Istruzione e formazione professionale: il ruolo sussidiario degli istituti professionali
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Istruzione e formazione professionale: il ruolo sussidiario degli istituti professionali
Fase transitoria: le intese regionali
“Ai fini della realizzazione dell’offerta coordinata tra i percorsi di istruzione degliistituti professionali e quelli di istruzione e formazione professionale di cui al capo III del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 e in relazione alla definizione e allo sviluppo del processo di attuazione del titolo V della Costituzione, possono essere concordate specifiche intese tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il Ministero dell’economia e delle finanze e le singole Regioni interessate per la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi e di gestione degli istituti professionali, anche in relazione all’erogazione dell’offerta formativa.” (art. 8, comma2)
*In corso di registrazione alla Corte dei Conti
Soltanto gli istituti professionali possono svolgere, in regime di sussidiarietà e nel rispetto delle competenze esclusive delle Regioni in materia, un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema di I.F.P. nella fase transitoria e a regime (art. 8, comma 2 e art. 2, comma 3, del d.P.R.15/03/2010 *)
Per quale offerta?
Percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale
per il conseguimento delle 21 qualifiche triennali di cui all’Accordo in sede di Conferenza Stato Regioni in data 29 aprile 2010
OPERATORE DELL’ABBIGLIAMENTOOPERATORE DELLE CALZATUREOPERATORE DELLE PRODUZIONI CHIMICHEOPERATORE EDILEOPERATORE ELETTRICOOPERATORE ELETTRONICOOPERATORE GRAFICOOPERATORE DI IMPIANTI TERMOIDRAULICIOPERATORE DELLE LAVORAZIONI ARTISTICHEOPERATORE DEL LEGNOOPERATORE DEL MONTAGGIO E DELLA MANUTENZIONE DI IMBARCAZIONI DA DIPORTOOPERATORE ALLA RIPARAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE OPERATORE MECCANICOOPERATORE DEL BENESSEREOPERATORE DELLA RISTORAZIONEOPERATORE AI SERVIZI DI PROMOZIONE ED ACCOGLIENZAOPERATORE AMMINISTRATIVO - SEGRETARIALEOPERATORE AI SERVIZI DI VENDITAOPERATORE DEI SISTEMI E DEI SERVIZI LOGISTICIOPERATORE DELLA TRASFORMAZIONE AGROALIMENTAREOPERATORE AGRICOLO
Quali sono i riferimenti nazionali per l’attuazione dei percorsi?
Standard formativi minimi area istruzione generale (obbligo di istruzione – D.M. n. 139/2007) area formazione professionale (Accordo Stato-Regioni 29/4/2010)
Livelli essenziali (d.lgs. 226/2005) richiamati nell’accordo art. 15 - prestazioni art. 16 - offerta formativa art. 17 - orario minimo annuale art. 18 - percorsi (nella fase transitoria si richiamano gli standard
formativi minimi sopra citati) art. 20 - valutazione e certificazione delle competenze art. 21 - strutture e relativi servizi (nella fase transitoria si
richiamano i contenuti dell’intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni 20 marzo 2008 per l’accreditamento delle strutture formative)
Art. 22 – valutazione di sistema
Vincoli finanziari (prime indicazioni del MEF)
FIGURE NAZIONALI DI RIFERIMENTO DEI PERCORSI DI IFP (21) DIPLOMI DI QUALIFICA TRIENNALE DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI DI STATO( previgente ordinamento ) (32 )
OPERATORE DELL’ABBIGLIAMENTOOPERATORE DELLA MODA
OPERATORE DELLE CALZATURE
OPERATORE DELLE PRODUZIONI CHIMICHE OPERATORE CHIMICO E BIOLOGICO
OPERATORE EDILE OPERATORE EDILE
OPERATORE ELETTRICO OPERATORE ELETTRICO
OPERATORE ELETTRONICOOPERATORE ELETTRONICO
OPERATORE PER LE TELECOMUNICAZIONI
OPERATORE GRAFICO
OPERATORE GRAFICO PUBBLICITARIO
OPERATORE PER L'INDUSTRIA GRAFICA
OPERATORE FOTOGRAFICO
OPERATORE DELLA COMUNICAZIONE AUDIOVISIVA
OPERATORE DELLE LAVORAZIONI ARTISTICHE
OPERATORE DELL'ARTIGIANATO DEL MARMO
OPERATORE DELLE INDUSTRIE CERAMICHE
OPERATORE DELLE LAVORAZIONI CERAMICHE
OPERATORE ORAFO
OPERATORE DI LIUTERIA.
OPERATORE DELL'INDUSTRIA DEL MARMO
OPERATORE DEL LEGNO OPERATORE INDUSTRIA DEL MOBILE E DELL'ARREDAMENTO
Bozza
tabella di confronto tra
qualifiche percorsi I.F.P. e qualifiche I.P.
FIGURE NAZIONALI DI RIFERIMENTO DEI PERCORSI DI IFP (21) DIPLOMI DI QUALIFICA TRIENNALE DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI DI STATO( attuale ordinamento ) (32 )
OPERATORE DEL MARE
OPERATORE DELLE IMBARCAZIONI DA DIPORTO
OPERATORE MECCANICO OPERATORE MECCANICO
OPERATORE ALLA RIPARAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE
OPERATORE DI IMPIANTI TERMOIDRAULICI OPERATORE MECCANICO TERMICO
OPERATORE DELLA RISTORAZIONEOPERATORE SERVIZI DI RISTORAZIONE, SETTORE CUCINA
OPERATORE SERVIZI DI RISTORAZIONE, SETTORE SALA-BAR
OPERATORE AI SERVIZI DI PROMOZIONE E ACCOGLIENZAOPERATORE DELL'IMPRESA TURISTICA
OPERATORE DEI SERVIZI DI RICEVIMENTO
OPERATORE AMMINISTRATIVO - SEGRETARIALEOPERATORE DELLA GESTIONE AZIENDALE
CENTRALINISTA TELEFONICO (NON VEDENTE)
OPERATORE AI SERVIZI DI VENDITA
OPERATORE DEI SISTEMI E DEI SERVIZI LOGISTICI
OPERATORE DELLA TRASFORMAZIONE AGROALIMENTARE
OPERATORE DELL'INDUSTRIA DOLCIARIA
OPERATORE DELL'INDUSTRIA MOLITORIA
OPERATORE AGROINDUSTRIALE
OPERATORE AGRICOLOOPERATORE AGROAMBIENTALE
OPERATORE ARIGRITURISTICO
OPERATORE DEL BENESSERE MASSOFISIOTERAPISTA (NON VEDENTE)
VINCOLI FINANZIARI (prime indicazioni MEF)
Nella fase transitoria (a.s. 2010/2011), le intese tra il MIUR, il MEF e le singole Regioni interessate (art. 8, comma 2, del d.P.R. 15 marzo 2010) consentono di sperimentare nuovi modelli organizzativi e di gestione per la realizzazione di un’offerta coordinata tra i percorsi degli istituti professionali e quelli di I.F.P. nel rispetto dei seguenti criteri:
o non possono essere superati il numero di classi e la dotazione organica complessiva rispetto alle previsioni del Piano programmatico di cui all’art. 64 della legge 133/08 e dei conseguenti regolamenti attuativi;
o i percorsi di IFP attivati negli istituti professionali devono avere lo stesso monte ore, numero di studenti minimo e massimo, nonché organico complessivo delle rispettive classi di ordinamento statale di istruzione professionale, nel rispetto della normativa vigente. Dal punto di vista della spesa a carico del bilancio statale sarà perciò indifferente se una classe seguirà l’ordinamento di Istruzione Professionale o di IFP;
• le classi ad ordinamento IFP attivate negli istituti professionali avranno una definizione qualitativa dell’organico docente e tecnico coerente con gli standard formativi dei percorsi, la cui modalità di assegnazione è definita a livello territoriale in accordo tra Regione e Ufficio Scolastico Regionale, sulla base di una tabella di corrispondenza tra gli ambiti formativi dei percorsi e le classi di abilitazione dei docenti;
• la Regione, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, si impegna a limitare nell’ambito della programmazione territoriale, l’attivazione negli Istituti Professionali di soli percorsi di IFP compatibili con le classi di abilitazione dei docenti disponibili, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica;
• sarà definita dai sistemi informativi del MIUR una codifica dei percorsi IFP, per la loro corretta classificazione e monitoraggio nella base dati MIUR;
• l’attivazione dei nuovi indirizzi seguirà la normale programmazione territoriale per l'istruzione, disciplinata dalla legge .regionale, con l'attivo coinvolgimento delle province e la predisposizione di un piano regionale, che prevede l'autorizzazione esplicita all'attivazione delle classi ad ordinamento di IFP, in considerazione anche della presenza di adeguati laboratori ed attrezzature;
• eventuali adeguamenti laboratoriali o di attrezzature saranno autorizzati dalla Regione; in tal caso, nel rispetto del Patto di Stabilità, saranno a carico del bilancio regionale, senza alcun onere aggiuntivo per la finanza pubblica;
• l’intervento regionale nella contrattazione integrativa si espleta in raccordo con l'Ufficio scolastico regionale, e comunque senza maggiori oneri a carico dello Stato e nel rispetto delle norme contrattuali previste dal Contratto collettivo Nazionale riferito al personale della scuola, e quindi esplicitamente ed esclusivamente riferito ai soggetti ed agli ambiti della contrattazione decentrala, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
• l'obiettivo del più ampio soddisfacimento della domanda in attuazione del diritto dovere all'istruzione e formazione fino a 18 anniè da riferirsi allo stato di graduale attuazione del diritto dovere, così come definito all'articolo 6 del dlgs, 76/05 e dall'articolo 28 c. 1 del dlgs 226/05, che ricomprende i primi tre anni degli istituti di istruzione secondaria superiore e dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale.