REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
DIREZIONE CENTRALE
SALUTE E PROTEZIONE SOCIALE
RELAZIONE SULLO STATO DI ATTUAZIONE
DELLA PROGRAMMAZIONE LOCALE SUI PDZ E SUI PAT
LUGLIO 2005
2
I PARTE : LA FOTOGRAFIA
1. Quadro generale della situazione degli ambiti
Assetto organizzativo
Componente politica
2.Organizzazione del Servizio sociale dei comuni
Componente tecnica
Responsabili del coordinamento tecnico amministrativo
Coordinatori di equipe
Pianta organica aggiuntiva
Modalità di coordinamento tra operatori del SSC
3. Il sistema associato di governo del SSC
Competenze del SSC e competenze dei singoli Comuni
Gestione dell’offerta dei servizi
Cartella sociale informatizzata
4. Integrazione socio sanitaria
Livello attuale di integrazione: progetti, protocolli…
Strumenti per la presa in carico integrata
II PARTE : IL MONITORAGGIO DEL PROCESSO PDZ
1. Avvio : Assemblea dei sindaci
2. Ufficio di piano
3. Aree prioritarie di intervento
4. Percorso partecipato
5. Tavoli tematici
6. Formazione e informazione
7. Difficoltà segnalate
III PARTE : IL MONITORAGGIO DEL PROCESSO PAT
1. L’ istituzione del gruppo aziendale PAT
2. L’istituzione del gruppo distrettuale PAT
3. Modalità di raccordo staff di programmazione distrettuale e livello aziendale
4. Raccordo con gli ambiti sociali
5. Individuazione delle aree di intervento sanitarie e sociosanitarie
7. Criticità riscontrate
VI PARTE : APPENDICE
Dati popolazione FVG e anagrafici Ambiti/Distretti.
3
PREMESSA
Il presente documento costituisce una sintesi dei risultati di due iniziative realizzate dalla
Regione nei primi mesi del corrente anno, e più precisamente dell’ indagine1 condotta dall’IRSSES
che ha “fotografato” gli aspetti organizzativi più rilevanti del funzionamento del Servizio Sociale dei
Comuni (SSC) nei 19 Ambiti Distrettuali della regione FVG e del primo monitoraggio1 del processo di
realizzazione dei piani di zona effettuato dal Servizio per gli interventi e servizi sociali della Direzione
regionale.
Con la prima iniziativa la Regione ha inteso avviare un’ indagine su alcuni elementi chiave
della strutturazione dei servizi sociali territoriali e sugli atteggiamenti che la dirigenza tecnica e politica
del Servizio Sociale dei Comuni esprime, soprattutto verso la pianificazione di zona, nella
consapevolezza che le scelte regionali per innovare il sistema complessivo di welfare, non possono
che avere conseguenze nei comportamenti organizzativi e professionali dei servizi e degli operatori.
Allo stesso modo la Regione ha inteso avviare un sistema di monitoraggio del processo finalizzato ad
accompagnare il percorso di costruzione dei PDZ e di verificarne la congruità con le Linee d’indirizzo.
Quanto è emerso evidenzia uno scenario di luci e ombre, rispetto all’adeguatezza
organizzativa dei servizi in un contesto regionale per nulla uniforme al proprio interno, mentre è forte
invece l’aspettativa di un possibile “cambiamento”, dal lato culturale e strutturale (nei termini di
adeguatezza e di risultati per la popolazione) con l’esperienza della pianificazione di zona; pare cioè
che la strategia che a questa è connessa possa essere effettivamente vincente rispetto al “nuovo”
welfare che la L..328/2000 prima e la L.R. 23/2004 poi, hanno indicato come possibile.
In questo contesto il presente documento vuole essere uno strumento di lavoro e di lettura in
progress di una situazione in forte movimento. All’interno vengono già evidenziate le lacune
informative da superare in fase di secondo monitoraggio del processo in modo da giungere entro
pochi mesi ad avere base di lettura della situazione attuale del sistema regionale di interventi e servizi
sociali, propedeutica all’avvio del nuovo piano regionale così come previsto dalla legge regionale
23/2005.
1 La ricerca è stata condotta con lo strumento dell’intervista semistrutturata effettuata da intervistatori opportunamente formati
che hanno registrato su nastro magnetico i contenuti dell’intervista stessa. Ogni intervista è stata trascritta fedelmente, le
informazioni ottenute sono state quindi elaborate in forma sintetica utilizzando tabelle e grafici per permettere un confronto
comparativo tra le diverse realtà territoriali. Le interviste sono state effettuata tra gennaio e febbraio 2005.
La ricerca si è sviluppata su due direttrici: l’’obiettivo del primo filone di ricerca è stato quello di evidenziare lo “stato
organizzativo” del SSC, nel momento di avvio della nuova pianificazione inerente i diversi livelli del sistema stesso; con il
secondo filone, invece, valendosi dell’opinione dei tecnici (i Responsabili del SSC coinvolti) e dei politici (i Presidenti delle
Assemblee dei Sindaci di Distretto) si è voluto cogliere, accanto agli elementi processuali più significativi, le aspettative e le
motivazioni che hanno dato avvio all'esperienza pianificatoria relativa al Piano di Zona, in quelle realtà di SSC che hanno
autonomamente anticipato la scelta regionale di impegnare l'insieme dei servizi sociali territoriali su questo obiettivo strategico. 1La rilevazione è stata effettuata con l’adozione di una scheda costruita in modo da segnare i momenti più salienti dell’avvio del
processo, è stata inviata a tutti i 19 responsabili dei ssc. A questa prima rilevazione hanno risposto tutti i soggetti interpellati. Il
moniotaggio è stato fatto alla data del 31 marzo2005 .
4
PARTE I
LA FOTOGRAFIA
QUADRO GENERALE DEGLI AMBITI DI SSC
ASSETTO ORGANIZZATIVO
La Regione Friuli Venezia Giulia, utilizzando i poteri di autonomia ad essa conferiti dalla
Costituzione prima della riforma del Titolo V, ha da tempo definito l'assetto istituzionale ed
organizzativo del proprio sistema integrato degli interventi e servizi sociali, anticipando, per molti
aspetti, quanto indicato dalla L 328/00.
È sicuramente la legge regionale 10 maggio 1988 n. 33 “Piano Socio-Assistenziale della
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia” che, specificatamente, contrassegna tale assetto;
successive ulteriori disposizioni hanno contribuito a meglio definire il relativo impianto istituzionale che
riconosce ai Comuni e alle relative forme associative la centralità nel governo del sistema integrato.
In particolare vanno ricordati:
���� l’indicazione dell’articolo 8 comma 3 lett. a della L 328/00, che prevede l’individuazione
degli ambiti territoriali più adeguati per la gestione unitaria del sistema locale di
interventi e servizi sociali;
���� la coincidenza dell'ambito territoriale relativo al primo livello di azione del SSC con
l'area territoriale su cui insiste il distretto sanitario, elemento strategico con riferimento
ai processi di integrazione socio-sanitaria;
• l’individuazione dell’ Ente gestore del Servizio stesso (LR 49/96 e successive
modificazioni, art. 41bis)
La tabella che segue cerca di dare una visione d’insieme sulla composizione territoriale dei
19 Ambiti di SSC, evidenziando, per ciascuno di questi, l’Ente gestore, il numero dei Comuni
associati, la popolazione residente al 31.12.2003, l’estensione territoriale e i Comuni con il maggior e
minor numero di abitanti.
5
Amb Ente Gestore
Popolazione 2003
Estensione territoriale
Kmq
Num Comuni
associati
Comune con < num di abitanti
num abitanti
Comune con > num
abitanti
num abitanti
1,1 Comune di Duino-Aurisina
11.822 89,16 3 Monrupino 852
Duino Aurisina
8.812
1,2 Comune di Trieste 211.547 84,49 1 Trieste
211.547 San Dorligo Della Valle
5.994
1,3 Comune di Muggia 19.251 38,17 2 San Dorligo
Della Valle 5.994 Muggia
13.257
2,1 Comune di Gorizia 71.106 213,18 16 Dolegna Del
Collio 436 Gorizia
36.697
2,2 Comune di Monfalcone 69.136 252,84 9 Doberdo'
Del Lago 1.452 Monfalcone
27.496
3,1 AZ. n. 3 Alto Friuli (distr 1 Gemona)
35.770 1.133,19 15 Dogna 245
Gemona Del Friuli
11.111
3,2 AZ. n. 3 Alto Friuli (distr 2 Tolmezzo)
40.134 1.222,32 28 Ligosullo 194 Tolmezzo
10.546
4,1
AZ. n. 4 Medio Friuli (distr 1 S.Daniele d.F.)
47.710 329,33 14 Flaibano 1.214
San Daniele Del Friuli
7.965
4,2 Comune di Tarcento 41.126 364,07 11 Taipana
741 Tarcento 8.890
4,3 Comune di Cividale del Friuli
52.363 456,43 17 Drenchia 176
Cividale Del Friuli
11.525
4,4 Comune di Codroipo 50.275 420,18 11 Camino Al
Tagliamento 1.672 Codroipo
14.792
4,5 Comune di Udine 150.531 236,71 9 Pradamano
3.076 Udine 96.174
5,1 Comune di Cervignano del Friuli
53.010 294,80 18 Tapogliano 449
Cervignano Del Friuli
12.581
5,2 Comune di Latisana 55.225 448,39 14 Precenicco
1.523 Latisana 12.464
6,1 Comune di Sacile 57.715 350,46 7 Budoia
2.223 Sacile 19.111
6,2 Comune di S. Vito al Tagliamento
37.790 213,68 8 San Martino Al Tagliamento
1.430
San Vito Al Tagliamento
13.537
6,3 Comune di Azzano Decimo
54.357 250,54 7 Pravisdomini 2.822
Azzano Decimo
13.365
6
Amb Ente Gestore
Popolazione 2003
Estensione territoriale
Kmq
Num Comuni
associati
Comune con < num di abitanti
num abitanti
Comune con > num
abitanti
num abitanti
6,4 Comune di Maniago 52.761 1.266,93 24 Barcis
296 Spilimbergo 11.473
6,5 Comune di Pordenone 91.086 191,61 5 San Quirino
3.920 Pordenone 50.494
Totale 1.202.715 7.856,48 219
Come si evince dalla tabella solo in tre casi vi è stata una scelta di delega dell’esercizio di
gestione del SSC alle Aziende per i Servizi Sanitari e la conseguente scelta dell’Ente gestore in tale
Azienda, negli altri casi(salvo per l’ambito di Maniaco) l’Ente gestore è il Comune più popoloso. , che
in piena autonomia ha fatto altre scelte).
I dati sopra evidenziati confermano la “varietà”, specie dal lato amministrativo/demografico,
della composizione del territorio della regione FVG, con le conseguenti criticità sul piano organizzativo
e gestionale per il SSC resa ancora più visibile dal grafico che segue dove si evidenzia la profonda
differenza tra i diversi ambiti nelle tre variabili, popolazione, estensione territoriale e numero comuni
associati che di fatto rende difficilmente praticabile la proposta di un unico modello organizzativo.
0,00%
2,00%
4,00%
6,00%
8,00%
10,00%
12,00%
14,00%
16,00%
18,00%
20,00%
Dui
no-A
uris
ina
Trie
ste
Mug
gia
Alto
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tino
Bas
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S.V
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X
Man
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Por
deno
ne
1,1 1,2 1,3 2,1 2,2 3,1 3,2 4,1 4,2 4,3 4,4 4,5 5,1 5,2 6,1 6,2 6,3 6,4 6,5
% Comuni
%kmq
%popolazione
7
COMPONENTE POLITICA
Sotto il profilo dell’assetto istituzionale ed organizzativo la vigente legislazione regionale
definisce l’organo di governo strategico del sistema locale - individuandone i compiti - nell’Assemblea
dei Sindaci di ambito distrettuale , (legge regionale 19 novembre 1996, n. 49, art. 40 come da ultimo
sostituito dall’art. 6 della LR 23/04.)
L’assemblea dei Sindaci è stata costituita in tutte le realtà della regione. Tenute presenti le
particolari caratteristiche del territorio della Provincia di Trieste, che comprende 3 Enti Gestori per un
totale di 6 Comuni, le Linee guida, in accordo con gli Enti nominati, pur constatando la presenza di
un’unica Assemblea dei Sindaci a dimensione provinciale, ha stabilito l’opportunità giungere alla
definizione di tre distinti PDZ.
Il monitoraggio ha cercato di fotografare la composizione dell’”organo di governo” del sistema
locale.
La tabella che segue rende conto di una articolazione composita, anche nella componente
tecnica, nell’insieme delle assemblee di sindaci di distretto.
Figure Componenti Assemblee Totale presenze
Assessore 53
Commissario straordinario 1
Consigliere comunale 4
Coordinatore equipe 1
Coordinatore Socio Sanitario ASS 3
Coordinatore SSC 4
Coordinatore UOT 4
Direttore di Area 2
Direttore di Distretto 10
Direttore generale ASS 5
Rappresentante ASS (non specificato) 1
Rappresentante sindacale 1
Responsabile Serv Distretto 1
Responsabile Amministrativo 1
Responsabile di Area 3
Responsabile SSC 7
Segretario comunale 1
Sindaco 149
Vice Sindaco 10
Totale complessivo 261
� L’informazione sulla componente politica deve essere completata con i dati sulla
composizioni dei gruppi ristretti, e la presenza o meno del Regolamento di
funzionamento dell’ Assemblea dei Sindaci.
� Infine va rilevata la presenza e il funzionamento del Coordinamento tecnico-
amministrativo del SSC come previsto dalla LR 49/96 e successive modificazioni, art.
41bis.
8
ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI
In questo capitolo si è voluto di fotografare la situazione del personale nelle figure dei
responsabili del coordinamento tecnico amministrativo, dei coordinatori di equipe, nonché lo stato di
attuazione della norma che prevede la pianta organica aggiuntiva, le modalità di coordinamento
interno.
Per quanto concerne l’organizzazione delle risorse umane la vigente legislazione regionale
definisce:
• le figure apicali e tecniche centrali del sistema rispettivamente nel responsabile
preposto al coordinamento tecnico-amministrativo del SSC di cui all’articolo 41bis,
comma 3, della LR 49/96, (Responsabile del SSC) e nei Coordinatori delle equipe
(LR 49/96, art. 41quater);
• la previsione della dotazione organica aggiuntiva a quella del Comune Ente
gestore (LR 49/96 e successive modificazioni, art. 41bis), che, assieme alla
istituzione della pianta organica aggiuntiva da costituirsi presso l’ASS in caso di
delega gestionale, permette di inserire tutto il personale attribuito al SSC in un
“unico contenitore”.
Responsabili del coordinamento tecnico-amministrati vo del SSC (art. 41bis, c.3, della LR
49/96)
La rilevazione ha dimostrato che (tranne nell’ambito di Muggia, dove al momento della rilevazione
era in corso una fisiologica riorganizzazione) è ormai da anni strutturata la funzione di responsabile
del coordinamento tecnico amministrativo.
AMB NOME EMAIL
1,1 Romana Maiano [email protected]
1,2 Ada Murkovic [email protected]
1,3 -* -
2,1 Paolo Lazzeri [email protected]
2,2 Maura Clementi [email protected]
3,1 Antonella Nazzi [email protected]
3,2 Lucia De Reggi [email protected]
4,1 Nadia Modolo [email protected]
4,2 Anna Mansutti [email protected]
4,3 Gabriella Totolo [email protected]
4,4 Iolanda Cicuttin [email protected] ;
4,5 Maria Teresa Agosti [email protected]
5,1 Daria Bristot [email protected];assistenza@com-
cervignano-del-friuli.regione.fvg.it
5,2 Daniela Francescutto [email protected]
9
AMB NOME EMAIL
6,1 Erma Zucco [email protected] 6,2 Giuseppina Bruni [email protected] 6,3 Paola Zebi [email protected] 6,4 Daniela Pittau [email protected] 6,5 Miralda Lisetto [email protected]
La professionalità dei Responsabili del coordinamento tecnico amministrativo del SSC
coincide prevalentemente con quella dell’assistente sociale (14 su 18 presenti, di cui 8 con laurea
specialistica); tre responsabili hanno una formazione universitaria diversa, quale giurisprudenza,
filosofia, pedagogia, un responsabile è in possesso del diploma di scuola media superiore.
Generalmente i responsabili dedicano al coordinamento tecnico amministrativo la totalità
delle ore di servizio , di norma corrispondente a 36 ore settimanali ( 13 responsabili su 18 presenti);
per 6 responsabili il tempo dedicato va da un massimo di 30 ore ad un minimo di 18 ore e ciò è
motivato o dal tipo di contratto di natura privatistica o, nel caso di dipendenza organica, per incarichi
professionali esclusivamente relativi al comune di originaria dipendenza.
Va precisato che per quanto riguarda Trieste è stata intervistata l’attuale dirigente
dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune, che di fatto svolge le funzioni di Responsabile del
coordinamento tecnico amministrativo del SSC, pur non avendo alcun incarico formale in tal senso.
Coordinatori di equipe 2 (o di area)
Sono presenti in 15 Ambiti di SSC: per la maggior parte, gli Assistenti Sociali (A.S.)
coordinatori sono suddivisi per aree tematiche di intervento (9 realtà), negli altri contesti i coordinatori
svolgono la relativa funzione contemporaneamente, sia con riferimento all’area geografica che a
quella tematica, o a supporto complessivo del coordinamento tecnico professionale del SSC; in una
unica realtà sono presenti, accanto ad un coordinatore di area tematica, due coordinatori con incarico
relativo sia ad una area specifica territoriale sia ad ulteriori aree di intervento.
Per quanto attiene la tipologia delle aree tematiche di intervento, dalle interviste emerge che
l’area d’intervento prevalente, anche per la problematica complessa che evidentemente rappresenta,
è quella connessa ai minori, seguita dall’area relativa agli adulti/anziani e da quella della disabilità.
Trieste ha individuato altri due settori di coordinamento: l’area dell’inclusione e quella relativa ai servizi
dell’immigrazione.
Nella sottostante tabella vengono riportati i coordinatori d’équipe nominati secondo le
disposizioni della LR 32/97.
SSC Coordinatori Area d’intervento Area mista (geografica +
intervento + metodologico/gestionale)
Duino Aurisina 1 SSC
2 In appendice viene allegato l’elenco completo di coordinatori e referenti
10
SSC Coordinatori Area d’intervento Area mista (geografica +
intervento + metodologico/gestionale)
Trieste 5 Inclusione, Servizi per l’immigrazione, Disabili, Anziani Infanzia e adolescenza
Muggia 1 SSC Alto Isontino 3 Minori (1) SSC (2) Basso Isontino 2 SSC
Gemona 2 Evolutiva/giovani Adulti/Anziani
Carnia 2 Evolutiva/giovani Adulti/Anziani
San Daniele 1 SSC Tarcento 0 Cividale 1 SSC Codroipo 0
Udinese 2 Minori/famiglie Adulti/anziani
Cervignano 2 Minori Adulti/anziani
Latisana 2 Minori Adulti/anziani/handicap
Sacile 2 Minori Anziani
San Vito 2 Minori Assistenza domiciliare
Azzano x° 1 Minori Maniago 0 Pordenone 0
Per quanto riguarda il tempo dedicato all’attività di coordinamento da parte dei 29
professionisti, la situazione è estremamente variegata: 19 risultano dedicati a tempo pieno, mentre
10 sono impegnati, per il coordinamento, a tempo parziale, riservando a tale attività da un minimo di
10 ad un massimo di 30 ore settimanali. Il rimanente orario è generalmente dedicato ad attività
connesse al servizio sociale professionale di rapporto con l’utenza.
Va comunque specificato che in molti contesti, a supporto o in sostituzione della figura del
coordinatore d’équipe, così come prevista dalla LR 32/97, sono state individuate figure di “referenza”
prevalentemente per area tematica, coinvolgenti per lo più assistenti sociali e, in taluni casi, nuove
figure per le azioni di sistema (educatore, consulenti-formatori,amministrativi …).
Pianta organica aggiuntiva
L’articolo 41 bis, comma 4 della L.R. 49/96, sostituito dall’art.13 della L.R. 15.05.2002 n.13 ,
prevede, nel modificare l’organizzazione del Servizio Sociale dei Comuni, che il personale che
svolge funzioni proprie dei servizi socio-assistenziali in capo ai Comuni venga inserito in una
dotazione organica autonoma e aggiuntiva a quella del Comune Ente Gestore o dell’ASS delegata,
corrispondente per numero e profilo professionale al fabbisogno programmato.
Dalla ricerca emerge che 7 Ambiti di SSC hanno ottemperato alla norma, più precisamente si
tratta delle realtà relative all’Alto e Basso Isontino, a Tarcento, a Udine, alla Carnia, a Gemona e a
San Daniele; va precisato che le ultime tre realtà, fanno riferimento alla pianta organica aggiuntiva
delle ASS a cui è stata delegata la gestione del SSC.
11
Al momento dell’intervista (febbraio 2005) gli Ambiti di SSC di Cividale, e Cervignano hanno
dichiarato di aver intrapreso le procedure per la definizione della pianta organica aggiuntiva.
La situazione dei rimanenti SSC é molto diversificata e può essere così riassunta:
a) in molti contesti si è ancora in una fase esplorativa e di riflessione, per lo più motivata dal
timore, espresso da vari amministratori, di veder compromesso l’efficace funzionamento del
servizio sociale professionale nel proprio territorio comunale. Altre motivazioni addotte
riguardano l’incerta definizione delle più corrette procedure amministrative ritenute necessarie
per realizzare la nuova pianta organica ed ancora la vigenza di convenzioni a cui i comuni
intendono attenersi fino alla naturale scadenza delle stesse. Va segnalato che in alcune realtà
(prevalentemente dell’area pordenonese), il funzionamento del SSC pare assumere una
dimensione prevalentemente burocratico/procedurale, più che di tipo pianificatorio, anche se
è diffusa la convinzione che gli impegni connessi alla realizzazione del PDZ favorirà un clima
istituzionale e organizzativo di maggior cooperazione. Tale convenzione è, per la verità,
piuttosto diffusa tra le diverse realtà di SSC.
b) Esistono tre Ambiti di SSC che presentano connotazioni particolari:
- Trieste, essendo un Ambito composto da un unico Comune non ha il problema della
pianta organica aggiuntiva
- San Vito al Tagliamento e Duino-Aurisina che utilizzano, di fatto, per la quasi totalità
delle attività connesse al SSC, operatori già dipendenti del comune ente gestore:
pertanto la dotazione della pianta organica aggiuntiva non risulta essere tra gli obiettivi
prioritari ed urgenti.
La tabella seguente riporta la descrizione dei profili professionali presenti negli Ambiti di SSC che
hanno adottato la pianta organica aggiuntiva (per S. Daniele va precisato che la stessa comprende,
oltre agli operatori del SSC, anche gli operatori impegnati nella casa di riposo di S.Daniele e nei
servizi delegati handicap):
AMBITO Figure professionali previste nella Pianta Or ganica Aggiuntiva N. operatori
ALTO ISONTINO
Responsabile T.A. - SSC Assistente sociale coordinatore Assistenti sociali Istruttore amministrativo Collaboratore amministrativo Assistente domiciliare TOTALE
1 3 13 1 1 1 20
BASSO ISONTINO
Responsabile T.A. - SSC Assistente sociale Coordinatrice Assistente sociale Assistenti domiciliari Amministrativo TOTALE
1 2 12 2 3 20
CARNIA
Responsabile T.A. SSC Assistente sociale Coordinatrice Assistente sociale Istruttore amministrativo Collaboratore amministrativo Assistente domiciliare TOTALE
1 2 11 2 1 14 31
GEMONA Responsabile T.A. SSC Assistente sociale Coordinatrice
1 2
12
AMBITO Figure professionali previste nella Pianta Or ganica Aggiuntiva N. operatori
Assistente sociale Istruttore Amministrativo Educatrice Assistente Domiciliare TOTALE
7 1 1 24 36
SAN DANIELE
Assistente sociale (di cui una è coordinatrice d’équipe del SSC) Istruttore direttivo socio-psico-pedagogico Istruttore direttivo amministrativo (di cui uno è responsabile T.A. del SSC) Istruttore amministrativo Istruttore amministrativo contabile Insegnante educatore Collaboratore professionale terminalista Esecutore amministrativo Assistente domiciliare e dei servizi tutelari Operatore sociosanitario Esecutore falegname Esecutore tessitrice Autista TOTALE
12 1 2 3 1 6 1 4 32 45 1 1 2 111
UDINE
Dirigente (responsabile T.A. del SSC) Funzionario amministrativo contabile Istruttore direttivo amministrativo contabile Assistente sociale Istruttore amministrativo contabile Collaboratore amministrativo contabile Collaboratore tecnico Assistente domiciliare Esecutore TOTALE
1 1 2 34 8 2 1 48 1 98
TARCENTO
Assistente sociale (di cui una è responsabile T.A. del SSC) Amministrativo Assistente Domiciliare Autista TOTALE
11 3 22 1 37
MODALITA’ DI COORDINAMENTO TRA OPERATORI DEL SSC
La riunione periodica è lo strumento adottato in tutti i contesti analizzati per realizzare il
coordinamento degli operatori impegnati nei diversi servizi attinenti al SSC.
Sono quindi presenti differenti tipologie di coordinamento, in relazione ai particolari soggetti
coinvolti e agli argomenti trattati.
Sono stati così rilevati diversi tipi di riunioni:
a) riunioni legate all’ attività dei singoli servizi, a cui partecipano generalmente i
coordinatori/referenti d’area (organizzativa e/o tematica) e i vari operatori coinvolti;
b) riunioni per area tematica in cui vengono date informazioni relative ad aspetti di contenuto o di
procedura inerenti una determinata problematica, a cui partecipano tutti gli operatori interessati;
c) riunioni di tipo più strettamente strategico/organizzativo connesse al monitoraggio e alla
valutazione dei processi e delle attività, in cui sono presenti il Responsabile del coordinamento
tecnico amministrativo del SSC, i Coordinatori e/o i referenti d’area e, a seconda degli argomenti
trattati, i funzionari responsabili delle procedure amministrative connesse ai processi e alle attività
richieste.
13
Di seguito quanto è emerso dalla rilevazione, rispetto all’argomento di cui sopra:
SSC Modalità di coordinamento
Duino Aurisina Riunione quindicinale tra AASS, con gli amministrativi, con gli operatori della Cooperativa che gestisce alcuni servizi.
Trieste Riunione mensile gruppo di coordinamento strategico, più riunioni periodiche per area tematica. Riunione settimanale dei 4 responsabili delle U.O.T.
Muggia Riunione settimanale tra Responsabile d’Ambito, coordinatore e AA.SS. Riunione settimanale tra AA.SS. e assistenti domiciliari: Riunione tra gli educatori impegnati nei servizi per minori (tre incontri mensili).
Alto Isontino Riunione quindicinale tra il Responsabile d’Ambito e coordinatori d'area. Riunione settimanale tra i coordinatori e le assistenti sociali.
Basso Isontino Riunione settimanale gestita dai coordinatori d’area con le AASS. e, a seconda dei temi trattati, con il Responsabile d’ Ambito e/o con il funzionario amministrativo.
Gemona
Avendo una sede comune di inizio/lavoro gli operatori si incontrano giornalmente Riunione settimanale con Responsabile d’Ambito, coordinatrice area minori e AASS Riunione settimanale con Responsabile d’Ambito, coordinatrice area anziani e AASS Riunione settimanale tra gli AASS e gli assistenti domiciliari
Carnia
Riunione (almeno quindicinali) tra Responsabile d’Ambito e coordinatori d'area, Riunione(almeno quindicinali) tra Responsabile d’Ambito, coordinatori d'area e amministrativi Riunione (almeno quindicinali) tra Assistenti sociali e assistenti domiciliari Riunione(almeno quindicinali) con educatori ed animatore
San Daniele Riunione settimanale tra Coordinatrice del SSC e AA.SS, di tipo organizzativo e metodologico. Supervisione periodica della Coordinatrice del SSC all’unità minori
Tarcento Riunione settimanale tra Responsabile d’Ambito e coordinatori d'area a livello centrale Riunioni periodiche tra Responsabile d’Ambito e tutti gli operatori su questioni specifiche, a volte anche con il supporto di consulenze esterne
Cividale Riunioni mensili con le AASS. Riunioni periodiche dedicate a temi specifici, distinte per area tematica.
Codroipo Riunione settimanale tra Responsabile d’Ambito, referenti e AA.SS . Riunioni periodiche per aree tematiche.
Udine Riunione settimanale, specificatamente per area tematica o in forma plenaria per argomenti trasversali
Cervignano Riunione settimanale/quindicinale tra Responsabile d’Ambito, di coordinatori d’area e gli AA.SS. Riunioni a tema con gli educatori o le assistenti domiciliari, anche all’interno di corsi di formazione promossi dalle cooperative
Latisana
Riunione settimanale per area geografica (tre aree territoriali) con Responsabile d’Ambito e/o Coordinatore. Riunione mensile d’Ambito con tutti gli operatori. Vengono effettuate anche riunioni d’équipe locale (assistente sociale e operatori presenti in ciascun Comune).
Sacile Il Responsabile d’Ambito, al momento dell’intervista, si era appena insediato per cui informa che intende impostare riunioni programmate, probabilmente settimanali, per le informazioni e l’approfondimento su tematiche e norme specifiche
San Vito
Riunione settimanale tra Responsabile d’Ambito e coordinatori d'area. Riunione mensile tra Responsabile d’Ambito e centro d’ascolto e orientamento Al bisogno riunione tra Responsabile d’Ambito e amministrativi Riunione settimanale tra coordinatori e AASS Riunione settimanale d’équipe locale (ogni assistente sociale coordina i propri operatori).
Azzano X° Riunioni quindicinali tra Responsabile d’Ambito e AASS Riunioni periodiche per aree tematiche
Maniago Riunioni mensili tra Responsabile d’Ambito, referenti e AA.SS . Riunioni bimensili per l’équipe minori
Pordenone
Riunioni periodiche mirate a temi e scadenze, con programmazione degli incontri rispetto alle progettazione delle attività (art.32 LR10/98, L.162/98) Da febbraio di quest’anno una volta al mese su aspetti attinenti alla gestione ed organizzazione dell’Ambito.
Si può sintetizzare che i momenti di coordinamento nelle diverse realtà di SSC, avviene sia
con comunicazioni che seguono il flusso “top down” e quindi atte a garantire la diffusione e la
condivisione di informazioni e di linee metodologiche e procedurali comuni, sia con comunicazioni
“bottom up” che hanno lo scopo di portare all’attenzione della dirigenza del SSC, informazioni di
14
diversa natura attinenti al territorio di competenza, eventuali problematiche emergenti, nonché
suggerimenti professionali e operativi utili all’organizzazione complessiva del SSC.
La comunicazione verbale, nel contesto di incontri periodici, viene dunque ad assumere una
valenza fondamentale per la vita organizzativa del SSC, in particolare come strumento per la
diffusione della cultura, dei valori, delle linee strategiche e decisionali e per tradurre le azioni in risultati
attesi.
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IL SISTEMA ASSOCIATO DI GOVERNO DEL SSC
In questo capitolo si approfondisce la parte delle competenze e dei contenuti del ssc tenendo conto
che tra gli obiettivi regionali definiti per il primo triennio di programmazione vi è il rafforzamento del sistema
associato di governo del sistema locale degli interventi e dei servizi sociali. Nelle linee guida sono state
delineate le seguenti azioni strategiche che qui si cerca di rilevare e monitorare:
� verificare ed eventualmente adeguare le convenzioni relative alla gestione associata
delle funzioni socio – assistenziali dei Comuni;
� rafforzare il ruolo di governo del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali
mediante il potenziamento della funzione programmatoria del coordinamento tecnico
amministrativo degli ambiti del servizio sociale dei comuni (Ufficio piano);
� avviare il sistema informativo di ambito in raccordo con la Regione;
� realizzare la dotazione e/o pianta organica aggiuntiva;
� predisporre il bilancio relativo alla gestione associata;
� predisporre il regolamento d’ambito per l’accesso e la compartecipazione degli utenti al
costo dei servizi;
� assicurare attività di formazione e aggiornamento del personale.
COMPETENZE DEL SSC E COMPETENZE DEI SINGOLI COMUNI
La differenza tra le competenze, in materia socio-assistenziale, proprie del SSC e quelle
relative ai singoli Comuni, é definita dalla normativa regionale in atto. Più in particolare, gli interventi
di competenza del SSC sono stabiliti dal contenuto delle convenzioni stipulate tra le Amministrazioni
Comunali per la gestione associata dei servizi sociali e riguardano generalmente i seguenti settori :
a) interventi di “Servizio Sociale dei Comuni” di cui all’art.12 della L.R. 32/97;
b) interventi a favore di minori e famiglie (servizio socio educativo territoriale, inserimenti in
Comunità residenziali, convittuali o seminconvittuali, interventi di protezione e pronto
intervento assistenziale, …);
c) interventi a favore delle persone disabili o diversamente abili (servizi socio-assistenziali e
socio educativi per disabili, servizio individuale e collettivo di trasporto, attivazione progetti
di vita indipendente, servizi di aiuto personale…);
d) interventi a tutela delle persone anziane (servizio di assistenza domiciliare e assistenza
domiciliare integrata, assegno di cura e assistenza, adempimenti per accoglimenti in
strutture protette o RSA …);
e) attività a carattere progettuale (adempimenti connessi con il piano territoriale di interventi
e progetti ex legge 285/97, con i piani di zona, con il DPR 309/90 “Prevenzione e
recupero tossicodipendenze” …);
f) in alcuni casi, anche la formazione del personale collegata alla gestione dei modelli
organizzativi che richiedono interventi a carattere di multidisciplinarietà.
Le competenze dei Comuni riguardano invece interventi connessi all’erogazione di contributi a
soggetti singoli o associati, l’inserimento di anziani e inabili indigenti in strutture residenziali e ulteriori
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competenze derivanti da disposizioni legislative nazionali e regionali per le quali non è stata prevista
espressamente la forma associata.
E’ interessante sottolineare, in base alla documentazione raccolta, che solo nella realtà di
Tarcento, le Amministrazioni Comunali hanno assegnato al SSC la gestione di gran parte delle attività
residuali dei Comuni stessi (quali assegni di maternità, assegni per nuclei familiari, colonie climatiche
per minori, inserimento di anziani ed inabili in strutture residenziali, ecc.) rafforzando ulteriormente il
ruolo del SSC e la funzione della gestione associata dei servizi alla persona nell’ambito territoriale.
Nelle altre realtà, le convenzioni presenti non prevedono, da parte dei Comuni, alcun ulteriore
affidamento gestionale al SSC, rispetto a quanto sopra indicato. Anche la dimensione operativa, a
giudizio della generalità dei Responsabili del coordinamento tecnico amministrativo del SSC risulta
ampiamente rispettosa delle diverse competenze amministrative, questo anche in conseguenza di una
maggior attenzione da parte degli amministratori verso le diverse specifiche professionalità coinvolte
nel lavoro sociale. Solo in alcune realtà determinati compiti amministrativi di competenza del
SSC, per difficoltà organizzative di quest’ultimo, vengono ancora svolte da operatori incardinati nei
singoli Comuni.
Così pure è piuttosto raro che vengano richiesti agli assistenti sociali compiti impropri da
svolgere. Quando ciò accade la richiesta, formulata da qualche amministratore o da qualche
segretario comunale, riguarda sempre aspetti amministrativi di competenza del singolo Comune; i
rischi di impropri adempimenti lavorativi appaiono minori nei casi in cui è presente la “pianta organica
aggiuntiva”.
LA GESTIONE DELL’OFFERTA DEI SERVIZI
L’indagine ha cercato di sondare il tipo di gestione dei principali servizi offerti dal SSC, con
particolare riferimento ai servizi dedicati agli anziani (SAD, pasti,…), ai minori (servizio socio
educativo territoriale) e ai disabili (servizi socio-assistenziali e socio educativi per disabili, servizi di
aiuto personale, …). Si è inteso verificare, specificatamente, la tipologia del personale utilizzato
nella gestione operativa dei servizi; tale verifica ha riscontrato tre possibili modalità gestionali. Una
prima modalità ha individuato una gestione del servizio “totalmente” ad iniziativa
dell’Amministrazione pubblica territoriale di cui al SSC di riferimento (Comune ente gestore o ASS
delegata); una seconda modalità ha caratterizzato la gestione operativa con “formula mista” in
cui personale delle amministrazioni locali opera accanto a personale dipendente da soggetti
esterni, in prevalenza appartenenti alla realtà della cooperazione sociale. Un terzo tipo di gestione
operativa prevede invece l’esclusivo utilizzo di personale “esterno” alla Amministrazione pubblica;
in quest’ultima categoria rientrano sia forme di esternalizzazione dell’intero servizio, sia modalità di
“esternalizzazione parziale” dove la responsabilità gestionale dell’intero servizio appartiene alla
dirigenza del SSC, mentre l’aspetto operativo è gestito dal soggetto esterno individuato secondo le
modalità previste dalla normativa vigente.
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SSC Servizio di Assistenza Domiciliare Pasti
Personale interno
Personale esterno
Personale misto
Personale interno
Personale esterno
Personale misto
Duino Aurisina 1 1
Trieste 1 1
Muggia 1 1
Alto Isontino 1 1
Basso Isontino 1 1
Gemona 1 1
Carnia 1 1
San Daniele 1 1
Tarcento 1 1
Cividale 1 1
Codroipo 1 1
Udine 1 1
Cervignano 1 1
Latisana 1 1
Sacile 1 1
San Vito 1 1
Azzano X° 1 1
Maniago 1 1
Pordenone 1 1
Totali 1 1 17 2 8 9
Interventi a favore di minori Interventi LR 41/96
SSC Personale interno
Personale esterno
Personale misto
Personale interno
Personale esterno
Personale misto
Duino Aurisina 1 1
Trieste 1 1
Muggia 1 1
Alto Isontino 1 1
Basso Isontino 1 1
Gemona 1 1
Carnia 1 1
San Daniele 1 1
Tarcento 1 1
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Interventi a favore di minori Interventi LR 41/96
SSC Personale interno
Personale esterno
Personale misto
Personale interno
Personale esterno
Personale misto
Cividale 1 1
Codroipo 1 1
Udine 1 1
Cervignano 1 1
Latisana 1 1
Sacile 1 1
San Vito 1 1
Azzano X° 1 1
Maniago 1 1
Pordenone 1 1
Totali 2 11 6 1 13 5
Dalle tabelle emerge un ricorso progressivo all’utilizzo di forme indirette di gestione dei servizi
stessi, fermo restando il ruolo del servizio sociale professionale. Tale ricorso pone la necessità di
un’attenta riflessione sulla gestione dei rapporti con i fornitori profit e non profit di servizi sociali,
nonché sui sistemi di accreditamento e sulla loro valutazione funzionale e qualitativa..
CARTELLA SOCIALE INFORMATIZZATA
Nelle Linee guida dei PAT/PDZ, approvate nel novembre del 2004, la Regione FVG ribadisce
la propria intenzione di proseguire nel processo di informatizzazione del Servizio Sociale dei Comuni.
L’obiettivo assegnato a tale processo è la trattazione omogenea sul territorio regionale dei
dati utili per la gestione e il governo del sistema locale e regionale degli interventi e dei servizi sociali.
La Regione, sempre con riferimento alle “Linee Guida” su indicate, ha stabilito che la “cartella
sociale informatizzata ” debba essere adottata, dal Servizio Sociale dei Comuni, a decorrere dal 1
gennaio 2006, quale strumento indispensabile per disporre tempestivamente di dati relativi:
a) all’utenza (numero e tipologia di utenti)
b) agli interventi erogati (prestazioni professionali, progetti individuali)
c) ai costi (per tipologia d’intervento, assistenza economica compresa).
La cartella sociale regionale informatizzata, è stata, fino ad ora, adottata da tre realtà: SSC
di Cervignano, SSC del Basso Isontino e nel solo Comune di Pordenone.
Le motivazioni apportate, nei restanti Ambiti di SSC, dove la cartella sociale informatizzata
non viene utilizzata, sono riconducibili sia a problemi di tipo strutturale , quali ad es. la mancanza di
un’adeguata rete di supporto informatico nelle sedi di lavoro, sia di tipo motivazionale, con
riferimento particolare alla difficoltà di investire del tempo – lavoro per la compilazione della cartella.
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Nella tabella seguente vengono riportate le opinioni in merito espresse dai Responsabili del
coordinamento tecnico amministrativo del SSC.
SSC Utilizzo della cartella Motivazione
Duino Aurisina No Difficoltà organizzative di vario genere ed assenza di direttive precise e perentorie in merito all’applicazione.
Trieste No
E’ necessario innanzitutto poter disporre di un buon sistema informativo per gestire bene i processi. Abbiamo dotato ogni assistente sociale di un computer, per cui quello che fino ad ora era un vincolo sarà un’opportunità, però il problema non si risolve con i computer sui tavoli ma lavorando sull’organizzazione e sui processi.
Muggia No E’ un punto dolente: a livello informatico siamo in fase di decollo per cui di fatto mancano i mezzi informatici per alcuni assistenti sociali.
Alto Isontino No E’ stato predisposto un programma per informatizzare il nostro lavoro ma non è ancora a regime per problemi organizzativi. Ci sono problemi di rete e di collegamento tra le diverse sedi e tra i Comuni.
Basso Isontino Si
Abbiamo un sistema di informatizzazione che viaggia autonomo rispetto all’INSIEL, perché abbiamo ampliato la cartella sociale originaria con lapossibilità di gestire in proprio il data base ed avere in tempo reale le informazioni che ci sono utili
Gemona No
La prima cartella sociale cartacea è stata utilizzata in massa dai colleghi dell’Ambito, seguiti da pochi altri in Regione, poi è scomparsa di scena. E’ stata sostituita da un sistema di monitoraggio creato dall’ASS in collaborazione con gli operatori, favorendo così anche la formazione di una mentalità legata al monitoraggio delle attività proprie del SSC. Quando si è ricominciato a parlare di cartella sociale regionale si è cercato di travasare i contenuti precedenti nella nuova cartella ma con scarsi risultati visto che non riusciamo ad accedere al programma. Attualmente utilizziamo ancora il nostro sistema di monitoraggio (con l’ansia di perdere i nostri dati), capiamo l’importanza della comparabilità dei dati a livello regionale per cui siamo rassegnati e convinti di adottare la cartella informatizzata ammesso che ci sia reso possibile l’accesso anche da questa postazione (Azienda e non Comuni)
Carnia No C’è difficoltà a gestire il programma.
San Daniele No Parte dei contenuti vengono utilizzati in forma cartacea. Si ha la sensazione di dover gestire troppo tempo rispetto ai scarsi risultati che produce.
Tarcento No Per resistenze da parte degli operatori e per mancanza di conoscenze tecnico/informatiche.
Cividale No Viene compilata solo la parte cartacea: Ci sono Comuni che non hanno strumenti adeguati e/o manca il supporto amministrativo per l’inserimento dati.
Codroipo No Difficoltà ad investire tempo per l’approntamento della cartella. Preoccupa, inoltre, la scarsa motivazione all’utilizzo, anche da parte degli operatori più giovani, che dovrebbero essere più facilitati e motivati.
Udine No
Mancano i PC e gli strumenti tecnici in tutte le sedi: questa è una criticità fortissima che comporta un investimento economico notevole: chi ci da le risorse economiche per rendere la struttura effettivamente in grado di utilizzare la cartella sociale? Non c’è nessuna preclusione dal punto di vista concettuale e teorico. E’ importante anche la formazione, tenuto conto anche dei diversi livelli di conoscenze informatiche degli operatori, che pur avendo fatto un corso di alfabetizzazione informatica, non hanno potuto applicare le loro conoscenze dal punto di vista pratico per mancanza di strumentazione.
Cervignano Si Si è iniziato nel 2004 cercando di inserire con notevole difficoltà anche i casi pregressi.
La tisana No E’ stata presentata ai colleghi ma non è stata ancora utilizzata . Non è ancora entrata a far parte degli strumenti di lavoro
Sacile No La responsabile si è appena insediata e ha trovato una situazione in cui la cartella sociale informatizzata non veniva impiegata. Afferma che, visto che la norma regionale parla di obbligo, si utilizzerà.
San Vito No
La usiamo in forma cartacea, non in tutte le sue parti. Credo che non abbiamo mai ragionato abbastanza su questo aspetto. È un problema di mentalità: non siamo mai riuscite a pensare che questa fosse una cosa importante su cui era necessario investire.
Azzano x° No Ci sono stati problemi tecnici nell’utilizzo dello strumento, per cui non si riusciva ad inserire i dati
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SSC Utilizzo della cartella Motivazione
Maniago No Ci sono stati dei problemi tecnici di collegamento alla rete per cui non riuscivamo ad accedere al programma e comunque si operava con un solo computer, cosicché il lavoro diventava complicatissimo.
Pordenone Si Limitatamente al Comune di Pordenone
Le osservazioni emerse fanno intendere che, se si vuole realizzare l’ avvio all’uso della
cartella, è necessario promuovere varie azioni (informative e formative) capaci di favorire il
superamento degli ostacoli descritti, agendo anche sul livello motivazionale degli operatori, stante la
validità del presupposto che “più uno strumento è facile da utilizzare, più ci si avvale di esso”; é inoltre
indispensabile trovare soluzioni tecniche e pratiche ai problemi strutturali che sono stati posti,
coinvolgendo la dirigenza tecnica e politica degli Ambiti del SSC.
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INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA
La normativa regionale individua nell’implementazione dei processi d’integrazione
sociosanitaria l’elemento strategico caratterizzante il complesso della rete dei servizi alla persona, in
sintonia con le indicazioni date dalle norme e dagli atti di pianificazione nazionale.
In considerazione dei redigendi PDZ/PAT dove è prevista una modalità di elaborazione
congiunta e condivisa dei documenti per la parte relativa alla materia sociosanitaria, in questa sezione
dell’intervista si è voluto indagare sulle forme di integrazione, attualmente presenti tra il SSC e il
Distretto/ASS, non solo dal punto di vista operativo ma anche gestionale e/o istituzionale,
Per quanto attiene la presenza di protocolli gestionali e/o operativi, il quadro d’insieme che
emerge dall’indagine è abbastanza positivo, in quanto quasi tutte le realtà dichiarano di aver
sottoscritto, assieme al Distretto/ASS, impegni in tal senso.
Va comunque precisato che, in alcune realtà, su ammissione dei rispettivi Responsabili del SSC, i
relativi protocolli si sono configurati prevalentemente quali atti formali a cui non sono seguite scelte
operative.
La tabella sottostante vuol dare una visione d’insieme sugli accordi formali relativi ad alcune
aree di integrazione sociosanitaria, così come sono stati riferiti dai Responsabili del SSC, riportando
per ogni realtà e per ogni area la tipologia dei protocolli condivisi con il Distretto /ASS e tutt’ora vigenti.
SSC Area Minori Area Disabili Area Anziani Altro
Duino Aurisina
1. Contrasto al maltrattamento
2. Contrasto all’abuso
1. Protocollo équipe multidisciplinare handicap
2. Accordo di programma provinciale per gli alunni portatori di handicap
1. Protocollo d’intesa tra ASS 1 e SSC nell’ambito della domiciliarità
2. Protocollo operativo dell’ ADI
Trieste
1. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza
2. Accordo di programma per la gestione integrata dei servizi ai minori
1. Protocollo équipe multidisciplinare handicap 2. Accordo di programma provinciale per gli alunni portatori di handicap
1. Protocollo d’intesa tra ASS 1 e SSC nell’ambito della domiciliarità - Protocollo operativo dell’ ADI Progetto obiettivo Anziani elaborato nell’ambito del forum anziani Regolamento art.32 LR 10/98
2. Protocollo Pronto intervento domiciliare integrato
3. - Protocollo punto unico d’accesso
Muggia 1. Contrasto al maltrattamento 2. Contrasto all’abuso
1. Protocollo équipe multidisciplinare handicap 2, Accordo di programma provinciale per gli alunni portatori di handicap
1, Protocollo d’intesa tra ASS 1 e SSC nell’ambito della domiciliarità 2.Protocollo operativo dell’ ADI
Alto Isontino 1. Protocollo minori 2. Obiettivo 2 linee guida
1, Protocollo integrazione scolastica handicap
1.Protocollo per gli stranieri che arrivano in ospedale
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SSC Area Minori Area Disabili Area Anziani Altro
Basso Isontino
1.Protocollo minori 2. Accordo progetto affidi 1, Protocollo Handicap
1. Protocollo unità funzionale adulti-anziani
Gemona
1. Costituzione dell’équipe multidisciplinare per l’età evolutiva distrettuale 2. Protocollo sperimentale tra istituti scolastici e SSC 3. Servizi affidi: revisione regolamento, approvazione protocollo tecnico operativo e protocollo tecnico amministrativo
1. Linee guida per l’inserimento lavorativo/borse lavoro delle persone in situazioni di svantaggio sociale 2. Approvazione criteri/strumenti tecnici oggettivi di valutazione e graduazione del bisogno assistenziale relativi al servizio socio assistenziale scolastico handicap 3. Protocollo sperimentale tra istituti scolastici, SSC e ASS
1. Funzionamento UVD: protocollo operativo 2. Protocollo operativo per l’attivazione dell’ADI 3. Protocollo operativo per gli inserimenti in struttura residenziale per gli anziani ed inabili
1. Regolamentazione dell’organizzazione del Distretto sociosanitario
Carnia
1.Costituzione dell’équipe multidisciplinare per l’età evolutiva distrettuale 2. Protocollo sperimentale tra istituti scolastici e SSC 3. Servizi affidi: revisione regolamento, approvazione protocollo tecnico operativo e protocollo tecnico amministrativo
1. Linee guida per l’inserimento lavorativo/borse lavoro delle persone in situazioni di svantaggio sociale 2. Approvazione criteri/strumenti tecnici oggettivi di valutazione e graduazione del bisogno assistenziale relativi al servizio socio assistenziale scolastico handicap 3. Protocollo sperimentale tra istituti scolastici, SSC e ASS
1. UVD: protocollo operativo 2. Protocollo operativo per l’attivazione dell’ADI 3. Protocollo operativo per gli inserimenti in struttura residenziale per gli anziani ed inabili
1. Regolamentazione dell’organizzazione del Distretto sociosanitario
San Daniele
1.Accordo di programma obiettivo 2 “Sostegno finanziario delle attività socio-sanitarie ritenute prioritarie per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza
1. Obiettivo 1 Lotta all’istituzionalizzazione
1. Costituzione di un gruppo interistituzionale Ambiti/Distretti sulle tematiche ad alta integrazione sociosanitaria
Tarcento
1. Accordo di programma per la progettazione congiunta a favore dell’infanzia e dell’adolescenza
1. Protocollo d’intesa per l’attivazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare a favore degli anziani
1.Costituzione di un gruppo interistituzionale Ambiti/Distretti sulle tematiche ad alta integrazione sociosanitaria
Cividale
1. Protocollo operativo per l’area del disagio minorile, della disabilità e dell’handicap
1. Protocollo operativo per l’area del disagio minorile, della disabilità e dell’handicap
1. Protocollo d’intesa per l’integrazione sociosanitaria a favore della popolazione anziana e delle persone non autosufficienti
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SSC Area Minori Area Disabili Area Anziani Altro
Codroipo
1. Accordo di programma obiettivo 2 “Sostegno finanziario delle attività socio-sanitarie ritenute prioritarie per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza 2. Protocollo operativo sulla segnalazione e presa in carico del disagio evolutivo “Buone Prassi” 3. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza 4. Regolamento sull’affido familiare dei minori
1. Accordo di programma per le iniziative relative al progetto scuola territoriale della salute
Udine
1. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza 2. Ob.2 linee guida regionali
Cervignano 1. Protocollo sull’équipe integrata 2. Ob.2 linee guida regionali
1. Convenzione con ASS 5 per progetti riabilitativi per casi con diagnosi mista – handicap /psichiatria
1. Protocollo per progetti riabilitativi individualizzati in psichiatria
Latisana 1. Protocollo sull’équipe integrata
1. Protocollo per gli Interventi di riabilitazione in psichiatria
San Vito
1. Procedure affido 2. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza 3. Ob.2 linee guida
Maniago
1. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza
6.5 Pordenone
1. Accordo di programma per l’attuazione del II° piano di interventi per l’infanzia e l’adolescenza
* I Responsabili del SSC di Sacile e di Azzano X°, essendo stati appena nominati non avevano tutte le
informazioni utili per rispondere alla domanda
L’area che maggiormente è stata coinvolta nella stesura di protocolli e/o di accordi di
programma è stata quella relativa ai minori, non solo per la complessità che caratterizza l’area, ma
grazie anche all’impulso determinato dalla normativa in materia (L285/97 e obiettivo 2 Linee guida
regionali SSR 2002) che ha favorito indubbiamente la co-progettazione e la sperimentazione di nuovi
modelli operativi e gestionali tra SSC e Distretti/ASS.
L’altra area d’interesse è rappresentata dagli anziani che, dopo l’emanazione della L.R.
10/98, si è confrontata con un modello operativo che fa dell’integrazione sociosanitaria una modalità
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imprescindibile per affrontare la multidimensionalità dei bisogni manifestati dagli anziani in situazione
di parziale o totale non autosufficienza.
La produzione di protocolli formali tra SSC e ASS per l’area della disabilità è meno frequente
rispetto alle altre aree, nonostante la normativa regionale (vd. l.r. 41/96) avesse previsto come
elemento cruciale l’integrazione operativa e gestionale sociosanitaria, tramite l’ equipe
multidimensionale dell’handicap e i relativi progetti “integrati” personalizzati, assistenziali e riabilitativi.
Nel corso delle interviste non é emersa, all’infuori di una unica realtà di SSC, l’esistenza di
protocolli/accordi rispetto ad altre aree di integrazione sociosanitaria, quali la salute mentale e le
dipendenze.
Accanto alle citate modalità formali di raccordo tra i due sistemi, sanitario e sociale, risultano
presenti, in quasi tutti i SSC (17 su 19), ulteriori modalità di collaborazione che si concretizzano o in
condivisi progetti sperimentali (segreterie uniche, guida servizi anziani, progetti per la domiciliarità,
progetti adolescenza…) oppure, nell’attività quotidiana, in modo informale, con riferimento a
specifiche situazioni complesse. Di seguito si riportano alcune opinioni espresse in tal senso da alcuni
Responsabili di SSC: “C’è una grande collaborazione ma nulla di formalizzato o scritto”, “La
collaborazione è una modalità corrente, ma informale”, “Ciò che esiste dà già buoni risultati. Al
bisogno ci sono incontri e chiarimenti”,” C'è un consolidato lavorare insieme, es. progetto
adolescenza, convenzioni per tirocini OSS”…
GLI STRUMENTI PER LA PRESA IN CARICO INTEGRATA
Considerato che nelle Linee guida PAT/PDZ si descrivono le Unità mutiprofessionali come
uno degli strumenti principali di integrazione professionale e gestionale tra SSC e Distretti, un ulteriore
passo per cogliere operativamente l’integrazione esistente è stato quello di analizzare le diverse Unità
multiprofessionali territorialmente presenti e che operano nelle aree adulti/anziani, minori e disabilità:
a) Unità di Valutazione Distrettuale Adulti/Anziani
b) Unità di Valutazione Distrettuale Minori
c) Equipe Multiprofessionale dell’Handicap
d) Altre Unità di Valutazione previste
a) Unità di Valutazione Distrettuale Adulti/Anziani
L’ UVD adulti/anziani è presente in tutte le realtà intervistate e le sue funzioni sono generalmente
quelle previste dalla Lr. 10/98: in particolare vengono segnalate le attività connesse all’ assegno di
cura, alla valutazione dei bisogni e alla definizione dei programmi personalizzati, rivolti ad
anziani/adulti non autosufficienti in situazioni complesse..
La tabella seguente evidenzia per ogni Ambito di SSC la composizione professionale prevista
nell’UVD dedicata agli adulti/anziani e le relative funzioni attribuite.
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SSC Composizione UVD Funzioni 1,1 Duino Aurisina Assistente sociale referente o dedicata
Infermiera professionale o altro referente ASS Medico di medicina generale
Assegno di cura (presenza di un assistente sociale dedicata) Casi complessi per rientro da RSA o ADI
1,2 Trieste Per il SSC: Assistente sociale referente per l’assegno di cura Assistente sociale referente del caso Infermiere professionale o altro referente ASS Medico di medicina generale
Assegno di cura Casi complessi con bisogno di supporto domiciliare Pronto intervento domiciliare
1,3 Muggia Assistente sociale referente o dedicata Infermiera professionale ASS Medico di medicina generale
Inserimenti in Casa di Riposo e altre funzioni previste dalla LR10/98
2,1 Alto Isontino Responsabile di Distretto o suo delegato Medico di medicina generale Assistente sanitaria ADI Infermiere professionale ADI Assistente sociale coordinatore Assistente sociale SSC referente del caso Integrata da altri operatori dell’ASS, o del SSC ed eventualmente anche dai familiari
Valutazione casi complessi Inserimento Case di riposo Assegno di cura
2,2 Basso Isontino Si articola in due livelli: a) Unità Funzionale composta da Responsabile di SSC e di Distretto, Coordinatore di Area di SSC Assistente sociale del SSC Medico di medicina generale Infermiere professionale dell’ ADI b) unità operativa, composta dagli operatori che seguono concretamente la situazione
Obiettivo trattare ed organizzare i contenuti di un determinato tema Referenza del caso (predisposizione e attuazione del PAI)
3,1 Gemona Responsabile di Distretto o suo delegato Responsabile di SSC o suo delegato Operatore attivatore (colui che segnala la situazione) Partecipano anche operatori degli ulteriori servizi eventualmente coinvolti
Costituisce nelle situazioni complesse il punto di accesso a tutti i servizi di tipo domiciliare, semi residenziale e residenziale Esamina la documentazione Definisce tramite valutazione multidimensionale, il bisogno Costituisce il gruppo di progetto sul caso e definisce il case manager Elabora il progetto assistenziale personalizzato Verifica il progetto Documenta l’attività Fa consulenza al gruppo progetto sul caso.
3,2 Carnia Responsabile di Distretto o suo delegato Assistente sociale del SSC Infermiere professionale del Distretto Medico di medicina generale Partecipano anche i rappresentanti degli altri servizi coinvolti Nel 2004 presenza fissa di un assistente sociale per le UVD di ammissione in Casa di Riposo e nelle RSA
Si prende carico del cittadino in situazioni di bisogni complessi sulla base di una valutazione multidimensionale, e definisce l’intervento, l’apporto di ogni singolo professionista e identifica il case manager. Costituisce il punto di accesso a tutti i servizi di tipo domiciliare, semi residenziale e residenziale .
4,1 San Daniele Responsabile di Distretto o suo delegato Coordinatrice del SSC Assistente sociale referente del caso Infermiere professionale del Distretto Se necessario partecipano anche caposala della Casa di riposo e familiari Medico di medicina generale ( per art.32 lr 10/98)
Funzioni previste dalla lr 10/98
4,2 Tarcento Responsabile di Distretto o suo delegato Coordinatrice dell’area anziani Assistente sociale referente del caso referente Casa di riposo
Inserimento in Casa di riposo Assegno di cura Casi complessi
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SSC Composizione UVD Funzioni 4,3 Cividale Medico del Distretto
Medico di medicina generale Assistente sociale referente del caso Infermiere professionale del Distretto Segretaria Assistente sanitaria
Assegno di cura Dimissioni ospedaliere protette Inserimento in Casa di riposo, residenze polifunzionali o RSA
4,4 Codroipo Responsabile di Distretto o suo delegato Coordinatrice area anziani Assistente sociale referente del caso Medico di medicina generale Fisioterapista…
Analisi dei bisogni Valutazione Programma personalizzato
4,5 Udine Per la parte del SSC: Assistente sociale referente del caso Assistente sociale referente tematica (assegno di cura) Rappresentanti professionali del Distretto Coordinatrice area anziani per ingressi in CdR
Inserimento in Casa di riposo, Inserimento in RSA Assegno di cura Casi complessi
5,1 Cervignano Medico del Distretto Responsabile servizio infermieristico Assistente sociale referente del caso Fisioterapista o fisiatra Medico di medicina generale
Funzioni previste dalla lr 10/98
5,2 Latisana Responsabile del Distretto Infermiera professionale del Distretto Assistente sociale referente del caso Medico di medicina generale Aperta ad altri operatori
Funzioni previste dalla lr 10/98
6,1 Sacile NR NR 6,2 San Vito Medico del Distretto
Infermiere professionale del Distretto Assistente sociale del caso Medico di medicina generale Integrata a richiesta da specialisti E’ presente un assistente sociale. di SSC dedicata per gli ingressi in RSA e CDR e un ‘assistente sociale di SSC per ADI/SAD
Funzioni previste dalla lr 10/98
6,3 Azzano X° Responsabile del Distretto o suo deleg ato Medico di medicina generale Eventuali servizi specialistici Assistente sociale del SSC
NR
6,4 Maniago Medico del Distretto Assistente sociale referente del caso Aperta ad altri operatori
NR
6,5 Pordenone Medico del Distretto Medico di medicina generale Assistente sociale referente del caso Se necessario Infermiera professionale e fisioterapista Aperta ad altre figure professionali
NR
Si può notare come la composizione delle UVD sia abbastanza variegata ma che sottintende
comunque un nucleo minimo di professionisti (medico di distretto, assistente sociale e medico di
medicina generale referenti del caso ed infermiera professionale) che viene di volta in volta integrato
secondo le necessità della situazione.
Con l’indagine si è cercato inoltre di analizzare i dati di attività dell’anno 2003 delle UVD delle
diverse realtà: la rilevazione si è rivelata complessa, in quanto, spesso, i dati sull’attività dell’UVD
risultano parziali e comunque non sono a disposizione della dirigenza degli Ambiti di SSC; sono
27
infatti solitamente i Distretti che registrano tale attività. Un ulteriore problema è inoltre rappresentato,
in alcuni contesti, dalla mancanza di dati ed informazioni sulla complessiva utenza (e quindi anche
con riferimento agli adulti/anziani ) in carico al SSC per l’anno 2003. Questo elemento conferma la
particolare criticità che contraddistingue il sistema informativo sociale locale e regionale, dove la
raccolta dati, quando è presente, si caratterizza per la disorganicità, disomogeneità, parzialità e
incompletezza.
SSC Persone valutate in UVD
N° valutazioni N° totale Anziani/adulti SSC
Incidenza
Duino Aurisina 6 10 252 2,38
Trieste 420 per assegno di cura
Stima di 60/80 per casi
complessi
Muggia 85 NR 421 20,19
Alto Isontino NR NR NR
Basso Isontino 108 108 1979 5, 45
Gemona 613 613 1112 55,12
Carnia 470 470 1306 35,98
San Daniele 297 352+64 art.32 Dato non presente
Tarcento 277 287 657 42,16
Cividale 749 124 Dato non presente a
livello di Ambito
Codroipo 543 579 343 >100,00
Udine 728 (Cdr e art 32) 1861 39,11
Cervignano Dato non presente Dato non presente
Latisana 703 703 1212 58,00
Sacile NR NR NR
San Vito NR NR NR
Azzano X° 65 65 433, mancano però i
dati di tre Comuni
Maniago NR NR NR
Pordenone NR NR 2225
La tabella appare assai contraddittoria nei dati che esprime: da una parte infatti vi sono SSC
in cui le valutazioni dell’UVD corrispondono alle persone valutate, mentre in altri contesti le valutazioni
superano leggermente il numero delle persone valutate; in una realtà il numero delle UVD è
decisamente inferiore alle persone valutate (124 UVD e 749 casi valutati): tutto questo conferma le
gravi carenze metodologiche presenti nei territori con riferimento al sistema informativo locale.
Dove è stato possibile si è esaminata l’incidenza delle persone valutate in UVD rispetto
all’utenza complessiva adulti/anziani presente nel SSC: si passa da un minimo del 2,38 % nell’Ambito
di SSC di Duino Aurisina ad un valore maggiore di 100% in quello di Codroipo, dove gli operatori del
28
SSC partecipano alle UVD anche per casi non in carico ai servizi stessi. La media, tra gli 8 Ambiti per i
quali è stato possibile comparare i dati, si attesta al 49,58%, per cui si può dedurre che, almeno
indicativamente, quasi la metà degli utenti adulti/anziani in carico al SSC viene valutata dall’Unità
multiprofessionale per i bisogni complessi manifestati.
L’Assistenza Domiciliare Integrata rappresenta una modalità di intervento mediante la quale
si garantisce la domiciliarità alle persone che presentano bisogni complessi e diversificati, per i quali
è necessario provvedere attraverso un servizio integrato dal lato socioassistenziale e sanitario.
Si è analizzata la presenza di questo servizio nei 19 Ambiti distrettuali: 13 Responsabili di
SSC hanno affermato che nella loro realtà l’ADI viene realizzata secondo le modalità organizzative
previste dalla normativa regionale, 4 responsabili di SSC hanno invece evidenziato un’ assistenza
domiciliare pur presente nella doppia componente ma la cui gestione non è integrata. La
formalizzazione del servizio ADI mediante protocollo risulta presente solo in 7 realtà, anche se solo
in 4 contesti il protocollo risulta pienamente operativo; nei 3 rimanenti è previsto l’avvio integrato del
servizio nel corso del 2005.
SSC Presenza ADI Presenza protocollo NR
Duino Aurisina NO SI
Trieste NO SI
Muggia NO SI
Alto Isontino NO NO
Basso Isontino SI NO
Gemona SI SI
Carnia SI SI
San Daniele SI NO
Tarcento SI SI
Cividale SI SI
Codroipo SI NO
Udine NO NO
Cervignano SI NO
La tisana SI NO
Sacile NR
San Vito SI NO
Azzano X° SI NO
Maniaco SI NO
Pordenone SI NO
I Responsabili di SSC in grado di fornire sia il numero delle persone assistite in ADI, sia il
numero degli utenti del SAD, nell’anno 2003, sono stati solo 5; emerge anche in questo contesto il
problema della raccolta ed elaborazione dati ovvero della mancanza del raccordo informativo tra il
sistema sociale e quello sanitario.
29
SSC Situazioni assistite ADI Utenti SAD Incidenza uten ti ADI/SAD
3,1 Gemona 135 437 30,9
3,2 Carnia 114 416 27,4
4,4 Codroipo 88 197 44,7
5,1 Cervignano 26 268 9,7
6,5 Pordenone 59 157 37,6
b) Unità di Valutazione Distrettuale Minori
La multiproblematicità relativa alla tematica minorile ha sviluppato in quasi tutti i SSC, negli
ultimi anni, la necessità di promuovere modalità integrate di valutazione e intervento tra servizi e
operatori, a diverso titolo e responsabilità, coinvolti nell’area su indicata: sono nate così le Unità di
valutazione distrettuale dei minori che, al di là di possibili diverse denominazioni. sono presenti in
quasi tutte le realtà di SSC.
La tabella seguente evidenzia per ogni Ambito di SSC la composizione professionale prevista
nell’UVD dedicata ai minori e le relative funzioni attribuite.
SSC Composizione UVDM Funzioni
1,1 Duino Aurisina
Sono previste 2 équipe: una per i minori in lingua italiana e l’altra per i minori di lingua slovena. Non viene definita la composizione
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
1,2 Trieste
L’equipe è composta da operatori dell’ASS, del Comune e dell’IRCCS “Burlo Garofolo”: Psicologo dell’età evolutiva Pediatra Neuropsichiatra infantile Assistente sociale del Comune Educatore Operatori sanitari e tecnici della riabilitazione Integrata da altre figure sociali e sanitarie
Formulazione, attuazione e verifica del progetto socio educativo assistenziale e terapeutico riabilitativo, tenendo conto, dove possibile, del coinvolgimento della famiglia
30
SSC Composizione UVDM Funzioni
1,3 Muggia
Sono previste 2 èquipe una per i minori idi lingua italiana e l’altra per i minori di lingua slovena. La prima è composta da operatori del SSC e operatori dell’Unità operativa bambini e adolescenti (UOBA) del Distretto: Assistente sociale del SSC referente del caso Educatore Dirigente medico dell’UOBA Psicologo Integrata dal medico di medicina generale, altri specialisti e la famiglia del minore L’équipe per i minori di lingua slovena è composta da operatori del SSC e da operatori del servizio psicopedagogico sloveno, con sede unica per tutta la provincia
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
2,1 Alto Isontino
Viene definito Gruppo operativo minori, è composto da: Coordinatore SSC area minori Assistente sociale SSC area minori referente di zona Assistente sociale SSC referente del caso Psicologo del Consultorio Familiare Integrata da altri operatori dell’ASS (CSM, Dipendenze) o del SSC (assistenti domiciliari o educatori)
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
2,2 Basso Isontino
Si articola in due livelli Equipe multidisciplinare metodologica ne fanno parte, con assegnazione nominale, operatori della Polizia, della Scuola, del Consultorio Familiare, dell’unità operativa età evolutiva e prevenzione handicap (UOEEPH) e dei SSC dell’Alto e Basso Isontino E’ presente l’ équipe operativa; ne fanno parte: Operatori del Consultorio Familiare Operatori del servizio di età evolutiva Pediatra di libera scelta Aperta a specialisti del SERT e del DSM
Tratta la problematica nel suo complesso e definisce le linee di azione Stende il ”progetto individuale”
3,1 Gemona
Viene definita Equipe multidisciplinare per l’età evolutiva distrettuale (EMEED) con la seguente composizione: Assistente sociale del SSC Operatore (psicologo o assistente sociale) del Consultorio Familiare Responsabile di Distretto o suo delegato Medico di medicina generale/Pediatra di l.s. Operatori di servizi specialistici
Sono di competenza dell’EMEED i casi multicomplessi che richiedono prestazioni di professionalità e di servizi diversi . Le principali problematiche sono: maltrattamento fisico, abuso sessuale, grave trascuratezza, maltrattamento psicologico.
3,2 Carnia
Viene definita Equipe multidisciplinare per l’età evolutiva distrettuale (EMEED) Assistente sociale del SSC Operatore del Consultorio Familiare Responsabile di Distretto o suo delegato Medico di medicina generale/Pediatra di l.s. Operatori di servizi specialistici
Sono di competenza dell’EMEED i casi multicomplessi che richiedono prestazioni di professionalità e di servizi diversi . Le principali problematiche sono: maltrattamento fisico, abuso sessuale, grave trascuratezza, maltrattamento psicologico.
4,1 San Daniele
Assistenti sociali SSC Operatori del Consultorio Familiare Operatori della Neuropsichiatria Infantile Medico di medicina generale o pediatra di libera scelta Aperta ad altri servizi specialistici, ad insegnanti ed educatori
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
4,2 Tarcento
Coordinatore SSC area minori Operatori del servizio socio educativo Coordinatore Consultorio Familiare Psicologo del Consultorio Familiare Operatori della Neuropsichiatria Infantile Integrata da altri operatori: CSM, pediatra di libera scelta
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento NR
31
SSC Composizione UVDM Funzioni
4,3 Cividale
Assistente sociale referente del caso Responsabile di Distretto o suo delegato Medico di medicina generale o pediatra di libera scelta Operatore del Consultorio familiare
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
4,4 Codroipo
Referente area minori SSC Referente Neuropsichiatria Infantile Assistente sociale referente del caso Operatore del Consultorio Familiare Psicologo del SSC (ob.2 linee guida per fondi 328/2000)
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
4,5 Udine Non è presente
5,1 Cervignano
Assistente sociale equipe minori dell’Ambito Psicologo equipe minori Ambito Neuropsichiatria equipe per l’handicap Assistente sociale del Consultorio Psicologo del Consultorio Modalità attivata con l’ob.2 dei fondi della l. 328/2000
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
5,2 Latisana
Viene definita equipe integrata per la tutela dei minori e delle famiglie. Assistenti sociali di SSC Psicologo di SSC Psicologo del Consultorio Psicologo dell’Equipe multidisciplinare handicap Educatori Aperta ad altri operatori: psichiatra, neuropsichiatra infantile, pediatra di libera scelta
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
6,1 Sacile E’ presente una equipe non strutturata la cui composizione varia in relazione alla situazione esaminata.
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
6,2 San Vito
Assistente sociale coordinatore area minori Responsabile Consultorio Familiare Assistente sociale Consultorio Familiare Responsabile Neuropsichiatria Infantile Integrata da: assistente sociale referente del caso PLS e specialisti di altri servizi
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
6,3 Azzano X°
Responsabile di SSC Assistente sociale area minori Responsabile Consultorio Assistente sociale del Consultorio Psicologo della Neuropsichiatria Infantile Psicologo del SSC
Valutazione di situazioni con decreto e valutazione casistica multiproblematica
6,4 Maniago
Responsabile del SSC Assistenti sociali del SSC Responsabile Consultorio (psicologa) Assistente sociale del Consultorio Psicologo della Neuropsichiatria Infantile Psicologo del SSC
Valutazione situazioni multiproblematiche e indicazioni di intervento
6,5 Pordenone
Assistente sociale del SSC Psicologo del Consultorio Psicologo della Neuropsichiatria Infantile Psicologo del SSC Aperta a Pediatra di libera scelta, insegnanti ed educatori
Valutazione della situazione Impostazione del progetto Valutazione dei percorsi di intervento
L’UVDM è presente dunque in 18 Ambiti distrettuali ed il suo avvio è coinciso, per molte realtà,
con le progettualità connesse all’obiettivo 2 delle linee guida regionali sui fondi della l.328/2000. Un
aspetto da considerare è l’acquisizione (pur mediante lo strumento amministrativo della convenzione)
32
da parte di un congruo numero di SSC, della professionalità dello psicologo con funzioni prevalenti,
di consulenza agli operatori del SSC (assistenti sociali, educatori, …) che hanno in carico situazioni
minorili multiproblematiche.
L’indagine si prometteva di quantificare l’utenza minorile valutata in sede di UVDM; purtroppo
le diffuse carenze del sistema informativo locale, coniugate all’avvio recente di questa Unità
multiprofessionale, ha consentito una parziale rappresentazione dello utilizzo dell’UVDM avendo a
disposizione le informazioni complete solo per 5 realtà.
AMBITO Minori valutati in UVDM
Anno 2003 Utenti minori del SSC
Incidenza minori valutati
in UVDM/ minori SSC
1,1 Duino Aurisina 18 119 15,12
3,1 Gemona 68 371 18,32
4,1 San Daniele 32 281 11,38
4,2 Tarcento 10 221 4,52
4,4 Codroipo 15 147 10,20
c) Equipe Multidisciplinare per l’Handicap
La LR 41/96 definisce in modo dettagliato la composizione e le funzioni dell’ Equipe
Multidisciplinare per l’Handicap. L’indagine ha posto in evidenza situazioni molto diversificate, dal
lato della composizione e delle ulteriori dinamiche organizzative come la sottostante tabella
descrive.
33
SSC Composizione Equipe multidisciplinare handicap Fun zioni
1,1 Duino Aurisina Sono previste diverse équipe: per i minori (0-18 anni), per gli
adulti (18-65 anni) e due equipes, minori e adulti, per la
popolazione di lingua slovena
Equipe minori è composta da:Psicologo,Assistente sociale del
Comune,Pediatra di Comunità,Pediatra di libera scelta o Medico
di medicina generale.
Integrata da operatori della Neuropsichiatria Infantile,
Fisiatra, Logopedista, Medici specialisti, Infermiere professionale,
Educatore in situazione, Operatore socioassistenziale, Operatore
SIL, Coordinatore di servizi sociali,Operatore sociale
Equipe adulti : è composta da: Fisiatra, Assistente sociale del
Comune, Medico di M.G.
Integrata da: psicologo, psichiatra, logopedista, fisioterapista,
infermiere professionale, medici specialisti, educatore in
situazione, operatore socioassistenziale, operatore
SIL,Coordinatore di servizi sociali,operatore sociale
Equipe minori per la popolazione di lingua slovena è
composta da :Psicologo,Assistente sociale del Comune
Pediatra di libera scelta,Medico di medicina generale
Integrata da: operatore neuropscichiatria infantile, fisiatra,
logopedista , fisioterapista, infermiere professionale, medici
specialisti, educatore in situazione, psicomotricista, pedagogista.
Equipe adulti per la popolazione di lingua slovena
E’ composta da : Psicologo,Fisiatra,Assistente sociale del
Comune,Medico di medicina generale.
Integrata da: psichiatra, logopedista, fisioterapista, infermiere
professionale, medici specialisti, educatore in situazione.
Elabora il progetto di vita
Garantisce il diritto all’educazione e
istruzione scolastica
Garantisce la presa in carico, la
continuità terapeutica ed assistenziale
Garantisce nel passaggio dell’età adulta
la continuità del progetto terapeutico
riabilitativo
34
SSC Composizione Equipe multidisciplinare handicap Fun zioni
1.2 Trieste
Sono previste diverse équipe: per i minori (0-18 anni), per gli
adulti (18-65 anni) e due equipes, minori e adulti, per la
popolazione di lingua slovena
Equipe minori è composta da:Psicologo,Assistente sociale del
Comune,Pediatra di Comunità,Pediatra di libera scelta o Medico
di medicina generale.
Integrata da operatori della Neuropsichiatria Infantile,
Fisiatra, Logopedista, Medici specialisti, Infermiere
professionale,Educatore in situazione, Operatore
socioassistenziale, Operatore SIL,Coordinatore di servizi
sociali,Operatore sociale
Equipe adulti : è composta da: Fisiatra, Assistente sociale del
Comune,Medico di M.G.
Integrata da: psicologo, psichiatra, logopedista, fisioterapista,
infermiere professionale, medici specialisti, educatore in
situazione, operatore socioassistenziale, operatore
SIL,Coordinatore di servizi sociali,operatore sociale
Equipe minori per la popolazione di lingua slovena è
composta da :Psicologo,Assistente sociale del Comune
Pediatra di libera scelta,Medico di medicina generale
Integrata da: operatore neuropscichiatria infantile, fisiatra,
logopedista , fisioterapista, infermiere professionale, medici
specialisti, educatore in situazione, psicomotricista, pedagogista.
Equipe adulti per la popolazione di lingua slovena
E’ composta da : Psicologo,Fisiatra,Assistente sociale del
Comune,Medico di medicina generale.
Integrata da: psichiatra, logopedista, fisioterapista, infermiere
professionale, medici specialisti, educatore in situazione.
Elabora il progetto di vita
Garantisce il diritto all’educazione e
istruzione scolastica
Garantisce la presa in carico e la
continuità terapeutica ed assistenziale
Garantisce nel passaggio dell’età adulta
la continuità del progetto terapeutico
riabilitativo
35
SSC Composizione Equipe multidisciplinare handicap Fun zioni
1,3 Muggia Sono previste diverse équipe: per i minori (0-18 anni), per gli
adulti (18-65 anni) e due equipes, minori e adulti, per la
popolazione di lingua slovena
Equipe minori è composta da:Psicologo,Assistente sociale del
Comune,Pediatra di Comunità,Pediatra di libera scelta o Medico
di medicina generale.
Integrata da operatori della Neuropsichiatria Infantile,
Fisiatra, Logopedista, Medici specialisti, Infermiere
professionale,Educatore in situazione, Operatore
socioassistenziale, Operatore SIL,Coordinatore di servizi
sociali,Operatore sociale
Equipe adulti : è composta da: Fisiatra, Assistente sociale del
Comune,Medico di M.G.
Integrata da: psicologo, psichiatra, logopedista, fisioterapista,
infermiere professionale, medici specialisti, educatore in
situazione, operatore socioassistenziale, operatore
SIL,Coordinatore di servizi sociali,operatore sociale
Equipe minori per la popolazione di lingua slovena è
composta da :Psicologo,Assistente sociale del Comune
Pediatra di libera scelta,Medico di medicina generale
Integrata da: operatore neuropscichiatria infantile, fisiatra,
logopedista , fisioterapista, infermiere professionale, medici
specialisti, educatore in situazione, psicomotricista, pedagogista.
Equipe adulti per la popolazione di lingua slovena
E’ composta da : Psicologo,Fisiatra,Assistente sociale del
Comune,Medico di medicina generale.
Integrata da: psichiatra, logopedista, fisioterapista, infermiere
professionale, medici specialisti, educatore in situazione.
Elabora il progetto di vita
Garantisce il diritto all’educazione e
istruzione scolastica
Garantisce la presa in carico e la
continuità terapeutica ed assistenziale
Garantisce nel passaggio dell’età adulta
la continuità del progetto terapeutico
riabilitativo
2,1 Alto Isontino Unità Multidisciplinare Funzionale Strutturale è composta da:
Referente ASS dell’unità strutturale (psicologo)
Logopedista
Fisioterapista
Rappresentante del CISI
Coordinatore SSC
Responsabile servizi educativi di Gorizia
Unità Multidisciplinare funzionale è l’équipe operativa :
Referente ASS dell’unità strutturale (psicologo)
Rappresentante del CISI
Assistente sociale SSC
Medico di medicina generale/ Pediatra di libera scelta
Integrata da logopedista, fisioterapista o medico specialista,
educatore, rappresentante SIL
Interventi sulla programmazione
Progetto di vita come previsto dall’art.8
della lR 41/96
36
SSC Composizione Equipe multidisciplinare handicap Fun zioni
2,2 Basso Isontino Si articola in due livelli:
Equipe Strutturale composta da:
Responsabile dell’Unità operativa dell’età evolutiva prevenzione
dell’handicap ASS
Referente équipe multidisciplinare ASS
Logopedista
Fisiatra
Pediatra di libera scelta
Medico di medicina generale
Rappresentante del Consorzio Isontino Servizi Integrati
Coordinatore del SSC
Assistente sociale del SSC
Equipe operativa
Progetto di vita come previsto dall’art 8
della Lr 41/96
Progetti individuali e diagnosi co-firmati
dalla componente sociale e sanitaria
3,1 Gemona Psicologo dell’EMDH
Logopedista
Fisioterapista
Assistente sociale del SSC inserita per un monte ore nell’èquipe
Integrata da: operatori dell’équipe multidisciplinare per l’età
evolutiva distrettuale (EMEED)
Come da art. 8 l.r. 41/96
3,2 Carnia Responsabile di Distretto o suo delegato
Assistente sociale del SSC,
Psicologo
Medico di medicina generale
Operatori di servizi specialistici
Integrata da: amministrativo del SSC ed amministratore
comunale (per il finanziamento, reperimento risorse, inserimento
in istituto….)
Come da art. 8 l.r. 41/96
4,1 San Daniele Facilitatore (psicologo) della Neuropsichiatria infantile
Responsabile del Distretto
Referente area minori e adulti handicap del SSC
Assistente sociale referente del caso
Coordinatrice del SSC
Integrata da: educatori, referenti del CSRE-atelier di Fagagna ,
pediatra di libera scelta o medico di medicina generale e referenti
scolastici
Operatori del DSM e della NPIA
Come da art. 8 l.r. 41/96
4,2 Tarcento Responsabile di Distretto
Psicologa facilitatrice
MMG /PLS referenti del caso
Operatori della NPIA
Operatori del DSM
Assistente sociale referente del caso
Integrata da operatori dei servizi delegati
Come da art. 8 l.r. 41/96
37
SSC Composizione Equipe multidisciplinare handicap Fun zioni
4,3 Cividale Responsabile di Distretto
Psicologa facilitatrice (coordinatore dell’èquipe)
MMG /PLS referenti del caso
Operatori della NPIA
Operatori del DSM
Assistente sociale referente del caso
Integrata da operatori dei servizi delegati
Come da art. 8 l.r. 41/96
4,4 Codroipo Referente area disabili SSC
Facilitatore (psicologo) del Distretto
Operatori della NPIA
Assistente sociale referente del caso
Medico di medicina generale o Pediatra di libera scelta
Come da art. 8 l.r. 41/96
4,5 Udine Responsabile del Distretto
Facilitatore (psicologo) della Neuropsichiatria infantile
Assistente sociale SSC referente del caso
Assistente sanitaria
Operatori della N.P.I.A. e del DSM
Come da art. 8 l.r. 41/96
5,1 Cervignano Figure professionali sanitarie del Distretto, non vede in modo
permanente la figura dell’assistente sociale del SSC, che viene
coinvolta per il progetto di vita o per singoli interventi sul caso
specifico
Funzioni previste dalla lr 41/96, interventi
sul caso
5,2 Latisana Figure professionali sanitarie del Distretto, viene a volte richiesta
la partecipazione dell’assistente sociale di riferimento del caso.
Come da art.8 l.r.41/96
6,1 Sacile Equipe sanitaria strutturata all’interno del Distretto, partecipa
l’assistente sociale di riferimento del caso
Come da art.8 l.r.41/96
6,2 San Vito Assistente sociale in delega all’Azienda che si occupa di H.
Responsabile di Distretto
Neuropsichiatria
Su chiamata operatori di servizi specialistici, anche convenzionati
(Nostra Famiglia)
Come da art.8 l.r.41/96
6,3 Azzano X° Stessa dell’UVDM:
Come da art.8 l.r.41/96
6,4 Maniago Responsabile del Distretto o suo delegato
Responsabile della Neuropsichiatria Infantile
Responsabile CSM
Assistente sociale del Servizio educativo territoriale
Responsabile del SSC (non sempre presente)
Come da art.8 l.r.41/96
6,5 Pordenone Responsabile Distretto o suo delegato
Assistente sociale referente del caso
Assistente sociale servizi delegati handicap
Operatori NPIA
Su chiamata altri operatori
Come da art.8 l.r.41/96
Va fatto presente che alcuni intervistati hanno evidenziato uno scarso coinvolgimento degli
operatori del SSC nell’attività propria dell’EMDH da parte dei responsabili sanitari del distretto di
competenza. Diffusa comunque è la sensazione che tale unità multiprofessionale attenga quasi
esclusivamente alla “sanità”.
38
Anche in questo caso l’indagine si riprometteva di quantificare l’utenza con disabilità valutata
in sede di EMDH, ma le già evidenziate carenze strutturali/informative hanno permesso una raccolta
limitata di dati, assolutamente insufficiente per una qualsiasi rappresentazione.
d) Altre Unità di Valutazione previste
Negli Ambiti distrettuali di Latisana e di Cervignano viene segnalata la presenza dell’ "Unità di
Valutazione Progetti Riabilitativi” (UVAPRI) dedicata a persone con problemi psichiatrici per i quali è
necessario formulare un progetto riabilitativo che comprenda le dimensioni del lavoro, dell’abitazione e
della socialità. Ne fanno parte: il responsabile di Distretto o suo delegato, il Direttore del DSM o suo
delegato, l’assistente sociale del Comune, il medico di medicina generale, lo psichiatra e l’infermiere
del CSM e rappresentanti del “privato sociale” convenzionato con l’azienda sanitaria per i progetti
riabilitativi.
La Responsabile del SSC del Basso Isontino segnala l’esistenza, nella propria realtà, dell’
Unità funzionale adulti composta dai rappresentanti dei Dipartimenti delle Dipendenze e della Salute
Mentale, dai responsabili del Distretto e del SSC e da operatori del SSC. I compiti di questa
particolare Unità funzionale sono relativi alla definizione di strategie di azione relativamente al “disagio
adulto”. A livello operativo è presente l’UVD adulti per zona di competenza, composta dagli operatori
del SSC e dagli operatori sanitari del Distretto e/o dei servizi specialisti, con il compito di formulare i
piani personalizzati
39
PARTE II
IL MONITORAGGIO DEL PROCESSO PDZ
In questa parte della relazione si cerca di render conto dell’avvio del processo pianificatorio
relativamente agli indirizzi emanati con le Linee guida laddove veniva ricordato che “ i significati
attribuiti alla Pianificazione di Zona dalla L 328/00 e, più recentemente, a livello regionale, dalla LR
23/04 qualificano il PDZ quale strumento organizzativo primario per il governo locale del sistema
integrato degli interventi e dei servizi sociali.3
Tale definizione ha come conseguenza la necessità di considerare questo particolare strumento
pianificatorio non come un semplice documento che pur compiutamente elaborato, rappresenti un
formale riferimento alle azioni ed agli interventi che quotidianamente vengono realizzati
territorialmente, ma al contrario come un processo organizzativo che, pur determinato da vincoli
temporali (validità triennale ed aggiornamento annuale) è collocabile in un continuum che produce e
gestisce iniziative a favore della popolazione, verificandone nel contempo l’adeguatezza e l’efficacia e
divenendo in tal modo il vero riferimento per i comportamenti organizzativi e professionali dei diversi
soggetti impegnati nel lavoro sociale di territorio.
Tali considerazioni implicano una particolare attenzione agli aspetti organizzativi e metodologici
che devono contraddistinguere la costruzione del PDZ, con riferimento alle iniziative necessarie per
realizzarlo, ai soggetti incaricati a svolgere tali iniziative, alle indicazioni da seguire per garantire i
risultati da raggiungere, ai procedimenti da attivare per perseguire gli obiettivi, alle modalità con cui
vengono formate le decisioni, ai criteri da adottare per effettuare adeguate valutazioni di efficacia.
E’ essenziale innanzitutto definire la funzione di regia e di indirizzo nella duplice componente
politica e tecnica:
� la componente politica non può che essere costituita dall’Assemblea dei sindaci di
ambito distrettuale, al cui Presidente spetta peraltro il compito di attivare il processo preordinato alla
definizione del PDZ (art. 40 della LR 49/96, come sostituito dall’art. 6 della LR 23/04);
� la componente tecnica è formata innanzitutto dal Responsabile del SSC che svolge una
funzione di coordinamento e dai coordinatori delle equipe in cui il SSC può articolarsi. A tali figure è
strategicamente opportuno associare il responsabile di distretto ed eventuali ulteriori tecnici con
responsabilità di coordinamento operanti nella rete territoriale dei servizi alla persona.
Rientra nella funzione di regia e di indirizzo l’individuazione delle aree di intervento ritenute
prioritarie e dei soggetti che nel territorio di riferimento si configurano concretamente come necessarie
risorse per la definizione e l’attuazione del PDZ, nonché l’individuazione di tutti “gli attori interni ai
singoli Comuni” (es. pianificazione urbana, vigilanza), che sono necessari per il raggiungimento degli
obiettivi del PDZ.
3 N.B. L’ambito del Basso Isontino ha già adottato il primo PDZ nel 2004
40
Per l’esercizio delle funzioni programmatorie inerenti particolari aree strategiche la predetta
componente politica può ampliare la propria composizione ai rappresentanti delle altre Istituzioni
pubbliche coinvolte per responsabilità e risorse nella realizzazione del Piano.
E’ a supporto della funzione di regia ed indirizzo, con particolare riferimento alla componente
tecnica, che devono essere valorizzati ed implementati, entro il coordinamento tecnico amministrativo
del SSC, i compiti di studio, istruttoria, elaborazione degli atti, gestione del sistema informativo locale,
approntamento dei dati e degli elementi caratterizzanti il “profilo di comunità”.
Lo sviluppo di tali compiti dovrà sempre più qualificare la funzione, di staff, alla pianificazione
(Ufficio di Piano) che il coordinamento tecnico amministrativo del SSC è comunque impegnato a
garantire.
Sostanziale diviene poi la modalità di definizione dei contenuti facenti parte del documento
costitutivo il PDZ che impegna, come ribadito dall’articolo 12, comma 6, della LR 23/04, i soggetti di
cui all’articolo 1, comma 4, della L 328/00.
Al fine di facilitare l’apporto partecipato dei soggetti su richiamati alla “costruzione” dei suddetti
contenuti risulta sicuramente utile la costituzione di adeguati Tavoli tematici di lavoro che oltre ai
rappresentanti della componente tecnica e politica di cui alla funzione di regia ed indirizzo, dovranno
avere al proprio interno i soggetti, istituzionali e non, in precedenza specificati, facendo attenzione,
nel caso di una molteplice presenza di organismi similari (il riferimento riguarda soprattutto la
variegata realtà del terzo settore), di predisporre occasioni e strumenti di rappresentanza per
consentire a tutti di esprimere il proprio contributo.
I suddetti Tavoli tematici che, anche successivamente all'approvazione dell'accordo di
programma, possono esercitare una funzione di apporto alla valutazione e regolazione della
progettualità definita, rappresentano una importante occasione di reciproca conoscenza, di condiviso
approfondimento tematico, di fattiva corresponsabilità ( con riferimento alle risorse attivabili ed alle
azioni realizzabili) nonché di cooperazione gestionale.
E' soprattutto in relazione alla realizzabilità delle variabili organizzative ora citate ed inerenti il
necessario e fattivo raccordo tra vari soggetti con esperienze, storie e ruoli diversi che risulta
essenziale che l'avvio del processo di costruzione del PDZ, sia caratterizzato da idonee iniziative
formative ed informative facilitanti la condivisione dei riferimenti culturali ed organizzativi che
qualificano le successive fasi del processo stesso……
L’Assemblea dei sindaci, al fine di dare concreta attuazione al principio di promozione della
partecipazione delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni dei cittadini e degli utenti e delle
altre parti sociali ai processi di programmazione e verifica, definisce le modalità di coinvolgimento di
detti soggetti nel processo programmatorio locale.”
E’ sembrato utile riprendere la parte del documento di indirizzo per leggere meglio il processo
che si è avviato. In particolare il monitoraggio ha voluto verificare il coinvolgimento nel processo della
componente politica (assemblee dei sindaci) l’attivazione degli Uffici di piano, la definizione delle aree
di intervento entro le quali sviluppare gli interventi, progetti, servizi, il reale coinvolgimento della
comunità regionale nel processo, le iniziative formative e informative collaterali.
41
L’AVVIO – L’ASSEMBLEA DEI SINDACI
L’avvio del processo di costruzione del PDZ ha visto protagonisti in primis le Assemblee dei
sindaci, che hanno preso atto delle linee guida regionali e hanno pianificato le azioni del percorso da
intraprendere, così come previsto dal cronogramma regionale.
Numero incontri delle Assemblee dei Sindaci dall’at tivazione del processo fino al 31.03.2005
AMB NUM INCONTRI 31/03/05
1,1* – 1,2 - 1,3
Duino- Trieste- Muggia 2
2,1 Alto Isontino 1
2,2 Basso Isontino 4
3,1 Gemona 2
3,2 Carnia 2
4,1 San Daniele 3
4,2 Tarcento 4
4,3 Cividale 2
4,4 Codroipo 2
4,5 Udine 7
5,1 Cervignano 2
5,2 Latisana 3
6,1 Sacile 1
6,2 San Vito 2
6,3 Azzano X° 6
6,4 Maniago 2
6,5 Pordenone 6
*L’ambito 1,1 di Duino-Aurisina oltre alla partecipazione formale all’Assemblea dei Sindaci, organizza
con cadenza mensile la “Conferenza dei servizi sociali”
Accanto al lavoro delle Assemblee non va dimenticata l’attività svolta dai Comitati ristretti
tecnico-politici che hanno il compito di preparare e condividere le azioni di pianificazione da portare in
Assemblea . Il Comitato ristretto è generalmente composto da una rappresentanza dei Comuni e dello
staff dirigenziale del SSC.
42
UFFICIO DI PIANO
Le Linee guida prevedevano l’adozione dell’ufficio di piano come strumento tecnico
propedeutico alla pianificazione.
Dai “punti monitor” agli uffici di piano
Con l’istituzione del “punto monitor”, all’interno di quanto previsto dalla L. 451/97, si è
promossa una cultura di rete attenta al monitoraggio e alla valutazione dei progetti e delle attività.
Dall’indagine dell’IRSSES è emerso che i punti monitor stavano vivendo un particolare
momento di transizione, in quanto da un lato stavano concludendo la loro attività connessa alla
progettazione relativa alla legge 285/97 - secondo triennio, dall’altro la loro funzione veniva, nella
maggioranza delle situazioni, sempre più ricondotta entro i costituendi Uffici di Piano, con la
assegnazione di compiti e funzioni esplicitamente connessi a quanto previsto dalle Linee Guida
Regionali sulla pianificazione territoriale.
Si riporta l’opinione espressa dai Responsabili di SSC rispetto alle funzioni dei punti monitor e
il monte ore previsto per queste attività.
SSC Funzioni Monte ore dedicato
1,1 Duino Aurisina
Il punto monitor è stato utilizzato per il
monitoraggio del progetto “Famiglie solidali” e
per il futuro c’è l‘ipotesi di coinvolgerlo in altre
progettazioni ( benessere delle famiglie)
10 ore settimanali
1,2 Trieste
Funzione di raccolta dati e monitoraggio dei
progetti/attività previsti dall’obiettivo 2 delle
linee guida regionali sui fondi della l.328/2000
Difficile da quantificare, è ricavato dal monte ore
complessivo di un assistente sociale e di due
amministrativi
1,3 Muggia
E’ stato dato Incarico ad un professionista
esterno di svolgere le funzioni di monitoraggio
dei progetti minori
12 ore settimanali
2,1 Alto Isontino Funzione di monitoraggio dei progetti 285
ancora in itinere
18 ore settimanali
2,2 Basso Isontino
Funzione di monitoraggio sui progetti per
minori.E’ presente una consulenza informatica
per aggiornare e verificare il sistema
informativo e gli strumenti di monitoraggio e
verifica.
Due persone ad orario parziale
3,1 Gemona
Monitoraggio dei progetti relativi alla L.285/97
con compiti di produzione,gestione e controllo
dei dati. Si cerca di costruire un piccolo
servizio di programmazione e controllo di
gestione sull’insieme della progettualità sociale
Quattro operatori ad orario parziale
3,2 Carnia Funzione di monitoraggio sui progetti.
L.285/97
NR
43
SSC Funzioni Monte ore dedicato
4,1 San Daniele
Il Punto monitor ha ampliato le sue funzioni
connesse alla l.285/97 prevedendo la raccolta
dati, il monitoraggio dei progetti e la segreteria
tecnica del PDZ
1 persona (psicologa) a 20 ore
4,2 Tarcento
Il Punto monitor ha concluso le sue funzioni
connesse alla l.285/97 ed è stato inserito
nell’Ufficio di Piano.
1 persona 20 ore settimanali
4,3 Cividale
Dopo aver seguito il monitoraggio dei progetti
della legge 285/97 ora si occupa del
monitoraggio di tutte le aree d’intervento
sociale, in collaborazione con l’Osservatorio
provinciale
1 persona a 25 ore
4,4 Codroipo
Funzioni di gestione dati, monitoraggio e
valutazione dei progetti sociali
In fase di assorbimento nell’ufficio di Piano
3 persone a 18 ore settimanali
4,5 Udine
Il punto monitor è stato trasformato in “Ufficio
piani e programmi” e le sue funzioni sono
legate al PDZ
Una persona a 36 ore settimanali, con previsione
di ampliamento
5,1 Cervignano
Il punto monitor ha trasferito le proprie
competenze, intensificandole, entro l’Ufficio di
piano
Due persone con impegno di 25 ore settimanali
ciascuna
5,2 Latisana
Funzioni di coordinamento dei gruppi di lavoro
locali, di raccordo, di informazione ,di raccolta
dati e di supporto alle progettualità di tipo
sociale
Persona a 30 ore settimanali
6,1 Sacile
Si è conclusa l’attività di raccolta dati e
monitoraggio dei progetti - minori
Ci si sta attivando per un nuovo percorso di
utilizzo della esperienza acquisita
NR
6,2 San Vito
Raccolta ultimi dati e monitoraggio progetti
della l.285/97. Transizione entro l’Ufficio di
piano
Persona a 12 ore settimanali
6,3 Azzano X°
Il referente ha cessato l'attività il 31.12.04; la
sua attività consisteva nella verifica dei dati e
dei progetti- minori.
Si sta cercando una figura a tempo pieno (prima
il Punto monitor aveva 20 ore settimanali)
6,4 Maniago Monitoraggio e valutazione dei progetti -
minori
Persona a 25 ore settimanali
6,5 Pordenone
Il punto monitor ha allargato la sua
competenza: si occupa di minori, di attività
riguardanti le borse lavoro e gli inserimenti
lavorativi per adulti .In atto transizione verso
l’Ufficio di Piano
Persona a 15 ore settimanali. Verrà
implementato con una nuova unità a 36 ore per
l’ufficio di piano.
44
Come si può notare dalle affermazioni riportate dai Responsabili dei SSC il punto monitor è
diventato, in numerosi contesti, uno strumento indispensabile per dare significato e contenuti
all’Ufficio di Piano . Il monte orario dedicato va da un minimo di 10 ore settimanali ad un massimo di
36; non è stata identificata un’unica professionalità per gestire questa funzione in quanto sono
presenti professionisti con curriculum formativo e professionale differenziato (v. presenza di psicologi,
sociologi, laureati in lingue, comunicazione, servizio sociale …) .
Particolare importanza nel processo di pianificazione locale assume l’istituzione dell’Ufficio di
Piano di Ambito di SSC, che nel cronogramma previsto dalle linee guida si collocava entro il mese di
marzo 2005
In 16 Ambiti sono stati istituiti gli uffici di piano, non hanno ancora concluso l’istituzione gli
ambiti di: Duino Aurisina, Monfalcone e Gorizia
Figure professionali componenti gli uffici di piano
Amb Ruolo / funzione Num Figure
1,2 Coordinamento Attività Dell'ufficio D'ambito 1
1,2 Totale 1
1,3 Coordinatrice Equipe Area Intervento Ambito 1
Coordinatrice Equipe Territoriale Comune di San Dorligo della Valle 1
Impiegata amministrativa 1
Punto Monitor ex L.328 ob.2 1
Resp. Coord. Ambito 1.3 1
1,3 Totale 5
3,1, 3,2* Componente Servizio Programmazione 2
Coordinatore Servizi Sociali e Sociosanitario 1
Direttore Distretto n. 2 - Carnia 1
Direttore Distretto n.1- Gemonese-Canal del Ferro-Val Canale 1
Responsabile Servizio Programmazione e Controllo di gestione dell'Azienda 1
Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 1 1
Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 2 1
3,1 Totale 8
4,1 Assistente Sociale Ref. Anziani 1
Assistente Sociale Ref. Disabilita' 1
Assistente Sociale Ref. Infanzia 1
Consulente (Punto monitor) 1
Coordinatrice Servizio Sociale Dei Comuni 1
Direttore Distretto 1
Istruttore Amministrativo 1
Responsabile Tecnico Amministrativo 1
45
Amb Ruolo / funzione Num Figure
4,1 Totale 8
4,2 Consulente statistico informatico 1
Responsabile Ufficio di Piano 1
4,2 Totale 2
4,3 Assistente Sociale 2
Coordinatrice 1
Referente "Punto Monitor" 1
Referente Progetto "ZOOM" 1
Referente staff di programmazione del Distretto Sanitario 1
Responsabile 1
Sociologo 1
4,3 Totale 8
4,4 Amministrativo 1
Amministrativo e Punto Monitor 1
Coordinatore Tavolo ‘ Dipendenze e Disagio’ 1
Coordinatore tavolo ‘Interculturalità e migrazioni’ 1
Punto Monitor 1
Referente ‘Diversamente Abili’ - Coordinatore tavolo ‘Essere diversamente abili’ 1
Referente Anziani – Coordinatore Tavolo ‘Vivere la Terza Età’ 1
Referente Minori -Coordinatore Tavolo ‘Responsabilità familiari e minori’ 1
Responsabile 1
4,4 Totale 9
4,5 Coordinatore Equipe Area Adulti/Anziani 1
Coordinatore Equipe Area Infanzia, Adolescenza, Famiglia 1
Referente 1
Responsabile 1
4,5 Totale 4
5,1 Coordinatore Equipe Area Adulti/Anziani 1
Coordinatore Equipe Area Minori 1
Operatore Ex Punto Monitor 2
Responsabile Di Ambito 1
Responsabile di Distretto 1
Referente aziendale per Integrazione sociosanitaria 1
Referente amministrativo (del ASS) 1
Tecnico a supporto del Responsabile del Distretto 1
5,1 Totale 9
5,2 Coordinatore Servizio Sociale dei Comuni - Referente Area Minori e Famiglia, Adulti, Anziani e Handicap. 1
Referente Area Amministrativa 1
Referente Area Monitoraggio, informazione e supporto alla progettazione 1
Responsabile Servizio Sociale dei Comuni 1
46
Amb Ruolo / funzione Num Figure
5,2 Totale 4
6,1 Componente 1
Coordinatore 1
Responsabile 1
6,1 Totale 3
6,2 Consulente 1
Coordinatore 1
Punto Monitor 1
6,2 Totale 3
6,3 Operatore Aministrativo 2
Punto Monitor 1
Responsabile Di Ambito 1
6,3 Totale 4
6,4 Amministrativo 3
Assistente Sociale 2
6,4 Totale 5
6,5 Informatizzazione contabile 1
referente Punto Monitor 1
referente ufficio di Piano 1
Segreteria d'Ambito 1
6,5 Totale 4
Totale complessivo 77
*Nell’ASS n. 3 è istituito un unico ufficio di piano sui due ambiti / distretti
La previsione della pianificazione congiunta tra PAT e PDZ, che vedeva nella partecipazione
negli uffici di piano anche di personale sanitario non sembra essere stata colta, infatti i rappresentanti
dei Distretti o delle Aziende sanitarie sono presenti nei 3 Ambiti con delega all’ASS e solo nell’Ambito
di Cividale tra i Comuni Enti Gestori
Personale ASS presente negli uffici di piano degli Ambiti
AMB FUNZIONE Totale
3,1 – 3,2 Responsabile Servizio Programmazione e Controllo di gestione dell'Azienda 1
Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 1 1
Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 2 1
ASS 3 Totale 3
4,1 Direttore Distretto 1
4,1 Totale 1
4,3 Referente staff di programmazione del Distretto Sanitario 1
4,3 Totale 1
Totale complessivo 12
47
48
AREE D’INTERVENTO
Un particolare interesse riveste la rilevazione sugli orientamenti dei Comuni relativamente alla
definizione delle aree di intervento tenendo conto che nelle Linee guida sono state indicate le
seguenti aree d’intervento:
rispetto all’utenza:
� minori e famiglia;
� anziani;
� disabilità;
� dipendenze e salute mentale;
� disagio e marginalità sociale;
� altro (ove la specificità territoriale lo richieda, possono essere individuate ulteriori aree
di utenza).
rispetto alle attività:
� azioni di sistema (cfr. § 7 - obiettivo 1 e obiettivo 2).
Veniva comunque lasciata alla discrezionalità degli ambiti definire ulteriori aree che
tenessero conto delle specifiche realtà .
Il monitoraggio ha tracciato il quadro delle aree individuate dai 19 SSC: emerge che se, da una parte
ci sono delle aree ben definite e coerenti con quelle previste dalle linee guida (minori, anziani, etc.),
dall’altra sono presenti delle sub-aree (infanzia e genitorialità e giovani e genitorialità, oppure aree
miste (es Esclusione/Inclusione, Salute mentale, Dipendenze, Immigrazione) alcune che nonché
nuove ulteriori aree (immigrazione, casa, lavoro etc.).
Area linee guida corrispondente Area individuata nel SSC Num SSC
Adolescenti 1 Famiglia 1 Giovani e genitorialità (14/28) 1 Infanzia e genitorialità (0-14) 1 Minori 1
Minori e famiglia
Minori e famiglia 17 Minori e famiglia Totale 22 Anziani Anziani 19 Anziani Totale 19 Disabilità Disabilità 18 Disabilità Totale 18
Adulti 2 Casa 1 Immigrati 1 Immigrazione 5 Interculturalità e migrazioni 1 Lavoro 1 Migranti 1 Politiche Giovanili 1
Ulteriore area
Trasversali 1 Ulteriore area Totale 14 Azioni di Sistema Azioni di Sistema 13
49
Area linee guida corrispondente Area individuata nel SSC Num SSC
Segretariato sociale, Sistema informativo unificato 1
Azioni di Sistema Totale 14 Adulti in difficoltà 1 Disagio e marginalità sociale Disagio e marginalità sociale 12
Disagio e marginalità sociale Totale 13
Dipendenze e salute mentale Dipendenze e salute mentale 10
Dipendenze e salute mentale Totale 10
Mista Esclusione/Inclusione, Salute mentale, Dipendenze, Immigrazione 1
Mista Totale 1 Totale complessivo 111
Nella tabella che segue si da una rappresentazione grafica delle aree di intervento rilevate dal
monitoraggio “assemblate” nelle aree indicate dalla Linee guida.
Mista; 1Azioni di Sistema; 14
Anziani; 19
Minori e famiglia; 22
Disabilità; 18
Disagio e marginalità sociale; 13
Dipendenze e salute mentale ;
10
Ulteriore area; 14
Interessante risulta il dato sull’area dell’immigrazione (8 ambiti), sulla casa (1) sul lavoro (1) sui
giovani (1) che andranno monitorati con particolare interesse.
PERCORSO PARTECIPATO
Con riferimento ai soggetti non istituzionali sembra utile richiamare che le Linee guida
adottavano la previsione della legge 328/00 che pone tra i fondamenti delle politiche sociali l’impegno
degli enti locali volto a riconoscere e agevolare “il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale,
degli organismi della cooperazione, delle associazioni e degli enti di promozione sociale, delle
50
fondazioni e degli enti di patronato, delle organizzazioni di volontariato, degli enti riconosciuti delle
confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese operanti nel settore nella
programmazione, nella organizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e servizi
sociali” (art. 1, comma 4).
La previsione normativa statale, ripresa anche da quella regionale, individua esplicitamente il
volontariato e la più estesa area del no profit quali attori fondamentali nelle fasi di definizione e
realizzazione delle politiche sociali.
Sembra importante a questo proposito richiamare l’articolo 16 della L 328/00 che, nel definire il
ruolo peculiare delle famiglie all’interno della rete dei servizi, pone in evidenza come le stesse,
unitamente alle singole persone e alla più ampia comunità di vita, non debbano essere considerate
esclusivamente come destinatarie di interventi, ma quali soggetti attivi della politica sociale e risorsa
per l'aiuto che possono esprimere alla soluzione delle eventuali difficoltà sociali. In questo senso
vanno considerate come partners dei servizi.
La Regione Friuli Venezia Giulia intende valorizzare questa impostazione, peraltro presente
anche nella legge regionale 15 maggio 2001, n. 15, articolo 3 (Sussidiarietà orizzontale)4.
In tutte le fasi del processo di costruzione locale del sistema integrato dei servizi e interventi
sociali, dovrà dunque essere favorito il coinvolgimento dei soggetti su richiamati.
La Regione infatti, pur ribadendo che la titolarità della funzione sociale pubblica è in capo agli enti
pubblici territoriali, riconosce la capacità dei soggetti di cui all’articolo 1, comma 4, della L 328/00 di
condividere tale funzione, in quanto espressione della capacità autonoma di cittadini, famiglie,
comunità, di responsabilizzarsi e di organizzarsi nell’affrontare e cercare di rispondere ai bisogni
presenti nel proprio territorio. Questa capacità va promossa, sostenuta e valorizzata perché è
l’elemento portante dello sviluppo della qualità sociale delle comunità locali.
La legislazione statale e regionale prevede altresì che alla gestione e all’offerta dei servizi possano
provvedere anche “altri soggetti privati”.
Inoltre, per quanto riguarda l’applicazione operativa del principio di sussidiarietà nella gestione di
servizi finalizzati a garantire i livelli essenziali della funzione sociale pubblica, nelle more
dell’emanazione da parte della regione di specifiche disposizioni normative, i Piani di Zona possono
prevedere nuove modalità di rapporto pubblico/privato, anche tramite la sperimentazione di idonee e
innovative forme di gestione che non devono intendersi come meri strumenti tecnici, ma devono
concretizzare un significato valoriale, esplicitando sempre il motivo della scelta effettuata.
4 LR 15/01, art. 3 “La Regione, le Province e i Comuni, sulla base del principio di sussidiarietà e per lo svolgimento di attività di interesse generale, riconoscono il ruolo degli individui, delle famiglie, delle imprese e delle formazioni sociali e ne favoriscono l’autonoma iniziativa.”
51
Il monitoraggio ha inteso verificare le suddette previsioni della L. 328/200 monitorando la
partecipazione delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni dei cittadini e degli utenti e delle
altre parti sociali all’avvio del processo di programmazione.
Dalla documentazione fornita dagli Ambiti e dal presente monitoraggio, si evince che in questi primi
mesi vi è stata un intensa attività di coinvolgimento della comunità.
Quadro della rete di partecipazione realizzata dagl i Ambiti del SSC
SSC UFFICI COMUNALI
SOGGETTI PUBBLICI SOGGETTI TERZO SETTORE
1,1 Duino
Aurisina NO NO NO
1,2 Trieste NO NO NO 1,3 Muggia SI SI NO 2,1 Alto
Isontino SI SI SI
2,2 Basso
Isontino SI SI SI
3,1
Gemona NO SI SI
3,2 Carnia NO SI SI 4,1 San
Daniele SI SI SI
4,2
Tarcento SI SI
SI Sono state riportate le realtà private, non profit ed associazionistiche che ad oggi partecipano attivamente ai Tavoli di lavoro, che si sono assunte la responsabilità di mantenere informate e recepire istanze e proposte anche delle realtà che non sono fisicamente presenti ai Tavoli per ragioni pratico-operative di gestione degli stessi , queste Associazioni e realtà del terzo settore sono state comunque coinvolte nella fase di start up del percorso e sono mantenute costantemente informate sull’avanzamento del percorso per la costruzione del PdZ.
4,3
Cividale a livello generale SI
NO
Sono state individuate le “tipologie” dei soggetti non istituzionali da invitare agli incontri informativi :
Cooperative Sociali, Consorzi, Enti di Rappresentanza, Servizi/Centri socio-sanitari a valenza regionale o provinciale, Fondazioni bancarie, Fondazioni imprenditoriali, Cooperative di consumo, Agenzie formative, Istituti di Credito e Banche di Credito Cooperativo, Centro Servizi di Volontariato, Associazioni di rappresentanza del mondo imprenditoriale
o Cittadini singoli ed associati (comitati, forum, gruppi) o Associazioni del terzo settore, raggruppate nelle seguenti
tipologie: � Socio-assistenziali; � Socio-sanitarie; � Educative; � Parrocchie; � Culturali; � Tempo libero; � Sportive; � Militari; � Ambientali; � Sindacati/Patronati
52
SSC UFFICI COMUNALI
SOGGETTI PUBBLICI SOGGETTI TERZO SETTORE
4,4
Codroipo SI SI SI
4,5 Udine SI SI NO
5,1
Cervignano NO
NO Sono stati effettuati - incontri di avvio del processo di costruzione del profilo di comunita’ in ogni
comune - tavoli comunali di incontro con le associazioni e la popolazione - incontri informativi con le realta’ del volontariato e associazionismo
5,2
Latisana SI SI SI
6,1 Sacile SI SI SI 6,2 San
Vito SI SI SI
6,3 Azzano
X° SI SI SI
6,4
Maniago SI
NO Vista la specificità del territorio, si è deciso di procedere con un percorso unico ed integrato con il Distretto Nord fin dai primi momenti dell’ideazione. Sono in programma momenti di confronto per tipologie aggregate di soggetti, tavoli intercomunali, momenti di informazione o formazione diversificata per tipologia di soggetti (operatori, amministratori, ecc.)
6,5
Pordenone SI SI SI
Tipologia e Numero dei Soggetti che sono stati coin volti dagli Ambiti
TIPOLOGIA SOGGETTI Totale Altri uffici comunali 62 Altri soggetti pubblici 302 Altri soggetti terzo settore 1028 Totale complessivo 1392
Considerato l’alto numero di soggetti coinvolti si deduce che le attività sono state per lo più di tipo
informativo. In questo contesto sarà importante rilevare il numero dei soggetti che parteciperanno ai
tavoli tematici, le modalità di selezione della rappresentanza e infine i soggetti che sottoscriveranno gli
accordi di programma.
Nel prossimo monitoraggio saranno approfonditi i metodi di scelta delle rappresentanze ai tavoli
adottate dai diversi territori ricollocandoli nelle aree .
TAVOLI TEMATICI
53
Sostanziale diviene poi la modalità di definizione dei contenuti facenti parte del documento
costitutivo il PDZ che impegna, come ribadito dall’articolo 12, comma 6, della LR 23/04, i soggetti di
cui all’articolo 1, comma 4, della L 328/00.
Al fine di facilitare l’apporto partecipato dei soggetti su richiamati alla “costruzione” dei suddetti
contenuti risulta sicuramente utile la costituzione di adeguati Tavoli tematici di lavoro che oltre ai
rappresentanti della componente tecnica e politica di cui alla funzione di regia ed indirizzo, dovranno
avere al proprio interno i soggetti, istituzionali e non, in precedenza specificati, facendo attenzione,
nel caso di una molteplice presenza di organismi similari (il riferimento riguarda soprattutto la
variegata realtà del terzo settore), di predisporre occasioni e strumenti di rappresentanza per
consentire a tutti di esprimere il proprio contributo.
I suddetti Tavoli tematici che, anche successivamente all'approvazione dell'accordo di programma,
possono esercitare una funzione di apporto alla valutazione e regolazione della progettualità definita,
rappresentano una importante occasione di reciproca conoscenza, di condiviso approfondimento
tematico, di fattiva corresponsabilità ( con riferimento alle risorse attivabili ed alle azioni realizzabili)
nonché di cooperazione gestionale.
SSC ATTIVAZIONE TAVOLI
1,1 Duino Aurisina NO 1,2 Trieste NO 1,3 Muggia SI 2,1 Alto Isontino SI 2,2 Basso Isontino SI 3,1 Gemona SI 3,2 Carnia SI 4,1 San Daniele SI 4,2 Tarcento SI
4,3 Cividale SI
4,4 Codroipo SI 4,5 Udine NO 5,1 Cervignano SI 5,2 Latisana NO 6,1 Sacile SI 6,2 San Vito SI 6,3 Azzano X° SI
6,4 Maniago NO
6,5 Pordenone SI
Tavoli tematici individuati dai SSC
TAVOLI Num SSC Adolescenti 1 Adolescenza e Genitorialità 1 Minori 2
54
TAVOLI Num SSC Minori e Famiglia 4 Minori, giovani e famiglia 2 Età evolutiva e giovani 2 Infanzia - Adolescenza 1 Infanzia e Famiglia 1 Infanzia e Genitorialità 1 Responsabilità familiari e minori 1 Adulti 3 Adulti (comprende dipendenze e salute mentale e disagio e marginalità sociale) 1
Adulti in difficoltà 2 Anziani 11 Anziani/non autosufficienza 1 Vivere la terza età 1 Dipendenze 2 Dipendenze e disagio 1 Disabilità 9 Disabilità, dipendenze,salute mentale e disagio trasversali alle precedenti 2
Persone diversamente abili ed Adulti in difficoltà 1
Essere diversamente abili 1 Disagio e marginalità sociale 1
DISAGIO: Sottotavoli: FAMIGLIA; DIPENDENZE 1
Inclusione e esclusione (disagio, marginalità, immigrazione, salute mentale,dipendenze) 1
Salute mentale e dipendenze 1 Salute Mentale 2 Immigrati 1 Popolazione migrante 1 Interculturalità e migrazioni 1 Stranieri/immigrazione 1 Casa 1 Lavoro 1 Progetti trasversali (tavoli trasporti) 1 Totale complessivo 64
FORMAZIONE E INFORMAZIONE
E' soprattutto in relazione alla realizzabilità delle variabili organizzative ora citate ed inerenti il
necessario e fattivo raccordo tra vari soggetti con esperienze, storie e ruoli diversi, che risulta
essenziale che l'avvio del processo di costruzione del PDZ, sia caratterizzato da idonee iniziative
formative ed informative facilitanti la condivisione dei riferimenti culturali ed organizzativi che
qualificano le successive fasi del processo stesso.
Nei primi mesi del corrente anno si è svolto un ciclo di incontri di informazione e aggiornamento dal
titolo “Gestire il piano di zona, il ruolo dell’amministratore locale”.
L’obiettivo principale di tale iniziativa rivolta agli amministratori locali era quella di fornire elementi
conoscitivi sugli aspetti metodologici, amministrativi e finanziari della pianificazione.
Su un totale di 219 Comuni si è registrata la presenza di 150 amministratori rappresentativi di 50
Comuni dei quali 13 Enti gestori del SSC sui 16 ambiti a gestione comunale.
55
Gli operatori dei SSC e dei distretti usufruiscono di un ciclo formativo congiunto organizzato dall’ARS.
L’iniziativa, che vuole accompagnare il percorso di pianificazione, si sviluppa in quattro sessioni
ripetute nei sei ambiti aziendali.
Nel monitoraggio è stato chiesto ai SSC se sono state effettuate ulteriori iniziative formative e
informative a livello locale:
SSC FORMAZIONE
EXTRA REGIONALE
INFORMAZIONE
1,1 Duino Aurisina NO NO 1,2 Trieste SI NO 1,3 Muggia NO NO 2,1 Alto Isontino SI SI 2,2 Basso Isontino SI SI 3,1 Gemona SI SI 3,2 Carnia SI SI 4,1 San Daniele SI SI 4,2 Tarcento SI SI
4,3 Cividale SI NO
4,4 Codroipo SI NO 4,5 Udine SI SI 5,1 Cervignano SI SI 5,2 Latisana SI SI 6,1 Sacile SI SI 6,2 San Vito SI SI 6,3 Azzano X° SI SI
6,4 Maniago NO NO
6,5 Pordenone SI SI
DIFFICOLTA’ SEGNALATE
Principali difficoltà segnalate dagli Ambiti di SSC
Tempistica ristretta 6
Criticità raccordo bilancio comunale e fondi L. 328/00 1
Criticità rapporti con la Provincia e mancata mediazione regionale 1
Criticità rapporti rappresentanti sociali 2
Difficoltà coinvolgimento amministratori locali 1
Difficoltà conciliazione modello linee guida e peculiarità ASS 2
Difficoltà di approfondimento 1
Difficoltà nel passaggio da una partecipazione allargata ad una rappresentanza ristretta nei
tavoli di lavoro 1
Frammentazione del quadro conoscitivo territoriale 1
Realizzazione obiettivi strategici 1
Ritardo della formazione regionale. 1
56
Sovraccarico di lavoro 2
Sono in fase di predisposizione nuovi strumenti informatici in per permettere un più efficace
monitoraggio del processo in atto, nonché la valutazione dei Piani di Zona nel loro complesso.
I dati del presente monitoraggio saranno resi disponibili a tutti gli ambiti tramite l’attivazione di uno
spazio web dedicato, nel quale sarà inoltre possibile pubblicare i documenti prodotti a livello locale,
per un proficuo scambio di informazioni.
Il prossimo monitoraggio è previsto al 31 luglio 2005.
ALCUNE CONCLUSIONI
L’indagine, pur con i limiti relativi alla parzialità dei dati raccolti, permette di esprimere alcune
osservazioni intorno all’assetto e al funzionamento del SSC.
Il primo elemento che va posto in evidenza è il riconoscimento delle “radici” che ormai il SSC
ha nel territorio regionale. E’ sicuramente possibile affermare che, nella generalità delle situazioni, il
SSC assolve le funzioni definite dalla normativa regionale e questo soprattutto in conseguenza del
pieno funzionamento degli organismi di “regia” , politica e tecnica (assemblea dei sindaci di distretto,
coordinamento tecnico professionale) del SSC. Rispetto al coordinamento tecnico professionale è
peraltro ormai assodato il ruolo prevalente assunto dalla figura professionale dell’assistente sociale,
anche con riferimento alla dirigenza del SSC. E’ un coordinamento che si basa molto sul
coinvolgimento motivazionale e funzionale degli operatori impegnati nei servizi e che rispecchia, non
casualmente, le strategie tipiche del servizio sociale come disciplina metodologico-professionale.
Accanto a questi aspetti, sicuramente positivi, vi sono elementi di sicura criticità.
L’assenza di un compiuto sistema informativo sui servizi sociali è indubbiamente uno di questi
elementi, che incide negativamente, ai livelli territoriale e regionale, sulla necessaria riflessività che
deve accompagnare l’azione professionale e il più ampio comportamento organizzativo delle diverse
parti che compongono il sistema più complessivo dei servizi.
L’esiguità del numero delle “piante organiche aggiuntive” è un ulteriore elemento di criticità
che evidenzia come lo “stare insieme” da parte delle amministrazioni locali, non faccia ancora parte di
una scelta realmente strategica dal lato della promozione, del governo e della gestione del welfare
locale. Il timore di perdere spazi originali di iniziativa “municipale” o autonomi poteri decisionali
rispetto alla popolazione rappresentata, inducono a ritardare la scelta affermativa su tale importante
questione organizzativa.
Questione importante perché una vera pianificazione territoriale è assai difficile da realizzare
in presenza di una unitarietà, pur amministrativamente codificata, prevalentemente funzionale.
Questione rilevante anche per un altro motivo: l’indagine ha posto in rilievo l’apporto sempre più
massiccio (tranne alcune eccezioni) di soggetti esterni nella gestione e nella operatività dei servizi
attinenti al SSC. Questo carica ovviamente di sempre maggiori responsabilità il SSC, nelle sue
diverse componenti, tecniche e politiche, relativamente all’esercizio di funzioni di controllo e di
57
valutazione, oltre che di coordinamento e “management” complessivo, difficilmente esercitabili in una
situazione di differenziazione organizzativa e istituzionale.
Sono, di conseguenza, da prevedersi significative iniziative di accompagnamento, a livello
politico, amministrativo e più compiutamente professionale.
Interessante è anche ciò che è emerso riguardo al raccordo con la componente sanitaria del
welfare locale. Va riconosciuta una diffusa collaborazione tra i due sistemi, solo in parte codificata
(coincidente con quelle problematiche maggiormente presidiate dalla Regione: minori, anziani,
disabilità), anche se le modalità, organizzative e funzionali, di tale collaborazione appaiono
diversificate tra zona e zona, in relazione a differenziate variabili, non ultime quelle di tipo personale.
Va registrata infine, pur con i comprensibili timori, professionali e organizzativi, la diffusa
aspettativa di un avanzamento delle condizioni di funzionamento e di approntamento di più efficaci
risposte alla popolazione, con l’avvio della nuova pianificazione territoriale. E’ questo un sicuro segno
positivo che conferma la bontà delle scelte che la Regione ha intrapreso riguardo alla riorganizzazione
del sistema complessivo dei servizi e delle prestazioni sociali e sociosanitarie.
58
PARTE II
IL MONITORAGGIO DEL PROCESSO PAT
• L’ISTITUZIONE DEL GRUPPO AZIENDALE PAT
L’avvio del processo pianificatorio ha previsto, come prima azione, l’individuazione delle modalità
di raccordo tra il Distretto ed il livello aziendale di programmazione.
Le linee guida regionali chiamavano gli Uffici della Direzione generale delle singole Aziende a
garantire ogni supporto necessario per la gestione e la lettura dei dati, nonché per tutti gli aspetti
di natura finanziaria e contabile.
In tal senso le ASSR, attraverso Decreto del Direttore generale, hanno provveduto alla
costituzione di un gruppo progetto PAT con operatività aziendale, i cui obiettivi in generale sono
risultati i seguenti:
- supporto ai Direttori di Distretto nelle diverse fasi di sviluppo dell’attività programmatoria
territoriale, sotto il profilo metodologico, organizzativo e procedurale, altresì per quanto
riguarda il collegamento con i PdZ;
- monitoraggio e verifica del processo programmatorio.
Di seguito la composizione dei gruppi aziendali PAT nelle diverse ASSR.
AZIENDA PER I SERVIZI
SANITARI
U.O./Servizi
Referente
U.O. Programmazione Strategica Marco Braida - Ufficio Programmazione strategica
Distretto 1 Trieste ovest Direttore: Paolo Da Col
Distretto 2 Trieste sud Direttore: M. Grazia Cogliati Dezza
Distretto 3 Muggia/S. Dorligo Direttore: Mario Reali
N° 1 "Triestina"
Distretto 4 Trieste nord Direttore: Emanuela Fragiacomo
Coordinamento sociosanitario (incarico temporaneo)
Coordinatore sociosanitario: Lucio Luison
Distretto “Alto Isontino” Direttore: Marcella Bernardi
Distretto “Basso Isontino” Direttore: Pierlorenzo Papanti
Ref. Area Anziani – ASS2 Claudio Albiero
Ref. Area Minori e Adolescenti – ASS2
Adriana Monzani
Ref. Area Disabili – ASS2 Chiara Tunini
Ref. Area Dipendenze – ASS2 Andrea Fiore
N° 2 "Isontina"
Ref. Area Salute mentale – ASS2 Franco Perazza
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Responsabile Servizio Programmazione e Controllo di gestione dell’Azienda Cristina Barazzutti Componente Servizio Programmazione
Flavio Schiava
Componente Servizio Programmazione
Paola Zuliani
Coordinatore Servizi Sociali e Sociosanitario
Isabella D'Eliso
Direttore Distretto n.1- Gemonese-Canal del Ferro-Val Canale
Gianfranco Napolitano
Direttore Distretto n. 2 - Carnia Federica Rolli
Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 1
Antonella Nazi
N° 3 "Alto Friuli"
Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 2
Lucia De Reggi
Nota: Per quanto riguarda l’ASS 3, dove c’è delega da parte dei Comuni alla gestione delle attività e dei servizi socio-assistenziali., è stato costituito un organismo unico (Ufficio di Piano/Programmazione) che identifica anche componenti del Servizio Sociale dei Comuni.
Direttore Sanitario Luigi Collareta Coordinatore Sociosanitario Giuseppe Bazzo
Distretto n. 1 S. Daniele Direttore: Massimo Sigon
Distretto n. 2 Tarcento Direttore: Bruna Mattiussi
Distretto n. 3 Cividale Direttore: Luigi Vidotto
Distretto n. 4 Codroipo Direttore: Flavia Munari
Distretto n. 5 Udine Direttore: Mario Casini
Dipartimento di salute mentale Direttore: Mario Novello
Dipartimento delle dipendenze Direttore: Francesco Piani
Dipartimento di prevenzione Direttore: Giorgio Brianti
Ufficio programmazione e controllo direzionale
Responsabile: Alessandro Parenzi
Per raccordo con strutture ospedaliere e supporto tecnico-amministrativo gruppo integrato da:
Direzione sanitaria Ospedale di rete di San Daniele del F.
Direttore sanitario: Giuseppe Sclippa
Direzione sanitaria ospedale IMFR Gervasutta
Direttore sanitario: Alessandrino Fanzutto
Servizio gestione economico-finanaziaria
Responsabile: Andrea Canavacciuolo
Servizio politiche del personale Responsabile: Tecla del Dò
Servizio approvvigionamenti ed attività economali
Responsabile: Ilaria Venturini
N° 4 "Medio Friuli"
Servizio tecnologie e gestione strutture
Responsabile: Paolo Corubolo
Direzione Sanitaria (Area Integrazione sociosanitaria – Servizio Infermieristico) Luciana Scagnetto Distretto Est Cervignano Direttore di Distretto: Luciano Pletti
Distretto Ovest Latisana Direttore di Distretto: Mario Corbatto
Dipartimento di Prevenzione Direttore di Dipartimento: Clara Pinna
N° 5 "Bassa Friulana"
Dipartimento di Salute Mentale Direttore di Dipartimento: Marco Bertoli
60
Ospedale di Latisana Direttore: Daniele Trentin
Ospedale di Palmanova Direttore: Maurizio Andreatti
Dipartimento Materno Infantile Responsabile: Andrea Patamia
EMT Responsabile: Oriana Chiarparin
Consultorio familiare Responsabile: Ilia Martellini
U.O.T. CSM Responsabile: Mauro Asquini
SERT Responsabile: Roberto Urizzi
Nota: Il servizio Area Integrazione Sociosanitaria svolge funzione di raccordo del Gruppo progetto PAT. E’ stato inoltre definito un Ufficio con funzioni di supporto al processo programmatorio i cui componenti sono: dott. Paolo Burg (area controllo di gestione), dott. Claudio Contiero (area personale dott. Marco Scarbolo (area sanitario/epidemiologica), dott. Michele Bacchin (area giuridico amministrativa).
Direttore generale Fabrizio Oleari
Direttore sanitario Giuseppe Filippetti
Coordinatore Sociosanitario Maria Bonato
Programmazione e controllo Responsabile: Paola Segato
Distretto nord Maniago Spilimbergo Direttore: Lucio Bomben
Distretto ovest Sacile Direttore: Antonio Gabrielli
Distretto urbano Pordenone Direttore: Giulio De Gregorio
Distretto sud Azzano X Direttore: Anna Furlan
Distretto est S. Vito al T. Direttore: M. Coletti/ Anna Furlan
Dipartimento di Salute Mentale Direttore: Angelo Cassin
Dipartimento delle Dipendenze Responsabile: Andrea Flego
Dipartimento di Prevenzione Responsabile: Emanuela Zamparo
Servizio Neuropsichiatria infantile Direttore: Ferruccio Giaccherini
Dipartimento dei Servizi Sociali Responsabile: Giorgio Della Puppa
Servizio Promozione ed Educazione alla Salute
Responsabile: Virginio Beacco
Presidio ospedaliero S. Vito al T. Direttore: Paolo Andrian
N° 6 "Friuli Occidentale"
Presidio ospedaliero Maniago - Spilimbergo
Direttore: Roberto Celotto
61
• L’ISTITUZIONE DEL GRUPPO DISTRETTUALE PAT
Al fine di accompagnare operativamente tutte le fasi del processo di elaborazione del PAT,
nelle linee guida regionali si dava indicazione al Direttore di Distretto di individuare gli
operatori destinati a formare il cosiddetto “staff di programmazione”, atto a garantire il
collegamento con le varie strutture di area distrettuale e con l’UCAD, altresì l’effettiva
programmazione integrata delle attività, in quanto chiamato a collaborare con l’Ufficio di Piano
del coordinamento tecnico amministrativo del SSC.
Il monitoraggio evidenzia che nella quasi totalità dei Distretti delle ASSR lo staff di
programmazione è stato formalizzato con nota del Direttore di Distretto.
L’ASS 2 ha ritenuto, in questa prima fase, di far coincidere il gruppo a livello aziendale con il
tavolo distrettuale, utilizzando il primo quale strumento di modellizzazione dei processi in
attesa della costituzione del gruppo distrettuale.
In molti casi il gruppo è flessibile, in quanto può essere integrato da altre figure a seconda dei
temi trattati.
Di seguito la composizione degli staff di programmazione distrettuali:
AZIENDA
PER I SERVIZI
SANITARI
DISTRETTO STAFF PROGRAMMAZIONE DISTRETTO
Nominativo Servizio funzione
Paolo Da Col Direzione Direttore Distretto
Irene Fontanot UOBA Responsabile
Roberta Sapienza Coord. Infermieristico Distretto
Responsabile
Daneu Darinka UO Cure Primarie Resp. Infermieristico
Melania Salina UO Riabilitazione Resp. Microaree
Sabrina Vigliani UO Cure Primarie Resp. Microarea Cologna
n° 1 Trieste ovest
Arianna Meriggi UO Anziani Resp. Microarea Gretta
Nominativo Servizio funzione
M.G.Cogliati Dezza Distretto Direttore
L. Lattanzio Distretto Resp. Infermieristica
P.Nicolini Distretto Resp. Amministrativa
D. Vidoni UOBA Responsabile
G. Galimberti UO Cure Primarie Responsabile
M. Vanto Consultorio Familiare Responsabile
E. Ellero UO Riabilitazione Adulti
Responsabile
A. Mattiussi UO Medicina Specialistica
Responsabile
n° 1
"Triestina"
n° 2 Trieste sud
L. Pasquale UO Anziani Responsabile
62
AZIENDA PER I
SERVIZI SANITARI
DISTRETTO STAFF PROGRAMMAZIONE DISTRETTO
C. Rusgnach UO Cure Primarie Resp. Infermieristica
Nominativo Servizio funzione
Mario Reali Direzione Direttore di Distretto
Ofelia Altomare Coord. Infermieristico Responsabile
Liviana Loredan Coord. Attività Amministrative
Responsabile Amministrativo.
M. Vittoria Sola UO Bambini Adolescenti
Responsabile
Barbara Mazzoleni UO Cure Primarie Responsabile
Angela Pianca UO Consultorio Familiare
Responsabile
Carmen Roll Staff Direzione Distretto
Resp. Coord. Progetti integrati socio-sanitari
Flavio Paoletti UO Cure Primarie e UO Riabilitazione
Responsabile Infermieristico
n° 3 Muggia/S. Dorligo
Gabriella D’Ambrosi UO Medicina Specialistica
Responsabile Infermieristico
Nominativo Servizio funzione
E.Fragiacomo Distretto Responsabile
W.Modola Distretto Responsabile Infermieristica
G. Lo Vullo UOBA Responsabile
C.Ceschia UOBA Psichiatra
M.T. Benazzi UO Cure Primarie Responsabile
A:Carraro Consultorio. Familiare Responsabile
A.Giovagnoli UO Riabilitazione Adulti
Responsabile
L.Marin UO Riabilitazione Adulti
Responsabile
C: De Vuono UO Anziani Responsabile
B.Ianderca UO Cure Primarie Responsabile Infermieristica
G.Giuliano UO.Anziani Coord. Infermieristico
n° 4 Trieste nord
S.Miraglia Distretto Ass.Sociale
63
AZIENDA PER I
SERVIZI SANITARI
DISTRETTO STAFF PROGRAMMAZIONE DISTRETTO
n° 3.2 Alto isontino
non presente Note : in questa fase si è ritenuto che il tavolo PAT costituito a livello Aziendale con rappresentanti dei due Distretti debba coincidere col tavolo distrettuale (UO Consultorio Familiare, UO Età Evolutiva e Prevenzione Handicap sono UO uniche che operano nei due distretti, il SERT opera con gli stessi operatori nei due Distretti). Sono stati individuati con Delibera i referenti dei tavoli d’area per il PdZ.
n° 2 "Isontina"
n° 3.2 Alto isontino
non presente Note : Il gruppo aziendale funge da strumento di modelizzazione dei processi in attesa di costituzione Gruppo Distrettuale
Nominativo Servizio Funzione
Pierluigi Ferrazzano Medicina di base Medico Responsabile
Kathia Cragnolini Serv. Infermieristico distrettuale
IP Responsabile
Corrado Tosetto Serv. Riabilitativo distrettuale
FKT Responsabile
Gabriella Tavoschi Equipe handicap ed età evolutiva
Psicologo Responsabile
Antonella Candoni Consultorio Familiare Psicologo Responsabile
Paolo Isola MMG componente UCAD
n° 3.1 Gemona
Carmen Muzzolini PLS componente UCAD
Note: Non è un vero e proprio gruppo, si tratta dei colleghi invitati a partecipare al tavolo tematico di loro competenza.
Nominativo Servizio Funzione
Beppino Miani Medicina di base Medico Responsabile
Sandra Blasotti Serv. Infermieristico distrettuale
IP Responsabile
Chiara Di Lenardo Serv. Riabilitativo distrettuale
FKT Responsabile
Gabriella Tavoschi Equipe handicap ed età evolutiva
Psicologo Responsabile
Bruna Silverio Consultorio Familiare Psicologo Responsabile
Lucia De Reggi Servizio Sociale dei Comuni
Responsabile tecnico-amministrativo
Annalisa Bergagnini Servizio Sociale dei Comuni
Referente area età evolutiva e giovani
n° 3.2 Tomezzo
Elena Bellina Servizio Sociale dei Comuni
Referente area adulti anziani
Paolo Bruno MMG componente UCAD
n° 3 "Alto Friuli"
Giovanni Cattaino MMG componente UCAD
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Luciano Tesolin PLS componente UCAD
Note: questo gruppo è stato integrato da altre figure a seconda dei temi trattati
Nominativo
Servizio
Funzione
Sigon Massimo Direzione Distretto Coordinatore ufficio staff programmazione
Giacomelli Andrea Cure primarie Responsabile ADI e cure primarie
Bel Daniela Servizio infermieristico distrettuale
Responsabile S.I.D.
Purino Maria Antonia
Area disabilità Responsabile S.I.L. e Psicologa referente disabiltà età adulta
Taboga Inga Area disabilità Psicologa “facilitatore” EMH
Zamparutti Gianni Consultorio familiare Psicologo responsabile Consultorio
Peresson Marzia Servizi sociali in delega
Coordinatrice S.S.C.
Nadia Modolo Servizi sociali in delega
Responsabile tecnico-amministrativa S.S.C.
Daniela Adami Servizi sociali in delega
Referente amministrativa Casa di Riposo per non autosufficienti
n° 4.1- San Daniele
Dreosto Enrica Servizio Amministrativo Distrettuale
Referente Amministrativa
Note: L’ufficio di staff può essere di volta in volta integrato da altri professionisti in relazione ai temi trattati. I componenti dell’Ufficio di staff saranno proposti anche come componenti del costituendo UCAD insieme ai rappresentanti MMG, PLS e Dipartimenti.
Nominativo
Servizio
funzione
Sandra Virgilio Cure Primarie Coordinatrice Uff. Staff di Programmazione
Nicoletta Codutti Area Disabilità “Facilitatore” EMH
Maria Grazia De Luca
Consultorio Familiare Referente Psicologa del Consultorio Familiare
Antonella Doreto Consultorio Familiare Ass. sociale Consultorio Familiare
Ettore Anderloni Alcologia Psicologo Referente Dipendenze
Bruna Odasmini Serv. Territoriale Infermieristico
Capo Sala, Resp. Serv. Infermieristico
Edi Volpe Serv. Territoriale Riabilitazione
Referente Servizio Terr. Riabilitazione
n° 4 "Medio
Friuli"
n° 4.2 Tarcento
Carlo Gorassini Serv. Amministrativo Responsabile Amministrativo
65
Note: I professionisti dell’Ufficio di Staff di Programmazione sono anche componenti dell’UCAD assieme ai rappresentanti MMG, PLS e Dipartimenti.
Nominativo
Servizio
funzione
Marisa Basso Segreteria unica cure primarie
Coordinatrice staff di programmazione
Loreta Visintini Area cure primarie Coordinatore
Milena Sioni Area disabilità Coordinatore
Daniela Novello Consultorio familiare Coordinatore
Elsa Iuretig Servizi infermieristici Responsabile
Flavia Crisetig Servizio infermieristico domiciliare
Coordinatore
Nella Battistig Segreteria unica area disabilità
Referente
Ivano Zanuttigh Area amministrativa Responsabile
n° 4.3 - Cividale
Luigina Zanutto Area amministrativa Coordinatore
Note: Lo staff di programmazione è stato formalizzato con nota n. 11410 del 04.02.05. I componenti dello staff di programmazione, con esclusione delle figure amministrative, fanno parte integrante dell’UCAD. L’UCAD di cui alla L.R.23/2004 e della DGR 29.11.04 n. 3236 è stato formalmente integrato con atto del Direttore di distretto n.27202 del 21.3.05 e prevede quali componenti di diritto i responsabili (o loro delegati) dei Dipartimenti di salute mentale, delle dipendenze e della prevenzione. n° 4.4 Codroipo
non presente Note: viene istituito alla data del 15 giugno 2005.
Nominativo Servizio funzione
Mario Casini Dist ud Direttore distretto
Annapaola Agnoletto
Dist Ud/Cure Primarie Area materno - infantile
Alberto Fragali Dist ud/Poliambulatorio
Area Continuità assistenziale
Daniela Narduzzi Dist ud/Cure Primarie Area Cure Intermedie
Ivana Marian Dist ud/Servizio Infermieristico
Responsabile Servizio Inf. Dist.
Giorgio Stella Dist ud/Servizi Amministrativi
Responsabile amministrativo
n° 4.5 Udine
Miriam Totis Coordinamento Sociale ASS n.4
Referente processi integrazione sociosanitaria
Note: Altre figure professionali distrettuali ed extra distretto verranno utilizzate “al bisogno”.
66
Nominativo Servizio funzione
Paola Menazzi Distretto Est Referente amministrativo
Marta Pordenon Distretto Est Responsabile infermieristico
Giancarlo Corrente Responsabile della SOS “Continuità delle cure e monitoraggio delle prestazioni”
Medico sede di Palmanova
n° 5.1 est Cervignano
Flavio d’Agostini Responsabile del raccordo operativo per le attività ad alta integrazione socio-sanitaria nei Distretti Est ed Ovest
Assistente sociale
Nominativo Servizio funzione
Mario Corbatto Direzione Direttore di Distretto
Elena Revelant Direzione Medico di Distretto
Oriana Chiarparin Dipartimento Handicap Responsabile Dip. Handicap
Illia Martellini Servizi Consultoriali Responsabile Serv. Consultoriali
Leopoldo Comisso Servizi Amministrativi Referente Amministrativo di Distretto
Daniela Anastasia Direzione Referente Infermieristico di Distretto
n° 5 "Bassa Friulana"
n° 5.2 ovest Latisana
Flavio D’ Agostini Direzione Responsabile raccordo operativo attività ad alta integrazione socio-sanitaria
Nominativo Servizio funzione
Antonio Gabrielli Distretto Ovest Direttore
Graziella Ricci Assistenza sanitaria di base Distretto
Responsabile
Barbara Geri EMDH Responsabile
Patrizia Cicuto Consultorio Familiare Distretto
Dirigente psicologo
S. Quattromini Consultorio Familiare Distretto
Assistente sociale
Irma Martin Servizio Infermieristico Distretto
Responsabile
Claudia Masutto Servizio riabilitazione territoriale Distr.
Fisioterapista
Maria Bonato Direzione ASS n°6 Coordinatore Sociosanitar io
n°6 "Friuli Occidentale"
"n° 6.1 ovest" Sacile
Paola Segato Programmazione e controllo
Responsabile
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Erma Zucco SSC di Ambito e SSC di Sacile
Responsabile
Eliano Fregonese Uff. Piano Ambito 6.1 Coordinatore
S. Cilitti Uff. Piano Ambito 6.1 Operatorre uff piano
P. Peruzzetto SSC di Sacile
M. C. Guerrera SSC di Brugnera Assistente sociale
F. K. Pantarotto SSC di Cordenons Assistente sociale
E. Naibo SSC di Aviano Responsabile S. Soc. Aviano
N. Naibo SSC di Sacile Assistente sociale
Santarossa Marzia…
SSC di Sacile Assistente sociale
M. Favetta SSC Polcenigo
A. Sigismondi Dipartimento di salute mentale
Primario
M.C. Vinciguerra Dipartimento di salute mentale
Dirigente medico
L. Ulian Dipartimento di salute mentale
Psicologa
C. Cicchirillo Dipartimento di Prevenzione
Dirigente medico
G. Fassa Dipartimento di Prevenzione
Dirigente medico
Andrea Flego Dipartimento delle Dipendenze
Responsabile
Ferruccio Giaccherini
Servizio Neuropsichiatria infantile
Responsabile
M. Anastasia Dipartimento dei Servizi Sociali
Responsabile
S. Widmann Servizio Promozione ed Educazione alla Salute
Responsabile
Nominativo Servizio funzione
Anna Furlan Distretto Est Direttore
Vincenzo Caruso Assistenza sanitaria di base Distretto
Responsabile
Ariella Canton Handicap Distretto Responsabile
Tiziana Martuscelli Consultorio Familiare Distretto
Responsabile
"n° 6.2 est" S. Vito al T.
Maria Grazia Moro Servizio Infermieristico Distretto
Responsabile
68
Silvia Marcon Servizio riabilitazione territoriale Distr.
Responsabile
Giuseppina Bruni SSC dell’ Ambito Est Responsabile
Angelo Cassin o delegato
Dipartimento di salute mentale
Direttore
Emanuela Zamparo o delegato
Dipartimento della Prevenzione
Direttore
Andrea Flego o delegato
Dipartimento delle Dipendenze
Responsabile
Ferruccio Giaccherini o delegato
Servizio Neuropsichiatria infantile
Responsabile
Note: Per i PAT del distretto del capoluogo la composizione del Gruppo distrettuale (o staff di supporto distrettuale) non poteva che vedere il coinvolgimento dei Responsabili di tutti i dipartimenti oltre che del rappresentante dell’Azienda Ospedaliera di Pordenone.
Nominativo Servizio funzione
Anna Furlan Distretto Sud Direttore
Giovanni Passanisio
Assistenza sanitaria di base Distretto
Responsabile
Francesca Padovan
Handicap Distretto Responsabile
Tiziana Martuscelli
Consultorio Familiare Distretto
Responsabile
Pellarin Egle Servizio Infermieristico Distretto
Responsabile
Silvia Marcon Servizio riabilitazione territoriale Distr.
Responsabile
Paola Zebi SSC di Ambito Azzano Decimo
Responsabile
Angelo Cassin o delegato
Dipartimento di salute mentale
Direttore
Emanuela Zamparo o delegato
Dipartimento della Prevenzione
Direttore
Andrea Flego o delegato
Dipartimento delle Dipendenze
Responsabile
Ferruccio Giaccherini o delegato
Servizio Neuropsichiatria infantile
Responsabile
"n° 6.3 sud"
Azzano X
Maria Rosa Savoca
Dipartimento dei Servizi Sociali
Assistente Sociale
Nominativo Servizio funzione
Lucio Bomben Distretto Nord Direttore
Antonella Rovedo
Assistenza sanitaria di base Distretto
Responsabile
"n° 6.4 nord"
Maniago/ Spilimbergo
Anna Maria Dolcet
Consultorio Familiare Distretto
Responsabile
69
Agnese D’Andrear
Servizio Infermieristico Distretto
Responsabile
Cristina Dori Servizio riabilitazione territoriale Distr.
Responsabile
Maria Bonato Direzione ASS n°6 Coordinatore Sociosanitar io
Paola Segato Programmazione e controllo
Responsabile
Daniela Pittau SSC di Ambito Responsabile
Giuseppe Geppini
Dipartimento di salute mentale
Responsabile U.O.
Carmen Zampis Dipartimento della Prevenzione
Referente I.C.
Elisabetta Savoini
Dipartimento delle Dipendenze
Responsabile U.O.
Giovanna Gerardi
Servizio Neuropsichiatria infantile
Responsabile U.O.
Antonella Antonelli
Dipartimento dei Servizi Sociali
Responsabile U.O.
Tullio Sirocco P.O. di Maniago-Spilimbergo
Staff Direzione Sanitaria
Nominativo
Servizio
funzione
Giulio De Gregorio
Distretto Urbano Direttore
Angela Di Lorenzo
Assistenza sanitaria di base Distretto
Responsabile
Miriam Rovere Handicap Distretto Responsabile
Elodia Del Pup Consultorio Familiare Distretto
Responsabile
Ranieri Paier Servizio Infermieristico Distretto
Responsabile
Stefania Tomè Servizio riabilitazione territoriale Distr.
Responsabile
Maria Bonato Direzione ASS n°6 Coordinatore Sociosanitar io
Paola Segato Programmazione e controllo
Responsabile
Miralda Lisetto SSC di Ambito e SSC di Pordenone
Responsabile
Paolo Villarecci Uff. Piano comune PN Responsabile
"n. 6.5 urbano"
Pordenone
Carlo Gardenal SSC di Porcia Responsabile
70
Lucilla Moro SSC di Cordenons Responsabile
Emanuela Naibo SSC di Roveredo Responsabile
Fabbro SSC di S. Quirino Responsabile
Angelo Cassin Dipartimento di salute mentale
Direttore
Emanuela Zamparo
Dipartimento della Prevenzione
Direttore
Andrea Flego Dipartimento delle Dipendenze
Responsabile
Ferruccio Giaccherini
Servizio Neuropsichiatria infantile
Responsabile
Giorgio Della Puppa
Dipartimento dei Servizi Sociali
Responsabile
Virginio Beacco Servizio Promozione ed Educazione alla Salute
Responsabile
Antonio Alfano Azienda Osped. S. M. degli Angeli
Staff Direzione Sanitaria
Note: Per i PAT del distretto del capoluogo la composizione del Gruppo distrettuale (che in questo caso coincide con lo staff di supporto distrettuale) non poteva che vedere il coinvolgimento dei Responsabili di tutti i dipartimenti oltre che del rappresentante dell’Azienda Ospedaliera di Pordenone.
71
MODALITÀ DI RACCORDO STAFF DI PROGRAMMAZIONE DISTRE TTUALE E
LIVELLO AZIENDALE
Le linee guida regionali evidenziavano il ruolo della Direzione generale dell’Azienda che, in
ottemperanza alle linee per la gestione del SSR 2005, assegna al Direttore di Distretto il budget e gli
obiettivi in base al quale il Direttore di Distretto può predisporre il PAT, per quanto riguarda gli obiettivi
delle attività integrate sociosanitarie devono essere impostate nel rispetto di quanto concordato
preventivamente con la Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci.
In questa prima fase prendiamo in considerazione solamente i momenti, i luoghi e le modalità con cui
gli staff dei Distretti cercano il raccordo con il livello aziendale di programmazione, al fine della sintesi,
dell’ elaborazione condivisa e dell’armonizzazione e coerenza a livello centrale.
AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI DISTRETTO MODALITA'
Distretto n.1-Trieste Ovest
Attraverso il gruppo di progetto PAT a livello aziendale, nonché con i gruppi di lavoro tematici (anziani, minori/famiglie, disabili, salute mentale, dipendenze, donne, disagio/marginalità, immigrati, specialistica, azioni di sistema). Il Collegio di Direzione, in ogni caso, è il luogo di sintesi e di elaborazione condivisa. Incontri settimanali di coordinamento intra ed inter distretti; incontri periodici sulle microaree (almeno settimanali), che sono considerati delle anticipazioni-accelerazioni di PAT/PDZ e consentono di acquisire metodologie applicabili anche nei PAT/PDZ; costante relazione in seno al Collegio di Direzione (riunioni settimanali) o in riunioni con il DG (almeno settimanali), in cui il tema è trattato specificatamente.
Distretto n.2-Trieste Sud
Attraverso il gruppo di progetto PAT a livello aziendale, nonché con i gruppi di lavoro tematici (anziani, minori/famiglie, disabili, salute mentale, dipendenze, donne, disagio/marginalità, immigrati, specialistica, azioni di sistema). Il Collegio di Direzione in ogni caso è il luogo di sintesi e di elaborazione condivisa.
n° 1 "Triestina"
Distretto n.3-Muggia/S.Dorligo
Attraverso il gruppo di progetto PAT a livello aziendale, nonché con i gruppi di lavoro tematici (anziani, minori/famiglie, disabili, salute mentale, dipendenze, donne, disagio/marginalità, immigrati, specialistica, azioni di sistema). Il Collegio di Direzione in ogni caso è il luogo di sintesi e di elaborazione condivisa. Incontri settimanali di coordinamento intra ed inter distretti; incontri periodici sulle microaree (almeno settimanali), che sono considerati delle anticipazioni-accelerazioni di PAT/PDZ e consentono di acquisire metodologie applicabili anche nel PAT/PDZ; partecipazione alla Consulta – Forum salute di distretto sia generale che tematico; costante relazione in seno al Collegio di Direzione (riunioni settimanali) o in riunioni con il DG (almeno settimanali), in cui il tema è trattato specificatamente.
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AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI DISTRETTO MODALITA'
Distretto n.4-Trieste Nord
Attraverso il gruppo di progetto PAT a livello aziendale, nonché con i gruppi di lavoro tematici (anziani, minori/famiglie, disabili, salute mentale, dipendenze, donne, disagio/marginalità, immigrati, specialistica, azioni di sistema). Il Collegio di Direzione in ogni caso è il luogo di sintesi e di elaborazione condivisa.
Distretto n.1- alto isontino Tavolo PAT unico per l’Azienda, i partecipanti si raccordano con i responsabili delle UO di appartenenza per attività specifiche di programmazione e progettazione di interventi integrati e relazionano al gruppo sull’attività svolta.*
n° 2 "Isontina"
Distretto n. 2 - basso isontino
Il gruppo aziendale funge da strumento di modelizzazione dei processi in attesa di costituzione Gruppo Distrettuale.*
* Il tavolo PAT costituito a livello aziendale con rappresentanti dei due Distretti coincide col tavolo distrettuale (UO Consultorio familiare, UO Età evolutiva e Prevenzione Handicap sono uniche ed operano nei due distretti, il SERT opera con gli stessi operatori nei due Distretti).
Distretto n.1- Gemonese E' presente un organismo unico (ufficio di piano/programmazione)
n° 3 "Alto Friuli"
Distretto n. 2-Tolmezzo E' presente un organismo unico (ufficio di piano/programmazione)
Distretto n.1 - S. Daniele
Il raccordo, tra il Distretto e i Dipartimenti (Salute Mentale, Dipendenze, Prevenzione) per i tavoli tematici legati all’elaborazione del PAT e per gli aspetti di integrazione professionale legati allo sviluppo di una progettazione congiunta, avviene nell’ambito dell’UCAD. La Direzione generale, attraverso l’Ufficio di Programmazione e Controllo Direzionale, il Servizio Gestione economica-finanziaria, il Servizio politiche del personale, il Servizio gestione personale convenzionato, il Servizio approvvigionamenti ed attività economati, il Servizio tecnologie e gestione strutture, garantisce il supporto necessario ai Distretti per la gestione e lettura dei dati statistici, epidemiologici ed il supporto per gli aspetti di natura finanziaria e contabile.
n° 4 "Medio Friuli"
Distretto n. 2 - Tarcento
Il raccordo, tra il Distretto ed i Dipartimenti Aziendali (Salute Mentale, Dipendenze, Prevenzione) per la costituzione di tavoli tematici legati all’elaborazione dei PAT e per gli aspetti di integrazione professionale legati allo sviluppo di momenti congiunti di progettazione, avviene nell’ambito dell’UCAD. La Direzione generale, attraverso l’Ufficio di Programmazione e Controllo Direzionale, Servizio Gestione Economica-finanziaria, Servizio Politiche del Personale, Servizio Gestione Personale Convenzionato, Servizio Approvvigionamenti ed Attività Economati, Servizio Tecnologie e Gestione Strutture, garantisce il supporto necessario ai Distretti per la gestione e la lettura dei dati statistici, epidemiologici ed il supporto per gli aspetti di natura finanziaria e contabile.
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Distretto n.3 - Cividale
Lo staff di programmazione accompagna tutte le fasi di elaborazione del PAT raccordando i componenti professionali dell’UCAD nonché quelli dei tavoli tematici distrettuali. Lo staff di programmazione si raccorda con i Dipartimenti di Salute Mentale, delle Dipendenze e di Prevenzione, nonché con l’Ufficio epidemiologico dell’Azienda ed i Centri di risorsa. Il coordinatore dello staff si raccorda inoltre con il referente dell’Ufficio di Piano dell’ambito assistenziale per accompagnare l’elaborazione congiunta della parte relativa alle attività sociosanitarie comuni al PAT e al PDZ. Il coordinatore dello staff di programmazione monitora le azioni e la tempistica di elaborazione del PAT ed assicura una informazione puntuale al Direttore di distretto. La direzione generale, attraverso l’Ufficio di programmazione e controllo direzionale, il Servizio gestione economico finanziario, il Servizio politiche del personale, il Servizio gestione personale convenzionato, il servizio approvvigionamenti ed attività economali, il Servizio tecnologie e gestione strutture, garantisce il supporto necessario ai distretti per la gestione e lettura dati statistici ed epidemiologici ed il supporto per gli aspetti di natura finanziaria e contabile.
Distretto n.4 - Codroipo Secondo necessità ed attraverso il coordinatore dello staff di programmazione distrettuale.
Distretto n.5 - Udine
Il raccordo con le altre strutture operative aziendali ed i centri di risorsa (economato, personale, tecnologie, ecc.) avviene prevalentemente a livello di UCAD e di gruppo di progetto aziendale PAT.
In generale, attraverso un tentativo di sintesi dei luoghi e delle modalità che, a livello regionale nei
singoli distretti sono stati adottati per concretizzare il raccordo a livello aziendale, possiamo
evidenziare quanto:
Luoghi e modalità di raccordo
• Gruppo di lavoro aziendale per l’elaborazione dei PAT
• Collegio di Direzione
- luogo di sintesi e di elaborazione condivisa
• Tavoli tematici
• Riunioni specifiche con il Direttore generale
• Ufficio di Piano/Programmazione (Ass 3 – delega gestione)
• UCAD (prevista dalle linee guida l’integrazione con Dipartimento Salute Mentale,
Dipendenze, Prevenzione)
- aspetti di integrazione professionale
• Incontri ad hoc con gli uffici di supporto aziendali
- supporto per la gestione e lettura dei dati statistici ed economici
- supporto per gli aspetti di natura finanziaria e contabile
• Area integrazione sociosanitaria (ASS 5)
• Incontri periodici microaree (Distretto 1, 3, ASS 1)
• Forum Salute (Distretto 3, ASS1)
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• RACCORDO CON GLI AMBITI SOCIALI
La LR 23/2004 prevede che il PAT, per la parte comprendente le aree dell’integrazione
sociosanitaria, coincida con l’omologo Pdz. Altresì stabilisce che i due strumenti
programmatori devono individuare le attività sociosanitarie cui, nell’ambito di obiettivi
condivisi, dare attuazione. Al fine di ciò le linee guida chiedevano di individuare luoghi e
modalità condivise per garantire unitarietà al processo programmatorio.
Per favorire l’elaborazione congiunta della programmazione territoriale le linee guida regionali
chiamavano lo staff di programmazione del distretto ad operare in collaborazione con l’Ufficio
di Piano. Inoltre individuavano quale luogo e modalità per affondare i bisogni di salute relativi
alle aree di integrazione sociosanitaria lo strumento dei tavoli tematici di lavoro.
Di seguito analiticamente elenchiamo le modalità di raccordo a livello di distretto desunte
dalle schede della 1^ fase di monitoraggio:
N. 1 TRIESTINA
Distretto n.1-Trieste Ovest
Attraverso: - le riunioni allargate dell’Assemblea dei sindaci (a
cadenza mensile, ca.) - le riunioni dei tavoli tematici Pdz. - alcune giornate seminariali congiunte ASS 1-
Comune TS e altri Comuni. - per D1 : Incontri periodici con ambito 1.1 (ad hoc) e
con ambito 1.2, specificatamente con UOT n.1. (ultimo , interambiti : 26.5 us)
Distretto n.2-Trieste Sud
Attraverso: - le riunioni allargate dell’Assemblea dei sindaci - le riunioni dei tavoli tematici Pdz
Distretto n.3-Muggia/S.Dorligo
Attraverso: - le riunioni allargate dell’Assemblea dei sindaci - le riunioni dei tavoli tematici Pdz - incontri periodici con ambito 1.2 e con ambito 1.3,
specificatamente con UOT n.4. - Consulta salute ambito 1.2 – Forum salute ambito
1.3; Inter-ambiti: Consulta salute 3° Distretto Distretto n.4-Trieste
Nord
Attraverso: - le riunioni allargate dell’Assemblea dei sindaci - le riunioni dei tavoli tematici Pdz
Distretto n.1- alto isontino
Attraverso: - formazione congiunta a cura ARS - tavoli d’area - attività comuni su progetti condivisi e su
monitoraggio, evoluzione degli stessi - programmazione integrata al livello dei tavoli
tematici istituiti al livello di Ambito per la predisposizione dei PdZ
N. 2 ISONTINA
Distretto n. 2 - basso isontino
Attraverso: - formazione congiunta PdZ-PAT a cura dell’Agenzia
Regionale della Sanità - monitoraggio condiviso - programmazione tavoli d’area integrati - incontro Responsabile Distretto/Responsabile
Ambito Sociale.
Distretto n.1- Gemonese E' presente un organismo unico (il raccordo avviene nell’ufficio di piano/programmazione)
N.3 ALTO
FRIULI Distretto n.2-Tolmezzo E' presente un organismo unico (il raccordo avviene
nell’ufficio di piano/programmazione)
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Distretto n.1- S. Daniele del F.
Il raccordo è intrinseco in virtù della delega da parte dei Comuni dell’ambito distrettuale di San Daniele all’Azienda Sanitaria, che la esercita tramite il Distretto, per la gestione del S.S.C., delle attività, servizi e interventi a favore delle persone disabili di cui alla L.R. 41/96, nonché della Casa di Riposo per non autosufficienti (cfr. Deliberazione Direttore Generale n. 1269 del 01.07.1998 “Approvazione nuove intese per il governo dei servizi sociali delegati: adempimenti di cui all’art. 12 della L.R. 32/97). Il Direttore del Distretto è inoltre membro dell’Ufficio di Piano dell’ambito socio-assistenziale come peraltro i responsabili dei Servizi delegati fanno parte dell’Ufficio di staff distrettuale. Al fine di mantenere un percorso omogeneo a livello aziendale, è previsto un ulteriore livello di raccordo che si realizza nell’ambito del Gruppo interistituzionale Ambiti-Distretti che già opera da alcuni anni nel territorio dell’ASS 4. Tale gruppo è composto dal Coordinamento sociosanitario, dai Direttori dei Distretti, dai Responsabili dei S.S.C. e dai Responsabili dei Dipartimenti.
Distretto n. 2 - Tarcento
Il collegamento tra Distretti ed Ambiti ed Uffici di Piano dei Servizi Sociali dei Comuni viene garantito dal Direttore di Distretto supportato dallo Staff di Programmazione di Distretto. Inoltre è previsto, al fine di mantenere un percorso omogeneo in tutto il livello territoriale aziendale, un ulteriore livello di raccordo che si realizza nell’ambito del Gruppo interistituzionale Ambiti-Distretti che già opera da alcuni anni nel territorio dell’ASS n. 4. Il Gruppo interistituzionale Gruppo Istituzionale Distretti sanitari – Ambiti socio-assistenziali ASS4 “Medio Friuli” è composto dal Coordinamento sociosanitario, dai Direttori dei Distretti, dai Responsabili dei S.S.C. e dai Responsabili dei Dipartimenti.
Distretto n.3 - Cividale
Le modalità di raccordo avvengono a diversi livelli: - Il direttore di Distretto è componente del Comitato
tecnico politico dell’Ambito sociale che svolge il ruolo di regia, indirizzo e coordinamento per l’elaborazione del PDZ;
- Il coordinatore dello staff di programmazione si raccorda con l’Ufficio di Piano dell’Ambito sociale che è l’organismo tecnico con funzioni di raccolta dati, coordinamento e stesura del PDZ e del bilancio annesso;
- Il distretto ed i Dipartimenti partecipano ai tavoli tematici del PDZ per le aree ad alta integrazione socio-sanitaria così individuati (formalizzazione con nota n. 27520 del 22.3.05); minori, giovani e famiglia: ass. soc. del consultorio familiare, pediatra di libera scelta rappresentante UCAD, responsabile della neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza.
N. 4 MEDIO
FRIULI
Distretto n.4- Codroipo
Il collegamento tra Distretti, Ambiti socio-assistenziali e Uffici di piano dei SSC avverrà su due livelli, gestionale e professionale, strettamente connessi. Il collegamento tra Distretti, Ambiti socio-assistenziali e Uffici di Piano dei SSC, verrà garantito dal Direttore di distretto supportato dallo Staff di programmazione di distretto. Gli operatori dello staff dovranno garantire, oltre il collegamento con le varie strutture di area distrettuale e con l’ufficio di coordinamento (UCAD), il sostegno e lo sviluppo di percorsi congiunti di studio, raccolta ed elaborazione dati con il Servizio Sociale dei Comuni. Lo staff al fine di favorire l’effettiva programmazione integrata delle attività, opererà in collaborazione con l’Ufficio di Piano del coordinamento tecnico amministrativo del Servizio Sociale dei Comuni.
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Distretto n.5 - Udine
Avviene a livello distrettuale attraverso il raccordo diretto tra il direttore di distretto e la responsabile di ambito. Quest’ultima partecipa anche al gruppo politico ristretto dell’ Assemblea dei Sindaci e tra lo staff di programmazione e l’ufficio di piano. A livello aziendale attraverso il Gruppo Istituzionale Distretti Sanitari – Ambiti socio – assistenziali ASS n. 4 “Medio Friuli”, che ha compiti di supporto tecnico – organizzativo per le aree ad “alta” integrazione.
Distretto Est - Cervignano del F.
Il raccordo con gli Ambiti sociali è garantito attraverso la presenza del Direttore di Distretto nel tavolo tecnico di regia per i PDZ, supportato dallo staff di programmazione e da una serie di incontri con l’Ufficio di Piano del SSC per condividere ed accompagnare le diverse fasi del processo. Infine il raccordo è attuato attraverso la costituzione di tavoli propedeutici preliminari ai tavoli tematici sulle aree specifiche di intervento sociosanitario, che vedono il coinvolgimento delle equipe aziendali e dei servizi dell’Ambito.
N. 5 BASSA FRIULANA
Distretto Ovest - Latisana
Il Direttore di Distretto e la referente aziendale dell’ Area per l’ Integrazione Socio-Sanitaria sono componenti del tavolo tecnico istituito dall’ Ambito S.A. per la predisposizione del PdZ. E’ stata avviata una fase propedeutica di confronto per la costituzione dei tavoli tematici. C’è stato uno scambio tra Distretto e Ambito dei dati di sintesi sin qui raccolti. Il Distretto partecipa con propri operatori alla presentazione dei Profili di Comunità che l’ Ambito sta conducendo a livello dei singoli Comuni.
E’ stato costituito un tavolo tecnico (nominato dall’Assemblea dei sindaci) che segue tutta la programmazione PAT/PdZ e che è costituito dalle seguenti figure:
-Direttore di Distretto ASS6
-Coordinatore Servizi Sociali ASS6
-Responsabile Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito
-Coordinatore Ufficio di Piano di Ambito
-Rappresentante Direttori Generali dell’Ambito
-Rappresentante Provincia di Pordenone
-Referente politico
Distretto ovest (Sacile)
Per armonizzare i diversi PAT/PdZ della Provincia sul Piano economico (fornire informazioni con modalità omogenee) è stato organizzato un gruppo allargato composto dai Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni di tutti gli Ambiti e dai Responsabili dei Distretti. E’ stato costituito un gruppo ristretto che segue tutta la programmazione PAT/PdZ e che è costituito dalle seguenti figure:
-Direttore di Distretto ASS6
-Coordinatore servizi sociali ASS6 -Responsabile Servizio Programmazione e controllo ASS6
-Responsabile Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito
N. 6 FRIULI OCCIDENTALE
Distretto est (S. Vito al T.)
-Responsabile Ufficio di Piano di Ambito
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Inoltre per armonizzare i diversi PAT/PdZ della Provincia sul Piano economico (fornire informazioni con modalità omogenee) tale gruppo è stato allargato agli altri Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito ed agli altri Responsabili di Distretto. E’ stato costituito un gruppo ristretto che segue tutta la programmazione PAT/PdZ e che è costituito dalle seguenti figure:
-Direttore di Distretto ASS6
-Coordinatore servizi sociali ASS6 -Responsabile Servizio Programmazione e controllo ASS6
-Responsabile Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito.
Distretto sud (Azzano Decimo)
Inoltre per armonizzare i diversi PAT/PdZ della Provincia sul Piano economico (fornire informazioni con modalità omogenee) tale gruppo è stato allargato agli altri Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito ed agli altri Direttori di Distretto. E’ stato costituito un gruppo ristretto che segue tutta la programmazione PAT/PdZ e che è costituito dalle seguenti figure:
-Direttore di Distretto ASS6
-Coordinatore servizi sociali ASS6 -Responsabile Servizio Programmazione e controllo ASS6
-Responsabile Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito -Responsabile Ufficio di Piano di Ambito
Distretto nord (Maniago Spilimbergo)
Inoltre per armonizzare i diversi PAT/PdZ della Provincia sul Piano economico (fornire informazioni con modalità omogenee) tale gruppo è stato allargato agli altri Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito ed agli altri Direttori di Distretto. E’ stato costituito un gruppo ristretto a livello di Ambito/Distretto Urbano che segue tutta la programmazione PAT/PdZ e che è costituito dalle seguenti figure:
-Direttore di Distretto ASS6
-Coordinatore servizi sociali ASS6 -Responsabile Servizio Programmazione e controllo ASS6
-Responsabile Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito
-Responsabile Ufficio di Piano di Ambito
Distretto Urbano (Pordenone)
Inoltre per armonizzare i diversi PAT/PdZ della Provincia sul Piano economico (fornire informazioni con modalità omogenee) tale gruppo è stato allargato agli altri Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito ed agli altri Direttori di Distretto.
In generale, attraverso un tentativo di sintesi dei luoghi e delle modalità che, a livello regionale, sono
stati adottati per concretizzare il raccordo tra distretto/azienda e Ambiti sociali, possiamo evidenziare
quanto segue:
Luoghi e modalità di raccordo
- Riunioni allargate dell’Assemblea dei Sindaci
- Tavoli tematici di lavoro integrati
- Formazione congiunta (DCSPS/ARS)
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- Incontri tra Responsabile Distretto e Responsabile di Ambito
- Ufficio di Piano/Programmazione (ASS 3 – delega gestione)
- Gruppo interistituzionale Ambiti/Distretti (ASS 4)
- Presenza Distretto al tavolo tecnico di regia per i Pdz (ASS 5)
- Scambio dei dati di sintesi tra Ambito e Distretto
- Costituzione tavolo tecnico nominato dall’Assemblea dei Sindaci, composto da operatori
dell’Ambito, Distretto/Azienda, Provincia, referente politico (ASS 6)
- Consulta salute (ASS 1, Distretto 3)
- Incontri periodici ad hoc.
Complessivamente in questa prima fase si rileva una diffusa collaborazione tra i due sistemi, anche se
le modalità di collaborazione appaiono diversificate di zona in zona.
In sede di gruppo tecnico (Regione/Ambiti/Distretti) sul fronte dell'integrazione con i servizi socio-
assistenziali degli EELL si è evidenziato come nella maggior parte delle realtà regionali il Distretto,
rispetto agli EELL, rimane un interlocutore debole e poco riconosciuto. La componente sociale del
territorio si aspetta di interloquire con un Distretto capace di assolvere alla definizione delle più ampie
politiche di welfare, compartecipando con gli stessi enti locali e gli altri soggetti al ruolo di valutatore
ed interprete della domanda/bisogno dei cittadini, di programmatore, delle attività territoriali sanitarie e
sociosanitarie, inoltre guarda allo distretto come soggetto garante della presa in carico e della
continuità assistenziale. Come si è già detto in precedenza l’aspettativa tende ad essere disattesa
quando l’autonomia del distretto si misurare con le strategie aziendali e con le modalità organizzative
e gestionali delle Aziende stesse. (La capacità decisionale del direttore di distretto potrebbe risultare
debole nel momento della partecipazione ai tavoli tematici integrati di programmazione, sia in fase
consultiva di individuazione delle aree problematiche, sia definitoria delle politiche e degli interventi).
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• INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO SANITARIE E
SOCIOSANITARIE
Il monitoraggio della prima fase ha tracciato il quadro delle aree di intervento (linee di attività?)
individuate dai Distretti.
Le linee guida davano indicazioni in merito agli indirizzi per le diverse aree di intervento,
identificate nelle seguenti:
- Anziani (assistenza domiciliare, assistenza residenziale a breve periodo, assistenza
semiresidenziale, assistenza residenziale a lungo periodo)
- salute mentale
- disabilità
- area materno infantile e dell’età evolutiva
- tossicodipendenze
ASS
DISTRETTO
AREE SANITARIE E SOCIOSANITARIE
ASS 1 Distretto n.1-Trieste Ovest
anziani
Distretto n.2-Trieste Sud minori donne famiglie
Distretto n.3-Muggia/S.Dorligo disabili
Distretto n.4-Trieste Nord
salute mentale
dipendenze
donne
immigrati
specialistica
azioni di sistema
Le aree sociosanitarie sono state individuate insieme con gli Ambiti. Per problemi organizzativi degli enti locali sono stati raggruppati in 5 (1. anziani, 2. minori, donne famiglie, 3. disabili; 4. esclusione (tossicodipendenze, salute menatle, povertà, immigrazione); 5. azioni di sistema. I lavori possono giovarsi di una già avviata integrazione : l’integrazione professionale è costante nelle UVD e nelle equipe multidisciplinari. Inoltre, è in atto da oltre 1 anno un’attività intergrata di accesso a punti unici integrati (PUI), in cui operano congiunti operatori del distretto + UOT e in PID (pronto intervento domiciliare) ; l’integrazione gestionale accade negli accordi per il Pronto Intervento domiciliare (PID) ed i punti unici integrati (PUI). Inoltre sono in corso con costanti riunioni di aggiornamento dello stato di avanzamento di attività integrate, quali : Progetto Amalia e Telefono Speciale; Progetto Habitat; Progetto Microaree.
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Area Minori : protocollo per la presa in carico precoce ed integrata di minori a rischio psico-sociale e sanitario alla dimissione dalla Pediatria e dal Burlo; Rilevazione situazioni di maltrattamento e abuso di minori, gestione integrata e multidisciplinare dei casi; Ampliamento dell’offerta consultoriale rivolta agli adolescenti: consolidamento spazio adolescenti in CF, raccordo con agenzie educative, Associazioni e ospedale; Consolidamento dell’assistenza pediatrica e della sorveglianza igienico nutrizionale dei servizi comunali, dei nidi, scuole materne e dimensione 0-6 (ex legge 285/97) del Comune di Gorizia. Area Anziani : riduzione delle cadute a domicilio e nelle residenze protette, prevenzione degli incidenti domestici; Mantenimento dell’autosufficienza motoria e dell’autonomia possibile e contrasto all’istituzionalizzazione; Continuità assistenziale e dimissioni protette; Consolidamento dei gruppi di automutuo aiuto per familiari pazienti affetti da Altheimer in collaborazione con Ass. di Volontariato; Valgraff: attuazione della rilevazione per ingresso in RSA, casa di riposo e ADI Area Salute Mentale : attuazione UVD dedicate; Miglioramento della capacità di valutazione del bisogno e di progettazione personalizzata; Attivare inserimenti miratie e stabili nel mondo del lavoro per utenti non riconosciuti disabili ai sensi L. 68/99; Coinvolgimento dei familiari dei pazienti con disturbo mentale grave nella costituzione dei percorsi terapeutico-riabilitativi Area dipendenze : utilizzo sistematico UVD per la valutazione del bisogno e la progettazione individualizzata; Prevenire l’uso di sostanze attraverso interventi rivolti alla popolazione giovanile in sinergia col mondo della scuola, dell’associazionismo e del volontariato.
Distretto – Alto Isontino
Area disabilità: garantire una tempestiva informazione socio-sanitaria attraverso il potenziamento dello sportello unico, migliorare la capacità di rilevazione degli eventi integrati, sostegno associazionismo famiglie.
Minori : - Consolidamento prese in carico integrate per situazione di minori a rischio psicosociale.
- Rafforzamento offerta consultoriale per gli adolescenti (spazio adolescenti/ginecologo).
- Prosecuzione rilevazione di situazioni di minori in stato di abuso e maltrattamento intrafamiliare. - Presa in carico precoce (protocollo Pediatria-Burlo-U.O.E.E.P.H.).
- Situazioni di disagio 0-3 anni.
Area disabilità : - garantire una tempestiva informazione socio-sanitaria attraverso il potenziamento dello sportello unico, migliorare la capacità di rilevazione degli eventi integrati, sostegno associazionismo famiglie.
- Garantire tempestiva informazione sociosanitaria.
- Migliorare capacità di valutazione sociosanitaria e programmazione interventi personalizzati.
- Assicurare presa in carico precoce multidisciplinare. - Sostenere l’Associazionismo familiare, coinvolgendolo nella costruzione del progetto individualizzato.
ASS 2
Distretto- Basso Isontino
Area dipendenze
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- Utilizzo sistematico delle UVD per la valutazione sociosanitaria e la costruzione di progetti individualizzati.
- Consolidamento progetti di prevenzione, in sinergia con Ambito, altri Enti e soggetti della comunità.
- Rafforzamento della presa in carico precoce di soggetti che presentano problemi di dipendenze.
Area salute mentale
- Utilizzo sistematico delle UVD per la valutazione socio-sanitaria e la programmazione di percorsi di presa in carico integrata e personalizzata.
- Sostegno e sviluppo degli inserimenti mirati e stabili nel mondo del lavoro per pazienti non riconosciuti disabili ai sensi della Legge 68/99. - Rafforzamento del ruolo dei familiari di pazienti affetti da disturbo mentale grave nella costruzione di percorsi terapeutico-riabilitativi.
Area anziani - Miglioramento della capacità di lettura distrettuale dei bisogni della popolazione anziana, in particolare dell’anziano fragile.
- Utilizzo sistematico dello strumento di valutazione multidimensionale VALGRAF. - Rafforzamento degli interventi volti a favorire il mantenimento dell’autosufficienza motoria e dell’autonomia possibile. - Prosecuzione e rafforzamento degli interventi volti alla risoluzione delle cadute a domicilio e nelle residenze protette.
- Miglioramento della continuità assistenziale e rafforzamento delle capacità di realizzare dimissioni programmate e concordate.
Le aree sociosanitarie sono state individuate insieme con gli Ambiti.
Accessibilità ai Servizi per le persone disabili e non autosufficienti
Logistica dei Servizi territoriali
Sviluppo dei servizi di prossimità
Sviluppo dei servizi di semiresidenzialità
Continuità assistenziale tra Ospedale e territorio (sia per i minori che per gli adulti)
Sviluppo di percorsi assistenziali ben definiti e fluidi nell’area handicap
Sostegno alla genitorialità Presa in carico minori con disturbi comportamentali medio-gravi
Prevenzione suicidi
Sostegno all’inclusione sociale attraverso la ricerca e la creazione di opportunità lavorative.
Distretto n.1- Gemonese
Riqualificazione offerta residenziale per anziani. Accessibilità ai Servizi per le persone disabili e non autosufficienti
Logistica dei Servizi territoriali
Sviluppo dei servizi di prossimità
Sviluppo dei servizi di semiresidenzialità
ASS 3
Distretto n.2-Tolmezzo
Continuità assistenziale tra Ospedale e territorio (sia per i minori che per gli adulti)
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Sviluppo di percorsi assistenziali ben definiti e fluidi nell’area handicap
Sostegno alla genitorialità Presa in carico minori con disturbi comportamentali medio-gravi
Prevenzione suicidi
Sostegno all’inclusione sociale attraverso la ricerca e la creazione di opportunità lavorative
Riqualificazione offerta residenziale per anziani Le aree di intervento sono state condivise all’interno del gruppo aziendale (Ufficio Piano/Programmazione)
Oltre alle 5 Aree ad Alta Integrazione: Anziani, Salute Mentale, Disabilità, Infanzia e famiglia, Dipendenze
Continuità assistenziale
Punti unici di accesso
Distretto n.1- San Daniele
Cure intermedie. Oltre alle 5 Aree ad Alta Integrazione (Anziani, Salute Mentale, Disabilità, Area Materno-infantile ed età evolutiva, Tossicodipendenze)
Continuità assistenziale
Punti unici di accesso (Segreterie Uniche Integrate)
Distretto n. 2 - Tarcento
Cure intermedie (RSA, Residenze Protette ecc.)
Anziani e non autosufficienza
Salute mentale
Disabilità-riabilitazione
Minori e famiglia
Dipendenze
Distretto n.3 - Cividale
Continuità assistenziale ospedale territorio Distretto n.4 - Codroipo
Percorso in avvio al 15 maggio; indicativamente le aree socio-sanitarie potranno essere sovrapponibili a quelle emerse dal profilo di comunità già redatto in Ambito; le aree sanitarie le andremo a discutere a breve.
Cure intermedie e nuova articolazione dell’ offerta ADI (infermiere di comunità)
Continuità assistenziale e rapporti con AOSMM
Attivazione punto unico area minori e famiglia e relativa UVD
Attivazione punto unico area disabilità e relativa UVD
Marginalità e povertà estreme
ASS 4
Distretto n.5 - Udine
Accoglienza extracomunitari
Promozione della salute
Riabilitazione
Distretto Est
Continuità delle cure Anziani Disabilità Salute Mentale Dipendenze Minori Disagio e marginalità sociale Immigrazione
Anziani
ASS 5
Distretto Ovest
Materno-infantile
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Salute mentale
Dipendenze
Disabilità
Distretto est: Sono state individuate 3 aree sanitarie di intervento (in corsivo), le aree di intervento sociosanitarie sono state individuate di concerto con l’Ambito nella Cabina di regia PDZ. E’ stata altresì avviata, in collaborazione con gli Ambiti, una prima attività di confronto sui 4 obiettivi di sistema individuati dalle Linee Guida regionali e sui progetti ad integrazione socio-sanitaria.
Anziani
minori
disabili Distretto ovest (Sacile)
disagio: salute mentale, dipendenze, famiglie multiproblematiche anziani
minori e famiglia
disabili
salute mentale dipendenze- marginalità sociale
Distretto est (S. Vito al T.)
Distretto sud (Azzano Decimo)
Anziani Minori e famiglia Disabili Salute mentale Dipendenze Disagio e marginalità sociale
Distretto nord (Maniago Spilimbergo)
ASS 6
Distretto Urbano (Pordenone)
Anziani Minori e famiglie Diversamente abili Disagio e marginalità sociale (sottoarea Salute mentale e Tossicodipendenze) Anziani Minori e famiglie Disabili Salute mentale Dipendenze Disagio e marginalità sociale
Le aree di intervento non sono state individuate insieme all’Ambito, in quanto l’Assemblea dei Sindaci aveva già deciso in modo unilaterale, anche se in coerenza con le linee guida regionali.
84
• CRITICITÀ RISCONTRATE NELLA PRIMA FASE DEL PROCESSO PAT La sintesi delle criticità evidenziate dai Distretti nel corso di questa prima fase del processo sono
le seguenti:
Ritardo della formazione regionale. 12 Tempistica ristretta 7 Criticità individuazione indicatori 6 Difficoltà coinvolgimento MMG/PLS 6 Situazioni multiproblematiche che richiedono misure di intervento non solo di carattere sanitario, sociosanitario, socio-assistenziale (misure di sostegno al reddito….) 4 Criticità rapporti con ambito 4 Tempistica ristretta e operatori oberati 3 Non coinvolgimento componente ospedaliera 3 Discontinuità tra cronogrammi e operatività Distretti e Ambiti 1 Criticità risorse umane 1 Sfasatura tra parte politica e gruppo tecnico (distretto/ambito 1 Difficoltà coinvolgimento soggetti inseriti per la prima volta nella rete dei servizi 1 Difficoltà di scorporare risorse finanziarie nelle attività relative alle 5 aree di intervento 1 Criticità rapporti con 3^ settore 1 Carenza di dati regionali riferiti a problematicità specifiche (es. tossicodipenza) 1 Difficile coinvolgimento settore scuola, edilizia, viabilità…. 1 Varie, ma non significative 1
Per una lettura più approfondita delle criticità si riporta per esteso quanto evidenziato direttamente
da parte dei Distretti.
ASS DISTRETTO DIFFICOLTA'
• Limitata disponibilità di tempo per partecipare alle riunioni; gli operatori sono già oberati dal lavoro “routinario” e devono aggiungere i compiti relativi al PAT/PDZ.
ASS 1
• Negli incontri con la popolazione emerge la discrepanza tra il Comune, percepito come rappresentanza politica e soggetto alle critiche di circostanza, e l’Azienda che invece è strumento più asetticamente tecnico, ma che viene spesso coinvolta e confusa in un ruolo a latere dell’organismo politico comunale. Quindi ci vengono richieste decisioni politiche che evidentemente non possiamo assumere.
• Si va già delineando, sempre più come prioritaria e preminente, la dimensione “sociale” dei problemi, con necessità di interventi in settori tradizionalmente non di stretta pertinenza degli assessorati ai servizi sociali, per cui, ad es., le politiche sul reddito, sulla casa, sull’occupazione-lavoro-disoccupazione diventano i determinanti principali per la “soluzione” di situazioni multiproblematiche la cui risoluzione richiede misure su questi fronti. Se siamo disarmati noi del distretto, parimenti accade per le UOT. In sintesi, molti interventi sanitari o sociosanitari, ma anche socio-assistenziali potrebbero essere di tutt’altra natura e peso se sussistessero concrete e pronte misure di sostegno al reddito.
Distretto n.1-Trieste Ovest
• Non si è ancora affrontato l’argomento con AOU di TS .
Distretto n.2-Trieste Sud
• Limitata disponibilità di tempo per partecipare alle riunioni; gli operatori sono già oberati dal lavoro “routinario” e devono aggiungere i compiti relativi al PAT/PDZ.
85
ASS DISTRETTO DIFFICOLTA'
• Si va già delineando, sempre più come prioritaria e preminente, la dimensione “sociale” dei problemi, con necessità di interventi in settori tradizionalmente non di stretta pertinenza degli assessorati ai servizi sociali, per cui, ad es., le politiche sul reddito, sulla casa, sull’occupazione-lavoro-disoccupazione diventano i determinanti principali per la “soluzione” di situazioni multiproblematiche la cui risoluzione richiede misure su questi fronti. Se siamo disarmati noi del distretto, parimenti accade per le UOT. In sintesi, molti interventi sanitari o sociosanitari, ma anche socio-assistenziali potrebbero essere di tutt’altra natura e peso se sussistessero concrete e pronte misure di sostegno al reddito.
• Si va già delineando, sempre più come prioritaria e preminente, la dimensione “sociale” e globale dei problemi, con necessità di interventi in settori tradizionalmente non di stretta pertinenza degli assessorati ai servizi sociali, per cui , ad es., le politiche sul reddito, sulla casa, sull’occupazione-lavoro-disoccupazione diventano i determinanti principali per la “soluzione” di situazioni multiproblematiche la cui risoluzione richiede misure su questi fronti. Negli ultimi mesi, con l’intensificazione dell’integrazione sociosanitaria, è emersa la necessità di rivedere l’assetto organizzativo dei 2 settori (es.: importanza dell’unificazione dell’accoglienza minori e disabili oltre che dei punti unici anziani), l’opportunità di lavorare all’interno delle stesse strutture fisiche. A partire dalle emergenze socio-sanitarie del mese è emersa la necessità, nell’ambito tematico “azione di sistema”, di rivedere le procedure di risposta alle emergenze socio-sanitarie (bolletta acqua, luce, gas; necessità residenza minori e anziani; progetti individuali alternativi all’istituzionalizzazione). e private. Se siamo disarmati noi del distretto, parimenti accade per le UOT. In sintesi, molti interventi sanitari o sociosanitari, ma anche socio-assistenziali potrebbero essere di tutt’altra natura e peso se sussistessero concrete e pronte misure di sostegno al reddito.
Distretto n.3-Muggia/S.Dorligo
• Negli incontri con la popolazione, emerge la discrepanza tra il Comune, percepito come rappresentanza politica e soggetto alle critiche di circostanza, e l’Azienda, che invece è strumento più asetticamente tecnico, ma che viene spesso coinvolta e confusa in un ruolo a latere dell’organismo politico comunale. Quindi ci vengono richieste decisioni politiche che evidentemente non possiamo assumere. (Si è cominciato ad affrontare la programmazione 2006 triennale con le strutture ospedaliere pubbliche).
• Limitata disponibilità di tempo per partecipare alle riunioni; gli operatori sono già oberati dal lavoro “routinario” e devono aggiungere i compiti relativi al PAT/PDZ.
• Si va già delineando sempre più come prioritaria e preminente la dimensione “sociale” dei problemi, con necessità di interventi in settori tradizionalmente non di stretta pertinenza degli assessorati ai servizi sociali, per cui , ad es., le politiche sul reddito, sulla casa, sull’occupazione-lavoro-disoccupazione diventano i determinanti principali per la “soluzione” di situazioni multiproblematiche la cui risoluzione richiede misure su questi fronti. Se siamo disarmati noi del distretto, parimenti accade per le UOT. In sintesi, molti interventi sanitari o sociosanitari, ma anche socio-assistenziali potrebbero essere di tutt’altra natura e peso se sussistessero concrete e pronte misure di sostegno al reddito.
Distretto n.4-Trieste Nord
• Non si è ancora affrontato l’argomento con AOU di TS .
• Corso di formazione regionale iniziato quando il percorso di pianificazione aziendale era già in fase di avanzata definizione.
ASS 2
Distretto - Alto Isontino
• Difficoltà di raccordo con Ambito conseguenti alle dimissioni del responsabile ed al cambio di assessore
Distretto- Basso Isontino
• Difficoltà a coniugare il percorso già realizzato e validato dall'Assemblea dei Sindaci nel dicembre 2003 alle informazioni recepite in sede di formazione congiunta.
• Impossibilità approfondimento tematiche per scarsità di tempo ASS 3
Distretto n.1- Gemonese
• Assenza di interlocutori della componente ospedaliera.
86
ASS DISTRETTO DIFFICOLTA'
Distretto n.2-Tolmezzo • Scarso tempo per approfondire le tematiche scelte
Distretto n.1- San Daniele
• Il corso di formazione attivato dall'ARS, molto interessante e utile, giunge a percorso già avviato.
• Il tempo a disposizione Distretto n. 2 - Tarcento • Il corso di formazione attivato dall'ARS, utilissimo, ma giunto a percorso avviato
• Corso di formazione dell'ARS giunge a percorso avviato Distretto n.3 - Cividale • I tempi per l'elaborazione della proposta PAT sono inadeguati rispetto alla
complessità del processo
• Discontinuità tra i percorsi previsti dal cronogramma PAT e PDZ, dalla operatività dell'Ambito e del Distretto Distretto n.4 -
Codroipo • Impegno di risorse umane del distretto in un periodo di forte criticità di personale
ASS 4
Distretto n.5 - Udine
• Tante, ma nessuna significativa soprattutto se si considera il fatto che il processo si sta avviando per la prima volta ed è quindi necessaria una certa flessibilità
• Complesssità del processo nuovo che richiede il coinvolgimento di una molteplicità di soggetti, molti dei quali inseriti nella rete dei servizi per la prima volta
• Supporto da parte del livello regionale tardivo rispetto ai tempi del cronogramma definito
• Difficoltà di reperimento di indicatori oggettivi e sintetici adeguati alla valutazione del bisogno di salute della popolazione
• Difficoltà di scorporare le risorse finanziarie nelle attività relative alle 5 aree di intervento
Distretto Est - Cervignano del F.
• Difficoltà nel definire idonee modalità di coinvolgimento dei MMG/PLS nel percorso di programmazione PAT
• Rapporti con l'Ambito ancora piuttosto difficoltosi
• Tempi ristretti
ASS 5
Distretto Ovest - Latisana
• Percorso di formazione iniziato a processo già avviato • La formazione regionale per Ambiti e Distretti, benchè di buona qualità, è tuttavia
sfasata nei tempi rispetto alle date imposte (bozza PAT da consegnare entro il 31 luglio vs formazione che si concluderà a settembre). Il percorso sarà comunque utile per il futuro, ma una sua organizzazione più precoce avrebbe favorito un miglior percorso e certamente un minor spreco di energie.
• In questa fase non è ancora stata definita compiutamente, e da un punto di vista operativo, l'attivazione dell'Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con la partecipazione dei rappresentanti dei convenzionati MMG/MCA, PLS e SUMAI così come previsto nel recente accordo regionale con i MMG. Si è avuta, fino ad ora, solo la partecipazione informale di alcuni MMG e PLS ai tavoli tematici.
• Difficoltà da parted el terzo settore a comprendere il processo. Tendenza a partecipare ai tavoli portando immediatamente "la soluzione" di problemi spesso poco chiari o scarsamente analizzati (es. "...ci vuole più personale"). Utile sarebbe, a mio avviso, coinvolgere in futuro il terzo settore (magari una rappresentanza) in un percorso di formazione rispetto al processo di pianificazione.
ASS 6 Distretto ovest (Sacile)
Mancanza di un "set" di indicatori stabiliti a livello regionale, utili per definire un profilo omogeneo dei singoli distretti/ambiti. L'elenco definito, molto ridondante, appare poco utilizzabili in situazioni di scarsa disponibilità di operatori da adibire alla ricerca dei dati stessi. sarebbe stato utile, a mio avviso, definire un minimo set di indicatori che ogni ambito/distretto avrebbe dovuto possedere e che avrebbe permesso una "fotografia omogenea" a livello regionale.
87
ASS DISTRETTO DIFFICOLTA'
• Carenza di dati relativi ad alcuni servizi (ad es. dipendenze). Mancanza di stime, di livello regionale, riferite ad alcune problematicità (es. tossicodipendenze)
• Partecipazione ai tavoli non sentita come "cruciale" da parte di alcuni settori, con partecipazione sporadica o assenza: scuola, settori edilizia, viabilità, ecc.
• L’ambito Est ha già predisposto il Piano di Zona con un percorso molto lungo e prima che arrivassero le indicazioni regionali, il PAT si inserisce ora cercando di usufruire del percorso già fatto e ampliandolo per quanto riguarda la parte più strettamente sanitaria.
• La formazione regionale attualmente in corso è del tutto sfasata nei tempi rispetto al processo in corso da cui ne deriva un’impossibilità al suo utilizzo ed una disomogeneità metodologica a livello provinciale. Peccato perché la qualità della formazione è molto buona e se fatta in tempo (6 mesi prima) avrebbe assicurato una corretta ed omogenea metodologia.
• Base dati e indicatori non omogeneamente definiti a livello regionale/provinciale e comunque quelli che ci sono ci vengono forniti in ritardo rispetto al processo in atto.
Distretto est (S. Vito al T.)
• In questa fase non è ancora stata definita compiutamente e da un punto di vista operativo l’attivazione dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con la partecipazione dei rappresentanti dei convenzionati MMG/MCA, PLS e SUMAI così come previsto nel recente accordo regionale con i MMG. Si è avuto fino ad ora solo una partecipazione informale di alcuni MMG e PLS ai tavoli tematici.
• L’ambito si è mosso da solo nell’incontrare i vari soggetti da coinvolgere del volontariato e del terzo settore, nei tavoli tematici.
• La formazione regionale attualmente in corso è del tutto sfasata nei tempi rispetto al processo in corso da cui ne deriva un’impossibilità al suo utilizzo ed una disomogeneità metodologica a livello provinciale. Peccato perché la qualità della formazione è molto buona e se fatta in tempo (6 mesi prima) avrebbe assicurato una corretta ed omogenea metodologia.
• Base dati e indicatori non omogeneamente definiti a livello regionale/provinciale e comunque quelli che ci sono ci vengono forniti in ritardo rispetto al processo in atto.
Distretto sud (Azzano Decimo)
• In questa fase non è ancora stata definita compiutamente e da un punto di vista operativo l’attivazione dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con la partecipazione dei rappresentanti dei convenzionati MMG/MCA, PLS e SUMAI così come previsto nel recente accordo regionale con i MMG. Si è avuto fino ad ora solo una partecipazione informale di alcuni MMG e PLS ai tavoli tematici.
• La parte politica (Assemblea dei Sindaci), concordemente con l’Ambito ed il Distretto ha deciso, prima di attivare i Tavoli tematici, di svolgere un lavoro di preparazione degli stessi, con processo di formazione del personale dell’Ambito e del Distretto; in seguito, sono state attivate Assemblee di presentazione intercomunali di presentazione e raccolta di idee (coinvolgimento EE.LL., associazioni, volontariato, cittadinanza); questa modalità operativa, che comporta l’attivazione dei tavoli tematici a settembre, ha comportato un ritardo rispetto agli altri Distretti aziendali.
• La formazione regionale attualmente in corso è del tutto sfasata nei tempi rispetto al processo in corso da cui ne deriva un’impossibilità al suo utilizzo ed una disomogeneità metodologica a livello provinciale. Peccato perché la qualità della formazione è molto buona e se fatta in tempo (6 mesi prima) avrebbe assicurato una corretta ed omogenea metodologia.
Distretto nord (Maniago Spilimbergo)
• Base dati e indicatori non omogeneamente definiti a livello regionale/provinciale e comunque quelli che ci sono ci vengono forniti in ritardo rispetto al processo in atto.
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ASS DISTRETTO DIFFICOLTA'
• In questa fase non è ancora stata definita compiutamente e da un punto di vista
operativo l’attivazione dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con la partecipazione dei rappresentanti dei convenzionati MMG/MCA, PLS e SUMAI così come previsto nel recente accordo regionale con i MMG. Si è avuto fino ad ora solo una partecipazione informale di alcuni MMG e PLS ai tavoli tematici.
• La parte politica (Assemblea dei Sindaci) ha definito il processo senza attendere la costituzione del Gruppo tecnico (distretto/ambito) che è stato costretto a “rincorrere” il lavoro dei tavoli tecnici piuttosto che pianificarlo in termini di metodologia/formazione/rappresentatività/etc…
• La quantità di incontri in questa fase è tale che si è ritenuto vitale far combaciare i tavoli per la pianificazione PAT/PdZ per le aree ad alta integrazione, reinviando invece a degli incontri mirati con un tavolo soltanto PAT a cui delegare i contenuti squisitamente sanitari da sottoporre in un secondo momento all’Assemblea dei Sindaci.
• La formazione regionale attualmente in corso è del tutto sfasata nei tempi rispetto al processo di programmazione PAT/PDZ da cui ne deriva un’impossibilità al suo utilizzo ed una disomogeneità metodologica a livello provinciale. La qualità della formazione è molto buona e se fatta in tempo (6 mesi prima) avrebbe assicurato una corretta ed omogenea metodologia.
• Sfasatura del tempi per redigere i PAT (fine luglio) rispetto a documenti che hanno pesante ripercussione sulla programmazione dei prossimi tre anni:
- definizione dell’atto aziendale previsto per settembre
- definizione del Piano di riabilitazione aziendale (il gruppo di lavoro aziendale finirà il documento ben oltre luglio 2005…?)
- Piano socio-sanitario regionale (che arriverà nel mese di …..?)
• Base dati e indicatori non omogeneamente definiti a livello regionale/provinciale e comunque quelli che ci sono ci vengono forniti in ritardo rispetto al processo in atto.
Distretto urbano (Pordenone)
• In questa fase non è ancora stata definita compiutamente e da un punto di vista operativo l’attivazione dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD) con la partecipazione dei rappresentanti dei convenzionati MMG/MCA, PLS e SUMAI così come previsto nel recente accordo regionale con i MMG. Si è avuto fino ad ora solo una partecipazione informale di alcuni MMG e PLS ai tavoli tematici.
Principali punti critici
• Formazione regionale congiunta Ambiti/Distretti
La formazione regionale congiunta iniziata a percorso pianificatorio aziendale avviato deriva:
- difficoltà di coniugare i contenuti formativi con il percorso pianificatorio già avviato;
- non garanzia di omogeneità metodologica;
- utilizzo limitato della stessa.
• Tempistica ristretta
• Tempistica ristretta e operatori oberati
I tempi dati dalla Regione risultano critici in quanto:
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- il tempo degli operatori per partecipare a riunioni PAT/PDZ è limitato in quanto impegnati nelle
attività ordinarie;
- impossibilità di approfondimento delle tematiche;
- riduzione del tempo da dedicare al processo di formazione degli operatori e alla preparazione
dei tavoli tematici;
- sfasatura rispetto alle tempistiche dei documenti programmatori del prossimo triennio (piani
aziendali della riabilitazione, atti aziendali, Piano sanitario e sociosanitario).
• Criticità individuazione indicatori
Le criticità in relazione agli indicatori riguardano:
- difficoltà reperimento indicatori sintetici adeguati alla valutazione del bisogno della
popolazione;
- mancanza set indicatori regionali per definire omogeneamente il profilo Distretti/Ambiti;
- indicatori forniti in ritardo rispetto al processo in atto (in sede di formazione congiunta).
• Difficoltà coinvolgimento MMG/PLS
La definizione non compiuta, dal punto di vista operativo, dell’UCAD vede la partecipazione informale
dei MMG/PLS ai tavoli tematici.
• Situazioni multiproblematiche che richiedono misure di intervento non solo di carattere
sanitario, sociosanitario, socio-assistenziale (mis ure di sostegno al reddito….)
La delineazione sempre più prioritaria della componente sociale dei problemi richiede un approccio
complesso con misure di risposta che investono anche le politiche sul reddito, sulla casa, sul lavoro.
• Criticità rapporti con Ambito
- L’Ambito ha iniziato prima delle indicazioni regionali il processo di avvio del PdZ ed il Distretto
si inserisce a percorso iniziato
- L’Ambito si è mosso da solo nel coinvolgimento dei soggetti del volontariato, terzo settore.
Non coinvolgimento componente ospedaliera (Da approfondire con il 2^ monitoraggio)
APPENDICE
1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagrafi dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003)
2. Indirizzi enti gestori
3. Responsabili SSC
4. Presidenti assemblea dei sindaci
5. Coordinatori e referenti di area SSC
6. Uffici di Piano
7. Personale uffici di piano
8. Tavoli tematici attivati
9. Aziende per i servizi Sanitari
10. Coordinatori Socio Sanitari
11. Distretti territoriali
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1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagraf i dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003) Quadro 1
AMB ENTE GESTORE num comuni kmq maschi femmine popolazione totale fvg nati 2003
1,1 Comune di Duino-Aurisina 3 89,16 5.816 6.006 11.822 92
1,2 Comune di Trieste 1 84,49 99.338 112.209 211.547 1.461
1,3 Comune di Muggia 2 38,17 9.419 9.832 19.251 133
2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto isontino) 16 213,18 34.291 36.815 71.106 551
2,2 Comune di Monfalcone 9 252,84 33.926 35.210 69.136 548
3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 15 1133,19 17.538 18.232 35.770 269
3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 28 1222,32 19.436 20.698 40.134 317
4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 14 329,33 22.987 24.723 47.710 376
4,2 Comune di Tarcento 11 364,07 19.861 21.265 41.126 323
4,3 Comune di Cividale del Friuli 17 456,43 25.741 26.622 52.363 486
4,4 Comune di Codroipo 11 420,18 24.631 25.644 50.275 428
4,5 Comune di Udine 9 236,71 71.552 78.979 150.531 1.213
5,1 Comune di Cervignano del Friuli 18 294,8 25.935 27.075 53.010 408
5,2 Comune di Latisana 14 448,39 27.163 28.062 55.225 468
6,1 Comune di Sacile 7 350,46 28.293 29.422 57.715 555
6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento 8 213,68 18.441 19.349 37.790 310
6,3 Comune di Azzano Decimo 7 250,54 27.058 27.299 54.357 540
6,4 Comune di Maniago 24 1266,93 25.942 26.819 52.761 444
6,5 Comune di Pordenone 5 191,61 44.116 46.970 91.086 826
219 7.856,48 581.484 621.231 1.202.715 9.748
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1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagraf i dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003) Quadro 2
AMB ENTE GESTORE 0-14 15 - 17 0 - 17 15 - 64 18 - 64 65 +
1,1 Comune di Duino-Aurisina 1.456 252 1.708 7.817 7.565 2.549
1,2 Comune di Trieste 21.796 4.085 25.881 134.078 129.993 55.673
1,3 Comune di Muggia 2.069 407 2.476 12.629 12.222 4.553
2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto isontino) 7.806 1.460 9.266 46.856 45.396 16.444
2,2 Comune di Monfalcone 8.143 1.289 9.432 45.422 44.133 15.571
3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 4.116 883 4.999 24.181 23.298 7.473
3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 4.713 969 5.682 26.624 25.655 8.797
4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 5.750 1.092 6.842 31.782 30.690 10.178
4,2 Comune di Tarcento 4.963 973 5.936 27.198 26.225 8.965
4,3 Comune di Cividale del Friuli 6.402 1.128 7.530 35.903 34.775 10.058
4,4 Comune di Codroipo 6.052 1.276 7.328 34.053 32.777 10.170
4,5 Comune di Udine 17.455 3.288 20.743 100.551 97.263 32.525
5,1 Comune di Cervignano del Friuli 6.093 1.223 7.316 35.879 34.656 11.038
5,2 Comune di Latisana 6.652 1.334 7.986 37.297 35.963 11.276
6,1 Comune di Sacile 7.543 1.382 8.925 38.769 37.387 11.403
6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento 4.789 957 5.746 25.673 24.716 7.328
6,3 Comune di Azzano Decimo 7.620 1.387 9.007 37.657 36.270 9.080
6,4 Comune di Maniago 6.273 1.228 7.501 35.132 33.904 11.356
6,5 Comune di Pordenone 11.216 2.113 13.329 62.364 60.251 17.506
140.907 26.726 167.633 799.865 773.139 261.943
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1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagraf i dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003) Quadro 3
AMB ENTE GESTORE densità % pop di
Ambito su tot fvg
% minori su tot fvg
% minori su tot pop min
indice di dipendenza
indice di vecchiaia
1,1 Comune di Duino-Aurisina 132,59 0,98% 0,14% 1,02% 51,23 175,07
1,2 Comune di Trieste 2.503,81 17,59% 2,15% 15,44% 57,78 255,43
1,3 Comune di Muggia 504,35 1,60% 0,21% 1,48% 52,43 220,06
2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto isontino) 333,55 5,91% 0,77% 5,53% 51,75 210,66
2,2 Comune di Monfalcone 273,44 5,75% 0,78% 5,63% 52,21 191,22
3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 31,57 2,97% 0,42% 2,98% 47,93 181,56
3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 32,83 3,34% 0,47% 3,39% 50,74 186,65
4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 144,87 3,97% 0,57% 4,08% 50,12 177,01
4,2 Comune di Tarcento 112,96 3,42% 0,49% 3,54% 51,21 180,64
4,3 Comune di Cividale del Friuli 114,72 4,35% 0,63% 4,49% 45,85 157,11
4,4 Comune di Codroipo 119,65 4,18% 0,61% 4,37% 47,64 168,04
4,5 Comune di Udine 635,93 12,52% 1,72% 12,37% 49,71 186,34
5,1 Comune di Cervignano del Friuli 179,82 4,41% 0,61% 4,36% 47,75 181,16
5,2 Comune di Latisana 123,16 4,59% 0,66% 4,76% 48,07 169,51
6,1 Comune di Sacile 164,68 4,80% 0,74% 5,32% 48,87 151,17
6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento 176,85 3,14% 0,48% 3,43% 47,20 153,02
6,3 Comune di Azzano Decimo 216,96 4,52% 0,75% 5,37% 44,35 119,16
6,4 Comune di Maniago 41,64 4,39% 0,62% 4,47% 50,18 181,03
6,5 Comune di Pordenone 475,37 7,57% 1,11% 7,95% 46,06 156,08
153,09 100,00% 13,94% 100,00% 50,36 185,90
94
1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagraf i dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003) Quadro 4
AMB ENTE GESTORE maschi celibi femmine nubili
maschi coniugati
femmine coniugate
maschi divorziati
femmine divorziate
maschi vedovi
femmine vedove
1,1 Comune di Duino-Aurisina 2.453 1.844 3.063 3.049 135 180 165 933
1,2 Comune di Trieste 39.939 34.102 52.613 51.905 3.298 5.118 3.488 21.084
1,3 Comune di Muggia 3.582 2.762 5.294 5.179 209 276 334 1.615
2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto isontino) 14.635 12.175 17.996 17.490 709 980 951 6.170
2,2 Comune di Monfalcone 13.950 10.694 18.351 17.791 662 837 963 5.888
3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 8.070 6.164 8.647 8.411 310 354 511 3.303
3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 8.969 6.972 9.554 9.487 290 352 623 3.887
4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 9.928 8.076 12.097 12.045 310 389 652 4.213
4,2 Comune di Tarcento 8.726 6.984 10.191 10.091 364 419 580 3.771
4,3 Comune di Cividale del Friuli 11.439 8.898 13.206 12.982 399 481 697 4.261
4,4 Comune di Codroipo 10.819 8.460 12.848 12.781 273 309 691 4.094
4,5 Comune di Udine 30.800 26.848 37.217 37.459 1.535 2.377 2.000 12.295
5,1 Comune di Cervignano del Friuli 11.067 8.790 13.876 13.761 341 442 651 4.082
5,2 Comune di Latisana 11.777 9.222 14.224 14.041 399 450 763 4.349
6,1 Comune di Sacile 12.425 9.780 14.839 14.818 379 483 650 4.341
6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento 8.264 6.589 9.508 9.500 204 325 465 2.935
6,3 Comune di Azzano Decimo 11.943 9.277 14.284 14.167 264 375 567 3.480
6,4 Comune di Maniago 12.092 8.926 12.852 12.757 314 366 684 4.770
6,5 Comune di Pordenone 19.621 17.008 23.162 23.244 255 379 1.078 6.339
250.499 203.571 303.822 300.958 10.650 14.892 16.513 101.810
95
1. Indici della popolazione di ambito (Dati anagraf i dei Comuni/ISTAT al 31/12/2003) Quadro 5
AMB ENTE GESTORE stranieri maschi
stranieri femmine tot stranieri % stranieri su
pop fvg minori
stranieri m minori
stranieri f minori
stranieri tot % min stran
su tot min fvg
%min stran su pop fvg
1,1 Comune di Duino-Aurisina 152 165 317 0,03% 20 18 38 0,02% 0,003%
1,2 Comune di Trieste 5.493 4.908 10.401 0,86% 799 742 1.541 0,92% 0,128%
1,3 Comune di Muggia 181 139 320 0,03% 17 15 32 0,02% 0,003%
2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto isontino) 1.673 1.149 2.822 0,23% 252 235 487 0,29% 0,040%
2,2 Comune di Monfalcone 1.592 954 2.546 0,21% 197 183 380 0,23% 0,032%
3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 419 481 900 0,07% 89 70 159 0,09% 0,013%
3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 246 280 526 0,04% 51 40 91 0,05% 0,008%
4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 490 600 1.090 0,09% 102 106 208 0,12% 0,017%
4,2 Comune di Tarcento 589 613 1.202 0,10% 132 115 247 0,15% 0,021%
4,3 Comune di Cividale del Friuli 1.274 989 2.263 0,19% 238 215 453 0,27% 0,038%
4,4 Comune di Codroipo 666 648 1.314 0,11% 133 143 276 0,16% 0,023%
4,5 Comune di Udine 4.017 3.690 7.707 0,64% 776 729 1.505 0,90% 0,125%
5,1 Comune di Cervignano del Friuli 849 764 1.613 0,13% 180 155 335 0,20% 0,028%
5,2 Comune di Latisana 1.064 1.060 2.124 0,18% 188 211 399 0,24% 0,033%
6,1 Comune di Sacile 1.747 1.525 3.272 0,27% 349 323 672 0,40% 0,056%
6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento 787 733 1.520 0,13% 155 149 304 0,18% 0,025%
6,3 Comune di Azzano Decimo 1.892 1.551 3.443 0,29% 415 370 785 0,47% 0,065%
6,4 Comune di Maniago 1.546 1.608 3.154 0,26% 384 243 627 0,37% 0,052%
6,5 Comune di Pordenone 3.092 2.891 5.983 0,50% 650 592 1.242 0,74% 0,103%
27.769 24.748 52.517 4,37% 5.127 4.654 9.781 5,83% 0,81%
96
2. Indirizzi Enti gestori
AMB ENTE GESTORE COMUNI AMBITO INDIRIZZO TELEFONO FAX EMAIL
1,1 Comune di Duino-Aurisina 3 Borgo S. Mauro, 124 - 34013 Duino-Aurisina (TS) 040 299145 040 2908182 [email protected]
1,2 Comune di Trieste 1 Via Mazzini, 25 - 34100 Trieste 040 6754231 040 6754890 [email protected]
1,3 Comune di Muggia 2 P.za della Repubblica, 4 - 34015 Muggia (TS) 040 3360360 040 9278435 [email protected]
2,1 Comune di Gorizia (Ambito Alto Isontino) 16 P.zza Municipio, 1 - 34170 Gorizia 0481 383111 0481 536184 [email protected]
2,2 Comune di Monfalcone (Ambito Basso Isontino 9 P.zza della Repubblica n. 8 - 34074
Monfalcone (GO) 0481 494513 0481 494533 [email protected]
3,1 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 1 Gemona) 15 Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD) 0432 9891 0432 989407 [email protected]
3,2 ASS n. 3 "Alto Friuli" (distr 2 Tolmezzo) 28 Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD) 0432 9891 0432 989407 [email protected]
4,1 ASS n. 4 "Medio Friuli" (distr 1 S.Daniele d.F.) 14 Viale Trento Trieste n. 33 - 33038 San
Daniele del Friuli (UD) 0432 949562 0432 949512 [email protected]
4,2 Comune di Tarcento 11 Piazza Roma 6, - 33017 Tarcento (UD) 0432 780611 0432 791694 [email protected]
4,3 Comune di Cividale del Friuli 17 Via Paolino d’Aquileia, 2 - 33043 Cividale del Friuli (UD)
0432 710305 -321 -325 -363 0432 710323 [email protected] -
4,4 Comune di Codroipo 11 Piazza Garibaldi, 67 33033 Codroipo (UD) 0432 906850 - 901903 0432 900398 [email protected] ;
4,5 Comune di Udine 9 Via Gorghi, 16 – 33100 UDINE sede legale: Via Lionello, 1 - 33100 UDINE 0432 242511 (segreteria) 0432/242520 [email protected]
5,1 Comune di Cervignano del Friuli 18 P.zza Indipendenza, 1 - 33052 Cervignano del Friuli (UD) 0431 388411 0431 388463 [email protected]
5,2 Comune di Latisana 14 Centro polifunzionale, Via Goldoni, 22 - 33053 Latisana (UD) 0431 516611 0431 516637 [email protected]
6,1 Comune di Sacile 7 P.zza del Popolo, 65 - Sacile (PN) 0434 787111 0434 780694 [email protected]
6,2 Comune di S.Vito al Tagliamento (Ambito Est) 8 Via Falcon Vial N°12 - 33078 San Vito
Al Tagliamento (PN) 0434 80416 - 875759 0434 875289 [email protected]
6,3 Comune di Azzano Decimo (Ambito Sud) 7 Via XXV aprile n. 58 - 33082 Azzano Decimo (PN) 0434 633343 0434 633933 [email protected]
6,4 Comune di Maniago 24 Piazza Italia, 51 - 33085 Maniago (PN) 0427 707350 0427 707310 [email protected]
6,5 Comune di Pordenone 5 Via di S. Quirino, 5 - 33170 Pordenone 0434 392611 0434 392625 [email protected]
97
3. Responsabili SSC
AMB NOME TITOLO PROF TELEFONO FAX EMAIL
1,1 Romana Maiano Assistente sociale specialista 040 299145 040 2908182 [email protected]
1,2 Ada Murkovic Direttore Area Promozione e Protezione Sociale 040 6754616 040 6754890 [email protected]
1,3 - - 040 3360360 040 9278435 [email protected]
2,1 Paolo Lazzeri Funzionario Amministrativo 0481 383280 0481 383280 [email protected]
2,2 Maura Clementi Assistente sociale specialista 0481 494511 0481 494533 [email protected]
3,1 Antonella Nazzi Assistente sociale 0432 989536 0432 959535 [email protected]
3,2 Lucia De Reggi Assistente sociale 0433 483425 0433 43887 [email protected]
4,1 Nadia Modolo Funzionario Amministrativo 0432 949508 0432 949512 [email protected]
4,2 Anna Mansutti Assistente sociale 0432 780673 0432 780684 [email protected];[email protected]
4,3 Gabriella Totolo Assistente sociale specialista 0432 710305 0432 710323 [email protected]
4,4 Iolanda Cicuttin Assistente sociale specialista 0432 906850 0432 900398 [email protected] ;
4,5 Maria Teresa Agosti Assistente sociale specialista 0432 242521
0432/242520 [email protected]
5,1 Daria Bristot Assistente sociale specialista 0431 388522 0431 388416 [email protected] ;
5,2 Daniela Francescutto Assistente sociale 0431 516622 0431 516637 [email protected]
6,1 Erma Zucco Assistente sociale 0434 787201 0434 787205 [email protected]
6,2 Giuseppina Bruni Assistente sociale specialista
0434 80416 - 875759 0434 875289 [email protected]
6,3 Paola Zebi Assistente sociale 0434 633343 0434 633933 [email protected]
6,4 Daniela Pittau Assistente sociale 0427 707350 0427 707310 [email protected]
6,5 Miralda Lisetto Assistente sociale specialista 0434 392619 0434 392634 [email protected]
98
4. Presidenti assemblea dei sindaci
AMB NOME ENTE TELEFONO FAX EMAIL
1,1 Claudia D'ambrosio Comune di Trieste 040 6754280 040 6754890 [email protected]
1,2 Claudia D'ambrosio Comune di Trieste 040 6754280 040 6754890 [email protected]
1,3 Claudia D'ambrosio Comune di Trieste 040 6754280 040 6754890 [email protected]
2,1 Dott. Silvano Ceccotti Comune di Gorizia 0481 383327 0481 383394
2,2 Licia Morsolin Comune di Monfalcone 0481 494513 0481 494533
3,1 Salvatorelli Vincenzo Comune di Gemona del Friuli 0432 973252 0432 971090 [email protected]
3,2 Da Rin Chiantre Donatella Comune di Forni di Sopra 348 2557162 - [email protected]
4,1 Zonta Claudio Comune di Maiano 0432 948470 0432 948183 [email protected]
4,2 Daniela Graziutti Comune di Tarcento 338 5447896 0432 780684 [email protected]; [email protected]
4,3 Attilio Vuga Comune di Cividale Del Friuli 0432 710110 0432 710103 [email protected]
4,4 Vittorino Boem Comune di Codroipo 0432 906534 - 904313 - [email protected]
4,5 Andrea Zuliani Comune di Campoformido 0432/653511 0432/653581 [email protected]
5,1 Pietro Paviotti Comune di Cervignano del Friuli 0431 388411 0431 388463 [email protected]
5,2 Michela Sette Comune di Latisana 0431 525232 0431 520910 [email protected]
6,1 Capuzzo Roberto Comune di Sacile 0434 787134 0434 780694 [email protected]
6,2 Gino Gregoris Comune di San Vito al Tagliamento 0434 842980 0434 842970 [email protected]
6,3 Enzo Bortolotti Comune di Azzano Decimo 0434 636703 0434 640182 [email protected]
6,4 Emilio Di Bernardo Comune di Maniago 0427 707201 0427 707200 [email protected]
6,5 Giovanni Zanolin Comune di Pordenone 0434 392605 0434 392625 [email protected]
99
5. Coordinatori e referenti di area SSC
AMB COORDINATORE/REFERENTE TITOLO RESPONSABILITA' AREA COORDINAMENTO TELEFONO FAX EMAIL
1,1 Giuliana Guglia Assistente Sociale
Coordinatore territoriale Ambito 1,1 040 - 299145 040 - 2908182 [email protected]
1,2 Licia Barbetta Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Minori 040 6754607 040 6754890 [email protected]
1,2 Maria Pia Namer Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Disabili 040 6754228 040 6754087 [email protected]
1,2 Maria Pia Solari Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Anziani 040 6754877 040 6754890 [email protected]
1,2 Serena Giadrossi Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Adulti Inclusione 040 6754614 040 6754086 [email protected]
1,2 Silvana Rizza Norcio Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Immigrazione 040 6754386 040 6754086 [email protected]
1,2 Fulvia Presotto Assistente Sociale Coordinatore UOT
Unita’ Operativa Territoriale Del Servizio Sociale Comunale N.2
040 3223625 040 - 3226386 [email protected]
1,2 Laura Perrone Assistente Sociale Coordinatore UOT
Unita’ Operativa Territoriale Del Servizio Sociale Comunale N.1
040 4194511 040 - 44926 [email protected]
1,2 Marcello Bergamini Assistente Sociale Coordinatore UOT
Unita’ Operativa Territoriale Del Servizio Sociale Comunale N.4
040 3897217 040 - 382273 [email protected]
1,2 Maria Luigia Vattovani Assistente Sociale Coordinatore UOT
Unita’ Operativa Territoriale Del Servizio Sociale Comunale N.3
040 - 6780717 040 - 3482337 [email protected]
1,3 Eleonora Visintin Assistente sociale specialista
Coordinatore equipe di area
Inclusione e esclusione (Marginalità, Dipendenze,…)
040 3360362 040 9278435 [email protected]
1,3 Alenka Jeric Assistente Sociale Referente di area Disabilità 040 8329210 040 8329222 sociale@com-san-dorligo-della-
valle.regione.fvg.it
1,3 Nadia Apollonio Assistente Sociale Referente di area Anziani 040 3360362 040 9278435 [email protected]
1,3 Serena Siniscalchi Assistente Sociale Referente di area Minori e Famiglia 040 3360320 040 9278435 [email protected]
2,1 Enrico Barba Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area e territoriale
Area Minori e tutti i Comuni dell'ambito 0481 537379 0481 383377
2,1 Nadia Vidoz Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area e territoriale
Aree: Disagio Adulti / Disabilita’/ Anziani e 5 Comuni
0481 537379 0481 383377 [email protected]
2,1 Rosalba Viola Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area e territoriale
Aree: Disagio Adulti / Disabilita’/ Anziani e 13 Comuni
335 8482398 0481 383377
2,2 Daniela Chiandit Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Servizi sociali 0481 494532 0481 494533 [email protected]
2,2 Nicoletta Stradi - Coordinatore territoriale Servizi sociali 0481 494531 0481 494533 [email protected]
100
AMB COORDINATORE/REFERENTE TITOLO RESPONSABILITA' AREA COORDINAMENTO TELEFONO FAX EMAIL
3,1 Daniela De Narda Assistente sociale
Coordinatore equipe di area Adulti/Anziani 0432 989542 0432 989535 [email protected]
3,1 Michele Mrak Assistente sociale Referente di area età evolutiva-giovani
(compreso handicap) 0432 989529 0432 989535 [email protected]
3,1 Ilaria Roncastri Educatore Referente di area socio-educativa (unità funzionale) 0432 989538 0432 989535 [email protected]
3,2 Maria Elena Bellina Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Adulti/Anziani 0433 483454 0433 48337 [email protected]
3,2 Annalisa Bergagnini Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area
età evolutiva giovani (compreso handicap) 0433 483460 0433 48337 [email protected]
3,2 Paola Dario Educatore Referente di area socio-educativa (unità funzionale) 0433 483460 0433 43887 [email protected]
4,1 Marzia Peresson Assistente Sociale
Coordinatore territoriale
Tutto L’ambito Distrettuale 4,1 0432 949522 0432 949512 [email protected]
4,2 Andreina Tosolini Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Anziani 0432 780672 0432 780684 [email protected]
4,2 Cristiana Carrieri Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Minori, giovani e famiglie 0432 780676 0432 780684 [email protected]
4,3 Cinzia Pittia Assistente sociale specialista
Coordinatore equipe di area Anziani, Adulti, Disabilità 0432 710321 0432 710323 [email protected]
4,3 Gabriellla Totolo Assistente sociale specialista
Responsabile SSC e Referente di area Minori 0432 710305 0432 710323 [email protected]
4,4 Angela Tonizzo Assistente Sociale Referente di area Disabili 0432 906850 - 901903 0432 900398 tonizzo.angela@ comune.codroipo.ud.it
4,4 Anna Catalani Assistente Sociale Referente di area Anziani 0432 906850 - 901903 0432 900398 [email protected]
4,4 Nadia Scarpini Assistente Sociale Referente di area Minori 0432 906850 - 901903 0432 900398 tonizzo.angela@ comune.codroipo.ud.it
4,5 Daniela Feruglio Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Adulti/Anziani 0432 271963 0432 271910 [email protected]
4,5 Paola Dreosto Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area
Infanzia, Adolescenza, Famiglia 0432 242523 0432 242520 [email protected]
5,1 Licia Lena Assistente sociale
Coordinatore equipe di area Minori e famiglia 0431 388525 0431 388481 lena.licia@com-cervignano-del-
friuli.regione.fvg.it
5,1 Monica Braida Assistente sociale Referente di area Adulti/Anziani 0431 388525 0431 388814 braida.monica@com-cervignano-del-
friuli.regione.fvg.it
5,2 Giovanni Marco Campeotto Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area
Minori e famiglia / Giovani / Handicap / Adulti / Anziani 0431 516623 0431 516637 [email protected]
5,2 Massimo de Bortoli Consulente esterno (formatore)
Referente di area Monitoraggio, Informazione, Supporto alla popolazione 0431 516624 0431 516637 [email protected]
5,2 Ornella Zampar Ragioniera amministrativa Referente di area Area amministrativa 0431 516626 0431 516637 [email protected]
6,1 Carla Guerrera Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Anziani 0434 616710 0434 787205 [email protected]
101
AMB COORDINATORE/REFERENTE TITOLO RESPONSABILITA' AREA COORDINAMENTO TELEFONO FAX EMAIL
6,1 Nadia Naibo Assistente Sociale
Coordinatore equipe di area Minori 0434 781509 0434 787205 [email protected]
6,1 da individuare - Referente di area Disabili - - -
6,2 Giovanna Merighi Assistente sociale specialista
Coordinatore equipe di area Minori 0434 80416 - 875759 0434 875289 giovanna.merighi@com-san-vito-al-
tagliamento.regione.fvg.it
6,2 Maria Grazia Luri Assistente sociale specialista
Coordinatore equipe di area Servizi Domiciliari 0434 80416 - 875759 0434 875289 mariagrazia.luri@com-san-vito-al-
tagliamento.regione.fvg.it
6,3 Rita Capettini Assistente sociale
Referente di area e territoriale
Area Minori e Ambito territoriale 0434 577503 0434 577516 [email protected]
6,4 Paola Busetti Assistente Sociale Referente di area Minori 0427 707350 0427 707310 [email protected]
6,5 Adriana Predonzan - Referente tecnico Comune di Pordenone 0434 392602 0434 392625 [email protected]
6,5 Arianna Risso - Referente tecnico Comune di Roveredo in Piano 0434 388631 0434 94207 assistente.sociale@com-roveredo-in-
piano.regione.fvg.it
6,5 Carlo Gardenal - Referente tecnico Comune di Porcia 0434 591074 0434 592119 [email protected]
6,5 Elena Zerio - Referente tecnico Comune di Cordenons 0434 586933 0434 932548 [email protected]
6,5 Sara Fabbro - Referente tecnico Comune di San Quirino 0434 916561 0434 916519 [email protected]
6. Uffici di Piano
AMB ISTITUZIONE INDIRIZZO TELEFONO FAX EMAIL NUM COMPONENTI
1,1 NO - - - - -
1,2 SI Via Mazzini 25 - 34100 Trieste 040 6754606 040 6754890 [email protected] 1
1,3 SI
Comune di Muggia - Servizio Sociale – P.za della Repubblica, 4 34015 Muggia (TS)
040 3360301 040 9278435 [email protected] 5
2,1 NO - - - - -
2,2 NO - - - - -
3,1 SI Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD)
0432 989410 – 454 0432 989407 [email protected]; [email protected] 8
3,2 SI Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD)
0432 989410 - 454 0432 989407
102
AMB ISTITUZIONE INDIRIZZO TELEFONO FAX EMAIL NUM COMPONENTI
4,1 SI Viale Trento Trieste N. 33 – 33038 San Daniele Del Friuli (UD)
0432 949562 0432 949512 [email protected] 8
4,2 SI Piazza Roma 6, 33017 Tarcento, (UD) 0432 780676 0432 780684 [email protected] 2
4,3 SI P.tta Chiarottini, 5 (2° Piano) - 33043 Cividale Del Friuli (UD)
0432 710305 - 321 - 325 – 363 0432 710323 [email protected] -
4,4 SI P.zza Garibaldi, 67 - 33053 Codroipo (UD)
0432 906850 901903 0432 900398 [email protected];
4,5 SI Via Gorghi, 16 – 33100 UDINE 0432 242524 0432 242520 [email protected] 4
5,1 SI Via Zorutti, 6 - Cervignano del Friuli (UD)
0431 388525 – 388480 0431 388481
[email protected] ; [email protected];[email protected]
9
5,2 SI c/o Centro Polifunzionale via Goldoni 22, 33053 Latisana (UD)
0431 516622 - 623 - 624 – 626 0431 516637 [email protected] 4
6,1 SI Piazza Manin, 5 – 33077 Sacile (PN) 0434 787204 0434 787205 [email protected] 3
6,2 SI Via Falcon Vial N°12 – 33078 San Vito Al Tagliamento
0434 80416 – 875759 0434 875289 puntomonitor@com-san-vito-al-
tagliamento.regione.fvg.it 3
6,3 SI Via XXV aprile n. 58 - 33082 Azzano Decimo (PN)
0434 633343 0434 633933 [email protected] 4
6,4 SI Piazza Italia, 51 - 33085 Maniago (PN) 0427 707350 0427 707310 [email protected] 5
6,5 SI Via di San Quirino, 5 - 33170 Pordenone 0434 392632 0434 392625 [email protected] 4
103
7. Personale uffici di piano
AMB NOME FUNZIONE TELEFONO EMAIL
1,2 Rossana Zagaria Coordinamento Attività Dell'ufficio D'ambito 040 6754606 [email protected]
1,3 Alenka Jeric Coordinatrice Equipe Territoriale Comune di San Dorligo della Valle 040 8329210 [email protected]
Annalisa Giorgini Impiegata amministrativa 040 3360301 [email protected]
Dario Grison Punto Monitor ex L.328 ob.2 040 3360301 [email protected]
Eleonora Visintin Coordinatrice Equipe Area Intervento Ambito 040 3360362 [email protected]
Jacopo Ceramelli Papiani Resp. Coord. Ambito 1.3 040 3360301 [email protected]
3,1.- 3.2 Antonella Nazzi Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del
Distretto n. 1 0432 989536 [email protected]
Cristina Barazzutti Responsabile Servizio Programmazione e Controllo di gestione dell'Azienda 0432 989410 [email protected]
Federica Rolli Direttore Distretto n. 2 - Carnia 0433 483442 [email protected]
Flavio Schiava Componente Servizio Programmazione 0432 989431 [email protected]
Gianfranco Napolitano Direttore Distretto n.1- Gemonese-Canal del Ferro-Val Canale 0432 989506 [email protected]
Isabella D'Eliso Coordinatore Servizi Sociali e Sociosanitario 0432 989432 [email protected]
Lucia De Reggi Responsabile Servizio Sociale dei Comuni del Distretto n. 2 0433 483425 [email protected]
Paola Zuliani Componente Servizio Programmazione 0432 989454 [email protected]
4,1 Donatella Petruzzi Assistente Sociale Ref. Infanzia 0432 968916 [email protected] Elisa Vidotti Assistente Sociale Ref. Anziani 0432 968917 [email protected]
Elisabetta Mauro Consulente (Punto monitor) 0432 949508 [email protected]
Marzia Peresson Coordinatrice Servizio Sociale Dei Comuni 0432 949552 [email protected]
Massimo Sigon Direttore Distretto 0432 949551 [email protected]
Nadia Modolo Responsabile Tecnico Amministrativo 0432 949508 [email protected]
s.n. Assistente Sociale Ref. Disabilita' 0432 949562 [email protected]
Istruttore Amministrativo 0432 949562 (vuoto)
4,2 Cristiano Shaurli Responsabile Ufficio di Piano 0432 780676 [email protected]
Michele Grando Consulente statistico informatico 0432 780676 [email protected]
104
AMB NOME FUNZIONE TELEFONO EMAIL
4,3 (da individuare) Referente staff di programmazione del Distretto Sanitario
(in fase di individuazione) Sociologo Cinzia Pittia Coordinatrice 0432 710321 [email protected] Elisabetta Kolar Assistente Sociale 0432 710321 [email protected] Francesca Di Pascoli Referente Progetto "ZOOM" 0432 710363 Gabriella Totolo Responsabile 0432 710305 [email protected] Michela Marseglia Assistente Sociale 0432 710363 Silvia Merluzzi Referente "Punto Monitor" 0432 710363
4,4 Angela Ionizzo Referente ‘Diversamente Abili’ - Coordinatore tavolo ‘Essere diversamente abili’ 0432 906850 - 901903 [email protected]
Anna Catalani Referente Anziani – Coordinatore Tavolo ‘Vivere la Terza Età’ 0432 906850 - 901903 [email protected]
Elisa Zuccallo Amministrativo e Punto Monitor 0432 906850 - 901903 [email protected]
Iolanda Cicuttin Responsabile 0432 906850 - 901903 [email protected]
Nadia Scarpini Referente Minori -Coordinatore Tavolo ‘Responsabilità familiari e minori’ 0432 906850 - 901903 [email protected]
Paola Cargnelutti Amministrativo 0432 906850 - 901903 [email protected]
Silvia De Lotto Coordinatore tavolo ‘Interculturalità e migrazioni’ 0432 906850 - 901903 [email protected]
Silvia Padovan Punto Monitor 0432 906850 - 901903 [email protected]
Valentina Codarini Coordinatore Tavolo ‘ Dipendenze e Disagio’ 0432 906850 - 901903 [email protected]
4,5 Chantal Boscutti Referente 0432/242524 [email protected]
Daniela Feruglio Coordinatore Equipe Area Adulti/Anziani [email protected]
Maria Teresa Agosti Responsabile 0432/242521 [email protected]
Paola Dreosto Coordinatore Equipe Area Infanzia, Adolescenza, Famiglia 0432/242523 [email protected]
5,1 Daria Bristot Responsabile Di Ambito 0431 388522 [email protected]
Licia Lena Coordinatore Equipe Area Minori 0431 388525 [email protected]
Maristella Cannalire Operatore Ex Punto Monitor 0431 388483 [email protected] Corinna Michelin Operatore Ex Punto Monitor 0431 388818 [email protected]
Monica Braida Coordinatore Equipe Area Adulti/Anziani 0431 388814 [email protected]
- Responsabile di distretto - -
105
AMB NOME FUNZIONE TELEFONO EMAIL
- Referente aziendale per integraizone sociosanitaria - -
- Referente amministrativo Ass - -
- Tecnico a supporto responsabile di distretto - -
5,2 Daniela Francescutto Responsabile Servizio Sociale dei Comuni 0431 516622 [email protected]
Giovanni Marco Campeotto Coordinatore Servizio Sociale dei Comuni - Referente Area Minori e Famiglia, Adulti, Anziani e Handicap.
0432 516623 [email protected]
Massimo De Bortoli Referente Area Monitoraggio, informazione e supporto alla progettazione 0431 516624 [email protected]
Ornella Zampar Referente Area Amministrativa 0431 516626 [email protected]
6,1 Cilitti Susanna Componente 0434 787204 [email protected] Fregonese Eliano Coordinatore 0434 787204 [email protected] Zucco Erma Responsabile 0434 787201 [email protected]
6,2 Gianluigi Gazzin Punto Monitor 0434 80416 - 875759 [email protected]
Paolo Tommasin Consulente 0434 80416 -875759
Tamara Zandotti Coordinatore 0434 80416 - 875759 [email protected]
6,3 Erika Filippetto Punto Monitor 0434 633343 [email protected] Isabella Serato Operatore Aministrativo 0434 633343 [email protected] Mariarosa Tesolin Operatore Aministrativo 0434 633343 [email protected] Paola Zebi Responsabile Di Ambito 0434 633343 [email protected] 6,4 Paola Busetti Assistente Sociale 0427 707350 [email protected] Alessandra Andrilli Amministrativo 0427 707350 [email protected] Daniela Pittau Assistente Sociale 0427 707350 [email protected]
Punto monitor (in via di acquisizione nuovo) Amministrativo 0427 707350 [email protected]
Tiziana Francesconi Amministrativo 0427 707350 [email protected]
6,5 Flavia Pecorari referente Punto Monitor 0434 392639 [email protected]
Monica Portello Segreteria d'Ambito 0434 392645 [email protected]
Paolo Villarecci referente ufficio di Piano 0434 392632 [email protected]
Tiziano Burighel Informatizzazione contabile 0434 392632 [email protected]
106
8. Tavoli tematici individuati
AMB TAVOLI Anziani Disabilità
Inclusione e esclusione (disagio, marginalità, immigrazione, salute mentale,dipendenze) 1,3
Minori e Famiglia Adulti in difficoltà Anziani Disabilità
2,1
Infanzia - Adolescenza Anziani/non autosufficienza Casa Disabilità Lavoro Minori e famiglia Progetti trasversali (tavoli trasporti) Salute mentale e dipendenze
2,2
Stranieri/immigrazione Adulti Anziani Disabilità, dipendenze,salute mentale e disagio trasversali alle precedenti
3,1
Età evolutiva e giovani Adulti Anziani Disabilità, dipendenze,salute mentale e disagio trasversali alle precedenti
3,2
Età evolutiva e giovani Anziani Dipendenze Disabilità Infanzia e Famiglia
4,1
Salute Mentale Anziani Minori, giovani e famiglia 4,2
Persone diversamente abili ed Adulti in difficoltà Adulti (comprende dipendenze e salute mentale e disagio e marginalità sociale) Anziani Disabilità
4,3
Minori, giovani e famiglia Dipendenze e disagio Essere diversamente abili Interculturalità e migrazioni Responsabilità familiari e minori
4,4
Vivere la terza età 5,1 Minori e Famiglia
Anziani Disabilità
DISAGIO: Sottotavoli: FAMIGLIA; DIPENDENZE 6,1
Minori Adolescenti Adulti in difficoltà Anziani Disabilità Immigrati
6,2
Minori Adolescenza e Genitorialità Adulti Anziani Disabilità Infanzia e Genitorialità
6,3
Popolazione migrante Anziani Dipendenze Disabilità Disagio e marginalità sociale Minori e Famiglia
6,5
Salute mentale
107
9. Aziende per i servizi Sanitari
ASS DIRETTORE GEN INDIRIZZO TEL FAX EMAIL
Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina Franco Rotelli Via Farneto, 3 - 34100 Trieste 040 3991 040 3995220 [email protected]
Azienda per i Servizi Sanitari n.2 Isontina Manuela Baccarin Via Fatebenefratelli 34 - 34170 Gorizia 0481 592505 592619 0481 592620 [email protected]
Azienda per i Servizi Sanitari n. 3 Alto Friuli Paolo Basaglia Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD) 0432 989401 0432 989407 [email protected]
Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli Ferri Roberto Via Pozzuolo N. 330 – 33100 Udine 0432 55312 0432 806005 [email protected]
Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 Bassa Friulana Piero Pullini Via Natisone, 11 - 33057 Palmanova
(fraz. Jalmicco) 0432 921467 0432 921500 [email protected]
Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 Friuli Occidentale Fabrizio Oleari Via della Vecchia Ceramica, 1 – 33170
Pordenone 0434 369917 0434 523011 [email protected]
10. Coordinatori Socio Sanitari
ASS COORD SOCIO-SANITARIO INDIRIZZO TELEFONO FAX EMAIL
Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina - - - - -
Azienda per i Servizi Sanitari n.2 Isontina Lucio Luison Via Fatebenefratelli 34 - 34170 Gorizia 0481 592625
0481 592566 [email protected]
Azienda per i Servizi Sanitari n. 3 Alto Friuli Isabella D’Eliso Piazzetta Portuzza n. 2 - 33013 Gemona del Friuli (UD)
0432 989432
0432 989448 [email protected]
Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli Giuseppe Bazzo Via Pozzuolo N. 330 - Udine 0432 806002
0432 806060 [email protected]
Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 Bassa Friulana - - - - [email protected]
Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 Friuli Occidentale Maria Bonato Via della Vecchia Ceramica, 1 – 33170 Pordenone 0434
369828 0434 369828 [email protected]
108
11. Distretti territoriali
ASS AMB DIRETTORE DISTRETTO INDIRIZZO TELEFONO FAX EMAIL
ASS 1 1,1 Paolo Da Col Via Stock, 2 - 34100 Trieste 040 3997847 040 3997837 [email protected]
Emanuela Fragiacomo P.le Canestrini 8 - 34100 Trieste 040 3997456 040 3997449 [email protected]
1,2
Maria Grazia Cogliati Via Nordio, 15 - 34100 Trieste 040 3995621 040 3995635 [email protected]
1,3 Mario Reali Via Valmaura, 59 - 34100 Trieste 040 3995828 040 3995823 [email protected]
ASS 2 2,1 Marcella Bernardi Viale Venezia Giulia - 34071 Cormons (GO) 0481 629200 0481 629220 [email protected]
2,2 Papanti Pierlorenzo Via Galilei n. 1 - 34074 Monfalcone (GO) 0481 487516 0481 487677 [email protected]
ASS 3 3,1 Napolitano Gianfranco Via Zuccola, 1 - 33013 Gemona del Friuli (UD) 0432 989531 0432 989520 [email protected]
3,2 Rolli Federica Via Carnia Libera 1944, n.29 - 33028 Tolmezzo (UD) 0433 483442/8 0433 43887 [email protected]
ASS 4 4,1 Sigon Massimo Viale Trento Trieste N. 33 – 33038 San Daniele Del Friuli (UD) 0432 949506 0432 949512 [email protected]
4,2 Bruna Mattiussi Via Coianiz 2, 33017 Tarcento (UD) 0432 780111 0432 780208 [email protected]
4,3 Luigino Vidotto Via Cavalieri di Vittorio Veneto – 33043 Cividale del Friuli (UD) 0432 708640 0432 708634 [email protected]
4,4 Flavia Munari Viale Duodo, 86 33033 Codroipo (UD) 0432 909160 0432 909161 [email protected]
4,5 Mario Casini Via San Valentino, 18 – 33100 Udine 0432 553730 0432 553720 [email protected]
ASS 5 5,1 Luciano Pletti Via Trieste, 75 - Cervignano del Friuli (UD) 0431 387701 0431 387702 - 36016 [email protected]
5,2 Mario Corbatto Via Sabbionera 45 - 33053 Latisana (UD) 0431 529325 0431 529293 [email protected]
ASS 6 6,1 Antonio Gabrielli Via Ettoreo, 4 – 33077 Sacile (PN) 0434 736210/211 0434 736444 [email protected]
6,2 Anna Furlan Via XXV aprile n. 42 - 33082 Azzano Decimo (PN) 0434 423330 0434 423319 [email protected]
6,3 Anna Furlan Piazzale Linteris n°4 – 33078 San Vito al Tagliamen to (PN) 0434 841722 [email protected]
6,4 Lucio Bomben Via Unita’ d’italia, 7- 33085 Maniago (PN) 0427 735306 0427 735345 [email protected]
6,5 Giulio de Gregorio Via del Makò, 10 – 33084 Cordenons 0434 545691 0434 537082 [email protected]
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