivo, avvalendosi delle norme di legge civilistiche e fiscali che lo consentono, si è optato di fissare i termini dell’esercizio sociale di previsione nel periodo 1.10.x-30.09.x+1, adottando perciò un lasso temporale non coincidente con l’anno solare.

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Nei costi del personale sono inclusi tutti gli oneri relativi al lavoro dipendente, che vede coinvolti, oltre ai soci dall’azienda, nei vari ruoli specificati secondo l’apposito organigramma, 3 dipendenti. Il conto economico evidenzia un livello di reddittività soddisfacente già a partire dal primo anno. Gli indicatori di marginalità economica che si origina dalla gestione caratteristica evidenziano livelli di assoluto interesse già a partire dal primo anno. La redditività netta realizzata a fine esercizio dimostra la sostenibilità economica del modello di business individuato e l’adeguatezza della strategia di pricing adottata.

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L’andamento del fatturato riflette la realizzazione dei ricavi derivanti dalla vendita di tutta la produzione ottenuta che, secondo una strategia di pricing di ingresso, viene proposta al mercato a 7,5 € al mq nel primo anno. Approfittando di una maggiore conoscenza del mercato e del know-how acquisito, per gli anni successivi si ipotizza l’incremento di prezzo, rispettivamente pari a 8,5 €/mq nel secondo anno e 9 €/mq nel terzo anno. Tale revisione dei prezzi motiva la dinamica del fatturato crescente. Si ipotizza di vendere tutta la quantità prodotta in ciascun esercizio in considerazione del fatto che l’attività potrebbe essere svolta anche su commessa individuando partnership strategiche con aziende già attive nel settore della bioedilizia; anche il prezzo praticato, notevolmente inferiore rispetto a quello proposto dalla concorrenza, contribuisce a conferire coerenza alla suddetta ipotesi. Inoltre gli ingenti investimenti promozionali che possono essere considerati una forma di redistribuzione di valore a favore del territorio, in quanto finalizzati a sviluppare la cultura delle sostenibilità ambientale, dovrebbero contribuire ad agevolare l’acquisizione di quote di mercato utili alla saturazione della produzione, tramite le vendite.

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c. Prospetto fonti/impieghi

L’analisi quali-quantitativa del patrimonio aziendale viene sviluppata mediante il PROSPETTO FONTI/IMPIEGHI costruito a partire dalla determinazione del FABBISOGNO FINANZIARIO INIZIALE come somma degli investimenti fissi, riportati nel seguente

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e degli investimenti di strutturazione iniziale dell’attività da anticipare : 3 mesi sul contratto di affitto, 1 mensilità per il personale e i trasporti, i premi assicurativi e la formazione del magazzino materie prime.

Il fabbisogno finanziario generato pari a circa 115.000 € viene supportato per circa il 30%, ossia 35.000,00€ con capitale proprio e per la parte restante, attingendo ad un mutuo bancario agevolato ai sensi della legge sull’imprenditoria femminile e giovanile al tasso del 3,8% della durata di 7 anni (il relativo piano di ammortamento viene riportato tra gli allegati).

Per quanto riguarda invece gli impieghi di carattere circolante, abbiamo ipotizzato: • per i crediti, rivenienti dal fatturato, termini di incasso pari a 60gg,

coerentemente con la struttura del settore; Le fonti di finanziamento a breve scadenza, invece, sono rappresentate da • i debiti verso fornitori di beni e servizi, stimati ipotizzando un periodo di

dilazione media pari a 30 gg • finanziamenti bancari in forma di fidi autoliquidanti

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Come risulta dal prospetto che segue, l’indice di liquidità relativa evidenzia un soddisfacente equilibrio finanziario di breve termine; la copertura delle immobilizzazioni attraverso il patrimonio aziendale è al primo anno limitata a circa 1/3 del relativo importo per poi crescere fino a portarsi a livelli di estrema solidità nel periodo finale. L’indice di indebitamento mostra un miglioramento progressivo negli anni, partendo da un rapporto con un discreta leva di indebitamento che poi si normalizza nel corso del triennio a livelli più fisiologici. Passando ad analizzare la redditività, si confermano performance economiche di estremo interesse, con un livello di ROI che supera già dal primo anno il 20%, mentre il ROE, infine dimostra l’assoluta capacità dell’azienda di creare valore economico remunerando il capitale investito dai soggetti economici.

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d. Valutazione di equilibrio finanziario e redditività aziendale.

INDICI DI EQULIBRIO FINANZIARIO set 2015 set 2016 set 2017

INDICE DI LIQUIDITA' RELATIVA

1,7

2,3

3,3

- Attivo corrente/passività correnti

INDICE DI COPERTURA DELLE

IMMOBILIZZAZIONI

- I° livello: Capitale/Immobilizzazioni

0,4

0,7

1,1

- II° livello: Capitale + Passivo

Consolidato/Immobilizzazioni

1,5

2,1

2,9

INDICE DI INDEBITAMENTO

- Capitale investito/Capitale

5,8

4,0

3,3

INDICI DI REDDITIVITA' set 2015 set 2016 set 2017

ROI - EBIT/Capitale investito 19% 44% 58%

ROE

- Utile di esercizio/Patrimonio netto 29% 92% 106%

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e. Break even analysis

Quantità Costi fissi Costi

variabili totali

Costo totale Ricavo totale

€ 30.000,00 € 338.911,00 € 60.325,00 € 399.236,00 € 250.000,00 € 40.000,00 € 338.911,00 € 80.433,00 € 419.344,00 € 333.333,00 € 50.000,00 € 338.911,00 € 100.542,00 € 439.452,00 € 416.667,00 € 60.000,00 € 338.911,00 € 120.650,00 € 459.561,00 € 500.000,00

€ 70.000,00 € 338.911,00 € 140.758,00 € 479.669,00 € 583.333,00 € 80.000,00 € 338.911,00 € 160.867,00 € 499.777,00 € 666.667,00

€ 90.000,00 € 338.911,00 € 180.975,00 € 519.886,00 € 750.000,00

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La determinazione del volume di attività in corrispondenza del quale l’azienda raggiunge il livello di equilibrio economico è stata sviluppata a partire dall’ipotesi di un prezzo unitario di vendita (8,3 €) costante, pari alla media dei prezzi annui praticati. I costi fissi pari, a € 338.911, sono stati calcolati come somma dei costi di trasporto, costi amministrativi e di struttura, costi del personale, ammortamenti. Il costo variabile unitario medio è pari a € 2,01. Ne deriva che applicando la formula che uguaglia i ricavi totali ai costi totali Puv*q=cf + cuv*q da cui 8,3 + q= 338* 911 + 2,01*q si ottiene q=53.604 prossima al livello di produzione massima programmata, lasciando ragionevoli spazi di ampliamento dell’attività.

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 90.000

Costo totale

Ricavo totale

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A nome della BioEnergy Reed, si ringrazia ECIPA Umbria per averci consentito la partecipazione a questo progetto da cui noi tutti abbiamo tratto insegnamenti di vita per il nostro futuro professionale. Siamo grati inoltre agli esperti che ci hanno supportato tecnicamente in questo percorso: ing. A. Palazzetti, la dott. A. Staffa e dott. F. Benincampi

Ci preme ricordare inoltre la preziosa disponibilità al supporto informativo da parte degli attori locali, pubblici e privati: lng. G. Paggi della provincia di Perugia; dott. R. Segatori della Regione Umbria, dott. F. Maneli del dipartimento di biologia dell’Università di Perugia; il prof. Cotana e l’ing. Mario Pertosa del Centro Nazionale di Ricerca sulle Biomasse; il presidente I. Bianconi della cooperativa ‘‘Stella del Lago’’; il presidente G. Materazzi dell’associazione ARBIT; i titolari delle aziende Zoppitelli e Lacep.

Un particolare ringraziamento va alla docente di economia aziendale, prof. Antonella Barbara Antenucci, tutor del progetto, per i consigli, il tempo che ci ha concesso e per averci offerto la possibilità di comprendere meglio il mondo imprenditoriale, ma maggiormente perché non ha mai smesso di credere in noi e, grazie a lei, siamo cresciuti e abbiamo vissuto un’ esperienza entusiasmante.

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