Sussidiario filatelico

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A cura di Mariagrazia De Ros

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Studiare con i francobolli

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A cura di Mariagrazia De Ros

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ULTRASAURUS

Valore facciale 25 c Erbivoro gigante, questo dinosauro doveva

misurare 27 metri di lunghezza. Le prime

vestigio fossili sono state scoperte nel 1979

RHAMPHORHYNCHUS

Valore facciale 50 c

Pterosauro dalla lunga coda, questo rettile vo-lante possedeva un lungo muso a becco fornito

di denti per catturare i pesci.

DILOPHOSAURUS

Valore facciale 60 e Predatore bipede di taglia media, questo megala-sauro , si distingueva dagli altri per la sua testa

sormontata da una doppia cresta.

BRACHIOSAURUS

Valore facciale 75 c II più pesante sauropode finora conosciuto, que-

sto erbivoro dal collo estremamente lungo

e alto 16 metri, pesava all'incirca 80 tonnellate

EORAPTOR

Valore facciale 1 $ Questo piccolo antenato carnivoro dei dinosau-ri, scoperto di recente, misurava 1 metro di lun-

ghezza per un peso di circa 10 kg.

Nel mezzo del Pacifico, a cavallo dell'Equatore e della linea di cambiamento di data, le isole Kiribati (pronunciare: ki-ri-bas) comprendono 33 isole (tutte atolli, con la sola eccezione di Banaba), disperse su una zona marittima di circa 3 550 000 km2 e

spartite in tre arcipelaghi assai distanti tra loro (arcipelago Gilbert, arcipelago della Fenice, e Sporadi equatoriali). Solo 21 di queste isole sono abitate in modo permanente

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Piccoli carnivori indipendenti della famiglia dei Felidi, i gatti domestici (Felis silvestris catus) di-scendono dai gatti selvatici {Felis sil-vestris): furono addomesticati dall'uomo circa tremila anni prima di Cristo in Medio Oriente. Erano utilizzati per proteggere i raccolti contro i roditori nell'antico Egit-

to, dove beneficiavano di una grande venerazione. Alla loro morte, molti di loro venivano mummificati come altri animali.

Adottati progressivamente dai Greci e dai Romani, invasero tutta l'Europa. Nel Medioevo furono assimilati al diavolo e conobbero un periodo di declino.

Ma questi felini cacciatori di topi soprav-vissero alle persecuzioni rendendosi utili nelle case e sulle imbarcazioni.

Divenuti dei veri e propri animali da compagnia nell'Ottocento in Gran Bretagna, i gatti furono oggetto di attente selezioni, per cui se ne continuano a registrare sempre nuove razze

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Questa serie di cinque francobolli è stata emessa da Cuba nel 2007

Cuba è la più grande delle isole delle Antille ed anche quella con la storia più par-ticolare, visto che è un caso geo-politico unico nel panorama mondiale.

Cuba dista circa 200 Km dalle coste della Florida ed è di forma molto allungata

(1200 Km di estensione da est ad ovest); fanno parte del territorio anche molte al-tre isole che circondano quella principale.

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Maine Coon questo gatto è estremamente intelligente e auto-nomo. Per il suo padrone può essere un ottimo compagno, ma sarebbe sbagliato cercare di im-brigliare il suo forte carattere e il suo spirito di indipendenza. Pur amando le comodità della ca-sa, il Maine Coon è il gatto a pelo lungo che più ha bisogno di spazi aperti, per poter essere libero di correre, giocare, cacciare

Abissino

è un gatto molto vivace, atletico, silenzioso. Soffrirebbe a vivere rinchiuso in casa, so-prattutto i maschi adulti mentre le femmi-ne sono più calme. Sono dolci, allegri e mol-to intelligenti.

Blu di Prussia

particolarmente attaccato al suo padrone, lo segue come un''ombra amandolo e ri-

spettandolo. Essenziale per il Blu di Russia è trovare un padrone dal carattere abba-

stanza simile al suo, tranquillo e sereno che urli il meno possibile. Adora vivere in ap-partamento, ma non disdegna viaggiare,

qualsiasi sia il mezzo di trasporto

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Certosino

è un gatto molto vivace, atletico, silenzio-so. Soffrirebbe a vivere rinchiuso in casa, soprattutto i maschi adulti mentre le fem-mine sono più calme. Sono dolci, allegri e

molto intelligenti.

Norvegese delle foreste

molto intelligente con grande spirito di indipendenza. Abile cacciatore, a volte anche pescatore, ama gli spazi aperti e

vive bene in compagnia dell'uomo

Persiano

compagno ideale, morbido e tranquillo, bisognoso di cure e di attenzioni

Europeo

Gatto forte sia fisicamente che caratterial-mente, estremamente legato al proprio ter-ritorio, abbastanza combattivo nei confron-ti degli altri gatti. L'Europeo e' un ottimo cacciatore che ha bisogno di potersi muove-re liberamente in spazi aperti.

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Siamese

dolce, giocherellone e socievole. Intra-prendente e molto chiacchierone.

Scottish

razza che si distingue dalle altre per la particolare conformazione molto tondeg-giante della testa, e per le orecchie piegate

in avanti. tranquillo e indipendente.

Devon Rex

socievole e giocherellone; un gatto molto divertente

Manx

arrotondato in tutte le sue parti questo gatto presenta una strana caratteristica: il Manx è infatti privo di coda dolce, af-fettuoso, intelligente , socievole, ama stare in casa anche se è un gatto attivo.

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Il termine "specie" nel regno animale viene utilizzato generalmente per designare organismi che han-no caratteri comuni in base alla scala tassonomica, che spesso è troppo ampia e non copre tutte le di-

versità morfologiche degli individui. È il caso dei cani per i quali gli allevatori usano la parola "razza" .

Tutti i cani (Canis familiaris) posseggono comunque una anatomia (struttura degli organi) e una fisio-logia (le loro funzioni) identiche. Verso la fine del XIX secolo fu intrapresa una descrizione dettagliata

atta a definire gli standard delle razze ufficiali e delle categorie o gruppi. Esistono attualmente una decina di gruppi (cani da pastore, levrieri, terrier...) e 384 razze.

Numerosi cani orientali appartengono alla categoria detta dei cani "da salotto" o "da compagnia" come il Lhasa Apso, il ter-rier tibetano, lo Shi Tzu, il pechinese o il cane cinese dal ciuffo, apprezzati

per la loro eleganza. Per alcuni di essi, importati talvolta in modo accidentale in Europa, è stato possi-bile preservarne la razza.

LO SHIBA 1NU

Lo Shiba inu, originario del Giappone, dovrebbe essere un incrocio Ira il cane e il lupo giapponese. Viene annoverato tra i cani da caccia (per la cacciagione di piccola taglia) ma anche tra i cani da compagnia. Di taglia media, è apprezza-lo per il carattere dolce, la vivacità e la fedeltà. Il profilo e la pelliccia folta lo fanno assomigliare alla volpe.

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LO SPANIEL TIBETANO Questo cane di piccola taglia (26 cm), allevato dai monaci tibetani, è apprez-zato per la sua pelliccia setosa e il tem-peramento docile e indipendente. At-tualmente è molto in voga in alcuni paesi europei e negli Stati Uniti.

L'AINU KEN L'Ainu ken o Hokkaido inu finu significa "cane" in giapponese) è imparentato con l'Akita inu, un cane giapponese poco cono-sciuto in Europa. Nel XIX secolo era ricer-cato per i combattimenti tra cani, poi uffi-cialmente vietati nel 1910. Questa razza di cani assai resistente è fondamentalmente utilizzata per la caccia agli animali di grossa taglia (orsi, cinghiali).

LO SHI TZU Cane da compagnia originario del Ti-bet, un tempo lo shi tzu era considera-to un cane sacro votato al culto del Buddha. Smise di essere venerato allo scoppio della rivoluzione cinese. La razza, che in Cina si è estinta negli an-ni Trenta, è riuscita a sopravvivere grazie all'importazione in Europa. Per questo cane s'è provato un certo entu-siasmo.

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Questa serie di cinque francobolli emessa nel 1999 dalla Cambogia ha per tema le razze canine orientali. Il loro valore unitario varia da 200 a 1500 r (riel, unità mone-

taria cambogiana) Dentellatura 12 1/2, formato orizzontale o verticale 4,2 x 3,2 cm

La Cambogia è una delle Nazioni dell'Indocina, è quasi completamente pianeggiante

e si affaccia a sud-ovest sul Golfo del Siam. A seguito del periodo coloniale francese una lunga guerra civile non ha consentito

uno sviluppo adeguato della Cambogia, che si ritrova quindi ad essere un Paese piut-tosto povero, ma con qualche prospettiva di crescita ora che la situazione politica è

più stabile

IL LHASA APSO

Considerato cane portafortuna dai Lama (monaci buddisti tibetani), ap-partiene a una delle razze più anti-che. Il suo nome è composto dalle pa-role Lhasa (capitale politica del Ti-bet) e Apso (la capra tibetana). Fa-moso per il carattere dolce ma viva-ce, è stato introdotto in Europa negli anni Venti e negli Stati Uniti nel 1993 in seguito a un dono del Dalai Lama.

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Molte specie di uccelli vivono in prossimità dell'acqua. L'ordine dei Ciconiformi, quattro dei quali il-lustrano i francobolli della presente serie, comprende sei famiglie: gli ardeidi (airone ed

egretta), i fenicotteridi (fenicottero), i cochleridi (becco a cucchiaio), i balae-nicipitidi (becco a scarpa), gli scopidi (um-bretta), i ciconidi (tantalo, marabù, mit-teria del Senegal) e i treschiorni-tidi (ibis e spatola). Questi uccelli sono caratte-rizzati da un lungo collo, un becco al-lungato e zampe particolarmente sottili e lunghe. Si nutrono di piccoli pesci, mol-luschi e invertebrati

che catturano con il loro becco nelle acque più profonde e nel-la fanghiglia. Alcuni sono migrato-ri, co-me il tantalo e la cicogna, mentre altri so-no stanziali, come il marabù e qualche specie di ibis. Questi uccelli vivono per lo più in colonie e nidificano in cima ai grandi alberi, nei cespu-

gli o nei canneti, dove costruiscono una piattaforma di ra-maglie tappezzata d'erba e foglie.

AIRONE

L'airone blu maggiore fArdea herodias) è un uccello che vive nella maggior par-te delle zone umide di Nord e Centro

America. Si nutre di molte specie tra cui gambe-

ri, insetti, pesci, rane, piccoli rettili e mammiferi. Generalmente caccia in

solitario, rimanendo immobile in pie-di nell'acqua in attesa che una possibi-le preda passi nelle vicinanze dell'acuto

becco. Come tutti gli aironi, questa specie ni-

difica sugli alberi in colonie presso i corpi d'acqua.

GABBIANO REALE

Il gabbiano reale (Larus argentatus) è un

uccello marino diffuso soprattutto sulle sco-gliere del nord Europa.

Durante l'estate non è difficile trovarlo anche sulle coste italiane.

Questa specie nidifica in colonie rumorose e caotiche sulle scogliere scoscese.

La sua caratteristica è la macchia rosso acce-so sul becco giallo, che i pulcini colpiscono col

becco affinchè i genitori rigurgitino il cibo; macchia che fu oggetto di studi etologici da parte del Premio Nobel Niklaas Tinbergen.

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MARABÙ AFRICANO

Presente nel sud del Sahara, questa grande cicogna (Leptoptilos crumeniferus) alta cir-ca 150 cm, si nutre di carogne, piccoli pesci e uccelli. Il suo collo senza piume è provvi-

sto di una caruncola giugulare, che l'uccello gonfia durante la parata nuziale.

MITTERIA DEL SENEGAL

Questa grande cicogna

stanziale (Ephippiorhynchus Senegalensisj) raggiunge i 145

Cm. d'altezza. Il suo becco

rosso, sormontato da una caruncola (escrescenza) gialla,

e le sue lunghe zampe dalle articolazioni e dalle dita rosse creano un contrasto di colore con il piumaggio, che va dal

grigiastro al nero

CICOGNA BIANCA

Questo francobollo emesso nel 1991 dalle Poste russe raffigura un cicogna bianca fCiconia ciconia,) in volo. Il valore è di 10 copechi con un sovrap-prezzo di 5 in quanto devoluti a un'asso-ciazione di protezione dell'ambiente rus-sa che cura lo sviluppo e la conservazione della fauna negli zoo. Il logo dell'associazione ~ una testa di zebra - è raffigurato sul francobollo. La leggenda secondo cui le cicogne porta-no i bambini è nata dal fatto che costrui-scono il nido su punti caldi come i camini. Nei tempi passati, le uniche case che ave-vano il camino sempre acceso erano quel-le dove c'era un neonato.

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I francobolli dedicati agli uccelli acquatici sono stati emessi da Cuba. Unione Sovietica, Cambogia e Ciad.

Cerchiamo di conoscere qualcosa di più su due di questi Paesi

Il Ciad

Il Ciad è uno Stato continentale situato a sud della Libia ed ovest del Sudan, come

si vede dai confini è derivato più dalla suddivisione fatta dagli imperialismi

francese ed inglese che da aspetti geogra-fici ed etnici.

Il territorio del Ciad è per gran parte co-stituito da un altopiano, nella parte set-tentrionale desertico (Sahara), mentre nella parte più a sud i paesaggi sono di tipo savanico ed equatoriale nei pressi

dei fiumi.

La Cambogia è una delle Na-zioni dell'Indocina, è quasi

completamente pianeggiante e si affaccia a sud-ovest sul Golfo

del Siam.

A seguito del periodo coloniale francese una lunga guerra civi-

le non ha consentito uno svi-luppo adeguato della Cambo-

La Cambogia

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Nella storia della marineria le tracce più antiche della vela risalgono all'antichità, all'Egitto dei Faraoni e alla Mesopotamia. Intorno al 400 a.C. la maggior parte delle imbarcazioni veniva spinta a remi, ma alcune possedevano già una vela quadrata che permetteva di sfrutare la spinta del vento. Nel VI secolo, nel Mediterra-neo occidentale apparve la vela cosiddetta "latina". Avendo forma triangolare, permetteva di manovrare più facilmente in caso di vento debole e diede origine a molte vele assiali. A partire dal Rinascimento le bar-che furono dotate di grandi velature talvolta su più livelli, sostenute da più alberi in modo da po-ter offrire una notevole superficie al vento. La caravella, veloce e governabile, era legata alle grandi scoperte, mentre i galeoni, più massicci, più lenti e armati, costituivano la base della flotta commerciale. Nei secoli XVII e XVIII comparvero vascelli che per dimensione e velatura so-passavano tutti i bastimenti precedenti. Due alberi erano armati di vele sovrap-poste: vela di trinchetto, vela di gabbia, par-rocchetto e controvelaccio. Un terzo albero sosteneva una vela trapezoidale (la mezzana), sormontata da altre tre vele (la contromezza-na, il controvelaccio e il con-trovelaccio di belvedere). Infine, a completare questo notevole spiegamento della velatura c'era un albero anteriore (il bompresso) che sosteneva varie vele triangolari, chiamate più tardi grandi o piccoli "fiocchi".

TRIREMI

Gli antichi greci intrattennero floridi com-merci con i loro vicini. Le merci venivano trasportate a bordo di triremi (navi spinte

da tre file di rematori). Quando il vento era favorevole, veniva issata una vela qua-dra per aumentare la velocità dell'imbar-

cazione.

NAVE DI HASHEPSUT

Questo francobollo della Guinea-Bissau

da 50pesos, emesso nel 1988, fa parte di una serie sulle barche a remi antiche. Raf-

figura una delle navi egizie della regina Hashepsut (1490 -1468 a.C.)

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DACCA PULVAR DEL BENGALA Questo francobollo emesso dall'am-

ministrazione postale del Benin all'interno di una serie di sei valori, illustra una piccola barca a vela che navigava nei secoli XVIII e XIX sui

fiumi del Bengala.

JYLLAND

Questa fregata a vapore, costruita nel 1860 dalla Marina reale danese, raggiungeva una

lunghezza di 70 metri. Era uno dei più grandi bastimenti in legno del suo tempo. Partecipò a molte battaglie navali tra imbarcazioni a va-pore. La Jylland è stata restaurata e chi la

vuole ammirare può recarsi a Ebeltoft, la cit-tadina danese dove è esposta.

GRANDI VELIERI

Questo trialberi, chiamato Tovarish I, è una delle navi scuola della marina russa.

Questo francobollo fa parte di una serie di sei valori dedicati ai grandi velieri.

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I francobolli dedicati agli uccelli acquatici sono stati emessi da Ungheria.

Unione Sovietica, Benin e Guinea –Bissau

Cerchiamo di conoscere qualcosa di più su due di questi Paesi

Il Benin

Il Benin si trova ad ovest della Nigeria ed è uno dei Paesi del Golfo di Guinea, su cui si affaccia a

sud per un tratto relativamente breve.

Il livello di vita del Benin è piuttosto basso, anche perchè questa Nazione non dispone di molte ri-sorse, con l'economia troppo legata all'esporta-zione del cotone ed al fluttuare del suo prezzo; il

centro nevralgico del Benin è l'area urbana di Porto-Novo e Cotonou.

La Guinea—Bissau

La Guinea-Bissau è una Nazione di medio-piccole di-mensioni che si trova fra Senegal e Guinea ed è ba-

gnata dall'Oceano Atlantico ad ovest.

Il territorio è totalmente pianeggiante e ricco di corsi d'acqua, l'economia è più che altro di sussistenza e si

basa su pesca ed agricoltura, rendendo la Guinea-Bissau uno degli Stati più poveri del Globo.

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Per essere più veloce e andare più lontano, l'uomo ha dovuto affrancarsi dalla trazione animale.

Il primo tentativo fu realizzato nel 1769 dal francese Joseph Cugnot, che costruì il "Fardier" un veicolo a vapore che poteva raggiungere i 4 km/h ma, con il deposito di svariati brevetti, è stato nel XIX secolo che si

sono raggiunti gli avanzamenti tecnologi più spettacolari. Dopo qualche decennio fu il motore con trazione a petrolio a dominare su tutti gli altri che utilizzavano il vapore, il gas da illuminazione e la stessa elet-tricità. Il tedesco Daimler (1834-1900) concepì nel 1889 un motore a petrolio a 4 tempi che equipaggiò ben presto le prime autovetture delle officine Panhard e in seguito quelle Peugeot. Questo motore ot-tenne notevole successo al momento della prima corsa automobilistica tra Parigi e Bordeaux organizzata

nel 1895. L'industria automobilistica ottenne slancio grazie all'uso dell'alluminio, che permise di alleggerire il

carico, allo sviluppo dei pneumatici (l'uso del caucciù da parte di Michelin) e al miglioramento del comfort dei passeggeri

LA MANCELLE

II francese Amédée Bolle, dopo il successo del primo modello l'Obéissante, inventò, nel 1878, la Mancelle,un'originale auto a vapore fornita, sul retro, di una caldaia verticale. Il profilo della vettura ricordava quella del-la carrozza. Più leggera e più manovrabile della sorella maggiore, la Mancelle ottenne l'autorizzazione a circolare in città.

GRAND-BI A MOTORE

L'americano Lucius Copland ebbe l'idea di applicare un motore a vapore a una grand-bi (bicicletta con avanti una grande ruota azionabile a pedali e una piccola dietro). Il suo modello si evolvette in un triciclo come quello del 1894 raffigurato nel francobollo.

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LA STANLEY

I fratelli Stanley, Freelan Oscar e Francis

Edgar, costruirono nel 1897 (e non nel 1886 come scritto sul francobollo) il loro primo

veicolo leggero a vapore che raggiunse il re-cord di 44 km/h. La società Stanley Motor

Carriage Company produsse svariati veicoli fino agli anni Venti.

IL PRIMO VEICOLO INDUSTRIALE

Il triciclo a vapore messo a punto dal francese Leon Sepollet nel 1888 fu il primo veicolo fab-bricato industrialmente. Poteva raggiungere una velocità massima di 30km/h. Peugeot ne

intraprese la produzione, ma poi la trazione a petrolio mise fine alla sua promettente carrie-

ra.

TRATTORE A VAPORE

Il marchese Albert Dion si associò, nel 1881, a Georges Bouton per fondare la celebre in-dustria francese di veicoli a vapore. Il fran-cobollo mostra la gara tra autovetture pro-mossa dalPetit Journal nel 1884 nel quale vinse la corsa un trattore a vapore della Dion-Bouton che trainava una carrozza.

I francobolli dedicati alle auto d’epoca sono stati emessi dall’Afghanistan , uno Stato dell'Asia centrale in gran parte montuoso, senza nessuno sbocco sul

mare.

Purtroppo l'Afghanistan è noto soprattutto per le sue vicissitudini politiche, dapprima un lungo con-flitto con la Russia, poi una guerriglia interna, in

seguito il regime fondamentalista dei talebani ed in questi ultimi anni è finito al centro delle azioni an-

titerrorismo degli USA e della NATO

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L’ uso dell'energia prodotta dal vapore per la trazione su rotaia nacque in Inghilterra all'inizio del XIX secolo. Macchine a vapore esistevano già nelle miniere di carbone, so-prattutto per pompare le infiltrazioni d'acqua, e a partire dal 1780, con l'industrializ-zazione, questi motori, sempre più perfezionati,trovarono applicazione nelle più svariate attività. L'apporto dell'ingegnere scozze-se James Watt (1736-1819) permise di aumentare la potenza dell'energia del vapore. Nel 1764, mentre riparava una pompa antincendio messa punto dall'in-glese Thomas Newcomen (1663-1729) cinquant'anni prima, Watt in-ventò il condensatore, che serviva a produrre energia grazie all'alta pressione. La prima macchina a vapore destinata alla trazione su strada ferrata fu inventata nel 1804 dall'In-glese Richard Treviteck (1771-1833), ma la prima vera locomoti-va, chiamata Fusée, fu lan-ciata nel 1829 dai fratelli George e Robert Stephenson.

TRICICLO A VAPORE

Questo triciclo, costruito dallo scozzese

William Murdock (1734-1839) nel 1786, non era destinato alla trazione su strada ferrata. Murdock collaborò ai lavori sulla macchina a vapore all'in-terno della società Mattew Bulton e

James Watt. Sviluppò inoltre un pro-cesso per l'illuminazione a gas. Il mo-dello presentato su questo francobollo è un motore sperimentale soprannomi-nato Sauterelle. messo a punto da suo

fratello.

SALAMANCA

Questa locomotiva a vapore, chiama-ta "Salamanca", utilizzava un motore inventato dall'inglese John Blenkin-sop (1782-1831). Entrata in servizio

nel 1812 per la società Matthew Mur-ray, rimase in funzione per circa

vent'anni.

Page 20: Sussidiario filatelico

PRIMA TRAZIONE SU ROTAIA

Richard Trevitheck mise a punto di-

verse macchine destinate alla trazione su rotaia. La prima fu in grado di

trainare una decina di tonnellate di carbone. Tuttavia la sua impresa non incontrò il favore commerciale che si darebbe per scontato. I modelli pre-sentati su questi francobolli datano rispettivamente al 1800 e al 1803.

STOURBRIDGE LION

Costruita dalla società Foster, Ra-strick e Co., la Stourbridge Lion fu la

prima locomotiva utilizzata su una tratta commerciale in Pennsylvania

(USA).

Dal passato al … futuro

Page 21: Sussidiario filatelico

Sin dall'alba dell'umanità, il cielo stellato suscita ammirazione e anche una certa attrattiva. Icaro, se-condo un mito ben conosciuto, fu uno dei primi a tentare di svelare il mistero dell'immensità celeste.

Usando l'occhio come strumento d'osservazione, gli uomini primitivi seguirono gli astri e comin-ciarono a conoscerli.

Gli allineamenti di Stonehenge (Inghilterra), che hanno più di 4000 anni, costituiscono una delle testi-monianze più antiche dell'osservazione degli astri, principalmente delle eclissi di sole.

Con la tecnologia - per esempio con l'invenzione degli occhiali o del telescopio nel XVII secolo -l'osservazione fece progressi considerevoli.

Quando poi l'uomo potè viaggiare nel cielo, la sua visione dell'universo superò le onde cosiddette "visibili", avanzando di un'altra tappa nello studio dell'astronomia.

Nel XX secolo, parallelamente alla creazione di strumenti sempre più efficienti e diversi (telescopi gi-ganteschi, ottiche elettroniche, raggi infrarossi e onde radio), furono lanciati razzi, sonde e satelliti che hanno permesso di esplorare i confini dell'universo. Gli anni Sessanta videro le prime navicelle abitate.

Con l'allunaggio l'uomo potè prelevare campioni e raccogliere informazioni fino a quel momento inac-cessibili. L'astronomia spaziale aprì la strada alla conquista dello spazio a fini scientifici e militari. Dopo un periodo eroico che volse al termine alla fine degli anni Sessanta, fu realizzata una cooperazione spa-

ziale internazionale che dura ancora oggi

COOPERAZIONE SPAZIALE

Questi due valori sono stati emessi nel 2005 per comme-

morare il 25° anniversario della prima cooperazione spaziale tra Cuba e l'Urss. Il francobollo di sinistra con-tiene il ritratto dell'astronauta cubano Tamayo Mendez, mentre su quello di destra appare l'astronauta sovietico

Yuri Romanenko.

Page 22: Sussidiario filatelico

INTERCOSMOS

Questo francobollo ungherese, emesso nel 1980, raffigura due

astronauti — E Bertalan (ungherese) e V. Kubassov

(sovietico) - che hanno partecipa-to al progetto ' Intercosmos tra

Ungheria e URSS.

COSMONAUTI CELEBRI

Questi due francobolli fanno parte di una serie di sette emessa nel 1982. Quello da 1 fiorino è illustrato con la navicella spaziale Apollo 11 e con il ritratto del comandante della missione, Neil Alden Armstrong (nato nel

1930), primo uomo ad aver toccato il suolo lunare. Il francobollo da 2 fiori-ni raffigura il cosmonauta Alexi Leonov (nato nel 1934), primo uomo ad aver compiuto un'uscita nello spazio partendo dalla navicella Voskhod-2.

Page 23: Sussidiario filatelico

I francobolli dedicati agli astronauti acquatici sono stati emessi da Ungheria e Cuba

Cerchiamo di conoscere qualcosa di più su questi due Paesi

Cuba

Cuba è la più grande delle isole delle Antille ed anche quella con la storia più particolare, visto che è un caso geo-politico unico nel panorama mon-diale. Cuba dista circa 200 Km dalle coste della Florida ed è di forma molto allun-gata (1200 Km di estensione da est ad ovest); fanno parte del territorio anche molte altre isole che circondano quel-

Ungheria

L'Ungheria si trova in Europa cen-tro-orientale ed è senza sbocchi sul mare, nel 2004 è entrata nell'Unione Europea. Il territorio è pianeggiante, legger-mente più mosso nella parte occi-dentale e settentrionale, con il ri-lievo più alto che supera di poco i 1000 metri; data la sua posizioni geografica questo Paese è stato nei secoli crocevia di scambi ed incontri fra diverse popolazioni e

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Una piccola galleria dei personaggi che in modi diversi hanno contribuito a

concretizzare il progetto dell’ unità d’ Italia

A voi il compito di conoscerli meglio

I quattro “ protagonisti “ insieme

Vittorio Emanuele II di Savoia

Torino, 14 marzo 1820 – Roma, 9 gennaio 1878) è stato l'ultimo re di Sardegna (dal 1849 al 1861) e il pri-mo re d'Italia (dal 1861 al 1878). E-gli, coadiuvato dal primo ministro Camillo Benso conte di Cavour, por-tò infatti a compimento il Risorgi-mento e il processo di unificazione italiana,.

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Giuseppe Garibaldi

(Nizza, 4 luglio 1807 – Isola di Caprera, 2 giugno 1882) è stato un generale, condot-

tiero e patriota italiano. Anche noto con l'appellativo di Eroe dei

due mondi per le sue imprese militari com-piute sia in Europa, sia in America meri-

dionale, è la figura più rilevante del Risor-gimento ed uno dei personaggi storici ita-

liani più celebri nel mondo.

Camillo Benso, Conte di Cavour (Torino, 10 agosto 1810 – Torino, 6 giugno 1861), è sta-to un politico italiano. Fu ministro del Regno di Sardegna al 1850 al 1852, Ca-po del governo dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Lo stesso anno, con la proclamazione del Regno d’Italia, divenne il primo Presidente del Consiglio del nuovo Stato e con tale carica morì. Fu protagonista del Risorgimento come sostenitore del-le idee liberali, del progresso civile ed economico, dell’anticlericalismo, dei movimenti nazionali e dell’espansionismo del Regno di Sardegna ai danni dell’Austria. Benché non avesse preordinato un disegno di unità na-zionale, grazie alle conseguenze delle sue decisioni, è storicamente considerato con Giuseppe Garibaldi, Vit-torio Emanuele II e Giuseppe Mazzini, fra i principali artefici dell'Unità d'Italia.

Giuseppe Mazzini

(Genova, 22 giugno 1805 – Pisa, 10 marzo 1872) è

stato un patriota, politico e filosofo italiano. Le sue idee e la sua azione politica contribuirono in

maniera decisiva alla nascita dello Stato unitario italiano; la polizia italiana lo costrinse però alla lati-tanza fino alla morte. Le teorie mazziniane furono di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l'affermazione della demo-

crazia attraverso la forma repubblicana dello Stato.

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Qualche altra figura importante

Ciro Menotti

Migliarina, 22 gennaio 1798 – Modena, 26 maggio 1831) è stato un patriota italiano.

Affiliato alla Carboneria fin dal 1817, matu-rò fin da giovane un forte sentimento demo-cratico e patriottico che lo portò a rifiutare la dominazione austriaca in Italia. Affasci-nato dal nuovo corso del re Luigi Filippo

d'Orléans, dal 1820 tenne frequenti contatti con i circoli liberali francesi: l'obiettivo era quello di liberare il ducato di Modena dal

giogo dell'Austria.

Silvio Pellico

(Saluzzo, 24 giugno 1789 – Torino, 31 gen-naio 1854) è stato un patriota, scrittore e

poeta italiano, noto soprattutto come autore di Le mie prigioni.

che ebbe grande popolarità ed esercitò note-vole influenza sul movimento risorgimenta-le, anche se il suo tono dolente non si avvici-nava agli atteggiamenti dei patrioti più gio-vani. Metternich ammise che il libro aveva danneggiato l'Austria più di una battaglia

perduta

Goffredo Mameli (Genova, 5 settembre 1827 – Ro-ma, 6 luglio 1849) è stato un poe-ta, patriota e scrittore italiano.

Annoverato tra le figure più fa-mose del Risorgimento italiano, morì a seguito di una ferita infetta che si procurò durante la difesa della seconda Repubblica Roma-na. È l’autore delle parole dell’attuale inno nazionale italia-no musicato da Michele Novaro

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Le prime due strofe dell’inno italiano

Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta, dell' elmo di Scipio s'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma, che schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò. Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò, sì

* Noi fummo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popoli, perché siam divisi. Raccolgaci un'unica bandiera, una speme: di fonderci insieme già l'ora suonò. Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò, sì!

l'elmo di Scipio: L'Italia ha di nuovo sulla testa l'elmo di Scipio (Scipione l'Africano), il generale romano che nel 202 avanti Cristo sconfisse a Zama (attuale Algeria) il cartaginese Anniba-le. L'Italia è tornata a combattere Le porga la chioma: La Vittoria sarà di Roma, cioè dell'Italia. Nell'antica Roma alle schiave venivano tagliati i capelli. Così la Vittoria dovrà porgere la sua chioma perché sia tagliata, per-ché la Vittoria è schiava di Roma che sarà appunto vincitrice. coorte: nell'esercito romano le legioni (cioè l'esercito), era diviso in molte coorti. Stringiamoci a coorte significa quindi restiamo uniti fra noi combat-tenti che siamo pronti a morire per il nostro ideale. Raccolgaci: la lingua di Mameli è la lingua poetica dell'Ottocento. Questo raccolgaci in italiano moderno sareb-be ci raccolga, un congiuntivo esorta-tivo che assimila il pronome diretto. Il significato è: ci deve raccogliere, te-nere insieme. una speme: altra parola letteraria e arcaica. Significa speranza. Non c'è perciò da stupirsi troppo se Mameli la usa fonderci insieme: negli anni di Gof-fredo Mameli l'Italia è ancora divisa in molti staterelli. Il testo dice che è l'ora di fondersi, di raggiungere l'unità na-zionale.

In ricordo della Spedizione dei

Mille

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SATURNO

Circondato da una quantità di satelliti, Saturno si distingue per i suoi anelli costituiti

dalla collisione di miliardi di sottili particelle in orbita.

GIOVE

Enorme sfera di gas composta di idrogeno ed elio, Giove ha sedici satelliti principali. Come

Urano e Saturno, questo pianeta presenta anche degli anelli che sono stati scoperti recentemente.

VENERE, TERRA, MARTE sono, insieme a Mercurio, i quattro pianeti roc-ciosi del sistema solare. La loro vicinanza ne ha permesso l'esplorazione da parte delle sonde spaziali.

URANO

Scoperto il 13 marzo del 1781 da William Her-schel, Urano si presenta come un piccolo disco

blu verdastro. I suoi undici anelli (due dei quali sono stati scoperti di recente) sono formati

da grosse particelle

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NETTUNO E PLUTONE

Nettano è il pianeta più lontano dal Sole. Il gi-gante blu-verde, ben noto agli astronomi, è spaz-zato da forti venti. Quanto a Fiutone (qui alla sua destra), è stato retrocesso al rango di pianeta na-

no nel 2006. Fiutone e il suo satellite Caronte (non visibile sul francobollo) non hanno ancora

svelato tutti i loro misteri.

LA SERIE

Nella serie di cinque francobolli i pianeti sono disposti secon-do la loro posizione

rispetto al Sole.

Questa serie di cinque francobolli è stata emessa nel 1992 dalla Corea del Nord

Nazione nata nel 1948 a seguito della divisione post-bellica fra le due Coree, sotto l'influsso in quel periodo della Russia.

A causa di una lunga dittatura la Corea del Nord non ha seguito nello sviluppo economico la sua controparte del Sud ed anzi è stata al centro

di tensioni con l'Occidente, non ancora rientrate.