Sanluri - Sardara - Villanovaforru Roberta Zedda: “Sei ... · Direttore Responsabile: Gian Paolo...

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1 gennaio 2016 2 Questo numero è stato chiuso in redazione il 27 dicembre 2015 ore 12 e stampato in 2.500 copie Amministratore unico: Antonietta Nolli Lorenzo Argiolas, Giovanni Contu, Stefano Cruccas, Elena Fadda, Adele Frau, Dario Frau, Francesca Garau, Franco Lilliu, Roberto Loddi, Antonio Loru, Andrea Meloni, Mondo Meloni, Francesca Murgia, Simone Muscas, Carola Onnis, Paolo Onnis, Paolo Salvatore Orrù, Carlo Pahler, Fernanda Pinna, Saimen Piroddi, Sergio Portas, Evaristo Puxeddu, Stefania Pusceddu, Marisa Putzolu, Rinaldo Ruggeri, Gigi Tatti, Augusto Tomasi, Fulvio Tocco, Venanzio Tuveri, Gianni Vacca, Francesca Virdis, Franco Zurru. Vice Direttori: Gian Luigi Pittau, Santina Ravì Direttore commerciale: Nello Agus Concessionaria di pubblicità: MediaTre s.r.l Guspini Via Matteotti, 28 tel. 070 970934 - fax 070 9785036 Direttore Responsabile: Gian Paolo Pusceddu [email protected] - cell.329. 4878330 Tutto il materiale, foto, disegni e manoscritti pervenuti al giornale non si restituiscono. Le opinioni impegnano esclusivamente la responsabilità diretta degli autori. Anno XVII - n. 1 1 Gennaio 2016 Registrazione Tribunale di Cagliari n. 3 del 22 Gennaio 1999 Via Matteotti, 28 - Guspini Tel. 070. 970934 - Fax 0709785036 E-mail: [email protected] Stampa: Nuove Grafiche Puddu - Zona Industriale - Ortacesus (Ca) tel. 070 9819015 A questo numero hanno collaborato: G del Medio Campidano azzetta La www.lagazzetta.eu Pabillonis Chiusa la scuola media per lavori urgenti Sanluri. Targa ricordo I ragazzi non hanno fatto nemmeno in tempo a inizia- re le scorte dei prodotti che fanno tanto rumore per le festività natalizie, il sinda- co Alberto Urpi li ha pre- ceduti: alt ai petardi, scop- pio di mortaretti, razzi ed altri artifici pirotecnici. A gelare i loro entusiasmi “esplosivi” lo prevede l’or- dinanza del primo cittadino per prevenire e scongiurare il verificarsi di possibili in- cidenti nelle festività che segnano di solito il culmi- ne dell’utilizzo e della ven- dita dei prodotti esploden- ti. La violazione comporte- rà il pagamento di una am- menda da 25 a 500 euro. «Da tempo - spiega Urpi - si è diffusa la consuetudine di celebrare Natale e salu- tare il nuovo anno, anche al di fuori delle consuete tra- dizioni popolari, sia in area privata che pubblica, con l’accensione di fuochi d’ar- tificio, sparo di petardi, scoppio di mortaretti, razzi ed altri artifici pirotecnici. Non si tiene conto che il ru- more e gli effetti luminosi provocati dai fuochi d’arti- ficio creano in soggetti de- boli, quali bambini, perso- ne anziane e ammalate, re- azioni di disagio psichico e fisico». Dunque la decisione di tra- scorrere le feste senza spa- ri e fuochi. «L’accensione di fuochi d’artificio provo- ca conseguenze negative non solo verso le persone, ma anche a carico degli ani- mali domestici, in quanto il fragore dei botti oltre che generare una evidente rea- zione di spavento, li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponen- dosi così a rischio di smar- rimento e/o investimento». Sarà l’Epifania a portar via i divieti. (s. r.) Sanluri. Ordinanza del sindaco Feste senza mortaretti Familiari, amici, sinda- co, amministratori e la gradita presenza dei piccoli che frequenta- no la materna, dopo tre mesi ancora una volta insieme per ricordare Roberta Zedda, medi- co di guardia uccisa a Solarussa. A dodici anni dalla sua morte, cerimonia semplice, davanti alla scuola che porta il suo nome, cul- minata con l’inaugura- zione di una targa, al- l’ingresso del caseg- giato, un dono della Pro loco. Un intreccio di simboli in ferro battuto, ideata dall’artista Lello Por- ru e realizzata dai fratelli Fa- bio e Giorgio Leo. A scoprir- la sono stati gli stessi alunni, all’uscita di scuola, accom- pagnati dai genitori. «Non si tratta di una targa vecchio stile», ha detto Porru, «ma di una vera e propria opera d’ar- te che va letta ed interpreta- ta. Ricordando un medico, ho pensato ai simboli greci e la- Roberta Zedda: “Sei sempre con noi” tini della medicina, trovan- doci in una scuola non pote- vo dimenticare i bambini, la loro innocenza, raffigurata con le ali. Infine le lettere del nome Roberta che si confon- dono nell’insieme». Toccan- te il ricordo del fratello An- tonello: «Nel cuore porto ancora il calore dell’ultimo abbraccio di mia sorella, in partenza per il servizio di guardia medica. Portate a casa con voi questo abbrac- cio: è il grazie di Roberta». Dopo i saluti del sindaco, Al- berto Urpi, del dirigente sco- lastico, Alessandro Lai, in tanti si sono avvicinati a leg- gere la targa. Tutti alla ricer- ca del significato nel basto- ne alato con un serpente at- torcigliato, di Asclepio dei Greci, dio della medicina, e Esculapio dei Romani. Santina Ravì Il mini-eolico, realizzato tra i Comuni di Villanovaforru, Sardara e Sanluri, sequestra- to dalla Forestale su ordine della Procura perché ritenu- to fuori norma, è arrivato dentro le aule del Tribunale di Cagliari. Gli imputati, ac- cusati, a vario titolo, di lot- tizzazione abusiva e opere edilizie illecite, si sono già presentati davanti al giudi- ce Sandra Lepore e dovran- no tornarci il 13 maggio prossimo. Sul banco degli imputati sono finiti il legale rappre- sentante della società Arg Wind srl, Stefano Argenzia- no; Remigio Puxeddu, pro- gettista; Teodaldo Fenu, di Villanovaforru, direttore dei lavori; Danilo Serra, di Sanluri, rappresentante le- gale della società Sarcos che aveva eseguito i lavori; Massimo Ibba, di Villanova- forru, rappresentante legale di un’altra ditta omonima; Donato e Anna Angela Am- maturo, amministratore del- la Ludoil Re Spa e ammini- stratrice della Windfinder Srl; Maria Gasparini ammi- nistratrice della Mg Power srl. Parte civile le associa- zioni Gruppo di intervento giuridico, Italia Nostra, i Co- muni di Sardara e Villano- vaforru, tutelati dagli avvo- cati Rosalia Pacifico e Mau- rizio Piras. All’appello manca Sanluri, non ha ancora deciso cosa fare. «Sardara - dice l’asses- sore all’ambiente Andrea Caddeo - «in qualità di parte offesa e danneggiata, si è co- stituita parte civile col fine di ottenere un risarcimento di tutti i danni morali, patrimo- niali e non patrimoniali su- biti dall’Ente. In forza di una giurisprudenza costituziona- le, l’ambiente è ritenuto un bene di valore primario e as- soluto. La legge 349/1986 ha poi provveduto a definire compiutamente il concetto di danno ambientale che deri- va da ogni alterazione, dete- rioramento, distruzione tota- le o parziale causato da atti- vità con le quali l’uomo in maniera illegittima compro- mette l’ambiente». Da qui «la validità dell’amministra- zione nell’agire in giudizio, coerentemente con il percor- so intrapreso da tempo, che ci vede schierati a tutela del nostro territorio e dichiarata- mente in contrasto con ogni tipo di intervento di caratte- re speculativo». (s. r.) Sanluri - Sardara - Villanovaforru Il Parco eolico approda in Tribunale Vacanze di Nata- le anticipate per gli studenti della scuola media del paese. Un’ordi- nanza del sinda- co Riccardo San- na ha disposto infatti la chiusu- ra dei locali, dal 17 dicembre fino al 6 gennaio 2016 “per misu- re urgenti in ma- teria di sicurezza”, dopo la relazione congiunta dei re- sponsabili del Servizio Pre- venzione e Protezione del Comune di Pabillonis Simo- na Saba, e dell’Istituto Com- prensivo “E. Fermi + Da Vin- ci” Guspini - Pabillonis, Giampaolo Concas. Dalla re- lazione dei due tecnici si sono rilevate alcune situazio- ni di pericolo dovute a fes- surazioni nelle pareti e diver- se tracce di umidità che han- no provocato in qualche trat- to del solaio la caduta di qual- che parte di intonaco e calci- nacci nei locali al primo pia- no della scuola Media sita in via Dante. La pericolosità è stata segnalata anche dal Co- mando dei Vigili del Fuoco di Cagliari dopo un sopral- luogo effettuato mercoledì 16 dicembre, per la ve- rifica di stabilità. I Vigili hanno segna- lato la presenza di parti di intonaco e pignatte recente- mente distaccatesi dall’intradosso del solaio dell’andito della struttura e la presenza di parti di intonaco e pignatte in procinto di di- stacco dall’intrados- so del solaio di alcune aule della scuola. Viste queste se- gnalazioni il sindaco Riccar- do Sanna ha emesso l’ordi- nanza di chiusura e incari- cato l’ufficio tecnico del co- mune per l’immediata atti- vazione tramite ditta specia- lizzata, dei lavori necessari per la messa in sicurezza dei locali. Dario Frau Il parco eolico sotto sequestro PDF Compressor Pro

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Questo numero è stato chiuso in redazione il 27 dicembre 2015 ore 12

e stampato in 2.500 copie

Amministratore unico: Antonietta Nolli

Lorenzo Argiolas, Giovanni Contu, Stefano Cruccas, Elena Fadda,

Adele Frau, Dario Frau, Francesca Garau, Franco Lilliu, Roberto Loddi,

Antonio Loru, Andrea Meloni, Mondo Meloni, Francesca Murgia, Simone Muscas,

Carola Onnis, Paolo Onnis, Paolo Salvatore Orrù, Carlo Pahler, Fernanda Pinna,

Saimen Piroddi, Sergio Portas, Evaristo Puxeddu, Stefania Pusceddu,

Marisa Putzolu, Rinaldo Ruggeri, Gigi Tatti, Augusto Tomasi, Fulvio Tocco,

Venanzio Tuveri, Gianni Vacca, Francesca Virdis, Franco Zurru.Vice Direttori: Gian Luigi Pittau, Santina RavìDirettore commerciale: Nello Agus

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Tutto il materiale, foto, disegni e manoscritti pervenuti al giornale non si restituiscono.

Le opinioni impegnano esclusivamente la responsabilità diretta degli autori.

Anno XVII - n. 1 1 Gennaio 2016

Registrazione Tribunale di Cagliari n. 3 del 22 Gennaio 1999

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tel. 070 9819015

A questo numero hanno collaborato:

G del Medio Campidano

azzettaLa

www.lagazzetta.eu

Pabillonis

Chiusa la scuola media per lavori urgenti

Sanluri. Targa ricordo

I ragazzi non hanno fattonemmeno in tempo a inizia-re le scorte dei prodotti chefanno tanto rumore per lefestività natalizie, il sinda-co Alberto Urpi li ha pre-ceduti: alt ai petardi, scop-pio di mortaretti, razzi edaltri artifici pirotecnici.A gelare i loro entusiasmi“esplosivi” lo prevede l’or-dinanza del primo cittadinoper prevenire e scongiurareil verificarsi di possibili in-cidenti nelle festività chesegnano di solito il culmi-ne dell’utilizzo e della ven-dita dei prodotti esploden-ti. La violazione comporte-rà il pagamento di una am-menda da 25 a 500 euro.«Da tempo - spiega Urpi -si è diffusa la consuetudine

di celebrare Natale e salu-tare il nuovo anno, anche aldi fuori delle consuete tra-dizioni popolari, sia in areaprivata che pubblica, conl’accensione di fuochi d’ar-tificio, sparo di petardi,scoppio di mortaretti, razzied altri artifici pirotecnici.Non si tiene conto che il ru-more e gli effetti luminosiprovocati dai fuochi d’arti-ficio creano in soggetti de-boli, quali bambini, perso-ne anziane e ammalate, re-azioni di disagio psichico efisico».

Dunque la decisione di tra-scorrere le feste senza spa-ri e fuochi. «L’accensionedi fuochi d’artificio provo-ca conseguenze negativenon solo verso le persone,ma anche a carico degli ani-mali domestici, in quanto ilfragore dei botti oltre chegenerare una evidente rea-zione di spavento, li portafrequentemente a perderel’orientamento, esponen-dosi così a rischio di smar-rimento e/o investimento».Sarà l’Epifania a portar viai divieti. (s. r.)

Sanluri. Ordinanza del sindaco

Feste senza mortaretti

Familiari, amici, sinda-co, amministratori e lagradita presenza deipiccoli che frequenta-no la materna, dopo tremesi ancora una voltainsieme per ricordareRoberta Zedda, medi-co di guardia uccisa aSolarussa. A dodicianni dalla sua morte,cerimonia semplice,davanti alla scuola cheporta il suo nome, cul-minata con l’inaugura-zione di una targa, al-l’ingresso del caseg-giato, un dono dellaPro loco. Un intrecciodi simboli in ferro battuto,ideata dall’artista Lello Por-ru e realizzata dai fratelli Fa-bio e Giorgio Leo. A scoprir-la sono stati gli stessi alunni,all’uscita di scuola, accom-pagnati dai genitori. «Non sitratta di una targa vecchiostile», ha detto Porru, «ma diuna vera e propria opera d’ar-te che va letta ed interpreta-ta. Ricordando un medico, hopensato ai simboli greci e la-

Roberta Zedda: “Sei sempre con noi”

tini della medicina, trovan-doci in una scuola non pote-vo dimenticare i bambini, laloro innocenza, raffiguratacon le ali. Infine le lettere delnome Roberta che si confon-dono nell’insieme». Toccan-te il ricordo del fratello An-tonello: «Nel cuore portoancora il calore dell’ultimoabbraccio di mia sorella, inpartenza per il servizio diguardia medica. Portate a

casa con voi questo abbrac-cio: è il grazie di Roberta».Dopo i saluti del sindaco, Al-berto Urpi, del dirigente sco-lastico, Alessandro Lai, intanti si sono avvicinati a leg-gere la targa. Tutti alla ricer-ca del significato nel basto-ne alato con un serpente at-torcigliato, di Asclepio deiGreci, dio della medicina, eEsculapio dei Romani.

Santina Ravì

Il mini-eolico, realizzato trai Comuni di Villanovaforru,Sardara e Sanluri, sequestra-to dalla Forestale su ordinedella Procura perché ritenu-to fuori norma, è arrivatodentro le aule del Tribunaledi Cagliari. Gli imputati, ac-cusati, a vario titolo, di lot-tizzazione abusiva e opereedilizie illecite, si sono giàpresentati davanti al giudi-ce Sandra Lepore e dovran-no tornarci il 13 maggioprossimo.Sul banco degli imputatisono finiti il legale rappre-sentante della società ArgWind srl, Stefano Argenzia-no; Remigio Puxeddu, pro-gettista; Teodaldo Fenu, diVillanovaforru, direttore deilavori; Danilo Serra, diSanluri, rappresentante le-gale della società Sarcos cheaveva eseguito i lavori;Massimo Ibba, di Villanova-forru, rappresentante legaledi un’altra ditta omonima;Donato e Anna Angela Am-maturo, amministratore del-la Ludoil Re Spa e ammini-stratrice della WindfinderSrl; Maria Gasparini ammi-nistratrice della Mg Powersrl. Parte civile le associa-zioni Gruppo di intervento

giuridico, Italia Nostra, i Co-muni di Sardara e Villano-vaforru, tutelati dagli avvo-cati Rosalia Pacifico e Mau-rizio Piras.All’appello manca Sanluri,non ha ancora deciso cosafare. «Sardara - dice l’asses-sore all’ambiente AndreaCaddeo - «in qualità di parteoffesa e danneggiata, si è co-stituita parte civile col finedi ottenere un risarcimento ditutti i danni morali, patrimo-niali e non patrimoniali su-biti dall’Ente. In forza di unagiurisprudenza costituziona-le, l’ambiente è ritenuto unbene di valore primario e as-

soluto. La legge 349/1986 hapoi provveduto a definirecompiutamente il concetto didanno ambientale che deri-va da ogni alterazione, dete-rioramento, distruzione tota-le o parziale causato da atti-vità con le quali l’uomo inmaniera illegittima compro-mette l’ambiente». Da qui«la validità dell’amministra-zione nell’agire in giudizio,coerentemente con il percor-so intrapreso da tempo, checi vede schierati a tutela delnostro territorio e dichiarata-mente in contrasto con ognitipo di intervento di caratte-re speculativo». (s. r.)

Sanluri - Sardara - Villanovaforru

Il Parco eolico approda in Tribunale

Vacanze di Nata-le anticipate pergli studenti dellascuola media delpaese. Un’ordi-nanza del sinda-co Riccardo San-na ha dispostoinfatti la chiusu-ra dei locali, dal17 dicembre finoal 6 gennaio2016 “per misu-re urgenti in ma-teria di sicurezza”, dopo larelazione congiunta dei re-sponsabili del Servizio Pre-venzione e Protezione delComune di Pabillonis Simo-na Saba, e dell’Istituto Com-prensivo “E. Fermi + Da Vin-ci” Guspini - Pabillonis,Giampaolo Concas. Dalla re-lazione dei due tecnici sisono rilevate alcune situazio-ni di pericolo dovute a fes-

surazioni nelle pareti e diver-se tracce di umidità che han-no provocato in qualche trat-to del solaio la caduta di qual-che parte di intonaco e calci-nacci nei locali al primo pia-no della scuola Media sita invia Dante. La pericolosità èstata segnalata anche dal Co-mando dei Vigili del Fuocodi Cagliari dopo un sopral-luogo effettuato mercoledì 16

dicembre, per la ve-rifica di stabilità. IVigili hanno segna-lato la presenza diparti di intonaco epignatte recente-mente distaccatesidall’intradosso delsolaio dell’anditodella struttura e lapresenza di parti diintonaco e pignattein procinto di di-stacco dall’intrados-

so del solaio di alcune auledella scuola. Viste queste se-gnalazioni il sindaco Riccar-do Sanna ha emesso l’ordi-nanza di chiusura e incari-cato l’ufficio tecnico del co-mune per l’immediata atti-vazione tramite ditta specia-lizzata, dei lavori necessariper la messa in sicurezza deilocali.

Dario Frau

Il parco eolico sotto sequestro

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Ventitrè milioni di europer riqualificare Montevecchio

Dopo quasi 15 anni ar- rivano i fondi per labonifica e il ripristi-

no ambientale di Montevec-chio. La Regione ha messoa disposizione dell’ammini-strazione comunale di Gu-spini 23 milioni e mezzo dieuro. Il finanziamento saràcosì ripartito: due trance di1,5 milioni nelle annualità2016 - 2017 serviranno percoprire i costi di progettazio-ne e delle indagini prope-deutiche. Nel 2018 sarà ver-sato l’importo più consisten-te, 10,5 milioni, per la faseesecutiva dei lavori, mentregli ultimi 10 milioni saran-no erogati nel 2019 a com-pletamento dei lavori. Aquesta somma viene aggiun-ta quella già a disposizionedell’Igea, 3,5 milioni dieuro, per la messa in sicu-rezza dell’area.Un primo finanziamento di23 milioni di vecchie lirevenne assegnato a Monte-vecchio con il decreto mini-steriale 468 del 18 settem-bre 2001, ma mai utilizzatoper il pasticcio politico tral’Igea, detentrice delle aree,e la Geoparco, assegnatariadei fondi. Un impasse final-

mente superato con un’im-portante operazione checoinvolge direttamente ilComune di Guspini, nel cuiterritorio ricadono le areeinteressate alla bonifica e ri-qualificazione. Un interven-to che sarebbe dovuto giàessere concluso. Gli orien-tamenti del decreto ministe-riale n. 468 prevedevano in-terventi di bonifica a ponen-te, nell’area della diga fan-ghi del cantiere Sanna, datempo sventrata dalle acquemeteoriche, e a levante il ri-sanamento del rio Monte-vecchio sino allo stagno diSan Giovanni, con il recu-pero dei materiali fini ver-sati dai quattro cantieri dilevante, già prima che venis-se costruita la diga fanghi aSciria e dalla laveria “Prin-cipe Tomaso”.L’inaugurazione, il 19 marzo

1877, della laveria più impor-tante della Sardegna, ad ope-ra del Principe Tomaso, dacui prese il nome, scatenòl’ira degli allevatori guspine-si che da sempre utilizzava-no le acque del rio. In queglianni non esisteva ancora ladiga fanghi e tutto il refluodell’imponente laveria veni-va versato sul rio Montevec-chio, che corre per circa 20chilometri, e con le piene tra-cimava nei campi a valle,rendendo sterili i terreni e av-velenando tutto il bestiameche si abbeverava con le sueacque intrise di veleni. Quel-le sabbie dovevano essereasportate e collocate nelladiga fanghi per essere poiinertizzate e sigillate.Questi primi 23.500.000euro, assegnati al Comune diGuspini con la delibera digiunta n.9/29 del 10/3/2015,

sappiamo di certo esser de-stinati al “Progetto stralcioSito di raccolta”, all’internodella macro area di Levan-te, così come recita l’ordi-nanza commissariale n. 3 del21 marzo 2008 che approvòil Piano di Bonifica dei sitidelle aree minerarie dismes-se e di quelle immediata-mente limitrofe.Per la completa bonifica emessa in sicurezza dei siti exminerari sono necessarie ul-teriori risorse, così comel’ordinanza prevede nelledue macro aree individuate:Montevecchio Levante, conun importo stimato di61.070.000 di euro e Mon-tevecchio Ponente, con53.670.000 di euro, checomprende il Cantiere San-na, tutto il corso del rio Irvisino alla foce presso Pisci-nas, Ingurtosu e Gennama-

ri, in territorio di Arbus.La suddivisione delle macroaree si basa su 6 parametri:primario interesse di recupe-ro produttivo o turistico del-l’area; rilevanti dimensionidell’attività mineraria (colti-vazione e trattamento); ri-levanti dimensioni del feno-meno di inquinamento deri-vato dall’attività mineraria;ubicazione nel medesimobacino idrografico o in pic-coli bacini idrografici costie-ri adiacenti; concorso di di-verse aree minerarie all’in-quinamento di singole matri-ci ambientali; collegamentodiretto con il medesimo cen-tro di trattamento mineralo-gico.La loro individuazione hacome obiettivo l’indicazionedella priorità di intervento. Siparte quindi con la macroarea di Montevecchio Levan-

te, dove hanno operato i can-tieri di Sciria, Mezzena, Pic-calinna e Sant’Antonio. Conla bomba ecologica della“Diga fanghi” che ha accol-to anche parte del trattamen-to dei minerali provenienti daponente.Bisogna fare i conti con cir-ca 4,3 milioni di metri cubidi fanghi presenti nel baci-no di decantazione, che èstato periodicamente apertodurante il suo esercizio ri-versando materiali contami-nati nel rio Sitzerri, che li hatrasportati per diversi chilo-metri sino alla foce dello sta-gno di San Giovanni. L’or-dinanza stima in almeno 16chilometri la presenza deiresidui minerari, con accu-muli nelle zone pianeggian-ti per una superficie di 2,7milioni di metri quadri ed unvolume di 1,6 milioni dimetri cubi.La dispersione dei fini ditrattamento nel suolo è sti-mata su una superficie di al-meno 1,3 milioni di metriquadrati che ha determinatouno stato di desertificazio-ne a valle, con compromis-sione delle attività agricolee zootecniche e contamina-zione presso lo stagno di SanGiovanni, dove è presenteun’importante peschiera edallevamento di mitili.

Tarcisio Agus

Guspini. Primo intervento di bonifica nelle aree minerarie dismesse

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1 gennaio 20164

L’antico campanile di SantaChiara è stato demolito ne-gli anni antecedenti la secon-da guerra mondiale, ma èsempre rimasto nel cuore deisangavinesi che non ne han-no mai digerito la demolizio-ne. Ecco perché il pensiona-to Franco Serrenti ha realiz-zato un plastico e lancia unacoraggiosa proposta: «L’an-tico campanile - spiega - po-trebbe essere ricostruito conuna struttura leggera in ac-ciaio foderata come avvienead esempio negli Stati Unitid’America. Così la chiesa diSanta Chiara, la patrona delpaese, si troverebbe ad ave-re due campanili. Ho illu-strato la proposta all’asses-sore regionale Cristiano Er-riu, venuto a San Gavino inoccasione della mostra re-gionale dello zafferano:l’esponente della giunta haauspicato che le autoritàcompetenti valutino l’idea dirimettere in piedi l’anticocampanile. In un certo sen-so avremo un falso storico,ma almeno ritornerebbe invita un monumento a cui isangavinesi sono molto le-gati. Pare che la demolizio-ne, a quanto raccontano glianziani del paese, fosse do-vuta a problemi di stabilitàcon il serio rischio di un crol-lo».A San Gavino in passatomolti monumenti sono statidanneggiati o addiritturarasi al suolo per lasciare spa-zio a costruzioni più moder-

San Gavino. La proposta del pensionato Franco Serrenti

ne: «È il caso - aggiungeFranco Serrenti - del merca-to in stile liberty e del mon-te granatico. Sono tanti imonumenti che mancanoall’appello oggi, mentreadesso a San Gavino esisto-no due “cimiteri”. Un secon-do è stato creato nell’areadella vecchia stazione in sta-to di degrado da troppi anni.In più ora è stato chiuso lostorico distributore, nono-stante una raccolta di diver-se centinaia di firme che si

“Decoriamo su bixinau” ha finalmente i suoi vincitori: sono il gruppo “Coll’e Zeppara”, fautore della rina-

scita dell’aiuola di via Marabini, per la sezione “Aiuole”, il“Gruppo Cambas de Linna”, che ha riqualificato e ribattez-zato la piccola pizza in via Eleonora d’Arborea, per la cate-goria “Piazze e piazzette”, e il “T.T.A. Collettivo” che harealizzato il murale in piazza Giulio Fanari, tra la via Dante ela via Mazzini, per “Muri e Serrande”. Medaglia d’argentoalle aiuole di “F.A.R.M.M.” sulle Quattro Stagioni, al latoest di piazza Oristano, alla nuova Piazza Sa Piscedda degli“Infioratori Santa Maria”, e al murale a firma “Cambas deLinna” in via Eleonora d’Arborea. Terzo posto per l’Orato-rio San Domenico Savio e le sue belle aiuole in piazza MariaMazzarello, quindi per la pensilina A sull’asse mediano, ri-qualificata dal “Gruppo Infiorata San Nicolò”.«Abitando in zona conoscevamo bene il pessimo stato in cuiversava l’area verde di via Marabini - spiega Aldo Sanna,referente per il gruppo “Coll’e Zeppara” - tanto che spesso,prima della riqualificazione, quando soffiava il Levante per-cepivamo distintamente il forte odore di spazzatura prove-niente dall’aiuola, dimenticata da tutti. Abbiamo prelevatonon meno di 7 autocarri colmi di rifiuti, prima di iniziare leoperazioni di riordino, piantumazione e decoro dell’area. Orail giardino di Cuccuru Zeppara è pulito e accogliente - spie-ga Aldo Sanna - e così speriamo si mantenga. Un ringrazia-mento speciale va ai giovani di Guspini che si sono impe-gnati a bandire il concorso: senza di loro, nulla di tutto que-sto sarebbe stato possibile ».Pienamente soddisfatti anche i “Cambas de Linna”, vincitoridella categoria “Piazze e Piazzette” e secondi, con il muralesprogettato da Giorgia Cadeddu, per la sezione riservata a“Muri e Serrande”: «Non potremmo essere più felici del ri-sultato - afferma Federico Saba, trampoliere - e dei giudizipositivi di quanti, per oltre un mese, ci hanno visto lavorarealla piazza e al murales che ci rappresenta. Dopo la pulizia

GUSPINI

‘Decoriamo su bixinau’: premiati i vincitoridell’area verde e la risistemazione delle panchine, abbiamoprovveduto alla piantumazione creando un giardino verticalee una piccola libreria da bookcrossing. Quasi un progetto nelprogetto per far rivivere la piazzetta e creare uno spazio atti-vo, libero, aperto a tutti». «Ringraziamo la cittadinanza per lagentilezza e la disponibilità rare - ricorda Fabrizio Agus dalcollettivo “T.T.A.”- e anche i Cambas de Linna, che ci hannointrodotto al mondo della maschera tradizionale del carneva-le guspinese. Abbiamo realizzato il murales di via Giulio Fa-nari con l’intento di rendere omaggio all’identità culturale diGuspini e siamo lieti che il messaggio sia arrivato».Soddisfatti anche i ragazzi del Comitato “Po Sa Bidda”, cuo-re pulsante di “Decoriamo su Bixinau”: «Cogliamo l’occa-sione per ringraziare ancora una volta tutti i partecipanti al

concorso - hanno detto i quindici giovani - per l’impegno e laserietà dimostrata, i proprietari delle abitazioni che ci hannogentilmente concesso di realizzare le opere sui loro muri, inostri genitori che ci hanno supportato e sopportato in questimesi stressanti, e infine tutta la popolazione, che ha capito ilsenso dell’iniziativa e ha apprezzato non solo i risultati deilavori, ma soprattutto l’impegno di chi ha lavorato completa-mente a sue spese. Certi che l’intera cittadinanza avrà cura erispetto degli spazi appena riqualificati - hanno aggiunto -auspichiamo che il cammino intrapreso non si interrompa eche noi tutti riusciamo a trovare un po’ del nostro tempo perrendere più accogliente la nostra comune casa e per coltivarei rapporti all’interno della nostra comunità ».

Francesca Virdis

Il gruppo promotore dell’iniziativa Alcuni vincitori

opponevano alla sua chiusu-ra. Quella zona del paese è ilregno dell’incuria e dell’ab-bandono, mentre andrebbevalorizzata per non far mori-re il cuore di San GavinoMonreale».Intanto molti curiosi hannopotuto ammirare il plasticoesposto nella bellissima casapadronale “Mereu” a due pas-si dal Comune e dalla chiesadi Santa Chiara, orfana delsuo storico campanile.

Gian Luigi Pittau

“Ricostruiamo l’antico campaniledi Santa Chiara”

Era prevedibile ed inevita-bile: il bando che stabiliscei criteri per l’accesso a con-tributi per l’organiz-zazione di eventi perl’anno 2016, recente-mente approvato dal-la giunta comunale,non piace proprio anessuno. Il malcon-tento emerso in occa-sione dell’assembleapubblica di metà no-vembre si è ulterior-mente accentuatosfociando anche in durissi-me contestazioni, durante ilavori del consiglio comuna-le aperto agli interventi delpubblico, consiglio che leminoranze consiliari hannourgentemente convocatoonde analizzare e possibil-mente dirimere i troppi puntioscuri contenuti nella nor-mativa emanata tramite de-libera di giunta non troppotempo fa.Concepito con l’intenzionedi attivare nuove procedureoggettivamente non discre-zionali per manifestazioniche siano di promozione peril territorio da calendarizza-re durante tutto l’anno comericorda puntualmente e me-ticolosamente nel suo inter-vento l’assessore RosalbaOnnis, il bando sembra in-vece sortire effetti diame-tralmente opposti. Forte-mente ridimensionata la ProLoco strenuamente difesadal suo segretario GiusyVargiu e dal responsabile del

Arbus. Acceso dibattito in Consiglio comunale

Contributi: durissimo scontrotra maggioranza e minoranza

Medio Campidano DanieleTatti, sparisce clamorosa-mente dal palinsesto la Fe-

sta dell’Emigrato, fa inveceil suo ingresso Lame d’Au-tore, manifestazione finorasconosciuta. Fatte comple-tamente fuori le Onlus e leassociazioni di puro volon-tariato.Il primo durissimo attaccoarriva dal consigliere Gian-ni Lampis che, nell’intro-durre il dibattito quale pri-mo firmatario della richie-sta, parla apertamente di unbando calato dall’alto, im-posto, senza che venisserocoinvolte le associazioni; tral’altro affetto da macrosco-pici vizi sostanziali e formalivisto che una delibera digiunta non può in nessunamaniera modificare una ma-teria già disciplinata con re-golamento precedentemen-te approvato in consiglio co-munale organo apicale e so-vrano, come riconosciutodalla stessa 267 legge qua-dro che disciplina funzionied ordinamento degli entilocali. «Ci sono tutti i pre-

supposti anche per un even-tuale ricorso al Tar - affermaGianni Lampis - in ogni caso

l’organo politico nonpuò sostituirsi all’or-gano tecnico, la Bassa-nini non ammette nèingerenze nè commi-stioni nei ruoli».Amareggiati e anchefortemente preoccupa-ti sia Giuliano Piras(Comunione Torre deiCorsari), che ricono-sce alla Pro Loco un

ruolo imprescindibile, sia Fe-licina Virgilio di Famiglie In-sieme, telegrafica ma esplici-ta nel chiedere un nuovo re-golamento. Forti critiche an-che da Emanuela Paschinoche evidenzia tutte le incon-gruenze di un bando strano,inefficace e contraddittorioche crea ulteriori difficoltà edivisioni. Un passo indietroper l’associazionismo e il vo-lontariato, un passo indietroper il paese.In mezzo a tanto dissenso Pie-tro Zuddas coglie i lati positi-vi nel voler valorizzare laspontaneità delle associazio-ni e del volontariato che de-vono ricuperare i valori piùantichi e autentici. I titoli dicoda colgono l’inevitabilemalcontento del pubblico edelle associazioni che in qual-che maniera si contrapponealla volontà dell’amministra-zione di insistere in questonuovo percorso. Pure questain fondo è democrazia.

Gianni Vacca

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1 gennaio 2016 5

LLLLL’int’int’int’int’intererererervisvisvisvisvistttttaaaaa Don Ennio Matta

Si presenta come una persona molto decisa, schietta, pocoattenta all’estetica e molto alla sostanza. Dai suoi racconti

è subito evidente che possegga una vasta esperienza di vitavissuta e abbia un grosso bagaglio culturale.Chi è don Ennio Matta?Mi contraddistinguono tre doni di Dio: l’accoglienza, l’espan-sività e l’allegria. Li posseggo perché li ho appresi dalla miafamiglia, economicamente agiata e umile allo stesso tempo. Imiei genitori mi hanno insegnato cosa significhi l’unità di cop-pia e i valori di condivisione in famiglia. Il desiderio di di-ventar prete l’ho avuto sin da piccolo. Sono entrato nel 1960in seminario; ho fatto alcuni anni a Cuglieri dopo la maturitàe poi sono andato a Cagliari. A 24 anni sono stato ordinatosacerdote. Ho poi proseguito negli anni seguenti come viceparroco a Decimomannu, ancora da vice a Sanluri, quindi ottoanni in Kenya. Nel 1989 sono rientrato in Sardegna comeparroco a Nuraminis sino al 2000, trasferito a Senorbì sino al2010, quindi a Segariu sino al 2015 ed ora qui a Villamar.La sua esperienza in Kenya è senza dubbio molto partico-lare. Cosa l’ha spinta ad intraprendere questa missione?Sin da giovane ho sempre partecipato ad iniziative missiona-rie quali la raccolta di carta e cartone, ma c’è stato un mo-mento in cui l’idea di fare il parroco missionario si è lenta-mente trasformata in forte desiderio. Tutto ha avuto inizioquando, nel 1979, andai in Brasile a trovare una mia zia suorae successivamente alcuni sacerdoti cagliaritani che stavano alnord del Paese sudamericano. Nel corso di quel viaggio capìil’abisso fra il nostro mondo così ovattato e quelle realtà cosìpovere e distanti dalla nostra vita. Scattai diverse foto checonservai come diapositive e che, al mio ritorno, mostrai atanti ragazzi. Nel rivedere quelle immagini, dove sono spessoevidenti le condizioni inumane in cui si trovano a dover vive-re le persone, manca però un elemento importante che sono“gli odori di quei luoghi”. Nel Terzo Mondo, infatti, senti odoriche puoi percepire soltanto lì, talmente intensi che sono capa-ci di prenderti allo stomaco. È stato quel mal di stomaco chemi ha dato la carica per diventare un parroco missionario.L’occasione mi si presentò quando monsignor Bonfiglioli feceun appello per sostituire un sacerdote che da tempo svolgevaattività in Kenya. Era la fine del 1979. Decisi di accettare.Prima però dovetti fare un percorso di preparazione che hosvolto inizialmente a Roma e poi in Inghilterra. Sono partitoil 24 maggio 1981. Non conoscevo nulla della città in cuiandavo, Nanyuki, una cittadina che all’epoca contava circa23.000 abitanti e che oggi è almeno quattro volte più popolo-sa. Lì ho trovato un altro mondo e, al mio primo rientro dopotre anni continuativi in Kenya, ho percepito un altro mondoqui. Oltre a Nanyuki operavo però in tutta la regione, un terri-torio grande quanto metà Sardegna; in quell’area vi erano 36paesini più o meno della grandezza di Villamar.Qual è stata la cosa che l’ha colpita di più in Kenya?Qualcuno mi dice spesso: tu sai cos’è la povertà. Io rispondo:da noi esiste la povertà, ma laggiù, credetemi, c’è un’altracosa ben peggiore che si chiama miseria. La miseria è quellacosa che ti da quel mal di stomaco di cui parlavo prima. Ciòche però più mi ha colpito è stata la semplicità della gente diquei luoghi e la collaborazione dei laici. Sono stati soprattut-to questi ultimi a darmi una grossa mano. In quegli anni ab-biamo fatto insieme numerose opere sociali: cappelle nuovein muratura in luoghi dove la muratura non esisteva affatto,progetti per la potabilizzazione dell’acqua, costruzione di di-versi asili. Nei miei otto anni ho visto cose che mi hanno toc-cato il cuore: su tutte i tre periodi di siccità durante i quali erafrequente trovare animali morti per strada.Ha detto una cosa che mi ha colpito molto: “quando sonotornato qua ho visto un mondo completamente diverso”.Più stai lì e meno riesci ad inserirti qui. Mi trovavo di frontead un bivio: scegliere di stare lì tutta la vita o tornare qui.Dopo nove anni ho scelto di rientrare in Sardegna a causa di

una malattia che mi aveva colpito. Ho pensato: questo è unsegno di Dio che mi chiede di rientrare nella mia terra natìaper continuare a svolgere la mia missione. Ci ho messo quat-tro anni prima di capire nuovamente le dinamiche di questomondo, non è stato per nulla semplice. Quell’esperienza haavuto un grande significato: mi ha infatti aiutato a vedere ilpositivo nelle persone.Papa Francesco lancia spesso messaggi sulla sobrietà dellachiesa. Li condivide?Condivido in pieno questi messaggi. Purtroppo la nostra èuna società che negli anni si è “ingrossata” e “ingrassata”.Tanti preti, come del resto molti fedeli, si sono accodati aquesto andazzo. Condivido in pieno perché sono convintoche, se si vuole davvero essere cristiani, occorre essere in-nanzitutto sobri. E voglio aggiungere: se anche si gestiscedel denaro dobbiamo ricordarci che i soldi si chiamano “li-quidi” non a caso: non devono rimanerti in mano ed anzidevono andare a chi ne ha più bisogno.Cos’è per lei la sobrietà?Essere sobri non significa necessariamente vivere da barbo-ni. Per fare un esempio posso dirle che sono dell’idea cheanche un parroco, come chiunque, abbia il diritto di viverein una casa dignitosa. Ho sempre abitato nelle case parroc-chiali e le ho “trattate” come se fossero beni di mia proprie-tà, spesso rimettendoci anche dei soldi. Fra i miei progettic’è quello di accogliere nella casa parrocchiale di Villamardelle persone che provengono dal Terzo Mondo. Se Dio midarà la forza di farlo, la mia casa parrocchiale potrà diventa-re luogo di accoglienza per persone del Terzo Mondo. Quin-di credo che la sobrietà sia questo: cercare di vivere dignito-samente senza sfarzo, mettendo a disposizione ciò che si haper migliorare le condizioni di chi sta peggio. Posso anchedire: mi disturbano quei miei confratelli sacerdoti che ten-gono troppo all’apparenza e vivono nello sfarzo. Io non usola sottana non perché voglia apparire come un diverso o unribelle, quanto perché si tratta di un abito scomodo che nonmi permette di muovermi bene per servire gli altri sporcan-domi le mani.All’arrivo di don Sergio prima e di don Giancarlo poi moltiricordano che il paese venne tappezzato di bandierine eaddobbi di benvenuto. Al suo arrivo il clima è stato deci-samente meno festoso, anche per ciò che era recentemen-te successo. Qual è stato il suo impatto con Villamar?Psicologicamente è stato un impatto tremendo. Anche per lacomunità intera non è stato un momento semplice. Quandosono arrivato qui, non mi vergogno di dirlo, anch’io avevo ilcuore in gola. Mi sono chiesto: e ora cosa faccio? Da dove

riparto? Poi dopo un po’ di riflessione ho avuto la rispostache cercavo: non dovevo fare alcun gioco di magia, sempli-cemente avrei dovuto continuare ad essere quello che sonosempre stato. Ho fatto quindi le mie scelte: ho cercato di es-sere aperto verso tutti, di conoscere le persone del posto, distar vicino alle famiglie nel momento in cui veniva a manca-re un proprio caro oppure fare gli auguri alle famiglie in cuinasceva un bambino. In parole povere sono ripartito dallecose semplici e comuni, che rappresentano in sostanza il miomodo di essere. Anche io ho i miei difetti non lo nego, spessoinfatti sono frettoloso e una “ruspa”, ma ritengo che neglianni abbia acquisito sempre maggiore sensibilità e qualcunoquesto lo sta capendo.Crede si possa fare qualcosa in più per riavvicinare i fe-deli alla chiesa?Dobbiamo ripartire, sia io come parroco ma anche tutti i fe-deli, da un concetto molto semplice: l’umanità. In quest’in-tervista abbiamo parlato del Kenya; ecco, quello deve essereun insegnamento per tutti. Se leggiamo il vangelo possiamovedere che Gesù ha perdonato tutti: i ladri, le prostitute, gliimbroglioni. Gli unici che non hanno accettato il suo perdo-no sa chi sono stati?No lo so, me lo dica.Sono stati i Farisei, ovvero quelli che utilizzavano la propriadevozione per arricchirsi e opprimere gli altri. Perché dicoquesto. Tutti noi, io come parroco e i fedeli, non dobbiamoavere paura di mostrare le nostre fragilità umane e vergo-gnarci per ciò che siamo. Per riassumere dico che dobbiamotenere a mente tre cose: l’umiltà, la sobrietà e la vera fede;con questi tre ingredienti credo che possiamo ridare fiduciaad una comunità bella e di grande tradizione ecclesiasticacome quella villamarese.Ha in mente qualche progetto concreto?Sì. Vorrei aprire un oratorio. Per farlo però ho bisogno dialmeno cinque giovani e quattro adulti che collaborino conme. Io, l’avrà capito, sono abbastanza franco, per questo lan-cio un appello senza molti giri di parole: se qualcuno vuolesposare questo mio progetto sappia che deve essere una per-sona capace di “tirare” e non di dover “essere tirata”.

Don Ennio Matta è il parroco di Villamar dal 25 aprile scorso. Dopo le note vicissitudini che hannocoivolto il suo predecessore, è stato nominato dal vescovo della diocesi di Cagliari Arrigo Miglio in unasituazione non certo facile per lui e per tutta la comunità villamarese. E con un compito certamenteimpegnativo: cercare di far riconquistare quella fiducia e serenità ad una popolazione che vanta da sem-pre una tradizione molto partecipativa alla vita ecclesiastica.

di Simone Muscas

“Operare e dimostare chi siamo

con umiltà, sobrietà e vera fede”

Don Ennio Matta

Una ripresa del mercato dell’edilizia e delle imprese localigrazie ai lavori del nuovo ospedale “Nostra Signora di Bo-naria” di San Gavino Monreale. È questo quanto chiedono isindacati ora che è vicina l’aggiudicazione dei lavori delnuovo nosocomio. Le buste delle offerte presentate sono stateaperte, ma devono essere valutate con attenzione per arriva-re all’aggiudicazione dei lavori. E proprio l’edilizia attendeun rilancio del settore nella provincia più povera d’Italia. «Ilterritorio - rimarcano Giovanni Matta e Marco Ambu dellasegreteria della Filca Cisl - potrà disporre di una nuova strut-tura sanitaria dopo tanti anni di promesse, di rinvii. Il nuovoospedale è stato tenacemente rivendicato dalle comunità lo-cali con in testa il sindacato territoriale. Il mondo del lavoroedile trarrà certamente vantaggio da un investimento che intempi di magra costituisce uno stimolo importante per dareristoro al bisogno di lavoro nel Medio Campidano».

Ed è recente la divulgazione dei dati raccolti dall’osservato-rio “Job Pricing” che colloca all’ultimo posto, la ormai exprovincia del Medio Campidano per il reddito medio pro ca-pite prodotto in quel territorio, proprio per la mancanza dilavoro. «Quest’area della Sardegna - aggiunge Marco Ambu- vive una condizione di estremo disagio. Come Filca nonpossiamo che auspicare l’apertura immediata del cantiere esoprattutto vigileremo affinché il lavoro abbia ricadute posi-tive a favore dei lavoratori edili del territorio».Il nuovo ospedale sorgerà su un’area di 10 ettari a ridossodella vecchia struttura che ormai soffoca nei suoi spazi vistol’alto numero di pazienti che ogni giorno si reca nei diversireparti del nosocomio che ha avuto di recente un riconosci-mento di qualità per il lavoro svolto da medici, infermieri epersonale ausiliario.

Gian Luigi Pittau

“Dal nuovo ospedale lavoro per le imprese del territorio”San Gavino Monreale. Appello della Filca Cisl

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1 gennaio 20166SERRAMANNA

PABILLONIS. MANIFESTAZIONI NATALIZIE

Il Gruppo Sportivo studentesco dell’Istituto Comprensivodi Seramanna coinvolto nel progetto “GiochInsieme” pro-pone una mattina di divertimento e socializzazione pressol’impianto comunale di occe.Coordinato dal docente Edoardo Mathieu, patrocinato dalComune e in collaborazione con l’Asd Bocciofila di Ser-ramanna, il progetto, operativo da quattro anni, durantequesto torneo di Natale è arricchito da manifestazioni spor-tive con diverse discipline promosse a scuola durante l’an-no scolastico 2015-16. È stato riservato uno spazio per unaesibizione di Twirling e di Gioco pesi, realizzato graziealla cortese collaborazione di Romina Caratzu e Alessan-dro Frau, istruttori esterni delle due discipline, coordinatida Denise Matzeu.

L’attività del Centro Sportivo Studentescoper la valorizzazione del territorio

La mattinata sarà poi completata dalla premiazione dei ra-gazzi con disabilità partecipanti al progetto Canoa, con-clusosi nell’ottobre scorso, nel quale sono stati coinvolti,in modo specifico, i 15 alunni con disabilità dell’Istitutocomprensivo Serramanna-Samassi. Durante il “Gioca Boc-ce 4”, altro progetto di inclusione per i ragazzi disabili,accompagnati nell’esecuzione dei tiri da un compagno diclasse, rinforzati per il raggiungimento del risultato in unospirito, non tanto agonistico quanto collaborativo e socia-lizzante. In chiusura, è previsto anche un mini torneo per iragazzi della scuola primaria, frequentanti le lezioni pre-disposte per loro di avviamento alle bocce.«Lo spazio di integrazione degli alunni con disabilità nonè mai abbastanza; l’ambito sportivo rappresenta una vali-

da opportunità per il benessere psicofisico di tutti e in par-ticolar modo in un discorso di garanzia per le pari oppor-tunità. Nel nostro ruolo di Istituzione scolastica e, comespecificato nel POF, nello spirito di promozione socialepossiamo ritenerci sensibili alle esigenze di integrazione,per i nostri studenti e per le famiglie», dice la dirigenteScolastica Laura Caddeo. «Per questo intento - prosegue -la disponibilità dell’Associazione Bocciofila nella perso-na del presidente Tore Molino e delle istituzioni, risultaassolutamente preziosa nell’ottica della proficua collabo-razione fra scuola e territorio».«Dal punto di vista didattico - precisa il referente del pro-getto Edoardo Mathieu - oltre la possibilità di svolgere unaattività sportiva alternativa, con questo impegno esiste l’oc-casione per verificare l’andamento dell’investimento pro-gettuale condiviso nella nostra offerta formativa, sia nelpercorso curriculare che nel completamento extracurrico-lare; vogliamo poi in tal modo consolidare il processo dicontinuità didattica attraverso il coinvolgimento degli alun-ni di classi quinte della scuola primaria nel nostro istitu-to».

Giovanni Contu(foto Franco Lilliu)

È stata la musica della locale “Banda Musicale San GavinoMonreale” a dare inizio ai festeggiamenti per l’inaugurazio-ne della prima sede sociale Avis locale ubicata negli spazidelle ex-scuole elementari di via Regina Margherita. Un even-to storico per il paese. Visibilmente commosso il presidenteDiego Cotza che nella conferenza di insediamento, ringra-ziando tutti, ha ribadito l’importanza dell’Avis nelle sue di-verse sfaccettature e ha illustrato alcuni progetti per il futurocome quello di creare un maggiore sincronismo con il centrotrasfusionale allo scopo di ottimizzare il “sistema donazio-ni”. Sulla stessa linea la responsabile del centro trasfusionaledell’ospedale di San Gavino Mariella Cannavero, il presi-dente regionale Avis Antonello Carta, il vicepresidente Avislocale Andrea Pusceddu e il presidente di ThalassaAzioneMedio Campidano Eloisa Abis. È intervenuto anche il vice-

Esordio con successo per il coro della parrocchia che si è esi-bito sabato 12 dicembre per la prima volta davanti al pubbli-co, in occasione delle manifestazioni natalizie che si sono svol-te nella piazza Madonna di Fatima. Il gruppo, composto dapiccoli allievi della scuola della Primaria insieme ad alcuneattiviste parrocchiali, ha suscitato un notevole interesse tra glispettatori. Una iniziativa inserita nel programma “Aspettandoil Natale”, promosso dall’assessorato alla Cultura del comunee organizzato dalla Pro loco, con la collaborazione delle asso-ciazioni del paese. Le voci argentine dei piccoli cantori hannoincantato per oltre un’ora non solo parenti e amici, ma anche isemplici curiosi che si aggiravano tra le bancarelle nella piaz-za. Debitamente preparati da Angela, Giuseppe e Fabiola, conla supervisione del giovane parroco don Luca Pittau, in paeseda appena due mesi, i cantori non hanno sfigurato. Anzi! Gliinni natalizi, tratti dal repertorio tradizionale e non solo, han-no creato un clima di festa e contribuito a regalare alla comu-nità una piacevole serata.

Dario Frau

Debutto del coro parrocchiale

SAN GAVINO. UN LOCALE PER I DONATORI DI SANGUE

L’Avis ha una sede socialesindaco Nicola Ennas, che ha espresso grande soddisfazioneda parte del Comune. L’affitto della nuova sede, che è condi-visa con ThalassaAzione Medio Campidano, sarà pagato conprestazioni in manodopera attraverso la manutenzione e lacura di una piccola piazza del paese.A fine evento, dopo gli auguri e la distribuzione dei doninatalizi a soci e donatori, toccante è stato il momento dellaconsegna della “Tessera n° 1” a Simone Garofano che, gra-zie al suo impegno, insieme al presidente Cotza e alla dotto-ressa Cannavera, può essere considerato padre fondatore diAvis San Gavino. Presenti, tra il gremito pubblico di cittadi-ni e donatori, anche parte dello staff ospedaliero del repartotrasfusionale, vari presidenti Avis del territorio e la consi-gliera comunale Stefania Secchi.

Saimen Piroddi

L’amministrazione comunale, in collaborazione con la Proloco e la parrocchia locale, ha programmato per la prima set-timana di gennaio alcuni eventi natalizi. Il 2 gennaio alle16,30, presso la scuola elementare, è la volta della commediain lingua sarda della compagnia teatrale di Terralba che pro-porrà lo spettacolo “Su Paraimpiu” di Anna Simbula Marras.Qualche giorno più tardi, il 6 gennaio alle 17, è invece inprogramma una serata di animazione con la nota coppia dicomici Cossu e Zara che coordinerà anche la tombolata del-l’Epifania.L’evento, che chiude le festività natalizie, si svolgerà pressol’ex pastificio Puddu.

Simone Muscas

Ancora problemi per le persone che hanno necessità dell’assistenza delmedico di famiglia. Il disagio dei pazienti ha avuto inizio ad aprile con ilcollocamento in pensione del dottor Mario Onida, preceduto ad ottobredal dottor Francesco Marras.Le sostituzioni non sono automatiche e i cittadini ne pagano le conse-guenze. Da ottobre infatti accedere al proprio medico di famiglia è di-ventato un miraggio: lunghe file nei locali di piccole dimensioni e laprotesta prende piede, non si può trascorrere una mattinata in attesa dipoter consultare il proprio medico.In paese circola voce che l’Asl abbia avviato le procedure burocraticheper l’assunzione di due nuovi medici di famiglia, uno dei quali dovrebbeprendere servizio a marzo e un altro a giugno o luglio. Dovrebbe esserestilata una graduatoria sulla base della quale saranno nominati i sostitutidei medici collocati in pensione per raggiunti limiti di età. Intanto continua il disagio degli assistiti.

Francesco Zurru

GONNOSFANADIGA

Proteste per la mancata assunzione di due medici di famigliaSIDDI

Appuntamenti natalizidi gennaio

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1 gennaio 2016 7

Com’è tornare dopo cinque anni alla guida del paese?Riniziare dopo cinque anni trascorsi in minoranza è comericominciare da zero. Proprio qualche giorno fa pensavo aquesta cosa: mi sembra di essere tornato al ’95, anno dellamia prima elezione. In un quinquiennio di assenza cambianoinevitabilmente alcune dinamiche e ti trovi pertanto costrettoa ripartire in un contesto che può essere diverso rispetto aquando lo hai lasciato. A tal proposito voglio dire che il miocruccio più grande, politicamente parlando ovviamente, èquello di non aver mai avuto la possibilità di essere riconfer-mato dopo una legislatura. Mi sento come una squadra chevince il campionato e a cui non viene concessa la possibilitàdi difendere l’anno successivo il proprio titolo conquistato.È più facile ora o vent’anni fa presiedere un Comune comequello di Lunamatrona?Seppur in maniera un po’ diversa, esistevano problematichedi non facile risoluzione già vent’anni fa. Posso dirle che itempi passati vengano oggi visti come anni migliori, ma leassicuro che anche nei periodi di “cosiddetta floridità deglienti pubblici” ho assistito alla chiusura di servizi che se oggiesistessero ancora ci avrebbero fatto gran comodo.Il patto di stabilità è comunque un problema non da pocoper gli enti locali e non si può certo trascurare il fatto chesino a qualche anno fa non si doveva fare i conti con que-sto “fardello”.Concordo perfettamente, anche se posso aggiungere che ètutto il sistema Italia che andrebbe riorganizzato; purtropponon è nel DNA degli italiani essere precisi. Per capirci: noiriceviamo circa 800.000 euro all’anno dal Fondo Unico indiverse tranche per sopperire a quelle che sono le necessitàdel Comune di Lunamatrona. Il passaggio di questi denariavviene con un iter lento e macchinoso che inizia con lo Sta-to, passa per le Regioni e che vede l’amministrazione comu-nale come ultimo anello della catena. È chiaro che se il mec-canismo si inceppa, e questo succede non di rado, chi poi nerisente è l’ente locale e quindi, di conseguenza, tutti i cittadi-ni della comunità.Però è inevitabile che sia stato proprio il patto di stabilitàad aver spesso messo seriamente gli enti locali in grossasituazione di difficoltà. Può spiegare ai cittadini, in paro-le povere, che cos’è questo patto di stabilità?Per spiegarglielo le faccio un esempio. Si immagini di avereun contenitore d’acqua di 1.000 litri. È chiaro che potrò uti-lizzare al massimo soltanto quella quantità d’acqua. Però persoddisfare le mie esigenze ho bisogno di 2.000 litri. Le cosesono due: o dispongo di un altro contenitore della stessa ca-pacità d’acqua che un’autocisterna mi ha riempito, o possocontare soltanto sul mio unico contenitore che possiedo, per-ché so per certo che tanto il mese prossimo pioverà e quindiquasi sicuramente riuscirò a recuperare altri mille litri. È chia-ro che in questo esempio che le ho fatto l’acqua rappresentai soldi che il Comune gestisce. Il patto di stabilità ci imponedi essere nella prima condizione per poter spendere ovverodisporre di un’ulteriore cisterna, quindi avere in cassa queisoldi. Aspettare la pioggia, quindi semplicemente program-mare su fondi che saranno accreditati in futuro alle nostrecasse, è vietato. Se a questo aggiungiamo che ogni anno dob-biamo essere capaci, come Comune, di risparmiare almeno160 mila euro, capite bene che si tratta di una situazione nonsemplice da gestire.Una delibera di Giunta sulla gestione del verde pubblicoconcedeva la possibilità di “assegnazione in gestione diaree e spazi destinati a verde pubblico a gruppi di volon-

Lunamatrona. A tu per tu con il sindaco

Alessandro Merici, atto terzoAlessandro Merici, 52 anni, dallo scorso 1° giugno è tornato a rivestire la carica di sindaco di Lunamatrona.Lunga la sua storia politica nel paese della Marmilla: ha esordito in amministrazione comunale come sinda-co nel lontano 1995 ricoprendo la carica per l’intera legislatura per poi passare al ruolo di vice-sindaco nelquinquiennio successivo. Quindi, nel 2005, è stato nuovamente eletto come primo cittadino sino al 2010quando, uscito sconfitto con la sua lista da quella tornata elettorale, è stato eletto nelle file della minoranza.Quest’anno, infine, il ritorno per quello che è il suo terzo mandato da primo cittadino di Lunamatrona.Insomma (come lui stesso ci tiene a precisare) detiene una certa longevità nell’amministrazione della “respublica” del paese.

tari senza fini di lucro”. In sostanza tanti hanno interpre-tato che la pulizia del paese dovesse essere gestita dai cit-tadini stessi. Può far chiarezza su questa questione?C’è stata un po’ di confusione nell’interpretazione di quelladelibera. È importante sapere che il servizio di pulizia dellestrade non è mai venuto a mancare e non è nel nostro interes-se farlo venir meno. Lunamatrona non è certo un esempio disporcizia. La questione del volontariato nasce da un esempioconcreto che le racconto. Anche nel momento in cui offri unservizio di pulizia efficiente ci sono delle aree che, per diver-si motivi, vengono trascurate più di altre. Nello specifico hoavuto una richiesta da parte di un cittadino del paese di farsicarico, insieme ai propri vicini di casa, della pulizia di unterreno spesso pieno di erbacce che, a causa di alcuni proble-mi, non veniva mai pulito. Abbiamo accettato e dovuto for-malizzare la cosa al fine di poterla rendere fattibile. Quindi,preso esempio da quanto fatto anche dal Comune di Sanluri,abbiamo esteso, attraverso quella famosa delibera, la possi-bilità di creare gruppi di volontariato a chiunque volesse far-lo per la manutenzione delle aree verdi.Immagino non siano nati dei gruppi di volontari per lamanutenzione delle strade.No e non è certo nostro obiettivo spronare la popolazione adattivarsi in questo senso. Ci tengo a sottolineare che non sitratta né di un obbligo né tantomeno di un appello che, qua-lora disatteso, prevederà penalizzazioni per i cittadini: il pae-se continuerà infatti ad avere il proprio servizio di puliziacome ha sempre avuto ed anzi è nel nostro interesse miglio-rarlo.Si potrebbe attivare una formula che potrebbe prevederedelle ricompense a chi si attiva in tal senso? Perchè anchecon un servizio di pulizia molto efficiente, alcune aree persvariate ragioni spesso sono trascurate più di altre.Se in futuro dovesse nascere qualche gruppo di questo tiponoi, come amministrazione, non ci offendiamo di certo. Cer-to, si potrebbe prevedere una qualche ricompensa, però ve-drei questa come una soluzione di “extrema ratio”: insomma,dato che ci sarebbe comunque da pagare, sarebbe preferibilemigliorare il servizio attraverso la classica formula degli ap-palti, visto che ci sono tante persone alla ricerca di un lavoro.Vorrei infine dirle che da qualche settimana, successivamen-

te a quella delibera, abbiamo attivato un servizio che ci con-cede l’Unione dei Comuni di cui non conoscevamo l’esistenzaovvero il poter usufruire di un operaio per tre ore alla setti-mana. Abbiamo pensato di utilizzare questa risorsa aggiunti-va proprio per l’estirpazione delle erbacce, considerato chedall’ultimo appalto era previsto il servizio con la macchinapulitrice, ma non un operaio fisso che la coaudiuvasse. Sitratta di una soluzione ponte e auspichiamo che anche conl’allentamento dei cordoni del patto di stabilità si possa mi-gliorare quest’aspetto.Quali gli obiettivi nel breve - medio periodo per il Comu-ne di Lunamatrona?A breve partiranno i lavori per la sistemazione del cortiledella scuola materna. Sempre a breve porteremo avanti l’iterper aprire finalmente il baby parking e probabilmente, se comesi vocifera verranno meno alcuni obblighi del patto di stabi-lità, riusciremo ad aprire il bando per l’appalto per la riquali-ficazione di parte di via Tuveri. Stiamo quindi valutando lapossibilità di effettuare un restyling dell’illuminazione pub-blica e, in una fase successiva (se sarà possibile attingere dafondi rimasti inutilizzati del Progetto Marmilla dell’Unionedei Comuni) vorremmo sostituire le lampade attuali con altrea led e dotare gli edifici pubblici di qualche impianto foto-voltaico, dato che Lunamatrona è uno dei pochi paesi chenon dispone di sistemi a fonte rinnovabile per la produzionedi energia elettrica e calore. Qualora ci riuscissimo potrem-mo ridurre ulteriormente i costi energetici del nostro Comu-ne.Un’ultima domanda: il parco comunale è uno dei fioriall’occhiello del paese. Sarebbe possibile cercare di tenerloaperto per un periodo più lungo, visto che il parco giochial suo interno è un luogo di socializzazione molto impor-tante per i bambini?A giorni apriremo un bando per la gestione dell’area, datoche il vecchio gestore ha lasciato. Noi, come amministrazio-ne comunale, faremo tutti gli sforzi richiesti per trovare laformula migliore per cercare di tenerlo aperto più a lungopossibile e migliorarne, disponibilità economiche permetten-do, il decoro e la manutenzione. Problemi ce ne sono, mal’intento di far meglio c’è e sempre ci sarà.

Simone Muscas

Il gruppo della lista “Arbus Civica”, dopo unperiodo di riflessione, ha deciso di dare conti-nuità all’impegno intrapreso costituendosi inassociazione politico-culturale.«L’obiettivo primario - spiega il presidenteLuca Pani - è quello di non disperdere il lavo-ro ed il risultato incoraggiante conseguito nelleelezioni comunali, dove il gruppo ha ottenutooltre 1400 voti e quattro consiglieri, attestan-dosi come seconda forza. È importante sotto-lineare l’aspetto apartitico e civico dell’As-sociazione, aperto all’adesione di qualsiasi cit-tadino che voglia impegnarsi per il bene delpaese e della sua comunità, a prescindere dalproprio orientamento politico, nella prospettiva di perse-

guire efficaci programmi di sviluppo per Arbus eil suo territorio». Aggiunge: «Nessuna contrap-posizione preconcetta verso la giunta del sinda-co Ecca, di cui si analizzerà, passo passo, l’azio-ne amministrativa e si sosterranno le iniziative ele proposte ritenuti utili, mentre ci si opporrà confermezza a tutto ciò che verrà considerato nonrispondente all’interesse generale del paese».Del direttivo, assieme al presidente, fa parte ilsuo vice Michela Dessì, segretario AlessandraPeddis, tesoriere Maria Cristina Serpi, consiglie-ri Paolo Salis, Simone Murtas e Simonetta Serra.Revisore dei Conti Gianni Lampis, presidente delCollegio dei probiviri Enrico Atzeni.

Santina Ravì

Arbus Civica: da lista elettorale ad associazione

Luca Pani

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1 gennaio 20168

Gonnosfanadiga

Anche Pabillonis ha dato il suo contributo per la raccolta delsangue. L’autoemoteca dell’ Associazione AVIS di San Ga-vino ha sostato per l’intera mattinata dell’8 dicembre inpiazza San Giovanni dove numerosi cittadini hanno donatoil sangue. L’iniziativa è stata organizzata dalla Pro Loco, dalComune in collaborazione con la sezione Avis di San Gavinoe con l’associazione Thalassazione Mediocampidano. L’as-sociazione “Thalassa Azione Onlus” nasce a Cagliari dall’esi-genza di dare un supporto a vari livelli a tutte le persone af-fette da Talassemia, attraverso servizi di sostegno e informa-zione riguardanti gli aspetti medici e scientifici sulla preven-zione e sulla cura della malattia, oltre che sull’inserimentosociale e lavorativo ed un supporto legale per la tutela deinostri diritti. La raccolta del sangue che si è svolta in paeseera inserita tra le varie manifestazioni del programma “Aspet-tando il Natale” che prevede diverse attività culturali e socia-li fino al sei gennaio.

Dario Frau

PABILLONIS. L’AUTOEMOTECA IN PIAZZA

Avis: in piazza San Giovanninumerose donazioni di sangue

Negli anni in cui la crisi si fa più dura e i Comuni sonocostretti a tagliare, aumentare le imposte e risparmiaredove è possibile, le luminarie natalizie sono diventategrandi protagoniste. Se alcune amministrazioni vi hannorinunciato scindendo i propri cittadini in due fronti, chipro, chi contro, non c’è granché da dire: non è certamen-te l’illuminazione natalizia a rappresentare il Natale, ep-pure contribuisce a creare la giusta atmosfera.Ergo, è giusto rinunciarvi e non accollarsi una spesa chealleggerirebbe inutilmente le casse comunali? È altrettantogiusto accettare un paese spoglio, spento e triste proprioa Natale? Oltre alle lamentele collettive ci si sta prodi-gando per agire. A dimostrazione di ciò, molti cittadini sisono occupati di adornare il proprio paese e onorare lanascita di Cristo anche se con un piccolo segno.Nell’era del riciclo e del risparmio le idee non mancanoe ci si ingegna come si può. Un esempio può essere rap-presentato dal paese di Samassi. L’Associazione ProLoco “Gianni Cattari” ha avuto l’idea di realizzare un

Samassi non rinuncia all’albero di Natale

Il “Rio Piras” potrebbe essere per Gonnosfanadiga un’op- portunità non indifferente se fosse ben tenuto. Il fiume

che attraversa tutto il centro abitato farebbe del paese unasorta di piccola Roma del Medio Campidano o la piccolaBudapest della Sardegna, con singolare attrazione turisticaper gli abitanti del territorio della provincia verde. Sarebbefacile immaginare la gente passeggiare lungo le sponde diun fiume circondato da case, approfittando dell’opportunitàdi visitare i resti dei famosi mulini ad acqua e magari attra-versare i ponti in legno che hanno fatto sognare i gonnesi.Al momento del risveglio, la realtà contrasta col sogno e adominare lo scenario è l’abbandono con il letto del fiumeletteralmente invaso dalla vegetazione, con gli stessi pontiin legno che necessitano dell’ordinaria manutenzione, oggiin balia di qualche frustrato che prosegue con gli atti di van-dalismo. Lungo i viali incompleti, che dovrebbero ospitarele passeggiate, invece è facile vedere il crollo degli arginiche creano seri problemi in particolare ai residenti nella viaCagliari.Complessivamente lo scenario è da terzo mondo; infatti, tanticittadini hanno paura della pioggia, un sintomo preoccupanteche in troppi casi porta al ricorso di medicinali per situazio-

Quale pericolo può arrivare dal Rio Piras?

semplice albero di Natale da assemblare nella piazza prin-cipale del paese: piazza Italia.Un albero possente di luci colorate a cui fa capo una stel-la altrettanto imponente si staglia, ora, al centro della piaz-za, ricordando a tutti che il Natale è alle porte. All’ester-no della sede della Pro Loco si estendono delle cascate diluci argentee al cui centro padroneggia la scritta “Augu-ri”.Non è tanto, ma anche un piccolo segno è importante diquesti tempi, un augurio che i tempi possano cambiare ela situazione migliorare il prima possibile.

Carola Onnis

ni che richiedono l’intervento delle autorità competenti a di-versi livelli, sanitario e ambientale. Ne consegue l’urgenza diavere un’immediata disponibilità di risorse finanziare adeguateal fine di rimuovere un pericolo reale già evidenziato neglianni.Gli anziani ricordano che le case di Gonnosfanadiga sono sta-te costruite con le pietre del “Rio Piras” che l’acqua trasporta-va in determinati punti e che poi con i carri a buoi o con icavalli venivano portate a disposizione dei capomastri. Nes-suno di loro ha dimenticato le tante alluvioni o i disagi da essecausate, ma evidenziano che la situazione era diversa da quel-la odierna e che mai il letto del fiume era stato invaso dallavegetazione come avviene oggi. Fra di loro c’è chi ricordal’unione fra le due frazioni di Gonnos e Fanadiga, divise dalcorso d’acqua che all’epoca non conosceva la secca così comesi verifica oggi, neppure nel periodo estivo. Dopo lo storicoaccordo è sorta Gonnosfanadiga e nel tempo sono stati realiz-zati i ponti che hanno realmente unito il paese. Fra le tantetestimonianze non si può perdere quella delle donne che allo-ra serenamente si recavano a lavare i panni proprio nel “ Rio”,lo stesso che oggi incute paura.

Francesco Zurru

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Complici la giornata di sole e la partecipazione attiva dinumerosi cittadini, la decima edizione della Festa de su

biu nou si è svolta con successo oltre ogni aspettativa. Stand,intrattenimenti, associazioni, attività ricettive e produttive,privati e numerosi visitatori hanno animato le vie del centrostorico per festeggiare il vino novello dei produttori locali.Dalle prime ore del mattino, i gruppi folk Santa Mariacquase Sant’Anastasia hanno colorato il paese coi costumi tradi-zionali per accogliere i visitatori e il gruppo folcloristico Proloco di Gonnosfanadiga al convegno “La vite racconta il ter-ritorio” tenutosi nell’antica Casa Diana. «Non possiamo per-dere gioielli così importanti, unici al mondo», ha detto l’eno-logo Enzo Biondo citando il calo di produzione di vini comeil Nasco, la Vernaccia e il Semidano. «I francesi hanno unvino - ha aggiunto Biondo - che secondo me è il nostro Semi-dano, quello del sardarese Ubaldo Scanu, valido produttoreche sa curare davvero le sue viti. Ma noi lo produciamo al-l’un per cento. C’è perciò qualcosa da rivedere nella produ-zione delle nostre viti, che si trovano perlopiù lungo le costedell’isola».Dall’infopoint della Pro loco e dalla macelleria Garau hapreso il via la manifestazione in un percorso “enogastrono-mico” fino a via Manzoni. Il centro si è acceso di coloratibanchetti artistici e artigianali allestiti in strada o nei cortiliaperti al pubblico per offrire degustazioni di vini, prodottiagroalimentari. A fare da cornice, anche numerose associa-zioni, tra cui Amici di Fra Lorenzo con le artigianali lucerni-ne della misericordia firmate dal frate sardarese e l’oggetti-stica in legno di ulivo di Betlemme, La Sorgente 2000 e ilgruppo folk Sant’Anastasia con le lotterie a premi, l’AsdPallavolo Sardara con la partita di street volley, la Sms Ban-da musicale locale con l’esibizione di repertorio natalizio ela Consulta giovanile con laboratori, intrattenimenti musica-li, pittura in strada e dolci da degustare. Straordinaria im-provvisata dei giovani rapper Loreno Corona e Paolo Garaudi Guspini, Simone Fois, Andrea Serra e Davide Pisu di Sar-dara che, dopo aver dato spettacolo nel piazzale di Sant’Ana-stasia, hanno cercato per le vie del centro il gruppo folk SuCuntzertu antigu costituito da Myriam Costeri di Gavoi, Mar-cello Careddu e Tamara Casu di Gergei, Valentina Fais e Sil-via Mascia di Ardauli.Numerosi gli espositori: vini e ricci di mare offerti da Wil-liam Serra, il banchetto di “Pappa, Buffa e Podda”, il vinonero di Marco Massenti, la Dinamo Sardara che, oltre ai vinidi Mondino Atzeni, Alberto Atzori, Francesco Sabiu e LucaPiano, ha offerto degustazioni e la cioccolata calda. I vini di

SARDARA SU INIZIATIVA DELLA PRO LOCO IN MOSTRA I VINICOLTORI LOCALI

I dieci anni della Festa de su biu nouRoberto Ibba, Franco Musa, dei fratelli Mura, Silvio Atzenidi Collinas, Aldo Salvia e il Motzeu di Villanovaforru. Adaccompagnare il protagonista indiscusso della festa, ancheproduzioni agroalimentari locali e creazioni artistiche di tut-ta l’isola. Dal neo comitato biodiversità: il Semidano di Ubal-do Scanu, grano cotto con la sapa, ricotta con marmellata,bovale e mela cotogna, pere selvatiche, l’olio di Mauro At-zori, le creme di liquore di Bruna Argiolas, l’omaggio allaciviltà contadina con gli oggetti tradizionali esposti da PaolaGarau, la lana lavorata con l’antico telaio da Sandrina Atzorie Alessandra Caddeo. I dolci artigianali raccolti in cestini dipane e pasta di sale preparati da Anna Maria Usai e Rita Sed-da, quelli cotti al forno a legna da Marina Cannas, quelli diVanessa Aru e Erica Michittu e i pomodori biologici di Anto-nello Casti. Gli stuzzichini di propria produzione offerti dal-le macellerie Garau e dei fratelli Altea. Le fritture del panifi-cio Corona. Gli arrosti e le crepes di nutella offerti da LucaCadeddu, i produttori di miele locale Marzia Pinna, EligioIbba e Giovanni Marras. Le creme piccanti preparate da An-nalia Sedda. Il gruppo Sa Funtanedda di Antonella Tomasi eEliana Bandino con lo stand di prodotti genuini e biologici,come latte, grano, pane, lievito madre e il pane saba. Is pana-deddas di Rita Angius. Il pan dorato e il vino novello offertoda Silvia Caddeo di Carpe Diem, dolci artigianali e ‘brogmo-lus’ di Francesca Caddeo. I gioielli in fibra di fico d’Indialavorati da Sara Montisci, i coltelli di Gianluigi Musa, i tap-peti artigianali e il presepe meccanico di Flaviana Scintu, ilpresepe da materiale di riciclaggio, i bastoni in legno e zuccadi Vincenzo Floris. Le calamite souvenir di Ester Sanna, lesaponette naturali di Rossella Corda, i gioielli di Azzurra Tat-ti, i complementi di arredo di Cinzia Marras. L’artigianato tra-dizionale in legno di Marco Cadeddu. ‘Is cannusu’ con ‘spa-dua’ (fieno acquatico) di Fabrizio Floris, le creazioni artisti-che di Alessia Loi e Claudia Lecca. Le viti innestate e selvati-che del vivaio di Filippo Boi esposte nel banchetto d’informa-zione sulla sicurezza nel lavoro a cura di Gianni Caparelli diMarrubiu. Manufatti in legno ed estratti di pigne creati dagliartisti Barbara Marras di Sardara e Nicola Corona di San Ga-vino. Da Villacidro: i gioielli preparati con pasta di mais ecoloranti naturali da Genny Manca e le saponette di Elisa Aru.Le dimostrazioni dell’artigiano Serafino Cabras di Segariu conla lavorazione di tegole, mattoni, muri, piastrelle e materialeedile di terra di fiume ‘senza sassolini’. Le spugne vegetali diLaura Meloni che, insieme al marito Marcello Mancosu, PaolaMilano di Guspini e Massimo Ghiani, fa parte di Sardegna Pro-duce Verde. L’associazione Onlus We work it works di Sassari

che si occupa dei bambini del Madagascar. Da Collinas: Va-lentino Pusceddu, Eleonora Matta di Englass decorazioni ele brunelle di Brunella Pau. Lo zafferano di Ivan Cortis di Vil-lanovafranca e Federica Bandinu di Sanluri. E il torrone diGabriele Troncia di Masullas. La manifestazione vinicola è stataoccasione per visitare i beni culturali del paese guidati dai vo-lontari Samanta Vinci, Alessandra Vinci e Nicolò Atzori.

Marisa Putzolu

Sono stati premiati i vincitori del concorso nazionale“Poesie di Solidarietà per ricordare Tiziana”. La ceri-monia si è svolta nella suggestiva sala dell’antica strut-tura di Case a Corte di via Caprera davanti ad un nu-meroso pubblico che ha partecipato con attenzione allapresentazione delle opere premiate e all’esibizione delcoro polifonico “In Cantu de Coru” di Guspini che haallietato la serata con un ricco repertorio in lingua sar-da. Anche quest’anno sono stati numerosi gli autoripartecipanti provenienti anche dalla Penisola che haconferito al concorso un carattere nazionale. Ha presentatola serata Guido Atzori, presidente della associazione Anteaspromotrice del concorso, mentre la giuria composta da Gio-vanni Paolo Salaris, Luigi Tatti e Luisa Foddai ha illustratole motivazioni per la scelta delle opere premiate.Per quanto riguarda i vincitori, da mettere in risalto la perfo-mance degli alunni della scuola media di Guspini,che nellasezione 10/13 anni hanno conquistato il primo posto con lapoesia “La nave dei sogni” di Emanuele Mei, il secondo po-sto con “La solitudine” di Luca Bussu, il terzo posto con “ La

Guspini: premiati i vincitori del concorso “Poesie di Solidarietà... per ricordare Tiziana”

Bicicletta” di Nicola Sanna, Tommy Tuveri e Nicola Fanari ela menzione speciale della giuria per “La realtà di un presen-te” di Giorgia Caponi e “La Giovinezza” di Federico Giusep-pe Usai. Gli altri premiati sono stati (sez. 14/15 anni): 1° pre-mio per Allegra Passacantili di Roma; 2° Samuel Labianca di

Trinitapoli (BT), 3° Rebecca Frau di San Gavi-no Monreale. Nella sezione oltre 18 anni: 1°Nunzio Industria di Napoli, 2° Rita Coda di Do-nori (CA), 3° Mara Venuto di Taranto.Nella sezione lingua sarda: 1°Andrea Meleddudi Sorgono, 2° Angelo Maria Ardu di Flussio(OR), 3° Antonio Sannia di Bortigali (NU). Nelracconto breve: 1° Paolo Borsoni di Ancona, 2°Bruno Bianco di Montegrosso (AT) e 3° MariaAntonia Fara di Sassari.

I vincitori sono stati premiati dal sindaco di Guspini Giusep-pe De Fanti, dall’assessore alla cultura Francesca Tuveri edal consigliere regionale Rossella Pinna. Nel corso della se-rata, infine, è stato presentato il libro “Racconti e poesie disolidarietà” che raccoglie le migliori opere premiate. Il volu-me, stampato in mille copie, sarà commercializzato dall’An-teas nell’ambito di attività relative a prevenzione e promo-zione della salute, contrasto delle malattie tumorali, accom-pagnamento e supporto per anziani e persone fragili.

Dario Frau

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1 gennaio 201610

Mille bambole per la gioia dei piccoli e perun tuffo nel passato dei grandi. É questo lospirito della mostra inaugurata a Collinasin occasione del Natale. La collezione è statadonata al Comune da Luisa Gasperini, unadonna innamorata del paesino della Marmil-la. Oltre alle bambole anche giochi in le-gno, accessori e arredi in miniatura. Soddi-sfatta l’amministrazione comunale.«L’esposizione - dice il sindaco Franco Can-nas, - è interessante perché racconta una pagina di storia, maa noi inorgoglisce il fatto che si tratta di un regalo di unapersona che vuole bene al nostro paese, al punto di averloscelto come luogo per ospitare quanto lei ha custodito gelo-samente per anni». Lo studio e l’allestimento della collezio-ne sono stati curati dalla bibliotecaria Cinzia Tuveri. «I pezziesposti - spiega Tuveri - unitamente ad una serie di dettaglia-ti pannelli informativi, raccontano la storia delle maggiori

Collinas. Mostra al Montegranatico

“Pane e Nutella”: ha avuto un successo l’iniziativa promossadalla Pro loco in occasione della festività di Santa Lucia. Unfilone lungo due metri, con diversi barattoli di Nutella hainfatti catalizzatol’attenzione di tantibambini all’uscitadalla messa. Incurio-siti e attratti dall’in-solito banchetto po-sto nella piazza SanGiovani, i piccoli sisono accalcati intor-no ai volontari per assaggiare la prelibatezza offerta gratuita-mente dall’associazione. A destare la curiosità, non solo deipiccoli, ma anche dei grandi, però, è stato l’enorme “panino”che capeggiava nel banchetto. Il filone, infatti, era lungo bendue metri ed era stato realizzato dal rinomato panificio Zurrusito in via Argiolas. Dopo essere stato tagliato a fette, il filo-ne è stato poi offerto ai bambini che hanno apprezzato, conentusiasmo, l’insolita, ma gradita merenda.

Dario Frau

C’è anche Aldo Marongiu di Sardara tra gli attori delfilm “Limbo” di Lucio Pellegrini ambientato in Af-ghanistan, girato in Sardegna e andato in onda lo scor-so 2 dicembre sulla rete nazionale pubblica. «Anchese in questo film sono una comparsa nella parte di untalebano - dice Marongiu - vedete, ho la certificazio-ne da attore di cinema datata 1987, con oltre diecipellicole all’attivo».Presentatore e conduttore di spettacoli, dallo scorsomaggio fa parte del gruppo musicale “Istentales” diNuoro, capitanati dal leader Gigi Sanna, ed è prota-gonista del videoclip “Mont’e Prama”, nella partedello sciamano che recita una poesia in aramaico ecustodisce la memoria storica dei Giganti dell’omo-nimo colle. Non passa inosservato l’artista sardaresesoprattutto quando, sui palcoscenici allestiti nellepiazze di tutta l’isola, impersona dal vivo lo sciama-no seduto su un regale trono gigante, ricevendo ap-plausi e gesti di stima dal pubblico, nonché richiestedi numerose foto ricordo con gli spettatori e il grup-po.«Il mio personaggio - continua l’attore-cantante - hariscosso un lusinghiero successo anche l’11 e il 12

Cinquant’anni di bambole italiane: 1940-1990

PABILLONIS PROMOSSA DALLA PRO LOCO

Panino da recordper “Pane e Nutella”

aziende produttrici italiane, Furga, Lenci,Migliorati, Sebino e molte altre. Il percorsoespositivo, nel quale tuttavia non mancanonoti marchi internazionali, consentirà ai vi-sitatori di ogni età, di rivedere gli amati gio-cattoli dell’infanzia. Rappresenta anche unatestimonianza delle convenzioni sociali, del-la moda degli ultimi cinquant’anni, nonchéuno stralcio della storia dell’industrializza-zione italiana. Materiali e tecniche produt-

tive: dalle maestranze italiane alla produzione in serie, of-frendo uno sguardo privilegiato sulla situazione economicadall’immediato dopoguerra, fino all’invasione dei mercatiinternazionali, e quindi anche di quello italiano, di prodottiprovenienti dall’oriente». La mostra è permanente e potràessere visitata liberamente fino al 6 gennaio 2016, successi-vamente su appuntamento allo 070 9304007.

Santina Ravì

Aldo Marongiu e gli Istentales,dalla musica agli schermi televisivi

La scuola, che ha un preciso ruolo determinante per la crescita e la for-mazione delle persone, ed il Consiglio comunale, cui spetta l’obiettivodi governo e lo sviluppo di un territorio, si sono incontrati in una sedutaufficiale all’interno dell’Istituto Vignarelli. Due istituzioni importanti,pronte a recepire e a confrontarsi su alcune questioni che stanno a cuoreagli studenti ed agli amministratori. I ragazzi dell’istituto tecnico e dellaterza classe della scuola media hanno potuto assistere ad una lezione“vera e viva” di educazione alla cittadinanza, davanti al Consiglio co-munale con all’ordine del giorno la Protezione civile, l’archivio storicoed il bilancio.«L’impegno - dice il sindaco, Alberto Urpi - è accorciare le distanze frail Comune ed i cittadini, partendo dai ragazzi». Per l’assessore alla pub-blica istruzione, Carlo Murru, «un’azione finalizzata a conservare nellacittà questa importantissima scuola superiore, chiedendo alla Regionedi ampliarla con la nascita del liceo sportivo. Per quel che ci riguardaabbiamo messo a disposizione degli alunni tutti gli impianti sportivi che,fra l’altro, si trovano a due passi dal caseggiato». Ha aggiunto che «conil Consiglio a scuola intendiamo portare all’attenzione delle forze politi-che in campo e dell’intera comunità, la necessità di tutelare la storia,l’identità e le iscrizioni di un polo formativo come il Vignarelli che rie-sce ancora ad offrire concreti sbocchi professionali per il futuro e checon la sua presenza arricchisce il territorio». La mattinata ha avuto ini-zio con la visita ai diversi uffici comunali. I giovani ospiti hanno appre-so le modalità attraverso le quali l’assemblea cittadina assume le deci-sioni da cui scaturiscono le politiche pubbliche locali, dalla formazionedella proposta di delibera fino alla sua discussione e votazione nel corsodella seduta consiliare. «L’iniziativa», ha detto la docente Elena Pisanu,«nasce dall’esigenza di far capire quanto sia importante trasferire il con-tenuto dei libri in azioni concrete». Mentre Maria Paola Piras ha sottoli-neato «l’importanza di far sentire i giovani protagonisti dell’insegna-mento». (s. r.)

Sanluri. Consiglio comunale a scuola

Istituto tecnico Vignarelli:arriva il liceo sportivo

settembre quando ci siamo esibiti a Milano, durantela lunga maratona dell’Expo 2015. In quell’occasio-ne, abbiamo ricevuto una calorosa accoglienza da mi-gliaia di visitatori, sardi e non, che hanno girato fil-mati e scattato foto. Per me è stato emozionante, finoalla commozione vera. Credo di aver portato in alto ilbuon nome di Sardara e del territorio, sia all’Expo2015 che in tutte le piazze della Sardegna. Per me èun grande onore fare parte del gruppo “Istantales”, alquale da anni mi lega una sincera amicizia, una colla-borazione tra noi che mi ha aiutato molto e di cui sonograto soprattutto in questo periodo particolare dellamia vita». (r.m.c.)

SARDARA

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