Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 ... · Romina Mura Sardegna 1 2....

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Anno XXIII - N° 312 31 Gennaio 2018 Mensile di Informazione Politica, Economica e Sociale Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita Via Roma P.zza Matteotti CARBONIA del Sulcis Iglesiente del Sulcis Iglesiente AUTOFFICINA AUTOFFICINA CARBONIA CARBONIA di Diana Donatello INSTALLAZIONE IMPIANTI GPL A PARTIRE DA € 800 Loc. Sirai - Carbonia - Tel. 0781 1986387 Cell. 329 4338541 - mail: [email protected] + chilometri - salati S edici liste, un esercito di candidati alla “con- quista” di uno dei 25 seggi (17 alla Came- ra, 8 al Senato) attribuiti alla Sardegna dalla nuova legge elettorale, il cosiddetto “Rosa- tellum”. La campagna eletto- rale per le Politiche del 4 mar- zo è iniziata ed il clima tra i diversi schieramenti è già in- fuocato anche in Sardegna. Gli ultimi sondaggi hanno confermato una situazione di grande incertezza e la concre- ta possibilità che nessuno dei tre grandi schieramenti riesca ad arrivare al 40% sia alla Ca- mera sia al Senato, la soglia minima necessaria per acca- parrarsi la maggioranza utile per governare. A risultare de- cisiva potrebbe essere la gran- de schiera di cittadini-elettori che nelle ultime tornate elet- torali hanno costituito il “par- tito più forte” e che gli stessi sondaggi accreditano ancora in crescita. Convincere gli astensionisti a tornare ad esercitare il di- ritto/dovere del voto, è la ve- ra impresa cui sono chiamati tutti i “competitor”, ma il ri- sultato di questi tentativi è più imprevedibile rispetto al pas- sato, perché la delusione e la rabbia sono tali che potrebbe- ro sortire l’effetto opposto, cioè una nuova crescita del “par- tito degli astensionisti”. La mancanza di fiducia è maggiore nelle aree del Paese e della Regione più depresse, tra le quali, purtroppo, spicca il Sulcis Iglesiente. La condi- zione di precarietà sociale dif- fusa in cui versa il territorio è sotto gli occhi di tutti e non sarà facile riportare fiducia e speranza in un futuro migliore, in un territorio che oggi appa- re sempre più trascurato e, in molti casi, dimenticato dalle istituzioni. Giampaolo Cirronis Via Nazionale - Zona PIP 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324 Via Roma, 51 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64943 Via Bacco, 14 09030 ELMAS - CAGLIARI Tel. 070 242184 Via Parigi zona nord 09170 ORISTANO Tel. 0783 3766 www.laiautomobili.com CONCESSIONARIA E SERVICE Tutte le liste e i candidati di Camera e Senato Le risorse del Piano Sulcis per la formazione ALL’INTERNO Presente e passato della gestione della So.Mi.Ca. Marco Mussetti, un futuro da Export Manager Con la presentazione delle liste è iniziata la campagna elettorale per le Politiche in programma il prossimo 4 marzo Caccia al voto degli astensionisti Nelle ultime tornate elettorali il “partito più forte” , in continua crescita, è stato quello di quanti hanno scelto di disertare le urne. www.pispisaarredamenti.it Isola di Sant’Antioco - La spiaggia di Maladroxia Pagine 2 e 3 Pagina 5 Pagina 7 Pagina 7 Enrico Salis, neo chef della Scuola Internazionale Pagina 8 Via Roma 59 - fronte miniera - Carbonia Tel. 0781 665017 - www.ellegicrea.it Emodinamica, eccellenza della sanità sulcitana Pagina 6 Il Carloforte è in corsa per l’Eccellenza, il Carbonia punta alla Coppa Pagina 11 Salvino Turco S.R.L. - Carbonia Zaccarelli S.N.C. - Carbonia Ennas Andrea & S.A.S. - Carloforte Mondo Idro - Calasetta Edil Facla SAS Materiali Edili - Sant’Anna Arresi Materiale Edile Atzei Mauro - Domusnovas Materiale Edile Loru Marina - Gonnesa Il Focolaio di Farci Valeria - Portoscuso G.S.M. S.A.S. di Masala Gianni - Sant’Antioco Ceramiche Orbana - Piscinas G&G S.N.C. di Ugo e Simone Gambula - Villamassargia Zaccarelli S.N.C. - San Giovanni Suergiu Stemar GAS di Stefano Atzori - Santadi Ferramenta Piras Sandro - Tratalias Ferramenta Cucca Alessandra - Iglesias IL NUMERO 312 1-12.qxp_IL NUMERO 181 2/11 02/02/18 09:48 Pagina 2

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Anno XXIII - N° 312 31 Gennaio 2018M e n s i l e d i I n f o r m a z i o n e P o l i t i c a , E c o n o m i c a e S o c i a l eIscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n°  32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita

Via RomaP.zza MatteottiCARBONIA del Sulcis Iglesientedel Sulcis Iglesiente

AUTOFFICINAAUTOFFICINA

CARBONIACARBONIAdi Diana Donatello

InstallazIone ImpIantI Gpla paRtIRe Da € 800

loc. sirai - Carbonia - tel. 0781 1986387Cell. 329 4338541 - mail: [email protected]

+ chilometri- salati

Sedici liste, un esercitodi candidati alla “con-quista” di uno dei 25seggi (17 alla Came-

ra, 8 al Senato) attribuiti allaSardegna dalla nuova leggeelettorale, il cosiddetto “Rosa-tellum”. La campagna eletto-rale per le Politiche del 4 mar-zo è iniziata ed il clima tra idiversi schieramenti è già in-fuocato anche in Sardegna.

Gli ultimi sondaggi hannoconfermato una situazione digrande incertezza e la concre-ta possibilità che nessuno deitre grandi schieramenti riescaad arrivare al 40% sia alla Ca-mera sia al Senato, la sogliaminima necessaria per acca-parrarsi la maggioranza utileper governare. A risultare de-cisiva potrebbe essere la gran-de schiera di cittadini-elettoriche nelle ultime tornate elet-torali hanno costituito il “par-tito più forte” e che gli stessisondaggi accreditano ancorain crescita.

Convincere gli astensionistia tornare ad esercitare il di-ritto/dovere del voto, è la ve-ra impresa cui sono chiamatitutti i “competitor”, ma il ri-sultato di questi tentativi è piùimprevedibile rispetto al pas-sato, perché la delusione e larabbia sono tali che potrebbe-ro sortire l’effetto opposto, cioèuna nuova crescita del “par-tito degli astensionisti”.

La mancanza di fiducia èmaggiore nelle aree del Paesee della Regione più depresse,tra le quali, purtroppo, spiccail Sulcis Iglesiente. La condi-zione di precarietà sociale dif-fusa in cui versa il territorio èsotto gli occhi di tutti e nonsarà facile riportare fiducia esperanza in un futuro migliore,in un territorio che oggi appa-re sempre più trascurato e, inmolti casi, dimenticato dalleistituzioni.

Giampaolo Cirronis

Via Nazionale - Zona PIP09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324

Via Roma, 5109013 CARBONIA - Tel. 0781 64943

Via Bacco, 1409030 ELMAS - CAGLIARI Tel. 070 242184

Via Parigi zona nord09170 ORISTANO Tel. 0783 3766

www.laiautomobili.com

CONCESSIONARIA E SERVICE

Tutte le liste e i candidati di Camera e Senato

Le risorse del Piano Sulcis per la formazione

ALL’INTERNO

Presente e passato della gestione della So.Mi.Ca.

Marco Mussetti, un futuro da Export Manager

Con la presentazione delle liste è iniziata la campagna elettorale per le Politiche in programma il prossimo 4 marzo

Caccia al voto degli astensionistiNelle ultime tornate elettorali il “partito più forte” , in continua crescita, è stato quello di quanti hanno scelto di disertare le urne.

www.pispisaarredamenti.it

Isola di Sant’Antioco - La spiaggia di Maladroxia

Pagine 2 e 3 Pagina 5

Pagina 7 Pagina 7

Enrico Salis, neo chef della Scuola Internazionale

Pagina 8

Via Roma 59 - fronte miniera - CarboniaTel. 0781 665017 - www.ellegicrea.it

Emodinamica, eccellenza della sanità sulcitana

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Il Carloforte è in corsa per l’Eccellenza, il Carbonia punta alla Coppa

Pagina 11

Salvino Turco S.R.L. - CarboniaZaccarelli S.N.C. - CarboniaEnnas Andrea & S.A.S. - CarloforteMondo Idro - CalasettaEdil Facla SAS Materiali Edili - Sant’Anna ArresiMateriale Edile Atzei Mauro - DomusnovasMateriale Edile Loru Marina - GonnesaIl Focolaio di Farci Valeria - PortoscusoG.S.M. S.A.S. di Masala Gianni - Sant’AntiocoCeramiche Orbana - PiscinasG&G S.N.C. di Ugo e Simone Gambula - VillamassargiaZaccarelli S.N.C. - San Giovanni SuergiuStemar GAS di Stefano Atzori - SantadiFerramenta Piras Sandro - TrataliasFerramenta Cucca Alessandra - Iglesias

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2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

Elezioni Politiche 2018

Liste e candidati per la Camera in SardegnaCollegi plurinominali

1. Romina MuraSardegna 1 2. Francesco SannaCAG-CAR-OR 3. Paola Pinna 4. Lino Zedda

1. Gavino MancaSardegna 2 2. Giovanna SannaNU-OL-SS 3. Giuseppe Ciccolini 4. Silvia Russel

Partito Democratico

1. Federico IbbaSardegna 1 2. Maria Pia OrrùCAG-CAR-OR) 3. Giosuè Loj 4. Maria Serena Delogu

1. Alessandro VozzoSardegna 2 2. Maria Serena DeloguNU-OL-SS 3. Marco Deplano 4. Maria Pia Orrù

Civica Popolare

1. Ugo CappellacciSardegna 1 2. Daniela NoliCAG-CAR-OR 3. Paolo Vella 4. Viviana Lantini

1. Pietro PittalisSardegna 2 2. Daniela NoliNU-OL-SS 3. Gabriele Satta 4. Sabrina Serra

Forza Italia

1. Giannetto SoiSardegna 1 2. Marina FieriniCAG-CAR-OR 3. Bruno Atzori 4. Antonella Carracoi

1. Pasquale SpanuSardegna 2 2. Marina FieriniNU-OL-SS 3. Giuseppe Troga 4. Antonella Carracoi

Partito Comunista

Cagliari Luciano UrasCarbonia Romina MuraOristano Antonio SolinasNuoro Franco SabatiniOlbia Paolo BittuSassari Silvio Lai

Centrosinistra

Cagliari Valentina SannaCarbonia Fabrizio PalazzariOristano Gianfranco SollaiNuoro Lucia ChessaOlbia Mariella MultinuSassari Tiziana Costa

Autodeterminatzione

Cagliari Carola TrogaCarbonia Giannetto SoiOristano Marina FieriniNuoro Bruno AtzoriOlbia Antonella CarracoiSassari Maria Grazia Pippia

Partito Comunista

1. Emanuela CordaSardegna 1 2. Andrea VallascasCAG-CAR-OR 3. Lucia Scanu 4. Michele Ciusa

1. Alberto MancaSardegna 2 2. Paola DeianaNU-OL-SS 3. Fabio Columbano 4. Daria Derriu

Movimento 5 Stelle

1. Franca CicottoSardegna 1 2. Giovanni CannellaCAG-CAR-OR 3. Salvatorica Carta 4. Claudio Facchini

1. Gianfranco LeccaSardegna 2 2. Martina CoccoNU-OL-SS 3. Peppino Manconi 4. Giovanni Galfetti

Insieme

1. Salvatore Sasso DeiddaSardegna 1 2. Maria Federica CasuCAG-CAR-OR 3. Alessio Mereu 4. Silvia Sanna

1. Bruno MurgiaSardegna 2 2. Stefania VargiuNU-OL-SS 3. Gigi Carbini 4. Laura Moro

Fratelli d’Italia

1. Fabio CorriasSardegna 1 2. Sara Elena SaiuCAG-CAR-OR 3. Diana Maria Agus 4. Edoardo Lecis

1. Andrea FarrisSardegna 2 2. Diana Maria AgusNU-OL-SS 3. Ugo Roberto Pasella 4. Giulia Serra

CasaPound

Cagliari Ugo CappellacciCarbonia Viviana LantiniOristano Gianni LampisNuoro Bruno MurgiaOlbia Giuseppe FasolinoSassari Maria Grazia Salaris

Centrodestra

Cagliari Edoardo LecisCarbonia Sara Elena SaiuOristano Diana Maria AgusNuoro Giulia SerraOlbia Ugo Roberto PasellaSassari Andrea Farris

CasaPound

Cagliari Paola FariguCarbonia Annalisa MaccioniOristano Pier Paolo TuveriNuoro Massimo MainiOlbia Marta PalaSassari Angelo Idda

Partito Valore Umano

1. Claudio GrassiSardegna 1 2. Elisa MacrìCAG-CAR-OR 3. Luca Pizzuto 4. Erica Floris

1. Antonella ChirigoniSardegna 2 2. Andrea LaiNU-OL-SS 3. Erica Floris 4. Danilo Idda

Liberi e Uguali

1. Simona CorongiuSardegna 1 2. Marco MurgiaCAG-CAR-OR 3. Maria Brigida Carta 4. Felice Musa

1. Gavino SaleSardegna 2 2. Natacha LampisNU-OL-SS 3. Antonio Filippo Simula 4. Silvia Tanda

Autodeterminatzione

1. Guido De MartiniSardegna 1 2. Annalisa MeleCAG-CAR-OR 3. Vinicio Piras 4. Daniela Fois

1. Dario GiagoniSardegna 2 2. Ilaria FaeddaNU-OL-SS 3. Giovanni Nurra 4. Giorgia Vaccaro

Lega-PSd’Az

1. Alberto AgusSardegna 1 2. Maria Elisabetta GovernatoriCAG-CAR-OR 3. Michele Atzeni 4. Alessandra Carbognin

1. Donatella LotàSardegna 2 2. Tiziano MaccioniNU-OL-SS 3. Arianna Cogoni 4. Christian Maria Cixi Zanon

Popolo della Famiglia

Cagliari Roberto MirasolaCarbonia Luca PizzutoOristano Giuseppe GarauNuoro Mario Demuru ZiddaOlbia Francesco DoreSassari Antonella Chirigoni

Liberi e Uguali

Cagliari Matteo ContuCarbonia Simona DeiddaOristano Michela OnnisNuoro Anna CacciatoriOlbia Enzo GambaSassari Giovanni Nuscis

Potere al Popolo

www.laprovinciadelsulcisiglesiente.coml’informazione dal Sulcis Iglesiente e non solo [email protected] - 328 6132020

1. Alessio MarottoSardegna 1 2. Marina Del ZompoCAG-CAR-OR 3. Angelo Mascia 4. Giovanna Maria Carroni

1. Nicola SelloniSardegna 2 2. Romina DessenaNU-OL-SS 3. Francesco Era 4. Giovanna Giovoni

+ Europa

1. Pierina ChessaSardegna 1 2. Matteo ContuCAG-CAR-OR) 3. Antonella Licheri 4. Emanuele Garau

1. Sabina SechiSardegna 2 2. Enzo Gamba(NU-OL-SS) 3. Silvia Pittalis 4. Antonio Carossino

Potere al Popolo

1. Giorgio OppiSardegna 1 2. Anna Maria CoronaCAG-CAR-OR 3. Efisio Luigi Meloni 4. Rita Piana

1. Antonello SassuSardegna 2 2. Maria Rosa GiglioNU-OL-SS 3. Francesco Baule 4. Debora Marongiu

Noi con l’Italia-Udc

1. Sandro PuscedduSardegna 1 2. Lara BonizzatoCAG-CAR-OR 3. Antonello Cogotti 4. Susanna Barbagallo

1. Gabriele MasiaSardegna 2 2. Giuliana DemurtasNU-OL-SS 3. Saverio Pischedda 4. Patrizia Rassu

Partito Valore Umano

Cagliari Andrea MuraCarbonia Pino CabrasOristano Luciano CadedduNuoro Mara LapiaOlbia Nardo MarinoSassari Mario Perantoni

Movimento 5 Stelle

Cagliari Alberto AgusCarbonia Maria Elisabetta GovernatoriOristano Barbara FigusNuoro Alessandra CarbogninOlbia Tiziano MaccioniSassari Michele Atzeni

Popolo della Famiglia

Collegi uninominali

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3La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

Elezioni Politiche 2018

Liste e candidati per il Senato in SardegnaCollegi plurinominali

Collegi uninominali

1. Giuseppe Luigi Cucca

Sardegna 2. Caterina Pes 3. Antonio Ecca 4. Rosanna Mura

Partito democratico

1. Ettore Antonio Licheri

Sardegna 2. Elvira Lucia Evangelista 3. Roberto Giovanni Cappuccinelli 4. Antonietta Congiu

Movimento 5 Stelle

1. Yuri Marcialis

Sardegna 2. Maria Agostina Cabiddu 3. Domenico Cabula 4. Antonia Angela Puggioni

Liberi e Uguali

1. Riccardo Lo Monaco

Sardegna 2. Jessica Pittau 3. Gianluca Floris 4. Anna Autorino

+ Europa

1. Bruno Lacu

Sardegna 2. Anna Maria Spiga 3. Marco Deplano

Civica Popolare

1. Raimondo Perra

Sardegna 2. Monica Carta 3. Salvatore Buttu 4. Maria Vittoria Bertolino

Insieme

1. Anthony Muroni

Sardegna 2. Stefania Lilliu 3. Bustianu Cumpostu 4. Francesca Frigau

Autodeterminatzione

1. Sergio Diliberto

Sardegna 2. Mariangela Pedditzi 3. Leonardo Meazza 4. Francesca Oppo

Potere al Popolo

1. Emilio Floris

Sardegna 2. Laura Giorico 3. Angelo Cucca 4. Maria Lucia Andria

Forza Italia

1. Giovanni Satta

Sardegna 2. Roberta Maccioni 3. Ivo Zoncu 4. Maria Chiara Contu

Fratelli d’Italia

1. Christian Solinas

Sardegna 2. Lina Lunesu 3. Antonio Scano 4. Carla Puligheddu

Lega-PSd’Az

1. Mauro Contini

Sardegna 2. Simona Spada 3. Francesco Picciau 4. Elisa Pinna

Noi con l’Italia-Udc

1. Giovanna Francesca Delogu

Sardegna 2. Bruno Fiori 3. Paola Marceddu 4. Marco Montinia

Partito Comunista

1. Luigi Umberto Todini

Sardegna 2. Patrizia Frau 3. Enrico Balletto 4. Donatella Serra

CasaPound

1. Mario Adinolfi

Sardegna 2. Rossana Manfron 3. Oreste Tamponi 4. Angela Rita Mercedes Pisu

Popolo della Famiglia

1. Giuseppe Sorrentino

Sardegna 2. Antonietta De Martis 3. Giancarlo Leoni 4. Giuseppina Marini

Partito Valore Umano

CAG-CAR Daniela PorruNU-OR Ignazio AngioniSS-OL Gianfranco Ganau

Centrosinistra

CAG-CAR Paolo PorcellaNU-OR Pierfranco DeviasSS-OL Marina Piras

Autodeterminatzione

CAG-CAR Maria Giustina ArgiolasNU-OR Dino MaccioniSS-OL Marie Papaspyropoulos

Partito Valore Umano

CAG-CAR Maria Chiara BasciuNU-OR Lorenzo PalermoSS-OL Antonio Moro

Centrodestra

CAG-CAR Enrico BallettoNU-OR Patrizia FrauSS-OL Luigi Umberto Todini

CasaPound

CAG-CAR Mariangela PedditziNU-OR Amedeo SpagnuoloSS-OL Andrea Lai

Potere al Popolo

CAG-CAR Yuri MarcialisNU-OR Maria Agostina CabidduSS-OL Domenico Serra

Liberi e Uguali

CAG-CAR Giovanna Francesca DeloguNU-OR Paola MarcedduSS-OL Bruno Fiori

Partito Comunista

CAG-CAR Gianni MarilottiNU-OR Emiliano FenuSS-OL Maria Vittoria Bogo

Movimento 5 Stelle

CAG-CAR Carlo MarrasNU-OR Angela Rita Mercedes PisuSS-OL Antonio Casini

Popolo della Famiglia

COMUNICATO PREVENTIVO REDATTO AI SENSI DELL’ART. 7 DELLA LEGGE 22 FEBBRAIO 2000 N. 28E DELLA DELIBERA N° 1/18/CONS DELL’AUTORITà

PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

Il sottoscritto Giampaolo Cirronis, quale legale rappresentante della ditta indi-viduale Cirronis Giampaolo, via Cristoforo Colombo, 20 - Carbonia, numero di codi-ce fiscale CRRGPL59P28B745B e partita IVA 02270380922, editore del periodico“La Provincia del Sulcis Iglesiente”, con riferimento al proprio intendimento dipubblicare messaggi politici autogestiti a pagamento per le elezioni della Camera deiDeputati e del Senato della Repubblica fissate per il giorno 4 marzo 2018, rendenoto quanto segue:

a) la prenotazione degli spazi da parte dei soggetti interessati dovrà pervenire amezzo e-mail all’indirizzo [email protected] con l’indicazione del com-mittente responsabile, entro le ore 12.00 del 18 febbraio 2018. La testata terrà contodelle prenotazioni in base alla loro progressione temporale.

b) per le tariffe di accesso agli spazi, contattare la redazione all’indirizzo [email protected] o al numero 328 6132020.

Il pagamento del corrispettivo per la realizzazione e pubblicazione dei messaggidovrà avvenire in anticipo.

c) il materiale dovrà pervenire entro le ore 12.00 del 21 febbraio 2018.

Carbonia, 31 gennaio 2018Il direttore

Giampaolo Cirronis

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4 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

La V commissione Attivitàproduttive del Consiglio re-gionale ha approvato all’u-nanimità la proposta della

Giunta regionale di delimitazione ter-ritoriale e delle altre norme necessarieper dare operatività alla zona francainterclusa di Portovesme.

È stato il vicepresidente della Giun-ta ed assessore della Programmazio-ne Raffaele Paci ad illustrare il testo,che l’esecutivo ha elaborato nell’am-bito del Piano Sulcis, dopo aver con-sultato gli enti locali del territorio ed hapoi recepito nel protocollo d’intesadel novembre 2012. Raffaele Paci haspiegato che «i mutamenti del qua-dro normativo di riferimento hannocomportato la necessità dell’adozio-ne delle nuove norme e della delimi-tazione territoriale».

Al termine della relazione dell’as-sessore, la commissione ha messo aivoti la proposta, che è stata approvataall’unanimità e torna ora in Giunta perla delibera definitiva.

«Il sì della commissione Attivitàproduttive alla zona franca interclusaa Portovesme apre nuovi orizzonti perle aziende - ha detto Gianluigi Rubiu,capogruppo dell’Udc in Consiglio re-gionale -. Con una procedura che miraa riclassificare il porto industriale, ar-riva finalmente una buona notizia per ilpolo strategico del Sulcis Iglesiente.»

«Non è un sogno, ma una realtà.Con il via libera all’istituzione della

zona franca nell’area portuale di Por-tovesme e dintorni - ha aggiunto Gian-luigi Rubiu - potrebbero aprirsi nuo-ve possibilità di investimenti e van-taggi occupazionali per il Sulcis Igle-siente. Con questa approvazione dellacommissione regionale occorre acce-

lerare il passo per l’operatività del-l’istituto, così da incentivare le aziendeche operano nel territorio. Sono statipersi due anni di dibattiti intensi. Orala zona franca interclusa potrebbe da-re nuove prospettive anche a realtà inforte sofferenza, da Eurallumina adAlcoa sino a Portovesme Srl. Si po-

tranno così rafforzare ulteriormentele potenzialità commerciali e l’offer-ta infrastrutturale dell’intero siste-ma che gravita attorno al porto e alleaziende del territorio, all’interno diun quadro coerente di sviluppo na-zionale integrato della portualità e

della logistica. Dietro alle misure perla zona franca interclusa - concludeGianluigi Rubiu - c’è un mix di prov-vedimenti in grado di riattrarre, co-me una calamita, gli investimenti, ri-dando così linfa vitale alla capacitàcompetitiva delle industrie, ora incrisi.»

La V commissione del Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta della Giunta regionale di delimitazione territoriale

Via libera alla zona franca interclusa di PortovesmePer il capogruppo Udc Gianluigi Rubiu la zona franca nell’area portuale di Portovesme apre possibilità di nuovi investimenti.

252 milioni di euro di finan-ziamenti in meno in 5 anni emezzo per le imprese arti-giane sarde.

Sono questi i dati della lunga cri-si, senza soluzione di continuità or-mai dalla fine del 2011, del creditoalle imprese artigiane sarde.

Al 31 dicembre 2011 si registra-va un’erogazione di 1 miliardo e 78milioni di euro; a settembre 2013 ifinanziamenti calavano di 175 mi-lioni, attestandosi a un totale di 903.Tre anni dopo, marzo 2016, ancorauna flessione di 44 milioni, per unsaldo di 859 milioni di euro. A di-cembre dello stesso anno, si tocca-vano 844 milioni di euro di eroga-zione mentre a giugno dell’annoappena concluso il saldo arrivava a826 milioni.

È impietoso il dossier “Trend delcredito alle imprese artigiane dellaSardegna a giugno 2017”, realiz-zato dall’Osservatorio di Confarti-gianato Sardegna per le MPI su datiArtigiancassa e Banca d’Italia dal2011 al giugno 2017, presentato nel-l’Assemblea di Confartigianato Im-prese Sardegna ad Abbasanta.

Il credito all’intero sistema pro-duttivo della Sardegna, nell’ultimoanno è stato di 11 miliardi 815 mi-lioni di euro, di cui 826 alle impreseartigiane; per queste ultime, in 12mesi, i finanziamenti si sono ridotti di40 milioni subendo un calo percen-tuale del 4,6%.

«I “rubinetti” del credito non

accennano a riaprirsi - commentaAntonio Matzutzi, presidente di Con-fartigianato Sardegna - una situazio-ne che stenta ancora a ripartire.»

Costantemente negativo, quindirappresentativo della situazione re-gionale, è anche il trend a livello pro-vinciale (giugno 2017-giugno 2016);la situazione peggiore si registra aCarbonia Iglesias, con un crollo deifinanziamenti del 7%, seguito dal-l’Ogliastra con -6,9%, dal -5,7% diOlbia Tempio e dal -5,5% di Sassari.Il calo più ridotto a Oristano: -0,3%.

Nel totale erogato alle impreseartigiane, la fetta più consistente vaa Cagliari con 228 milioni di euro,seguita da Sassari con 168 e da Ol-bia Tempio con 143. Solo 29 milio-ni di euro sono andati all’Ogliastra.

«I nostri dati - aggiunge il pre-sidente di Confartigianato - dimo-strano che la situazione creditiziadelle imprese, soprattutto quelle dipiccola dimensione, rimane moltocritica. Non bisogna abbassare laguardia. Serve un’attenzione dellaPolitica anche per le piccole impresein modo da trovare soluzioni che in-vertano questa tendenza. Il creditoè il carburante indispensabile per ri-mettere in moto l’economia e ridareslancio e fiducia agli imprenditori.»

Secondo Confartigianato Sarde-gna, se è vero che negli ultimi anniuna buona parte delle imprese è en-trata in crisi a causa di fattori di-versi, come per esempio il rallenta-mento degli appalti pubblici, com-

portando di conseguenza anche lariduzione della domanda di creditodel sistema produttivo, è pur veroche le banche giudicano “meno ap-petibili” le micro imprese ovverohanno ancora “difficoltà” a com-prenderne le esigenze. Inoltre, que-ste hanno anche la necessità di dareun rating all’azienda, vedere i bi-lanci anche se le imprese artigianechiedono in prestito somme ridotte.»

«Non ci stancheremo mai di ri-petere che per affrontare l’emergen-za credito è fondamentale il ruolodei Confidi Artigiani, che in Sarde-gna operano numerosi, a supportodelle imprese che non dispongono disufficienti garanzie reali richiestedal sistema bancario in modo ge-neralizzato e di importi sempre piùelevati, a volte anche superiori al fi-nanziamento concesso. La riformadei contributi regionali ai Fondi digaranzia dei Confidi, approvata nel2015 non ha dato i frutti sperati.»

«Aspettiamo - conclude il se-gretario regionale di Confartigiana-to Stefano Mameli - l’accelerata pro-messa sui bandi per gli incentivi agliinvestimenti. Sia per quelli già pub-blicati sia con riferimento al cosìdetto T0 - incentivo sino a 15 milaeuro molto richiesto dalle microim-prese - per cercare di dare una scos-sa al tessuto economico sardo e re-cuperare terreno: per le piccole im-prese artigiane il denaro risulta an-cora troppo scarso e, soprattutto, inalcune province, troppo caro.»

252 milioni di euro di finanziamentiin meno in 5,5 anni per le imprese

Ecosì, il ministro per la Pro-grammazione Economi-ca Carlo Calenda ha fattoonore alle maestranze Al-

coa-Eurallumina poco prima di Na-tale, portando belle notizie sul fu-turo dei due stabilimenti ormai“storici”.

Personalmente ritengo questosignore persona educata e sostan-zialmente in buona fede e, sapen-do che sarebbe comparso dalle no-stre parti, l’ho invitato a far un gi-retto nel contesto del territorio... mail ministro ha fatto sosta unicamen-te all’interno dei due stabilimenti,non si è sognato insomma di pren-dere visione delle realtà esterne. Econ lui, si osservi bene, il nostropresidente della Regione FrancescoPigliaru.

Carlo Calenda ha annunciato ilriavvio dell’Alcoa, scendendo an-che nei particolari che la Sider Al-loys avrebbe mandato avanti peril riavvio e dando grandi speranzeagli ex lavoratori Alcoa. Poi però siè profuso in talune dichiarazioniche a mio avviso hanno rasentatol’offensività, perché ha egli intesodare una sorta di “lezione” agliastanti su cosa sia l’industria: hainfatti dichiarato che «... è presentela convinzione che senza le indu-strie non si può vivere e che si sta-va meglio quando non esisteva-no....», ecc.

Egregio ministro, badi bene chegli indigeni di questa splendida Isola

sanno alla perfezione che le indu-strie di trasformazione sono certonecessarie: noi tutti viaggiamo intreno, in auto, in aereo e in nave, go-diamo di elettrodomestici i più di-sparati e tanto d’altro grazie alleindustrie e quindi agli impianti ditrasformazione! Mi consenta peròdi precisarLe che, dato che per ov-vie ragioni, gli stabilimenti di tra-sformazione primaria risultano al-tamente inquinanti, debbono es-sere ubicati in siti che non nuoccia-no all’ambiente, no?

Portoscuso ed il territorio tutto,hanno sopportato la presenza distabilimenti molto inquinanti e lastessa Portoscuso se li è visti piaz-zare prepotentemente a pochi me-tri dall’abitato! Con tutte le con-seguenze che, alla fin fine, hannoportato alla dichiarazione, attraver-so un decreto dello Stato, di “Areaad alto rischio di crisi ambientale”,decreto che tutt’ora vige.

Ed ora si vuole reiterare un mo-dello di sviluppo superato, provan-do a rimettere in moto stabilimentisuperati-obsoleti-inquinanti, quin-di ancora con somma prepotenza,erogando somme ingenti, fornendolavoro a circa un migliaio di per-sone tra diretto ed indotto, mentreil territorio tutto conta trentamiladisoccupati! Non basta, esiste il di-segno della costruzione anche di unacentrale che bruci carbone mentre ilPianeta le sta sistematicamente ab-bandonando e, ciliegina sulla torta,

si vuol sopraelevare il bacino deifanghi rossi Eurallumina sino a46 metri, quella incredibile ver-gognosa struttura di 123 ettari sulmare e mai impermeabilizzata sulfondo!

Insomma, questo nostro poveroterritorio è stato devastato per ol-tre cinquant’anni: è vero, ha datolavoro per decenni, ma si tratta datempo di realtà superata! Nel corsodi tanti decenni, non si è mai pro-grammato niente al di là delle in-dustrie di Portovesme, questo è ilpunto! Occorre quindi in primisprocedere al risanamento del ter-ritorio tutto, altro che storie!

Per ultimo, domando al presi-dente Pigliaru com’è che potrà ri-lasciare la Via, cioè la valutazionedi impatto ambientale in quest’areadecretata ad alto rischio di crisi am-bientale..., proceda, signor presi-dente, ad un giretto soprattutto inPortoscuso: noterà che la cittadina,da quando Eurallumina-Ila-Alcoahanno cessato di inquinare, è tor-nata a nuova vita.

Chiedo venia, infine, agli ex la-voratori Eurallumina e Alcoa: leprime vittime scippate senza rite-gno del loro lavoro, da multinazio-nali dedite esclusivamente al pro-prio tornaconto.

Domando venia per la “cru-deltà” di queste righe: sebbene iosappia che anche molti di loro midanno ragione.

Rinaldo Tocco

La visita del ministro Carlo Calendaall’Alcoa e all’Eurallumina

Il costo per il risanamento dellafalda di Portovesme sarà inte-ramente a carico delle aziendedel polo industriale. Lo ha sta-

bilito, con un decreto, il ministerodell’Ambiente, che ha ripartito i costi.

«Le bonifiche sono uno degli obiet-tivi della Giunta in questa legisla-tura - commenta con soddisfazionel’assessore regionale della Difesadell’Ambiente, Donatella Spano -.Con il decreto del ministero dell’Am-biente possiamo dire che viene ri-mosso l’ostacolo che fino ad oggiha di fatto bloccato l’attuazione del

progetto di bonifica. Tutti i soggetticoinvolti a vario titolo hanno colla-borato per arrivare a questo risul-tato e va sottolineato il ruolo cen-trale svolto, ancora una volta, da-gli uffici dell’amministrazione re-gionale, in coordinamento con glienti di controllo, nella definizionedelle regole di ripartizione dei co-sti. Ora il passo successivo sarà ilcompletamento della progettazionee l’attuazione della bonifica.»

«A Portovesme è in realizzazio-ne un programma di risanamentodei suoli e della falda, molto più

avanzato di quello in corso nellealtre aree industriali italiane - ag-giunge il coordinatore del Piano Sul-cis, Salvatore Cherchi -. Il principiosecondo cui chi inquina paga è ap-plicato e comporta oneri intera-mente a carico delle aziende, peroltre 200 milioni di euro. Questo di-mostra che i pubblici poteri, e cioèministero dell’Ambiente, assessora-to regionale della Difesa dell’Am-biente, Provincia del Sud Sarde-gna e Comune di Portoscuso, svol-gono il proprio ruolo con risultaticoncreti.»

Il costo del risanamento della faldasarà tutto a carico delle aziende

Il porto industriale di Portovesme.

Il segretario generale della Fem-ca Cisl Nino D’Orso ed i dele-gati RSU della stessa FemcaCisl Puddu, Meletti e Muller,

hanno chiesto l’immediato interes-samento dell’assessore regionale del-l’Industria Maria Grazia Piras e delpresidente della Regione FrancescoPigliaru, per chiarire la situazione diincertezza nella quale versa la Car-bosulcis con circa 200 lavoratori.

«Già nell’incontro tenutosi loscorso 9 novembre 2017 presso l’as-sessorato dell’Industria - si leggein una nota - la Femca Cisl ha por-tato all’attenzione dell’azionista leproblematiche che riguardano la vitalavorativa all’interno della Carbo-sulcis, evidenziando la necessità diconoscere il futuro dei lavoratori.Raccolte le preoccupazioni emersein quell’incontro, l’assessore Pirasaveva assunto l’impegno di ricon-vocare le parti entro la prima quin-dicina del gennaio 2018. La FemcaCisl non può però esimersi dal de-nunciare che la politica industrialedi dismissione dell’attività estrattivacarbonifera, approvata con legge re-gionale 4 dicembre 2014, delibera n°52/21 del 23/12/2014, ha solo pro-dotto tra le maestranze uno stato diimmobilismo per il quale si ritienedebbano essere utilizzati urgente-mente tutti gli strumenti atti a garan-tire la certezza del futuro a tutti i la-voratori attualmente in forza lavoro.»

«Già dal 1 marzo 2018, per viadei progressivi esodi incentivati, re-steranno in capo all’azienda 99 la-voratori assunti tra il 1977 ed il 1991,ed altri 89 lavoratori assunti tra il2006 ed il 2009 - aggiungono il se-gretario D’Orso ed i delegati RSUPuddu, Meletti e Muller -. Se siconsidera che dal piano industrialee dei progetti sperimentali di ricon-versione non si conoscono ancoragli sviluppi, e tantomeno i numeri delpersonale interno che sarà impiega-to, restano grosse perplessità rispetto

al futuro del personale che sarà co-munque escluso da tali progetti. LaFemca Cisl è convinta che si debbadiscutere urgentemente di soluzioniche salvaguardano il posto di lavorodi tutti i dipendenti Carbosulcis, e atal proposito, sulla base del Dlgs 100/-2017 in materia di riorganizzazionedelle società partecipate, l’aziendaavrebbe dovuto dichiarare gli esube-ri entro il 30 novembre 2017, darnecomunicazione ai rappresentantisindacali entro il 10 dicembre e, in-fine, alla regione Sardegna entro il

20 dicembre 2017.»Il segretario generale D’Orso e i

delegati RSU Puddu, Meletti e Mul-ler hanno chiesto all’assessore dell’In-dustria e al presidente della Regione:

- di conoscere le motivazioni perle quali la regione Sardegna non haassunto posizione rispetto al decre-to Madia;

- che venga subito dichiarato lostato di crisi, gli esuberi, e venga presain seria considerazione la possibilitàdi attuare immediatamente le pro-cedure di accesso alla mobilità trapartecipate, per la fascia dei lavora-

tori più giovani, assunti tra il 2006ed il 2009:

- che venga siglato un accordo traazienda, rappresentanze sindacali edInps, per attuare l’isopensione, cheriguarda la fascia dei lavoratori a cuimancano sino a 7 anni per il comple-tamento dei requisiti pensionistici,in applicazione della nuova leggedi bilancio 2018;

- che venga attuata una sanatoriadei contributi previdenziali, assegnan-do la marca pesante ai dipendenti che,per causa di scelte (poco condivisi-

bili) aziendali, sono stati oggetto didiscriminazioni e non hanno potutomaturare il beneficio dello scivoloper poter avere accesso alla pensio-ne al raggiungimento dei 30 annilavorativi, come stabilito dalle nor-mative di legge per i lavoratori delsettore estrattivo e di cava.

La Femca Cisl è convinta che,solo attraverso questi strumenti, sipossano dare concrete garanzie a tut-te le maestranze Carbosulcis, e sullabase di queste proposte intendonoconcentrare un serio confronto conl’azionista.

La Cisl lancia l’allarme sulla situazione in cui versa la miniera

«La Regione intervenga per dare certezzeai duecento lavoratori della Carbosulcis»

Nuraxi Figus - La miniera di Monte Sinni.

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5La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

La nuova gestione della So.-Mi.Ca. targata Movimento5 Stelle con il nuovo am-ministratore unico Giusep-

pe Baghino (in carica dal 3 novem-bre 2016), è l’obiettivo di un nuovointervento molto critico del dirigen-te regionale del Partito democraticoGiacomo Guadagnini (ex presiden-te e direttore della So.Mi.Ca.).

«I grillini, sia in campagna elet-torale che nelle dichiarazioni pro-grammatiche in Consiglio comunale,hanno sempre sostenuto che con laloro gestione la So.Mi.Ca. avrebbefatto solo lavori a programma (globalservice), mentre i lavori a progettosarebbero stati assegnati agli impren-ditori locali - dice Giacomo Guada-gnini -. L’Amministratore So.Mi.Ca.ha presentato il Bilancio di previsio-ne per l’anno 2017, con l’approva-zione del “socio Sindaco”, nel qua-le si prevedeva un fatturato di euro1.935.400 di cui solo euro 1.200.000erano lavori programmati (globalservice) mentre euro 490.000 eranolavori a progetto, euro 220.000 nonprevisti da fare a prezziario.»

«Il Bilancio di previsione per il2017 presentato dalla Giunta Comu-nale, e approvato dal Consiglio, avreb-be dovuto contenere, tra le altre cose,anche le cifre presenti nel bilancioSo.Mi.Ca.; in realtà non è stato così:cifre fasulle, partite finanziarie le-gate a vendite irrealizzabili per il pe-riodo previsto - aggiunge GiacomoGuadagnini -. Davanti alle perples-sità di molti sul futuro della So.Mi.Ca.il Sindaco e il Vicesindaco, in Con-siglio, ma anche con una nota scrit-ta condivisa, hanno sostenuto che lacopertura assegnata alla So.Mi.Ca.nel 2016 pari a 1.866.269 è stata si-milare a quella prevista nel 2017;anche se da un punto di vista sostan-ziale le risorse previste per la So.-Mi.Ca. nell’annualità 2017 sono de-cisamente superiori.»

«Nel luglio 2017 è apparso sullastampa un articolo sui famosi 150.000euro da assegnare alla So.Mi.Ca. perla pulizia dei canali, soldi sbandiera-ti e promessi sin dal dicembre 2016ma già disponibili dall’agosto 2016- sottolinea ancora Giacomo Gua-dagnini -. Di questi soldi, però, solocirca 90.000 sono stati assegnati al-la So.Mi.Ca. in Dicembre 2017, men-tre per i restanti esiste una trattativa incorso, estesa anche ad altre impresenon di Carbonia (come, peraltro, nonlo è il progettista, cagliaritano, remu-nerato con una parcella di circa15.000 euro). Purtroppo, già la rela-zione di Agosto, presentata dall’Am-

ministratore della So.Mi.Ca. al Co-mune, mostra che la Società per la pri-ma volta, dopo quindici anni, ha unagestione passiva, e che gli impegnipresi e scritti in sede di bilancio 2017sono stati abbondantemente disattesi.I lavori a canone, quelli programmatiper intenderci, sono rimasti comples-sivamente gli stessi, mentre quelli acontratto non hanno superato i200.000 euro. Inspiegabilmente sonoaumentati i costi di alcuni servizi.»

«Cito due fatti emblematici: unoriguarda il servizio di uscierato incomune, nel 2016 è costato 111.786euro/anno mentre nel 2017 è costato167.800 euro/anno, quindi, un costosuperiore rispetto all’anno prece-dente di 56.000 euro; l’altro riguar-da il contratto di pulizia dei canaliil cui costo a metro lineare, pagatodall’amministrazione alla So.Mi.Ca.nel 2017 è più del doppio di quellopagato negli anni precedenti per lastessa tipologia di servizi. Un altrofatto riguarda la manutenzione deisemafori, data in appalto ad una so-cietà del “continente”; la stessa so-cietà successivamente ha però datoin subappalto la stessa manutenzio-ne alla So.Mi.Ca.; roba da Corte deiConti! Inizio a pensare - concludeGiacomo Guadagnini - che si stia fa-cendo l’impossibile per togliere i la-vori alla So.Mi.Ca. e per dirottarli aditte esterne, e non, come tanto sban-dierato in campagna elettorale, af-fidarli a ditte locali.»

***

Alle nuove critiche rivolte da Gia-como Guadagnini alla nuova ge-stione della So.Mi.Ca., replica GianLuca Lai, vicesindaco della GiuntaMassidda ed assessore con delegheall’Ambiente, Servizi di Pubblica Uti-lità, Manutenzioni (So.Mi.Ca), La-vori Pubblici.

«È arrivato il momento di fornirealla cittadinanza una puntuale rap-presentazione della società in housedel Comune, alla luce del lavoro svol-to dal nuovo Amministratore Unicosulla base delle indicazioni dell’Am-ministrazione comunale - dice GianLuca Lai -. La disamina non può cherichiamare, inoltre, la situazione del-la Società al momento dell’insedia-mento del nuovo Amministratore.

Voglio cominciare dalla vera no-

vità, il cambio di paradigma che spo-sta le leve gestionali dalla produzio-ne di utili per la società, alla produ-zione di servizi di qualità per i cit-tadini. Sarà riconosciuto un premio dirisultato per l’amministratore in fun-zione della quantità di servizi ag-giuntivi che la Somica sarà in gra-do di fornire ai cittadini di Carbonia,senza oneri aggiuntivi per le cassecomunali.»

«Si lavora sulle procedure, sui mez-zi, sull’organizzazione al fine di ot-timizzare le fasi lavorative, facendolavorare gli uomini meno e meglio.Le risorse liberate possono essere mes-se all’opera per erogare ulteriori ser-vizi - aggiunge Gian Luca Lai -. Conquesti indirizzi di gestione nel 2017 lasocietà è stata in grado di erogareulteriori servizi per oltre € 150.000ai cittadini di Carbonia.»

«La seconda vera novità è costi-tuita dalla condivisione e dalla tra-sparenza - sottolinea ancora Gian Lu-ca Lai -. Il costo che la Somica so-sterrà per l’amministratore unico sa-rà per una parte significativa colle-gato ai risultati raggiunti e ad essiproporzionale. Le modalità di cal-colo e gli obiettivi da raggiungere so-no stati sanciti in un verbale dellaassemblea dei soci, reso pubblico.Aggiungo a questo che l’analisi del-le norme in materia, tutt’altro chechiare ed in evoluzione, determina uncosto massimo per la società pari

all’80% dello stesso costo sostenu-to nel 2013. Quindi l’importo mas-simo del compenso totale erogabileal nuovo amministratore non potràsuperare l’80% di € 71.000,000, enon € 81.000,00 come affermato dal-la minoranza. Non si capisce quindicome la stessa non sia riuscita a leg-gere questi dati e addirittura li ab-bia travisati! La parte variabile sa-rà erogata solo dopo la verifica deirisultati raggiunti, condizione per noi

imprescindibile per l’erogazione del-la premialità.

Come si è fatto prima? La partevariabile del costo dell’amministra-tore era collegata alla sola produzio-ne di utili, e senza nessuna gradua-lità. Peraltro la produzione di utili eraun semplice obbligo di legge, non unobiettivo di miglioramento.

Come è stato comunicato questo?L’unico documento rintracciabile èuna lettera a firma dell’allora sinda-co Casti, senza protocollo del Co-mune e, pertanto, non facilmente ac-cessibile e quindi conoscibile. Nessunverbale di assemblea, nessuna co-municazione ufficiale.

Come è stato erogato l’ultimo pre-mio per l’ing. Guadagnini? Si è au-to liquidato la parte di premio cheriteneva gli fosse dovuta nel mese disettembre del 2016, ben lontano dal-l’approvazione del bilancio e, dun-que, della determinazione degli utiliai quali il premio era legato. E poiparla di Corte dei Conti!»Gian Luca Lai elenca inoltre «le

principali azioni correttive operatedal nuovo amministratore e i primirisultati in termini di servizi eroga-ti, grazie all’impegno ed alla dispo-nibilità dei lavoratori della So.Mi.-Ca, emersi dalla nuova organizza-zione».

• Ferie e permessi - Dal 2010 nonè stato permesso ai dipendenti dellaSo.Mi.Ca. di godere in maniera re-

golare delle ferie. Nonostante le ol-tre 200 giornate di ferie fatte goderedal nuovo amministratore nei mesi dinovembre e dicembre 2016, ciò hacomportato un costo per la societàdi oltre 91.000 €, dei quali 36mila €hanno eroso il patrimonio della So-cietà, e oltre 55mila € sono stati im-putati come costi per l’esercizio 2016.

• Utile - L’anno 2016 si è chiusocon un utile ante tasse (IRES) pari a€ 108.832 sul quale è stato pagato

il 27,5% di IRES, pari a € 29.929,per un utile finale di € 76.706, inte-ramente accantonato nel fondo diriserva straordinario. Si rileva chesenza la corretta imputazione dei costidel personale di cui sopra, ci sarebbestato un utile ante IRES di 163.952 €,al quale sarebbe corrisposto un pa-gamento di Ires pari a 45.086 €. Conun attento monitoraggio del fattura-to, dei costi e dei ricavi si sarebbepotuto limitare quest’eccesso di uti-le e dirottare le risorse comunali al-trove e non sulla municipalizzata,piuttosto che decidere di erogare ul-teriori servizi con la stessa.

• Formazione - Il nuovo Ammini-stratore, avendo verificato carenzeaddirittura sulla formazione obbli-gatoria in materia di sicurezza, haimmediatamente avviato un piano diformazione in materia di sicurezza.Per far ciò ha utilizzato le risorse delproprio conto Fondimpresa accumu-late nel corso degli anni e che sareb-bero andate perdute al 31/12/2016!

Nel 2017 è stata aggiornata la for-mazione del Rappresentante dei La-voratori per la Sicurezza, ferma dal2009, ma che richiede obbligatoria-mente un aggiornamento annuale.È stata fatta la formazione per laconduzione delle macchine agrico-le, la formazione per la squadra an-tincendio, l’una mai fatta e l’altrascaduta. Inoltre, è stata fatta la for-mazione a 4 elettricisti sulla Norma

CEI 11-27 “Lavori su impianti elet-trici”. L’azione formativa prosegui-rà nel 2018.

• Cimitero - Già a partire dalla fi-ne del 2016 sono aumentati i servizie la presenza degli operatori Somi-ca nel cimitero di Carbonia: nellospecifico il cimitero è oggi presidia-to anche il sabato e la domenica e ilservizio di navetta interno è garan-tito 4 giorni su 7, invece che un sologiorno come da convenzione.

• Manutenzione del verde e diser-bo - Nel corso dell’annualità 2017 siè passati da 160mila mq di superficisfalciate a 258mila, tornando alle con-sistenze a canone del 2009, ma conun aumento (dovuto all’adeguamentoIstat) di soli 6mila €, passando da103mila a 109mila €. Tali aumenti disuperficie diserbata a fronte di un co-sì limitato aumento dei costi si è po-tuto realizzare a discapito, ma solosulla carta, della manutenzione delverde nelle pertinenze scolastiche. Taleservizio continuerà, infatti, ad esseregarantito ma senza un corrispondenteaumento del canone, con maggiori ri-sparmi per l’Ente quantificabili incirca 80mila €/anno. La Somica hainoltre integrato nella propria offer-ta, garantendo ancora senza costi ag-giuntivi per l’ente, la manutenzione delverde all’interno dei parchi giochi(Via Piolanas, Flumentepido, Barbu-si, etc.), prima esclusi.

• Manutenzione edifici scolastici -Il D.P.R. 462/01 prevede che perio-dicamente tutti gli edifici, ove si svol-ga un rapporto di lavoro, devono es-sere assoggettati, a cura di un terzosoggetto, alle verifiche di messa aterra e protezione dai contatti indi-retti. Tale obbligo a carico del Da-tore di Lavoro, prima disatteso, oraè offerto a costo zero dalla Somicaquale servizio aggiuntivo all’internodella manutenzione a canone di tut-ti gli edifici a loro carico.

• Altri lavori/Servizi - Sono statiinoltre offerti al costo: sistemazionee collaudo della tribuna mobile esupporto alle attività natalizie.

Offerti dalla Somica: parziale si-stemazione della pedonalizzazioneall’interno del cimitero di Carbonia,interventi straordinari all’interno delMercato Civico, preparazione dellapista per la gara di corsa campestredel 3 marzo scorso.

Il 2018 continuerà a vedere la no-stra “in house” impegnata nell’offriretali servizi a costo zero per l’Ammi-nistrazione comunale - conclude GianLuca Lai - e, con i risparmi derivantidall’efficientamento della società, afornirne di nuovi.»

Giacomo Guadagnini. Gian Luca Lai.

Fa discutere, a Sant’Antioco,l’istituzione del “Contribu-to ambientale di soggior-no”, deliberato dal Consi-

glio comunale per finanziare gli in-terventi previsti nel bilancio comu-nale di previsione in materia di tu-rismo.

«Siamo convinti della bontà diquesta scelta - commenta il sindacoIgnazio Locci - i cui effetti sarannotutti a vantaggio di Sant’Antioco edella sua comunità: utilizzeremo ifondi per migliorare i servizi esisten-ti e crearne di nuovi, in modo da ren-dere competitiva e maggiormenteappetibile la nostra isola». Tra gli obiettivi, vi sono il mi-

glioramento dell’accessibilità dellespiagge ed il potenziamento dellapulizia e della cura degli arenili.

«Noi abbiamo il dovere di sal-vaguardare il nostro paradiso am-bientale con interventi che inevita-bilmente peserebbero sulle taschedei contribuenti locali - aggiungeIgnazio Locci -, con il “Contributoambientale di soggiorno”, quindi,vogliamo alleggerire il carico sullespalle degli antiochensi, chiedendoun piccolo contributo (si parte da unminimo di 50 centesimi al giorno)ai turisti che scelgono Sant’Antiocoper trascorrere le vacanze.»L’imposta è corrisposta per ogni

pernottamento nelle strutture ricet-

tive, fino ad un massimo di cinqueconsecutivi, purché effettuati nellamedesima struttura (il primo giornoè esente). Tra gli altri, sono esentidal pagamento dell’imposta i bam-bini fino al compimento del dodi-cesimo anno di età e gli anziani so-pra i settant’anni. L’imposta verràapplicata esclusivamente dal primoaprile al 30 ottobre di ogni anno.

«Nonostante ci sia la contrarie-tà di qualcuno convinto di avere inmano la giusta ricetta sul turismo -conclude Ignazio Locci - noi siamosicuri di aver fatto la scelta giustasotto il profilo sia delle politiche le-gate al turismo, sia di quelle connes-se all’ambiente. E siamo anche con-

sapevoli che dalla nostra parte cisia la maggioranza dei turisti cherispetta la nostra isola. Il “Contri-buto ambientale di soggiorno” rap-presenta per Sant’Antioco un’oppor-tunità di crescita che noi vogliamocogliere.»Sono durissime le critiche al prov-

vedimento del gruppo di minoranzaGenti Noa.

«Non solo si prospetta un au-mento della TASI, ma si introduco-no nuove tasse come quella di sog-giorno la quale potrebbe dirottare iflussi turistici verso destinazioni do-tate di maggiori e migliori servizi -attacca Genti Noa -. Secondo gliesperti del settore, la tassa di sog-

giorno è poco adatta ad una realtàcome Sant’Antioco nella quale de-ve ancora crearsi un’economia tu-ristica che possa definirsi tale. Que-sto ennesimo balzello per gli ope-ratori della ricettività potrebbe de-terminare una diminuzione delleprenotazioni a Sant’Antioco in fa-vore degli operatori dei paesi limi-trofi con il conseguente aumento delturismo mordi e fuggi nel quale sidorme in alberghi e b&b dei paesivicini. Nel dibattito consiliare delloscorso 27 dicembre l’intera oppo-sizione (tranne il consigliere Mas-sa dichiaratosi favorevole) ha in-vano cercato di scongiurare l’isti-tuzione di questa nuova tassa - che di

fatto sarà a carico degli operatoriantiochensi.»

«Nel 2015 l’odierno sindaco Loc-ci, allora consigliere regionale, si eradichiarato fortemente contrario al-l’istituzione delle tasse di soggior-no a livello locale e, in particolare,nelle isole minori come Sant’Antio-co - conclude il gruppo di minoranzaGenti Noa -. Come dire, si diconodelle cose e si fa l’esatto contrario.Le importanti spese affrontate dal-l’amministrazione per gli eventi diNatale hanno già generato proble-mi di bilancio ed il timore è che siintenda impinguare le casse comu-nali mettendo le mani in tasca aicittadini è molto concreto.»

Fa discutere, a Sant’Antioco, il contributo ambientale di soggiorno deliberato alcune settimane dal Consiglio comunale

Ignazio Locci: «La nuova imposta sarà destinata a creare nuovi servizi»

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Il dirigente regionale del Pd ed ex presidente e direttore, Giacomo Guadagnini, critica il nuovo corso della società in house

Presente e passato della gestione So.Mi.Ca.All’ex amministratore della società replica Gian Luca Lai, vicesindaco ed assessore con delega alle Manutenzioni (So.Mi.Ca.).

Parte il conto alla rovescia perla realizzazione del nuovoimpianto di depurazione aservizio del paese di Bug-

gerru. Dopo una serie serrata di in-contri tra Abbanoa, Egas ed il co-mune di Buggerru, che hanno scan-dito i mesi appena trascorsi, è in

corso di pubblicazione anche la garaper i servizi di progettazione.

Il nuovo depuratore sorgerà inun’area attigua a quello attuale e po-trà disporre delle tecnologie piùmoderne adeguate alle necessità diBuggerru (investimento di 3 mi-lioni e 157.000 euro).

Molti dei problemi sorti in questianni, infatti, hanno riguardato ilposizionamento del vecchio depu-ratore, posto in una zona altamentefranabile e - per questo - da tempoimpossibile da raggiungere ancheper gli operatori. Obiettivo di Ab-banoa è quello di comprimere più

possibile i tempi di realizzazione delcomplesso intervento. A breve sa-ranno affidati i servizi di progetta-zione da completare entro aprile2018. I lavori dovrebbero conclu-dersi nel luglio del 2020, un tem-po fisiologico per un lavoro cosìcomplesso. 

Il comune di Buggerru, intanto,ha pubblicato il bando per l’affi-damento dei lavori del nuovo im-pianto di trattamento. Il progetto,portato avanti da Abbanoa in colla-borazione con l’Amministrazione co-munale, verrà ultimato entro la pros-sima estate.

Parte il conto alla rovescia per la realizzazione del nuovo impianto di depurazione di Buggerru

Buggerru.

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6 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

«Le ipotesi sul presunto“smantellamento” delServizio di Emodinami-ca del Presidio Sirai di

Carbonia sono del tutto infondate.»Maria Maddalena Giua, direttore

dell’Area Socio Sanitaria di Carbonia,ha preso posizione sulla precaria si-tuazione del Servizio di Emodinami-ca dell’ospedale Sirai, penalizzato daun insufficiente numero di emodina-misti. Da oltre un anno il Servizio èstato drasticamente ridotto, da h24ad h8 dalle 8.00 alle 16.00 (dal lune-dì al venerdì) e nelle ultime settima-ne si sono moltiplicate le voci su unapossibile ulteriore riduzione del ser-vizio e addirittura su una sua cancel-lazione, a vantaggio del Servizio diEmodinamica dell’ospedale San Mar-tino di Oristano che opera in una si-tuazione altrettanto precaria per l’in-sufficiente dotazione di emodinamisti.

«L’emodinamica di Carbonia èaperta da qualche tempo sulle otto ore(precedentemente era aperta h24) perproblematiche contingenti legate al-la difficoltà di sostituire i medici chehanno chiesto ed ottenuto la mobilitàpresso altre strutture - ha spiegato Ma-ria Maddalena Giua -. Non è un se-greto l’estrema difficoltà di reperirespecialisti in cardiologia e ancor dipiù emodinamisti su tutto il territoriosardo. Non vi è alcuna intenzione ovolontà di ridurre un servizio così im-portante, ritenuto prioritario dalla Di-rezione ASSL e dalla direzione ATS.Infatti, proprio nell’ambito ATS si stan-no cercando le più celeri soluzioni perampliare, nel più breve tempo possi-bile, il servizio sulle 12 ore per 6 giornialla settimana grazie alla possibilitàusufruire della rete di professionistidelle altre aree sociosanitarie ATS. Nellungo periodo - ha concluso MariaMaddalena Giua -, quando ci sarà lapossibilità di reperire un altro spe-cialista, si potrà pensare al ripristinodel servizio sulle 24 ore.»

L’emergenza al Sirai è iniziata a

fine 2016, quando, come ha ricordatoMaria Maddalena Giua, il servizio ven-ne ridotto da h24 ad h8 per la mobi-lità di medici presso altre strutture.

Il 5 dicembre 2016, la Direzionedella ASL diffuse un comunicato stam-pa, che riportava testualmente: «In ri-ferimento alla situazione dell’UO diEmodinamica del P.O. Sirai, deter-minata dal dimezzamento della dota-zione organica del reparto, la Dire-zione Generale comunica che è giàstata inviata la richiesta all’assesso-rato regionale della Sanità per l’as-sunzione in deroga del personale

mancante, al fine di ripristinare ilservizio h24 per 7 giorni. La rispostadovrebbe essere imminente.

Come già comunicato la tempo-ranea riduzione del servizio è avve-nuta malgrado il tentativo della ASLdi scongiurare questa ipotesi. Alcunidipendenti, infatti, hanno richiesto eottenuto l’aspettativa, alla quale laASL si era opposta, su decisione delGiudice del Lavoro.

È di assoluto interesse per la Di-rezione, così come per tutto il territo-rio, riportare prima possibile il Servi-zio di Emodinamica, indiscussa ec-cellenza della nostra azienda, a pie-no regime».

Sono trascorsi 14 mesi e la situa-zione non è cambiata. In tutto questotempo non si è riusciti a trovare la di-sponibilità di un emodinamista ad ac-cettare l’incarico al Sirai di Carbo-nia per ripristinare il servizio h24 e idisagi sono stati tanti, perché in casodi necessità fuori dagli orari garantitial Sirai, da tutto il Sulcis Iglesiente èindispensabile rivolgersi agli ospedalidi Cagliari, con tempi di interventiche, inevitabilmente, mal si concilia-no con le emergenze più gravi. I pro-blemi del Servizio di Emodinamicacondizionano anche il Servizio di

Cardiologia, strettamente collegato,e la richiesta di riportare il Servizio diEmodinamica alla piena efficienza,quindi all’h24, è tesa a salvaguardarei due Servizi (diretti rispettivamenteda Salvatore Ierna e Rinaldo Aste),da anni eccellenze della sanità sulcita-na, come prevede peraltro la rete ospe-daliera, ridefinita dal Consiglio regio-nale il 25 ottobre 2017 («Le strutture dicardiologia di Sassari, Nuoro, Orista-no, Carbonia e Cagliari (Brotzu e AOU)sono dotate di laboratorio di emodi-namica attivo 24 ore su 24, 365 giornisu 365 giorni, in grado di eseguire conperizia un’angioplastica primaria»).

Giampaolo Cirronis

Il direttore dell’Area Socio Sanitaria di Carbonia ha smentito le ipotesi sul presunto “smantellamento” del Servizio

Emodinamica, eccellenza della sanità sulcitanaMaria Maddalena Giua ha annunciato che a breve si passerà da h8 x 5 giorni a h12 x 6 giorni, prima del ritorno all’h24.

Venerdì 26 gennaio 2018,a Lisbona, in Portogallo,presso la sede della ReteRurale Portoghese, si so-

no tenuti due eventi internazionalidi presentazione dei progetti dicooperazione del GAL Sulcis Igle-siente Capoterra e Campidano diCagliari.

Gli obiettivi degli incontri eranola costruzione dei partenariati isti-tuzionali internazionali e la defini-zione delle azioni dei progetti di coo-perazione con i GAL francesi, por-toghesi e sardi.

Hanno preso parte all’incontro:il GAL Pays Vichy Auverghe, ilGAL Pays de Chaumont, il GALArde, il GAL Adrepes, il GAL A2S,il GAL Adritem, il GAL Grater, ilGAL ATA, il GAL Adrepes, il GALAdeliacor, il GAL Nuorese Baro-nia, il GAL Sinis ed il GAL Oglia-stra.

Il GAL Sulcis ha presentato dueprogetti di cooperazione interna-zionale: “Accorciamo le distanze -filiera corta tra terra e mare”, at-traverso cui si intendono realizzaredegli eventi internazionali, che di-vengano lo strumento per la promo-zione dei territori coinvolti e chesappiano valorizzarne le specificitàe gli attrattori agroalimentari ed ittici,ambientali e culturali. Attraverso ilprogetto di cooperazione, il GALSulcis intende creare un format dievento internazionale, capace di pro-muovere i prodotti e le eccellenzedei territori, coniugando anche lapromozione territoriale delle aree

rurali e costiere; “Memoria e webTV - raccontiamo i territori” hal’obiettivo di riscoprire, salvaguar-dare e valorizzare le competenze edi saperi delle aree rurali con il coin-volgimento attivo degli attori loca-li e delle nuove generazioni, attra-verso l’utilizzo di tecniche innova-tive di apprendimento legate alle

nuove tecnologie di informazionee comunicazione. è prevista la crea-zione di una piattaforma digitaleattraverso la realizzazione di unformat televisivo (web tv), qualestrumento che raccolga e diffondale esperienze e i documenti realiz-zati dalle scuole, secondo un princi-pio di condivisione e scambio diesperienze tra i ragazzi di diversi

paesi europei partner di progetto.L’evento fa seguito a numerosi

eventi realizzati nel territorio delGAL Sulcis Iglesiente Capoterra eCampidano di Cagliari con i GALsardi ed i dirigenti scolastici delterritorio.

«Siamo molto soddisfatti - hadetto il presidente del GAL Sulcis

Iglesiente Capoterra e Campidano diCagliari Luciano Cristoforo Piras -per l’ottimo risultato ottenuto! Ilcoinvolgimento dei GAL portoghesie francesi ci permette di costruiredei progetti di cooperazione chepermettano lo scambio di buonepratiche ed esperienze per le no-stre aziende e per gli istituti scola-stici del nostro territorio.»

Prosegue l’attività di cooperazione del Gruppo di Azione Locale

I nuovi progetti del GAL Sulcis Iglesientesono stati presentati a Lisbona (Portogallo)

Maria Maddalena Giua. L’Ospedale Sirai di Carbonia.

Una delle presentazioni svoltesi venerdì 26 gennaio a Lisbona, in Portogallo.

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7La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

Sono stati inaugurati sabato 13gennaio, nei nuovi locali del-l’Istituto Tecnico Economico“Cesare Beccaria”, in via

Brigata Sassari (ex Liceo Classico),a Carbonia, i laboratori didattici rea-lizzati con il finanziamento del “Pia-no Sulcis” nell’ambito del progettodidattico “La Scuola azienda produ-ce, il turista degusta”.

All’inaugurazione, alla presenzadi alunni, docenti e genitori, e del di-rigente scolastico, Antonello Scanu,sono intervenuti: il coordinatore delPiano Sulcis, Salvatore Cherchi; l’as-sessore regionale della Pubblica istru-zione, Giuseppe Dessena; il nuovoamministratore straordinario della pro-vincia del Sud Sardegna, Mario Mos-sa; il sindaco di Carbonia, Paola Mas-sidda; il referente del progetto, Ver-ter Bertoloni. Presenti anche il sinda-co di Tratalias, Marco Antonio Piras,ed il vicesindaco di Iglesias, SimoneFranceschi.

I nuovi laboratori:• n° 2 LABORATORI DI SIMU-

LAZIONE IMPRESA TURISTICA(FrontOffice/BackOffice Alberghiero,Tour Operator, Agenzia Viaggi, Inte-razione con il WWW, Web Business,Marketing online, Gestione WebSite)

● n° 2 LABORATORI DI SI-MULAZIONE AZIENDALE (Ana-lisi di Mercato, Gestione economicaed organizzativa, Gestione del Perso-nale, Gestione del Magazzino, WebBusiness, Gestione WebSite…)

● n° 1 LABORATORIO DI SI-MULAZIONE SOFTWARE COM-PANY (Creazione WebSite, Analisi,Design e creazione DB standalone eWebDB, Ideazione e realizzazioni digrafica digitale…)

Le nuove e avanzate dotazioni tec-nologiche favoriranno una maggioree migliore qualificazione delle cono-scenze e competenze specifiche deicurricoli dei quattro indirizzi offertidall’Istituto: Turistico, Amministra-zione Finanza e Marketing, Relazioniinternazionali per il Marketing, Siste-mi Informativi Aziendali.

Il progetto dell’Istituto Beccaria,nell’ambito del Piano Sulcis, dal tito-lo “l’azienda scuola produce, il turistadegusta” riguarda il complesso degliIstituti presenti nelle sedi di Carbonia,Santadi e Villamassargia.

L’Istituto di Istruzione SuperioreITC n° 2 Beccaria, con sede a Car-bonia in via Brigata Sassari, attual-mente è costituito da tre sedi, ovverodall’Istituto Tecnico Economico consede a Carbonia e dagli Istituti Pro-fessionali per i Servizi per l’Agricol-

tura e lo Sviluppo Rurale presenti nel-le sedi di Santadi e di Villamassargia.

Con la riforma scolastica del 2010/2011, l’offerta formativa dell’Istitutosi è ampliata ed aggiornata:

• nella sede di Carbonia sono attiviquattro indirizzi dell’Istituto TecnicoEconomico - Turistico, Amministra-zione Finanza e Marketing, RelazioniInternazionale per il Marketing, Si-stemi Informativi Aziendali.

• nelle due sedi decentrate è atti-

vo l’indirizzo professionale rivolto aiservizi per la valorizzazione e com-mercializzazione delle produzioni agri-cole con specificità legate alle tradi-zioni locali vitivinicola e oleicola aSantadi e delle produzioni zootecni-che e i suoi derivati a Villamassargia.

La strategia delineata dal pianoSulcis prevede una visione unitaria edintegrata di interventi territorialmen-te aggregati, rivolti alla salvaguardiadel tessuto produttivo e in particolarealla valorizzazione degli ambiti for-mativi di eccellenza sui quali si pos-sono basare prospettive di sviluppo e

occupazione.L’Istituto di Istruzione Superiore

ITC n° 2 Beccaria di Carbonia ha pro-posto un progetto integrato nell’otti-ca di valorizzazione degli specificiambiti formativi dell’Istituto, realiz-zando una sinergia efficace tra inter-venti strutturali, metodologie didatti-che-professionali indirizzate al mon-do del lavoro, allo sviluppo tecnolo-gico ed alla simulazione didattica diattività imprenditoriali.

Gli obiettivi formativi del progettosono tesi a:

a) far acquisire le competenze ne-cessarie per favorire l’interazione congli operatori del settore turistico e im-prenditoriale;

b) promuovere nuove attività nelcampo dell’imprenditoria delle pro-duzioni agricole, dell’agroalimentare;

c) sviluppare la capacità e lecompetenze necessarie a creare, ge-stire una realtà caratterizzata dall’in-formatizzazione avanzata nelle azien-de in generale ed in quelle aziendeagricole.

Sono stati inaugurati sabato 13 gennaio i nuovi laboratori dell’Istituto Tecnico Economico “Cesare Beccaria” di Carbonia

Le risorse del Piano Sulcis per la formazioneI nuovi laboratori: simulazione di un’impresa turistica (2), simulazione aziendale (2) e simulazione software company (1).

Un altro “figlio del Sulcis”ci riempie d’orgoglioportando oltremare il no-me di un’isola che soffre

per mancanza di lavoro, anche perchi si è laureato con tanti sacrifici.

Marco Mussetti, giovane nato aCarbonia il 16 settembre del 1990,ha una formazione universitaria chenon passa certamente inosservata.

Una laurea triennale in Econo-mia e Gestione Aziendale conse-guita presso l’Università degli Studidi Cagliari. Una laurea specialisti-ca in Management e Governanceindirizzo Direzione e ControlloAziendale, conseguita all’Universi-tà degli Studi di Siena, con votazio-ne 110/110. Ricerca tesi presso laFaculty of Economics-Universityof Split (Croatia) tramite il Pro-gramma Erasmus+tesi. Exchangestudent presso la Faculty of Busi-ness study University of Vaasa (Fin-land) tramite il Programma Era-smus Studio.

Con questi titoli non poteva nonclassificarsi al primo posto nel con-corso regionale “Premio tesi lau-rea CGIL Sulcis Iglesiente 2014”,per la tesi dal titolo “Business Plan:il caso della start-UP Green Mine”.

Per la sua carriera universitaria,il 17 novembre 2017 Marco ha avu-to l’onore di ritirare, durante una ce-rimonia organizzata presso la Ca-mera dei Deputati, una pergamena dimerito, un attestato di ProfessionistaAccreditato della Fondazione Italia-Usa.

Marco è stato selezionato e sceltotra giovani laureati che hanno con-seguito il massimo dei voti in di-scipline di interesse per la Fonda-zione Italia-Usa, per partecipare gra-tuitamente al Master Global Marke-ting Comunicazione e Made in Ita-ly, ideato e promosso dalla stessafondazione.

Un progetto innovativo, rivoltoa definire degli esperti in un setto-re in continua evoluzione, con l’o-biettivo di sviluppare proficue re-lazioni economiche con gli altri stati.

Con questo obiettivo nasce lapartnership tra la Fondazione Ita-lia-Usa ed il Centro Studi Comu-nicare l’Impresa che promuove ilMaster, attraverso la modalità diformazione a distanza, per coniu-gare le esigenze di una società sem-pre più globalizzata e innovativa.

Come espresso nel rapporto an-nuale del ministero dello SviluppoEconomico è importante contribui-re ad una politica commerciale eu-ropea, attenta alle esigenze del no-

stro sistema e accompagnare le im-prese nella sfida dell’internaziona-lizzazione.

La priorità del Governo Italia-no è, infatti, quella di individuaredegli scenari mondiali che offranola possibilità di un rilancio compe-titivo delle imprese italiane in mo-do da poter così tutelare il Made inItaly.

Il Master mira proprio alla for-mazione di professionisti che sap-piano operare nei settori del Mar-keting globale, figure come Diret-tore di Marketing e InternationalMarketing Analyst. Ma anche esper-ti in relazioni commerciali interna-zionali con ruoli come Export Ma-nager, Tecnico commercio estero e

Consulente per il Commercio Estero.Le competenze acquisite nel Ma-

ster consentiranno all’allievo di svi-luppare un project work a scelta traquelli commissionati da AgenziaICE e SKY TG24.

Marco “da grande” e si può dire,data la sua giovane età, vorrebbe fa-

re l’Export Manager: una figura pro-fessionale che si occupa di studiarei mercati esteri per scoprirne le stra-tegie, le tendenze e i trend in mododa poter promuovere prodotti italia-ni all’estero e cogliere opportunitàdi business. Prodotti che ruotano in-torno al “Made in Italy”: alimenta-ri, moda, arredamento ed anche altriprodotti di nicchia.

Ma la più grande soddisfazionee motivo d’orgoglio sarebbe sicu-ramente riuscire, in un futuro nonlontano, a rappresentare, nei mer-cati esteri, qualche azienda sarda.

Una necessità quindi quella dilasciare la nostra isola e recarsi ol-tremare per formarsi nel miglioredei modi, per fare esperienza e per

poi poter portare in giro per il mon-do i nostri migliore dei modi, perfare esperienza e per poi poter por-tare in giro per il mondo i nostri sa-pori e le nostre eccellenze artigia-nali in ogni campo.

Torna presto Marco!Nadia Pische

Significativi riconoscimenti per un giovane di CarboniaMarco Mussetti, laurea e master in tasca,ora studia per diventare Export Manager

La cerimonia di consegna dei premi alla Camera dei Deputati.

Marco Mussetti riceve l’attestato di Professionista Accreditato.

èun maschietto il primo na-to nel Sulcis Iglesiente, ve-nuto alla luce all’ospedaleCTO di Iglesias alle 3.36

del 2 gennaio 2018, da una mammadi 27 anni, di origini marocchine,residente a Sant’Antioco, che lo hachiamato Bilal. Il parto è stato natu-rale e la mamma ed il bimbo godonodi ottima salute.

Nella clinica di Ginecologia eOstetricia dell’Aou di Sassari è Ni-colò Merella il primo nato nell’isola.

L’attestazione di nascita, trascrit-ta dall’ostetrica Elisabetta Cocco cheha assistito la neo mamma, riportal’orario 00.00 e un peso di 3,315 kg.

Per la mamma Alessandra Pod-dighe, 29 anni, ed il papà GiovanniMerella, 27, si tratta del primo figlio.

è Nicolò Camba il primo bimbonato nel 2018 al Policlinico DuilioCasula di Cagliari. Il piccolo è natoalle 6.32 e ha pesato 3.170 grammi.

Felicissimi mamma Claudia Me-lis, 26 anni, barista di Cagliari, e pa-pà Paolo Camba, 31 anni, disoccu-pato di Selargius. Grande festa, dun-que, nel reparto di Ginecologia eOstetricia diretto dal professor GianBenedetto Melis, struttura di eccel-lenza della sanità italiana. Al partohanno assistito l’ostetrica CaterinaSiddi e il medico Alessandro Loddo.

Come ogni anno è stata festa grande negli ospedali sardi

I primi nati in Sardegna e nel Sulcis

La gioia della neo mamma a Iglesias. Il piccolo Bilal.

èscomparso l’8 gennaio, a 74 anni, l’ex con-sigliere regionale Marco Fabrizio Tunis. Natoa Narcao il 17 agosto 1943, Marco FabrizioTunis ha iniziato ad occuparsi di politica fin

da giovanissimo. è stato consigliere provinciale di Ca-gliari dal 1985 al 1995 ed assessore provinciale nelleGiunte guidate da Cecilia Contu ed Eliseo Secci.

Laureato in Scienze Politiche, è stato dipendentedel Consiglio regionale ed ha conseguito la qualificadi segretario comunale. Il 12 giugno 1994 è stato elet-to consigliere regionale nella lista di Forza Italia nellacircoscrizione della provincia di Cagliari con 3.461preferenze, confermato cinque anni dopo, sempre conForza Italia, con 3.520 preferenze. Nel corso della le-gislatura ha lasciato Forza Italia per aderire all’Udr diMario Floris.

A livello locale, per alcuni anni, Marco FabrizioTunis ha dato vita ad uno scontro “familiare” con ilfratello Gianfranco, sindaco di Narcao per diverse con-siliature, anch’egli consigliere regionale e poi senatore,guidando liste civiche contrapposte, senza mai riusci-re, seppure di stretta misura, ad essere eletto sindaco.

Da alcuni anni aveva lasciato la politica attiva.Ciao Marco

Giampaolo Cirronis

Si è spento l’8 gennaio l’ex consigliere regionale di Narcao

Ricordo di Marco Fabrizio Tunis

Marco Fabrizio Tunis.Nicolò Merella, 1° nato in Sardegna. Nicolò Camba, 1° nato a Cagliari.

Il taglio del nastro con l’assessore regionale Giuseppe Dessena.

Uno dei nuovi laboratori.

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8 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

di Giuseppe Mura

(2) Continua«Nella nota redatta dal Bessone, uno

dei membri della missione di verificainviata per ordine del viceré, sono an-notate, in vista di una futura colonizza-zione dell’isola da parte di un gruppo di“migranti” greci, le possibilità produt-tive future offerte dai suoi territori1:

1) circa ottocento piante di oliva-stro, sparse un po’ ovunque nell’isola,che potrebbero essere innestate perdare una considerevole produzione dibuon olio;

2) Vi sono parecchie zone atte adospitar vigneti;

3) Sono presenti 160 paia di boviche arano dodici starelli di grano perogni giogo. Si seminano ogni anno 960starelli.

4) La gran parte di questi terrenisi trovano nella zona detta di Canay acirca un’ora da Sant’Antioco, mentre irestanti sono, dispersi in diverse zonedell’isola.

5) Vi sono terreni già dati in conces-sione ma che non sono coltivati, talida dare lavoro a 60 gioghi di buoi. Iterreni che non sono ancora dati in con-cessione, potrebbero rendere abbon-dantemente.

Si contano inoltre circa 500 vaccheche vivono brade.

6) I terreni non concessi ancora, perlo più montagnosi, potrebbero mante-nere più di mille capre. Attualmenteve ne sono in tutta l’isola circa 2.000,quando se ne potrebbero allevare 4.000.2.000 sono le pecore quando se ne po-trebbero mantenere 4.000 e 600.

7) Non vi sono, purtroppo, boschi chepossano fornire legname da costruzio-ne, tanto che si potrebbero trovare ta-vole e travi, al massimo per costruire 8case. Si potrebbe ovviare a questa man-canza approvvigionando il legname daIglesias, da Piscinas, dal territorio dimonsignore il vescovo, dal territorio diTeulada e di Villamassargia, tutti ad unadistanza di un giorno e mezzo di viag-gio con il carro, potendosi tuttavia tra-sportarsi anche per mare. La calce, in-vece, sarebbe sufficiente quella da pro-dursi in loco, in Canay, Cannigioni eMontarby. Vi si trova anche la legnaper le fornaci mentre scarseggia quel-la alla giornata». Supplica inviata al viceré, il 19 lu-

glio 1754, dal consiglio della città d’I-glesias:Si chiede di recedere dal proposito

di concedere una parte dell’isola a unacolonia di Greci in quanto, al momen-to darebbe da vivere ad almeno quat-tromila cittadini iglesienti, e che il san-gue versato dagli iglesienti per difende-re l’isola, che da un reddito di circa 400scudi, dai nemici esterni, darebbe ai cit-tadini il diritto di possesso dell’Isola.

Bisogna inoltre calcolare i redditi che netrae il capitolo ed i particolari più le de-cime della mensa vescovile oltre l’ac-cordio e le portadie2.Si chiedeva, pertanto, di desistere

dal progetto, e di chiedere al sovranol’ascolto di una deputazione per pero-rare le ragioni della Città.Petizione firmata da Don Pietro Usai

Sanjust, consigliere in capo (= sindaco)Don Giuseppe Pintus Y OtgerPinna PiledduFrancesco Pinna L’allegato elenco riporta di seguito

i nomi di tutti i proprietari che vantanodei diritti sui terreni dell’isola, specifi-candone se ci vivono stabilmente op-pure saltuariamente, citando inizialmen-te i nobili, i borghesi benestanti e, via via,tutti gli altri:Donna Madalena de Spinoza, ve-

dova che vi dimora quasi tutto l’anno,con quattro figlioli, un servitore e treserve e possiede una casa grande, condue magazzini, vicino alla chiesa. Duearatri di terra disboscata varie altre col-ture. Sono inoltre da conteggiare più di

cento grotte utilizzate come abitazionidate in affitto da proprietari di Iglesiaso di proprietà degli occupanti stessi.Nella relazione stilata dal Maggio-

re vengono dati i numero esatto di be-stiame e abitanti dell’isola, compresele capanne sparse, le grotte e le case,nonché dei diversi siti: - 70 paia di buoi con altrettanti agri-

coltori.- 10 fra magazzini e case in pros-

simità della chiesa su un totale di 49,31 capanne e due grotte, tutte abitate,per un totale di 63 capanne ad uso dipastori ed agricoltori che sono 28, cia-scuno nei territori a lui assegnati, cia-scuno con il suo proprio “Segno”. Iltotale degli abitanti, più o meno, stabi-li è di 302 persone. Il bestiame è com-posto da:- 2.830 capre; 3.213 pecore; 440

vacche e 39 cavalli + numerosi vitellie vitelloni + i cavalli selvatici, rispet-tati perché li si ritiene protetti da San-t’Antioco. Senza considerare le altrespecie selvatiche come cinghiali e ca-prioli che numerosi popolano, i luoghipiù selvatici. L’aria che si respira è buo-na ed il suolo di media fertilità. Le casesono tutte situate intorno alla chiesa (so-no queste costruite di muraglia di pietrae fango, imboccate di calce per la mag-gio parte di un solo piano. Solo alcunea due piani, molte con una sola came-ra. Appartengono per la maggio partea Cavalieri e cittadini di Iglesias, chein detta città fanno il loro continuo sog-giorno, venendo nell’isola solo qualchevolta ed in occasione della festa delsanto che si celebra tre volte l’anno).Le capanne erano costruite con lun-

ghi travi diritti, inclinati in cima versoun unico vertice, poi ricoperte di fra-sche e rami più piccoli. Alcune sonocinte da muri in pietra (simili alle clas-siche pinnette ancora esistenti).Vi sonoinoltre 116 grotte, scavate nella roccia,la gran parte composte da una sola ca-mera a cui si accede attraverso una sca-la scavata direttamente «innanti allaporta che sola da adito all’entrata del-le persone e della luce. Queste abita-zioni troglodite sono di proprietà del

loro abitante che vi dimora, in detta iso-la, tutto l’anno sin dalla fanciullezza econ il lavoro dei propri terreni ed insocietà dei padroni Iglesienti pasco-lando, alcuni, il proprio ed altri l’al-trui bestiame, con il vantaggio di nonpagare affitto, ma con la condizione dilasciare libere in tempo della festa perpermettere ai padroni di partecipare al-la festa del Santo Patrono».Gli abitanti si vestono semplicemen-

te con tessuti di lana sarda, filata dalleloro donne che «tessono in rozzi telai

anche il lino da loro prodotto, coltivan-dolo nelle loro terre; mangiano il loropane che non manca mai in ogni fami-glia, accompagnato ad un poco di for-maggio ed assai raramente poca car-ne, spesso si nutrono di dattili (sic),olive selvatiche, frutti di mirto e stinco(bacche di lentischio), che viene spre-muto e frantumato a colpi di pietra,quindi bollito al fuoco per estrarne l’olio,si nutrono anche di funghi conditi chevengono colti nelle campagne e cotticon il fuoco della loro legna. Vivono,insomma frugalmente, senza la neces-sità di chieder l’elemosina come fareb-bero (se fossero portati) in altro luogo.»Purtroppo, pochi giovani si posso-

no sposare a causa della loro povertà.Manca loro un parroco per i sacramentied un ufficiale per amministrare la giu-stizia. Monsignor Falletti (arcivescovodi Cagliari e vescovo d’Iglesias, diededisposizione di dirvi messa che, oggi(1754) si tiene due volte nei dì di fe-sta, ma non può che battezzare i fan-ciulli, mentre i matrimoni devono es-sere celebrati ad Iglesias che dista ben

sei ore di cammino. Il povero cappel-lano può solo dare il viatico solo dopoaver detto la messa. Non può, tra l’al-tro dare l’estrema unzione dato che inquella chiesa non vi è custodito l’oliosanto ne il SS Sacramento. Sono inol-tre eccessive le tasse per i superstiti chedebbano seppellire un congiunto. Sa-rebbe dunque opportuno che venisse unparroco dalla città di Iglesias. La giu-stizia viene amministrata dal capitanod’Iglesias che ha il carcere nella casadella città, mi ha raccontato di non po-

ter esercitare la sua funzione di giusti-zia stante la lontananza dal luogo del-la sua giurisdizione. Tanto era il timoredegli antiochensi che fossero sbarcatii supposti coloni greci che si fece de-viare, da parte del capitano Costantino,di far deviare la nave inglese, al coman-do del capitan Ferguson, con altro ba-stimento dal golfo di san Pietro e quel-lo di Palmas e di lì a Porto scuso dovevennero sbarcati 198 Greci, «prove-nienti da Ajaccio, a seguito delle sup-pliche fatte al capitano inglese di nonsbarcare i coloni stranieri, facendosgombrare le case da coloro che già datempo le occupavano: lasciando senzatetto persone che colà erano nati e cre-sciuti per lasciar posto a persone di cuinon condividevano neppure la corret-ta fede». Nel 1754, l’isola di Sant’Antioco

cominciava ad avere una comunità, che,pur essendo, ancora, strettamente le-gata alla città madre, da cui dipendevadirettamente, per legami familiari, e perdipendenza amministrativa, cominciavaa mostrare uno spirito di indipendenza

e di campanilismo che si sarebbe rin-forzato in seguito, una volta che il tem-po avesse affievolito i vincoli familiari ele antiche consuetudini.Per proseguire la nostra ricerca, dob-

biamo rivolgere la nostra attenzione,nuovamente a documentazione eccle-siastica. I Quinque libri, di tutte le par-rocchie della diocesi Sulcitan/Eccle-siense, sono consultabili presso L’ar-chivio Storico diocesano. I registri re-lativi a Sant’Antioco cominciano dueanni dopo la redazione del codice ap-pena esaminato, nel 1756.In quell’anno si registrano tre mor-

ti, tre nuovi nati e nessun matrimonio.Il primo defunto è un giovane di 22 an-ni, nativo di Villacidro. Nel corso dei15 anni di durata del primo dei quiquelibri, si contano 111 decessi di cui 27erano nati ad Iglesias e 21 provenivanoda altri 14 paesi. 63 morti non hannoindicazione di provenienza. Dei 63, sinota che 47 erano bambini perciò gliadulti nati e defunti in loco sarebbero so-lo 16, in un arco di 15 anni, che tale è illimite temporale di quel primo registro.Il primo matrimonio viene cele-

brato nel 1761, mentre il primo matri-monio tra due coniugi nati entrambinell’isola è nel 1864: gli altri sposi sonoin maggioranza nati ad Iglesias, i re-stanti provenivano da Flumini, Cagliari,Teulada, Villacidro e Portoscuso.Se ci spostiamo ancora in avanti di

qualche anno, al 1762 quando, a seguitodella visita pastorale, effettuata dall’ar-civescovo monsignor Natta e di cui,sfortunatamente, non rimane alcunatraccia documentale, ci sono pervenu-ti solamente i decreti generali emessiin conseguenza della visita stessa, daiquali apprendiamo che, finalmente, alcappellano della chiesa del Santo erastato consentito di dare l’estrema unzio-ne ai moribondi, in quanto il sacerdotecustodiva i vasetti degli Oli Santi. Unapiccola curiosità traspare dalle dispo-sizioni date dal presule: il sacerdote perportare il Viatico agli infermi, dovevaessere munito di un ombrello di setabianca, tessuto di trama fitta, dotato difodera amovibile, per i giorni di piog-gia. Apprendiamo inoltre che la chie-setta di Santa Rosa fu in quella occa-sione interdetta al culto e destinata sola-mente a luogo di sepoltura e ossario.Si raccomandava inoltre, di chiuderela porta a chiave e la chiave custoditadirettamente dal curato. Fu giudicatainsufficiente la pulizia e quindi, mon-signor Natta raccomandò anche si fa-cesse il bucato a paramenti, tovaglied’altare, camici, cotte ed in particolarea corporali e purificatori. Puntigliosamente si suggeriva, for-

se perché qualche macchia scura erastata notata, che in mancanza di vinobianco, durante la messa si usasse laaccortezza di miscelare, al momentodell’ultima purificazione del calice, so-lo una piccola parte del vino rosso di-sponibile, con abbondante acqua, cosìda evitare di macchiare i purificatori3.Apparentemente parrebbero notizie

che esulano dal nostro discorso prin-cipale, in realtà mostrarono come an-che le autorità ecclesiastiche rivolges-sero una maggiore attenzione nei con-fronti di una comunità che si andavarafforzando intorno alla chiesa del San-

to Patrono della diocesi e dell’interaSardegna. Ecco, il nostro Escursus ter-minerebbe qui, quando ormai appareconsolidata la tendenza alla crescitacostante della nuova popolazione, cre-scita che verrà definitivamente rico-nosciuta intorno al 1770 quando verràriconosciuto il primo consiglio dellacomunità.Facciamo un’ultima considerazio-

ne: nel 1851, quando il comune di San-t’Antioco contava ormai oltre duemi-la abitanti, si ebbe nel paese una solle-vazione popolare i cui risvolti sonoormai noti a tutti. Le ragioni della ri-volta sono essenzialmente da ricerca-re nel desiderio di riportare le reliquiedel santo nella chiesa Martyrium, sot-traendole alla città di Iglesias che lecustodiva dal 1615, anno del ritrova-mento. Per questo i devoti antiochensibloccarono le reliquie nella Chiesa im-pedendo al Capitolo iglesiente di ri-portarle nella cattedrale, sede della dio-cesi. Fu necessario l’intervento di unnumeroso reparto di soldati, inviato intutta fretta da Cagliari, direttamente dalcomandante militare dell’Isola, nien-te-meno che il Generale Alberto Ferrerodella Marmora, per ristabilire l’ordine efar sì che il Simulacro e le reliquie delsanto venissero restituite ai legittimicustodi, almeno per gli anni fino al 1855quando, una sentenza della corte di ap-pello di Cagliari stabilì chi dovesse cu-stodirle ab aeternum4. Fu quello, ioritengo, l’episodio finale che sancì de-finitivamente il taglio dal cordone om-belicale che aveva unito gli antiochen-si ad Iglesias.

Note

1 Ho avuto copia dei manoscrittida Francesco Cherchi, appassionato ri-cercatore di Iglesias, che li ha rintrac-ciati nell’archivio di Stato di Torino, edopo averli fotografati, mi ha, genero-samente, permesso di farne una copiae di utilizzarli.

2Accordio era chiamato il contrat-to che veniva stipulato tra il feudatarioe un vassallo che era ammesso al pasco-lo nelle terre del Signore, dietro paga-mento di un tributo proporzionato alnume-ro di capi di bestiame. La stessaparola era usata per il contratto chelegava un servo al proprio padrone:(su zeraccu a su meri e sa zeracca asa meri). Portadie era il diritto di riscuotere la

metà delle granaglie seminate dal vas-sallo nei terreni feudali o la quantità diformaggio da pagare per ciascuna pe-cora. Cfr. Francesco Cesare Casula -Dizionario Storico Sardo, Sassari 2006.

3Le notizie relative alla Sacra Vi-sita sono state tratte da un codice ine-dito del secolo XVIII, ritrovato e pub-blicato, solo parzialmente da Padre F.Pili.

4La secolare vertenza si è chiusadefinitivamente nel 2015, cinquecentoanni dopo il loro ritrovamento, quan-do tutte le ossa che costituivano le reli-quie del Santo, sono state riunite, final-mente, nella basilica di Sant’Antioco.

Fine

Nei secoli XVII e XVIII la città di Iglesias ebbe una significativa influenza sul ripopolamento dell’Isola di Sant’Antioco

La nascita della moderna Sant’AntiocoUn voluminoso codice cartaceo, custodito a Torino, è una vera miniera d’oro per la ricostruzione della storia della cittadina lagunare.

La chiesa della Madonna delle Grazie, già San Saturno, intorno alla quale si formò,presumibilmente, la città di Villa di Chiesa, in una foto d’epoca.

C’è anche Enrico Salis, 35enne di Sant’Antioco,tra i 78 i neo professionisti di cucina, tra cui 11donne, diplomati ad ALMA - La Scuola Inter-nazionale di Cucina Italiana, dove hanno fre-

quentato la XXXVII edizione del Corso Superiore di Cu-cina. Provenienti da tutta Italia, i candidati, rientrati dal-l’esperienza di stage, durata cinque mesi, si sono sottopostiall’esame di una giuria di commissione composta da gran-di interpreti della cucina d’autore come, tra gli altri, gli chefstellati Alessandro Breda, Herbert Hintner, Antonia Klug-mann, Marc Lanteri, Nicola Portinari e Giuseppe Tinari.

In veste di giurati, sono intervenuti anche lo chef Pa-squale Laera, Ristorante “La Rei” (a Serralunga d’Alba),già premiato con una stella Michelin; Nikita Sergeev, Ri-storante “L’Arcade” (a Porto San Giorgio) e Lorenzo Ste-fanini, Ristorante “Il Giglio” (a Lucca). In comune, Lae-ra, Sergeev e Stefanini hanno un passato come allieviALMA (e un presente come solide ed apprezzate realtàdella ristorazione italiana): la loro parabola professiona-le rappresenta quindi un modello da seguire per tutti gliiscritti al XXXVII Corso Superiore di Cucina Italiana.

Per i neo-diplomati ALMA si aprono ora le porte delmondo del lavoro. Con prospettive che sono rosee: in-fatti, secondo uno studio di InfoJobs, pubblicato il 30novembre 2017, per quanto riguarda il periodo invernalela professione di cuoco è sul podio tra quelle più richie-ste. Su un totale di 5.000 posizioni aperte analizzate, icuochi rappresentano una quota del 15%, preceduti, alsecondo posto, da bartender e personale di sala (23%).

Miglior studente in assoluto della XXXVII edizionedel Corso Superiore di Cucina Italiana è risultato il 39 en-ne marchigiano Francesco Pettorossi, di Porto San Gior-gio (Fermo). Pettorossi ha svolto i cinque mesi di stagepresso il Ristorante “L’Arcade”, avendo per mentore unprofessionista come lo chef Nikita Sergeev.

A firmare i migliori progetti di tesi sono stati FedericoPignataro, 29 anni, di Salve (Lecce), nato a Saronno, eMattia Greco, 21 anni, di San Giovanni in Fiore (Cosenza).

Enrico Salis si è classificato al 5° posto con una tesisulla cucina abruzzese dal titolo “Abruzzo forte e genti-le”, con un piatto dedicato alla Sardegna chiamato “Ric-ciola in giardino al profumo di lentischio”.

Enrico Salis, 35enne di Sant’Antioco, tra i 78 neo-diplomati alla Scuola internazionale di Cucina italiana

Giuseppe Mura.

Enrico Salis, al centro, con cinque dei colleghi premiati. Il piatto di Enrico Salis.

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9La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

di Mario Marroccu

La parola cinese “Zhonghua” si-gnifica “Impero del Dragone”. Gliscienziati dell’Istituto di Neuro-scienze di Shanghai l’hanno divisa indue: “Zhong” e Hua”, e con queinomi hanno battezzato le due scim-miette prodotte artificialmente inlaboratorio. Le due scimmiette sonoidentiche. In verità, però, una ha 6settimane e l’altra ne ha 8, e sono fi-glie di due madri diverse. Questemadri non sono madri naturali, so-no “madri surrogate”. Significa chei figli non derivano da loro ma sonostati impiantati dentro di loro quan-do erano embrioni.

Come si vede, la storia di questanascita è complicata. Anzi, è moltocomplicata.

Iniziamo dal padre: non esiste unpadre vero e proprio. Esiste un em-brione di scimmia a cui sono stateprelevate delle cellule per ottenerneil DNA.

Le cellule prelevate all’embrionesono state spogliate del citoplasmache avvolge il nucleo. Poi il nucleoè stato iniettato all’interno di un’al-tra cellula di scimmia a cui era statoestratto il nucleo originale. È comese il tuorlo di un uovo fosse statoiniettato dentro l’albume di un altrouovo privato del tuorlo.

A questo punto, la nuova cellula,opportunamente stimolata, ha inizia-to a moltiplicarsi, fino a generarel’abbozzo di un embrione. L’em-

brione è stato impiantato nell’endo-metrio di una terza scimmia usatacome madre surrogata. La terza scim-mia ha avuto una regolare gravidan-za ed ha generato la scimmietta:Zhong. Similmente si è fatto con unaquarta scimmia, la quale ha generatola scimmietta Hua.

Zhong e Hua sono perfettamenteidentiche perché hanno il DNA diuno stesso embrione. Consideratoche il DNA non è stato incrociatocol DNA della madre, come avvie-ne in natura, le scimmiette sono as-solutamente identiche. Non possonoessere definite “gemelli”. Sono qual-cosa di più: sono “cloni” di scimmiaperfettamente identici. Ricordiamoche i gemelli sono simili, ma non sonoidentici.

Qual è lo scopo dichiarato degliscienziati di Shanghai? È quello diprodurre scimmiette di macaco per-fettamente identiche, da utilizzare inattività di laboratorio. Verrebberoutilizzate per sperimentare farmaci.

Tuttavia, non sfugge a nessuno chein realtà i cloni potranno essere usatiper la produzione di organi da trapian-tare (cuore, fegato, rene, pancreas,polmoni).

Bisogna riconoscere che gli scien-ziati di Shanghai, nella pubblicazio-ne della rivista scientifica “CELL”si sono premurati di dire che ora ènecessario che tutti gli scienziati delmondo si accordino sull’elaborazionedi regole etiche; regole che devonoprecedere l’ulteriore sviluppo di que-sti studi. Il passo da qui all’eugeneticaè breve. Sappiamo che l’“Eugeneti-ca” ha lo scopo di selezionare la raz-za migliore, e sappiamo quali disastriideologici sono stati compiuti nel se-colo scorso.

Il bisogno di “Regole Etiche” con-divise ha radici lontane nella storia.

Tutto iniziò con Lazzaro Spallan-zani. Era un gesuita vissuto nel 1700,il secolo dei Lumi. È considerato il

“padre scientifico” della “feconda-zione artificiale”. Viene ricordato peraver confutato la teoria della “ge-nerazione spontanea”.

I suoi studi vennero ripresi e per-fezionati da Luigi Pasteur nella se-conda metà del 1800.

Nel 1800 emersero due geni del-la biologia e della nuova scienza del-la ereditarietà: Gregor Mendel e Char-les Darwin. Il primo era un monacoAgostiniano di Brno in Cecoslovac-chia. Egli mise a punto le leggi dellaereditarietà e le pubblicò nel 1865.Ma rimasero sconosciute al mondoscientifico fino ai primi del 1900.

Darwin fu un biologo naturalistache, dopo il famoso viaggio intornoal mondo fatto per classificare le spe-cie viventi, e che lo portò alle isoleGalapgos sulla nave a vela Beagles,pubblicò un testo fondamentale sul-la “Evoluzione delle Specie”. Eral’anno 1858. Nacque la teoria del-l’“Evoluzionismo”.

Nel 1900 i concetti di “Evoluzio-ne”, Specie, Razza, vennero varia-mente declinati dalle nuove ideo-logie politiche nascenti. Sappiamocome andò a finire tra teorie di “raz-ze superiori” guerre e genocidi.

***

Una volta depurata dagli erroristorici e politici, la “Genetica” ebbeuna grande evoluzione alla fine dellaSeconda Guerra Mondiale, e raggiun-se il suo acme nella scoperta di Wat-son e Crick a Cambridge nel 1953. Essiidentificarono la struttura dell’“Acidodesossiribonucleico”, il DNA.

Il DNA contiene tutti i caratteriereditari di ogni individuo vivente.

Tutti gli esseri viventi esistono esi riproducono perché il DNA puòriprodursi, generando un altro indi-viduo. Il DNA, trasferendosi da unindividuo al suo discendente, perpe-tua la vita sulla Terra di ogni essere,

sia esso virus, microbo, micete, pian-ta, insetto, pesce, mammifero, sauro,uccello.

L’incrocio del DNA di maschioe femmina è casuale. L’individuoche ne deriva conserva il patrimoniogenetico, rimescolato, dei genitori,ma è diverso da essi, come sarannosempre diversi i suoi figli. Questavariazione del patrimonio geneticoè essenziale per il mantenimento del-la vita sulla Terra. Le diversità, in-fatti, consentono di affrontare le dif-ficoltà della vita con la selezione delpiù adatto. Davanti ai pericoli nontutti periranno; i sopravvissuti da-ranno luogo ad una discendenza re-sistente e vitale. Si pensi alle variazio-ni meteorologiche (esempio le gla-ciazioni), alle malattie (epidemie), al-le carestie, all’inquinamento ambien-tale, eccetera.

Il segreto della resistenza dellavita sulla Terra è proprio la “diver-sità genetica”. Per questo non esi-stono due individui identici.

A questo punto è evidente che laclonazione in laboratorio è un fattonuovo nella storia ed estraneo alleleggi di natura.

***

Dopo la scoperta della strutturadel DNA fatta da Watson e Crick,nuove scoperte si succedettero finoalla decodificazione del DNA, av-venuta nel 2000, presso il centro distudi privato Celera Genomics direttodal dottor Craig Venter.

Quando divenne evidente che lericerche di laboratorio potevano por-tare alla clonazione dell’Uomo, nel1995 il presidente americano BillClinton (democratico) emanò unalegge che vietava l’uso del DNA diembrioni umani.

Nel 1996, a Edimburgo (l’Univer-sità di Darwin) venne clonata la pe-cora Dolly.

I biologi di quella Università iso-larono il nucleo (DNA) di una cel-lula mammaria di pecora adulta elo iniettarono nel citoplasma di unovulo di un’altra pecora. Ottenuto unembrione, lo impiantarono in un’al-tra pecora che ebbe la funzione di“madre surrogata”. Qui l’embrionecrebbe e, infine, nacque Dolly che erail clone perfetto della pecora iniziale.Questo clone non crebbe con rego-larità. Comparvero segni di invec-chiamento precoce e, all’età di 7 anni,venne sacrificata e imbalsamata.

Gli scienziati conclusero che l’e-sperimento di clonazione era eco-nomicamente fallimentare: erano sta-ti necessari 277 impianti di embrioniprima di averne uno con successo.Inoltre la pecora-clone era affetta dainvecchiamento precoce.

Immediatamente vi furono i ten-tativi, di altri laboratori, di clonareprimati (scimmie). Però gli scienzia-ti si trovarono di fronte ad un proble-ma insormontabile: le cellule di scim-mia non si moltiplicavano e l’em-brione di primate non si formava.Il motivo venne identificato nella pre-senza di geni del DNA che bloccanola crescita. Si scoprì che le cellule diprimate sono programmate per bloc-care la clonazione.

Tutti i tentativi di clonare un ani-male simile all’Uomo generaronoperplessità in tutto il mondo per i pro-blemi etici che sarebbero emersi.

Nel 2006 il presidente americanoGeorge Bush (repubblicano) promul-gò una legge con cui vietò l’uso di em-brioni umani per la sperimentazione.

Tuttavia recentemente Barak Oba-ma (democratico) ha emendato queldivieto consentendo ai laboratori diutilizzare embrioni umani per spe-rimentazioni. Lo scopo era quello diarrivare a produrre farmaci controle malattie neurodegenerative.

Oggi siamo ad un punto crucialedi questa storia. È evidente che gli

scienziati cinesi di Shangai possonoclonare l’Uomo.

I giornali riferiscono che hannousato il metodo di clonazione dellapecora Dolly, ma non è esatto. Inrealtà, nel caso della pecora Dolly,venne usata una cellula di animaleadulto. Invece nel caso di Shanghaiè stata utilizzata una cellula di em-brione.

Inoltre, la cellula che ha ricevutoil DNA di embrione, non era una cel-lula-uovo ma un fibrobasto (comu-nemente presente in tutti i tessuti),che non ha la capacità di bloccare laclonazione.

Gli scienziati di Shanghai, già nel2009 avevano pubblicato d’aver mes-so a punto un metodo che porta alsuccesso nell’80% degli esperimentidi clonazione.

Se questo è vero, è anche vero chesi può clonare un primate, compresol’Uomo, all’infinito.

Dal tono dell’articolo pubblicatosulla rivista “CELL” si capisce chegli stessi scienziati cinesi sono preoc-cupati per le implicazioni etiche cheil loro successo comporta, e stannoproponendo un accordo internazio-nale per imporre una regolamenta-zione.

Vedremo cosa avverrà.I dubbi sono leciti. Infatti, se con-

sideriamo l’insuccesso delle grandipotenze nella regolamentazione del-la proliferazione di bombe nucleari,dobbiamo aspettarci che qualche “ca-ne sciolto” inizi a clonare l’Uomo.

È stata subito pubblicata la preoc-cupazione della “Commissione diBioetica” presieduta dal monsignorSgreccia, ed è stata resa pubblica lacontrarietà del massimo biologo ge-netista italiano di Tor Vergata, il pro-fessor Giuseppe Novelli. Questi hadichiarato che “la clonazione del-l’Uomo è inutile ed immotivata”.

Quest’argomento avrà un futuroimportante.

Dopo i recenti sviluppi, la storia della clonazione è arrivata ad un punto cruciale e gli scienziati cinesi di Shanghai possono clonare l’uomo

Clonazione: dopo le scimmie l’uomo?Secondo il massimo biologo genetista italiano di Tor Vergata, Giuseppe Novelli, “la clonazione dell’uomo è inutile ed immotivata”.

Il comitato Porto Solky continuaa manifestare perplessità sullaVariante del PRP - “Piano Re-golatore Portuale” che ha ini-

ziato il suo iter con la prima riunio-ne svoltasi presso l’aula consiliaremartedì 19 dicembre 2017 durante laquale è stata presentata la relazionedi scoping predisposta dalla societàCriteria (incaricata nel 2009 dallaprecedente amministrazione).

«Durante l’esposizione della re-lazione è emerso che il nuovo PRPsi basa su opere pensate 60 anni fa:due scogliere, una banchina del salee un ridotto escavo delle aree por-tuali - infrastrutture funzionali all’e-poca quando il traffico commercialeaveva ben altra mole e promiscuitàdi merci movimentate - ma soprattut-to non erano state pensate per la rea-lizzazione di un porto per la nautica dadiporto - scrivono in una nota Ro-lando Marroccu, Alfonso Curridorie Daniele Garau -. In questo ultimotrentennio si è auspicato il rilanciodel Porto in un’ottica polifunzionaleche, pur mantenendo l’attuale fun-zione commerciale e migliorando lafiliera della pesca, mirasse alla crea-zione di un porto turistico che vadaad attrarre i natanti in transito nellerotte del mediterraneo, quindi valo-rizzare ed incrementare l’attivitàcantieristica. Appare evidente chele premesse del nuovo PRP non so-no funzionali alla pianificazione discenari che possano realmente svi-luppare elevate ricadute occupa-zionali.»

«Il comitato Porto Solky, coglien-do favorevolmente l’invito dell’Am-ministrazione comunale nel presen-tare suggerimenti e proposte, vuolesottoporre all’attenzione dell’inte-ro territorio del Sulcis e, soprattut-to, agli enti preposti alla pianifica-zione, ai finanziamenti ed alle pro-gettazioni, uno scenario possibiledel Porto Polifunzionale ed il suoraccordo con il tessuto urbano dal

quale non si può prescindere se nonsi vogliono compiere gli errori delpassato - aggiungono Rolando Mar-roccu, Alfonso Curridori e DanieleGarau -, ecco gli interventi necessari:

- nuova darsena turistica, sepa-rata da quella commerciale e possi-bilmente adiacente le aree ex Sarda-mag, adatta agli ormeggi di yachtse barche a vela oltre i 10 metri cherappresentano il target da attrarre alfine di creare un importante indottoeconomico;

- valorizzazione delle aree ex Sar-damag da destinare alla ricettività

turistica, servizi connessi alle atti-vità marinaresche, centro culturalee ricreativo per interconnettere l’areaportuale alla città in un unico wa-ter front dall’ex lido al nuovo portoturistico;

- una nuova viabilità che raccordiil riqualificato ponte esistente, im-plementato dalla pista ciclabile, conil nuovo porto, le spiagge, il paese,Calasetta e la messa in sicurezzadella SS 126 tra Sirai e Calasetta,anche con percorsi alternativi.»

«Nel corso della riunione, il co-mitato ha evidenziato tali carenze edinvitato l’Amministrazione a tener

conto, nell’iter di predisposizione del-la Variante, delle osservazioni pre-sentate, in sintonia con la volontàmanifestata dalla stessa Amministra-zione di voler modificare le propo-ste del Piano Sulcis. Il comitato Por-to Solky vuole promuovere il nuovoporto di Sant’Antioco come possibi-le volano di rilancio per tutto il ter-ritorio, e nello stesso tempo chiedeche il Piano Sulcis vada a rimodularei finanziamenti per l’inutile e danno-so nuovo ponte, dimostrandosi cosìun vero piano di sviluppo che inve-ste in modo oculato in progetti che

creino effettive ricadute occupazio-nali, nel caso specifico con il rilanciodelle attività portuali, della nautica,della filiera della pesca e della can-tieristica. Il comitato Porto Solky hapresentato formale richiesta di po-ter proporre nei tavoli istituzionalila suddetta proposta di Porto Po-lifunzionale - concludono RolandoMarroccu, Alfonso Curridori e Da-niele Garau -, sarebbe auspicabileprolungare gli incontri periodiciorganizzati dal coordinamento delPiano Sulcis al fine di inserire unospazio dove fare partecipare i por-tavoce del comitato.»

Il Comitato Porto Solky manifesta perplessità sulla variante del PRP

Un porto polifunzionale per Sant’AntiocoAppartamento su due piani in villetta a schiera composta

da 2 camere da letto matrimoniali, in una di queste c’è anche un letto singolo,2 bagni entrambi con doccia, una cucina, un grande soggiorno con divano letto

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La proposta del nuovo porto polifunzionale di Sant’Antioco.

Mario Marroccu.

IL NUMERO 312 4-9.qxp_IL NUMERO 181 3/10 31/01/18 22:39 Pagina 2

10 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

Sabato 27 gennaio 2018, a Por-toscuso, è stata una giornatacarica di ricordi, emozioni edincontri per il 70° anniversa-

rio della scuola dell’infanzia parita-ria parrocchiale “San Vincenzo”. Lascuola, conosciuta e cara ai portoscu-sesi come l’asilo delle suore, è unarealtà della parrocchia Vergine D’I-tria, nella quale il parroco è il rappre-sentante legale.

Unitamente a tutto il personale del-la scuola, ai volontari e ai gruppi par-rocchiali, si è messa in moto la “mac-china” organizzativa, guidata dal par-roco don Giulio Demontis.

La scuola dell’infanzia paritariaparrocchiale “San Vincenzo” è la pri-ma scuola materna del paese che ope-ra dagli anni ‘40, voluta fortementedall’allora parroco don Camillo Cin-cotti in un luogo strategico del paese.è l’unica scuola cattolica presente aPortoscuso.

La giornata di festa è iniziata alleore 10,00, con il discorso del parrocoe della coordinatrice della scuola, laquale ha affermato che lo scopo del-la scuola materna è quello educativoe formativo per tutti i bambini di Por-toscuso, teso a favorirne la crescita fi-

sica, intellettuale, sociale, morale e re-ligiosa, secondo i principi di una ret-ta educazione umana e spirituale. Lacoordinatrice ha aggiunto che la scuolamantiene la concezione pedagogicae cristiana che la ispira, segue il do-

cumento legislativo “le indicazioninazionali” (ministero dell’Istruzione2012). Alla fine degli interventi, è sta-to effettuato il taglio del nastro, seguitodall’inaugurazione della mostra foto-grafica denominata“70 anni insieme”

che ripercorre tutta la vita di questa bel-la realtà. Per molti è stato un tuffo nelpassato, rivedendo immagini dell’in-fanzia e ritrovandosi ancora una voltatra le mura della scuola.

Alle 16,00 l’incontro sul piazzaledella scuola per la recita del Santo Ro-sario e la processione di San Vincen-zo, con in prima fila i bambini della“San Vincenzo”, le autorità e le asso-ciazioni operanti a Portoscuso, che hapercorso le vie cittadine. Al rientronel salone scolastico, ha avuto iniziola solenne celebrazione eucaristica,presieduta da don Giulio Demontis.

è stato importante anche l’inter-vento del sindaco Giorgio Alimondache ha ribadito l’impegno dell’Am-ministrazione, teso a continuare a so-stenere questa istituzione scolastica.

Terminati i momenti religiosi, iprotagonisti sono diventati i piccolialunni che hanno arricchito la seratacon una bellissima e commovente re-cita, bravi e forti hanno resistito finoalla fine al ritmo intenso della gior-nata ed alla presenza di una folla nu-merosa.

Altro momento commovente èstato quello riservato alle testimonian-ze degli ex dipendenti ed ex alunni.

Lo scorso 27 gennaio è stato festeggiato l’anniversario di attività della scuola dell’infanzia gestita dalle suore orsoline

I 70 anni della scuola paritaria “San Vincenzo” di PortoscusoÈ stata la prima scuola materna del paese, fortemente voluta negli anni ‘40 dall’allora parroco don Camillo Cincotti.

Nel magico borgo di Tra-talias, dove il temposembra essersi fermato,ci si reca per fare un tuf-

fo nel passato, nei giorni lontani deinostri nonni bambini.

Proprio lì ha voluto dar vita adun particolare laboratorio, una gio-vane ragazza, il cui nome “Arian-na”, sembra riportarci ad una storiache racconta di un filo e che tutti,

almeno una volta, abbiamo sentitoraccontare.

Ed anche l’Arianna di cui vi nar-rerò, ha a che fare con un filo, unprezioso filo di seta: il bisso, un fi-lamento simile alla seta, che vienesecreto da vari molluschi, tra i qualitroviamo “Atrina pectinata”, pa-rente della nota “Pinna nobilis”,volgarmente conosciuta col nomedi “nacchera”. Essa vive nei fon-

dali sabbiosi del mar Mediterraneoed è oggetto di tutela, perché di-chiarata specie in estinzione dal1992.

Un mollusco, quello da cui ri-cava il filo Arianna Pintus, pescatoe venduto in tutto il mondo per le suecarni, mentre i suoi filamenti sonoconsiderati uno scarto.

Il filo di seta marina, che è moltocorto, viene lavorato dalle delicate

e pazienti mani di Arianna, secon-do un processo lungo e difficolto-so, soprattutto per quanto riguardala filatura, con l’uso di attrezzaturetradizionali, che ha ricostruito se-guendo la tradizione dei suoi avi.

Le sue creazioni nascono da in-trecci di fili che danzano all’internodi un telaio depositario di antichisaperi.

La passione di Arianna, col tem-

po, diventa una vera e propria oc-cupazione, con amore e dedizionesegue personalmente la semina e lacura, sino al raccolto, anche del linoche poi tesse.

Il filo dorato del mare ed il filodel lino, dono della terra, sono la di-mostrazione di quanto Arianna sialegata alla natura ed alla tradizio-ne.

In “Sa domu de su linu” si pos-

sono apprezzare le sue opere, frut-to di ore di intenso e laborioso la-voro. Il filo di un passato che si muo-ve tra miti e leggende, tra fantasiae realtà e si collega con un presen-te che viene tenuto in vita da unaragazza di nuova generazione, chefa della sua arte pura linfa per il fu-turo.

Nadia [email protected]

Il borgo medievale di Tratalias ospita il laboratorio artigiano

Arianna e i suoi fili, tra miti e leggende

Uno dei lavori di Arianna Pintus.Arianna Pintus.

Ormai è divenuta una con-suetudine per gli artistilocali e forestieri, espor-re alla critica degli ap-

passionati dell’arte, le loro opere.Dal 7 al 17 dicembre ha esposto neilocali della saletta del Portico, aCarbonia, l’artista Rosalba Cado-ni che, per la prima volta, ha trac-ciato una nuova linea pittorica,

sfruttando la base dell’opera conmateriale di “cartapesta”, dandoal soggetto realizzato la forma piùsignificativa ed espressiva del ca-rattere e del desiderio dell’animo.

Erano presenti all’inaugura-zione il sindaco Paola Massidda el’assessore della Cultura Sabrina

Sabiu. La mostra è stata organiz-zata con il patrocinio del comunedi Carbonia che sostiene le inizia-tive che contribuiscono a valoriz-zare il tessuto cittadino.

L’arte in maschera caratterizzale tappe più recenti della carrieraartistica di Rosalba Cadoni, la cuipassione per la pittura è nata all’etàdi 14 anni ed ha trovato espressio-

ne con la partecipazione ad alcunemostre di rilievo nel corso degli an-ni: nel 2006, a Iglesias, nel Chio-stro di San Francesco; a Cagliarinel 2012, nella Galleria d’arte “IlColore” alla cittadella dei Musei2012.

Nel corso degli ultimi anni Ro-

salba Cadoni si è cimentata nellacreazione di affascinanti manufat-ti, simboli arcaici legati al mondorituale e mistico. Questa sua venaartistica è stata alimentata dalla for-za di eventi della vita che fanno le-va sulla sofferenza fisica, quandovengono a mancare i sostegni mo-rali e materiali che lasciano il segnoe si rafforza la volontà di non mol-

lare, di andare avanti sino alla rea-lizzazione delle proprie volontà.

Durante il periodo della mostra,che pure ha registrato un buon nu-mero di visitatori che hanno ap-prezzato le opere, il tempo non èstato clemente.

Nino Mistretta

L’artista di Carbonia ha esposto al Portico dal 7 al 17 dicembre

L’arte in maschera di Rosalba Cadoni

Una delle opere di Rosalba Cadoni.Rosalba Cadoni.

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O beata ruris ostia

Fuor dal casolar bucolicoriposo membra e menteda soffio avvolto eolicomentr’osservo attentamentevolar un gheppio sparuto,di strisciante serpe il vagar,ascoltar del merlo l’acutole more intento a beccar.

Niente tv niente giornaliboati di guerre echi di paceviver senza gesti formalirespirar l’aria ch’a te piaceai farisei chiuder le porteil cor aprir agli amici veriaspettar giusto migliore sortesenza problemi né pensieri.

L’albatros stridulo volandoricorda il mar là vicinorigonfie vele cullando.Cade dal nido un pulcinolo sfiori con delicate dita.Le fronde ascolti sussurrantiquant’è bella questa vitastando nell’agro a non stressarti.

In attesa che cali seracirri sparsi solcan il cieloascolto il pensier che sperache la natura scopra il velodella terra mia perdutaamicizia donando senza posaignorando la poca ricevutaed apprezzar quiete gioiosa.

T.P.

L’angolo della poesia a cura di Nadia Pische

Se anche tu desideri veder pubblicato un tuo pensiero, una tua poesia... non esitare, rivolgiti subito a: [email protected] . Non aspettare oltre... a volte realizzare un sogno sembra impossibile ma... mai dire mai!

Domenica 28 gennaio Carbonia ha dato l’estre-mo saluto a Vincenzo D’Errico, il “marescial-lo”. Originario di Frattamaggiore, comunein provincia di Napoli, giunse in Sardegna

giovane carabiniere e nell’Isola ha messo radici, ha crea-to una famiglia con la moglie Rina e i tre figli Sonia, Erikae Matteo, e non l’ha più lasciata anche dopo il colloca-mento in pensione. Più di una volta, scherzando, gli hochiesto se avesse mai pensato di ritornare a godersi lapensione nella sua terra d’origine e la sua risposta è statasempre la stessa, meditata e convinta: «Fossi matto, nelmio paese ci torno sempre volentieri in vacanza, ma inSardegna ho trovato il Paradiso e non la lascio più»!

Erano numerose le esperienze maturate nell’Arma.Gli anni che ricordava più volentieri erano quelli vissutia Carbonia, la sua città d’adozione dove viveva con lafamiglia, e nella frazione di Cortoghiana, nella quale haguidato la stazione per moltissimi anni. Ma era rimastomolto legato anche all’esperienza vissuta a Santu Lussur-giu, dove aveva lasciato tanti amici e indelebili ricordi.

Tra le sue più grandi passioni c’erano il calcio (dagiovane era stato un discreto portiere ed aveva conti-nuato a giocare a lungo anche a livello amatoriale, eratifosissimo del Napoli e collaborava da anni con la de-legazione FIGC di Carbonia) ed il mare. Quante giornatetrascorse insieme nel paradiso di Porto Pino che tantoamava, quante passeggiate con la moglie Rina dalla primaspiaggia alle dune e ritorno...

Aveva tanti amici e la sua improvvisa scomparsa, allaetà di 76 anni (era nato il 22 settembre 1941), ha lasciatoun vuoto profondo in tutta la città di Carbonia e non solo...

Vincenzo D’Errico era un uomo di grande fede e lafigura del grande uomo che ci ha lasciato, emerge chiara-mente da alcuni post che ha pubblicato nel suo profilofacebook nelle ultime settimane, durante le festività diNatale e fine anno, che riporto testualmente.

16 dicembre 2017«Credo nel sole anche quando non splende, credo

nell’amore anche se non lo sento, credo in Dio anchequando Lui tace. Con questo pensiero spirituale auguro

a tutti, me compreso, un gioioso e sereno fine settimana.»24 dicembre 2017«A volte non sappiamo dov’è Dio ma possiamo es-

sere certi che Lui sa dove siamo noi. L’augurio a tutti perun Santo Natale di pace, serenità e amore.»

31 dicembre 2017«Buon 2018. Che sia un anno dettato dalla carità

nei confronti di tutti e specialmente nei confronti diqualche nostro nemico. Auguro a me e voi tutti, un annodi pace, amore, serenità, tranquillità e armonia nellenostre famiglie.»

1 gennaio 2018«Nel rinnovarvi gli auguri per il Nuovo Anno, vi

auguro una giornata piena di gioia e amore e che que-sta gioia e amore duri per tutto quest’anno e moltissimianni a venire.»

6 gennaio 2018«Buongiorno. Auguro a tutti un amorevole tranquillo

fine settimana. Un augurio particolare di benessere lodedichiamo a tutti i bambini del mondo e preghiamo ilSignore di vegliare sempre su di loro.»

Ciao VincenzoGiampaolo Cirronis

Originario di Frattamaggiore, arrivò in Sardegna giovane carabiniere

Carbonia ha dato l’estremo salutoa Vincenzo D’Errico, il “maresciallo”

Vincenzo D’Errico.

Giulio Demontis e Giorgio Alimonda.

IL NUMERO 312 3-10.qxp_IL NUMERO 181 3/10 31/01/18 23:20 Pagina 1

11La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

Dopo il ko di Selargius, la squadra tabarchina ha ripreso a vincere ed ha agganciato la vetta ma poi ha inciampato a Quartu

Il Carloforte è in corsa per l’Eccellenza Il Carbonia ha ritrovato la vittoria dopo oltre due mesi contro il Sant’Elena, prossimo avversario nella semifinale della Coppa Italia.

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Il Carloforte ha perso la partita(la terza in 17 giornate) e la testadella classifica del girone A diPromozione, sul campo del fa-

nalino di coda Quartu 2000, 4 giornidopo aver conquistato il primato conla vittoria nel recupero di metà set-timana con il Vecchio Borgo Sant’E-lia. La battuta d’arresto dei tabarchini,scesi in campo privi di Pape Yous-sou Diop e Giacomo Sanna, squali-ficati rispettivamente per 3 e 2 gior-nate dopo le espulsioni rimediate ametà settimana, è giunta assoluta-mente inattesa. Nel girone di andatai rossoblu tabarchini inflissero allaformazione quartese un umiliante 6a 0 ed erano reduci da una splendidaserie positiva di 8 vittorie, 1 pareg-gio e 1 sconfitta, per 25 punti, nelleultime dieci giornate. Del passo falsodel Carloforte ha approfittato la SanMarco Assemini ’80 che, imponen-dosi di misura sul Siliqua, 1 a 0, hadimenticato subito la sconfitta subitasul campo dell’Andromeda e si è iso-lata nuovamente al comando dellaclassifica, con tre punti di vantaggiosul Carloforte e cinque sull’Arbus(0 a 0 sul campo del Vecchio BorgoSant’Elia).

Sullo splendido manto erboso diVillaperuccio, sul quale è stato costrettoa giocare per le pessime condizioni incui versa il manto erboso del “CarloZoboli”, il Carbonia ha piegato il

Sant’Elena (prossimo avversario nel-la semifinale di Coppa Italia), condue goal realizzati entrambi di testada Momo Konatè e Riccardo Milia,rispettivamente al 9’ del primo e al15’ del secondo tempo. La squadradi Andrea Marongiu è ritornata allavittoria dopo oltre due mesi (26 no-vembre, 1 a 0 sul campo del Quartu2000), ha poi pareggiato 2 a 2 sul

campo del La Palma Monte Urpinunel recupero e con questi 4 punti, sa-le a quota 25, sempre al settimo postoma ora a una sola lunghezza dal Seu-lo 2010 che è stato battuto 3 a 0, sulcampo dell’Arborea.

Nel girone B del campionato diPrima categoria, in una giornata ric-chissima di goal, complessivamente

42 in 8 partite, la Monteponi ha tra-volto la Gioventù Sportiva Samassicon il largo punteggio di 3 a 0, portan-do a 6 punti il vantaggio sulla squadracampidanese, che resta la prima in-seguitrice. La Libertas Barumini hatravolto con un punteggio ancora piùnetto, 6 a 2, l’Atletico Villaperuccio,mentre il Villamassargia ha rifilatoun umiliante 7 a 1 al Senorbì. Larghe

vittorie con l’identico punteggio di3 a 0 per la Fermassenti sull’AtleticoMasainas e per il Villanovafranca sul-la Villacidrese, mentre la GioventùSarroch ha espugnato il campo delDomusnovas Junior Santos per 5 a 2.Pareggi con tanti goal, infine, tra Cor-toghiana ed Atletico Narcao, 3 a 3,e tra Virtus Villamar e Pula, 2 a 2.

Antonio Grosso (Carloforte). Riccardo Milia. Foto di Fabio Murru.

La Marco Cullurgioni Gibas’è aggiudicata, sullo splen-dido campo in erba sinteti-ca del Comunale di Giba,

la 27ª edizione della Coppa Capo-danno, torneo riservato alla catego-ria giovanissimi, organizzato dalladelegazione FIGC di Carbonia Igle-sias. Nella finalissima, diretta dal si-gnor Massimo Piscedda, la squadraallenata da Gianni Falessi, portieredel Carbonia in C2 negli anni ‘80, hasuperato la Don Vito Sguotti Carbo-nia, con il largo punteggio di 5 retia 0 (primo tempo 1 a 0).

La partita è rimasta in equilibrioper venti minuti, fino al goal realiz-zato da Samuele Uccheddu, al 21’ delprimo tempo. La squadra di PietroManca, qualificatasi per la finalissi-ma con la larghissima vittoria per 8 a0 in semifinale sull’Atletico Narcao(la Marco Cullurgioni Giba in se-mifinale aveva superato di misuragli Ex Biancoblu di Carbonia per 1a 0), ha cercato di riportarsi in pa-rità nella seconda parte del primotempo, senza riuscirvi, ed è poi crol-lata nella ripresa.

Al 5’ del secondo tempo ha rad-doppiato Michele Caschili, poi èandato in goal per due volte Chri-stian Diana al 21’ e al 25’ e, infine,ha messo la sua firma sulla cinquinadella Marco Cullurgioni, all’8’ dei10’ di recupero concessi dal diretto-re di gara, Gabriele Cuccu.

Nella Don Vito Sguotti, nono-stante la netta sconfitta, si sono di-stinti il capitano Nicolò Pau ed ilvicecapitano Virgilio Melis.

La Marco Cullurgioni Giba allie-vi lo scorso 26 dicembre era stataprotagonista della finale della 55ªedizione della Coppa Santa Barba -Trofeo Aldo Carboni, persa di mi-sura con il Carbonia, con il punteg-gio di 2 reti a 1.

Marco Cullurgioni Giba: De An-gelis Davide, Serventi Nicola Luigi,Moi Gabriele, Pischedda Giancarlo

Andrea, Binozzi Riccardo, PintusDevid, Caschili Michele, Pala Mat-teo, Diana Christian, Mura Gian Lu-ca, Uccheddu Samuele. A disposi-zione: Cuccu Enrico, Cuccu Gabrie-le, Diana Alessio, Maccioni Giam-

marco, Culurgioni Giacomo, PilloniMattia, Pisano Claudio. All. GianniFalessi.

Don Vito Sguotti Carbonia: Fa-nutza Christian, Caddeo Francesco,Cocuzza Matteo, Crobeddu Leonar-do, Biggio Edoardo, Manca Matteo

Flavio, Benedetto Jacopo, UrruAlessio, Pau Nicolo, Melis Virgilio,Cocco Francesco. A disposizione:Arangino Samuele, Garau Riccar-do, Orrù Alessandro, Pinna Andrea,Biggio Simone. All. Pietro Manca.

Arbitro: Massimo Piscedda.Reti: al 21’ Samuele Uccheddu

(MC), al 5’ del secondo tempo Mi-chele Caschili (MC), al 21’ e al 25’Christian Diana (MC), al 43’ Ga-briele Cuccu (MC).

G.P.C.

La squadra di Gianni Falessi s’è imposta in finale sulla SguottiLa Coppa Capodanno alla Marco Cullurgioni

Preziosa vittoria in chiavesalvezza, per la VBA/Olim-pia Sant’Antioco, contro ilfanalino di coda della clas-

sifica Junior CDP Lves Roma, nel-l’ultima giornata di andata del gi-rone F del campionato di serie B divolley maschile. 3 a 1 il risultatofinale, con parziali di 25 a 18, 25 a9, 18 a 25, 25 a 18. La squadra diTony Bove ha dominato i primi dueset, chiusi con larghi vantaggi, maha poi avuto una flessione sulla rea-zione d’orgoglio della squadra ca-pitolina che ha fatto suo il terzo set.Nel quarto set i biancoblu hannorimesso le cose a posto, imponen-dosi senza più problemi.

Con i tre punti conquistati, laVBA/Olimpia ha raggiunto quota15 punti in classifica, agganciandoal 7° posto il Cus Cagliari Sanda-lyon, piegato nettamente nel derbysul campo della capolista Pol. Sar-roch (3 a 0: 25 a 22, 25 a 18, 25 a 17)e la Lazio Pal. G. Castello, battutanettamente in casa dall’Ist. Esteti-co It. Sab. Latina (0 a 3: 20 a 25, 21a 25, 21 a 25).

La Pol. Sarroch, dopo aver espu-gnato il campo della Roma Volleycon un netto 3 a 0, scavalcandola intesta alla classifica, con la netta vit-toria sul Cus Cagliari Sandalyons’è confermata capolista, ora con

un punto di vantaggio sulla FenicePallavolo Roma che ha vinto conautorità il derby di vertice con laRoma Volley (3 a 1: 25 a 19, 28 a 26,19 a 25, 25 a 23), quest’ultima sci-volata al terzo posto dopo la seconda

sconfitta consecutiva, a 4 punti dal-la Pol. Sarroch e a 3 dalla FenicePallavolo Roma, un solo punto avan-ti alla Pol. Roma 7 Volley.

Il campionato ha osservato ora unturno di riposo e ripartirà il 3 feb-

braio, con la VBA/Olimpia impe-gnata in casa con il Volley Marcia-nise (sesta in classifica con 5 puntidi vantaggio sulla squadra antio-chense), impostasi all’andata per 3a 0: 26 a 24, 25 a 22, 30 a 28.

La squadra sulcitana ha concluso il girone d’andata con una vittoriaLa VBA/Olimpia è in piena corsa per la salvezza

La Don Vito Sguotti finalista della 27ª Coppa Capodanno giovanissimi.

La Marco Cullurgioni Giba vincitrice della 27ª Coppa Capodanno giovanissimi.

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Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux.

Un attacco vincente del centrale sulcitano Stefano Cussotto.

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12 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 312 • 31 Gennaio 2018

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