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1/17 Istituto di Istruzione Superiore ITC “Crescenzi” - ITG “Pacinotti” , Bologna Classe 3 Legno A.S. 2015-2016 Docente: Giuseppe Falivene ECOLOGIA FORESTALE LA CERTIFICAZIONE FORESTALE INTRODUZIONE Le aree forestali nel mondo contano più di 4 milioni di ettari, che corrispondono a circa il 31% della superficie coperta dalle terre emerse, e comprendono: le FORESTE e le PIANTAGIONI. Degrado, deforestazione e illegalità mettono a rischio la superficie boschiva mondiale. Degrado per perdita di biodiversità all‟interno della foresta dovuta a scarsa pianificazione, tagli mirati solo ad alcune specie, assenza di protezione da incendi e attacchi parassitari. Perdita di superficie forestale dovuta ad espansione delle aree agricole e/o altri usi del suolo, piantagioni non responsabili, realizzate a danno di foreste preesistenti, con l‟utilizzo di una sola o pochissime specie, con uso intensivo di agenti chimici antiparassitari e senza coinvolgimento delle popolazioni locali. L’illegalità a livello mondiale del legname commercializzato rappresenta il 30% con prelievi provenienti dal Sud America, Africa centrale e Sud-est-asiatico. In Italia il 10% del legname importato è illegale. L‟Italia è tra i principali importatori di legno al mondo e l‟80% del suo fabbisogno deriva dall‟estero. I profitti del commercio illegale sono pari a 8,5 mld di € nel mondo, in Italia 2,1 mld €. In Italia esiste illegalità anche nella produzione domestica: secondo l‟ISTAT (2011) la presenza di lavoratori irregolari nel settore agricoltura, selvicoltura e pesca arriva fino al 50% degli addetti in alcune regioni. Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l‟interesse nei confronti della tutela dell‟ambiente e in particolare del mondo forestale: di pari passo è aumentata l‟attenzione e la sensibilità verso ciò che si acquista. I prodotti a base legnosa, per esempio, sono apprezzati dalla società civile e dal mondo produttivo per essere caratterizzati da un bilancio ambientale complessivamente migliore rispetto ai materiali concorrenti (come acciaio, alluminio, cemento, plastica, ecc.), ma la loro reale sostenibilità nei confronti dell‟ambiente dipende dal modo in cui sono gestite le foreste da cui proviene il legno utilizzato per realizzare questi prodotti. Quindi, affinché il legno o un prodotto da esso derivato sia realmente rispettoso nei confronti dell‟ambiente, deve provenire da foreste gestite in modo sostenibile. Un foresta viene gestita in modo sostenibile quando: la quantità di legname tagliato non è mai superiore alla quantità che verrà prodotta dalla foresta; dopo il taglio, gli alberi verranno ripiantati o verranno aiutati a rinascere naturalmente; vengono tutelati gli habitat per piante e animali selvatici e tutte quelle funzioni di protezione che normalmente la foresta svolge nei confronti del clima, del suolo e dell‟acqua; devono essere rispettati i diritti e il benessere dei lavoratori, delle popolazioni locali e dei proprietari forestali, ovvero di tutti coloro i quali si guadagnano da vivere in un bosco o grazie ad esso; viene incoraggiato lo sviluppo locale perché da esso dipende il benessere e la sopravvivenza del bosco stesso. Esiste quindi la necessità da parte dei proprietari e dei gestori forestali di avere a disposizione uno strumento attendibile e credibile per dimostrare che il legno prodotto provenga da foreste gestite in

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Istituto di Istruzione Superiore

ITC “Crescenzi” - ITG “Pacinotti” , Bologna

Classe 3 Legno A.S. 2015-2016 Docente: Giuseppe Falivene

ECOLOGIA FORESTALE

LA CERTIFICAZIONE FORESTALE

INTRODUZIONE Le aree forestali nel mondo contano più di 4 milioni di ettari, che corrispondono a circa il 31% della

superficie coperta dalle terre emerse, e comprendono: le FORESTE e le PIANTAGIONI.

Degrado, deforestazione e illegalità mettono a rischio la superficie boschiva mondiale.

Degrado per perdita di biodiversità all‟interno della foresta dovuta a scarsa pianificazione, tagli

mirati solo ad alcune specie, assenza di protezione da incendi e attacchi parassitari.

Perdita di superficie forestale dovuta ad espansione delle aree agricole e/o altri usi del suolo,

piantagioni non responsabili, realizzate a danno di foreste preesistenti, con l‟utilizzo di una sola o

pochissime specie, con uso intensivo di agenti chimici antiparassitari e senza coinvolgimento delle

popolazioni locali.

L’illegalità a livello mondiale del legname commercializzato rappresenta il 30% con prelievi

provenienti dal Sud America, Africa centrale e Sud-est-asiatico. In Italia il 10% del legname

importato è illegale. L‟Italia è tra i principali importatori di legno al mondo e l‟80% del suo

fabbisogno deriva dall‟estero.

I profitti del commercio illegale sono pari a 8,5 mld di € nel mondo, in Italia 2,1 mld €.

In Italia esiste illegalità anche nella produzione domestica: secondo l‟ISTAT (2011) la presenza di

lavoratori irregolari nel settore agricoltura, selvicoltura e pesca arriva fino al 50% degli addetti in

alcune regioni.

Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l‟interesse nei confronti della tutela dell‟ambiente e in

particolare del mondo forestale: di pari passo è aumentata l‟attenzione e la sensibilità verso ciò che si

acquista.

I prodotti a base legnosa, per esempio, sono apprezzati dalla società civile e dal mondo produttivo per

essere caratterizzati da un bilancio ambientale complessivamente migliore rispetto ai materiali

concorrenti (come acciaio, alluminio, cemento, plastica, ecc.), ma la loro reale sostenibilità nei

confronti dell‟ambiente dipende dal modo in cui sono gestite le foreste da cui proviene il legno

utilizzato per realizzare questi prodotti.

Quindi, affinché il legno o un prodotto da esso derivato sia realmente rispettoso nei confronti

dell‟ambiente, deve provenire da foreste gestite in modo sostenibile.

Un foresta viene gestita in modo sostenibile quando:

la quantità di legname tagliato non è mai superiore alla quantità che verrà prodotta dalla

foresta;

dopo il taglio, gli alberi verranno ripiantati o verranno aiutati a rinascere naturalmente;

vengono tutelati gli habitat per piante e animali selvatici e tutte quelle funzioni di protezione

che normalmente la foresta svolge nei confronti del clima, del suolo e dell‟acqua;

devono essere rispettati i diritti e il benessere dei lavoratori, delle popolazioni locali e dei

proprietari forestali, ovvero di tutti coloro i quali si guadagnano da vivere in un bosco o grazie

ad esso;

viene incoraggiato lo sviluppo locale perché da esso dipende il benessere e la sopravvivenza del

bosco stesso.

Esiste quindi la necessità da parte dei proprietari e dei gestori forestali di avere a disposizione uno

strumento attendibile e credibile per dimostrare che il legno prodotto provenga da foreste gestite in

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modo sostenibile. Questo strumento è rappresentato dalla Certificazione di Gestione Forestale

Sostenibile.

La certificazione delle foreste può essere affrontata come argomento a sé nel campo delle certificazioni

ambientali in quanto:

1. L‟oggetto della certificazione (= la buona gestione o la gestione “sostenibile”) è ben più

complesso da definire che in altri settori; oltretutto, per gli aspetti tecnici e sociali, non sempre

esistono soluzioni univoche e universali che consentano la definizione di standard di validità

generale;

2. Rappresenta un settore dove, più che in altri, si sono andati sviluppando schemi alternativi e

talvolta contrapposti;

3. Su questi schemi si è andato creando un conflitto tra stakeholders che va ben al di là delle

pure questioni certificative, investendo il problema del dialogo tra “mondo forestale” e società.

La “certificazione” è una dichiarazione con la quale una terza parte indipendente verifica ed

attesta che un sistema produttivo, un prodotto o un servizio sia conforme ai requisiti (o

standard) di una norma o una regola tecnica.

Prevede il rilascio di un logo (marchio o etichetta) sul prodotto e/o sui documenti ad esso

relativi per facilitarne l’identificazione sul mercato e promuoverne la commercializzazione.

La valutazione della convenienza a sottoporsi a certificazione per una impresa.

Il giudizio di convenienza si basa principalmente sul confronto dei valori attesi di profitto

senza e con certificazione.

I profitti passando dalla situazione senza a con certificazione possono variare a causa di

variazioni di: - Ricavi di vendita (P x Q)

-Costi

Ricavi: possono aumentare se aumentano i prezzi di vendita e/o le quantità vendute

Costi: aumentano a causa dei costi diretti ed indiretti della certificazione

ELEMENTI ESSENZIALI DI UN SISTEMA DI CERTIFICAZIONE 1. NORMA TECNICA:

Schema certificativo basato su: - Vincoli

- Procedure - Requisiti 2. OGETTO DELLA CERTIFICAZIONE

-Prodotto: certificazione di prodotto (ecolabel, DOP, IGP, prodotti biologici, ecc)

-Processo: certificazione di processo: non specifici del settore forestale (ISO14001,

EMAS2, ecc.)

Schemi specifici sviluppati per il settore forestale per la certificazione di processo

con approccio prestazionale che consentono in genere anche di utilizzare un marchio di prodotto (FSC, PEFC e un‟altra ventina di schemi nazionali).

3. SOGETTI VALUTATORI

•Dichiarazione di conformità (controllo da parte dell‟azienda)

•Attestazione di conformità (controllo azienda da parte di un ente esterno non dipendente)

•Certificazione indipendente (un ente di accreditamento controlla l‟ente esterno non dipendente)

MOTIVAZIONI DELLA CERTIFICAZIONE FORESTALE

•Deforestazione e del disboscamento illegale. •Prova della legalità e della sostenibilità del legname

•Ridurre il rischio ambientale •Ridurre il rischio commerciale

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•Migliorare l'accesso al mercato

LE FASI DELLA CERTIFICAZIONE

La certificazione forestale può distinguersi sulla base della valutazione di conformità della:

1. Gestione Forestale (per i proprietari di foreste)

Il rilascio del certificato e l‟impiego del marchio fornisce la prova che la foresta è gestita in maniera conforme a standard ambientali, sociali ed economici.

2. Catena di custodia - Chain of Custody (CoC) - la rintracciabilità del prodotto (per le imprese di trasformazione)

L‟ ente di certificazione valuta la rintracciabilità del prodotto legnoso nel corso delle diverse fasi della lavorazione subita, dall‟ arrivo dei tronchi in segheria, fino alla produzione di semi-lavorati.

La catena di custodia è valida solo se ogni azienda della filiera di lavorazione e trasformazione impiega materiale legnoso certificato di cui sono note la provenienza ed il

tipo di gestione attuato.

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La certificazione si differenzia anche in base ai soggetti che vengono certificati e

può essere:

1. Aziendale o (individuale) quando si rivolge a singole aziende 2. Di gruppo, quando comprende gruppi di aziende dello stesso tipo (ad es. industrie di

pannelli)

3. Regionale, intendendo per „regione‟ una porzione di territorio non necessariamente coincidente con la regione amministrativa e che comprende soggetti di natura diversa (es.

proprietari, industrie di trasformazione, consorzi, pubblica amministrazione, rappresentanti di categoria)

I Sistemi di Gestione Sono un modello collaudato per gestire e migliorare continuamente le politiche, le

procedure e i processi di un'organizzazione. Esistono, quindi, gli organismi accreditati secondo norme internazionali che rilasciano la

certificazione dei sistemi di gestione a seguito di verifiche condotte.

Nel seguito ci si riferirà ai 3 schemi che, nella realtà italiana ed europea, vengono più

comunemente utilizzati: PEFC, FSC e ISO14001

I PRINCIPALI PROBLEMI PER LA DIFFUSIONE DELLA CERTIFICAZIONE FORESTALE

A. Costi Diretti legati all‟ottenimento del certificato

B. Costi Indiretti legati all‟adeguamento della azienda alle norme della certificazione

C. Economie di scale, per le piccole aziende è più difficile fare la certificazione

D. Difficoltà nell‟attuazione e nella verifica della „catena di custodia‟.

Vantaggi della certificazione

1. Opportunità e vantaggi sul mercato: con la certificazione c'é un migliore accesso ai

mercati, dato che un numero sempre crescente di consumatori, rivenditori e

commercianti richiede specificatamente solo legno certificato e, in alcuni mercati, la

domanda è superiore all‟offerta;

2. Fonti sicure e trasparenza: le ditte hanno una garanzia contro il legname e la carta

proveniente da tagli illegali;

3. Comunicazione e promozione nei confronti del cliente: le ditte possono dimostrare

la propria Responsabilità Sociale, migliorare l'immagine del settore della lavorazione

del legno e promuovere l‟uso di carta e prodotti forestali certificati;

4. Migliore efficienza: un sistema di flusso del legname verificato e controllato può

migliorare l‟efficienza interna di una ditta ed essere integrato nei propri sistemi di

gestione e/o qualità ambientale e di controllo.

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SISTEMA PEFC

PEFC è la più grande organizzazione al mondo di certificazione forestale. Il PEFC è un’organizzazione non governativa, no-profit indipendente, che promuove, a livello

mondiale, la gestione sostenibile delle foreste attraverso un certificazione rilasciata da un organismo di

certificazione esterno e totalmente indipendente rispetto al PEFC, una certificazione che è riconosciuta

a livello internazionale.

PEFC è l‟acronimo di Programme for Endorsement of Forest Certification schemes che significa

Programma per il Riconoscimento di Schemi di Certificazione Forestale.

Nasce nel 1998 per iniziativa di proprietari forestali europei, industrie del legno europee e loro

associazioni.

Questo schema è specifico per la certificazione delle foreste, del legno e carta e non può quindi

essere adottato da aziende appartenenti ad altri settori economici.

Due terzi delle foreste certificate nel mondo sono gestite in conformità ai criteri PEFC di Sostenibilità.

PEFC offre la più ampia offerta di legname certificato a livello globale, fornendo alle aziende scelta e

disponibilità.

Dati certificazione PEFC Superficie forestale: Nel mondo: 264 millioni ha - In Italia: 818.970,75 ha

Proprietari forestali: Nel mondo: >488.817, in Italia: 24.022

Catene di custodia: Nel mondo: 10.374, in Italia: 713

Aziende CoC nel mondo: 15.804, in Italia 907

Per "certificazione della gestione forestale" si intende una procedura di verifica riconosciuta e

collaudata che conduca all'emissione, da parte di un organismo indipendente, di un certificato che

attesta che le forme di gestione boschiva rispondono a determinati requisiti di "sostenibilità".

Un problema fondamentale nell‟applicazione dei sistemi di ecocertificazione consiste proprio nella

definizione dei criteri e degli indicatori della "gestione forestale sostenibile"(GFS), ovvero di

parametri quantitativi e qualitativi (descrittivi) che, quando periodicamente misurati o osservati,

permettano di valutare le performance ambientali e la sostenibilità dei sistemi di gestione forestale.

I criteri e gli indicatori proposti dal Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di

Certificazione Forestale (PEFC) prendono spunto dalle difficoltà emerse nell'individuare uno strumento

idoneo a rispondere in modo soddisfacente alle peculiari situazioni del contesto europeo e dall'esigenza

dei proprietari privati di disporre di uno strumento flessibile e rispondente alla necessità di attuare una

gestione ecologicamente appropriata, ma anche mirata al conseguimento di benefici sociali

ed economicamente valida. Il PEFC si pone, pertanto, come alternativa ai sistemi di certificazione

esistenti, primo fra tutti quello del Forest Stewardship Council (FSC), ritenuto inadeguato soprattutto

nel caso di proprietà forestali di piccole dimensioni (dati dalla brochure PEFC).

Lo schema di certificazione forestale PEFC in Europa è fondato su tre principi fondamentali:

il rispetto dei Criteri e degli Indicatori definiti nelle Conferenze Ministeriali per la

protezione delle foreste in Europa (Helsinki 1993, Lisbona 1998) che hanno dato avvio al cosiddetto "Processo pan-europeo";

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l'applicazione a livello regionale o di gruppo (anche se è parimenti possibile un'adesione

individuale);

le verifiche ispettive e la certificazione affidate ad una terza parte indipendente ed accreditata.

Che cosa fa il PEFC?

Il PEFC è la tua garanzia che la materia prima legnosa per carta e prodotti in legno deriva da

foreste gestite in maniera sostenibile.

Le foreste certificate sono regolarmente controllate da ispettori indipendenti.

I seguenti principi sono parte integrante della gestione forestale PEFC.

Il PEFC:

conserva la foresta come habitat per animali e piante,

mantiene la funzione protettiva delle foreste nei confronti dell‟acqua, del terreno e del clima,

tutela la biodiversità degli ecosistemi forestali,

verifica l’origine delle materie prime legnose,

prevede il taglio delle piante rispettando il naturale ritmo di crescita della foresta,

prevede che le aree soggette al taglio vengano rimboschite o preferibilmente rigenerate e

rinnovate naturalmente,

tutela i diritti e la salute dei lavoratori,

favorisce le filiere corte,

garantisce i diritti delle popolazioni indigene e dei proprietari forestali.

Cosa significa Gestione Forestale Sostenibile

La definizione corrente di gestione

forestale sostenibile, adottata nel

1993 dalla Conferenza Ministeriale

per la Protezione delle Foreste in

Europa, è:

“la gestione e l‟uso delle foreste e

dei terreni forestali nelle forme e

ad un tasso di utilizzo che

consentano di mantenerne la biodiversità, produttività, capacità di rinnovazione, vitalità e potenzialità

di adempiere, ora e nel futuro, a rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale,

nazionale e globale, senza comportare danni ad altri ecosistemi”.

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Cosa è la certificazione di Gestione Forestale Sostenibile (GFS)

È l‟attestazione fornita da un Organismo indipendente ad un proprietario/gestore forestale che dichiara

che la gestione delle foreste controllate è conforme ad una norma riconosciuta a livello internazionale:

tale standard di certificazione contiene le linee guida e gli indicatori per definire

“sostenibile” la conduzione delle attività di gestione forestale. In Italia, tale standard si chiama

ITA 1000, che insieme ai documenti ITA 1001-1 e ITA 1001-2 costituisce lo schema di certificazione di

GFS PEFC in Italia.

Cosa garantisce la Certificazione forestale?

La certificazione di GFS garantisce al consumatore finale che i prodotti di origine forestale (il legno

o un suo derivato, come la cellulosa, ma anche i prodotti forestali non legnosi, come funghi, tartufi,

frutti di bosco, castagne, ecc.) derivano da foreste gestite in maniera legale e sostenibile, quindi

che non provengano da tagli illegali o da interventi irresponsabili, che possono portare

all‟impoverimento o alla distruzione delle risorse forestali.

Perché è importante la Certificazione forestale?

La certificazione forestale ha origine dalla crescente esigenza dei

consumatori di poter disporre di prodotti a base di legno

proveniente da boschi gestiti in maniera corretta, sia da un

punto di vista ecologico che economico e sociale (cioè

sostenibile).

La collettività è sempre più sensibile verso i temi ambientali e

della gestione del territorio e di conseguenza il mercato accorda

sempre di più la preferenza a quei manufatti realizzati con

legname proveniente da foreste gestite in modo sostenibile,

anche per essere sicuri che il legname non provenga da

foreste tagliate illegalmente o in maniera insostenibile. Per

avere questa garanzia, la gestione del bosco deve essere

certificata da un ente indipendente sulla base di standard

gestionali riconosciuti e condivisi: questa certificazione si chiama

“certificazione della gestione forestale sostenibile”.

Il legname o la fibra che deriva da tali boschi può essere

marchiato per poter rimanere rintracciabile nelle varie fasi delle

successive lavorazioni, sino al prodotto finito ed è quindi

commerciabile come proveniente da boschi gestiti in maniera

corretta. Questo secondo tipo di certificazione viene

denominato “catena di custodia” (Chain of Custody - CoC). Se il

manufatto rispetta le condizioni della chain of custody, anch‟esso sarà riconoscibile dal consumatore

finale attraverso uno specifico marchio.

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Che vantaggi per chi si certifica?

La convenienza della certificazione forestale per un proprietario forestale, per chi vende legna da

ardere o per una azienda di lavorazione del legno e carta risiede, oltre che negli aspetti etici, in

considerazioni di natura economica connesse alla preferenza accordata dal consumatore al

prodotto certificato rispetto ad uno senza le stesse garanzie di ecosostenibilità, preferenza che in

alcuni casi diventa anche disponibilità a pagare per esso un prezzo maggiore. E‟ significativo in

proposito notare come anche nel nostro Paese, dove peraltro la maggior parte della materia prima

legnosa viene importata, inizi a farsi pressante la richiesta, da parte dell’industria di

trasformazione, di materiale legnoso proveniente da foreste certificate.

Per le Pubbliche Amministrazioni proprietarie o gestori di boschi, subentrano anche valenze di

carattere etico: infatti la certificazione della gestione forestale permette di “comunicare” al

pubblico che i boschi vengono gestiti in maniera sostenibile da un punto di vista sociale e

ambientale, adeguandosi a criteri di buona pratica forestale internazionalmente riconosciuti.

La certificazione di gestione forestale sostenibile e di “catena di custodia” rappresenta quindi un

utile strumento di marketing, un'opportunità di ufficializzare l'impegno imprenditoriale

verso l'ambiente, e al tempo stesso un impegno per la promozione di una gestione oculata e

corretta dei boschi.

La situazione Italiana

A novembre 2010 la superficie forestale italiana certificata PEFC è di 738.892,68 ettari (cioè l‟8%

dei boschi italiani).

Il Consorzio Forestale dell’Amiata certificato il 7 maggio 2003 con 3.000 ettari di faggeta, mentre

l‟Associazione Regionale PEFC Friuli Venezia Giulia con 67.348 ha l‟8 luglio 2004.

Dopo l‟approvazione degli standard di certificazione italiani a livello mondiale (29 ottobre 2004), il

Gruppo PEFC Veneto ha ottenuto la certificazione con 27 proprietari forestali ( Enti, Comuni e Privati,

per una superficie di 35.195 ettari). Il 17 dicembre 2004 anche l‟Unione Agricoltori–BauerBund della

Provincia di Bolzano (22.926 piccoli proprietari forestali) ha certificato 250.643 ettari, la più grande

superficie in Europa con queste caratteristiche. La certificazione regionale del Trentino (Consorzio dei

Comuni Trentini), ottenuta il 16 dicembre 2005, rappresenta altri 246.842 ettari di foresta

produttiva distribuiti tra oltre 310 proprietari pubblici e privati.

Poi dal 2006 ad oggi sono state certificati boschi e pioppeti e Consorzi forestali in Piemonte e

Lombardia, ma anche in Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, in Liguria e in Sardegna.

ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE NOTIFICATI GESTIONE FORESTALE

Lista Organismi di Certificazione NOTIFICATI o con disponibilità all‟emissione di certificati di “Gestione

Forestale Sostenibile” PEFC

(accreditati per lo schema Prodotto e per lo schema PEFC; successivamente notificati PEFC Italia)

CSQA Certificazioni Srl

Via S. Gaetano, 74; 36016 Thiene (VI)

www.csqa.it

ICILA S.r.l.

Piazzale Giotto, 1 20035 - Lissone (MB)

www.icila.org

SGS ITALIA S.p.A.

Via G. Gozzi 1/a 20129 Milano

www.sgs.com

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La Certificazione di Catena di Custodia PEFC

La Catena di Custodia (in inglese CoC

- Chain of Custody) è un sistema di

tracciabilità a livello aziendale

utilizzato per tutte le fasi di lavorazione

e distribuzione del legno che attesta

che il sistema di registrazione del

flusso del legno applicato dall‟impresa

soddisfa i requisiti stabiliti dallo schema

di certificazione ed esige che nessun

legname proveniente da fonti

controverse (es: abbattimento illegale o

in aree protette) possa entrare nella

catena dei prodotti certificati.

Il certificato di Catena di Custodia PEFC

(che viene anche chiamata

certificazione CoC) è la condizione

essenziale per una azienda che vuole

usare il logo PEFC sui propri prodotti

realizzati con materia certificata PEFC.

In sintesi, garantisce che l’azienda possiede e utilizza i meccanismi di sicurezza

necessari per tracciare i prodotti certificati all‟interno del processo di produzione

dell‟azienda.

Come ottenere la certificazione CoC

Percorso per Certificazione CoC

1. Preparazione del “Manuale per la rintracciabilità del prodotto a base di materiale

certificato PEFC” in conformità allo standard ITA 1002, da presentare all‟Organismo di

certificazione

2. Presentazione della domanda di Certificazione all‟Organismo di Certificazione (OdC) - e

successiva accettazione da parte dell‟OdC

3. Verifica Ispettiva presso l‟azienda da parte dell‟OdC

4. Rilascio della Certificazione da parte dell‟OdC

5. Richiesta dell‟uso logo al PEFC Italia presentando il certificato

E' sempre consigliabile confrontare la propria organizzazione aziendale e la tipologia di

prodotto con lo standard di Catena di Custodia PEFC per scegliere l'approccio di

certificazione più adatto alla propria realtà imprenditoriale.

Procedure di certificazione

L‟iter di certificazione è condotto in accordo ai requisiti e alle modalità descritti nella

norma di riferimento ITA 1002 Schema di Certificazione della Catena di Custodia dei

prodotti di origine forestale.

ITA 1002 specifica i requisiti della catena di custodia che l‟“organizzazione” deve

soddisfare e indica i requisiti minimi del sistema di gestione per l‟attuazione e la gestione

del processo di rintracciabilità.

Il termine organizzazione è usato per riferirsi a qualsiasi azienda che si occupa del

raccolto, trasporto o della trasformazione di prodotti di origine forestale, dalla foresta al

consumatore finale.

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Iter di certificazione

1. Domanda di certificazione inoltrata all‟organismo di certificazione da parte dell‟azienda

2. Verifica documentazione + eventuale visita preliminare

3. Visita ispettiva presso l‟azienda (audit ispettivo)

4. Rapporto di verifica ispettiva (segnalazioni di eventuali non conformità)

5. Decisione di certificazione (Comitato di certificazione)

6. Emissione certificato

7. Visite di mantenimento per tutta la durata del certificato

Approcci per garantire la catena di custodia Per applicare la catena di custodia esistono due approcci: la separazione fisica e il metodo basato

sulla percentuale.

a. La separazione fisica:

tale metodo prevede che tutte le materie prime, di diverse origini, che vengono impiegate per il ciclo di

lavorazione, vengano mantenute separate (nello spazio o nel tempo) o chiaramente identificabili in

tutte le fasi della produzione o del processo commerciale o dello stoccaggio. E' generalmente

consigliato per quelle realtà produttive che hanno un flusso di prodotti facilmente divisibili per

commesse e un approvvigionamento facile e costante di materia prima certificata (ad esempio

segherie, tipografie, ecc).

b. Il metodo basato sulla percentuale:

l‟adozione di tale metodo è consigliabile per organizzazioni che adottano processi di produzione e/o di

commercio in cui avviene mescolamento di materie prime certificate con altre categorie di materie

prime e in cui non può essere facilmente identificata la materia prima certificata nei prodotti in uscita.

E' generalmente consigliato per quelle realtà che devono mescolare materia prima diversa e che sono

costrette ad accumulare crediti per avere un flusso di materia prima adeguato (ad es. cartiere,

mobilifici, ecc).

Chi si può certificare? - Chi si può certificare PEFC?

Tutte le aziende che acquistano materie prime certificate PEFC. Tutti i trasformatori di prodotti forestali

possono dare garanzia della provenienza da foreste gestite in maniera sostenibile della propria materia

prima. Tutta la filiera deve essere certificata fino al prodotto finito.

I settori sono molteplici:

Ditte boschive

Segherie

Legno ingegnerizzato (Lamellare, tranciati, sicurezza stradale, ecc.)

Edilizia e carpenteria

Imballaggi e pallet

Pannelli

Commercio e distributori di legname

Carta e trasformatori (Carte grafiche e per la casa, buste, carta per ufficio, sacchetti ecc.)

Distributori di carta

Editori e stampatori

Mobili e arredi per interni

Mobili e arredi per esterni

Gadget, cancelleria, utensili, ecc.

Prodotti forestali non legnosi

e molti altri ancora.

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Logo PEFC

Il logo PEFC

Il logo/etichetta PEFC fornisce informazioni relative all‟origine dei prodotti di origine forestale

provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile e altre fonti non controverse. Acquirenti e

potenziali acquirenti possono usare queste informazioni per scegliere il prodotto tenendo in

considerazione l‟ambiente così come altri elementi.

Lo scopo principale del logo/etichetta PEFC è, attraverso la comunicazione accurata e verificabile di

un‟informazione che non sia fraintendibile, di incoraggiare la domanda e l‟offerta di quei prodotti che

provengono da foreste gestite in maniera sostenibile e, quindi, di stimolare il potenziale di spinta del

mercato verso un continuo miglioramento delle risorse forestali mondiali.

Chi può utilizzarlo?

L'uso del logo PEFC è riservato a:

Organismi nazionali PEFC

Gli Organismi Nazionali PEFC o altre entità che sono autorizzate con un contratto con il PEFC Council

all‟uso del Logo PEFC al di fuori del prodotto e ad emettere licenze d‟uso del Logo PEFC ad altre entità

per conto del PEFC Council.

Proprietari e Gestori forestali

Proprietari e Gestori forestali con certificati di gestione forestale PEFC riconosciuti e tutte le entità

partecipanti a un gruppo o regione con un certificato PEFC riconosciuto

Industrie collegate alla filiera forestale

Industrie collegate alla filiera forestale, (ad esempio ditte per l‟approvvigionamento del legname,

industrie della lavorazione del legno, commercianti di legname, distributori, rivenditori, ecc.) con un

certificato di catena di custodia PEFC riconosciuto, includendo siti coperti da certificati di catena di

custodia PEFC riconosciuti.

Altri utilizzatori

Organizzazioni e altre entità diverse da quelle classificate nei Gruppi Logo PEFC A, B e C che usano il

Logo PEFC al di fuori del prodotto per scopi promozionali ed educativi.

Nota importante

Il logo e l'etichetta PEFC possono essere usati solo dopo aver ricevuto la licenza rilasciata dal PEFC

Italia.

Aziende con Catena di Custodia PEFC (uso sul prodotto/fuori del prodotto)

Il PEFC Italia rilascia il numero di licenza d'uso logo sulla base di un certificato valido rilasciato da un

Organismo di Certificazione accreditato e notificato. Il numero è diverso da quello del certificato

emesso dall‟Organismo di Certificazione (esempio: PEFC/XX-XX-XX). Il logo dovrà essere sempre

riprodotto insieme al numero di licenza d'uso logo.

La licenza d‟uso logo avrà validità 12 mesi dalla data della visita ispettiva (e non più da gennaio a

dicembre) e sarà rinnovato automaticamente alla visita ispettiva successiva, fino ad allora il logo potrà

essere usato come sempre, la licenza è ovviamente valida.

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Elementi dell'etichetta PEFC

Elementi obbligatori

1. Il logo PEFC è costituito da un cerchio con due alberi e le iniziali

“PEFC”.

2. Simbolo TM, Il simbolo indicante il Trademark (TM) deve essere

sempre usato insieme al logo PEFC.

3. Numero di licenza d‟uso Logo PEFC, Il numero di licenza d‟uso del

Logo PEFC identifica il detentore della licenza. Nota: Il numero di licenza d’uso del logo PEFC non è uguale al numero di certificato di Gestione Forestale Sostenibile o di Catena di Custodia (n.d.t. salvo casi particolari).

Elementi opzionali

4. Indica la percentuale di materia prima certificata PEFC contenuta nel prodotto (minimo 70%) ed è

possibile solo per l‟etichetta “Certificato PEFC”.

5. Il nome dell‟etichetta e le dichiarazioni in essa contenute comunicano il significato del logo.

6. Sito PEFC

7. Riquadro che delimita lo spazio libero attorno al logo e/o all‟etichetta PEFC

Simbolo del riciclato (Ciclo di Moebius) è un elemento opzionale che è possibile utilizzare solo con

l‟etichetta “Riciclato PEFC” vedi pagina 16 per ulteriori dettagli.

Nota bene: nel caso di un prodotto che contiene oltre l’85% di materia prima riciclata il

nome dell’etichetta (elemento 4) diventa obbligatorio.

Etichette Standard

Il PEFC prevede tre tipi di etichette: Certificato PEFC e Riciclato

PEFC, che sono utilizzabili sul prodotto, mentre Promuoviamo la

Gestione Sostenibile delle Foreste è utilizzabile al di fuori del

prodotto. Il numero di licenza d‟uso logo (“PEFC/xx-xx-xx”) è un

elemento importante delle etichette PEFC in quanto identifica

univocamente la licenza.

Certificato PEFC (utilizzabile da Aziende Certificate CoC e da Proprietari/Gestori forestali certificati GFS).

Dichiarazione: “Questo prodotto è realizzato con materia prima da

foreste gestite in maniera sostenibile, riciclata e da fonti

controllate”.

Questa dichiarazione, basata sull‟Appendice 1 di ITA 1002:2010

(PEFC ST 2002:2010), indica che il prodotto include:

• almeno il 70% di materia prima proveniente da foreste certificate PEFC

che soddisfano o superano i requisiti di sostenibilità del PEFC, e • prodotti di origine forestale da fonti controllate. Il contenuto complessivo di materiale riciclato non deve essere superiore al

85%. Se il prodotto non contiene materiale riciclato, la dichiarazione dell‟etichetta deve essere senza la parola "riciclato".

Riciclato PEFC

(utilizzabile da Aziende Certificate CoC). Dichiarazione: “Questo prodotto è realizzato con materia prima riciclata e da fonti

controllate”.

Questa dichiarazione, basata sull‟Appendice 1 di ITA 1002:2010 (PEFC ST

2002:2010), indica che il prodotto include:

• almeno il 70% di materia prima riciclata, e

• prodotti di origine forestale da fonti controllate.

Uso promozionale (utilizzabile da tutti i Gruppi di Utilizzatori del Logo ECCETTO gli Utilizzatori una tantum)

Dichiarazione: “Promuoviamo la Gestione Sostenibile delle Foreste” Ideata per scopi educativi o promozionali, questa etichetta indica il sostegno per la gestione forestale sostenibile e per la certificazione PEFC.

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SISTEMA FSC

FSC (Forest Stewardship Council ) è una ONG internazionale, indipendente e senza scopo di lucro,

fondata nel 1993 che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene,

proprietari forestali, piccole e grandi imprese che lavorano e commercializzano legno, sindacati e

cooperative di lavoratori forestali, scienziati e tecnici, catene della grande distribuzione,

associazioni di consumatori e singoli cittadini che operano insieme per migliorare la gestione delle

foreste in tutto il mondo.

Il marchio FSC® identifica i prodotti contenenti legno e carta proveniente da foreste gestite in maniera

corretta e responsabile, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. La foresta di

origine è stata controllata e valutata in maniera indipendente in conformità a questi standard (principi

e criteri di buona gestione forestale), stabiliti e approvati dal Forest Stewardship Council® a.c. tramite

la partecipazione ed il consenso delle parti interessate.

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L’FSC è un ente di accreditamento e non

effettua attività di certificazione; esso

delinea i principi, i criteri e le procedure di

certificazione della “buona gestione forestale”.

L‟autorità decisionale è l‟Assemblea Generale

divisa in 3 Camere, con potere di voto

equamente distribuito tra interessi ecologici

(1/3), sociali (1/3) ed economici (1/3) e

suddiviso in modo da bilanciare gli interessi dei

Paesi del Sud del mondo rispetto a quelli del

Nord.

In Italia

Nasce nel 1996, con il gruppo di lavoro per la

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definizione degli standard nazionali di Gestione Forestale Sostenibile, presso il Dipartimento TeSAF

dell‟Università di Padova. Il debutto vero arriva nel 1997 con la certificazione della Magnifica

Comunità di Fiemme, prima certificazione forestale dell‟intero arco alpino, e l‟anno successivo con la

prima certificazione di Catena di Custodia (COC - Chain Of Custody). Ma è ufficialmente nel 2001

che nasce, con 23 soci fondatori, il Gruppo FSC-Italia.

In questi 10 anni FSC ha raggiunto numerosi traguardi nel nostro Paese: il primo nel 2004, con la

centesima COC, raddoppiando poi il numero nell‟ottobre del 2007, per arrivare alle attuali 1200

aziende certificate, eterogenee per settori e categorie merceologiche.

FSC Italia si è contraddistinta anche per l‟impegno sul fronte della formazione, con l‟organizzazione di

corsi, convegni, viaggi di studio, e per un‟intensa attività di informazione che ha visto coinvolte molte

scuole.

Molti anche i progetti di cui FSC Italia è stata partner, come ad esempio:

• Broker, finalizzato a favorire la diffusione di prodotti certificati FSC sul mercato dell‟Europa

Occidentale;

• SCORE, per promuovere l‟impegno diretto di imprese, PA e società civile nel contrasto all‟illegalità nei

settori foresta/legno ed energie rinnovabili;

• STA EU, che mira a diffondere tra le PA europee politiche e pratiche d‟acquisto di prodotti a base di

legno che provengano da foreste gestite in modo responsabile.

Nel 2011 FSC Italia ha scelto di potenziare l‟offerta dei suoi servizi contribuendo alla nascita dello spin-off universitario ETIFOR srl.

I costi della certificazione FSC si dividono in: 1. Costi di preparazione (per predisporre la documentazione, impiego di personale interno e/o

consulenti esterni, ev. modifiche alle tradizionali pratiche aziendali) = 70-80% del costo totale;

2. Costi di certificazione vera e propria (tariffa dell‟ente accreditato che rilascia il certificato) =

20-30% del totale;

3. Costi di mantenimento (sorveglianza annuale da parte dell‟ente + costi interni per mantenere

funzionante il sistema)

Dipendono da:

Livello organizzativo interno iniziale

Dimensioni dell‟azienda (numero di addetti, ettari di superficie)

Complessità dell‟area forestale o del processo produttivo

Per la gestione forestale: 0.40 – 0.50 Euro/ha di sup.for.certificata (nel caso di una proprietà singola)

110 Euro + 0.20-0.30 Euro/ha di sup.for.cert. (nel caso di una c. di gruppo)

Per chain-of-custody: “Mai meno di 1.500 Euro (per le aziende più piccole aziende) e mai più di 16.000 Euro (per le

aziende più grandi)”

0.05 – 0.07 Euro/mc di legname prodotto

STANDARD RICHIESTI:

CONTENUTI MINIMI

In prodotti con meno del 100% di legno certificato FSC, occorre dichiarare la % minima di materiale

certificato FSC usata nella produzione:

“almeno X % del legno usato per fabbricare questo prodotto proviene da foreste certificate FSC”

Quasi 40.000.000 ettari di foreste e piantagioni certificate (557 certificati, in 58 Paesi; di cui 3 in

Italia)

Più di 2.800 aziende del legno certificate per la loro COC (67 Paesi, oltre 20.000 linee di prodotti; 62

aziende in Italia)

------------------------------------------------------------------------------------------------ ISO 14001

1. Identifica una serie di standard internazionali relativi alla gestione ambientale delle organizzazioni.

2. Serve a dimostrare che l'organizzazione certificata ha un sistema di gestione adeguato a tenere

sotto controllo gli impatti ambientali delle proprie attività, e ne ricerca il miglioramento

3. Non è obbligatorio, ma è frutto della scelta volontaria dell'azienda che decide di migliorare un

proprio sistema di gestione ambientale 4. non è una certificazione di prodotto

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Caratteristiche Schema FSC

FSC Trademark © 1996 Forest Stewardship

Council A.C.

www.fsc-info.org

www.fsc-italia.it

Schema PEFC

PEFC Trademark © PEFC/01-00-01

www.pefc.org

www.pefc.it

Attivo dal: 1993 1998

Oggetto della certificazione La gestione forestale (compresi i prodotti

legnosi e non legnosi) e la catena di

custodia. E’ compresa l’arboricoltura da

legno

La gestione forestale (compresi i prodotti

legnosi e non legnosi) e la catena di custodia.

Non prevede, ad oggi, l'arboricoltura da

legno, ma in Italia si sta sviluppando lo

schema per la pioppicoltura del PEFC

internazionale.

Tipo e rappresentatività del sistema decisionale

Tricamerale con una camera ciascuno per il

comparto economico, ambientale, sociale.

Buona rappresentanza di ONG

ambientaliste, associazioni sociali e

indigene, gruppi di compratori, associazioni

di consumatori.

Per voti nell’Assemblea generale del PEFC

internazionale. Da 1 a 3 voti per delegato a

seconda del livello produttivo legnoso

nazionale. Buona rappresentanza per

industria, associazioni di proprietari forestali

privati, amministrazioni pubbliche.

Accreditamento degli enti di

certificazione

Da parte dello stesso FSC. Critiche sulla

autoreferenzialità del sistema.

Nazionale e indipendente dal PEFCC

(SINCERT in Italia)

Tipo di certificato rilasciato Aziendale e di gruppo. Aziendale, di gruppo, regionale.

Catena di custodia Basata sull’inventario e sulla separazione

dei prodotti certificati. La percentuale

minima di materiale certificato nei diversi

prodotti è in fase di revisione.

Tre tipi riconoscibili da due loghi e diciture

diverse.

Approccio Basato sulla performance. Basato sulla performance.

Ispezioni e controlli sul campo Previste Previste

Durata del certificato 5 anni 5 anni

Norme e standard di

riferimento

Definiti a livello internazionale dal FSC. Definiti dai processi pan-europei di Helsinki e

Lisbona.

Indicatori Indicatori di GFS definiti a livello locale. Indicatori obbligatori approvati dal PEFCC,

indicatori obbligatori ulteriori e indicatori

descrittivi definiti a livello locale.

Logo Per la gestione forestale e di catena di

custodia. Il prodotto ha accesso al logo solo

se è certificata la catena di custodia.

Per la gestione forestale e di catena di

custodia. Il prodotto ha accesso al logo solo

se è certificata la catena di custodia.

Costi Alti per la singola azienda. Adottata la

certificazione di gruppo (o ‘a ombrello’) per

facilitare l’adozione da parte dei singoli

riducendo i costi.

Costi generalmente ripartiti all'interno del

gruppo e/o della regione.

Consenso delle parti

interessate

Appoggio delle ONG ambientaliste e delle

parti sociali, critiche da parte di piccoli

proprietari e industria.

Contestato fortemente da ONG

ambientaliste, sostenuto da piccoli

proprietari, industria e amministrazione

pubblica.

Standard minimi comuni e

obbligatori

Esistenti per tutti gli indicatori. Disponibili per gli indicatori obbligatori.

Alcuni aspetti sociali e culturali sono

monitorati solo da indicatori descrittivi non

vincolanti.

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Differenze tra PEFC e FSC

FSC sta per Forest Stewardship Council si tratta di un organizzazione composta da gruppi ambientalisti

e sociali (Greenpeace, WWF, Legambiente, Amnesty International, etc.), comunità indigene,

proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, aziende della grande distribuzione

organizzata (B&Q, Castorama, Ikea, etc.), ricercatori e tecnici, enti di certificazione, cittadini e chiunque condivida gli obiettivi dell‟organizzazione.

PEFC sta per Programme for Endorsement of Forest Certification schemes, si tratta di un organo nato

come iniziativa volontaria del settore privato e senza fini di lucro, che ha avuto origine da una serie di

incontri dei rappresentanti di proprietari forestali di alcuni Paesi promotori (Austria, Finlandia, Francia, Germania, Norvegia e Svezia).

Entrambi gli organismi hanno l‟obiettivo di promuovere una gestione sostenibile del patrimonio

boschivo del pianeta e per fare questo si sono dotati di uno strumento pratico: un sistema di

certificazione volontario e di parte terza (indipendente), specifico per il settore forestale e i prodotti che derivano dalle foreste. Questi schemi di certificazione sono diffusi e conosciti a livello mondiale.

Che differenza c’è tra una certificazione e l’altra.

Gli schemi definiscono il livello delle pratiche di gestione forestale che deve essere raggiunto; e sostanzialmente si dividono in due diverse tipologie di standard:

1. Standard di prestazione che identificano i livelli o risultati che devono essere raggiunti

nella gestione di una foresta.

2. Standard di sistema in questo caso non viene definito un livello minimo di risultati ma degli

obiettivi e il modo con il quale l‟organizzazione intende raggiungerli.

FSC è uno standard che definisce dei livelli di prestazione applicati a livello internazionale e valido in tutti i paesi in cui le aziende o gli enti che decidono di adottare questo schema.

PEFC approva e riconosce schemi nazionali e contiene elementi propri di uno standard di sistema.

Uno dei punti più critici del contrasto FSC-PEFC è legato alla cd. “certificazione regionale”

In genere, la certificazione FSC (come gli schemi ecolabel, biologico, IGP, DOP,

ecc.), mira a premiare l’eccellenza e, quindi, a creare vantaggi competitivi per alcune aziende.

La certificazione PEFC è, invece, stata sviluppata proprio per non creare condizioni

di svantaggio per i tradizionali (piccoli) produttori europei. Strumento a questo fine è la “c. regionale”

L'equivalenza dei due schemi di certificazione è stata ribadita sia dal Parlamento Europeo

(risoluzione INI/2005/2054 approvata il 16.2.2006) che riconosce PEFC e FSC come “ugualmente in

grado di fornire garanzia al consumatore che i prodotti certificati a base di legno e carta derivino da

gestioni forestali sostenibili”, sia dal Ministero dell'Ambiente (con il Dm n. 111/09), ma anche da Assocarta e dal Consiglio dell‟Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (CONAF).