ISTITUTO COMPRENSIVO VAL TAGLIAMENTO · 2017-08-09 · La Rete Sbilf fa parte della Rete Nazionale...
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ISTITUTO COMPRENSIVO VAL TAGLIAMENTO
via della Maina 29, 33021 AMPEZZO (UD)
Codice meccanografico UDIC82300R
Tel 0433/80131 - Fax 0433/811877
E-mail:[email protected]
P.T.O.F.
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
AGGIORNATO ALL’ANNO SCOLASTICO 2016-2017
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INDICE
1. QUADRO INTRODUTTIVO 1.1 Identità dell’Istituto Comprensivo Val Tagliamento pag. 3 1.2 Rapporti con Enti Locali e Associazioni pag. 4 1.3 La rete Sbilf pag. 5 1.4 Bisogni formativi degli alunni pag. 8 1.5 Modello di Piano Didattico Personalizzato (PDP) Scuola Primaria pag. 11 1.6 Modello di Piano Didattico Personalizzato (PDP) Sc. Sec. I° Grado pag. 21 1.7 Problematiche aperte del contesto territoriale pag. 33
2. PRIORITÀ STRATEGICHE – VALUTAZIONE E CONTRATTO FORMATIVO 2.1 Patto Di Corresponsabilità Educativa D.P.R. n 235/2007 pag. 34 2.2 Quadro Sinottico Degli Impegni Per La Valutazione pag. 35 2.3 Descrittori di Valutazione delle Discipline pag. 43 2.4 Descrittori di Valutazione dell’area educativa pag. 47 2.5 Mission pag. 49 2.6 Declinazione degli obiettivi strategici pag. 50
3. PIANO DI MIGLIORAMENTO pag. 52 4. PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA
4.1 Le Indicazioni per il Curricolo pag. 85 4.2 Le Indicazioni per il Curricolo per la Scuola dell’Infanzia e per il Primo
Ciclo di Istruzione pag. 87 4.3 Competenze di cittadinanza attiva da acquisire al termine dei dieci anni di istruzione obbligatoria pag. 88
5. CONTINUITÀ pag. 91 6. ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI pag. 97 7. IL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA E IL REGOLAMENTO pag. 109
7.1 Il patto di corresponsabilità educativa della Scuola Primaria pag. 110 7.2 Il patto di corresponsabilità educativa della Scuola Sec. di 1° grado pag. 111 7.3 Regolamento di disciplina degli alunni della Scuola Sec. Di 1° grado pag. 112
8. MACROAREE E PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA pag. 127
9. L’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELL’ISTITUTO 9.1 Le sedi scolastiche pag. 139 9.2 La popolazione scolastica pag. 140 9.3 L’organizzazione oraria pag. 140
10. L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO 10.1 L’organigramma pag. 141 10.2 Funzioni e compiti pag. 142 10.3 Il personale A.T.A. pag. 147 10.4 Organigramma d’Istituto pag. 149 10.5 Organigramma della sicurezza pag. 156
11. PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ pag. 162 12. RICEVIMENTO E RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA pag. 164 13. IL CALENDARIO SCOLASTICO 2016-2017 pag. 165 14. QUESTIONARIO DOCENTI pag. 167 15. QUESTIONARIO GENITORI pag. 171 16. IL SITO INTERNET DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO VAL TAGLIAMENTO pag. 174 17. I NOSTRI INDIRIZZI pag. 175
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1. QUADRO INTRODUTTIVO
1.1 Identità dell’Istituto Comprensivo Val Tagliamento
L’Istituto Comprensivo Val Tagliamento è stato costituito nell’anno scolastico 2000/2001.
Infatti a partire dal settembre 2010, a seguito di un piano di dimensionamento condiviso tra gli
Enti Locali del territorio e la regione FVG, è decollato il nuovo Istituto Comprensivo Val
Tagliamento, inteso come scuola di comunità.
Le Amministrazioni Comunali, di cui è composto l’Istituto, Ampezzo, Enemonzo, Lauco, Forni di
Sotto, Forni di Sopra, Preone, Raveo, Sauris, Socchieve, Villa Santina, istituendolo, hanno voluto
rinforzare la validità della proposta attraverso i seguenti indicatori:
• principio di territorialità;
• servizio alle comunità;
• rafforzamento del rapporto scuola/ente locale;
• ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie disponibili;
• tutela dei territori marginali caratterizzati dal decremento demografico;
• unitarietà dell’impianto organizzativo su tutta la Val Tagliamento.
Si delineano alcuni indicatori di lettura comuni a questa zona nord occidentale della Carnia:
• calo demografico;
• difficoltà di spostamenti a causa dei servizi di trasporto non sempre funzionali;
• difficoltà nella socializzazione: la scuola può rappresentare uno dei pochi luoghi di socializzazione
e contribuire così alla vitalità della comunità;
• situazione socio economica piuttosto difficile
La situazione è aggravata da ulteriori problematiche che si possono individuare in:
• invecchiamento complessivo della popolazione;
• auto isolamento, caratteristica delle piccole comunità;
• presenza di alunni con BES;
• dispersione scolastica.
Il territorio conserva, nella maggior parte dei Comuni, l’aspetto e talora anche l’economia di paese
montano-rurale con sporadiche attività artigianali, industriali e turistiche.
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1.2 Rapporti con Enti Locali e Associazioni
Va evidenziato che tutte le Amministrazioni Comunali si dimostrano sensibili ai problemi della
scuola e alle sue esigenze. Infatti gli Enti Locali sostengono il funzionamento delle scuole ed in
particolare le loro progettualità integrate; infatti uno degli obiettivi del nostro P.T.O.F. è quello di
integrarsi con il territorio con il quale l’istituto intende interagire, sia con collaborazioni, sia con il
coinvolgimento diretto di altre agenzie educative.
ll Protocollo d’Intesa è stato rinnovato nel 2014 tra l’Istituto Val Tagliamento e i tutti i Comuni che
ne fanno parte.
Questi rapporti di collaborazione garantiscono il sostegno finanziario e logistico alla progettualità e
all’attività dell’Istituto da parte delle amministrazioni comunali, impegnate in particolare a:
• attivare il servizio mensa;
• mettere a disposizione lo scuolabus per il trasporto giornaliero degli alunni e/o per le uscite e
le visite di istruzione;
• provvedere alla manutenzione degli edifici scolastici;
• erogare fondi per l’acquisto di materiale di facile consumo e sussidi didattici;
• contribuire finanziariamente a progetti di ampliamento dell’offerta formativa.
L’Istituto ha sottoscritto da anni un Protocollo d’Intesa con l’Azienda per i Servizi Socio-Sanitari n.
3 “Alto Friuli” al fine di:
• favorire l’inclusione scolastica degli alunni con BES
• attivare laboratori per promuovere il benessere a scuola.
L’Istituto inoltre collabora con:
• le Società Sportive locali, per la realizzazione delle attività sportive scolastiche;
• le Associazioni Genitori per condividere e attivare ulteriori proposte formative;
• Associazioni Culturali presenti sul territorio locale e regionale;
• Altri Istituti Comprensivi all’interno della rete “Sbilf”
L’istituto aderisce alla Rete Sbilf, la rete di scuole dell’Alto Friuli, comprende tutti gli istituti
scolastici del primo ciclo d’istruzione dell’Alto Friuli. Capofila è l’IC di Gemona del Friuli.
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1.3 LA RETE SBILF
L’istituto aderisce alla Rete Sbilf, la rete di scuole dell’Alto Friuli, comprende tutti gli istituti
scolastici del primo ciclo d’istruzione dell’Alto Friuli. Capofila è l’IC di Gemona del Friuli.
La rete ha assunto un ruolo fondamentale in questo contesto scolastico territoriale, organizzando
molteplici attività di ricerca-azione rivolte ai docenti, promuovendo l'integrazione delle nuove
tecnologie nella didattica, creando sinergie tra le scuole, i comuni, le famiglie ed associazioni
culturali e di volontariato attive sul territorio. Organizza iniziative a carattere educativo rivolte alle
famiglie.
Il progetto “In rete con lo Sbilf”, il portale e le opportunità web 2.0 scelte per lo svolgimento di
alcune attività, sono uno strumento per facilitare la costruzione e la condivisione della conoscenza
oltre che mezzo per la trasmissione di informazioni a distanza. L’avvio e la realizzazione di pratiche
didattiche condivise, nonché modalità di lavoro collaborative hanno anche l’obiettivo di creare una
comunità di apprendimento dove l’interazione diventa un’attività di costruzione di conoscenza.
Il progetto “Strade di Cittadinanza”, realizzato grazie ai finanziamenti del Bando Speciale della
regione FVG, permette di realizzare laboratori didattici nelle classi finalizzati a:
• Sviluppare modalità consapevoli di esercizio della convivenza civile, di consapevolezza di
sé, rispetto delle diversità, di confronto responsabile e di dialogo.
• Comprendere il significato delle regole per la convivenza sociale e rispettarle.
• Confrontarsi con gli altri ascoltando e rispettando il punto di vista altrui.
• Mettere in relazione l’esperienza comune in classe, in famiglia, a scuola, nella comunità con
alcuni articoli della Costituzione.
• Confrontare usi, costumi, stili di vita propri e di altre culture, individuandone somiglianze e
differenze.
• Utilizzare le TIC nella didattica non solo come veicoli ma come ambienti di formazione
dell’esperienza e della conoscenza.
• Promuovere l’uso responsabile della rete.
Vengono altresì organizzate iniziative rivolte a scuole e comunità locali finalizzate a integrare
l’offerta formativa con le risorse e i bisogni del territorio creando sinergia tra le varie componenti.
La Rete Sbilf fa parte della Rete Nazionale “Piccole Scuole Crescono” promossa da Indire che ha
come obiettivo quello di creare una rete per aiutare le classi delle piccole scuole di montagna e
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delle isole a lavorare in un ambiente sociale aperto verso l’esterno. La rete nazionale permette
loro di avviare relazioni e attività didattiche a distanza, mettendo in contatto luoghi e realtà
sociali altrimenti distanti tra loro e il Piano Triennale delle Attività “2015-2017” prevede la
promozione e il sostegno di una rete nazionale di piccole scuole attraverso azioni di formazione
del personale. Nel corrente anno scolastico le scuole parteciperanno al progetto “Sotto lo stesso
cielo” coordinato dal maestro Franco Lorenzoni. La Rete collaborerà con Indire per la
sperimentazione di un curricolo trasversale per le pluriclassi.
La Rete Sbilf è stata individuata tra le scuola capofila nelle attività di formazione coaching delle
scuole che aderiranno alla rete nazionale.
Indire ha predisposto un Toolkit che contiene spunti metodologici e indicazioni pratiche all’uso del
modello di didattica per scenari “Un ambiente di apprendimento allargato”, utile per progettare
attività didattiche fra studenti di classi diversi.
In questo progetto le tecnologie digitali accompagnate da un’adeguata progettazione didattica
sono risorse che possono aiutare a superare l’isolamento.
La Rete aderisce al Progetto “Cittadini del tempo. Conoscere, riflettere, agire” promosso
dall’Associazione 47/04 e finanziato con i Bandi Speciali della Regione. che prevede attività
laboratoriali nelle classi finalizzate allo sviluppo e promozione delle competenze chiave con la
consapevolezza che la cittadinanza va non solo insegnata ma anche “praticata”:
- attraverso la sperimentazione, in prima persona, delle procedure democratiche che, con-
sentendo un dialogo partecipato e responsabile, favoriscono l’analisi e la gestione dei con-
flitti;
- attraverso la riflessione sui diritti-doveri fondamentali dei cittadini;
- stimolando il superamento di ogni visione unilaterale dei problemi e favorendo l’emergere
di punti di vista “altri” tali da favorire il contenimento delle discriminazioni e promuovere
l’inclusione di soggetti svantaggiati;
- utilizzando consapevolmente le tecnologie come ambienti di formazione dell’esperienza e
di condivisione della conoscenza;
moltiplicando le occasioni di alleanze educative tra gli attori della comunità educante di ogni
territorio.
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Il nostro Istituto per l’a.s.2016/2017 ha aderito alle seguenti proposte:
“Voci dalla Montagna” presentato dall’Associazione Lila
“Maestri di mestieri” presentato da Confartigianato
Lambics e Matecs: Percorso che prevede l’introduzione in classe di giochi di pensiero e sta-
tegia, in continuità verticale, per educare alla pianificazione nel rispetto delle regole, al
confronto reciproco e al fare squadra.
Metin Sot Sore: (sperimentazione di EAS e Flipped classroom)
Formazione con Indire:progetto Piccole scuole. Curricolo trasversale nelle pluriclassi e Sot-
to lo Stesso Cielo (proposta didattica del maestro Franco Lorenzoni)
Convegno per la rete Nazionale Piccole Scuole
Incontri di formazione relativi al Piano Nazionale Scuola Digitale
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1.3 Bisogni formativi degli alunni
BISOGNI:
SFERA PERSONALE
AZIONI
• Sviluppo di identità e di
appartenenza
• Laboratori dell’UFSE (unità funzionale socio educativa)
• Progetto “Intercultura, Multicultura
• Progetti di conoscenza e di valorizzazione delle specificità
del territorio (ieri e oggi)
• Friulano a scuola (nelle varianti locali)
• Minoranze etnico linguistiche
• Progetti e pratiche sportive legati alle specificità del territo-
rio
• Star bene a scuola: sviluppo
dell’autostima e
dell’autonomia
• Laboratori dell’UFSE (unità funzionale socio educativa)
• Progetto di ricerca-azione formazione “Questione di stile”
(test AMOS) indagine sulla motivazione, autovalutazione e
metodo di studio.
• Progetto “Far scuola in montagna”:
•Percorsi personalizzati alunni BES
•Indagine sui prerequisiti all’apprendimento (ultimo anno
scuola infanzia)
•Laboratori orientativi “ABIL-MENTE” (per le secondarie
di 1° grado, contatti con laboratori sul territorio e se-
condarie di 2° grado).
• Sviluppo di competenze di
base e trasversali
• Elaborazione di Unità di Apprendimento scuola Primaria e
Secondaria con compiti autentici per lo sviluppo di compe-
tenze procedurali intese come capacità di affrontare e risol-
vere i problemi.
• Progetto di ricerca-azione formazione “Questione di stile”
(test AMOS ) indagine sulla motivazione, autovalutazione e
metodo di studio.
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• Progetti di conoscenza e di valorizzazione delle specificità
del territorio (ieri e oggi).
• Promuovere l’acquisizione di conoscenze e competenze ag-
giornate e spendibili in una società complessa e in continua
evoluzione
• Progettare gli interventi educativi e didattici in funzione dei
reali bisogni formativi degli alunni e capaci di suscitare cu-
riosità e motivazione al sapere e mirati a sviluppare sia
competenze di base specifiche e tecniche, sia competenze
trasversali centrate su aspetti comunicativi, relazionali, or-
ganizzativi e dei metodi di studio.
• Organizzare le attività in percorsi didattici disciplinari e mul-
tidisciplinari, anche con l’uso delle nuove tecnologie, privi-
legiando le attività laboratoriali con lavori individuali e col-
lettivi per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialo-
go e la riflessione su quello che si fa.
• Attivare la pluridisciplinarità per avviare alla promozione di
competenze culturali e di cittadinanza.
BISOGNI
SFERA RELAZIONALE
AZIONI
• Imparare a cooperare e
collaborare con gli altri
• Creare nella classe un clima favorevole al dialogo, alla par-
tecipazione attiva, al confronto e alla collaborazione, al ri-
spetto reciproco, anche organizzando attività basate
sull’apprendimento cooperativo in modo da favorire il lavo-
ro.
• Rispetto delle regole e
convivenza
• Favorire la comprensione e il rispetto di norme e regole nei
confronti di se stessi, degli altri e dell’ambiente, la cono-
scenza e la pratica di diritti e doveri, solidarietà, principio di
uguaglianza.
• Promuovere la capacità di saper cogliere il valore della le-
galità, inteso come rispetto delle regole, della struttura
scolastica e degli altri
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• Favorire la comunicazione tra etnie diverse per una cono-
scenza reciproca ed un agire comune nel rispetto del diffe-
rente patrimonio linguistico, religioso e culturale di base.
• Coinvolgimento della
famiglia
• Laboratori UFSE per genitori e genitori-docenti
• Collaborazione con Associazioni genitori
BISOGNI
SFERA ORIENTAMENTO
AZIONI
• Continuità tra ordini di
scuola
Ingresso Scuola dell’Infanzia:
“Progetto di accoglienza” che prevede un inserimento graduale
sulla base dei bisogni del bambino.
Ingresso Scuola Primaria:
Progetto di “Indagine preventiva sulle disposizioni
all’apprendimento scolastico” ultimo anno scuola dell’Infanzia
ed elaborazione di Piani Educativi Personalizzati con condivi-
sione dei docenti dell’Infanzia e dei docenti della scuola Prima-
ria.
Ingresso Scuola Secondaria di 1° grado
• Alcune esperienze di Unità di Apprendimento trasversali e
verticali
Ingresso Scuola Secondaria di 2° grado
• Il referente dell’orientamento cura i rapporti con il COR per
percorsi alunni BES e uscite per conoscere le scuole del ter-
ritorio anche con attività laboratoriali.
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Modello Piano Didattico Personalizzato per la Scuola Primaria
Ministero
dell’Istruzione,
dell’Università e della
Ricerca
Ufficio Scolastico
Regionale per il Friuli
Venezia Giulia
Direzione
Generale
Facoltà di Scienze della
Formazione
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
SCUOLA …………………
Istituzione scolastica Classe
Scuola Primaria
Responsabile di classe
Anno Scolastico
Referente DSA
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DATI RELATIVI ALL’ALUNNO
Cognome e Nome
Luogo e data di nascita
Diagnosi specialistica (Redatta da ………………………………in data………………..)
Assenza di diagnosi specialistica
Informazioni dalla famiglia
Consapevolezza delle difficoltà
Disponibilità a chiedere supporto
Eventuali altre informazioni
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Dati relativi alla classe frequentata
Composizione della classe
Informazioni della classe sul tema dei DSA
Disponibilità alla collaborazione
Eventuali criticità
FASE OSSERVATIVA
Caratteristiche comportamentali dell’alunno
sì no in parte osservazioni
Collabora con i pari
Collabora con gli adulti
Motivazione allo studio
Disponibilità alle attività
Rispetto delle regole
Funzionamento delle abilità di base
Competenza linguistica
Lettura strumentale (velocità, correttezza)
Comprensione
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Scrittura strumentale (velocità, correttezza)
Scrittura ideativa
Scrittura motoria
Calcolo
Altro
Note:
• competenza linguistica (fonologica, lessicale, morfosintattica, semantica)
• lettura strumentale (decodifica di lettere e parole)
• comprensione (attribuzione di significato a parole e testi)
• scrittura strumentale (codifica di lettere e parole)
• scrittura ideativa (codifica di parole e frasi per comunicare significati complessi)
• scrittura motoria (realizzazione grafica)
• calcolo (lettura e scrittura di numeri, impostazione ed esecuzione calcoli scritti, tabelline…)
Caratteristiche del processo di apprendimento
Funzioni della memoria
Funzioni dell’attenzione
Funzioni del pensiero
Nota:
Considerata la particolare difficoltà dei ragazzi con DSA nel memorizzare procedure (es. poesie,
giorni della settimana, mesi dell’anno, formule …); si consiglia di valutare i processi cognitivi in
generale.
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Linee guida per le funzioni:
memoria: capacità di registrare, immagazzinare e rievocare informazioni con particolare
riferimento alla capacità di recupero delle informazioni a breve e a lungo termine,
attenzione: capacità di focalizzarsi su uno o più stimoli esterni e/o interiori, per periodi di tempo
più o meno prolungati, eventuali situazioni, argomenti e altro che sollecitano l’attenzione e la
motivazione,
pensiero: funzioni cognitive superiori, chiamate anche esecutive (es. indicazioni sulla modalità di
organizzare le conoscenze, pianificare e realizzare progetti ….).
Strategie utilizzate dall’alunno
Strategie di studio (come affronta i testi scritti, ad es. sottolinea, identifica parole chiave, riporta
concetti …)
Modalità di affrontare i compiti (si impegna, rinuncia presto…)
Uso di strumenti di aiuto (usa già alcuni strumenti informatici, software, tabelle …)
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EVENTUALI OBIETTIVI SPECIFICI PER L’ALUNNO
Area linguistico-artistico-espressiva
Italiano
Inglese
Musica
Arte-immagine
Scienze motorie
Area storico-geografica
Storia
Geografia
Area matematico-scientifico-tecnologica
Matematica
Scienze
Tecnologia
Nota:
I principi della didattica individualizzata e personalizzata prevedono sia il raggiungimento di
obiettivi formativi per tutti, sia la valorizzazione di eventuali eccellenze, si lascia in questo caso alla
libertà dell’insegnante l’individuazione e l’adattamento degli obiettivi già definiti per l‘intera classe
e che hanno la finalità di valorizzare le peculiarità dell‘alunno.
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STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE IN CLASSE
Azioni previste
Organizzare lezioni frontali che utilizzino contemporaneamente più linguaggi comunicativi
(es. codice linguistico, iconico…)
Utilizzare la classe come risorsa
apprendimenti e attività laboratoriale in piccoli gruppi
attività di tutoring
attività di cooperative learning
altro
Utilizzare strategie di apprendimento e di studio
uso di mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (indicarne alcuni)
fornire conoscenze per le strategie di studio (indicarne alcune)
offrire anticipazioni come ad es. schemi, brevi informazioni ecc. (indicarne alcune)
altro (indicare)
Rispettare i tempi dell’alunno – l’allievo e tener conto delle sue fasi di organizzazione dei
lavori e dei compiti
verificare un uso funzionale del diario
verificare la comprensione delle indicazioni ricevute per un compito
altro
ULTERIORI PROPOSTE PER IL FUTURO
Proposte di nuove strategie di studio, di organizzazione del lavoro, dei compiti che si ritiene si
adattino alla specificità dell’alunno - dell’allievo
Alcuni esempi:
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MISURE DISPENSATIVE E COMPENSATIVE PREVISTE
Misure attuate in classe
Dispensa da compiti quali (inserire indicazioni e modalità di attuazione)
leggere a voce alta
scrivere velocemente sotto dettatura
copiare dalla lavagna
eseguire un eccessivo carico di compiti
studio mnemonico di procedure (tabelline, formule…)
utilizzo della lingua straniera in forma scritta
interrogazioni a sorpresa
concessione di tempi più lunghi nell’esecuzione di alcuni compiti (es. per prove scritte,
per lo studio)
Uso di strumenti compensativi quali (inserire eventuali indicazioni rispetto ai supporti che vengono
forniti)
tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri
schemi per la coniugazione dei verbi
tavola pitagorica, tabella delle misure, tabella delle formule, tabelle di vario tipo
calcolatrice
registratore
cartine geografiche e storiche
tabelle della memoria di ogni tipo
altro
Uso di ulteriori strumenti compensativi e/o accorgimenti
videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale
programmi adeguati e commisurati alla compensazione delle difficoltà nel singolo caso
testi in forma ridotta
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supporto che prevede l’utilizzo di cassette registrate (autorizzazione a registrare le lezioni,
registrazioni fornite dagli insegnanti, prodotte dagli alunni e/o allegate ai testi)
testi parlati dei libri adottati e/o di specifico interesse
altro
Misure attuate nei compiti domestici (inserire eventuali indicazioni)
Dispensa da compiti quali
eccessivo carico di compiti
Dispensa da compiti quali
studio mnemonico
supporti quali adulto di accompagnamento, strumenti informatici
altro
Nota:
Le misure dispensative e compensative non vanno applicate in forma prescrittiva, bensì vanno
concordate con l’alunno in modo da essere rispondenti alle sue particolari necessità e
contemporaneamente alle esigenze di adattamento alla vita di classe.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Si utilizzano
Interrogazioni programmate (non più di una al giorno)
gli strumenti necessari usati abitualmente dall’alunno (ingrandimenti di consegne, computer
e altro) indicare quali
riduzione di richieste e/o tempi più lunghi per lo svolgimento di compiti scritti
prove orali in compensazione di prove scritte
attenzione ai contenuti piuttosto che alla forma
altro
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PATTO CON LA FAMIGLIA
Si concordano:
i compiti a casa
le modalità di aiuto
gli strumenti compensativi
Si pianificano gli incontri famiglia - insegnanti.
Dirigente Scolastico __________________________________
Insegnanti di classe __________________________________
Genitori ___________________________________________
Tecnico competente (se ha partecipato alla stesura del documento) ____________________
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1.6 Modello di Piano Didattico Personalizzato della Scuola Secondaria
ISTITUTO COMPRENSIVO “VAL TAGLIAMENTO”
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
ANNO SCOLASTICO ………
Istituzione scolastico Classe:
Scuola Secondaria di I grado Coordinatore di classe
Anno Scolastico Referente DSA:
DATI RELATIVI ALL’ALLIEVO
Cognome e Nome Luogo e data di nascita
Diagnosi specialistica (Redatta da ………………………………in data………………):
Assenza di diagnosi specialistica
Informazioni dalla famiglia
Caratteristiche percorso didattico pregresso
Consapevolezza delle difficoltà
Disponibilità a chiedere supporto
Eventuali altre informazioni
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Dati relativi alla classe frequentata
Composizione della classe
Informazioni della classe sul tema dei DSA
Disponibilità alla collaborazione
Eventuali criticità
FASE OSSERVATIVA (Rilevazione delle specifiche difficoltà che l’alunno presenta; segnalazione dei
suoi punti di fragilità o di forza: interessi, predisposizioni e abilità particolari in determinate aree
disciplinari.)
Caratteristiche comportamentali dell’allievo
sì no in parte osservazioni
Collabora con i pari
Collabora con gli adulti
Motivazione allo studio
Disponibilità alle attività
Rispetto delle regole
Capacità organizzative
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Consapevolezza delle
proprie difficoltà
Rispetto degli impegni e
delle responsabilità
Senso di autoefficacia
Frequenza scolastica
Autovalutazione delle
proprie abilità e potenzialità
nelle diverse discipline
Note per la compilazione della tabella:
1. Partecipa agli scambi comunicativi e alle conversazioni collettive; collabora nel gruppo di lavoro
scolastico,….
2. Sa relazionarsi, interagire,….
3. Sa gestire il materiale scolastico, sa organizzare un piano di lavoro,….
4. Parla delle sue difficoltà, le accetta, elude il problema …
5. Percezione soggettiva di riuscire ad affrontare gli impegni scolastici con successo e fiducia nelle
proprie possibilità di imparare
Descrizione funzionamento delle abilità/strumentalità di base
LETTURA (velocità,
correttezza, comprensione) Diagnosi Osservazione
SCRITTURA (tipologia di
errori, grafia, produzione testi:
ideazione, stesura, revisione)
Diagnosi Osservazione
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CALCOLO (accuratezza e
velocità nel calcolo a mente e
scritto)
Diagnosi Osservazione
ALTRI DISTURBI ASSOCIATI Diagnosi Osservazione
Note per la compilazione della tabella:
1. Informazioni da diagnosi specialistica
2. Prove standardizzate e/o semistrutturate
3. Osservazione libera e sistematica (tempo impiegato in relazione alla media della classe nel-
la esecuzione dei compiti,...).
4. Schede di autovalutazione (come leggo… come scrivo… come studio….)
5. Livelli di competenza nella lettura e scrittura
6. Comprensione di tipologie di testi (comprensione letterale, inferenziale, costruttiva, inter-
pretativa, analitica, valutativa)
7. Competenza linguistica (sintattica, grammaticale, lessicale, ortografica)
8. Capacità di comprensione e produzione dei numeri, capacità di incolonnarli correttamen-
te, abilità di ragionamento aritmetico, assimilazione e automatizzazione dei fatti numerici
Caratteristiche del processo di apprendimento
Funzioni della memoria (Capacità di memorizzare procedure operative nelle discipline tecnico-
pratiche: formule, strutture grammaticali, regole che governano la lingua…)
Funzioni dell’attenzione (Capacità di immagazzinare e recuperare le informazioni :date,
definizioni, termini specifici delle discipline,….)
Funzioni del pensiero (Capacità di organizzare le informazioni :integrazione di più informazioni
ed elaborazione di concetti)
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Note per la compilazione della tabella:
Informazioni ricavabili da:
• diagnosi/incontri con specialisti
• rilevazioni effettuate dagli insegnanti
Considerata la particolare difficoltà dei ragazzi con DSA nel memorizzare procedure (es. poesie,
giorni della settimana, mesi dell’anno, formule …); si consiglia di valutare i processi cognitivi in
generale.
Nel completare la tabella si può usare :sa, non sempre sa, a volte, spesso, mai…
Linee guida per le funzioni:
memoria: capacità di registrare, immagazzinare e rievocare informazioni con particolare
riferimento alla capacità di recupero delle informazioni a breve e a lungo termine,
attenzione: capacità di focalizzarsi su uno o più stimoli esterni e/o interiori, per periodi di tempo
più o meno prolungati, eventuali situazioni, argomenti e altro che sollecitano l’attenzione e la
motivazione,
pensiero: funzioni cognitive superiori, chiamate anche esecutive (es. indicazioni sulla modalità di
organizzare le conoscenze, pianificare e realizzare progetti ….).
Strategie utilizzate dall’allievo
Strategie di studio (come affronta i testi scritti, ad es. sottolinea, identifica parole chiave, riporta
concetti, costruisce schemi, tabelle o diagrammi…..)
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Modalità di affrontare i compiti (si impegna, rinuncia presto o se non supportato…)
• Modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico,…)
• Modalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di
supporto
• Riscrittura di testi con modalità grafica diversa NO
• Usa strategie per ricordare. (uso immagini, colori, riquadrature,…)
Uso di strumenti di aiuto (usa già alcuni strumenti informatici, software, tabelle …)
• Strumenti informatici.: programmi per realizzare grafici e mappe concettuali
• Fotocopie adattate SI
• Utilizzo del PC per scrivere Usa il PC in classe
• Registrazioni NO
• Testi con immagini
• Altro
Nota per la compilazione della tabella:
Informazioni ricavabili da osservazioni effettuate dagli insegnanti
EVENTUALI OBIETTIVI SPECIFICI PER L’ALLIEVO (da indicarsi per ciascun docente e ambito
disciplinare insieme alle metodologie didattiche che si intende adottare, pagine successive)
Disciplina o ambito disciplinare
ITALIANO
indicazioni
Disciplina o ambito disciplinare
Lingue straniere: INGLESE E
indicazioni
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FRANCESE/TEDESCO
Disciplina o ambito disciplinare
MATEMATICA E SCIENZE
indicazioni
Disciplina o ambito disciplinare
TECNOLOGIA
indicazioni
Disciplina o ambito disciplinare
STORIA E GEOGRAFIA
Indicazioni
Disciplina o ambito disciplinare
MUSICA
Indicazioni
Disciplina o ambito disciplinare
ARTE ED IMMAGINE
Indicazioni
Disciplina o ambito disciplinare
IRC
Indicazioni
Disciplina o ambito disciplinare
CORPO MOVIMENTO SPORT
Indicazioni
Nota per la compilazione della tabella:
I principi della didattica personalizzata prevedono sia il raggiungimento di obiettivi formativi per
tutti, sia la valorizzazione di eventuali eccellenze, si lascia in questo caso alla libertà
dell’insegnante l’individuazione e l’adattamento degli obiettivi già definiti per l‘intera classe e che
hanno la finalità di valorizzare le peculiarità dell‘allievo. Dopo aver analizzato gli obiettivi
disciplinari previsti per ogni ambito dalle Indicazioni Nazionali 2007 ; dalle Indicazioni Nazionali per
le scuole secondarie di secondo grado e il Curricolo di scuola elaborato all’interno del P.O.F ,
previsto dal DPR 275/99 Regolamento autonomia art.8, ogni Istituzione Scolastica è chiamata a
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realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali dello studente e a
individuare le conoscenze essenziali per il raggiungimento delle competenze imprescindibili
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE IN CLASSE
Azioni previste
Organizzare lezioni frontali che utilizzino contemporaneamente più linguaggi comunicativi (es.
codice linguistico, iconico…)
Utilizzare la classe come risorsa
• apprendimenti e attività laboratoriale in piccoli gruppi
• attività di tutoring
• attività di cooperative learning
• brainstorming
Utilizzare strategie di apprendimento e di studio
• uso di mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (indicarne alcuni): software per
costruire mappe concettuali, e giochi matematici/linguistici interattivi per potenziare
le abilità di calcolo. Tabelle della memoria e regole.
• approccio strutturato/sequenziale/multisensoriale/con molto rinforzo e
ragionamento,
• fornire conoscenze per le strategie di studio: potenziare la capacità di memorizzazione
e aumentare e tempi di attenzione
• offrire anticipazioni come ad es. schemi, brevi informazioni ecc.: fornire esempi guida di
risoluzione di casi tipo in modo da sviluppare una capacità di riproduzione di eventi
noti, che potrà in seguito trasferirsi in vari contesti creando delle connessioni
interdisciplinari
Rispettare i tempi dell’alunno – l’allievo e tener conto delle sue fasi di organizzazione dei
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lavori e dei compiti
verificare un uso funzionale del diario
verificare la comprensione delle indicazioni ricevute per un compito
tempo aggiuntivo, rispetto a quello della classe, per l’esecuzione delle verifiche
N.B. - Si ricorda che le strutture grafiche (tipo diagrammi e/o mappe) possono servire ai ragazzi
con DSA per trasporre e organizzare le loro conoscenze.
ULTERIORI PROPOSTE PER IL FUTURO
Proposte di nuove strategie di studio, di organizzazione del lavoro, dei compiti che si ritiene si
adattino alla specificità dell’alunno dell’allievo
Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo
stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”;
Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle strategie di apprendimento, al fine
di coinvolgere l’alunno nel processo /progetto educativo;
Altro: l’insegnante avrà anche il ruolo di guida, durante le lezioni di aiutare nel prendere
appunti, e fornire degli schemi riassuntivi con i concetti fondamentali da ricordare.
Note per la compilazione delle tabelle:
Altri possibili indicatori da usare:
• Incoraggiare l’apprendimento collaborativo favorendo le attività in piccoli gruppi.
• Predisporre azioni di tutoraggio.
• Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando mediatori didattici
facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …).
• Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini,…)
• Sollecitare collegamenti fra le nuove informazioni e quelle già acquisite ogni volta che si
inizia un nuovo argomento di studio.
• Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline.
• Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
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• Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare
l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali, quando il contesto didattico lo
permette
MISURE DISPENSATIVE E COMPENSATIVE PREVISTE
Misure attuate in classe
Dispensa da compiti quali
• leggere a voce alta
• scrivere velocemente sotto dettatura/non in corsivo
• copiare dalla lavagna: l’alunno copia alla lavagna, ma in seguito il docente controlla ed
eventualmente corregge ciò che è stato scritto
• eseguire un eccessivo carico di compiti /esercizi complessi
• studio mnemonico di procedure (tabelline, formule, regole grammaticali)
• utilizzo della lingua straniera in forma scritta
• interrogazioni a sorpresa
• concessione di tempi più lunghi nell’esecuzione di alcuni compiti (es. per prove scritte,
per lo studio) a discrezione del docente
Uso di strumenti compensativi quali
• tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri
• schemi per la coniugazione dei verbi
• tavola pitagorica, tabella delle misure, tabella delle formule, tabelle di vario tipo
• In questo periodo scolare non viene consentito l’uso della calcolatrice, ma si cerca di
stimolare il ragionamento.
• cartine geografiche e storiche
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• tabelle della memoria di ogni tipo/schemi e mappe
• concessione di tempi più lunghi nell’esecuzione di alcuni compiti (es. per prove scritte,
per lo studio) a discrezione del docente, ascoltare le interrogazioni altrui, PC anche con
video proiettore.
Uso di ulteriori strumenti compensativi e/o accorgimenti
• videoscrittura con correttore ortografico
• programmi adeguati e commisurati alla compensazione delle difficoltà nel singolo caso
• testi in forma ridotta
• supporto che prevede l’utilizzo di cassette registrate (autorizzazione a registrare le
lezioni, registrazioni fornite dagli insegnanti, prodotte dagli alunni e/o allegate ai testi)
• testi parlati dei libri adottati e/o di specifico interesse
• in base alla necessità dell’azione didattica: mappe, computer,…
Misure attuate nei compiti domestici
Dispensa da compiti quali
• eccessivo carico di compiti, ma impegno a svolgere quelli assegnati
• studio mnemonico
• uso di strumenti informatici
Nota:
Le misure dispensative e compensative non vanno applicate in forma prescrittiva, bensì vanno
concordate con l’alunno - l’allievo in modo da essere rispondenti alle sue particolari necessità e
contemporaneamente alle esigenze di adattamento alla vita di classe.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Si utilizzano e si concordano
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• Interrogazioni programmate
• Gli strumenti necessari usati abitualmente dall’allievo (ingrandimenti di consegne se al
computer con carattere Arial 16 pt. Interlinea 1.5, computer e altro) come mappe mentali,
mappe cognitive, immagini, schemi
• Riduzione di richieste e/o tempi più lunghi per lo svolgimento di compiti scritti
• Prove orali in compensazione di prove scritte
• Attenzione ai contenuti piuttosto che alla forma
• Valutazione dei progressi in itinere
• Valutazione dei progressi in itinere in relazione a abilità/contenuti/processi
• Verifiche anche brevi su singoli obiettivi.
PATTO CON LA FAMIGLIA
Si concordano:
• le modalità di aiuto
• gli strumenti compensativi N.B. Il patto con la famiglia e con l’alunno deve essere costantemente arricchito dalla ricerca della condivisione delle strategie e dalla fiducia nella possibilità di perseguire il successo formativo (a tal fine sono molto utili i rilevamenti oggettivi dei progressi in itinere). Si pianificano gli incontri famiglia - insegnanti. Dirigente Scolastico _______________________________________________________________ Docenti dell’equipe pedagogica ______________________________ _________________________________ ______________________________ _________________________________ ______________________________ _________________________________ Genitori __________________________________ ____________________________ Tecnico competente (se ha partecipato alla stesura del documento) ______________________________________________________________
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1.7 Problematiche aperte del contesto territoriale
Viste l’ampiezza e marginalità del territorio, la conformazione e la dispersione degli abitati, è
inoltre possibile individuare alcune tematiche urgentemente sentite nel contesto territoriale in
cui il nostro Istituto opera:
1) la socializzazione: la scuola deve rappresentare un luogo privilegiato di socializzazione, in
cui gli alunni possono istaurare relazioni positive e durature tra pari.
2) il confronto tra valori: la scuola deve guidare gli alunni ad acquisire senso critico,
contribuendo alla loro formazione culturale. Facendo conoscere agli alunni la propria storia e
mostrando loro similitudini e differenze rispetto alle culture altre, essi possono imparare a
valutare consapevolmente il mondo che li circonda, da un lato, sviluppando il senso di
appartenenza alla propria comunità e dall’altro, aprendosi ad una realtà sempre più complessa
e composita.
3) la cultura: la scuola, nel suo essere centro di educazione e di sapere, deve insistere
maggiormente sul valore dell’impegno e dello studio (pur rispettosi dell’età dei singoli alunni),
poiché senza aver maturato senso di responsabilità e senza adeguate conoscenze e
competenze non si può diventare cittadini consapevoli di appartenere alla più ampia comunità
sociale e civile.
Considerando questa situazione, ci pare giusto che la nostra scuola elabori la sua proposta
formativa nella piena consapevolezza del suo essere anche luogo di aggregazione oltre che di
formazione e di cultura, cercando di rispondere ai reali bisogni educativi e di apprendimento
dei ragazzi.
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2. PRIORITÁ STRATEGICHE - VALUTAZIONE E CONTRATTO FORMATIVO
La valutazione è un punto cruciale della vita scolastica, è parte integrante del processo di apprendimento ed ha valenza educativa. Lo sviluppo di apprendimento deve accompagnare gli alunni a maturare competenze a partire da capacità attraverso lo sviluppo di conoscenze e abilità. Il D.P.R. n. 122 /2009 reca disposizioni urgenti in materia di valutazione, principalmente negli articoli 2, 7 e 8. Il nostro Istituto, vista anche la rilevanza che la tematica ha nell’ economia dell’ organizzazione didattica, utilizza documenti condivisi i cui punti vengono qui riassunti:
• La valutazione globale terrà conto della situazione di partenza, delle reali capacità dell’alunno, dell’impegno dimostrato e dell’efficacia dell’azione formativa, considerate le condizioni ambien-tali, fisiche e psichiche dell’alunno.
• Alla luce della riflessione partecipata, si è ritenuto importante accanto all’espressione del voto in decimi, privilegiare il dialogo con le famiglie perché la valutazione scolastica non è, e non deve essere una semplice constatazione/ interpretazione del docente, ma deve essere un processo comunicativo continuo , che deve consegnare allo studente e alla famiglia una va-lutazione degli apprendimenti capace di inquadrare la situazione complessiva. Fine ultimo della valutazione è quello di promuovere nei ragazzi e nelle famiglie una maggiore consapevolezza delle proprie conoscenze, abilità, competenze, identificando anche i punti critici su cui operare.
• Il D.P.R. interviene anche nell’ambito del comportamento specificando, in particolare per gli a-lunni della Scuola Secondaria, che “la valutazione del comportamento…, si propone di favorire l’acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vi-sta scolastica in particolare”. Il comportamento è valutato collegialmente ed espresso attraver-so un giudizio per gli alunni della Scuola Primaria e con voto in decimi per gli allievi della Scuo-la Secondaria.
• Al termine della Scuola Primaria e Secondaria le competenze acquisite dagli alunni sono de-scritte e certificate anche da valutazione in decimi.
2.1 PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
(ai sensi del D.P.R. n 235/2007)
La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua
interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una
fattiva collaborazione con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire
un’alleanza educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma
di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle
comuni finalità educative.
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Il Patto di Corresponsabilità Educativa è un documento in cui la Famiglia e la Scuola, analizzate le
esigenze e le aspettative di entrambi, stabiliscono un accordo per attuare un progetto educativo
condiviso. Il rispetto del Patto rappresenta la condizione fondamentale per costruire un rapporto di
fiducia reciproca e promuovere il successo formativo di tutti gli alunni.
I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei propri figli, la Scuola svolge un servizio di
supporto, di compartecipazione e non esaurisce tutte le funzioni educative.
Il compito che gli Insegnanti si assumono è di concorrere significativamente a sviluppare negli
alunni diverse competenze, ad ampliare e consolidare le conoscenze, ad acquisire e affinare le
abilità necessarie allo sviluppo globale della persona.
La condivisione di finalità e metodi tra Scuola e Famiglia risulta una condizione indispensabile per
una buona riuscita del percorso formativo dell’alunno.
2.2 QUADRO SINOTTICO DEGLI IMPEGNI PER LA
VALUTAZIONE
Rendere trasparente, il più possibile oggettiva e omogenea la valutazione è uno degli obiettivi che
persegue la nostra comunità scolastica.
Questo processo coinvolge tutti i docenti della scuola nel desiderio di favorire la continuità educati-
va e superare, e comunque limitare, gli effetti dell’autoreferenzialità didattica e valutativa.
A tal fine si condividono i criteri applicati nella valutazione degli apprendimenti, rilevati attraverso
prove di verifica e osservazioni sistematiche, e nell'attribuzione del voto decimale.
Definizioni comuni
Un autorevole riferimento per definire gli oggetti della valutazione è la proposta di Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006. Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli contiene le seguenti definizioni:
1. “Conoscenze ”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.
Gli obiettivi di conoscenza possono quindi riguardare:
- conoscenza di elementi specifici: termini specifici della disciplina, simboli;
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- conoscenza di fatti specifici: dati, date, eventi, persone, luoghi, fonti di informazione, proprietà;
- conoscenza di metodi: convenzioni (ad esempio: i simboli delle carte geografiche, regole sintattiche e grammaticali, regole matematiche, regole sociali);
- conoscenza di classificazioni, categorie, criteri, idee astratte, principi, teorie.
2. “Abilità ”, indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
Un'abilità richiede che l’allievo, dopo aver compreso una procedura, un concetto, una regola, ecc., la sappia applicare correttamente in una nuova situazione. Si richiede quindi una abilità di trasferimento di un apprendimento. Ad esempio: abilità di applicare regole, principi, teoremi a situazione problematiche; impiego di procedure sperimentali per trovare la soluzione a problemi.
3. “Competenze ” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.
La competenza, osservata in situazione, comprende in sé le conoscenze acquisite, le abilità
dimostrate e le disposizioni ad agire, intese come attitudini che lo studente dimostra in relazione
alla realtà in cui agisce.
Il testo del regolamento sulla valutazione (D.P.R. n. 122 del 22.06.2009 – “Regolamento recante
coordinamento norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative” ai sensi
degli artt. 2 e 3 del D.L. 137/08 convertito, con modificazioni, della Legge 169/08) si compone di
14 articoli che si possono raggruppare in 7 parti:
1. Finalità e criteri della valutazione (art. 1)
2. Valutazione degli alunni del primo ciclo di istruzione, comprensiva dell’esame conclusivo
(art. 2-3)
3. Valutazione degli alunni della scuola secondaria di II grado (art. 4), ammissione all’ esame
di Stato conclusivo /art. 6) e assolvimento dell’ obbligo di istruzione (art. 5);
4. Valutazione del comportamento (art. 7);
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5. Certificazione delle competenze (art.8);
6. Valutazione degli alunni che si trovano in particolari situazioni: alunni con DSA; alunni disa-
bili; alunni ricoverati in ospedale;
7. Norme transitorie.
ELEMENTI DI VALUTAZIONE ARTICOLI DISPOSIZIONI
COMPORTAMENTO Art. 2, c. 8 La valutazione nella Scuola Primaria è espresso attraverso un giudizio, riportato nel Documento di Valutazione, nella Scuola Secondaria di 1° grado è espresso con voto numerico in decimi, riportato in lettere nel Documento di Valutazione.
APPRENDIMENTI SCOLASTICI Art. 2 La valutazione periodica e finale è espressa con voti numerici, riportati innumeri e lettere nei Documenti di Valutazione.
ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
Art. 3, c. 1-9 E’ necessario accertare la validità dell’ anno scolastico sulla base della frequenza (75% del monte ore annuo; possibilità di deroghe con criteri deliberati dal Collegio dei Docenti).
Con valutazione non inferiore a 6 decimi in ogni disciplina e un voto di comportamento non inferiore ai 6 decimi.
La prova Invalsi concorre alla valutazione conclusiva dell’ esame.
Voto unico complessivo sull’ esito dell’ esame di Stato.
All’ esito dell’ esame di Stato conclusivo del primo ciclo concorrono gli esiti delle prove (scritte e orali) e il giudizio di idoneità.
Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’ unità superiore per frazioni pari o superiori allo 0,5. Può essere assegnata la LODE da parte della Commissione esaminatrice, con decisione assunta all’ unanimità, ai candidati con punteggio di dieci decimi
PROVA INVALSI Art. 3, c.4 La prova Invalsi è obbligatoria e concorre alla valutazione conclusiva dell’ esame di Stato
I testi della prova sono scelti dal Ministro
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tra quelli proposti dall’Invalsi
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Art. 8, c 1 La scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno al fine di sostenere i processi di apprendimento, di favorire l’ orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi per l’ inserimento nel mondo del lavoro. La certificazione, alla conclusione del Primo Ciclo di Istruzione, avviene con voti in decimi.
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO I.R.C.
Art. 2, c. 4 La valutazione è espressa senza attribuzione di voto numerico;si mantiene la valutazione tramite giudizio ( non sufficiente, sufficiente, buono, distinto, ottimo). I docenti di religione cattolica partecipano alla valutazione solo degli allievi che si avvalgono dell’ insegnamento di religione cattolica.
DOCENTI DI SOSTEGNO E ALUNNI CON DISABILITÀ
Art. 2, c. 5
Art. 9, c. 1-6
I docenti di sostegno, titolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli allievi. Gli alunni possono essere sottoposti a prove differenziate, anche nelle prove di esame di Stato. Per la prova INVALSI, il testo delle prove viene definito dalla commissione d’ esame della scuola frequentata dall’ allievo disabile.
ALUNNI STRANIERI Art. 1, c. 9 I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all’ obbligo di istruzione ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 31 agosto 1999, n° 394, sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani
ALUNNI CON DSA Art. 10, c. 1-2
Per gli alunni con DSA, adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni oggettive di tali alunni; a tal fine, nello svolgimento dell’ attività didattica e delle prove d’ esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei
ALUNNI IN OSPEDALE Art. 11, c. 1-2
Per gli alunni che frequentano per periodi temporalmente rilevanti corsi di istruzione funzionanti in ospedale o luoghi di cura, i docenti di tale corso sono tenuti a
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trasmettere alla scuola di appartenenza elementi di conoscenza; se tale periodo supera quello di presenza in classe sono gli stessi docenti dei corsi che procedono alla valutazione seguendo i criteri in atto nelle scuole.
Si aggiorna il presente documento citando la C.M. N. 48 del 31.05.2013 “ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE – ISTRUZIONI A CARATTERE PERMANENTE”
Legge 30 ottobre 2008, n. 169
"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 256 del 31 ottobre 2008
Testo del decreto-legge coordinato con la legge di conversione
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 256 del 31 ottobre 2008
(*) Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate con caratteri corsivi
I GENITORI SI IMPEGNANO A…
• Porre attenzione: ai bisogni del bambino (sonno – cibo – gioco – igiene personale); ai bisogni affettivi (parlare con lui – ascoltarlo – dedicargli del tempo – valorizzare le sue conquiste – essere
attenti ad eventuali segni di disagio); all’ambiente (spazi e tempi adeguati per i compiti, per il gioco, per la tivù, il computer e i videogiochi); all’esecuzione dei compiti e allo studio, responsabilizzando il bambino, guidandolo nell’ organizzazione perso-
nale, sollecitandolo al lavoro in autonomia. • Riconoscere i docenti come alleati nel perseguire la formazione dei propri figli e instaurare con essi un dialogo co-
struttivo anche nel caso di punti di vista divergenti, rispettando la loro libertà di insegnamento e la loro competenza valutativa.
• Accertarsi che l’alunno si presenti a scuola con tutto il materiale occorrente per le attività didattiche. • Collaborare con la scuola nel sostenere l’apprendimento delle regole di convivenza civile. • Rispettare l’organizzazione scolastica, in particolare riguardo all’orario di entrata o di uscita dei bambini. • Considerare l’impegno scolastico di importanza prioritaria e quindi evitare facili assenze, per il dovuto rispetto
all’attività didattica di classe; in caso di assenze prolungate, impegnarsi per il recupero dei compiti. • Giustificare sempre per iscritto ogni assenza compilando gli appositi moduli forniti dalla scuola.
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Art. 1. Cittadinanza e Costituzione
1. A decorrere dall'inizio dell'anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale, ai sensi dell'articolo 11 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all'acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell'ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse. Iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell'infanzia.
1-bis. Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, definito dalla Carta costituzionale, sono altresì attivate iniziative per lo studio degli statuti regionali delle regioni ad autonomia ordinaria e speciale.
2. All'attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Art. 2. Valutazione del comportamento degli studenti
1. Fermo restando quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede.
1-bis. Le somme iscritte nel conto dei residui del bilancio dello Stato per l'anno 2008, a seguito di quanto disposto dall'articolo 1, commi 28 e 29, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, non utilizzate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinate al finanziamento di interventi per l'edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli istituti scolastici ovvero di impianti e strutture sportive dei medesimi. Al riparto delle risorse, con l'individuazione degli interventi e degli enti destinatari, si provvede con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, in coerenza con apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti permateria e per i profili finanziari.
2. A decorrere dall'anno scolastico 2008/2009, la valutazione del comportamento e' effettuata mediante l'attribuzione di un voto numerico espresso in decimi.
3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso e all'esame conclusivo del ciclo. Ferma l'applicazione della presente disposizione dall'inizio dell'anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto inferiore a sei decimi, nonché eventuali modalità applicative del presente articolo.
Art. 3. Valutazione sul rendimento scolastico degli studenti
1. Dall' anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuati mediante l'attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno.
1-bis. Nella scuola primaria, i docenti, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. 2. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite nonché la valutazione dell'esame finale del ciclo sono effettuate mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi.
3. Nella scuola secondaria di primo grado, sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
3-bis. Il comma 4 dell'articolo 185 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e' sostituito dal seguente:)
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«4. L'esito dell'esame conclusivo del primo ciclo e espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall'alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi».
4. Il comma 3 dell'articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e' abrogato.
5. Con regolamento emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, si provvede al coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli studenti, tenendo conto anche dei disturbi specifici di apprendimento e della disabilità degli alunni, e sono stabilite eventuali ulteriori modalità applicative del presente articolo.
Art. 4. Insegnante unico nella scuola primaria
1. Nell'ambito degli obiettivi di razionalizzazione di cui all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti previsti dal comma 4 del medesimo articolo 64 e' ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche della scuola primaria costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola.
2. Con apposita sequenza contrattuale e' definito il trattamento economico dovuto all'insegnante unico della scuola primaria, per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.
2-bis. Per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo, il Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ferme restando le attribuzioni del comitato di cui all'articolo 64, comma 7, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, provvede alla verifica degli specifici effetti finanziari determinati dall'applicazione del comma 1 del presente articolo, a decorrere dal 1° settembre 2009. A seguito della pre detta verifica, per le finalità di cui alla sequenza contrattuale prevista dal comma 2 del presente articolo, si provvede, per l'anno 2009, ove occorra e in via transitoria, a valere sulle risorse del fondo d'istituto delle istituzioni scolastiche, da reintegrare con quota parte delle risorse rese disponibili ai sensi del comma 9 dell'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei limiti dei risparmi di spesa conseguenti all'applicazione del comma 1, resi disponibili per le finalità di cui al comma 2 del presente articolo, e in ogni caso senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
2-ter- La disciplina prevista dal presente articolo entra in vigore a partire dall'anno scolastico 2009/2010, relativamente alle prime classi del ciclo scolastico.
Art 5. Adozione dei libri di testo
1. Fermo restando quanto disposto dall'articolo 15 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, i competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l'editore si e' impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio, salvo che per la pubblicazione di eventuali appendici di aggiornamento da rendere separatamente disponibili. Salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze, l'adozione dei libri di testo avviene nella scuola primaria con cadenza quinquennale, a valere per il successivo quinquennio, e nella scuola secondaria di primo e secondo grado ogni sei anni, a valere per i successivi sei anni. 11 dirigente scolastico vigila affinché le delibere dei competenti organi scolastici concernenti l'adozione dei libri di testo siano assunte nel rispetto del le disposizioni vigenti.
Art. 5 -bis. Disposizioni in materia di graduatorie ad esaurimento
1. Nei termini e con le modalità fissati nel provvedimento di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento da disporre per il biennio 2009/2010, ai sensi dell'articolo 1, commi 605, lettera c), e 607, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, i docenti che hanno frequentato i corsi del IX ciclo presso le scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) o i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID), attivati nell'anno accademico 2007/2008, e hanno conseguito il titolo abilitante sono iscritti, a domanda, nelle predette graduatorie, e sono collocati nella posizione spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti.
2. Analogamente sono iscritti, a domanda, nelle predette graduatorie e sono collocati nella posizione spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti i docenti che hanno frequentato il primo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A e hanno conseguito la relativa abilitazione. 3. Possono inoltre chiedere l'iscrizione con riserva nelle suddette graduatorie coloro che si sono iscritti nell'anno accademico 2007/2008 al corso di laurea in scienze della formazione primaria e ai corsi quadriennali di didattica della musica; la riserva e' sciolta all'atto del
42
conseguimento dell'abilitazione relativa al corso di laurea e ai corsi quadriennali sopra indicati e la collocazione in graduatoria e' disposta sulla base dei punteggi attribuiti ai titoli posseduti.
Art. 6. Valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria
1. L'esame di laurea sostenuto a conclusione dei corsi in scienze della formazione primaria istituiti a norma dell'articolo 3, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341, e successive modificazioni, comprensivo della valutazione delle attività di tirocinio previste dal relativo percorso formativo, ha valore di esame di Stato e abilita all'insegnamento nella scuola primaria o nella scuola dell'infanzia, a seconda dell'indirizzo prescelto.
2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche a coloro che hanno sostenuto l'esame di laurea conclusivo dei corsi in scienze della formazione primaria nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e la data di entrata in vigore del presente decreto.
Art 7. Modifica del comma 433 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, in materia di accesso alle scuole
universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia
1. Il comma 433 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e' sostituito dal seguente: «433. Al concorso per l'accesso alle scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, possono partecipare tutti i laureati in medicina e chirurgia. I laureati di cui al primo periodo, che superano il concorso ivi previsto, sono ammessi alle scuole di specializzazione a condizione che conseguano l'abilitazione per l'esercizio dell'attività professionale, ove non ancora posseduta, entro la data di inizio delle attività didattiche di dette scuole immediatamente successiva al concorso espletato.».
Art. 7 -bis. Provvedimenti per la sicurezza delle scuole
1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, formulato ai sensi dell'articolo 80, comma 21, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, e' destinato un importo non inferiore al 5 per cento delle risorse stanziate per il programma delle infrastrutture strategiche in cui il piano stesso e' ricompreso.
2. Al fine di consentire il completo utilizzo delle risorse già assegnate a sostegno delle iniziative in materia di edilizia scolastica, le economie, comunque maturate alla data di entrata in vigore del presente decreto e rivenienti dai finanziamenti attivati ai sensi dell'articolo 11 del decreto-legge 1° luglio 1986, n. 318, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 1986, n. 488, dall'articolo 1 della legge 23 dicembre 1991, n. 430 e dall'art. 2, comma 4, della legge 8 agosto 1996, n. 431, nonché quelle relative a finanziamenti per i quali non sono state effettuate movimentazioni a decorrere dal 1° gennaio 2006, sono revocate. A tal fine le stazioni appaltanti provvedono a rescindere, ai sensi dell'articolo 134 del codice dei contratti pubblici relativi lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, i contratti stipulati, quantificano le economie e ne danno comunicazione alla regione territorialmente competente.
3. La revoca di cui al comma 2 e' disposta con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentite le regioni territorialmente competenti, e le relative somme sono riassegnate, con le stesse modalità, per l'attivazione di opere di messa in sicurezza delle strutture scolastiche, finalizzate alla mitigazione del rischio sismico, da realizzare in attuazione del patto per la sicurezza delle scuole sottoscritto il 20 dicembre 2007 dal Ministro della pubblica istruzione, e dai rappresentanti delle regioni e degli enti locali, ai sensi dell'articolo 1, comma 625, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. L'eventuale riassegnazione delle risorse a regione diversa e' disposta sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni.
4. Nell'attuazione degli interventi disposti ai sensi dei commi 2 e 3 del presente articolo si applicano, in quanto compatibili, le prescrizioni di cui all'articolo 4, commi 5, 7 e 9, della legge 11 gennaio 1996, n. 23; i relativi finanziamenti possono, comunque, essere nuovamente revocati e riassegnati, con le medesime modalità, qualora i lavori programmati non siano avviati entro due anni dall'assegnazione ovvero gli enti beneficiari dichiarino l'impossibilita' di eseguire le opere.
5. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nomina un soggetto attuatore che definisce gli interventi da effettuare per assicurare l'immediata messa in sicurezza di almeno cento edifici scolastici presenti sul territorio nazionale che presentano aspetti di particolare critica sotto il profilo della sicurezza sismica. Il soggetto attuatore e la localizzazione degli edifici interessati sono individuati d'intesa con la predetta Conferenza unificata.
6. Al fine di assicurare l'integrazione e l'ottimizzazione dei finanziamenti destinati alla sicurezza sismica delle scuole, il soggetto attuatore, di cui al comma 5, definisce il cronoprogramma dei lavori sulla base delle risorse disponibili, d'intesa con il Dipartimento della protezione civile, sentita la predetta Conferenza unificata.
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7. All'attuazione dei commi da 2 a 6 si provvede con decreti del Ministro dell'economia e delle finanze su proposta del Ministro conpetente, previa verifica dell'assenza di effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica.
Art. 8. Norme
finali
1. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
1-bis. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
2. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge.
2.3 DESCRITTORI DI VALUTAZIONE
DESCRITTORI DI VALUTAZIONE DELLE DISCIPLINE SCUOLA PRIMARIA
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VOTO
DESCRITTORE
10
Dieci
L’alunno/a denota la piena acquisizione degli obiettivi e la padronanza di conoscenze e
abilità. È in grado di effettuare collegamenti, rielaborando in modo personale e
approfondendo autonomamente gli argomenti affrontati.
9
Nove
L’alunno/a denota l'acquisizione degli obiettivi e la padronanza di conoscenze e abilità, tali
da assicurargli una completa autonomia operativa.
8
Otto
L’alunno/a denota l'acquisizione degli obiettivi e l'utilizzo pertinente di conoscenze e
abilità, tali da assicurargli/le una buona autonomia operativa.
7
Sette
L’alunno/a denota l'acquisizione degli obiettivi e l'utilizzo delle conoscenze e delle abilità
strumentali, tali da assicurargli/le una discreta autonomia operativa.
6
Sei
L’alunno/a denota l'acquisizione degli obiettivi minimi proposti e l'utilizzo essenziale delle
relative conoscenze e abilità strumentali. Va sostenuto/a nell'organizzazione del proprio
lavoro.
5
Cinque
L’alunno/a denota una mancata acquisizione degli obiettivi minimi prefissati e delle
relative conoscenze e abilità strumentali. Va sostenuto/a nell'organizzazione del proprio
lavoro.
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DESCRITTORI DI VALUTAZIONE DELLE DISCIPLINE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
VOTO
CONOSCENZA
ABILTÀ
10
Dieci
Conoscenza ricca e approfondita dei contenuti acquisiti anche con rielaborazione personale dell’argomento e dei contenuti stessi.
L’alunno opera in modo autonomo, disinvolto e personale.
9
Nove
Conoscenza ricca e talvolta approfondita dei contenuti.
L’alunno opera in modo autonomo, completo e approfondito.
8
Otto
Conoscenza completa dell’argomento e dei contenuti.
L’alunno opera in modo autonomo e corretto.
7
Sette
Conoscenza dell’argomento e dei contenuti.
L’alunno opera in modo abbastanza autonomo in situazioni note.
6
Sei
Conoscenza accettabile dell’argomento e dei contenuti.
L’alunno, se guidato, sa utilizzare e applicare le abilità acquisite.
5
Cinque
Conoscenza parziale e frammentaria dell’argomento e dei contenuti.
L’alunno sa utilizzare e applicare le abilità acquisite in modo parziale anche se guidato.
4
Quattro
Conoscenza lacunosa dell’argomento e dei contenuti.
L’alunno non applica le abilità richieste anche in compiti semplici.
46
I giudizi sintetici disciplinari espressi in decimi, tengono conto, oltre che del grado di apprendimento delle conoscenze-abilità anche del:
• il livello di partenza di ogni allievo, • la partecipazione in classe • l’impegno personale evidenziato nell'acquisizione, nell'autonoma elaborazione e
nell'approfondimento di competenze, conoscenze e abilità • l’impegno casalingo • la costante applicazione, • le capacità individuali e ritmo di apprendimento, quindi il livello di prestazione
raggiunta rispetto alle potenzialità personali
• la capacità di collaborazione dimostrata.
• La capacità di lavorare in gruppo
CRITERI COMUNI DI VALUTAZIONE SOMMATIVA
Il Collegio dei Docenti invita i docenti di classe e i Consigli di Classe a seguire le seguenti modalità
di svolgimento degli scrutini:
• ogni deliberazione di scrutinio, sia positiva (ammissione) sia negativa (non ammissione), deve
avere finalità esclusivamente educative e formative;
• la valutazione deve avvenire tenendo conto dell'intero percorso formativo dell’alunno;
• ogni docente si assume la diretta e piena responsabilità della informazione che offre al team
docente e al Consiglio di Classe per lo scrutinio, nonché degli atti dallo stesso deliberati.;
Il Collegio Docenti inoltre delibera i criteri necessari a garantire l'omogeneità e la correttezza della
valutazione sommativa.
I docenti di classe e il Consiglio di Classe , facendo riferimento a:
• gli obiettivi didattici, educativi e formativi e relativi criteri di verifica e valutazione;
• gli obiettivi minimi di conoscenze, competenze e capacità definiti per ogni disciplina e
considerando o i livelli di partenza di ciascun alunno
• i percorsi compiuti, i progressi, i livelli finali conseguiti
• la sistematicità e la continuità dell'interesse dimostrate in classe
• l'eventuale partecipazione all’attività di recupero
• Il rendimento e il profitto conseguiti
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ISTITUTO COMPRENSIVO “VAL TAGLIAMENTO”
2.4 DESCRITTORI DI VALUTAZIONE DELL’AREA EDUCATIVA
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
SOCIALIZZAZIONE
1. E’ ben integrato nel gruppo classe ed è collaborativo 2. Si è integrato solo con un piccolo gruppo 3. Non sempre si rapporta correttamente con compagni ed adulti 4. Tende ad isolarsi e/o ha difficoltà di relazione con compagni e adulti
PARTECIPAZIONE
1. Segue le attività con interesse e interviene con contributi pertinenti e personali 2. Mantiene una buona attenzione e interviene in modo pertinente nelle attività proposte 3. L’attenzione non è sempre adeguata e interviene solo se sollecitato 4. Segue e interviene solo in alcune discipline o attività 5. Ha difficoltà a mantenere la concentrazione, l’atteggiamento è passivo e/o interviene in modo non
pertinente
IMPEGNO
1. Porta a termine in modo responsabile il proprio lavoro e dimostra impegno assiduo in tutte le attività 2. Ha un ritmo di lavoro costante 3. Non dimostra costanza di impegno 4. Svolge le attività e le consegne con superficialità, dimostra poca cura e puntualità nel proprio lavoro 5. Non svolge le attività assegnate e non si applica neppure se sollecitato
AUTONOMIA OPERATIVA
1. Utilizza in modo appropriato e autonomo gli strumenti specifici delle discipline, lavora in modo effi-cace e personale, rispettando sempre i tempi delle consegne
2. Utilizza in modo proficuo gli strumenti specifici delle discipline, lavora in modo appropriato, rispet-tando i tempi delle consegne
3. E’ sufficientemente autonomo ma non sfrutta a pieno le sue capacità 4. Si applica in modo ripetitivo e meccanico e deve migliorare l’organizzazione e il metodo di lavoro 5. Va guidato nell’esecuzione delle consegne/attività e non ha ancora acquisito un metodo di lavoro ef-
ficace
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Allegato Normativa sulla valutazione degli alunni Decreto Legge 137/2008, convertito nella Legge 169/ 2008 Art. 3. - Valutazione sul rendimento scolastico deg li studenti 1. Dall' anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale de-gli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuati mediante l'attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno. 1-bis. Nella scuola primaria, i docenti, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.2. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite nonché la valutazione dell'esame finale del ciclo sono effettuate mediante l'attribuzione di voti nu-merici espressi in decimi. 3. Nella scuola secondaria di primo grado , sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'e-same di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline. 3-bis. Il comma 4 dell'articolo 185 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 è sostituito dal seguente:) «4. L'esito dell'esame conclusivo del primo ciclo è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di matu-razione raggiunti dall'alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi». 4. Il comma 3 dell'articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, è abrogato. 5. Con regolamento (cfr. DPR 122/2009) emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, si prov-vede al coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli studenti, tenendo conto anche dei disturbi specifici di apprendimento e della disabilità degli alunni, e sono stabilite eventuali ulte-riori modalità applicative del presente articolo. DPR 122/2009 Art. 2. Valutazione degli alunni nel primo ciclo di istruzione 1. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dal do-cente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe e, nella scuola secondaria di primo grado, dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con delibera-zione assunta, ove necessario, a maggioranza. 2. I voti numerici attribuiti, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge (cfr. d. l. 127/2008), nella valutazione periodica e finale, sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli a-lunni, adottati dalle istituzioni scolastiche ai sensi degli articoli 4, comma 4, e 14, comma 2, del de-creto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275. 3. Nella scuola secondaria di primo grado la valutazione con voto numerico espresso in decimi ri-guarda anche l'insegnamento dello strumento musicale nei corsi ricondotti ad ordinamento ai sensi dell'articolo 11, comma 9, della legge 3 marzo 1999, n. 124. 4. La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall'articolo 309 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche all'intesa di cui al punto 5 del Proto-collo addizionale alla legge 25 marzo 1985, n. 121. 5. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, a-vendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell'arti-colo 314, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l'ampliamento e il potenziamento dell'offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle attività alternative all'insegnamento della religione cattolica, forni-scono preventivamente ai docenti
49
della classe elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno. 6. L'ammissione o la non ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell'anno scolastico, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, è deliberata secondo le disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del decreto-legge. 7. Nel caso in cui l'ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di ca-renze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inse-rire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione di cui al comma 2 ed a trasmettere quest'ultimo alla famiglia dell'alunno. 8. La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto legge, è espressa: a) nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, at-traverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione; b) nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge; il voto numerico è illustrato con specifica nota e riportato an-che in lettere nel documento di valutazione. 9. La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell'alunno è riferita a ciascun anno scolastico. 10. Nella scuola secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, ai fini della validità dell'anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, pre-visti dal medesimo comma 1, sono deliberate dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. L'impossibilita' di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate. DPR 21 novembre 2007, n. 235 Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giu-gno 1998, n. 249, concernente lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria ART. 2 (Diritti), comma 4 Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di
autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio
rendimento.
2.5 Mission
L’Istituto Comprensivo Val Tagliamento si è posto come scopo lo sviluppo del curricolo verticale
per competenze per un progetto in continuità e per garantire le migliori opportunità di formazione
a tutti i ragazzi in età evolutiva.
ASSE EDUCATIVO
• Garantire la prevenzione al disagio scolastico.
ASSE CULTURALE
• Garantire l’acquisizione di una cultura europea, attraverso l’alfabetizzazione ed il
potenziamento delle Lingue inglese, tedesco, francese.
• Garantire la valorizzazione delle eccellenze.
ASSE COGNITIVO
50
• Garantire lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze strumentali minime,
coerentemente con i livelli di partenza accertati, in funzione di un apprendimento
“significativo”.
ASSE DELLA CITTADINANZA ATTIVA
• Favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette e significative
relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale.
2.6 Declinazione degli obiettivi strategici
L’obiettivo generale è la realizzazione di un Sistema Educativo Integrato Territoriale per rispon-
dere in modo adeguato ai bisogni formativo-educativi dell’utenza.
AREA DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI
a) Favorire ed incrementare i rapporti con le Amministrazioni, con enti, associazioni del territorio.
b) Gestire i servizi amministrativi in modo maggiormente funzionale all’utenza.
AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
a) Favorire una didattica laboratoriale per implementare e diversificare gli ambienti di apprendi-
mento.
b) Inclusione e differenziazione (personalizzazione, individualizzazione) dei percorsi didattici e mo-
nitoraggio.
c) Sviluppo delle risorse professionali attraverso la formazione permanente e la valorizzazione del-
le competenze specifiche del personale scolastico.
CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE
a) Strutturazione e condivisione del curricolo verticale di Istituto.
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b) Elaborazione di UDA per la realizzazione di percorsi che mirino alla certificazione delle compe-
tenze,
c) Elaborazione di prove standardizzate sia in ingresso che in uscita per le classi ponte dei tre ordini
scolastici.
CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO
a) Laboratori orientativi ( ABIL-MENTE secondarie, contatti con laboratori secondarie di 2° grado).
b) Potenziare situazioni di apprendimento in continuità tra gli ordini scolastici.
c) Favorire il coinvolgimento corresponsabile della componente genitori nei vari aspetti della vita
scolastica.
52
3. PIANO DI MIGLIORAMENTO
RESPONSABILE DEL PIANO Dr Manuela Mecchia, Dirigente Scolastico
Composizione del gruppo che segue la progettazione del PdM
Cognome e Nome Ruolo nell’organizzazione scolastica
Manuela Mecchia Dirigente scolastico
Paola Donada D.S.G.A.
Perissutti Tiziana Primo collaboratore del Dirigente
Mercuri Franceschina Secondo collaboratore del Dirigente
De Mattia Francesca Docente
Pivotti Romina Docente
Perissutti Nicoletta Docente
Turchetti Anna Maria Docente
Nassivera Barbara Docente
PRIMA SEZIONE
Linea strategica del piano Migliorare gli esiti e la motivazione degli alunni.
Scenario di riferimento Informazioni ritenute necessarie per la spiegazione delle scelte di miglioramen-to
L’Istituto Comprensivo Val Tagliamento nasce nel settembre 2010, a seguito di un piano di dimensionamento condiviso tra gli Enti Locali del territorio e la regione FVG. Esso fonda le sue radici in due contesti scolastici diversi: l’ex Istituto Comprensivo di Ampezzo, e l’ex Istituto Comprensivo di Villa Santina. Gli insegnanti dei due ex-istituti utilizzavano strumenti operativi diversi, rendendo così difficoltosa la comparazione ai fini del monitoraggio. Inoltre, il nostro Istituto è caratterizzato da un elevato
53
Il contesto socio-culturale in cui la scuola è inserita (reti sul territorio, caratteristi-che sociali e culturali dell’ambiente in cui la scuola è inserita, modelli educativi di ri-ferimento, offerte per la gestione del tempo libero)
L’Istituto Comprensivo Val Tagliamento ricopre un’area geografica molto vasta, che comprende ben dieci comuni: Ampezzo, Enemonzo, Lauco, Forni di Sotto, Forni di Sopra, Preone, Raveo, Sauris, Soc-chieve e Villa Santina. Inoltre, gli alunni non pro-vengono tutti dai capoluoghi, ma molti vivono in frazioni, a volte piccolissime. La percorribilità, nella stagione invernale, risulta difficoltosa per le condi-zioni stradali ed inoltre le distanze tra alcuni Comu-ni sono considerevoli. Va evidenziato che tutte le Amministrazioni Comunali si dimostrano sensibili ai problemi della scuola e alle sue esigenze e sosten-gono le sue progettualità integrate. L’Istituto ha sottoscritto protocolli d’intesa sia con le Amministrazioni Comunali sia con l’ASS 3 per l’Alto Friuli; collabora costantemente con le diverse associazioni ed enti presenti sul territorio ed è inse-
L’organizzazione scolastica (Composizione popolazione scolastica a-lunni, strategie della scuola per il coinvol-gimento delle famiglie, obiettivi del POF, modalità di condivisione metodologica e didattica tra insegnanti, attenzione alle dinamiche tra pari, gestione della scuola, sistemi di comunicazione)
Sono iscritti 616 alunni di cui circa il 15% con Biso-gni Educativi Speciali. In diversi plessi sono presenti le pluriclassi. Per limitare questo fenomeno, le Scuole Primarie di Ampezzo e Mediis e le Scuole Primarie di Forni di Sopra e Forni di Sotto, in colla-borazione con gli Enti Amministrativi hanno elabo-rato una progettualità organizzativa flessibile con orario a tempo pieno.
MEDIIS AMPEZZO FORNI DI SOTTO
FORNI DI SOPRA
classi 1^, 2^ e 3^
classi 4^ e 5^
classi 1^, 2^ e 3^
classi 4^ e 5^
Sono organizzati colloqui con le famiglie in ogni or-dine di scuola e i genitori sono presenti negli Organi Collegiali. Esiste un Patto Educativo che ogni anno viene condiviso e sottoscritto dai docenti e dalla famiglie. Vengono proposti laboratori su tematiche educative, dall’Unità Funzionale Socio-Educativa dell’ASS n.3, che coinvolgono alunni, genitori e do-
54
Il lavoro in aula (attenzione alle relazioni docenti-alunni, gli ambienti di apprendimento, progetti di recupero e potenziamento degli appren-dimenti, utilizzo di nuove tecnologie per la didattica)
.Vengono attivati annualmente progetti di recupe-ro, percorsi personalizzati e attività che limitino la dispersione scolastica. Da diversi anni, inoltre, viene effettuato un proget-to di indagine sulle “disposizioni all’apprendimento scolastico”, che coinvolge tutti gli alunni che fre-quentano l’ultimo anno della scuola dell’Infanzia con elaborazione di PEP nell’ottica di un’azione di prevenzione di difficoltà di apprendimento ed indi-viduazione precoce di DSA. Tutte i plessi di scuola Primaria e Secondaria di-spongono di un’aula computer, anche se le attrez-zature non sono sempre adeguate agli scopi (in quanto i computer sono spesso vecchi e mal funzio-nanti e la connessione internet è lenta). Dette scuo-le sono anche dotate di almeno una LIM ciascuna.
IDEE GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO
Descrizione dei processi che hanno portato alla scelta degli obiettivi di miglioramento Risultati del Rapporto di Autovalutazione.
Criticità individuate/piste di miglioramento
Punti di forza della scuola/risorse RAV
Forte presenza di alunni BES
• Mancanza di percorsi standardizzati e di criteri di valutazione condivisi per tutto l’istituto.
• Potenziare la formazione per l’individuazione di strategie didattiche e strumenti da utilizzare per l’elaborazione di percorsi personalizzati.
• Potenziamento delle competenze dell’imparare a imparare.
• Potenziamento delle intelligenze
Vengono attuati interventi di recupero sia nella Scuola Primaria che nella Secondaria. Da alcuni anni la scuola investe risorse per permettere a tutti gli studenti esiti forma-tivi adeguati. Alle scuole viene concesso un monte ore annuale per le azioni di recupe-ro in base al numero di alunni con BES. Inoltre, negli ultimi due anni, al fine di pre-venire la dispersione scolastica e orientare verso la scuola superiore, la scuola Secon-daria ha riconosciuto l’importanza di offri-re esperienze che hanno permesso di uti-lizzare maggiormente la manualità, di fa-vorire la concentrazione, l’ordine e la ca-pacità di progettare le proprie azioni, di in-crementare la motivazione scolastica. So-no state coinvolte le agenzie del territorio ( Aziende agricole, artigiani del legno, rete museale, istituti di istruzione superiore…). All’interno del POF sono inserite tutte le azioni di competenza della scuola per quanto riguarda i passaggi relativi alla ri-chiesta di approfondimenti diagnostici e
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emotive
successiva elaborazione di PEI e PDP (con modelli condivisi nei vari ordini scolastici). Per gli alunni individuati dai consigli di classe/interclasse con BES è stato elabora-to un modello per la formulazione di un piano educativo personalizzato (PEP). La gestione degli studenti stranieri è un punto di forza della scuola, dove la loro presenza è circa il 6% di oltre 9 nazionalità. Le attività di inclusione consistono in corsi di alfabetizzazione (Laboratori L2), progetti multiculturali ed educazione intercultura-le.
Necessità di implementare la formazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie
• Potenziare gli ambienti di apprendimento con strumentazioni digitali e la formazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie.
Nella scuola sono presenti gruppi di lavo-ro. È diffusa la pratica di lavoro in team, ma va implementata anche attraverso l’uso di piattaforme. Sono presenti materiali’ in merito alla didattica, all’inclusione, all’intercultura, alla continuità ecc. condi-visi tra i colleghi, grazie ai momenti di con-fronto comune. La presenza di pluriclassi determina la ne-cessità di utilizzare una didattica innovati-va: apprendimento cooperativo laboratori per gruppi di interesse laboratori per il re-cupero e potenziamento laboratori con utilizzo consapevole delle nuove tecnolo-gie
Necessità di monitorare sia l’azione didattica che quella organizzativa
• Potenziare l’autovalutazione didattico-educativo-organizzativa dell’Istituto.
RAV
ELENCO DEI PROGETTI DI MIGLIORAMENTO
1) Far scuola in Montagna 4 2) Abil-mente 3) SNV progettazione attuazione piani di miglioramento e formazione del personale 4) Competenze TIC (progetti PON)
Pertanto le aree da migliorare e le relative azioni di miglioramento risultano essere:
Area da migliorare Necessità di miglioramento Grado di priorità
Curricolo, progettazione e Creazione di un gruppo di lavoro che realizzi un curricolo e unità di
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apprendimento verticali, utilizzabili da tutti i docenti dell’istituto. Verranno inoltre preparate prove comuni da somministrare alle classi in entrata ed uscita.
ALTA
Migliorare le competenze relative alla didattica laboratoriale anche attraverso gruppi di autoformazione guidati da do-centi tutor esperti.
ALTA
Percorsi di formazione docenti per una maggior diffusione del laboratorio di metodo di studio e potenziamento cognitivo monitoraggio esiti.
MEDIA
valutazione.
Esperienze di laboratorio per genitori e docenti per favorire la condivisione di percorsi educativi ed aumentare la didattica laboratoriale incentrata sul sé, sulle diverse intelligenze e sulle emozioni.
MEDIA
Ambiente di apprendimento L’istituto intende richiedere POSTAZIONI INFORMATICHE per l'accesso ai dati e ai servizi digitali della scuola per il personale docenti e segreteria, dotandosi di personal computer, notebook, monitor e sistemi di backup.
ALTA
Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane.
Somministrazione questionario personale scolastico, questionario genitori al fine di individuare le criticità su cui intervenire. Ricognizione attraverso il bilancio di competenze dei docenti per focalizzare i bisogni di formazione e valorizzare le potenzialità che emergono.
MEDIA
SECONDA SEZIONE
Progetto 1
Titolo del pro-getto
Far scuola in montagna 4
Responsabile delprogetto
Perissutti Tiziana
Indicazioni di progetto
Data di inizio e Dal 15-0-2016 al 31-05-2016 a.s.2015-
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Pianificazione obiettivi operativi
Obiettivi operativi Indicatori di valutazione
Predisposizione di ambienti di apprendimento con incremento della mediazione didattica.
Incremento di esperienze di apprendimento di tipo attivo, laboratoriale, cooperativo.
Adozione di modalità di valutazione che consentano di registrare e valorizzare anche piccoli progressi rispetto al punto di partenza individuale e di orientamento verso nuove tappe evolutive.
Migliorare l’organizzazione in funzione della pro-gettazione pedagogi-co-didattica delle scuole di montagna e a tempo pieno dell’Istituto, per promuovere modelli a classi aperte flessi-bili e promuovere il successo formativo di ciascun alunno come diritto all’apprendimento.
N. dei docenti partecipanti.
Impatto sugli apprendimenti.
Ampliamento delle strategie e degli stru-menti educati-vo-didattici.
Criticità riscon-trate.
Grado di inte-resse della componente docente e geni-toriale.
La valutazione pre-vede: Questionari di
somministra-zione ai docenti ed ai genitori nella fase fina-le.
Osservazioni sistematiche che monitorino il percorso.
Prove standar-dizzate che monitorino gli esiti.
La pianificazione (Plan)
Relazione tra la linea strategica del Piano ed il progetto
Il progetto è in linea con la mission dell’Istituto, favorisce il processo di inclu-sione e la personalizzazione dei percorsi didattici e la prevenzione alla dispersione scolastica.
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Risorse umane necessarie
Docenti di scuola primaria e secondaria di-scipline Italiano, Matematica e discipline di studio. Psicopedagogista come esperto e-sterno: scuola dell’Infanzia “Indagine sulle di-
sposizioni all’apprendimento scolastico “
Classe 4^ scuola Primaria “ somministrazione test AMOS” e for-Destinatari del
progetto (di-retti e indiret-
Diretti: alunni dei 3 ordini di scuola e do-centi
Indiretti: famiglie Budget di pro-getto
28.912,87
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Descrizione delle principali fasi di attuazione
Scuola dell’Infanzia: Prima fase: presentazione alle famiglie dell’indagine che si focalizza su :
• funzioni motorie (in quanto sempre connesse con i processi di apprendimento)
• dominanza laterale
• livello di integrazione sensoriale
• organizzazione spazio-temporale
• alcuni aspetti del linguaggio orale
• simbolizzazione
• grafo-motricità
• capacità pre-numeriche
• relazionalità Seconda fase Somministrazione prove in un’ottica di ricerca azione. Terza fase Predisposizione di Piani Educativi Personalizzati Quarta fase Condivisione con insegnanti e genitori di percorsi personalizzati in un’ottica longitudinale con indicazioni operative didattico-educative Quinta fase Incontri di continuità per il passaggio dei Piani Educativi Personalizzati e monitoraggio dei livelli raggiunti dagli alunni in un’ottica longitudinale. Scuola Primaria classe 4^ Prima fase presentazione ai docenti Batteria AMOS:giudizio di valutazione dei docenti rispetto a comprensione del testo, abilità di studio, rendimento scolastico complessivo di ciascun alunno e riflessione sugli stili di apprendimento.
La realizzazione (Do)
Descrizione del-le attività per la diffusione del progetto
I percorsi vengono condivisi con la compo-nente genitoriale. Nei Collegi Docenti si presenteranno i monitoraggi per valutare l’incidenza del progetto nel quadro curricolare e nell’ottica
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Descrizione del-le azioni di mo-nitoraggio
Infanzia: La prima valutazione dell’esperta; Le osservazioni sistematiche delle inse-
gnanti dell’Infanzia; Le osservazioni sistematiche delle inse-
gnanti della scuola Primaria che accolgono gli alunni;
Questo percorso offre un quadro completo e personalizzato di ogni alunno con i punti di forza e di debolezza. Azioni alunni BES Primaria :
• Osservazioni sistematiche
• Prove MT
• Prove stile INVALSI
• Prove opportunamente strutturate Secondaria di 1°grado
• Osservazioni sistematiche.
• Quelli utilizzati durante l’anno scola-stico per avere un’uniformità/confronto di valutazio-ne con le altre prove. Verranno consi-derati l’impegno e la disponibilità al
Target Insegnanti, alunni, genitori, esperti e-sterni.
Il monitoraggio e i risultati (Check)
Note sul monito-raggio
Questionari di autovalutazione docenti Questionari di gradimento docen-ti/genitori Prove standardizzate Relazioni finali Raccolta della documentazione prodotta Percorsi Educativi Personalizzati Modalità di revi-
sione delle azioni Incontri correttivi nel corso delle azioni progettuali ed in fase finale.
Criteri di miglio-ramento
Esiti dei percorsi di apprendimento di-dattico-educativi. Impatto sui docenti del percorso di ri-cerca-azione e di scambio di buone pratiche. Impatto sulle famiglie: miglioramento
Il riesame e il miglioramento (Act)
Descrizione delle attività di diffu-sione dei risultati
Collegio Docenti e Consiglio di Istituto: esiti dei questionari somministrati ai docenti e alle famiglie in riferimento ai percorsi. Restituzione ai docenti ed alle famiglie degli esiti nelle varie fasi del monito-
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Note sulle possi-bilità di imple-mentazione del progetto
Dalle criticità e dai punti di forza emer-si verranno valutate possibili azioni di miglioramento ed implementazione del progetto ( come già avvenuto negli anni scorsi). La continuità è un fattore indispensabi-le per permettere agli alunni di conso-
Attività
Res
po
nsa
bile
Tempificazione attività (mesi dall’avvio)
Note Situazione (da compilare du-rante l’attuazione del progetto) Ros-
so = attuazione non in linea con
gliobiettivi Giallo = non ancora
avviata / in corso e in linea
con gli obiettivi S O N D G F M A M
Esame del RV
Incontri del team di miglio-ramento
Gruppo che pre-dispone i que-stionari, tabula-
Diffusione del progetto trami-te Collegio
Avvio pro-getto
Monitoraggio progetto
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Progetto 2
Titolo del pro-getto
ABIL-MENTE
Responsabile del progetto
PERISSUTTI TIZIANA
Indicazioni di progetto
Data di inizio e fi-ne
Se finanziato 15/02/2016 -11/06/2016 2015/2016
Obiettivi operativi Indicatori di valutazione
La pianifi-cazione (Plan)
Pianificazione obiettivi operativi
Incremento della didattica laborato-riale e dei colle-gamenti transdi-sciplinari
Numero di docenti partecipanti al progetto
Numero classi/alunni coinvolti nel progetto
Impatto sugli apprendimen-ti/motivazione degli alunni
Ampliamento delle possibili stra-tegie didattiche
Qualità del materiale prodotto Sostenibilità del progetto co-
sti/risultati e sperimentano la me-todologia.
Esiti dei questionari gradimento ai docenti /alunni (intermedio e fina-le).
Esiti di prove di competenza da somministrare agli alunni.
La valutazione sarà mensile e per competenze, tramite compiti au-tentici e rubriche in linea con le NI2012 e il nuovo certificato delle competenze. Valutazione processo tramite diari di bordo e osservazio-ni sistematiche; alla fine del proget-to saranno somministrati questio-nari dove l’alunno/docenti/esperti esprimeranno la propria opinione, l’interesse, etc. e idee per una ot-timizzazione del progetto.
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Relazione tra la li-nea strategica del Piano ed il proget-to
Il progetto è in linea con gli obiettivi strategici concordati in CdU in quan-to contribuisce ad aumentare la mo-tivazione scolastica, diminuire la di-spersione e ad incrementare la con-divisione e la collaborazione tra do-centi e tra scuola e territorio.
Risorse umane necessarie
Docenti di Italiano, Matematica, lingue straniere e edu-cazione tecnica. Esperti esterni senza oneri per lo Istitu-to.
Destinatari del progetto (diretti e indiretti)
Diretti: Alunni delle classi coinvolte Indiretti: tutti gli alunni della scuola con le azioni di tu-toraggio e i docenti per l’incremento della didattica la-boratoriale
Budget di progetto
5882,29 euro
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Descrizione del-le principali fasi di attuazione
Il nostro Istituto, considerata l’elevata percentuale di allievi DSA/BES e a rischio di dispersione, vuole offrire con questo progetto, percorsi laboratoriali a 360°. I ragazzi rifletteranno su ciò che dovranno fare, proporranno idee, si suddivideran-no i compiti, osserveranno, ricercheranno, progetteranno, misureranno, gestiranno anche una piccola parte ammini-strativa, sperimenteranno in campo quanto appreso, realiz-zeranno foto e video, intervisteranno, utilizzeranno le TIC e molto altro ancora. Il territorio offre la possibilità di confron-tarsi con artigiani ancora in possesso di competenze relative alla realizzazione di manufatti legati alla tradizione locale e ad attività che permettano percorsi orientativi. Ottobre-Dicembre: fase di progettazione attività sulle carat-teristiche degli alunni Gennaio- Febbraio: contatti con strutture del territorio e fa-miglie Marzo-Maggio: svolgimento attività e monitoraggio
Giugno: analisi questionari e esposizione in collegio unita-rio.
Descrizione delle attività per la dif-fusione del pro-getto
Diffusione dei prodotti multimediali (foto, video, pre-sentazioni, cartelloni, esperimenti) e delle realizzazioni , ortaggi, cesti e percorsi museali) attraverso le giorna-te di scuola aperta al territorio, il coinvolgimento delle scuole infanzia/primarie/secondarie dell’Istituto che potranno anche sperimentare “sul campo” le varie at-tività.
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Descrizione delle azioni di monito-raggio
Iniziale: si concentrerà sulla rilevazione dei risultati attesi e sulle condizioni che potranno garantire il raggiungimen-to degli obiettivi prefissati.
In itinere: si focalizzerà sul controllo delle strategie di at-tuazione e delle azioni sviluppate nelle varie fasi del pro-getto, al fine di evidenziare attraverso le informazioni rile-vate i punti di forza e di criticità, in modo da apportare e-ventuali modifiche sulle azioni intraprese.
Finale: si raccoglieranno i risultati del progetto (per do-centi e alunni) sia in termini formativi intesi come trasfe-rimento di conoscenze di base, di approfondimento delle conoscenze/competenze, di impatto organizzativo sia di sostenibilità (costi/benefici) e sia di ricaduta sugli appren-dimenti/motivazione scolastica degli alunni. Il tutto trami-te un confronto analitico e critico con quanto previsto in fase di progettazione ed elaborando anche ipotesi su pos-sibili sviluppi futuri.
La realizzazione (Do)
Target Insegnanti curricolari e esperti del territorio
Note sul moni-toraggio
Strumenti di monitoraggio: • Schede di monitoraggio iniziale, in itinere e finale
del progetto • Incontri periodici tra i docenti referenti delle scuo-
le • Raccolta della documentazione prodotta • Questionari di autovalutazione e gradimento dei
percorsi progettuali proposti per docen-ti/esperti/alunni.
Modalità di revi-sione delle azioni
Incontri correttivi nel corso dell’azione progettuale e al termine del progetto in fase di valutazione finale.
Il monitoraggio e i risultati (Check)
Criteri di miglio-ramento
impatto sui docenti condivisione di buone pratiche, con-fronto. impatto sugli alunni: miglioramento della parteci-pazione e dei risultati scolastici.
Impatto sugli alunni: miglioramento della partecipazione e dei risultati scolastici.
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Il riesame e il mi-glioramento (Act)
Descrizione delle attività di diffu-sione dei risultati Note sulle possi-bilità di imple-mentazione del progetto
Collegio dei docenti, Consiglio di Istituto inserimento documentazione sul sito web dell’IC.
Estensione del progetto alle classi quinte della scuola primaria dell’istituto.
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Attività
Res
po
nsa
bile
Tempificazione attività (mesi dall’avvio)
Note
Situazione (da compilare durante l’attuazione del progetto) Rosso = attuazione non in li-nea con gli obiettivi Giallo = non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi
Verde = attuata S O N D G F M A M
Esame del RV
Incontri del team di miglio-ramento
Gruppo che pre-dispone i que-stionari, tabula-zione degli esiti,
Diffusione del progetto trami-te Collegio
Avvio progetto
Monitoraggio progetto
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Progetto 3
Titolo del progetto Metin sot sore: capovolgiamo classi e valutazione
Responsabile del pro-getto
Per l’istituto: Prof.ssa MERCURI FRANCESCHI-NA
Indicazioni di progetto
Data di inizio e fine 25/01/2016 -11/06/2016 2015/2016 Pianificazione obiettivi operativi
Obiettivi operativi Indicatori di valutazione
La pianificazione (Plan)
1.Utilizzare la tecnologia come canale preferen-ziale per raggiungere il mondo degli alunni
2. Formare gli insegnati nella gestione delle classi capovolte e nel fare didattica attraver-so le EAS
3.Potenziare i legami all’interno della rete di scuole, affinché venga considerata come un ambiente di confronto e condivisione, per la cui crescita ed evoluzione è necessaria la collabora-zione di tutti i membri, attraverso la:
4.Utilizzare il sistema delle classi capovolte per potenziare l’attività di ricerca/azione e la formazione metodolo-gica didattica partendo dalla necessità di non fornire un unico percor-so metodologico che non può essere efficace per tutti gli allievi di una classe, nella quale esi-stono stili cognitivi, ca-ratteristiche personali e contesti diversi.
• Numero di docenti par-tecipanti al corso di formazione e progetto
• Numero classi/alunni coinvolti nel progetto
• Tipologia di classe coin-volta nel progetto (pri-maria-secondaria di I° e II° grado)
• Gradimento e poten-ziamento competenze digitali docenti/alunni
• Impatto sugli apprendi-menti/motivazione degli alunni
• Ampliamento delle pos-sibili strategie didattiche
• Qualità del materiale prodotto
• Sostenibilità del proget-to costi/risultati
La modalità di valutazione del progetto saranno svolte in varie fasi progettuali in concerto con la fase di mo-nitoraggio e si considererà come variabile, il gradimen-to non solo degli insegnanti ma anche degli stessi stu-denti e delle famiglie. La valutazione del progetto richiederà sempre una rac-colta di dati, che verteran-no sia sull’acquisizione del-le competenze da parte dei docenti durante la fase di
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Relazione tra la li-nea strategica del Piano ed il progetto
Il progetto è in linea con gli obiettivi strategici concordati in CdU in quanto prepara docenti e a-lunni ad insegnare ed apprendere con la tecnolo-gia, considerandola un ambiente naturale di ap-prendimento, ad incrementare la condivisione e la collaborazione tra docenti e tra scuola e territo-rio.
Risorse umane neces-sarie
Tutti i docenti ed esperti esterni
Destinatari del progetto (diretti e indiretti)
Diretti: Docenti del gruppo di progetto di rete e in seguito I docenti di varie discipline che partecipano alla formazione/ricerca-azione Infanzia, Primaria e Secondaria. Indiretti: alunni delle classi coinvolte
Budget di progetto 7.000,00 euro
La realiz-zazione (Do)
Descrizione delle principali fasi di at-tuazione
Formazione docenti Il percorso di formazione si articolerà nel modo se-
guente: • due incontri in plenaria, della durata di 3 ore cia-
scuno (Esperto esterno Prof. Mario Castoldi); • un incontro laboratoriale “Didattica per competen-
ze con gli EAS (Episodi di apprendimento in situa-zione) tenuto dalla docente Francesca Panzica (FI);
• proseguimento del percorso di formazione in mo-dalità blended (piattaforma Moodle della rete
Sbilf). La ricerca-azione sarà basata sulle seguenti attività: 1. studio delle soluzioni didattiche “in forma labora-
toriale”, in aula condividendo con i colleghi conte-nuti e processi in analogia, quindi, con un gruppo classe in apprendimento;
2. applicazione delle soluzioni nel contesto della classe, dopo averle pensate, progettate e discusse con le figure di supporto e i colleghi;
3. sintesi dell’attività svolta e condivisione delle at-tività.. Ottobre-Dicembre: fase di progettazione e forma-zione docente Gennaio- Febbraio: incontri del gruppo di progetto per pianificare le azioni Febbraio-Marzo-Maggio: svolgimento attività e monitoraggio Giugno: analisi questionari e esposizione in collegio unitario
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Descrizione delle attività per la diffu-sione del progetto
Materiale prodotto: • progettazioni • prove di competenza e rubriche di valuta-
zione • video, mappe • materiale elaborati dai docenti • materiale prodotti dagli alunni
MODALITÀ DI DIFFUSIONE E PUBBLICAZIONE • sito della scuola • sito della rete di scuole www.sbilf.eu
condivisione delle progettualità con la Rete In-dire “Piccole Scuole Crescono” http://piccolescuolecrescono.indire.it/
Descrizione delle a-zioni di monitoraggio
Iniziale: si concentrerà sulla rilevazione dei risul-tati attesi e sulle condizioni che potranno garanti-re il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
In itinere: si focalizzerà sul controllo delle strate-gie di attuazione e delle azioni sviluppate nelle va-rie fasi del progetto, al fine di evidenziare attra-verso le informazioni rilevate i punti di forza e di criticità, in modo da apportare eventuali modifi-che sulle azioni intraprese.
Finale: si raccoglieranno i risultati del progetto (per docenti e alunni) sia in termini formativi in-tesi come trasferimento di conoscenze di base, di approfondimento delle conoscenze/competenze, di impatto organizzativo sia di sostenibilità (co-sti/benefici) e sia di ricaduta sugli apprendimen-ti/motivazione scolastica degli alunni. Il tutto tramite un confronto analitico e critico con quan-to previsto in fase di progettazione ed elaborando anche ipotesi su possibili sviluppi futuri.
Il monitoraggio e i ri-sultati (Check)
Target Insegnanti curricolari
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Note sul monitoraggio
Strumenti di monitoraggio:
• Schede di monitoraggio iniziale, in itinere e finale del progetto
• Incontri periodici tra i docenti refe-renti delle scuole
• Raccolta della documentazione pro-dotta Modalità di revisione
delle azioni Incontri correttivi nel corso dell’azione pro-gettuale e al termine del progetto in fase di valutazione finale.
Criteri di migliora-mento
impatto sui docenti condivisione di buone pratiche, confronto. impatto sugli alunni: miglioramento della partecipazione e dei ri-sultati scolastici.
Descrizione delle at-tività di diffusione dei risultati
Collegio dei docenti, Consiglio di Istituto inserimento documentazione sul sito web dell’IC.
Il riesame e il miglio-ramento (Act)
Note sulle possibilità di implementazione del
progetto
L’estensione dell’ambiente di ap-prendimento anche ad altre classi e ad altri istituti scolastici potenziando la “scuola diffusa”, un modello di scuola che si intende ‘costruire’ in questo territorio.
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Attività
Res
po
nsa
bile
Tempificazione attività (mesi dall’avvio)
Note
Situazione (da compilare durante l’attuazione del pro-getto) Rosso = attua-zione non in linea con gli obiettivi Giallo = non ancora av-viata
S O N D G F M A M
Esame del RV
Incontri del team di miglioramento
Gruppo che predi-spone i questionari, tabulazione degli esiti, tenuta della contabilità. e coe-renza con le N.I: 2012
Diffusione del pro-getto tramite Col-legio
Avvio proget-to
Monitoraggio pro-getto
Progetto 4
Titolo del progetto
Impariamo il futuro
Indicazioni di pro-getto Responsabi-
le del pro-getto (di rete)
Prof.ssa MERCURI FRANCESCHINA La pianifi-cazione (Plan)
Data di inizio e fine
01/02/2016 -11/06/2016 2015/2016
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Obiettivi operativi Indicatori di valutazione
Pianifi-cazione obiettivi operativi
1.lavorare con dispositivi di fruizione collettiva e individuale organizzando le classi e le pluriclassi in gruppi di apprendimento; 2.proporre soluzioni (software e attività) in relazione al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e di competenza come previsto dalle Indicazioni per il Curricolo; 3.migliorare il tipo, la qualità e le modalità di fruizione del web di studenti di contesti sociali svantaggiati, studenti BES, DSA e disabili; 4.formare i docenti all’uso di dispositivi di fruizione collettiva e individuale integrandoli con altri media, risorse didattiche e ambienti di apprendimento; 5.realizzare una comunità di pratiche in cui le esperienze vengono condivise e diventano patrimonio di tutta la comunità scolastica della rete; 6.utilizzare le TIC nella didattica non solo come veicoli, ma come ambienti di formazione dell’esperienza e della conoscenza e apprendere attraverso modalità didattiche mediate dalle ICT;
Semplificare la creazione di materiale didattico personalizzato Porre le basi infrastrutturali per la didattica 2.0 e 3.0 Aprire un nuovo canale di comunicazione e formazione tra e verso i discenti e le famiglie.
• Numero di docenti parte-cipanti al corso di forma-zione e progetto
• Numero classi/alunni coinvolti nel progetto
• Gradimento e potenzia-mento competenze digi-tali docenti/alunni
• Impatto sugli apprendi-menti/motivazione degli alunni
• Ampliamento delle pos-sibili strategie didattiche
• Qualità del materiale prodotto
La modalità di valutazione del progetto saranno svolte in varie fasi progettuali in concerto con la fase di moni-toraggio e si considererà co-me variabile, il gradimento non solo degli insegnanti ma anche degli stessi studenti e delle famiglie. La valutazione del progetto richiederà sem-pre una raccolta di dati, che verteranno sia sull’acquisizione delle com-petenze da parte dei docenti durante la fase di formazione sia sulla valutazione degli alunni per le attività propo-ste nel progetto e per l’accertamento delle compe-tenze acquisite che avrà luo-go tramite compiti autentici (EAS) e comunque secondo prove e metodi che possono variare anche in funzione dei contesti organizzativi a cui appartengono gli allievi. Si valuterà anche la padronanza dei saperi acquisiti con prove apposite. Si considererà an-che la qualità del materiale prodotto dai docenti, in base alla coerenza con gli input
forniti durante il corso di formazione e la condivisione fra colleghi durante la pro-gettazione delle attività.
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Relazio-ne tra la linea strategi-ca del Piano ed il proget-to
Il progetto è in linea con gli obiettivi strategici con-cordati in CdU in quanto prepara docenti e alunni ad insegnare ed apprendere con la tecnologia, con-siderandola un ambiente naturale di apprendimen-to, ad incrementare la condivisione e la collabora-zione tra docenti e tra scuola e territorio.
Risorse umane necessarie
Tutti i docenti ed esperti esterni
Destinatari del pro-getto (di-retti e in-diretti)
Diretti: Docenti del gruppo di progetto di rete e in seguito I docenti di varie discipline che par-tecipano alla formazione/ricerca-azione Infanzia, Primaria e Secondaria. Indiretti: alunni delle classi coinvolte
Budget di progetto
Se finanziato 20.000,00 euro
Descrizio-ne delle principali fasi di at-tuazione
Formazione docenti Il percorso di formazione si articolerà nel modo se-
guente: • Formazione di un animatore digitale che sarà la figura
principale di riferimento per le proposte didattiche innovative;
• proseguimento del percorso di formazione esteso ai docenti dell’IC
Novembre-Dicembre: fase di progettazione Febbraio: formazione animatore digitale Aprile – Maggio: formazione docenti IC Aprile-Maggio: svolgimento attività e monitoraggio Giugno: analisi questionari e esposizione in CDU.
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Descrizione delle attività per la diffu-sione del progetto
Materiale prodotto: • progettazioni • prove di competenza e rubriche di valutazione • video, mappe • materiale elaborato dai docenti • materiale prodotto dagli alunni • ebook
MODALITÀ DI DIFFUSIONE E PUBBLICAZIONE • sito della scuola
La realiz-zazione (Do)
Descrizione delle azioni di monito-raggio
Iniziale: si concentrerà sulla rilevazione dei risultati attesi e sulle condizioni che potranno garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
In itinere: si focalizzerà sul controllo delle strategie di attuazione e delle azioni sviluppate nelle varie fa-si del progetto, al fine di evidenziare attraverso le informazioni rilevate i punti di forza e di criticità, in modo da apportare eventuali modifiche sulle azioni intraprese.
Finale: si raccoglieranno i risultati del progetto (per docenti e alunni) sia in termini formativi intesi co-me trasferimento di conoscenze di base, di appro-fondimento delle conoscenze/competenze, di im-patto organizzativo sia di sostenibilità (co-sti/benefici) e sia di ricaduta sugli apprendimen-ti/motivazione scolastica degli alunni. Il tutto trami-te un confronto analitico e critico con quanto previ-sto in fase di progettazione ed elaborando anche ipotesi su possibili sviluppi futuri.
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Target Insegnanti curricolari
Note sul monitorag-gio
Strumenti di monitoraggio:
• Schede di monitoraggio iniziale, in itinere e finale del progetto
• Incontri periodici tra i docenti referenti delle scuole
• Raccolta della documentazione prodotta • Questionari di autovalutazione e gradimento
dei percorsi progettuali proposti per docen-ti/esperti/alunni.
Modalità di revisione delle azioni
Incontri correttivi nel corso dell’azione progettuale e al termine del progetto in fase di valutazione fina-le.
Il monitoraggio e i ri-sultati (Check)
Criteri di migliora-mento
impatto sui docenti condivisione di buone pratiche, confronto. impatto sugli alunni: miglioramento del-la partecipazione e dei risultati scolastici.
Impatto sugli alunni: miglioramento della partecipa-zione e dei risultati scolastici.
Descrizione delle attività di diffusione dei risultati
Collegio dei docenti, Consiglio di Istituto inserimento documentazione sul sito web dell’IC.
Il riesame e il miglio-ramento (Act)
Note sulle possibilità di implemen-tazione del progetto
L’estensione dell’ambiente di apprendimen-to digitale anche ad altre classi e partecipa-zione a concorsi nazionali.
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Attività
Res
po
nsa
bile
Tempificazione attività (mesi dall’avvio)
Note
Situazione (da compilare durante l’attuazione del proget-to) Rosso = attuazione non in linea con gli o-biettivi Giallo = non ancora avvia-ta / in corso e in linea con gli obiettivi S O N D G F M A M
Esame del RV
Incontri del team di miglioramento Gruppo che predi-spone i questionari, tabulazione degli esiti, tenuta della contabilità. E coer-enza con le Nuove Indicazioni 2012
Diffusione del pro-getto tramite Col-legio
Avvio pro-getto
Monitoraggio pro-getto
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TERZA SEZIONE
Progetto Obiettivi operativi Target Risultati ottenuti
Primo progetto Migliorare l’organizzazione in funzione della progetta-zione pedagogico-didattica delle Scuole di montagna e a tempo pieno dell’Istituto, per promuovere modelli a classi aperte flessibili e promuovere il successo formativo di ciascun alunno.
Insegnanti, alunni, genitori ed esperti esterni
Secondo progetto
Incremento della didattica la-boratoriale e dei collegamenti transdisciplinari
Insegnanti currico-lari e esperti del territorio
Terzo progetto
Utilizzare la tecnologia come canale preferenziale per rag-giungere il mondo degli alunni Formare gli insegnati nella gestione delle classi capovolte e nel fare didattica attraverso le EAS ( Episodi di Apprendimento Situati)
Insegnanti currico-lari
Quarto progetto
Lavorare con dispositivi di frui-zione collettiva e individuale or-ganizzando le classi e le pluri-classi in gruppi di apprendimen-to. Migliorare il tipo, la qualità e le modalità di fruizione del web di studenti di contesti sociali svan-taggiati, studenti BES, DSA e di-sabili. Formare i docenti all’uso di dispositivi di fruizione collettiva e individuale integrandoli con altri media, risorse didattiche e ambienti di apprendimento;
Insegnanti currico-lari
79
PON/FESR Prot.n. AOODGEFID/12810
Tipo di modulo Titolo modulo TIPOLOGIA DI PRODOTTO
SEDI
Laboratori mobili APPRENDERE IN MOVIMENTO
NOTEBOOK E SOFTWARE DI ARCHIVIAZIONE
Primaria/secondaria VILLA SANTINA
Aule “aumentate” dalla tecnologia
L’AULA-MONDO LIM TOUCH – MANI E PENNA
Primaria Enemonzo
Postazioni informatiche e per l’accesso dell’utenza e del personale (o delle segreterie) ai dati e ai servizi digitali della scuola
L’UFFICIO APERTO PC FISSI E MONITOR Primaria/secondaria Ampezzo
Primaria/secondaria VILLA SANTINA
QUARTASEZIONE
Budget complessivo
COSTI PERSONALE
ESPERTI/ ALTRE SPESE
BES 15153,07
SCREENING 1534,69 3440,4
AMOS 3347,91 4507,9
TEMPO PIENO 928,9
FAR SCUOLA IN MONTAGNA 4
20964,57 7948,3 ABIL-MENTE 5882,29
Metin sot sore: capovolgiamo classi e valutazione
7000
Impariamo il futuro 18,500
TOTALI 33846,86 26,448,3
TOTALI 60295,16
80
FABBISOGNO DI ORGANICO
In questa sezione si indica il numero di posti di organico, anche in riferimento alle sezioni “L’organico dell’autonomia” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015:
a. posti comuni e di sostegno
SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA
Fabbisogno per il triennio
Indicare il piano delle sezioni previste e le loro caratteristiche (tempo pieno e normale, pluriclassi….)
Motivazione
Annualità
Posto comune
Posto di sostegno
a.s. 2016-17: n.
14 2 7 sezioni 2 alunni art 3 comma 3
a.s. 2017-18: n.
14 2 7 sezioni 2alunni art 3 comma 3
Scuola dell’infanzia
a.s. 2018-19: n.
14 7 sezioni
Viabilità e età anagrafica allievi Distanze sul territorio tra le scuole dell’infanzia statali.
a.s. 2016-17: n.
44 + 2
Inglese
3 + 6 ore n. 20 classi a tempo pieno n. 4 classi a tempo prolungato 3alunni art.3 comma 3 1 alunno art. 3 comma 1
Scuola primaria
a.s. 2017-18: n.
44 + 2
Inglese
2 + 6 ore n. 20 classi a tempo pieno n. 4 classi a tempo prolungato
Mantenimento dell’attuale assetto organizzativo per quanto riguarda la distribuzione di plessi e classi, in quanto rispondente alle esigenze di un territorio montano, che presenta forti fragilità e disagi sia sul piano geografico e delle condizioni ambientali, sia
81
2 alunni art.3 comma 3 1 alunno art. 3 comma 1
a.s. 2018-19: n.
44 + 2
Inglese
4 + 6 ore n. 20 classi a tempo pieno n. 4 classi a tempo prolungato 4 alunni art.3 comma 3 1 alunno art. 3 comma 1
rispetto alle caratteristiche sociali e culturali. Garantire sul piano metodologico-didattico una reale risposta alle esigenze collegate all’area della difficoltà (DSA, ADHD, BES, H), anche nelle situazioni di pluriclasse.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Classe di concorso/sostegno
a.s. 2016-17 a.s. 2017-18 a.s. 2018-19 Motivazione: indicare il piano delle classi previste e le loro caratteristiche
ITALIANO
10
10
10
MATEMATICA
6 6 6
INGLESE 2 2 2
TEDESCO 1 + 6 ore 1 + 6 ore 1 + 6 ore
ED.ARTISTICA
1 + 6 ore 1 + 6 ore 1 + 6 ore
ED. TECNICA
1 + 6 ore 1 + 6 ore 1 + 6 ore
ED.MUSICALE
1 + 6 ore 1 + 6 ore 1 + 6 ore
ED.FISICA 1 + 6 ore 1 + 6 ore 1 + 6 ore
SOSTEGNO
1 +12 ore 1art.3 comma
3 3 art.3 comma
1
2 2 art 3 comma
3 1 art 3 comma
1
1 1art.3 comma
3 1 art. 1
comma 1
Considerata la situazione geografica su cui insistono i plessi in cui la scuola rappresenta un elemento essenziale e di garanzia e il territorio stesso si chiede che le richieste avanzate vengano accolte al fine di garantire la qualità dell’offerta formativa. Villa Santina 6 classi a tempo prolungato Ampezzo 3 classi a tempo prolungato Forni di Sopra 3 classi a tempo prolungato
82
b. Posti per il potenziamento
DOCENTI CAMPO DI POTENZIAMENTO
OBIETTIVI FORMATIVI COMMA 7
2
1. POTENZIAMENTO UMANISTICO
"l" prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore
1 2. POTENZIAMENTO LINGUISTICO
"a" valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese ad altre lingue dell'Unione europea anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning
1 3. POTENZIAMENTO LABORATORIALE
"h" sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro
1 4. POTENZIAMENTO ARTISTICO E MUSICALE
"m" valorizzazione della scuola intesa come comunità
attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e
aumentare l'interazione con le famiglie e con la
comunità locale comprese le organizzazioni del terzo
settore
1 5.POTENZIAMENTO DELLE DISCIPLINE MOTORIE
“g” potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di
comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con
particolare riferimento all’alimentazione,
all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla
tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti
attività sportiva agonistica;
83
c. Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015.
Tipologia n. Motivazione
Assistente amministrativo
4 • Turn-over di docenti soprattutto nelle scuole secondarie di 1° grado, necessità;
• garantire il servizio all’utenza presso la sede di Villa Santina ( sede con il maggior numero di alunni)
Collaboratore scolastico
23 • Alto numero di disabilità con comma 3 art. 3
• n. 5 scuola dell’infanzia funzionanti con monosezione nelle quali il personale ATA viene utilizzato per il servizio di pre e post accoglienza e assistenza;
• funzionamento del T.P. nella scuola Primaria e del tempo prolungato nella scuola Secondaria di 1° grado;
• viabilità impervia con conseguente difficoltà ad utilizzare risorse umane su più plessi .
Assistente tecnico e relativo profilo (solo scuole superiori) IN RETE CON ISTITUTI DEL TERRITORIO
1 Possibilità di organizzare, nella scuola Secondaria di 1° grado, laboratori di potenziamento TIC, tecnico-scientifici di orientamento.
Ufficio Tecnico IN RETE CON ISTITUTI DEL TERRITORIO
1 Gestione degli acquisti di attrezzature, strumentazioni di laboratorio.
PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE
Si suggerisce di fare riferimento anche a quanto indicato alle sezioni “Il piano di formazione del personale” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015. Nel corso del triennio di riferimento l’Istituto scolastico si propone l’organizzazione delle seguenti attività formative, che saranno specificate nei tempi e modalità nella programmazione dettagliata per anno scolastico:
Attività formativa Personale coinvolto Priorità strategica correlata
Nuove Tecnologie DOCENTI CURRICOLARI Formare i docenti all’ utilizzo di nuove tecnologie per favorire ambienti di ap-prendimento innovativi che stimolino il percorso didattico.
84
Bes Formazione Erikson
DOCENTI CURRICOLARI DEI 3 ORDINI SCOLASTICI
Strutturare il percorso a livello laboratoriale. Argomenti del corso: - normativa di riferimento - strategie didattiche e strumenti da utilizzare La formazione sarà rivolta ad un gruppo ristretto di insegnanti. Verrà rilasciata una certificazione finale che attesti l'acquisizione di competenze riferite al percorso di formazione. I docenti formati faranno da tutor.
Curricolo verticale
DOCENTI CURRICOLARI DEI 3 ORDINI SCOLASTICI.
Criteri di valutazione condivisi . Percorsi personalizzati. UDA verticali.
FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI
L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta comunque condizionata alla
concreta destinazione a questa istituzione scolastica da parte delle autorità competenti delle
risorse umane e strumentali con esso individuate e richieste.
PON/FESR Prot.n. AOODGEFID/9035
Tipo di modulo Titolo modulo TIPOLOGIA DI PRODOTTO
SEDI
Realizzazione dell’infrastruttura e dei punti di accesso alla rete
Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica
reti mobili LAN/WLAN
Primaria ENEMONZO
Primaria/secondaria VILLA SANTINA
Primaria/secondaria FORNI DI SOPRA
85
4. PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA
4.1 Le Indicazioni per il Curricolo
La scuola mette in atto dei percorsi trasversali, dalla Scuola dell’Infanzia fino alla Scuola Secondaria
di Primo Grado.
Alla luce delle NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO, documento del MIUR del 4
settembre 2012,
“L’obiettivo della scuola, nel contesto socio-culturale in cui si trova ad operare, non può essere
soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto è quello di
formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare
positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri…
Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende… per cui nella
definizione e nella realizzazione delle strategie educative e didattiche si deve sempre tener conto
della singolarità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue capacità e delle sue
fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. Lo studente è posto al centro dell’azione
educativa in tutti i suoi aspetti…”
Il personale della scuola accompagna l’alunno in tutto questo processo, mettendosi in giochi,
offrendo attenzione e strumenti, osservando, progettando e valutando i progressi e le difficoltà,
calibrando i ritmi e diversificando i processi di apprendimento cercando di offrire a ciascun alunno
ciò che gli permette di crescere. La scuola è interessata ad un lavoro comune, anche in fase
progettuale, con le famiglie e con tutte le realtà educative e civili presenti sul territorio. Ciascun
alunno è un universo di risorse e potenzialità: il contesto in cui vive, con gli stimoli e le fiducia che
saprà offrirgli, determinerà in gran parte il suo futuro.
Quindi, in conformità con quanto previsto dalle INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO, il
principale obiettivo è la crescita e la valorizzazione della persona, rispondendo il più possibile alle
esigenze degli alunni e delle famiglie negli orari e nei contenuti, fermo restando il perseguimento
dei traguardi delle competenze al termine del Primo Ciclo di istruzione.
86
Nella Scuola dell’Infanzia le attività
proposte seguono i campi di esperienza (i luoghi del fare e dell’agire): • Il sè e l’altro • Il corpo e il movimento • Immagini, suoni e colori • I discorsi e le parole • La conoscenza del Mondo
Nella Scuola Primaria i bambini studiano le discipline: • Italiano • Matematica • Scienze • Tecnologia • Storia • Geografia • Arte e immagine • Musica • Educazione fisica • Lingua straniera (inglese) • IRC
Nella Scuola Secondaria di 1° grado i ragazzi studiano le discipline: • Italiano • Matematica • Scienze • Tecnologia • Storia • Geografia • Arte e immagine • Musica • Educazione fisica • Lingua inglese • Lingua tedesca e/o francese • IRC
87
4.2 Le Indicazioni per il Curricolo per la Scuola dell’Infanzia e per il Primo Ciclo di Istruzione
“Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche, le Indicazioni
costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un
testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare,
elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti
con i traguardi formativi previsti nel documento nazionale.
Il curricolo di Istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al
tempo stesso, esprime le scelte della comunità professionale e l’identità dell’Istituto. La
costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e si organizzano la ricerca e
l’innovazione educativa.
Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al
profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, dei traguardi per lo sviluppo delle
competenze, degli obiettivi di apprendimento specifici di ogni disciplina” …………..
“ La scuola non ha più il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere. Le discipline e le
vaste aree di cerniera tra le discipline sono tutte accessibili ed esplorate in mille forme attraverso
risorse in continua evoluzione. Sono chiamati in causa l’organizzazione della memoria, la presenza
simultanea di molti e diversi codici, la compresenza di procedure logiche e analogiche, la relazione
immediata tra progettazione, operatività, controllo, tra fruizione e produzione.
Dunque il “fare scuola” oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente
nuovi di apprendimento con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla
ricerca multidimensionale.”
88
Da Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione
2012
Le Indicazioni Nazionali quindi, costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione
curricolare affidata alle scuole.
La progettazione curricolare dovrà essere orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun
alunno e non ad una sequenza lineare, e necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari.
Andranno per questo evitate le trattazioni di argomenti separate da ogni esperienza e
frammentate in nozioni da memorizzare, promuovendo invece attività significative nelle quali gli
strumenti e i metodi caratteristici delle discipline si sovrappongano e si intreccino tra loro. Le
nuove Indicazioni il curricolo 2012, dunque, tornano ad essere lo strumento fondamentale per
delineare l’identità di una scuola, e attorno a cui progettare, realizzare e valutare le attività
scolastiche, oltre che punto di riferimento per le attività di ricerca e sperimentazione.
Il curricolo, quindi, è il cuore della progettualità scolastica e definisce le finalità, i risultati di
apprendimento attesi per gli allievi, le strategie, i mezzi, i tempi, gli strumenti e i criteri di
valutazione, le risorse interne ed esterne e la rete di relazioni che permetteranno agli allievi di
conseguire le competenze.
Compito delle istituzioni scolastiche è formulare curricoli nel rispetto delle Indicazioni Nazionali,
mettendo al centro del processo di apprendimento gli allievi, le loro esigenze e peculiarità, in
collaborazione e sinergia con le famiglie e il territorio, in un’ottica di apprendimento permanente
lungo tutto l’arco della vita.
I risultati dell’apprendimento, nella Raccomandazione, sono costituiti in termini di conoscenze,
abilità, competenze. Ciascuno di questi concetti viene così definito:
«conoscenze»: risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le
conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavo-
ro o di studio. Le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche;
«abilità»:indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare
a termine compiti e risolvere problemi. Le abilità sono descritte come cognitive (compren-
89
denti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l'abilità manu-
ale e l'uso di metodi, materiali, strumenti);
«competenze»:comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali,
sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e
personale. Le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.
4.3 Competenza di cittadinanza attiva da acquisire al termine dei dieci anni di istruzione
obbligatoria
Competenze per essere cittadini
La Legge 296 del 27 dicembre 2006 stabilisce che:
l’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conse-
guimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di
durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età;
l’adempimento dell’obbligo di istruzione deve consentire, una volta conseguito il titolo di stu-
dio conclusivo del primo ciclo, l’acquisizione dei saperi e delle competenze previste dai curricula
relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore.
Il 18 dicembre 2006 il Parlamento Europeo ed il Consiglio hanno formalmente espresso una
Raccomandazione agli Stati membri relativa alle competenze chiave per l'apprendimento
permanente, nella quale si esortano gli Stati membri, nell'ambito delle loro strategie di
apprendimento permanente, a sviluppare l'offerta di competenze chiave a tutti per assicurare che:
l’istruzione e la formazione iniziali offrano a tutti i giovani gli strumenti per sviluppare le com-
petenze chiave a un livello tale che li prepari alla vita adulta e costituisca la base per ulteriori
occasioni di apprendimento, come anche per la vita lavorativa;
si tenga debitamente conto di quei giovani che, a causa di svantaggi educativi determinati da
circostanze personali, sociali, culturali o economiche, hanno bisogno di un sostegno particolare
per realizzare le loro potenzialità educative;
gli adulti siano in grado di sviluppare e aggiornare le loro competenze chiave in tutto l’arco
della loro vita con un’attenzione particolare per gruppi di destinatari riconosciuti prioritari nel
90
contesto nazionale, regionale e/o locale, come le persone che necessitano di un aggiornamento
delle loro competenze. I processi che portano all’acquisizione delle competenze chiave non
vanno intesi come dei nuovi curricoli che si vanno a giustapporre a quelli esistenti, ma piuttosto
come dei traguardi inter e trans-disciplinari dell’attività didattica curricolare, declinati operati-
vamente dai docenti a livello collegiale, che vanno raggiunti da tutti i giovani al termine del
nuovo biennio che conclude i dieci anni di istruzione obbligatoria.
Le otto competenze chiave di cittadinanza
Il nuovo obbligo di istruzione (Decreto 22 agosto 2007. Regolamento recante norme in materia di
adempimento dell’obbligo di istruzione) fa esplicito riferimento ad otto competenze chiave di
cittadinanza che tutti, oggi, devono acquisire per entrare da protagonisti nella vita di domani:
Imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro.
Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi o-
biettivi significativi e realistici. Questo richiede la capacità di individuare priorità, valutare i vin-
coli e le possibilità esistenti, definire strategie di azione, fare progetti e verificarne i risultati.
Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi
nella varie forme comunicative e deve poter comunicare in modo efficace utilizzando i diversi
linguaggi.
Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i
diversi punti di vista.
Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle
regole e della responsabilità personale.
Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper con-
tribuire a risolverle.
Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere strumenti che gli permet-
tano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo.
91
Acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare
criticamente l'informazione ricevuta valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e
opinioni.
5. CONTINUITÀ
L. 5 giugno 1990, n. 148 - C.M. n° 339/92
“Garantire il diritto del bambino ad un percorso formativo completo che ne assicuri la centrali-
tà nell’azione educativa, trova i necessari presupposti nella continuità educativa. Il progetto
vuole quindi supportare la formazione di base, valorizzando le competenze che un alunno ha
già acquisito e riconoscendo le specificità di ogni ordine di scuola, pur individuandone la diver-
sità dei ruoli e delle funzioni…”
L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola carat-
terizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo.
Essere un Istituto Comprensivo consente la progettazione di un unico curricolo verticale e faci-
lita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione.
• Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dei
bambini in una prospettiva evolutiva. Le attività educative offrono occasioni di crescita
92
all’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al gra-
duale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni.
• Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le e-
sperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di co-
noscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i di-
versi saperi.
• “Al termine della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di I
grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di espe-
rienza ed alle discipline.” (Indicazioni ministeriali)
Per tutti questi motivi il progetto, per quello che riguarda l'accoglienza e la continuità si
prefigge di lavorare a due livelli:
• continuità verticale (coordinamento dei curricoli, conoscenza del percorso formati-
vo dell’alunno, conoscenza dell’ambiente e dell’organizzazione della scuola che
SCUOLA FAMIGLIA
TERRITORIO
93
l’alunno andrà a frequentare): ha come obiettivo quello di prevenire le difficoltà di
passaggio tra Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado e i conseguenti
fenomeni di disagio, quali l’abbandono scolastico.
• continuità orizzontale (incontri scuola-famiglia, rapporti con gli Enti Locali, le Unità
Sanitarie e le Associazioni territoriali): ha il compito di promuovere l’integrazione
con la famiglia e il territorio e di pervenire ad un confronto e alla condivisione delle
strategie educative, sulla base dei bisogni formativi dell’alunno, per favorire una
sua crescita armonica.
Le azioni mirano anche alla prevenzione del disagio e della dispersione, attraverso la realizza-
zione di un clima relazionale positivo tra i docenti dei diversi ordini di scuola.
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE ATTIVITA’ DI CONTINUITA’ EDUCATIVO FORMATIVA:
ACCOGLIENZA, CONTINUITA’ VERTICALE ED ORIZZONTALE, ORIENTAMENTO
FINALITA’ OBIETTIVI AZIONI ORGANIZZAZIONE TEM-PORALE
ACCOGLIENZA Scuole: Infan-zia/Primaria Prima-ria/Secondaria 1° grado
Realizzare un raccor-do e uno sviluppo prospettico tra i vari ordini di scuola. Creare un curriculum che permetta l’acquisizione di competenze gradua-li e progressive
Facilitare i processi di conoscenza tra gli alunni, tra alunni e docenti. Stimolare e promuovere processi di socializzazione.
Attività finalizzate alla conoscenza di sé e dell’altro, della organizzazione scolastica e delle norme di convivenza civile. Predisposizione di percorsi di continuità: Infanzia-Primaria Primaria –Secondaria
Settembre-Ottobre _____________________
94
FINALITA’ OBIETTIVI AZIONI ORGANIZZAZIONE TEMPORALE
CONTINUITA’ VERTICALE
Scuole: Infanzia/Primaria Primaria/Secondaria 1° grado
- Delineare, dalla scuola dell’Infanzia alla Secondaria di 1° grado, un processo unitario graduale e coerente, continuo e progressivo, verticale, attraverso il quale garantire agli alunni l’acquisizione di competenze adeguate e di formazione.
- Riconoscere l’importanza della progressione corretta, efficace, realistica degli obiettivi strutturati secondo un ordine psicologico-evolutivo e rapportati alle reali esigenze degli alunni.
Favorire l’inserimento degli alunni e la cono-scenza dei loro livelli di partenza. Individuare i prere-quisiti in uscita dalla scuola dell’Infanzia. Individuare le abilità e conoscenze in entrata alla scuola primaria. Individuare le compe-tenze in uscita dalla scuola primaria Individuare le abilità e conoscenze in entrata e uscita classi 2^-3^-4^ Primaria Individuare le compe-tenze in entrata della scuola Secondaria di primo grado Individuare le compe-tenze in uscita dalla scuola Secondaria di primo grado
Indagine in riferimento ai criteri di comprensione del
Incontri fra docenti scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado Indagine sulle disposi-zioni all’apprendimento scolastico PRCR TIMSS PIRLS L2 INVALSI AC-MT MT TIMSS PIRLS L2 INVALSI
Settembre-Giugno Marzo-Aprile- Giugno-Settembre (restituzione ai docen-ti Primaria) Settembre Febbraio-Marzo Data da definire Ottobre-Maggio Settembre In sede d’esame
95
testo, abilità di studio, rendimento scolastico complessivo di ciascun alunno;
Analisi degli stili di apprendimento, in particolare sul proprio stile cognitivo preva-lente, sia di appren-dimento che di inse-gnamento e sulla complessa dinamica che si genera nella re-lazione con gli stili prevalenti di ciascun alunno.
AMOS
Maggio Settembre
FINALITA’ OBIETTIVI AZIONI ORGANIZZAZIONE TEMPORALE
CONTINUITA’ ORIZ-ZONTALE Scuole: Infan-zia/Primaria Prima-ria/Secondaria 1° gra-do
- Condividere il pro-getto
educativo-formativo - Favorire lo sviluppo
di co-noscenza delle espe-rienze formative precedenti e fare ri-ferimento al tessuto sociale, culturale ed economico della re-altà territoriale.
Facilitare la conoscen-za dell'Istituto presso le famiglie del territo-rio. Rendere noto alle fa-miglie il progetto edu-cativo-formativo dell’Istituto Condividere il Patto Educativo. Prevenire ed affronta-re i fenomeni di ab-bandono scolastico o disagi di tipo relazio-nale o comportamen-tale Collaborare con le a-genzie del territorio e utilizzare le risorse dello stesso allo scopo
Incontri con i genitori: Sezioni Piccoli Infanzia e classi in ingresso Pri-maria e Secondaria di Primo Grado Incontri con le famiglie e, se necessario, con l’ Azienda sanitaria di appartenenza. Incontri con UFSE. Incontri da concorda-re con la Direzione o le Funzioni Strumen-tali. Incontri con le Ammi-nistrazioni Comunali. Incontri con associa-zioni educative del
Settembre Gennaio ( scuola aper-ta ) ________________
96
di ampliare le oppor-tunità educative e di formazione.
territorio. Incontri da concorda-re con la Direzione o le Funzioni Strumen-tali
_____________________
FINALITA’ OBIETTIVI AZIONI ORGANIZZAZIONE TEMPORALE
ORIENTAMENTO Scuola Primaria e Se-condaria di Primo gra-do
- Favorire lo sviluppo di alcune dimensioni della personalità che facilitino la progressi-va ricerca-costruzione dell’identità dello stu-dente sul piano per-sonale – di competen-za- – sociale.
Sviluppare e poi po-tenziare nell’alunno la consapevolezza e la conoscenza di sé e la crescita globale delle capacita’ progettuali e decisionali. Educare alla realtà come conoscenza e assunzione di ruoli at-tivi e responsabili. Potenziare nell’alunno la consapevolezza di se’, sviluppare atteg-giamenti metacogniti-vi (metodo di studio, motivazione, autova-lutazione, competenze disposizionali). Educare al lavoro co-me espressione e va-lorizzazione di se’. Fa-vorire un’informazione cor-retta e completa del sistema istruzione-formazione professio-nale superiore. Sostenere una scelta scolastica coerente e responsabile.
Somministrazione test Amos cl. 4^ Primaria Restituzione ai docenti ed ai genitori dei risul-tati del test. Abilmente
Maggio Settembre __________________
97
6. Accoglienza alunni stranieri
L’educazione interculturale è una dimensione trasversale, uno sfondo che accomuna tutti gli insegnanti
e gli operatori scolastici per favorire un approccio pedagogicamente fondato alla conoscenza delle più
qualificate espressioni e conquiste artistiche e scientifiche dei diversi popoli nell’ottica di una
valorizzazione delle civiltà e dei valori umani universali. Questi approcci e strumenti didattici sono rivolti
alla comunità scolastica e non esclusivamente agli allievi stranieri. L’educazione interculturale
individuata inizialmente come risposta ai problemi degli alunni stranieri/immigrati (C.M. 8/9/1989 n.
301) sottolinea il coinvolgimento degli alunni italiani in un rapporto interattivo con gli alunni stranieri
(C.M. 22/07/1990). Si individua inoltra nell’educazione interculturale la forma più alta di prevenzione e
contrasto del razzismo e di ogni forma di intolleranza (pronuncia del Consiglio Nazionale della Pubblica
Istruzione del 24/03/1993). La legge n. 40 del 6 marzo 1998, art. 36 sottolinea inoltre il valore formativo
delle differenze linguistiche e culturali.
Si richiama la C.M. 24 contenente le linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri
emanate nel marzo 2006 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - dipartimento per
l’Istruzione - direzione Generale per lo studente.
Il protocollo d’accoglienza è un documento che viene deliberato dal Collegio dei Docenti. Contiene
criteri, principi, indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni stranieri, definendo anche
compiti e ruoli degli operatori scolastici. Inoltre, definisce le possibili modalità e fasi dell’accoglienza
scolastica e dell’inserimento degli alunni nelle classi.
Il protocollo d’accoglienza si propone di:
• definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema d’accoglienza di alunni stranieri;
• facilitare l’ingresso di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale e la loro
integrazione intesa come processo bidirezionale che prevede diritti e doveri tanto per gli immigrati
quanto per la società che li accoglie;
• sostenere gli alunni neo arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;
• favorire un clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali osta-
coli alla piena integrazione;
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• costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e con le “storie” di ogni bambi-
no/ragazzo al fine di prevenire fenomeni di emarginazione scolastico.
Il protocollo delinea prassi condivise di carattere:
• amministrativo e burocratico (l’iscrizione),
• comunicativo e relazionale (prima conoscenza),
• educativo – didattico (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, educazione interculturale,
insegnamento dell’italiano seconda lingua),
• sociale (rapporti e collaborazioni con il territorio.
LA COMMISSIONE D’ACCOGLIENZA
Il DPR 31/8/99 n. 394 all’art. 45 attribuisce al Collegio dei Docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta
in merito all’inserimento nelle classi degli alunni stranieri. Per sostenere questi compiti è utile che in ogni
scuola si istituisca la commissione “accoglienza”/”intercultura”, come gruppo di lavoro e come articolazione
del collegio.
La commissione rappresenta l’Istituto e sarà composta dal Dirigente scolastico, da un Assistente
Amministrativo e da alcuni Docenti (possibilmente di classe)
Le competenze del gruppo di lavoro hanno un carattere consultivo, gestionale e progettuale
La commissione si riunisce per progettare azioni comuni, per monitorare i progetti esistenti, per o-
perare un raccordo tra le diverse realtà soprattutto nei casi di alunni neo arrivati.
COMPOSIZIONE COMPITI
Dirigente
Docenti
Assistente amministra-
tivo
Realizza il protocollo di accoglienza
Orienta l’allievo nel contesto scolastico
Stabilisce la situazione di partenza dell’allievo
Propone l’inserimento dell’allievo in una classe
Collabora con i consigli di classe/interclasse/sezione
per una progettazione comune dei percorsi indivi-
dualizzati
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Attiva laboratori di L2
Contatta eventuali collaboratori esterni (mediatori
culturali, esperti, facilitatori linguistici)
L’ISCRIZIONE
L’iscrizione rappresenta il primo passo di un percorso d’accoglienza dell’alunno straniero e della sua
famiglia.
E’ utile indicare all’inizio dell’anno scolastico, fra il personale di Segreteria, chi è incaricato del
ricevimento delle iscrizioni degli alunni stranieri.
Incaricato di Segreteria: Sig.ra Dionisio Licia
Gli uffici di segreteria:
Iscrivono i minori
Raccolgono la documentazione relativa: precedente scolarità, permesso di soggiorno, dati anagrafici
(autocertificazione o altro), documenti sanitari
Acquisiscono l’opzione relativa all’avvalersi o no dell’IRC
Avvisano tempestivamente la commissione Accoglienza, perché si possano organizzare le successive
fasi
Forniscono ai genitori stranieri il materiale disponibile in più lingue per un’informazione sulla scuola
e il calendario scolastico
Materiali:
Moduli d’iscrizione
POF d’istituto
In questa fase si individuano i mediatori linguistico-culturali come un ottimo tramite per permettere la
completa comprensione di quanto richiesto e per instaurare un primo positivo approccio alla scuola.
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In occasione del primo incontro, all’atto dell’iscrizione, con i genitori stranieri si può concludere con la
definizione di una data per un incontro successivo con un insegnante del gruppo accoglienza e un
mediatore.
Il team dell’équipe pedagogica interessata all’accoglimento dell’allievo straniero:
Favorisce l’accoglienza nella classe promuovendo attività di piccolo gruppo, di cooperative learning,
laboratori, attività musicali, teatro o motorie
Utilizza modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina e percorsi individua-
lizzati
Rileva i bisogni specifici di apprendimento, compresi quelli linguistici legati all’apprendimento
dell’italiano L2.
Stabilisce l’adattamento dei programmi di insegnamento (Dpr394 art.5) e i criteri di valutazione.
LA COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO
Per promuovere la piena integrazione dei bambini/ragazzi nel più vasto contesto sociale la nostra
scuola intende usufruire delle risorse del territorio, della collaborazione con i servizi, le associazioni, le
biblioteche, e tutti quegli enti, che possano avere un ruolo significativo nella costruzione di una rete di
interventi che rimuova ostacoli e favorisca una cultura dell’accoglienza e dello scambio culturale.
La commissione accoglienza:
Contatta le associazioni di volontariato che operano sul territorio e stabilisce contatti per scambi e
collaborazioni su tematiche concrete
Attiva collaborazioni con le amministrazioni locali per costruire percorsi comuni nei quali possano
rientrare anche esperienze formative (corsi di formazione).
Attiva collaborazioni con i Centri Territoriali Permanenti
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Contatta i mediatori linguistici e culturali
Questi contatti permetteranno di collaborare e di scambiare esperienze vissute nel territorio e di
sostenere:
Laboratori di lingua italiana L2 in orario extra scolastico
L’acquisto di materiali
Enti ed Associazioni:
Servizio Regionale di Orientamento – Centro di Gemona
Provincia di Udine - Servizio Politiche Sociali
Enti Locali
CE.S.I Centro Solidarietà Immigrati
R.U.E. Risorse Umane Europa
E.N.A.I.P. Centro Servizi Formativi del Friuli
A.C.L.I. Friuli Venezia Giulia
CeVI Centro di volontariato internazionale per la cooperazione allo sviluppo
o Linee di indirizzo alunni adottivi
Il presente documento è stato elaborato con l’obiettivo di fornire conoscenze e linee di indirizzo teori-
co-metodologico che aiutino a far sì che la scuola possa garantire ai bambini e ai ragazzi adottati e alle
loro famiglie ulteriori strumenti nel loro percorso di crescita.
La realtà dell’adozione è, da tempo, ampiamente diffusa nella nostra società e chiaro è il suo valore
quale strumento a favore dell’Infanzia e come contribuisca alla crescita culturale e sociale del nostro
Paese. Conseguentemente, anche la presenza dei minori adottati nelle scuole italiane è divenuta un fe-
nomeno quantitativamente rilevante. In molti casi, inoltre, soprattutto per i bambini adottati interna-
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zionalmente, il tema del confronto con il mondo della scuola si pone in maniera urgente perché molti di
loro vengono adottati in età scolare o comunque prossima ai 6 anni. Occorre considerare che alla condi-
zione adottiva non corrisponde un’uniformità di situazioni, e quindi di bisogni, e che i bambini adottati
possono essere portatori di condizioni molto differenti che possono andare da un estremo di alta pro-
blematicità ad un altro di piena e positiva inclusione. Non è raro, infatti, incontrare bambini e/o adole-
scenti che presentano benessere psicologico e performance scolastiche nella media, se non addirittura
superiori. È, pertanto, molto importante non avere pregiudizi e non dare per scontata la presenza di
problematicità nei minori adottati. Ciò detto, è innegabile che all’essere adottato siano connessi alcuni
fattori di rischio e di vulnerabilità che devono essere conosciuti e considerati, affinché sia possibile
strutturare una metodologia di accoglienza scolastica in grado di garantire il benessere di questi alunni
sin dalle prime fasi di ingresso in classe, nella convinzione che un buon avvio sia la migliore premessa
per una positiva esperienza scolastica negli anni a venire.
Alla luce di quanto esposto è necessario che la scuola sia preparata all’accoglienza dei minori adottati
in Italia e all’estero e che costruisca strumenti utili, non solo per quanto riguarda l’aspetto organizzati-
vo, ma anche didattico e relazionale, a beneficio dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie. Natural-
mente prassi e strumenti adeguati dovranno essere garantiti anche nelle fasi successive all’inserimento,
con particolare attenzione ai passaggi da un ordine di scuola all’altro.
FINALITA’
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
L. 184 del 4/05/1983 “Diritto del minore ad avere una famiglia”
L. 476 del 31/12/1998 “ Convenzione dell’Aja Tutela dei minori e cooperazione in materia di adozione
internazionale”
L. 149 del 28/03/2001 “Requisiti per l’adozione internazionale e per l’affidamento”
Protocollo d’Intesa tra MIUR e CARE Marzo 2013 “Agevolare l’inserimento, l’integrazione e il benesse-
re scolastico degli studenti adottati”
Nota prot. 547 del 21/02/2014 “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati”
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Circolare Ministeriale 27/12/2012 e del 6/03/2013 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni E-
ducativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusine scolastica.”
Nota Prot. N.7443 del 18/12/2014 “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adot-
tati.”
Circolare Ministeriale n. 22 del 21/12/2015 “Iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado”
D.M. del 27/12/2013 C.M. n. 8 del 6/3/2013 Nota prot. 1551 del 27/6/2013 Nota prot. 2563 del
22/11/2013 Normativa alunni BES
D.D. del 18/03/2011 “Protocollo regionale Friuli Venezia Giulia in materia di adozione internazionale.”
In attesa del nuovo Protocollo.
Le finalità sotto elencate si desumono dalla normativa di riferimento sopra citata:
• diffondere una giusta cultura dell’adozione,
• facilitare i rapporti scuola-famiglia,
• sensibilizzare gli insegnanti,
• agevolare l’inclusione del minore adottato/a.
DESTINATARI
Insegnanti di scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado che abbiano già incontra-
to nella loro esperienza professionale bambini/ragazzi adottivi ma anche che, pur non avendone espe-
rienza diretta, ritengano di voler riflettere sulle sfide creative e di crescita, personale e del gruppo clas-
se, che la presenza di questi ragazzi rappresenta.
COSA È BENE CHE SAPPIA UN INSEGNANTE RISPETTO ALL’ADOZIONE?
• Deve sapere che il bambino sta elaborando 4 genitori, un vero lavoro.
• Sapere, permette di rispettare il passato.
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• Sapere, significa comprendere che il bambino non è identificato esclusivamente con la famiglia adot-
tiva.
• Sapere, significa riconoscere la fatica che il bambino sta facendo, appartenere a qualcuno dovendo
entrare in una nuova famiglia.
• L’adozione internazionale non è l’adozione di un bambino straniero, è il lavoro che il bambino fa per
essere accolto in una famiglia straniera.
• L’insegnante non si può isolare. La risposta non si cerca in sé, ma nel circuito collaborativo.
• Il singolo non è garanzia per la risoluzione dei problemi del sociale. Così un percorso di preparazione
che unisce famiglie ed insegnanti è fruttuoso quanto più non resta isolato.
PROPOSTA DI AUTOREGOLAMENTAZIONE INTERNA
Il team docente sarà tenuto ad avere colloqui con i genitori per conoscere il vissuto del bambino, per
essere di supporto reciproco e per concordare insieme strategie educative.
•Il team docente, inizialmente farà riferimento all’Ente autorizzato o servizio adozioni territoriali che ha
seguito la famiglia nel percorso adottivo.
• Il team docente concorderà le strategie da attuare per favorire un clima affettivo, socio-relazionale
positivo.
• Il team docente si confronterà sistematicamente sulle strategie comuni di tipo educativo, affettivo,
socio-relazionale nei rapporti individuali con l’alunno adottato (strategie supportate dagli incontri e dai
colloqui con i genitori).
• Il team docente avrà la sensibilità di organizzare, condividendo con i genitori, i percorsi scolastici per
affrontare temi quali: “La diversità è una ricchezza”, “Accettazione di sé e degli altri”, “Io sono unico”,
“L’adozione”.
• I docenti avranno cura di trasmettere le informazioni al passaggio dei diversi gradi di scuola.
Scuola dell’Infanzia – assegnazione dell’alunno alla sezione:
a) Le insegnanti della Scuola dell’Infanzia effettueranno, concordandolo con la famiglia,
l’inserimento nella sezione o classe più adeguata (anche se non di competenza), in base alle os-
servazioni e dopo aver constatato i bisogni relazionali, comunicativi e socio-affettivi.
105
Scuola Primaria Scuola Secondaria di Primo Grado - assegnazione dell’alunno alla classe:
b) Per il bambino in adozione internazionale inserito all’inizio o durante l’anno scolastico, constata-
te le competenze socio affettive e valutate conoscenze, abilità e competenze, verrà scelta la
classe di inserimento.
c) I bambini potranno essere affiancati da mediatori linguistici, se ritenuto necessario e se accetta-
to dal bambino e dalla famiglia.
FASI DI INCLUSIONE
A. Prima fase Accoglienza
B. Seconda fase Iscrizione
C. Terza fase Inserimento a scuola
D. Quarta fase durante l’Inserimento
A) PROPEDEUTICA ACCOGLIENZA
OBIETTIVI Informare ed o-rientare nell’inserimento scolastico
MODALITA’ Il Dirigente porta a conoscenza della famiglia informa-zioni riguardanti l’organizzazione scolastica, i tempi di inserimento e le finalità educati-vo-formative del PTOF d’Istituto.
ATTORI Dirigente Famiglia
DOCUMENTAZIONE Acquisizione della documentazione amministrativa: cittadinanza, nascita e dati con schede informative. Utilizzo delle informazioni fornite dalla famiglia e dal Centro di Adozione e-sclusivamente per finalità scolastiche.
B) ISCRIZIONE
OBIETTIVI
Individuare le modali-tà, i tempi di iscrizione
MODALITA’
1. Iscrizione formale ad inizio o in corso
ATTORI
Segreteria
NOTE
- E’ prevista la possibi-lità di deroga alla pri-
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e di inserimento non-ché la scelta della classe più idonea per la storia specifica di ogni bambino adotta-to
di anno; 2. Incontro congiun-
to fra famiglia, scuola e consulto-rio:
- scelta della
classe di ap-partenenza;
- tempi di inse-rimento a scuola.
Dirigente Scolastico
Referente DSA e BES
Famiglie
Team docente
Servizi pubblici e\o privati che sostengono e accompagnano la famiglia nel percorso adottivo*
ma classe della prima-ria al compimento dei 6 anni e la possibilità di rimanere un anno in più nella scuola dell’infanzia su circo-stanziata documenta-zione.(nota prot. 547 del 21\2\2014) - Ri-tardare l’inserimento a scuola, quando ne-cessario. - Scegliere accurata-mente, valutando, ca-so per caso, la classe più adatta per l’inserimento scolasti-co, anche se questo, può non corrisponde-re all’età anagrafica.
C) INSERIMENTO A SCUOLA
OBIETTIVO
Monitorare il percorso di adattamento del bambino all’ambiente scolastico
MODALITA’
1. Osservazione in classe 2. Eventuale e-laborazione PDP in ogni momento dell’anno e\o misure didattiche di accom-pagnamento.
ATTORI
Équipe docenti
Referente DSA e BES
Famiglia
Servizi pubblici e\o privati che sostengono e accompagnano la famiglia nel percorso adottivo.*
DOCUMENTAZIONE Osservazioni per indi-viduare le criticità e i punti di forza. Elaborazione PDP
E) DURANTE L’INSERIMENTO
OBIETTIVO
Porre attenzione agli approcci didattici alla
MODALITA’
Utilizzo strumenti compensativi e misure
ATTORI
Insegnanti di classe
DOCUMENTAZIONE
Monitorare il percorso educativo-fomativo
107
storia personale e ai contenuti intercultura-li (per stranieri). Attivare e monitorare le misure valutate ne-cessarie al percorso previsto per quel bambino adottato in accordo con la fami-glia
dispensative (previste per BES)
Individuare percorsi personalizzati.
Condivisione con la famiglia del percorso. Promozione di condi-zioni di sviluppo resi-liente. Facilitazione della re-lazione all’interno del-la classe.
Attivazione dello scambio e del con-fronto delle esperien-ze anche in ambito ex-tra scolastico.
Referente DSA e BES Famiglia
Compagni di classe
Servizi pubblici e\o privati che sostengono e accompagnano la famiglia nel percorso adottivo.*
del bambino
Valutare il percorso riferito all’acquisizione di abilità e conoscen-ze.
*Sono previsti n. 3 incontri, come da Protocollo siglato con l’Azienda per l’Assistenza Sanitaria Alto
Friuli:
Primo incontro nella fase di iscrizione: docenti, famiglia.
Secondo e terzo incontro durante l’anno: indicativamente al termine del primo quadrimestre
e al temine dell’anno scolastico: docenti, famiglia
CARTA DEI DIRITTI DEL BAMBINO ADOTTATO
1. Ho diritto a crescere sicuro e protetto nella mia famiglia.
2. I miei genitori devono essere aiutati se sono in difficoltà. Se non ce la fanno a crescermi, io ho diritto
a vivere la mia vita con genitori adottivi.
3. Ho diritto ad essere ascoltato, capito e aiutato da adulti capaci.
4. Ho diritto a vivere in un posto sicuro e ad essere preparato ai cambiamenti.
5. Tutti devono tener conto delle emozioni e dei pensieri che esprimo, e devono spiegarmi con parole
chiare cosa mi sta succedendo.
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6. Ho diritto ad avere un tempo giusto per lasciare le persone che conosco e per fidarmi delle persone
nuove che incontrerò.
7. Ho diritto a tenere il mio nome, a conoscere la verità sulla mia storia e sull’adozione, ad essere aiuta-
to a stare con gli altri.
8. Ho diritto ad avere nuovi genitori preparati ad amarmi e a crescermi come figlio, nato da altri genitori
e arrivato da lontano.
9. La mia nuova famiglia deve essere capace di ascoltarmi e curarmi. Insieme costruiremo la nostra sto-
ria.
10. La nostra famiglia adottiva deve essere aiutata nella nuova vita ed essere accettata, accolta da tutti.
11. A scuola tutti dovranno rispettare la mia storia e darmi il tempo che mi serve per crescere e per im-
parare.
12. Ho diritto di essere seguito a scuola da insegnanti preparati sull’adozione.
13. Ho tutti i diritti degli altri bambini ed ho diritto ad essere tutelato da ogni forma di discriminazione
legata alla mia diversità.
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7. Il patto di corresponsabilità educativa e il regolamento d’istituto
(ai sensi del D.P.R. n 235/2007)
La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua
interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una
fattiva collaborazione con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire un’alleanza
educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni
costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità
educative.
Il Patto di Corresponsabilità Educativa è un documento in cui la Famiglia e la Scuola, analizzate le esigenze e le
aspettative di entrambi, stabiliscono un accordo per attuare un progetto educativo condiviso. Il rispetto del Patto
rappresenta la condizione fondamentale per costruire un rapporto di fiducia reciproca e promuovere il successo
formativo di tutti gli alunni.
I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei propri figli, la Scuola svolge un servizio di supporto, di
compartecipazione e non esaurisce tutte le funzioni educative.
Il compito che gli Insegnanti si assumono è di concorrere significativamente a sviluppare negli alunni diverse
competenze, ad ampliare e consolidare le conoscenze, ad acquisire e affinare le abilità necessarie allo sviluppo
globale della persona.
La condivisione di finalità e metodi tra Scuola e Famiglia risulta una condizione indispensabile per una buona
riuscita del percorso formativo dell’alunno.
Il patto di corresponsabilità è, dopo la firma dei genitori e dell’alunno (per la scuola secondaria di primo grado),
custodito insieme al libretto personale dell’alunno e quindi in possesso della famiglia.
110
7.1 Patto di corresponsabilità della Scuola Primaria
111
7.2 Patto di corresponsabilità Scuola Secondaria di Primo Grado
112
7.3 REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI ALUNNI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI ALUNNI
(delibera del Collegio docenti Unitario del 20-10-2016 e Consiglio di Istituto del 03/11/2016 delibera n. 74)
In attuazione del D.P.R. n. 249/1998 e del D.P.R. n. 235/2007 “Statuto delle
studentesse e degli studenti della scuola secondaria”
Sez. 1 -- DIRITTI
ART. 1
Tutti gli studenti hanno diritto ad una formazione culturale qualificata che rispetti e valorizzi
l'identità e le idee di ciascuno.
ART. 2
Gli studenti hanno diritto alla riservatezza personale. Si ritiene che in classe possa essere
espressa una critica o una reprimenda, ma a patto che abbia ricadute didattiche ed educative generali
e che non entri nel “personale” dell'alunno. Per lo stesso motivo saranno evitate discussioni e
113
indagini che portino gli alunni ad esplicitare pubblicamente le proprie condizioni economiche e/o
sociali.
ART. 3
Gli studenti hanno diritto ad essere informati sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita
scolastica. Una copia del regolamento di Disciplina sarà presente in ogni aula e in forma evidente sul
sito della scuola.
ART. 4
Gli studenti hanno diritto ad una valutazione tempestiva e trasparente nei suoi criteri.
ART. 5
Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto e alla tutela della propria cultura e religione.
ART. 6
Gli studenti hanno diritto ad un servizio educativo e didattico qualificato e ad iniziative
sia per il
potenziamento sia per il recupero in situazioni di disagio e di svantaggio.
ART. 7
Gli studenti hanno diritto a iniziative di promozione alla salute fisica e psicologica.
Sez. 2 -- DOVERI E REGOLE
ART. 8
GLI STUDENTI SONO TENUTI A FREQUENTARE REGOLARMENTE
a) Le assenze degli alunni dalle lezioni saranno giustificate dall'insegnante della prima ora solo
se motivate con l'indicazione della ragione dell'assenza da un genitore (o dalla persona che
esercita la tutela) nell'apposito libretto personale dell'alunno rilasciato dall'ufficio di Segre-
teria previa firma da parte di uno dei genitori. Il libretto sarà esibito al docente suddetto e
questi provvederà alla controfirma ed alla relativa annotazione nel registro elettronico.
b) Assenze oltre i 5 giorni dovuti a malattia o per motivi diversi, adeguatamente motivate e
documentate, devono essere comunicate dai genitori al Coordinatore di sede, che notifi-
cherà ai colleghi per il tramite degli Organi collegiali.
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Se un alunno, dopo un'assenza, si presenta a scuola sprovvisto della giustificazione, potrà essere
ammesso in classe con riserva di giustificazione scritta entro il giorno seguente.
ART. 9
GLI STUDENTI SONO TENUTI A ESSERE PUNTUALI
a) Gli alunni entrano nell'edificio scolastico a partire dal suono della campana e raggiungono le
rispettive aule accompagnati dai docenti.
b) Coloro che giungono in istituto dopo il suono campana sono considerati ritardatari. Gli
alunni in ritardo saranno ammessi in classe.
1. Se il ritardo per quel giorno risulta richiesto dal genitore nell'apposita sezione del libret-
to personale, il docente della prima ora considererà l'alunno giustificato.
2. In caso contrario i genitori sono tenuti a giustificare il ritardo nell'apposita sezione del li-
bretto personale entro il giorno seguente.
c) In caso di assenze prolungate di cui non si conosca la ragione, il Consiglio di Classe valuterà
l'opportunità di informare le famiglie.
d) Nessun alunno può lasciare la scuola durante le ore di lezione, eccetto il caso in cui per moti-
vate esigenze, i familiari ne richiedano il rientro anticipato a casa, presentandosi personalmen-
te a Scuola per prelevarlo. Le famiglie dovranno, nei limiti dei possibile, essere reperibili per
eventuali comunicazioni della Scuola.
e) L'entrata posticipata e l'uscita anticipata dalle lezioni per periodi di tempo continuativo, pos-
sono essere autorizzate, su richiesta dei genitori per comprovate esigenze, solo dal Dirigente
Scolastico con annotazione nel Registro elettronico.
f) In caso di malessere improvviso di un alunno, la Scuola informerà telefonicamente i genitori (o
persone da loro delegate), perché possano prelevarlo e provvedere alle cure del caso.
g) In caso di grave malessere o di infortunio, per il quale l'attesa comporterebbe peggioramento
delle condizioni di salute dell'alunno, la Scuola provvederà a chiamare un'ambulanza per rag-
giungere il più vicino Pronto Soccorso.
h) Le famiglie dovranno, nei limiti dei possibile, essere reperibili per eventuali comunicazioni
della Scuola e/o quando si verificasse la necessità di rimandare a casa l'alunno, per qualunque
necessità: i familiari stessi, avvertiti, dovranno provvedere a riportare l'alunno a casa.
115
ART. 10
GLI STUDENTI SONO TENUTI AD ASSOLVERE REGOLARMENTE GLI IMPEGNI DI STUDIO
a) Devono annotare i compiti e le lezioni assegnate sul diario personale.
b) Devono portare il materiale necessario alle attività didattiche conservandolo con cura, ivi com-
presa
l'attrezzatura per la palestra.
c) Devono svolgere puntualmente i compiti assegnati, anche in vista delle verifiche scritte e/o orali.
ART. 11
GLI STUDENTI DEVONO TENERE UN COMPORTAMENTO IMPRONTATO AL RISPETTO DEI
COMPAGNI, DEL PERSONALE E DELLE REGOLE DELLA SCUOLA
a) Gli alunni devono mostrare il massimo rispetto per tutte le persone: docenti, non docenti e
compagni, evitando offese verbali e fisiche.
b) Gli alunni sono tenuti ad eseguire ogni indicazione o richiamo venga loro rivolto dal persona-
le di sorveglianza docente, anche se non della classe di appartenenza, e non docente.
c) Gli alunni sono tenuti al rispetto delle norme di buona educazione (vestire decorosamente,
non masticare durante le lezioni o bere senza autorizzazione, bussare alla porta prima di en-
trare in locali occupati, chiudere le porte adagio senza sbatterle, ecc.)
d) Gli alunni sono tenuti a conoscere e a rispettare tutti i regolamenti della scuola comprese le
norme di sicurezza e gli eventuali regolamenti specifici riguardanti l'uso dei laboratori e altre
aule speciali, che saranno affissi nei locali stessi.
e) Gli spostamenti interni all'edificio scolastico, dalle aule di lezione alle aule speciali devono
avvenire sollecitamente senza soste, ritardi né trambusto in corridoi o atri, sempre sotto la
costante vigilanza dei Docenti o del personale collaboratore del settore. Gli spostamenti
dall'aula alla palestra avverranno sotto la vigilanza del Docente di Educazione Fisica.
f) Per l'uso dei servizi igienici gli alunni, di norma, usciranno uno alla volta e in base al regola-
mento interno di ogni sede.
g) Gli alunni devono curare l'igiene della persona.
ART. 12
GLI STUDENTI DEVONO RISPETTARE IL PATRIMONIO DELLA SCUOLA
a) Devono tenere il loro banco pulito e avere cura degli strumenti messi loro a disposizione (vo-
cabolari, attrezzature varie per le attività artistiche e tecnico-pratiche)
116
b) L'aula deve essere lasciata in ordine e i rifiuti nel cestino. Materiale dimenticato sarà ri-
tirato dai collaboratori scolastici e restituito su richiesta dell'interessato.
Sez. 3 — DIVIETI
ART. 13
È vietato uscire dall'aula durante gli intervalli fra una lezione e l'altra, nella momentanea
assenza del professore per il cambio, o allontanarsi dalla scuola non accompagnati e non autorizzati.
ART. 14
È vietato sporgersi dalle finestre, gettare da esse rifiuti, fogli o altro, imbrattare pareti o arredi.
Non è consentito lasciare oggetti personali sotto i banchi perché la scuola non può, né deve
risponderne. Tutti i rifiuti vanno collocati sempre negli appositi cestini.
ART. 15
Gli alunni non possono introdurre nell'edificio scolastico oggetti pericolosi o materiali diversi da
quelli necessari per le lezioni o, comunque, per il lavoro scolastico.
ART. 16
È vietato richiedere telefonicamente gli strumenti per le attività didattiche dimenticati a casa
durante il normale orario di lezione.
ART. 17
Gli studenti non devono portare somme di denaro o oggetti di valore in quanto la scuola non si
rende responsabile e non risarcisce per eventuali furti o danneggiamenti.
ART. 18
È vietato usare i cellulari o altro materiale elettronico in classe. Tali oggetti non devono essere
introdotti a scuola, in caso contrario verranno applicate le sanzioni disciplinari come da indicazioni
del Dirigente Scolastico.
Sez. 4 -- INFRAZIONI E SANZIONI
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ART. 19
Ogni infrazione ai doveri e divieti indicati negli art. precedenti verrà considerata mancanza
disciplinare e sarà passibile di sanzione come precisato nella seguente tabella:
DOVERE INFRAZIONE SANZIONE DISCIPLINARE
Trasgressioni non gravi Rimprovero verbale e/o annotazione nel
Registro elettronico
Impedimento o grave turba-
tiva dell'attività didattica
con comportamenti di di-
a) Allontanamento temporaneo dalla le-
zione, a cura del docente interessato per
brevissimo tempo e sotto la sorveglianza
dell'insegnante Offese fisiche e atti di preva-
ricazione
Sospensione fino a 5 giorni disposta dal
Consiglio di classe riunito in seduta disci-
plinare
Se le offese dovessero reite-
rarsi o dovessero essere parti-
colarmente gravi
Intervento del C.d.I. con sospensione supe-
riore ai 15 giorni
GLI STUDENTI
DEVONO TENERE UN
COMPORTAMENTO
IMPRONTATO AL
RISPETTO DEI
COMPAGNI, DEL
PERSONALE E DELLE
REGOLE DELLA
SCUOLA
Allontanamento non auto-
rizzato dall'aula con scorri-
bande nell'edificio
Si riunirà il C.d.C che provvederà
alla sospensione fino a 2 giorni
Uscita non autorizzata dall'edi-
ficio
della scuola
Sospensione fino a 5 giorni disposta dal
Consiglio di classe riunito in seduta disci-
plinare
Se la mancanza dovesse reite-
rarsi
Sospensione fino a 15 giorni disposta dal
Consiglio di Classe riunito in seduta disci-
Ogni singolo C.d.C. nella Progettazione iniziale dovrà prevedere interventi di recupero dell'alunno
attraverso attività di natura sociale, culturale a vantaggio non solo dell'alunno stesso ma anche della
comunità scolastica (es. attività di volontariato nell'ambito della comunità scolastica, la pulizia dei locali
della scuola, le piccole manutenzioni, attività di ricerca, riordino di archivi, letture relative a tematiche
di rilevanza sociale e produzione di elaborati (composizioni scritte e artistiche) che inducano lo studente
ad uno sforzo di riflessione e di rielaborazione critica, come espressamente previsto dal DPR n. 235 del
21 novembre 2007 e dall’Art. 4 D.P.R. n°9 o 5 del 16 gennaio 2009).
118
ART. 20
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative. Se ne terrà conto nella valutazione globale
dell'alunno.
ART. 21
La responsabilità disciplinare è personale; essa, pertanto, non è attenuata, semmai aumentata,
dalle chiamate di correità. Gli alunni avranno la possibilità di esporre le proprie ragioni.
ART. 22
Non può essere sanzionata la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non
lesiva dell'altrui
personalità.
ART. 23
Le sanzioni, temporanee, sono ispirate al principio della riparazione del danno. Lo studente può
convertirle in attività in favore della comunità scolastica. Sono previste le seguenti sanzioni
alternative:
Servizi alla classe:
-- rimessa in ordine al termine delle lezioni
-- altro indicato dal Consiglio di Classe
Servizi alla scuola:
-- pulizia/ rimessa in ordine di parti della scuola
-- pulizia degli spazi esterni
-- altro indicato dal Consiglio di Classe
Riparazione del danno:
-- ripulitura di scritte
-- riverniciatura di parete, porta ecc.
-- risarcimento economico del danno arrecato lavoro di ricerca e approfondimento
-- lavori di documentazione e/o ricerca assegnati dal Consiglio di Classe.
Art. 24
Sanzioni disciplinari di competenza del Docente e del Dirigente Scolastico
119
La sanzione sarà commisurata alla gravità dell'infrazione commessa, terrà conto della situazione
personale dello studente, dovrà essere ispirata al principio della riparazione del danno causato e
potrà prevedere i seguenti interventi o una combinazione degli stessi:
1. richiamo verbale
2. nota sul libretto personale e/o registro elettronico
3. convocazione della famiglia
4. provvedimenti riparativi
Art. 25
Sanzioni disciplinari di competenza del Consiglio di classe
1. riparazione del danno provocato;
2. risarcimento economico dei danni causati;
3. sospensione dalle lezioni per periodi fino a 10 giorni, in seduta straordinaria, nella componente
allargata ai genitori.
L'organo collegiale competente a disporre la sanzione disciplinare delibera a maggioranza dei
membri presenti; nella deliberazione di irrogazione della sanzione disciplinare non è consentita
l'astensione;; le sanzioni disciplinari, al pari delle altre informazioni relative alla carriera dello
studente, vanno inserite nel suo fascicolo personale
Art. 26
Sanzioni disciplinari di competenza del Dirigente Scolastico e del Consiglio d'Istituto
1. sospensione dalle lezioni per periodi superiori ai 15 giorni;
2. sospensione dalle lezioni fino al termine dell'anno scolastico;
3. allontanamento dalla comunità scolastica con esclusione dallo scrutinio finale o non ammis-
sione all'esame di Stato.
L'organo collegiale competente a disporre la sanzione disciplinare delibera a maggioranza dei
membri presenti; nella deliberazione di irrogazione della sanzione disciplinare non è consentita
l'astensione; le sanzioni disciplinari, al pari delle altre informazioni relative alla carriera dello
studente, vanno inserite nel suo fascicolo personale.
120
Sez. 5 -- RICORSI
ART. 27
Organo di Garanzia
Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, entro 15 giorni dalla comunicazione delle loro
irrogazione, all'Organo di Garanzia che decide nel termine di 10 giorni.
L'Organo di Garanzia, oltre a rispondere alle finalità dello statuto delle studentesse e degli
studenti, da cui ha origine, trae ulteriore fondamento dal principio per cui nella comunità-scuola
ognuno ha il diritto/dovere di operare per una serena convivenza attraverso una corretta
applicazione delle norme.
Composizione
Tale organo è presieduto dal Dirigente Scolastico ed è formato da:
a) 1 docente designato dal Consiglio di Istituto;
b) 2 genitori eletti tra i rappresentanti del Consiglio d'Istituto;
c) 3 membri supplenti, delle componenti docenti (1 docente individuato dal Collegio dei Docenti)
e genitori (2 genitori individuati dai rappresentanti di classe eletti), al fine del subentro in caso
di incompatibilità, qualora faccia parte dell'O.G. lo stesso soggetto che abbia irrogato la sanzio-
ne, o di dovere di astensione qualora faccia parte dell'O.G. il genitore dello studente sanziona-
to;
d) la funzione di segretario verbalizzante è svolta da uno dei componenti.
Modalità e criteri di funzionamento generali
a) la convocazione ordinaria deve avvenire con almeno cinque giorni di anticipo dalla data della riu-
nione;
b) ciascuno dei componenti dell'OG è tenuto alla massima riservatezza in ordine alle segnalazioni
ricevute o di cui è venuto a conoscenza e non può assumere individualmente alcuna iniziativa
né servirsi del materiale raccolto senza il consenso dell'organo stesso;
c) le decisioni dell'O.G. devono essere sancite da una votazione nella quale non è ammessa l'asten-
sione;
d) si decide a maggioranza semplice e, in caso di parità, prevale il voto del Presidente. L'esito sarà ci-
tato nel verbale;
121
e) il verbale della riunione dell'O.G. è custodito presso la Segreteria Didattica ed è accessibile a
quanti ne abbiano interesse, secondo le norme e le garanzie stabilite dalla legge;
f) per la validità della seduta è richiesta la presenza minima della metà + 1 dei membri.
Ricorsi per le sanzioni disciplinari
a) il ricorso avverso una sanzione disciplinare, può essere presentato mediante istanza scritta indi-
rizzata al Presidente dell'O.G., in cui si ricordano i fatti e si esprimono le proprie considerazioni
sulla situazione.
b) il ricorso deve essere presentato in segreteria didattica entro il termine di 15 giorni dalla
comunicazione della sanzione ;
c) fino al giorno che precede la riunione dell'O.G. per discutere la sanzione, è possibile presentare
memorie e documentazione integrative;
d) ricevuto il ricorso, l'O.G. provvede a reperire gli atti, le testimonianze, le memorie del docente
che ha proposto la sanzione, dell'alunno, della famiglia, del Consiglio di Classe o di chi sia stato
coinvolto o citato;
e) visti gli atti ed eventualmente convocate e sentite le parti, l'O.G. decide in via definitiva, sul ri-
corso presentato, nel termine di dieci giorni;
f) l'O.G. può confermare, modificare o revocare la sanzione erogata;
g) qualora l'O.G. non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che ritenersi confermata;
h) il Dirigente Scolastico informa il ricorrente in merito alle delibere assunte dall'O.G.. La decisione
è riportata sul registro elettronico.
N.B. Il ricorso non incide automaticamente sull'esecutività della sanzione disciplinare irrogata, che
può essere eseguita pur in pendenza del procedimento di impugnazione.
122
Visto il D.P.R. n. 235 del 21/11/2007, la scuola stipula con la famiglia dell'alunno il Patto di
Corresponsabilità attraverso cui le famiglie si impegnano fin dal momento dell'iscrizione a condividere
con la scuola i nuclei fondanti dell'azione educativa, per poter favorire una sinergia virtuosa.
Il presente Regolamento è soggetto a modificazioni e/o integrazioni che potranno essere
deliberate dal Consiglio d'Istituto sulla base di eventuali proposte degli OO.CC.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott.ssa Mecchia Manuela
123
ISTITUTO COMPRENSIVO
VAL TAGLIAMENTO
Via della Maina,29 33021 Ampezzo (Ud) C.F. 84003490301 Tel.0433 80131 Fax 0433 811877
E-mail [email protected]
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
Descrizione del comportamento (come da Regolamento di Disciplina dell'Istituto)
(delibera del Collegio docenti Unitario del 20 ottobre 2016)
VOTO 10
• Comportamento molto corretto, responsabile, affidabile e collaborativo
• Frequenza e puntualità assidue
• Puntuale riconsegna di comunicazioni, autorizzazioni e valutazioni firmate
• Corretto utilizzo dei locali e delle attrezzature scolastiche
• Assenza di note disciplinari
• Puntualità nell'esecuzione e consegna dei compiti
VOTO 9
• Comportamento nel complesso corretto e rispettoso
• Frequenza assidua e puntualità costante
• Puntuale riconsegna di comunicazioni, autorizzazioni e valutazioni firmate
124
• Corretto utilizzo dei locali e delle attrezzature scolastiche
• Note disciplinari sul registro elettronico: non più di due per Quadrimestre
• Sostanziale puntualità nell'esecuzione e consegna dei compiti
VOTO 8
• Comportamento per lo più corretto, anche se vivace, con qualche richiamo durante le le-
zioni, non sempre c’è autocontrollo, talvolta anche con disturbo delle attività
• Frequenza generalmente regolare con saltuari ritardi non giustificati
• Riconsegna non sempre puntuale di comunicazioni, autorizzazioni e valutazioni firmate. A
volte mancanza del libretto personale
• Episodico disordine del banco e/o del posto mensa
• Note disciplinari e/o didattiche sul registro elettronico
• Mancanza di puntualità nell'esecuzione e consegna dei compiti
• Dimenticanze dei materiali di lavoro
VOTO 7
• Comportamento generalmente irrispettoso, con atteggiamenti poco controllati (tra cui gli
spostamenti all’interno della scuola che eludono la sorveglianza degli insegnanti), linguag-
gio e gesti offensivi, comportamenti pericolosi per sé e per gli altri. Abbigliamento sconve-
niente, mancato rispetto della proprietà altrui, disturbo della lezione/attività. Uso impro-
prio di oggetti/materiale scolastico. Dimenticanza del telefono cellulare acceso durante le
attività scolastiche.
• Frequenza regolare o non regolare con ripetuti ritardi non giustificati spesso in occasione di
verifiche o a discapito delle lezioni
• Riconsegna non sempre puntuale di comunicazioni, autorizzazioni e valutazioni firmate. Ri-
petuta mancanza del libretto personale e/o rifiuto di consegnarlo
• Frequente disordine e incuria (scritte e disegni) per le attrezzature e i materiali della scuola,
del posto mensa e/o dei servizi igienici
125
• Note disciplinari sul registro elettronico, sul libretto personale e comunicazione alla fami-
glia tramite lettera e/o fonogramma
• Frequente mancanza di puntualità nell'esecuzione e consegna dei compiti
• Dimenticanze ripetute dei materiali di lavoro
VOTO 6
• Comportamento irrispettoso, reiterato e senza autocontrollo, insensibile ai richiami, lin-
guaggio e gesti offensivi, comportamenti pericolosi per sé e per gli altri. Abbigliamento
sconveniente, mancato rispetto della proprietà altrui, disturbo della lezione/attività. Rifiuto
a svolgere i compiti assegnati e a collaborare. Assunzione di comportamenti incivili in men-
sa, nei corridoi, nei servizi igienici (comportamento colposo). Uso improprio di ogget-
ti/materiale scolastico. Episodica introduzione all'interno dell'edificio scolastico di oggetti
pericolosi e/o nocivi per se stessi e per gli altri o comunque vietati dal Regolamento. Utiliz-
zo del cellulare all'interno dell'Istituto. Realizzazione di filmati, registrazioni audio, fotogra-
fie non autorizzati dagli insegnanti.
• Frequenza regolare o non regolare con numerosi ritardi non giustificati o giustificati in ri-
tardo spesso in occasione di verifiche
• Mancata consegna di comunicazioni, autorizzazioni e valutazioni firmate. Ripetuta mancan-
za del libretto personale e/o rifiuto di consegnarlo. Falsificazione delle firme di genitori e/o
docenti
• Grave incuria per le attrezzature e i materiali della scuola e/o danneggiamento di arredi
• Sospensione con o senza obbligo di frequenza
VOTO 5
• Comportamento irrispettoso, reiterato e senza autocontrollo, insensibile ai richiami, lin-
guaggio e gesti offensivi, comportamenti pericolosi per sé e per gli altri. Abbigliamento
sconveniente, mancato rispetto della proprietà altrui, furti e/o danni gravi a oggetti e/o in-
dumenti appartenenti ai compagni/agli insegnanti/al personale della scuola. Disturbo della
126
lezione/attività. Rifiuto a svolgere i compiti assegnati e a collaborare. Assunzione compor-
tamenti incivili in mensa, nei corridoi, nei servizi igienici (comportamento intenzionale).
Uso improprio di oggetti/materiale scolastico. Introduzione reiterata all'interno dell'edificio
scolastico di oggetti pericolosi e/o nocivi per se stessi e per gli altri o comunque vietati dal
Regolamento. Diffusione in rete, su cellulare o attraverso stampe di fotografie realizzate
all'interno dell'Istituto. Diffusione di riprese audio e filmati realizzati all'interno dell'Istituto.
• Frequenza regolare o non regolare con assenze e ritardi non giustificati o giustificati spesso
in occasione di verifiche
• Mancata consegna di comunicazioni, autorizzazioni e valutazioni firmate. Ripetuta mancan-
za del libretto personale e/o rifiuto di consegnarlo. Falsificazione delle firme di genitori e/o
docenti
• Grave incuria per le attrezzature e i materiali della scuola e/o danneggiamenti intenzionali
di arredi Art. 4 D.P.R. n°9 del 16 gennaio 2009
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott.ssa Mecchia Manuela
127
8. Macroaree e progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa
Nel piano dell’offerta formativa, trovano spazio numerosi progetti che vanno a collocarsi nelle
attività didattico-educative programmate dai docenti.
I progetti permettono un’articolata organizzazione finalizzata ad un ampliamento delle
opportunità che favoriscono l’apprendimento e la maturazione personale di ciascun alunno
Le diverse attività progettuali si raggruppano in nove macroaree di riferimento.
Area n. 01: Comunicazione
FINALITÀ
Potenziare l’acquisizione di una lingua comunitaria.
Valorizzare e tutelare la diversità linguistica, nelle varianti locali, riconosciuta come patrimonio
europeo comune da salvaguardare e promuovere.
Contribuire alla formazione di persone capaci di vivere come ricchezza propria e di tutti la di-
versità delle lingue e delle culture.
TITOLO DEL PROGETTO
DESTINATARI
( grado scolastico/sedi coinvolte)
FRIULANO A SCUOLA
Scuole dell’Infanzia di Forni Sotto, Forni di Sopra, Enemonzo,
Mediis/Ampezzo, Lauco
Scuole Primarie di Lauco, Forni Sotto/Sopra, Enemonzo,
Ampezzo/Mediis, Villa Santina
128
LINGUE E CULTURE
MINORITARIE
SAURANO
Scuole
Infanzia Sauris
Primaria Sauris
PLAY IN ENGLISH
Scuole Infanzia di Forni di Sotto, Forni di Sopra, Enemonzo,
Mediis, Lauco
DEEPEN MY STUDIO. Scuole Primarie
CERTIFICAZIONE LINGUISTICA Scuola Secondaria Villa Santina
Area n. 02: Star bene a scuola
FINALITÀ
Promuovere il benessere degli alunni facendo leva sulle potenzialità non ancora esplicitate,
sulle abilità personali e sui propri stili di comportamento, in modo da acquisire autostima, ge-
stire le proprie emozioni ed essere consapevole dei propri comportamenti.
Predisporre le migliori condizioni didattiche, organizzative ed affettive per l’inserimento
scolastico di tutti gli alunni, in modo particolare quelli con difficoltà di apprendimento.
Sviluppare le capacità di lavorare in gruppo responsabilmente, migliorando il grado di
socializzazione fra gli alunni, instaurando in classe e a scuola un clima di rispetto e di ascolto
reciproco, attraverso la condivisione e l'interiorizzazione di regole.
Promuovere un’educazione interculturale, favorendo l’integrazione dell’alunno straniero
all’interno del contesto scolastico.
Sollecitare le capacità creativo-espressive, immaginarie e fantastiche.
129
TITOLO DEL PROGETTO
DESTINATARI
( grado scolastico/sedi coinvolte)
IDENTITA’ MULTICULTURALE
Scuole
Primaria
Secondaria
APPRENDIMENTO LINGUA
ITALIANA L2
Scuole
Primaria
Secondaria
INCONTRIAMOCI CON LA MUSICA
Scuola Secondaria di 1°grado di Ampezzo Villa Santina
PROGETTO TEATRO
“Lo spazio teatrale nella scuola”
Scuola Secondaria di 1° grado Forni di Sopra
PROGETTO “ATELIER”
Scuola Primaria e Secondaria di 1° grado Villa Santina
PROGETTO DISPERSIONE Scuole secondarie di 1° grado
PROGETTO SCUOLE ACCOGLIENTI Istituto
Area n. 03: Disabilità/Disagio
FINALITÀ
130
Prevenire il disadattamento e la dispersione scolastica guidando ogni alunno all’acquisizione di
modalità che si prefiggono di aiutarlo a “ imparare ad imparare”.
Acquisire modalità per prevenire e/o intervenire su eventuali difficoltà di apprendimento o di-
sagirelazionali.
Sviluppare l’autostima per una maggiore identità personale e successo scolastico.
TITOLO DEL PROGETTO
DESTINATARI
(grado scolastico/sedi coinvolte)
ABIL-MENTE
Secondaria di 1°grado
FAR SCUOLA IN MONTAGNA 4:
la gestione delle classi
eterogenee: azioni (BES e DSA)
Primaria
Secondaria di 1°grado
FAR SCUOLA IN MONTAGNA 4:
La gestione delle classi
eterogenee: (screening)
QUESTIONI DI STILE: TEST AMOS
“classi 4^ Primaria”
Primaria Forni di Sopra, Ampezzo, Sauris, Lauco, Villa Santina
Area n. 04: Intorno a noi
FINALITÀ
131
Far nascere o aumentare negli alunni la sensibilità nei riguardi dell’ambiente naturale e stori-
co.
Promuovere comportamenti corretti nell’ambiente in cui si vive e nei luoghi di visita.
TITOLO DEL PROGETTO
DESTINATARI
(grado scolastico/sedi coinvolte)
VIAGGI D’ISTRUZIONE E USCITE
DIDATTICHE
Scuole dell’Infanzia dell’Istituto
Scuole Primarie dell’Istituto
Secondarie di I° grado dell’Istituto
Area n. 06: Il Corpo in Movimento
FINALITÀ
Sapersi esprimere con il corpo in situazioni libere e strutturate, conquistando il piacere
dell’attività psicomotoria, diventando protagonisti del proprio percorso di apprendimento.
Saper rispettare le regole in situazione di gioco e sport di squadra.
TITOLO DEL PROGETTO
DESTINATARI
(grado scolastico/sedi coinvolte)
SPORTIVAMENTE NOI
Attività motoria e corso sci
Scuole Primarie Ampezzo/Mediis
Scuola Secondaria I° grado Ampezzo
Scuole Secondarie di Ampezzo, Forni di
132
METTERSI IN GIOCO Sopra, Villa Santina
Area n. 07: Formazione – Sicurezza
FINALITÀ
Favorire percorsi di consapevolezza civile ed atteggiamenti di responsabilità personale.
Promuovere nella scuola un assetto culturale che favorisca lo sviluppo della capacità di mette-
re e mettersi in discussione attraverso un costante impegno di ricerca e riproposizione, in mo-
do tale che le conoscenze non restino ingabbiate nella sola dimensione disciplinare.
TITOLO DEL PROGETTO
DESTINATARI
(grado scolastico/sedi coinvolte)
SNV progettazione attuazione piani di
miglioramento e formazione del personale
Scuola Primaria e Secondaria di 1°
grado
Corso formazione “Abilità personali nella
prima infanzia – un progetto innovativo per
la qualità dell’educazione”
Docenti scuole dell’infanzia e primaria
Corsi sulla sicurezza Docenti scuole dell’infanzia, primaria e
secondaria
CORSI TEAM DIGITALE
Docenti del team e animatore digitale
CORSI PIANO NAZIONALE SCUOLA
DIGITALE (PNSD)
Docenti
133
MENTEP Docenti Scuola Secondaria di 1° a T.I.
CORSO DIDATTICA DIGITALE - LIM Docenti
CORSO EXCEL Docenti
CORSI INDIVIDUALI AUTORIZZATI Docenti
CORSI INTERNI Docenti
“ IO VIVO QUI NELLE DOLOMITI FRIULANE
PATRIMONIO DELL’UNESCO
Docenti di scuola Primaria e
Secondaria
SCUOLA AMICA PER LA DISLESSIA
Percorso formativo e-learning
Docenti di scuola Primaria e
Secondaria
Corso CLIL Docenti Scuola Primaria:
Agostinis Nives
De Mattia Francesca
Flamia Giuliana
Docenti Scuola Secondaria di 1° grado:
Di Piazza Chiara
Area n. 08: Flessibilità organizzativa
FINALITÀ
Promuovere l’acquisizione delle competenze chiave europee e di cittadinanza, disciplinari e
trasversali, per favorire la progettazione curricolare e l’effettivo diritto allo studio degli alunni.
134
Migliorare l’organizzazione in funzione della progettazione pedagogico-didattica delle scuole di
montagna e a tempo pieno dell’Istituto, per promuovere modelli a classi aperte flessibili e
promuovere il successo formativo di ciascun alunno come diritto all’apprendimento.
Favorire la comunicazione, l’autostima e l’autonomia, lo spirito di squadra e la solidarietà tra
pari e adulti, lo sviluppo del senso critico, artistico e musicale.
TITOLO DEL PROGETTO
DESTINATARI
(grado scolastico/sedi
FAR SCUOLA IN MONTAGNA 4:
Sviluppo del modello didattico
del tempo pieno – scuole con
pluriclasse
Scuole Primarie Sauris ed Enemonzo
PRE-POST ACCOGLIENZA
Scuole
Infanzia Mediis, Enemonzo
Primaria Ampezzo, Mediis, Enemonzo, Villa Santina.
Secondaria Ampezzo, Villa Santina
Area n. 09: “Impariamo il futuro”
PON 2014-2020
TITOLO DEL PROGETTO
DESTINATARI
(grado scolastico/sedi coinvolte)
“RETE WIFI E GESTIONE IN LAN
DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE”
Primaria di Enemonzo
Primaria/ Secondaria Forni di Sopra
Primaria/ Secondaria Villa Santina
135
“ REALIZZAZIONE DI AMBIENTI
MULTIMEDIALI”
Primaria di Enemonzo
Primaria e Secondaria Villa Santina
Dall’anno scolastico 2016-2017 la valutazione finale dei progetti dell’Istituto verrà fatta utilizzando
la seguente scheda di monitoraggio:
ISTITUTO COMPRENSIVO VAL TAGLIAMENTO
SCUOLA DELL’INFANZIA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO
SCHEDA MONITORAGGIO PROGETTI PTOF
PROGETTO: _____________________________________
Docente/i Referente/i : ________________________________
Destinatari: ______________________
Tipologia del progetto:
approfondimento del curricolo integraavo del curricolo extracurricolare
Classi coinvol-te
Alunni
di cui bene-ficiari 104/92
di cui con svan-taggio
socio-economico
socio-culturale
socio-linguistico
di cui con di-sturbi evolu-tivi specifici
DSA - ADHD
GRUPPO DI PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PROGETTO/ATTIVITÀ Docenti coinvolti
136
Nome cognome Ore previste Ore svolte
1
2
3
Personale ATA (se coinvolto)
Nome cognome Ore previste Ore svolte
1
2 Esperti esterni che hanno operato all’interno del progetto (se coinvolti)
Nome cognome Ore previste
Ore svolte Pubblico Privato Volontario specificare
Tipologia di collaborazione
specificare
1
2
INTERVENTI DIDATTICI UTILIZZATIDAGLI OPERATORI, FUNZIONALI AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI
OBIETTIVI
Lezione Frontale Apprendimento cooperativo Discussione, ricerca e confronto Lavoro individuale e/o di gruppo Ascolto Altro ( specificare)______________
Prodotti realizzati:
• Mostra
• Rappresentazione
• Materiale multimediale
• Materiale grafico
• Documenti fotografici
• Cartelloni
• Altro specificare………………………………………………………………
CONSEGUIMENTO DEI RISULTATI ATTESI
Gli obiettivi previsti sono stati raggiunti
Gradimento/Interesse da parte degli allievi
Comportamento della classe
Giudizio prevalente degli allievi
137
in modo approfondito in modo completo in modo sufficiente in modo parziale
Alto Medio Basso Indifferente ………………………
Partecipe Corretto Disciplinato Sufficientemente cor-
retto Insofferente ………………….
Attività divertente Attività interessante Attività noiosa
RICADUTA
Alla fine del percorso gli alunni hanno potenziato:
abilità relazionali
motivazione allo studio
competenze disciplinari
competenze metodologiche
abilità nell'uso di strumenti (specificare).............................................................
altro (specificare)...............................................................................................................
ASPETTI ORGANIZZATIVI
Grado di soddisfazione rispetto a:
• Disponibilità da parte del personale scolastico non docente
molto abbastanza poco per niente
• Disponibilità beni e servizi
molto abbastanza poco per niente
• Collaborazione del team docente
molto abbastanza poco per niente
• Disponibilità e partecipazione degli allievi all’organizzazione generale
molto abbastanza poco per niente
• Disponibilità e partecipazione della componente genitoriale all’organizzazione generale
molto abbastanza poco per niente
• Disponibilità e partecipazione degli Enti- Associazioni - Aziende territoriali
138
molto abbastanza poco per niente
INDICARE:
Le attività sono state realizzate in coerenza con quanto previsto dal progetto?
SI NO
Se no specificare i motivi__________________________________________________________
________________________________________________________________________
I prodotti realizzati rispecchiano in quantità e qualità quanto pianificato?
SI NO
Se no specificare i motivi__________________________________________________________
Osservazioni e suggerimenti per il miglioramento
Data
IL/I DOCENTE/I
____________________________________
------------------------------------------------------------
139
9. L’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELL’ISTITUTO
9.1 Le sedi scolastiche
Complessivamente le sedi scolastiche sono diciassette: sei Scuole dell’Infanzia, otto Scuole
Primarie, due scuole Secondarie di primo Grado, Ampezzo e Villa Santina, e una sezione staccata a
Forni di Sopra.
Scuola dell’Infanzia
Finalità:
La Scuola dell’Infanzia, assicurando un’eguaglianza delle opportunità educative, concorre a
promuovere lo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale e sociale del bambino
attraverso lo sviluppo delle potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento.
Sedi: Enemonzo, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Lauco, Mediis, Sauris
Scuola Primaria
Finalità:
La Scuola Primaria accogliendo, valorizzando, rispettando le differenze individuali promuove lo
sviluppo della personalità attraverso l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità di base
Sedi: Ampezzo, Enemonzo, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Lauco, Mediis, Sauris, Villa Santina
Scuola Secondaria di Primo Grado
Finalità:
La Scuola Secondaria di primo Grado si qualifica come segmento di scuola che orienta l’alunno
nelle scelte della vita, che promuove la maturazione dell’identità e introduce ai saperi disciplinari.
140
Sedi: Ampezzo, Forni di Sopra, Villa Santina
9.2 La popolazione scolastica
SEDI INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA
AMPEZZO / 22 49
MEDIIS 17 52 /
LAUCO 11 15 /
FORNI DI SOPRA 20 38 32
FORNI DI SOTTO 11 21 /
ENEMONZO 50 38 /
SAURIS 12 15 /
VILLA SANTINA / 103 111
TOTALE 112 310 196
TOTALE COMPLESSIVO A.S. 2016/2017 618
9.3 L’organizzazione oraria
SCUOLA DELL’ INFANZIA
PLESSI TIPOLOGIA DELL’OFFERTA FORMATIVA
TEMPO SCUOLA
06
Tempo pieno
da lunedì a venerdì 40 ore settimanali
SCUOLA PRIMARIA
PLESSI TIPOLOGIA DELL’ OFFERTA FORMATIVA
TEMPO SCUOLA
07
Tempo pieno
da lunedì a venerdì 40 ore settimanali
01
Tempo modulare
da lunedì a venerdì 30 ore settimanali
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
PLESSI TIPOLOGIA DELL’ OFFERTA FORMATIVA
TEMPO SCUOLA
03
Tempo prolungato
da lunedì a venerdì 36 re settimanali
141
10. L’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUT0.
10.1 L’organigramma
3.
4.
DIRIGENTE SCOLASTICO
n. 2 Collaboratori Dirigenziali
Collegio Docenti d’Ordine Infanzia
Collegio Docenti d’Ordine Primaria
Collegio Docenti d’Ordine
Sec. I Grado
Team
Consiglio Intersezione
Team Team
Consiglio Interclasse
Consiglio di Classe
RAPPRESENTANTI DEI GENITORI
Funzioni Strumentali • AREA 03-02 : DISABILITÀ
• AREA 03-02 :
DISAGIO E SVANTAGGIO
Gruppi Istituzionali • COORDINATORI DI SEDE E DI
CLASSE
• GRUPPO DI LAVORO: PON, PTOF, CURRICOLO VERTICALE, INVALSI, RAV, REGOLAMENTO, SITO WEB, TEAM DIGITALE
D.S.G.A Direttore dei Servizi Generali amministrativi
5 ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
COLLABORATORI SCOLASTICI
AREA
PERSONALE
COLLEGIO DOCENTI UNITARIO
STAFF DI DIREZIONE:
n. 2 collaboratori dirigenziali n. 2 funzioni strumentali (2 Aree) n. 6 coordinatori di sede s. dell’Infanzia n. 8 coordinatori di sede s. Primaria n. 3 coordinatori di sede s. sec. I Grado
AREA AMMINISTRATIVA AREA EDUCATIVO-DIDATTICA
AREA
CONTABILITA’
AREA
DIDATTICA
142
10.2 Funzioni e compiti
FUNZIONE COMPITI
Dirigente Scolastico Reggente
⇒⇒⇒⇒ Dott.ssa Mecchia Manuela
• Assicura la gestione unitaria dell’istituzione.
• Ha poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione
delle risorse umane.
• È titolare delle relazioni sindacali.
• Promuove interventi per assicurare la qualità dei processi
formativi.
• Gestisce le relazioni esterne con le Amministrazioni loca-
li.
143
n. 2 Collaboratori Dirigenziali
(art.314CCNL 2006/2009)
⇒⇒⇒⇒ Maestra Perissutti Tiziana (con
semi esonero)
⇒⇒⇒⇒ Prof.ssa Mercuri Franceschina
• Sostituisce il dirigente scolastico in caso di sua assenza.
• Collabora con il dirigente scolastico per la progettazione,
l’innovazione e l’autovalutazione d’istituto.
• Vigila sull’osservanza delle norme e dei regolamenti da
parte del personale, degli allievi e dell’utenza esterna.
• Promuove iniziative ed azioni in rete con altre istituzioni
scolastiche.
• Coordina progetti educativi locali, regionali, nazionali,
comunitari...
• Coordina iniziative di aggiornamento e formazione.
• Coordina e facilita la comunicazione tra le scuole di ogni
ordine
• Sostituisce il dirigente scolastico in caso di sua assenza ,
se manca il 1° collaboratore.
• Collabora con il dirigente scolastico per la progettazione,
l’innovazione e l’autovalutazione d’istituto.
• Vigila sull’osservanza delle norme e dei regolamenti da
parte del personale, degli allievi e dell’utenza esterna.
• Coordina e facilita la comunicazione in particolare tra le
scuole secondarie di 1° grado
• Collabora con il Vicario per l’organizzazione funzionale
dell’Istituto.
144
n. 2 Docenti Funzioni Strumentali
AREA 03-02 :
DISAGIO E SVANTAGGIO
Maestra Perissutti Nicoletta
Si occupa di coordinare:
• iniziative a favore di alunni in difficoltà di apprendimento:
rapporti tra scuola, famiglia ed operatori dell’AMI- AAS
3 e privati
progetto di recupero: individua modalità, tempi, spazi e
risorse necessarie per i tre ordini scolastici
progetti di prevenzione: “Indagine preventiva sulle di-
sposizioni all’apprendimento scolastico” indirizzato ai
frequentanti l’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e
in continuità per la cl. 1^ della Scuola Primaria.
• Iniziative a favore di alunni con disagio sociale:
rapporti tra scuola, operatori servizi Sociali, famiglia (
laboratori USFE Scuola Primaria )
Provvede alla
• raccolta e gestione della documentazione relativa a:
verbali incontri gruppi operativi, PDP aggiornati, pro-
getti, circolari USP, USR
comunicazioni relative alunni con DSA
• Cura i rapporti tra scuola, famiglia ed operatori AAS.
• Organizza efficacemente la stesura di ogni documenta-
zione relativa alla L.104/92.
• Valuta, a fine anno, l’efficacia degli interventi, allo scopo
di predisporre futuri progetti di miglioramento, a fronte
di punti di non conformità.
145
⇒⇒⇒⇒ AREA 03-02 :
DISABILITÀ Maestra Picotti
Domizia
• Coopera con gli insegnanti nell’utilizzo delle nuove tecno-
logie per l’handicap e il disagio.
• Coordina l’attività del gruppo al fine di creare prove per-
sonalizzate per l’INVALSI.
⇒⇒⇒⇒ Coordinatori sede Scuola Infan-
zia:
⇒⇒⇒⇒ Coordinatori sede Scuola Pri-
maria:
⇒⇒⇒⇒ Coordinatori sede Scuola Se-
condaria di Primo Grado:
• Controlla le circolari (presa visione da parte dei docenti),
scarica la posta elettronica e sollecita la circolarità di in-
formazioni tra colleghi.
• Controlla il rispetto dell’orario di alunni, docenti e colla-
boratori scolastici.
• Predispone la sostituzione dei colleghi assenti, contat-
tando la segreteria anche per informarsi se l’interessato
ha dato comunicazione personale.
• Collabora con i colleghi per gestire eventuali problemi re-
lativi al comportamento degli alunni.
• Informa il dirigente dell’andamento organizzativo, didat-
tico e relazionale della sede.
• Comunica tempestivamente alla segreteria eventuali in-
cidenti accaduti agli alunni.
• Coordina l’organizzazione educativo-didattica della sede
con il supporto dei colleghi di sede.
• Organizza incontri di condivisione tra i coordinatori di se-
de.
• Raccoglie le giustificazioni dei colleghi assenti agli incon-
tri previsti
dal piano delle attività annuali
dalle attività di formazione
da esigenze straordinarie relative a problematiche didat-
146
tiche, educative, comportamentali.
• Gestisce la presenza dei colleghi che operano su più sedi.
• Informa tempestivamente la segreteria di incontri, riu-
nioni non previsti dal piano annuale delle attività.
• Controlla le circolari (presa visione da parte dei docenti),
scarica la posta elettronica e sollecita la circolarità di in-
formazioni tra colleghi.
• Controlla il rispetto dell’orario di alunni, docenti e colla-
boratori scolastici.
• Collabora con il docente incaricato dell’organizzazione
oraria per predisporre la sostituzione dei colleghi assenti,
contattando la segreteria anche per informarsi se
l’interessato ha dato comunicazione personale.
• Collabora con i colleghi per gestire eventuali problemi re-
lativi al comportamento degli alunni.
• Informa il dirigente dell’andamento organizzativo, didat-
tico e relazionale della sede.
•
• Comunica tempestivamente alla segreteria eventuali in-
cidenti accaduti agli alunni.
• Coordina l’organizzazione educativo-didattica della sede
con il supporto dei coordinatori di classe.
• Organizza incontri di condivisione tra i coordinatori di se-
de.
• Raccoglie le giustificazioni dei colleghi assenti agli incon-
tri previsti
dal piano delle attività annuali
dalle attività di formazione
147
da esigenze straordinarie relative a problematiche didat-
tiche, educative, comportamentali.
• Gestisce la presenza dei colleghi che operano su più sedi.
• Informa tempestivamente la segreteria di incontri, riu-
nioni non previsti dal piano annuale delle attività.
10.3 Il personale A.T.A.
PERSONALE DI SEGRETERIA
FUNZIONE COMPITI
Direttore Servizi Amministrativi
(DSGA)
⇒⇒⇒⇒ Donada Paola
• responsabile dell’organizzazione amministrativo-
contabile dell’Istituto
Assistenti Amministrativi
⇒⇒⇒⇒ Area del personale Petris Enza
⇒⇒⇒⇒ Area didattica Dionisio Licia
⇒⇒⇒⇒ Area contabilità Mainardis Va-
lentina
• gestione delle pratiche che riguardano il personale della
scuola: insegnanti e personale ATA
• gestione degli alunni: iscrizione, rilascio certificati, libri di
testo in adozione ecc.
• collaborazione con gli insegnanti per l’organizzazione di
uscite e gite didattiche
• trattamento degli atti amministrativi e contabili (stipendi,
compensi, acquisti, inventario ecc.)
148
COLLABORATORI SCOLASTICI
Nominativo Sede di servizio
• BUSINAROLO Nadia
• SORAVITO Mirella
• Arvonio Marianna
Ampezzo
• BERGAGNINI Sandra
• CIMENTI Mara
• MECCHIA Ivana
• VENTURA Grazia
Enemonzo
• CORADAZZI Diana
• GERIN Maria Teresa
• Fachin Milva
Forni di Sopra
• DEL MISSIER Marina
• ROMANO Nicolina
Forni di Sotto
• BERGAGNINI Sandra
• MONNI Antonella
Lauco
• BRUNO Valentina
• CACITTI Mara
Mediis
149
• PINHAL DA COSTA NARCIA Flavia
• TROIERO Elena Sauris
• BALLAN Roberta
• CECONI Nadia
• CHIARUTTINI Nadia
• CIMENTI Olga
• GRANZOTTO Maria
• PINHAL DA COSTA NARCIA Flavia
Villa Santina
10.4 Organigramma d’istituto
COLLABORATORI DEL DIRIGENTE
SCOLASTICO Cognome e nome docente Sede
COLLABORATORE VICARIO PERISSUTTI Tiziana PRIMARIA Forni di Sopra
SECONDO COLLABORATORE MERCURI Franceschina SECONDARIA Villa Santina
COORDINATORE SCUOLE
INFANZIA DEL FABBRO ANNA INFANZIA MEDIIS
FUNZIONI STRUMENTALI
AREA 03.02 Disagio e svantaggio PERISSUTTI Nicoletta PRIMARIA AMPEZZO
AREA 03.02 Disabilità, disagio,
svantaggio PICOTTI DOMIZIA PRIMARIA Villa Santina
SUPPORTO A FIGURE DI
SISTEMA
AREA 03.02: Disagio e
svantaggio DI PIAZZA Chiara SECONDARIA VILLA
AREA 03.02: Disagio e BARBARITO AMODEO Annalisa SECONDARIA FORNI DI
150
svantaggio SOPRA
CLERICI Paola INFANZIA F.SOPRA
GULLOTTI Maria INFANZIA SAURIS
MAINARDIS Mara INFANZIA ENEMONZO
DEL FABBRO Anna INFANZIA MEDIIS
FACHIN Liviane INFANZIA F.SOTTO
COORDINATORE DI SEDE
SCUOLA INFANZIA
DEL NEGRO Nives
INFANZIA LAUCO
MOROCUTTI Paola PRIMARIA VILLA
VALE Roberta PRIMARIA LAUCO
GUSSETTI Sandra PRIMARIA ENEMONZO
PIVOTTI Romina PRIMARIA MEDIIS
PERISSUTTI Nicoletta PRIMARIA AMPEZZO
PACILÈ Antonino PRIMARIA SAURIS
ZATTIERO Daniela PRIMARIA F.SOPRA
COORDINATORE DI SEDE
SCUOLA PRIMARIA
ANTONIACOMI Betti PRIMARIA F.SOTTO
BARBARITO AMODEO Annalisa
SECONDARIA F.SOPRA
MERCURI Franceschina SECONDARIA VILLA
COORDINATORE DI SEDE
SCUOLA SECONDARIA
VECCHI Elena SECONDARIA AMPEZZO
COORDINATORE DI CLASSE BARBARITO AMODEO Annalisa
CL.2^
SECONDARIA F.SOPRA
151
PASTORINO LUCACL.1^ SECONDARIA F.SOPRA
PICCIRIELLO ANTONIO CL. 3^ SECONDARIA F.SOPRA
ASTORI ANDREA 1^ A SECONDARIA VILLA
MICHIELI MANUELA CL. 2^ A SECONDARIA VILLA
MERCURI FRANCESCHINA CL. 3^A SECONDARIA VILLA
CHIAPOLINO MARIOCL. 1^ B SECONDARIA VILLA
ZOFF ANTONELLA CL. 2^ B SECONDARIA VILLA
STOCCO CLAUDIO CL. 3^ B SECONDARIA VILLA
CANDICO NADIA CL. 1^ SECONDARIA AMPEZZO
DORIGO EVA CL. 2^ SECONDARIA AMPEZZO
SCUOLA SECONDARIA
VECCHI ELENA CL. 3^ SECONDARIA AMPEZZO
GESTIONE ORARIO SCOLASTICO
Secondaria
ZOFF Antonella
SECONDARIA VILLA
FUNZIONI AD INCARICO
PROMOZIONE ATTIVITA'
SPORTIVA
DEL FABBRO Vanda
SECONDARIA
REGISTRO ELETTRONICO:
Secondaria
STOCCO CLAUDIO SECONDARIA Villa Santina
REGISTRO ELETTRONICO:
Primaria
DE MATTIA Francesca
PRIMARIA Villa Santina
SICUREZZA ASPP
152
RESPONSABILI LABORATORI
INFORMATICA.
(docente capace di operare
sulle macchine con sufficiente
competenza anche in
collaborazione con il tecnico
incaricato per l'Istituto )
ZOFF Antonella
SECONDARIA Villa Santina
MERCURI Franceschina SECONDARIA Villa Santina
VECCHI Elena SECONDARIA Ampezzo
GRUPPO COORDINATORI DI
SEDE Secondaria
BARBARITO AMODEO Annalisa
SECONDARIA Forni di Sopra
PERISSUTTI Tiziana PRIMARIA Forni di Sopra GRUPPO INVALSI
CANDIDO NADIA SECONDARIA Forni di Sopra
DE MATTIA Francesca PRIMARIA Villa Santina
STOCCO Claudio SECONDARIA Villa Santina GRUPPO SITO WEB
ZOFF Antonella SECONDARIA Villa Santina
MERCURI Franceschina SECONDARIA Villa Santina
PERISSUTTI Tiziana PRIMARIA Forni di Sopra
GRUPPO RAV
PIVOTTI Romina PRIMARIA Mediis
PERISSUTTI Tiziana PRIMARIA Forni di Sopra
MERCURI Franceschina SECONDARIA Villa Santina
PERISSUTTI Nicoletta PRIMARIA Ampezzo
PIVOTTI ROMINA PRIMARIA Mediis
GRUPPO PTOF
NASSIVERA Barbara PRIMARIA Forni di Sotto
153
TURCHETTI Annamaria Primaria Forni di Sopra
PALETTA Aline SECONDARIA Ampezzo
MERCURI Franceschina SECONDARIA Villa Santina
PERISSUTTI Nicoletta PRIMARIA Ampezzo
PIVOTTI ROMINA PRIMARIA Mediis
NASSIVERA Barbara PRIMARIA Forni di Sotto
TURCHETTI Annamaria PRIMARIA Forni di Sopra
DI PIAZZA Chiara SECONDARIA Villa Santina
ZOFF ANTONELLA SECONDARIA Villa Santina
CONCINA Sandra PRIMARIA
PETRIS Silvia PRIMARIA Ampezzo
DEL FABBRO Anna INFANZIA Mediis
GANZINI Alessandra INFANZIA Mediis
GRUPPO CURRICOLO
VERTICALE
DE MATTIA Francesca PRIMARIA Villa Santina
MERCURI Franceschina SECONDARIA Villa Santina
ZOFF Antonella SECONDARIA Villa Santina
STOCCO Claudio SECONDARIA Villa Santina
GRUPPO PON
DE MATTIA FRANCESCA PRIMARIA VILLA SANTINA
CANDIDO NADIA E VECCHI Elena SECONDARIA Ampezzo
MERCURI FRANCESCHINA SECONDARIA VILLA
GRUPPO REGOLAMENTO
CONCINA Lucia PRIMARIA Villa Santina
154
PIVOTTI Romina PRIMARIA Mediis REFERENTI SBILF
INFANZIA Mediis DOCENTI IN SERVIZIO
INFANZIA Mediis
MERCURI Franceschina SECONDARIA Villa Santina
DOCENTI IN SERVIZIO
(nominativi come da incarico)
PRIMARIA Villa Santina
DOCENTI IN SERVIZIO
(nominativi come da incarico) PRIMARIA Ampezzo
DOCENTI IN SERVIZIO
(nominativi come da incarico)
SERVIZIO PRE-ACCOGLIENZA E
POST-ACCOGLIENZA
PRIMARIA Mediis
CORMONES M. Sandra INFANZIA F.Sopra
CLERICI Paola INFANZIA F.Sopra
DEL FABBRO Anna INFANZIA Mediis
GANZINI Alessandra INFANZIA Mediis
MALAGNINI Mariangela INFANZIA Enemonzo
ROSSI Nadia INFANZIA Enemonzo
STEFANUTTI Marilena INFANZIA Enemonzo
MAINARDIS Mara INFANZIA Enemonzo
GULLOTTI Maria INFANZIA Sauris
Attività funzionali alla gestione
del plesso sc. Infanzia
GRESSANI Elisa INFANZIA Sauris
155
DEL NEGRO Nives INFANZIA Lauco
ADAMI Monica INFANZIA Lauco
VIDONI Michela INFANZIA Lauco
MATIZ Romina INFANZIA F. Sotto
FACHIN Liviane INFANZIA F.Sotto
DALLENNES Evelyne INFANZIA F.Sotto
TUTOR DOCENTI ANNO DI
PROVA
156
Per il triennio 2015-2018 il COMITATO DI VALUTAZIONE dei docenti neo-immessi in ruolo è così
composto:
Docenti Consiglio d’Istituto Componente
genitore
Componente
esterno
EFFETTIVO Astori Andrea
Gallo Cinzia
Concina Lucia D.S. Covre
Graziella
SUPPLENTE Vecchi Elena
10.5 Organigramma sicurezza A.S. 2016-2017
SQUADRE PREVENZIONE E PROTEZIONE
SCUOLA COORDINATORE ADDETTI ANTINCENDIO
ADDETTI PRIMO
SOCCORSO
157
AMPEZZO
CANDIDO NADIA
MEDIIS
PERISSUTTI
NICOLETTA
F.SOTTO /
F.SOPRA
158
SAURIS
PACILE'
ANTONINO
ENEMONZO
ROSSI NADIA
159
LAUCO
VILLA
160
161
Incarico / compiti Nominativo/i
COORDINATORE SERVIZIO PREVENZIONE
PROTEZIONE DELL’ISTITUTO
• Incontrare il personale con pari incarico
per condividere le modalità di espletare
il proprio incarico
• Incontrare il Responsabile Sicurezza Pre-
venzione Protezione e il Dirigente Scola-
stico
• Riferire nelle sede di competenza le i-
struzioni ricevute dal Dirigente e dal
RSPP
• Collaborare con gli addetti alla sicurezza
in merito alle prove di evacuazione
• Raccogliere istanze segnalazioni e sug-
gerimenti dal personale e riferirle al Di-
rigente e al RSPP utilizzando apposito
modulo predisposto
162
11. Piano annuale delle attività
Ogni sede scolastica compilerà in preventivo il seguente prospetto, completandola in corso d’anno
per eventuali modifiche ed aggiunte.
Anno scolastico 2016/2017
PROPOSTA
da CCNL 2006
Art.29, comma 3, lettere a) b) c)
Attività funzionali all’insegnamento
Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria
Art. 29, comma 3 lettera a)
Max ore 40
Art. 29, comma 3 lettere b)
Max ore 40
COLLEGIO dei DOCENTI CONSIGLI
INTERSEZIONE/INTERCLASSE/CLASSE
(docenti/genitori o solo docenti)
data dalle Alle ore Tipologia data ore n.
inc.
Tipologia
TOTALE ORE
163
TOTALE ORE
NECESSITA’ DI PLESSO/CLASSE/SEZIONE
TOTALE ore
PROGRAMMAZIONE ORAGANIZZATIVA-
EDUCATIVO DIDATTICA E VERIFICA
Inizio e fine anno
ALTRI INCONTRI COLLEGIALI
SCUOLA/FAMIGLIA
settemb
re
data ore Tipologia
Attività funzionali
all’inizio dell’anno
scolastico.
giugno Verifica finale
TOTALE ORE
TOTALE ORE
INCONTRI INFORMATIVI ALLE FAMIGLIE SCRUTINI
TOTALE ORE
* orario da concordare in ogni sede e da comunicare
al
Dirigente Scolastico
TOTALE ORE
senza limiti di tempo
ATTIVITA’ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO
Art. 29, comma 1
Attività di programmazione, progettazione ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e
formazione
(dall’1 all’11settembre 2014 - dal 12 al 30 giugno 2015)
164
Scuola Secondaria di Primo Grado
12. Ricevimento e rapporti scuola-famiglia
Il Dirigente Scolastico riceve nella giornata di giovedì previo appuntamento telefonico allo
0433/80131.
L’Ufficio di Segreteria è aperto al pubblico nei seguenti orari:
• dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 11.00;
• il martedì e il giovedì dalle 14.00 alle 17.00.
Tel 0433/80131 - Fax 0433/811877
165
I Docenti della Scuola dell’Infanzia incontrano i genitori alle assemblee generali e agli incontri
bimestrali.
I Docenti della Scuola Primaria incontrano i genitori alle assemblee generali e agli incontri stabiliti
dalle singole sedi.
I Docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado ricevono nelle giornate e nei periodi comunicati
ai genitori con specifica informativa. Si offre ai genitori, la possibilità di colloquio al di fuori dei
giorni prefissati, nel caso in cui esistano problematiche particolari o nell’impossibilità di
presenziare ai colloqui prefissati.
I Genitori hanno il loro spazio di intervento tramite:
• gli organi collegiali - rappresentanti nei Consigli di Intersezione, di Interclasse, di Classe e di
Istituto;
• l’assemblea dei genitori – indette dalla scuola o dai rappresentanti dei genitori per motivi
attinenti alla vita scolastica;
• i colloqui con i docenti – fissati periodicamente dai docenti o su richiesta dei genitori previa
comunicazione scritta;
• lettera di convocazione del Dirigente Scolastico – per chiarire particolari situazioni scolastiche;
• circolari o comunicazioni da parte della sede scolastica o della Dirigenza;
• diario personale, libretto personale degli alunni e registro elettronico – mezzi di comunicazione
tra scuola e famiglia.
13. Il calendario scolastico 2016-2017
Inizio lezioni: 12 settembre 2016
Termine delle lezioni: 14 Giugno 2017 Scuola Primaria e Secondaria, 30 Giugno 2017 Scuola
dell’Infanzia.
SOSPENSIONE DELLE ATTIVITÀ
31 ottobre
9 dicembre (ponte dell’Immacolata Concezione)
8 dicembre 2016 (Immacolata Concezione)
166
dal 23 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017 (festività natalizie)
dal 27 febbraio al 1° marzo 2017 (sospensione per FVG)
dal 14 al 18 aprile 2016 (festività pasquali)
24 e 25 aprile 2016 (Festa della Liberazione)
2 giugno 2015 (Festa della Repubblica)
SOSPENSIONE PER PATRONO
07.10.2016 N.S. del Rosario: Scuole Infanzia, Primaria e Secondaria di Forni di Sopra e
Forni di Sotto
03.02.2017 San Biagio: Scuole Infanzia e Primaria di Ampezzo e di Mediis
16.03.2017 SS. Santi Ilario e Taziano: Scuole Infanzia e Primaria di Enemonzo
167
14. QUESTIONARIO DOCENTI – Rapporto di Autovalutazione della scuola – a.s. 2015/2016
Gentile collega,
ti chiediamo di esprimere la tua opinione su alcuni aspetti della vita scolastica e sul funzionamento
della scuola nella quale attualmente lavori. Il questionario è anonimo, le informazioni che ci forni-
rai saranno utilizzate nel massimo rispetto della privacy e analizzate solo in forma aggregata, quin-
di come statistiche (percentuali, medie, ecc.). Infatti, le risposte sono completamente riservate e
coperte dal segreto statistico (ai sensi del decreto n. 196/2003 “Codice in materia di protezione
dei dati personali”).
Ti preghiamo di restituirlo al referente RAV del tuo plesso entro l’11 giugno.
Gruppo RAV dell'IC
1) Pensa alla tua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e indirizzi di studio. Quan-
to sei d’accordo con le seguenti affermazioni? Indica una risposta per ogni riga.
Molto in disaccordo
In disac-cordo
D’accordo Molto d’accordo
1. In questa istituzione scolastica docenti e personale ATA collaborano positivamente
2. In questa istituzione scolastica il dirigente scolastico contribuisce a creare un clima di lavoro positi-vo
3. In questa istituzione scolastica gli studenti sono assegnati alle diverse sezioni in modo equo
4. In questa istituzione scolastica la qualità dell’insegnamento è omogenea tra le diverse sezioni
5. Questa istituzione scolastica è diretta in modo efficace
6. In questa istituzione scolastica il dirigente scolastico valorizza il lavoro degli insegnanti
7. Questa istituzione scolastica stimola la par-tecipazione
168
delle famiglie alle sue iniziative 8. Se i genitori fanno delle proposte, questa i-stituzione scolastica le considera poco
9. Questa istituzione scolastica si confronta con le famiglie sulle linee educative e i valori da trasmettere
10. Questa istituzione scolastica collabora posi-tivamente con gli enti del territorio (istituzioni, servizi, asso-ciazioni, aziende)
11. Questa istituzione scolastica promuove at-tività rivolte al Territorio
12. Questa istituzione scolastica è attenta ai bi-sogni formativi degli insegnanti
13. Questa istituzione scolastica offre corsi di formazione/aggiornamento utili per il mio la-voro
14. Questa istituzione scolastica incoraggia la partecipazione degli insegnanti ai corsi di formazio-ne/aggiornamento
15. In questa istituzione scolastica i colleghi dello stesso ambito disciplinare o dipartimento si confron-tano regolarmente nel corso dell’anno scolastico
16. Questa istituzione scolastica ha un pro-grammazione comune che guida l’attività didattica degli in-segnanti
2) Le domande seguenti riguardano la scuola dove insegni. Se insegni in più sedi, scegli quella per il quale preferisce rispondere. Quanto sei d’accordo con le seguenti affermazioni? Indica una risposta per ogni riga.
Molto in disaccordo
In disac-cordo
D’accordo Molto d’accordo
1. In questa scuola, docenti e personale ATA collaborano positivamente
169
2. Questa scuola stimola la partecipazione del-le famiglie alle sue iniziative
3. Questa scuola si confronta con le famiglie sulle linee educative e i valori da trasmettere
4. Se i genitori fanno delle proposte, la scuola le considera poco
5. In questa scuola i colleghi dello stesso ambi-to disciplinare o dipartimento si confrontano regolarmente nel corso dell’anno scolastico
6. Questa scuola ha un programmazione co-mune che guida l’attività didattica degli inse-gnanti
7. In classe c’è un clima positivo con gli studen-ti
8. In questa scuola è difficile far rispettare agli studenti le regole di comportamento
9. In questa scuola è difficile dialogare con i genitori
10. In questa scuola le famiglie apprezzano il lavoro degli insegnanti
11. Mi trovo bene in questa scuola 12. Sono motivato a lavorare in questa scuola 13. In questa scuola i miei rapporti con i colle-ghi sono difficili
14. In questa scuola accade di rado che i colle-ghi si scambino materiali per l’insegnamento
15. In questa scuola i colleghi della stessa clas-se si scambiano regolarmente informazioni su-gli studenti
16. Questa scuola facilita l’uso dei laboratori nella didattica curricolare
17. Questa scuola realizza efficacemente l’inclusione degli studenti di origine straniera
18. Questa scuola realizza interventi efficaci per gli studenti che rimangono indietro
19. Questa scuola trascura lo sviluppo delle po-tenzialità degli studenti più brillanti
20. Questa scuola realizza efficacemente l’inclusione degli studenti con disabilità
3) Leggi la seguente lista di ATTIVITÀ e poi rispondi:
a. Far esercitare gli studenti individualmente in classe
b. Far lavorare gli studenti in piccoli gruppi
170
c. Lasciare spazio a discussioni in classe e a interventi liberi degli studenti
d. Dedicare tempo in classe alla correzione dei compiti o degli esercizi
e. Organizzare attività che richiedono la partecipazione attiva degli studenti (ricerche, progetti, esperimenti, ecc.)
3.1) Qual è la prima ATTIVITÀ a cui dedichi più tempo in classe? ____
3.2) Qual è la seconda ATTIVITÀ a cui dedichi più tempo in classe? ____
4) Leggi la seguente lista di STRATEGIE e poi rispondi:
a. Differenziare i compiti (esercizi, attività) in base alle diverse capacità degli studenti
b. Argomentare la valutazione dicendo allo studente in cosa ha fatto bene e in cosa ha fatto male
c. Dare indicazioni sul metodo da seguire per svolgere un compito
d. Esplicitare agli studenti gli obiettivi della lezione
e. Verificare la comprensione degli argomenti facendo domande
4.1) Qual è la prima STRATEGIA che utilizzi con maggiore frequenza in classe? ____
4.2) Qual è la seconda STRATEGIA che utilizzi con maggiore frequenza in classe? ____
Alcuni tuoi dati per concludere.
5) Indica il tuo genere. Maschio Femmina 6) Quanti anni hai? meno di 35 anni tra 36 e 45 anni tra 46 e 55 anni tra 56 anni o più 7) Da quanti anni lavori come insegnante? anno o meno 2 – 4 anni 5 – 9 anni 10 anni o più 8) Da quanti anni insegni in questa istituzione scolastica? 1 anno o meno 2 – 4 anni 5 – 9 anni 10 anni o più 9) Che tipo di incarico hai? Insegnante di ruolo Insegnante non di ruolo docente primaria docente secondaria di I grado 10) Cosa insegni in questo anno scolastico? area linguistica-antropologica area tecnico-scientifica educazioni
Grazie per aver risposto al questionario
171
15. QUESTIONARIO GENITORI
Gentile genitore,
le chiediamo di esprimere le sue opinioni sulla scuola di suo figlio e sulle relazioni di suo figlio con i
compagni e gli insegnanti.
La compilazione di questo questionario richiede solo pochi minuti e le risposte che darà saranno
molto utili alla scuola per migliorarsi. Non ci sono risposte giuste o sbagliate, la migliore risposta è
la più spontanea.
Il questionario è anonimo, le informazioni che ci fornirà saranno utilizzate nel massimo rispetto
della privacy e analizzate solo in forma aggregata, quindi come statistiche (percentuali, medie,
ecc). Infatti le sue risposte sono completamente riservate e coperte dal segreto statistico (ai sensi
del decreto n. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”).
La preghiamo di restituirlo al coordinatore della classe di suo figlio entro giovedì 11 giugno.
1. Quanto è d’accordo con le seguenti affermazioni sulla scuola che frequenta suo figlio? Una so-la risposta
Molto in disaccordo
In di-saccor-do
D’accordo Molto d’accordo
1. Le comunicazioni ai genitori da parte della scuola (orari, regole, avvisi ecc.) sono efficaci
2. Vengo adeguatamente informato delle attività didattiche offerte da questa scuola (ad es. il Pia-no dell'Offerta Formativa)
3. Gli insegnanti sono disponibili al dialogo con i genitori
4. Gli insegnanti mi informano dei progressi sco-lastici di mio figlio
5. Questa scuola si confronta con le famiglie sulle linee educative e i valori da trasmettere
6. Questa scuola prende in considerazione i sug-gerimenti e le preoccupazioni dei genitori
7. Gli insegnanti sono disponibili a confrontarsi sul comportamento degli studenti
172
8. Mio figlio sta acquisendo un buon metodo di studio in questa scuola
9. Gli insegnanti aiutano mio figlio a sviluppare buone capacità relazionali
10. Gli insegnanti aiutano mio figlio ad acquisire buone capacità linguistiche
11. Gli insegnanti aiutano mio figlio ad acquisire buone capacità matematiche e scientifiche
12. Gli insegnanti aiutano mio figlio ad acquisire buone capacità espressive
13. In questa scuola i laboratori sono usati rego-larmente
14. Mio figlio si trova bene con i compagni
15. Nella classe di mio figlio alcuni studenti pren-dono in giro i compagni
16. Nella classe di mio figlio ci sono studenti che danno spinte, calci, pugni
Molto in disaccordo
In di-saccor-do
D’accordo Molto d’accordo
21. Gli insegnanti incoraggiano mio figlio
22. Gli insegnanti trascurano gli interessi e le atti-tudini di mio figlio
23. In classe vengono utilizzate regolarmente le attrezzature tecnologiche (ad esempio computer e LIM)
24. Questa scuola è organizzata bene
25. Questa scuola è ben integrata nel territorio
26. La scuola prevede attività con le associazioni del territorio
27. Le uscite didattiche sono coerenti con il pro-gramma didattico
28. Il personale scolastico collabora per garantire il buon funzionamento di questa scuola
29. I servizi di questa scuola funzionano bene (pulizie, attività pre e post scuola, mensa)
30. Le informazioni ricevute dalla segreteria sono puntuali e precise
31. La modulistica per richiedere certificati è complicata
32. Il personale ATA è disponibile e collaborativo
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33. Il Dirigente scolastico è disponibile a risolvere eventuali problemi segnalati
34. Il rapporto insegnanti/genitori è positivo
35. Il rapporto insegnanti/alunni è positivo
36. La qualità delle iniziative proposte alla classe (visite, spettacoli ...) è buona
37. Partecipo alle iniziative proposte dalla scuola e agli incontri programmati
38. Le modalità di ricevimento/incontri con i do-centi sono efficaci.
39. L'edificio risulta pulito e accogliente
40. Mio figlio vive l'esperienza scolastica in modo positivo
41. Consiglierei questa scuola a un altro genitore
SUGGERIMENTI: _______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
3) Suo figlio è: maschio femmina 4) Quale classe frequenta suo figlio? prima seconda terza quarta quinta 5) Quale scuola frequenta suo figlio? primaria secondaria di I grado 6) Chi ha compilato il questionario? padre madre entrambi i genitori altra persona che ne fa le veci
Grazie per aver risposto al questionario
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16. Il sito internet dell’Istituto Comprensivo Val Tagliamento
Nel sito www.icvaltagliamento.it si possono trovare tutte le informazioni riguardanti l’Istituto, il
Piano dell’Offerta Formativa, i plessi dei tre ordini di scuola: descrizione degli spazi, numero allievi,
organico docenti, organizzazione, orario, progettualità.
Nella sezione pubblica tutti i visitatori possono accedere alla modulistica per le iscrizioni, scaricare
gli elenchi dei libri di testo adottati nelle scuole secondarie (con la specificazione dei testi che è
possibile ricevere in comodato), leggere le news riguardanti incontri e opportunità per famiglie e
ragazzi.
Nell’area riservata ai docenti, a cui si accede dopo registrazione con password e username e
successiva abilitazione da parte dell’amministratore del sito, tutti gli insegnanti possono leggere e
scaricare le circolari interne, tutti i verbali e i materiali dei Collegi Docenti, la modulistica, le
informazioni riguardanti scioperi ed assemblee sindacali, le iniziative di formazione ed
aggiornamento.
C’è anche l’area per il personale ATA con circolari e comunicazioni riservate.
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17. I nostri indirizzi
Scuola Sede e orari Contatti
Segreteria
Sede centrale via della Maina, 29 33021 Ampezzo Sede di Villa Santina via M. Renier 6 33029 Villa Santina
0433 80131 [email protected] 0433 74236
Enemonzo 8.00 -16.00 dal lunedì al venerdì Mensa giornaliera
0433 74038 [email protected]
Forni di Sopra 8.30 -16.30 dal lunedì al venerdì Mensa giornaliera
0433 88353 [email protected]
Forni di Sotto 8.15 -16.15 dal lunedì al venerdì Mensa giornaliera
0433 87167 [email protected]
Lauco 8.10-16.00 dal lunedì al venerdì Mensa giornaliera
0433 74329 [email protected]
Scuole dell’Infanzia:
Mediis 8.20-16.30 dal lunedì al venerdì Mensa giornaliera
0433 80397 [email protected]
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Sauris 8.30-16.30 dal lunedì al venerdì Mensa giornaliera
0433 86034 [email protected]
Ampezzo 8.20-16.20 dal lunedì al venerdì Mensa giornaliera
0433 80131 [email protected]
Enemonzo 8.00 – 12.30 martedì - giovedì - venerdì 8.00 – 16.30 lunedì – mercoledì (con mensa)
0433 750582 [email protected]
Forni di Sopra 8.30 – 16.30 dal lunedì al giovedì 8.30 – 14.00 venerdì Mensa giornaliera
0433 88076 [email protected]
Forni di Sotto 8.15– 16.15 dal lunedì al giovedì 8.15 – 13.45 venerdì Mensa giornaliera
0433 87167 [email protected]
Lauco 8.10-16.00 dal lunedì al venerdì Mensa giornaliera
0433 74329 [email protected]
Mediis 8.30-16.30 dal lunedì al venerdì Mensa giornaliera
0433 811113 [email protected]
Sauris 8.30 – 16.30 dal lunedì al giovedì 8.30 – 13.30 venerdì Mensa giornaliera
0433 86034 [email protected]
Scuole Primarie:
Villa Santina 8.00 -16.00 dal lunedì al venerdì Mensa giornaliera
0433 74236 [email protected]
Ampezzo 8.00 -16.30 lunedì – martedì – giovedì (con mensa) 8.00 -13.05 mercoledì – venerdì
0433 80131 [email protected]
Forni di Sopra 8.30 – 16.30 dal lunedì al giovedì (con mensa) 8.30 – 13.15 venerdì
0433 88076 [email protected]
Scuole Secondarie I° Grado:
Villa Santina 8.00 – 16.50 lunedì – martedì – giovedì (con mensa) 8.00 – 13.10 mercoledì – venerdì
0433 74236 [email protected]
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Fanno parte del piano:
1. Curricolo per Competenze Scuola Primaria e Secondaria di I grado (con riferimento alle Indi-
cazioni Nazionali 2012) della Dott.ssa Franca Da Re
2. Protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri
3. Protocollo per la progettazione di attività nei tre ordini di scuola relative a “Corpo, movimen-
to e sport”
4. Protocollo d’Intesa con l’Azienda Sanitaria n. 3 Alto Friuli e le Amministrazioni Comunali
relativo ai disturbi di apprendimento
5. Modello PDP e modello PEP Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I Grado
6. Legge 170 del 18 ottobre 2010
7. Indicazioni per la progettazione dei percorsi di scuola in ospedale e a domicilio a.s. 2012-
2013 (C.M. n. 60 del 16/07/2012)
8. Linee guida per l’integrazione degli alunni stranieri (costituisce l’aggiornamento dell’analogo
documento emanato con C.M.n 24 del I° marzo 2006)
9. Linee guida nazionali per l’orientamento permanente, diramate con nota MIUR del 19 feb-
braio 2014
10. Legge 107 del 13 luglio 2015