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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Rita Levi-Montalcini” – SUISIO

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VISTO il D.P.R. dell’8/3/1999 n.275 recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21della legge 15 marzo 1997 n° 59

VISTA la Legge 107/15 TENUTO CONTO in particolare che la Legge sopra citata, nell'ambito degli

adempimenti connessi alla funzione docente, considera la formazione in servizio dei docenti di ruolo obbligatoria, permanente e strutturale

VISTO il Piano Nazionale della Formazione dei docenti 2016/2019

pubblicato dal Miur in ottemperanza alla Legge 107/2015 PRESO ATTO che le attività di formazione devono essere definite dalle singole

istituzioni scolastiche in coerenza con il Piano Triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dal Piano di Miglioramento

CONSIDERATO che, nel progressivo consolidamento dell’autonomia didattica,

organizzativa e di ricerca, l’aggiornamento e la formazione in servizio del personale docente rappresentano un supporto ed una risorsa per elevare la qualità dell’Offerta Formativa

TENUTO CONTO del Piano di Miglioramento dell’Istituto

Il Collegio Docenti

con delibera n.18 del 25/10/2016

Approva il Piano Triennale della Formazione 2016/2019, parte

integrante del Piano Triennale dell’Offerta Formativa

con delibera n. 29 del 31/10/2017

Approva l’aggiornamento al Piano Triennale della Formazione

2016/2019, parte integrante del Piano Triennale dell’Offerta

Formativa (con inserimento delle U.F. 7 – 8 – 9 - 10)

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INDICE

PREMESSA ……………………………………………………………………………………………………. pag. 4 1. LA RICOGNIZIONE DEI BISOGNI FORMATIVI 1.1 Lo stato dell’arte………………………………………………………………………………………… pag. 5 1.2 I bisogni di sviluppo delle competenze professionali………………………………………. pag. 5 1.3 I bisogni formativi della scuola (riferimento a RAV e Pdm) ……………………………. pag. 6 2. LA PROGETTAZIONE DELLE AZIONI FORMATIVE 2.1 L’articolazione del progetto formativo interno: le Unità Formative……………… pag. 8 2.2 Le scelte metodologiche………………………………………………………………………..…. pag. 10 2.3 I progetti di rete ……………………………………………………………………...………………. pag. 10 3. LA VALUTAZIONE DELLE AZIONI FORMATIVE ……………….……………………. pag. 12

LE UNITA’ FORMATIVE …………………………………………..…………….……………………. pag. 13

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PREMESSA

Le proposte formative contenute nel presente Piano muovono da un principio esplicitato

anche nel Ptof di Istituto e legato al bisogno di stabilire il più possibile un continuum tra da un

lato il bisogno di sviluppo della competenza professionale di ciascun docente e dall’altra

l’esigenza di far crescere la scuola e renderla sempre più pronta al perseguimento delle

finalità che la stessa si è posta, ossia favorire il successo formativo dei propri studenti.

Questa prospettiva richiama due concetti fondamentali:

- la teoria dell’apprendimento organizzativo, inteso come quel processo che “avviene

quando i membri dell’organizzazione agiscono come attori di apprendimento per

l’organizzazione, quando cioè informazioni, esperienze, scoperte, valutazioni di ciascun

individuo diventano patrimonio comune dell’intera organizzazione, fissandole nella

memoria dell’organizzazione, codificandole in norme, valori, metafore e mappe mentali

in base alle quali ciascuno agisce. Se questa codificazione non avviene gli individui

avranno imparato, ma non le organizzazioni”1

- l’immagine del professionista riflessivo, perché il docente deve permettersi di

“provare confusione e incertezza, di sottoporre le proprie strutture e teorie a critica e

trasformazioni consapevoli”2. La dimensione metacognitiva è quella che più delle altre

deve connotare l’operato dell’insegnante capace di riflettere continuamente e

sistematicamente sulle proprie pratiche riflessive.

L’idea di formazione che si intende sviluppare è appunto quella di renderla un’azione

organizzativa integrata, flessibile e articolata, che si avvale di diverse occasioni formative e

riesce ad attivare processi di crescita e di sviluppo sia individuale che organizzativo, di essere

laboratorio permanente di riflessione, di messa in discussione di routine consolidate, a

vantaggio di nuovi schemi di azione.

La qualità della formazione proposta non deriverà tanto dal numero di percorsi formativi che

saranno organizzati e attivati quanto piuttosto dalla molteplicità di processi riflessivi che sarà

in grado di attivare e dalla possibilità che tali processi inducano i cambiamenti organizzativi

voluti.

1 C.ARGYRIS, D.SCHON citati in G.ALESSANDRINI, Kanbrain, l’apprendimento organizzativo come mito e progetto,

Milano, Edizioni Unicopli, 1995, p.15 2 D.SCHON, Il professionista riflessivo, Bari, Edizioni Dedalo, 1993

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1. LA RICOGNIZIONE DEI BISOGNI FORMATIVI

1.1 Lo stato dell’arte

Nella sezione “PROCESSI – PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE” del Rapporto di

Autovalutazione 2015/16, in merito all’area “Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane”

Subarea Formazione, viene fornito un quadro sintetico – che di seguito si riporta – dell’offerta

formativa finora erogata dall’Istituto:

Il presente Piano intende proseguire nel percorso già tracciato in questi anni,

garantendo maggiore sistematicità del ciclo per la formazione, attraverso una più

puntuale ricognizione dei bisogni e delle priorità funzionale alla realizzazione di azioni

formative strutturate su due versanti: docenti e istituzione scolastica.

1.2 I bisogni di sviluppo delle competenze professionali

Al docente è oggi richiesta una professionalità multipla, data da un insieme complesso di

competenze, con particolare riferimento a:

a) competenze disciplinari, relativamente alle discipline di titolarità, ma anche ad altre

discipline, tenendo presente che le competenze disciplinari attengono alla conoscenza dei

linguaggi, delle modalità di indagine e dei quadri concettuali (strutture, nuclei concettuali

fondanti) delle singole discipline, secondo gli avanzamenti più aggiornati;

b) competenze didattiche, tenendo presente che queste si riferiscono alla capacità di

rendere efficaci le attività didattiche per tutti gli alunni, secondo i bisogni di ciascuno. Esse

riguardano tanto le metodologie didattiche e le tecnologie educative – con particolare

riferimento alle tecnologie multimediali – quanto la padronanza in merito alla valutazione.

c) competenze relazionali

La scuola, ogni anno, in fase di definizione della progettualità e sulla base della valutazione delle esperienze realizzate negli anni scolastici precedenti, stabilisce le aree tematiche da approfondire attraverso percorsi formativi specifici. In questi anni ha promosso percorsi formativi relativi agli aspetti del curricolo (con particolare riguardo al curricolo di matematica) e alle disposizioni normative generali (soprattutto sui temi inclusione, bisogni educativi speciali e sicurezza). La scuola ha sempre favorito la partecipazione del personale scolastico a corsi di formazione esterni organizzati da altre scuole, agenzie ed enti. I docenti stanno modificando la loro azione metodologica- didattica, in base alle conoscenze apprese. La scuola ha elaborato strumenti di rilevazione del gradimento dei docenti che hanno partecipato al corso di formazione interno all'Istituto. Mancano momenti formalizzati per condividere le buone prassi acquisite nei corsi di formazione. La partecipazione dei docenti a corsi di formazione non obbligatori, organizzati dalla scuola, è scarsa.

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d) competenze organizzative.

In attesa di predisporre una più puntuale azione di individuazione dei bisogni formativi dei

docenti dell’Istituto, nella definizione del presente Piano si è tenuto conto di quanto emerso:

- dai focus group attivati nell’a.s. 2015/16 intorno alle azioni realizzate (progettazione

di unità di apprendimento, elaborazione di rubriche valutative)

- dal questionario di percezione somministrato ai docenti dell’Istituto al termine del

corso di formazione “Valutare per competenze”, a.s. 2015/16, relativamente a

contenuti e scelte metodologiche da privilegiare nella progettazione/realizzazione di

percorsi formativi.

In estrema sintesi emerge il bisogno da parte dei docenti dell’Istituto di approfondire l’ambito

delle competenze didattiche e valutative (didattica per competenze, elaborazione di unità di

apprendimento, valutazione autentica).

1.3 I bisogni formativi della scuola (riferimento a RAV, Pdm e Ptof)

Le proposte formative declinate nel Piano Triennale di Formazione sono strettamente

correlate alle priorità di intervento e agli obiettivi di processo individuati a seguito del

processo di autovalutazione (sintetizzato nel RAV), successivamente sviluppati nel Piano di

Miglioramento e che di seguito si riportano:

AREE DI INTERVENTO

DESCRIZIONE DELLE PRIORITA’ DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO

RISULTATI

SCOLASTICI

Diminuzione della percentuale degli studenti non ammessi alla classe successiva.

Aumentare di almeno un punto percentuale il numero degli alunni ammessi alla classe successiva, rispetto allo scarto tra il valore registrato dalla scuola e quello della media provinciale.

Miglioramento degli esiti scolastici degli studenti in uscita dalla Scuola Secondaria di I grado.

Aumentare la percentuale degli studenti che si collocano nella fascia media di voto(sette/otto) al termine degli Esami di Stato.

In fase di revisione del Rav 2016/17 si è reso necessario individuare nuove priorità e nuovi traguardi:

PRIORITA’ TRAGUARDI

Migliorare i risultati scolastici nelle seguenti discipline: storia, scienze e matematica.

Diminuire il numero degli studenti di Scuola Secondaria di I grado con risultati insufficienti in storia, scienze e matematica.

Migliorare gli esiti scolastici degli studenti in uscita dalla Scuola Secondaria di I grado

Aumentare di circa due punti (da 51,7% a 54%) la percentuale degli studenti che si collocano nella fascia media (7/8), diminuendo la fascia del 6.

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La scelta è stata sostenuta dalle seguenti motivazioni:

Questo ha anche comportato l’integrazione degli obiettivi di processo, come di seguito

declinato:

AREE DI INTERVENTO DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE ENTRO IL TRIENNIO

1. Curricolo, progettazione e

valutazione

1a Declinare i traguardi di competenza disciplinari per i diversi anni di studio della Scuola Primaria.

1b Avviare la costruzione di rubriche valutative in alcune discipline relative ai traguardi di competenza.

1c Strutturare e sperimentare prove parallele (iniziali e finali) per rilevare il livello di competenze raggiunte in alcune classi e discipline.

1d. Costruire una banca dati di strumenti di osservazione e misurazione delle competenze chiave di cittadinanza.

2. Ambiente di apprendimento 2a. Incrementare la conoscenza e l’utilizzo di scelte metodologiche attive (classi aperte, tutoring, did.laboratoriale, ITC, apprendimento cooperativo).

2b. Strutturare e realizzare attività per compiti unitari di apprendimento a livello disciplinare o multidisciplinare.

3. Inclusione e differenziazione 3a. Rivedere le condizioni organizzative dei corsi di recupero e potenziamento per renderli più efficaci e funzionali ai bisogni formativi.

4. Continuità e orientamento 4a. Armonizzare i traguardi di competenza della Scuola dell’Infanzia con il curricolo della Scuola Primaria.

4b. Riprogettare le azioni relative all'ambito Continuità (progetti ponte, passaggio di informazione, prove di passaggio, criteri formazione classi)

6. Sviluppo e valorizzazione delle

risorse umane

6a. Continuare il percorso formativo sulla valutazione autentica basata sulla rilevazione delle competenze.

6b. Migliorare la cultura professionale sulla valutazione per esplicitare e condividere cosa valutare, come valutare e come analizzare gli esiti.

7. Integrazione con il territorio e

rapporti con le famiglie

7a. Investire sulla promozione delle competenze dei genitori realizzando progetti informativi/formativi e iniziative sulla “genitorialità consapevole”.

7.b Definire modalità condivise all’interno della scuola per rendere efficace la comunicazione scuola-famiglia.

All’inizio dell’anno scolastico il Dirigente ha condiviso con lo Staff allargato (collaboratori,

referenti di plesso, Funzioni Strumentali) l’analisi dei bisogni istituzionali da cui sono derivate

scelte organizzative e proposte formative, sottoposte poi alla formale approvazione del

Collegio Docenti.

Il presente Piano è inoltre parte integrante del Ptof, del quale recepisce le finalità formative da

raggiungere (successo formativo di tutti e ciascun studente) e alla cui dimensione curricolare e

Dal RAV 2016/17

“Creare le premesse per favorire il successo formativo degli studenti e dunque porre le basi per formare il futuro uomo e cittadino responsabile, consapevole e autonomo” è la finalità generale del Ptof del nostro istituto. Per tale motivo la scuola ritiene prioritario operare affinché migliorino i risultati scolastici degli alunni. Benché la percentuale di studenti non ammessi alla classe successiva, rispetto all'anno 2013/14 (prima stesura Rav), sia diminuita, si riscontrano infatti, in alcune discipline di studio, delle cadute ricorsive rilevate dal monitoraggio di Istituto. Anche negli esiti in uscita dalla Scuola Secondaria si sono riscontrati dei miglioramenti, ma la percentuale degli studenti che si collocano nella fascia della sufficienza è ancora consistente. Lavorare sulle priorità e sui traguardi individuati ci consentirà di proseguire il lavoro intrapreso in questi anni e di migliorare il processo di insegnamento/apprendimento, in modo tale da permettere a tutti gli studenti di raggiungere quelle competenze di cittadinanza necessarie per la costruzione del proprio progetto di vita.

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progettuale rinvia, perché è soprattutto in quest’area che i docenti manifestano le competenze

professionali maturate ed acquisite attraverso le esperienze formative.

2. LA PROGETTAZIONE DELLE AZIONI FORMATIVE

2.1 L’articolazione del progetto formativo interno: le Unità Formative

Il presente Piano è articolato in Unità Formative. Ciascuna U.A. potrà comprendere la

formazione in presenza, ma anche attività di ricerca/azione, lavoro in rete, attività di

progettazione e di approfondimento personale.

Le Unità Formative sono state suddivise per anni scolastici, ma vanno considerate come

strettamente interconnesse, perché si muovono all’interno delle medesime direzioni, che si

seguito si esplicitano:

Il Piano Triennale per la formazione si concretizza in percorsi sia specifici sia comuni alle tre

aree professionali (docenti, assistenti amministrativi, collaboratori scolastici).

L’attivazione di ulteriori Unità Formative all’interno dell’Istituto e il riconoscimento di

significativi momenti di formazione, ricerca-azione, comunità di pratica, non inclusi nel

presente Piano, potranno avere luogo durante il corso del triennio.

Sarà valutata la congruità di tali azioni formative rispetto al Piano Triennale dell’Offerta

Formativa e agli obiettivi stabiliti nel presente Piano.

SVILUPPO/INCREMENTO DELLA CONOSCENZA IN AMBITO NORMATIVO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI

MIGLIORAMENTO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI

SVILUPPO/INCREMENTO CONOSCENZE E COMPETENZE SUL PIANO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DELL'AMBIENTE DI LAVORO

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PIANO DI FORMAZIONE PERSONALE DOCENTE Triennio 2016-2019

Sviluppo delle competenze professionali del personale docente con particolare riferimento alle competenze metodologiche-didattiche, all’utilizzo delle Tic, alla personalizzazione del

percorso di apprendimento, all’approfondimento epistemologico e alla valutazione autentica

ATTIVITA'

DESTINATARI RISORSE

An

no

sco

last

ico

2

01

6/1

7

Progettare e valutare per competenze: “Riconoscimento, valutazione e certificazione delle competenze: prospettive pedagogiche e didattiche”

Tutti i docenti Fondi Miur

Progettare e valutare per competenze: “Costruire strumenti di osservazione e rilevazione delle competenze”

Tutti i docenti Gratuito per la

scuola Epistemologia e didattica della matematica: “Giocare con la matematica”

Docenti Scuola Primaria

Fondi Miu

Epistemologia e didattica della matematica: “Matematica e problem solving”

Tutti i docenti Fondi Miur

Metodologie didattiche attive e ambiente di apprendimento: “Massive open online courses (MOOC)”

Tutti i docenti Gratuito per la

scuola Metodologie didattiche attive e ambiente di apprendimento: “Conoscere le metodologie didattiche attive”

Tutti i docenti Fondi Miur/Pds

Formazione Pon su tecnologie e approcci metodologici innovativi

Max 10 docenti Gratuito per la

scuola

Dislessia Amica Tutti i docenti Gratuito per la

scuola

An

no

sco

last

ico

2

01

7/1

8

Lo sviluppo psicologico del bambino e dell’adolescente Tutti i docenti

Fondi Miur/Bandi

Per un curricolo verticale di storia: avviare la riflessione

epistemologica-didattica Dipartimento

Storia Fondi

Miur/Bandi

Per un curricolo verticale di matematica: continuare la

riflessione epistemologica-didattica Dipartimento Matematica

Fondi Miur/Bandi

An

no

sco

last

ico

2

01

8/1

9

Per un curricolo verticale di italiano: avviare la riflessione

epistemologica-didattica Tutti i docenti Secondaria I

grado

Fondi Miur/Bandi

Per un curricolo verticale di geografia: avviare la riflessione

epistemologica-didattica Dipartimento

Geografia Fondi

Miur/Bandi

Epistemologia e didattica delle scienze Docenti di scienze Fondi

Miur/Bandi

Bes in classe: modelli didattici e organizzativi Tutti i docenti Fondi

Miur/Bandi

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PIANO DI FORMAZIONE COMUNE A TUTTI I SETTORI LAVORATIVI triennio 16/17-17/18-18/19

Miglioramento delle competenze relazionali Diffusione cultura della sicurezza e della salute nell’ambiente di lavoro

ATTIVITA'

DESTINATARI RISORSE n. ore

A.S

. 2

01

7/1

8 Sicurezza: formazione generale e specifica

dei lavoratori/primo soccorso / formazione addetti / formazione RSPP e RLS

Docenti / RSPP/ RLS / Collaboratori

Scolastici Fondi Miur 4/16

A.S

. 2

01

7/1

8 Sicurezza: formazione generale e specifica

dei lavoratori/primo soccorso / formazione addetti / formazione RSPP e RLS

Docenti / RSPP/ RLS / Collaboratori

Scolastici Fondi Miur 4/16

A.S

. 2

01

8/1

9

La relazione scuola/famiglia Docenti / Genitori PDS 10

Gestire i conflitti nell’ambiente lavorativo Tutti i docenti Fondi Miur 10

Sicurezza: formazione generale e specifica dei lavoratori/primo soccorso / formazione addetti / formazione RSPP e RLS

Docenti / RSPP/ RLS / Collaboratori

Scolastici Fondi Miur 4/16

2.2 Le scelte metodologiche

Si intende strutturare un Piano di Formazione efficace ed innovativo, pensato come spazio

virtuale per costruire percorsi significativi di sviluppo e ricerca professionale, in cui i docenti

abbiano un ruolo attivo, come co-costruttori della propria formazione.

Questa prospettiva implica l’utilizzo di metodologie didattiche attive (laboratori, workshop,

ricerca-azione, comunità di pratiche, peer review), strettamente integrate all’incontro con

l’esperto formatore .

E’ prevista inoltre una mappatura delle competenze possedute dai docenti dell’Istituto,

connessa soprattutto alla realizzazione dell’obiettivo di processo 2a del Piano di

Miglioramento.

2.3 I progetti di rete

Le scuole, con la promozione, il sostegno e il coordinamento dell’Ufficio Scolastico Regionale

per la Lombardia, sono organizzate in ambiti territoriali e costituiscono le reti di ambito e di

scopo (ai sensi dell’articolo 1 commi 70-71-72-74 della Legge 107/2015), per la

valorizzazione delle risorse professionali, la gestione comune di funzioni e attività

amministrative e di progetti e iniziative didattiche.

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Nello specifico l’Istituto Comprensivo “Rita Levi-Montalcini” appartiene all’Ambito

Territoriale 01; la scuola capofila di rete è l’Istituto Superiore “Marconi” di Dalmine, mentre la

scuola polo per la formazione è l’Istituto Comprensivo “Gelpi” di Mapello.

La rete potrà costituire il livello organizzativo entro il quale progettare la formazione dei

docenti e del personale, tenendo conto delle esigenze del territorio e delle singole scuole.

L’Istituto Comprensivo “Rita Levi-Montalcini” di Suisio intende svolgere un ruolo attivo e

collaborativo all’interno della suddetta rete.

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3. LA VALUTAZIONE DELLE AZIONI FORMATIVE

Al fine di rendere le proposte formative sempre più aderenti ai bisogni ed efficaci sul piano

dei risultati si prevedono diverse azioni valutative:

La valutazione delle attività formative farà riferimento agli standard previsti a livello

nazionale, anche utilizzando come modello di griglia valutativa gli indicatori della check list

per la qualità della formazione inseriti nel Piano Nazionale di Formazione, con gli opportuni

adattamenti in considerazione delle specificità dell’Istituto.

VALUTAZIONE DEL

GRADIMENTO

VALUTAZIONE

DELL’APPRENDIMENTO

VALUTAZIONE DELLA RICADUTA

ORGANIZZATIVA

Interiorizzazione di

conoscenze teoriche

(sapere), abilità (saper fare),

atteggiamenti (saper essere)

Rilevazione del grado di

soddisfazione dei

partecipanti al percorso

formativo

Valutazione a distanza per

stabilire se quanto appreso

in situazione formativa è

stato “trasferito” nella

situazione lavorativa

VALUTAZIONE FORMAZIONE

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Si riportano di seguito le schede descrittive relative alle Unità Formative che saranno attivate

all’interno dell’Istituto nel corrente anno scolastico 3.

UNITA’ FORMATIVA N.1 Progettare e valutare per competenze: “Riconoscimento, valutazione e certificazione delle competenze: prospettive pedagogiche e didattiche”

UNITA’ FORMATIVA N.2 Costruire strumenti di osservazione e rilevazione delle competenze

UNITA’ FORMATIVA N.3 Matematica e problem solving UNITA’ FORMATIVA N.4 Giocare con la matematica UNITA’ FORMATIVA N.5 Conoscere e sperimentare le metodologie didattiche attive UNITA’ FORMATIVA N.6 Dislessia Amica UNITA’ FORMATIVA N.7 Lo sviluppo psicologico del bambino e dell’adolescente

UNITA’ FORMATIVA N.8 Per un curricolo verticale di storia: avviare la riflessione epistemologica-didattica

UNITA’ FORMATIVA N.9 Per un curricolo verticale di geografia: avviare la riflessione epistemologica-didattica

UNITA’ FORMATIVA N.10 Per un curricolo verticale di matematica: avviare la riflessione epistemologica-didattica

3 Il percorso formativo “Formazione Pon su tecnologie e approcci metodologici innovativi” è organizzato nell’ambito del Programma

Operativo Nazionale – Azione 10.8.4 “Formazione del personale della scuola e formazione su tecnologie e approcci metodologici innovativi” (Avviso prot.6076 del 04/04/2016 e nota prot.6355 del 12/04/2016

LE UNITA’ FORMATIVE

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UNITA’ FORMATIVA N.1

AREA DI RIFERIMENTO (desunta dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-219)

Didattica per competenze, Innovazione metodologica e competenze di base Valutazione e miglioramento

RIFERIMENTO AI DOCUMENTI DI ISTITUTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO: Obiettivo di processo 6a: Continuare il percorso formativo sulla valutazione autentica basata sulla rilevazione delle competenze.

TITOLO PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE: “RICONOSCIMENTO,

VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE: PROSPETTIVE

PEDAGOGICHE E DIDATTICHE”

DESTINATARI Tutti i docenti dell’Istituto OBIETTIVI Favorire una riflessione condivisa sui temi pedagogici che sostengono

un insegnamento volto allo sviluppo di competenze CONTENUTI Diversità dei risultati di apprendimento (conoscenze, abilità e

competenze) e conseguente diversità della loro valutazione Predisposizione di strumenti adeguati per l’osservazione e la

rilevazione di competenze METODOLOGIA Incontri in presenza

Workshop per il confronto professionale Approfondimento personale

TEMPI Settembre / Dicembre 2016 FIGURE INTERNE E ESTERNE DI SUPPORTO

Prof.ssa Giuliana Sandrone Prof.ssa Adriana Lafranconi CQIA – Università agli Studi di Bergamo

RISORSE Fondi Miur ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

Il percorso prevede tre fasi:

- la prima fase è di tipo informativo ed argomentativo, rivolta a tutti i docenti della Scuola Primaria e Secondaria di I grado dell’IC di Suisio finalizzata a condividere cogenze normative, significati pedagogici e opportunità didattiche per la valutazione degli apprendimenti (3 ore)

- la seconda è di tipo laboratoriale ed intende accompagnare un gruppo elettivo (max 25) di docenti della scuola primaria e secondaria di I grado alla declinazione operativa delle modalità di riconoscimento, valutazione e certificazione delle competenze (8 ore) - la terza prevede lo studio individuale e l’applicazione nella pratica didattica dei concetti acquisiti e l’approfondimento personale (14 ore)

RISULTATI ATTESI Acquisizione e condivisione a livello di istituto del lessico specifico relativo alla valutazione autentica Condivisione di un modus operandi legato alla valutazione autentica

INDICATORI DI MONITORAGGIO

Interesse e gradimento rispetto al percorso formativo rilevati attraverso le firme di presenza agli incontri e mediante un questionario di gradimento

Utilizzo di strumenti di osservazione e rilevazione delle competenze VALUTAZIONE Si rinvia al Piano di Miglioramento dell’Istituto per la valutazione

dell’impatto e della ricaduta delle azioni poste in essere.

Elenco

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UNITA’ FORMATIVA N.2

AREA DI RIFERIMENTO (desunta dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-219)

Didattica per competenze, Innovazione metodologica e competenze di base Valutazione e miglioramento

RIFERIMENTO AI DOCUMENTI DI ISTITUTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO: Obiettivo di processo 1b: Avviare la costruzione di rubriche valutative in alcune discipline relative ai traguardi di competenza. Obiettivo di processo 6a: Continuare il percorso formativo sulla valutazione autentica basata sulla rilevazione delle competenze.

TITOLO COSTRUIRE STRUMENTI DI OSSERVAZIONE E RILEVAZIONE DELLE

COMPETENZE

DESTINATARI Tutti i docenti dell’Istituto OBIETTIVI Favorire l’elaborazione condivisa di strumenti di osservazione e

rilevazione delle competenze degli studenti, da utilizzare nella pratica didattica quotidiana

CONTENUTI Le competenze chiave di cittadinanza Gli strumenti per l’osservazione e la rilevazione delle competenze

METODOLOGIA Approfondimento individuale Lavori di gruppo Sperimentazione didattica documentata Utilizzo della piattaforma

TEMPI Gennaio / Giugno 2017 FIGURE INTERNE E ESTERNE DI SUPPORTO

Prof.ssa Adriana Lafranconi

RISORSE -- ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

L’Unità Formativa prevede:

- condivisione in incontri collegiali delle modalità operative per la costruzione degli strumenti di rilevazione delle competenze, a partire da quanto emerso nel percorso formativo (UA1) (2 ore)

- costruzione in gruppi di lavoro di strumenti di osservazione e rilevazione delle competenze di Istituto relative agli apprendimenti (rubriche disciplinari) e/o ai comportamenti (rubriche trasversali) (8 ore) - condivisione in incontri collegiali degli strumenti elaborati (3 ore) - utilizzo degli strumenti elaborati nella pratica didattica quotidiana - studio individuale (9 ore)

RISULTATI ATTESI Costruzione e utilizzo di strumenti di rilevazione e valutazione delle competenze

INDICATORI DI MONITORAGGIO

Validità e coerenza degli strumenti prodotti. Percentuale di docenti che sperimentano gli strumenti prodotti. Risultati ottenuti attraverso gli strumenti elaborati

VALUTAZIONE Si rinvia al Piano di Miglioramento dell’Istituto per la valutazione dell’impatto e della ricaduta delle azioni poste in essere.

Elenco

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UNITA’ FORMATIVA N.3

AREA DI RIFERIMENTO (desunta dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-219)

Didattica per competenze, Innovazione metodologica e competenze di base Valutazione e miglioramento

RIFERIMENTO AI DOCUMENTI DI ISTITUTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO: Obiettivo di processo 2a: Incrementare la conoscenza e l’utilizzo di scelte metodologiche attive (classi aperte, tutoring, didattica laboratoriale, ITC, apprendimento cooperativo). Obiettivo di processo 2b: Strutturare attività per compiti unitari di apprendimento da sperimentare a livello disciplinare o multidisciplinare. Obiettivo di processo 1b: Avviare la costruzione di rubriche valutative in alcune discipline relative ai traguardi di competenza.

TITOLO MATEMATICA E PROBLEM SOLVING

DESTINATARI Tutti i docenti dell’Istituto in particolare docenti di matematica OBIETTIVI Stimolare nei docenti la riflessione in merito al problem solving quale

strumento didatticamente efficace sia per proporre i contenuti e i concetti della matematica sia per valutare l’apprendimento e le competenze maturate dai discenti.

CONTENUTI Il problem solving: - come mediatore didattico per sviluppare concetti, contenuti, abilità e competenze matematiche;

- come strumento per lo sviluppo delle capacità strutturanti, argomentative e logico-razionali;

- come strumento per far acquisire metodi e forme linguistiche atti a sapersi organizzare e saper recuperare gli strumenti che permettono di affrontare il problema.

METODOLOGIA Incontri in presenza Lavori di gruppo Approfondimento individuale

TEMPI Gennaio / Marzo 2017 FIGURE INTERNE E ESTERNE DI SUPPORTO

Prof. Giuseppe Pea

RISORSE Fondi Miur / Contributo da parte di docenti di altri Istituti partecipanti al percorso

ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

Il corso prevede le seguenti fasi:

- riflessione su alcuni concetti connessi allo strumento del problem solving (10 ore) - elaborazione individuale o in gruppo di tipologie diverse di problem solving (5 ore) - studio individuale (10 ore)

RISULTATI ATTESI Utilizzo del problem solving come strumento didattico INDICATORI DI MONITORAGGIO

Interesse e gradimento rispetto al percorso formativo rilevati attraverso le firme di presenza agli incontri e mediante un questionario di gradimento

Numero di docenti che, dopo aver partecipato al percorso, utilizzano la metodologia del problem solving nella pratica didattica e/o nella valutazione degli apprendimenti

VALUTAZIONE Si rinvia al Piano di Miglioramento dell’Istituto per la valutazione dell’impatto e della ricaduta delle azioni poste in essere.

Elenco

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UNITA’ FORMATIVA N.4

AREA DI RIFERIMENTO (desunta dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-219)

Didattica per competenze, Innovazione metodologica e competenze di base Valutazione e miglioramento

RIFERIMENTO AI DOCUMENTI DI ISTITUTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO: Obiettivo di processo 6a: Continuare il percorso formativo sulla valutazione autentica basata sulla rilevazione delle competenze.

TITOLO GIOCARE CON LA MATEMATICA

DESTINATARI Tutti i docenti dell’Istituto OBIETTIVI Approfondire il sapere epistemologico indispensabile per

comprendere in quali modi un bambino può apprendere; Acquisire nuove metodologie didattiche; Approfondire la conoscenza dei campi di esperienza per giungere ad

una forma di insegnamento più armonica ed efficace; Creare un maggior collegamento fra i concetti disciplinari e le diverse

età mentali del discente; Fornire una maggiore competenza sui fondamenti disciplinari tale da

non disgiungere il momento scolastico dalla vita quotidiana del bambino.

CONTENUTI La fisicità e la strutturazione del proprio corpo come base per comprendere logica, spazio tempo e misure;

Le questioni epistemologiche relative allo spazio, tempo e logica e loro importanza per comprendere ed acquisire i concetti di ogni ambito disciplinare;

Il corpo e l’agire per l’apprendimento dei concetti primitivi; Il numero, l’operatività aritmetica, l’ordinamento e i nessi logici, le

categorie posizionali I mediatori didattici ed il percorso dall’esperienza al concetto; I linguaggi simbolici della matematica e fino a quale punto ci si può

spingere con il bambino della scuola dell’infanzia. METODOLOGIA Incontri in presenza

Lavori di gruppo Approfondimento personale Applicazione nella pratica didattica

TEMPI Febbraio / Maggio 2017 FIGURE INTERNE E ESTERNE DI SUPPORTO

Prof. Giuseppe Pea

RISORSE Fondi Miur / Contributo derivante da Accordo con Scuole dell’Infanzia Paritarie del territorio

ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

Il percorso prevede diverse fasi:

- introduzione sui problemi generali, epistemologici e metodologici (2 ore) - riflessione su alcuni concetti (specialmente quelli primitivi dello spazio-tempo e logica e concetti più articolati come misura e numero) e presentazione di esempi di programmazione di unità didattiche, che le insegnanti potrebbero proporre ai bambini (10 ore) - elaborazione di prove di passaggio Infanzia/Primaria (4 ore) - condivisione del materiale elaborato (2 ore) - studio individuale (4 ore)

RISULTATI ATTESI Definizione di prove di passaggio Infanzia/Primaria INDICATORI DI MONITORAGGIO

Interesse e gradimento rispetto al percorso formativo rilevati attraverso le firme di presenza agli incontri e mediante un questionario di gradimento

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Utilizzo delle prove elaborate come prove di passaggio Infanzia/Primaria

VALUTAZIONE Si rinvia al Piano di Miglioramento dell’Istituto per la valutazione dell’impatto e della ricaduta delle azioni poste in essere.

Elenco

Elenco

Elenco

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UNITA’ FORMATIVA N.5

AREA DI RIFERIMENTO (desunta dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-219)

Autonomia didattica e organizzativa. Didattica per competenze, Innovazione metodologica e competenze di base

RIFERIMENTO AI DOCUMENTI DI ISTITUTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO: Obiettivo di processo 2a: Incrementare la conoscenza e l’utilizzo di scelte metodologiche attive (classi aperte, tutoring, didattica laboratoriale, ITC, apprendimento cooperativo).

TITOLO CONOSCERE E SPERIMENTARE LE METODOLOGIE DIDATTICHE

ATTIVE

DESTINATARI Tutti i docenti dell’Istituto OBIETTIVI Ampliare le conoscenze e migliorare le competenze dei docenti

relativamente a metodologie didattiche attive CONTENUTI Cooperative learning

Didattica laboratoriale Utilizzo delle tecnologie Il coding computazionale

METODOLOGIA E-learning Lavori di gruppo

TEMPI Gennaio / Maggio 2017 FIGURE INTERNE E ESTERNE DI SUPPORTO

Docenti dell’Istituto con esperienza nell’utilizzo delle metodologie, in funzione di esperti

RISORSE Fondi Miur ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

Il percorso prevede le seguenti fasi:

- l’attivazione di incontri specifici sulle metodologie attive (8 ore)

- l’approfondimento personale (12 ore) - l’applicazione nella pratica didattica delle metodologie apprese - focus group come momenti di verifica (2 ore) Saranno proposti diversi moduli formativi, ciascuno centrato su una specifica metodologia didattica. I docenti potranno aderire ad uno o più moduli.

RISULTATI ATTESI Aumento del numero dei docenti che adottano metodologie didattiche attive a fianco della metodologia didattica tradizionale.

Maggiore coinvolgimento e motivazione degli studenti nell'apprendimento.

Miglioramento degli esiti. INDICATORI DI MONITORAGGIO

Interesse e gradimento rispetto al percorso formativo rilevati attraverso le firme di presenza agli incontri e mediante un questionario di gradimento

Presenza nella progettazione didattica dei docenti di metodologie attive.

Grado di coinvolgimento degli alunni nel processo di apprendimento, dopo l’utilizzo delle metodologie attive.

VALUTAZIONE Si rinvia al Piano di Miglioramento dell’Istituto per la valutazione dell’impatto e della ricaduta delle azioni poste in essere.

Elenco

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UNITA’ FORMATIVA N.6

AREA DI RIFERIMENTO (desunta dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-219)

Autonomia didattica e organizzativa Inclusione Valutazione e miglioramento

RIFERIMENTO AI DOCUMENTI DI ISTITUTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO: Obiettivo di processo 2a: Incrementare la conoscenza e l’utilizzo di scelte metodologiche attive (classi aperte, tutoring, didattica laboratoriale, ITC, apprendimento cooperativo). Obiettivo di processo 3a: Rivedere le modalità organizzative dei corsi di recupero e potenziamento per renderli più efficaci e funzionali ai bisogni formativi.

TITOLO DISLESSIA AMICA

DESTINATARI Tutti i docenti dell’Istituto OBIETTIVI Ampliare le conoscenze metodologiche, didattiche, operative e

organizzative necessarie a rendere la scuola realmente inclusiva per gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento

CONTENUTI Competenze organizzative e gestionali della scuola Competenze osservative dei docenti per la progettazione efficace del

Pdp Competenze metodologiche e didattiche Competenze valutative

METODOLOGIA E-learning, con utilizzo di materiale strutturato, video lezioni, indicazioni operative

Approfondimento individuale Confronto collegiale Applicazione nella pratica didattica quotidiana di quanto appreso

TEMPI Aprile / Giugno 2017 FIGURE INTERNE E ESTERNE DI SUPPORTO

Il percorso formativo è realizzato dall’Associazione Italiana Dislessia

RISORSE Il percorso è gratuito per la scuola ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

Il percorso è strutturato in quattro moduli.

MODULO 1: Competenze organizzative e gestionali della scuola (10 ore)

MODULO 2: Competenze osservative dei docenti per la progettazione efficace del Pdp (10 ore)

MODULO 3: Competenze metodologiche e didattiche (10 ore) MODULO 4: Competenze valutative (10 ore)

RISULTATI ATTESI Incremento nella comunità scolastica delle conoscenze e delle competenze necessarie per personalizzare l’intervento su alunni dsa

INDICATORI DI MONITORAGGIO

Interesse e gradimento rispetto al percorso formativo rilevati attraverso un questionario di gradimento

Utilizzo comprovato nella pratica didattica delle conoscenze e degli eventuali strumenti appresi nel percorso

VALUTAZIONE Si rinvia al Piano di Miglioramento dell’Istituto per la valutazione dell’impatto e della ricaduta delle azioni poste in essere.

Elenco

Elenco

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UNITA’ FORMATIVA N.7

AREA DI RIFERIMENTO (desunta dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-219)

Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base Valutazione e miglioramento

RIFERIMENTO AI DOCUMENTI DI ISTITUTO

“Creare le premesse per favorire il successo formativo degli studenti e dunque porre le basi per formare il futuro uomo cittadino responsabile, consapevole e autonomo” è la finalità generale del Ptof del nostro istituto. Per tale motivo la scuola ritiene prioritario operare affinché migliorino i risultati scolastici degli alunni. Benché la percentuale di studenti non ammessi alla classe successiva, rispetto all'anno 2013/14 (prima stesura Rav), sia diminuita, si riscontrano infatti, in alcune discipline di studio, delle cadute ricorsive rilevate dal monitoraggio di Istituto. Anche negli esiti in uscita dalla Scuola Secondaria si sono riscontrati dei miglioramenti, ma la percentuale degli studenti che si collocano nella fascia della sufficienza è ancora consistente. Lavorare sulle priorità e sui traguardi individuati ci consentirà di proseguire il lavoro intrapreso in questi anni e di migliorare il processo di insegnamento/apprendimento, in modo tale da permettere a tutti gli studenti di raggiungere quelle competenze di cittadinanza necessarie per la costruzione del proprio progetto di vita”. (tratto dalla Sezione V dal Rav 2016/17) La presente Unità Formativa è stata pensata a seguito delle riflessioni condotte nell’a.s. 2016/17 dalla Commissione “Risultati di apprendimento” e condivise dal Collegio Docenti, relativamente all’analisi longitudinale degli esiti scolastici di alcune classi dell’Istituto. Il monitoraggio che è stato realizzato era relativo al confronto tra i risultati degli studenti in uscita dalla scuola primaria con i risultati degli stessi alunni ottenuti al termine del I e del II quadrimestre di classe 1^ scuola secondaria. Nella maggior parte delle classi si è rilevato che gli alunni sono riusciti a recuperare le insufficienze iniziali ed alcuni hanno raggiunto anche ottimi risultati. Tuttavia il monitoraggio ha evidenziato, al tempo stesso, alcune cadute significative in alcune discipline: storia, scienze, matematica, geografia. Alla luce di questa rilevazione è stata individuata, come priorità di miglioramento nel Rav 2016/17, quella di “Migliorare i risultati scolastici nelle seguenti discipline: storia, scienze e matematica.” Nel pensare a questa Unità Formativa, il Collegio Docenti ha ribadito che la nostra scuola fonda la sua azione su un visione dell’apprendimento di matrice socio-costruttivista, con riferimento in particolare al pensiero di Bruner e di Vygotskij: solo attraverso l’elaborazione attiva del soggetto i contenuti di apprendimento acquistano significatività e divengono realmente sistema di conoscenza. L’apprendimento inoltre avviene all’interno di specifici contesti sociali, come ad esempio la scuola, e non viene concepito come un ricevere, ma come un elaborare e riorganizzare le proprie forme interne. Esiste pertanto un’ampia e significativa relazione tra gli elementi culturali – veicolati attraverso le discipline – e il “mondo mentale” dello studente. Ciò premesso il Collegio Docenti ha condiviso l’ipotesi che il miglioramento dei risultati scolastici (priorità del nostro Rav) passi anche attraverso una maggiore conoscenza delle tappe dello sviluppo psicologico dello studente e al tempo stesso mediante la riflessione epistemologica su alcune discipline. La presente Unità Formativa è propedeutica alle U.F. 8 – 9 - 10

TITOLO LO SVILUPPO PSICOLOGICO DEL BAMBINO E DELL’ADOLESCENTE

DESTINATARI Tutti i docenti dell’Istituto OBIETTIVI Il corso si propone di fornire un quadro dello sviluppo del bambino tra i 5

e i 14 anni, con particolare riferimento allo sviluppo cognitivo e alla mentalizzazione. Offrire un quadro aggiornato di conoscenze di base e offrire strumenti

concettuali e operativi per comprendere i processi dello sviluppo psicologico nei diversi periodi dell’età scolare (5/14 anni)

Favorire la riflessione sull’applicazione di tali conoscenze nel contesto

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educativo CONTENUTI Nello specifico, il percorso formativo sarà suddiviso nei seguenti due

moduli. MODULO 1 (5 ore): Lo sviluppo cognitivo del bambino Il primo modulo si pone l’obiettivo di ripercorre il pensiero di alcuni degli autori principali nell’ambito della psicologia dello sviluppo cognitivo: Piaget, Vygotskij, Bruner. Si porrà particolare attenzione alle questioni chiave che i diversi autori hanno proposto nell’ambito della psicologia dello sviluppo e ci si soffermerà sulle tappe di sviluppo da loro proposte, aggiornandole, ove necessario, con i risultati delle ricerche più recenti. Si prevede, inoltre, si affrontare il tema dello sviluppo del linguaggio come esempio di una delle competenze trattate dai diversi autori, trattandone sia le principali tappe di sviluppo, sia la sua acquisizione dal punto di vista socio-costruttivista. MODULO 2 (4 ore): Mentalizzazione, sviluppo emotivo e affettivo Il secondo modulo affronta lo sviluppo di competenze emotive e sociali del bambino nella più ampia cornice della mentalizzazione, capacità che permette di relazionarsi in modo adeguato agli altri (adulti e coetanei), di costruire relazioni interpersonali positive, di gestire al meglio se stessi e il proprio apprendimento, di raggiungere un buon livello di resilienza. Il concetto di mentalizzazione sarà trattato in rapporto allo sviluppo della teoria della mente e delle competenze emotive del bambino a diverse età, allo scopo di fornire un quadro unitario di come queste abilità in continua evoluzione siano in costante rapporto l’una con l’altra e quanto esse possano influenzare i processi di apprendimento.

METODOLOGIA Incontri in presenza Lavori di gruppo Studio individuale Applicazione nella pratica didattica

TEMPI Novembre / Dicembre 2017 FIGURE INTERNE E ESTERNE DI SUPPORTO

Docenti universitari

RISORSE Finanziamenti a disposizione dell’Istituzione Scolastica ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

Il percorso si articola nel seguente modo:

- attivazione di incontri in presenza tenuti da docenti universitari (9 ore)

- studio individuale (10 ore) - applicazione nella pratica didattica (6 ore)

RISULTATI ATTESI Al termine del percorso formativo il docente dovrà - conoscere le caratteristiche dei processi di sviluppo e apprendimento nei diversi domini psicologici (percettivo-motorio, cognitivo, comunicativo-linguistico, emotivo, socio-relazionale) dal periodo dell’infanzia all’adolescenza - conoscere i principali fattori che possono favorire o ostacolare i percorsi individuali di apprendimento e sviluppo

INDICATORI DI MONITORAGGIO

Interesse e gradimento rispetto al percorso formativo rilevati attraverso un questionario di gradimento

Utilizzo comprovato nella pratica didattica delle conoscenze e degli eventuali strumenti appresi nel percorso

VALUTAZIONE La valutazione complessiva terrà conto dei seguenti aspetti: - Gradimento del corso rilevato, mediante questionario di

percezione - Livello di competenze acquisito dai corsisti, mediante

questionario appositamente predisposto - Grado di ricaduta delle competenze acquisite all’interno degli

istituti Qualità del materiale prodotto dai frequentanti

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Si rinvia al Piano di Miglioramento dell’Istituto per la valutazione dell’impatto e della ricaduta delle azioni poste in essere.

Elenco

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UNITA’ FORMATIVA N.8

AREA DI RIFERIMENTO (desunta dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-219)

Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base Valutazione e miglioramento

RIFERIMENTO AI DOCUMENTI DI ISTITUTO

La presente Unità Formativa si connette all’U.F. 7 e ne rappresenta il naturale proseguimento. A seguito del monitoraggio realizzato attraverso il confronto tra i risultati degli studenti in uscita dalla scuola primaria con i risultati degli stessi alunni ottenuti al termine del I e del II quadrimestre di classe 1^ scuola secondaria si sono registrate alcune cadute significative degli studenti in alcune discipline: storia, scienze, matematica, geografia. Alla luce di questa rilevazione è stata individuata, come priorità di miglioramento nel Rav 2016/17, quella di “Migliorare i risultati scolastici nelle seguenti discipline: storia, scienze e matematica.” Nel pensare a questa Unità Formativa, il Collegio Docenti ha ribadito che la nostra scuola fonda la sua azione su un visione dell’apprendimento di matrice socio-costruttivista, con riferimento in particolare al pensiero di Bruner e di Vygotskij: solo attraverso l’elaborazione attiva del soggetto i contenuti di apprendimento acquistano significatività e divengono realmente sistema di conoscenza. L’apprendimento inoltre avviene all’interno di specifici contesti sociali, come ad esempio la scuola, e non viene concepito come un ricevere, ma come un elaborare e riorganizzare le proprie forme interne. Esiste pertanto un’ampia e significativa relazione tra gli elementi culturali – veicolati attraverso le discipline – e il “mondo mentale” dello studente. I saperi disciplinari, per essere formativi e dunque per riuscire a sviluppare conoscenze durature e competenze trasversali, dovranno essere significativi sotto due aspetti: essere fondamentali nella cultura ed adeguati alle strutture motivazionali e cognitive dello studente. Il percorso di seguito esplicitato punterà allo sviluppo nei docenti delle competenze epistemologiche-didattiche disciplinari, per individuare, nella disciplina di storia, i saperi significativi per gli studenti alle varie età, passando dalla struttura specialistica degli stessi ad una loro organizzazione formativa

TITOLO PER UN CURRICOLO VERTICALE DI STORIA: AVVIARE LA

RIFLESSIONE EPISTEMOLOGICA-DIDATTICA

DESTINATARI Tutti i docenti dell’Istituto OBIETTIVI Definire un modello non trasmissivo di insegnamento della Storia

Approfondire le questioni della costruzione della conoscenza storica Individuare i saperi, le operazioni cognitive e le competenze necessarie

alla cultura storica nella progressione di un curricolo verticale CONTENUTI I saperi, le operazioni cognitive e le competenze necessarie alla

cultura storica nella progressione del curricolo verticale (dall’Infanzia alla Secondaria I grado).

METODOLOGIA Incontri in presenza Studio individuale Applicazione nella pratica didattica

TEMPI Dicembre / Gennaio 2018 FIGURE INTERNE E ESTERNE DI SUPPORTO

Docenti universitari

RISORSE Finanziamenti a disposizione dell’Istituzione Scolastica ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

Il percorso si articola nel seguente modo: - attivazione di incontri in presenza tenuti da docenti universitari (9 ore) - studio individuale (5 ore) + lavoro di gruppo in conclusione (3 ore):

scuola infanzia e primaria prime classi; Scuola primaria classi 3-4-5;

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scuola secondaria - applicazione nella pratica didattica (6 ore) - incontro/i conclusivo/i di bilancio per rilevare punti di forza e criticità (2 ore)

RISULTATI ATTESI Al termine del percorso formativo il docente dovrà - conoscere i saperi, le operazioni cognitive e le competenze fondamentali che compongono il curricolo di storia, da sviluppare nei diversi anni di studio in una prospettiva verticale e progressiva.

INDICATORI DI MONITORAGGIO

Interesse e gradimento rispetto al percorso formativo rilevati attraverso un questionario di gradimento

Utilizzo comprovato nella pratica didattica delle conoscenze e degli eventuali strumenti appresi nel percorso

VALUTAZIONE La valutazione complessiva terrà conto dei seguenti aspetti: - Gradimento del corso rilevato, mediante questionario di

percezione - Livello di competenze acquisito dai corsisti, mediante

questionario appositamente predisposto - Grado di ricaduta delle competenze acquisite all’interno degli

istituti - Qualità del materiale prodotto dai frequentanti

Si rinvia al Piano di Miglioramento dell’Istituto per la valutazione dell’impatto e della ricaduta delle azioni poste in essere.

Elenco

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UNITA’ FORMATIVA N.9

AREA DI RIFERIMENTO (desunta dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-219)

Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base Valutazione e miglioramento

RIFERIMENTO AI DOCUMENTI DI ISTITUTO

La presente Unità Formativa si connette all’U.F. 7 e ne rappresenta il naturale proseguimento. A seguito del monitoraggio realizzato attraverso il confronto tra i risultati degli studenti in uscita dalla scuola primaria con i risultati degli stessi alunni ottenuti al termine del I e del II quadrimestre di classe 1^ scuola secondaria si sono registrate alcune cadute significative degli studenti in alcune discipline: storia, scienze, matematica, geografia. Alla luce di questa rilevazione è stata individuata, come priorità di miglioramento nel Rav 2016/17, quella di “Migliorare i risultati scolastici nelle seguenti discipline: storia, scienze e matematica.” Nel pensare a questa Unità Formativa, il Collegio Docenti ha ribadito che la nostra scuola fonda la sua azione su un visione dell’apprendimento di matrice socio-costruttivista, con riferimento in particolare al pensiero di Bruner e di Vygotskij: solo attraverso l’elaborazione attiva del soggetto i contenuti di apprendimento acquistano significatività e divengono realmente sistema di conoscenza. L’apprendimento inoltre avviene all’interno di specifici contesti sociali, come ad esempio la scuola, e non viene concepito come un ricevere, ma come un elaborare e riorganizzare le proprie forme interne. Esiste pertanto un’ampia e significativa relazione tra gli elementi culturali – veicolati attraverso le discipline – e il “mondo mentale” dello studente. I saperi disciplinari, per essere formativi e dunque per riuscire a sviluppare conoscenze durature e competenze trasversali, dovranno essere significativi sotto due aspetti: essere fondamentali nella cultura ed adeguati alle strutture motivazionali e cognitive dello studente. Il percorso di seguito esplicitato punterà allo sviluppo nei docenti delle competenze epistemologiche-didattiche disciplinari, per individuare, nella disciplina di geografia, i saperi significativi per gli studenti alle varie età, passando dalla struttura specialistica degli stessi ad una loro organizzazione formativa.

TITOLO PER UN CURRICOLO VERTICALE DI GEOGRAFIA: AVVIARE LA

RIFLESSIONE EPISTEMOLOGICA-DIDATTICA

DESTINATARI Tutti i docenti dell’Istituto OBIETTIVI Definire un modello non trasmissivo di insegnamento della Geografia

Approfondire le questioni della costruzione della conoscenza geografica

Individuare i saperi, le operazioni cognitive e le competenze necessarie alla cultura geografica nella progressione di un curricolo verticale

CONTENUTI I saperi, le operazioni cognitive e le competenze necessarie alla cultura geografica nella progressione del curricolo verticale (dall’Infanzia alla Secondaria I grado).

METODOLOGIA Incontri in presenza Studio individuale Applicazione nella pratica didattica

TEMPI Settembre / Ottobre 2018 FIGURE INTERNE E ESTERNE DI SUPPORTO

Docenti universitari

RISORSE Finanziamenti a disposizione dell’Istituzione Scolastica ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

Il percorso si articola nel seguente modo:

- attivazione di incontri in presenza tenuti da docenti universitari (9 ore)

- studio individuale (10 ore)

Page 27: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Rita Levi Montalcini ... al...“Rita Levi-Montalcini” – SUISIO 2 VISTO il ... dell’8/3/1999 n.275 recante norme in materia di autonomia delle

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- applicazione nella pratica didattica (6 ore) RISULTATI ATTESI Al termine del percorso formativo il docente dovrà

- conoscere i saperi, le operazioni cognitive e le competenze fondamentali che compongono il curricolo di geografia, da sviluppare nei diversi anni di studio in una prospettiva verticale e progressiva.

INDICATORI DI MONITORAGGIO

Interesse e gradimento rispetto al percorso formativo rilevati attraverso un questionario di gradimento

Utilizzo comprovato nella pratica didattica delle conoscenze e degli eventuali strumenti appresi nel percorso

VALUTAZIONE La valutazione complessiva terrà conto dei seguenti aspetti: - Gradimento del corso rilevato, mediante questionario di

percezione - Livello di competenze acquisito dai corsisti, mediante

questionario appositamente predisposto - Grado di ricaduta delle competenze acquisite all’interno degli

istituti - Qualità del materiale prodotto dai frequentanti

Si rinvia al Piano di Miglioramento dell’Istituto per la valutazione dell’impatto e della ricaduta delle azioni poste in essere.

Elenco

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UNITA’ FORMATIVA N.10

AREA DI RIFERIMENTO (desunta dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-219)

Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base Valutazione e miglioramento

RIFERIMENTO AI DOCUMENTI DI ISTITUTO

La presente Unità Formativa si connette all’U.F. 7 e ne rappresenta il naturale proseguimento. A seguito del monitoraggio realizzato attraverso il confronto tra i risultati degli studenti in uscita dalla scuola primaria con i risultati degli stessi alunni ottenuti al termine del I e del II quadrimestre di classe 1^ scuola secondaria si sono registrate alcune cadute significative degli studenti in alcune discipline: storia, scienze, matematica, geografia. Alla luce di questa rilevazione è stata individuata, come priorità di miglioramento nel Rav 2016/17, quella di “Migliorare i risultati scolastici nelle seguenti discipline: storia, scienze e matematica.” Nel pensare a questa Unità Formativa, il Collegio Docenti ha ribadito che la nostra scuola fonda la sua azione su un visione dell’apprendimento di matrice socio-costruttivista, con riferimento in particolare al pensiero di Bruner e di Vygotskij: solo attraverso l’elaborazione attiva del soggetto i contenuti di apprendimento acquistano significatività e divengono realmente sistema di conoscenza. L’apprendimento inoltre avviene all’interno di specifici contesti sociali, come ad esempio la scuola, e non viene concepito come un ricevere, ma come un elaborare e riorganizzare le proprie forme interne. Esiste pertanto un’ampia e significativa relazione tra gli elementi culturali – veicolati attraverso le discipline – e il “mondo mentale” dello studente. I saperi disciplinari, per essere formativi e dunque per riuscire a sviluppare conoscenze durature e competenze trasversali, dovranno essere significativi sotto due aspetti: essere fondamentali nella cultura ed adeguati alle strutture motivazionali e cognitive dello studente. Il percorso di seguito esplicitato punterà allo sviluppo nei docenti delle competenze epistemologiche-didattiche disciplinari, per individuare, nella disciplina di geografia, i saperi significativi per gli studenti alle varie età, passando dalla struttura specialistica degli stessi ad una loro organizzazione formativa.

TITOLO PER UN CURRICOLO VERTICALE DI MATEMATICA: CONTINUARE LA

RIFLESSIONE EPISTEMOLOGICA-DIDATTICA

DESTINATARI Tutti i docenti dell’Istituto OBIETTIVI Definire un modello non trasmissivo di insegnamento della

Matematica Approfondire le questioni della costruzione della conoscenza

matematica Individuare i saperi, le operazioni cognitive e le competenze necessarie

nella progressione di un curricolo verticale CONTENUTI I saperi, le operazioni cognitive e le competenze necessarie alla

matematica nella progressione del curricolo verticale (dall’Infanzia alla Secondaria I grado).

METODOLOGIA Incontri in presenza Studio individuale Applicazione nella pratica didattica

TEMPI Dicembre / Gennaio 2018 FIGURE INTERNE E ESTERNE DI SUPPORTO

Docenti universitari

RISORSE Finanziamenti a disposizione dell’Istituzione Scolastica ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

Il percorso si articola nel seguente modo:

- attivazione di incontri in presenza tenuti da docenti universitari (9 ore)

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- studio individuale (10 ore) - applicazione nella pratica didattica (6 ore)

RISULTATI ATTESI Al termine del percorso formativo il docente dovrà - conoscere i saperi, le operazioni cognitive e le competenze fondamentali che compongono il curricolo di matematica, da sviluppare nei diversi anni di studio in una prospettiva verticale e progressiva.

INDICATORI DI MONITORAGGIO

Interesse e gradimento rispetto al percorso formativo rilevati attraverso un questionario di gradimento

Utilizzo comprovato nella pratica didattica delle conoscenze e degli eventuali strumenti appresi nel percorso

VALUTAZIONE La valutazione complessiva terrà conto dei seguenti aspetti: - Gradimento del corso rilevato, mediante questionario di

percezione - Livello di competenze acquisito dai corsisti, mediante

questionario appositamente predisposto - Grado di ricaduta delle competenze acquisite all’interno degli

istituti - Qualità del materiale prodotto dai frequentanti

Si rinvia al Piano di Miglioramento dell’Istituto per la valutazione dell’impatto e della ricaduta delle azioni poste in essere.

Elenco