Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

46
Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E

Transcript of Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Page 1: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

Il Sacro Corano

A cura di: Riccardo Battistin 2E

Page 2: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

Moschea della Roccia di Gerusalemme

Page 3: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

IslamLa fede islamica è basata su cinque principi (arkan)

Page 4: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

1. La testimonianza di fede (shahada)

2. La preghiera (salat)

3. L'imposta coranica (zakat)

4. Il digiuno del mese di Ramadan

5. Il pellegrinaggio alla Mecca (hajj)

Cupola della moschea di Isfahan (Persia)

Page 5: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

La pratica religiosa impone al musulmano questi cinque doveri essenziali per il rapporto fra Dio e l'uomo. I riti e gli atti di culto, che ogni fedele deve compiere e che costituiscono l'insieme delle pratiche liturgiche e devozionali dell'Islam, sono la parte più importante della shari'a (la legge sacra), che deriva la sua autorità dal libro sacro dell'Islam, il Corano e dalla Sunna (il comportamento ed i detti del Profeta Muhammad).

Page 6: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

La professione di fedeSecondo l'ordine riportato dalle narrazioni del Profeta, il

primo dovere del musulmano è la professione di fede (shahada). Non si tratta solo di un atto formale ma di una adesione interiore a ciò che si va pronunciando:

“Sono testimone che non esiste altro dio all'infuori di Iddio e che Muhammed è il suo Profeta”.

Per entrare a far parte della comunità islamica, dopo una preparazione generale, preceduta dalla  formulazione d'intenzione (niyyah), basta pronunciare questa dichiarazione di fronte a due testimoni musulmani.

Page 7: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

La preghiera dei musulmaniLa preghiera inizia col takbir, vale a dire il portare le

mani vicino al capo, le palme aperte e rivolte in avanti, pronunciando la formula Allah akbar (Iddio è il più grande), che verrà poi ripetuta ogni volta che si cambia posizione e recitando: "Sia gloria a Te O Allah. Sia benedetto il Tuo Nome, esaltata la Tua Maestà e la Tua gloria. Non vi è altro Dio all’infuori di Te"

Le preghiere avvengono in 5 momenti diversi della giornata e chiedono posture particolari.

Page 8: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

La preghiera dei musulmani (posizioni del corpo)

In piedi e con le mani incrociate sul ventre

L'orante si inchina poi ad angolo retto (ruku')

Si ritorna in posizione eretta

portare le mani vicino al capo (takbir)

Page 9: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

La preghiera dei musulmani (posizioni del corpo)

In piedi e con le mani incrociate sul ventre

L'orante si inchina poi ad angolo retto (ruku')

Si ritorna in posizione eretta fermandosi un attimo

Page 10: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

La preghiera dei musulmani (posizioni del corpo)

Poi ci si inginocchia e si pongono le mani e la faccia a terra (sujûd)

Ci si mette quindi a sedere sui talloni e si resta un attimo fermi

compiendo poi una prostrazione del tutto uguale alla prima

Page 11: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

La preghiera dei musulmani (posizioni del corpo)

Si torna in piedi per ricominciare da capo la serie dei movimenti. Questo è il ciclo completo di una raka'at.

Quando il numero richiesto di raka'at per una determinata preghiera è stato completato, invece di rialzarsi, l'orante resta seduto sulle caviglie,  recitando:

Page 12: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

Attahiyatu lil-Llahi wa as-salawâtu wa attaiyibât. As-Salâmu 'alaika ayyuha -n-nabiyyu wa rahmatu-Llahi wa barakâtuh. As-Salâmu 'alaina wa 'ãla 'ibadi-Llahi s-salihìn. Ashhadu an lã ilâha ill'Allahu wa ash-shadu ânna Muhâmmadan 'âbduhu wa rasuluh.

Ogni nostra adorazione, ogni nostra preghiera, ogni nostra buona azione é per Allah. Pace, misericordia e le benedizioni di Allah siano su di te, o Profeta. La pace sia su di noi e sui devoti servitori di Allah. Sono testimone che non vi alcun dio se non Iddio e sono testimone che Muhammad é il Suo Servitore ed il Suo Messaggero.

Page 13: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

L'elemosina rituale

E' il terzo pilastro dell'Islam e fra i più importanti doveri religiosi, l'imposta o zakat è, in un certo modo, il debito verso Dio che il musulmano deve saldare per ciò che Egli gli ha dato: in questo modo ci si purifica (za-ka-ha) e si rende legale tutto quello che si possiede.

L'ordine divino è chiaro in proposito:

Page 14: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam"Eseguite la preghiera, date

in elemosina"  (Corano, sura II, v.43)

Il Profeta disse:“La carità e un obbligo per

ogni musulmano, e colui che non ne avesse i mezzi faccia una buona azione o eviti di commetterne una sbagliata. Questa e la sua carità.”

Moschea del Profeta  a Medina

Page 15: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

Quando parlate, dite la verità, mantenete le vostre promesse, cancellate i vostri crediti, non fornicate, non siate viziosi, non abbiate desideri malsani, non credete ai guadagni facili, e perciò non guadagnate illecitamente e malvagiamente. I migliori servi di Allah sono coloro che nonostante siano indaffarati, si ricordano di Allah; i peggiori servi di Allah sono quelli che riferiscono le chiacchiere, per danneggiare e separare gli amici, mostrando i difetti e non i pregi.

Page 16: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

Chi ha un debito in sospeso e dei figli, venga pure da me; io sarò il loro protettore, pagherò il debito e aiuterò i suoi bambini.

Ogni buona azione e carità;certamente é un buon gesto andare incontro al proprio fratello con un espressione aperta ed offrirgli di che dissetarsi.

Il sorriso ai vostri fratelli é carità, la vostra esortazione a compiere buone azioni é carità, così come proibire le cose vietate é carità, dare indicazioni della strada a coloro che si sono persi é carità e la vostra assistenza ad un cieco é carità.

Page 17: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

Far conciliare due persone e carità; aiutare qualcuno che viaggia a portare i suoi bagagli e carità; anche chiare e confortevoli parole sono carità, rispondere a una richiesta con dolcezza é carità, così come rimuovere gli ostacoli, come rovi e sassi, ai viandanti é carità.

 

Il Corano determina le categorie di persone alle quali quest'ultima va applicata.In caso di accumulo di oro, argento e mercanzie (patrimonio), il prelievo è del 2.5% annuo del valore corrente sul mercato.

Page 18: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam LA DECIMA RITUALE (Zakah)

 Un’altra notevolissima istituzione dell'Islam, uno dei

"pilastri" di questa religione, è la Zakah. Il termine coranico zakah non trova nessun equivalente in nessun’altra lingua, per quanto ci consta. Non è una forma di elemosina o di carità, ne una mera tassa o imposta. Né si tratta semplicemente di una manifestazione di amabilità: è tutte queste cose combinate insieme ed è molto di più. Non si tratta semplicemente della detrazione di una certa percentuale dalle proprie sostanze, ma di un abbondante arricchimento, di un investimento spirituale.

Page 19: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam LA DECIMA RITUALE (Zakah)

 

Non è solo un contributo volontario a favore di qualcuno o di una data causa, né una tassa governativa che un individuo furbo possa evadere o scansare. E' invece un dovere prescritto da DIO e accettato dai Musulmani nell’interesse della comunità nel suo complesso. La parola coranica zakah non comprende solo i concetti di carità, ma unisce tutto ciò ad elementi spirituali ed etici. E' per questo che non può esservi equivalente del termine zakah, dato il carattere assolutamente originario ed eccezionale del Qur'an, il Libro Divino di Allah.I1 semplice significato letterale di zakah è "purificazione".

Page 20: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam LA DECIMA RITUALE (Zakah)

 

L'accezione tecnica della parola designa il valore annuo che un Musulmano, che ne abbia la possibilità, deve distribuire fra i legittimi beneficiari. Ma il significato religioso e spirituale della zakah è molto più profondo e più vitale. In esso sta il suo valore umano e socio-politico. Ecco una spiegazione dei vasti effetti della zakah:La zakah non solo purifica la proprietà del contribuente, ma purifica anche il suo cuore dall'egoismo e dall'amore per la ricchezza.

Page 21: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam LA DECIMA RITUALE (Zakah)

 

Inoltre, purifica il cuore di colui che riceve dall'invidia e dalla gelosia, dal risentimento e dal rancore; pone nel cuore di quest'ultimo benevolenza e simpatia per il contribuente. Ne risulta che tutta quanta la società si purifica e si libera dall'odio di classe e dal sospetto. La zakah riduce al minimo le sofferenze dei membri poveri e bisognosi della comunità. Minareto della

moschea di Medina

Page 22: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam LA DECIMA RITUALE (Zakah)

 Essa è una consolazione che conforta gl'individui meno fortunati; è un forte appello, rivolto a ciascuno, a rimboccarsi le maniche e a migliorare la propria condizione. Per il bisognoso, essa significa che è per natura una misura d'emergenza e che egli non deve dipendere completamente da essa, ma deve fare qualcosa per sé e per gli altri.

E' un'efficace dimostrazione del fatto che, benché l'Islam non ostacoli l'iniziativa personale né condanni la proprietà individuale, esso tuttavia non tollera l'egoismo e la grettezza capitalistica

Page 23: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam I legittimi destinatari della zakah)

i Musulmani bisognosi, affinché siano loro forniti dei mezzi con cui possano procacciarsi da vivere;

i neofiti, affinché siano messi in grado di far fronte alle loro nuove necessità;

i prigionieri di guerra musulmani, affinché vengano liberati grazie al pagamento del riscatto;

i Musulmani che hanno debiti, affinché siano liberati da una condizione di dipendenza economica;

Page 24: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam I legittimi destinatari della zakah)

i funzionari musulmani nominati da un ministro musulmano per la raccolta della zakah, in modo che possano pagare le loro spese;

i Musulmani al servizio della causa di DIO, nella ricerca, nello studio, nella propagazione dell'Islam, affinché possano coprirsi le spese e possano continuare a svolgere il loro servizio;

i viaggiatori musulmani che si trovano in terra straniera e hanno bisogno di aiuto. Il legittimo destinatario della zakah è uno che non ha nulla con cui far fronte alle proprie necessita o possiede poco denaro (meno di 15 dollari) alla fine dell'anno.

Page 25: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il Ramadan

Il mese di Ramadan è il nono del calendario islamico, reso doppiamente sacro dall’Islàm per il fatto che è:

"Il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza"

(Sura II, v. 185). Minareto della moschea di Samarra

Page 26: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

Alcuni dei cento nomi di Allâh

Al-Mâlik    Il Re

Al-'Azîz  Il Potente

Al-Bâri'  Il Plasmatore

Al-Wahhâb  Il Munifico

Al-Râfi'  Colui che eleva

Al-'Aliyy    L'Altissimo

Page 27: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il Ramadan

Il digiuno, durante il sacro mese di Ramadan, è atto basilare di culto, obbligatorio per tutti i musulmani tranne che per alcune categorie di persone.Per legge sono esenti dal digiuno i minorenni, i vecchi, i malati di mente, i malati cronici, i viaggiatori, le donne in stato di gravidanza o che allattano, le persone in età avanzata, nel caso che il digiuno possa comportare un rischio per loro.

La legge ammette e raccomanda anche il digiuno volontario, in determinati giorni dell’anno.

Page 28: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il Ramadan

Il Corano stabilisce l'obbligo del digiuno.

Il digiuno dura dalle prime luci dell'alba fino al tramonto; in genere va fatto precedere da un pasto leggero poco prima dell'aurora, detto suhur, per poter affrontare la giornata. Consiste non soltanto nell'astensione da ogni cibo e bevanda, ma anche da qualsiasi contatto sessuale e da ogni altro cattivo pensiero o azione, durante l'intera giornata fino al tramonto. Non bisogna litigare, né mentire né calunniare.

Page 29: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

Alcuni dei cento nomi di Allâh

As-Sabûr   Il Paziente

Al-Bâqî     L'Eterno

An-Nûr    La Luce

Af-Ra'ûf   Il Dolcissimo

Al-Awwal   Il Primo

Al-Ahad   L'Unico

Page 30: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il pellegrinaggio alla Mecca

Il pellegrinaggio alla Mecca è il quinto pilastro dell'Islam ed è un atto obbligatorio che però può essere compiuto solo a determinate condizioni. Ogni musulmano ha l'obbligo di recarsi alla Mecca almeno una volta nella vita se i suoi mezzi lo consentono.Il pellegrinaggio si svolge tra l'ottavo e il tredicesimo giorno del mese di Dhu l-hijjah. Esso costituisce un evento importante nella vita del credente, rappresentando un mezzo di purificazione.

Page 31: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il pellegrinaggio alla Mecca

La Ka'bah è un edificio cubico situato al centro del grande cortile della moschea. Nel suo interno è collocata la pietra nera. Essa è oggetto di venerazione ma non di adorazione.

Page 32: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il pellegrinaggio alla Mecca

Nel viaggio verso e attorno la casa di Dio l'uomo chiede perdono per i suoi peccati e viene purificato attraverso il suo pentimento e la celebrazione dei riti.Il musulmano, dopo il pellegrinaggio, porta il titolo meritorio di Hajji, e dovrebbe tendere verso una vita devota. Il pellegrinaggio alla Mecca è anche un valido sistema di integrazione sociale.

Il luogo del pellegrinaggio è la grande moschea della Mecca che comprende la Ka'bah e la fonte di Zamzam.

Page 33: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam

I Sufi

Page 34: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Sufismo

La parola "Sufi" ha una triplice etimologia:

1) gli "ahl us-Suffa" erano "quelli della veranda", i Compagni del Profeta Muhammad che avevano lasciato tutto pur di vivere quanto più vicino al Profeta, risiedevano sotto una veranda fuori della casa di Aisha.Quando il Profeta usciva erano i primi ad incontrarlo, quando riceveva un dono lo divideva con loro. Il Profeta mostrò per loro i suoi poteri miracolosi facendo moltiplicare il contenuto di un bicchiere di latte che fu sufficiente per tutti.Vivevano senza possedere nulla ed in continui digiuni e devozioni.

Page 35: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Sufismo

2) "Suf" vuol dire lana. I Sufi dei primi secoli erano asceti che vivevano nei deserti vestiti di una lunga tunica di lana, loro unica proprietà, insieme al secchiello per l'acqua. Questa tunica era ovviamente logora e rattoppata. Queste toppe, cento come i nomi di Allah menzionati nel Corano, in epoca più tarda divennero colorate, fino a diventare il "costume" tipico del "Dervish" (poverello) del medioevo. La tradizione è tuttora viva.

Page 36: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Sufismo

3) "Safa" vuol dire purezza: i Sufi sono i Puri. Per questo se chiedete a uno se é un Sufi, non sentirete mai dire di sì, perché chi lo é, per modestia non lo dice.

Page 37: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Sufismo

Fino al secolo scorso, nei paesi musulmani "'Ilm ut-Tasawwuf" (Scienza del Sufismo) era materia di insegnamento nelle università islamiche Gli Imam, come tutti del resto, erano socialmente invitati a sottomettersi non solo allo studio di libri, ma anche alla pratica della Scienza della Purificazione dei Cuori, per raggiungere le Virtù dell'Eccellenza (Ihsan) nelle mani di uno Shaikh Sufi.

Naturalmente vi sono stati tempi in cui, per manifestare l'ipocrisia imperante, i Sufi hanno dovuto proferire affermazioni iperboliche tali da poter suscitare una reazione, per questo alcuni, ma solo alcuni, sono stati tacciati di eresia.

Page 38: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Sufismo

Notate ad esempio questi versi di Ibn l-'Arabi contenuti nel"Tarjumân Al-Ashwâq":

Il mio cuore è divenuto capace di accogliere ogni formaè un pascolo per le gazzelle,un convento per i monaci cristianiè un tempio per gli idoli, è la Ka'ba del pellegrinoè le tavole della Torah, è il libro del Sacro Corano.Io seguo la Religione dell'amore, quale mai sia la stradache prende la sua carovana: questo è mio credo e mia fede

Page 39: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Sufismo

Imam Shafi'i (il fondatore di una delle quattro scuole giuridiche ortodosse) disse:

Sii un faqih (giureconsulto; esperto nella Legge Sacra) ma anche un sufi: non essere solo uno dei due!

 

Mentre Imam Malik (altro fondatore di una delle quattro scuole giuridiche ortodosse) disse:

Chi segue il Sufismo ignorando la Legge diviene un perverso,Chi segue la Legge ignorando il Sufismo diviene un empio.Chi armonizza Legge e Sufismo si dimostra veridico.

Page 40: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il serpente e il pavone (parabola Sufi)

Parabole sufi

Page 41: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il serpente e il pavone (parabola Sufi)

Un giorno, un giovane di nome Adi il Calcolatore - perché aveva studiato matematica - decise di lasciare Buchara e di partire alla ricerca della conoscenza superiore. Il suo maestro gli consigliò di viaggiare verso sud e disse: "Cerca il significato del Pavone e del Serpente". Ciò diede al giovane Adi materia di riflessione.Egli attraversò il Khorassan e arrivò finalmente in Iraq, dove, con sua grande sorpresa, si imbattè in un pavone e in un serpente.

Page 42: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il serpente e il pavone (parabola Sufi)

Adi intavolò una conversazione. "Stiamo discutendo dei nostri rispettivi meriti", gli dissero. "È precisamente ciò che vorrei studiare", disse Adi. "Continuate, vi prego"."Ritengo di essere il più importante", disse il pavone. "Rappresento l'aspirazione, lo slancio verso il cielo, la bellezza celestiale e, quindi, la conoscenza delle realtà superiori. La mia missione è di ricordare all'uomo, attraverso la mimica, gli aspetti del suo essere che gli sono celati".

Page 43: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il serpente e il pavone (parabola Sufi)

"Per quanto mi riguarda", disse il serpente con voce leggermente sibilante, "rappresento esattamente le stesse cose. Come l'uomo, sono legato alla terra. Lo aiuto quindi a ricordarsi di se stesso. Sono flessibile come lui quando avanzo sul terreno serpeggiando. Egli si dimentica spesso anche di questo. Per tradizione, sono il guardiano dei tesori sepolti nel più profondo della terra"."Ma sei repellente!", esclamò il pavone. "Sei sornione, dissimulatore e pericoloso".

Page 44: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il serpente e il pavone (parabola Sufi)

"Stai elencando le mie caratteristiche umane", replicò il serpente, "mentre io preferisco elencare le mie altre funzioni, come ho appena fatto. Insomma! guardati: sei vanitoso, paffuto, e il tuo grido è stridulo. Le tue zampe sono troppo grandi e anche le tue piume sono troppo sviluppate".A questo punto Adi li interruppe. "Grazie alla vostra discordia, ho potuto capire che nessuno di voi ha completamente ragione. Eppure, se si escludono le vostre preoccupazioni personali, appare chiaro che insieme costituite un messaggio per l'umanità".

Page 45: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam Il serpente e il pavone (parabola Sufi)

Commento

Questa storia, divenuta leggendaria, mostra come i maestri dervisci hanno modellato le loro 'scuole' intorno a diversi simboli, scelti come illustrazioni delle loro dottrine.In arabo, 'pavone' significa anche 'ornamento', mentre 'serpente' è formato dalla stessa radice di 'organismo' e vita. Donde il rito enigmatico dell'Angelo Pavone, praticato dagli Yevdi, in cui il serpente e il pavone simboleggiano l'Interiorità e l'Esteriorità, formula sufi tradizionale.

Page 46: Islam Il Sacro Corano A cura di: Riccardo Battistin 2E.

Islam