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Anno XXIII - N° 316 6 Giugno 2018 Mensile di Informazione Politica, Economica e Sociale Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita Via Roma P.zza Matteotti CARBONIA del Sulcis Iglesiente del Sulcis Iglesiente di Donatello Diana OFFICINA Loc. Sirai - Carbonia Tel. 0781 1986387 mail: [email protected] • Impianti GPL • Ganci traino con collaudi in sede • Autoriparazioni • Climatizzazione • Rimorchi auto • Box trasporto cani • Vani porta bici + chilometri - salati C inque candidati al- la carica di sindaco e 13 liste con 287 candidati per l’ele- zione di 24 consiglieri comu- nali. Sono questi i numeri del- le elezioni Amministrative di Iglesias, in programma do- menica 10 giugno (con even- tuale turno di ballottaggio il 24 giugno). L’elemento più originale di questo appuntamento elet- torale è costituito dalla giova- ne età dei candidati (età me- dia 37,6 anni). Il più giovane è Federico Garau, 26 anni, candidato sin- daco della lista del Movimen- to 5 Stelle, alla prima espe- rienza politica. Valentina Pistis, 33 anni, capogruppo uscente di Cas@ Iglesias, è sostenuta da cinque liste: “Cas@ Iglesias”, Ri- formatori Sardi, “Iglesias in Comune”, Forza Italia e Fra- telli d’Italia. Mauro Usai, 29 anni, pre- sidente uscente del Consiglio comunale, è sostenuto da quattro liste: “Rinnova Igle- sias con Mauro Usai”, Parti- to Democratico, “Il tuo se- gno per Iglesias” e “Piazza Sella”. Carlo Murru, 54 anni, ex sindaco di Quartucciu, è so- stenuto da due liste civiche: “Progetto per Iglesias” e “Iglesias risorge”. Asmaa Oug, 46 anni, alla prima esperienza politica, è la candidata della lista “Sinistra Sarda”, nata dall’alleanza tra Partito Comunista Italiano e Rifondazione Comunista. Sulla carta il risultato ap- pare quanto mai imprevedi- bile e, a meno di un exploit di uno dei cinque candidati, il nuovo sindaco di Iglesias sca- turirà dal ballottaggio tra i due più votati al primo turno, in programma il 24 giugno. Giampaolo Cirronis Via Nazionale - Zona PIP 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324 Via Roma, 51 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64943 Via Bacco, 14 09030 ELMAS - CAGLIARI Tel. 070 242184 Via Parigi zona nord 09170 ORISTANO Tel. 0783 3766 www.laiautomobili.com CONCESSIONARIA E SERVICE I candidati delle 13 liste del comune di Iglesias Boeri: «La sede INPS di Carbonia non chiuderà» ALL’INTERNO I candidati delle liste di Teulada e Fluminimaggiore Mercanti genovesi ad Iglesias nel XVII secolo Il 10 giugno (eventuale ballottaggio il 24 giugno) sono cinque i candidati che si contenderanno la carica di sindaco di Iglesias Un voto più che mai imprevedibile L’elemento più originale di questo appuntamento elettorale è costituito dalla giovane età dei candidati (età media 37,6 anni). www.pispisaarredamenti.it Portoscuso - La Galleria di Capo Altano Pagina 2 Pagina 3 Pagina 5 Pagina 7 A Montevecchio rivive la Galleria Anglosarda Pagina 8 Via Roma 59 - fronte miniera - Carbonia Tel. 0781 665017 - www.ellegicrea.it Sanità sulcitana, un malato bisognoso di cure Pagina 4 Il Villamassargia raggiunge Carloforte e Carbonia in Promozione Pagina 11 PER PRENOTAZIONI: 0781 70211 [email protected] residenza Santa Maria Assunta comunità integrata NUOVA CASA PER ANZIANI Residenza Santa Maria Assunta struttura integrata Garantiamo prestazioni socio-assistenziali di tipo residenziale, servizi specifici fisioterapici e infermieristici, diretti a recuperare e migliorare le condizioni di vita quotidiana dei nostri ospiti. Via F. Baracca 3/5 - DOMUSNOVAS IL NUMERO 316 1-12.qxp_IL NUMERO 181 2/11 06/06/18 15:47 Pagina 2

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Anno XXIII - N° 316 6 Giugno 2018M e n s i l e d i I n f o r m a z i o n e P o l i t i c a , E c o n o m i c a e S o c i a l eIscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n°  32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita

Via RomaP.zza MatteottiCARBONIA del Sulcis Iglesientedel Sulcis Iglesiente

di Donatello Diana

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Loc. Sirai - CarboniaTel. 0781 1986387

mail: [email protected]

• Impianti GPL• Ganci traino con collaudi in sede• Autoriparazioni• Climatizzazione• Rimorchi auto• Box trasporto cani• Vani porta bici

+ chilometri - salati

Cinque candidati al-la carica di sindacoe 13 liste con 287candidati per l’ele-

zione di 24 consiglieri comu-nali. Sono questi i numeri del-le elezioni Amministrative diIglesias, in programma do-menica 10 giugno (con even-tuale turno di ballottaggio il24 giugno).L’elemento più originale

di questo appuntamento elet-torale è costituito dalla giova-ne età dei candidati (età me-dia 37,6 anni).Il più giovane è Federico

Garau, 26 anni, candidato sin-daco della lista del Movimen-to 5 Stelle, alla prima espe-rienza politica.Valentina Pistis, 33 anni,

capogruppo uscente di Cas@Iglesias, è sostenuta da cinqueliste: “Cas@ Iglesias”, Ri-formatori Sardi, “Iglesias inComune”, Forza Italia e Fra-telli d’Italia.Mauro Usai, 29 anni, pre-

sidente uscente del Consigliocomunale, è sostenuto daquattro liste: “Rinnova Igle-sias con Mauro Usai”, Parti-to Democratico, “Il tuo se-gno per Iglesias” e “PiazzaSella”.Carlo Murru, 54 anni, ex

sindaco di Quartucciu, è so-stenuto da due liste civiche:“Progetto per Iglesias” e“Iglesias risorge”.Asmaa Oug, 46 anni, alla

prima esperienza politica, è lacandidata della lista “SinistraSarda”, nata dall’alleanza traPartito Comunista Italiano eRifondazione Comunista.Sulla carta il risultato ap-

pare quanto mai imprevedi-bile e, a meno di un exploit diuno dei cinque candidati, ilnuovo sindaco di Iglesias sca-turirà dal ballottaggio tra i duepiù votati al primo turno, inprogramma il 24 giugno.

Giampaolo Cirronis

Via Nazionale - Zona PIP09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324

Via Roma, 5109013 CARBONIA - Tel. 0781 64943

Via Bacco, 1409030 ELMAS - CAGLIARI Tel. 070 242184

Via Parigi zona nord09170 ORISTANO Tel. 0783 3766

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CONCESSIONARIA E SERVICE

I candidati delle 13 liste del comune di Iglesias

Boeri: «La sede INPS di Carbonia non chiuderà»

ALL’INTERNO

I candidati delle liste di Teulada e Fluminimaggiore

Mercanti genovesi ad Iglesias nel XVII secolo

Il 10 giugno (eventuale ballottaggio il 24 giugno) sono cinque i candidati che si contenderanno la carica di sindaco di Iglesias

Un voto più che mai imprevedibileL’elemento più originale di questo appuntamento elettorale è costituito dalla giovane età dei candidati (età media 37,6 anni).

www.pispisaarredamenti.it

Portoscuso - La Galleria di Capo Altano

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A Montevecchio rivive la Galleria Anglosarda

Pagina 8

Via Roma 59 - fronte miniera - CarboniaTel. 0781 665017 - www.ellegicrea.it

Sanità sulcitana, un malato bisognoso di cure

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Il Villamassargia raggiunge Carloforte e Carbonia in Promozione

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2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

Alle battute conclusive la campagna elettorale dei 5 candidati alla carica di sindaco e dei 287 a quella di consigliere comunale

Iglesias sceglie la sua nuova guidaLa grande frammentazione, con ogni probabilità, porterà i due candidati più votati, al 2° turno di ballottaggio del 24 giugno.

Liste collegate 1Movimento 5 Stelle

Federico Garau

Liste collegate 5Fratelli d’ItaliaCas@ Iglesias

Riformatori SardiIglesias in Comune

Forza Italia

Valentina Pistis

Liste collegate 4Partito Democratico

Rinnova Iglesias con Mauro UsaiPiazza Sella

Il Tuo segno per Iglesias

Mauro Usai

Liste collegate 2Progetto per Iglesias

Iglesias Risorge

Carlo Murru

Liste collegate 1Sinistra Sarda

Asmaa Oug

Candidato Sindaco:Federico Garau

Candidati Consiglieri:Tronci FrancescaGiordano SandroMoi BrunaMedda SalvatoreAbis LauraCappai BrunoLallai MarcoCamboni DavideSmenghi MarilenaPeracchio EmilioFerreli PaoloBoi PaoloZedda AntonellaPisu GiovanniCurreli MaurizioDeias SaraEsu StefanoFrongia DanieleSanna MarinoMusu Maria ElisaMele FrancescaCampulla TizianaCuscusa CeciliaMilia Antonello

Movimento 5 Stelle

Candidato Sindaco:Valentina Pistis

Candidati Consiglieri:Graziano GianmariaFloris Pino MassimilianoColoru Grazia ElisabettaCossu AlbertoServenti LucianoPilleri StefanoBruera GiulianaPilia EmanuelaLebiu MicheleCarrisi MassimilianoCollu CinziaPiras StefaniaCossu GiorgioDi Fonzo CosimoMascia Maria RitaScardanzan SavinaOddo Roberto

Fratelli d’Italia

Candidato Sindaco:Valentina Pistis

Candidati Consiglieri:Ardau StefanoBerardini LindaCabras MiriamCaddeo FedericaCardia ChiaraCarta Giorgio UmbertoContu AlessandraDemontis AlessandroDiana ElisaFadda MarcoFais MarcoGarau StefaniaMattioni LuisaOddo AntonioOliva AlessioPittau MarisaPutzu ChristianReale Antonio ParideTronci NicolettaTroncia GianluigiVacca MarcoVargiu Asya

Cas@ Iglesias

Candidato Sindaco:Valentina Pistis

Candidati Consiglieri:Adamo MarinaCannas Gian MarcoCarboni MilenaCorsa LuisellaCortese Arianna MariaCuccu DanieleErrico StefanoFrongia Roberto CarloFulgheri CinziaFuria EmilioLusci Anna MariaMedda IvanMeloni FrancoOi MarcoTchepel OxanaPani Anna RitaPodda ValerioRomano VincenzoSaiu AntonioSecci ElenaSedda ManuelaSuella ElinorVargiu DanielaZecchini Irene

Riformatori Sardi

Candidato Sindaco:Valentina Pistis

Candidati Consiglieri:Cacciarru AlbertoMedda MatteoSalis EnricoVivarelli RiccardoAncillotti MaurizioTrudu AlbertoSias MassimoMaccioni EfisioOnali LucaCartabellotta FabrizioDemuro GianfrancoPellegrini MartinaMattu ValentinaBoasso ElisabettaPintus GisellaBasciu RobertaGarifo GiovannaPuliga IrenePisu GiannaLebiu GabriellaMusa RitaSecci Liviana

Iglesias in Comune

Candidato Sindaco:Valentina Pistis

Candidati Consiglieri:Argiolas AnnalisaBiggio LuigiBrai MircoCalvia AnnalisaCampus MarcoCarta ValeriaMannu GianfrancaMascia ValentinaMarongiu MaurizioMuscas SimonePianu Anna RitaPinna AlessiaPiras ElisabettaPiras GiuseppePisano AlessandroPitzalis TizianaSanna PaoloRosina ClaudioSaiu SimoneSecci EleonoraSerra SimoneSpanu MicheleSulas GianluigiZanvettor Teresa

Forza Italia

Candidato Sindaco:Mauro Usai

Candidati Consiglieri:Scanu UbaldoAlba Maria LuisaFadda LucianoFara Franca MariaLoddo MarcoLorettu AndreaMarongiu MonicaMastino TizianaMedda GianniMelis FrancescoPiras SabrinaPuddu Mario FabioReginali DanieleRosas DiegoScema CarlottaSias FedericoEnna VanessaVivarelli FedericaRuggiero LoredanaZucca Eleonora

Partito Democratico

Candidato Sindaco:Mauro Usai

Candidati Consiglieri:Aste PietroCorrias JleniaDemartis MatteoFrancu Alberto TheodorGarau DavideInconis VladimiroLocci MarcoManai Maria PiaManca LuigiMarras FedericoMedda NicolaMelas ValerioMelis OrnellaMurru MaurizioPacini CarlaPilurzu AlessandroPintus AngelaPusceddu GiuliaSaba Valentina RitaSanna ClaudiaTaibi ChiaraTanda Valentina

Rinnova Iglesias con Mauro Usai

Candidato Sindaco:Mauro Usai

Candidati Consiglieri:Aroni Maria TeresaBoi SabrinaCampidano LisettaCarta GiorgioCasti FedericoChessa Federica SaraChirigu RobertoConcas NicolaCotza GiulianaDeidda EleonoraDidaci VitoLai RobertoLoni DavideMameli GiancarloMarongiu EmanueleMocci IgnazioMoi IgnazioMura GiuseppeMurgioni MaurizioPanzali Fiorella ValentinaPinna MonicaRoveri GianlucaSimola MassimoTola Federica

Piazza Sella

Candidato Sindaco:Mauro Usai

Candidati Consiglieri:Ardu CarloAtzei Rita RosalbaCani CarlaCherchi GiorgianaD’Angelo ValentinaDoneddu Maria GraziaEltrudis Marco AntonioIriu AlbertoMagnini Edoardo PietroMarongiu CinziaMiscali Ugo DanieleMuller GiorgiaPerseu GiovannaPinna SimoneSpanu MarinellaTocco GianlucaVivarelli VeronicaFigus Emanuele

Il Tuo segno per Iglesias

Candidato Sindaco:Carlo Murru

Candidati Consiglieri:Addari FedericaBisio StefanoBoi SaraCotza FedericoDeias MonicaDentis RobertoEra Anna MariaEvaristo MichelaFadda AntonioFarris ClaudioFigus MarcoFloris LucaLocci ElisabettaManunza RaimondoMurgia AntonangeloPisu CarloPorcu MattiaPuddu DanielaRomani LauraSanna ClaudioSanniu MarcoSarais IvanOrtu FrancescoCossu Carla

Progetto per Iglesias

Candidato Sindaco:Carlo Murru

Candidati Consiglieri:Collu FrancescaDeriu Maria AntoniettaEnnas WalterFloris NicolaFloris UmbertoLai FrancescaLocci SimoneMeloni FrancescaOrrù GianluigiPani GiovanniPilia EmanuelaPittau GiovanniPortas CarlaPriola SalvatoreSanna SilviaSarigu MassimoSolinas BrunoTafuro AntonioTrudu MarcoOlla AndreaPusceddu AlbertoBroi MartaPerra MarcoSalis Milena

Iglesias Risorge

Candidato Sindaco:Asmaa Oug

Candidati Consiglieri:Atzeni GiuseppeCongiu RosariaDeidda SimonaFarris VeronicaFloris GiovanniFonnesu StefanoFrongia AntonioGiuliani ManuelaLicheri Antonella MariaMandis SaraMarongiu RobertoMarras MichaelMelis CeciliaPillitu AlessioPinna AntonelloPutzu LucaSaddi AntonioSanna DeniseSanna PaolaSolinas LorenzoUnali NicolaGarau Paolo

Sinistra Sarda Si votadomenica 10 giugnodalle 7.00alle 23.00

Eventualeballottaggiodomenica 24 giugno dalle 7.00alle 23.00

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3La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

Teulada e Fluminimaggiore sonotra i 38 Comuni della Sardegnache domenica 10 giugno sarannochiamati ad eleggere i Sindaci e

i Consigli comunali.I due sindaci uscenti, Daniele Serra a

Teulada e Ferdinando Pellegrini a Flu-minimaggiore, si ripresentano, entrambicon un solo avversario.

Daniele Serra, 42 anni, guida la lista“Teulada in Testa” (n° 2 nel manifestoelettorale), nella quale sono candidati bensette consiglieri uscenti (cinque della listadi maggioranza “Teulada protagonista”,due della lista seconda classificata alle ele-zioni del 2013 “Trasparenza e Rinnova-mento”) e i primi due non eletti della lista“Trasparenza e Rinnovamento”.

Paolo Luigi Dessì, 57 anni, è il candi-dato sindaco della lista “Teulada Adesso”(n° 1 nel manifesto elettorale), consigliereregionale del gruppo Misto, già sindaco diSant’Anna Arresi per tre consiliature. Trai 12 candidati alla carica di consiglierecomunale vi sono le due candidate a sin-daco cinque anni fa con le liste “Trasparen-za e Rinnovamento” e “Insieme per Teu-lada”, sconfitte da Daniele Serra.

A Fluminimaggiore, il sindaco uscen-te Ferdinando Pellegrini, 49 anni, guida lalista “Tottus impari po Flumini”(n° 2 nelmanifesto elettorale). Tra i 12 candidati al-la carica di consigliere comunale, vi sonoquattro consiglieri eletti nella lista “Rin-novamento comune” che vinse le elezionicinque anni fa, due dei quali hanno rico-perto anche la carica di assessore.

Marco Corrias, giornalista di Media-set, 67 anni, guida la lista “RipensiAmoFlumini”(n° 1 nel manifesto elettorale).Tra i 12 candidati alla carica di consiglierecomunale, sono presenti un consigliereuscente, eletto nella lista “Alternativa ci-vica fluminese” ed il candidato più votato,non eletto, della terza lista “Identità Inno-vazione Progresso”.

Giampaolo Cirronis

Ultimi giorni di campagna elettorale per l’elezione dei Sindaci e dei Consigli comunali in altri due Comuni del Sulcis Iglesiente

Una sfida a due a Teulada e FluminimaggioreA sfidare gli uscenti Daniele Serra e Ferdinando Pellegrini, sono il consigliere regionale Paolo Dessì ed il giornalista Marco Corrias.

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Candidato Sindaco:Daniele Serra

Candidati Consiglieri:Alessandro SerafiniFrancesco ZeddaGiacomo PirasGloria Addis nota ChiccaStefano UrruMassimiliano ArrusSilvia SelisAntonio FrongiaGiovanni Loi noto GianniMassimo Ignazio EtziEmanuela MelisAndrea Cinus

Teulada in Testa

Teulada Fluminimaggiore

Candidato Sindaco:Paolo Luigi Dessì

Candidati Consiglieri:Silvia AlbaiGian Franco BoiRuggero CossuValeria GarauMarina LaiAlessia MadedduGrazia MancaVeronica MangiameleBeniamino Melis noto NinoNicola MeloniFrancesca MonniGian Luca Urru

Teulada Adesso

Candidato Sindaco:Ferdinando Pellegrini

Candidati Consiglieri:Paolo SannaAlessandro CuccuRaffaela Ignazia CongiaFilippo PiliAngelo FlorisValeria SannaAndrea AtzoriAlessandro BurrancaVeronica PuscedduCarletta SannaStefano DemontisMarco Massole

Tottus impari po Flumini

Candidato Sindaco:Marco Corrias

Candidati Consiglieri:Elisabetta ZandaFrancesco CaboniDorotea LeporiWilly ConcasAlessandra LicheriGiovanni GavianoPaola LisciaMattia MontalbanoEnrica MereuBruno PilurzuLaura PinnaMauro Zanda

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4 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

Le cronache sulla gestione delservizio sanitario regionalee, in particolare, su quellodel Sulcis Iglesiente, riem-

piono sempre più frequentemente lepagine dei media, spesso con giudizinegativi. Tagli e/o accorpamenti diservizi, gravi carenze di personale, li-ste d’attesa sempre più lunghe e a volteinfinite, cedimenti strutturali di partidei vecchi edifici...

In uno dei giorni di più accesa po-lemica, l’assessore della Sanità, LuigiArru, ha presentato i risultati del la-voro svolto dalla Giunta Pigliaru.«Oltre 50 milioni risparmiati nel

2016, poco meno di 42 milioni nel2017, la perdita di esercizio che pas-sa da 328 milioni 372.000 del 2015a 258 milioni 405.000 del 2017. So-no i risultati del Piano di riorganiz-zazione e di riqualificazione del ser-vizio sanitario regionale, approvato nel2015 ed aggiornato nel 2017 (con ul-teriori risparmi) - si legge in una no-ta -. Partendo dai risultati positivi ot-tenuti nella razionalizzazione e nel con-trollo della spesa, la Giunta regiona-le ha approvato un ulteriore aggiorna-mento del Piano, che prevede le azioniprogrammate e regolarmente portatea temine, quelle che richiedono tempidi realizzazione più lunghi (obiettividi risparmio rinviati massimo entro il2021), lo stralcio per interventi sui qua-li l’apparato amministrativo e le azien-de non possono incidere.»«Gli obiettivi assegnati dal Piano

di riqualificazione del servizio sani-tario - secondo la Giunta regionale -sono stati raggiunti per l’80% nel suoprimo anno di operatività, con criti-cità legate al sistema degli acquisti,a causa delle proroghe improprie por-tate avanti per anni. Importanti rispar-mi sono stati ottenuti sulla spesa far-maceutica: le azioni sulla convenziona-ta hanno prodotto quasi 22 milioni dieuro di risparmi (circa 6 milioni in piùdi quanto previsto), mentre le altre azio-ni hanno determinato oltre 18 milioni dirisparmi sui 20 previsti.»«Abbiamo raggiunto risultati con-

creti senza tagliare servizi, né peg-giorare l’assistenza alle persone - hadetto Luigi Arru - anzi, come accadu-to nel settore farmaceutico, abbiamoottenuto risparmi considerevoli nono-

stante le maggiori spese che abbia-mo avuto scegliendo di comprare i far-maci per la cura definitiva dell’epa-tite C con risorse nostre. La riduzionedel disavanzo ha rappresentato un im-portante sforzo di razionalizzazioneanche in considerazione del fatto chenel 2016 e 2017 abbiamo fatto frontealla spesa per l’erogazione dei nuoviLEA (tra cui i vaccini), nonché agli one-ri per i rinnovi contrattuali del perso-nale dipendente e convenzionato. E tut-to questo - ha concluso Luigi Arru -senza introdurre alcun ticket, impostodallo Stato alle Regioni sottoposte acontrollo dei conti.»

Le dichiarazioni dell’assessore han-no provocato reazioni sia da parte del-le associazioni dei cittadini-utenti, siadei sindaci che hanno manifestato inConsiglio regionale.

La direzione dell’ATS Sardegnaha replicato alle accuse, con un lungointervento, nel quale, tra l’altro, emer-ge una chiara apertura al progetto del-l’ospedale unico, del quale si parla dadiversi anni.«A seguito di alcune dichiara-

zioni che si sono succedute sull’o-perato dell’ATS, corre l’obbligo al-la Direzione effettuare alcune pre-cisazioni:

• Il ragionare “su un nuovo mo-dello, che sia realmente efficiente edeconomico, e che non lasci i cittadiniprivi di servizi indispensabili” pre-supporrebbe la piena applicazione del-la normativa in vigore (decreto mini-steriale 2 aprile 2015 n. 70) in tema didefinizione degli standard qualitati-vi, strutturali, tecnologici e quanti-tativi relativi all’assistenza ospeda-liera. Quest’ultima, prevede l’orga-nizzazione secondo tre livelli a com-plessità crescente: presidio ospedalie-ro di base sede di pronto soccorso (ba-cino di popolazione tra 80.000 e150.000 abitanti); presidio ospedalie-ro di I livello sede di Dipartimento diEmergenza Accettazione DEA di Ilivello (bacino di popolazione com-preso tra 150.000 e 300.000); presidioospedaliero di II livello con sede di DEAdi II livello (bacino di popolazionetra 600.000 e 1.200.000 abitanti);• L’Area Socio-Sanitaria di Carbo-

nia ha una popolazione pari a 126.324abitanti (Fonte Dato GeoDemo Istat

al 31/12/2018) e, considerando anchele proiezioni demografiche dell’Istatche non ipotizzano certo una crescitaper i prossimi 50 anni, l’assistenzaospedaliera dovrebbe essere opera-ta per mezzo di un ospedale di base.In realtà, ad oggi, l’area di Carboniaevidenzia la presenza di 3 stabilimen-ti (Sirai, Santa Barbara e CTO) ca-ratterizzati tutti da un alto indice divetustà, mentre la riforma della reteospedaliera, approvata dal Consi-glio regionale lo scorso ottobre, asse-gna all’Area di Carbonia un presi-dio ospedaliero di I livello suddivisosu due stabilimenti. Valutando cor-

retta la scelta del DEA di I livello,anche in considerazione delle speci-ficità del territorio, una riflessione al-l’insegna dell’efficienza e dell’econo-micità presupporrebbe la realizza-zione di un ospedale unico. In meritooccorre ricordare che le stime ela-borate prima della nascita dell’ATS(anno 2014), riguardo l’impatto eco-nomico proveniente dalla costruzio-ne del nuovo ospedale unico del Sul-cis Iglesiente, riportano efficienze percirca 30 milioni di euro l’anno;• Per la Direzione ATS nessun ter-

ritorio della regione è considerato mar-ginale, anzi, esattamente l’opposto.Le politiche di assistenza sanitariache si sono succedute negli anni ca-ratterizzate da un’alta offerta di ca-rattere ospedaliero hanno di fattodrenato fondamentali risorse per tut-te quelle attività di prevenzione, pro-mozione e presa in carico dei pazienti

sul territorio. Attività quali la lungo-degenza e l’assistenza domiciliare sonoda sempre di gran lunga sottodimen-sionate rispetto alle reali esigenze. Diconseguenza, in un contesto che vedeanche un grave deficit economico darecuperare, la Direzione ATS è im-pegnata, sempre secondo i dettaminormativi nazionali, ad implementareun percorso di appropriatezza, attra-verso una conversione di alcuni tipi diricoveri ordinari in day hospital non-ché la conversione di ricoveri day ho-spital in prestazioni territoriali, checonsenta di recuperare le risorse ne-cessarie per l’assistenza là dove essa

è necessaria;• Per gli amanti dei numeri relativi

alla spesa farmaceutica convenziona-ta la Direzione ATS mette a disposi-zione i dati degli ultimi anni precisan-do che è in corso dall’insediamentodella nuova azienda un grande lavorosull’appropriatezza prescrittiva chevede coinvolti tutti i medici prescrit-tori. Dunque, nessuna omissione negliacquisti ma ricerca dell’efficacia e del-l’efficienza attraverso la messa in pra-tica di alcuni principi cardine dellapubblica amministrazione e cioè con-correnza e trasparenza...;• Occorre ricordare che proprio

nell’Area Socio-Sanitaria di Carbo-nia, durante il governo dell’on. Cap-pellacci, sono state rilevate gravi ir-regolarità - danno erariale - da partedella Corte dei Conti in merito ad al-cune acquisizioni infrastrutturali chehanno determinato spese per circa 4

milioni euro (considerando anche gliinteressi circa 6). Somme che oggiavrebbero potuto essere destinate perinterventi di manutenzione in strut-ture ospedaliere e territoriali;

• Infine, è intenzione della Dire-zione - sia ATS e ASSL Carbonia - da-re avvio ad una commissione di in-dagine interna per fugare ogni dub-bio riguardo le manutenzioni ed i la-vori (tempi e spese sostenute negli ul-timi dieci anni) mettendo a disposizio-ne di tutti i risultati. Si coglie l’op-portunità per ringraziare tutti coloro -e non sono pochi - che in questi gior-ni stanno manifestando nei confrontidell’Azienda piena solidarietà spro-nando la Direzione ed i dipendentitutti a proseguire nell’impegnativo la-voro di riorganizzazione senza bada-re alle sempre maggiori pressioni pro-venienti da chi agisce per interessi per-sonali, senza avere a cuore la salute deicittadini sardi.»

L’assessore della Sanità Luigi Ar-ru ed il manager dell’ATS SardegnaFulvio Moirano, il 24 maggio hannoincontrato i 23 sindaci del Sulcis.

Luigi Arru ha aperto la riunioneribadendo la volontà di confronto edialogo, nel reciproco rispetto dei ruoli.«Ci avete posto dei quesiti, la scorsasettimana, ed oggi siamo qui per dar-vi risposte, a partire dalla richiesta dimaggior chiarezza sulla Rete ospeda-liera arrivata da più parti. Sulla rifor-ma della Rete - ha detto Luigi Arru -non c’è alcuno stop da parte del mi-nistero della Salute, ma è in corso unconfronto tecnico su alcuni punti ap-parentemente in contrasto col decretoministeriale 70. Siamo in attesa dellecontrodeduzioni del Ministero, ma laRete non è bloccata né tanto meno èstata bocciata».

Fulvio Moirano e Maddalena Giuahanno spiegato cosa è stato fatto fi-nora - ad iniziare dalla soluzione tro-vata per la fasce dopo anni di contro-versie - e precisato che molte delle si-tuazioni segnalate dai Sindaci hannoavuto origine ben prima della nascitadell’Azienda unica, ad iniziare dal de-grado delle strutture sanitarie del ter-ritorio. Rispondendo alle principali ri-chieste dei primi cittadini, i vertici del-la Ats/Assl hanno affermato che «gra-zie allo sblocco del turn over e al piano

delle stabilizzazioni, anche nelle strut-ture del Sulcis arriverà nuovo persona-le, a partire da metà giugno, mentredal 1 luglio al Sirai di Carbonia arrive-rà l’emodinamista».

Il manager dell’ATS Sardegna Ful-vio Moirano ha anche spiegato che«sulle liste d’attesa si sta lavorandocon decisione: si tratta di un problemanon solo locale e certamente non dioggi, sul quale si interviene con mag-gior personale, col controllo delle agen-de ed eliminando quella sacca del 40%di prenotazioni che avviene in ma-niera non trasparente e per vie pre-ferenziali».

Il direttore generale dell’ATS Sar-degna, Fulvio Moirano, ha partecipatoil 31 maggio, nella sala conferenze del-la Grande Miniera di Serbariu, ad unincontro di approfondimento sui con-tenuti del protocollo di studio sull’ac-corpamento delle ASL in Sardegna, condirigenti medici e paramedici.

Tra i temi trattati, c’è stato quellodel progetto per la costruzione del nuo-vo ospedale unico, per il quale Ful-vio Moirano ha ribadito di essere fa-vorevole, ed ha annunciato che ci so-no anche le risorse «all’interno del fi-nanziamento in conto capitale di 250milioni fermo da 10 anni (fondi art. 20della legge finanziaria 1988) che nes-suno ha mai utilizzato perché la Sar-degna non ha mai fatto il Piano del-la rete ospedaliera. Quei 250 milionisono rimasti congelati, più volte sonostati cancellati e poi reinseriti e orapare che la Sardegna, seppure per icapelli, possa prenderli.»«A spanne dico che si pagherebbe

da solo, senza bisogno di investimenti,con la riduzione dei costi derivanti damodificazioni ma, comunque, bisognatirare giù i numeri nero su bianco e stia-mo predisponendo un bando - ha ag-giunto Fulvio Moirano - per la realiz-zazione dello studio di fattibilità con-creto, unitamente a quello per il nuovoospedale unico di Alghero, passaggioindispensabile per poter poi procederealla pubblicazione dei bandi esecuti-vi. Ciò che mi stupisce - ha conclusoFulvio Moirano - è che questi nuoviospedali unici pare nessuno li voglia,non ho sentito grande enfasi, una po-sizione che considero medievale.»

Giampaolo Cirronis

L’assessore della Sanità ha annunciato i risparmi realizzati con il Piano di riorganizzazione e riqualificazione, scatenando dure reazioni

Sanità sulcitana, un malato bisognoso di cureIl manager dell’ATS ha rilanciato il progetto dell’ospedale unico, per il quale ci sono le risorse (fondi art. 20 della legge finanziaria 1988).

L’assessore Arru, il manager Moirano ed il direttore generale Giua.

21 aprile 2018 ore 9.30 circa…Arrivo al P.S. dell’Ospeda-le Sirai di Carbonia seguen-do un’ambulanza che porta

mia madre in codice rosso.Rasserenata e fiduciosa, grazie al

pronto intervento serio, professionaleed attento, da parte dell’equipe del-l’associazione Auser di Carbonia, miaccingo a seguire mia madre, precisosorda e cardiopatica, all’interno delreparto dove riceverà le prime cure…faccio un solo passo appresso ai vo-lontari, quando una voce acida e stri-dula mi blocca dicendo che non pos-so entrare perché la mia presenza di-sturberebbe il loro lavoro, c’è troppagente, non capisco, prima di me era-no appena entrati tre parenti di trepazienti diversi, loro passerebberoio no!!! Non mi lascio certo intimo-rire, rivendico i miei diritti e rimangoa fianco di mia madre.

La classe non è acqua e la signorain questione cerca di intavolare unadiscussione da mercato del pesce…io ovviamente lascio cadere e mi con-centro sull’assistenza a mia madre.

Il resto della mattinata passa tra lecortesie e la professionalità di perso-nale medico ed infermieristico, quali-ficato ed umanamente stupendo… ilsorriso che cura prima della medi-cina non manca ed è veramente te-rapeutico. Per fortuna l’acidità nonè contagiosa…

Ringrazio tutti e seguo mia ma-dre in medicina dove verrà ricoverataper alcuni giorni…

Ed in quel momento che si apro-no le porte del Paradiso…

La dottoressa che prende in curamia madre, decide che la paziente,

anche se sorda, debba essere visitatasenza la presenza della figlia. Dopoaver visitato mia madre, la stessa dot-toressa che, forse a causa dello stresslavorativo, non aveva neanche salu-tato, mi chiama al suo cospetto perfarmi una serie di domande a cui devorispondere molto velocemente anchese non capisco cosa voglia sapere,perché, parole testuali: «Non ha tem-po da perdere con i parenti»!

Il tutto senza mai guardarmi infaccia, eppure mi rivolgo a lei mol-to educatamente…

La bellissima esperienza continuain reparto, tra due ore di lenzuola ba-gnate di pipì e mia madre coricata so-pra, o pranzo con la puzza di cacca,poco edificante per la signora che laporta addosso ed umiliante per chi devesubire l’olezzo.

Se poi una signora anziana, neipressi della sala medici, osa chiede-re a che ora sono le visite, ecco che sisente rispondere, sempre dalla stes-sa dottoressa: «Gli orari se li vadaa leggere all’ingresso, io sono unadottoressa!».

Ma il massimo della signorilità loraggiunge la domenica sera successivaal 21 aprile, quando, entrando in came-ra sgarbatamente, manda via tutti i pa-renti aggiungendo con voce soave ver-so di me: «Si tolga da mezzo le palle!».

Ecco che allora ti chiedi a cosaserva, combattere per cercare di sal-vare un servizio, se poi devi farti cu-rare da certi “personaggi”...

Senza poi contare il “figo” che tiriceve senza camice, stravaccato sullasedia e che ti ride in faccia scredi-tando ogni tua parola… a difesa dellacollega… magicamente diventata uno

zuccherino in sua presenza…Ora, comprendo il fatto che, per

via dei tanti innumerevoli tagli nonsi lavori poi bene ma, quel che noncapisco è perché prendersela con iparenti dei pazienti, che, giorno do-po giorno vedono venir meno la di-gnità del proprio caro costretto a su-bire umiliazioni in dosi a volte vera-mente esagerate.Dopo circa trent’anni di “frequen-

tazione ospedaliera” al Sirai di Car-bonia, posso dire che ci lavorano me-dici, infermieri, oss, addetti alle pu-lizie, etc., etc., per cui sarebbe neces-sario stendere tappeti rossi per pro-fessionalità, serietà, puntualità edumanità… Tanto di cappello al lorolavoro quotidiano, spesso reso dif-ficilissimo da lungaggini burocrati-che o “capi” poco qualificati.

Mi rendo perfettamente conto chetutti possano avere “una giornatastorta”, ma questo non li autorizza a“far del male” a titolo gratuito a chigià di suo sta soffrendo personalmen-te o di riflesso.

Era importante per me farvi vi-vere questa esperienza per dar vocea chi non ha coraggio di “racconta-re” o a chi, uscito dall’ospedale, nonha voglia di raccontarlo e vuole so-lo dimenticare, ma anche per far ri-flettere tutte quelle persone che ognitanto dovrebbero «lasciare la divisao il camice per mettersi il pigiama»e trascorrere qualche ora da pazien-te, senza aiuto dei loro parenti.

Credo proprio che nel loro “cuo-re”qualcosa cambierebbe… anche se,come diceva un famosissimo artista…«Signori si nasce… non si diventa!»

Nadia Pische

Cronaca di un’esperienza vissuta all’ospedale Sirai di Carbonia

Perché raccontare è terapeuticoe poi aiuta gli altri a comprendere...

La Giunta comunale di Car-bonia, guidata dal sindacoPaola Massidda, con deli-bera n. 100 dell’8 maggio

2018, ha dichiarato, ai sensi della leg-ge regionale n. 28 del 1995, lo statodi calamità naturale per i gravi dannicausati dalle eccezionali piogge ab-battutesi il 4 maggio scorso sul ter-ritorio comunale che è stata succes-sivamente inviata alla Regione Sar-degna.«La richiesta avanzata dall’Am-

ministrazione comunale di Carbo-nia è doverosa ed imprescindibile -si legge in una nota -, alla luce de-gli straordinari eventi meteorologi-ci che hanno causato allagamenti astrade, campagne ed edifici pubbli-ci e privati.»

Le criticità più rilevanti si sonoverificate nelle seguenti zone:

• Via Mazzini (pino e più albericaduti sulla pubblica via);

• Via Dalmazia (parcheggi alla-gati);

• Località Caput Acquas (pontetracimato-strada allagata);

• Via San Giorgio/San Paolo (ca-se allagate, tracimazione rio);

• Barbusi (strada per Sirri alla-gata);

• Via Sicilia/Via Puglie (colatadetriti e fango dal colle; strada alla-gata; abitazioni ed attività commer-ciali allagate);

• Carbonia 2 (esondazione cana-

le, abitazioni allagate);• Via del Minatore (strada alla-

gata);• Via Satta (strada allagata, abi-

tazioni allagate);• Via Tirso (strada allagata, abi-

tazioni allagate);• Piazza Primo Maggio (strada

allagata);• Via Gramsci (abitazioni e atti-

vità commerciali allagate);• Costa Medau Becciu (detriti sul-

la strada, case allagate).«Il riconoscimento dello stato di

calamità naturale da parte della Re-

gione Sardegna consentirà di avan-zare la richiesta di risarcimento deidanni sia pubblici che privati. Per idanni pubblici, la normativa di ri-ferimento è la legge regionale n. 28del 1985, mentre per i privati ci sibasa sulla legge regionale n. 26 del2015 - si legge ancora nella nota. In

relazione alle modalità e alle tem-pistiche da seguire per rivalersi deidanni subiti dai privati, sarà curadell’Amministrazione comunale diCarbonia fornire ai cittadini ulte-riori comunicazioni ed indicazionidettagliate.»

I momenti più critici vissuti in via Torino.

www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com

Iniziativa della Giunta Massidda dopo le piogge del 4 maggio

Il comune di Carbonia ha dichiaratolo stato di calamità naturale

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5La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

di Mario Marroccu

Il 14 dicembre 2017 è stata appro-vata la legge sul testamento biologi-co, che si intitola: “Norme in materiadi consenso informato e di dichiara-zioni di volontà anticipate nei tratta-menti sanitari”.Tutti, prima o poi, saremo coinvol-

ti. Dovremo fare una scelta che ci ri-guardi, oppure dovremo subire la scel-ta fatta da altri sul nostro fine vita.All’inizio la legge era stata propo-

sta per dare risposte ai problemi chenascono nei casi di pazienti in comavegetativo irreversibile (come il casoEluana Englaro), che avessero dichia-rato, prima del danno cerebrale, il ri-fiuto anticipato delle cure rianimato-rie. Oggi , con le DAT ed il “consensoinformato”, la nuova legge si estendea due tipi di utenti:1 - I pazienti affetti da una malat-

tia letale, che rifiutano d’essere curaticon metodi salva-vita, come per esem-pio: collegamento ad un respiratoreautomatico tramite tubo endotrachea-le, trasfusioni di sangue, interventochirurgico.2 - I cittadini in buona salute che,

temendo di potersi ammalare, in futu-ro, con perdita delle facoltà intelletti-ve, rifiutano in anticipo le cure. In talcaso nessuno sarà responsabile dellaloro morte.Queste volontà di rifiuto devono

essere documentate nei “DAT” (Di-sposizioni Anticipate di Trattamento).Inoltre viene istituita la figura del “Fi-duciario”, una persona indicata neldocumento, il quale si assicurerà che levolontà del soggetto vengano rispet-tate.I punti cardine della legge sono:1 - Il rifiuto documentato delle cure,2 - Le DAT (disposizioni anticipate

di trattamento),3 - Il Fiduciario,4 - Il Consenso informato.In tutti quei casi in cui non ci sia il

rifiuto esplicito del paziente, o le DAT,il medico è obbligato ad assistere il

paziente, e tentare di salvargli la vita,utilizzando ogni mezzo, come: tra-sfusioni, operazioni chirurgiche, uti-lizzo di respiratore automatico. Se ilmedico si rifiutasse, sarebbe respon-sabile di omissione di soccorso e, incaso di morte, di omicidio.Come si vede, i paletti che delimi-

tano i diritti del malato ed i doveri dichi lo deve curare, sono molto stretti,e non esiste margine di libera inter-pretazione.Oggi, con lo sviluppo delle tecno-

logie rianimatorie, nate con la diffu-sione dei respiratori automatici e del-le trasfusioni nel corso della SecondaGuerra Mondiale, i medici spesso pos-sono mantenere in vita corpi umaniprivi della capacità autonoma di au-tomantenersi come: alimentarsi, idra-tarsi, respirare, ed altre funzioni fisio-logiche di base.Qui entriamo in una categoria di

pazienti che non sono contemplati dal-la legge sul “biotestamento”. Infatti,esistono pazienti che, pur essendo in-capaci di vivere autonomamente, man-tengono normali funzioni cerebrali.Essi sono intelligenti, capaci di ragio-namenti complessi e di partecipare al-la vita intellettuale. Prendiamo il casonoto del povero Pier Giorgio Welby.Egli era affetto da sclerosi multipla informa grave. Dapprima accettò l’in-tubazione endotracheale ed il colle-gamento al respiratore automatico.Successivamente, dopo un lungo cal-vario, decise di voler morire, e chie-se al presidente della Repubblica dipermettergli il distacco dal respirato-re automatico. In casi come questo,non si tratta più di rifiuto delle cure,ma di rinuncia a cure già in corso. Larinuncia al respiratore automatico ven-ne manifestata da Welby quando nonpoteva più muovere le mani per stac-carsi l’apparecchio. Ne conseguiva chel’apparecchio doveva essere spento dauna figura dell’équipe che lo curavao da un familiare. Era evidente checolui che staccava la spina di fatto uc-cideva Welby, e diventava omicida.Dato che la morte dipendeva dalla vo-lontà di Welby stesso, si trattava di“omicidio del consenziente” o di “aiu-to al suicidio”. Si tratta di reati con-templati dal Codice Penale agli arti-coli 579 e 580. La pena prevista è di5-12 anni. La richiesta di Welby al presidente

della Repubblica non era una sempli-ce richiesta di aiuto, ma di abolizionedei due articoli del codice penale sul

reato di suicidio e aiuto ad esso.Ormai i casi di pazienti come Wel-

by, che a un certo punto rinunciano al-le cure, sono molti.Per la legge italiana, il suicidio e

l’aiuto al suicidio sono un reato, men-tre in Svizzera e Olanda no.Il dibattito pubblico su questo te-

ma sta evolvendo, e ha preso vigore conil caso del Dj Fabo. È utile ricordarequel fatto giudiziario.13 giugno 2014: il giovane Fabia-

no Antoniani (Dj Fabo) ebbe un inci-dente d’auto. Riportò lesioni cerebralie midollari che lo resero cieco e pa-ralizzato dal collo in giù. 26 febbraio 2017: dopo tre anni

di sofferenze Dj Fabo chiese di potereffettuare il suicidio. Venne accompa-gnato alla clinica Dignitas a Zurigo.A questo provvide Marco Cappato.27 febbraio 2017: Dj Fabo morì

dopo avere spinto con le labbra unpulsante per attivare l’iniezione di unfarmaco letale.28 febbraio 2017: Marco Cappa-

to si autodenunciò ai carabinieri diMilano per reato di aiuto al suicidio.13 luglio 2017: La procura di Mi-

lano rinviò a giudizio Marco Cappato.17 gennaio 2018: Il PM al proces-

so ha chiesto l’assoluzione per Mar-co Cappato.24 febbraio 2018: La Corte d’As-

sise di Milano ha sospeso il processoed ha chiesto alla Consulta se sianoincostituzionali gli articoli 579 e 580del Codice Penale che puniscono l’aiu-to al suicidio in qualsiasi caso.3 aprile 2018: il Governo Gentilo-

ni ha dato mandato all’Avvocatura del-lo Stato di difendere davanti alla Con-sulta la costituzionalità degli articoli579-580 c.p.Lo scopo dichiarato di Marco Cap-

pato è quello di far portare in discus-sione in Parlamento la proposta delgruppo Radicale di rendere legale laeutanasia in Italia.La parola eutanasia viene dal gre-

co eu = buona e tanatos = morte. L’eutanasia è il procurare inten-

zionalmente, e nel suo interesse, lamorte di un individuo la cui qualitàdella vita sia permanentemente com-promessa da una malattia, menoma-zione o condizione psichica.Qualora il Governo non si oppo-

nesse alla velata richiesta della Pro-cura di Milano di riconsiderare la le-gittimità dell’articolo 580 c.p., il suoatteggiamento equivarrebbe ad ap-provare l’eutanasia in Italia.

La decisione non è semplice.Come afferma l’articolista Vivia-

na Daloiso su Avvenire del 4 aprile2018, «Il tribunale, orientato ad as-solvere Cappato, ha preferito riman-dare la questione alla Corte Costitu-zionale, con l’obiettivo preciso di ar-rivare ad una pronuncia che dichiaril’incostituzionalità del reato di aiutoal suicidio quando a chiedere la mor-te sia una persona gravemente ma-lata».Mentre contro il Governo si scate-

nava il fuoco dei radicali, il ministe-ro della Giustizia s’è affrettato a pre-cisare che l’intervento dell’Esecutivo«non è contro Marco Cappato, ma ri-guarda la legittimità della normasull’istigazione al suicidio» che, sefosse cancellata, «finirebbe col lascia-re impunite condotte che nulla han-no a che fare con la tematica del ri-spetto della volontà dei malati termi-nali».È evidente che la paura del Go-

verno e di molti giuristi, è che si pos-sa stravolgere l’articolo della legge sul“Biotestamento” in cui si parla dellalegittimità ad impedire i trattamentimedici ritenuti eccessivi e spropor-zionati. Infatti, si potrebbe acconsen-tire con facilità a volontà suicidarie chenon sono sovrapponibili al semplicerifiuto di atti medici. A questa reazione del Governo,

Marco Cappato ha commentato: «IlParlamento ora discuta la nostra pro-posta di legge sull’eutanasia legale».L’Olanda, che è stata la nazione an-

tesignana dell’eutanasia, comincia og-gi a manifestare perplessità su certeapplicazioni che stanno avvenendo.La legge olandese consente, a chiun-

que abbia buoni motivi per volere mo-rire, di accedere al servizio pubblicodi suicidio assistito, a fini di eutanasia.All’inizio si sono rivolti a quel serviziodei pazienti con cancro in fase termi-nale; poi l’hanno utilizzato anche pa-zienti cancerosi in fase iniziale che nonvolevano vivere l’evoluzione dellamalattia. Successivamente hanno ot-tenuto quel servizio anche pazienti,giovanissimi e sani, affetti da depres-sione maggiore. Ora si iniziano ad in-trodurre, tra gli aventi diritto, anche ipazienti affetti da demenza di Alzhei-mer.Pochi giorni fa i giornali hanno

riportato la notizia della morte di unasignora di 74 anni, in buona salute,affetta da Alzheimer. Appena un an-no fa la paziente, ancora in piena co-

scienza, aveva ricevuto la diagnosidi Alzheimer iniziale ed aveva sotto-scritto un testamento biologico in cuichiedeva d’essere sottoposta a euta-nasia allorché il deterioramento delsuo cervello fosse rapidamente pro-gredito. Nei mesi successivi il dannocognitivo peggiorò, tuttavia, sebbe-ne incosciente, la signora dichiarò aiparenti che la vita, tutto sommato, èbella. Pochi giorni fa è stata organiz-zata una cena con i familiari. Alla fi-ne, col caffè, le è stato somministratoun sedativo, poi, una volta immobi-lizzata, è stata completata la proce-dura di eutanasia con un potente bar-biturico. Ora il professor Johan Lagemaa-

te, direttore della cattedra di etica del-l’Università di Amsterdam, si pone unproblema: «Dobbiamo ascoltare il vec-chio io del testamento, oppure quellonuovo di chi non è più se stesso?»(Cor-sera del 21/04/2018, pag. 17). Oltre all’Olanda, anche il Belgio

prevede l’eutanasia per chi soffre dimalattie del cervello. Tali malattie og-gi stanno aumentando in tutto il mon-do occidentale.In Italia la prevalenza della demen-

za è di 1,55% nel totale della popola-zione (= 930 mila), ed è destinata alraddoppio nel 2050.Oggi i malati di Alzheimer in Eu-

ropa sono 10 milioni. Attualmente non esiste alcuna te-

rapia capace di guarire tale degene-razione.L’aumento delle malattie croniche,

come la demenza, è determinato, so-prattutto, dall’aumento della aspetta-tiva di vita, e dalla crescita numericadella popolazione anziana.Oggi avanza il problema degli an-

ziani non autosufficienti, e con dete-rioramento intellettivo. Recentemente (20 aprile 2018) è

stato pubblicato il dossier dell’Osser-vatorio nazionale di Sanità: secondo lastima di Osservasalute, fra 10 anni, glianziani non più autonomi saranno inItalia 6,5 milioni. È vero che si muo-re di meno per tumori e ipertensione(20% in meno in 10 anni), ma è veroche sono aumentate le malattie dege-nerative legate all’invecchiamento.Preoccupa il fatto che stanno com-

parendo altre tipologie di soggetti uma-ni candidabili all’eutanasia: sono ca-si ascrivibili ai gruppi degli “anzianisoli”e dei “non autosufficienti”. È rim-balzato nei giornali di tutto il mondoil caso recente del professor David

Goodall, docente di scienze all’Uni-versità di Perth in Australia. Egli,giunto all’età di 104 anni in relativabuona salute, ha deciso di chiederel’assistenza al suicidio presso una cli-nica di Basilea. Ha diffuso un videoin cui afferma: «Preferirei 20-30 an-ni di meno. Non sono felice e vogliomorire».Dopo la diffusione del video è sta-

ta portata a termine una raccolta difondi per le spese di viaggio e per l’o-norario della clinica svizzera. È il ti-pico caso dell’uomo che, per il fattod’essere vecchio e solo, ha chiesto ilservizio delle cliniche specializzate ineutanasia, e l’avrà.A questo punto si comprende che

le richieste di eutanasia si espande-ranno in maniera esponenziale perqualunque motivo di infelicità come:depressione da solitudine, perdita delcompagno o compagna della vita, po-vertà, mancanza di affetti familiari,demotivazione a vivere, mancanza disoldi per pagarsi l’assistenza, mancan-za di parenti e amici, e qualunque mo-tivo di insoddisfazione provocato dallasolitudine. Il problema determinatodalla solitudine e dalla crisi delle fa-miglie, ridotte spessissimo a formazio-ni mononucleari, ha indotto il primoministro inglese Theresa May ad isti-tuire il ministero della Solitudine. Que-sto dà l’idea dell’enormità del pro-blema.Qualora la legge olandese sull’eu-

tanasia facile si estendesse all’Italia,potrebbero nascere problemi. Si comprendono così le perples-

sità del Tribunale di Milano, della Con-sulta e del Governo sulla sentenza daemettere sul caso Dj Fabo. Questi sono alcuni dei motivi per

cui il 3 aprile 2018 il ministero dellaGiustizia ha voluto precisare che l’in-carico all’Avvocatura dello Stato didifendere l’articolo 508 del CodicePenale (istigazione al suicidio) non ècontro la persona e l’attivismo poli-tico di Marco Cappato, ma è stato datoper evitare morti che nulla hanno a chefare con le ultime volontà dei mo-renti. Secondo i Giuristi «non possono

essere sottaciuti fondamentali e dram-matici interrogativi bioetici».Davanti a questi “drammatici in-

terrogativi” avranno difficoltà a ri-spondere i giuristi d’alto rango, eppu-re sarà chiamato a dare la sua perso-nale risposta, in solitudine, anche il piùumile ed impreparato dei cittadini.

Resta acceso il dibattito sul testamento biologico, diventato finalmente legge dello Stato lo scorso 14 dicembre

Biotestamento versus eutanasiaStanno comparendo altre tipologie di soggetti umani candidabili all’eutanasia, in particolare tra “anziani soli” e “non autosufficienti”.

La sede Inps di Carbonia nonchiuderà. Lo ha assicurato ilpresidente dell’Ente Tito Boe-ri al sindaco Paola Massidda

che lo scorso 8 maggio gli aveva in-viato una lettera, per sollecitare il man-tenimento ed il potenziamento dellasede, dopo le notizie che paventavanoun concreto rischio di chiusura (de-nunciato nel n° 306 de “La Provinciadel Sulcis Iglesiente” fin dal mese diluglio dello scorso anno), dopo la dra-stica contrazione del personale da 16a 4 unità e la riduzione da 5 a 3 delnumero dei giorni di apertura al pub-blico settimanale.«Desidero rassicurarla circa la

permanenza dell’operatività dell’Agen-zia di Carbonia/Giba e ritengo utile, aquesto scopo, fare una breve pre-messa per inquadrare al meglio lasituazione - ha scritto Tito Boeri a Pao-la Massidda -. Già nel 2016 le struttu-re Inps del territorio sulcitano furonooggetto di riorganizzazione funzio-nale, con la trasformazione dell’Agen-zia territoriale di Giba in punto Inpse con la contestuale modifica dellastruttura di Carbonia in Agenzia Ter-ritoriale di Carbonia-Giba. Ad oggi,

l’Agenzia Territoriale di Carbonia-Giba, che presenta cinque unità dipersonale, compreso il responsabiledella struttura e un bacino d’utenzadi oltre sessantamila persone, non èin predicato di subire ulteriori tra-sformazioni e tantomeno provvedi-menti tendenti alla sua soppressione.Anzi, di recente, si è provveduto allaassegnazione all’Agenzia stessa diuna delle tre unità di personale as-segnate alla Sardegna a seguito del-lo scorrimento delle graduatorie diun concorso per funzionari espleta-to nel 2007.»«Sono da segnalare misure orga-

nizzative e gestionali, attualmente alvaglio della direzione regionale, te-se al miglioramento dell’efficienza edell’efficacia dell’Agenzia che, gra-zie all’ulteriore sviluppo di sinergiacon la Direzione provinciale di Ca-gliari e con la vicina Agenzia Com-plessa di Iglesias, specie con riferi-mento alle prestazioni assistenziali asostegno del reddito, andranno nel-la direzione di maggiore efficienzaauspicata - ha aggiunto Tito Boeri -.A questo si aggiunge che l’Agenzia diCarbonia sarà quanto prima poten-

ziata con l’assegnazione di nuovopersonale proveniente dalle prossi-me assunzioni scaturenti dai concorsiin atto.»«Sulla base di tali premesse, appa-

re evidente come questo Istituto ab-bia costantemente rivolto la dovutaattenzione alle esigenze e alle pro-blematiche dell’Agenzia territoriale

Inps di Carbonia-Giba - ha aggiuntoil presidente nazionale dell’Inps -,pienamente consapevole della par-ticolare complessità socio-economi-ca del Sulcis e, in tal senso, si inten-

de dare ogni rassicurazione sul man-tenimento e potenziamento dell’A-genzia. Riguardo, infine, alla richie-sta di incontro, si assicura, nell’im-

mediato - ha concluso Tito Boeri -, ladisponibilità da parte del Direttoreregionale, a svolgere il predetto in-contro per eventuali ulteriori appro-fondimenti che si rendano necessa-ri, non escludendo che, in una suc-cessiva occasione, ci si possa incon-trare personalmente.»Quattro giorni prima che il sinda-

co inviasse la lettera-appello al pre-sidente Boeri, i Riformatori Sardi ave-vano organizzato un sit-in davanti al-la sede Inps di via Trieste, per denun-ciare il rischio di smantellamento del-la sede e dopo la risposta rassicuran-te del presidente nazionale dell’Enteal sindaco di Carbonia, hanno diffu-so una nota nella quale il coordina-tore cittadino Roberto Gibillini haribadito le motivazioni e gli obiettividel sit-in.«Abbiamo preso atto positivamen-

te dell’iniziativa della sindaca di Car-bonia con la speranza che non si esau-risca qui - ha scritto Roberto Gibilli-ni -. La risposta del presidente del-l’Inps è in linea con informazioni cheavevamo e che abbiamo anche rife-rito durante la manifestazione. Si trat-ta in tutta evidenza di una conferma

della limitata operatività della sededi Carbonia; l’annunciato arrivo diun impiegato potrà contribuire a ri-durre i gravi disagi quotidiani degliutenti ma non modificherà il livellodi operatività della sede; l’annunciato“rafforzamento” con altri due impie-gati che dovrebbero arrivare dopo l’e-spletamento dei concorsi che sono sta-ti appena banditi è quasi beffardo.»«Ribadiamo che la sede di Car-

bonia deve recuperare la stessa ope-ratività che ha avuto sino a qualcheanno fa, per dare risposte adeguatealle esigenze di un bacino di utenzache è il più importante nel territorio- ha aggiunto Roberto Gibillini -, ri-pristinando tutti i servizi, compresiquelli per imprese e professionisti eche pertanto è necessario procederead un riequilibrio degli organici trale diverse sedi dell’isola e del terri-torio, da fare nell’immediato.»«Questi obiettivi giusti e necessari

- ha concluso il coordinatore dei Ri-formatori sardi - ci proponiamo di per-seguire con tutte le forze disponibilie, auspicabilmente, con l’impegno ele iniziative dell’Amministrazione edell’intero Consiglio comunale.»

Prima il sit-in organizzato dai Riformatori Sardi, poi la lettera-appello del sindaco di Carbonia, alla quale ha risposto il presidente dell’Ente

Tito Boeri: «La sede Inps di Carbonia non chiuderà»

La sede INPS di via Trieste, a Carbonia.

Mario Marroccu.

www. laprov inc iade l su l c i s ig l e s i ente . com

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6 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

Il presidente della Regione Fran-cesco Pigliaru e gli assessori del-la Programmazione RaffaelePaci e degli Enti locali Cristiano

Erriu, hanno firmato con il presidentedell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, irappresentanti di Aiccre e Asel CarlaMedau ed Antonello Atzeni e con ilCal (Consiglio delle autonomie loca-li), l’accordo quadro che dà il via atutta la procedura del progetto Lavo-Ras. I Comuni possono ora presentareil progetto che sarà valutato da Insar.Una volta approvato, verrà fatta la se-lezione dei disoccupati dalle liste co-munali e, a quel punto, si potrà ma-terialmente aprire il cantiere. La pro-cedura, per obblighi di legge, ha dellescadenze, in ogni sua fase, fissate frai 30 e i 45 giorni, ma che potrà esserechiusa nel giro di pochissimi giorni sele domande saranno presentate tem-pestivamente dai Comuni. Attraverso icantieri, i sardi occupati saranno circa3.500.«LavoRas è la nostra risposta ad

una ripresa che è ancora troppo lenta- spiega il presidente della Giunta re-gionale, Francesco Pigliaru -, e questovale non solo per la Sardegna ma pertutto il Paese, soprattutto al Sud.Quando il mercato non sostiene consufficiente vigore la creazione di lavo-ro, la ricetta è quella che ci ha insegna-to Keynes: il lavoro va creato anche conl’intervento pubblico. I cantieri di la-voro previsti e finanziati da LavoRassono esattamente questo: la creazio-ne di nuova occupazione subito suprogetti mirati, che dunque avrannoeffetti permanenti con la realizzazionedi servizi di cui le comunità avevanobisogno e che saranno un vantaggioper tutti.» «Il percorso di LavoRas è stato

fortemente condiviso con le parti so-ciali, economiche ed istituzionali ol-tre che con il Consiglio regionale - ag-giunge l’assessore della Programma-zione Raffaele Paci -. Abbiamo fattodecine di incontri per raggiungere il

miglior risultato possibile, accogliendosuggerimenti ed integrazioni, perchéognuna delle parti ha portato il suoimportante contributo. Abbiamo cor-so molto, lavorato su questo Piano ognisingolo giorno ed ora bisogna conti-nuare a correre per capitalizzare almassimo tutti gli sforzi che sono statifatti: puntiamo su procedure snelle erapide, e siamo sicuri che anche i Co-muni saranno pronti, perché c’è grandevoglia di ripartire e far ripartire la no-stra regione. LavoRas è una rispostaseria e concreta all’emergenza lavoroin Sardegna.»

I 45 milioni (dei 128 complessivi)destinati ai cantieri di LavoRas sono diprovenienza Fsc e Fse. Un primo an-

ticipo, pari al 30% dell’importo com-plessivo, sarà erogato dalla Regione almomento della firma della conven-zione di approvazione del progetto fraComune interessato, Aspal ed Insar.Una seconda quota, il 50%, verrà stan-ziata all’apertura di cantieri (dunque almomento dell’assunzione dei disoc-cupati), il restante 20% a saldo dopola rendicontazione finale. Sei le tipo-logie di cantieri previste: ambiente,compresi i litorali e le aree umide, edissesto idrogeologico; beni culturali earcheologici; edilizia; reti idriche; va-lorizzazione attrattori culturali; patri-monio pubblico ed efficientamento

delle procedure comunali. «Questo programma straordina-

rio - sottolinea l’assessore degli Entilocali Cristiano Erriu - riattiva i can-tieri comunali per l’occupazione. I Co-muni sardi sono abituati da tempo adare risposte ai tanti fabbisogni e al-le richieste di lavoro dei cittadini. Orasarà possibile farlo anche attraverso icantieri innovativi inseriti nel Cata-logo, che rispondono ad una doman-da di occupazione e consentono aiComuni stessi di risolvere alcune cri-ticità amministrative: digitalizzazio-ne di documenti, gestione degli archi-vi, attività legate all’archeologia ed al-la sistemazione del territorio. I progetti- conclude Cristiano Erriu - potranno

essere presentati anche in forma par-tecipata, all’interno di una o più Unionidi Comuni oppure in una porzione diun singolo territorio.»

Con LavoRas, che oltre ai cantie-ri contiene la parte dei bonus occu-pazionali, la Giunta conta di ridurreil tasso di disoccupazione di circa unpunto percentuale, a condizioni sta-bili, e di dare lavoro complessivamen-te ad oltre diecimila persone. Oltre ai128 milioni per il 2018, il Piano stan-zia 70 milioni ciascuno per il 2019 eil 2020, soldi e politiche che farannoaumentare ulteriormente il numerodegli occupati.

Il governatore Francesco Pigliaru ha firmato l’accordo quadro con gli Enti locali che dà il via alla procedura del progetto

LavoRas, 268 milioni in 3 anni (128 per il 2018)La Giunta regionale, con i cantieri e i bonus occupazionali, conta di ridurre il tasso di disoccupazione di circa un punto percentuale.

Il governatore Francesco Pigliaru firma l’accordo quadro che dà l’avvio alla procedura.

Il coordinamento dei Riforma-tori Sardi del Sulcis Iglesientedenuncia lo stato di grave de-grado in cui versano le strade del

territorio, precarietà che preoccupaancora di più alla vigilia dei flussituristici estivi.«Il manto stradale è dissestato

più o meno su tutta la rete: buche,crepe, strisce segnaletiche sulla car-reggiata sbiadite, inesistenti, invisi-bili ai lati anche per la presenza dimasse di erbacce che ostruiscono lavista in diverse rotatorie, per cui oc-corre muoversi a passo d’uomo per-ché si procede al buio - scrive il coor-dinatore Francesco Loi -. Questa si-tuazione sta aumentando i pericoliper chi percorre le strade e non dirado i guidatori sono costretti a in-vadere la corsia opposta per evita-re buche profonde.»«In questi giorni si possono vede-

re degli interventi manuali ed ap-prossimativi per coprire qualche bu-ca lungo le arterie principali ma nonnelle secondarie e l’operazione av-viene in modo poco comprensibile,in quanto nello stesso tratto di stra-da si copre una buca e poi si passaoltre lasciandone tante senza inter-venire. Ci può essere qualche spie-gazione? Forse si va avanti a caso? -aggiunge Francesco Loi - Certamentele piogge delle scorse settimane han-no aggravato la condizione delle stra-de che già però era precaria e nellearterie secondarie, disastrosa e pe-ricolosa.»«Per quanto ancora ci dovremmo

tenere queste strade? Non facciamoun elenco perché le percorriamo e leconosciamo e perché non sarebbesemplice indicare quelle più disse-state e pericolose.Ci preme invece sottolineare che

nel tanto sbandierato cosiddetto “Pat-to Sardegna” ci sono risorse impor-tanti per le strade, naturalmente nonspese e che nel nostro “Piano Sulcis”

ci sarebbero pronte le risorse per laS.S. 195, per la 293, per la 126 edinoltre per le strade provinciali 73 e77. Questi interventi - conclude Fran-cesco Loi - li aspettiamo da troppotempo.»

Va detto che la situazione di pre-carietà delle strade si è aggravata do-po la cancellazione della provincia diCarbonia Iglesias. La viabilità, comeè noto, è una delle principali com-petenze delle Province ed è innega-

bile che nei quasi dieci anni di esi-stenza della provincia di CarboniaIglesias, la situazione della rete stra-dale nel territorio fosse notevolmentemigliorata. E certamente la nuovamastodontica provincia del Sud Sar-degna non ha gli stessi strumenti -soprattutto finanziari - per dare rispo-ste alle necessità dei territori in ma-teria e all’attuazione del Piano dei

trasporti e della mobilità provincia-le presentato dalla provincia di Car-bonia Iglesias e dal CIREM (CentroInteruniversitario Ricerche Econo-miche e Mobilità Università di Ca-gliari) nel mese di ottobre 2011.

Ciò che poi è inspiegabile, infi-ne - come ha sottolineato il coordi-natore dei Riformatori sardi -, è ilmancato utilizzo delle risorse previ-ste dalla programmazione del PianoSulcis.

I Riformatori denunciano lo stato di degrado della rete stradale

Con le strade gravemente dissestateil Sulcis Iglesiente è sempre più isolato

La strada provinciale n° 73.

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7La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

di Giuseppe Mura

La lunga teoria di cavalieri e car-rozze, si snodava lungo la strada ster-rata che si insinuava come un lungoserpente, di color ocra nel verde cupodelle colline riarse nell’attesa dellapioggia vivificatrice al termine dellalunga arida estate in quel 21 di set-tembre dell’annus domini 1697.Il corteo, composto da gentiluomi-

ni che montavano nervosi cavalli, eda carrozze nelle quali sedevano ele-ganti signore che tentavano di difen-dersi dalla polvere riparando le spal-le ed il capo con mantiglie di leggerotrine, era uscito di buon ora dalla cittàReale di Iglesias, dalla porta Maestrao di San Sebastiano, passando accan-to all’omonima chiesa e di lì si era av-viato lungo la via delle Reliquie versola piana del Cixerri… La sposa, donnaAnna, avvolta in voluminose vesti ri-camate, sedeva nella prima carrozza,sotto lo sguardo apprensivo di sua ma-dre, la nobildonna Anna Bonfant chesi premeva sulla bocca un fazzolettinodi pizzo profumato. Suo padre, vesti-to severamente di nero, secondo l’u-sanza spagnola, si agitava impazientesui cuscini della vettura, tormentatodal caldo e dal sudore, si passava ildito tra il collo sudato e la rigida gor-giera inamidata, un poco desueta inquegli anni di fine secolo. All’esterno i gentiluomini più gio-

vani, che accompagnavano lo sposogodevano maggiormente della caval-cata, riparati dal sole da grandi cap-pelli piumati.

Con questa narrazione si apriva iltesto del libretto “Santa Giriana” cheG. Mura e O. Desogus, pubblicarononell’anno 2000, per ricostruire le vi-cende storiche della chiesa campestrecapitolare di santa Giuliana.

La narrazione prende le mosse dalmatrimonio che si celebrò nella chie-sa della Santa, nel giorno della sua fe-sta, che allora come ora cadeva, tra-dizionalmente, nell’ultima domenicadi settembre. Se leggiamo, sull’atto dimatrimonio, presente nella parte “spon-salium” dei “quinque libri” i nomi deiprincipali convenuti, si nota che, qua-si tutti, erano di origine genovese.

La sposa, Doña Anna Brunengo,nata a Caller (Cagliari), era la figlia didon Francesco Brunengo e di doñaAnna Bonfant. Lo sposo, don Juan

Maria Savona, era il figlio di don Fran-cesco Savona (o Saona) e di doña An-na Maria Santus. L’unione di questedue famiglie a seguito del matrimo-nio, ci permette di fare subito alcuneconsiderazioni.

I “don”, che precedono i nomi cirivelano che si trattava di persone chevantavano dei titoli nobiliari, cosa dicui si andava particolarmente fieri inquello scorcio di XVII secolo, men-tre i loro cognomi evidenziano la lo-ro origine genovese; erano degli stran-gi, come allora venivano chiamati nel-l’isola, tutti coloro che provenivanodalla Repubblica di Genova, la riccaed influente repubblica marinara chetanta influenza aveva avuto sul Regnodi Sardegna fin dagli albori del secon-do millennio. Ci dimostrano inoltre,che i Liguri trapiantati nell’Isola, tal-volta da più generazioni, avevano un

comportamento endogeno, si sposa-vano cioè prevalentemente tra membridella loro comunità, che si mantenne,infatti, unita ed influente anche quan-do ormai erano diventati, a tutti gli ef-fetti, ciudadanos del Renio de Cer-dena.

I sudditi della repubblica marinaramantennero spesso la doppia nazio-nalità, a riprova del fatto che conser-vavano i legami con la madrepatria,anche in relazione ai commerci di cuiavevano, pressoché il monopolio, ap-profittando dell’ancestrale idiosincra-sia che i sardi mostravano verso i viag-gi per mare, di cui per contro, i geno-vesi erano maestri. Un anonimo au-tore scriveva nella sua opera “DE-SCRIZIONE DELL’ISOLA E RE-GNO DI SARDEGNA NEL 1717”,indirizzata a Vittorio Amedeo II, du-ca di Savoia, che «Nel Regno (di Sar-degna) non vi è un nazionale appli-cato alla mercanzia, né alla marine-ria, essendo in mezzo del mare, per-mettendo che questo che porta tuttoil denaro del regno lo ricevano i ge-novesi ed altri forastieri».

Le esportazioni dalla Sardegna di

pellami, formaggi, granaglie, farine,cereali, vino, bestiame, sale, corallo,carni e pesci salati, tutti prodotti tipi-ci della produzione isolana, facevanocapo al grande porto ligure, da cui,successivamente le navi ripartivanoimportando nell’isola, stoffe, drappi,tessuti pregiati, lane e lino. Nel corsodel Cinquecento, il porto di Cagliariera toccato frequentemente da basti-menti provenienti dai più importantiscali commerciali mediterranei; daValenza a Civitavecchia e Napoli, daCadice a Barcellona e Marsiglia e fi-no dall’Erzegovina, la qual cosa fecedi Cagliari una città cosmopolita in cuisi parlava e scriveva il latino, linguadei dotti e della chiesa, in Catalano,lingua dei mercanti, in Castigliano,lingua dei funzionari governativi, inItaliano, lingua dei poeti e letterati,mentre il popolo, parlava quasi esclu-

sivamente il Sardo, ma dalla secondametà del 500 gli iberici, rivolsero iloro interessi, prevalentemente verso lerotte atlantiche e all’America lascian-do i traffici commerciali, da e per laSardegna, agli intraprendenti genovesiche risultarono essere i più abili neltrattare e concludere affari, tanto dafondare a Cagliari una colonia com-pletamente inserita nel tessuto socia-le della città fino a dar vita, nel 1590,alla “Confraternita dei Genovesi diCagliari” trasformata poi, nel 1592 inArciconfraternita, che pose la sua se-de in una chiesa che fecero costruire nelcarrer di Sant’Antonio o s’arruga e saCosta, l’attuale via Manno, dedicata aSanta Caterina e san Giorgio, istitu-zione che, ancor oggi, è attiva, anchese sita in luogo diverso, dopo la di-struzione della chiesa.

Alcuni di questi mercanti non silimitarono a condurre i loro traffici nel-la città capitale, ma si spostarono inaltre località dell’Isola, là dove vede-vano buone possibilità di crescita eco-nomica.

Tra queste ci fu anche la città diIglesias, dove troviamo, nella metà del

XVII secolo, numerosi liguri ben in-seriti nella vita della città.

Torniamo, dunque, a quel 21 di set-tembre del 1697, per osservare la nu-merosa compagnia che era salita finoalla chiesa rurale di santa Giuliana perfesteggiare le nozze tra Juan MariaSavona con la damigella Anna Bru-nengo.

La sposa apparteneva ad una fa-miglia ligure che era presente in Sar-degna ormai da quattro generazioni ilcui capostipite risaliva al XVI secolo; uncerto Aurelio Brunengo, mercante, ilquale, nel XVI secolo, convolò a noz-ze con Anna Cugia y de Andrada, e cheveniva chiamato “Il cagliaritano”,forse per distinguerlo dagli avi geno-vesi. Quando morì, nel 1667, venneinumato nella chiesa di Santa Croce inCastello, che da allora divenne unasorta di Panteon per i membri della

famiglia. Sono documentati cinque fi-gli: Stefano, Giovanni Battista, Clara,Domenico ed Angela. Il primogenitoStefano, acquistò la tonnara di PortoPaglia nel 1658 e nel 1636 impalmòCaterina Rocamertì, dei conti di Mon-teleone, matrimonio che aggiunse lu-stro e prestigio alla famiglia. Ebbe trefigli maschi ed una femmina: AurelioDomenico, Francesco Giovanni, An-na e Stefano Calogero, figlio naturale,di madre ignota. Francesco ebbe bendieci figli e tra questi, di quarta gene-razione, troviamo Anna Maria Bru-nengo Y Bonfant, che andò sposa aJuan Maria Savona all’età di 25 anni.Anche la famiglia Bonfant, da cuiproveniva la madre della sposa, ben-ché dimorasse a Cagliari, doveva averavuto un qualche legame con Iglesias;la prova sta nel fatto che una via del-la città portava il nome “Bonfant”,secondo l’antico uso comune di chia-mare le strade di collegamento dellevie principali dell’abitato, che man-tennero invece la vecchia dicitura pi-sana, con il nome del personaggio piùin vista che vi abitava. «… ciò è dovuto al fatto che ben

pochi erano gli iglesienti in grado dileggere, per cui era più facile indica-re la strada col nome del personaggiodi spicco che vi aveva dimora» (percoloro che volessero approfondire leconoscenze sulla famiglia Brunengopuò consultare il sito dell’Associa-zione Araldica Genealogica nobilia-re della Sardegna).

Le famiglie di origine genovese ocomunque provenienti dai territori del-la Repubblica Genovese erano nume-rose e perfettamente integrate nel con-testo sociale della città. Scrivono in pro-posito gli autori Francesco e RobertoCherchi, lamentando la scarsa propen-sione degli iglesienti verso le attivitàimprenditoriali, nel capitolo “Com-mercio, cosa altrui” tratto dal libro“SCHEGGE DEL PASSATO”.

Il nostro Seicento, era infatti, po-polato di “mercadores” genovesi che

si chiamavano Giacomo Gavardo, Ber-nardo Fera Porta, Giovanni BattistaGiraldo, Bartolomeo Sibello, Bernar-dino Tanlongo, Costantino Pineta, Gio-vanni Antonio Noccaro, CristoforoPanesi, Biagio Antonio Blando, Ora-zio Giordano. Quest’ultimo lasciò ilnome alla via Giordano, tuttora esi-stente ad Iglesias. Tra questi troviamoil nome di Francesco Savona, che cer-tamente fu uomo di notevole impor-tanza e con una solida posizione eco-nomica, tanto da destinare somme co-spicue per la costruzione di una cap-pella, nella chiesa di san Francesco eper il restauro di opere d’arte, presentinella stessa chiesa.

Francesco Savona o Saona, comecompare in alcuni documenti, era, co-me già si è detto, un suddito della re-pubblica di Genova, proveniente dal-la riviera di ponente della Liguria,probabilmente da San Remo, visto cheun rogito notarile, da me rintracciatonell’archivio di Stato di Cagliari, re-datto ad Iglesias, parla di alcuni pos-sedimenti, situati a San Romolo, anticonome di San Remo, ereditati dal padreGiovanni, deceduto.

Francesco Savona voleva lasciarealla figlia, non si sa se naturale o frut-to di un precedente matrimonio, con-tratto in quel di San Romolo, primadella sua venuta in Sardegna, alcunibeni ricevuti in eredità dal padre.

Sappiamo inoltre che intorno al1675 si trovava ad Iglesias dove svol-geva la sua attività di mercatante. Eraun mercante particolarmente attivo chesi occupava degli affari più svariati,come documentato dai numerosi ro-giti notarili presenti nell’Archivio diStato di Cagliari. Si tratta di atti dicompravendita di case e terreni, digreggi di pecore, di acquisti o venditadi vigne ed oliveti, per conto di JuanFrancesco Savona. Si trovano anchedocumenti che raccontano di appaltipubblici con l’amministrazione dellacittà era insomma, a tutti gli effetti unuomo d’affari a tutto tondo che non

disdegnava di acquistare e rivendereun partita di formaggio, come di no-leggiare da un patron ligure, comeerano chiamati i padroni di basti-menti, per portare sul continente uncarico di pellami e formaggi, che poitornava carica di riso e baccalà, allo-ra inesistente sull’isola, di tessutiprovenienti dall’estero, ma anche dispezie e generi coloniali, come caffè,cacao e the, che cominciavano ad es-sere richiesti dalle classi elevate cit-tadine.

Francisco Savona si era sposato, inun anno imprecisato non avendo rin-tracciato il certificato di matrimonionella curia di Iglesias, presumibilmen-te a Cagliari intorno al 1675, con lavedova Maria Santus Serra, la qualeaveva già un figlio che aveva abbrac-ciato la carriera ecclesiastica, Juan Bat-tista Serra Mereu, che troviamo Ar-cidiacono del Capitolo Ecclesiense econ il beneficio del Priorato di SantaLucia, a benedire il matrimonio delsuo fratellastro Juan Maria nel 1697,nella chiesa campestre di Santa Giu-liana.

(Continua)

Il monopolio del commercio era interamente nelle mani dei genovesi che mantenevano spesso la doppia nazionalità

Mercanti genovesi ad Iglesias nel XVII secoloNella città mineraria erano numerose le famiglie liguri ricche ed influenti, perfettamente integrate nel contesto sociale.

èstato firmato il 14 maggio,a Cagliari, presso il Cen-tro Regionale di Program-mazione un protocollo d’in-

tesa con la Fitetrec-Ante per pro-gettare e costruire l’ippovia del Cam-mino Minerario di Santa Barbara.

Fitetrec-Ante, riconosciuta dal Co-ni e membro della Federazione In-ternazionale di Turismo Equestre, èla più prestigiosa e qualificata or-ganizzazione di settore. Sarà possi-bile, in tal modo, costruire con le mi-gliori garanzie realizzative e promo-

zionali, il terzo sistema di mobilitàdolce del Cammino Minerario di San-ta Barbara che si affiancherà alla per-correnza pedonale già attiva e allaciclovia in corso di progettazionecon il qualificato impegno del prof.Italo Meloni, dell’Università di Ca-

gliari.Giampiero Pinna, presidente del

Cammino Minerario di Santa Bar-bara ha concluso un viaggio di studioin Spagna, attraverso uno dei Cam-mini più conosciuti al mondo, quellodi Santiago di Compostela.

«Quando da noi vediamo i primipellegrini siamo felici e quando arri-vano in tanti siamo entusiasti - diceGiampiero Pinna -. Ma a Santiago datutte le parti spuntano pellegrini, unflusso continuo, un fiume inarresta-bile. I pellegrini lì fanno parte del

paesaggio, della vita e della culturalocale. Ma loro hanno una storia lun-ga di quasi mille anni. Noi abbiamotantissima strada da fare. Ma, visti iprimi risultati, direi che siamo sullabuona strada»«Sono tornato da Santiago an-

cora più convinto della validità esostenibilità del nostro progetto eancora più determinato a superaretutti gli ostacoli che ancora impe-discono lo sviluppo del CamminoMinerario di Santa Barbara - ag-giunge Giampiero Pinna -. In Spa-

gna le Regioni (Galizia, Asturie,ecc.) costruiscono strade e ponti erealizzano e tengono in manuten-zione centinaia di km di sentieri,mulattiere e carrarecce per favori-re il transito dei pellegrini escur-sionisti. Qui da noi invece, nella Re-

gione Sarda, che pure ha fatto mol-to per sostenere il Cammino Mine-rario di Santa Barbara - concludeGiampiero Pinna -, resistono alcu-ne frange che consentono ad unasocietà regionale di ostacolare conreti metalliche, cancelli e filo spi-

nato, il transito dei tanti pellegri-ni/escursionisti italiani e stranieriche, sempre più numerosi, tentanodi percorrere gli antichi camminiminerari del Sulcis Iglesiente Gu-spinese.»

Sabato 19 maggio, intanto, il pel-

legrino/escursionista belga Bart Janha concluso la percorrenza del Cam-mino Minerario di Santa Barbara.Nel Monastero del Buon Cammino,al termine della Messa, il sindaco diIglesias, Emilio Gariazzo, e la MadreSuperiora del Monastero del Buon

Cammino di Iglesias, presente il pre-sidente del Cammino Minerario diSanta Barbara Giampiero Pinna, glihanno consegnato Testimonium ela Torre come premialità per averpercorso interamente i 400 km delCammino Minerario di Santa Barbara.

Il presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara ha concluso un viaggio di studio a Santiago di Compostela, in Spagna

Firmato il protocollo d’intesa per l’Ippovia del Cammino Minerario di Santa Barbara

Verbale di un matrimonio celebrato nel 1697. Il centro storico di Iglesias.

Giuseppe Mura.

La firma sul protocollo d’intesa al Centro regionale di Programmazione. Giampiero Pinna ha concluso un viaggio di studio sul Cammino di Santiago. Il pellegrino belga Bart Jan con il sindaco Emilio Gariazzo e Giampiero Pinna.

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8 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

Giunge agli esiti finali “Lavia delle storie”, destinata-rio del finanziamento delbando “Progetto Scuola”

istituito dalla Fondazione di Sarde-gna per l’anno scolastico 2017-2018,progetto innovativo rivolto al mondodella scuola realizzato dagli esperti deLa Cernita Teatro, che operano dal 2009nel territorio del Sulcis Iglesiente conazioni di promozione ed educazione alteatro strutturati in specifici e diversiobiettivi educativi e didattici.“La via delle storie” si è svolto

presso l’Istituto Comprensivo “TaddeoCossu”, scuola primaria e secondariadi primo grado di Sant’Anna Arresi eTeulada.L’Istituto Cossu è partner del pro-

getto insieme al comune di Sant’An-na Arresi e alla stessa compagnia LaCernita Teatro.Il percorso laboratoriale ha coin-

volto 14 classi tra Teulada e Sant’An-na Arresi, proponendosi l’obiettivo dieducare alla narrazione creativa, sti-molando i bambini/ragazzi a raccon-tare se stessi utilizzando un linguaggioartistico espressivo per tradurre le pro-prie emozioni.Esprimersi liberamente nella fase

di costruzione della propria identitàsignifica vivere ed esternare il propriospazio interiore, le proprie emozioni,e, contemporaneamente, far affiorarealcuni nodi conflittuali senza dovernecessariamente viverne le eventualiconseguenze spiacevoli.Il lavoro con i linguaggi artistici,

propri della metodologia didattico-teatrale, permette di instaurare un rap-porto non esplicitamente terapeutico mache, comunque, mostra una continuatensione evolutiva verso il benessereindividuale, scolastico e sociale.La produzione di storie ha poi evi-

denziato una serie di temi chiave al-l’interno dei gruppi: amicizia, storiadel gruppo, sentimenti, amore, bullismo,violenza, unione di gruppo, dialogo,risorse alternative. Da tali materialisono emersi gli elementi narrativi che

hanno poi portato ai “copioni” fina-li, tutti diversi quanti erano i gruppiall’interno di ogni classe e questo perogni classe che ha partecipato al pro-getto laboratoriale.Particolarmente importante nel per-

corso laboratoriale è stata la presenzadelle insegnanti, figure di riferimen-to che bambini e ragazzi conoscononel quotidiano e che risultano essereelementi preziosi di continuità tra ladidattica consueta e le attività extra.«Il bullismo è solo la punta dell’i-

ceberg - dice Paolo Meloni, dirigentedell’Istituto Comprensivo “TaddeoCossu” -. Oggi il vissuto quotidianodi adolescenti e preadolescenti si con-

suma in una dimensione isolata, chiu-sa in sé. I social e l’omologazione me-diatica producono individui poco abi-tuati a interfacciarsi concretamente,a sperimentarsi l’un l’altro nel rappor-to faccia a faccia. Nella Scuola se-condaria, dove si è lavorato per classiaperte, durante il laboratorio i ra-gazzi, partendo dal racconto delle pro-prie emozioni (paure, desideri…), han-no creato un gruppo intimo, senza filtrisociali, senza maschere. Hanno sco-perto o perlomeno “assaggiato” la sco-perta di sé e degli altri. In alcuni casil’espressione concreta del sé è stataquasi un coming out.Altro elemento positivo del pro-

getto è stata la ricaduta sul compor-

tamento dei ragazzi e sui loro geni-tori, che hanno avuto la possibilità diassistere alla rappresentazione dellospettacolo finale, leggendolo come uncopione quasi “intimo” nato dai bam-bini e dai ragazzi come racconto dellaboratorio. Espressione di sé - haconcluso Paolo Meloni -, emozione einclusione sono insomma la chiave dilettura del percorso.»La Cernita Teatro ha inoltre matu-

rato un’esperienza quadriennale conil progetto “Per una pedagogia delteatro sociale”, realizzato con il fi-nanziamento del comune di Sant’An-na Arresi presso la Scuola primaria.È da tale esperienza che è nato il

progetto “La via delle storie”, che Fa-bio Diana, vicesindaco di Sant’AnnaArresi, ha sostenuto sin dal suo esor-dio: «I bambini, i ragazzi e i genitorisono entusiasti del progetto, iniziatocon un laboratorio aperto e poi por-tato nelle scuole. Auspico che l’espe-rienza de “La via delle storie”, in virtùdel grande significato che ha rivesti-to nell’offrire un linguaggio per l’e-spressione autentica dei nostri ado-lescenti e preadolescenti, si estenda adaltri centri del territorio».Come sottolinea la Fondazione di

Sardegna «il mondo della scuola evi-denzia difficoltà che richiedono ener-gia e impegno collettivi, capaci di in-vertire le tendenze negative degli ul-timi anni. (…) Hanno assunto carat-tere di emergenza alcuni deficit storici,tra i quali la dispersione scolastica, che- accompagnandosi a fenomeni socio-demografici quali lo spopolamentodelle zone interne e dei piccoli centri -sta generando una realtà dalle pro-spettive allarmanti».Per contrastare tali fenomeni la

Fondazione, in collaborazione conl’Ufficio Scolastico Regionale per laSardegna, seleziona proposte proget-tuali di Istituti scolastici di ogni ordi-ne e grado della Sardegna caratteriz-zate da soluzioni efficaci e sostenibi-li in un percorso operativo di misureconcrete.

Si è concluso il “Progetto Scuola” istituito dalla Fondazione di Sardegna e realizzato dagli esperti de La Cernita Teatro

I giovani studenti a scuola di teatroIl progetto “La via delle storie” si è svolto presso l’Istituto Comprensivo “Taddeo Cossu”, nelle sedi di Sant’Anna Arresi e Teulada.

Si è svolta il 23 maggio scor-so, a Cagliari, presso la se-de del Comando Carabinie-ri Tutela Patrimonio Cultu-

rale (via dei Salinieri), la cerimoniadi commemorazione del 10° anni-versario della scomparsa dell’appun-tato Medaglia d’Oro al Valor CivileFrancesco Deias.La cerimonia, presieduta dal Ge-

nerale di Divisione Giovanni Truglio(Comandante della Legione Cara-binieri Sardegna), si è svolta alla pre-senza della vedova dell’appuntatoDeias (Roberta Marras) e del figlioFrancesco (di anni 10, nato poco tem-po dopo la morte del padre, del qua-le porta il nome); di Autorità Civilie Militari della provincia di Caglia-ri; di una nutrita rappresentanza diCarabinieri in servizio e dell’Asso-iazione Nazionale Carabinieri.La circostanza, nel corso della

quale è stato ricordato il tragico even-to con una breve ricostruzione, è stataresa solenne dalla deposizione di unacorona di alloro (benedetta dal Cap-pellano Militare della Legione Cara-binieri Sardegna, padre MarianoAsu-nis) alla targa di intitolazione dellacaserma all’appuntato Deias e dallaresa degli onori di un picchetto di gio-vani Allievi Carabinieri della Scuoladi Iglesias schierato in armi.Da ultimo, ha preso la parola il

Generale Truglio che, nel sottolinea-re il valore del sacrificio dell’appun-tato Deias, ha voluto esaltarne gene-rosità, dedizione, altruismo, senso deldovere che rappresentano e che de-vono costituire esempio, ispirazionee guida dell’agire quotidiano di ognicarabiniere.Al particolare momento com-

memorativo hanno partecipato, co-me ospiti esterni, anche i compagni di

classe del figlio dell’appuntato Deias(4ª classe della Scuola Elementare“Casula Montanaru” di Cagliari).«Ricordiamo oggi la figura del-

l’appuntato Francesco Deias per l’e-roico gesto compiuto nella tarda se-rata del 23 maggio 2008 allorquan-do, in servizio di pattuglia unitamenteal maresciallo Marco Corrias, veni-va inviato dalla Centrale Operativadi Dolianova sulla Strada Statale131 all’altezza di San Sperate dove

era avvenuto un incidente stradale.Giunti sul luogo del sinistro, i mi-

litari si rendevano immediatamenteconto della gravità della situazione,in quanto un’autovettura si era ri-baltata terminando la propria cor-sa sulla corsia di sorpasso.Nella circostanza, l’appuntato

Deias non esitava a soccorrere lagiovane conducente che era rimastabloccata all’interno del mezzo ca-povolto e, dopo averla estratta dal-l’abitacolo, la portava in un luogosicuro in attesa dell’arrivo dell’am-bulanza, cercando al contempo ditranquillizzarla.

In quel frangente, sopraggiun-geva a forte velocità un’autovetturacondotta da un uomo sotto l’effettodi sostanze alcoliche, che tampona-va violentemente l’autoradio deiCarabinieri e investiva l’appuntatoDeias, uccidendolo sul colpo.»Motivazione della medaglia d’o-

ro al Valor Civile.«Intervenuto nottetempo, unita-

mente ad altro militare, su una arte-ria stradale ad alta densità di traffico

ove si era ribaltata un’autovettura,con eccezionale coraggio, coscientesprezzo del pericolo ed esemplarealtruismo, non esitava, nonostanteil sopraggiungere di altri veicoli, asoccorrere e trarre in salvo la con-ducente del mezzo incidentato, ri-masta all’interno dell’abitacolo instato di shock. Nel frangente venivatravolto da un’automobile, condot-ta ad altissima velocità da un uomosotto l’effetto di sostanze alcoliche,perdendo tragicamente la vita.Chiaro esempio di elette virtù civi-che ed altissimo senso del dovere,spinti fino all’estremo sacrificio.»

Si è svolta il 23 maggio la cerimonia di commemorazione

Dieci anni fa la scomparsa dell’appuntatoMedaglia d’Oro al Valor Civile Francesco Deias

Un momento della cerimonia.

La scuola secondaria di 1° grado di Teulada.

La Galleria Anglosarda, nel-la ex miniera di Monte-vecchio, a Guspini, apre aivisitatori e ai turisti. La mat-

tina del 23 maggio il taglio del nastroalla presenza dell’assessore del-l’Industria, Maria Grazia Piras, delpresidente del Parco Geominerario,Tarcisio Agus, dell’amministratoreunico di IGEA, Michele Caria, deisindaci di Guspini, Arbus e San Ga-vino e dei consiglieri regionali Ros-sella Pinna, Alessandro Collu e Gian-ni Lampis. Ristrutturata e messa insicurezza in seguito ai lavori svoltida IGEA, cui spetta la manutenzionedelle miniere sarde, la storica Gal-leria entra nell’elenco dei siti mine-rari resi fruibili a nuovi utilizzi gra-zie ai recenti interventi dell’asses-sorato dell’Industria. Si tratta del ter-zo sito che viene riaperto ai visitatorinegli ultimi due anni, dopo Porto Fla-via e Galleria Henry.«Il recupero e la valorizzazione

in chiave turistica delle ex miniere èla chiave per creare nuove occasionidi sviluppo, soprattutto in zone comeil Guspinese, dove la crisi ha colpi-to duramente il tessuto economico esociale» ha detto Maria Grazia Pi-ras -. Stiamo portando avanti unastrategia coerente con gli impegniassunti fin dal nostro insediamento.L’obiettivo è consentire un riutilizzoproduttivo dei beni ex minerari, conla creazione di percorsi turistico-mu-seali e conseguente rilancio delle at-tività imprenditoriali delle aree in-teressate. La cessione dei beni alleamministrazioni comunali e al Par-co Geominerario è una strada chestiamo percorrendo da alcuni anni,non solo nel Sulcis Iglesiente, doveper altro si registra un numero semprepiù alto di visitatori a Porto Flavia,nella Grotta di Santa Barbara e nel-la Galleria Henry. Non trasferiamo‘problemi’ - ha affermato l’assesso-re dell’Industria, riferendosi alle pro-cedure per il passaggio dei siti giàoperativi e ristrutturati - ma una seriedi opportunità che le amministrazionicomunali hanno mostrato di volercogliere. Si tratta di risorse fonda-mentali per lo sviluppo locale, cometestimoniano anche le cifre relativealle presenze turistiche a Montevec-chio. Le ex miniere possono diventa-re un attrattore turistico ancora piùimportante: portano con sé l’iden-tità sarda e rappresentano un pezzoimprescindibile della storia indu-striale dell’Isola.»L’assessore Piras ha inoltre ri-

cordato i progetti che riguardano laricerca scientifica e tecnologica al-l’interno di alcuni siti minerari, co-me il progetto ARIA alla Carbosul-cis e quello in corso nella miniera diLula, a Sos Enattos. «Gli interventinei settori turistici e scientifici - hasottolineato - costituiscono un vali-do modello di recupero e di valoriz-zazione delle ex miniere. Possonocontribuire a far nascere imprese in-novative e creare nuova occupazio-ne».La gestione unitaria dei siti (Re-

gione-Igea-Comuni-Parco) ha giàportato a notevoli risultati in termi-ni di presenze turistiche nel 2017 enei primi mesi del 2018. A Bugger-ru, la Galleria Henry è stata visitatada oltre 14.500 persone nel 2017 e daun migliaio di persone nei primi tremesi di quest’anno. Superano inve-ce le 30mila presenze, nel 2017, lebellezze di Porto Flavia, mentre sonoquasi 6mila i visitatori nei primi 4mesi del 2018. Cifre consistenti an-che a Montevecchio, versante di Gu-spini, dove lo scorso anno si sonocontate oltre 10mila presenze. Tarci-

sio Agus, presidente del Parco Geo-minerario, l’ente che ha in campo lagestione della Galleria Anglosarda, haannunciato novità importanti per iprossimi mesi. L’obiettivo è mettere aregime la rete dei siti minerari e natu-rali e consentire una fruibilità turi-stica ad ampio raggio, dalle ex mi-niere ai musei dislocati nei diversiterritori, passando per alcune dellepiù importanti aree naturalistiche del-la Sardegna. Nel mese di giugno par-tirà un programma di attività pro-mozionali e in previsione c’è anchel’attivazione di un Centro unico perle prenotazioni. Non meno impor-tante, in questi mesi, è stato il lavorodi IGEA che, nel caso dell’Anglosar-da, ha consentito di liberare dallemacerie il tratto di Galleria ora visi-

tabile agevolandone il ripristino pri-ma della stagione estiva.«La Galleria Anglosarda a Mon-

tevecchio, galleria storica, tra leprime aperte lungo il filone mine-rario del Guspinese - Arburese - hascritto il presidente del Parco Geo-minerairo Storico Ambientale del-la Sardegna Tarcisio Agus due gior-ni dopo l’inaugurazione -, deve il suonome allo sfruttamento affidato dal-la “Montevecchio” alla compagnia“La Piemontese - Compagnia RealeAnglosarda” con l’obiettivo di ac-celerare i lavori ed aumentare ilprofitto.L’avvio del cantiere è datato 1852

a levante del filone Sant’Antonio,intersecando concentrazioni ecce-zionali di galena. L’Anglosarda perquesta sua caratteristica venne usa-

ta come location per l’accoglienzadel Principe Tomaso di Savoia, giun-to nel 1877 a Montevecchio, per inau-gurare la nuova laveria che ancoraoggi porta il suo nome. Le crona-che dell’epoca riportano dell’alle-stimento di un sontuoso pranzo insuo onore entro la Anglosarda, pres-so un gradino sfavillante di galenaargentifera.Di quella sontuosità mineraria

oggi rimangono poco più di fram-menti di filone che si possono an-cora scoprire fra le concrezioni mi-nerali, con aggregati cristallini chepassano dal giallo paglierino, alrosso bruno, sino al verde azzurro.Interessanti risultano tutte le tecni-che di armature della galleria an-cora presenti in legno di castagno,

ma si trovano anche quelle più re-centi con le centine in acciaio. Lun-go il percorso si può osservare ilfornello di areazione, il fornello diriempimento e di scarico. Sono anco-ra visibili i così detti “traverso ban-co”, le gallerie di coltivazione cheraggiungevano il filone minerariodisteso verticalmente, con una in-clinazione di 30°.Il percorso di visita raggiunge

anche la canna del Pozzo Sant’An-tonio, a meno 25, che in superficieè sormontata dalla splendida strut-tura mineraria che racchiude il ca-stello del pozzo, con le sue splendideed ampie finestre lignee di richia-mo gotico e la merlatura di richia-mo medioevale.Oggi certamente non riecheg-

giano più il frastuono dei locomo-tori, alcuni ancora in situ, o le per-foratrici di varia natura e dimen-sioni, spesso portate a spalle da uo-mini grondanti di polveroso sudo-re. La più simpatica e maneggevolela chiamavano amorevolmente “SaPisitedda”, “La Gattina”. Possiamosolo immaginare il duro lavoro en-tro quegli spazi quasi a misura d’uo-mo, senza il consumo di altra rocciache non fosse necessaria per strap-pare le vene d’argento dalle visceredella terra. Bisogna attraversare lagalleria in silenzio, pensando allecentinaia di uomini che vi hannospeso la vita, in particolare quandole perforatrici lavoravano a seccoe la meccanizzazione non avevafatto ancora capolino in miniera.La fatica delle braccia era l’unica

forza e per bucare la montagna sifaceva ricorso all’esplosivo, men-tre le gallerie diventavano cannedi fucile dalle quali bisognava pro-teggersi, in angoli appositi o in brac-ci di altre gallerie che non fosserosulla verticale, dove la forza esplo-siva della volata rigurgitava detri-ti e forza d’urto.Un mondo sotterraneo - ha con-

cluso il presidente del Parco Geo-minerario Tarcisio Agus - fatto dipericolo e di sudore, ma anche disolidarietà e di conquiste socialiche meritano d’essere conosciute,perché la storia di quegli antri nonpuò esser disgiunta dalla storia de-gli uomini, donne e bambini che vihanno operato, dentro e fuori laminiera.»

Il 23 maggio scorso il sito è stato aperto ai visitatori e ai turisti

A Montevecchio rivive la Galleria Anglosardauno dei gioielli dell’archeologia mineraria

L’iangurazione della Galleria Anglosarda, a Montevecchio.

La miniera di Montevecchio.

www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com

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9La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

Ivano Sais, classe 1990, nome no-to della rivendicazione giovani-le nel Sulcis Iglesiente, disillusoche nel Sulcis ci possa essere an-

cora futuro, dopo anni di lotta, di as-semblee, di manifestazioni, di incon-tri a tutti i livelli istituzionali, abban-donata ogni speranza, è partito con undiploma di geometra in una mano, unavaligia nell’altra e sulle spalle uno zai-no pieno di rammarico: destinazioneDanimarca.«Una partenza obbligata dall’im-

mobilismo delle istituzioni e dall’indif-ferenza della politica - racconta -.Peranni mi sono battuto con gli amici delcomitato spontaneo “I Figli della Cri-si” del Sulcis, per sollecitare le dovuteattenzioni verso questo lembo di terraprivo di qualsiasi prospettiva. Nonposso e non voglio più stare a guarda-re i giorni, i mesi e gli anni che pas-sano in attesa di un risveglio delle co-scienze, che probabilmente non arri-verà mai».- afferma Ivano, nome dibattaglia: Uragano.

La storia di Ivano Sais ha riempitole pagine e gli schermi di tutti i massmedia che hanno rimbalzato a livellonazionale la denuncia di uno stato didisagio e di sofferenza della provinciapiù povera d’Italia: Carbonia Iglesias.Una provincia che registra il più eleva-to tasso di disoccupazione giovanile,arrivato a toccare il record nazionaledel 74 per cento già nel 2014. Un ter-ritorio di soli 127mila abitanti di cui57mila pensionati e 39mila inoccupati.Un territorio ricco di risorse, condan-nato all’oblio dalle istituzioni.«Non vedo più speranza. La poli-

tica, è doloroso affermarlo, ti ascol-ta e ti promette soluzioni in un incon-tro pubblico o all’indomani di una

manifestazione, guadagnandosi unapaginata sui giornali, ma poi tutto pas-sa presto, e si dimentica degli impegnipresi - continua Ivano Sais -. Abbiamotentato ogni iniziativa, sia diplomaticache di dura protesta, senza alcun mi-nimo risultato. Mi ero illuso che esi-stesse ancora un partito che avesse acuore gli interessi del popolo. Ma allaprova dei fatti, delle migliaia di posti dilavoro promessi dal coordinatore del

famigerato “Piano Sulcis”, non s’è vistonemmeno l’ombra; nonostante fossi-mo stati ammoniti dal ministro Passerache dovevano crederci… I miei ami-ci sono per lo più partiti già da tempoper cercare fortuna fuori da questaterra. Ora spetta a me.»

Sono tante le iniziative poste inessere dal Comitato: manifestazioni diogni genere. Il presidio sotto il palazzodel Consiglio regionale durato oltre 30giorni, compreso il Natale trascorso intenda, rafforzati da tanta solidarietà del-la ge-te comune, conclusosi con il

lancio di centinaia di rotoli di cartaigienica e uno striscione con una scrit-ta eloquente: “La politica fa cagare!”.Ivano Sais e compagni hanno portatoil dibattito sulla dignità dell’uomo e dellavoro in ogni sede scolastica, nei Co-muni, in Provincia e in Regione. Han-no dato vita alla “Mobilitazione popo-lare del Sulcis Iglesiente”, confron-tandosi con il prefetto di Cagliari…inutilmente.

Ivano Sais è partito da Cagliari condestinazione la città di Blokhus, a Norddella Danimarca. Un lungo viaggio di2.600 km che lo allontana dalla sua ter-ra. è partito con l’amaro in bocca, con-sapevole di contribuire con le sue brac-cia alla ricchezza, al PIL, di un Paeseche non è il suo.«Parto con la sofferenza nel cuore

pensando ai tutti gli affetti che lascio».Queste le parole unite ad una fortecommozione che traccia il suo viso,che non nasconde la “speranza di unritorno”.

Uno dei giovani del comitato spontaneo “I Figli della Crisi” ha deciso di smettere di lottare per un nuovo sviluppo per il Sulcis

Il futuro di Ivano “Uragano” Sais sarà a Blokhus (Danimarca)La scorsa settimana è partito da Cagliari per raggiungere la città danese, dopo un viaggio di 2.600 km, con la “speranza di tornare”.

Ivano Sais.

Sabato 12 maggio, nella salaLepori di via Isonzo, ad Igle-sias, hanno avuto luogo lepremiazioni del Concorso

“Giovanna Mossa Trincas”, riser-vato ai giovani studenti delle scuoleprimarie e secondarie di primo livel-lo, che il Rotary Club di Iglesias or-ganizza ormai da 8 anni per onorare lamemoria di Giovanna Mossa Trin-cas, moglie di uno dei soci fondatoridel Club, poetessa e scrittrice, igle-siente doc.

Questa edizione aveva un temamolto particolare “Le ricette dellanonna” e chiedeva di presentare unao più ricette tipiche del territorio, rac-contate all’alunno da un avo, ma conil commento o lo sviluppo dell’a-lunno. Al concorso hanno partecipa-to 188 bambini e ragazzi, singolar-

mente, con la nonna e/o il nonno, oa gruppi, come classi o insieme diclassi.

Durante la cerimonia, introdottadall’intervento del presidente pro tem-pore del Rotary, Gaetano Ranieri, cuiha poi fatto seguito il saluto del sin-daco di Iglesias, Emilio Gariazzo, edallietata dalla chitarra del maestroAlessandro Ragazzini, i componentidella commissione giudicatrice, lostesso Gaetano Ranieri, Enrico Trin-cas, figlio di Giovanna, e Rosa Pi-sano, hanno proceduto alla conse-gna dei premi, consistenti in buoniacquisto del Centro CommercialeNaturale “Centro Città” di Iglesias,denominati “Alfonsini”, per un tota-le di 2.100 euro, oltre a “buoni pran-zo” offerti ad alcuni dei ragazzi pre-miati, accompagnati dalla nonna o/e

altri parenti, da ristoranti di Iglesias(Argentaria, Artu, Trattoria 54 e Vil-la di Chiesa) e Portoscuso (Il Risto-rantino e Sa Musciara).

Quattro premi sono stati assegnatiad intere classi ed alle loro maestre,che hanno presentato dei lavori mol-to particolari:

Il cestino di cannucce e lavori co-reografici, completi, con disegni, fu-metti ben presentati ed ordinati conricette curate e differenti l’una dal-l’altra, delle classi 1ª, 2ª, 3ª del ples-so di Paringianu.

La cucina in cartone e materialiriciclati con gruppi di ricette ben cu-rate, delle classi 4ª B e 5ª B del plessodi Paringianu.

L’editto su materiale cartaceo par-ticolare con ricetta in sardo, della clas-se 5ª B del plesso di Serra Perdosa.

Il tema “Non si butta niente, le ri-cette povere” della classe 5ª B del-l’Istituto Pietro Allori.

28 premi individuali sono stati as-segnati ad altrettanti ragazzi (ed alleloro nonne o nonni) di tre scuole diIglesias (gli Istituti comprensivi Ni-vola e Pietro Allori e la Scuola ele-

mentare del Villaggio operaio) e del-l’Istituto globale Angius di Porto-scuso con il plesso di Paringianu e laScuola media;

12 premi alle presentazioni mi-gliori o più artistiche di altrettantericette;

3 premi alle migliori ricette insardo;

12 premi alle altre migliori ricette(con tre primi premi ex equo a MiaSassi con nonna Miranda, a NiccolòMurru con nonna Lalla e a LorenzoTeti con nonna Cesarina) ed uno almiglior menu presentato da Sofia Mo-ro con i nonni Giovanna e Giovanni.

La premiazione si è svolta in unclima reso effervescente dagli ap-plausi entusiasti dei compagni, ge-nitori e nonni dei vincitori, in una salastrapiena.

Sabato 12 maggio, nella sala Lepori, il Rotary Club di Iglesias ha premiato i vincitori del concorso Giovanna Mossa Trincas

188 giovani studenti di Iglesias hanno riscoperto “Le ricette della nonna”

Le vincitrici del 1° premio con la commissione giudicatrice.

Il presidente della Comunità Mon-diale della Longevità RobertoPili, ha ricevuto un nuovo rico-noscimento dal mondo accade-

mico per i suoi studi sulla medicina“anti aging” in chiave bio psico so-ciale, dalle teorie sulla senescenza, aibiomarkers dell’invecchiamento, dal-l’importanza della nutrizione al ruo-lo del microbiota, dall’invecchiamen-to cerebrale alla attività motoria.

Il prestigioso riconoscimento èquello ricevuto dall’Accademia Na-zionale delle Scienze della Repub-blica Bielorussa al termine del con-vegno internazionale dal titolo“Longevità, nutrigenomica e sape-ri tradizionali” svoltosi 17 maggionella sala conferenze dell’Accade-mia Statale Medica di perfeziona-mento post-laurea a Minsk.

Alla presenza delle autorità del-l’istituzione Bielorussa, dell’Amba-sciatore d’Italia S.E. Mario GiorgioStefano Baldi, del Console onorariobielorusso in Sardegna Giuseppe Car-boni, al termine del convegno, lascienziata Elena Makeyeva, re-sponsabile dell’Institute of Genetics& Cytology, dell’Accademia delleScienze del Centro nazionale di coor-dinamento per l’accesso alle risorsegenetiche della Bielorussia, ha con-segnato a Roberto Pili l’importanteattestato per il «significativo contri-buto e la preziosa collaborazione fraRepubblica Belarus e Italia nel cam-po degli studi sulla longevità e pro-mozione di salute e benessere».

Al simposio, promosso nell’am-

bito dei programmi di cooperazionesardo-bielorussi, su iniziativa dellaAccademia delle Scienze della Re-pubblica Belarus ed il sostegno lo-gistico del Centro Italo-Bielorusso diCooperazione ed Istruzione Sarde-gna, ha partecipato anche una dele-gazione di esperti della ComunitàMondiale della Longevità e dell’As-sociazione Medicina Sociale.

«Questo ambito riconoscimentoche l’Accademia delle Scienze hariservato a Roberto Pili - ha sotto-lineato il console onorario Giusep-pe Carboni - premia non solo la suaattività scientifica di ricerca, ma an-che la sua capacità di divulgare ediffondere le conoscenze, in virtù delcostante sforzo di affiancare all’operadi ricerca il compito impegnativo e

non facile di divulgatore che ha vo-luto svolgere in Bielorussia.»

In Bielorussia vivono attualmentecirca 480 centenari.«Il presente attestato dell’Acca-

demia delle Scienze mi è partico-larmente gradito - ha detto RobertoPili - perché arriva da un paese gio-vane, la Bielorussia, che a fronte del-la prospettiva di aumento della dura-

ta della vita, ha intrapreso la sfida diuna nuova cultura di organizzazionesociale e welfare, orientamenti utiliad assicurare le migliori condizionidi salute sociale. Per quanto ci riguar-da continueremo a mettere a disposi-zione le nostre competenze nei campidella biologia positiva e della medi-cina anti-aging nel quadro di mas-sima collaborazione.»

Attestato per il presidente della Comunità Mondiale della Longevità

Per Roberto Pili un attestatodell’Accademia delle Scienze

La premiazione di Roberto Pili.

Si è tenuta presso il Teatro“Electra” ad Iglesias la ma-nifestazione conclusiva del-la XVIII edizione del Festi-

val della musica “Gian Piero Car-tocci” riservato alle Scuole Medie adindirizzo musicale.

Quest’anno il Festival ha visto lapartecipazione di ben 26 scuole edoltre 1.500 allievi provenienti da tut-ta la Sardegna, dimostrando la suagrandissima vitalità ed importanza.Sono stati assegnati le borse di studioe gli altri premi stabiliti da una com-missione formata da musicisti e do-centi del Conservatorio: il pianistaGianluca Erriu, il violinista Giovan-ni Langiu, la flautista Sara Ligas edil chitarrista Nicola Demontis.

Le 8 borse di studio, per un totaledi circa 2.000 €, messe in palio dalRotary Club di Iglesias, che da mol-ti anni sostiene il Festival con un im-portante contributo, e dall’IstitutoComprensivo “Pietro Allori”, sono

state assegnate ai primi vincitori as-soluti di alcune categorie:

• Le orchestre da oltre 20 elemen-ti degli Istituti comprensivi “S. Fa-rina - San Giuseppe” di Sassari e n.4 di Quartu Sant’Elena;

• L’orchestra della categoria da 9 a19 elementi dell’Istituto Compren-sivo “A. Loru” n. 1 di Villacidro;

• Il coro dell’Istituto Comprensivo“E. Marcias” di Terralba;

• Il gruppo di 2 voci/violini, 2

flauti e 1 chitarra della Scuola Secon-daria di I grado “D. Alighieri” di Se-largius;

• Il duo di chitarre Laura Melis -Lorenzo Piras della Scuola Secon-daria di I grado “U. Foscolo” di Ca-gliari;

• Il duo di piano a 4 mani AlessiaDe Prezzo - Yoann Valdes dell’Isti-tuto Comprensivo “E. Puxeddu” diVillasor;

• Il pianista solista Giacomo Pud-du della Scuola Secondaria di I gra-do “D. Alighieri” di Selargius.

I vincitori delle borse di studio,escluse le due grandi orchestre ed ilcoro, si sono esibiti sul palco richia-mando gli applausi entusiastici delfoltissimo pubblico.

Claudio Secci ha intervistato, conmano esperta, fra gli altri, la dirigentescolastica dell’Istituto Allori, FrancaFara, il presidente del Rotary Club diIglesias, Gaetano Ranieri ed il mae-stro Gianluca Erriu.

Si è conclusa la XVIII rassegna musicale “Gian Piero Cartocci”

Il festival musicale ha coinvolto 1.500 allievi di 26 scuole medie di tutta la Sardegna

Laura Melis e Lorenzo Piras.

Sono stati premiati il 1° giu-gno i ragazzi dell’Istitutocomprensivo statale “San-t’Antioco Calasetta”, che si

sono aggiudicati l’edizione 2018 delpremio “scuola secondaria di pri-mo grado” del Corepla school con-test. Nell’aula magna della ScuolaAntioco Mannai, gli alunni dellaclasse 1ª B hanno ricevuto il premiodirettamente dalle mani di Massimodi Molfetta, responsabile Relazionicol Territorio di Corepla. Il progetto,patrocinato da ministero dell’Am-biente e della Tutela del Territorio edel Mare, Regione Sardegna e Uf-ficio Scolastico Regionale, si pone-va l’obiettivo di diffondere le buo-ne pratiche di raccolta differenziatadegli imballaggi in plastica tra glistudenti delle scuole medie e supe-riori. Ed il lavoro dei ragazzi della

scuola antiochense ha sbaragliato laconcorrenza di 2.500 studenti di 65scuole dell’intera Sardegna. Ogni

studente della 1ª B ha ricevuto inpremio un mini-tablet, mentre un ta-blet è invece andato all’insegnante diriferimento; l’ottimo punteggio ot-

tenuto dai ragazzi nelle 4 prove dicreatività e conoscenze sul tema del-la raccolta e del riciclo, ha permesso

alla scuola Mannai di vincere ancheun buono acquisto Amazon del va-lore di 500 euro da spendere in at-trezzature e forniture per la scuola.

Premiati gli studenti dell’Istituto “Sant’Antioco-Calasetta”

Ecco i vincitori del Corepla School Contest

Gli studenti vincitori del Corepla School Contest con il sindaco Ignazio Locci.

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10 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

Gli chef della Lituania Ta-das Gailiunas ed ArturasSamavicius si sono aggiu-dicati, a Carloforte, la 16ª

edizione del Tuna Competition, cloudel Girotonno, rassegna dedicata allavalorizzazione dell’antica cultura ditonni e tonnare, quattro giorni tra de-gustazioni, musica, cultura e grandisfide di cucina tra chef di otto paesi:Argentina, Francia, Giappone, Inghil-terra, Italia, Russia e, novità assoluta,Lituania e Stati Uniti. Nella doppia sfi-da, i portacolori del paese baltico conil piatto Tuna Trio hanno realizzato unamedia voto di 9,5 superando così laRussia, rappresentata dallo chef Eu-genii Ivanov, che ha raccolto una me-dia di 8,72 e gli Stati Uniti, in garacon gli altri chef esordienti MichaelFilosa ed Elio Genualdo, piazzati alterzo posto con una media di 8,48.

A consegnare il premio ai vinci-tori, un piatto in ceramica realizzatodall’artista e ceramista Doriana Usai,è stato il sindaco di Carloforte Salva-tore Puggioni.

La giuria tecnica, presieduta dalgiornalista Enzo Vizzari, direttore ecuratore dal 2001 delle guide dell’E-spresso “I Ristoranti d’Italia” ed “IVini d’Italia”, ha definito il piatto vin-citore della Lituania: «Un piatto com-plesso, ben pensato ed altrettanto benrealizzato, nel quale i pur numerosielementi di contorno riescono a esal-tare le straordinarie qualità organo-lettiche del tonno che - presentato intre diverse preparazioni - emerge co-me vero protagonista del piatto».

Il Premio speciale Giuria Tecnicaper l’originalità è andato agli chef del-l’Inghilterra Aaron John Billington eCharles Pearce, con la seguente mo-tivazione: «Un piatto compiuto, unariuscita combinazione di sapori econsistenze: il tonno trattato in duediverse preparazioni, tartare e sashi-mi, efficacemente fra loro equilibra-te dalla presenza di elementi vegetali

(salicornia e germogli) e fruttati (me-la verde)».

A consegnare il premio è stata ilvice sindaco Elisabetta Di Bernardo.

L’altro premio della giuria di esperti

e giornalisti, il Premio per la migliorpresentazione, è stato assegnato al-l’Argentina, rappresentata dagli chefLeandro De Seta e Fabrizio Cosso, conla seguente motivazione: «Un bel qua-dro di scuola “realista”, nel quale ben

si distinguono, anche grazie alla niti-dezza dei colori, i diversi elementi chelo compongono, giustapposti armo-nicamente per rendere attraente edappetibile il piatto».

Il premio, anche in questo caso rap-presentato da un piatto celebrativo del-l’evento, è stato consegnato dall’asses-sore del Turismo Aureliana Curcio.

Al termine delle premiazioni, il pal-co si è acceso con il clou del Girotonno

Live Show, il concerto de “il diablo”,Piero Pelù, storico frontman dei Litfibaalla prima tappa del suo Warm Up Tour,accompagnato dai Bandidos (Giaco-mo Castellano alla chitarra, Luca Mar-telli alla batteria e a i cori e Ciccio Li-causi al basso). Dopo circa due ore,Piero Pelù ha salutato il calorosissi-mo pubblico del Girotonno ed ha la-sciato il palco alla band dall’animasarda: i GolaSeca.

Tra le novità di questa edizione an-che la presenza, a Carloforte, di gran-di chef stellati che si sono esibiti dalvivo in occasione dei cooking show,proponendo le loro migliori ricette chesaranno poi degustate dal pubblico inplatea. Dopo Giorgione, Secondo Bor-ghero, Lorenzo Ingenuo, il maestro delsushi Haruo Hichikawa e Lorenzo La-vezzari, è stata la volta di altri dueprotagonisti della cucina italiana edinternazionale: Andrea Berton, unastella Michelin, dell’omonimo risto-rante a Milano che ha preparato unaventresca di tonno con lattuga arro-stita, crema di mandorle ed oliva li-quida; ed Andy Luotto che ha prepa-rato e fatto assaggiare il suo arrosto ditonno con patate.

Nella giornata di chiusura, si sonosvolti i talk food con lo chef bistella-to Matteo Metullio, il più giovane chefitaliano ad avere conquistato la stellaMichelin, del ristorante La Siriola diSan Cassiano (Bolzano) sulle Dolo-miti, insieme al suo sous chef Davi-de De Pra ed allo chef Achille Pinnadi Sant’Antioco che hanno dato vitaad una “Variazione di tonno a 6 ma-ni”. E ancora sul palco di Carloforteè salito il carlofortino Luigi Pomata,uno dei migliori chef sardi e maestronella cucina del tonno.

Infine, a chiudere la quattro gior-ni di degustazioni, Andrea Aprea, duestelle Michelin, del ristorante Vun del-l’hotel Park Hyatt a Milano, che hapresentato la ricetta “Tonno rosso:pizzaiola disidratata”.

Tadas Gailiunas ed Arturas Samavicius si sono imposti in finale sul russo Eugenii Ivanov e sugli statunitensi Michael Filosa ed Elio Genualdo

Il 1° premio del Tuna Competition 2018 va in LituaniaGrande successo per i cooking show diretti live da chef stellati e per il grande Piero Pelù, protagonista del Girotonno Live Show.

I giovani lituani Tadas Gailiunas ed Arturas Samavicius hanno vinto il Tuna Competition.

Sorda dalla nascita per unarosolia contratta dalla ma-dre al quarto mese di gra-vidanza, Sara Giada Ge-

rini è una bella giovane donna pie-na di grinta, ex campionessa olim-pionica di pallavolo della Nazio-nale Sordi, salita alla ribalta dellecronache dopo aver postato sullasua pagina Facebook un video nelquale rivendica i diritti dei non uden-ti. Il video è stato visto da circa 23milioni di persone in 5 mesi e haavuto oltre 800mila condivisioni.Tutto questo ha trasformato Sarain una moderna, ironica, scanzo-nata “Giovanna d’Arco delle pariopportunità” anche per chi non hail dono dell’udito.

Sara ha deciso di raccontare inprima persona la vita vera di chi “nonci sente con le orecchie, ma colcuore” in pagine raccolte dalla pen-na agile della scrittrice e giornali-sta Marina Migliavacca Marazza.Il progetto è frutto di un’idea diClaudio Venturelli, che ha anchescritto una toccante prefazione. Unlibro che si legge d’un fiato, pieno diintensa umanità, dramma ed incre-dibile sense of humour. È la quo-tidianità solo apparentemente “nor-male” di chi è affetto da un handi-cap che nessuno può vedere, ma cheti cambia l’esistenza. Il volume toc-ca argomenti interessanti e spesso“sensibili” attraverso aneddoti e ri-flessioni: il tono è leggero, unachiacchierata godibilissima, ma ilsenso è profondo. Il suo scopo delresto è dichiaratamente ambizioso:

promuovere una rivoluzione cultu-rale per la quale i tempi sono maturi.

Che cos’è #FacciamociSentire?#FacciamociSentire, che dà il

titolo al libro, è un’iniziativa di SaraGiada Gerini che si è fatta porta-voce di una richiesta rivolta a emit-tenti televisive, servizio pubblicoin testa, perché ogni trasmissionesia supportata da sottotitoli.

Questo è stato solo l’inizio: inrealtà il messaggio di #FacciamociSentire va bene al di là di questasingola campagna, ma promuovel’interesse per il mondo della sor-dità in generale. Da una “tv a mi-sura di non udenti”, arriva a sen-sibilizzare nei confronti di tutto unmondo che tenga presente gli han-dicap visibili e invisibili.

Sara Gerini racconta la sua vita in un libro

#FacciamociSentirela sfida invisibile

Il 26 maggio 2018, a due setti-mane dalla scomparsa del prof.Manlio Brigaglia (Tempio Pau-sania, 12 gennaio 1929 - Sassari,

10 maggio 2018), il mondo dell’e-migrazione sarda e in particolare laF.A.S.I. (Federazione delle 70 As-sociazioni Sarde nell’Italia continen-tale) hanno perso un altro grande Ami-co: il giornalista e scrittore Paolo Pil-lonca (che era nato ad Osilo, in pro-vincia di Sassari, l’8 ottobre 1942).

Tutte le volte che ho potuto ascol-tarlo presso qualcuno dei Circoli de-gli emigrati, non potevo non notareil metodo abitudinario di prenderediligentemente appunti nei suoi mi-nuscoli bloc-notes, a registrare (conil suo registratore tascabile), a farefotografie (prima con la macchinafotografica poi col telefonino).

Da ammirevole uomo di comu-nicazione, Paolo sentiva il dovere direstituire in forma di resoconto - osu un quotidiano, o su un periodicoo sulla sua rivista “Làcanas” - ilsenso di quella determinata iniziati-va culturale: che esiste, come si sa,nella misura in cui lascia tracce con-crete dal punto di vista dei contenutie non tanto se di essa ci restano soloimmagini “epidermicamente” foto-grafiche. E per questo era anche lo-devole la cura con cui Paolo racco-glieva annualmente i suoi “pezzi” fa-cendone dei libri che permettevanoda subito e permettono ancora oggidi far vivere le testimonianze raccolte

oltre l’arco di tempo del “quotidiano”. Sono andato a rileggermi le pa-

gine del volume “Il silenzio. La pa-rola. Sentieri dell’anima sarda” (di-cembre 2003), in cui, dopo averlofatto per “La Nuova Sardegna”, Pao-lo pubblica il resoconto della sua par-tecipazione alla celebrazione de “SaDie de sa Sardigna” organizzata aBergamo (26 aprile 2003) dai Circo-li sardi della Lombardia.

Paolo, che pure di quell’eventonon fu semplice testimone, dà l’onoredella parola a tutti gli altri (compre-so chi scrive): l’importante per lui erarealizzare il “servizio” (e non solo insenso “burocraticamente”giornalisti-co), raccontare ciò che è successo, connome e cognome dei protagonisti.

Venne a Pavia, tanti anni fa e daicolloqui con diversi degli emigrati(di cui annotò e riportò con preci-

sione nome e cognome e paese sar-do di origine) ricavò materia per unreportage in sardo che fece bella mo-stra di sé, per tanto tempo, nella ba-checa del Circolo “Logudoro”.

Ecco, questo bisogna dire, graziea Paolo Pillonca moltissimi dirigentidei Circoli sardi hanno avuto una vi-sibilità in Sardegna: Paolo credevache la meritassero per il loro impe-gno al servizio permanente effettivo

della valorizzazione dell’immaginedella Sardegna e per questo era feli-ce di condividere l’amicizia con tan-ti uomini e donne del popolo sardo“de su disterru”. Esse ed Essi glimanifestavano sincero affetto ed ora,sicuramente, al pensiero di aver persoun così grande Amico “alla mano”, lopiangono e rimpiangono con com-mozione.

Paolo Pulina

Paolo Pulina, vicepresidente della FASI, ricorda Paolo Pillonca

Un grande giornalista al servizio degli emigrati

Paolo Pillonca (il primo a destra) a Bergamo il 26 aprile 2003.

La copertina del libro di Sara Gerini.

La Sardegna piange PaoloPillonca, giornalista e scrit-tore, morto all’età di 75 an-ni. Nato ad Osilo l’8 ottobre

1942, cresciuto a Seui ed Arzana,laureato in lettere classiche, PaoloPillonca ha insegnato materie clas-siche dal 1965 al 1979, e si è poi de-dicato al giornalismo, iscrivendosiall’Ordine nel 1981 e guidando la re-dazione di Nuoro de L’Unione Sar-da fino al 1988, quando ha assuntol’incarico di capo ufficio stampa del-la Regione Sardegna. Ha collabora-to alla Rai, alla Zdf tedesca, all’Isti-tuto di Filologia Moderna dell’Uni-versità di Sassari e al dipartimentodi Antropologia Culturale della St.John’s University di New York.

Esperto e studioso di letteraturae lingua sarda, ha condotto program-

mi televisivi in lingua sarda, è statoanche autore di testi e canzoni in lin-gua sarda, presidente di giuria di di-versi premi letterari in lingua sarda, hascritto numerosi saggi sulla poesiaorale in Sardegna, curando tra l’altrola pubblicazione dell’opera omnia diRemundu Piras, il più grande improv-visatore logudorese (fonte “Il chi èdella Sardegna” di Gian GiacomoNieddu, edizioni SESS).

Nel 2003 Paolo Pillonca ha fon-dato e da allora ha diretto Làcanas,rivista bilingue delle identità, concadenza bimestrale, pubblicata daDomus de Janas, società editorialenata nel 2000 che si occupa di pro-duzioni librarie e giornalistiche suitemi privilegiati dell’identità e dellalingua della Sardegna, di cui è statodirettore editoriale.

Si è spenta una delle figure più prestigiose della cultura sarda

La Sardegna piange lo scrittore Paolo Pillonca

Paolo Pillonca.

Il prof. Manlio Brigaglia ci halasciato. Chi scrive avrà modopiù avanti di scrivere quale ono-re è stato per lui averlo avuto

come professore di italiano al Liceo“Azuni” e come amico per tutte leoccasioni in cui ha richiesto il suogiudizio illuminato per tutti i suoi li-bri relativi a Ploaghe e alla Sardegnae per tutte le volte che il Professore harisposto - con la propria presenza, conil proprio sostegno, con la propriaadesione - alle iniziative del mondodell’emigrazione organizzata ed inparticolare della Federazione delleAssociazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.).

Oggi mi preme dire che il mondodell’Emigrazione esprime sincero rim-pianto per la perdita di un Amico cheè stato sempre al suo fianco! Tuttele volte che mi capitava di passarea Sassari non si negava alla cono-

scenza dei miei compagni di viaggiodei Circoli degli emigrati. E tutti loringraziavano con deferenza per lacortesia che il Professore usava neiloro confronti, interessandosi alle vi-cende dei circoli di Cesano Bosco-ne, di Fiorano Modenese, di Rivoli,di Bareggio, di Lecco. Con i presi-denti di questi due ultimi Circoli, loabbiamo salutato all’ora di pranzogiovedì 26 aprile, prima di ripren-dere la strada per Cagliari, per par-tecipare alla celebrazione de “Sa Diede sa Sardigna” insieme al Consi-glio regionale. Il Professore appari-va certo stanco ma non mancò di re-galarci qualcuno dei suoi gustosianeddoti, in particolare - data la pre-senza di Salvatore Tola e di SandroRuju, autori di una lunga intervistacon Lui sull’argomento - relativi al-la sua incommensurabile attività di

“facitore di libri”. Io e Bruno Pabae gli amici di Bareggio e Lecco e lenostre mogli salutammo il Profes-sore con negli occhi la felicità di aver-lo avuto ospite alla nostra tavola.

Non potevamo sapere che dove-vamo conservare - come un prezio-so “soldino dell’anima” - le imma-gini di quell’incontro, compresa l’ul-tima che ci è rimasta nella mente/me-moria: Lo rivediamo a fianco di San-dro che Lo accompagna nella suamitica abitazione/studio di Viale Um-berto 124. Caro Professore, il mondodell’Emigrazione saprà ricordare co-me merita la sua opera di valorizza-zione delle esperienze degli emigrati.Siamo a Parigi - come La informaia Sassari - per ricordare la ricezionedelle opere e del pensiero di Anto-nio Gramsci in Francia.Paolo Pulina Vicepresidente FASI

Il 10 maggio si è spento un altro grande del giornalismo sardo

Ci ha lasciato Manlio Brigaglia, il Professore

La Provincia del Sulcis IglesienteMensile di informazione politica, economica e sociale

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Piero Pelù ha trascinato per due ore il pubblico del Girotonno Live Show.

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11La Provincia del Sulcis IglesienteAnno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

Il sogno del Carloforte di conquistare la Promozione in Eccellenza è sfumato sul campo dell’Ossese nella “Coppa Primavera”

Villamassargia raggiunge Carloforte e CarboniaLa squadra di Giampaolo Murru ha conquistato la Promozione vincendo il testa a testa con la Monteponi, il Carbonia ripartirà con Fabio Piras.

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Il sogno del Carloforte di conqui-stare la promozione in Eccellen-za attraverso la Coppa Primave-ra ed un successivo ripescaggio,

è sfumato sul campo dell’Ossese. Adecidere la sfida tra la seconda clas-sificata del girone B (l’Ossese) e laterza del girone A (il Carloforte), è sta-to un goal realizzato da Michele Sechial 43’ del primo tempo.Nell’altra semifinale, il Bosa ha

espugnato il campo della San Marco

Assemini ’80 (seconda classificata nelgirone A), con un goal realizzato dal17enne Davide Spada al 90’.Nella finalissima, disputata sul cam-

po del Centro federale di Sa Rodia, aOristano, il Bosa ha superato l’Osseseai calci di rigore (la partita era termi-nata in parità, 2 a 2) ed ora è la prima can-didata per un ripescaggio in Eccellenza.La San Marco Assemini ‘80 s’è

imposta sul Carloforte, sul campo neu-tro di Villamassargia, nella finalina peril terzo ed il quarto posto, con il pun-teggio di 2 a 1. La squadra di Mas-similiano Pani s’è portata in vantaggio

al 27’ del primo tempo con un goaldi Davide Farci (alla sua ultima par-tita di una lunga carriera, a 39 anni) edha raddoppiato con Pierluigi Porcu al7’ della ripresa. Di Giovanni Leone,al 15’, il goal del definitivo 2 a 1.Il quarto posto nella Coppa Prima-

vera chiude la stagione del Carloforte,con un bilancio deludente per gli sforzieconomici compiuti dalla società gui-data dal presidente Giuseppe Buzzo,dai quali erano scaturite aspettative im-

portanti in prospettiva promozione.Sulla panchina rossoblu si sono avvi-cendati tre allenatori locali, Tony Poma,Massimo Comparetti e Pasquale Laz-zaro, e l’organico ha subito ripetute mo-difiche, riuscendo a raggiungere il mi-glior equilibrio nell’ultimo scorcio del-la stagione regolare e la qualificazionealla Coppa Primavera, conclusa con duesconfitte di misura.Sul futuro del Carloforte c’è ora

grande incertezza, perché il presidenteGiuseppe Buzzo, come annunciò giàalcuni mesi fa, sembra intenzionato alasciare la guida della società.

Andrea Marongiu ha lasciato ilCarbonia dopo tre anni, chiusi con unbilancio indubbiamente positivo, im-preziosito dalla crescita dei giovani,due finali di Coppa Italia (entrambeperse ai calci di rigore, la prima con ilBosa, la seconda con la Dorgalese),due secondi posti ed un settimo po-sto in campionato e la partecipazionealla Coppa Primavera nella stagione2016/2017 (il primo anno non riuscìa qualificarsi per i play off solo per gli

scontri diretti negativi con il Bosa, puresecondo classificato).Dopo aver ringraziato Andrea Ma-

rongiu ed il suo vice Manuel Contu, lasocietà guidata da Antonio Desogusha annunciato l’accordo con Fabio Pi-ras, 41 anni, ex calciatore biancoblu,che arriva alla guida della prima squa-dra dopo una positiva esperienza nelsettore giovanile, prima con i giova-nissimi, poi con gli allievi, con i qualiha vinto, tra l’altro, le ultime due edi-zioni della prestigiosa Coppa SantaBarbara.

Giampaolo Cirronis

Fabio Piras (Carbonia).Giuseppe Buzzo (Carloforte). Giampaolo Murru (Villamassargia).

La squadra delle vecchie glo-rie dell’Iglesias ha vinto il1° Memorial di Calcio in-titolato all’ex calciatore del

Carbonia Claudio Sulas, scomparso13 mesi fa all’età di 61 anni. La squa-dra rossoblu s’è imposta sulle vecchieglorie della squadra del Carbonia aicalci di rigore (i due tempi di 15 mi-nuti ciascuno erano terminati sul 2 a2) e sulle vecchie glorie della squa-

dra di San Giovanni Suergiu per 3 a 1.Nella terza partita, le vecchie gloriedel Carbonia hanno superato quelledi San Giovanni Suergiu per 2 a 0.Le partite sono state dirette dalla ter-na formata da Maurizio Tocco, Pao-lo Pinna e Peppino Fiorito che si so-no alternati nelle tre partite. Il Me-morial è stato organizzato dalla fa-miglia, dagli amici di Claudio e dallasocietà Fermassenti, con il patrociniodel comune di San Giovanni Suergiu.Prima della prima mini partita,

sono stati consegnati diversi ricordidegli ex compagni di squadra e amiciche hanno organizzato il Memorial,del sindaco di San Giovanni SuergiuElvira Usai, del presidente del Car-bonia Calcio di quando giocava El-vio Verniani (Claudio Sulas fu gran-de protagonista del Carbonia promos-so in serie D nella stagione 1977/78),del presidente della Fermassenti An-tonio Massenti, alla moglie Donatel-

la e alla figlia Giulia. Subito dopo èstato osservato un minuto di silenzio.La carriera calcistica di Claudio

Sulas ha avuto il suo periodo più bril-lante con la maglia del Carbonia, conla quale, proveniente dal settore gio-vanile, fece il suo esordio nel cam-pionato di Promozione regionale nel-la stagione 1973/74, a soli 17 anni,sotto la guida di Toto Cesaracciu.Nonostante la giovanissima età, col-lezionò 9 presenze nel ruolo di aladestra, realizzando un goal nella vit-

toriosa partita interna con l’Oristane-se, 4 a 0, il 13 gennaio 1974. La sta-gione successiva fu per lui meno for-tunata, giocò una sola partita e venneceduto in prestito al San GiovanniSuergiu, la squadra del suo paese.Rientrò a Carbonia nell’estate del

1977, diventando titolare inamovibi-le fino alla 7ª giornata del girone di ri-torno, perché venne bloccato da ungrave infortunio ad un ginocchio fino

al termine della stagione, nella squa-dra che con l’indimenticabile TotoCesaracciu in panchina, conquistòla promozione in serie D, nello spa-reggio del Quadrivio di Nuoro conil Porto Torres.Nonostante la carriera relativa-

mente breve, ha conservato tantissi-mi amici nel mondo del calcio e nonsolo, che ne hanno pianto la prema-tura scomparsa ed il 27 maggio lohanno ricordato con il 1° Memoriala lui intitolato.

Il Comunale di San Giovanni Suergiu ha ospitato il 1° Memorial

13 mesi fa la scomparsa di Claudio Sulas

Le tre squadre schierate al centro del campo per il minuto di raccoglimento.Claudio Sulas.

L’Atletico Narcao festeggiala salvezza e la sua intra-montabile bandiera, Au-gusto “Giagio” Medda, ri-

tornato ancora una volta protagonistain campo, alla “tenera” età di 52 an-ni (compiuti il 1° gennaio)! Il goalrealizzato al 14’ del primo tempo sup-plementare della gara di play-out sulcampo del Pula da Fabio Tinti, ha“regalato” alla squadra sulcitana unasalvezza che, a un minuto dal 90’ re-golamentare sembrava ormai sfuma-ta, prima del goal del 2 a 2 di Ste-fano Piredda, ma a fare notizia, ine-vitabilmente, è la presenza in campo,per 130’ (i due tempi regolamenta-ri, i due supplementari ed i circa 10minuti di recupero complessivi), diAugusto “Giagio”Medda.Una carriera brillante alle spalle,

iniziata nei primi anni ‘80 (fu tra iprotagonisti, con 27 presenze, dellosplendido Carbonia di Elvio Salvorinel campionato Interregionale 1988/89), ad un certo punto della carrieraha appeso le scarpe al chiodo, sce-gliendo la strada della panchina,

nella sua Narcao. Contrariamente amolti colleghi, ha continuato a farela vita da atleta e...inevitabilmen-te...nella testa è rimasto calciatore...

E così, ogni qualvolta la “sua” squa-dra ne ha avuto bisogno, ha rimessole scarpette da calciatore ed è torna-to nella mischia... Lo ha fatto da al-

lenatore/calciatore, poi solo da cal-ciatore quando ha lasciato la panchi-na e non si contano quasi più i suoi“ritorni in campo”.Quest’anno la squadra ha vissuto

una stagione sofferta, con un solopiccolo grande obiettivo: la salvez-za. Ad un certo punto la classifica èdiventata preoccupante ed il tecnicoDamiano Bartoli (tornato alla guidadell’Atletico Narcao dopo la sconfittainterna con il Pula, alla penultimagiornata del girone d’andata) nelleultime cinque giornate ha trovatouna carta in più da giocare sul tavolodella salvezza: Augusto “Giagio”Medda.Quando “Giagio” iniziò a calca-

re i campi di calcio della Sardegna,tutti gli attuali compagni di squadranon erano ancora nati, ma per lui ladifferenza d’età non è mai stata unproblema, perché in campo, ancoraoggi, spesso è il primo ad arrivare sulpallone e tiene testa anche ai colle-ghi più giovani, che hanno anche...35 anni in meno!

G.P.C.

L’Atletico Narcao ha centrato la salvezza nel play-out di PulaUn traguardo nel segno del 52enne Giagio Medda

Augusto “Giagio” Medda.

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12 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XXIII • N° 316 • 6 Giugno 2018

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