Il privilegio di leggere al Privitera...Minore Antonio 2A Pezzino Antonino 2E Saraceno Luigi 2E...

23
Reduci dal successo ottenuto con la precedente edizione e, avendo avuto dalla scuola l’opportunità di ripetere l’e- sperienza del progetto “Giornali-amo”, abbiamo il piacere di presentarvi la se- conda edizione del nostro giornalino. Ancora una volta a guidarci e coordinarci in questa avventura è stata la Prof.ssa Luciana Bono; que- sta volta, noi redattori, siamo stati anche i protagonisti del progetto di informatica “Start2”: con questo progetto abbiamo acquisito le compe- tenze informatiche che ci hanno permesso di trascrive- re al computer gli articoli redatti e impaginarli con il programma Publisher. In questa esperienza siamo stati guidati dalla Prof.ssa Vita Barranca. Nella nuova edizione abbia- mo mantenuto il logo e il nome del precedente giorna- lino e dato una impaginazio- ne che continueremo anche nelle prossime. Nel nostro giornalino trove- rete una sezione riguardante “HOBBY, CURIOSITA’ E MUSICA” in cui ci raccon- tiamo parlando dei nostri hobby o dei nostri gusti mu- sicali o, semplicemente, par- liamo di qualcosa che ci ha incuriosito; una sezione “SCUOLA FACENDO” dove abbiamo l’opportunità di far conoscere quanto di interessante e vario facciamo nella nostra scuola; infine, “RIFLETTENDO SU…”, una sezione che ci permette di raccontare le varie iniziative a cui partecipa la nostra scuola su temati- che di particolare rilievo su cui ap- punto riflettere. Nella redazione di alcuni articoli del giornalino abbia- mo coinvolto anche tutti quei nostri compagni della scuola che avuto qualcosa da voler raccontare. A questo punto non ci resta che pre- sentarci e augurare a tutti voi una buona lettura. La redazione Aionitoi Marcela 2E Bertolino Antonio 2F Cangelosi Alessio 2F Cinquemani Ylenia 2E Collica Riccardo 2E Cusumano Alessandra 1F Donancricchia Antonio 2C Drago Rosy 2E Ferro Giuseppe 2A Guzzardo Giuseppe 2C Leto Cristian 2E Lo Iacono Alice 2F Lunetto Leonardo 2E Mandalà Martina 2C Mineo Sofia 2E Minore Antonio 2A Pezzino Antonino 2E Saraceno Luigi 2E Vadakomoco Dijabaté 2E Vivona Maria Grazia 2C Zuppardo Patrick 2C Caporedattrici: Prof.ssa Luciana Bono Prof.ssa Vita Barranca CONTINUA LA NOSTRA AVVENTURA DI GIORNALISTI … Il privilegio di leggere al Privitera La redazione di “Privi-leggendo” Seconda Edizione A.s. 2017 /18 LA NOSTRA SCUOLA UNITA DA UN GRAVE LUTTO: Un grave lutto ha raccolto tutti noi attorno alla famiglia del nostro carissimo Professore Giuseppe Cancilleri, già assente dalla scuola da alcuni mesi a causa di una gra- ve malattia. Per commemorare il nostro prof., tutti noi alunni della scuola Privitera assieme ai nostri professori, alla nostra Dirigente e a Padre Giuseppe, ci siamo riuniti in palestra per un minuto di silenzio. E’ stato davvero molto emozio- nante vedere tutti noi in completo e assoluto silenzio, quasi un miracolo, segno del grande rispetto e affetto che abbia- mo voluto manifestare al nostro professore. Padre Giusep- pe poi, in chiesa, ci ha detto che per un minuto eravamo stati dei veri adulti. Durante il corteo abbiamo fatto un pic- colo cordone umano con in mano un garofano rosso ciascu- no e, poi, a Messa, i nostri compagni della classe 2A e 3A hanno suonato con il flauto “Dolce sentire” e il nostro com- pagno Samuele Randazzo, con la tromba, ha suonato il “Silenzio”. All’uscita abbiamo fatto volare i palloncini bianchi davanti la Chiesa mentre usciva il feretro. Questo triste evento è stata occasione per dimostrare, prima di tutto a noi stessi e poi ai nostri prof., che, quando vogliamo, sia- mo capaci di essere dei veri adulti! Grazie prof. Cancilleri … T.V.V. B. Le Caporedattrici di “Privi-leggendo” La redazione

Transcript of Il privilegio di leggere al Privitera...Minore Antonio 2A Pezzino Antonino 2E Saraceno Luigi 2E...

  • Reduci dal successo ottenuto

    con la precedente edizione e,

    avendo avuto dalla scuola

    l’opportunità di ripetere l’e-

    sperienza del progetto

    “Giornali-amo”, abbiamo il

    piacere di presentarvi la se-

    conda edizione del nostro

    giornalino. Ancora una volta

    a guidarci e coordinarci in

    questa avventura è stata la

    Prof.ssa Luciana Bono; que-

    sta volta, noi redattori, siamo

    stati anche i protagonisti del

    progetto di informatica

    “Start2”: con questo progetto

    abbiamo acquisito le compe-

    tenze informatiche che ci

    hanno permesso di trascrive-

    re al computer gli articoli

    redatti e impaginarli con il

    programma Publisher. In

    questa esperienza siamo stati

    guidati dalla Prof.ssa Vita

    Barranca.

    Nella nuova edizione abbia-

    mo mantenuto il logo e il

    nome del precedente giorna-

    lino e dato una impaginazio-

    ne che continueremo anche

    nelle prossime.

    Nel nostro giornalino trove-

    rete una sezione riguardante

    “HOBBY, CURIOSITA’ E

    MUSICA” in cui ci raccon-

    tiamo parlando dei nostri

    hobby o dei nostri gusti mu-

    sicali o, semplicemente, par-

    liamo di qualcosa che ci ha

    incuriosito; una sezione

    “SCUOLA FACENDO”

    dove abbiamo l’opportunità

    di far conoscere quanto di

    interessante e vario facciamo

    nella nostra scuola; infine,

    “RIFLETTENDO SU…”,

    una sezione che ci permette

    di raccontare le varie iniziative a cui

    partecipa la nostra scuola su temati-

    che di particolare rilievo su cui ap-

    punto riflettere. Nella redazione di

    alcuni articoli del giornalino abbia-

    mo coinvolto anche tutti quei nostri

    compagni della scuola che avuto

    qualcosa da voler raccontare.

    A questo punto non ci resta che pre-

    sentarci e augurare a tutti voi una

    buona lettura.

    La redazione

    Aionitoi Marcela 2E

    Bertolino Antonio 2F

    Cangelosi Alessio 2F

    Cinquemani Ylenia 2E

    Collica Riccardo 2E

    Cusumano Alessandra 1F

    Donancricchia Antonio 2C

    Drago Rosy 2E

    Ferro Giuseppe 2A

    Guzzardo Giuseppe 2C

    Leto Cristian 2E

    Lo Iacono Alice 2F

    Lunetto Leonardo 2E

    Mandalà Martina 2C

    Mineo Sofia 2E

    Minore Antonio 2A

    Pezzino Antonino 2E

    Saraceno Luigi 2E

    Vadakomoco Dijabaté 2E

    Vivona Maria Grazia 2C

    Zuppardo Patrick 2C

    Caporedattrici:

    Prof.ssa Luciana Bono

    Prof.ssa Vita Barranca

    CONTINUA LA NOSTRA AVVENTURA DI

    GIORNALISTI …

    Il privilegio di leggere al Privitera

    La redazione di “Privi-leggendo”

    Seconda Edizione A.s. 2017 /18

    LA NOSTRA SCUOLA UNITA DA UN GRAVE LUTTO:

    Un grave lutto ha raccolto tutti noi

    attorno alla famiglia del nostro

    carissimo Professore Giuseppe

    Cancilleri, già assente dalla scuola

    da alcuni mesi a causa di una gra-

    ve malattia. Per commemorare il

    nostro prof., tutti noi alunni della

    scuola Privitera assieme ai nostri professori, alla nostra

    Dirigente e a Padre Giuseppe, ci siamo riuniti in palestra

    per un minuto di silenzio. E’ stato davvero molto emozio-

    nante vedere tutti noi in completo e assoluto silenzio, quasi

    un miracolo, segno del grande rispetto e affetto che abbia-

    mo voluto manifestare al nostro professore. Padre Giusep-

    pe poi, in chiesa, ci ha detto che per un minuto eravamo

    stati dei veri adulti. Durante il corteo abbiamo fatto un pic-

    colo cordone umano con in mano un garofano rosso ciascu-

    no e, poi, a Messa, i nostri compagni della classe 2A e 3A

    hanno suonato con il flauto “Dolce sentire” e il nostro com-

    pagno Samuele Randazzo, con la tromba, ha suonato il

    “Silenzio”. All’uscita abbiamo fatto volare i palloncini

    bianchi davanti la Chiesa mentre usciva il feretro. Questo

    triste evento è stata occasione per dimostrare, prima di tutto

    a noi stessi e poi ai nostri prof., che, quando vogliamo, sia-

    mo capaci di essere dei veri adulti! Grazie prof. Cancilleri

    … T.V.V. B.

    Le Caporedattrici di “Privi-leggendo”

    La redazione

  • Pagina 2

    LA FILARMONICA DELL’ISTITUTO

    “PRIVITERA-POLIZZI”: UN’ECCELLENZA!

    La nostra Scuola, si sa, non è un Istituto ad indirizzo musicale!

    Questo, però, non ha impedito alla nostra Dirigente, la Prof.ssa

    Rosa Maria Rizzo, di approvare nel 2014 un progetto musicale

    per la creazione di un’Orchestra composta da fiati e percussio-

    ni. Il progetto è stato ideato e realizzato dal Prof. Fabrizio Pa-

    lazzolo e, successivamente, ampliato grazie alla formazione di

    un gruppo corale, curato dalla Prof.ssa Bruna Giordano. Da

    quel progetto è nata, appunto la Filarmonica.

    La Filarmonica è composta da 50 elementi: ci sono, nel coro, i

    bimbi della primaria insieme a quelli della secondaria, alunni

    frequentanti ed ex alunni (che fanno da tutor) nell’orchestra.

    Per il biennio scolastico 2016-

    18, la Filarmonica vanta, unico

    caso a livello Nazionale, la clas-

    sificazione a numerosi concorsi

    e ben quattro primi premi vinti!

    Lo scorso anno, partecipando al

    concorso Nazionale “Indicibili

    In canti”, promosso dal MIUR,

    la nostra Filarmonica si è classi-

    ficata al I posto fra le scuola

    d’Italia non ad indirizzo musicale. Per l’occasione, i nostri ra-

    gazzi hanno ritirato il premio direttamente a Roma, esibendosi,

    diretti dal Prof. Palazzolo, davanti all’ex Ministro dell’Istruzio-

    ne Valeria Fedeli e al Presidente del Comitato per l’Insegna-

    mento della Pratica strumentale, l’ex Ministro Luigi Berlinguer.

    Ad aprile di quest’anno è arrivato un altro successo: i musicisti

    del Privitera-Polizzi hanno vinto, a Caccamo, il 1° Premio asso-

    luto (con un punteggio di 98 su 100!) al 23° Concorso Naziona-

    le Musicale per Giovani Musicisti, organizzato dall’associazio-

    ne Amici della Musica “B. Albanese” di Caccamo.

    Lo scorso mese, i nostri alunni, hanno vinto il 1° Premio al

    Concorso Musicale indetto dall’USR Sicilia in occasione

    dell’anniversario dell’assassinio di Padre Pino Puglisi e si esibi-

    ranno al Teatro Massimo di Palermo il 1° Ottobre. Alla notizia

    la nostra Preside ha dichiarato: “Risultato meritato a fronte di

    tanto impegno da parte del Prof. Palazzolo per gli strumenti e

    della prof.ssa Giordano per il solfeggio e lo studio dei nostri

    ragazzi. Sono particolarmente orgogliosa di aver portato avanti

    questo progetto e portare Partinico al Teatro Massimo, in

    nome di Padre Puglisi, mi colma di emozione e gioia!”

    Ultimo in ordine temporale ma non certo di prestigio, è stata

    la comunicazione dell’avvenuta vittoria (anche questa volta

    un 1° posto assoluto!) al

    Concorso per Ensemble

    vocali e strumentali

    “Abbado Award 2018-

    MUSICA INSIEME” in-

    detto dal comune di Fieso-

    le e patrocinato dal MIUR.

    L’esibizione e la premia-

    zione avverranno il 21

    giugno presso il Castello

    di Fiesole.

    Inoltre, il nostro coro, oltre ad essersi già esibito il 9 marzo

    presso la Chiesa di S. Chiara a Ballarò, ha partecipato a giu-

    gno al “Concertone!” per “Cori al Centro! Voci bianche in

    centro storico”, in occasione della Giornata Internazionale

    della Musica, col patrocinio del Comune di Palermo, dell’As-

    sessorato alla Cultura, della Città Metropolitana di Palermo,

    l’evento conclusivo della stagione 2017/2018 per Palermo

    Capitale della Cultura.

    La redazione

  • Pagina 3

    L’ENNESIMO 1° PREMIO PER LA NOSTRA FILARMONICA:

    il Concorso “B. Albanese” di Caccamo

    Di Antonio Minore, classe 2 A e Giuseppe Guzzardo, classe 2C

    Spinti dalla curiosità di sapere e conoscere meglio i componenti della Filar-

    monica, in occasione dell’ennesimo I premio vinto, abbiamo fatto un’intervi-

    sta a dei nostri compagni, Josephine (che suona il clarinetto) e Simone (che

    suona il flicorno). Ecco l’intervista:

    Mi fate una piccola presentazione di voi stessi?

    Josephin: Mi chiamo Josephine suono il clarinetto, ho 12 anni e faccio parte

    della Filarmonica Privitera-Polizzi.

    Simone: Mi chiamo Simone suono il flicorno e anch’io faccio parte della Filarmonica.

    Cos’è il flicorno?

    Simone: Il flicorno è uno strumento in ottone; fa parte, appunto, della famiglia degli ottoni e viene suonato con un bocchino.

    Come mai hai sviluppato interesse per questo strumento?

    Simone: All’inizio suonavo il pianoforte, poi, grazie ai Prof. di musica, ho conosciuto questo strumento e ho iniziato ad incu-

    riosirmi! Conoscevo già il progetto Filarmonica, così ho “abbandonato” il pianoforte e mi sono legato a questo strumento.

    Da quanto tempo fate parte della Filarmonica?

    Simone e Josephin: Noi facciamo parte della Filarmonica da circa un anno e mezzo

    Che cosa è e chi fa parte della Filarmonica?

    Josephin: La Filarmonica è un gruppo strumentale e corale; ne fanno parte alcuni ragazzi del Privitera-Polizzi, a partire dalla

    terza elementare; i nostri Maestri sono il Prof. Fabrizio Palazzolo e la prof. Bruna Giordano che si occupano, rispettivamente,

    della parte strumentale e corale.

    Ci parlate del vostro ultimo successo?

    Il nostro ultimo successo è stato a Caccamo quando abbiamo vinto il 1° Premio classificandoci al 1° posto assoluto, (con un

    punteggio di 98 su 100!) al 23° Concorso Nazionale Musicale per Giovani Musicisti organizzato dall’associazione Amici

    della Musica “B. Albanese” di Caccamo.

    Ci parlate di questo concorso?

    Il Concorso, indetto dall’Assessorato Regionale al Turismo e spettacolo del Comune di Caccamo, ha avuto la durata di una

    settimana; hanno partecipato circa 160 gruppi strumentali provenienti da tutta Italia; la giuria era presieduta dal compositore

    Nunzio Ortolano. Per la premiazione, diretti Prof. Palazzolo, alla presenza della nostra Preside, dei nostri genitori e di un va-

    sto pubblico, ci siamo esibiti in concerto.

    Come è stata questa esperienza?

    È stata un'esperienza fantastica! Abbiamo provato bellissime emozioni date, soprattutto, dal riconoscimento avuto in un con-

    corso così di prestigio!

    Avete già previsto altri progetti per il futuro?

    Sì abbiamo previsto altri concorsi e alcuni li faremo anche a breve; poi ci sarà anche un concerto che faremo a fine anno.

    Mi dici alcuni buoni motivi per far parte della filarmonica?

    Josephine: In primo luogo per la realtà musicale che portiamo avanti con questo progetto: emozionante, educativa, formati-

    va… poi, le soddisfazioni che abbiamo dalla musica e, altra cosa da non sottovalutare, i legami che si creano fra di noi che

    siamo un gruppo unito come sanno esserlo proprio le bande e i gruppi musicali.

  • COREPLA: UN CONCORSO

    PER SENSIBILIZZARE AL

    RICICLO

    Scritto da: Cinquemani Ylenia e Mineo

    Sofia, classe 2 E

    Copy by: Pezzino Antonino, classe 2 E

    Noi alunni della classe 2 E, coordinati

    dalle Prof.sse Lucia Taormina (la nostra

    insegnante di scienze) e Luciana Bono,

    abbiamo partecipato a un concorso in-

    detto da “COREPLA”.

    “Corepla” è un consorzio senza scopo di

    lucro che ha come missione quella di

    sensibilizzare i cittadini, le imprese, i

    Comuni alla corretta raccolta differen-

    ziata. Da una piattaforma digitale siamo

    entrati nel mondo di COREPLA

    SCHOOL CONTEST; all’interno della

    piattaforma abbiamo trovato percorsi di

    approfondimento didattico, informazio-

    ni, suggerimenti e curiosità che ci hanno

    permesso di comprendere ed elaborare

    le tematiche inerenti la gestione re-

    sponsabile dei rifiuti degli imballaggi in

    plastica, utilizzando specifici strumenti e

    metodologie.

    Ci siamo divertiti molto a fare le 4 mis-

    sioni! La prima missione ha messo alla

    prova le nostre conoscenze sul mondo

    degli imballaggi in plastica, sul riciclo e

    su tutto quello che è necessario sapere

    per un nativo ambientale.

    Abbiamo poi creato uno SPOT RADIO,

    dove noi ragazzi siamo diventati piccoli

    pubblicitari e abbiamo utilizzato la radio

    per lanciare il video-messaggio scritto

    una canzone Rap, poi musicata con i bit

    bot. La prova che ci ha fatto sperare

    nella vittoria è stata la III, lo STO-

    RYTELLING. Abbiamo composto un

    racconto originale classificandocci all’8°

    posto su quasi 300 scuole.

    Nella quarta e ultima missione noi ragazzi

    siamo stati invitati a realizzare un raccon-

    to digitale, un VIDEOTELLING, sul te-

    ma del riciclo degli imballaggi in plastica.

    Anche se, alla fine, non abbiamo vinto, è

    rimasta un’esperienza bellissima e forma-

    tiva!

    Ecco il nostro Storytelling…

    UNA COMUNE E STRAORDINARIA

    STORIA DI RICICLO

    “Che meravigliosa fragranza profumata, che

    colori brillanti, che simpatico e paffuto conte-

    nitore colorato che sono…”

    Salve a tutti! Mi chiamo Dixino e quella che vi

    sto per raccontare è la strabiliante storia di

    riciclo di tre comuni oggetti. Soleil, mi sa,

    l’avete già conosciuta: è un’intrepida chiac-

    chierona e l’unica del gruppo che quel giorno

    non tremò di paura!

    Quando? Quando la signora Roberta, si accor-

    se, mentre faceva il bucato, che il detersivo

    dentro di noi stava per finire e ci disse che,

    dalla differenziata, saremmo stati portati al

    centro di riciclo dei materiali in plastica dove,

    le imprese dette “Riciclatori” ci avrebbero

    donato una nuova vita.

    Soleil, appunto, accolse la notizia con gioia:

    era felice di potersi trasformare, di cambia-

    re, e si immaginava già come un contenito-

    re colorato, una sedia di design, una nuova

    bottiglia, una cassetta per la frutta…

    Verlina, invece, piangeva disperata. Proprio

    lei, contenitore rosa di detersivo per la lana,

    sempre gentile, timida e schiva, che avreb-

    be fatto in un altro posto, in un'altra vita?

    Cosa sarebbe diventata? Chi l’avrebbe

    voluta? Il cambiamento la terrorizzava.

    Anche io avevo paura ma, per il momento,

    la cosa, proprio non mi toccava! Ero felice

    del mio mezzo litro buono di bucato per

    detersivi bianchi che ancora sguazzava fra

    manico e tappo. Che motivo avevo di

    preoccuparmi? E poi… meglio solo… avrei

    avuto più spazio nell’armadietto!

    Ma venne quel giorno! La sig.ra Roberta

    prese Verlina e Soleil e, di loro, non seppi

    più niente per parecchio tempo… fino a

    quando, sentii nuovamente quella vocina

    squillante provenire dalla scrivania dell’in-

    gresso: era Soleil.

    Con un balzo le arrivai vicino. Non credevo

    ai miei occhi: si era trasformata in una co-

    lorata lampada da tavolo, rosso fuoco, di

    una graziosa forma circolare. Chiacchierava

    con una sedia che guardai sbalordito. Era

    lei: Verlina. Una sedia di design, in plastica

    rosa e fuxia; sembrava un’onda colorata!

    Era felice e mi raccontò che, dal centro di

    rifiuto, era stata trasferita e aveva iniziato

    un lungo processo di riciclo dove era stata

    lavata e trasformata: “…Poi sono diventata

    una nuova materia prima secondaria, una

    MPS!” mi disse fiera.

    E qui finisce la mia gioia! Io, rimasto a

    casa, imprigionato in un ormai logoro con-

    tenitore di plastica nera, privato del mio

    tappo, ora sono una specie di dosatore per

    detersivi, mentre loro, materiale riciclato, si

    sono reincarnate in nuovi e meravigliosi

    oggetti, entusiaste del nuovo ruolo!

    Ha proprio ragione la pubblicità in tv: “La

    plastica: troppo preziosa per diventare un

    rifiuto!”

    …Speriamo che presto arrivi il mio turno! Pagina 4

  • “MARIO SOFFIA SULLA CENERE”: UN FILM INTERES-

    SANTE, DENSO DI SIGNIFICATO E DI EMOZIONI!

    Scritto da Giuseppe Ferro 2^A

    Intervista a cura di Sofia Mineo, Peppe Guzzardo, Maria Grazia

    Vivona, Martina Mandalà e Antonino Pezzino

    “Mario soffia sulla cenere” è un film davvero interessante! L’ab-

    biamo visto in Auditorium insieme ai nostri insegnanti e al regi-

    stra, Alberto Castiglione.

    Il film è ambientato negli anni ‘80, in un paesino dell’entroterra

    siciliana; all’interno di quest’arco temporale, si racconta la vita di

    una famiglia e del suo rapporto con la terra che è lavoro, fonte di

    sussistenza e di vita.

    A causa della morte della nonna

    Angela e di un amore inaspettato,

    Mario rielabora il passato, la sua

    infanzia, la morte del padre… e un

    terribile segreto.

    Ed è proprio il segreto che Mario si

    porta dentro che lo allontanerà dalla

    famiglia, dalla madre e dalle sue

    origini.

    Mario cercherà prima il dialogo e

    poi la riconciliazione col fratello

    Giuseppe.

    Dopo la visione del film, abbiamo intervistato il giovane regista:

    D1: Da quanti anni fa questo lavoro?

    R1: Da quando avevo 21 anni.

    D2: Questo film è tratto da una storia vera?

    R2: Sì e no… alla base c’è una storia vera che mi è stata racconta-

    ta qualche anno fa. Ho voluto cambiare alcune cose perché la ci-

    nematografia è fatta da un po’ di realtà condita con la fantasia.

    D3: Al di là della storia tragica in sè, la morte del padre, il segreto

    di Mario … emerge la voglia del protagonista di andare a scuola…

    R3: Sì… Mario è un bambino curioso, un bravo studente, costretto

    a lavorare nei campi per aiutare la famiglia. Lui vuole studiare,

    imparare … infatti diventerà un professore!

    D4: Perché ha scelto questo titolo?

    R4: E’ un titolo non facile ma è la metafora del film. La cenere, il

    fuoco… la distruzione e la rigenerazione… nel mio film si parla di

    perdono… ed è questo il messaggio che vuole lanciare il film,

    come la cenere che, se soffiata, vola via… anche il rancore può

    sparire!

    Un gruppo di allievi della scuola con il regista

    Alberto Castiglione

    IL PICCOLO PRINCIPE CON SCRATCH

    Scritto da Josephine Ferrante e Giuseppe Guzzardo,

    classe 2 C

    “Il Piccolo Principe” è veramente un libro per bambini?

    Noi alunni della 2 C ci siamo resi conto che questo libro

    non è solo per bambini, ma ci vuole dare un importante

    insegnamento.

    Abbiamo provato a rappresentare questa storia tramite

    Scratch (un ambiente di programmazione multimedia-

    le).

    Abbiamo quindi creato una nostra versione di questa

    storia, grazie anche all’aiuto delle professoresse Aurora

    Agnello e Vinicia Varvaro.

    Un gruppo di noi si è dedicato all’individuazione dei

    concetti principali; un altro gruppo invece si è dedicato

    alla ricerca di file multimediali e alla vera e propria

    programmazione del progetto.

    Ideare e programmare questo progetto non è stato sem-

    plice, ma ci ha aiutato a capire il messaggio che ci vuole

    trasmettere l’autore, vogliamo quindi lasciarvi con que-

    sta breve citazione:

    Ci sarà sempre un’altra opportunità

    Un’ altra amicizia, un altro amore,

    una nuova forza.

    Per ogni fine c’è un nuovo inizio.

    Pagina 5

  • PREMIAZIONE A.M.O.P.A. (Association des Membres de l’Ordre

    des Palmes Académiques) La redazione

    Congratulazione ai nostri ragazzi che hanno ricevuto “Manifestation de mèrite” per gli eccellenti risultati conseguiti

    nello studio della Lingua Francese. A consegnare il prestigioso attestato è stata la Presidente Nazionale Dott.ssa Ida Rampol-

    la all’interno della Sala de Seta dell’Istituit Francais di Palermo, nel corso della mattina di martedì 29 maggio, alla presenza

    dell’attechee culturelle Valerie Le Galcher Baron ed un folto numero di studenti e genitori. A curare e coordinare l’evento,

    per la nostra scuola, è stata la Prof.ssa Maria Gugliotta, referente DELF e insegnante di lingua francese dell’Istituto. Questi i

    nomi dei premiati:

    Scritto da: Aurora Mulè 3°D

    Io e alcuni miei compagni quest’anno che eravamo al terzo anno abbiamo partecipato al “DELF”, un corso scolastico che si

    svolge il pomeriggio che approfondisce la lingua francese. Il DELF è stato molto bello perché abbiamo imparato tante cose,

    di cui alcune in classe non le abbiamo fatte. La prof. Gugliotta è stata bravissima perché spiegava le cose molto bene e non ci

    faceva pesare per niente le ore di lezione che facevamo. Il DELF mi è servito molto perché ho chiarito molte cose, imparato

    altre cose importanti. Consiglio a tutti di farlo perché è un’ esperienza unica.

    Scritto da: Valentina Giuda 3°D

    Durante il percorso iniziato ad Aprile per il DELF sono state comprese imparate e approfondite tanti argomenti. I ragazzi che

    hanno partecipato al DELF hanno sviluppato competenze che prima non avevano o meglio le avevano ma non erano a questo

    livello. E’ stato un percorso che ha lasciato qualcosa dentro di noi oltre l’ insegnamento che ci ha dato la professoressa Gu-

    gliotta, l’ affetto e la passione per il francese, una lingua molto utilizzata ai giorni d’oggi dopo l’ inglese. Questa lingua ci

    offre le porte nel mondo del lavoro, e se abbiamo difficoltà a trovarlo in Italia possiamo andare in Francia o nei paesi Franco-

    foni. Questa è stata un esperienza fantastica e ha arricchito sia il nostro lessico che la conoscenza.

    Scritto da: Claudio e Giuseppe 3°D

    Secondo me l’esperienza del DELF è stata educativo è importante per l’insegnamento della lingua francese grazie alla profes-

    soressa di francese che ci ha aiutati molto. Ci ha fatto fare un’ esperienza come se noi fossimo in Francia e quindi parlare tut-

    to il tempo in francese. Io consiglio a tutti i ragazzi di partecipare al corso del DELF di francese.

    I DELF… INI

    UN’ ESPEPIENZA FORMATIVA: UN ANNO DI TRINITY

    Di Alessandra Cusumano 1°F

    Anche quest’anno gli alunni dell’ I.C. Privitera - Polizzi si sono preparati e hanno affrontato gli esami per la certi- ficazione

    TRINITY. Da molti anni la nostra scuola è sede di esami TRINITY. Il TRINITY COLLEGE LONDON è il primo ENTE di

    certificazione esterna del mondo e gli esami TRINITY hanno validità internazionale in quanto conformi agli standard previsti

    nel CEFR. In particolare gli alunni del GRADE 2 sono stati impegnati nel PON “LIVE

    THE LANGUAGE” un percorso di potenziamento della lingua inglese condotto dalla

    prof.ssa Rosalba Ricupati, finalizzato alla certificazione TRINITY. Il progetto ha avuto la

    durata di 30 ore e ha coinvolto ben 27 alunni provenienti dalle classi prime della scuola

    secondaria di primo grado. Ha permesso ai ragazzi di potenziare le loro conoscenze, svi-

    luppare le abilità linguistiche comunicative in situazioni concrete, stimolando le capacità

    di ciascuno per favorire il loro successo e valorizzando le eccellenze. L’esperienza della

    certificazione e degli esami è molto importante: noi ragazzi siamo stati motivati e coinvol-

    ti direttamente nella pratica linguistica. Per noi partecipanti è stato molto bello lavorare

    assieme e confrontarci; abbiamo migliorato la pronuncia, arricchito il nostro lessico, potenziato le capacità di listening e spel-

    ling e, sicuramente, è aumentata la nostra autostima. Una grande occasione di crescita umana e culturale!

    Mutolo Aurelio 2A

    Pirreca Amanda 2A

    Ligotino Andrea 2B Monte-

    rosco Martina 2B

    Ferranta Josephine 2C

    Toia Alessio 2C

    Patti Valeria 2D

    Nobile Giorgia 2D

    Aionitoi C. Marcela 2E

    Lucca Diego 2F

    D’Asaro Gaia 3A

    Ortoleva Fabiana 3A

    Amorello Simona 3B

    Ligotino Martina 3B

    Cannatella Pietro 3C

    Rao Piergabriel 3C

    Guida Valentina 3D

    Viola Claudio 3D

    Profetto Luca 3F

    Puleo Francesco 3F

    Pagina 6

  • PHILOSPHY FOR CHILDREN A SCUOLA!

    di: Antonio Minore, 2 A

    Continuano le nostre sessioni di PHILOSPHY FOR CHILDREN a scuola!

    La Philosophy for Children ( = attività laboratoriale che promuove lo sviluppo

    delle competenze riflessive e consente l’acquisizione di modalità meta-

    cognitive capaci di sviluppare un modo di operare critico, complesso, flessibi-

    le, interattivo e collaborativo) è un’attività che noi alunni apprezziamo molto

    e, grazie alle nostre insegnanti, riusciamo periodicamente a ritagliarci uno spa-

    zio per poterla praticare!

    Venerdì 11 maggio è toccato a noi alunni della II A!

    La sessione è iniziata dopo aver disposto le sedie a cerchio, al fine di riuscire

    tutti a guardarci in faccia e facilitare il dialogo e l’espressione delle nostre opi-

    nioni. Poi, dopo la lettura di un testo scelto dal nostro mediatore, il Dott. Vincenzo, contenente un dialogo tra un millepiedi e

    una formica, noi studenti siamo stati invitati a formulare delle domande relative ad aspetti ritenuti problematici, interessanti o

    curiosi nella lettura.

    Una volta individuato un piano di discussione comune, frutto della negoziazione tra i diversi punti di vista, abbiamo proceduto

    all’analisi del problema guidati sempre da Vincenzo che ha avuto il compito di facilitare il dialogo.

    Alla fine della sessione abbiamo cercato una conclusione condivisa, un tentativo di risposta alla questione che avevamo indivi-

    duato come problema.

    L’attività si è conclusa con un’autovalutazione da parte del gruppo classe.

    Per noi questa esperienza è stata meravigliosa e molto formativa e non vediamo l’ora di rifarla.

    LOGICA CHE PASSIONE!

    Anche quest’anno i ragazzi del nostro istituto hanno partecipato alle gare indette dal

    Centro Pristem dell’Università Bocconi di Milano, sotto la direzione del Responsa-

    bile dell'Istituto Prof.ssa Francesca Calagna e ai Giochi del Mediterraneo indetti

    dall’AIPM coordinati dalla Responsabile Ins. Gaetana Bongiorno.

    Entrambi sono stati una grande occasione per far cimentare i nostri alunni in positive

    competizioni e far acquisire loro, giocando, competenze logiche spendibili in ogni campo. Un modo inoltre per far vivere la ma-

    tematica non come calcolo e studio di formule ma come logica e creatività.

    Martedì 29 maggio 2018, presso l’auditorium dell’Istituto Privitera, è avvenuta la

    premiazione per i ragazzi partecipanti e per i primi tre classificati per categoria CE-

    C1-C2 sia per i “Giochi d’Autunno 2017” che per i “ Giochi di Rosi 2018”:

    Sono stati dati gli attestati per ciascun

    alunno partecipante e le targhe persona-

    lizzate per i primi tre classificati per

    categoria e per fasi di gare.

    Premiata Giacalone Flavia, alunna della

    IB, che il 12 Maggio scorso a partecipato a Milano alla finale Nazionale dei

    “Campionati Internazionali 2018”.

    Un grazie a tutti gli alunni e insegnanti che, con il loro impegno hanno, ancora una

    volta, dato lustro alla nostra scuola. Pagina 7

  • Questo il titolo dei P.O.N. a cui quest’anno ha partecipato la nostra scuola.

    I P.O.N. (Piano Operativo Nazionale) sono dei progetti, finanziati dall’Unione Europea, che le scuole possono presentare per

    dare opportunità formative in più a noi alunni.

    La nostra scuola, grazie alla professionalità di tutto il personale docente e ATA e all’instancabile lavoro della nostra Dirigente

    Rosa Maria Rizzo, anche quest’anno ha presentato tanti progetti PON che sono stati approvati e realizzati con grande entusia-

    smo degli alunni e dei nostri docenti che ne sono stati Esperti e Tutor.

    Questi i Moduli realizzati:

    Esperto: Prof. S. Digato

    Tutor: Prof. ssa V. Varvaro

    Esperto: Pr

    of. P. Saullo

    Tutor: Prof.

    A. Giuliana

    Esperto: Prof. F. Palazzolo

    Tutor: Ins. Lo Piccolo

    Esperto: Prof.ssa M.Rizzo

    Tutor: Prof.ssa L. Bono

    Esperto: Prof.ssa R. Ricupati

    Tutor: Ins. M. Amodeo

    Esperto: Prof.ssa

    F. Calagna

    Tutor: Prof.ssa R

    .Sansone

    Esperto: Ins. M. La Milia

    Tutor: Prof.ssa G. Biundo

    Esperto: Prof.ssa V.Barranca

    Tutor: Prof.ssa R. Calagna

    Pagina 8

  • PICCOLI “SCIENZIATI” AL PRIVITERA

    Scritto da Cannatella A., Cannatella C, Drago B.. e Viviano F. della classe 3E

    Quest’anno la scuola ha proposto un progetto PON di scienze dal titolo “Sperimento e imparo”. Molti di noi hanno dato l’adesione

    soprattutto per curiosità, ma, dopo il primo incontro che ci ha stupiti e interessati, non ci aspettavamo infatti un laboratorio così

    attrezzato e un’ambiente così accogliente, abbiamo continuato a frequentare con interesse e sempre pieni di entusiasmo. Abbiamo

    potuto “sperimentare” un lavoro collaborativo tra due fasce d’età diverse; il labo-

    ratorio infatti era aperto ai ragazzini della scuola primaria e a ragazzi della scuola

    secondaria di primo grado. Abbiamo lavorato in team, i ragazzi più grandi hanno

    fatto da tutor ai ragazzini più piccoli ed abbiamo

    realizzato esperimenti molto interessanti distribuiti

    in giornate a tema: un vulcano dentro e fuori di

    noi, osservazioni al microscopio, scienze in cucina

    e nella cosmetica con produzione di: maionese,

    torrone, saponette e burro cacao e poi con l’aiuto

    del Dott. Giacalone abbiamo visto come si indivi-

    dua il gruppo sanguigno di una persona. A nostro

    parere è risultato un progetto molto interessante da

    riproporre negli anni a venire.

    CONCORSO FOTOGRAFICO su “I SENTIERI DI MIRTO”

    A seguito della manifestazione della “Settimana della Terra” svoltasi nel territorio partinicese il 21 ottobre 2017 con il Geoe-

    vento “Trekking sui sentieri di Mirto”, che ha visto impegnate quasi tutte le istituzioni scolastiche di Partinico e numerose

    associazioni, è stato indetto un concorso fotografico avente per tema la

    fotografia naturalistica relativa all’escursione effettuata. Giorno 14

    Maggio 2018 presso il Palazzo dei Carmelitani di Partinico si è svolta

    la premiazione del suddetto concorso. Hanno ricevuto il premio, con-

    sistente in una bussola da geologo, un rappresentante di ogni scuola.

    Per l’I.C. Privitera Polizzi, è stato premiato l’alunno Mattia Usai della

    classe 3B con la bellissima foto dal titolo “Forma alabastrata in un

    blocco di travertino” scattata su un particolare di roccia.

    Questa la motivazione con la quale è stata premiata la foto:

    La foto rispecchia egregiamente il tema trattato portando lo spetta-

    tore a comprendere facilmente il significato strettamente legato

    alla geologia. La foto esce dallo stereotipo legato alla natura e

    mantiene una struttura coerente alle attività svolte nei giorni della

    V edizione della Settimana del Pianeta. Interessante la presenza

    della lente di ingrandimento che è uno degli strumenti da portare

    natura per osservare i dettagli di ciò che ci circonda e soprattutto

    in questo caso ci aiuta a comprendere le dimensioni del soggetto

    della foto.

    Il Dott. M. Giacalone

    Pagina 9

  • realizzato dal gruppo classe III C del nostro Istitu-

    to e, nello specifico, dagli alunni D’Angelo P.,

    Cannatella P., Di Maggio R., Ferro K., Impastato

    A., Palazzolo J., Pupella I., Spataro A., guidato

    dalla Prof.ssa Maria Concetta Gaeta .

    Premiato anche l’elaborato “Il ‘68”, del gruppo

    classe 3 sez. C dell’Istituto di Cinisi, guidato dalla

    Prof.ssa Anselmo e quello della classe II B

    dell’ITCG “C. A. Dalla Chiesa”, guidata dal Prof.

    Basile.

    La giuria

    ha, inoltre,

    selezionato

    otto elabo-

    rati tra i

    trentotto

    presentati dagli alunni della Primaria dell’Istituto

    Cap. Polizzi, guidati dalle maestre Giusi Biundo,

    Antonella Virga e Caterina Cannavò.

    Importanti, significative e ricche di ricordi, le in-

    terviste realizzate dai ragazzi al Prof. Gino Armi,

    al maestro Nino Cinquemani, al Prof. Salvo Vita-

    le, testimoni e fonti storiche di particolari vicende

    che hanno caratterizzato il ’68 a Partinico. Un do-

    veroso grazie al Prof. Lo Piccolo per l’importante

    testimonianza su Giuseppe Casarrubea.

    CONCORSO CASARRUBEA

    Anche quest’anno il nostro Istituto ha bandito il

    concorso in memoria di Giuseppe Casarrubea, già

    Preside di questa scuola, storico e saggista, dal tito-

    lo “Le nostre radici nella microstoria”. Il concorso

    vuole dare rilievo alla microstoria, tematica a cui il

    Prof. si è dedicato, sia quale substrato dell’evolu-

    zione di grandi eventi, sia come indagine metodo-

    logica storica e critica.

    La premiazione è avvenuta il 7 giugno, nell’Audi-

    torium della nostra scuola e ha visto l’entusiasta

    partecipazione di docenti, discenti e genitori.

    Per la II edizione sono stati scelti due temi; il primo

    ha visto destinatari gli alunni delle classi V delle

    scuole primarie del nostro territorio; il tema chiede-

    va: “In un immaginario incontro una donna di oggi

    si confronta con una donna del mondo antico greco

    -romano, da te studiato. Tante le differenze della

    loro condizione sociale! Rappresenta, anche con

    disegni, questo immaginario dialogo”.

    La seconda traccia era, invece, destinata agli alun-

    ni delle classi III e del biennio delle scuole superio-

    ri: “A cinquant’anni dalla sua manifestazione, il

    Sessantotto ha lasciato eredità sociali e culturali

    anche nel nostro territorio”; si chiedeva di elabora-

    re, in forma personale e originale, uno dei filoni

    rappresentativi del ’68, utilizzando ogni tipo di ma-

    teriale quali documenti, testi musicali, interviste a

    personaggi testimoni del periodo nella realtà loca-

    le... La giura, composta dalla Prof.ssa Antonina

    Addamo, Prof.ssa Regina Kierekgyarto, Dott. Ora-

    zio de Guilmi, Prof. Salvatore Romano, prof. Mau-

    rizio Casarubbea (membro onorario), ha premiato

    l’elaborato multimediale “Nulla più come prima”,

    Pagina 10

  • Pagina 11

    Cartelloni realizzati da alunni della scuola pri-

    maria premiati al concorso

  • LA GITA DELLE CLASSI II IN SI-

    CILIA: FOR YOU AND FOR ME!

    Di: Mandalà Martina II C

    Le gite organizzate dalla scuola sono

    sempre un’importante momento di so-

    cializzazione e di incontro con saperi e

    conoscenze. Per me e i miei compagni,

    quest’esperienza durata 4 giorni, è stata

    molto significativa e mi ha permesso di

    scoprire posti e storie meravigliosi della

    nostra Sicilia!

    Il 16 aprile 2018 siamo, infatti, andati a

    visitare una parte di Sicilia Orientale.

    La prima giornata l’abbiamo trascorsa a

    Taormina, uno splendido comune in

    provincia di Messina. Il simbolo di

    Taormina è il suo Teatro Greco, che

    sembra conservato intatto nel tempo; ha

    molti gradini e la guida ci hanno raccon-

    tato che i Greci, ogni sera, soprattutto

    d’estate, facevano uno spettacolo che

    cambiava di volta in volta.

    Abbiamo visitato anche la chiesa di

    "Santa Rita", decorata con quadri vivaci

    e statue maestose.

    Nel pomeriggio abbiamo raggiunto il

    nostro Hotel, accogliente e colorato,

    dove a fine serata siamo andati a riposar-

    ci.

    Il secondo giorno, anch'esso molto im-

    pegnativo, siamo andati alle "Gole

    Dell'Alcantara". Le Gole sono un vero e

    proprio canyon, alto fino a 25 me-

    tri, originato da antichissime colate lavi-

    che solcate al centro dalle acque gelide

    del Fiume Alcantara. La guida ci mo-

    strava che esistono tre tipi di pietre: la

    prima a Catasta di legno, a Rosetta e a

    Canna d'olio, che si sono formate grazie

    alla lava fuoriuscita dal vulcano; ci ha

    spiegato anche che 5000 anni si è forma-

    to il vulcano essendo prima "Golfo di

    Catania". Siamo poi saliti sull’Etna, il

    vulcano che arriva a circa 3300 metri,

    uno dei pochi al mondo dove si può scia-

    re vedendo il mare!

    Siamo stati anche in una grotta sotto il

    vulcano: lì c'era molto freddo e, infatti,

    ci siamo andati con un cappello e una

    torcia perché c'era un buio pesto.

    Il terzo giorno siamo andati alla “Casa

    delle farfalle”, una grande serra tropicale

    dove centinaia di farfalle, tra le più belle

    e straordinarie del mondo, dalle forme e i

    colori più vari, sono libere di volare e di

    farsi ammirare. Mi ha colpito molto la

    “Farfalla gufo” capace di trasformarsi in

    un una specie di buffo gufetto durante la

    notte, così da poter far spaventare le pre-

    de. La visita alla Casa delle Farfalle ci ha

    offerto l’opportunità di capire l’importan-

    za della tutela degli habitat naturali.

    Dopo siamo stati al "Museo dell'Etna"

    dove ci hanno fatto vedere molte curiosità

    su questo vulcano.

    L'ultimo giorno siamo andati a vedere la

    "Sicilia in miniatura", situata ai piedi del

    grande Vulcano, all’interno del meravi-

    glioso Parco dell’Etna: qui è stata costrui-

    ta un'ingegnosa struttura, dove grazie a

    riproduzioni artigianali sono stati ricreati

    alcuni dei monumenti più importanti della

    Sicilia.

    IL MIO PUNTO DI VISTA SULLA GITA IN SICILIA 2018

    Di GIUSEPPE FERRO, classe 2 A

    Giorno 16 Aprile alcune seconde classi del nostro Istituto, insieme ai Rizzo, Calagna, Palazzolo, Chichi e LoIacono, sono andate

    in gita verso le zone della Sicilia Orientale. Io ero uno dei partecipanti. Il primo giorno abbiamo visitato Taormina con il suo

    meraviglioso anfiteatro po’ greco. Il secondo giorno siamo andati ad Acitrezza, Acicastello e Acireale; ad Acicastello abbiamo

    visitato Il Castello, situato sopra un costone lavico, a dominare sulla piazza circostante. Originariamente venne costruito ad ope-

    ra dei Normanni su di un promontorio lavico interamente circondato dal mare, nel 1076: fu la colata lavica del 1169 a collegarlo

    con la terraferma. Poi siamo andati ad Acitrezza e abbiamo visto i faraglioni e la suggestiva costa. Sui faraglioni c’è una leggen-

    da: si dice che Polifemo, per fermare la fuga di Ulisse, lanciò dei grandi massi in mare, appunto i faraglioni; invece, noi sappia-

    mo che a formali è stata un’eruzione vulcanica dell’Etna. La nostra ultima tappa è stata Acireale, dove c’erano tre chiese tutte

    vicine. Il giorno in cui mi sono divertito di più è stato il terzo quando siamo andati sull’Etna di mattina e al “museo della lava” e

    alla “Casa delle farfalle”, di pomeriggio. Sull’Etna abbiamo visto uno dei tanti crateri ormai spenti. Al museo della lava interes-

    sante è stato vedere dei filmati sull’Etna e sui danni che può provocare un’eruzione vulcanica. Abbiamo ascoltato, con piacere,

    le spiegazioni di una guida sull’Etna e sulla sua formazione che risale tra 700 mila e 500 mila anni fa. Alla Casa delle farfalle

    abbiamo visto alcune specie di farfalle e abbiamo appresso come fa un bruco a diventare una farfalla e il significato dei colori

    negli animali. L’ultimo giorno siamo andati a Zafferana Etnea dove abbiamo visto dei filmati su un’eruzione che durò parecchi

    mesi e un altro filmato sulla leggenda che narra come è stato ideato il nome “Sicilia” dato alla nostra isola. Mi ha colpito molto

    il paesaggio dell’Etna in quanto non c’era vegetazione ed era tutto nero per la presenza di rocce di basalto, mentre sul cratere era

    arancione ad indicare che il basalto era là da tanto tempo.

    Un doveroso grazie ai nostri prof. accompagnatori e al Prof. Chichi che ha organizzato e coordinato l’intero viaggio.

    Pagina 12

  • Non dimenticheremo con facilità la gita di 3° media! La

    gita scolastica equivale, per noi studenti, ad un momento

    dell'anno in cui liberare la mente. Agli occhi di molti po-

    trebbe sembrare anche un modo per perdere una o più

    giornate di scuola ma, in realtà, è un momento produttivo

    in tutti i sensi. La gita, infatti, unisce la conoscenza al mo-

    vimento, allo svago e al divertimento. L'uscita scolastica

    comprende i momenti di cui si avrà ricordo per molto tem-

    po ed è anche un modo, per coloro che sono più timidi o

    fanno fatica ad integrarsi nel gruppo classe, di socializzare

    e farsi conoscere.

    Per tali motivi ogni singola gita va vissuta a pieno ed è

    quello che ho fatto anch’io.

    In data 7 maggio 2018 noi alunni delle classi terze della

    scuola secondaria di primo grado dell’ I.C. “ Privitera –

    Polizzi”, abbiamo partecipato al viaggio di istruzione in

    Puglia. Nella mattinata dell’8 maggio, dopo una lunga

    nottata in nave, in cui abbiamo già iniziato a gustare l’e-

    mozione dello stare insieme, siamo stati accompagnati

    dalle insegnanti e da una guida del luogo tra le meraviglio-

    se vie di Bari, capoluogo della regione e città interamente

    barocca, alla scoperta della Cattedrale di San Nicola, pro-

    tettore del luogo, con la visita alla sua incantevole cripta

    che custodisce le reliquie del santo. Siamo stati particolar-

    mente fortunati in quanto in quei giorni si svolgeva la festa

    del santo per cui si respirava un’aria festosa sia all’ interno

    della chiesa che per le vie della città. Nel pomeriggio, do-

    po un abbondante pranzo in ristorante, abbiamo visitato la

    stupenda cittadina di Alberobello caratterizzata dalla pre-

    senza dei trulli, ovvero tipiche costruzione cilindriche con il

    tetto conico in pietra e per questo dal 1996 patrimonio dell’

    Unesco.

    Il giorno seguente è stata la volta dell’entusiasmante zoo-safari

    di Fasano con tanto di parco divertimenti. Qui l’emozione è

    stata davvero incredibile, sia per la presenza di numerose spe-

    cie animali (come tigri, leoni, zebre, elefanti, giraffe, scimmie

    ecc…) che abbiamo avuto modo di vedere a distanza ravvicina-

    ta, sia per le numerose attrazioni del parco divertimenti.

    Nel pomeriggio abbiamo visitato le grotte di Castellana rag-

    giungendo una profondità massima di addirittura 72 metri sotto

    il livello del suolo e che con le tante e bellissime stalattiti e

    stalagmiti offrono uno spettacolo naturale davvero interessante.

    Tornati in hotel abbiamo vissuto la parte più attesa del giorno,

    ovvero la cena seguita da una splendida animazione con balli,

    canti e quant’altro.

    Nei giorni seguenti abbiamo, invece, visitato le antichissime

    città di Ostuni, Lecce e Matera, ognuna di esse unica nel suo

    genere.

    Dopo il pranzo in ristorante abbiamo proseguito per il porto di

    Napoli. Dopo un’altra nottata passata in compagnia dei compa-

    gni siamo arrivati a Palermo con un po’ di nostalgia dentro ma

    con la gioia di ritornare dalle nostre famiglie. Durante il viag-

    gio il rapporto con i compagni diventava sempre più forte e

    compatto, sembravamo quasi una grande famiglia allargata.

    Le antipatie e gli antagonismi che si "vivevano" in classe du-

    rante l'anno sembravano in quei giorni non esistere più e questo

    ci aiutò molto anche quando tornammo a casa. Anche con le

    insegnanti il rapporto migliorò perché adesso le vediamo sotto

    un'altra luce e lo stesso loro con noi, nel rispetto ovviamente

    dei diversi ruoli.

    E' stata una gita indimenticabile che porteremo con noi per

    sempre, come uno dei ricordi più belli delle scuole medie e

    della nostra classe.

    GITA IN PUGLIA: UN’EMOZIONE PER SEMPRE!

    Di Luca Profetto classe 3F

    Pagina 13

  • Pagina 14

    HOBBY, CURIOSITà , MUSICA E SVAGO CANTANTI E CANZONI NAPOLETANE DA

    ME PREFERITI

    Scritto da Leonardo Lunetto classe 2E

    I miei cantanti napoletani preferiti sono Mario Merola,

    Gianni Vezzosi, Gianni Celeste, Daniele De Martino, Fran-

    cesco D’Aleo e Niko Pandetta.

    Le loro canzoni più belle sono: “Le follie di Valentino” di

    Gianni Vezzosi, “Nu latitante” di Gianni Celeste, “Bella

    bionda” di Daniele De Martino e Francesco D’Aleo, “tu si

    femmena” di Niko Pandetta.

    Le follie di Valentino è una canzone dove si parla di un

    cavallo da corsa chiamato appunto Valentino;

    Nu latitante parla invece di un latitante lontano dalla fami-

    glia;

    Bella bionda parla appunto di un ragazza bionda della quale

    Daniele De Martino e Francesco D’Aleo si sono innamorati;

    Tu si femmena parla anch’essa di una ragazza di cui Niko

    Pandetta si è innamorato e che ora, grazie a questa canzone,

    è diventata la sua fidanzata.

    Però il cantante che preferisco più di tutti è Mario Merola

    perché le sue canzoni, soprattutto “U zappatore” mi fanno

    molto emozionare. In questa canzone si parla del figlio di

    Mario Merola che è avvocato ma che ha abbandonato la sua

    famiglia e per questo lui è molto triste.

    LA MUSICA DI OGGI

    Scritto da Maria Grazia Vivona, classe 2 sez. C

    La musica che ascoltiamo oggi è molto diversa da quella

    di un tempo!

    Oggi noi giovani ascoltiamo diversi tipi di musica come il

    “reggaeton” che è una forma di musica commerciale nata

    a Porto Rico verso la fine degli anni 80; le canzoni napo-

    letane, genere appartenente alla musica tradizionale e al

    genere popolare; c’è la “trap” che è un sotto genere musi-

    cale dell’hip hop, sviluppato tra gli anni 90 e 2000 e, natu-

    ralmente l’hip hop, ballabile e divertente.

    Negli anni più recenti è diventato uno dei saund più popo-

    lare a livello internazionale, influenzando anche la musica

    pop ed elettronica. Un’altra forma di musica in voga, ge-

    neralmente usata soprattutto nelle discoteche, è la musica

    “techno”: nata negli Stati Uniti d’America negli anni 80, e

    appartenente alla “eletronic dance music”. Le discoteche,

    infatti, non sono solo un luogo di divertimento ma ci per-

    mettono di fare amicizia con altri ragazzi.

    Alcuni cantanti acclamati da noi giovani in Italia sono:

    Maluma, Francesco D’Aleo, Sfera Ebbasta, Gionny Scan-

    dal, Coez, Ghali, Federica Carta, Avicii, Riccardo Mar-

    cuzzo ecc... sono favolosi!

    Una canzone che piace a me e alle mie amiche è “Bella

    bionda” di Francesco D’Aleo e Daniele De Martino.

    La canzone parla di due ragazzi che, in modi diversi, cer-

    cano di conquistare una ragazza bionda: uno con un ap-

    proccio romantico (“Dove sorge il sole!”); l’altro pagando

    da bere, portandola a ballare…! La canzone ha un ritmo

    bellissimo e ci permette di ballare, con suoni e movenze

    latine.

    Io e le mie amiche ascoltiamo questo tipo di musica per-

    ché ci diverte molto e soprattutto ci fa ballare come matte.

    UN HOBBY MOLTO SPECIALE: IL KUNG FU

    Scritto da Antonio Donancricchia, CLASSE 2^ SEZ. C

    E' da più di 6 anni che pratico uno sport che mi piace davvero

    tanto: il Kung Fu. Il Kung Fu è una tecnica di combattimento

    senz’armi, di origine cinese, compresa fra le arti marziali orien-

    tali. Questo sport, per me, oltre ad essere un hobby è diventato

    una grande passione e ho deciso di condividerla attraverso l’in-

    tervista al mio maestro, Luigi Alessi.

    D1) Da quanti anni pratica questo sport?

    R1) Pratico il "jeet kune do" da piu di 20 anni e ho iniziato a 17 anni con la "kick boxing" e, dopo, ho fatto altre discipline mar-ziali fino ad arrivare al "jeet kune do". D2) Che cosa rappresenta per lei il kung fu? È solo un hobby?

    R2) No, io ho fatto delle arti marziali ed altri sport che pratico in palestra, il mio lavoro. Prima era un hobby, poi è diventato una passione, ora e tutto ciò ma anche un mestiere!

    D3) E’ una disciplina molto rigida? Ha molte regole da ri-

    spettare?

    R3) Sì, le arti marziali hanno molte regole da rispettare! Sia

    alimentari che non, ma la regola più importante è imparare il

    rispetto verso il maestro e verso i compagni.

    D4) Da quanti anni insegna ai giovani?

    R4) Dal 1998, cioè da 20 anni.

    D5) Per quante ore al giorno bisogna allenarsi per raggiun-

    gere un buon livello?

    R5) Bisogna allenarsi almeno 4 ore al giorno.

    D6) Il kung fu può aiutare gli adolescenti durante il percorso

    di crescita?

    R6) Il kung fu è basilare. Ho fatto la mia tesi sulle arti mar-

    ziali, sullo sport come prevenzione del bullismo! Sono con-

    vinto che le arti marziali possono prevenire gli atti di bulli-

    smo.

  • Pagina 15

    HOBBY, CURIOSITà , MUSICA E SVAGO

    Curiosità sul videogioco da noi più gettona-

    to: F.I.F.A.

    Scritto da Giuseppe Guzzardo 2C e da Riccar-

    do Collica 2E

    Uno degli sport preferiti da adolescenti e adulti è, sicura-

    mente, il calcio!

    Il calcio è regolamentato da una federazione, la F.I.F.A.

    (Federation Internationale de Football Association).

    La sua sede si trova a Zurigo, in Svizzera; dal 2016 il

    presidente è Gianni Infantino.

    La federazione, fondata a Parigi il 21 Maggio 1904, si

    occupa dell’organizzazione di tutte le manifestazioni in-

    tercontinentali degli sport che riguardano il calcio, il cal-

    cio a 5 e il beach soccer; tra le più importanti è sicura-

    mente il campionato di calcio, che premia il vincitore con

    il trofeo della coppa del mondo.

    Tale trofeo viene disputato ogni 4 anni dal 1930 (eccetto

    nel 1942 e il 1946 a causa della seconda guerra mondia-

    le).

    La federazione ha il compito di scegliere il paese organiz-

    zatore che ospita la fase finale della manifestazione.

    Ogni anno, per incrementare il business dei videogiochi,

    esce un nuovo F.I.F.A, un gioco di calcio per tutte le con-

    sole.

    L’ultimo è F.I.F.A.18.

    F.I.F.A. 18 è un videogioco di calcio sviluppato da EA

    SPORTS e pubblicato da ELETRONIC ARTS il 29 settembre

    2017 sulla base dell’ evoluzione dei giocatori presenti nel

    campionato in corso; a Gennaio, dopo il calciomercato, ven-

    gono aggiunti nuovi giocatori, i Winter Transfers.

    Nella versione 2018 le novità sono:

    - Sostituzioni dinamiche che permettono di affermare cambi,

    durante la partita senza dover necessariamente interrompere

    l’azione e, di conseguenza, spezzare il ritmo di gioco.

    - Trattative interattive nella modalità carriera e filmati dina-

    mici per le notizie.

    - La sezione allenamento è stata aggiornata aggiungendo più

    di quindici inedite prove abilità.

    - Sono state introdotte le “Icons” (“Icone” in italiano) di Ulti-

    mate team, la nuova versione di quelle che erano note in pre-

    cedenza come “Leggende”: queste ultime sono presenti nelle

    versioni per PS4, nintendo switch, xbox one e PC.

    Diego Armando Maradona è stato aggiunto tra le Icone nella

    modalità Ultimate team e presenta uno dei rating più elevati

    assieme a Pelè, Ronaldo, Lev Yashin e Thierry Henry.

    La paura, l’ horror, i film violenti ed emozionanti permetto-

    no spesso a noi adolescenti di metterci alla prova. Il genere

    horror, infatti, è molto visto da noi giovani. Spesso, io e i

    miei amici ci riuniamo a casa di qualcuno per guardare

    qualche film super spaventoso.

    Ho deciso di chiedere a 2 miei amici se condividono pure

    loro questo mio interesse

    Intervista ad Ylenia e Leonardo

    D1) Quali sono i film horror che ti piacciono di più?

    R1.1 I film horror che mi piacciono di più sono: IT, Auguri

    per la tua morte, The ring.

    I film horror che passione! Scritto da: Patrick Zuppardo R1.2 Mi è piaciuto l evocazione, l esorcista ovviamente IT

    però non ho capito moltissimo e anche mi è piaciuto tantissi-

    mo

    D2) L’horror è seguito? E perché?

    R2.1 Sì è molto seguito l’ horror perché noi ragazzi adoria-

    mo questi film, perché danno ansia e terrore

    R2.2 Io vado spesso al cinema per guardare film horror per-

    ché mi piacciono e provocano ansia e tanto terrore

    D3) Quale film ti ha turbato di più?

    R3.1. Il film horror che mi ha turbato di più è stato IT per-

    ché è molto violento e anche noi ragazzi/e abbiamo molta

    paura dei pagliacci.

    R3.2. Quello che mi ha turbato è stato l’ esorcista per le

    azioni paurose dell’ attore

  • HOBBY, CURIOSITà , MUSICA E SVAGO

    Alcuni aspetti della tradizione culinaria marocchina

    Di : Sofia Omari

    Copy by: Marcela Aionitoi

    La tradizione culinaria

    marocchina ha alcune

    caratteristiche in comu-

    ne con quella siciliana.

    Entrambe, durante i

    periodi di festa religio-

    sa, preparano diversi

    piatti e cibi tipici della

    tradizione. Da noi si

    cucina molto durante il

    Ramadan.

    Durante questo perio-

    do, noi fedeli, andiamo

    a pregare spesso in

    Moschea anche la sera,

    alle 22:00. In Moschea

    noi donne preghiamo in

    luoghi separati dagli

    uomini. In questo periodo che dura un mese (quest’anno è

    iniziato il 14 maggio) i cibi che mangiamo sono sempre più

    buoni rispetto a quelli di tutti i giorni. A casa mia si prepara

    il tajine, un piatto a base di carne o pollo e verdure.

    Tajine è il nome sia del piatto che del contenitore dove si

    prepara.

    Prepariamo anche una zuppa chiamata l’harira fatta con ceci,

    lenticchie, prezzemolo,

    salsa di pomodoro, aglio,

    cipolle, pepe nero, il tutto

    cotto per diverse ore con

    l’acqua. Quando è cotto si

    aggiunge la farina per far

    addensare la zuppa.

    Il venerdì prepariamo

    spesso il cous cous per

    mangiarlo al ritorno dalla

    Moschea. Per voi cristiani

    il giorno di festa è la do-

    menica, ma per noi musul-

    mani è il venerdì.

    Il cous cous è uno dei piat-

    ti più mangiati in Marocco

    e anche uno dei più buoni.

    Si fa con la carne e le ver-

    dure; da noi non si usa

    farlo di pesce.

    Il cous cous si prepara in una pentola che si chiama bormà.

    Nella parte superiore si mette la semola già lavorata (voi dite

    “ncucciata”); in quella inferiore la carne con cipolla, prezze-

    molo, pepe, sale, olio e acqua. Si prepara così il brodo che

    viene poi servito con il cous cous nella kasria con la carne al

    centro e le verdure a formare tipo i raggi del sole.

    Buonissimi sono pure i dolci al miele anche questi li prepa-

    riamo durante il Ramadan. I miei preferiti sono i chebakia e i

    kaab el ghazal.

    Ecco la ricetta dei chebakia:

    1 Kg di farina

    Gomma arabica

    100 gr di sesamo

    Un cucchiaino di aceto

    2 uova

    Un bicchiere di burro fuso

    Fiore d’arancia

    Un cucchiaino di lievito

    Mandorle tritate

    Anice

    Un pizzico di sale

    Un bicchiere d’olio d’oliva

    Un cucchiaino di cannella in polvere

    Miele

    Su un piatto dei argilla chiamato kasria si metter la

    farina con la gomma arabica, le uova, il fiore di

    arancio e il lievito. Si mescola il tutto e si aggiun-

    gono tutti gli altri ingredienti, tranne il miele e il

    sesamo, che serviranno dopo. Poi, con una rondella

    tipica, usata per fare lo zig zag nei dolci, si crea con

    la pasta una forma lunga e smerlata che si lavora

    per dare la forma tipica al dolce. Una volta pronti,

    si friggono in abbondante olio bollente e, mentre

    sono ancora caldi, si immergono in un recipiente

    pieno di miele. Quando il dolce è intriso di miele in

    tutte le sue parti, si aggiunge il sesamo e si lasciano

    asciugare.

    Dolci marocchini

    Bormà

    La Kasria, il piatto per il cous cous

    Pagina 16

  • COMMEMORANDO LA SHOAH

    Scritto da: Ingrassellino Simone, Chimenti Chiara, Guz-

    zardo Giuseppe, Ferrante Josephine,

    Copy by : Mandalà Martina e Maria Grazia Vivona, 2 C

    Shoah è un termine ebraico che significa “tempesta deva-

    stante” e indica la persecuzione e il programmatico geno-

    cidio degli ebrei europei, da parte del regime nazista, du-

    rante la ii guerra mondiale. Il “giorno della shoah” è un

    giorno di commemorazione internazionale! Ricorda il

    giorno in cui, nel 1945, le truppe sovietiche arrivarono ad

    Auschwitz e scoprirono l’orrore del campo di concentra-

    mento con i pochi sopravvissuti. Il 27 gennaio è, appunto,

    data simbolo!

    Noi abbiamo parlato, discusso. Con la nostra Prof.ssa di

    Italiano, Aurora Agnello, abbiamo letto alcuni brani anto-

    logizzati, fatto domande, visto film, anche pianto! A con-

    clusione di questo percorso di riflessione, abbiamo com-

    posto una poesia: Shoah! Eccola:

    SHOAH!

    In quel giorno il silenzio li perseguitava;

    all'improvviso grida di terrore la gente avvertiva,

    ogni persona era costretta ad obbedire

    altrimenti della loro vita avrebbero visto la fine.

    Una notte che non finiva,

    sul quel treno alla deriva.

    Urlavano e piangevano senza pietà

    e pian piano andava svanendo la felicità.

    Il pianto dei bambini li perseguitava,

    intanto la vita, di già, qualcuno abbandonava;

    per molti bambini quel pianto sarebbe stato l'addio alla vita

    e ogni speranza veniva ormai smarrita.

    In ogni momento morivano persone

    e nell'aria regnava molta disperazione.

    Lentamente ognuno perdeva la sua personalità,

    tutti stavano smarrendo la loro identità.

    Un'umanità che stava perdendo il suo io,

    che stava perdendo il suo unico Dio.

    Pagina 17

    CONCORSO “Peace Movie Award”

    Scritto dagli alunni della classe 3B

    Noi alunni della classe III B, coordinati dalla Prof.ssa Ro-salba Russo, abbiamo partecipato al concorso “Peace Mo-vie Award” organizzato dall’Associazione “Sri Chinmoy Oneness- Home Peace Run ITALIA” e patrocinato dal MIUR.

    Il movie spot, della durata di 30’’, da noi realizzato, ha voluto raccontare cosa significhi per noi desiderio, intento, aspirazione alla pace e alla speranza di un mondo migliore, senza disuguaglianze sociali, senza diversità.

    Protagonista del movie è stato il nostro compagno Abdoul Doukourè, un ragazzo di 15 anni proveniente dalla Costa D’Avorio che frequenta la nostra classe.

    Questo il testo del nostro spot:

    “Whoever saves one life, saves the world entire!”

    (Chiunque salva una vita, salva il mondo intero!)

  • Pagina 18

    SCOPRENDO DANILO DOLCI:

    Intervista alla Sig.ra Norman

    Scritto da: Marcela Aionitoi, Rosy

    Drago, Luigi Saraceno classe 2^E

    Ad aprile la nostra prof. Luciana Bono

    ci ha portati alla mostra fotografica su

    Danilo Dolci.

    La mostra, interamente curata dalla

    Sig.ra Elena Norman, raccoglieva,

    tramite foto, appunto, l’esperienza

    educativa condotta dal sociologo e

    dalla sua equipe di studiosi, svolta nel

    “Centro Educativo Sperimentale” di

    Mirto, negli anni dal 1976 al 1985.

    La sig.ra Norman, pedagogista svedese

    ed ex seconda moglie di Danilo Dolci,

    ci ha raccontato un sacco di curiosità

    sul sociologo Triestino; ha descritto la

    scuola di Mirto e le attività che si svol-

    gevano sia nelle “aule” che fuori, tra i

    campi: una foto ritraeva i bambini di-

    sposti in modo circolare; abbiamo

    chiesto il perché, e scoperto che il fine

    era dare un’opportunità di discussione

    a tutti, insieme, guardandosi in faccia e

    interagendo.

    In oltre la scuola aveva molto spazio

    per i bambini per poter osservare la

    natura e giocare.

    Elena Norman ha raccontato un po’ la

    vita di Danilo Dolci, di quanto fosse

    felice di lavorare con i più deboli, con i

    bambini e i lavoratori. È stato un gran-

    de uomo, un importante sociologo, un

    educatore e un esempio che, grazie alle

    testimonianze della signora Norman, re-

    sterà per sempre nella nostra memoria.

    Ecco la nostra intervista:

    D1. Come mai Danilo Dolci ha scelto

    Partinico?

    R1. Quello che so è che suo papà, durante

    la 2° guerra mondiale, fu trasferito in

    Sicilia, come capo stazione a Trappeto.

    Fu una persona amata perché si preoccu-

    pava delle gente e si prendeva cura del

    paese. Danilo si trasferì con lui, ma poi

    andò a Milano, a studiare architettura.

    Poi, negli anni 1950 circa, si è avvicinato

    a una comunità cattolica, Nomadelfia

    (presso l’ex campo di concentramento di

    Fossoli, vicino Modena) e al suo animato-

    re, don Zeno Saltini. Lì c’erano molti

    ragazzi e bambini che avevano perso i

    genitori. Da quest’esperienza nacque il

    bisogno in Danilo di cambiare le sorti

    della gente. Tornò a Trappeto e cominciò

    a chiedere alla gente di cosa avesse biso-

    gno. La maggior parte erano contadini e

    non sapevano come poter migliorare la

    loro situazione lavorativa, dato che d’in-

    verno c’era tanta acqua e d’estate si sec-

    cavano i campi. È venuta così l’idea della

    diga.

    D2. Qual era la quotidianità delle persone

    di Trappeto?

    R2. La gente era povera… tanto povera!

    Non c’erano strade, fognature. Io vivevo

    in una situazione diversa, privilegiata

    rispetto a loro… ero una ricercatrice,

    conducevo studi a Mirto... ora è molto

    cambiato il Paese grazie anche al lavoro

    di Danilo. D3. Quando è venuta in Sici-

    lia?

    R3. Quando Danilo mi ha chiamata e ho

    detto che dovevo pensarci, e dopo 3 gior-

    ni ci sono andata. Avevo l’età di 29 anni.

    Ero in cerca di un lavoro che mi convin-

    ceva e quello a Mirto mi convinceva tan-

    tissimo.

    D4. Quale ricordo ha dell’esperienza di

    Mirto?

    R4. Mi ricordo di un bambino che tiene

    in mano un seme, perché stavamo facen-

    do delle gite nei pressi della scuola per

    vedere quanti tipi di semi ci sono. C’era-

    no semi che volavano soli, che venivano

    raccolti, quelle che venivano mangiati

    dagli uccelli. Io avevo un’intera flora

    botanica lì! C’era un libro che per i bam-

    bini era come una bibbia e gareggiavano

    per tenerla fra le mani, dove venivano

    spiegate le cose delle piante e dei fiori,

    qualità, coltivazione... Mi ricordo un dia-

    logo che avevo fatto con un bambino. Ho

    fatto vedere a questo bambino un seme di

    mimosa, pianta che emanava tante fra-

    granze. Un seme, piccolissimo nero. E

    allora ho chiesto al bambino: cosa pensi

    che sia questo? Ha detto: un seme, no?

    Poi ho fatto vedere la mimosa accanto

    che aveva tanti fiori, da questo seme può

    crescere un albero! Il bambino non riuscì

    a dire niente. Era sorpreso e lo vedevo

    molto emozionato. Io gli dissi che questo

    era un miracolo… lui scoprì il miracolo,

    io la meraviglia! Come la vita si può

    evolvere in questo modo: da una cosa

    piccola, nasce una cosa grande! Si prati-

    cava la Maieutica…

  • Pagina 19

    questi è il dottore che in quei giorni

    aveva in cura la mamma di Borsellino e

    che, per una fatalità, non era potuto

    recarsi a farle visita ma con il giudice

    aveva concordato una visita nel suo

    ambulatorio, oppure la testimonianza di

    una vicina costretta da settimane a stare

    in casa per una gravidanza a rischio e

    che proprio quel giorno lei e suo marito

    decisero di andare al mare evitando il

    peggio, infatti il marito, tornando a casa

    per recuperare gli effetti personali, si

    accorse che la finestra della camera da

    letto era stata completamente divelta e

    scaraventata sul letto dalla forte esplo-

    sione.

    Come spesso accade in questo tipo di

    eventi così tragici e coinvolgenti, la

    memoria torna a quello che si stava

    facendo in quel momento; se si chiede

    ad un palermitano di ricordare, riper-

    correrà quei momenti e quegli anni che

    lo hanno cambiato per sempre. L’autri-

    ce si sofferma a descrivere Paolo Bor-

    sellino dal punto di vista delle relazioni

    che riusciva a intrattenere con le perso-

    ne che con lui collaboravano, non solo

    per la figura

    istituzionale

    che rappre-

    sentava ma

    per i legami

    sinceri e cor-

    diali che con

    loro instaura-

    va. L’esempio più significativo è rap-

    presentato dalla figura di Rita Atria, la

    giovane testimone di giustizia che ave-

    va contribuito all’arresto di numerosi

    mafiosi; in Paolo Borsellino, Rita aveva

    visto la figura di un padre e in lui aveva

    riposto tutta la sua fiducia, tanto da arri-

    vare a togliersi la vita pochi giorni dopo

    la morte del giudice.

    Le parole di Alessandra Turrisi sono

    riuscite a catturare l’attenzione di tutti,

    anche di chi solitamente si distrae. Gli

    interventi del pubblico sono stati molti,

    forse perché le parole della giornalista

    avevano spiegato tutto quello che c’era

    da spiegare. Alla fine ognuno di noi è

    stato libero di riflettere personalmente e

    di capire l’esempio lasciato da Borselli-

    no, capace di mettere il suo lavoro e i

    suoi ideali di giustizia davanti a tutto,

    anche davanti alla sua stessa vita.

    Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere

    di accogliere nella nostra scuola la giorna-

    lista e scrittrice palermitana Alessandra

    Turrisi.

    Oltre ad articoli su vari giornali, Alessan-

    dra Turrisi ha pubblicato diversi libri. La

    sua passione per il racconto si intreccia con

    la storia delle persone di questa terra che

    lei definisce bellissima e “disgraziata” allo

    stesso tempo. In questa occasione ha in-

    contrato noi alunni e il personale docente

    della nostra scuola per parlare del suo ulti-

    mo libro “L’uomo giusto” (2017) dove la

    scrittrice ripercorre le

    tragiche vicende del 19

    luglio 1992 nel quale

    avvenne quella che tutti

    ricordiamo come la stra-

    ge di Via D’Amelio. Lo

    fa in modo insolito ri-

    spetto a come ci si potrebbe aspettare, sen-

    za tradire il dovere di cronaca ma con gli

    occhi e le parole di chi Paolo Borsellino, o

    anche semplicemente Paolo, lo conosceva

    e ne aveva incrociato il cammino. Uno di

    D5.Cosa significa Maieutica?

    R5. È una parola difficilissima, di origine greca! Ha a

    che fare con la donna che fa nascere il bambino, ora

    chiamata ostetrica. Prima si chiamava levatrice. La

    maieutica è l’arte di tirare fuori il sapere da ognuno di

    noi… proprio come fa una levatrice che fa nascere il

    bambino tirandolo fuori dalla madre…

    D6. Perché Danilo Dolci ha deciso di costruire la scuola

    di Mirto?

    Perché, quando le persone sono adulte, si fermano e non

    si rispettano. Però, se si impara già da piccoli ad ascol-

    tarsi a vicenda, si può diventare persone rispettose verso

    se stessi e verso gli altri. Questo era lo scopo del centro:

    insegnare il rispetto, il dialogo, l’armonia…

    D7. Lei insegnava nella scuola di Mirto?

    R7. Si! Ero consulente dell’osservazione.

    D8. Quanti anni ci ha lavorato?

    R8.Dal ‘76 all’ ’85! Nove anni.

    D9. Perché Danilo Dolci iniziò la sua lotta in modo non violento?

    R9. Perché ha studiato le azioni di Ghandi e quindi ha preso ispira-

    zione da lui. Per Danilo era molto importante San Francesco …e

    anche per me.

    D10. Perché chiamò la sua radio “La radio dei poveri Cristi”?

    R10. Questo ha a che fare con il terremoto, nel 1878 c’è stato un

    brutto terremoto, nella valle del Belice. Lui pensava a loro, a come

    erano ridotti… dei poveri cristi! Danilo era sempre attento ai debo-

    li… dovunque fossero!

    INCONTRO CON LA GIORNALISTA ALESSANDRA TURRISI

    Scritto da Giulia Greco 3A Copy by Mineo Sofia e Lunetto Leonardo 2E

  • Seconda Edizione Pagina 20

    DAL MALI UN EROE, UN

    RAGAZZO COME ME!

    Di Diabatè Vakaramoko, classe 2 sez. E

    Qualche giorno fa, sabato 26 maggio, la

    tv ha trasmesso una notizia molto inte-

    ressante: un ragazzo di 22 anni di nome

    Mamadou, ha salvato un bambino di 4

    anni che era appeso sul balcone di un

    palazzo, a Parigi, pronto a cadere!

    Questo eroe è un ragazzo africano, un

    atleta, che proviene dal Mali. È arrivato

    in Francia da circa 6 mesi, senza docu-

    menti né permesso di soggiorno.

    Il giovane camminava tranquillo per

    strada e ha visto tanta gente gridare

    aiuto e macchine suonare; senza pensar-

    ci troppo, ha iniziato ad arrampicarsi da

    un balcone all’altro e a salire ben 6 pia-

    ni. Giunto vicino al bimbo l’ha afferrato

    e messo in salvo.

    Da quel momento il giovane, nominato

    Spiderman, è stato contattato e ricevuto

    dal Presidente Macron che gli ha rico-

    nosciuto la cittadinanza onoraria per

    meriti, i documenti per regolarizzare la

    sua posizione e un lavoro: comincerà

    l’accademia per diventare vigile del

    fuoco.

    Questa storia mi ha colpito e mi è molto

    piaciuta perché trasmette un messaggio

    a tanta gente che pensa che gli africani

    siano tutte brutte persone, o pigri, cioè

    che ci sono tanti bravi ragazzi dal

    cuore grande.

    Mi ha colpito anche per alcune analo-gie fra la mia storia e quella di Mama-

    dou: entrambi veniamo dall’Africa, siamo atleti e vorremmo riuscire ad

    ottenere i documenti e un lavoro per restare in Europa. Lui, con un atto eroico, ci è già riuscito… io, ci sto

    provando!

    e il PC. Aldo Moro è stato un politico

    che ha cercato di fare un ponte tra

    cattolici e comunisti. Peppino Impa-

    stato si è ribellato al sistema mafioso

    in un paese, Cinisi, dove un boss ma-

    fioso abitava a 100 passi da casa sua:

    infatti da qui, nasce il film “I cento

    passi” tratto appunto dalla storia vera

    di Peppino Impastato.

    Nel 1958 Aldo fu nominato Ministro

    dell’Istruzione; istituì l’insegnamento

    obbligatorio dell’educazione civica

    nelle scuole medie e superiori.

    Peppino, nato nel Gennaio del 1948

    insieme alla costituzione della Repub-

    blica Italiana, nel 1967 partecipò alla

    Il 9 maggio per commemorare Pep-

    pino Impastato e Aldo Moro

    di Sofia Mineo e Antonino Pezzino,

    classe 2 sez. E

    Copy by: Antonio Donancricchia, clas-

    se 2, sez. C

    Il 9 Maggio è una giornata dedicata alla

    memoria di Peppino Impastato e di

    Aldo Moro, vittima l’uno della mafia,

    l’altro del terrorismo. Il loro omicidio

    risale al 9 maggio del 1978: Peppino è

    stato ucciso a Cinisi da una carica di

    esplosivo: i pezzi del corpo sono stati

    ritrovati a dieci metri di distanza

    dall’accaduto.

    Il corpo di Aldo Moro è stato, invece,

    trovato nel bagagliaio di una Renault 4

    rossa, a pochi passi dalle sedi dei partiti

    popolari italiani del dopo guerra, la DC

    “marcia della protesta e della spe-

    ranza”, organizzata dal sociologo

    Danilo Dolci.

    Aldo Moro è stato rapito dalle Bri-

    gate Rosse mentre stava andando in

    parlamento nel giorno del nuovo

    governo.

    Aldo Moro e Peppino Impastato

    sono state due persone molto diver-

    se, che, per una coincidenza, per

    una data, per un destino comune

    vengono ora ricordati insieme. Ma

    ad unirli era sicuramente un’altra

    cosa: la difesa degli ideali di libertà

    e verità in cui fermamente credeva-

    no.

    Tutti noi dovremmo essere debitori

    verso queste due grandi persone e

    personalità che hanno cercato di

    cambiare il sistema delle cose.

    Aldo Moro scrisse che commemo-

    rare significa “non solo ricordare

    insieme, ma ricordare rendendo

    nuovamente attuale” l’accaduto.

    Ecco in senso di questa giornata

    dedicata a due eroi ancora in attesa

    della verità!

  • Pagina 21

    INTERVISTE SUL PROBLEMA DEI RIFIUTI A PARTINICO

    Scritto da: Giuseppe Guzzardo e Martina Mandalà della classe 2 C

    Copy by: Alessandra Cusumano della classe 1F

    Uno dei tanti problemi che assillano i cittadini di Partinico (e non solo!) ri-

    guarda l’immondizia e la sporcizia che spesso c’è nella nostre strade! Basta

    fare un giro per il paese o nelle strade di periferia che si viene travolti da

    cumuli di immondizia e dalla puzza derivata. Dopo un’ attenta riflessione su

    questo problema abbiamo capito che fra tutti i problemi che ci sono, questo è

    quello che sta più a cuore a tutti i cittadini, stanchi di vivere nel degrado. Abbiamo così deciso di svolgere un’inchiesta. Ecco

    le nostre interviste:

    D1: Ha avuto modo di notare i cumuli di immondizia presenti per le strade di Partinico? Da cosa pensa dipenda?

    R1.1.: Dipende dal fatto che non ci sono servizi adeguati, c’è un servizio molto deficitario e anche noi cittadini abbiamo l’abi-

    tudine di buttare l’immondizia per strada.

    R1.2: Dall’inciviltà delle persone che sono abituate a stare non so dove, perché in un paese civile non ci si comporta in questa

    maniera. L’immondizia non va messa per strada ma secondo le regole viene conservata a casa e poi messa fuori nei giorni

    giusti quando possono gli addetti per il ritiro. So che l’amministrazione sta procedendo alla raccolta differenziata quindi io

    non capisco come mai attualmente ci sono persone che buttano l’immondizia a casaccio in mezzo la strada in orari diversi da

    quelli del ritiro. In certe strade non si può passare per colpa dei rifiuti che ci sono, questo è segno di inciviltà.

    D2: Secondo lei, la raccolta differenziata dei rifiuti può continuare a migliorare lo stato di degrado?

    R2.1: Certo può contribuire senza dubbio, intanto perché costa meno il servizio perché si conferisce nelle discariche minore

    quantità di prodotto e poi perché l differenziata da un punto ordina nella testa dei cittadini.

    D3: Riesce a fare quotidianamente la raccolta differenziata?

    R3: Si, la faccio sempre e mi viene difficile non farla.

    D4: Ha proposte per poter migliorare il sistema di raccolta dei rifiuti o quello di smaltimento e riciclo?

    R4: Bisogna agire su due strade da una parte avere un servizio continuo ed efficiente, quell’altra chiedere ai cittadini maggio-

    re collaborazione evitare nella maniera più assoluta di buttare l’immondizia dove capita e tutto questo si sta trasformando in

    una bomba ecologica.

    D5: Secondo lei, chi butta l’immondizia per strada, perché lo fa?

    R5: È un’abitudine nostra! Noi meridionali spesso siamo anarchici, cioè senza regole e anche se noi ci lamentiamo del nostro

    paese perché è sporco non riusciamo a capire che il vero problema siamo noi che dovremmo stare più attenti alle regole e non

    buttare la spazzatura per strada ma nelle apposite postazioni. Quando si ha l’abitu-

    dine di fare la raccolta differenziata la gente è contenta di farla e di contribuire alla

    pulizia del proprio paese, invece quando non si fa questa abitudine la gente conti-

    nua a buttare i rifiuti anche per strada senza porsi il problema.

  • A SCUOLA SI DISCUTE: PROGETTO SULLE DIPENDENZE E SUL CYBERBULLISMO

    di Ylenia Cinquemani e Antonino Pezzino, classe 2 sez.C

    A febbraio di quest’anno scolastico, per 3 diverse giornate, alcune classi dell’Istituto hanno partecipato ad un progetto sulle

    dipendenze e sul cyberbullismo. Il progetto è stato proposto da un ente, l’Associazione “Casa Famiglia Rosetta”, che opera da

    tempo nel nostro territorio. Gli alunni, grazie a una puntuale lezione informativa e introduttiva, a video esplicativi e a questio-

    nari, hanno potuto confrontarsi su questi delicati, e purtroppo, attuali temi: le varie dipendenze (dai media, dalle droghe, dal

    cellulare…), il bullismo e il cyberbullismo.

    A conclusione di questi incontri, abbiamo realizzato due interviste con i docenti formatori.

    Ecco la prima:

    Qual è lo scopo dell’ “Associazione

    Rosetta”?

    Lo scopo è di aiutare i deboli, in parti-

    colar modo tutte le persone che hanno

    bisogno di aiuto, che siano persone che

    hanno la dipendenza da alcool, dro-

    ga… persone sole, ammalate… bambi-

    ni che non hanno famiglia, ragazze

    madri che non sanno dove abitare…

    È tanto tempo che siete presenti nel

    territorio?

    Dall' inizio degli anni 80! Allora in

    Sicilia non c'era quasi niente! Lo Stato

    era assente, i SERT i servizi per i tossi-

    co dipendenti, ancora non erano stati

    formati.

    Avete già visitato altre scuole: com’è

    la situazione nel nostro territorio?

    Come stanno i ragazzi?

    I ragazzi stanno rispondendo con entu-

    siasmo alle nostre attività di informa-

    zione; sono pure timidi quindi ogni

    volta dobbiamo incitarli a parlare, ma

    stanno rispondendo abbastanza bene.

    Secondo voi, qual è fra tutte le tema-

    tiche che affrontate come le dipen-

    denze, il bullismo, il cyber bulli-

    smo… il nuovo grave problema dei

    giovani?

    Il problema dei giovani, purtroppo, è

    che parlano poco! Hanno bisogno di

    dialogare con gli adulti, di informarsi,

    sfogarsi…il problema che per adesso

    riscontriamo maggiormente è quello

    del cyber bullismo: per fare gruppo

    spesso fanno del male ad altri coetanei,

    su Internet, usando i social. Il motivo è

    semplice: internet aiuta quelli che si

    sentono più forti e sopraffare quelli più

    deboli.

    Le vittime di bullismo o chi entra

    nel circuito delle indipendenze,

    riesce a uscirne da solo?

    No da solo no! Noi abbiamo una fra-

    se: “Da solo, ma non da solo!” Sem-

    bra una contradizione ma non lo è!

    Devi essere tu ad avere voglia di farti

    aiutare, quindi deve partire da te, ma

    in alcuni casi, quando si arriva alla

    dipendenza forte, si ha bisogno di un

    aiuto esterno. La cosa importante è

    che queste persone abbiano il corag-

    gio e la consapevolezza di chiedere

    aiuto. Quando lo fanno entrano in

    campo altre persone: non entriamo in

    campo solo noi come associazione,

    ma coinvolgiamo anche la famiglia,

    gli amici e tutto l’ambiente che li

    circonda.

    Pagina 22

  • IL GIOCO D’AZZARDO: UN NUOVO PROBLEMA ANCHE PER NOI GIOVANI.

    Scritto da: Ylenia Cinquemani e Antonino Pezzino, classe 2 sez. E.

    Copy by: Sofia Mineo 2 E.

    La nostra seconda intervista è, invece, stata su un tema mai affrontato né conosciuto, da noi alunni, sino ad ora: il Gioco d’az-

    zardo patologico (G.A.P.)

    I docenti formatori hanno potuto, per questione di

    tempo, solo introdurre l’argomento e, per questo

    motivo, abbiamo deciso di saperne di più con

    un’intervista specifica.

    Questa iniziale “lezione” ci ha permesso di affron-

    tare, successivamente, un dibattito in classe e di

    riflettere su alcuni giochi che facciamo anche noi

    ragazzi; infatti, alcuni di noi giocano con le

    “macchinette” (le slot machines) o giocano con le

    “bollette” (le schedine). Il fine è di guadagnare

    soldi scommettendo sulle partite di calcio reali o

    sul Fanta-calcio.

    I giochi che ci sembrano innocui, ci hanno spiegato, sono solo l'inizio per una consuetudine sbagliata, che può portare da grandi

    a voler giocare sempre di più con giochi sempre più rischiosi economicamente.

    Ecco la nostra intervista:

    D1) Cosa si intende con la sigla "G.A.P."?

    R1) E' definito, con questa sigla, il gioco d'azzardo patologico

    D2) Pensate che sia già un problema che bisogna affrontare a livello scolastico? O riguardo, una sfera di ragazzi un pò

    più grandi, che sono in una fase più adulta?

    R2) Si comincia sempre e si viene a contatto con il gioco d’azzardo anche

    attraverso la pubblicità che abbiamo, con un genitore o con un fratello più

    grande che utilizza il gioco d'azzardo. Ci sono molte applicazioni che spingo-

    no a giocare con giochi che sono camuffati e che, magari, non ti fanno vince-

    re soldi, ma preparano alla “ludopatia”. In alcuni centri commerciali, accanto

    alle slot machine per i grandi, ci sono le slot machine per i bambini che rega-

    lano buoni spesa per le scarpe, per i vestiti, i giocattoli, i dolciumi e le cara-

    melle. Questo dimostra che i bambini vengono spinti in modo subdolo a di-

    ventare giocatori d'azzardo. È una trappola e porta moltissimi soldi allo Stato

    e, se non prepariamo ora i bambini, sin dall’età scolare, ci ritroveremo con

    adulti patologici. È difficile combattere contro gli sponsor di questi giochi,

    modelli come i grandi campioni di calcio o i divi della tv, che incitano a gio-

    care anche al calcio virtuale, ma è necessario cominciare a parlarne e arginare

    il problema!

    Pagina 23