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REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA DIREZIONE CENTRALE SALUTE E PROTEZIONE SOCIALE RELAZIONE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE LOCALE SUI PDZ E SUI PAT LUGLIO 2005

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REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA

DIREZIONE CENTRALE

SALUTE E PROTEZIONE SOCIALE

RELAZIONE SULLO STATO DI ATTUAZIONE

DELLA PROGRAMMAZIONE LOCALE SUI PDZ E SUI PAT

LUGLIO 2005

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I PARTE : LA FOTOGRAFIA

1. Quadro generale della situazione degli ambiti

Assetto organizzativo

Componente politica

2.Organizzazione del Servizio sociale dei comuni

Componente tecnica

Responsabili del coordinamento tecnico amministrativo

Coordinatori di equipe

Pianta organica aggiuntiva

Modalità di coordinamento tra operatori del SSC

3. Il sistema associato di governo del SSC

Competenze del SSC e competenze dei singoli Comuni

Gestione dell’offerta dei servizi

Cartella sociale informatizzata

4. Integrazione socio sanitaria

Livello attuale di integrazione: progetti, protocolli…

Strumenti per la presa in carico integrata

II PARTE : IL MONITORAGGIO DEL PROCESSO PDZ

1. Avvio : Assemblea dei sindaci

2. Ufficio di piano

3. Aree prioritarie di intervento

4. Percorso partecipato

5. Tavoli tematici

6. Formazione e informazione

7. Difficoltà segnalate

III PARTE : IL MONITORAGGIO DEL PROCESSO PAT

1. L’ istituzione del gruppo aziendale PAT

2. L’istituzione del gruppo distrettuale PAT

3. Modalità di raccordo staff di programmazione distrettuale e livello aziendale

4. Raccordo con gli ambiti sociali

5. Individuazione delle aree di intervento sanitarie e sociosanitarie

7. Criticità riscontrate

VI PARTE : APPENDICE

Dati popolazione FVG e anagrafici Ambiti/Distretti.

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PREMESSA

Il presente documento costituisce una sintesi dei risultati di due iniziative realizzate dalla

Regione nei primi mesi del corrente anno, e più precisamente dell’ indagine1 condotta dall’IRSSES

che ha “fotografato” gli aspetti organizzativi più rilevanti del funzionamento del Servizio Sociale dei

Comuni (SSC) nei 19 Ambiti Distrettuali della regione FVG e del primo monitoraggio1 del processo di

realizzazione dei piani di zona effettuato dal Servizio per gli interventi e servizi sociali della Direzione

regionale.

Con la prima iniziativa la Regione ha inteso avviare un’ indagine su alcuni elementi chiave

della strutturazione dei servizi sociali territoriali e sugli atteggiamenti che la dirigenza tecnica e politica

del Servizio Sociale dei Comuni esprime, soprattutto verso la pianificazione di zona, nella

consapevolezza che le scelte regionali per innovare il sistema complessivo di welfare, non possono

che avere conseguenze nei comportamenti organizzativi e professionali dei servizi e degli operatori.

Allo stesso modo la Regione ha inteso avviare un sistema di monitoraggio del processo finalizzato ad

accompagnare il percorso di costruzione dei PDZ e di verificarne la congruità con le Linee d’indirizzo.

Quanto è emerso evidenzia uno scenario di luci e ombre, rispetto all’adeguatezza

organizzativa dei servizi in un contesto regionale per nulla uniforme al proprio interno, mentre è forte

invece l’aspettativa di un possibile “cambiamento”, dal lato culturale e strutturale (nei termini di

adeguatezza e di risultati per la popolazione) con l’esperienza della pianificazione di zona; pare cioè

che la strategia che a questa è connessa possa essere effettivamente vincente rispetto al “nuovo”

welfare che la L..328/2000 prima e la L.R. 23/2004 poi, hanno indicato come possibile.

In questo contesto il presente documento vuole essere uno strumento di lavoro e di lettura in

progress di una situazione in forte movimento. All’interno vengono già evidenziate le lacune

informative da superare in fase di secondo monitoraggio del processo in modo da giungere entro

pochi mesi ad avere base di lettura della situazione attuale del sistema regionale di interventi e servizi

sociali, propedeutica all’avvio del nuovo piano regionale così come previsto dalla legge regionale

23/2005.

1 La ricerca è stata condotta con lo strumento dell’intervista semistrutturata effettuata da intervistatori opportunamente formati

che hanno registrato su nastro magnetico i contenuti dell’intervista stessa. Ogni intervista è stata trascritta fedelmente, le

informazioni ottenute sono state quindi elaborate in forma sintetica utilizzando tabelle e grafici per permettere un confronto

comparativo tra le diverse realtà territoriali. Le interviste sono state effettuata tra gennaio e febbraio 2005.

La ricerca si è sviluppata su due direttrici: l’’obiettivo del primo filone di ricerca è stato quello di evidenziare lo “stato

organizzativo” del SSC, nel momento di avvio della nuova pianificazione inerente i diversi livelli del sistema stesso; con il

secondo filone, invece, valendosi dell’opinione dei tecnici (i Responsabili del SSC coinvolti) e dei politici (i Presidenti delle

Assemblee dei Sindaci di Distretto) si è voluto cogliere, accanto agli elementi processuali più significativi, le aspettative e le

motivazioni che hanno dato avvio all'esperienza pianificatoria relativa al Piano di Zona, in quelle realtà di SSC che hanno

autonomamente anticipato la scelta regionale di impegnare l'insieme dei servizi sociali territoriali su questo obiettivo strategico. 1La rilevazione è stata effettuata con l’adozione di una scheda costruita in modo da segnare i momenti più salienti dell’avvio del

processo, è stata inviata a tutti i 19 responsabili dei ssc. A questa prima rilevazione hanno risposto tutti i soggetti interpellati. Il

moniotaggio è stato fatto alla data del 31 marzo2005 .

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PARTE I

LA FOTOGRAFIA

QUADRO GENERALE DEGLI AMBITI DI SSC

ASSETTO ORGANIZZATIVO

La Regione Friuli Venezia Giulia, utilizzando i poteri di autonomia ad essa conferiti dalla

Costituzione prima della riforma del Titolo V, ha da tempo definito l'assetto istituzionale ed

organizzativo del proprio sistema integrato degli interventi e servizi sociali, anticipando, per molti

aspetti, quanto indicato dalla L 328/00.

È sicuramente la legge regionale 10 maggio 1988 n. 33 “Piano Socio-Assistenziale della

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia” che, specificatamente, contrassegna tale assetto;

successive ulteriori disposizioni hanno contribuito a meglio definire il relativo impianto istituzionale che

riconosce ai Comuni e alle relative forme associative la centralità nel governo del sistema integrato.

In particolare vanno ricordati:

���� l’indicazione dell’articolo 8 comma 3 lett. a della L 328/00, che prevede l’individuazione

degli ambiti territoriali più adeguati per la gestione unitaria del sistema locale di

interventi e servizi sociali;

���� la coincidenza dell'ambito territoriale relativo al primo livello di azione del SSC con

l'area territoriale su cui insiste il distretto sanitario, elemento strategico con riferimento

ai processi di integrazione socio-sanitaria;

• l’individuazione dell’ Ente gestore del Servizio stesso (LR 49/96 e successive

modificazioni, art. 41bis)

La tabella che segue cerca di dare una visione d’insieme sulla composizione territoriale dei

19 Ambiti di SSC, evidenziando, per ciascuno di questi, l’Ente gestore, il numero dei Comuni

associati, la popolazione residente al 31.12.2003, l’estensione territoriale e i Comuni con il maggior e

minor numero di abitanti.

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Amb Ente Gestore

Popolazione 2003

Estensione territoriale

Kmq

Num Comuni

associati

Comune con < num di abitanti

num abitanti

Comune con > num

abitanti

num abitanti

1,1 Comune di Duino-Aurisina

11.822 89,16 3 Monrupino 852

Duino Aurisina

8.812

1,2 Comune di Trieste 211.547 84,49 1 Trieste

211.547 San Dorligo Della Valle

5.994

1,3 Comune di Muggia 19.251 38,17 2 San Dorligo

Della Valle 5.994 Muggia

13.257

2,1 Comune di Gorizia 71.106 213,18 16 Dolegna Del

Collio 436 Gorizia

36.697

2,2 Comune di Monfalcone 69.136 252,84 9 Doberdo'

Del Lago 1.452 Monfalcone

27.496

3,1 AZ. n. 3 Alto Friuli (distr 1 Gemona)

35.770 1.133,19 15 Dogna 245

Gemona Del Friuli

11.111

3,2 AZ. n. 3 Alto Friuli (distr 2 Tolmezzo)

40.134 1.222,32 28 Ligosullo 194 Tolmezzo

10.546

4,1

AZ. n. 4 Medio Friuli (distr 1 S.Daniele d.F.)

47.710 329,33 14 Flaibano 1.214

San Daniele Del Friuli

7.965

4,2 Comune di Tarcento 41.126 364,07 11 Taipana

741 Tarcento 8.890

4,3 Comune di Cividale del Friuli

52.363 456,43 17 Drenchia 176

Cividale Del Friuli

11.525

4,4 Comune di Codroipo 50.275 420,18 11 Camino Al

Tagliamento 1.672 Codroipo

14.792

4,5 Comune di Udine 150.531 236,71 9 Pradamano

3.076 Udine 96.174

5,1 Comune di Cervignano del Friuli

53.010 294,80 18 Tapogliano 449

Cervignano Del Friuli

12.581

5,2 Comune di Latisana 55.225 448,39 14 Precenicco

1.523 Latisana 12.464

6,1 Comune di Sacile 57.715 350,46 7 Budoia

2.223 Sacile 19.111

6,2 Comune di S. Vito al Tagliamento

37.790 213,68 8 San Martino Al Tagliamento

1.430

San Vito Al Tagliamento

13.537

6,3 Comune di Azzano Decimo

54.357 250,54 7 Pravisdomini 2.822

Azzano Decimo

13.365

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Amb Ente Gestore

Popolazione 2003

Estensione territoriale

Kmq

Num Comuni

associati

Comune con < num di abitanti

num abitanti

Comune con > num

abitanti

num abitanti

6,4 Comune di Maniago 52.761 1.266,93 24 Barcis

296 Spilimbergo 11.473

6,5 Comune di Pordenone 91.086 191,61 5 San Quirino

3.920 Pordenone 50.494

Totale 1.202.715 7.856,48 219

Come si evince dalla tabella solo in tre casi vi è stata una scelta di delega dell’esercizio di

gestione del SSC alle Aziende per i Servizi Sanitari e la conseguente scelta dell’Ente gestore in tale

Azienda, negli altri casi(salvo per l’ambito di Maniaco) l’Ente gestore è il Comune più popoloso. , che

in piena autonomia ha fatto altre scelte).

I dati sopra evidenziati confermano la “varietà”, specie dal lato amministrativo/demografico,

della composizione del territorio della regione FVG, con le conseguenti criticità sul piano organizzativo

e gestionale per il SSC resa ancora più visibile dal grafico che segue dove si evidenzia la profonda

differenza tra i diversi ambiti nelle tre variabili, popolazione, estensione territoriale e numero comuni

associati che di fatto rende difficilmente praticabile la proposta di un unico modello organizzativo.

0,00%

2,00%

4,00%

6,00%

8,00%

10,00%

12,00%

14,00%

16,00%

18,00%

20,00%

Dui

no-A

uris

ina

Trie

ste

Mug

gia

Alto

ison

tino

Bas

so is

ontin

o

A3

Gem

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A3

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ano

dF

Latis

ana

Sac

ile

S.V

ito a

T

Azz

ano

X

Man

iago

Por

deno

ne

1,1 1,2 1,3 2,1 2,2 3,1 3,2 4,1 4,2 4,3 4,4 4,5 5,1 5,2 6,1 6,2 6,3 6,4 6,5

% Comuni

%kmq

%popolazione

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COMPONENTE POLITICA

Sotto il profilo dell’assetto istituzionale ed organizzativo la vigente legislazione regionale

definisce l’organo di governo strategico del sistema locale - individuandone i compiti - nell’Assemblea

dei Sindaci di ambito distrettuale , (legge regionale 19 novembre 1996, n. 49, art. 40 come da ultimo

sostituito dall’art. 6 della LR 23/04.)

L’assemblea dei Sindaci è stata costituita in tutte le realtà della regione. Tenute presenti le

particolari caratteristiche del territorio della Provincia di Trieste, che comprende 3 Enti Gestori per un

totale di 6 Comuni, le Linee guida, in accordo con gli Enti nominati, pur constatando la presenza di

un’unica Assemblea dei Sindaci a dimensione provinciale, ha stabilito l’opportunità giungere alla

definizione di tre distinti PDZ.

Il monitoraggio ha cercato di fotografare la composizione dell’”organo di governo” del sistema

locale.

La tabella che segue rende conto di una articolazione composita, anche nella componente

tecnica, nell’insieme delle assemblee di sindaci di distretto.

Figure Componenti Assemblee Totale presenze

Assessore 53

Commissario straordinario 1

Consigliere comunale 4

Coordinatore equipe 1

Coordinatore Socio Sanitario ASS 3

Coordinatore SSC 4

Coordinatore UOT 4

Direttore di Area 2

Direttore di Distretto 10

Direttore generale ASS 5

Rappresentante ASS (non specificato) 1

Rappresentante sindacale 1

Responsabile Serv Distretto 1

Responsabile Amministrativo 1

Responsabile di Area 3

Responsabile SSC 7

Segretario comunale 1

Sindaco 149

Vice Sindaco 10

Totale complessivo 261

� L’informazione sulla componente politica deve essere completata con i dati sulla

composizioni dei gruppi ristretti, e la presenza o meno del Regolamento di

funzionamento dell’ Assemblea dei Sindaci.

� Infine va rilevata la presenza e il funzionamento del Coordinamento tecnico-

amministrativo del SSC come previsto dalla LR 49/96 e successive modificazioni, art.

41bis.

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ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI

In questo capitolo si è voluto di fotografare la situazione del personale nelle figure dei

responsabili del coordinamento tecnico amministrativo, dei coordinatori di equipe, nonché lo stato di

attuazione della norma che prevede la pianta organica aggiuntiva, le modalità di coordinamento

interno.

Per quanto concerne l’organizzazione delle risorse umane la vigente legislazione regionale

definisce:

• le figure apicali e tecniche centrali del sistema rispettivamente nel responsabile

preposto al coordinamento tecnico-amministrativo del SSC di cui all’articolo 41bis,

comma 3, della LR 49/96, (Responsabile del SSC) e nei Coordinatori delle equipe

(LR 49/96, art. 41quater);

• la previsione della dotazione organica aggiuntiva a quella del Comune Ente

gestore (LR 49/96 e successive modificazioni, art. 41bis), che, assieme alla

istituzione della pianta organica aggiuntiva da costituirsi presso l’ASS in caso di

delega gestionale, permette di inserire tutto il personale attribuito al SSC in un

“unico contenitore”.

Responsabili del coordinamento tecnico-amministrati vo del SSC (art. 41bis, c.3, della LR

49/96)

La rilevazione ha dimostrato che (tranne nell’ambito di Muggia, dove al momento della rilevazione

era in corso una fisiologica riorganizzazione) è ormai da anni strutturata la funzione di responsabile

del coordinamento tecnico amministrativo.

AMB NOME EMAIL

1,1 Romana Maiano [email protected]

1,2 Ada Murkovic [email protected]

1,3 -* -

2,1 Paolo Lazzeri [email protected]

2,2 Maura Clementi [email protected]

3,1 Antonella Nazzi [email protected]

3,2 Lucia De Reggi [email protected]

4,1 Nadia Modolo [email protected]

4,2 Anna Mansutti [email protected]

4,3 Gabriella Totolo [email protected]

4,4 Iolanda Cicuttin [email protected] ;

[email protected]

4,5 Maria Teresa Agosti [email protected]

5,1 Daria Bristot [email protected];assistenza@com-

cervignano-del-friuli.regione.fvg.it

5,2 Daniela Francescutto [email protected]

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AMB NOME EMAIL

6,1 Erma Zucco [email protected] 6,2 Giuseppina Bruni [email protected] 6,3 Paola Zebi [email protected] 6,4 Daniela Pittau [email protected] 6,5 Miralda Lisetto [email protected]

La professionalità dei Responsabili del coordinamento tecnico amministrativo del SSC

coincide prevalentemente con quella dell’assistente sociale (14 su 18 presenti, di cui 8 con laurea

specialistica); tre responsabili hanno una formazione universitaria diversa, quale giurisprudenza,

filosofia, pedagogia, un responsabile è in possesso del diploma di scuola media superiore.

Generalmente i responsabili dedicano al coordinamento tecnico amministrativo la totalità

delle ore di servizio , di norma corrispondente a 36 ore settimanali ( 13 responsabili su 18 presenti);

per 6 responsabili il tempo dedicato va da un massimo di 30 ore ad un minimo di 18 ore e ciò è

motivato o dal tipo di contratto di natura privatistica o, nel caso di dipendenza organica, per incarichi

professionali esclusivamente relativi al comune di originaria dipendenza.

Va precisato che per quanto riguarda Trieste è stata intervistata l’attuale dirigente

dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune, che di fatto svolge le funzioni di Responsabile del

coordinamento tecnico amministrativo del SSC, pur non avendo alcun incarico formale in tal senso.

Coordinatori di equipe 2 (o di area)

Sono presenti in 15 Ambiti di SSC: per la maggior parte, gli Assistenti Sociali (A.S.)

coordinatori sono suddivisi per aree tematiche di intervento (9 realtà), negli altri contesti i coordinatori

svolgono la relativa funzione contemporaneamente, sia con riferimento all’area geografica che a

quella tematica, o a supporto complessivo del coordinamento tecnico professionale del SSC; in una

unica realtà sono presenti, accanto ad un coordinatore di area tematica, due coordinatori con incarico

relativo sia ad una area specifica territoriale sia ad ulteriori aree di intervento.

Per quanto attiene la tipologia delle aree tematiche di intervento, dalle interviste emerge che

l’area d’intervento prevalente, anche per la problematica complessa che evidentemente rappresenta,

è quella connessa ai minori, seguita dall’area relativa agli adulti/anziani e da quella della disabilità.

Trieste ha individuato altri due settori di coordinamento: l’area dell’inclusione e quella relativa ai servizi

dell’immigrazione.

Nella sottostante tabella vengono riportati i coordinatori d’équipe nominati secondo le

disposizioni della LR 32/97.

SSC Coordinatori Area d’intervento Area mista (geografica +

intervento + metodologico/gestionale)

Duino Aurisina 1 SSC

2 In appendice viene allegato l’elenco completo di coordinatori e referenti

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SSC Coordinatori Area d’intervento Area mista (geografica +

intervento + metodologico/gestionale)

Trieste 5 Inclusione, Servizi per l’immigrazione, Disabili, Anziani Infanzia e adolescenza

Muggia 1 SSC Alto Isontino 3 Minori (1) SSC (2) Basso Isontino 2 SSC

Gemona 2 Evolutiva/giovani Adulti/Anziani

Carnia 2 Evolutiva/giovani Adulti/Anziani

San Daniele 1 SSC Tarcento 0 Cividale 1 SSC Codroipo 0

Udinese 2 Minori/famiglie Adulti/anziani

Cervignano 2 Minori Adulti/anziani

Latisana 2 Minori Adulti/anziani/handicap

Sacile 2 Minori Anziani

San Vito 2 Minori Assistenza domiciliare

Azzano x° 1 Minori Maniago 0 Pordenone 0

Per quanto riguarda il tempo dedicato all’attività di coordinamento da parte dei 29

professionisti, la situazione è estremamente variegata: 19 risultano dedicati a tempo pieno, mentre

10 sono impegnati, per il coordinamento, a tempo parziale, riservando a tale attività da un minimo di

10 ad un massimo di 30 ore settimanali. Il rimanente orario è generalmente dedicato ad attività

connesse al servizio sociale professionale di rapporto con l’utenza.

Va comunque specificato che in molti contesti, a supporto o in sostituzione della figura del

coordinatore d’équipe, così come prevista dalla LR 32/97, sono state individuate figure di “referenza”

prevalentemente per area tematica, coinvolgenti per lo più assistenti sociali e, in taluni casi, nuove

figure per le azioni di sistema (educatore, consulenti-formatori,amministrativi …).

Pianta organica aggiuntiva

L’articolo 41 bis, comma 4 della L.R. 49/96, sostituito dall’art.13 della L.R. 15.05.2002 n.13 ,

prevede, nel modificare l’organizzazione del Servizio Sociale dei Comuni, che il personale che

svolge funzioni proprie dei servizi socio-assistenziali in capo ai Comuni venga inserito in una

dotazione organica autonoma e aggiuntiva a quella del Comune Ente Gestore o dell’ASS delegata,

corrispondente per numero e profilo professionale al fabbisogno programmato.

Dalla ricerca emerge che 7 Ambiti di SSC hanno ottemperato alla norma, più precisamente si

tratta delle realtà relative all’Alto e Basso Isontino, a Tarcento, a Udine, alla Carnia, a Gemona e a

San Daniele; va precisato che le ultime tre realtà, fanno riferimento alla pianta organica aggiuntiva

delle ASS a cui è stata delegata la gestione del SSC.

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Al momento dell’intervista (febbraio 2005) gli Ambiti di SSC di Cividale, e Cervignano hanno

dichiarato di aver intrapreso le procedure per la definizione della pianta organica aggiuntiva.

La situazione dei rimanenti SSC é molto diversificata e può essere così riassunta:

a) in molti contesti si è ancora in una fase esplorativa e di riflessione, per lo più motivata dal

timore, espresso da vari amministratori, di veder compromesso l’efficace funzionamento del

servizio sociale professionale nel proprio territorio comunale. Altre motivazioni addotte

riguardano l’incerta definizione delle più corrette procedure amministrative ritenute necessarie

per realizzare la nuova pianta organica ed ancora la vigenza di convenzioni a cui i comuni

intendono attenersi fino alla naturale scadenza delle stesse. Va segnalato che in alcune realtà

(prevalentemente dell’area pordenonese), il funzionamento del SSC pare assumere una

dimensione prevalentemente burocratico/procedurale, più che di tipo pianificatorio, anche se

è diffusa la convinzione che gli impegni connessi alla realizzazione del PDZ favorirà un clima

istituzionale e organizzativo di maggior cooperazione. Tale convenzione è, per la verità,

piuttosto diffusa tra le diverse realtà di SSC.

b) Esistono tre Ambiti di SSC che presentano connotazioni particolari:

- Trieste, essendo un Ambito composto da un unico Comune non ha il problema della

pianta organica aggiuntiva

- San Vito al Tagliamento e Duino-Aurisina che utilizzano, di fatto, per la quasi totalità

delle attività connesse al SSC, operatori già dipendenti del comune ente gestore:

pertanto la dotazione della pianta organica aggiuntiva non risulta essere tra gli obiettivi

prioritari ed urgenti.

La tabella seguente riporta la descrizione dei profili professionali presenti negli Ambiti di SSC che

hanno adottato la pianta organica aggiuntiva (per S. Daniele va precisato che la stessa comprende,

oltre agli operatori del SSC, anche gli operatori impegnati nella casa di riposo di S.Daniele e nei

servizi delegati handicap):

AMBITO Figure professionali previste nella Pianta Or ganica Aggiuntiva N. operatori

ALTO ISONTINO

Responsabile T.A. - SSC Assistente sociale coordinatore Assistenti sociali Istruttore amministrativo Collaboratore amministrativo Assistente domiciliare TOTALE

1 3 13 1 1 1 20

BASSO ISONTINO

Responsabile T.A. - SSC Assistente sociale Coordinatrice Assistente sociale Assistenti domiciliari Amministrativo TOTALE

1 2 12 2 3 20

CARNIA

Responsabile T.A. SSC Assistente sociale Coordinatrice Assistente sociale Istruttore amministrativo Collaboratore amministrativo Assistente domiciliare TOTALE

1 2 11 2 1 14 31

GEMONA Responsabile T.A. SSC Assistente sociale Coordinatrice

1 2

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AMBITO Figure professionali previste nella Pianta Or ganica Aggiuntiva N. operatori

Assistente sociale Istruttore Amministrativo Educatrice Assistente Domiciliare TOTALE

7 1 1 24 36

SAN DANIELE

Assistente sociale (di cui una è coordinatrice d’équipe del SSC) Istruttore direttivo socio-psico-pedagogico Istruttore direttivo amministrativo (di cui uno è responsabile T.A. del SSC) Istruttore amministrativo Istruttore amministrativo contabile Insegnante educatore Collaboratore professionale terminalista Esecutore amministrativo Assistente domiciliare e dei servizi tutelari Operatore sociosanitario Esecutore falegname Esecutore tessitrice Autista TOTALE

12 1 2 3 1 6 1 4 32 45 1 1 2 111

UDINE

Dirigente (responsabile T.A. del SSC) Funzionario amministrativo contabile Istruttore direttivo amministrativo contabile Assistente sociale Istruttore amministrativo contabile Collaboratore amministrativo contabile Collaboratore tecnico Assistente domiciliare Esecutore TOTALE

1 1 2 34 8 2 1 48 1 98

TARCENTO

Assistente sociale (di cui una è responsabile T.A. del SSC) Amministrativo Assistente Domiciliare Autista TOTALE

11 3 22 1 37

MODALITA’ DI COORDINAMENTO TRA OPERATORI DEL SSC

La riunione periodica è lo strumento adottato in tutti i contesti analizzati per realizzare il

coordinamento degli operatori impegnati nei diversi servizi attinenti al SSC.

Sono quindi presenti differenti tipologie di coordinamento, in relazione ai particolari soggetti

coinvolti e agli argomenti trattati.

Sono stati così rilevati diversi tipi di riunioni:

a) riunioni legate all’ attività dei singoli servizi, a cui partecipano generalmente i

coordinatori/referenti d’area (organizzativa e/o tematica) e i vari operatori coinvolti;

b) riunioni per area tematica in cui vengono date informazioni relative ad aspetti di contenuto o di

procedura inerenti una determinata problematica, a cui partecipano tutti gli operatori interessati;

c) riunioni di tipo più strettamente strategico/organizzativo connesse al monitoraggio e alla

valutazione dei processi e delle attività, in cui sono presenti il Responsabile del coordinamento

tecnico amministrativo del SSC, i Coordinatori e/o i referenti d’area e, a seconda degli argomenti

trattati, i funzionari responsabili delle procedure amministrative connesse ai processi e alle attività

richieste.

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Di seguito quanto è emerso dalla rilevazione, rispetto all’argomento di cui sopra:

SSC Modalità di coordinamento

Duino Aurisina Riunione quindicinale tra AASS, con gli amministrativi, con gli operatori della Cooperativa che gestisce alcuni servizi.

Trieste Riunione mensile gruppo di coordinamento strategico, più riunioni periodiche per area tematica. Riunione settimanale dei 4 responsabili delle U.O.T.

Muggia Riunione settimanale tra Responsabile d’Ambito, coordinatore e AA.SS. Riunione settimanale tra AA.SS. e assistenti domiciliari: Riunione tra gli educatori impegnati nei servizi per minori (tre incontri mensili).

Alto Isontino Riunione quindicinale tra il Responsabile d’Ambito e coordinatori d'area. Riunione settimanale tra i coordinatori e le assistenti sociali.

Basso Isontino Riunione settimanale gestita dai coordinatori d’area con le AASS. e, a seconda dei temi trattati, con il Responsabile d’ Ambito e/o con il funzionario amministrativo.

Gemona

Avendo una sede comune di inizio/lavoro gli operatori si incontrano giornalmente Riunione settimanale con Responsabile d’Ambito, coordinatrice area minori e AASS Riunione settimanale con Responsabile d’Ambito, coordinatrice area anziani e AASS Riunione settimanale tra gli AASS e gli assistenti domiciliari

Carnia

Riunione (almeno quindicinali) tra Responsabile d’Ambito e coordinatori d'area, Riunione(almeno quindicinali) tra Responsabile d’Ambito, coordinatori d'area e amministrativi Riunione (almeno quindicinali) tra Assistenti sociali e assistenti domiciliari Riunione(almeno quindicinali) con educatori ed animatore

San Daniele Riunione settimanale tra Coordinatrice del SSC e AA.SS, di tipo organizzativo e metodologico. Supervisione periodica della Coordinatrice del SSC all’unità minori

Tarcento Riunione settimanale tra Responsabile d’Ambito e coordinatori d'area a livello centrale Riunioni periodiche tra Responsabile d’Ambito e tutti gli operatori su questioni specifiche, a volte anche con il supporto di consulenze esterne

Cividale Riunioni mensili con le AASS. Riunioni periodiche dedicate a temi specifici, distinte per area tematica.

Codroipo Riunione settimanale tra Responsabile d’Ambito, referenti e AA.SS . Riunioni periodiche per aree tematiche.

Udine Riunione settimanale, specificatamente per area tematica o in forma plenaria per argomenti trasversali

Cervignano Riunione settimanale/quindicinale tra Responsabile d’Ambito, di coordinatori d’area e gli AA.SS. Riunioni a tema con gli educatori o le assistenti domiciliari, anche all’interno di corsi di formazione promossi dalle cooperative

Latisana

Riunione settimanale per area geografica (tre aree territoriali) con Responsabile d’Ambito e/o Coordinatore. Riunione mensile d’Ambito con tutti gli operatori. Vengono effettuate anche riunioni d’équipe locale (assistente sociale e operatori presenti in ciascun Comune).

Sacile Il Responsabile d’Ambito, al momento dell’intervista, si era appena insediato per cui informa che intende impostare riunioni programmate, probabilmente settimanali, per le informazioni e l’approfondimento su tematiche e norme specifiche

San Vito

Riunione settimanale tra Responsabile d’Ambito e coordinatori d'area. Riunione mensile tra Responsabile d’Ambito e centro d’ascolto e orientamento Al bisogno riunione tra Responsabile d’Ambito e amministrativi Riunione settimanale tra coordinatori e AASS Riunione settimanale d’équipe locale (ogni assistente sociale coordina i propri operatori).

Azzano X° Riunioni quindicinali tra Responsabile d’Ambito e AASS Riunioni periodiche per aree tematiche

Maniago Riunioni mensili tra Responsabile d’Ambito, referenti e AA.SS . Riunioni bimensili per l’équipe minori

Pordenone

Riunioni periodiche mirate a temi e scadenze, con programmazione degli incontri rispetto alle progettazione delle attività (art.32 LR10/98, L.162/98) Da febbraio di quest’anno una volta al mese su aspetti attinenti alla gestione ed organizzazione dell’Ambito.

Si può sintetizzare che i momenti di coordinamento nelle diverse realtà di SSC, avviene sia

con comunicazioni che seguono il flusso “top down” e quindi atte a garantire la diffusione e la

condivisione di informazioni e di linee metodologiche e procedurali comuni, sia con comunicazioni

“bottom up” che hanno lo scopo di portare all’attenzione della dirigenza del SSC, informazioni di

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diversa natura attinenti al territorio di competenza, eventuali problematiche emergenti, nonché

suggerimenti professionali e operativi utili all’organizzazione complessiva del SSC.

La comunicazione verbale, nel contesto di incontri periodici, viene dunque ad assumere una

valenza fondamentale per la vita organizzativa del SSC, in particolare come strumento per la

diffusione della cultura, dei valori, delle linee strategiche e decisionali e per tradurre le azioni in risultati

attesi.

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IL SISTEMA ASSOCIATO DI GOVERNO DEL SSC

In questo capitolo si approfondisce la parte delle competenze e dei contenuti del ssc tenendo conto

che tra gli obiettivi regionali definiti per il primo triennio di programmazione vi è il rafforzamento del sistema

associato di governo del sistema locale degli interventi e dei servizi sociali. Nelle linee guida sono state

delineate le seguenti azioni strategiche che qui si cerca di rilevare e monitorare:

� verificare ed eventualmente adeguare le convenzioni relative alla gestione associata

delle funzioni socio – assistenziali dei Comuni;

� rafforzare il ruolo di governo del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali

mediante il potenziamento della funzione programmatoria del coordinamento tecnico

amministrativo degli ambiti del servizio sociale dei comuni (Ufficio piano);

� avviare il sistema informativo di ambito in raccordo con la Regione;

� realizzare la dotazione e/o pianta organica aggiuntiva;

� predisporre il bilancio relativo alla gestione associata;

� predisporre il regolamento d’ambito per l’accesso e la compartecipazione degli utenti al

costo dei servizi;

� assicurare attività di formazione e aggiornamento del personale.

COMPETENZE DEL SSC E COMPETENZE DEI SINGOLI COMUNI

La differenza tra le competenze, in materia socio-assistenziale, proprie del SSC e quelle

relative ai singoli Comuni, é definita dalla normativa regionale in atto. Più in particolare, gli interventi

di competenza del SSC sono stabiliti dal contenuto delle convenzioni stipulate tra le Amministrazioni

Comunali per la gestione associata dei servizi sociali e riguardano generalmente i seguenti settori :

a) interventi di “Servizio Sociale dei Comuni” di cui all’art.12 della L.R. 32/97;

b) interventi a favore di minori e famiglie (servizio socio educativo territoriale, inserimenti in

Comunità residenziali, convittuali o seminconvittuali, interventi di protezione e pronto

intervento assistenziale, …);

c) interventi a favore delle persone disabili o diversamente abili (servizi socio-assistenziali e

socio educativi per disabili, servizio individuale e collettivo di trasporto, attivazione progetti

di vita indipendente, servizi di aiuto personale…);

d) interventi a tutela delle persone anziane (servizio di assistenza domiciliare e assistenza

domiciliare integrata, assegno di cura e assistenza, adempimenti per accoglimenti in

strutture protette o RSA …);

e) attività a carattere progettuale (adempimenti connessi con il piano territoriale di interventi

e progetti ex legge 285/97, con i piani di zona, con il DPR 309/90 “Prevenzione e

recupero tossicodipendenze” …);

f) in alcuni casi, anche la formazione del personale collegata alla gestione dei modelli

organizzativi che richiedono interventi a carattere di multidisciplinarietà.

Le competenze dei Comuni riguardano invece interventi connessi all’erogazione di contributi a

soggetti singoli o associati, l’inserimento di anziani e inabili indigenti in strutture residenziali e ulteriori

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competenze derivanti da disposizioni legislative nazionali e regionali per le quali non è stata prevista

espressamente la forma associata.

E’ interessante sottolineare, in base alla documentazione raccolta, che solo nella realtà di

Tarcento, le Amministrazioni Comunali hanno assegnato al SSC la gestione di gran parte delle attività

residuali dei Comuni stessi (quali assegni di maternità, assegni per nuclei familiari, colonie climatiche

per minori, inserimento di anziani ed inabili in strutture residenziali, ecc.) rafforzando ulteriormente il

ruolo del SSC e la funzione della gestione associata dei servizi alla persona nell’ambito territoriale.

Nelle altre realtà, le convenzioni presenti non prevedono, da parte dei Comuni, alcun ulteriore

affidamento gestionale al SSC, rispetto a quanto sopra indicato. Anche la dimensione operativa, a

giudizio della generalità dei Responsabili del coordinamento tecnico amministrativo del SSC risulta

ampiamente rispettosa delle diverse competenze amministrative, questo anche in conseguenza di una

maggior attenzione da parte degli amministratori verso le diverse specifiche professionalità coinvolte

nel lavoro sociale. Solo in alcune realtà determinati compiti amministrativi di competenza del

SSC, per difficoltà organizzative di quest’ultimo, vengono ancora svolte da operatori incardinati nei

singoli Comuni.

Così pure è piuttosto raro che vengano richiesti agli assistenti sociali compiti impropri da

svolgere. Quando ciò accade la richiesta, formulata da qualche amministratore o da qualche

segretario comunale, riguarda sempre aspetti amministrativi di competenza del singolo Comune; i

rischi di impropri adempimenti lavorativi appaiono minori nei casi in cui è presente la “pianta organica

aggiuntiva”.

LA GESTIONE DELL’OFFERTA DEI SERVIZI

L’indagine ha cercato di sondare il tipo di gestione dei principali servizi offerti dal SSC, con

particolare riferimento ai servizi dedicati agli anziani (SAD, pasti,…), ai minori (servizio socio

educativo territoriale) e ai disabili (servizi socio-assistenziali e socio educativi per disabili, servizi di

aiuto personale, …). Si è inteso verificare, specificatamente, la tipologia del personale utilizzato

nella gestione operativa dei servizi; tale verifica ha riscontrato tre possibili modalità gestionali. Una

prima modalità ha individuato una gestione del servizio “totalmente” ad iniziativa

dell’Amministrazione pubblica territoriale di cui al SSC di riferimento (Comune ente gestore o ASS

delegata); una seconda modalità ha caratterizzato la gestione operativa con “formula mista” in

cui personale delle amministrazioni locali opera accanto a personale dipendente da soggetti

esterni, in prevalenza appartenenti alla realtà della cooperazione sociale. Un terzo tipo di gestione

operativa prevede invece l’esclusivo utilizzo di personale “esterno” alla Amministrazione pubblica;

in quest’ultima categoria rientrano sia forme di esternalizzazione dell’intero servizio, sia modalità di

“esternalizzazione parziale” dove la responsabilità gestionale dell’intero servizio appartiene alla

dirigenza del SSC, mentre l’aspetto operativo è gestito dal soggetto esterno individuato secondo le

modalità previste dalla normativa vigente.

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SSC Servizio di Assistenza Domiciliare Pasti

Personale interno

Personale esterno

Personale misto

Personale interno

Personale esterno

Personale misto

Duino Aurisina 1 1

Trieste 1 1

Muggia 1 1

Alto Isontino 1 1

Basso Isontino 1 1

Gemona 1 1

Carnia 1 1

San Daniele 1 1

Tarcento 1 1

Cividale 1 1

Codroipo 1 1

Udine 1 1

Cervignano 1 1

Latisana 1 1

Sacile 1 1

San Vito 1 1

Azzano X° 1 1

Maniago 1 1

Pordenone 1 1

Totali 1 1 17 2 8 9

Interventi a favore di minori Interventi LR 41/96

SSC Personale interno

Personale esterno

Personale misto

Personale interno

Personale esterno

Personale misto

Duino Aurisina 1 1

Trieste 1 1

Muggia 1 1

Alto Isontino 1 1

Basso Isontino 1 1

Gemona 1 1

Carnia 1 1

San Daniele 1 1

Tarcento 1 1

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Interventi a favore di minori Interventi LR 41/96

SSC Personale interno

Personale esterno

Personale misto

Personale interno

Personale esterno

Personale misto

Cividale 1 1

Codroipo 1 1

Udine 1 1

Cervignano 1 1

Latisana 1 1

Sacile 1 1

San Vito 1 1

Azzano X° 1 1

Maniago 1 1

Pordenone 1 1

Totali 2 11 6 1 13 5

Dalle tabelle emerge un ricorso progressivo all’utilizzo di forme indirette di gestione dei servizi

stessi, fermo restando il ruolo del servizio sociale professionale. Tale ricorso pone la necessità di

un’attenta riflessione sulla gestione dei rapporti con i fornitori profit e non profit di servizi sociali,

nonché sui sistemi di accreditamento e sulla loro valutazione funzionale e qualitativa..

CARTELLA SOCIALE INFORMATIZZATA

Nelle Linee guida dei PAT/PDZ, approvate nel novembre del 2004, la Regione FVG ribadisce

la propria intenzione di proseguire nel processo di informatizzazione del Servizio Sociale dei Comuni.

L’obiettivo assegnato a tale processo è la trattazione omogenea sul territorio regionale dei

dati utili per la gestione e il governo del sistema locale e regionale degli interventi e dei servizi sociali.

La Regione, sempre con riferimento alle “Linee Guida” su indicate, ha stabilito che la “cartella

sociale informatizzata ” debba essere adottata, dal Servizio Sociale dei Comuni, a decorrere dal 1

gennaio 2006, quale strumento indispensabile per disporre tempestivamente di dati relativi:

a) all’utenza (numero e tipologia di utenti)

b) agli interventi erogati (prestazioni professionali, progetti individuali)

c) ai costi (per tipologia d’intervento, assistenza economica compresa).

La cartella sociale regionale informatizzata, è stata, fino ad ora, adottata da tre realtà: SSC

di Cervignano, SSC del Basso Isontino e nel solo Comune di Pordenone.

Le motivazioni apportate, nei restanti Ambiti di SSC, dove la cartella sociale informatizzata

non viene utilizzata, sono riconducibili sia a problemi di tipo strutturale , quali ad es. la mancanza di

un’adeguata rete di supporto informatico nelle sedi di lavoro, sia di tipo motivazionale, con

riferimento particolare alla difficoltà di investire del tempo – lavoro per la compilazione della cartella.

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Nella tabella seguente vengono riportate le opinioni in merito espresse dai Responsabili del

coordinamento tecnico amministrativo del SSC.

SSC Utilizzo della cartella Motivazione

Duino Aurisina No Difficoltà organizzative di vario genere ed assenza di direttive precise e perentorie in merito all’applicazione.

Trieste No

E’ necessario innanzitutto poter disporre di un buon sistema informativo per gestire bene i processi. Abbiamo dotato ogni assistente sociale di un computer, per cui quello che fino ad ora era un vincolo sarà un’opportunità, però il problema non si risolve con i computer sui tavoli ma lavorando sull’organizzazione e sui processi.

Muggia No E’ un punto dolente: a livello informatico siamo in fase di decollo per cui di fatto mancano i mezzi informatici per alcuni assistenti sociali.

Alto Isontino No E’ stato predisposto un programma per informatizzare il nostro lavoro ma non è ancora a regime per problemi organizzativi. Ci sono problemi di rete e di collegamento tra le diverse sedi e tra i Comuni.

Basso Isontino Si

Abbiamo un sistema di informatizzazione che viaggia autonomo rispetto all’INSIEL, perché abbiamo ampliato la cartella sociale originaria con lapossibilità di gestire in proprio il data base ed avere in tempo reale le informazioni che ci sono utili

Gemona No

La prima cartella sociale cartacea è stata utilizzata in massa dai colleghi dell’Ambito, seguiti da pochi altri in Regione, poi è scomparsa di scena. E’ stata sostituita da un sistema di monitoraggio creato dall’ASS in collaborazione con gli operatori, favorendo così anche la formazione di una mentalità legata al monitoraggio delle attività proprie del SSC. Quando si è ricominciato a parlare di cartella sociale regionale si è cercato di travasare i contenuti precedenti nella nuova cartella ma con scarsi risultati visto che non riusciamo ad accedere al programma. Attualmente utilizziamo ancora il nostro sistema di monitoraggio (con l’ansia di perdere i nostri dati), capiamo l’importanza della comparabilità dei dati a livello regionale per cui siamo rassegnati e convinti di adottare la cartella informatizzata ammesso che ci sia reso possibile l’accesso anche da questa postazione (Azienda e non Comuni)

Carnia No C’è difficoltà a gestire il programma.

San Daniele No Parte dei contenuti vengono utilizzati in forma cartacea. Si ha la sensazione di dover gestire troppo tempo rispetto ai scarsi risultati che produce.

Tarcento No Per resistenze da parte degli operatori e per mancanza di conoscenze tecnico/informatiche.

Cividale No Viene compilata solo la parte cartacea: Ci sono Comuni che non hanno strumenti adeguati e/o manca il supporto amministrativo per l’inserimento dati.

Codroipo No Difficoltà ad investire tempo per l’approntamento della cartella. Preoccupa, inoltre, la scarsa motivazione all’utilizzo, anche da parte degli operatori più giovani, che dovrebbero essere più facilitati e motivati.

Udine No

Mancano i PC e gli strumenti tecnici in tutte le sedi: questa è una criticità fortissima che comporta un investimento economico notevole: chi ci da le risorse economiche per rendere la struttura effettivamente in grado di utilizzare la cartella sociale? Non c’è nessuna preclusione dal punto di vista concettuale e teorico. E’ importante anche la formazione, tenuto conto anche dei diversi livelli di conoscenze informatiche degli operatori, che pur avendo fatto un corso di alfabetizzazione informatica, non hanno potuto applicare le loro conoscenze dal punto di vista pratico per mancanza di strumentazione.

Cervignano Si Si è iniziato nel 2004 cercando di inserire con notevole difficoltà anche i casi pregressi.

La tisana No E’ stata presentata ai colleghi ma non è stata ancora utilizzata . Non è ancora entrata a far parte degli strumenti di lavoro

Sacile No La responsabile si è appena insediata e ha trovato una situazione in cui la cartella sociale informatizzata non veniva impiegata. Afferma che, visto che la norma regionale parla di obbligo, si utilizzerà.

San Vito No

La usiamo in forma cartacea, non in tutte le sue parti. Credo che non abbiamo mai ragionato abbastanza su questo aspetto. È un problema di mentalità: non siamo mai riuscite a pensare che questa fosse una cosa importante su cui era necessario investire.

Azzano x° No Ci sono stati problemi tecnici nell’utilizzo dello strumento, per cui non si riusciva ad inserire i dati

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SSC Utilizzo della cartella Motivazione

Maniago No Ci sono stati dei problemi tecnici di collegamento alla rete per cui non riuscivamo ad accedere al programma e comunque si operava con un solo computer, cosicché il lavoro diventava complicatissimo.

Pordenone Si Limitatamente al Comune di Pordenone

Le osservazioni emerse fanno intendere che, se si vuole realizzare l’ avvio all’uso della

cartella, è necessario promuovere varie azioni (informative e formative) capaci di favorire il

superamento degli ostacoli descritti, agendo anche sul livello motivazionale degli operatori, stante la

validità del presupposto che “più uno strumento è facile da utilizzare, più ci si avvale di esso”; é inoltre

indispensabile trovare soluzioni tecniche e pratiche ai problemi strutturali che sono stati posti,

coinvolgendo la dirigenza tecnica e politica degli Ambiti del SSC.

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INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA

La normativa regionale individua nell’implementazione dei processi d’integrazione

sociosanitaria l’elemento strategico caratterizzante il complesso della rete dei servizi alla persona, in

sintonia con le indicazioni date dalle norme e dagli atti di pianificazione nazionale.

In considerazione dei redigendi PDZ/PAT dove è prevista una modalità di elaborazione

congiunta e condivisa dei documenti per la parte relativa alla materia sociosanitaria, in questa sezione

dell’intervista si è voluto indagare sulle forme di integrazione, attualmente presenti tra il SSC e il

Distretto/ASS, non solo dal punto di vista operativo ma anche gestionale e/o istituzionale,

Per quanto attiene la presenza di protocolli gestionali e/o operativi, il quadro d’insieme che

emerge dall’indagine è abbastanza positivo, in quanto quasi tutte le realtà dichiarano di aver

sottoscritto, assieme al Distretto/ASS, impegni in tal senso.

Va comunque precisato che, in alcune realtà, su ammissione dei rispettivi Responsabili del SSC, i

relativi protocolli si sono configurati prevalentemente quali atti formali a cui non sono seguite scelte

operative.

La tabella sottostante vuol dare una visione d’insieme sugli accordi formali relativi ad alcune

aree di integrazione sociosanitaria, così come sono stati riferiti dai Responsabili del SSC, riportando

per ogni realtà e per ogni area la tipologia dei protocolli condivisi con il Distretto /ASS e tutt’ora vigenti.

SSC Area Minori Area Disabili Area Anziani Altro

Duino Aurisina

1. Contrasto al maltrattamento

2. Contrasto all’abuso

1. Protocollo équipe multidisciplinare handicap

2. Accordo di programma provinciale per gli alunni portatori di handicap

1. Protocollo d’intesa tra ASS 1 e SSC nell’ambito della domiciliarità

2. Protocollo operativo dell’ ADI

Trieste

1. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza

2. Accordo di programma per la gestione integrata dei servizi ai minori

1. Protocollo équipe multidisciplinare handicap 2. Accordo di programma provinciale per gli alunni portatori di handicap

1. Protocollo d’intesa tra ASS 1 e SSC nell’ambito della domiciliarità - Protocollo operativo dell’ ADI Progetto obiettivo Anziani elaborato nell’ambito del forum anziani Regolamento art.32 LR 10/98

2. Protocollo Pronto intervento domiciliare integrato

3. - Protocollo punto unico d’accesso

Muggia 1. Contrasto al maltrattamento 2. Contrasto all’abuso

1. Protocollo équipe multidisciplinare handicap 2, Accordo di programma provinciale per gli alunni portatori di handicap

1, Protocollo d’intesa tra ASS 1 e SSC nell’ambito della domiciliarità 2.Protocollo operativo dell’ ADI

Alto Isontino 1. Protocollo minori 2. Obiettivo 2 linee guida

1, Protocollo integrazione scolastica handicap

1.Protocollo per gli stranieri che arrivano in ospedale

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SSC Area Minori Area Disabili Area Anziani Altro

Basso Isontino

1.Protocollo minori 2. Accordo progetto affidi 1, Protocollo Handicap

1. Protocollo unità funzionale adulti-anziani

Gemona

1. Costituzione dell’équipe multidisciplinare per l’età evolutiva distrettuale 2. Protocollo sperimentale tra istituti scolastici e SSC 3. Servizi affidi: revisione regolamento, approvazione protocollo tecnico operativo e protocollo tecnico amministrativo

1. Linee guida per l’inserimento lavorativo/borse lavoro delle persone in situazioni di svantaggio sociale 2. Approvazione criteri/strumenti tecnici oggettivi di valutazione e graduazione del bisogno assistenziale relativi al servizio socio assistenziale scolastico handicap 3. Protocollo sperimentale tra istituti scolastici, SSC e ASS

1. Funzionamento UVD: protocollo operativo 2. Protocollo operativo per l’attivazione dell’ADI 3. Protocollo operativo per gli inserimenti in struttura residenziale per gli anziani ed inabili

1. Regolamentazione dell’organizzazione del Distretto sociosanitario

Carnia

1.Costituzione dell’équipe multidisciplinare per l’età evolutiva distrettuale 2. Protocollo sperimentale tra istituti scolastici e SSC 3. Servizi affidi: revisione regolamento, approvazione protocollo tecnico operativo e protocollo tecnico amministrativo

1. Linee guida per l’inserimento lavorativo/borse lavoro delle persone in situazioni di svantaggio sociale 2. Approvazione criteri/strumenti tecnici oggettivi di valutazione e graduazione del bisogno assistenziale relativi al servizio socio assistenziale scolastico handicap 3. Protocollo sperimentale tra istituti scolastici, SSC e ASS

1. UVD: protocollo operativo 2. Protocollo operativo per l’attivazione dell’ADI 3. Protocollo operativo per gli inserimenti in struttura residenziale per gli anziani ed inabili

1. Regolamentazione dell’organizzazione del Distretto sociosanitario

San Daniele

1.Accordo di programma obiettivo 2 “Sostegno finanziario delle attività socio-sanitarie ritenute prioritarie per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza

1. Obiettivo 1 Lotta all’istituzionalizzazione

1. Costituzione di un gruppo interistituzionale Ambiti/Distretti sulle tematiche ad alta integrazione sociosanitaria

Tarcento

1. Accordo di programma per la progettazione congiunta a favore dell’infanzia e dell’adolescenza

1. Protocollo d’intesa per l’attivazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare a favore degli anziani

1.Costituzione di un gruppo interistituzionale Ambiti/Distretti sulle tematiche ad alta integrazione sociosanitaria

Cividale

1. Protocollo operativo per l’area del disagio minorile, della disabilità e dell’handicap

1. Protocollo operativo per l’area del disagio minorile, della disabilità e dell’handicap

1. Protocollo d’intesa per l’integrazione sociosanitaria a favore della popolazione anziana e delle persone non autosufficienti

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SSC Area Minori Area Disabili Area Anziani Altro

Codroipo

1. Accordo di programma obiettivo 2 “Sostegno finanziario delle attività socio-sanitarie ritenute prioritarie per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza 2. Protocollo operativo sulla segnalazione e presa in carico del disagio evolutivo “Buone Prassi” 3. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza 4. Regolamento sull’affido familiare dei minori

1. Accordo di programma per le iniziative relative al progetto scuola territoriale della salute

Udine

1. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza 2. Ob.2 linee guida regionali

Cervignano 1. Protocollo sull’équipe integrata 2. Ob.2 linee guida regionali

1. Convenzione con ASS 5 per progetti riabilitativi per casi con diagnosi mista – handicap /psichiatria

1. Protocollo per progetti riabilitativi individualizzati in psichiatria

Latisana 1. Protocollo sull’équipe integrata

1. Protocollo per gli Interventi di riabilitazione in psichiatria

San Vito

1. Procedure affido 2. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza 3. Ob.2 linee guida

Maniago

1. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza

6.5 Pordenone

1. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza

* I Responsabili del SSC di Sacile e di Azzano X°, essendo stati appena nominati non avevano tutte le

informazioni utili per rispondere alla domanda

L’area che maggiormente è stata coinvolta nella stesura di protocolli e/o di accordi di

programma è stata quella relativa ai minori, non solo per la complessità che caratterizza l’area, ma

grazie anche all’impulso determinato dalla normativa in materia (L285/97 e obiettivo 2 Linee guida

regionali SSR 2002) che ha favorito indubbiamente la co-progettazione e la sperimentazione di nuovi

modelli operativi e gestionali tra SSC e Distretti/ASS.

L’altra area d’interesse è rappresentata dagli anziani che, dopo l’emanazione della L.R.

10/98, si è confrontata con un modello operativo che fa dell’integrazione sociosanitaria una modalità

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imprescindibile per affrontare la multidimensionalità dei bisogni manifestati dagli anziani in situazione

di parziale o totale non autosufficienza.

La produzione di protocolli formali tra SSC e ASS per l’area della disabilità è meno frequente

rispetto alle altre aree, nonostante la normativa regionale (vd. l.r. 41/96) avesse previsto come

elemento cruciale l’integrazione operativa e gestionale sociosanitaria, tramite l’ equipe

multidimensionale dell’handicap e i relativi progetti “integrati” personalizzati, assistenziali e riabilitativi.

Nel corso delle interviste non é emersa, all’infuori di una unica realtà di SSC, l’esistenza di

protocolli/accordi rispetto ad altre aree di integrazione sociosanitaria, quali la salute mentale e le

dipendenze.

Accanto alle citate modalità formali di raccordo tra i due sistemi, sanitario e sociale, risultano

presenti, in quasi tutti i SSC (17 su 19), ulteriori modalità di collaborazione che si concretizzano o in

condivisi progetti sperimentali (segreterie uniche, guida servizi anziani, progetti per la domiciliarità,

progetti adolescenza…) oppure, nell’attività quotidiana, in modo informale, con riferimento a

specifiche situazioni complesse. Di seguito si riportano alcune opinioni espresse in tal senso da alcuni

Responsabili di SSC: “C’è una grande collaborazione ma nulla di formalizzato o scritto”, “La

collaborazione è una modalità corrente, ma informale”, “Ciò che esiste dà già buoni risultati. Al

bisogno ci sono incontri e chiarimenti”,” C'è un consolidato lavorare insieme, es. progetto

adolescenza, convenzioni per tirocini OSS”…

GLI STRUMENTI PER LA PRESA IN CARICO INTEGRATA

Considerato che nelle Linee guida PAT/PDZ si descrivono le Unità mutiprofessionali come

uno degli strumenti principali di integrazione professionale e gestionale tra SSC e Distretti, un ulteriore

passo per cogliere operativamente l’integrazione esistente è stato quello di analizzare le diverse Unità

multiprofessionali territorialmente presenti e che operano nelle aree adulti/anziani, minori e disabilità:

a) Unità di Valutazione Distrettuale Adulti/Anziani

b) Unità di Valutazione Distrettuale Minori

c) Equipe Multiprofessionale dell’Handicap

d) Altre Unità di Valutazione previste

a) Unità di Valutazione Distrettuale Adulti/Anziani

L’ UVD adulti/anziani è presente in tutte le realtà intervistate e le sue funzioni sono generalmente

quelle previste dalla Lr. 10/98: in particolare vengono segnalate le attività connesse all’ assegno di

cura, alla valutazione dei bisogni e alla definizione dei programmi personalizzati, rivolti ad

anziani/adulti non autosufficienti in situazioni complesse..

La tabella seguente evidenzia per ogni Ambito di SSC la composizione professionale prevista

nell’UVD dedicata agli adulti/anziani e le relative funzioni attribuite.

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SSC Composizione UVD Funzioni 1,1 Duino Aurisina Assistente sociale referente o dedicata

Infermiera professionale o altro referente ASS Medico di medicina generale

Assegno di cura (presenza di un assistente sociale dedicata) Casi complessi per rientro da RSA o ADI

1,2 Trieste Per il SSC: Assistente sociale referente per l’assegno di cura Assistente sociale referente del caso Infermiere professionale o altro referente ASS Medico di medicina generale

Assegno di cura Casi complessi con bisogno di supporto domiciliare Pronto intervento domiciliare

1,3 Muggia Assistente sociale referente o dedicata Infermiera professionale ASS Medico di medicina generale

Inserimenti in Casa di Riposo e altre funzioni previste dalla LR10/98

2,1 Alto Isontino Responsabile di Distretto o suo delegato Medico di medicina generale Assistente sanitaria ADI Infermiere professionale ADI Assistente sociale coordinatore Assistente sociale SSC referente del caso Integrata da altri operatori dell’ASS, o del SSC ed eventualmente anche dai familiari

Valutazione casi complessi Inserimento Case di riposo Assegno di cura

2,2 Basso Isontino Si articola in due livelli: a) Unità Funzionale composta da Responsabile di SSC e di Distretto, Coordinatore di Area di SSC Assistente sociale del SSC Medico di medicina generale Infermiere professionale dell’ ADI b) unità operativa, composta dagli operatori che seguono concretamente la situazione

Obiettivo trattare ed organizzare i contenuti di un determinato tema Referenza del caso (predisposizione e attuazione del PAI)

3,1 Gemona Responsabile di Distretto o suo delegato Responsabile di SSC o suo delegato Operatore attivatore (colui che segnala la situazione) Partecipano anche operatori degli ulteriori servizi eventualmente coinvolti

Costituisce nelle situazioni complesse il punto di accesso a tutti i servizi di tipo domiciliare, semi residenziale e residenziale Esamina la documentazione Definisce tramite valutazione multidimensionale, il bisogno Costituisce il gruppo di progetto sul caso e definisce il case manager Elabora il progetto assistenziale personalizzato Verifica il progetto Documenta l’attività Fa consulenza al gruppo progetto sul caso.

3,2 Carnia Responsabile di Distretto o suo delegato Assistente sociale del SSC Infermiere professionale del Distretto Medico di medicina generale Partecipano anche i rappresentanti degli altri servizi coinvolti Nel 2004 presenza fissa di un assistente sociale per le UVD di ammissione in Casa di Riposo e nelle RSA

Si prende carico del cittadino in situazioni di bisogni complessi sulla base di una valutazione multidimensionale, e definisce l’intervento, l’apporto di ogni singolo professionista e identifica il case manager. Costituisce il punto di accesso a tutti i servizi di tipo domiciliare, semi residenziale e residenziale .

4,1 San Daniele Responsabile di Distretto o suo delegato Coordinatrice del SSC Assistente sociale referente del caso Infermiere professionale del Distretto Se necessario partecipano anche caposala della Casa di riposo e familiari Medico di medicina generale ( per art.32 lr 10/98)

Funzioni previste dalla lr 10/98

4,2 Tarcento Responsabile di Distretto o suo delegato Coordinatrice dell’area anziani Assistente sociale referente del caso referente Casa di riposo

Inserimento in Casa di riposo Assegno di cura Casi complessi

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SSC Composizione UVD Funzioni 4,3 Cividale Medico del Distretto

Medico di medicina generale Assistente sociale referente del caso Infermiere professionale del Distretto Segretaria Assistente sanitaria

Assegno di cura Dimissioni ospedaliere protette Inserimento in Casa di riposo, residenze polifunzionali o RSA

4,4 Codroipo Responsabile di Distretto o suo delegato Coordinatrice area anziani Assistente sociale referente del caso Medico di medicina generale Fisioterapista…

Analisi dei bisogni Valutazione Programma personalizzato

4,5 Udine Per la parte del SSC: Assistente sociale referente del caso Assistente sociale referente tematica (assegno di cura) Rappresentanti professionali del Distretto Coordinatrice area anziani per ingressi in CdR

Inserimento in Casa di riposo, Inserimento in RSA Assegno di cura Casi complessi

5,1 Cervignano Medico del Distretto Responsabile servizio infermieristico Assistente sociale referente del caso Fisioterapista o fisiatra Medico di medicina generale

Funzioni previste dalla lr 10/98

5,2 Latisana Responsabile del Distretto Infermiera professionale del Distretto Assistente sociale referente del caso Medico di medicina generale Aperta ad altri operatori

Funzioni previste dalla lr 10/98

6,1 Sacile NR NR 6,2 San Vito Medico del Distretto

Infermiere professionale del Distretto Assistente sociale del caso Medico di medicina generale Integrata a richiesta da specialisti E’ presente un assistente sociale. di SSC dedicata per gli ingressi in RSA e CDR e un ‘assistente sociale di SSC per ADI/SAD

Funzioni previste dalla lr 10/98

6,3 Azzano X° Responsabile del Distretto o suo deleg ato Medico di medicina generale Eventuali servizi specialistici Assistente sociale del SSC

NR

6,4 Maniago Medico del Distretto Assistente sociale referente del caso Aperta ad altri operatori

NR

6,5 Pordenone Medico del Distretto Medico di medicina generale Assistente sociale referente del caso Se necessario Infermiera professionale e fisioterapista Aperta ad altre figure professionali

NR

Si può notare come la composizione delle UVD sia abbastanza variegata ma che sottintende

comunque un nucleo minimo di professionisti (medico di distretto, assistente sociale e medico di

medicina generale referenti del caso ed infermiera professionale) che viene di volta in volta integrato

secondo le necessità della situazione.

Con l’indagine si è cercato inoltre di analizzare i dati di attività dell’anno 2003 delle UVD delle

diverse realtà: la rilevazione si è rivelata complessa, in quanto, spesso, i dati sull’attività dell’UVD

risultano parziali e comunque non sono a disposizione della dirigenza degli Ambiti di SSC; sono

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infatti solitamente i Distretti che registrano tale attività. Un ulteriore problema è inoltre rappresentato,

in alcuni contesti, dalla mancanza di dati ed informazioni sulla complessiva utenza (e quindi anche

con riferimento agli adulti/anziani ) in carico al SSC per l’anno 2003. Questo elemento conferma la

particolare criticità che contraddistingue il sistema informativo sociale locale e regionale, dove la

raccolta dati, quando è presente, si caratterizza per la disorganicità, disomogeneità, parzialità e

incompletezza.

SSC Persone valutate in UVD

N° valutazioni N° totale Anziani/adulti SSC

Incidenza

Duino Aurisina 6 10 252 2,38

Trieste 420 per assegno di cura

Stima di 60/80 per casi

complessi

Muggia 85 NR 421 20,19

Alto Isontino NR NR NR

Basso Isontino 108 108 1979 5, 45

Gemona 613 613 1112 55,12

Carnia 470 470 1306 35,98

San Daniele 297 352+64 art.32 Dato non presente

Tarcento 277 287 657 42,16

Cividale 749 124 Dato non presente a

livello di Ambito

Codroipo 543 579 343 >100,00

Udine 728 (Cdr e art 32) 1861 39,11

Cervignano Dato non presente Dato non presente

Latisana 703 703 1212 58,00

Sacile NR NR NR

San Vito NR NR NR

Azzano X° 65 65 433, mancano però i

dati di tre Comuni

Maniago NR NR NR

Pordenone NR NR 2225

La tabella appare assai contraddittoria nei dati che esprime: da una parte infatti vi sono SSC

in cui le valutazioni dell’UVD corrispondono alle persone valutate, mentre in altri contesti le valutazioni

superano leggermente il numero delle persone valutate; in una realtà il numero delle UVD è

decisamente inferiore alle persone valutate (124 UVD e 749 casi valutati): tutto questo conferma le

gravi carenze metodologiche presenti nei territori con riferimento al sistema informativo locale.

Dove è stato possibile si è esaminata l’incidenza delle persone valutate in UVD rispetto

all’utenza complessiva adulti/anziani presente nel SSC: si passa da un minimo del 2,38 % nell’Ambito

di SSC di Duino Aurisina ad un valore maggiore di 100% in quello di Codroipo, dove gli operatori del

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SSC partecipano alle UVD anche per casi non in carico ai servizi stessi. La media, tra gli 8 Ambiti per i

quali è stato possibile comparare i dati, si attesta al 49,58%, per cui si può dedurre che, almeno

indicativamente, quasi la metà degli utenti adulti/anziani in carico al SSC viene valutata dall’Unità

multiprofessionale per i bisogni complessi manifestati.

L’Assistenza Domiciliare Integrata rappresenta una modalità di intervento mediante la quale

si garantisce la domiciliarità alle persone che presentano bisogni complessi e diversificati, per i quali

è necessario provvedere attraverso un servizio integrato dal lato socioassistenziale e sanitario.

Si è analizzata la presenza di questo servizio nei 19 Ambiti distrettuali: 13 Responsabili di

SSC hanno affermato che nella loro realtà l’ADI viene realizzata secondo le modalità organizzative

previste dalla normativa regionale, 4 responsabili di SSC hanno invece evidenziato un’ assistenza

domiciliare pur presente nella doppia componente ma la cui gestione non è integrata. La

formalizzazione del servizio ADI mediante protocollo risulta presente solo in 7 realtà, anche se solo

in 4 contesti il protocollo risulta pienamente operativo; nei 3 rimanenti è previsto l’avvio integrato del

servizio nel corso del 2005.

SSC Presenza ADI Presenza protocollo NR

Duino Aurisina NO SI

Trieste NO SI

Muggia NO SI

Alto Isontino NO NO

Basso Isontino SI NO

Gemona SI SI

Carnia SI SI

San Daniele SI NO

Tarcento SI SI

Cividale SI SI

Codroipo SI NO

Udine NO NO

Cervignano SI NO

La tisana SI NO

Sacile NR

San Vito SI NO

Azzano X° SI NO

Maniaco SI NO

Pordenone SI NO

I Responsabili di SSC in grado di fornire sia il numero delle persone assistite in ADI, sia il

numero degli utenti del SAD, nell’anno 2003, sono stati solo 5; emerge anche in questo contesto il

problema della raccolta ed elaborazione dati ovvero della mancanza del raccordo informativo tra il

sistema sociale e quello sanitario.

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SSC Situazioni assistite ADI Utenti SAD Incidenza uten ti ADI/SAD

3,1 Gemona 135 437 30,9

3,2 Carnia 114 416 27,4

4,4 Codroipo 88 197 44,7

5,1 Cervignano 26 268 9,7

6,5 Pordenone 59 157 37,6

b) Unità di Valutazione Distrettuale Minori

La multiproblematicità relativa alla tematica minorile ha sviluppato in quasi tutti i SSC, negli

ultimi anni, la necessità di promuovere modalità integrate di valutazione e intervento tra servizi e

operatori, a diverso titolo e responsabilità, coinvolti nell’area su indicata: sono nate così le Unità di

valutazione distrettuale dei minori che, al di là di possibili diverse denominazioni. sono presenti in

quasi tutte le realtà di SSC.

La tabella seguente evidenzia per ogni Ambito di SSC la composizione professionale prevista

nell’UVD dedicata ai minori e le relative funzioni attribuite.

SSC Composizione UVDM Funzioni

1,1 Duino Aurisina

Sono previste 2 équipe: una per i minori in lingua italiana e l’altra per i minori di lingua slovena. Non viene definita la composizione

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

1,2 Trieste

L’equipe è composta da operatori dell’ASS, del Comune e dell’IRCCS “Burlo Garofolo”: Psicologo dell’età evolutiva Pediatra Neuropsichiatra infantile Assistente sociale del Comune Educatore Operatori sanitari e tecnici della riabilitazione Integrata da altre figure sociali e sanitarie

Formulazione, attuazione e verifica del progetto socio educativo assistenziale e terapeutico riabilitativo, tenendo conto, dove possibile, del coinvolgimento della famiglia

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SSC Composizione UVDM Funzioni

1,3 Muggia

Sono previste 2 èquipe una per i minori idi lingua italiana e l’altra per i minori di lingua slovena. La prima è composta da operatori del SSC e operatori dell’Unità operativa bambini e adolescenti (UOBA) del Distretto: Assistente sociale del SSC referente del caso Educatore Dirigente medico dell’UOBA Psicologo Integrata dal medico di medicina generale, altri specialisti e la famiglia del minore L’équipe per i minori di lingua slovena è composta da operatori del SSC e da operatori del servizio psicopedagogico sloveno, con sede unica per tutta la provincia

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

2,1 Alto Isontino

Viene definito Gruppo operativo minori, è composto da: Coordinatore SSC area minori Assistente sociale SSC area minori referente di zona Assistente sociale SSC referente del caso Psicologo del Consultorio Familiare Integrata da altri operatori dell’ASS (CSM, Dipendenze) o del SSC (assistenti domiciliari o educatori)

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

2,2 Basso Isontino

Si articola in due livelli Equipe multidisciplinare metodologica ne fanno parte, con assegnazione nominale, operatori della Polizia, della Scuola, del Consultorio Familiare, dell’unità operativa età evolutiva e prevenzione handicap (UOEEPH) e dei SSC dell’Alto e Basso Isontino E’ presente l’ équipe operativa; ne fanno parte: Operatori del Consultorio Familiare Operatori del servizio di età evolutiva Pediatra di libera scelta Aperta a specialisti del SERT e del DSM

Tratta la problematica nel suo complesso e definisce le linee di azione Stende il ”progetto individuale”

3,1 Gemona

Viene definita Equipe multidisciplinare per l’età evolutiva distrettuale (EMEED) con la seguente composizione: Assistente sociale del SSC Operatore (psicologo o assistente sociale) del Consultorio Familiare Responsabile di Distretto o suo delegato Medico di medicina generale/Pediatra di l.s. Operatori di servizi specialistici

Sono di competenza dell’EMEED i casi multicomplessi che richiedono prestazioni di professionalità e di servizi diversi . Le principali problematiche sono: maltrattamento fisico, abuso sessuale, grave trascuratezza, maltrattamento psicologico.

3,2 Carnia

Viene definita Equipe multidisciplinare per l’età evolutiva distrettuale (EMEED) Assistente sociale del SSC Operatore del Consultorio Familiare Responsabile di Distretto o suo delegato Medico di medicina generale/Pediatra di l.s. Operatori di servizi specialistici

Sono di competenza dell’EMEED i casi multicomplessi che richiedono prestazioni di professionalità e di servizi diversi . Le principali problematiche sono: maltrattamento fisico, abuso sessuale, grave trascuratezza, maltrattamento psicologico.

4,1 San Daniele

Assistenti sociali SSC Operatori del Consultorio Familiare Operatori della Neuropsichiatria Infantile Medico di medicina generale o pediatra di libera scelta Aperta ad altri servizi specialistici, ad insegnanti ed educatori

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

4,2 Tarcento

Coordinatore SSC area minori Operatori del servizio socio educativo Coordinatore Consultorio Familiare Psicologo del Consultorio Familiare Operatori della Neuropsichiatria Infantile Integrata da altri operatori: CSM, pediatra di libera scelta

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento NR

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SSC Composizione UVDM Funzioni

4,3 Cividale

Assistente sociale referente del caso Responsabile di Distretto o suo delegato Medico di medicina generale o pediatra di libera scelta Operatore del Consultorio familiare

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

4,4 Codroipo

Referente area minori SSC Referente Neuropsichiatria Infantile Assistente sociale referente del caso Operatore del Consultorio Familiare Psicologo del SSC (ob.2 linee guida per fondi 328/2000)

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

4,5 Udine Non è presente

5,1 Cervignano

Assistente sociale equipe minori dell’Ambito Psicologo equipe minori Ambito Neuropsichiatria equipe per l’handicap Assistente sociale del Consultorio Psicologo del Consultorio Modalità attivata con l’ob.2 dei fondi della l. 328/2000

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

5,2 Latisana

Viene definita equipe integrata per la tutela dei minori e delle famiglie. Assistenti sociali di SSC Psicologo di SSC Psicologo del Consultorio Psicologo dell’Equipe multidisciplinare handicap Educatori Aperta ad altri operatori: psichiatra, neuropsichiatra infantile, pediatra di libera scelta

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

6,1 Sacile E’ presente una equipe non strutturata la cui composizione varia in relazione alla situazione esaminata.

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

6,2 San Vito

Assistente sociale coordinatore area minori Responsabile Consultorio Familiare Assistente sociale Consultorio Familiare Responsabile Neuropsichiatria Infantile Integrata da: assistente sociale referente del caso PLS e specialisti di altri servizi

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

6,3 Azzano X°

Responsabile di SSC Assistente sociale area minori Responsabile Consultorio Assistente sociale del Consultorio Psicologo della Neuropsichiatria Infantile Psicologo del SSC

Valutazione di situazioni con decreto e valutazione casistica multiproblematica

6,4 Maniago

Responsabile del SSC Assistenti sociali del SSC Responsabile Consultorio (psicologa) Assistente sociale del Consultorio Psicologo della Neuropsichiatria Infantile Psicologo del SSC

Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento

6,5 Pordenone

Assistente sociale del SSC Psicologo del Consultorio Psicologo della Neuropsichiatria Infantile Psicologo del SSC Aperta a Pediatra di libera scelta, insegnanti ed educatori

Valutazione della situazione Impostazione del progetto Valutazione dei percorsi di intervento

L’UVDM è presente dunque in 18 Ambiti distrettuali ed il suo avvio è coinciso, per molte realtà,

con le progettualità connesse all’obiettivo 2 delle linee guida regionali sui fondi della l.328/2000. Un

aspetto da considerare è l’acquisizione (pur mediante lo strumento amministrativo della convenzione)

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da parte di un congruo numero di SSC, della professionalità dello psicologo con funzioni prevalenti,

di consulenza agli operatori del SSC (assistenti sociali, educatori, …) che hanno in carico situazioni

minorili multiproblematiche.

L’indagine si prometteva di quantificare l’utenza minorile valutata in sede di UVDM; purtroppo

le diffuse carenze del sistema informativo locale, coniugate all’avvio recente di questa Unità

multiprofessionale, ha consentito una parziale rappresentazione dello utilizzo dell’UVDM avendo a

disposizione le informazioni complete solo per 5 realtà.

AMBITO Minori valutati in UVDM

Anno 2003 Utenti minori del SSC

Incidenza minori valutati

in UVDM/ minori SSC

1,1 Duino Aurisina 18 119 15,12

3,1 Gemona 68 371 18,32

4,1 San Daniele 32 281 11,38

4,2 Tarcento 10 221 4,52

4,4 Codroipo 15 147 10,20

c) Equipe Multidisciplinare per l’Handicap

La LR 41/96 definisce in modo dettagliato la composizione e le funzioni dell’ Equipe

Multidisciplinare per l’Handicap. L’indagine ha posto in evidenza situazioni molto diversificate, dal

lato della composizione e delle ulteriori dinamiche organizzative come la sottostante tabella

descrive.

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SSC Composizione Equipe multidisciplinare handicap Fun zioni

1,1 Duino Aurisina Sono previste diverse équipe: per i minori (0-18 anni), per gli

adulti (18-65 anni) e due equipes, minori e adulti, per la

popolazione di lingua slovena

Equipe minori è composta da:Psicologo,Assistente sociale del

Comune,Pediatra di Comunità,Pediatra di libera scelta o Medico

di medicina generale.

Integrata da operatori della Neuropsichiatria Infantile,

Fisiatra, Logopedista, Medici specialisti, Infermiere professionale,

Educatore in situazione, Operatore socioassistenziale, Operatore

SIL, Coordinatore di servizi sociali,Operatore sociale

Equipe adulti : è composta da: Fisiatra, Assistente sociale del

Comune, Medico di M.G.

Integrata da: psicologo, psichiatra, logopedista, fisioterapista,

infermiere professionale, medici specialisti, educatore in

situazione, operatore socioassistenziale, operatore

SIL,Coordinatore di servizi sociali,operatore sociale

Equipe minori per la popolazione di lingua slovena è

composta da :Psicologo,Assistente sociale del Comune

Pediatra di libera scelta,Medico di medicina generale

Integrata da: operatore neuropscichiatria infantile, fisiatra,

logopedista , fisioterapista, infermiere professionale, medici

specialisti, educatore in situazione, psicomotricista, pedagogista.

Equipe adulti per la popolazione di lingua slovena

E’ composta da : Psicologo,Fisiatra,Assistente sociale del

Comune,Medico di medicina generale.

Integrata da: psichiatra, logopedista, fisioterapista, infermiere

professionale, medici specialisti, educatore in situazione.

Elabora il progetto di vita

Garantisce il diritto all’educazione e

istruzione scolastica

Garantisce la presa in carico, la

continuità terapeutica ed assistenziale

Garantisce nel passaggio dell’età adulta

la continuità del progetto terapeutico

riabilitativo

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SSC Composizione Equipe multidisciplinare handicap Fun zioni

1.2 Trieste

Sono previste diverse équipe: per i minori (0-18 anni), per gli

adulti (18-65 anni) e due equipes, minori e adulti, per la

popolazione di lingua slovena

Equipe minori è composta da:Psicologo,Assistente sociale del

Comune,Pediatra di Comunità,Pediatra di libera scelta o Medico

di medicina generale.

Integrata da operatori della Neuropsichiatria Infantile,

Fisiatra, Logopedista, Medici specialisti, Infermiere

professionale,Educatore in situazione, Operatore

socioassistenziale, Operatore SIL,Coordinatore di servizi

sociali,Operatore sociale

Equipe adulti : è composta da: Fisiatra, Assistente sociale del

Comune,Medico di M.G.

Integrata da: psicologo, psichiatra, logopedista, fisioterapista,

infermiere professionale, medici specialisti, educatore in

situazione, operatore socioassistenziale, operatore

SIL,Coordinatore di servizi sociali,operatore sociale

Equipe minori per la popolazione di lingua slovena è

composta da :Psicologo,Assistente sociale del Comune

Pediatra di libera scelta,Medico di medicina generale

Integrata da: operatore neuropscichiatria infantile, fisiatra,

logopedista , fisioterapista, infermiere professionale, medici

specialisti, educatore in situazione, psicomotricista, pedagogista.

Equipe adulti per la popolazione di lingua slovena

E’ composta da : Psicologo,Fisiatra,Assistente sociale del

Comune,Medico di medicina generale.

Integrata da: psichiatra, logopedista, fisioterapista, infermiere

professionale, medici specialisti, educatore in situazione.

Elabora il progetto di vita

Garantisce il diritto all’educazione e

istruzione scolastica

Garantisce la presa in carico e la

continuità terapeutica ed assistenziale

Garantisce nel passaggio dell’età adulta

la continuità del progetto terapeutico

riabilitativo

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35

SSC Composizione Equipe multidisciplinare handicap Fun zioni

1,3 Muggia Sono previste diverse équipe: per i minori (0-18 anni), per gli

adulti (18-65 anni) e due equipes, minori e adulti, per la

popolazione di lingua slovena

Equipe minori è composta da:Psicologo,Assistente sociale del

Comune,Pediatra di Comunità,Pediatra di libera scelta o Medico

di medicina generale.

Integrata da operatori della Neuropsichiatria Infantile,

Fisiatra, Logopedista, Medici specialisti, Infermiere

professionale,Educatore in situazione, Operatore

socioassistenziale, Operatore SIL,Coordinatore di servizi

sociali,Operatore sociale

Equipe adulti : è composta da: Fisiatra, Assistente sociale del

Comune,Medico di M.G.

Integrata da: psicologo, psichiatra, logopedista, fisioterapista,

infermiere professionale, medici specialisti, educatore in

situazione, operatore socioassistenziale, operatore

SIL,Coordinatore di servizi sociali,operatore sociale

Equipe minori per la popolazione di lingua slovena è

composta da :Psicologo,Assistente sociale del Comune

Pediatra di libera scelta,Medico di medicina generale

Integrata da: operatore neuropscichiatria infantile, fisiatra,

logopedista , fisioterapista, infermiere professionale, medici

specialisti, educatore in situazione, psicomotricista, pedagogista.

Equipe adulti per la popolazione di lingua slovena

E’ composta da : Psicologo,Fisiatra,Assistente sociale del

Comune,Medico di medicina generale.

Integrata da: psichiatra, logopedista, fisioterapista, infermiere

professionale, medici specialisti, educatore in situazione.

Elabora il progetto di vita

Garantisce il diritto all’educazione e

istruzione scolastica

Garantisce la presa in carico e la

continuità terapeutica ed assistenziale

Garantisce nel passaggio dell’età adulta

la continuità del progetto terapeutico

riabilitativo

2,1 Alto Isontino Unità Multidisciplinare Funzionale Strutturale è composta da:

Referente ASS dell’unità strutturale (psicologo)

Logopedista

Fisioterapista

Rappresentante del CISI

Coordinatore SSC

Responsabile servizi educativi di Gorizia

Unità Multidisciplinare funzionale è l’équipe operativa :

Referente ASS dell’unità strutturale (psicologo)

Rappresentante del CISI

Assistente sociale SSC

Medico di medicina generale/ Pediatra di libera scelta

Integrata da logopedista, fisioterapista o medico specialista,

educatore, rappresentante SIL

Interventi sulla programmazione

Progetto di vita come previsto dall’art.8

della lR 41/96

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36

SSC Composizione Equipe multidisciplinare handicap Fun zioni

2,2 Basso Isontino Si articola in due livelli:

Equipe Strutturale composta da:

Responsabile dell’Unità operativa dell’età evolutiva prevenzione

dell’handicap ASS

Referente équipe multidisciplinare ASS

Logopedista

Fisiatra

Pediatra di libera scelta

Medico di medicina generale

Rappresentante del Consorzio Isontino Servizi Integrati

Coordinatore del SSC

Assistente sociale del SSC

Equipe operativa

Progetto di vita come previsto dall’art 8

della Lr 41/96

Progetti individuali e diagnosi co-firmati

dalla componente sociale e sanitaria

3,1 Gemona Psicologo dell’EMDH

Logopedista

Fisioterapista

Assistente sociale del SSC inserita per un monte ore nell’èquipe

Integrata da: operatori dell’équipe multidisciplinare per l’età

evolutiva distrettuale (EMEED)

Come da art. 8 l.r. 41/96

3,2 Carnia Responsabile di Distretto o suo delegato

Assistente sociale del SSC,

Psicologo

Medico di medicina generale

Operatori di servizi specialistici

Integrata da: amministrativo del SSC ed amministratore

comunale (per il finanziamento, reperimento risorse, inserimento

in istituto….)

Come da art. 8 l.r. 41/96

4,1 San Daniele Facilitatore (psicologo) della Neuropsichiatria infantile

Responsabile del Distretto

Referente area minori e adulti handicap del SSC

Assistente sociale referente del caso

Coordinatrice del SSC

Integrata da: educatori, referenti del CSRE-atelier di Fagagna ,

pediatra di libera scelta o medico di medicina generale e referenti

scolastici

Operatori del DSM e della NPIA

Come da art. 8 l.r. 41/96

4,2 Tarcento Responsabile di Distretto

Psicologa facilitatrice

MMG /PLS referenti del caso

Operatori della NPIA

Operatori del DSM

Assistente sociale referente del caso

Integrata da operatori dei servizi delegati

Come da art. 8 l.r. 41/96

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SSC Composizione Equipe multidisciplinare handicap Fun zioni

4,3 Cividale Responsabile di Distretto

Psicologa facilitatrice (coordinatore dell’èquipe)

MMG /PLS referenti del caso

Operatori della NPIA

Operatori del DSM

Assistente sociale referente del caso

Integrata da operatori dei servizi delegati

Come da art. 8 l.r. 41/96

4,4 Codroipo Referente area disabili SSC

Facilitatore (psicologo) del Distretto

Operatori della NPIA

Assistente sociale referente del caso

Medico di medicina generale o Pediatra di libera scelta

Come da art. 8 l.r. 41/96

4,5 Udine Responsabile del Distretto

Facilitatore (psicologo) della Neuropsichiatria infantile

Assistente sociale SSC referente del caso

Assistente sanitaria

Operatori della N.P.I.A. e del DSM

Come da art. 8 l.r. 41/96

5,1 Cervignano Figure professionali sanitarie del Distretto, non vede in modo

permanente la figura dell’assistente sociale del SSC, che viene

coinvolta per il progetto di vita o per singoli interventi sul caso

specifico

Funzioni previste dalla lr 41/96, interventi

sul caso

5,2 Latisana Figure professionali sanitarie del Distretto, viene a volte richiesta

la partecipazione dell’assistente sociale di riferimento del caso.

Come da art.8 l.r.41/96

6,1 Sacile Equipe sanitaria strutturata all’interno del Distretto, partecipa

l’assistente sociale di riferimento del caso

Come da art.8 l.r.41/96

6,2 San Vito Assistente sociale in delega all’Azienda che si occupa di H.

Responsabile di Distretto

Neuropsichiatria

Su chiamata operatori di servizi specialistici, anche convenzionati

(Nostra Famiglia)

Come da art.8 l.r.41/96

6,3 Azzano X° Stessa dell’UVDM:

Come da art.8 l.r.41/96

6,4 Maniago Responsabile del Distretto o suo delegato

Responsabile della Neuropsichiatria Infantile

Responsabile CSM

Assistente sociale del Servizio educativo territoriale

Responsabile del SSC (non sempre presente)

Come da art.8 l.r.41/96

6,5 Pordenone Responsabile Distretto o suo delegato

Assistente sociale referente del caso

Assistente sociale servizi delegati handicap

Operatori NPIA

Su chiamata altri operatori

Come da art.8 l.r.41/96

Va fatto presente che alcuni intervistati hanno evidenziato uno scarso coinvolgimento degli

operatori del SSC nell’attività propria dell’EMDH da parte dei responsabili sanitari del distretto di

competenza. Diffusa comunque è la sensazione che tale unità multiprofessionale attenga quasi

esclusivamente alla “sanità”.

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38

Anche in questo caso l’indagine si riprometteva di quantificare l’utenza con disabilità valutata

in sede di EMDH, ma le già evidenziate carenze strutturali/informative hanno permesso una raccolta

limitata di dati, assolutamente insufficiente per una qualsiasi rappresentazione.

d) Altre Unità di Valutazione previste

Negli Ambiti distrettuali di Latisana e di Cervignano viene segnalata la presenza dell’ "Unità di

Valutazione Progetti Riabilitativi” (UVAPRI) dedicata a persone con problemi psichiatrici per i quali è

necessario formulare un progetto riabilitativo che comprenda le dimensioni del lavoro, dell’abitazione e

della socialità. Ne fanno parte: il responsabile di Distretto o suo delegato, il Direttore del DSM o suo

delegato, l’assistente sociale del Comune, il medico di medicina generale, lo psichiatra e l’infermiere

del CSM e rappresentanti del “privato sociale” convenzionato con l’azienda sanitaria per i progetti

riabilitativi.

La Responsabile del SSC del Basso Isontino segnala l’esistenza, nella propria realtà, dell’

Unità funzionale adulti composta dai rappresentanti dei Dipartimenti delle Dipendenze e della Salute

Mentale, dai responsabili del Distretto e del SSC e da operatori del SSC. I compiti di questa

particolare Unità funzionale sono relativi alla definizione di strategie di azione relativamente al “disagio

adulto”. A livello operativo è presente l’UVD adulti per zona di competenza, composta dagli operatori

del SSC e dagli operatori sanitari del Distretto e/o dei servizi specialisti, con il compito di formulare i

piani personalizzati

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39

PARTE II

IL MONITORAGGIO DEL PROCESSO PDZ

In questa parte della relazione si cerca di render conto dell’avvio del processo pianificatorio

relativamente agli indirizzi emanati con le Linee guida laddove veniva ricordato che “ i significati

attribuiti alla Pianificazione di Zona dalla L 328/00 e, più recentemente, a livello regionale, dalla LR

23/04 qualificano il PDZ quale strumento organizzativo primario per il governo locale del sistema

integrato degli interventi e dei servizi sociali.3

Tale definizione ha come conseguenza la necessità di considerare questo particolare strumento

pianificatorio non come un semplice documento che pur compiutamente elaborato, rappresenti un

formale riferimento alle azioni ed agli interventi che quotidianamente vengono realizzati

territorialmente, ma al contrario come un processo organizzativo che, pur determinato da vincoli

temporali (validità triennale ed aggiornamento annuale) è collocabile in un continuum che produce e

gestisce iniziative a favore della popolazione, verificandone nel contempo l’adeguatezza e l’efficacia e

divenendo in tal modo il vero riferimento per i comportamenti organizzativi e professionali dei diversi

soggetti impegnati nel lavoro sociale di territorio.

Tali considerazioni implicano una particolare attenzione agli aspetti organizzativi e metodologici

che devono contraddistinguere la costruzione del PDZ, con riferimento alle iniziative necessarie per

realizzarlo, ai soggetti incaricati a svolgere tali iniziative, alle indicazioni da seguire per garantire i

risultati da raggiungere, ai procedimenti da attivare per perseguire gli obiettivi, alle modalità con cui

vengono formate le decisioni, ai criteri da adottare per effettuare adeguate valutazioni di efficacia.

E’ essenziale innanzitutto definire la funzione di regia e di indirizzo nella duplice componente

politica e tecnica:

� la componente politica non può che essere costituita dall’Assemblea dei sindaci di

ambito distrettuale, al cui Presidente spetta peraltro il compito di attivare il processo preordinato alla

definizione del PDZ (art. 40 della LR 49/96, come sostituito dall’art. 6 della LR 23/04);

� la componente tecnica è formata innanzitutto dal Responsabile del SSC che svolge una

funzione di coordinamento e dai coordinatori delle equipe in cui il SSC può articolarsi. A tali figure è

strategicamente opportuno associare il responsabile di distretto ed eventuali ulteriori tecnici con

responsabilità di coordinamento operanti nella rete territoriale dei servizi alla persona.

Rientra nella funzione di regia e di indirizzo l’individuazione delle aree di intervento ritenute

prioritarie e dei soggetti che nel territorio di riferimento si configurano concretamente come necessarie

risorse per la definizione e l’attuazione del PDZ, nonché l’individuazione di tutti “gli attori interni ai

singoli Comuni” (es. pianificazione urbana, vigilanza), che sono necessari per il raggiungimento degli

obiettivi del PDZ.

3 N.B. L’ambito del Basso Isontino ha già adottato il primo PDZ nel 2004

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40

Per l’esercizio delle funzioni programmatorie inerenti particolari aree strategiche la predetta

componente politica può ampliare la propria composizione ai rappresentanti delle altre Istituzioni

pubbliche coinvolte per responsabilità e risorse nella realizzazione del Piano.

E’ a supporto della funzione di regia ed indirizzo, con particolare riferimento alla componente

tecnica, che devono essere valorizzati ed implementati, entro il coordinamento tecnico amministrativo

del SSC, i compiti di studio, istruttoria, elaborazione degli atti, gestione del sistema informativo locale,

approntamento dei dati e degli elementi caratterizzanti il “profilo di comunità”.

Lo sviluppo di tali compiti dovrà sempre più qualificare la funzione, di staff, alla pianificazione

(Ufficio di Piano) che il coordinamento tecnico amministrativo del SSC è comunque impegnato a

garantire.

Sostanziale diviene poi la modalità di definizione dei contenuti facenti parte del documento

costitutivo il PDZ che impegna, come ribadito dall’articolo 12, comma 6, della LR 23/04, i soggetti di

cui all’articolo 1, comma 4, della L 328/00.

Al fine di facilitare l’apporto partecipato dei soggetti su richiamati alla “costruzione” dei suddetti

contenuti risulta sicuramente utile la costituzione di adeguati Tavoli tematici di lavoro che oltre ai

rappresentanti della componente tecnica e politica di cui alla funzione di regia ed indirizzo, dovranno

avere al proprio interno i soggetti, istituzionali e non, in precedenza specificati, facendo attenzione,

nel caso di una molteplice presenza di organismi similari (il riferimento riguarda soprattutto la

variegata realtà del terzo settore), di predisporre occasioni e strumenti di rappresentanza per

consentire a tutti di esprimere il proprio contributo.

I suddetti Tavoli tematici che, anche successivamente all'approvazione dell'accordo di

programma, possono esercitare una funzione di apporto alla valutazione e regolazione della

progettualità definita, rappresentano una importante occasione di reciproca conoscenza, di condiviso

approfondimento tematico, di fattiva corresponsabilità ( con riferimento alle risorse attivabili ed alle

azioni realizzabili) nonché di cooperazione gestionale.

E' soprattutto in relazione alla realizzabilità delle variabili organizzative ora citate ed inerenti il

necessario e fattivo raccordo tra vari soggetti con esperienze, storie e ruoli diversi che risulta

essenziale che l'avvio del processo di costruzione del PDZ, sia caratterizzato da idonee iniziative

formative ed informative facilitanti la condivisione dei riferimenti culturali ed organizzativi che

qualificano le successive fasi del processo stesso……

L’Assemblea dei sindaci, al fine di dare concreta attuazione al principio di promozione della

partecipazione delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni dei cittadini e degli utenti e delle

altre parti sociali ai processi di programmazione e verifica, definisce le modalità di coinvolgimento di

detti soggetti nel processo programmatorio locale.”

E’ sembrato utile riprendere la parte del documento di indirizzo per leggere meglio il processo

che si è avviato. In particolare il monitoraggio ha voluto verificare il coinvolgimento nel processo della

componente politica (assemblee dei sindaci) l’attivazione degli Uffici di piano, la definizione delle aree

di intervento entro le quali sviluppare gli interventi, progetti, servizi, il reale coinvolgimento della

comunità regionale nel processo, le iniziative formative e informative collaterali.

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41

L’AVVIO – L’ASSEMBLEA DEI SINDACI

L’avvio del processo di costruzione del PDZ ha visto protagonisti in primis le Assemblee dei

sindaci, che hanno preso atto delle linee guida regionali e hanno pianificato le azioni del percorso da

intraprendere, così come previsto dal cronogramma regionale.

Numero incontri delle Assemblee dei Sindaci dall’at tivazione del processo fino al 31.03.2005

AMB NUM INCONTRI 31/03/05

1,1* – 1,2 - 1,3

Duino- Trieste- Muggia 2

2,1 Alto Isontino 1

2,2 Basso Isontino 4

3,1 Gemona 2

3,2 Carnia 2

4,1 San Daniele 3

4,2 Tarcento 4

4,3 Cividale 2

4,4 Codroipo 2

4,5 Udine 7

5,1 Cervignano 2

5,2 Latisana 3

6,1 Sacile 1

6,2 San Vito 2

6,3 Azzano X° 6

6,4 Maniago 2

6,5 Pordenone 6

*L’ambito 1,1 di Duino-Aurisina oltre alla partecipazione formale all’Assemblea dei Sindaci, organizza

con cadenza mensile la “Conferenza dei servizi sociali”

Accanto al lavoro delle Assemblee non va dimenticata l’attività svolta dai Comitati ristretti

tecnico-politici che hanno il compito di preparare e condividere le azioni di pianificazione da portare in

Assemblea . Il Comitato ristretto è generalmente composto da una rappresentanza dei Comuni e dello

staff dirigenziale del SSC.

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42

UFFICIO DI PIANO

Le Linee guida prevedevano l’adozione dell’ufficio di piano come strumento tecnico

propedeutico alla pianificazione.

Dai “punti monitor” agli uffici di piano

Con l’istituzione del “punto monitor”, all’interno di quanto previsto dalla L. 451/97, si è

promossa una cultura di rete attenta al monitoraggio e alla valutazione dei progetti e delle attività.

Dall’indagine dell’IRSSES è emerso che i punti monitor stavano vivendo un particolare

momento di transizione, in quanto da un lato stavano concludendo la loro attività connessa alla

progettazione relativa alla legge 285/97 - secondo triennio, dall’altro la loro funzione veniva, nella

maggioranza delle situazioni, sempre più ricondotta entro i costituendi Uffici di Piano, con la

assegnazione di compiti e funzioni esplicitamente connessi a quanto previsto dalle Linee Guida

Regionali sulla pianificazione territoriale.

Si riporta l’opinione espressa dai Responsabili di SSC rispetto alle funzioni dei punti monitor e

il monte ore previsto per queste attività.

SSC Funzioni Monte ore dedicato

1,1 Duino Aurisina

Il punto monitor è stato utilizzato per il

monitoraggio del progetto “Famiglie solidali” e

per il futuro c’è l‘ipotesi di coinvolgerlo in altre

progettazioni ( benessere delle famiglie)

10 ore settimanali

1,2 Trieste

Funzione di raccolta dati e monitoraggio dei

progetti/attività previsti dall’obiettivo 2 delle

linee guida regionali sui fondi della l.328/2000

Difficile da quantificare, è ricavato dal monte ore

complessivo di un assistente sociale e di due

amministrativi

1,3 Muggia

E’ stato dato Incarico ad un professionista

esterno di svolgere le funzioni di monitoraggio

dei progetti minori

12 ore settimanali

2,1 Alto Isontino Funzione di monitoraggio dei progetti 285

ancora in itinere

18 ore settimanali

2,2 Basso Isontino

Funzione di monitoraggio sui progetti per

minori.E’ presente una consulenza informatica

per aggiornare e verificare il sistema

informativo e gli strumenti di monitoraggio e

verifica.

Due persone ad orario parziale

3,1 Gemona

Monitoraggio dei progetti relativi alla L.285/97

con compiti di produzione,gestione e controllo

dei dati. Si cerca di costruire un piccolo

servizio di programmazione e controllo di

gestione sull’insieme della progettualità sociale

Quattro operatori ad orario parziale

3,2 Carnia Funzione di monitoraggio sui progetti.

L.285/97

NR

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43

SSC Funzioni Monte ore dedicato

4,1 San Daniele

Il Punto monitor ha ampliato le sue funzioni

connesse alla l.285/97 prevedendo la raccolta

dati, il monitoraggio dei progetti e la segreteria

tecnica del PDZ

1 persona (psicologa) a 20 ore

4,2 Tarcento

Il Punto monitor ha concluso le sue funzioni

connesse alla l.285/97 ed è stato inserito

nell’Ufficio di Piano.

1 persona 20 ore settimanali

4,3 Cividale

Dopo aver seguito il monitoraggio dei progetti

della legge 285/97 ora si occupa del

monitoraggio di tutte le aree d’intervento

sociale, in collaborazione con l’Osservatorio

provinciale

1 persona a 25 ore

4,4 Codroipo

Funzioni di gestione dati, monitoraggio e

valutazione dei progetti sociali

In fase di assorbimento nell’ufficio di Piano

3 persone a 18 ore settimanali

4,5 Udine

Il punto monitor è stato trasformato in “Ufficio

piani e programmi” e le sue funzioni sono

legate al PDZ

Una persona a 36 ore settimanali, con previsione

di ampliamento

5,1 Cervignano

Il punto monitor ha trasferito le proprie

competenze, intensificandole, entro l’Ufficio di

piano

Due persone con impegno di 25 ore settimanali

ciascuna

5,2 Latisana

Funzioni di coordinamento dei gruppi di lavoro

locali, di raccordo, di informazione ,di raccolta

dati e di supporto alle progettualità di tipo

sociale

Persona a 30 ore settimanali

6,1 Sacile

Si è conclusa l’attività di raccolta dati e

monitoraggio dei progetti - minori

Ci si sta attivando per un nuovo percorso di

utilizzo della esperienza acquisita

NR

6,2 San Vito

Raccolta ultimi dati e monitoraggio progetti

della l.285/97. Transizione entro l’Ufficio di

piano

Persona a 12 ore settimanali

6,3 Azzano X°

Il referente ha cessato l'attività il 31.12.04; la

sua attività consisteva nella verifica dei dati e

dei progetti- minori.

Si sta cercando una figura a tempo pieno (prima

il Punto monitor aveva 20 ore settimanali)

6,4 Maniago Monitoraggio e valutazione dei progetti -

minori

Persona a 25 ore settimanali

6,5 Pordenone

Il punto monitor ha allargato la sua

competenza: si occupa di minori, di attività

riguardanti le borse lavoro e gli inserimenti

lavorativi per adulti .In atto transizione verso

l’Ufficio di Piano

Persona a 15 ore settimanali. Verrà

implementato con una nuova unità a 36 ore per

l’ufficio di piano.

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44

Come si può notare dalle affermazioni riportate dai Responsabili dei SSC il punto monitor è

diventato, in numerosi contesti, uno strumento indispensabile per dare significato e contenuti

all’Ufficio di Piano . Il monte orario dedicato va da un minimo di 10 ore settimanali ad un massimo di

36; non è stata identificata un’unica professionalità per gestire questa funzione in quanto sono

presenti professionisti con curriculum formativo e professionale differenziato (v. presenza di psicologi,

sociologi, laureati in lingue, comunicazione, servizio sociale …) .

Particolare importanza nel processo di pianificazione locale assume l’istituzione dell’Ufficio di

Piano di Ambito di SSC, che nel cronogramma previsto dalle linee guida si collocava entro il mese di

marzo 2005

In 16 Ambiti sono stati istituiti gli uffici di piano, non hanno ancora concluso l’istituzione gli

ambiti di: Duino Aurisina, Monfalcone e Gorizia

Figure professionali componenti gli uffici di piano

Amb Ruolo / funzione Num Figure

1,2 Coordinamento Attività Dell'ufficio D'ambito 1

1,2 Totale 1

1,3 Coordinatrice Equipe Area Intervento Ambito 1

Coordinatrice Equipe Territoriale Comune di San Dorligo della Valle 1

Impiegata amministrativa 1

Punto Monitor ex L.328 ob.2 1

Resp. Coord. Ambito 1.3 1

1,3 Totale 5

3,1, 3,2* Componente Servizio Programmazione 2

Coordinatore Servizi Sociali e Sociosanitario 1

Direttore Distretto n. 2 - Carnia 1

Direttore Distretto n.1- Gemonese-Canal del Ferro-Val Canale 1

Responsabile Servizio Programmazione e Controllo di gestione dell'Azienda 1

Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 1 1

Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 2 1

3,1 Totale 8

4,1 Assistente Sociale Ref. Anziani 1

Assistente Sociale Ref. Disabilita' 1

Assistente Sociale Ref. Infanzia 1

Consulente (Punto monitor) 1

Coordinatrice Servizio Sociale Dei Comuni 1

Direttore Distretto 1

Istruttore Amministrativo 1

Responsabile Tecnico Amministrativo 1

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Amb Ruolo / funzione Num Figure

4,1 Totale 8

4,2 Consulente statistico informatico 1

Responsabile Ufficio di Piano 1

4,2 Totale 2

4,3 Assistente Sociale 2

Coordinatrice 1

Referente "Punto Monitor" 1

Referente Progetto "ZOOM" 1

Referente staff di programmazione del Distretto Sanitario 1

Responsabile 1

Sociologo 1

4,3 Totale 8

4,4 Amministrativo 1

Amministrativo e Punto Monitor 1

Coordinatore Tavolo ‘ Dipendenze e Disagio’ 1

Coordinatore tavolo ‘Interculturalità e migrazioni’ 1

Punto Monitor 1

Referente ‘Diversamente Abili’ - Coordinatore tavolo ‘Essere diversamente abili’ 1

Referente Anziani – Coordinatore Tavolo ‘Vivere la Terza Età’ 1

Referente Minori -Coordinatore Tavolo ‘Responsabilità familiari e minori’ 1

Responsabile 1

4,4 Totale 9

4,5 Coordinatore Equipe Area Adulti/Anziani 1

Coordinatore Equipe Area Infanzia, Adolescenza, Famiglia 1

Referente 1

Responsabile 1

4,5 Totale 4

5,1 Coordinatore Equipe Area Adulti/Anziani 1

Coordinatore Equipe Area Minori 1

Operatore Ex Punto Monitor 2

Responsabile Di Ambito 1

Responsabile di Distretto 1

Referente aziendale per Integrazione sociosanitaria 1

Referente amministrativo (del ASS) 1

Tecnico a supporto del Responsabile del Distretto 1

5,1 Totale 9

5,2 Coordinatore Servizio Sociale dei Comuni - Referente Area Minori e Famiglia, Adulti, Anziani e Handicap. 1

Referente Area Amministrativa 1

Referente Area Monitoraggio, informazione e supporto alla progettazione 1

Responsabile Servizio Sociale dei Comuni 1

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46

Amb Ruolo / funzione Num Figure

5,2 Totale 4

6,1 Componente 1

Coordinatore 1

Responsabile 1

6,1 Totale 3

6,2 Consulente 1

Coordinatore 1

Punto Monitor 1

6,2 Totale 3

6,3 Operatore Aministrativo 2

Punto Monitor 1

Responsabile Di Ambito 1

6,3 Totale 4

6,4 Amministrativo 3

Assistente Sociale 2

6,4 Totale 5

6,5 Informatizzazione contabile 1

referente Punto Monitor 1

referente ufficio di Piano 1

Segreteria d'Ambito 1

6,5 Totale 4

Totale complessivo 77

*Nell’ASS n. 3 è istituito un unico ufficio di piano sui due ambiti / distretti

La previsione della pianificazione congiunta tra PAT e PDZ, che vedeva nella partecipazione

negli uffici di piano anche di personale sanitario non sembra essere stata colta, infatti i rappresentanti

dei Distretti o delle Aziende sanitarie sono presenti nei 3 Ambiti con delega all’ASS e solo nell’Ambito

di Cividale tra i Comuni Enti Gestori

Personale ASS presente negli uffici di piano degli Ambiti

AMB FUNZIONE Totale

3,1 – 3,2 Responsabile Servizio Programmazione e Controllo di gestione dell'Azienda 1

Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 1 1

Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 2 1

ASS 3 Totale 3

4,1 Direttore Distretto 1

4,1 Totale 1

4,3 Referente staff di programmazione del Distretto Sanitario 1

4,3 Totale 1

Totale complessivo 12

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AREE D’INTERVENTO

Un particolare interesse riveste la rilevazione sugli orientamenti dei Comuni relativamente alla

definizione delle aree di intervento tenendo conto che nelle Linee guida sono state indicate le

seguenti aree d’intervento:

rispetto all’utenza:

� minori e famiglia;

� anziani;

� disabilità;

� dipendenze e salute mentale;

� disagio e marginalità sociale;

� altro (ove la specificità territoriale lo richieda, possono essere individuate ulteriori aree

di utenza).

rispetto alle attività:

� azioni di sistema (cfr. § 7 - obiettivo 1 e obiettivo 2).

Veniva comunque lasciata alla discrezionalità degli ambiti definire ulteriori aree che

tenessero conto delle specifiche realtà .

Il monitoraggio ha tracciato il quadro delle aree individuate dai 19 SSC: emerge che se, da una parte

ci sono delle aree ben definite e coerenti con quelle previste dalle linee guida (minori, anziani, etc.),

dall’altra sono presenti delle sub-aree (infanzia e genitorialità e giovani e genitorialità, oppure aree

miste (es Esclusione/Inclusione, Salute mentale, Dipendenze, Immigrazione) alcune che nonché

nuove ulteriori aree (immigrazione, casa, lavoro etc.).

Area linee guida corrispondente Area individuata nel SSC Num SSC

Adolescenti 1 Famiglia 1 Giovani e genitorialità (14/28) 1 Infanzia e genitorialità (0-14) 1 Minori 1

Minori e famiglia

Minori e famiglia 17 Minori e famiglia Totale 22 Anziani Anziani 19 Anziani Totale 19 Disabilità Disabilità 18 Disabilità Totale 18

Adulti 2 Casa 1 Immigrati 1 Immigrazione 5 Interculturalità e migrazioni 1 Lavoro 1 Migranti 1 Politiche Giovanili 1

Ulteriore area

Trasversali 1 Ulteriore area Totale 14 Azioni di Sistema Azioni di Sistema 13

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Area linee guida corrispondente Area individuata nel SSC Num SSC

Segretariato sociale, Sistema informativo unificato 1

Azioni di Sistema Totale 14 Adulti in difficoltà 1 Disagio e marginalità sociale Disagio e marginalità sociale 12

Disagio e marginalità sociale Totale 13

Dipendenze e salute mentale Dipendenze e salute mentale 10

Dipendenze e salute mentale Totale 10

Mista Esclusione/Inclusione, Salute mentale, Dipendenze, Immigrazione 1

Mista Totale 1 Totale complessivo 111

Nella tabella che segue si da una rappresentazione grafica delle aree di intervento rilevate dal

monitoraggio “assemblate” nelle aree indicate dalla Linee guida.

Mista; 1Azioni di Sistema; 14

Anziani; 19

Minori e famiglia; 22

Disabilità; 18

Disagio e marginalità sociale; 13

Dipendenze e salute mentale ;

10

Ulteriore area; 14

Interessante risulta il dato sull’area dell’immigrazione (8 ambiti), sulla casa (1) sul lavoro (1) sui

giovani (1) che andranno monitorati con particolare interesse.

PERCORSO PARTECIPATO

Con riferimento ai soggetti non istituzionali sembra utile richiamare che le Linee guida

adottavano la previsione della legge 328/00 che pone tra i fondamenti delle politiche sociali l’impegno

degli enti locali volto a riconoscere e agevolare “il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale,

degli organismi della cooperazione, delle associazioni e degli enti di promozione sociale, delle

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fondazioni e degli enti di patronato, delle organizzazioni di volontariato, degli enti riconosciuti delle

confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese operanti nel settore nella

programmazione, nella organizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e servizi

sociali” (art. 1, comma 4).

La previsione normativa statale, ripresa anche da quella regionale, individua esplicitamente il

volontariato e la più estesa area del no profit quali attori fondamentali nelle fasi di definizione e

realizzazione delle politiche sociali.

Sembra importante a questo proposito richiamare l’articolo 16 della L 328/00 che, nel definire il

ruolo peculiare delle famiglie all’interno della rete dei servizi, pone in evidenza come le stesse,

unitamente alle singole persone e alla più ampia comunità di vita, non debbano essere considerate

esclusivamente come destinatarie di interventi, ma quali soggetti attivi della politica sociale e risorsa

per l'aiuto che possono esprimere alla soluzione delle eventuali difficoltà sociali. In questo senso

vanno considerate come partners dei servizi.

La Regione Friuli Venezia Giulia intende valorizzare questa impostazione, peraltro presente

anche nella legge regionale 15 maggio 2001, n. 15, articolo 3 (Sussidiarietà orizzontale)4.

In tutte le fasi del processo di costruzione locale del sistema integrato dei servizi e interventi

sociali, dovrà dunque essere favorito il coinvolgimento dei soggetti su richiamati.

La Regione infatti, pur ribadendo che la titolarità della funzione sociale pubblica è in capo agli enti

pubblici territoriali, riconosce la capacità dei soggetti di cui all’articolo 1, comma 4, della L 328/00 di

condividere tale funzione, in quanto espressione della capacità autonoma di cittadini, famiglie,

comunità, di responsabilizzarsi e di organizzarsi nell’affrontare e cercare di rispondere ai bisogni

presenti nel proprio territorio. Questa capacità va promossa, sostenuta e valorizzata perché è

l’elemento portante dello sviluppo della qualità sociale delle comunità locali.

La legislazione statale e regionale prevede altresì che alla gestione e all’offerta dei servizi possano

provvedere anche “altri soggetti privati”.

Inoltre, per quanto riguarda l’applicazione operativa del principio di sussidiarietà nella gestione di

servizi finalizzati a garantire i livelli essenziali della funzione sociale pubblica, nelle more

dell’emanazione da parte della regione di specifiche disposizioni normative, i Piani di Zona possono

prevedere nuove modalità di rapporto pubblico/privato, anche tramite la sperimentazione di idonee e

innovative forme di gestione che non devono intendersi come meri strumenti tecnici, ma devono

concretizzare un significato valoriale, esplicitando sempre il motivo della scelta effettuata.

4 LR 15/01, art. 3 “La Regione, le Province e i Comuni, sulla base del principio di sussidiarietà e per lo svolgimento di attività di interesse generale, riconoscono il ruolo degli individui, delle famiglie, delle imprese e delle formazioni sociali e ne favoriscono l’autonoma iniziativa.”

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Il monitoraggio ha inteso verificare le suddette previsioni della L. 328/200 monitorando la

partecipazione delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni dei cittadini e degli utenti e delle

altre parti sociali all’avvio del processo di programmazione.

Dalla documentazione fornita dagli Ambiti e dal presente monitoraggio, si evince che in questi primi

mesi vi è stata un intensa attività di coinvolgimento della comunità.

Quadro della rete di partecipazione realizzata dagl i Ambiti del SSC

SSC UFFICI COMUNALI

SOGGETTI PUBBLICI SOGGETTI TERZO SETTORE

1,1 Duino

Aurisina NO NO NO

1,2 Trieste NO NO NO 1,3 Muggia SI SI NO 2,1 Alto

Isontino SI SI SI

2,2 Basso

Isontino SI SI SI

3,1

Gemona NO SI SI

3,2 Carnia NO SI SI 4,1 San

Daniele SI SI SI

4,2

Tarcento SI SI

SI Sono state riportate le realtà private, non profit ed associazionistiche che ad oggi partecipano attivamente ai Tavoli di lavoro, che si sono assunte la responsabilità di mantenere informate e recepire istanze e proposte anche delle realtà che non sono fisicamente presenti ai Tavoli per ragioni pratico-operative di gestione degli stessi , queste Associazioni e realtà del terzo settore sono state comunque coinvolte nella fase di start up del percorso e sono mantenute costantemente informate sull’avanzamento del percorso per la costruzione del PdZ.

4,3

Cividale a livello generale SI

NO

Sono state individuate le “tipologie” dei soggetti non istituzionali da invitare agli incontri informativi :

Cooperative Sociali, Consorzi, Enti di Rappresentanza, Servizi/Centri socio-sanitari a valenza regionale o provinciale, Fondazioni bancarie, Fondazioni imprenditoriali, Cooperative di consumo, Agenzie formative, Istituti di Credito e Banche di Credito Cooperativo, Centro Servizi di Volontariato, Associazioni di rappresentanza del mondo imprenditoriale

o Cittadini singoli ed associati (comitati, forum, gruppi) o Associazioni del terzo settore, raggruppate nelle seguenti

tipologie: � Socio-assistenziali; � Socio-sanitarie; � Educative; � Parrocchie; � Culturali; � Tempo libero; � Sportive; � Militari; � Ambientali; � Sindacati/Patronati

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SSC UFFICI COMUNALI

SOGGETTI PUBBLICI SOGGETTI TERZO SETTORE

4,4

Codroipo SI SI SI

4,5 Udine SI SI NO

5,1

Cervignano NO

NO Sono stati effettuati - incontri di avvio del processo di costruzione del profilo di comunita’ in ogni

comune - tavoli comunali di incontro con le associazioni e la popolazione - incontri informativi con le realta’ del volontariato e associazionismo

5,2

Latisana SI SI SI

6,1 Sacile SI SI SI 6,2 San

Vito SI SI SI

6,3 Azzano

X° SI SI SI

6,4

Maniago SI

NO Vista la specificità del territorio, si è deciso di procedere con un percorso unico ed integrato con il Distretto Nord fin dai primi momenti dell’ideazione. Sono in programma momenti di confronto per tipologie aggregate di soggetti, tavoli intercomunali, momenti di informazione o formazione diversificata per tipologia di soggetti (operatori, amministratori, ecc.)

6,5

Pordenone SI SI SI

Tipologia e Numero dei Soggetti che sono stati coin volti dagli Ambiti

TIPOLOGIA SOGGETTI Totale Altri uffici comunali 62 Altri soggetti pubblici 302 Altri soggetti terzo settore 1028 Totale complessivo 1392

Considerato l’alto numero di soggetti coinvolti si deduce che le attività sono state per lo più di tipo

informativo. In questo contesto sarà importante rilevare il numero dei soggetti che parteciperanno ai

tavoli tematici, le modalità di selezione della rappresentanza e infine i soggetti che sottoscriveranno gli

accordi di programma.

Nel prossimo monitoraggio saranno approfonditi i metodi di scelta delle rappresentanze ai tavoli

adottate dai diversi territori ricollocandoli nelle aree .

TAVOLI TEMATICI

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Sostanziale diviene poi la modalità di definizione dei contenuti facenti parte del documento

costitutivo il PDZ che impegna, come ribadito dall’articolo 12, comma 6, della LR 23/04, i soggetti di

cui all’articolo 1, comma 4, della L 328/00.

Al fine di facilitare l’apporto partecipato dei soggetti su richiamati alla “costruzione” dei suddetti

contenuti risulta sicuramente utile la costituzione di adeguati Tavoli tematici di lavoro che oltre ai

rappresentanti della componente tecnica e politica di cui alla funzione di regia ed indirizzo, dovranno

avere al proprio interno i soggetti, istituzionali e non, in precedenza specificati, facendo attenzione,

nel caso di una molteplice presenza di organismi similari (il riferimento riguarda soprattutto la

variegata realtà del terzo settore), di predisporre occasioni e strumenti di rappresentanza per

consentire a tutti di esprimere il proprio contributo.

I suddetti Tavoli tematici che, anche successivamente all'approvazione dell'accordo di programma,

possono esercitare una funzione di apporto alla valutazione e regolazione della progettualità definita,

rappresentano una importante occasione di reciproca conoscenza, di condiviso approfondimento

tematico, di fattiva corresponsabilità ( con riferimento alle risorse attivabili ed alle azioni realizzabili)

nonché di cooperazione gestionale.

SSC ATTIVAZIONE TAVOLI

1,1 Duino Aurisina NO 1,2 Trieste NO 1,3 Muggia SI 2,1 Alto Isontino SI 2,2 Basso Isontino SI 3,1 Gemona SI 3,2 Carnia SI 4,1 San Daniele SI 4,2 Tarcento SI

4,3 Cividale SI

4,4 Codroipo SI 4,5 Udine NO 5,1 Cervignano SI 5,2 Latisana NO 6,1 Sacile SI 6,2 San Vito SI 6,3 Azzano X° SI

6,4 Maniago NO

6,5 Pordenone SI

Tavoli tematici individuati dai SSC

TAVOLI Num SSC Adolescenti 1 Adolescenza e Genitorialità 1 Minori 2

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TAVOLI Num SSC Minori e Famiglia 4 Minori, giovani e famiglia 2 Età evolutiva e giovani 2 Infanzia - Adolescenza 1 Infanzia e Famiglia 1 Infanzia e Genitorialità 1 Responsabilità familiari e minori 1 Adulti 3 Adulti (comprende dipendenze e salute mentale e disagio e marginalità sociale) 1

Adulti in difficoltà 2 Anziani 11 Anziani/non autosufficienza 1 Vivere la terza età 1 Dipendenze 2 Dipendenze e disagio 1 Disabilità 9 Disabilità, dipendenze,salute mentale e disagio trasversali alle precedenti 2

Persone diversamente abili ed Adulti in difficoltà 1

Essere diversamente abili 1 Disagio e marginalità sociale 1

DISAGIO: Sottotavoli: FAMIGLIA; DIPENDENZE 1

Inclusione e esclusione (disagio, marginalità, immigrazione, salute mentale,dipendenze) 1

Salute mentale e dipendenze 1 Salute Mentale 2 Immigrati 1 Popolazione migrante 1 Interculturalità e migrazioni 1 Stranieri/immigrazione 1 Casa 1 Lavoro 1 Progetti trasversali (tavoli trasporti) 1 Totale complessivo 64

FORMAZIONE E INFORMAZIONE

E' soprattutto in relazione alla realizzabilità delle variabili organizzative ora citate ed inerenti il

necessario e fattivo raccordo tra vari soggetti con esperienze, storie e ruoli diversi, che risulta

essenziale che l'avvio del processo di costruzione del PDZ, sia caratterizzato da idonee iniziative

formative ed informative facilitanti la condivisione dei riferimenti culturali ed organizzativi che

qualificano le successive fasi del processo stesso.

Nei primi mesi del corrente anno si è svolto un ciclo di incontri di informazione e aggiornamento dal

titolo “Gestire il piano di zona, il ruolo dell’amministratore locale”.

L’obiettivo principale di tale iniziativa rivolta agli amministratori locali era quella di fornire elementi

conoscitivi sugli aspetti metodologici, amministrativi e finanziari della pianificazione.

Su un totale di 219 Comuni si è registrata la presenza di 150 amministratori rappresentativi di 50

Comuni dei quali 13 Enti gestori del SSC sui 16 ambiti a gestione comunale.

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Gli operatori dei SSC e dei distretti usufruiscono di un ciclo formativo congiunto organizzato dall’ARS.

L’iniziativa, che vuole accompagnare il percorso di pianificazione, si sviluppa in quattro sessioni

ripetute nei sei ambiti aziendali.

Nel monitoraggio è stato chiesto ai SSC se sono state effettuate ulteriori iniziative formative e

informative a livello locale:

SSC FORMAZIONE

EXTRA REGIONALE

INFORMAZIONE

1,1 Duino Aurisina NO NO 1,2 Trieste SI NO 1,3 Muggia NO NO 2,1 Alto Isontino SI SI 2,2 Basso Isontino SI SI 3,1 Gemona SI SI 3,2 Carnia SI SI 4,1 San Daniele SI SI 4,2 Tarcento SI SI

4,3 Cividale SI NO

4,4 Codroipo SI NO 4,5 Udine SI SI 5,1 Cervignano SI SI 5,2 Latisana SI SI 6,1 Sacile SI SI 6,2 San Vito SI SI 6,3 Azzano X° SI SI

6,4 Maniago NO NO

6,5 Pordenone SI SI

DIFFICOLTA’ SEGNALATE

Principali difficoltà segnalate dagli Ambiti di SSC

Tempistica ristretta 6

Criticità raccordo bilancio comunale e fondi L. 328/00 1

Criticità rapporti con la Provincia e mancata mediazione regionale 1

Criticità rapporti rappresentanti sociali 2

Difficoltà coinvolgimento amministratori locali 1

Difficoltà conciliazione modello linee guida e peculiarità ASS 2

Difficoltà di approfondimento 1

Difficoltà nel passaggio da una partecipazione allargata ad una rappresentanza ristretta nei

tavoli di lavoro 1

Frammentazione del quadro conoscitivo territoriale 1

Realizzazione obiettivi strategici 1

Ritardo della formazione regionale. 1

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Sovraccarico di lavoro 2

Sono in fase di predisposizione nuovi strumenti informatici in per permettere un più efficace

monitoraggio del processo in atto, nonché la valutazione dei Piani di Zona nel loro complesso.

I dati del presente monitoraggio saranno resi disponibili a tutti gli ambiti tramite l’attivazione di uno

spazio web dedicato, nel quale sarà inoltre possibile pubblicare i documenti prodotti a livello locale,

per un proficuo scambio di informazioni.

Il prossimo monitoraggio è previsto al 31 luglio 2005.

ALCUNE CONCLUSIONI

L’indagine, pur con i limiti relativi alla parzialità dei dati raccolti, permette di esprimere alcune

osservazioni intorno all’assetto e al funzionamento del SSC.

Il primo elemento che va posto in evidenza è il riconoscimento delle “radici” che ormai il SSC

ha nel territorio regionale. E’ sicuramente possibile affermare che, nella generalità delle situazioni, il

SSC assolve le funzioni definite dalla normativa regionale e questo soprattutto in conseguenza del

pieno funzionamento degli organismi di “regia” , politica e tecnica (assemblea dei sindaci di distretto,

coordinamento tecnico professionale) del SSC. Rispetto al coordinamento tecnico professionale è

peraltro ormai assodato il ruolo prevalente assunto dalla figura professionale dell’assistente sociale,

anche con riferimento alla dirigenza del SSC. E’ un coordinamento che si basa molto sul

coinvolgimento motivazionale e funzionale degli operatori impegnati nei servizi e che rispecchia, non

casualmente, le strategie tipiche del servizio sociale come disciplina metodologico-professionale.

Accanto a questi aspetti, sicuramente positivi, vi sono elementi di sicura criticità.

L’assenza di un compiuto sistema informativo sui servizi sociali è indubbiamente uno di questi

elementi, che incide negativamente, ai livelli territoriale e regionale, sulla necessaria riflessività che

deve accompagnare l’azione professionale e il più ampio comportamento organizzativo delle diverse

parti che compongono il sistema più complessivo dei servizi.

L’esiguità del numero delle “piante organiche aggiuntive” è un ulteriore elemento di criticità

che evidenzia come lo “stare insieme” da parte delle amministrazioni locali, non faccia ancora parte di

una scelta realmente strategica dal lato della promozione, del governo e della gestione del welfare

locale. Il timore di perdere spazi originali di iniziativa “municipale” o autonomi poteri decisionali

rispetto alla popolazione rappresentata, inducono a ritardare la scelta affermativa su tale importante

questione organizzativa.

Questione importante perché una vera pianificazione territoriale è assai difficile da realizzare

in presenza di una unitarietà, pur amministrativamente codificata, prevalentemente funzionale.

Questione rilevante anche per un altro motivo: l’indagine ha posto in rilievo l’apporto sempre più

massiccio (tranne alcune eccezioni) di soggetti esterni nella gestione e nella operatività dei servizi

attinenti al SSC. Questo carica ovviamente di sempre maggiori responsabilità il SSC, nelle sue

diverse componenti, tecniche e politiche, relativamente all’esercizio di funzioni di controllo e di

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valutazione, oltre che di coordinamento e “management” complessivo, difficilmente esercitabili in una

situazione di differenziazione organizzativa e istituzionale.

Sono, di conseguenza, da prevedersi significative iniziative di accompagnamento, a livello

politico, amministrativo e più compiutamente professionale.

Interessante è anche ciò che è emerso riguardo al raccordo con la componente sanitaria del

welfare locale. Va riconosciuta una diffusa collaborazione tra i due sistemi, solo in parte codificata

(coincidente con quelle problematiche maggiormente presidiate dalla Regione: minori, anziani,

disabilità), anche se le modalità, organizzative e funzionali, di tale collaborazione appaiono

diversificate tra zona e zona, in relazione a differenziate variabili, non ultime quelle di tipo personale.

Va registrata infine, pur con i comprensibili timori, professionali e organizzativi, la diffusa

aspettativa di un avanzamento delle condizioni di funzionamento e di approntamento di più efficaci

risposte alla popolazione, con l’avvio della nuova pianificazione territoriale. E’ questo un sicuro segno

positivo che conferma la bontà delle scelte che la Regione ha intrapreso riguardo alla riorganizzazione

del sistema complessivo dei servizi e delle prestazioni sociali e sociosanitarie.

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PARTE II

IL MONITORAGGIO DEL PROCESSO PAT

• L’ISTITUZIONE DEL GRUPPO AZIENDALE PAT

L’avvio del processo pianificatorio ha previsto, come prima azione, l’individuazione delle modalità

di raccordo tra il Distretto ed il livello aziendale di programmazione.

Le linee guida regionali chiamavano gli Uffici della Direzione generale delle singole Aziende a

garantire ogni supporto necessario per la gestione e la lettura dei dati, nonché per tutti gli aspetti

di natura finanziaria e contabile.

In tal senso le ASSR, attraverso Decreto del Direttore generale, hanno provveduto alla

costituzione di un gruppo progetto PAT con operatività aziendale, i cui obiettivi in generale sono

risultati i seguenti:

- supporto ai Direttori di Distretto nelle diverse fasi di sviluppo dell’attività programmatoria

territoriale, sotto il profilo metodologico, organizzativo e procedurale, altresì per quanto

riguarda il collegamento con i PdZ;

- monitoraggio e verifica del processo programmatorio.

Di seguito la composizione dei gruppi aziendali PAT nelle diverse ASSR.

AZIENDA PER I SERVIZI

SANITARI

U.O./Servizi

Referente

U.O. Programmazione Strategica Marco Braida - Ufficio Programmazione strategica

Distretto 1 Trieste ovest Direttore: Paolo Da Col

Distretto 2 Trieste sud Direttore: M. Grazia Cogliati Dezza

Distretto 3 Muggia/S. Dorligo Direttore: Mario Reali

N° 1 "Triestina"

Distretto 4 Trieste nord Direttore: Emanuela Fragiacomo

Coordinamento sociosanitario (incarico temporaneo)

Coordinatore sociosanitario: Lucio Luison

Distretto “Alto Isontino” Direttore: Marcella Bernardi

Distretto “Basso Isontino” Direttore: Pierlorenzo Papanti

Ref. Area Anziani – ASS2 Claudio Albiero

Ref. Area Minori e Adolescenti – ASS2

Adriana Monzani

Ref. Area Disabili – ASS2 Chiara Tunini

Ref. Area Dipendenze – ASS2 Andrea Fiore

N° 2 "Isontina"

Ref. Area Salute mentale – ASS2 Franco Perazza

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Responsabile Servizio Programmazione e Controllo di gestione dell’Azienda Cristina Barazzutti Componente Servizio Programmazione

Flavio Schiava

Componente Servizio Programmazione

Paola Zuliani

Coordinatore Servizi Sociali e Sociosanitario

Isabella D'Eliso

Direttore Distretto n.1- Gemonese-Canal del Ferro-Val Canale

Gianfranco Napolitano

Direttore Distretto n. 2 - Carnia Federica Rolli

Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 1

Antonella Nazi

N° 3 "Alto Friuli"

Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 2

Lucia De Reggi

Nota: Per quanto riguarda l’ASS 3, dove c’è delega da parte dei Comuni alla gestione delle attività e dei servizi socio-assistenziali., è stato costituito un organismo unico (Ufficio di Piano/Programmazione) che identifica anche componenti del Servizio Sociale dei Comuni.

Direttore Sanitario Luigi Collareta Coordinatore Sociosanitario Giuseppe Bazzo

Distretto n. 1 S. Daniele Direttore: Massimo Sigon

Distretto n. 2 Tarcento Direttore: Bruna Mattiussi

Distretto n. 3 Cividale Direttore: Luigi Vidotto

Distretto n. 4 Codroipo Direttore: Flavia Munari

Distretto n. 5 Udine Direttore: Mario Casini

Dipartimento di salute mentale Direttore: Mario Novello

Dipartimento delle dipendenze Direttore: Francesco Piani

Dipartimento di prevenzione Direttore: Giorgio Brianti

Ufficio programmazione e controllo direzionale

Responsabile: Alessandro Parenzi

Per raccordo con strutture ospedaliere e supporto tecnico-amministrativo gruppo integrato da:

Direzione sanitaria Ospedale di rete di San Daniele del F.

Direttore sanitario: Giuseppe Sclippa

Direzione sanitaria ospedale IMFR Gervasutta

Direttore sanitario: Alessandrino Fanzutto

Servizio gestione economico-finanaziaria

Responsabile: Andrea Canavacciuolo

Servizio politiche del personale Responsabile: Tecla del Dò

Servizio approvvigionamenti ed attività economali

Responsabile: Ilaria Venturini

N° 4 "Medio Friuli"

Servizio tecnologie e gestione strutture

Responsabile: Paolo Corubolo

Direzione Sanitaria (Area Integrazione sociosanitaria – Servizio Infermieristico) Luciana Scagnetto Distretto Est Cervignano Direttore di Distretto: Luciano Pletti

Distretto Ovest Latisana Direttore di Distretto: Mario Corbatto

Dipartimento di Prevenzione Direttore di Dipartimento: Clara Pinna

N° 5 "Bassa Friulana"

Dipartimento di Salute Mentale Direttore di Dipartimento: Marco Bertoli

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Ospedale di Latisana Direttore: Daniele Trentin

Ospedale di Palmanova Direttore: Maurizio Andreatti

Dipartimento Materno Infantile Responsabile: Andrea Patamia

EMT Responsabile: Oriana Chiarparin

Consultorio familiare Responsabile: Ilia Martellini

U.O.T. CSM Responsabile: Mauro Asquini

SERT Responsabile: Roberto Urizzi

Nota: Il servizio Area Integrazione Sociosanitaria svolge funzione di raccordo del Gruppo progetto PAT. E’ stato inoltre definito un Ufficio con funzioni di supporto al processo programmatorio i cui componenti sono: dott. Paolo Burg (area controllo di gestione), dott. Claudio Contiero (area personale dott. Marco Scarbolo (area sanitario/epidemiologica), dott. Michele Bacchin (area giuridico amministrativa).

Direttore generale Fabrizio Oleari

Direttore sanitario Giuseppe Filippetti

Coordinatore Sociosanitario Maria Bonato

Programmazione e controllo Responsabile: Paola Segato

Distretto nord Maniago Spilimbergo Direttore: Lucio Bomben

Distretto ovest Sacile Direttore: Antonio Gabrielli

Distretto urbano Pordenone Direttore: Giulio De Gregorio

Distretto sud Azzano X Direttore: Anna Furlan

Distretto est S. Vito al T. Direttore: M. Coletti/ Anna Furlan

Dipartimento di Salute Mentale Direttore: Angelo Cassin

Dipartimento delle Dipendenze Responsabile: Andrea Flego

Dipartimento di Prevenzione Responsabile: Emanuela Zamparo

Servizio Neuropsichiatria infantile Direttore: Ferruccio Giaccherini

Dipartimento dei Servizi Sociali Responsabile: Giorgio Della Puppa

Servizio Promozione ed Educazione alla Salute

Responsabile: Virginio Beacco

Presidio ospedaliero S. Vito al T. Direttore: Paolo Andrian

N° 6 "Friuli Occidentale"

Presidio ospedaliero Maniago - Spilimbergo

Direttore: Roberto Celotto

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• L’ISTITUZIONE DEL GRUPPO DISTRETTUALE PAT

Al fine di accompagnare operativamente tutte le fasi del processo di elaborazione del PAT,

nelle linee guida regionali si dava indicazione al Direttore di Distretto di individuare gli

operatori destinati a formare il cosiddetto “staff di programmazione”, atto a garantire il

collegamento con le varie strutture di area distrettuale e con l’UCAD, altresì l’effettiva

programmazione integrata delle attività, in quanto chiamato a collaborare con l’Ufficio di Piano

del coordinamento tecnico amministrativo del SSC.

Il monitoraggio evidenzia che nella quasi totalità dei Distretti delle ASSR lo staff di

programmazione è stato formalizzato con nota del Direttore di Distretto.

L’ASS 2 ha ritenuto, in questa prima fase, di far coincidere il gruppo a livello aziendale con il

tavolo distrettuale, utilizzando il primo quale strumento di modellizzazione dei processi in

attesa della costituzione del gruppo distrettuale.

In molti casi il gruppo è flessibile, in quanto può essere integrato da altre figure a seconda dei

temi trattati.

Di seguito la composizione degli staff di programmazione distrettuali:

AZIENDA

PER I SERVIZI

SANITARI

DISTRETTO STAFF PROGRAMMAZIONE DISTRETTO

Nominativo Servizio funzione

Paolo Da Col Direzione Direttore Distretto

Irene Fontanot UOBA Responsabile

Roberta Sapienza Coord. Infermieristico Distretto

Responsabile

Daneu Darinka UO Cure Primarie Resp. Infermieristico

Melania Salina UO Riabilitazione Resp. Microaree

Sabrina Vigliani UO Cure Primarie Resp. Microarea Cologna

n° 1 Trieste ovest

Arianna Meriggi UO Anziani Resp. Microarea Gretta

Nominativo Servizio funzione

M.G.Cogliati Dezza Distretto Direttore

L. Lattanzio Distretto Resp. Infermieristica

P.Nicolini Distretto Resp. Amministrativa

D. Vidoni UOBA Responsabile

G. Galimberti UO Cure Primarie Responsabile

M. Vanto Consultorio Familiare Responsabile

E. Ellero UO Riabilitazione Adulti

Responsabile

A. Mattiussi UO Medicina Specialistica

Responsabile

n° 1

"Triestina"

n° 2 Trieste sud

L. Pasquale UO Anziani Responsabile

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AZIENDA PER I

SERVIZI SANITARI

DISTRETTO STAFF PROGRAMMAZIONE DISTRETTO

C. Rusgnach UO Cure Primarie Resp. Infermieristica

Nominativo Servizio funzione

Mario Reali Direzione Direttore di Distretto

Ofelia Altomare Coord. Infermieristico Responsabile

Liviana Loredan Coord. Attività Amministrative

Responsabile Amministrativo.

M. Vittoria Sola UO Bambini Adolescenti

Responsabile

Barbara Mazzoleni UO Cure Primarie Responsabile

Angela Pianca UO Consultorio Familiare

Responsabile

Carmen Roll Staff Direzione Distretto

Resp. Coord. Progetti integrati socio-sanitari

Flavio Paoletti UO Cure Primarie e UO Riabilitazione

Responsabile Infermieristico

n° 3 Muggia/S. Dorligo

Gabriella D’Ambrosi UO Medicina Specialistica

Responsabile Infermieristico

Nominativo Servizio funzione

E.Fragiacomo Distretto Responsabile

W.Modola Distretto Responsabile Infermieristica

G. Lo Vullo UOBA Responsabile

C.Ceschia UOBA Psichiatra

M.T. Benazzi UO Cure Primarie Responsabile

A:Carraro Consultorio. Familiare Responsabile

A.Giovagnoli UO Riabilitazione Adulti

Responsabile

L.Marin UO Riabilitazione Adulti

Responsabile

C: De Vuono UO Anziani Responsabile

B.Ianderca UO Cure Primarie Responsabile Infermieristica

G.Giuliano UO.Anziani Coord. Infermieristico

n° 4 Trieste nord

S.Miraglia Distretto Ass.Sociale

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AZIENDA PER I

SERVIZI SANITARI

DISTRETTO STAFF PROGRAMMAZIONE DISTRETTO

n° 3.2 Alto isontino

non presente Note : in questa fase si è ritenuto che il tavolo PAT costituito a livello Aziendale con rappresentanti dei due Distretti debba coincidere col tavolo distrettuale (UO Consultorio Familiare, UO Età Evolutiva e Prevenzione Handicap sono UO uniche che operano nei due distretti, il SERT opera con gli stessi operatori nei due Distretti). Sono stati individuati con Delibera i referenti dei tavoli d’area per il PdZ.

n° 2 "Isontina"

n° 3.2 Alto isontino

non presente Note : Il gruppo aziendale funge da strumento di modelizzazione dei processi in attesa di costituzione Gruppo Distrettuale

Nominativo Servizio Funzione

Pierluigi Ferrazzano Medicina di base Medico Responsabile

Kathia Cragnolini Serv. Infermieristico distrettuale

IP Responsabile

Corrado Tosetto Serv. Riabilitativo distrettuale

FKT Responsabile

Gabriella Tavoschi Equipe handicap ed età evolutiva

Psicologo Responsabile

Antonella Candoni Consultorio Familiare Psicologo Responsabile

Paolo Isola MMG componente UCAD

n° 3.1 Gemona

Carmen Muzzolini PLS componente UCAD

Note: Non è un vero e proprio gruppo, si tratta dei colleghi invitati a partecipare al tavolo tematico di loro competenza.

Nominativo Servizio Funzione

Beppino Miani Medicina di base Medico Responsabile

Sandra Blasotti Serv. Infermieristico distrettuale

IP Responsabile

Chiara Di Lenardo Serv. Riabilitativo distrettuale

FKT Responsabile

Gabriella Tavoschi Equipe handicap ed età evolutiva

Psicologo Responsabile

Bruna Silverio Consultorio Familiare Psicologo Responsabile

Lucia De Reggi Servizio Sociale dei Comuni

Responsabile tecnico-amministrativo

Annalisa Bergagnini Servizio Sociale dei Comuni

Referente area età evolutiva e giovani

n° 3.2 Tomezzo

Elena Bellina Servizio Sociale dei Comuni

Referente area adulti anziani

Paolo Bruno MMG componente UCAD

n° 3 "Alto Friuli"

Giovanni Cattaino MMG componente UCAD

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Luciano Tesolin PLS componente UCAD

Note: questo gruppo è stato integrato da altre figure a seconda dei temi trattati

Nominativo

Servizio

Funzione

Sigon Massimo Direzione Distretto Coordinatore ufficio staff programmazione

Giacomelli Andrea Cure primarie Responsabile ADI e cure primarie

Bel Daniela Servizio infermieristico distrettuale

Responsabile S.I.D.

Purino Maria Antonia

Area disabilità Responsabile S.I.L. e Psicologa referente disabiltà età adulta

Taboga Inga Area disabilità Psicologa “facilitatore” EMH

Zamparutti Gianni Consultorio familiare Psicologo responsabile Consultorio

Peresson Marzia Servizi sociali in delega

Coordinatrice S.S.C.

Nadia Modolo Servizi sociali in delega

Responsabile tecnico-amministrativa S.S.C.

Daniela Adami Servizi sociali in delega

Referente amministrativa Casa di Riposo per non autosufficienti

n° 4.1- San Daniele

Dreosto Enrica Servizio Amministrativo Distrettuale

Referente Amministrativa

Note: L’ufficio di staff può essere di volta in volta integrato da altri professionisti in relazione ai temi trattati. I componenti dell’Ufficio di staff saranno proposti anche come componenti del costituendo UCAD insieme ai rappresentanti MMG, PLS e Dipartimenti.

Nominativo

Servizio

funzione

Sandra Virgilio Cure Primarie Coordinatrice Uff. Staff di Programmazione

Nicoletta Codutti Area Disabilità “Facilitatore” EMH

Maria Grazia De Luca

Consultorio Familiare Referente Psicologa del Consultorio Familiare

Antonella Doreto Consultorio Familiare Ass. sociale Consultorio Familiare

Ettore Anderloni Alcologia Psicologo Referente Dipendenze

Bruna Odasmini Serv. Territoriale Infermieristico

Capo Sala, Resp. Serv. Infermieristico

Edi Volpe Serv. Territoriale Riabilitazione

Referente Servizio Terr. Riabilitazione

n° 4 "Medio

Friuli"

n° 4.2 Tarcento

Carlo Gorassini Serv. Amministrativo Responsabile Amministrativo

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Note: I professionisti dell’Ufficio di Staff di Programmazione sono anche componenti dell’UCAD assieme ai rappresentanti MMG, PLS e Dipartimenti.

Nominativo

Servizio

funzione

Marisa Basso Segreteria unica cure primarie

Coordinatrice staff di programmazione

Loreta Visintini Area cure primarie Coordinatore

Milena Sioni Area disabilità Coordinatore

Daniela Novello Consultorio familiare Coordinatore

Elsa Iuretig Servizi infermieristici Responsabile

Flavia Crisetig Servizio infermieristico domiciliare

Coordinatore

Nella Battistig Segreteria unica area disabilità

Referente

Ivano Zanuttigh Area amministrativa Responsabile

n° 4.3 - Cividale

Luigina Zanutto Area amministrativa Coordinatore

Note: Lo staff di programmazione è stato formalizzato con nota n. 11410 del 04.02.05. I componenti dello staff di programmazione, con esclusione delle figure amministrative, fanno parte integrante dell’UCAD. L’UCAD di cui alla L.R.23/2004 e della DGR 29.11.04 n. 3236 è stato formalmente integrato con atto del Direttore di distretto n.27202 del 21.3.05 e prevede quali componenti di diritto i responsabili (o loro delegati) dei Dipartimenti di salute mentale, delle dipendenze e della prevenzione. n° 4.4 Codroipo

non presente Note: viene istituito alla data del 15 giugno 2005.

Nominativo Servizio funzione

Mario Casini Dist ud Direttore distretto

Annapaola Agnoletto

Dist Ud/Cure Primarie Area materno - infantile

Alberto Fragali Dist ud/Poliambulatorio

Area Continuità assistenziale

Daniela Narduzzi Dist ud/Cure Primarie Area Cure Intermedie

Ivana Marian Dist ud/Servizio Infermieristico

Responsabile Servizio Inf. Dist.

Giorgio Stella Dist ud/Servizi Amministrativi

Responsabile amministrativo

n° 4.5 Udine

Miriam Totis Coordinamento Sociale ASS n.4

Referente processi integrazione sociosanitaria

Note: Altre figure professionali distrettuali ed extra distretto verranno utilizzate “al bisogno”.

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Nominativo Servizio funzione

Paola Menazzi Distretto Est Referente amministrativo

Marta Pordenon Distretto Est Responsabile infermieristico

Giancarlo Corrente Responsabile della SOS “Continuità delle cure e monitoraggio delle prestazioni”

Medico sede di Palmanova

n° 5.1 est Cervignano

Flavio d’Agostini Responsabile del raccordo operativo per le attività ad alta integrazione socio-sanitaria nei Distretti Est ed Ovest

Assistente sociale

Nominativo Servizio funzione

Mario Corbatto Direzione Direttore di Distretto

Elena Revelant Direzione Medico di Distretto

Oriana Chiarparin Dipartimento Handicap Responsabile Dip. Handicap

Illia Martellini Servizi Consultoriali Responsabile Serv. Consultoriali

Leopoldo Comisso Servizi Amministrativi Referente Amministrativo di Distretto

Daniela Anastasia Direzione Referente Infermieristico di Distretto

n° 5 "Bassa Friulana"

n° 5.2 ovest Latisana

Flavio D’ Agostini Direzione Responsabile raccordo operativo attività ad alta integrazione socio-sanitaria

Nominativo Servizio funzione

Antonio Gabrielli Distretto Ovest Direttore

Graziella Ricci Assistenza sanitaria di base Distretto

Responsabile

Barbara Geri EMDH Responsabile

Patrizia Cicuto Consultorio Familiare Distretto

Dirigente psicologo

S. Quattromini Consultorio Familiare Distretto

Assistente sociale

Irma Martin Servizio Infermieristico Distretto

Responsabile

Claudia Masutto Servizio riabilitazione territoriale Distr.

Fisioterapista

Maria Bonato Direzione ASS n°6 Coordinatore Sociosanitar io

n°6 "Friuli Occidentale"

"n° 6.1 ovest" Sacile

Paola Segato Programmazione e controllo

Responsabile

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Erma Zucco SSC di Ambito e SSC di Sacile

Responsabile

Eliano Fregonese Uff. Piano Ambito 6.1 Coordinatore

S. Cilitti Uff. Piano Ambito 6.1 Operatorre uff piano

P. Peruzzetto SSC di Sacile

M. C. Guerrera SSC di Brugnera Assistente sociale

F. K. Pantarotto SSC di Cordenons Assistente sociale

E. Naibo SSC di Aviano Responsabile S. Soc. Aviano

N. Naibo SSC di Sacile Assistente sociale

Santarossa Marzia…

SSC di Sacile Assistente sociale

M. Favetta SSC Polcenigo

A. Sigismondi Dipartimento di salute mentale

Primario

M.C. Vinciguerra Dipartimento di salute mentale

Dirigente medico

L. Ulian Dipartimento di salute mentale

Psicologa

C. Cicchirillo Dipartimento di Prevenzione

Dirigente medico

G. Fassa Dipartimento di Prevenzione

Dirigente medico

Andrea Flego Dipartimento delle Dipendenze

Responsabile

Ferruccio Giaccherini

Servizio Neuropsichiatria infantile

Responsabile

M. Anastasia Dipartimento dei Servizi Sociali

Responsabile

S. Widmann Servizio Promozione ed Educazione alla Salute

Responsabile

Nominativo Servizio funzione

Anna Furlan Distretto Est Direttore

Vincenzo Caruso Assistenza sanitaria di base Distretto

Responsabile

Ariella Canton Handicap Distretto Responsabile

Tiziana Martuscelli Consultorio Familiare Distretto

Responsabile

"n° 6.2 est" S. Vito al T.

Maria Grazia Moro Servizio Infermieristico Distretto

Responsabile

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Silvia Marcon Servizio riabilitazione territoriale Distr.

Responsabile

Giuseppina Bruni SSC dell’ Ambito Est Responsabile

Angelo Cassin o delegato

Dipartimento di salute mentale

Direttore

Emanuela Zamparo o delegato

Dipartimento della Prevenzione

Direttore

Andrea Flego o delegato

Dipartimento delle Dipendenze

Responsabile

Ferruccio Giaccherini o delegato

Servizio Neuropsichiatria infantile

Responsabile

Note: Per i PAT del distretto del capoluogo la composizione del Gruppo distrettuale (o staff di supporto distrettuale) non poteva che vedere il coinvolgimento dei Responsabili di tutti i dipartimenti oltre che del rappresentante dell’Azienda Ospedaliera di Pordenone.

Nominativo Servizio funzione

Anna Furlan Distretto Sud Direttore

Giovanni Passanisio

Assistenza sanitaria di base Distretto

Responsabile

Francesca Padovan

Handicap Distretto Responsabile

Tiziana Martuscelli

Consultorio Familiare Distretto

Responsabile

Pellarin Egle Servizio Infermieristico Distretto

Responsabile

Silvia Marcon Servizio riabilitazione territoriale Distr.

Responsabile

Paola Zebi SSC di Ambito Azzano Decimo

Responsabile

Angelo Cassin o delegato

Dipartimento di salute mentale

Direttore

Emanuela Zamparo o delegato

Dipartimento della Prevenzione

Direttore

Andrea Flego o delegato

Dipartimento delle Dipendenze

Responsabile

Ferruccio Giaccherini o delegato

Servizio Neuropsichiatria infantile

Responsabile

"n° 6.3 sud"

Azzano X

Maria Rosa Savoca

Dipartimento dei Servizi Sociali

Assistente Sociale

Nominativo Servizio funzione

Lucio Bomben Distretto Nord Direttore

Antonella Rovedo

Assistenza sanitaria di base Distretto

Responsabile

"n° 6.4 nord"

Maniago/ Spilimbergo

Anna Maria Dolcet

Consultorio Familiare Distretto

Responsabile

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Agnese D’Andrear

Servizio Infermieristico Distretto

Responsabile

Cristina Dori Servizio riabilitazione territoriale Distr.

Responsabile

Maria Bonato Direzione ASS n°6 Coordinatore Sociosanitar io

Paola Segato Programmazione e controllo

Responsabile

Daniela Pittau SSC di Ambito Responsabile

Giuseppe Geppini

Dipartimento di salute mentale

Responsabile U.O.

Carmen Zampis Dipartimento della Prevenzione

Referente I.C.

Elisabetta Savoini

Dipartimento delle Dipendenze

Responsabile U.O.

Giovanna Gerardi

Servizio Neuropsichiatria infantile

Responsabile U.O.

Antonella Antonelli

Dipartimento dei Servizi Sociali

Responsabile U.O.

Tullio Sirocco P.O. di Maniago-Spilimbergo

Staff Direzione Sanitaria

Nominativo

Servizio

funzione

Giulio De Gregorio

Distretto Urbano Direttore

Angela Di Lorenzo

Assistenza sanitaria di base Distretto

Responsabile

Miriam Rovere Handicap Distretto Responsabile

Elodia Del Pup Consultorio Familiare Distretto

Responsabile

Ranieri Paier Servizio Infermieristico Distretto

Responsabile

Stefania Tomè Servizio riabilitazione territoriale Distr.

Responsabile

Maria Bonato Direzione ASS n°6 Coordinatore Sociosanitar io

Paola Segato Programmazione e controllo

Responsabile

Miralda Lisetto SSC di Ambito e SSC di Pordenone

Responsabile

Paolo Villarecci Uff. Piano comune PN Responsabile

"n. 6.5 urbano"

Pordenone

Carlo Gardenal SSC di Porcia Responsabile

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Lucilla Moro SSC di Cordenons Responsabile

Emanuela Naibo SSC di Roveredo Responsabile

Fabbro SSC di S. Quirino Responsabile

Angelo Cassin Dipartimento di salute mentale

Direttore

Emanuela Zamparo

Dipartimento della Prevenzione

Direttore

Andrea Flego Dipartimento delle Dipendenze

Responsabile

Ferruccio Giaccherini

Servizio Neuropsichiatria infantile

Responsabile

Giorgio Della Puppa

Dipartimento dei Servizi Sociali

Responsabile

Virginio Beacco Servizio Promozione ed Educazione alla Salute

Responsabile

Antonio Alfano Azienda Osped. S. M. degli Angeli

Staff Direzione Sanitaria

Note: Per i PAT del distretto del capoluogo la composizione del Gruppo distrettuale (che in questo caso coincide con lo staff di supporto distrettuale) non poteva che vedere il coinvolgimento dei Responsabili di tutti i dipartimenti oltre che del rappresentante dell’Azienda Ospedaliera di Pordenone.

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MODALITÀ DI RACCORDO STAFF DI PROGRAMMAZIONE DISTRE TTUALE E

LIVELLO AZIENDALE

Le linee guida regionali evidenziavano il ruolo della Direzione generale dell’Azienda che, in

ottemperanza alle linee per la gestione del SSR 2005, assegna al Direttore di Distretto il budget e gli

obiettivi in base al quale il Direttore di Distretto può predisporre il PAT, per quanto riguarda gli obiettivi

delle attività integrate sociosanitarie devono essere impostate nel rispetto di quanto concordato

preventivamente con la Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci.

In questa prima fase prendiamo in considerazione solamente i momenti, i luoghi e le modalità con cui

gli staff dei Distretti cercano il raccordo con il livello aziendale di programmazione, al fine della sintesi,

dell’ elaborazione condivisa e dell’armonizzazione e coerenza a livello centrale.

AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI DISTRETTO MODALITA'

Distretto n.1-Trieste Ovest

Attraverso il gruppo di progetto PAT a livello aziendale, nonché con i gruppi di lavoro tematici (anziani, minori/famiglie, disabili, salute mentale, dipendenze, donne, disagio/marginalità, immigrati, specialistica, azioni di sistema). Il Collegio di Direzione, in ogni caso, è il luogo di sintesi e di elaborazione condivisa. Incontri settimanali di coordinamento intra ed inter distretti; incontri periodici sulle microaree (almeno settimanali), che sono considerati delle anticipazioni-accelerazioni di PAT/PDZ e consentono di acquisire metodologie applicabili anche nei PAT/PDZ; costante relazione in seno al Collegio di Direzione (riunioni settimanali) o in riunioni con il DG (almeno settimanali), in cui il tema è trattato specificatamente.

Distretto n.2-Trieste Sud

Attraverso il gruppo di progetto PAT a livello aziendale, nonché con i gruppi di lavoro tematici (anziani, minori/famiglie, disabili, salute mentale, dipendenze, donne, disagio/marginalità, immigrati, specialistica, azioni di sistema). Il Collegio di Direzione in ogni caso è il luogo di sintesi e di elaborazione condivisa.

n° 1 "Triestina"

Distretto n.3-Muggia/S.Dorligo

Attraverso il gruppo di progetto PAT a livello aziendale, nonché con i gruppi di lavoro tematici (anziani, minori/famiglie, disabili, salute mentale, dipendenze, donne, disagio/marginalità, immigrati, specialistica, azioni di sistema). Il Collegio di Direzione in ogni caso è il luogo di sintesi e di elaborazione condivisa. Incontri settimanali di coordinamento intra ed inter distretti; incontri periodici sulle microaree (almeno settimanali), che sono considerati delle anticipazioni-accelerazioni di PAT/PDZ e consentono di acquisire metodologie applicabili anche nel PAT/PDZ; partecipazione alla Consulta – Forum salute di distretto sia generale che tematico; costante relazione in seno al Collegio di Direzione (riunioni settimanali) o in riunioni con il DG (almeno settimanali), in cui il tema è trattato specificatamente.

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AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI DISTRETTO MODALITA'

Distretto n.4-Trieste Nord

Attraverso il gruppo di progetto PAT a livello aziendale, nonché con i gruppi di lavoro tematici (anziani, minori/famiglie, disabili, salute mentale, dipendenze, donne, disagio/marginalità, immigrati, specialistica, azioni di sistema). Il Collegio di Direzione in ogni caso è il luogo di sintesi e di elaborazione condivisa.

Distretto n.1- alto isontino Tavolo PAT unico per l’Azienda, i partecipanti si raccordano con i responsabili delle UO di appartenenza per attività specifiche di programmazione e progettazione di interventi integrati e relazionano al gruppo sull’attività svolta.*

n° 2 "Isontina"

Distretto n. 2 - basso isontino

Il gruppo aziendale funge da strumento di modelizzazione dei processi in attesa di costituzione Gruppo Distrettuale.*

* Il tavolo PAT costituito a livello aziendale con rappresentanti dei due Distretti coincide col tavolo distrettuale (UO Consultorio familiare, UO Età evolutiva e Prevenzione Handicap sono uniche ed operano nei due distretti, il SERT opera con gli stessi operatori nei due Distretti).

Distretto n.1- Gemonese E' presente un organismo unico (ufficio di piano/programmazione)

n° 3 "Alto Friuli"

Distretto n. 2-Tolmezzo E' presente un organismo unico (ufficio di piano/programmazione)

Distretto n.1 - S. Daniele

Il raccordo, tra il Distretto e i Dipartimenti (Salute Mentale, Dipendenze, Prevenzione) per i tavoli tematici legati all’elaborazione del PAT e per gli aspetti di integrazione professionale legati allo sviluppo di una progettazione congiunta, avviene nell’ambito dell’UCAD. La Direzione generale, attraverso l’Ufficio di Programmazione e Controllo Direzionale, il Servizio Gestione economica-finanziaria, il Servizio politiche del personale, il Servizio gestione personale convenzionato, il Servizio approvvigionamenti ed attività economati, il Servizio tecnologie e gestione strutture, garantisce il supporto necessario ai Distretti per la gestione e lettura dei dati statistici, epidemiologici ed il supporto per gli aspetti di natura finanziaria e contabile.

n° 4 "Medio Friuli"

Distretto n. 2 - Tarcento

Il raccordo, tra il Distretto ed i Dipartimenti Aziendali (Salute Mentale, Dipendenze, Prevenzione) per la costituzione di tavoli tematici legati all’elaborazione dei PAT e per gli aspetti di integrazione professionale legati allo sviluppo di momenti congiunti di progettazione, avviene nell’ambito dell’UCAD. La Direzione generale, attraverso l’Ufficio di Programmazione e Controllo Direzionale, Servizio Gestione Economica-finanziaria, Servizio Politiche del Personale, Servizio Gestione Personale Convenzionato, Servizio Approvvigionamenti ed Attività Economati, Servizio Tecnologie e Gestione Strutture, garantisce il supporto necessario ai Distretti per la gestione e la lettura dei dati statistici, epidemiologici ed il supporto per gli aspetti di natura finanziaria e contabile.

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Distretto n.3 - Cividale

Lo staff di programmazione accompagna tutte le fasi di elaborazione del PAT raccordando i componenti professionali dell’UCAD nonché quelli dei tavoli tematici distrettuali. Lo staff di programmazione si raccorda con i Dipartimenti di Salute Mentale, delle Dipendenze e di Prevenzione, nonché con l’Ufficio epidemiologico dell’Azienda ed i Centri di risorsa. Il coordinatore dello staff si raccorda inoltre con il referente dell’Ufficio di Piano dell’ambito assistenziale per accompagnare l’elaborazione congiunta della parte relativa alle attività sociosanitarie comuni al PAT e al PDZ. Il coordinatore dello staff di programmazione monitora le azioni e la tempistica di elaborazione del PAT ed assicura una informazione puntuale al Direttore di distretto. La direzione generale, attraverso l’Ufficio di programmazione e controllo direzionale, il Servizio gestione economico finanziario, il Servizio politiche del personale, il Servizio gestione personale convenzionato, il servizio approvvigionamenti ed attività economali, il Servizio tecnologie e gestione strutture, garantisce il supporto necessario ai distretti per la gestione e lettura dati statistici ed epidemiologici ed il supporto per gli aspetti di natura finanziaria e contabile.

Distretto n.4 - Codroipo Secondo necessità ed attraverso il coordinatore dello staff di programmazione distrettuale.

Distretto n.5 - Udine

Il raccordo con le altre strutture operative aziendali ed i centri di risorsa (economato, personale, tecnologie, ecc.) avviene prevalentemente a livello di UCAD e di gruppo di progetto aziendale PAT.

In generale, attraverso un tentativo di sintesi dei luoghi e delle modalità che, a livello regionale nei

singoli distretti sono stati adottati per concretizzare il raccordo a livello aziendale, possiamo

evidenziare quanto:

Luoghi e modalità di raccordo

• Gruppo di lavoro aziendale per l’elaborazione dei PAT

• Collegio di Direzione

- luogo di sintesi e di elaborazione condivisa

• Tavoli tematici

• Riunioni specifiche con il Direttore generale

• Ufficio di Piano/Programmazione (Ass 3 – delega gestione)

• UCAD (prevista dalle linee guida l’integrazione con Dipartimento Salute Mentale,

Dipendenze, Prevenzione)

- aspetti di integrazione professionale

• Incontri ad hoc con gli uffici di supporto aziendali

- supporto per la gestione e lettura dei dati statistici ed economici

- supporto per gli aspetti di natura finanziaria e contabile

• Area integrazione sociosanitaria (ASS 5)

• Incontri periodici microaree (Distretto 1, 3, ASS 1)

• Forum Salute (Distretto 3, ASS1)

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• RACCORDO CON GLI AMBITI SOCIALI

La LR 23/2004 prevede che il PAT, per la parte comprendente le aree dell’integrazione

sociosanitaria, coincida con l’omologo Pdz. Altresì stabilisce che i due strumenti

programmatori devono individuare le attività sociosanitarie cui, nell’ambito di obiettivi

condivisi, dare attuazione. Al fine di ciò le linee guida chiedevano di individuare luoghi e

modalità condivise per garantire unitarietà al processo programmatorio.

Per favorire l’elaborazione congiunta della programmazione territoriale le linee guida regionali

chiamavano lo staff di programmazione del distretto ad operare in collaborazione con l’Ufficio

di Piano. Inoltre individuavano quale luogo e modalità per affondare i bisogni di salute relativi

alle aree di integrazione sociosanitaria lo strumento dei tavoli tematici di lavoro.

Di seguito analiticamente elenchiamo le modalità di raccordo a livello di distretto desunte

dalle schede della 1^ fase di monitoraggio:

N. 1 TRIESTINA

Distretto n.1-Trieste Ovest

Attraverso: - le riunioni allargate dell’Assemblea dei sindaci (a

cadenza mensile, ca.) - le riunioni dei tavoli tematici Pdz. - alcune giornate seminariali congiunte ASS 1-

Comune TS e altri Comuni. - per D1 : Incontri periodici con ambito 1.1 (ad hoc) e

con ambito 1.2, specificatamente con UOT n.1. (ultimo , interambiti : 26.5 us)

Distretto n.2-Trieste Sud

Attraverso: - le riunioni allargate dell’Assemblea dei sindaci - le riunioni dei tavoli tematici Pdz

Distretto n.3-Muggia/S.Dorligo

Attraverso: - le riunioni allargate dell’Assemblea dei sindaci - le riunioni dei tavoli tematici Pdz - incontri periodici con ambito 1.2 e con ambito 1.3,

specificatamente con UOT n.4. - Consulta salute ambito 1.2 – Forum salute ambito

1.3; Inter-ambiti: Consulta salute 3° Distretto Distretto n.4-Trieste

Nord

Attraverso: - le riunioni allargate dell’Assemblea dei sindaci - le riunioni dei tavoli tematici Pdz

Distretto n.1- alto isontino

Attraverso: - formazione congiunta a cura ARS - tavoli d’area - attività comuni su progetti condivisi e su

monitoraggio, evoluzione degli stessi - programmazione integrata al livello dei tavoli

tematici istituiti al livello di Ambito per la predisposizione dei PdZ

N. 2 ISONTINA

Distretto n. 2 - basso isontino

Attraverso: - formazione congiunta PdZ-PAT a cura dell’Agenzia

Regionale della Sanità - monitoraggio condiviso - programmazione tavoli d’area integrati - incontro Responsabile Distretto/Responsabile

Ambito Sociale.

Distretto n.1- Gemonese E' presente un organismo unico (il raccordo avviene nell’ufficio di piano/programmazione)

N.3 ALTO

FRIULI Distretto n.2-Tolmezzo E' presente un organismo unico (il raccordo avviene

nell’ufficio di piano/programmazione)

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Distretto n.1- S. Daniele del F.

Il raccordo è intrinseco in virtù della delega da parte dei Comuni dell’ambito distrettuale di San Daniele all’Azienda Sanitaria, che la esercita tramite il Distretto, per la gestione del S.S.C., delle attività, servizi e interventi a favore delle persone disabili di cui alla L.R. 41/96, nonché della Casa di Riposo per non autosufficienti (cfr. Deliberazione Direttore Generale n. 1269 del 01.07.1998 “Approvazione nuove intese per il governo dei servizi sociali delegati: adempimenti di cui all’art. 12 della L.R. 32/97). Il Direttore del Distretto è inoltre membro dell’Ufficio di Piano dell’ambito socio-assistenziale come peraltro i responsabili dei Servizi delegati fanno parte dell’Ufficio di staff distrettuale. Al fine di mantenere un percorso omogeneo a livello aziendale, è previsto un ulteriore livello di raccordo che si realizza nell’ambito del Gruppo interistituzionale Ambiti-Distretti che già opera da alcuni anni nel territorio dell’ASS 4. Tale gruppo è composto dal Coordinamento sociosanitario, dai Direttori dei Distretti, dai Responsabili dei S.S.C. e dai Responsabili dei Dipartimenti.

Distretto n. 2 - Tarcento

Il collegamento tra Distretti ed Ambiti ed Uffici di Piano dei Servizi Sociali dei Comuni viene garantito dal Direttore di Distretto supportato dallo Staff di Programmazione di Distretto. Inoltre è previsto, al fine di mantenere un percorso omogeneo in tutto il livello territoriale aziendale, un ulteriore livello di raccordo che si realizza nell’ambito del Gruppo interistituzionale Ambiti-Distretti che già opera da alcuni anni nel territorio dell’ASS n. 4. Il Gruppo interistituzionale Gruppo Istituzionale Distretti sanitari – Ambiti socio-assistenziali ASS4 “Medio Friuli” è composto dal Coordinamento sociosanitario, dai Direttori dei Distretti, dai Responsabili dei S.S.C. e dai Responsabili dei Dipartimenti.

Distretto n.3 - Cividale

Le modalità di raccordo avvengono a diversi livelli: - Il direttore di Distretto è componente del Comitato

tecnico politico dell’Ambito sociale che svolge il ruolo di regia, indirizzo e coordinamento per l’elaborazione del PDZ;

- Il coordinatore dello staff di programmazione si raccorda con l’Ufficio di Piano dell’Ambito sociale che è l’organismo tecnico con funzioni di raccolta dati, coordinamento e stesura del PDZ e del bilancio annesso;

- Il distretto ed i Dipartimenti partecipano ai tavoli tematici del PDZ per le aree ad alta integrazione socio-sanitaria così individuati (formalizzazione con nota n. 27520 del 22.3.05); minori, giovani e famiglia: ass. soc. del consultorio familiare, pediatra di libera scelta rappresentante UCAD, responsabile della neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza.

N. 4 MEDIO

FRIULI

Distretto n.4- Codroipo

Il collegamento tra Distretti, Ambiti socio-assistenziali e Uffici di piano dei SSC avverrà su due livelli, gestionale e professionale, strettamente connessi. Il collegamento tra Distretti, Ambiti socio-assistenziali e Uffici di Piano dei SSC, verrà garantito dal Direttore di distretto supportato dallo Staff di programmazione di distretto. Gli operatori dello staff dovranno garantire, oltre il collegamento con le varie strutture di area distrettuale e con l’ufficio di coordinamento (UCAD), il sostegno e lo sviluppo di percorsi congiunti di studio, raccolta ed elaborazione dati con il Servizio Sociale dei Comuni. Lo staff al fine di favorire l’effettiva programmazione integrata delle attività, opererà in collaborazione con l’Ufficio di Piano del coordinamento tecnico amministrativo del Servizio Sociale dei Comuni.

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Distretto n.5 - Udine

Avviene a livello distrettuale attraverso il raccordo diretto tra il direttore di distretto e la responsabile di ambito. Quest’ultima partecipa anche al gruppo politico ristretto dell’ Assemblea dei Sindaci e tra lo staff di programmazione e l’ufficio di piano. A livello aziendale attraverso il Gruppo Istituzionale Distretti Sanitari – Ambiti socio – assistenziali ASS n. 4 “Medio Friuli”, che ha compiti di supporto tecnico – organizzativo per le aree ad “alta” integrazione.

Distretto Est - Cervignano del F.

Il raccordo con gli Ambiti sociali è garantito attraverso la presenza del Direttore di Distretto nel tavolo tecnico di regia per i PDZ, supportato dallo staff di programmazione e da una serie di incontri con l’Ufficio di Piano del SSC per condividere ed accompagnare le diverse fasi del processo. Infine il raccordo è attuato attraverso la costituzione di tavoli propedeutici preliminari ai tavoli tematici sulle aree specifiche di intervento sociosanitario, che vedono il coinvolgimento delle equipe aziendali e dei servizi dell’Ambito.

N. 5 BASSA FRIULANA

Distretto Ovest - Latisana

Il Direttore di Distretto e la referente aziendale dell’ Area per l’ Integrazione Socio-Sanitaria sono componenti del tavolo tecnico istituito dall’ Ambito S.A. per la predisposizione del PdZ. E’ stata avviata una fase propedeutica di confronto per la costituzione dei tavoli tematici. C’è stato uno scambio tra Distretto e Ambito dei dati di sintesi sin qui raccolti. Il Distretto partecipa con propri operatori alla presentazione dei Profili di Comunità che l’ Ambito sta conducendo a livello dei singoli Comuni.

E’ stato costituito un tavolo tecnico (nominato dall’Assemblea dei sindaci) che segue tutta la programmazione PAT/PdZ e che è costituito dalle seguenti figure:

-Direttore di Distretto ASS6

-Coordinatore Servizi Sociali ASS6

-Responsabile Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito

-Coordinatore Ufficio di Piano di Ambito

-Rappresentante Direttori Generali dell’Ambito

-Rappresentante Provincia di Pordenone

-Referente politico

Distretto ovest (Sacile)

Per armonizzare i diversi PAT/PdZ della Provincia sul Piano economico (fornire informazioni con modalità omogenee) è stato organizzato un gruppo allargato composto dai Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni di tutti gli Ambiti e dai Responsabili dei Distretti. E’ stato costituito un gruppo ristretto che segue tutta la programmazione PAT/PdZ e che è costituito dalle seguenti figure:

-Direttore di Distretto ASS6

-Coordinatore servizi sociali ASS6 -Responsabile Servizio Programmazione e controllo ASS6

-Responsabile Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito

N. 6 FRIULI OCCIDENTALE

Distretto est (S. Vito al T.)

-Responsabile Ufficio di Piano di Ambito

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Inoltre per armonizzare i diversi PAT/PdZ della Provincia sul Piano economico (fornire informazioni con modalità omogenee) tale gruppo è stato allargato agli altri Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito ed agli altri Responsabili di Distretto. E’ stato costituito un gruppo ristretto che segue tutta la programmazione PAT/PdZ e che è costituito dalle seguenti figure:

-Direttore di Distretto ASS6

-Coordinatore servizi sociali ASS6 -Responsabile Servizio Programmazione e controllo ASS6

-Responsabile Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito.

Distretto sud (Azzano Decimo)

Inoltre per armonizzare i diversi PAT/PdZ della Provincia sul Piano economico (fornire informazioni con modalità omogenee) tale gruppo è stato allargato agli altri Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito ed agli altri Direttori di Distretto. E’ stato costituito un gruppo ristretto che segue tutta la programmazione PAT/PdZ e che è costituito dalle seguenti figure:

-Direttore di Distretto ASS6

-Coordinatore servizi sociali ASS6 -Responsabile Servizio Programmazione e controllo ASS6

-Responsabile Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito -Responsabile Ufficio di Piano di Ambito

Distretto nord (Maniago Spilimbergo)

Inoltre per armonizzare i diversi PAT/PdZ della Provincia sul Piano economico (fornire informazioni con modalità omogenee) tale gruppo è stato allargato agli altri Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito ed agli altri Direttori di Distretto. E’ stato costituito un gruppo ristretto a livello di Ambito/Distretto Urbano che segue tutta la programmazione PAT/PdZ e che è costituito dalle seguenti figure:

-Direttore di Distretto ASS6

-Coordinatore servizi sociali ASS6 -Responsabile Servizio Programmazione e controllo ASS6

-Responsabile Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito

-Responsabile Ufficio di Piano di Ambito

Distretto Urbano (Pordenone)

Inoltre per armonizzare i diversi PAT/PdZ della Provincia sul Piano economico (fornire informazioni con modalità omogenee) tale gruppo è stato allargato agli altri Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito ed agli altri Direttori di Distretto.

In generale, attraverso un tentativo di sintesi dei luoghi e delle modalità che, a livello regionale, sono

stati adottati per concretizzare il raccordo tra distretto/azienda e Ambiti sociali, possiamo evidenziare

quanto segue:

Luoghi e modalità di raccordo

- Riunioni allargate dell’Assemblea dei Sindaci

- Tavoli tematici di lavoro integrati

- Formazione congiunta (DCSPS/ARS)

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- Incontri tra Responsabile Distretto e Responsabile di Ambito

- Ufficio di Piano/Programmazione (ASS 3 – delega gestione)

- Gruppo interistituzionale Ambiti/Distretti (ASS 4)

- Presenza Distretto al tavolo tecnico di regia per i Pdz (ASS 5)

- Scambio dei dati di sintesi tra Ambito e Distretto

- Costituzione tavolo tecnico nominato dall’Assemblea dei Sindaci, composto da operatori

dell’Ambito, Distretto/Azienda, Provincia, referente politico (ASS 6)

- Consulta salute (ASS 1, Distretto 3)

- Incontri periodici ad hoc.

Complessivamente in questa prima fase si rileva una diffusa collaborazione tra i due sistemi, anche se

le modalità di collaborazione appaiono diversificate di zona in zona.

In sede di gruppo tecnico (Regione/Ambiti/Distretti) sul fronte dell'integrazione con i servizi socio-

assistenziali degli EELL si è evidenziato come nella maggior parte delle realtà regionali il Distretto,

rispetto agli EELL, rimane un interlocutore debole e poco riconosciuto. La componente sociale del

territorio si aspetta di interloquire con un Distretto capace di assolvere alla definizione delle più ampie

politiche di welfare, compartecipando con gli stessi enti locali e gli altri soggetti al ruolo di valutatore

ed interprete della domanda/bisogno dei cittadini, di programmatore, delle attività territoriali sanitarie e

sociosanitarie, inoltre guarda allo distretto come soggetto garante della presa in carico e della

continuità assistenziale. Come si è già detto in precedenza l’aspettativa tende ad essere disattesa

quando l’autonomia del distretto si misurare con le strategie aziendali e con le modalità organizzative

e gestionali delle Aziende stesse. (La capacità decisionale del direttore di distretto potrebbe risultare

debole nel momento della partecipazione ai tavoli tematici integrati di programmazione, sia in fase

consultiva di individuazione delle aree problematiche, sia definitoria delle politiche e degli interventi).

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• INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO SANITARIE E

SOCIOSANITARIE

Il monitoraggio della prima fase ha tracciato il quadro delle aree di intervento (linee di attività?)

individuate dai Distretti.

Le linee guida davano indicazioni in merito agli indirizzi per le diverse aree di intervento,

identificate nelle seguenti:

- Anziani (assistenza domiciliare, assistenza residenziale a breve periodo, assistenza

semiresidenziale, assistenza residenziale a lungo periodo)

- salute mentale

- disabilità

- area materno infantile e dell’età evolutiva

- tossicodipendenze

ASS

DISTRETTO

AREE SANITARIE E SOCIOSANITARIE

ASS 1 Distretto n.1-Trieste Ovest

anziani

Distretto n.2-Trieste Sud minori donne famiglie

Distretto n.3-Muggia/S.Dorligo disabili

Distretto n.4-Trieste Nord

salute mentale

dipendenze

donne

immigrati

specialistica

azioni di sistema

Le aree sociosanitarie sono state individuate insieme con gli Ambiti. Per problemi organizzativi degli enti locali sono stati raggruppati in 5 (1. anziani, 2. minori, donne famiglie, 3. disabili; 4. esclusione (tossicodipendenze, salute menatle, povertà, immigrazione); 5. azioni di sistema. I lavori possono giovarsi di una già avviata integrazione : l’integrazione professionale è costante nelle UVD e nelle equipe multidisciplinari. Inoltre, è in atto da oltre 1 anno un’attività intergrata di accesso a punti unici integrati (PUI), in cui operano congiunti operatori del distretto + UOT e in PID (pronto intervento domiciliare) ; l’integrazione gestionale accade negli accordi per il Pronto Intervento domiciliare (PID) ed i punti unici integrati (PUI). Inoltre sono in corso con costanti riunioni di aggiornamento dello stato di avanzamento di attività integrate, quali : Progetto Amalia e Telefono Speciale; Progetto Habitat; Progetto Microaree.

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Area Minori : protocollo per la presa in carico precoce ed integrata di minori a rischio psico-sociale e sanitario alla dimissione dalla Pediatria e dal Burlo; Rilevazione situazioni di maltrattamento e abuso di minori, gestione integrata e multidisciplinare dei casi; Ampliamento dell’offerta consultoriale rivolta agli adolescenti: consolidamento spazio adolescenti in CF, raccordo con agenzie educative, Associazioni e ospedale; Consolidamento dell’assistenza pediatrica e della sorveglianza igienico nutrizionale dei servizi comunali, dei nidi, scuole materne e dimensione 0-6 (ex legge 285/97) del Comune di Gorizia. Area Anziani : riduzione delle cadute a domicilio e nelle residenze protette, prevenzione degli incidenti domestici; Mantenimento dell’autosufficienza motoria e dell’autonomia possibile e contrasto all’istituzionalizzazione; Continuità assistenziale e dimissioni protette; Consolidamento dei gruppi di automutuo aiuto per familiari pazienti affetti da Altheimer in collaborazione con Ass. di Volontariato; Valgraff: attuazione della rilevazione per ingresso in RSA, casa di riposo e ADI Area Salute Mentale : attuazione UVD dedicate; Miglioramento della capacità di valutazione del bisogno e di progettazione personalizzata; Attivare inserimenti miratie e stabili nel mondo del lavoro per utenti non riconosciuti disabili ai sensi L. 68/99; Coinvolgimento dei familiari dei pazienti con disturbo mentale grave nella costituzione dei percorsi terapeutico-riabilitativi Area dipendenze : utilizzo sistematico UVD per la valutazione del bisogno e la progettazione individualizzata; Prevenire l’uso di sostanze attraverso interventi rivolti alla popolazione giovanile in sinergia col mondo della scuola, dell’associazionismo e del volontariato.

Distretto – Alto Isontino

Area disabilità: garantire una tempestiva informazione socio-sanitaria attraverso il potenziamento dello sportello unico, migliorare la capacità di rilevazione degli eventi integrati, sostegno associazionismo famiglie.

Minori : - Consolidamento prese in carico integrate per situazione di minori a rischio psicosociale.

- Rafforzamento offerta consultoriale per gli adolescenti (spazio adolescenti/ginecologo).

- Prosecuzione rilevazione di situazioni di minori in stato di abuso e maltrattamento intrafamiliare. - Presa in carico precoce (protocollo Pediatria-Burlo-U.O.E.E.P.H.).

- Situazioni di disagio 0-3 anni.

Area disabilità : - garantire una tempestiva informazione socio-sanitaria attraverso il potenziamento dello sportello unico, migliorare la capacità di rilevazione degli eventi integrati, sostegno associazionismo famiglie.

- Garantire tempestiva informazione sociosanitaria.

- Migliorare capacità di valutazione sociosanitaria e programmazione interventi personalizzati.

- Assicurare presa in carico precoce multidisciplinare. - Sostenere l’Associazionismo familiare, coinvolgendolo nella costruzione del progetto individualizzato.

ASS 2

Distretto- Basso Isontino

Area dipendenze

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- Utilizzo sistematico delle UVD per la valutazione sociosanitaria e la costruzione di progetti individualizzati.

- Consolidamento progetti di prevenzione, in sinergia con Ambito, altri Enti e soggetti della comunità.

- Rafforzamento della presa in carico precoce di soggetti che presentano problemi di dipendenze.

Area salute mentale

- Utilizzo sistematico delle UVD per la valutazione socio-sanitaria e la programmazione di percorsi di presa in carico integrata e personalizzata.

- Sostegno e sviluppo degli inserimenti mirati e stabili nel mondo del lavoro per pazienti non riconosciuti disabili ai sensi della Legge 68/99. - Rafforzamento del ruolo dei familiari di pazienti affetti da disturbo mentale grave nella costruzione di percorsi terapeutico-riabilitativi.

Area anziani - Miglioramento della capacità di lettura distrettuale dei bisogni della popolazione anziana, in particolare dell’anziano fragile.

- Utilizzo sistematico dello strumento di valutazione multidimensionale VALGRAF. - Rafforzamento degli interventi volti a favorire il mantenimento dell’autosufficienza motoria e dell’autonomia possibile. - Prosecuzione e rafforzamento degli interventi volti alla risoluzione delle cadute a domicilio e nelle residenze protette.

- Miglioramento della continuità assistenziale e rafforzamento delle capacità di realizzare dimissioni programmate e concordate.

Le aree sociosanitarie sono state individuate insieme con gli Ambiti.

Accessibilità ai Servizi per le persone disabili e non autosufficienti

Logistica dei Servizi territoriali

Sviluppo dei servizi di prossimità

Sviluppo dei servizi di semiresidenzialità

Continuità assistenziale tra Ospedale e territorio (sia per i minori che per gli adulti)

Sviluppo di percorsi assistenziali ben definiti e fluidi nell’area handicap

Sostegno alla genitorialità Presa in carico minori con disturbi comportamentali medio-gravi

Prevenzione suicidi

Sostegno all’inclusione sociale attraverso la ricerca e la creazione di opportunità lavorative.

Distretto n.1- Gemonese

Riqualificazione offerta residenziale per anziani. Accessibilità ai Servizi per le persone disabili e non autosufficienti

Logistica dei Servizi territoriali

Sviluppo dei servizi di prossimità

Sviluppo dei servizi di semiresidenzialità

ASS 3

Distretto n.2-Tolmezzo

Continuità assistenziale tra Ospedale e territorio (sia per i minori che per gli adulti)

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Sviluppo di percorsi assistenziali ben definiti e fluidi nell’area handicap

Sostegno alla genitorialità Presa in carico minori con disturbi comportamentali medio-gravi

Prevenzione suicidi

Sostegno all’inclusione sociale attraverso la ricerca e la creazione di opportunità lavorative

Riqualificazione offerta residenziale per anziani Le aree di intervento sono state condivise all’interno del gruppo aziendale (Ufficio Piano/Programmazione)

Oltre alle 5 Aree ad Alta Integrazione: Anziani, Salute Mentale, Disabilità, Infanzia e famiglia, Dipendenze

Continuità assistenziale

Punti unici di accesso

Distretto n.1- San Daniele

Cure intermedie. Oltre alle 5 Aree ad Alta Integrazione (Anziani, Salute Mentale, Disabilità, Area Materno-infantile ed età evolutiva, Tossicodipendenze)

Continuità assistenziale

Punti unici di accesso (Segreterie Uniche Integrate)

Distretto n. 2 - Tarcento

Cure intermedie (RSA, Residenze Protette ecc.)

Anziani e non autosufficienza

Salute mentale

Disabilità-riabilitazione

Minori e famiglia

Dipendenze

Distretto n.3 - Cividale

Continuità assistenziale ospedale territorio Distretto n.4 - Codroipo

Percorso in avvio al 15 maggio; indicativamente le aree socio-sanitarie potranno essere sovrapponibili a quelle emerse dal profilo di comunità già redatto in Ambito; le aree sanitarie le andremo a discutere a breve.

Cure intermedie e nuova articolazione dell’ offerta ADI (infermiere di comunità)

Continuità assistenziale e rapporti con AOSMM

Attivazione punto unico area minori e famiglia e relativa UVD

Attivazione punto unico area disabilità e relativa UVD

Marginalità e povertà estreme

ASS 4

Distretto n.5 - Udine

Accoglienza extracomunitari

Promozione della salute

Riabilitazione

Distretto Est

Continuità delle cure Anziani Disabilità Salute Mentale Dipendenze Minori Disagio e marginalità sociale Immigrazione

Anziani

ASS 5

Distretto Ovest

Materno-infantile

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Salute mentale

Dipendenze

Disabilità

Distretto est: Sono state individuate 3 aree sanitarie di intervento (in corsivo), le aree di intervento sociosanitarie sono state individuate di concerto con l’Ambito nella Cabina di regia PDZ. E’ stata altresì avviata, in collaborazione con gli Ambiti, una prima attività di confronto sui 4 obiettivi di sistema individuati dalle Linee Guida regionali e sui progetti ad integrazione socio-sanitaria.

Anziani

minori

disabili Distretto ovest (Sacile)

disagio: salute mentale, dipendenze, famiglie multiproblematiche anziani

minori e famiglia

disabili

salute mentale dipendenze- marginalità sociale

Distretto est (S. Vito al T.)

Distretto sud (Azzano Decimo)

Anziani Minori e famiglia Disabili Salute mentale Dipendenze Disagio e marginalità sociale

Distretto nord (Maniago Spilimbergo)

ASS 6

Distretto Urbano (Pordenone)

Anziani Minori e famiglie Diversamente abili Disagio e marginalità sociale (sottoarea Salute mentale e Tossicodipendenze) Anziani Minori e famiglie Disabili Salute mentale Dipendenze Disagio e marginalità sociale

Le aree di intervento non sono state individuate insieme all’Ambito, in quanto l’Assemblea dei Sindaci aveva già deciso in modo unilaterale, anche se in coerenza con le linee guida regionali.

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• CRITICITÀ RISCONTRATE NELLA PRIMA FASE DEL PROCESSO PAT La sintesi delle criticità evidenziate dai Distretti nel corso di questa prima fase del processo sono

le seguenti:

Ritardo della formazione regionale. 12 Tempistica ristretta 7 Criticità individuazione indicatori 6 Difficoltà coinvolgimento MMG/PLS 6 Situazioni multiproblematiche che richiedono misure di intervento non solo di carattere sanitario, sociosanitario, socio-assistenziale (misure di sostegno al reddito….) 4 Criticità rapporti con ambito 4 Tempistica ristretta e operatori oberati 3 Non coinvolgimento componente ospedaliera 3 Discontinuità tra cronogrammi e operatività Distretti e Ambiti 1 Criticità risorse umane 1 Sfasatura tra parte politica e gruppo tecnico (distretto/ambito 1 Difficoltà coinvolgimento soggetti inseriti per la prima volta nella rete dei servizi 1 Difficoltà di scorporare risorse finanziarie nelle attività relative alle 5 aree di intervento 1 Criticità rapporti con 3^ settore 1 Carenza di dati regionali riferiti a problematicità specifiche (es. tossicodipenza) 1 Difficile coinvolgimento settore scuola, edilizia, viabilità…. 1 Varie, ma non significative 1

Per una lettura più approfondita delle criticità si riporta per esteso quanto evidenziato direttamente

da parte dei Distretti.

ASS DISTRETTO DIFFICOLTA'

• Limitata disponibilità di tempo per partecipare alle riunioni; gli operatori sono già oberati dal lavoro “routinario” e devono aggiungere i compiti relativi al PAT/PDZ.

ASS 1

• Negli incontri con la popolazione emerge la discrepanza tra il Comune, percepito come rappresentanza politica e soggetto alle critiche di circostanza, e l’Azienda che invece è strumento più asetticamente tecnico, ma che viene spesso coinvolta e confusa in un ruolo a latere dell’organismo politico comunale. Quindi ci vengono richieste decisioni politiche che evidentemente non possiamo assumere.

• Si va già delineando, sempre più come prioritaria e preminente, la dimensione “sociale” dei problemi, con necessità di interventi in settori tradizionalmente non di stretta pertinenza degli assessorati ai servizi sociali, per cui, ad es., le politiche sul reddito, sulla casa, sull’occupazione-lavoro-disoccupazione diventano i determinanti principali per la “soluzione” di situazioni multiproblematiche la cui risoluzione richiede misure su questi fronti. Se siamo disarmati noi del distretto, parimenti accade per le UOT. In sintesi, molti interventi sanitari o sociosanitari, ma anche socio-assistenziali potrebbero essere di tutt’altra natura e peso se sussistessero concrete e pronte misure di sostegno al reddito.

Distretto n.1-Trieste Ovest

• Non si è ancora affrontato l’argomento con AOU di TS .

Distretto n.2-Trieste Sud

• Limitata disponibilità di tempo per partecipare alle riunioni; gli operatori sono già oberati dal lavoro “routinario” e devono aggiungere i compiti relativi al PAT/PDZ.

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ASS DISTRETTO DIFFICOLTA'

• Si va già delineando, sempre più come prioritaria e preminente, la dimensione “sociale” dei problemi, con necessità di interventi in settori tradizionalmente non di stretta pertinenza degli assessorati ai servizi sociali, per cui, ad es., le politiche sul reddito, sulla casa, sull’occupazione-lavoro-disoccupazione diventano i determinanti principali per la “soluzione” di situazioni multiproblematiche la cui risoluzione richiede misure su questi fronti. Se siamo disarmati noi del distretto, parimenti accade per le UOT. In sintesi, molti interventi sanitari o sociosanitari, ma anche socio-assistenziali potrebbero essere di tutt’altra natura e peso se sussistessero concrete e pronte misure di sostegno al reddito.

• Si va già delineando, sempre più come prioritaria e preminente, la dimensione “sociale” e globale dei problemi, con necessità di interventi in settori tradizionalmente non di stretta pertinenza degli assessorati ai servizi sociali, per cui , ad es., le politiche sul reddito, sulla casa, sull’occupazione-lavoro-disoccupazione diventano i determinanti principali per la “soluzione” di situazioni multiproblematiche la cui risoluzione richiede misure su questi fronti. Negli ultimi mesi, con l’intensificazione dell’integrazione sociosanitaria, è emersa la necessità di rivedere l’assetto organizzativo dei 2 settori (es.: importanza dell’unificazione dell’accoglienza minori e disabili oltre che dei punti unici anziani), l’opportunità di lavorare all’interno delle stesse strutture fisiche. A partire dalle emergenze socio-sanitarie del mese è emersa la necessità, nell’ambito tematico “azione di sistema”, di rivedere le procedure di risposta alle emergenze socio-sanitarie (bolletta acqua, luce, gas; necessità residenza minori e anziani; progetti individuali alternativi all’istituzionalizzazione). e private. Se siamo disarmati noi del distretto, parimenti accade per le UOT. In sintesi, molti interventi sanitari o sociosanitari, ma anche socio-assistenziali potrebbero essere di tutt’altra natura e peso se sussistessero concrete e pronte misure di sostegno al reddito.

Distretto n.3-Muggia/S.Dorligo

• Negli incontri con la popolazione, emerge la discrepanza tra il Comune, percepito come rappresentanza politica e soggetto alle critiche di circostanza, e l’Azienda, che invece è strumento più asetticamente tecnico, ma che viene spesso coinvolta e confusa in un ruolo a latere dell’organismo politico comunale. Quindi ci vengono richieste decisioni politiche che evidentemente non possiamo assumere. (Si è cominciato ad affrontare la programmazione 2006 triennale con le strutture ospedaliere pubbliche).

• Limitata disponibilità di tempo per partecipare alle riunioni; gli operatori sono già oberati dal lavoro “routinario” e devono aggiungere i compiti relativi al PAT/PDZ.

• Si va già delineando sempre più come prioritaria e preminente la dimensione “sociale” dei problemi, con necessità di interventi in settori tradizionalmente non di stretta pertinenza degli assessorati ai servizi sociali, per cui , ad es., le politiche sul reddito, sulla casa, sull’occupazione-lavoro-disoccupazione diventano i determinanti principali per la “soluzione” di situazioni multiproblematiche la cui risoluzione richiede misure su questi fronti. Se siamo disarmati noi del distretto, parimenti accade per le UOT. In sintesi, molti interventi sanitari o sociosanitari, ma anche socio-assistenziali potrebbero essere di tutt’altra natura e peso se sussistessero concrete e pronte misure di sostegno al reddito.

Distretto n.4-Trieste Nord

• Non si è ancora affrontato l’argomento con AOU di TS .

• Corso di formazione regionale iniziato quando il percorso di pianificazione aziendale era già in fase di avanzata definizione.

ASS 2

Distretto - Alto Isontino

• Difficoltà di raccordo con Ambito conseguenti alle dimissioni del responsabile ed al cambio di assessore

Distretto- Basso Isontino

• Difficoltà a coniugare il percorso già realizzato e validato dall'Assemblea dei Sindaci nel dicembre 2003 alle informazioni recepite in sede di formazione congiunta.

• Impossibilità approfondimento tematiche per scarsità di tempo ASS 3

Distretto n.1- Gemonese

• Assenza di interlocutori della componente ospedaliera.

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86

ASS DISTRETTO DIFFICOLTA'

Distretto n.2-Tolmezzo • Scarso tempo per approfondire le tematiche scelte

Distretto n.1- San Daniele

• Il corso di formazione attivato dall'ARS, molto interessante e utile, giunge a percorso già avviato.

• Il tempo a disposizione Distretto n. 2 - Tarcento • Il corso di formazione attivato dall'ARS, utilissimo, ma giunto a percorso avviato

• Corso di formazione dell'ARS giunge a percorso avviato Distretto n.3 - Cividale • I tempi per l'elaborazione della proposta PAT sono inadeguati rispetto alla

complessità del processo

• Discontinuità tra i percorsi previsti dal cronogramma PAT e PDZ, dalla operatività dell'Ambito e del Distretto Distretto n.4 -

Codroipo • Impegno di risorse umane del distretto in un periodo di forte criticità di personale

ASS 4

Distretto n.5 - Udine

• Tante, ma nessuna significativa soprattutto se si considera il fatto che il processo si sta avviando per la prima volta ed è quindi necessaria una certa flessibilità

• Complesssità del processo nuovo che richiede il coinvolgimento di una molteplicità di soggetti, molti dei quali inseriti nella rete dei servizi per la prima volta

• Supporto da parte del livello regionale tardivo rispetto ai tempi del cronogramma definito

• Difficoltà di reperimento di indicatori oggettivi e sintetici adeguati alla valutazione del bisogno di salute della popolazione

• Difficoltà di scorporare le risorse finanziarie nelle attività relative alle 5 aree di intervento

Distretto Est - Cervignano del F.

• Difficoltà nel definire idonee modalità di coinvolgimento dei MMG/PLS nel percorso di programmazione PAT

• Rapporti con l'Ambito ancora piuttosto difficoltosi

• Tempi ristretti

ASS 5

Distretto Ovest - Latisana

• Percorso di formazione iniziato a processo già avviato • La formazione regionale per Ambiti e Distretti, benchè di buona qualità, è tuttavia

sfasata nei tempi rispetto alle date imposte (bozza PAT da consegnare entro il 31 luglio vs formazione che si concluderà a settembre). Il percorso sarà comunque utile per il futuro, ma una sua organizzazione più precoce avrebbe favorito un miglior percorso e certamente un minor spreco di energie.

• In questa fase non è ancora stata definita compiutamente, e da un punto di vista operativo, l'attivazione dell'Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con la partecipazione dei rappresentanti dei convenzionati MMG/MCA, PLS e SUMAI così come previsto nel recente accordo regionale con i MMG. Si è avuta, fino ad ora, solo la partecipazione informale di alcuni MMG e PLS ai tavoli tematici.

• Difficoltà da parted el terzo settore a comprendere il processo. Tendenza a partecipare ai tavoli portando immediatamente "la soluzione" di problemi spesso poco chiari o scarsamente analizzati (es. "...ci vuole più personale"). Utile sarebbe, a mio avviso, coinvolgere in futuro il terzo settore (magari una rappresentanza) in un percorso di formazione rispetto al processo di pianificazione.

ASS 6 Distretto ovest (Sacile)

Mancanza di un "set" di indicatori stabiliti a livello regionale, utili per definire un profilo omogeneo dei singoli distretti/ambiti. L'elenco definito, molto ridondante, appare poco utilizzabili in situazioni di scarsa disponibilità di operatori da adibire alla ricerca dei dati stessi. sarebbe stato utile, a mio avviso, definire un minimo set di indicatori che ogni ambito/distretto avrebbe dovuto possedere e che avrebbe permesso una "fotografia omogenea" a livello regionale.

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ASS DISTRETTO DIFFICOLTA'

• Carenza di dati relativi ad alcuni servizi (ad es. dipendenze). Mancanza di stime, di livello regionale, riferite ad alcune problematicità (es. tossicodipendenze)

• Partecipazione ai tavoli non sentita come "cruciale" da parte di alcuni settori, con partecipazione sporadica o assenza: scuola, settori edilizia, viabilità, ecc.

• L’ambito Est ha già predisposto il Piano di Zona con un percorso molto lungo e prima che arrivassero le indicazioni regionali, il PAT si inserisce ora cercando di usufruire del percorso già fatto e ampliandolo per quanto riguarda la parte più strettamente sanitaria.

• La formazione regionale attualmente in corso è del tutto sfasata nei tempi rispetto al processo in corso da cui ne deriva un’impossibilità al suo utilizzo ed una disomogeneità metodologica a livello provinciale. Peccato perché la qualità della formazione è molto buona e se fatta in tempo (6 mesi prima) avrebbe assicurato una corretta ed omogenea metodologia.

• Base dati e indicatori non omogeneamente definiti a livello regionale/provinciale e comunque quelli che ci sono ci vengono forniti in ritardo rispetto al processo in atto.

Distretto est (S. Vito al T.)

• In questa fase non è ancora stata definita compiutamente e da un punto di vista operativo l’attivazione dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con la partecipazione dei rappresentanti dei convenzionati MMG/MCA, PLS e SUMAI così come previsto nel recente accordo regionale con i MMG. Si è avuto fino ad ora solo una partecipazione informale di alcuni MMG e PLS ai tavoli tematici.

• L’ambito si è mosso da solo nell’incontrare i vari soggetti da coinvolgere del volontariato e del terzo settore, nei tavoli tematici.

• La formazione regionale attualmente in corso è del tutto sfasata nei tempi rispetto al processo in corso da cui ne deriva un’impossibilità al suo utilizzo ed una disomogeneità metodologica a livello provinciale. Peccato perché la qualità della formazione è molto buona e se fatta in tempo (6 mesi prima) avrebbe assicurato una corretta ed omogenea metodologia.

• Base dati e indicatori non omogeneamente definiti a livello regionale/provinciale e comunque quelli che ci sono ci vengono forniti in ritardo rispetto al processo in atto.

Distretto sud (Azzano Decimo)

• In questa fase non è ancora stata definita compiutamente e da un punto di vista operativo l’attivazione dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con la partecipazione dei rappresentanti dei convenzionati MMG/MCA, PLS e SUMAI così come previsto nel recente accordo regionale con i MMG. Si è avuto fino ad ora solo una partecipazione informale di alcuni MMG e PLS ai tavoli tematici.

• La parte politica (Assemblea dei Sindaci), concordemente con l’Ambito ed il Distretto ha deciso, prima di attivare i Tavoli tematici, di svolgere un lavoro di preparazione degli stessi, con processo di formazione del personale dell’Ambito e del Distretto; in seguito, sono state attivate Assemblee di presentazione intercomunali di presentazione e raccolta di idee (coinvolgimento EE.LL., associazioni, volontariato, cittadinanza); questa modalità operativa, che comporta l’attivazione dei tavoli tematici a settembre, ha comportato un ritardo rispetto agli altri Distretti aziendali.

• La formazione regionale attualmente in corso è del tutto sfasata nei tempi rispetto al processo in corso da cui ne deriva un’impossibilità al suo utilizzo ed una disomogeneità metodologica a livello provinciale. Peccato perché la qualità della formazione è molto buona e se fatta in tempo (6 mesi prima) avrebbe assicurato una corretta ed omogenea metodologia.

Distretto nord (Maniago Spilimbergo)

• Base dati e indicatori non omogeneamente definiti a livello regionale/provinciale e comunque quelli che ci sono ci vengono forniti in ritardo rispetto al processo in atto.

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ASS DISTRETTO DIFFICOLTA'

• In questa fase non è ancora stata definita compiutamente e da un punto di vista

operativo l’attivazione dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con la partecipazione dei rappresentanti dei convenzionati MMG/MCA, PLS e SUMAI così come previsto nel recente accordo regionale con i MMG. Si è avuto fino ad ora solo una partecipazione informale di alcuni MMG e PLS ai tavoli tematici.

• La parte politica (Assemblea dei Sindaci) ha definito il processo senza attendere la costituzione del Gruppo tecnico (distretto/ambito) che è stato costretto a “rincorrere” il lavoro dei tavoli tecnici piuttosto che pianificarlo in termini di metodologia/formazione/rappresentatività/etc…

• La quantità di incontri in questa fase è tale che si è ritenuto vitale far combaciare i tavoli per la pianificazione PAT/PdZ per le aree ad alta integrazione, reinviando invece a degli incontri mirati con un tavolo soltanto PAT a cui delegare i contenuti squisitamente sanitari da sottoporre in un secondo momento all’Assemblea dei Sindaci.

• La formazione regionale attualmente in corso è del tutto sfasata nei tempi rispetto al processo di programmazione PAT/PDZ da cui ne deriva un’impossibilità al suo utilizzo ed una disomogeneità metodologica a livello provinciale. La qualità della formazione è molto buona e se fatta in tempo (6 mesi prima) avrebbe assicurato una corretta ed omogenea metodologia.

• Sfasatura del tempi per redigere i PAT (fine luglio) rispetto a documenti che hanno pesante ripercussione sulla programmazione dei prossimi tre anni:

- definizione dell’atto aziendale previsto per settembre

- definizione del Piano di riabilitazione aziendale (il gruppo di lavoro aziendale finirà il documento ben oltre luglio 2005…?)

- Piano socio-sanitario regionale (che arriverà nel mese di …..?)

• Base dati e indicatori non omogeneamente definiti a livello regionale/provinciale e comunque quelli che ci sono ci vengono forniti in ritardo rispetto al processo in atto.

Distretto urbano (Pordenone)

• In questa fase non è ancora stata definita compiutamente e da un punto di vista operativo l’attivazione dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con la partecipazione dei rappresentanti dei convenzionati MMG/MCA, PLS e SUMAI così come previsto nel recente accordo regionale con i MMG. Si è avuto fino ad ora solo una partecipazione informale di alcuni MMG e PLS ai tavoli tematici.

Principali punti critici

• Formazione regionale congiunta Ambiti/Distretti

La formazione regionale congiunta iniziata a percorso pianificatorio aziendale avviato deriva:

- difficoltà di coniugare i contenuti formativi con il percorso pianificatorio già avviato;

- non garanzia di omogeneità metodologica;

- utilizzo limitato della stessa.

• Tempistica ristretta

• Tempistica ristretta e operatori oberati

I tempi dati dalla Regione risultano critici in quanto:

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- il tempo degli operatori per partecipare a riunioni PAT/PDZ è limitato in quanto impegnati nelle

attività ordinarie;

- impossibilità di approfondimento delle tematiche;

- riduzione del tempo da dedicare al processo di formazione degli operatori e alla preparazione

dei tavoli tematici;

- sfasatura rispetto alle tempistiche dei documenti programmatori del prossimo triennio (piani

aziendali della riabilitazione, atti aziendali, Piano sanitario e sociosanitario).

• Criticità individuazione indicatori

Le criticità in relazione agli indicatori riguardano:

- difficoltà reperimento indicatori sintetici adeguati alla valutazione del bisogno della

popolazione;

- mancanza set indicatori regionali per definire omogeneamente il profilo Distretti/Ambiti;

- indicatori forniti in ritardo rispetto al processo in atto (in sede di formazione congiunta).

• Difficoltà coinvolgimento MMG/PLS

La definizione non compiuta, dal punto di vista operativo, dell’UCAD vede la partecipazione informale

dei MMG/PLS ai tavoli tematici.

• Situazioni multiproblematiche che richiedono misure di intervento non solo di carattere

sanitario, sociosanitario, socio-assistenziale (mis ure di sostegno al reddito….)

La delineazione sempre più prioritaria della componente sociale dei problemi richiede un approccio

complesso con misure di risposta che investono anche le politiche sul reddito, sulla casa, sul lavoro.

• Criticità rapporti con Ambito

- L’Ambito ha iniziato prima delle indicazioni regionali il processo di avvio del PdZ ed il Distretto

si inserisce a percorso iniziato

- L’Ambito si è mosso da solo nel coinvolgimento dei soggetti del volontariato, terzo settore.

Non coinvolgimento componente ospedaliera (Da approfondire con il 2^ monitoraggio)

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APPENDICE

1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagrafi dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003)

2. Indirizzi enti gestori

3. Responsabili SSC

4. Presidenti assemblea dei sindaci

5. Coordinatori e referenti di area SSC

6. Uffici di Piano

7. Personale uffici di piano

8. Tavoli tematici attivati

9. Aziende per i servizi Sanitari

10. Coordinatori Socio Sanitari

11. Distretti territoriali

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1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagraf i dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003) Quadro 1

AMB ENTE GESTORE num comuni kmq maschi femmine popolazione totale fvg nati 2003

1,1 Comune di Duino-Aurisina 3 89,16 5.816 6.006 11.822 92

1,2 Comune di Trieste 1 84,49 99.338 112.209 211.547 1.461

1,3 Comune di Muggia 2 38,17 9.419 9.832 19.251 133

2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto isontino) 16 213,18 34.291 36.815 71.106 551

2,2 Comune di Monfalcone 9 252,84 33.926 35.210 69.136 548

3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 15 1133,19 17.538 18.232 35.770 269

3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 28 1222,32 19.436 20.698 40.134 317

4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 14 329,33 22.987 24.723 47.710 376

4,2 Comune di Tarcento 11 364,07 19.861 21.265 41.126 323

4,3 Comune di Cividale del Friuli 17 456,43 25.741 26.622 52.363 486

4,4 Comune di Codroipo 11 420,18 24.631 25.644 50.275 428

4,5 Comune di Udine 9 236,71 71.552 78.979 150.531 1.213

5,1 Comune di Cervignano del Friuli 18 294,8 25.935 27.075 53.010 408

5,2 Comune di Latisana 14 448,39 27.163 28.062 55.225 468

6,1 Comune di Sacile 7 350,46 28.293 29.422 57.715 555

6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento 8 213,68 18.441 19.349 37.790 310

6,3 Comune di Azzano Decimo 7 250,54 27.058 27.299 54.357 540

6,4 Comune di Maniago 24 1266,93 25.942 26.819 52.761 444

6,5 Comune di Pordenone 5 191,61 44.116 46.970 91.086 826

219 7.856,48 581.484 621.231 1.202.715 9.748

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92

1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagraf i dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003) Quadro 2

AMB ENTE GESTORE 0-14 15 - 17 0 - 17 15 - 64 18 - 64 65 +

1,1 Comune di Duino-Aurisina 1.456 252 1.708 7.817 7.565 2.549

1,2 Comune di Trieste 21.796 4.085 25.881 134.078 129.993 55.673

1,3 Comune di Muggia 2.069 407 2.476 12.629 12.222 4.553

2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto isontino) 7.806 1.460 9.266 46.856 45.396 16.444

2,2 Comune di Monfalcone 8.143 1.289 9.432 45.422 44.133 15.571

3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 4.116 883 4.999 24.181 23.298 7.473

3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 4.713 969 5.682 26.624 25.655 8.797

4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 5.750 1.092 6.842 31.782 30.690 10.178

4,2 Comune di Tarcento 4.963 973 5.936 27.198 26.225 8.965

4,3 Comune di Cividale del Friuli 6.402 1.128 7.530 35.903 34.775 10.058

4,4 Comune di Codroipo 6.052 1.276 7.328 34.053 32.777 10.170

4,5 Comune di Udine 17.455 3.288 20.743 100.551 97.263 32.525

5,1 Comune di Cervignano del Friuli 6.093 1.223 7.316 35.879 34.656 11.038

5,2 Comune di Latisana 6.652 1.334 7.986 37.297 35.963 11.276

6,1 Comune di Sacile 7.543 1.382 8.925 38.769 37.387 11.403

6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento 4.789 957 5.746 25.673 24.716 7.328

6,3 Comune di Azzano Decimo 7.620 1.387 9.007 37.657 36.270 9.080

6,4 Comune di Maniago 6.273 1.228 7.501 35.132 33.904 11.356

6,5 Comune di Pordenone 11.216 2.113 13.329 62.364 60.251 17.506

140.907 26.726 167.633 799.865 773.139 261.943

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1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagraf i dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003) Quadro 3

AMB ENTE GESTORE densità % pop di

Ambito su tot fvg

% minori su tot fvg

% minori su tot pop min

indice di dipendenza

indice di vecchiaia

1,1 Comune di Duino-Aurisina 132,59 0,98% 0,14% 1,02% 51,23 175,07

1,2 Comune di Trieste 2.503,81 17,59% 2,15% 15,44% 57,78 255,43

1,3 Comune di Muggia 504,35 1,60% 0,21% 1,48% 52,43 220,06

2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto isontino) 333,55 5,91% 0,77% 5,53% 51,75 210,66

2,2 Comune di Monfalcone 273,44 5,75% 0,78% 5,63% 52,21 191,22

3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 31,57 2,97% 0,42% 2,98% 47,93 181,56

3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 32,83 3,34% 0,47% 3,39% 50,74 186,65

4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 144,87 3,97% 0,57% 4,08% 50,12 177,01

4,2 Comune di Tarcento 112,96 3,42% 0,49% 3,54% 51,21 180,64

4,3 Comune di Cividale del Friuli 114,72 4,35% 0,63% 4,49% 45,85 157,11

4,4 Comune di Codroipo 119,65 4,18% 0,61% 4,37% 47,64 168,04

4,5 Comune di Udine 635,93 12,52% 1,72% 12,37% 49,71 186,34

5,1 Comune di Cervignano del Friuli 179,82 4,41% 0,61% 4,36% 47,75 181,16

5,2 Comune di Latisana 123,16 4,59% 0,66% 4,76% 48,07 169,51

6,1 Comune di Sacile 164,68 4,80% 0,74% 5,32% 48,87 151,17

6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento 176,85 3,14% 0,48% 3,43% 47,20 153,02

6,3 Comune di Azzano Decimo 216,96 4,52% 0,75% 5,37% 44,35 119,16

6,4 Comune di Maniago 41,64 4,39% 0,62% 4,47% 50,18 181,03

6,5 Comune di Pordenone 475,37 7,57% 1,11% 7,95% 46,06 156,08

153,09 100,00% 13,94% 100,00% 50,36 185,90

Page 94: RELAZIONE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA … · 2012-09-14 · Sacile 19.111 6,2 Comune di S. Vito al Tagliamento 37.790 213,68 8 San Martino Al Tagliamento 1.430 San Vito Al Tagliamento

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1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagraf i dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003) Quadro 4

AMB ENTE GESTORE maschi celibi femmine nubili

maschi coniugati

femmine coniugate

maschi divorziati

femmine divorziate

maschi vedovi

femmine vedove

1,1 Comune di Duino-Aurisina 2.453 1.844 3.063 3.049 135 180 165 933

1,2 Comune di Trieste 39.939 34.102 52.613 51.905 3.298 5.118 3.488 21.084

1,3 Comune di Muggia 3.582 2.762 5.294 5.179 209 276 334 1.615

2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto isontino) 14.635 12.175 17.996 17.490 709 980 951 6.170

2,2 Comune di Monfalcone 13.950 10.694 18.351 17.791 662 837 963 5.888

3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 8.070 6.164 8.647 8.411 310 354 511 3.303

3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 8.969 6.972 9.554 9.487 290 352 623 3.887

4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 9.928 8.076 12.097 12.045 310 389 652 4.213

4,2 Comune di Tarcento 8.726 6.984 10.191 10.091 364 419 580 3.771

4,3 Comune di Cividale del Friuli 11.439 8.898 13.206 12.982 399 481 697 4.261

4,4 Comune di Codroipo 10.819 8.460 12.848 12.781 273 309 691 4.094

4,5 Comune di Udine 30.800 26.848 37.217 37.459 1.535 2.377 2.000 12.295

5,1 Comune di Cervignano del Friuli 11.067 8.790 13.876 13.761 341 442 651 4.082

5,2 Comune di Latisana 11.777 9.222 14.224 14.041 399 450 763 4.349

6,1 Comune di Sacile 12.425 9.780 14.839 14.818 379 483 650 4.341

6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento 8.264 6.589 9.508 9.500 204 325 465 2.935

6,3 Comune di Azzano Decimo 11.943 9.277 14.284 14.167 264 375 567 3.480

6,4 Comune di Maniago 12.092 8.926 12.852 12.757 314 366 684 4.770

6,5 Comune di Pordenone 19.621 17.008 23.162 23.244 255 379 1.078 6.339

250.499 203.571 303.822 300.958 10.650 14.892 16.513 101.810

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1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagraf i dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003) Quadro 5

AMB ENTE GESTORE stranieri maschi

stranieri femmine tot stranieri % stranieri su

pop fvg minori

stranieri m minori

stranieri f minori

stranieri tot % min stran

su tot min fvg

%min stran su pop fvg

1,1 Comune di Duino-Aurisina 152 165 317 0,03% 20 18 38 0,02% 0,003%

1,2 Comune di Trieste 5.493 4.908 10.401 0,86% 799 742 1.541 0,92% 0,128%

1,3 Comune di Muggia 181 139 320 0,03% 17 15 32 0,02% 0,003%

2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto isontino) 1.673 1.149 2.822 0,23% 252 235 487 0,29% 0,040%

2,2 Comune di Monfalcone 1.592 954 2.546 0,21% 197 183 380 0,23% 0,032%

3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 419 481 900 0,07% 89 70 159 0,09% 0,013%

3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 246 280 526 0,04% 51 40 91 0,05% 0,008%

4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 490 600 1.090 0,09% 102 106 208 0,12% 0,017%

4,2 Comune di Tarcento 589 613 1.202 0,10% 132 115 247 0,15% 0,021%

4,3 Comune di Cividale del Friuli 1.274 989 2.263 0,19% 238 215 453 0,27% 0,038%

4,4 Comune di Codroipo 666 648 1.314 0,11% 133 143 276 0,16% 0,023%

4,5 Comune di Udine 4.017 3.690 7.707 0,64% 776 729 1.505 0,90% 0,125%

5,1 Comune di Cervignano del Friuli 849 764 1.613 0,13% 180 155 335 0,20% 0,028%

5,2 Comune di Latisana 1.064 1.060 2.124 0,18% 188 211 399 0,24% 0,033%

6,1 Comune di Sacile 1.747 1.525 3.272 0,27% 349 323 672 0,40% 0,056%

6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento 787 733 1.520 0,13% 155 149 304 0,18% 0,025%

6,3 Comune di Azzano Decimo 1.892 1.551 3.443 0,29% 415 370 785 0,47% 0,065%

6,4 Comune di Maniago 1.546 1.608 3.154 0,26% 384 243 627 0,37% 0,052%

6,5 Comune di Pordenone 3.092 2.891 5.983 0,50% 650 592 1.242 0,74% 0,103%

27.769 24.748 52.517 4,37% 5.127 4.654 9.781 5,83% 0,81%

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2. Indirizzi Enti gestori

AMB ENTE GESTORE COMUNI AMBITO INDIRIZZO TELEFONO FAX EMAIL

1,1 Comune di Duino-Aurisina 3 Borgo S. Mauro, 124 - 34013 Duino-Aurisina (TS) 040 299145 040 2908182 [email protected]

1,2 Comune di Trieste 1 Via Mazzini, 25 - 34100 Trieste 040 6754231 040 6754890 [email protected]

1,3 Comune di Muggia 2 P.za della Repubblica, 4 - 34015 Muggia (TS) 040 3360360 040 9278435 [email protected]

2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto Isontino) 16 P.zza Municipio, 1 - 34170 Gorizia 0481 383111 0481 536184 [email protected]

2,2 Comune di Monfalcone (Ambito Basso Isontino 9 P.zza della Repubblica n. 8 - 34074

Monfalcone (GO) 0481 494513 0481 494533 [email protected]

3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 15 Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD) 0432 9891 0432 989407 [email protected]

3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 28 Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD) 0432 9891 0432 989407 [email protected]

4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 14 Viale Trento Trieste n. 33 - 33038 San

Daniele del Friuli (UD) 0432 949562 0432 949512 [email protected]

4,2 Comune di Tarcento 11 Piazza Roma 6, - 33017 Tarcento (UD) 0432 780611 0432 791694 [email protected]

4,3 Comune di Cividale del Friuli 17 Via Paolino d’Aquileia, 2 - 33043 Cividale del Friuli (UD)

0432 710305 -321 -325 -363 0432 710323 [email protected] -

[email protected]

4,4 Comune di Codroipo 11 Piazza Garibaldi, 67 33033 Codroipo (UD) 0432 906850 - 901903 0432 900398 [email protected] ;

[email protected]

4,5 Comune di Udine 9 Via Gorghi, 16 – 33100 UDINE sede legale: Via Lionello, 1 - 33100 UDINE 0432 242511 (segreteria) 0432/242520 [email protected]

5,1 Comune di Cervignano del Friuli 18 P.zza Indipendenza, 1 - 33052 Cervignano del Friuli (UD) 0431 388411 0431 388463 [email protected]

5,2 Comune di Latisana 14 Centro polifunzionale, Via Goldoni, 22 - 33053 Latisana (UD) 0431 516611 0431 516637 [email protected]

6,1 Comune di Sacile 7 P.zza del Popolo, 65 - Sacile (PN) 0434 787111 0434 780694 [email protected]

6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento (Ambito Est) 8 Via Falcon Vial N°12 - 33078 San Vito

Al Tagliamento (PN) 0434 80416 - 875759 0434 875289 [email protected]

6,3 Comune di Azzano Decimo (Ambito Sud) 7 Via XXV aprile n. 58 - 33082 Azzano Decimo (PN) 0434 633343 0434 633933 [email protected]

6,4 Comune di Maniago 24 Piazza Italia, 51 - 33085 Maniago (PN) 0427 707350 0427 707310 [email protected]

6,5 Comune di Pordenone 5 Via di S. Quirino, 5 - 33170 Pordenone 0434 392611 0434 392625 [email protected]

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3. Responsabili SSC

AMB NOME TITOLO PROF TELEFONO FAX EMAIL

1,1 Romana Maiano Assistente sociale specialista 040 299145 040 2908182 [email protected]

1,2 Ada Murkovic Direttore Area Promozione e Protezione Sociale 040 6754616 040 6754890 [email protected]

1,3 - - 040 3360360 040 9278435 [email protected]

2,1 Paolo Lazzeri Funzionario Amministrativo 0481 383280 0481 383280 [email protected]

2,2 Maura Clementi Assistente sociale specialista 0481 494511 0481 494533 [email protected]

3,1 Antonella Nazzi Assistente sociale 0432 989536 0432 959535 [email protected]

3,2 Lucia De Reggi Assistente sociale 0433 483425 0433 43887 [email protected]

4,1 Nadia Modolo Funzionario Amministrativo 0432 949508 0432 949512 [email protected]

4,2 Anna Mansutti Assistente sociale 0432 780673 0432 780684 [email protected];[email protected]

4,3 Gabriella Totolo Assistente sociale specialista 0432 710305 0432 710323 [email protected]

4,4 Iolanda Cicuttin Assistente sociale specialista 0432 906850 0432 900398 [email protected] ;

[email protected]

4,5 Maria Teresa Agosti Assistente sociale specialista 0432 242521

0432/242520 [email protected]

5,1 Daria Bristot Assistente sociale specialista 0431 388522 0431 388416 [email protected] ;

[email protected]

5,2 Daniela Francescutto Assistente sociale 0431 516622 0431 516637 [email protected]

6,1 Erma Zucco Assistente sociale 0434 787201 0434 787205 [email protected]

6,2 Giuseppina Bruni Assistente sociale specialista

0434 80416 - 875759 0434 875289 [email protected]

6,3 Paola Zebi Assistente sociale 0434 633343 0434 633933 [email protected]

6,4 Daniela Pittau Assistente sociale 0427 707350 0427 707310 [email protected]

6,5 Miralda Lisetto Assistente sociale specialista 0434 392619 0434 392634 [email protected]

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4. Presidenti assemblea dei sindaci

AMB NOME ENTE TELEFONO FAX EMAIL

1,1 Claudia D'ambrosio Comune di Trieste 040 6754280 040 6754890 [email protected]

1,2 Claudia D'ambrosio Comune di Trieste 040 6754280 040 6754890 [email protected]

1,3 Claudia D'ambrosio Comune di Trieste 040 6754280 040 6754890 [email protected]

2,1 Dott. Silvano Ceccotti Comune di Gorizia 0481 383327 0481 383394

2,2 Licia Morsolin Comune di Monfalcone 0481 494513 0481 494533

3,1 Salvatorelli Vincenzo Comune di Gemona del Friuli 0432 973252 0432 971090 [email protected]

3,2 Da Rin Chiantre Donatella Comune di Forni di Sopra 348 2557162 - [email protected]

4,1 Zonta Claudio Comune di Maiano 0432 948470 0432 948183 [email protected]

4,2 Daniela Graziutti Comune di Tarcento 338 5447896 0432 780684 [email protected]; [email protected]

4,3 Attilio Vuga Comune di Cividale Del Friuli 0432 710110 0432 710103 [email protected]

4,4 Vittorino Boem Comune di Codroipo 0432 906534 - 904313 - [email protected]

4,5 Andrea Zuliani Comune di Campoformido 0432/653511 0432/653581 [email protected]

5,1 Pietro Paviotti Comune di Cervignano del Friuli 0431 388411 0431 388463 [email protected]

5,2 Michela Sette Comune di Latisana 0431 525232 0431 520910 [email protected]

6,1 Capuzzo Roberto Comune di Sacile 0434 787134 0434 780694 [email protected]

6,2 Gino Gregoris Comune di San Vito al Tagliamento 0434 842980 0434 842970 [email protected]

6,3 Enzo Bortolotti Comune di Azzano Decimo 0434 636703 0434 640182 [email protected]

6,4 Emilio Di Bernardo Comune di Maniago 0427 707201 0427 707200 [email protected]

6,5 Giovanni Zanolin Comune di Pordenone 0434 392605 0434 392625 [email protected]

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99

5. Coordinatori e referenti di area SSC

AMB COORDINATORE/REFERENTE TITOLO RESPONSABILITA' AREA COORDINAMENTO TELEFONO FAX EMAIL

1,1 Giuliana Guglia Assistente Sociale

Coordinatore territoriale Ambito 1,1 040 - 299145 040 - 2908182 [email protected]

1,2 Licia Barbetta Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Minori 040 6754607 040 6754890 [email protected]

1,2 Maria Pia Namer Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Disabili 040 6754228 040 6754087 [email protected]

1,2 Maria Pia Solari Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Anziani 040 6754877 040 6754890 [email protected]

1,2 Serena Giadrossi Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Adulti Inclusione 040 6754614 040 6754086 [email protected]

1,2 Silvana Rizza Norcio Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Immigrazione 040 6754386 040 6754086 [email protected]

1,2 Fulvia Presotto Assistente Sociale Coordinatore UOT

Unita’ Operativa Territoriale Del Servizio Sociale Comunale N.2

040 3223625 040 - 3226386 [email protected]

1,2 Laura Perrone Assistente Sociale Coordinatore UOT

Unita’ Operativa Territoriale Del Servizio Sociale Comunale N.1

040 4194511 040 - 44926 [email protected]

1,2 Marcello Bergamini Assistente Sociale Coordinatore UOT

Unita’ Operativa Territoriale Del Servizio Sociale Comunale N.4

040 3897217 040 - 382273 [email protected]

1,2 Maria Luigia Vattovani Assistente Sociale Coordinatore UOT

Unita’ Operativa Territoriale Del Servizio Sociale Comunale N.3

040 - 6780717 040 - 3482337 [email protected]

1,3 Eleonora Visintin Assistente sociale specialista

Coordinatore equipe di area

Inclusione e esclusione (Marginalità, Dipendenze,…)

040 3360362 040 9278435 [email protected]

1,3 Alenka Jeric Assistente Sociale Referente di area Disabilità 040 8329210 040 8329222 sociale@com-san-dorligo-della-

valle.regione.fvg.it

1,3 Nadia Apollonio Assistente Sociale Referente di area Anziani 040 3360362 040 9278435 [email protected]

1,3 Serena Siniscalchi Assistente Sociale Referente di area Minori e Famiglia 040 3360320 040 9278435 [email protected]

2,1 Enrico Barba Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area e territoriale

Area Minori e tutti i Comuni dell'ambito 0481 537379 0481 383377

2,1 Nadia Vidoz Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area e territoriale

Aree: Disagio Adulti / Disabilita’/ Anziani e 5 Comuni

0481 537379 0481 383377 [email protected]

2,1 Rosalba Viola Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area e territoriale

Aree: Disagio Adulti / Disabilita’/ Anziani e 13 Comuni

335 8482398 0481 383377

2,2 Daniela Chiandit Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Servizi sociali 0481 494532 0481 494533 [email protected]

2,2 Nicoletta Stradi - Coordinatore territoriale Servizi sociali 0481 494531 0481 494533 [email protected]

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100

AMB COORDINATORE/REFERENTE TITOLO RESPONSABILITA' AREA COORDINAMENTO TELEFONO FAX EMAIL

3,1 Daniela De Narda Assistente sociale

Coordinatore equipe di area Adulti/Anziani 0432 989542 0432 989535 [email protected]

3,1 Michele Mrak Assistente sociale Referente di area età evolutiva-giovani

(compreso handicap) 0432 989529 0432 989535 [email protected]

3,1 Ilaria Roncastri Educatore Referente di area socio-educativa (unità funzionale) 0432 989538 0432 989535 [email protected]

3,2 Maria Elena Bellina Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Adulti/Anziani 0433 483454 0433 48337 [email protected]

3,2 Annalisa Bergagnini Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area

età evolutiva giovani (compreso handicap) 0433 483460 0433 48337 [email protected]

3,2 Paola Dario Educatore Referente di area socio-educativa (unità funzionale) 0433 483460 0433 43887 [email protected]

4,1 Marzia Peresson Assistente Sociale

Coordinatore territoriale

Tutto L’ambito Distrettuale 4,1 0432 949522 0432 949512 [email protected]

4,2 Andreina Tosolini Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Anziani 0432 780672 0432 780684 [email protected]

4,2 Cristiana Carrieri Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Minori, giovani e famiglie 0432 780676 0432 780684 [email protected]

4,3 Cinzia Pittia Assistente sociale specialista

Coordinatore equipe di area Anziani, Adulti, Disabilità 0432 710321 0432 710323 [email protected]

4,3 Gabriellla Totolo Assistente sociale specialista

Responsabile SSC e Referente di area Minori 0432 710305 0432 710323 [email protected]

4,4 Angela Tonizzo Assistente Sociale Referente di area Disabili 0432 906850 - 901903 0432 900398 tonizzo.angela@ comune.codroipo.ud.it

4,4 Anna Catalani Assistente Sociale Referente di area Anziani 0432 906850 - 901903 0432 900398 [email protected]

4,4 Nadia Scarpini Assistente Sociale Referente di area Minori 0432 906850 - 901903 0432 900398 tonizzo.angela@ comune.codroipo.ud.it

4,5 Daniela Feruglio Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Adulti/Anziani 0432 271963 0432 271910 [email protected]

4,5 Paola Dreosto Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area

Infanzia, Adolescenza, Famiglia 0432 242523 0432 242520 [email protected]

5,1 Licia Lena Assistente sociale

Coordinatore equipe di area Minori e famiglia 0431 388525 0431 388481 lena.licia@com-cervignano-del-

friuli.regione.fvg.it

5,1 Monica Braida Assistente sociale Referente di area Adulti/Anziani 0431 388525 0431 388814 braida.monica@com-cervignano-del-

friuli.regione.fvg.it

5,2 Giovanni Marco Campeotto Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area

Minori e famiglia / Giovani / Handicap / Adulti / Anziani 0431 516623 0431 516637 [email protected]

5,2 Massimo de Bortoli Consulente esterno (formatore)

Referente di area Monitoraggio, Informazione, Supporto alla popolazione 0431 516624 0431 516637 [email protected]

5,2 Ornella Zampar Ragioniera amministrativa Referente di area Area amministrativa 0431 516626 0431 516637 [email protected]

6,1 Carla Guerrera Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Anziani 0434 616710 0434 787205 [email protected]

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101

AMB COORDINATORE/REFERENTE TITOLO RESPONSABILITA' AREA COORDINAMENTO TELEFONO FAX EMAIL

6,1 Nadia Naibo Assistente Sociale

Coordinatore equipe di area Minori 0434 781509 0434 787205 [email protected]

6,1 da individuare - Referente di area Disabili - - -

6,2 Giovanna Merighi Assistente sociale specialista

Coordinatore equipe di area Minori 0434 80416 - 875759 0434 875289 giovanna.merighi@com-san-vito-al-

tagliamento.regione.fvg.it

6,2 Maria Grazia Luri Assistente sociale specialista

Coordinatore equipe di area Servizi Domiciliari 0434 80416 - 875759 0434 875289 mariagrazia.luri@com-san-vito-al-

tagliamento.regione.fvg.it

6,3 Rita Capettini Assistente sociale

Referente di area e territoriale

Area Minori e Ambito territoriale 0434 577503 0434 577516 [email protected]

6,4 Paola Busetti Assistente Sociale Referente di area Minori 0427 707350 0427 707310 [email protected]

6,5 Adriana Predonzan - Referente tecnico Comune di Pordenone 0434 392602 0434 392625 [email protected]

6,5 Arianna Risso - Referente tecnico Comune di Roveredo in Piano 0434 388631 0434 94207 assistente.sociale@com-roveredo-in-

piano.regione.fvg.it

6,5 Carlo Gardenal - Referente tecnico Comune di Porcia 0434 591074 0434 592119 [email protected]

6,5 Elena Zerio - Referente tecnico Comune di Cordenons 0434 586933 0434 932548 [email protected]

6,5 Sara Fabbro - Referente tecnico Comune di San Quirino 0434 916561 0434 916519 [email protected]

6. Uffici di Piano

AMB ISTITUZIONE INDIRIZZO TELEFONO FAX EMAIL NUM COMPONENTI

1,1 NO - - - - -

1,2 SI Via Mazzini 25 - 34100 Trieste 040 6754606 040 6754890 [email protected] 1

1,3 SI

Comune di Muggia - Servizio Sociale – P.za della Repubblica, 4 34015 Muggia (TS)

040 3360301 040 9278435 [email protected] 5

2,1 NO - - - - -

2,2 NO - - - - -

3,1 SI Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD)

0432 989410 – 454 0432 989407 [email protected]; [email protected] 8

3,2 SI Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD)

0432 989410 - 454 0432 989407

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102

AMB ISTITUZIONE INDIRIZZO TELEFONO FAX EMAIL NUM COMPONENTI

4,1 SI Viale Trento Trieste N. 33 – 33038 San Daniele Del Friuli (UD)

0432 949562 0432 949512 [email protected] 8

4,2 SI Piazza Roma 6, 33017 Tarcento, (UD) 0432 780676 0432 780684 [email protected] 2

4,3 SI P.tta Chiarottini, 5 (2° Piano) - 33043 Cividale Del Friuli (UD)

0432 710305 - 321 - 325 – 363 0432 710323 [email protected] -

[email protected] 8

4,4 SI P.zza Garibaldi, 67 - 33053 Codroipo (UD)

0432 906850 901903 0432 900398 [email protected];

[email protected] 9

4,5 SI Via Gorghi, 16 – 33100 UDINE 0432 242524 0432 242520 [email protected] 4

5,1 SI Via Zorutti, 6 - Cervignano del Friuli (UD)

0431 388525 – 388480 0431 388481

[email protected] ; [email protected];[email protected]

9

5,2 SI c/o Centro Polifunzionale via Goldoni 22, 33053 Latisana (UD)

0431 516622 - 623 - 624 – 626 0431 516637 [email protected] 4

6,1 SI Piazza Manin, 5 – 33077 Sacile (PN) 0434 787204 0434 787205 [email protected] 3

6,2 SI Via Falcon Vial N°12 – 33078 San Vito Al Tagliamento

0434 80416 – 875759 0434 875289 puntomonitor@com-san-vito-al-

tagliamento.regione.fvg.it 3

6,3 SI Via XXV aprile n. 58 - 33082 Azzano Decimo (PN)

0434 633343 0434 633933 [email protected] 4

6,4 SI Piazza Italia, 51 - 33085 Maniago (PN) 0427 707350 0427 707310 [email protected] 5

6,5 SI Via di San Quirino, 5 - 33170 Pordenone 0434 392632 0434 392625 [email protected] 4

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103

7. Personale uffici di piano

AMB NOME FUNZIONE TELEFONO EMAIL

1,2 Rossana Zagaria Coordinamento Attività Dell'ufficio D'ambito 040 6754606 [email protected]

1,3 Alenka Jeric Coordinatrice Equipe Territoriale Comune di San Dorligo della Valle 040 8329210 [email protected]

Annalisa Giorgini Impiegata amministrativa 040 3360301 [email protected]

Dario Grison Punto Monitor ex L.328 ob.2 040 3360301 [email protected]

Eleonora Visintin Coordinatrice Equipe Area Intervento Ambito 040 3360362 [email protected]

Jacopo Ceramelli Papiani Resp. Coord. Ambito 1.3 040 3360301 [email protected]

3,1.- 3.2 Antonella Nazzi Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del

Distretto n. 1 0432 989536 [email protected]

Cristina Barazzutti Responsabile Servizio Programmazione e Controllo di gestione dell'Azienda 0432 989410 [email protected]

Federica Rolli Direttore Distretto n. 2 - Carnia 0433 483442 [email protected]

Flavio Schiava Componente Servizio Programmazione 0432 989431 [email protected]

Gianfranco Napolitano Direttore Distretto n.1- Gemonese-Canal del Ferro-Val Canale 0432 989506 [email protected]

Isabella D'Eliso Coordinatore Servizi Sociali e Sociosanitario 0432 989432 [email protected]

Lucia De Reggi Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 2 0433 483425 [email protected]

Paola Zuliani Componente Servizio Programmazione 0432 989454 [email protected]

4,1 Donatella Petruzzi Assistente Sociale Ref. Infanzia 0432 968916 [email protected] Elisa Vidotti Assistente Sociale Ref. Anziani 0432 968917 [email protected]

Elisabetta Mauro Consulente (Punto monitor) 0432 949508 [email protected]

Marzia Peresson Coordinatrice Servizio Sociale Dei Comuni 0432 949552 [email protected]

Massimo Sigon Direttore Distretto 0432 949551 [email protected]

Nadia Modolo Responsabile Tecnico Amministrativo 0432 949508 [email protected]

s.n. Assistente Sociale Ref. Disabilita' 0432 949562 [email protected]

Istruttore Amministrativo 0432 949562 (vuoto)

4,2 Cristiano Shaurli Responsabile Ufficio di Piano 0432 780676 [email protected]

Michele Grando Consulente statistico informatico 0432 780676 [email protected]

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104

AMB NOME FUNZIONE TELEFONO EMAIL

4,3 (da individuare) Referente staff di programmazione del Distretto Sanitario

(in fase di individuazione) Sociologo Cinzia Pittia Coordinatrice 0432 710321 [email protected] Elisabetta Kolar Assistente Sociale 0432 710321 [email protected] Francesca Di Pascoli Referente Progetto "ZOOM" 0432 710363 Gabriella Totolo Responsabile 0432 710305 [email protected] Michela Marseglia Assistente Sociale 0432 710363 Silvia Merluzzi Referente "Punto Monitor" 0432 710363

4,4 Angela Ionizzo Referente ‘Diversamente Abili’ - Coordinatore tavolo ‘Essere diversamente abili’ 0432 906850 - 901903 [email protected]

Anna Catalani Referente Anziani – Coordinatore Tavolo ‘Vivere la Terza Età’ 0432 906850 - 901903 [email protected]

Elisa Zuccallo Amministrativo e Punto Monitor 0432 906850 - 901903 [email protected]

Iolanda Cicuttin Responsabile 0432 906850 - 901903 [email protected]

Nadia Scarpini Referente Minori -Coordinatore Tavolo ‘Responsabilità familiari e minori’ 0432 906850 - 901903 [email protected]

Paola Cargnelutti Amministrativo 0432 906850 - 901903 [email protected]

Silvia De Lotto Coordinatore tavolo ‘Interculturalità e migrazioni’ 0432 906850 - 901903 [email protected]

Silvia Padovan Punto Monitor 0432 906850 - 901903 [email protected]

Valentina Codarini Coordinatore Tavolo ‘ Dipendenze e Disagio’ 0432 906850 - 901903 [email protected]

4,5 Chantal Boscutti Referente 0432/242524 [email protected]

Daniela Feruglio Coordinatore Equipe Area Adulti/Anziani [email protected]

Maria Teresa Agosti Responsabile 0432/242521 [email protected]

Paola Dreosto Coordinatore Equipe Area Infanzia, Adolescenza, Famiglia 0432/242523 [email protected]

5,1 Daria Bristot Responsabile Di Ambito 0431 388522 [email protected]

Licia Lena Coordinatore Equipe Area Minori 0431 388525 [email protected]

Maristella Cannalire Operatore Ex Punto Monitor 0431 388483 [email protected] Corinna Michelin Operatore Ex Punto Monitor 0431 388818 [email protected]

Monica Braida Coordinatore Equipe Area Adulti/Anziani 0431 388814 [email protected]

- Responsabile di distretto - -

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AMB NOME FUNZIONE TELEFONO EMAIL

- Referente aziendale per integraizone sociosanitaria - -

- Referente amministrativo Ass - -

- Tecnico a supporto responsabile di distretto - -

5,2 Daniela Francescutto Responsabile Servizio Sociale dei Comuni 0431 516622 [email protected]

Giovanni Marco Campeotto Coordinatore Servizio Sociale dei Comuni - Referente Area Minori e Famiglia, Adulti, Anziani e Handicap.

0432 516623 [email protected]

Massimo De Bortoli Referente Area Monitoraggio, informazione e supporto alla progettazione 0431 516624 [email protected]

Ornella Zampar Referente Area Amministrativa 0431 516626 [email protected]

6,1 Cilitti Susanna Componente 0434 787204 [email protected] Fregonese Eliano Coordinatore 0434 787204 [email protected] Zucco Erma Responsabile 0434 787201 [email protected]

6,2 Gianluigi Gazzin Punto Monitor 0434 80416 - 875759 [email protected]

Paolo Tommasin Consulente 0434 80416 -875759

Tamara Zandotti Coordinatore 0434 80416 - 875759 [email protected]

6,3 Erika Filippetto Punto Monitor 0434 633343 [email protected] Isabella Serato Operatore Aministrativo 0434 633343 [email protected] Mariarosa Tesolin Operatore Aministrativo 0434 633343 [email protected] Paola Zebi Responsabile Di Ambito 0434 633343 [email protected] 6,4 Paola Busetti Assistente Sociale 0427 707350 [email protected] Alessandra Andrilli Amministrativo 0427 707350 [email protected] Daniela Pittau Assistente Sociale 0427 707350 [email protected]

Punto monitor (in via di acquisizione nuovo) Amministrativo 0427 707350 [email protected]

Tiziana Francesconi Amministrativo 0427 707350 [email protected]

6,5 Flavia Pecorari referente Punto Monitor 0434 392639 [email protected]

Monica Portello Segreteria d'Ambito 0434 392645 [email protected]

Paolo Villarecci referente ufficio di Piano 0434 392632 [email protected]

Tiziano Burighel Informatizzazione contabile 0434 392632 [email protected]

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106

8. Tavoli tematici individuati

AMB TAVOLI Anziani Disabilità

Inclusione e esclusione (disagio, marginalità, immigrazione, salute mentale,dipendenze) 1,3

Minori e Famiglia Adulti in difficoltà Anziani Disabilità

2,1

Infanzia - Adolescenza Anziani/non autosufficienza Casa Disabilità Lavoro Minori e famiglia Progetti trasversali (tavoli trasporti) Salute mentale e dipendenze

2,2

Stranieri/immigrazione Adulti Anziani Disabilità, dipendenze,salute mentale e disagio trasversali alle precedenti

3,1

Età evolutiva e giovani Adulti Anziani Disabilità, dipendenze,salute mentale e disagio trasversali alle precedenti

3,2

Età evolutiva e giovani Anziani Dipendenze Disabilità Infanzia e Famiglia

4,1

Salute Mentale Anziani Minori, giovani e famiglia 4,2

Persone diversamente abili ed Adulti in difficoltà Adulti (comprende dipendenze e salute mentale e disagio e marginalità sociale) Anziani Disabilità

4,3

Minori, giovani e famiglia Dipendenze e disagio Essere diversamente abili Interculturalità e migrazioni Responsabilità familiari e minori

4,4

Vivere la terza età 5,1 Minori e Famiglia

Anziani Disabilità

DISAGIO: Sottotavoli: FAMIGLIA; DIPENDENZE 6,1

Minori Adolescenti Adulti in difficoltà Anziani Disabilità Immigrati

6,2

Minori Adolescenza e Genitorialità Adulti Anziani Disabilità Infanzia e Genitorialità

6,3

Popolazione migrante Anziani Dipendenze Disabilità Disagio e marginalità sociale Minori e Famiglia

6,5

Salute mentale

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107

9. Aziende per i servizi Sanitari

ASS DIRETTORE GEN INDIRIZZO TEL FAX EMAIL

Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina Franco Rotelli Via Farneto, 3 - 34100 Trieste 040 3991 040 3995220 [email protected]

Azienda per i Servizi Sanitari n.2 Isontina Manuela Baccarin Via Fatebenefratelli 34 - 34170 Gorizia 0481 592505 592619 0481 592620 [email protected]

Azienda per i Servizi Sanitari n. 3 Alto Friuli Paolo Basaglia Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD) 0432 989401 0432 989407 [email protected]

Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli Ferri Roberto Via Pozzuolo N. 330 – 33100 Udine 0432 55312 0432 806005 [email protected]

Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 Bassa Friulana Piero Pullini Via Natisone, 11 - 33057 Palmanova

(fraz. Jalmicco) 0432 921467 0432 921500 [email protected]

Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 Friuli Occidentale Fabrizio Oleari Via della Vecchia Ceramica, 1 – 33170

Pordenone 0434 369917 0434 523011 [email protected]

10. Coordinatori Socio Sanitari

ASS COORD SOCIO-SANITARIO INDIRIZZO TELEFONO FAX EMAIL

Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina - - - - -

Azienda per i Servizi Sanitari n.2 Isontina Lucio Luison Via Fatebenefratelli 34 - 34170 Gorizia 0481 592625

0481 592566 [email protected]

Azienda per i Servizi Sanitari n. 3 Alto Friuli Isabella D’Eliso Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD)

0432 989432

0432 989448 [email protected]

Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli Giuseppe Bazzo Via Pozzuolo N. 330 - Udine 0432 806002

0432 806060 [email protected]

Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 Bassa Friulana - - - - [email protected]

Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 Friuli Occidentale Maria Bonato Via della Vecchia Ceramica, 1 – 33170 Pordenone 0434

369828 0434 369828 [email protected]

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11. Distretti territoriali

ASS AMB DIRETTORE DISTRETTO INDIRIZZO TELEFONO FAX EMAIL

ASS 1 1,1 Paolo Da Col Via Stock, 2 - 34100 Trieste 040 3997847 040 3997837 [email protected]

Emanuela Fragiacomo P.le Canestrini 8 - 34100 Trieste 040 3997456 040 3997449 [email protected]

1,2

Maria Grazia Cogliati Via Nordio, 15 - 34100 Trieste 040 3995621 040 3995635 [email protected]

1,3 Mario Reali Via Valmaura, 59 - 34100 Trieste 040 3995828 040 3995823 [email protected]

ASS 2 2,1 Marcella Bernardi Viale Venezia Giulia - 34071 Cormons (GO) 0481 629200 0481 629220 [email protected]

2,2 Papanti Pierlorenzo Via Galilei n. 1 - 34074 Monfalcone (GO) 0481 487516 0481 487677 [email protected]

ASS 3 3,1 Napolitano Gianfranco Via Zuccola, 1 - 33013 Gemona del Friuli (UD) 0432 989531 0432 989520 [email protected]

3,2 Rolli Federica Via Carnia Libera 1944, n.29 - 33028 Tolmezzo (UD) 0433 483442/8 0433 43887 [email protected]

ASS 4 4,1 Sigon Massimo Viale Trento Trieste N. 33 – 33038 San Daniele Del Friuli (UD) 0432 949506 0432 949512 [email protected]

4,2 Bruna Mattiussi Via Coianiz 2, 33017 Tarcento (UD) 0432 780111 0432 780208 [email protected]

4,3 Luigino Vidotto Via Cavalieri di Vittorio Veneto – 33043 Cividale del Friuli (UD) 0432 708640 0432 708634 [email protected]

4,4 Flavia Munari Viale Duodo, 86 33033 Codroipo (UD) 0432 909160 0432 909161 [email protected]

4,5 Mario Casini Via San Valentino, 18 – 33100 Udine 0432 553730 0432 553720 [email protected]

ASS 5 5,1 Luciano Pletti Via Trieste, 75 - Cervignano del Friuli (UD) 0431 387701 0431 387702 - 36016 [email protected]

5,2 Mario Corbatto Via Sabbionera 45 - 33053 Latisana (UD) 0431 529325 0431 529293 [email protected]

ASS 6 6,1 Antonio Gabrielli Via Ettoreo, 4 – 33077 Sacile (PN) 0434 736210/211 0434 736444 [email protected]

6,2 Anna Furlan Via XXV aprile n. 42 - 33082 Azzano Decimo (PN) 0434 423330 0434 423319 [email protected]

6,3 Anna Furlan Piazzale Linteris n°4 – 33078 San Vito al Tagliamen to (PN) 0434 841722 [email protected]

6,4 Lucio Bomben Via Unita’ d’italia, 7- 33085 Maniago (PN) 0427 735306 0427 735345 [email protected]

6,5 Giulio de Gregorio Via del Makò, 10 – 33084 Cordenons 0434 545691 0434 537082 [email protected]