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laScala settembre ottobre 2016 7 Con Die Zauberflöte i ragazzi dell’Accademia conquistano la Scala guidati da Fischer e Stein Riccardo Chailly dirige il Requiem di Verdi e inaugura con Brahms la Stagione Sinfonica Kasper Holten debutta alla Scala con The Turn of the Screw Kirill Petrenko apre la serie dei concerti straordinari Carmela Remigio è Poppea diretta da Alessandrini Welser-Möst dirige Diana Damrau ne Le nozze di Figaro firmate da Wake-Walker Zakharova e Bolle tornano in Giselle Un Ratto dal serraglio per i più piccoli

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Con Die Zauberflötei ragazzi dell’Accademia conquistano la Scala guidati da Fischer e Stein

Riccardo Chailly dirige il Requiem di Verdi e inaugura con Brahms la Stagione Sinfonica

Kasper Holten debutta alla Scala con The Turn of the Screw

Kirill Petrenko apre la serie dei concerti straordinari

Carmela Remigio è Poppea diretta da Alessandrini

Welser-Möst dirige Diana Damrau ne Le nozze di Figarofirmate da Wake-Walker

Zakharova e Bolle tornano in Giselle

Un Ratto dal serraglio per i più piccoli

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Fondazione di diritto privato

STAGIONE D’OPERA E BALLETTO2016 • 2017

(428a dalla fondazione del Teatro)

MADAMA BUTTERFLYMusica di Giacomo Puccini

(Ricostruzione della I versione 1904 di J. Smith; Casa Ricordi, Milano)

Nuova produzione Teatro alla Scala

LA BOHÈMEMusica di Giacomo Puccini

(Nuova edizione riveduta sulle fonti originali a cura diF. Degrada; Casa Ricordi, Milano)

Produzione Teatro alla Scala

LA GAZZA LADRAMusica di Gioachino Rossini

(Edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaroin collaborazione con Casa Ricordi, Milano; a cura di A. Zedda)

Nuova produzione Teatro alla Scala

DON GIOVANNIMusica di Wolfgang Amadeus Mozart

(Edizione Alkor-Baerenreiter, Kassel.Neue Mozart Ausgabe

e cura di Wolfgang Plath e Wolfgang Rehm;rappr. per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali)

Produzione Teatro alla Scala

TAMERLANOMusica di Georg Friedrich Händel

Nuova produzione Teatro alla ScalaIn coproduzione con

Palau de les Arts Reina Sofía, Valencia

DIE ENTFÜHRUNGAUS DEM SERAIL

Musica di Wolfgang Amadeus Mozart

(Edizione Alkor-Baerenreiter, Kassel. Neue Mozart Ausgabe a cura di Gerhard Croll;rappr. per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali)

Produzione Teatro alla Scala

Progetto Accademia

HÄNSEL UND GRETELMusica di Engelbert Humperdinck

(Edizione C F Peters Musikverlag. Urtext edition;rappr. per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali)

Nuova produzione Teatro alla Scala

LA TRAVIATAMusica di Giuseppe Verdi

(Editore Casa Ricordi, Milano)

Produzione Teatro alla Scala

DIE MEISTERSINGERVON NÜRNBERG

Musica di Richard Wagner

(Editore Schott Music GmbH & Co. KG;rappr. per l’Italia: Sugarmusic S.p.A. - Edizioni Suvini Zerboni)

Produzione Opernhaus Zürich

ANNA BOLENAMusica di Gaetano Donizetti

(Edizione critica a cura di P. Fabbri;Fondazione Donizetti di Bergamo e Casa Ricordi, Milano)

Produzione Grand Théâtre de Bordeaux

DON CARLOMusica di Giuseppe Verdi

(Edizione integrale della versioni in 5 atti, a cura diU. Günther e L. Petazzoni; Editore Casa Ricordi, Milano)

Produzione Salzburger Festspiele

FALSTAFFMusica di Giuseppe Verdi

(Editore Casa Ricordi, Milano)

Produzione Salzburger Festspiele

NABUCCOMusica di Giuseppe Verdi

(Edizione critica a cura di R. Parker;The University Of Chicago Press e Casa Ricordi, Milano)

Produzione Teatro alla Scala; Royal Opera House - Covent Garden, London;Lyric Opera of Chicago; Gran Teatre del Liceu, Barcelona

TI VEDO, TI SENTO, MI PERDOMusica di Salvatore Sciarrino

(Edizioni Musicali Rai Com)

Prima esecuzione mondialeNuova produzione in coproduzione con Staatsoper Unter den Linden, Berlin

Commissione Teatro alla Scala e Staatsoper Unter den Linden, Berlin

DER FREISCHÜTZMusica di Carl Maria von Weber

(Edizione C F Peters Musikverlag. Urtext edition a cura di J. Freyer;rappr. per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali)

Nuova produzione Teatro alla Scala

BALLETTOCOPPÉLIA

Musica di Léo DelibesCoreografia di Mauro Bigonzetti

(Edizione Proprietà Fondazione Teatro alla Scala)Nuova produzione Teatro alla Scala

GRANDI SPETTACOLI PER PICCOLI

PROGETTO HÄNDELMusica di Georg Friedrich HändelCoreografia di Mauro BigonzettiNuova produzione Teatro alla Scala

Prima assoluta

SOGNO DI UNA NOTTEDI MEZZA ESTATE

Musica di Felix Mendelssohn-BartholdyCoreografia di George Balanchine

(Edizione Proprietà Fondazione Teatro alla Scala)Produzione Teatro alla Scala

IL LAGO DEI CIGNIMusica di Pëtr Il’ic Cajkovskij

Coreografia di Marius Petipa e Lev IvanovCoproduzione tra Opernhaus Zürich

e Teatro alla Scala

ROMEO E GIULIETTAMusica di Sergej Prokof'ev

Coreografia di Kenneth McMillan(Editore per l’Italia Casa Ricordi, Milano

Produzione Teatro alla Scala

LA CENERENTOLA PER I BAMBINIMusica di Gioachino Rossini

Elaborazione musicale e arrangiamento di Alexander Krampe(Universal Edition, Wien; rappr. per l’Italia Casa Ricordi, Milano)

In coproduzione con Salzburger Festspiele

IL RATTO DAL SERRAGLIO PER I BAMBINIMusica di Wolfgang Amadeus Mozart

Elaborazione musicale e arrangiamento di Alexander Krampe(Universal Edition, Wien; rappr. per l’Italia Casa Ricordi, Milano)

In coproduzione con Salzburger Festspiele

SPETTACOLODELLA SCUOLA DI BALLO

DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

SERATA STRAVINSKIJMusica di Igor’ Stravinskij

(Edizioni Boosey & Hawkes, London; rappr. per l’Italia Casa Ricordi, Milano)

LE SACRE DU PRINTEMPSCoreografia di Glen Tetley

PETRUŠKACoreografia di Michail FokinProduzione Teatro alla Scala

LA VALSEMusica di Maurice Ravel

Coreografia di Stefania Ballone, Marco Messina, Matteo Gavazzi(Edizioni Durand, Paris; rappr. per l’Italia Casa Ricordi, Milano)

Nuova produzione Teatro alla Scala

SYMPHONY IN CMusica di Georges Bizet

Coreografia di George BalanchineProduzione Teatro alla Scala

SHÉHÉRAZADEMusica di Nikolaj Rimskij-Korsakov

Coreografia di Eugenio SciglianoNuova produzione Teatro alla Scala

OPERA

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Wolfgang Amadeus Mozart morì a Vienna il 5 dicembre 1791. Una delle figure cardi-nali dello sviluppo dell’umanità scompariva a soli 35 anni, alimentando il mistero e

la leggenda. Il Teatro alla Scala prende spunto dal 225° anniversario della sua scomparsa persviluppare un “Progetto Mozart” che include quattro titoli d’opera, il Requiem, il concertodi Maria João Pires, e il nuovo Ratto dal serraglio per i bambini fino a luglio 2017. Un grandeciclo con un inizio fuori dal comune: dal 2 settembre va in scena Die Zauberflöte con la di-rezione di Ádám Fischer, la regia di Peter Stein e i giovani dell’Accademia, primo risultato diun progetto concepito per promuovere gli allievi coinvolgendoli in produzioni di alto livellofirmate da grandi artisti che si impegnano a lavorare con loro per un intero anno di work-shop e prove.

Riccardo Chailly dirige per la seconda volta i complessi scaligeri nella Messa da Requiem diVerdi, brano di riferimento per l’identità artistica del Teatro e impegno imprescindibile perogni Direttore Musicale. Un appuntamento imperdibile che segna la ripresa dell’attività dopola pausa estiva presentando Coro e Orchestra in una serata che somma il valore spiritualea quello musicale. Al M° Chailly spetta anche la responsabilità di inaugurare la Stagione Sin-fonica del Teatro con il primo di due programmi dedicati a Johannes Brahms, di cui il Mae-stro è interprete d’elezione.

The Turn of the Screw, l’inquietante capolavoro che Britten trasse dalle pagine di Henry Ja-mes, manca da Milano dal 1970, quando Ettore Gracis lo diresse alla Piccola Scala. Dal 14settembre è in scena in un nuovo allestimento diretto da Christoph Eschenbach e con la re-gia del Direttore del Covent Garden Kasper Holten al debutto scaligero. La presenza di IanBostridge e Miah Persson completa una produzione di alto livello.

Insieme a Peter Stein e Kasper Holten, la Scala schiera in poche settimane un terzo granderegista, Bob Wilson, con la ripresa de L’incoronazione di Poppea di Monteverdi diretta daRinaldo Alessandrini, protagonista Carmela Remigio.

Il panorama dei concerti, particolarmente ricco, include il debutto al Piermarini del nuovodirettore dei Berliner Philharmoniker Kirill Petrenko alla testa dal “suo” Bayerisches Staats-orchester, mentre Christoph Eschenbach dirige l’Orchestra dell’Accademia e Antonio Pap-pano Santa Cecilia. Come ogni anno la Scala ospita le inaugurazioni del Festival MITO (que-st’anno con Noseda) e della stagione della Verdi con Zhang Xian.

A partire dal 29 agosto il Teatro alla Scala è impegnato in una tournée che coinvolge tuttii suoi complessi artistici per 29 spettacoli cui si aggiungono le serate della Filarmonica. Gliscaligeri guidati da Myung-Whun Chung sono a Seoul, Shanghai e Mosca con Simon Boc-canegra con Leo Nucci e la Sinfonia n. 9 di Beethoven, ma a Mosca è attesissimo anche Ric-cardo Chailly per due serate con il Requiem verdiano e un concerto con la Filarmonica. Il M°Chailly dirige la Filarmonica anche in un lungo tour europeo che include tappe al Festival diSalisburgo e alla Philharmonie di Parigi. Il Corpo di ballo invece sarà in Cina e Giappone dal31 agosto al 25 settembre, prima di riproporre al Piermarini Giselle con Svetlana Zakharova,Roberto Bolle e la direzione di Patrick Fournillier.

Le celebrazioni mozartiane aperte da Die Zauberflöte proseguiranno nel mese di novembrecon Le nozze di Figaro dirette da Franz Welser-Möst con Diana Damrau e la regia del gio-vane Frederic Wake-Walker, mentre va in scena già da settembre Il ratto dal serraglio per ibambini, con cui il progetto Grandi Spettacoli per Piccoli si arricchisce di un nuovo titolod’opera.

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L iniziazione di Tamino come metaforaper i giovani cantanti dell’Accademia

della Scala, per la loro consacrazione arti-stica al teatro, è condotta da un sacerdotedel palcoscenico come Peter Stein, che halavorato per un anno a questo specialeFlauto magico.

Ci parli del valore pedagogico di que-sto progetto.La sfida è insegnare ai cantanti la recita-zione di prosa. Prosa perché Il flauto ma-gico è un Singspiel, non un melodramma,e almeno il cinquanta percento dell’operaè parlato. Dunque l’attorialità diventa piùimportante perfino del canto. Il lavoro congli allievi è stato lungo e faticoso, perché

nei Conservatori si trascurano gli aspettilegati all’articolazione della lingua, ai mo-vimenti sul palco, a come si imposta undialogo. Ecco come mai ho subito chiestodi lavorare con cantanti che parlassero untedesco senza accento. Altrimenti si cedealla tentazione di tagliare il libretto diSchikaneder, mentre è proprio nelle partiparlate che sta l’azione teatrale, senza laquale non si può capire la storia.

Quali sono state le scene più difficilisu cui ha lavorato con gli allievi?Per esempio il lungo dialogo fra Tamino ePapageno all’inizio, in cui intervengonoanche le tre dame, sempre in prosa. O an-cora la scena della Regina della notte,prima del famoso chicchirichì con le colo-rature: una scena tragica, con un testo im-portantissimo per capire la storia, spessotagliato perché la cantante non vuole par-lare così tanto e ha fretta di cominciare acantare.

Come considera tutti gli elementi ma-gici presenti nel testo: dal serpente,all’uomo-uccello, al tempio? Ogni cosa sul palcoscenico assume un si-gnificato diverso. Un bicchiere d’acqua inscena non sarà più un bicchiere d’acqua,diventerà un’altra cosa. Però se il librettomi dice che ci deve essere un serpente,vorrà dire che bisognerà costruire un ser-pente. E lo stesso vale per un tempio, peruna piramide o per tre bambini che vo-lano. È molto semplice: saranno delle in-genuità, ma non devono essere eliminate.Del resto Schikaneder giocava con il suo

Peter Stein durante le prove con gli allievidell’Accademia. Nella pagina accantouna maquette dellescene di FerdinadWögerbauer

Il flauto magico, un percorso iniziatico pergli artisti e per il pubblicoIntervista a Peter Stein, che insieme al Maestro Ádám Fischer lavora da un anno con gli allievidell’Accademia per costruire un grande spettacolo con giovani protagonisti

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apparecchio tardo barocco, con il suo tea-tro delle meraviglie fatto di trappole, dicose che scendono dall’alto e di cambia-menti a vista. Questi ultimi in particolaresono importantissimi nello spettacolo.Schikaneder usa una parola particolareper indicarli: “Verwandlung”, che vuoldire “cambiamento”, o meglio “una cosache arriva mentre un’altra se ne va via”.

Come colloca questa deriva un po’fanciullesca dell’ultimo Mozart, so-prattutto rispetto alle tre opere di DaPonte, che erano forse più adulte?È un errore attribuire un significato bam-binesco a questo Singspiel: andrebbepreso molto più sul serio. La prima parte èsicuramente giocosa, con il futuro re chenon è in grado di affrontare un serpente esviene, per poi rinvenire e chiedersi dovesi trova. Ma poi il pubblico assiste al suopercorso di iniziazione alla vita e al-l’amore, che non è affatto per bambini edemerge soprattutto nella seconda parte,normalmente quella più tagliata. Eppurespero di riuscire a dimostrare che il verocontenuto dell’opera sta proprio qui: neicori dei sacerdoti e nel rovesciamentodelle parti, con la buona fata che diventastrega e il rapitore che diventa il saggio, econ il sub-plot di Papageno che si perdefino a sparire.

Qual è la posta in gioco di questa pro-duzione?Abbiamo in mano una bella occasioneperché i cantanti sono giovani, dai venti-tré ai ventotto anni, e sono totalmente in-nocenti. Spesso i cantanti lirici sioccupano più di loro stessi che dello spet-tacolo, invece qui non è stato necessariotogliere vizi o abitudini sbagliate: sonocantanti che stanno scoprendo il palco-scenico per la prima volta.

2, 4, 6, 8, 12, 13, 19, 21, 23, 26* settembre 2016

Progetto AccademiaWolfgang Amadeus Mozart

Die ZauberflöteDirettore Ádám FischerRegia Peter Stein

Solisti, Coro e Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala

Nuova produzione Teatro alla Scala

Prezzi: da € 11 a € 180*recita ScalAperta – prezzi da € 5,50 a € 90

Sponsor Principale della Stagione

Così lei pensa che solo attraverso ilteatro si possano superare le difficoltàdel Flauto magico?Cerco sempre di portare nell’opera la miaesperienza di teatro di prosa. E voglio con-vincere i cantanti a recitare, perché sonoconvinto che la recitazione migliori ilcanto. Anche Verdi ha sempre chiamatoattori i suoi cantanti e rifiutava quelli in-capaci di recitare. Chiaramente questo ri-chiede una messinscena strettamentelegata alle necessità musicali. Per questo lavoro sempre con la partituradell’orchestra.

Nella sua produzione di prosa lei è fa-moso per alcune scommesse davveroambiziose, progetti come I demoni oil Faust. Ha mai pensato a qualcosa dianalogo per l’opera?Se io non fossi antiwagneriano direi su-bito il Ring. Ma a me non piace: l’ho ten-tato molti anni fa, arrivando soltantoall’Oro del Reno, a Parigi nel ‘76. Ma devodire che è stata una sfida anche La dam-nation de Faust di Berlioz che ho appenafatto al Bol’šoj di Mosca, con trecentopersone sul palcoscenico. Un altro pro-getto monstre l’ho portato avanti a Lione,

con la trilogia delle opere liri-che di Cajkovskij tratte daPuškin, fatte di seguito con ladirezione di Kirill Petrenko.

Ha in programma altreopere di Mozart?Le nozze di Figaro a Malmö.Avevo giurato che non l’avreimai fatta, con tutte quelleporte e quelle lettere: la tro-vavo registicamente terribile.Invece ho accettato dopo avercominciato a lavorare sulFlauto magico. E ora mi piace-rebbe fare anche Così fantutte.

Mattia Palma

Fatma Said: la mia Paminacon Peter Stein Fatma Said, nata al Cairo nel 1991, corona i suoi annidi Accademia interpretando Pamina sul palcoscenicodella Scala. Lavorare con un regista come Peter Steinsul Flauto magico - racconta - è motivo di grande onoree piacere. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato insiememolto intensamente. Stein cura ogni dettaglio, è unapersona molto precisa. Il lavoro si è concentrato moltosull’aspetto interpretativo, non solo su quello musicale.Quest’opera è in gran parte parlata, quasi la metà.Quando il recitativo è “parlato puro” è ben diverso daquello accompagnato dal clavicembalo, è una situa-zione che richiama il teatro di prosa. Stein ha seguitoun programma di prove molto serrato, per cercare difar emergere il più possibile le nostre capacità attoriali.Devo dire che apprezzo molto anche l’attenzione e lasensibilità con cui cura la frase musicale. È davveroun’esperienza unica e mi sento molto fortunata diavere l'opportunità di debuttare nel ruolo di Pamina alTeatro alla Scala, preparata da due grandi maestri comePeter Stein e Ádám Fischer.

Fatma Said

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8 ottobre 2016

Coro e Orchestra del Teatro alla Scala DirettoreRiccardo ChaillyMaestro del Coro Bruno Casoni

Giuseppe Verdi

Messa da Requiem

Interpreti Krassimira Stoyanova SopranoDaniela Barcellona MezzosopranoFrancesco Meli TenoreDmitry Belosselskiy Basso

Prezzi da € 11 a € 150

Replica 10 ottobre 2016 a favore della Fondazione Marcello Candia

Quando nel 1874 la Messa da Requiemvenne eseguita per la prima volta, il di-

rettore d’orchestra Hans von Bülow fecepubblicare su un giornale un insolente arti-colo a pagamento. Vi dichiarava che si tro-vava a Milano per i fatti propri, e non perascoltare «l’ultimo melodramma in vestechiesastica», dovuto all’«onnipotente cor-ruttore del gusto artistico italiano». Cambiòidea vent’anni dopo, anche perché Brahms,leggendo lo spartito della Messa, la definìl’opera di un «genio». E, senza tanti com-plimenti, scrisse pure a Bülow che avevafatto una gran brutta figura. E questi scrissea sua volta a Verdi, scusandosi per i passatigiudizi avventati: aveva studiato Aida, Otello,aveva pianto ascoltando il Requiem. «… non è il caso di parlare di pentimenti edi assoluzioni! - gli rispose Verdi - Se le vo-

stre opinioni d’una volta erano diverse daquelle d’oggi, voi avete fatto benissimo amanifestarle; né io avrei mai osato lagnar-mene. Del resto, chi sa... forse avevate ra-gione allora». Che lezione!I l Requiem di Verdi è tra le pagine che met-tono d’accordo quasi tutti gli ascoltatori,anche i più esigenti. È un’opera complessae magistrale, che non ricorda le pur genialisemplificazioni melodrammatiche di titolicome Il trovatore.Da quando Verdi la diresse alla Scala, lunedì25 maggio 1874, la Messa da Requiem ègradualmente diventata un simbolo dell’artesacra italiana, intrisa di drammatico uma-nesimo, una specie di Giudizio Universale inmusica ambientato nel teatro milanese. Laconquista è stata tuttavia graduale: all’inizio,limitandoci alla Scala, le esecuzioni erano

Il Requiemalla Scala:Chaillyperpetua la tradizioneIl capolavoro di Verdi, che Riccardo Chailly dirige alla Scala e in tournée, è pagina simbolo del nostro Teatro e dei suoi Direttori. Il ruolo di Arturo Toscanini e Victor de Sabata

rare e programmate per particolari occa-sioni. Nel 1879, ad esempio, Verdi lo diresseper raccogliere fondi a favore delle popola-zioni colpite dalle inondazioni. Nel 1883,concertato da Franco Faccio, si commemo-rava il decennale della scomparsa di Ales-sandro Manzoni. Toscanini lo diresse nel1902, a quanto pare, per la prima voltasenza ricorrenze. Nel 1913 lo ridiresse per la“solenne commemorazione” del centenariodella nascita dell’autore. E a distanza di undecennio, nel 1923, ancora un’occasione,con Toscanini sul podio: il cinquantenariodella morte di Manzoni. Come si vede, inmezzo secolo le esecuzioni in Scala si con-tavano ancora sulle dita di una mano. Poi arrivò de Sabata, il profeta del Requiem.Lo diresse nel 1936, nel 1937 e nel 1938. Intre anni, quanto Toscanini in venti. Nel 1944

Riccardo Chailly dirige la Messa da Requiemdi Verdi in memoria di Claudio Abbado il 3 ottobre 2014

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La Scala e la Filarmonica in Europa con il M° ChaillyLe esecuzioni del Requiem a Mosca l’11e 14 settembre segnano per RiccardoChailly la tappa di un’estate densa di im-pegni musicali: dopo aver diretto il 12agosto l’Ottava di Mahler a Lucerna,concerto che segnava l’inaugurazionedel Festival e il suo insediamento allaguida dell’Orchestra che fu prima di To-scanini e poi di Abbado, il Maestro ha di-retto la Filarmonica della Scala il 21agosto a Gstaad e il 22 al Festival di Sali-sburgo, mentre il 24 a settembre è aEssen, il 25 a Dortmund, il 26 a Lussem-burgo, il 28 ad Amburgo e il 30 a BadenBaden, con Daniil Trifonov al pianoforte,e il 1° ottobre è al Musikverein di Vienna.Infine il 2 ottobre la Filarmonica debuttaalla Philharmonie di Parigi con MarthaArgerich al pianoforte.

ci fu sul podio Vittorio Gui e nel ’45 Tullio Se-rafin, per la commemorazione di Roosevelte dei caduti per la libertà. Nel ‘48 torna deSabata per un concerto di nuovo dedicatoalle Cinque giornate e a tutti i caduti per lalibertà. Il Requiem è ormai diventato unpezzo di repertorio della Scala. L’ha capitoToscanini che lo dirige ancora nel 1950,anno in cui de Sabata lo porta a Edimburgo,in quello che allora chiamavano “giro arti-stico”. L’anno dopo, 1951, c’è il cinquante-nario della morte di Verdi e de Sabata lo ri-propone in Scala e lo porta a Venezia per ilFestival di Musica Contemporanea. Ma nel1953, dopo la registrazione di Tosca - conCallas, Di Stefano, Gobbi e l’Orchestra dellaScala (che alcuni considerano la più grandeincisione operistica in assoluto di ognitempo) - de Sabata smette di dirigere a

causa di un infarto. Sul podio per il Requiemsale Antonino Votto (1953 e 1958 perl’esposizione universale di Bruxelles), ma deSabata nel 1954 si fa forza e lo incide in stu-dio.Negli anni Sessanta il Requiem passa a Her-bert von Karajan: due volte nel 1963, nel ‘64a Mosca, nel ’67, registrato in video a colori,e all’Expo di Montreal. È importante che laScala abbia voluto un grande direttore non-italiano, chiamato a sposare la propria artealla tradizione italiana che era tutta lì, nei re-spiri dell’orchestra e del coro. Forse sonoancora gli stessi che trasmise Verdi a suotempo, passati da una generazione all’altradi musicisti.Claudio Abbado ha diretto il Requiem in al-meno otto stagioni, portandolo nel mondo.Muti per undici, facendo lo stesso. Baren-

boim lo ha concertato i cinque anni conse-cutivi, anche all’estero. Da decenni i direttoristabili o musicali perpetuano la tradizioneesecutiva della Scala. Lo farà anche RiccardoChailly, che lo ha diretto nell’ottobre del2014 e lo propone al Teatro Bol’šoj di Moscal’11 e il 14 settembre 2016. L’Orchestra e ilCoro per i quali la Messa da Requiem è natane stanno conservando il suono, gli accenti,la forza. Per il pubblico internazionale paginecome il Dies Irae rappresentano un mito del-l’arte dei suoni. Ne è passato di tempo daquando un direttore tedesco anti-verdiano simise in ridicolo per fare professione di na-zionalismo, tentando di screditare un ita-liano che era già allora patrimonio del-l’umanità.

Franco Pulcini

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Arturo Toscanini Victor de Sabata

Bruno Casoni

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StagioneSinfonica

2016–2017

20, 21, 22 ottobre 2016

Filarmonica della ScaladirettoreRiccardo Chailly Musiche di Brahms, Liszt

11, 14, 15 dicembre 2016

225° anniversario della morte di Mozart

Coro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreChristoph von DohnányiMozart Requiem in re min. KV 626

Genia Kühmeier, sopranoElisabeth Jansson, mezzosopranoMauro Peter, tenoreAndreas Bauer, basso

Maestro del CoroBruno Casoni

8, 9, 12 giugno 2017

Filarmonica della ScaladirettoreRiccardo Chailly ViolinoAnne-Sophie MutterMusiche di Brahms

23, 24, 26 giugno 2017

Coro e Orchestra del Teatro alla ScaladirettoreBernard HaitinkBeethoven Missa solemnis in re magg. op. 123

Camilla Tilling, sopranoGerhild Romberger, mezzosopranoPeter Sonn, tenoreHanno Müller-Brachmann, basso

Maestro del CoroBruno Casoni

23, 24, 25 gennaio 2017

Filarmonica della ScaladirettoreZubin MehtaMusiche di Webern, Haydn, Schubert

13, 15, 17 marzo 2017 Filarmonica della ScaladirettoreGeorges PrêtreMusiche di Respighi, Brahms, Strauss, Ravel

13, 16, 18 maggio 2017

Filarmonica della ScaladirettorePaavo JärviMusiche di Mahler

www.teatroallascala.org Sponsor Principale della Stagione

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20, 21, 22 ottobre 2016

Filarmonica della ScalaDirettore

Riccardo ChaillyPianoforteBenjamin Grosvenor

Johannes BrahmsTragische Ouvertüre in re minore op. 81

Franz LisztConcerto n. 1 in mi bemolle maggioreper pianoforte e orchestra

Johannes BrahmsSinfonia n. 2 in re maggiore op. 73

Prezzi da € 6,50 a € 85

Sponsor Principale della Stagione

Teatro alla Scala - Ridotto dei Palchi “A. Toscanini”

Prima delle primeTeatro alla Scala con Amici della ScalaTornano dopo la pausa estiva gliapprofondimenti sulla programmazione scaligerapromossi dagli Amici della Scala. A pochi giornida ogni prima un esperto presenta aspetti storicie musicali del titolo d’opera o di balletto che staper andare in scena, con ascolti e video.

Mercoledì 31 agosto 2016, ore 18

Die Zauberflötedi Wolfgang Amadeus MozartErnesto Napolitano “Alla ricerca dellafelicità” (con ascolti)

Mercoledì 19 ottobre 2016, ore 18

Le nozze di Figarodi Wolfgang Amadeus MozartCarla Moreni “Guardate queste femmine!” (con ascolti e video)

Giovedì 15 settembre 2016, ore 18

L’incoronazione di Poppeadi Claudio MonteverdiDavide Daolmi “La repubblica el’assolutismo” (con ascolti e video)

Mercoledì 7 settembre 2016, ore 18

The Turn of the Screwdi Benjamin BrittenMarco Emanuele “I fantasmi del plagio”(al pianoforte e con ascolti)

Ingresso libero fino a esaurimento postiPer informazioni: tel. 02.7601.3856

Lunedì 3 ottobre 2016, ore 18

Giselledi Jean Coralli - Jules PerrotSilvia Poletti “Tra realtà e illusionromantique”(con video)

Opera

Balletto

Riccardo Chailly inaugura la Stagione Sin-fonica del Teatro con una serata che

incastona il Concerto per pianoforte diLiszt, solista il giovane emergente BenjaminGrosvenor, fra la Tragische Ouvertüre e laSeconda Sinfonia di Johannes Brahms. E aBrahms sarà interamente dedicato nel pros-simo giugno il secondo concerto in Sta-gione del Direttore Musicale, in programmail Concerto per violino eseguito da Anne-Sophie Mutter, che non suona con l’Or-chestra scaligera dal 2004, insieme allaQuarta Sinfonia. La musica di Brahms è unpassaggio nodale nel rapporto tra un Diret-tore e la sua orchestra, un momento di cre-scita collettiva: in particolar modo nel caso diChailly, che vanta con questo autore un per-corso interpretativo di decenni, testimoniatoda due importanti integrali discografiche per

Decca con il Concertgebouw e il Gewandhaus.Nel recensire la più recente David Allen ricordavasul ‘New York Times’: “La direzione brahm-siana si divide in due scuole: una discende daHans Richter, che diresse la prima esecuzioneassoluta della Seconda Sinfonia a Vienna nel1877, fino a Felix Weingartner e ora aChailly (…) L’altro sentiero porta da Bülowa Furtwängler e Abendroth”. In principiopiù favorevole alla seconda scuola, Allen siricrede trovando in Chailly una direzione“con un senso d’urgenza e una leggerezzadi impasti che rivela tutta la complessitàdelle voci interne della scrittura brahmsiana”.“Chailly – scrive invece Richard Osborne su‘Gramophone’ – appartiene al ristrettogruppo di direttori che dirigono quasi ugual-mente bene tutte e quattro le sinfonie, conWeingartner, Klemperer, Boult, Wand…”.Osborne riflette sul rapporto di Chailly con lelezioni di Toscanini e Klemperer: “La sua let-

Riccardo Chailly inaugura con Brahms la Stagione SinfonicaIl Direttore Musicale affronta con l’Orchestra scaligera un suo autored’elezione, proseguendo un lungo cammino interpretativo. E nel Concerto di Liszt debutta alla Scala Benjamin Grosvenor

tura delle Variazioni su un tema di Haydn as-somiglia a quella di Toscanini nella tensionedel discorso e nel fine controllo delle relazionidi tempo tra le variazioni e all’interno di cia-scuna di esse. Nelle sinfonie, tuttavia, l’analo-gia è meno netta. Mentre Toscanini negli ul-timi anni piega troppo spesso la musica allasua volontà, l’approccio di Chailly ricorda piut-tosto quello di Klemperer, in cui tempi snelli efraseggio vivace si sposano con linee netta-mente disegnate che spingono la musicaverso il suo necessario punto d’arrivo”. Unadiscendenza e un legame forte con la storiadell’interpretazione brahmsiana che non im-pediscono a Chailly di percorrere vie nuove,come osserva Andrew Clements sul ‘Guar-dian’: “Suonare Brahms ha sempre fatto partedella ragion d’essere del Gewandhaus. MaChailly porta una prospettiva diversa: comecon Beethoven, Mendelssohn e Mahler, il suoapproccio alla tradizione è allo stesso tempoconsapevole e critico nel modo migliore, piùcostruttivo. Il suo Brahms non è né massiccioné pensosamente scolpito, ma resta total-mente coerente”. Julia Spinola su ‘Die Zeit’sottolinea lo studio approfondito del testo:“Chailly ha studiato di nuovo manoscritti epartiture seguendo le orme di Felix Wein-gartner, ha ricostruito prime edizioni e in-cluso versioni alternative per riportare alla

luce un Brahms ‘senza maschera’. Chailly(…) spalanca le finestre della stanza delcompositore e studioso lasciando entrareun suono della natura che nella sua polifo-nia movimentata anticipa le sinfonie di Mah-ler”. Il percorso brahmsiano di Chailly haridestato una messe di spunti, pensieri, pro-spettive che attende di rinnovarsi negli ap-puntamenti scaligeri.

Paolo Besana

Riccardo Chailly

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Regista affermatosi rapidamente a livellointernazionale – si pensi al famoso Ring

del 2006 alla Royal Danish Opera di Co-penhagen –, direttore artistico del CoventGarden di Londra, autore e regista del filmdel 2009 Juan – liberamente ispirato al DonGiovanni di Mozart – Kasper Holten ap-proda alla Scala per una nuova produzionedi The Turn of the Screw, splendido lavorodi Britten tratto dal racconto omonimo diHenry James.

Qual è il suo approccio nei confronti diun’opera da portare in scena?Dipende molto dall’opera: ce ne sono al-cune che conosco molto bene, mentre altreche richiedono più tempo per capire qual èil punto focale. Per alcuni lavori trovo subitola chiave di lettura, per altri devo scavare più

a fondo. Il primo approccio è un po’ comeil primo appuntamento: esci, ti conosci, cer-chi di scoprire com’è l’altra persona, capiscicosa può funzionare e cosa no… Cerco didialogare tanto con il drammaturgo e con loscenografo e soprattutto cerco di non pren-dere decisioni troppo in fretta. Mi chiedocosa voglio trasmettere, cosa mi colpisce ecosa potrebbe colpire il pubblico.

E per The Turn of the Screw come si èmosso?The Turn of the Screw è un soggetto fanta-stico. Ci ho lavorato già tempo fa, lo cono-sco bene, e questo mi consente di muo-vermi da una posizione avvantaggiata.Henry James non pubblicò il libro come unaghost story ma lo affiancò ad altre storie cheavevano come soggetto problemi psicolo-gici: per me è fondamentale avvicinarcisicon questa mentalità. È la storia di una go-vernante e di come la sua mente distorce lecose intorno a lei. Penso sia questo il puntofocale del testo: analizzare come la situa-zione diviene sempre più intricata nella testadella giovane.

L’opera ha una struttura molto rigida,con il susseguirsi di 15 scene cui corri-spondono 15 variazioni in musica. Comeha adattato la regia?Penso che non sia tanto importante sottoli-neare la scansione temporale degli eventicome è descritta nel libretto, quanto sfrut-

Giro di vite per il debuttoscaligero di Kasper HoltenDirettore artistico della Royal Danish Opera a 27 anni e del Covent Garden a 38, il regista danese porta alla Scala un nuovoTurn of the Screw di Britten, diretto da Christoph Eschenbach con Ian Bostridge e Miah Persson protagonisti

Kasper Holten

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tare la trasformazione del materiale musicaleper restituire sulla scena la trasformazionepsicologica dei personaggi, molto chiaranella musica. Deve essere una continua evo-luzione, non bisogna pensare all’opera comeun continuo cambio di scene.

È facile indicare nell’opera lo scheletrodella storia; più difficile è trasmetterel’accumulo di terrore, horror, tensionedella vicenda. Come si è mosso?Credo che gli aspetti più scioccanti della vi-cenda non siano la violenza e il terrore, madi che cosa è capace la mente umana. Fannopiù spavento i fantasmi o come la mentedella governante influisce sull’ambiente esui ragazzi? Penso che per mettere in scenaquesto spettacolo non sia necessario spie-gare tutto, ma come nel testo di Henry Ja-mes, si debba lasciar intendere. C’è inoltre illinguaggio musicale che davvero dice tuttoper cui non è necessario che la regia facciaaltrettanto.

Ha deciso di ambientarlo in un’epocaprecisa?In generale nell’età vittoriana, i costumi ri-mandano a quel periodo, ma in realtà lascena non è definita, è più una proiezionedella mente della governante. L’opera si aprecon un prologo che ci avvisa che ci stiamoaddentrando in una vicenda in cui l’universoè soggettivo, non ci vengono raccontati ifatti reali, ma come li racconta la donna inprima persona. Spero di essere riuscito arendere questo.

Ian Bostridge Miah Persson

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Wagner e la nascitadella regia modernaDal 15 al 17 settembre, con il patrocinio diComune di Milano, Teatro alla Scala eMITO, la Società Wagneriana propone unconvegno internazionale dedicato alle regiewagneriane. Tre giorni di lavori tra Palazzo Reale e Scalain cui alcuni dei maggiori studiosi si chie-dono come sia possibile rappresentare,oggi, le grandi opere del passato. Il conve-gno, cui partecipano anche diversi artisti,muove dall’esperienza e dal pensiero diWagner rispetto alla messinscena delle sueopere per indagare le esperienze registicheche ne sono discese, con particolare atten-zione alla contemporaneità.

14, 16, 20, 28, 30 settembre13, 17* ottobre 2016

Benjamin Britten

The Turn of the ScrewDirettore Christoph EschenbachRegiaKasper Holten

Interpreti The Prologue/Peter Quint Ian BostridgeThe Governess Miah PerssonMrs Grose Jennifer JohnstonMiss Jessel Allison Cook

Nuova produzione Teatro alla Scala

Prezzi: da € 11 a € 150*recita ScalAperta – prezzi da € 5,50 a € 75

Sponsor Principale della Stagione

Quanto c’è di provocazione sessuale inquest’opera?È una storia che ha chiaramente dei risvoltisessuali; apparentemente è la vicenda di unuomo e un ragazzino, ma in realtà la storiaraccontata da Britten si concentra su ciò cheaccade nella psiche della governante quandoviene a contatto con i ragazzi. Sarebbe sba-gliato ignorare i riferimenti sessuali, ma nonè con questo elemento che voglio scuotereil pubblico. Mi interessa piuttosto far emer-gere quello che accade in una mente umanache nega gli istinti naturali e reprime sestessa, un discorso molto universale.

Qual è la sua scena preferita?È impossibile scegliere. Ci sono tantissimescene fantastiche. Devo dire che quella fi-nale, quando la governante e Quint si ritro-vano davanti al corpo senz’anima del ra-gazzo, è meravigliosa.

È la prima volta per lei alla Scala, vuoledirci qualcosa?Storicamente la Scala è qualcosa di specialee lavorarci è un grande onore e un grandeprivilegio. Ciò che sento nel portare alla Scalauno dei capolavori del teatro inglese comeThe Turn of the Screw di Britten è di colle-gare il teatro da cui provengo con uno deiluoghi più importanti dell’opera nel mondo.Sarà una bella sfida, in particolare in questocaso in cui la durata e l’organico dell’operasi confrontano con la grandezza e maesto-sità della sala.

Anna Girardi

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L’enigma di PoppeaRinaldo Alessandrini parla dell’opera di Monteverdi che torna alla Scala con Carmela Remigio protagonista

Un enigma. Un rompicapo. Un puzzlescompagnato.” Non solo uno studioso

come Lorenzo Bianconi, ma la comunitàscientifica tutta si è scervellata intorno aiquesiti che circondano l’ultima opera diMonteverdi, secondo Rinaldo Alessandriniuna delle poche storie senza tempo nella let-teratura dell’Opera in musica.

Partiamo dalla dimensione filologico-testuale, molte sono le problematicheancora irrisolte, ma possiamo certa-mente parlare di una partitura a piùmani… È evidente che, per questioni di grafia e distile, di mani dentro l’Incoronazione di Pop-pea ce ne stanno almeno quattro. Una ri-flessione stimolante riguarderebbe i mano-scritti apparentemente persi: dovevanoinfatti esserci più copie di quello veneziano,di cui il napoletano è chiara filiazione, e sa-rebbe interessante trovarne almeno una.

Quali sono le peculiarità del libretto diBusenello?Le sue qualità sono innegabili e il ritmo tea-trale è sorprendente. Bisogna poi fare i conticon la natura del teatro veneziano, meno im-pegnato di quello che si vuole credere; in-

fatti, non solo l’Incoronazione, ma anche lastragrande maggioranza dei drammi allestitiin quel periodo era basata sull’esistenza didue plot drammatici, uno storico e uno co-mico; questo perché, come si dice a Roma,bisognava dare un colpo al cerchio e unoalla botte coinvolgendo pubblici di diversaestrazione.

Dinko Fabris segnala un anno e unluogo precisi per la renaissance di Mon-teverdi in Italia: 1980, Teatro alla Scala,quando Harnoncourt e Ponnelle firma-rono la messa in scena di quella che El-len Rosand definisce la “Trilogia”. È d’ac-cordo?Relativamente all’evento sicuramente sì, an-che perché si trattava di anni insospettabiliper quella musica, quindi l’operazione ha deimeriti innegabili. Col passare degli anni ci siè accorti però che l’approccio di Harnon-court è invecchiato alla velocità della luce enessuno oggi penserebbe di mettere manoa una partitura di primo ’600 strumentandoe riscrivendo parti orchestrali.

Qual è il ruolo più complesso nell’Inco-ronazione di Poppea?Il personaggio che più cambia dal punto di vi-sta psicologico è Nerone: comincia con unasudditanza molto evidente nei confronti diSeneca e termina l’opera – dopo essersi li-berato di questo fardello – prendendo inmano la sua vita e rifiutando Ottavia persposare Poppea. Una cosa interessante è,inoltre, la totale assenza del personaggio“buono”: pare infatti che facciano tutti partedella categoria dei “cattivi” nella misura incui, in un modo o nell’altro, c’è una strenuadifesa dei propri interessi personali, siano essidi natura sociale, politica o sessuale.

22, 24, 27, 29 settembre1* ottobre 2016

Claudio Monteverdi

L’incoronazione di PoppeaDirettore Rinaldo AlessandriniRegia, scene e luciRobert Wilson

Interpreti Nerone Leonardo CortellazziPoppea /La Fortuna Carmela RemigioLa Virtù/Ottavia Monica BacelliAmore Silvia FrigatoOttone Sara MingardoSeneca Andrea Concetti

Produzione Teatro alla Scala e Opéra National de Paris

Prezzi: da € 11 a € 180*recita ScalAperta – prezzi da € 5,50 a € 90

Sponsor Principale della Stagione

C’è abbastanza spazio per il Barocco neigrandi teatri italiani?Le rispondo dicendo che ultimamente sonostato a Berlino per lavoro; mentre ero lì ve-niva messa in scena un’opera di AgostinoSteffani e pensavo che per vedere una suaopera in Italia dovranno passare molti lu-stri! L’anno prossimo, tra l’altro, c’è un im-portante anniversario monteverdiano e mipare che nessun teatro italiano abbia pro-grammato un’opera di Monteverdi…

Biagio Scuderi

Carmela Remigio

Rinaldo Alessandrini

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Tormenti, capricci e follie si avviluppanoin quella commedia umana illuministica

che sono Le nozze di Figaro. Il conte d’Al-maviva con la sua Rosina, Figaro e Susanna,il cherubico paggio, tutti eroticamente unitinella folle journée architettata da Beau-marchais, ripresa da Mozart e Da Ponteper la prima volta insieme. E ora alla Scalanasce una nuova produzione de Le nozze diFigaro, già gloria di Giorgio Strehler di cuiil regista Frederic Wake-Walker è grandeestimatore.

Qual è secondo lei il significato del-l’opera, in particolare la sua attualità? Nelle Nozze di Figaro c’è una delle più me-ravigliose descrizioni dell’umanità e dellesue caratteristiche. Ed è incredibile che inquesto affresco Mozart e Da Ponte sianodel tutto privi di moralismi: perfino quandosono critici verso i loro personaggi, lo sonocon affetto. Poi nel finale, il perdono della

Contessa, si arriva quasi alla perfezione,perché si rappresenta l’impossibile in scena.Qui emerge un paradigma del mondo, im-pensabile nella vita reale, in cui tutti sonoindulgenti e compassionevoli, come se Mo-zart e Da Ponte sfidassero il pubblico chie-dendo: “Ne sareste capaci?”.

Come ha immaginato il Settecento diFigaro?Non possiamo ignorare il fatto che l’operaviene ascoltata oggi: l’estetica è quella delSettecento ma sta accadendo adesso. Eccoperché i bellissimi costumi di Antony McDo-nald sono a un primo sguardo d’epoca,ma visti più da vicino si capisce che sonocontemporanei, oltre che più comodi per imovimenti dei cantanti. È un Settecento fil-trato con gli occhi del presente.

Per un regista deve essere molto diffi-cile far capire ogni malinteso e trave-stimento di questa trama intricatis-sima: qual è stata la scena piùcomplicata?In termini di complessità tecnica, di chi stafacendo cosa, la scena più complicata èquella della camera della Contessa, conCherubino e il Conte, la chiave, la porta delgabinetto chiusa. È una scena molto diffi-cile da un punto di vista pratico e spero diaverla resa in modo chiaro per il pubblico.Allo stesso tempo però è giusto comuni-care anche un senso di confusione. Tutti ipersonaggi sono disorientati e vivono inperenne agitazione, che è in fondo il nor-male panico del giorno delle nozze. Mac’è di più: i personaggi sono confusi perqualcosa che non capiscono o che hannoperso, non sanno più chi amano o addirit-tura chi sono. È in questo senso che inten-derei la follia del titolo di Beaumarchais:non si tratta di pazzia mentale, ma di insi-curezza. Tutto converge nel perdono finale,in un ritrovato equilibrio conclusivo.

Il personaggio più straordinario del-l’opera è forse Cherubino, come ha pen-sato di risolverlo nel suo spettacolo?Se ci si concentra su un personaggio inqualsiasi momento dell’opera si ritrovasempre il suo opposto. Cherubino inveceincarna da solo gli opposti: rappresentaallo stesso tempo l’erotismo, la passione,

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La Folle journéedel giovane Wake-WalkerUna nuova produzione de Le nozze di Figaro diretta da Franz Welser-Möst con l’enfant prodige del teatrod’opera britannico e un cast di stelle

26, 29 ottobre2, 5, 8, 10, 16, 19, 24, 27 novembre 2016

Wolfgang Amadeus Mozart

Le nozze di Figaro Direttore Franz Welser-MöstRegiaFrederic Wake-Walker

Interpreti Il Conte Carlos Álvarez (26, 29 ott. 2, 5 nov.) /Simon Keenlyside (8, 10, 16, 19, 24, 27 nov.)La Contessa Diana DamrauFigaro Markus WerbaSusanna Golda SchultzCherubino Marianne Crebassa

Nuova produzione Teatro alla Scala

Prezzi: da € 15 a € 250

Sponsor Principale della Stagione

Frederic Wake-Walker

Franz Welser-Möst

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ma anche l’innocenza e l’ingenuità. In que-sta produzione ho deciso di usare l’originaledivisione dei ruoli: un solo cantante perBartolo e Antonio, uno per Basilio e DonCurzio. In questo modo il cast è compostoda nove cantanti: quattro uomini, quattrodonne, più Cherubino, che diventa l’asse ditutti gli opposti, anche per l’ovvia consta-tazione che è una donna a interpretare laparte. Inoltre personalmente ho semprepensato che Cherubino sia il personaggioin cui Mozart si identificava di più e cheforse per questo abbia deciso di espan-derne il ruolo rispetto alla commedia.

Lei di Mozart ha già messo in scena Lafinta giardiniera a Glyndebourne: qualisono state le differenze e quali le affi-nità nel suo lavoro su queste dueopere?Penso che tra le due opere ci sia una pro-gressione molto naturale: La finta giardi-niera potrebbe essere uno schizzo di Fi-garo. Certo ci sono evidenti differenzetecniche, Figaro è molto più complessa e“durchkomponiert” rispetto alla succes-sione ripetitiva recitativo-aria dell’opera gio-vanile. Così, se nella Finta ho dovuto lavo-rare molto per mantenere la continuitàdrammatica, in Figaro ho cercato di trovaresoluzioni per far emergere le sue caratteri-stiche più sottili. In entrambi i casi perònon ho voluto creare sul palco un mondoche imitasse la realtà, come in un film o inuna commedia naturalistica: il pubblicodeve sempre sapere che si tratta diun’opera. Quando un personaggio si mettea cantare sul palco voglio che sembri nor-

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male per tutti e ci sono degli stratagemmiperché il pubblico accetti questa conven-zione. Sembrano cose da niente: dei modi,degli sguardi grazie a cui il pubblico di-venta consapevole di ciò che accade.

Sembrerebbe un senso di straniamentoà la Brecht.Direi piuttosto à la Strehler. Quest’idea digiocare con le forme, portando il pubblico ariconoscere quanto si sta veramente facendosul palco, l’ho imparata da Strehler più cheda Brecht, o almeno da come Strehler hausato e interpretato Brecht. Basta pensaread Arlecchino servitore di due padroni, forseil più grande esempio di questo modo di in-tendere il teatro.

Mattia Palma

Carlos Álvarez

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Sinfonie d’autunnoKirill Petrenko, Christoph Eschenbach, Antonio Pappano,Gianandrea Noseda e Zhang Xian guidano la parata di orchestre ospiti al Piermarini. Ma tra i concerti ci sonoanche il recital di Christian Gerhaher e l’omaggio a Giuseppe Sinopoli dei Cameristi della Scala diretti da Enrico Dindo

Non solo tempio della liricae del balletto: il Teatro alla

Scala è sempre più palcosce-nico d’elezione anche dellamiglior concertistica. Oltre allacrescita della Stagione Sinfo-nica e ai tradizionali Recital dicanto, assumono sempremaggior rilievo le ospitalitàdelle grandi orchestre interna-zionali, occasioni rare perascoltare compagini di altis-simo livello guidate dalle bac-chette più illustri. Fra i concerti straordinari d’Au-tunno spicca l’appuntamentodel 5 settembre: per la primavolta Milano ascolta Kirill Pe-

trenko, prodigio del podio balzato al centrodell’attenzione internazionale con la nominaa prossimo Direttore dei Berliner Philharmo-niker. Alla Scala arriva con la sua attuale or-chestra, il prestigioso Bayerisches Staatsor-chester, e in compagnia dalla voce preziosadi Diana Damrau. Tutti bavaresi doc, comebavarese è il programma che include l’Ou-verture da Die Meistersinger von Nürnbergdi Wagner, i Vier letzte Lieder e la Sinfoniadomestica di Richard Strauss. Molti gli ele-menti d’interesse: dei Maestri Cantori, operatedesca per eccellenza, Petrenko ha recen-temente dato una rilettura rivoluzionaria aMonaco, un successo che lo candida a di-rettore wagneriano di riferimento oggi(dopo il Ring del bicentenario a Bayreuth);con i Vier letzte Lieder si tocca invece la

vena più intimistica e struggente dell’ultimoStrauss, corde che ben conosce Diana Dam-rau, straordinaria interprete oltre che splen-dida voce (ricordiamo la sua Traviata del2013); meno eseguita, per lo più in ragionedella sua soverchia complessità, è invece laSinfonia domestica, partitura ricca di umo-rismo autobiografico e di brillantezze or-chestrali che solo maestri dotati di profon-dità di lettura e chiarezza di gesto (duecaratteristiche spiccate in Petrenko) possonoaffrontare.Le atmosfere riflessive della Mitteleuropachiudono il mese con il recital del baritonotedesco (anch’egli bavarese) Christian Ger-haher, il 25 settembre. Specialista assolutodel repertorio liederistico, autentico poetadella parola cantata da molti consideratoerede naturale di Fischer-Dieskau (di cui èstato allievo), Gerhaher torna alla Scala perun secondo recital dopo il successo del2015. La proposta di programma è giusta-mente introspettiva, con i 10 Canti biblici diAntonín Dvorák nella prima parte e le rac-colte di poesie e canti (e un Requiem) op.90, 83 e 35 di Robert Schumann. Per gliamanti del clima raccolto e cameristico deirecital di canto, l’appuntamento è moltoprezioso.Ottobre è invece caratterizzato da ben treconcerti di primissimo livello il cui ricavatosarà devoluto a scopo benefico, secondouna lunga tradizione. Il 2 ottobre l’Orchestradell’Accademia Teatro alla Scala suona Bee-thoven (Ouverture dell’Egmont e Sinfonian.1) e Brahms (Sinfonia n.2) sotto la guida di

5 settembre 2016

Bayerisches StaatsorchesterDirettore

Kirill PetrenkoSopranoDiana Damrau

Richard Wagner da Die Meistersinger von Nürnberg Vorspiel (Preludio al I atto)

Richard Strauss Vier letzte Lieder (per soprano e orchestra)

Sinfonia domestica op. 53

Prezzi da € 9 a € 121

25 settembre 2016

Baritono

Christian GerhaherPianoforteGerold Huber

Musiche di Dvořák e Schumann

Prezzi da € 5,50 a € 35

Con il sostegno di

Kirill Petrenko

Christian Gerhaher

Zhang Xian

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2 ottobre 2016

Orchestra dell’Accademia Teatro alla ScalaDirettore

Christoph Eschenbach

Ludwig van BeethovenEgmont Ouverture op. 84

Sinfonia n. 1 in do magg. op. 21

Johannes BrahmsSinfonia n. 2 in re magg. op. 73

Serata a favore della FondazioneFrancesca Rava N.P.H. Italia Onlus

Per informazioni e prenotazione biglietti:[email protected] - 02 54122917

6 ottobre 2016

Cameristi della Scala Direttore

Enrico Dindo

Musiche di Wagner, Sinopoli, Strauss

Concerto dedicato a Giuseppe Sinopoli a 15 anni dalla scomparsa

Per informazioni sulla vendita dei biglietti: 02 88792015

23 ottobre 2016

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa CeciliaDirettore

Antonio PappanoPianoforteLars Vogt

Ludwig van BeethovenConcerto n.5 in mi bem. magg. op. 73"Imperatore"per pianoforte e orchestra

Camille Saint-SaënsSinfonia n.3 in do min. op. 78 "con organo"

Serata a favore del FAI – Fondo Ambiente Italiano

Per informazioni e prenotazione biglietti: [email protected] - 02 46761 237

Christoph Eschenbach, una garanzia di in-tensità e precisione del suono a favore delprogetto di chirurgia pediatrica ad Haiti dellaFondazione Francesca Rava. Appena unasettimana dopo, il 10 ottobre, RiccardoChailly dedica la replica del tradizionale Re-quiem verdiano autunnale alla FondazioneMarcello Candia, Onlus attiva nel Brasile piùindigente. Il 23 ottobre infine l’Orchestradell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia eAntonio Pappano offrono una serata digrande musica per sostenere il FAI – FondoAmbiente Italiano, una causa a cui si unisceanche il celebre pianista Lars Vogt per ilConcerto n.5 “Imperatore” di Beethoven

seguito dalla Terza Sinfonia di Camille Saint-Saëns (celebre per l’uso dell’organo, che allaScala fu fatto installare con lungimiranza daArturo Toscanini nel 1948 e restaurato nel2010).

Anche quest’anno il Piermarini accoglie or-chestre e festival italiani. Il 3 settembre Gia-nandrea Noseda dirige la London Sym-phony Orchestra inaugurando il FestivalMITO SettembreMusica 2016 con Debussye Rachmaninov. Sempre per il Festival MITODiego Matheuz dirige Orchestra e Coro delTeatro Regio in Beethoven e Ginastera il 17.Rachmaninov torna insieme al connazio-

nale Šostakovic per l’inaugura-zione della stagione de LaVerdi,l’11 settembre, con Zhang Xiansul podio e Luca Buratto al piano-forte. Per la rassegna di musicacontemporanea del Festival MilanoMusica, dedicata quest’anno allafigura di Gérard Grisey, l’aperturaè invece affidata alle dita magi-strali di Tamara Stefanovich, che il9 ottobre si dividerà fra Stockhau-sen e Messiaen.

Un capitolo a parte merita l’ap-puntamento del 6 ottobre: la Scalaricorda Giuseppe Sinopoli nel quin-

dicennale della sua scomparsa, avvenutacome tutti ricordano il 20 aprile 2001, du-rante una drammatica recita di Aida a Ber-lino. Dopo un incontro commemorativo alRidotto dei Palchi nel pomeriggio, la sera iCameristi della Scala accolgono tra le lorofila Enrico Dindo nella veste di direttore percompiere il miglior omaggio possibile: quellomusicale. Fra musiche di Schubert e Strauss,autori da lui prediletti, non poteva mancareanche una composizione di suo pugno, a ce-lebrare così il suo ecclettismo di autore e in-terprete a tutto tondo. Un ricordo in musicache fa da eco a una sua celebre frase: «LaMusica è il segno più sublime della nostratransitorietà. La Musica, come la Bellezza, ri-splende e passa per diventare la memoria, lanostra più profonda natura. Noi siamo la no-stra memoria.»

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Giuseppe Sinopoli

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Una storia d’amore, tradimento e reden-zione, tra gioiose feste contadine e il

bianco stuolo di willi, affascinanti quantospietate: Giselle, balletto romantico per ec-cellenza, continua a commuovere il pubblicocon la sua storia delicata e a coinvolgerlo gra-zie alla tecnica e alla sensibilità dell’interpre-tazione dei protagonisti, nel contrasto fraun mondo solare e un regno oscuro e terri-bile, popolato di spiriti. Protagonista dellescorse stagioni scaligere e internazionali,torna dunque in scena l’indimenticabile co-reografia di Coralli-Perrot nella ripresa diYvette Chauviré, per la prima volta alla Scalanel 1950, che la vide nel ruolo della sfortu-nata giovane di campagna che sognaval’amore e amava danzare. Fra le più grandiballerine del secolo, Yvette Chauviré con lacura e la raffinatezza di ruoli come Giselle ha

Svetlana Zakharova e Roberto Bolle in Giselle Le étoiles più amate riportano alla Scala il capolavorocon le musiche di Adam e la coreografia di Coralli-Perrot nella ripresa da Yvette Chauviré. Patrick Fourniller sul podio

consegnato la sua fama al mondo, rappre-sentando e incarnando la tradizione classicain tutta la sua purezza. Dalle sue stesse pa-role il significato dell’apporto fornito alla suaripresa “Il virtuosismo di Giselle consiste nelrendere invisibile la tecnica. Ho studiato ognipossibile evoluzione coreografica, le entratee le uscite di scena e i “tempi morti” - se cosiposso dire - tra i diversi enchaînements, ilfluttuare degli arabesques e la posa respiratadelle braccia. Quando danzavo, la mia os-sessione era quella di far dimenticare la car-nalità dei piedi … sempre troppo umani, aiquali bisognava dare l’apparenza di un re-spiro”. Giselle racchiude in sé i temi cari alromanticismo: l’amore che vince sulla morte,la protagonista che si sacrifica per la salvezzadell’amato, un mondo misterioso di spiriti incontrasto con la solarità del mondo terrestre.

Il balletto andò in scena nel 1841 a Parigi,nato dall’ispirazione di Théophile Gautier, diJules-Henry Vernoy de Saint-Georges, con lacoreografia di Jean Coralli e Jules Perrot el’interpretazione di Lucien Petipa e CarlottaGrisi. Una delle principali fonti letterarie del-l’argomento e delle atmosfere evocati daGiselle è un componimento poetico di VictorHugo tratto da Les Orientales (1829), Fantô-mes, ma l’ispirazione a Théophile Gautierper il balletto proviene da un passaggio dellibro De l’Allemagne in cui Heinrich Heineparla delle villi: In una regione dell’Austriavive una leggenda (…) di origine slava. È laleggenda delle fantomatiche danzatrici notecol nome di Villi. Le Villi sono spose morteprima delle nozze, le poverine non trovanopace nel sepolcro: nei loro morti cuori, neiloro piedi morti è ancora quel desiderio di

Svetlana Zakharova e il Corpo di Ballodel Teatro alla Scala

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4, 5, 11, 12, 14, 18, 25, 27*, 28 ottobre 2016

Adolphe Adam

GiselleCoreografia Jean Coralli e Jules PerrotRipresa coreografica Yvette ChauviréDirettore Patrick Fournillier

Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala

Produzione Teatro alla Scala

Prezzi: da € 11 a € 127*recita ScalAperta – prezzi da € 5,50 a € 63.50

Sponsor Principale della Stagione

Anche il Balletto intournée, dalla Cina a Tokyo e ParigiUn’ intensa attività di tour caratterizza l’au-tunno del Balletto scaligero, e ne rinnoval’impegno internazionale. Dopo dieci annidall’ultima trasferta in Cina, il Corpo di Ballodella Scala sarà nuovamente in scena aTianjin e Shanghai, mentre si aggiunge unanuova tappa, Canton, che la compagniavisiterà per la prima volta; quindici le recitein Cina dal 31 agosto al 17 settembre e duele produzioni, a testimoniare la versatilitàdegli artisti scaligeri impegnati sul versanteclassico con Giselle diretta da Patrick Four-nillier (protagonista delle recenti stagioniscaligere e delle recenti tournée in Brasile,Hong Kong, Oman e Parigi) e sul versantepiù moderno con Cello Suites di Heinz Spo-erli, sulle Suites di Bach n, 2, 3 e 6 che ver-ranno eseguite da Sandro Laffranchini.Ritorno anche in Giappone, a tre anni dallaprecedente trasferta, con Don Chisciotte diRudolf Nureyev che sarà in scena a Tokyodal 22 al 25 settembre per cinque recite, inoccasione del 150° anniversario dell’aper-tura delle relazioni diplomatiche tra Italia eGiappone. Dopo il grandissimo successodella tournée dello scorso anno, quandocon Giselle il Balletto della Scala era tornatoa Parigi dopo 13 anni dalla precedente eprima trasferta parigina, nuovo appunta-mento, al Palais des Congrès: a novembreinfatti il Balletto della Scala tornerà a Parigicon il suo più recente ingresso in repertorio:Il lago dei cigni curato da Alexei Ratmansky.

danzare che non riuscirono a soddisfare invita, e a mezzanotte esse si levano e si rac-colgono a frotte sulle strade maestre, e guaial giovane che le incontra. Lo avvicinano confuria sfrenata e lo costringono a danzarecon loro senza requie, fino a farlo caderemorto (…). Con un primo atto narrativo e

descrittivo e il secondo, di pura danza, im-preziositi dalla bellezza delle scene e dei co-stumi di Aleksandr Benois, che arricchisconola produzione in repertorio alla Scala, Gisellecoinvolge nella sua storia il Corpo di ballo ei protagonisti, la contadinella Giselle eLoys/Albrecht: due ruoli esemplari del reper-torio, che nello svolgersi della coreografiasono chiamati a uno sviluppo tecnico edespressivo, dall’allegria spensierata alla do-lente disperazione, dalla gioia leggera e fi-duciosa allo struggimento, al rimpianto e aun sentimento più forte della morte. Nove lerecite dal 4 al 28 ottobre, a suggellare il ca-lendario di balletti della stagione 2015-2016;in apertura tornano in scena le nostre accla-mate étoiles Svetlana Zakharova e RobertoBolle; sul podio lo specialista del repertorioromantico Patrick Fournillier.

Svetlana Zakharova e Roberto Bolle Roberto Bolle

Svetlana Zakharova

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30 settembre1, 8, 9, 23, 28*, 29, 30 ottobre 2016

Wolfgang Amadeus Mozart

Il ratto dal serraglio per i bambiniElaborazione musicale e arrangiamentoAlexander KrampeDirettoreMichele GambaRegia Johannes Schmid

In coproduzione con il Festival di Salisburgo

Il biglietto di ingresso per il minore viene emesso al prezzo simbolico di € 1Prezzo accompagnatore: da € 5 a € 40

*recita per le scuole

Il progetto Grandi Spettacoli per Piccoliprosegue per il terzo anno consecutivo,

dopo aver portato in Teatro decine di mi-gliaia di bambini per assistere alle riduzionidi Cenerentola e Flauto magico. Proprioaccanto alla già rodata Cenerentola si in-serisce un nuovo titolo d’opera: Il ratto dalserraglio per i bambini di Mozart rielabo-rato da Alexander Krampe. Sul podio Mi-chele Gamba, regia di Johannes Schmid, inideale corrispondenza con Die Entführung

aus dem Serail in versione integrale chesarà diretta da Zubin Mehta per i “grandi”a giugno. Milanese, classe 1983, assistentedi Pappano e Barenboim, dopo il debuttolast minute in sostituzione di Michele Ma-riotti ne I due Foscari lo scorso marzo,Gamba dal 30 settembre guiderà i giovanicantanti e l’orchestra dell’Accademia.

Qual è il suo approccio a questo com-pito?È importante che un teatro dalla grandetradizione pensi al pubblico del futuro: laScala sente in questo una responsabilitàstorica. Il fatto che mi sia stato affidatoquesto compito mi rende molto felice e,da un certo punto di vista, mi riempie an-che di responsabilità: quella fondamen-tale di allevare i piccoli che saranno glispettatori di domani.

Con Il ratto dal serragliotorna Mozart per i bambiniIl progetto Grandi Spettacoli per Piccoli si arricchisce di una nuova produzione. La regia è di Johannes Schmid,Michele Gamba dirige i giovani dell’Accademia

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Il ratto dal serraglio è il secondo titolomozartiano proposto dopo Il flautomagico per i bambini. Cos’ha Mozartper essere un compositore adatto aparlare a un pubblico così giovane?Mozart è la magia della fiaba, la sua gran-dezza risiede nella capacità di far coincideregli aspetti più divertenti, più favolistici diuna storia con lo spessore della sostanzamusicale. Mozart riesce a farci ridere, pian-gere e sperare nello stesso momento, e

penso che questo possa essere il fascinodella sua musica per i bambini: una favola digrande serietà. I bambini vogliono esserestupiti e scoprire un mondo che non cono-scono; Mozart è il compositore ideale per in-trodurli alla ricchezza dell’animo umano.

Il Gruppo Giovani della Fondazione Milano per la ScalaIl Gruppo Giovani della Fondazione Milanoper la Scala permette a noi giovani di ve-stire i panni del mecenate, di sentirci nellanostra modestia sostenitori dell’arte, acqui-sirne i valori, ma soprattutto di condivi-derne l’esperienza. Al Gruppo Giovani laFondazione propone un ampio ventaglio diiniziative. È stato entusiasmante bere unaperitivo sul palcoscenico del Teatro allaScala insieme al cast di Giovanna d’Arco aseguito di una prova d’insieme, o ancora,in un’occasione simile, conoscere il registaRobert Carsen, circondati dalle imponentiscene de La fanciulla del West, ma anchevisitare i Laboratori Ansaldo mentre i sa-pienti artigiani lavoravano agli allestimentidelle nuove produzioni. Stupefacente èpure il poter osservare da vicino le enormimacchine che muovono gli elementi scenicidietro le quinte e scoprire quanto si celaoltre il sipario del Piermarini. (Per informa-zioni [email protected]).

Daniele Capuzzi

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Michele Gamba

Main Partner Partner

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SETT

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2016

OTT

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2016

Direttore responsabile Paolo Besana

A cura dell’Ufficio stampa del Teatro alla Scala.Lucilla Castellari, Carla Vigevani,Silvia CairoSi ringraziano Elena Fumagalli,Anna Girardi, Alberto Luchetti,Mattia Palma, Franco Pulcini e Biagio Scuderi

Grafica G&R associatiIn copertina: Bozzetto di Ferdinand Wögerbauer per Die Zauberflöte

laScala 7Magazine

settembreottobre 2016

Registrazione n. 221 del 10 luglio 2015

2venerdì, ore 201a rappr.

Progetto AccademiaDie Zauberflöte

4domenica, ore 20Turno N

Progetto AccademiaDie Zauberflöte

5lunedì, ore 20fuori abb.

Bayerisches Staatsorchesterdirettore Kirill Petrenko

6martedì, ore 20turno GLaScalaUNDER30

OperaUNDER30Progetto AccademiaDie Zauberflöte

7 �

mercoledì, ore 18Ridotto dei Palchi “A. Toscanini”

Prima delle prime - OperaThe Turn of the Screw

8giovedì, ore 20turno E

Progetto AccademiaDie Zauberflöte

12lunedì, ore 20fuori abb.

Progetto AccademiaDie Zauberflöte

13martedì, ore 20turno A

Progetto AccademiaDie Zauberflöte

14mercoledì, ore 201a rappr.turno E

The Turn of the Screw

15 �

giovedì, ore 18Ridotto dei Palchi “A. Toscanini”

Prima delle prime - OperaL’incoronazione di Poppea

16venerdì, ore 20turno D

The Turn of the Screw

19lunedì, ore 20turno C

Progetto AccademiaDie Zauberflöte

20martedì, ore 20turno A

The Turn of the Screw

21mercoledì, ore 20turno B

Progetto AccademiaDie Zauberflöte

22giovedì, ore 201a rappr.turno M

L’incoronazione di Poppea

23venerdì, ore 20turno D

Progetto AccademiaDie Zauberflöte

24sabato, ore 20fuori abb.

L’incoronazione di Poppea

25domenica, ore 20abb. Recital di Canto

Recital di Canto 2015/2016baritonoChristian Gerhaher

26lunedì, ore 20ScalAperta

Progetto AccademiaDie Zauberflöte

27martedì, ore 20turno O

L’incoronazione di Poppea

28mercoledì, ore 20turno C

The Turn of the Screw

29giovedì, ore 20fuori abb.

L’incoronazione di Poppea

30venerdì, ore 20turno B

The Turn of the Screw

1sabato, ore 20ScalAperta

L’incoronazione di Poppea

3 �

lunedì, ore 18Ridotto dei Palchi “A. Toscanini”

Prima delle prime - BallettoGiselle

4martedì, ore 201a rappr.

Giselle

5mercoledì, ore 20fuori abb.

Giselle

11martedì, ore 20fuori abb.

Giselle

12mercoledì, ore 20turno P

Giselle

13giovedì, ore 20fuori abb.

The Turn of the Screw

14venerdì, ore 20turno R

Giselle

16 �

domenica, ore 20tel. 02/72023671www.filarmonica.it

abb. Stagione Filarmonica

Filarmonica della Scaladirettore ChristophEschenbach

17lunedì, ore 20ScalAperta

The Turn of the Screw

19 �

mercoledì, ore 18Ridotto dei Palchi “A. Toscanini”

Prima delle prime - OperaLe nozze di Figaro

18martedì, ore 20fuori abb.

Giselle

25martedì, ore 20Invito alla Scala

Invito alla Scala per Giovani e AnzianiGiselle

26mercoledì, ore 201a rappr.

Le nozze di Figaro

27giovedì, ore 20ScalAperta

Giselle

28venerdì, ore 20fuori abb.

Giselle

29sabato, ore 20turno E

Le nozze di Figaro

3 �

sabato, ore 21Biglietteria presso: Teatro Dal Verme via S. Giovanni sul Muro 2 tel. +39.02.87905201 [email protected] www.mitosettembremusica.it

riservato

Festival MITO SettembreMusicaDecima edizioneLondon SymphonyOrchestradirettore Gianandrea Noseda

11domenica, ore 20fuori abb.

Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”direttore Zhang Xian

17 �

sabato, ore 21Biglietteria presso: Teatro Dal Verme via S. Giovanni sul Muro 2 tel. +39.02.87905201 [email protected] www.mitosettembremusica.it

riservato

Festival MITO SettembreMusicaDecima edizioneOrchestra e Coro del Teatro Regio di Torinodirettore Diego Matheuz

30venerdì, ore 151a rappr.fuori abb.

Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglioper i bambini

1sabato, ore 15fuori abb.

Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglioper i bambini

2 �

domenica, ore 2002 54122917 [email protected] www.nph-italia.org

riservato

Serata a favore della Fondazione Francesca Rava N. P. H. ItaliaOnlusOrchestra dell'Accademia Teatro alla Scaladirettore ChristophEschenbach

6giovedì, ore 20Invito alla Scala

Invito alla Scala per Giovani e AnzianiConcerto dedicato a Giuseppe Sinopoli a 15 annidalla scomparsaCameristi della Scaladirettore Enrico Dindo

8sabato, ore 15fuori abb.

Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglioper i bambini

8sabato, ore 20fuori abb.

Messa da Requiemdirettore Riccardo Chailly

9domenica, ore 11fuori abb.

Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglioper i bambini

9 �

domenica, ore 20tel. 02 67397800 www.milanomusica.org

In collaborazione con Milano Musicapianoforte Tamara Stefanovich

10 �

lunedì, ore 20www.fondazionecandia.orgTel/Fax 02.5463789Via Pietro Colletta, 21Milano

riservato

Serata a favore della Fondazione CandiaMessa da Requiemdirettore Riccardo Chailly

20giovedì, ore 20turno A

Stagione Sinfonica 2016/2017Filarmonica della Scaladirettore Riccardo Chailly

21venerdì, ore 20turno B

Stagione Sinfonica 2016/2017Filarmonica della Scaladirettore Riccardo Chailly

22sabato, ore 20turno C

Stagione Sinfonica 2016/2017Filarmonica della Scaladirettore Riccardo Chailly

23domenica, ore 11fuori abb.

Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglioper i bambini

23 �

domenica, ore [email protected] tel 02 467615237fax 02 467615291

riservato

Serata a favore del FAI -Fondo Ambiente ItalianoOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Ceciliadirettore Antonio Pappano

28venerdì, ore 11riservato alle scuole

Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglioper i bambini

28venerdì, ore 15riservato alle scuole

Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglioper i bambini

29sabato, ore 11fuori abb.

Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglioper i bambini

29 �

sabato, ore 17Ridotto dei Palchi “A. Toscanini”

Grandi voci alla ScalaOmaggio a Franco Corelli

30domenica, ore 11fuori abb.

Grandi Spettacoli per PiccoliIl ratto dal serraglioper i bambini

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