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PROFESSIONALITÀ Bimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato formativo n.2_Novembre-Dicembre 2018 PROFESSIONALITÀ STUDI riviste.gruppostudium.it 4.0 Istruzione e formazione terziaria per un mondo del lavoro che cambia

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PAOLO VIE IL NOVECENTO

Una poetica della vitaGiacomo

Scanzi

«Una prospettiva diversa dalle ricostruzioni abituali è quella di questo nuovo libro di Giacomo Scanzi su Paolo VI. Giornalista dalla solida formazione storica e intellettuale vivace, l’autore aveva già affrontato la figura di Montini, alla vigilia della beatificazione, in un tentativo intelligente dal taglio biografico. Ma già il titolo, Paolo VI, fedele a Dio, fedele all’uomo, indicava l’ambizione di una narrazione non facile, che non si fermava alla vicenda esteriore ma puntava più in alto, mirando all’essenziale. In questo altro libro, quasi una seconda parte, il compito che si è prefisso Scanzi è ancora più arduo, nella volontà di spiegare direttamente l’uomo e il cristiano di fronte al suo tempo, straordinario e drammatico, come Montini lo descrive nei suoi scritti. Testi che l’autore conosce benissimo, che domina con sicurezza e che ha messo larghissimamente a frutto in queste pagine, al punto che nel libro è la voce stessa di Paolo VI a rispondere alle domande di Scanzi. Questioni non banali, di chi vuole capire il rapporto con il Novecento di questo cristiano divenuto papa» (dalla Prefazione di Giovanni Maria Vian).

pp. 307 - € 19,50

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P RO F E S S I O N A L I TÀBimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato formativo

n.2_Novembre-Dicembre 2018

PROFESSIONALITÀ STUDIriviste.gruppostudium.it

4.0Istruzione e formazione terziaria

ISSN

: 039

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90

per un mondo del lavoro che cambia

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EDUCAZIONE E FORMAZIONE

Giuseppe Bertagna (ed.)

«Educazione» e «formazione» sono concetti tra loro sinonimi, analoghi, opposti, o interdipendenti? Servono per distinguere due realtà pedagogicamente differenti, oppure sono solamente il frutto di un dispositivo linguistico, che muta di significato a seconda dei contesti, dei processi o dei pedagogisti di riferimento? In quest’ultimo caso, però, non si rischierebbe di compromettere la saldezza epistemologica della pedagogia come teoria e pratica dell’educazione, in quanto nemmeno capace di concordare sui pilastri concettuali essenziali del proprio costituirsi? Il volume intende rispondere a questi interrogativi attraverso la testimonianza di alcuni tra i più autorevoli pedagogisti italiani, allo scopo di avviare un confronto sulla possibilità di individuare un «lessico pedagogico», se non condiviso, quantomeno chiaro e criticamente consapevole sia delle proprie possibilità sia dei propri limiti.

pp. 352 - € 32,50

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Il volume è una riflessione sulle sfide cui si trovano oggi di fronte educazione e insegnamento, nella scuola e nelle attività extrascolastiche, dovendo rispondere alle domande formative di allievi diversi tra loro da un punto di vista cognitivo, culturale, linguistico, ma anche morale, etico, nell’ambito dei valori di riferimento e così via. In particolare il libro è dedicato alla diffusione dei principi e delle idee a fondamento del concetto di mediazione, quale modalità di interpretazione del rapporto apprendimento-insegnamento, nel contesto della complessità. Il testo è caratterizzato dalla ricerca di un percorso pedagogico che, a far inizio dal pensiero di Socrate, Platone e Aristotele giunge a ricordare la figura e l’opera di Reuven Feuerstein, considerato il padre della pedagogia della mediazione nell’epoca contemporanea. Autore noto in tutto il mondo, fondatore di una scuola di pensiero e di un metodo alla base di esperienze molteplici in tutti i continenti, il suo pensiero ha svolto senza dubbio un ruolo fondamentale nell’evoluzione del concetto e della pratica di una scuola e di una società che accolgano e valorizzino ciascuno.

Mario MartinelliLA MEDIAZIONE PEDAGOGICA pp. 224 – € 22,50

L’evoluzione storica, i paradigmi pedagogici e l’attuale conformazione del sistema di formazione iniziale e di reclutamento degli insegnanti in Inghilterra dovrebbe suscitare numerosi spunti di riflessione per noi italiani. E forse, speriamo, anche di azione. Tra gli aspetti più interessanti, la pluriformità dei percorsi di accesso all’insegnamento, il rapporto sistematico tra teoria e pratica, le forme di collaborazione tra istituzioni scolastiche e università. Questi e altri elementi contribuiscono a formare un modello molto distante da quello non solo vigente nel nostro Paese, ma anche in fase di attuazione dopo la legge 107/2015. In Italia, infatti, continua a regnare un centralismo che prevede percorsi di formazione iniziale per gli insegnanti uniformi, lunghi, costosi e incerti, una faticosa e alambiccata relazione tra teoria e pratica, una mai interrotta diffidenza tra scuola e università. Allora perché non guardare come si risolvono in casa d’altri gli stessi problemi quantitativi e qualitativi che abbiamo anche noi? Il caso inglese fornisce numerosi spunti in proposito. Per non ripetere errori del passato e affrontare al meglio le sfide del futuro.

Francesco MagniLA SFIDA DEL “CASO” INGHILTERRA

pp. 128 – € 16,50

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Professionalità - n. 2/2018 - Anno XXXIV - ISSN: 0392-2790 1

PROFESSIONALITÀBimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato formativo

Professionalità (versione cartacea)

Condirettori: Gianni Bocchieri, Eugenio Gotti, Emmanuele Massagli

Comitato direttivo: Antonio Bonardo, GiGroup Spa; Paolo Cesana, Fondazione Clerici; Rossella Fasola, Randstad Spa; Angela Elicio, CIOFS-FP; Luigi Enrico Peretti, CNOS-FAP; don Mario Tonini, CNOS-FAP; Giuliana Sandrone, Università di Bergamo; Alessandra Spagnolo, Adecco Spa; Raffaele Crippa, Rete ITS meccatronici.

Redazione (email: [email protected]): Clara Fortina (coordinamento), Alketa Alilaj, Paolo Bertuletti, Matteo Colombo, Alfredo Di Sirio, Francesco Magni, Alessandra Mazzini (Università degli Studi di Bergamo); Mattia Dolci (Noviter).

Professionalità studi (on line) - (in collaborazione con ADAPT University Press)Condirettori: Giuseppe Bertagna, Michele Tiraboschi, Giuseppe Scaratti, Roberto Rizza.

Redazione:  Lilli Viviana Casano (redattore capo); Paolo Bertuletti; Adele Corbo; Maria Teresa Cortese; Emanuele Dagnino; Andrea Negri; Elena Prodi; Lavinia Serrani (area internazionale); Tomaso Tiraboschi; Paolo Tomassetti; Carlotta Valsega.

Consiglio per la valutazione scientifica degli articoli Anna Alaimo, Associato di Diritto del lavoro, Università di Catania; Giuditta Alessandrini, Ordinario di Pedagogia generale e sociale, Università Roma Tre; Henar Álvarez Cuesta, Profesora Titular de Derecho del Trabajo y de la Seguridad Social, Universidad de León (España); Marco Azzalini, Aggregato di Diritto Privato, Università di Bergamo; Gabriele Ballarino, Ordinario di Sociologia del lavoro, Università di Milano; Elisabetta Bani, Associato di Diritto dell’Eco-nomia, Università di Bergamo; Alessandro Bellavista, Ordinario di Diritto del lavoro, Università di Palermo; Paula Benevene, Ricercatrice di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, LUMSA; Vanna Boffo, Associato di Pedagogia generale e sociale, Università di Firenze; Guido Canavesi, Associato di Diritto del lavoro, Università di Macerata; Silvia Ciucciovino, Ordinario Diritto del lavoro, Università Roma Tre; Anna Michelina Cortese, Associato di Sociologia del Lavoro, Università di Catania; Madia D’Onghia, Ordinario di Diritto del lavoro, Università di Foggia; Loretta Fabbri, Ordinario di Didattica e metodologia dei processi educativi e formativi, Università di Siena; Monica Fedeli, Associato di Didattica e Pedagogia Speciale, Università di Padova; Paolo Federighi, Ordinario di Pedagogia generale e sociale, Università di Firenze; Valeria Filì, Ordinario di Diritto del lavoro, Università di Udine; Rodrigo Garcia Schwarz, Profesor Doctor del Postgrado en Derechos Fundamentales de la Universidad del Oeste de Santa Catarina (Brasil); Jordi García Viña, Catedrático de Derecho del Trabajo y de la Seguridad Social, Universidad de Barcelona (España); José Luis Gil y Gil, Catedrático de Derecho del Trabajo, Universidad de Alcalá, Madrid (España); Teresa Grange, Ordinario di Pedagogia Sperimentale, Università della Valle d’Aosta; Lidia Greco, Associato di Sociologia del Lavoro, Università di Bari; Djamil Tony Kahale Carrillo, Profesor Titular de Derecho del Trabajo y de la Seguridad Social, Universidad a Distancia de Madrid (España); Alessandra La Marca, Ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale, Università di Palermo; Antonio Loffredo, Associato Diritto del lavoro, Università di Siena; Isabella Loiodice, Ordinario di Pedagogia generale e sociale, Università di Foggia; Nicole Maggi Germain, Maître de conférences HDR en Droit privé (Droit social), Université Paris 1, Panthéon-Sorbonne (France); Patrizia Magnoler, Ricercatrice a tempo indeterminato di Didattica e Pedagogia speciale, Università di Ma-cerata; Claudio Melacarne, Associato di Pedagogia generale e sociale, Università di Siena; Lourdes Mella Méndez, Profesora Titular de Derecho del Trabajo, Universidad de Santiago de Compostela (España); Viviana Molaschi, Aggregato di Diritto Amministrativo, Università di Bergamo; Massimiliano Monaci, Associato di Sociologia dell’organizzazione, Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano); Eleonora G. Peliza, Profesora Adjunta Regular por concurso, Cáted-ra de Derecho del Trabajo y de la Seguridad Social, Universidad de Morón, Buenos Aires (Argentina); Rodrigo Ignacio Palomo Vélez, Profesor de Derecho del Trabajo, Universidad de Talca (Chile); Luca Paltrinieri, Maître de conférences en Philosophie politique, Université de Rennes (France); Paolo Pascucci, Ordinario di Diritto del lavoro, Università di Urbino Carlo Bo; Flavio Vincenzo Ponte, Ricercatore di Diritto del lavoro, Università della Calabria; Rocco Posti-glione, Ricercatore di Pedagogia generale e sociale, Università di Roma Tre; Juan Ramón Rivera Sánchez, Catedrático de Escuela Universitaria de Derecho del Trabajo y de la Seguridad Social, Universidad de Alicante (España); Pier Giuseppe Rossi, Ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale, Università di Mace-rata; Alfredo Sánchez-Castañeda, Coordinador del Área de Derecho Social, Instituto de Investigaciones Jurídicas de la Universidad Nacional Autónoma de México (México); Annalisa Sannino, Research Fellow CRADLE, Faculty of Educational Sciences, University of Helsinki (Finland); Francesco Seghezzi, Direttore Fondazione ADAPT; Maurizio Sibilio, Professore Ordinario di Didattica Generale e Pedagogia speciale, Università di Salerno; Esperanza Macarena Sierra Benítez, Profesora Contratada Doctora Derecho del Trabajo y de la Seguridad Social, Universidad de Sevilla (España); Nancy Sirvent Hernández, Catedrática de Escuela Universitaria de Derecho del Trabajo y de la Seguridad Social, Universidad de Alicante (España); Lorenzo Speranza, Ordinario di Sociologia del Lavoro, Università di Brescia; Maura Striano, Ordinario di Pedagogia generale e sociale, Università Federico II di Napoli; Giuseppe Tacconi, Ricercatore di Didattica e Pedagogia Speciale, Università di Verona; Lucia Valente, Associato Diritto del lavoro, Università La Sapienza Roma; Luca Vecchio, Associato di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, Università degli Studi di Milano-Bicocca; Sabine Vanhulle, Professeure ordinaire, Rapports théorie-pratique en formation, alternance et didactique des savoirs professionnels, Université de Genève (Suisse); Antonio Varesi, Ordinario di Diritto del lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore (Piacenza); Maria Giovanna Vicarelli, Ordinario di Sociologia del lavoro, Università Politecnica delle Marche; Giuseppe Zanniello, Ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale, Università di Palermo.

Copertina: Lucia Coltamai; progetto grafico e impaginazione: Roberta Marzuillo. Coordinatore del progetto: Prof. Claudio Gobbi (Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia)

Direzione, Redazione e Amministrazione: Direttore responsabile: Giuseppe Bertagna - Edizioni Studium Srl, Via Crescenzio, 25 - 00193 Roma - Fax.  06.6875456 Tel. 06.6865846 - 06.6875456 - Sito Internet: www.edizionistudium.it - POSTE ITALIANE S.P.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 LOM/BS/02954 - Edizioni Studium (Roma) - Ufficio marketing: Edizioni Studium Srl, Via Crescenzio, 25 - 00193 Roma - Fax. 06.6875456 Tel. 06.6865846 - 06.6875456 - email: [email protected] - Ufficio Abbonamenti: Tel. 030.2993305 (operativo dal lunedì al venerdì negli orari 8.30-12.30 e 13.30-17.30) - Fax 030.2993317 - email: [email protected].

Abbonamenti: rivista cartacea: annuale (6 numeri) € 50,00; biennale (12 numeri) € 80,00 – rivista digitale: annuale (6 numeri) € 33,00; biennale (12 numeri) € 53,00. Per info.: Tel. 030.2993305 (operativo dal lunedì al venerdì negli orari 8.30-12.30 e 13.30-17.30) - Fax 030.2993317 - email: [email protected]. È possibile versare la quota di abbonamento sul conto corrente postale n. 834010 intestato a Edizioni Studium Srl, Via Crescenzio, 25 - 00193 Roma oppure facendo un bonifico bancario a Banco di Brescia, Fil. 6 di Roma, IBAN: IT30N0311103234000000001041 o a Banco Posta IT07P0760103200000000834010 intestati entrambi a Edizioni Studium Srl, Via Crescenzio, 25 - 00193 Roma (indicare nella causale il riferimento cliente e il codice).

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Professionalità - n. 2/2018 - Anno XXXIV - ISSN: 0392-27902

Editoriale

Emmanuele Massagli, La centralità degli Its per la riscoperta dell'Università

Rubriche

Piattaforme digitali e sharing economy a cura di Elisabetta BaniEmanuele Comi, L'anagrafe tributaria tra digitalizzazione e dataficationNotizie dalla scuola a cura di Paolo BertulettiAlternanza sì, ma non troppoIl lavoro che cambia a cura di Giuliano CazzolaDecreto dignità. Quali effetti?Economia sociale e sfide cooperative a cura di Lucio MoioliTrasformazioni tecnologiche e lavoro: verso un'atene digitale?Welfare e dintorni a cura di VIviana MolaschiTommaso Ghisalberti, Le politiche a tutela dei minori in LombardiaIl mercato delle professioni a cura di Giampaolo MontalettiOccupabilità e retorica del mrecato del lavoro

Problemi e proposte

Graziano Dragoni, Innovazione: rischio o opportunità per il mondo del lavoro? Chiara Manfredda - Davide Ballabio - Uberto Minghi, Università-imprese alleate per formare le competenze della "fabbrica intelligente"Chiara Manfredda - Uberto Minghi, C'è posto per tutti. Gli studi umanistici di fronte alle sfide nel mondo del lavoroGiuseppe Porzio, Skill mismatch, formazione duale e workplace learningAlessandra Servidori, Trasformazioni tecnologiche, formazione e lavoro

Dalla formazione al lavoro

Alketa Alilaj, I Competence Center italiani e l'esempio del Made in Italy 4.0 lombardo.Matteo Colombo, Formazione, lavoro, innovazione: i master in apprendistato con EniGiambattista Gruosso, Master in Apprendistato per le skill digitaliEugenio Gatti - Carlo Mango, Progetto SI (scuola-impresa)Giuseppe Cavallaro, IFTS per la sicurezza informatica. Sinergia territoriale e ottica di sistemaMauro Visamara, Il 4.0 al centro della formazioneGiamila Buzzi, Istituto Krisalide: corso per diventare tecnico multimediale

Dal lavoro alla formazione

Maurizio Malara, Industria 4.0. Vista da Juice

PROFESSIONALITÀBimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato formativo

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Professionalità - n. 2/2018 - Anno XXXIV - ISSN: 0392-2790 3

Mattia Colombo, Come cambia il lavoro tra nuove tecnologie e mercati globali

Legislazione, contrattualistica e giurisprudenza

Rapporto Eurydice su tasse e sussidi per gli studenti dell'Higher Educarion

Libri

Professionalità Studi (sezione online)

Editoriale

Francesco Seghezzi I fattori e le competenze abilitanti per l’Impresa 4.0, verso una visione olistica

Ricerche: Le competenze abilitanti per Industry 4.0 - Parte II

Valeria Iadevaia, Massimo Resce, Claudio TagliaferroTendenze evolutive del mercato del lavoro ed ecosistemi 4.0 Giuditta AlessandriniCritical Thinking e Key Competences dei millennials nel contesto Industry 4.0: nuove “sfide e responsabilità” della formazione universitaria Andrea PotestioLa trasformazione del lavoro di Industry 4.0. Un’analisi pedagogica Samuele Bozzoni, Paolo Venturi, Flaviano Zandonai, Letizia Piangerelli, Simone CaroliLo sviluppo di modelli organizzativi distribuiti e distributivi nell’economia della conoscenza ed il ruolo delle piattaforme cooperative Alketa AliajVerso una nuova geografia del lavoro: Digital Innovation Hub e Competence Center in LombardiaGualtiero Fantoni, Filippo Chiarello, Silvia Fareri, Simona Pira, Alessandro GuadagniDefining Industry 4.0 professional archetypes: a data-driven approach

Osservatorio internazionale e comparato

Yves Blanchet Training Mutuals and Their Contribution to Skills Development Aneta TycThe Fourth Industrial Revolution: New Skills and Methods of Supporting Their Development

Recensioni

Laura Angeletti, Rachele Berlese, Valerio GugliottaVerso una visione di sistema per la quarta rivoluzione industriale (recensione de Il lavoro 4.0. La Quarta Rivoluzione industriale e le trasformazioni delle attività lavorative a cura di A. Cipriani, A. Gramolati, G.Mari) Federico D’AddioConsiderazioni sul saggio Dimensioni e trasformazioni della professionalità di Pietro Causarano,in A. Cipriani, A. Gramolati, G. Mari (a cura di), Il lavoro 4.0. La Quarta Rivoluzione industriale e le trasformazioni delle attività lavorative

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Professionalità - n. 2/2018 - Anno XXXIV - ISSN: 0392-2790 41

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NORME REDAZIONALI

CONTENUTI

• Gli articoli di questa sezione hanno una lunghezza compresa fra le 12.000 e le 36.000 battute.

• Gli autori ne suggeriscono il titolo e li suddividono, se possibile, in paragrafi.• Sotto la firma essi indicano la carica ricoperta oppure la propria qualifica professionaleseguita dall’ente presso il quale lavorano.• Eventuali riferimenti bibliografici devono essere completi (nome e cognome dell’autore,titolo dell’opera, casa editrice, città e anno di edizione, pagine) 1 .• Gli autori sono invitati a spedire alla redazione immagini e grafici significativi che possono arricchire i loro contributi. Le imma-gini devono essere corredate di didascalia.

Gli articoli raccolti in questa sezione devono presentare esperienze concrete ritenute da chi scrive buoni esempi di integrazio-ne tra formazione e lavoro.

Gli autori sono invitati a:• specificare, anche con dati, testimonianze, ricostruzioni diacroniche di situazioni critiche, i problemi culturali, sociali, educativi e didattici che hanno spinto la scuola/il cfp (il docente, i docenti; gli studenti) a rendersi conto della necessità di aprirsi alla col-laborazione con il mondo delle imprese;• descrivere le modalità con cui tale collaborazione si è concretizzata, soffermandosi sugli attori che l’hanno gestita, sugli stru-menti/esperienze che l’hanno resa possibile e soprattutto sui cambiamenti che ha indotto nelle routine del personale della scuola/cfp;• indicare quali conoscenze/abilità presenti nelle Indicazioni nazionali o nelle Indicazioni regionali hanno trovato, dove e come l’occasione didattica per essere assunte e rigenerate nel confronto con la pratica lavorativa (analisi dei processi di lavoro indivi-duali, analisi dei processi di lavoro di reparto, analisi dei manufatti, analisi della filiera dalle materie prime ai luoghi e ai tempi di commercializzazione dei manufatti, analisi delle discrasie tra organigrammi contrattuali e attività/funzioni/responsabilità reali, analisi dei bilanci aziendali e di reparto ecc.);• precisare le modalità con cui tutor scolastico e tutor aziendale hanno contribuito a rendere l’esperienza un arricchimento rispettivamente per la scuola e per l’impresa;• soffermarsi sui momenti di follow up critico valutativo, indicando i tempi, gli oggetti, i processi, gli attori di tali momenti, non-ché gli apprendimenti e le revisioni organizzative a cui hanno condotto.

1 Esempio: I. Svevo, Senilità, Rizzoli, Milano 2002, pp. 55ss. Nel caso di articoli apparsi su riviste indicare: titolo della rivista, n. di fascicolo e anno. Nel caso di articoli apparsi su quotidiani indicare, oltre alla testata, la data esatta di pubblicazione. Per i testi pubblicati da enti indicare: nome dell’ente, titolo del documento, data di pubblicazione, pagine (es.: Cedefop, European sectoral trends: the next decade, 2016, p. 14).

Chi volesse proporre un articolo per la sezione Dalla formazione al lavoro

può inviare il testo in formato word a [email protected].

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Professionalità - n. 2/2018 - Anno XXXIV - ISSN: 0392-279042

Adecco

Aizoon Consulting

Alleantia

Altair

Alumotion

Beckhoff automation

BIP

Bosch

Brembo

Cefriel

Comau

Consoft

CSMT

Ecole

Enginsoft

Fincons

FPT Industrial

GI Group

Hitachi Rail

Hyperlean

IBM

Italtel

Kuka

MBDA

Parametric Technology

Prima industrie

Reply

RF Celada

Rockwell Automation

SAP

SEI Consulting

SEW Eurodrive

Siemens

STMicroelectronics

Techedge

Tesar

Trust4value

Whirlpool

I Competence Center italiani

Il Decreto attuativo n. 214 che ha istituito i Competen-ce Center, pubblicato 12 settembre 2017 ed entrato in vigore il 24 gennaio 2018, regolamenta le modalità di costituzione e le forme di finanziamento dei Compe-tence Center stessi nel quadro degli investimenti con-nessi al Piano nazionale Industria 4.0. Secondo il suddetto Decreto, all’art. 1, lett. e) i Compe-tence Center sono poli di innovazione secondo il mo-dello di partenariato pubblico-privato e gli stakeholder coinvolti sono almeno un organismo di ricerca e una o più imprese. I Competence Center sono finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico, come disposto dalla Legge di Bilancio 2017 e 2018. Nel contesto italiano dell’innovazione e della ricerca universitaria si stanno configurando due network: (i) la rete degli Uffici per il trasferimento tecnologico delle università e degli enti pubblici, che secondo il XIV rapporto Netval 2018 sono cinquantaquattro; (ii) i Competence Center ammessi alla fase di negoziazione per accedere ai settantatré milioni di euro messi a di-sposizione per tale progetto dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.Gli otto progetti di Competence Center che hanno vinto il bando e diventeranno i poli di eccellenza intorno ai quali si svilupperà l’Industria 4.0 italiana sono: (i) Competence Center Torino – Manufacturing 4.0; (ii) Competence Center Politecnico di Milano – Made in Italy 4.0; (iii) Competence Center Bologna – Bi-Rex (Big Data Inno-vation & Research Excellence); (iv) Competence Center Sant’Anna di Pisa – Artes 4.0; (v) Competence Center Padova e Triveneto – Smact; (vi) Competence Center Napoli e Bari – Industry 4.0; vii) Competence Center Cnr – Start 4.0; (viii) Competence Center Sapienza di Roma - Cyber 4.0.In particolare, i partner dei progetti che hanno vinto il bando per l’istituzione dei Competence Center sono le università, che si sono presentate aggregandosi in

DALLA FORMAZIONE AL LAVORO

I COMPETENCE CENTER ITALIANI E L’ESEMPIO DEL MADE IN ITALY 4.0 LOMBARDO

di Alketa Aliaj

Le imprese che aderiscono al Competence Center – Made in Italy 4.0

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Professionalità - n. 2/2018 - Anno XXXIV - ISSN: 0392-2790 43

poli, affiancate da player industriali di primaria impor-tanza, con lo scopo di svolgere attività di ricerca applicata, di formazione e di orientamento alle imprese, di valorizzare le competenze nella robotica, nella mecca-nica e del Made in Italy.

Il Competence Center lombardo - Made in Italy 4.0

Il Made in Italy 4.0 è il nome del Competence Center lom-bardo. Tale polo di innovazione è composto da quattro Atenei, il capofila rappresentato dal Politecnico di Mi-lano dove aderiscono diversi suoi dipartimenti, l’Uni-versità di Bergamo, l’Università di Brescia e l’Università di Pavia, da un parco scientifico e tecnologico Kilome-tro Rosso (Bergamo), da trentotto imprese, dall’lnail e dai sindacati, soprattutto per quanto riguarda l’attività formativa. Inoltre, gli stakeholder del Competence Cen-ter lombardo stanno lavorando per costruire legami reticolari con i Digital Innovation Hub e le loro antenne territoriali, con i Pid (Punti di Impresa Digitale) delle Camere di Commercio lombarde e con tutte quelle in-frastrutture dislocate sul territorio, che interagiscono

con la rete del Competence Center e fanno da “cassa di risonanza” per le loro attività. Il Made in Italy 4.0 si propone come obiettivi quello (i) di fare awareness, ovvero informare le Pmi su cosa sia l’Industria 4.0 e su quali siano le tecnologie su cui que-sta rivoluzione è basata; (ii) di formazione, per inse-gnare alle imprese a utilizzare in maniera corretta le tecnologie; (iii) di sostegno alle imprese nell’adozione delle tecnologie, essendo titolare dei progetti di trasfe-rimento tecnologico. Tali obiettivi hanno come target tutte le imprese italiane, di qualsiasi dimensione e set-tore, a prescindere dal grado di maturità che queste aziende hanno nei confronti della digitalizzazione.

Alketa AliajUniversità di Bergamo

Sede del Competence Center lombardo, Innovation District della Bovisa, Milano.

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Professionalità - n. 2/2018 - Anno XXXIV - ISSN: 0392-279080

SPECIALE CANONIZZAZIONE PAOLO VI

www.edizionistudium.it

Montini Arcivescovo di MilanoLuca Bressan, Angelo Maffeis (a cura di)2016, pp. 560, €38,00

Paolo VI. Un ritratto spiritualeClaudio Stercal (a cura di), introduzione del Card. Gianfranco Ravasi 2016, pp. 416 € 28,00

Paolo VI. Una biografiaXenio Toscani (a cura di)2014, pp. 568, € 26,00

Paolo VI. Fedele a Dio, fedele allʼuomo Giacomo Scanzi2014, pp. 160, € 12,00

Paolo VI e il Novecento. Una poetica della vitaGiacomo Scanzi2018, pp. 208, € 19.50

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EDUCAZIONE E FORMAZIONE

Giuseppe Bertagna (ed.)

«Educazione» e «formazione» sono concetti tra loro sinonimi, analoghi, opposti, o interdipendenti? Servono per distinguere due realtà pedagogicamente differenti, oppure sono solamente il frutto di un dispositivo linguistico, che muta di significato a seconda dei contesti, dei processi o dei pedagogisti di riferimento? In quest’ultimo caso, però, non si rischierebbe di compromettere la saldezza epistemologica della pedagogia come teoria e pratica dell’educazione, in quanto nemmeno capace di concordare sui pilastri concettuali essenziali del proprio costituirsi? Il volume intende rispondere a questi interrogativi attraverso la testimonianza di alcuni tra i più autorevoli pedagogisti italiani, allo scopo di avviare un confronto sulla possibilità di individuare un «lessico pedagogico», se non condiviso, quantomeno chiaro e criticamente consapevole sia delle proprie possibilità sia dei propri limiti.

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Il volume è una riflessione sulle sfide cui si trovano oggi di fronte educazione e insegnamento, nella scuola e nelle attività extrascolastiche, dovendo rispondere alle domande formative di allievi diversi tra loro da un punto di vista cognitivo, culturale, linguistico, ma anche morale, etico, nell’ambito dei valori di riferimento e così via. In particolare il libro è dedicato alla diffusione dei principi e delle idee a fondamento del concetto di mediazione, quale modalità di interpretazione del rapporto apprendimento-insegnamento, nel contesto della complessità. Il testo è caratterizzato dalla ricerca di un percorso pedagogico che, a far inizio dal pensiero di Socrate, Platone e Aristotele giunge a ricordare la figura e l’opera di Reuven Feuerstein, considerato il padre della pedagogia della mediazione nell’epoca contemporanea. Autore noto in tutto il mondo, fondatore di una scuola di pensiero e di un metodo alla base di esperienze molteplici in tutti i continenti, il suo pensiero ha svolto senza dubbio un ruolo fondamentale nell’evoluzione del concetto e della pratica di una scuola e di una società che accolgano e valorizzino ciascuno.

Mario MartinelliLA MEDIAZIONE PEDAGOGICA pp. 224 – € 22,50

L’evoluzione storica, i paradigmi pedagogici e l’attuale conformazione del sistema di formazione iniziale e di reclutamento degli insegnanti in Inghilterra dovrebbe suscitare numerosi spunti di riflessione per noi italiani. E forse, speriamo, anche di azione. Tra gli aspetti più interessanti, la pluriformità dei percorsi di accesso all’insegnamento, il rapporto sistematico tra teoria e pratica, le forme di collaborazione tra istituzioni scolastiche e università. Questi e altri elementi contribuiscono a formare un modello molto distante da quello non solo vigente nel nostro Paese, ma anche in fase di attuazione dopo la legge 107/2015. In Italia, infatti, continua a regnare un centralismo che prevede percorsi di formazione iniziale per gli insegnanti uniformi, lunghi, costosi e incerti, una faticosa e alambiccata relazione tra teoria e pratica, una mai interrotta diffidenza tra scuola e università. Allora perché non guardare come si risolvono in casa d’altri gli stessi problemi quantitativi e qualitativi che abbiamo anche noi? Il caso inglese fornisce numerosi spunti in proposito. Per non ripetere errori del passato e affrontare al meglio le sfide del futuro.

Francesco MagniLA SFIDA DEL “CASO” INGHILTERRA

pp. 128 – € 16,50

Page 10: Istruzione e formazione terziaria per un mondo del lavoro ... · de Escuela Universitaria de Derecho del Trabajo y de la Seguridad Social, Universidad de Alicante ... Innovation Hub

www.edizionistudium.it

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EDUCAZIONE E FORMAZIONE

Giuseppe Bertagna (ed.)

«Educazione» e «formazione» sono concetti tra loro sinonimi, analoghi, opposti, o interdipendenti? Servono per distinguere due realtà pedagogicamente differenti, oppure sono solamente il frutto di un dispositivo linguistico, che muta di significato a seconda dei contesti, dei processi o dei pedagogisti di riferimento? In quest’ultimo caso, però, non si rischierebbe di compromettere la saldezza epistemologica della pedagogia come teoria e pratica dell’educazione, in quanto nemmeno capace di concordare sui pilastri concettuali essenziali del proprio costituirsi? Il volume intende rispondere a questi interrogativi attraverso la testimonianza di alcuni tra i più autorevoli pedagogisti italiani, allo scopo di avviare un confronto sulla possibilità di individuare un «lessico pedagogico», se non condiviso, quantomeno chiaro e criticamente consapevole sia delle proprie possibilità sia dei propri limiti.

pp. 352 - € 32,50

del DOCENTECARTA

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Il volume è una riflessione sulle sfide cui si trovano oggi di fronte educazione e insegnamento, nella scuola e nelle attività extrascolastiche, dovendo rispondere alle domande formative di allievi diversi tra loro da un punto di vista cognitivo, culturale, linguistico, ma anche morale, etico, nell’ambito dei valori di riferimento e così via. In particolare il libro è dedicato alla diffusione dei principi e delle idee a fondamento del concetto di mediazione, quale modalità di interpretazione del rapporto apprendimento-insegnamento, nel contesto della complessità. Il testo è caratterizzato dalla ricerca di un percorso pedagogico che, a far inizio dal pensiero di Socrate, Platone e Aristotele giunge a ricordare la figura e l’opera di Reuven Feuerstein, considerato il padre della pedagogia della mediazione nell’epoca contemporanea. Autore noto in tutto il mondo, fondatore di una scuola di pensiero e di un metodo alla base di esperienze molteplici in tutti i continenti, il suo pensiero ha svolto senza dubbio un ruolo fondamentale nell’evoluzione del concetto e della pratica di una scuola e di una società che accolgano e valorizzino ciascuno.

Mario MartinelliLA MEDIAZIONE PEDAGOGICA pp. 224 – € 22,50

L’evoluzione storica, i paradigmi pedagogici e l’attuale conformazione del sistema di formazione iniziale e di reclutamento degli insegnanti in Inghilterra dovrebbe suscitare numerosi spunti di riflessione per noi italiani. E forse, speriamo, anche di azione. Tra gli aspetti più interessanti, la pluriformità dei percorsi di accesso all’insegnamento, il rapporto sistematico tra teoria e pratica, le forme di collaborazione tra istituzioni scolastiche e università. Questi e altri elementi contribuiscono a formare un modello molto distante da quello non solo vigente nel nostro Paese, ma anche in fase di attuazione dopo la legge 107/2015. In Italia, infatti, continua a regnare un centralismo che prevede percorsi di formazione iniziale per gli insegnanti uniformi, lunghi, costosi e incerti, una faticosa e alambiccata relazione tra teoria e pratica, una mai interrotta diffidenza tra scuola e università. Allora perché non guardare come si risolvono in casa d’altri gli stessi problemi quantitativi e qualitativi che abbiamo anche noi? Il caso inglese fornisce numerosi spunti in proposito. Per non ripetere errori del passato e affrontare al meglio le sfide del futuro.

Francesco MagniLA SFIDA DEL “CASO” INGHILTERRA

pp. 128 – € 16,50

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PAOLO VIE IL NOVECENTO

Una poetica della vitaGiacomo

Scanzi

«Una prospettiva diversa dalle ricostruzioni abituali è quella di questo nuovo libro di Giacomo Scanzi su Paolo VI. Giornalista dalla solida formazione storica e intellettuale vivace, l’autore aveva già affrontato la figura di Montini, alla vigilia della beatificazione, in un tentativo intelligente dal taglio biografico. Ma già il titolo, Paolo VI, fedele a Dio, fedele all’uomo, indicava l’ambizione di una narrazione non facile, che non si fermava alla vicenda esteriore ma puntava più in alto, mirando all’essenziale. In questo altro libro, quasi una seconda parte, il compito che si è prefisso Scanzi è ancora più arduo, nella volontà di spiegare direttamente l’uomo e il cristiano di fronte al suo tempo, straordinario e drammatico, come Montini lo descrive nei suoi scritti. Testi che l’autore conosce benissimo, che domina con sicurezza e che ha messo larghissimamente a frutto in queste pagine, al punto che nel libro è la voce stessa di Paolo VI a rispondere alle domande di Scanzi. Questioni non banali, di chi vuole capire il rapporto con il Novecento di questo cristiano divenuto papa» (dalla Prefazione di Giovanni Maria Vian).

pp. 307 - € 19,50

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P RO F E S S I O N A L I TÀBimestrale di studi e orientamenti per l’integrazione tra scuola e lavoro e per l’apprendistato formativo

n.2_Novembre-Dicembre 2018

PROFESSIONALITÀ STUDIriviste.gruppostudium.it

4.0Istruzione e formazione terziaria

ISSN

: 039

2-27

90

per un mondo del lavoro che cambia