Ipse Dixit_Web Version

40

description

Ipse Dixiti Web Version

Transcript of Ipse Dixit_Web Version

Comune diMontevarchi

Il volume Ipse dixit è stato edito da

EDIZIONI in occasione dell’apertura del

Cassero per la scultura di Montevarchi.

Tutte le immagini presenti nel volume si riferiscono a opere conservate nella collezione permanente del Cassero fotografate da Andrea Rum.

Le citazioni sono state riordinate da Bruno Nocco.

I titoli nel libro sono composti in OvO© Francesco Zorzi (alias2k.com) + Lorella Pierdicca (LLdesign.it)

Impaginazione di Leonardo Nassini

w w w . i l c a s s e r o p e r l a s c u l t u r a . i t

Provincia diArezzo

I S B N : 9 7 8 - 8 8 -7 5 4 2 - 1 4 9 - 6

a cura di Alfonso Panzetta

Sostenere oggi, nel nostro tempo, la priorità della scultura sulla pittura potrebbe apparire “ai più” come il vaneggiamento di un partigiano innamorato del-la tridimensionalità, nuova ed anacronistica vittima dell’antico, suadente mito di Pigmalione. “Quei più”, però, dimenticano che, nella storia dell’arte e in par-ticolari momenti cruciali di “passaggio”, il paragone tra le arti o meglio il tentativo di stabilire il primato di un’arte sull’altra è sempre stato presente in maniera costruttiva nel mondo dei colti, che invitavano così gli artisti stessi ad esprimersi in un confronto di altissimo livello. Il caso della “Lezzione di Benedetto Varchi, nella qua-le si disputa della maggioranza delle arti...” letta all’Accademia Fiorentina nel 1547, risultato di un intenso scambio epistolare con i più importanti artisti a lui contempo-ranei, è certamente quello più eclatante, significativo e documentato. Ma “quei più”, dimenticano anche che, nella storia dell’arte, molto spesso fu la scultura il mo-tore primo che indicò alla pittura soluzioni nuove e rivoluzionarie.

Non si vuole partire dalla notte dei tempi per soste-nere la qualità e l’importanza della scultura italiana del XIX-XX secolo, quanto invece continuare a ragionare su alcune delle motivazioni o su alcune delle cause se-condo le quali una produzione artistica così fondamen-

5i p s e d i x i t

tale per la nostra cultura ha subito quella damnazio della memoria che ne ha annullato il possibile godimento estetico da parte delle più recenti generazioni. Già altre volte si è puntato l’accento sul fatto che la scultura fosse poco visibile, quasi costantemente relegata nei depositi museali; che l’allestimento di una mostra di scultura è più difficile, impegnativa e dispendiosa di una dedicata alla pittura; che le case dei collezionisti contempora-nei, per la loro contenuta dimensione, poco si sono prestate all’inserimento di brani plastici; che il merca-to ha sempre trovato più comodo ed agevole proporre brani pittorici, di maggiore reperibilità e di più facile movimentazione… tutte concause importanti che giu-stificano solo in parte la mancanza di attenzione per quest’arte, e che sono da considerare come il risulta-to di quel generalizzato atteggiamento profondamente miope di intere generazioni di studiosi.

Operando una riflessione “trasversale” sulla storia dell’arte, su quella sua scarsa oltre che saltuaria con-siderazione della scultura di tutte le epoche - certa-mente responsabile della diffusa incapacità a valutare quest’arte maggiore nel suo complesso - ci si renderà conto che la storia dell’arte italiana, almeno da Giotto in poi, è sempre stata tendenzialmente “pitturocen-trica”, ha cioè valutato e studiato il fenomeno artisti-co ponendo costantemente in primo piano la pittura, relegando così la scultura - volenti o nolenti - in una posizione secondaria e solo raramente ed occasional-mente in evidenza. Se si potesse invece riscrivere l’in-

6i p s e d i x i t

tera vicenda riconoscendo il corretto ruolo della scul-tura in particolari momenti, allora, senza nulla togliere all’importanza di Giotto nel profondo rinnovamento della pittura italiana del Trecento, dovremmo comin-ciare a leggere che le novità giottesche non si sarebbero potute verificare avulse dall’avanguardistico preceden-te plastico di Nicola Pisano; che l’umanistico rinasci-mento ha certamente le sue radici visive e formali nelle indicazioni giottesche, ma fortemente intrecciate con la visione della scultura antica e con la ritrattistica pla-stica di un Arnolfo di Cambio o di un Marco Romano; o che le sconvolgenti novità pittoriche squadernate da Michelangelo nella Cappella Sistina non sarebbero ve-rosimili prescindendo dalla basilare attività plastica del suo autore. E per venire in epoche più prossime a noi, perché il “pitturocentrismo” si è perpetrato sino al No-vecento, se da un lato bisognerebbe riscrivere la storia dell’arte dell’Ottocento in Italia alla luce della grande importanza internazionale e alla luce della incondizio-nata considerazione per la nostra scultura (che ha di contro quella scarsissima per la pittura), come emer-ge dai documenti d’epoca e soprattutto dai “Giorna-li” delle grandi Esposizioni Universali del XIX secolo, dall’altro potremmo tranquillamente ipotizzare un an-damento dell’arte dell’inizio del XX secolo totalmente differente se non valutassimo correttamente l’enorme debito formale che avanguardie storiche come il Cu-bismo o l’Espressionismo hanno nei confronti della scultura negra e primitiva.

7i p s e d i x i t

Negli ultimi due lustri il trend è certamente muta-to, prova ne sia la quantità di iniziative legate alla scul-tura moderna e contemporanea e il numero sempre crescente di pubblicazioni che non evitano di valutarla e studiarla.

La passione per la scultura - direi quasi un amore profondo, intellettuale e cosciente, ma con tratti im-ponderabili e istintivi - coltivata e cesellata in trent’an-ni di studi, mi ha portato ha raccogliere in un volu-metto questo primo nucleo di circa 200 tra citazioni, aforismi e pensieri sulla plastica e su alcuni dei suoi protagonisti dall’antichità al contemporaneo. Alcune sono molto note, altre del tutto inedite ed altre cer-tamente inattese, appuntate e raccolte nel tempo man mano che le ho incontrate nelle mie letture, a com-porre un polifonico coro che celebra la Scultura, la sua essenza, la sua prassi e la sua magia.

Alfonso Panzetta

8i p s e d i x i t

11i p s e d i x i t

Benedetto Varchi (1503-1565)

[...] Dio, avendo a fare l’uomo, lo fece come scultore, non come pittore.

12i p s e d i x i t

Michele Guerrisi (1893-1963)

Nella scultura dunque il volume è immagine, non riproduzione meccanica con il compasso a tre punte, che trovi e segni le tre dimensioni. Altrimenti tutto, qualunque oggetto sarebbe scultura, come ogni rumore sarebbe musica, ed ogni urlo inconcreto sarebbe linguaggio, poesia.

12i p s e d i x i t

13i p s e d i x i t

Medardo Rosso (1859-1928)

Io cerco di rendere con verità ed

efficacia solo ciò che del vero mi

impressiona – ciò che il fuoco

dell’occhio vede e il cuore sente in un

dato momento.

14i p s e d i x i t

Valeriano Trubbiani (1937- vivente)

È un viaggio, la scultura, c

he

co

involge totalmente, reclaman

do

de

dizione perentoria, pervica

ce e

fa

natica poiché i tempi sono d

uri,

l u

n g h i e d e s t e n u a n t i .

a fare una statua,

Quando non riesco

vuol dire che è sbagliata.

15i p s e d i x i t

Arturo Martini (1889-1947)

a fare una statua,

Quando non riesco

vuol dire che è sbagliata.

16i p s e d i x i t

Alberto Giacometti (1901-1966)

Cosa possa significare oggi la scultura e a cosa

corrisponda non ne so ancora niente; fino ad oggi sono

stati tentativi falliti, ricerche, non è stato fare della scultura, è un testare il terreno per trovare cosa si

può farne.

Pagina 10:Lo statuario del Cassero di Montevarchi.

Pagina precedente:M. Monti, particolare de Il risveglio della primavera, (1935), gesso.

19i p s e d i x i t

Thomas Mann (1875-1955)

Il blocco non parteggia per lo scultore,

è contro di lui.

20i p s e d i x i t20

Johann Gottfried von Herder (1744-1803)

Solo la scultura

può rappresentare

la verità in modo

multidimensionale,

la pittura si limita

ad offrire una

narrazione soffusa

di magia.

i p s e d i x i t

21i p s e d i x i t

Johann Heinrich Füssli (1741-1825)

Coloro che hanno assegnato

la palma della bellezza alle arti plastiche, come

al fine ultimo dell’imitazione,

hanno delimitato il tutto con la

parte.

22i p s e d i x i t

Fausto Melotti (1901-1986)

L’arte è stato d’animo angelico, geometrico. Essa si rivolge

all’intelletto, non ai sensi. Per questo è priva di

importanza [...] la modellazione in scultura. Non la

modellazione ha importanza ma la modulazione. Non è un

gioco di parola: modellazione viene da modello = natura =

disordine; modulazione da modulo = canone = ordine.

Il cristallo incanta la natura.

23i p s e d i x i t

Leopoldo Cicognara (1767-1834)

È certo che l’arte della

scultura per rendere miglior

conto di se medesima vuol

esprimere le belle forme de’ corpi ignudi [...].

24i p s e d i x i t

Bartolomeo Sorio (1805-1867)

Ed infatti per le Accademie la moderna

scultura è salita al suo maggior auge

della eccellenza.

25i p s e d i x i t

Arturo Martini (1889-1947)

L’immagine è la risultanza di un

materiale (...), perchè ogni opera nasce

nelle sue dimensioni e nel suo materiale.

244i p s e d i x i t

Francesco Messina (1900-1995)

Amo l’ordine e sogno di portare la mia scultura a sintesi di forme

palpitanti, a quella plastica insomma che possa vivere anche ridotta a

frammento.

245i p s e d i x i t

Denis Diderot (1713-1784)

Che m’importa se il Laocoonte degli scultori

precede o meno il Laocoonte

del poeta? È certo che l’uno

è servito da modello all’altro.

246i p s e d i x i t

Valeriano Trubbiani (1937- vivente)

247i p s e d i x i t

Romano Romanelli (1882-1968)

248i p s e d i x i t

Alfonso Balzico (1825-1901)

Dalla pietra di marmo, l’arte viva.

249i p s e d i x i t

Vittorio Morelli (1886-1968)

… quest’Arte nata con la Terra e che

della terra è signora, passa al macigno che

la subbia tormenta, la gradina doma, lo

scalpello accarezza, e la forza lo vince,

è Arte di pochi.

250i p s e d i x i t

Giorgio Nicodemi (1891-1967)

Quanta nobiltà istintiva è nella

scultura!

251i p s e d i x i t

Ugo Foscolo (1778-1827)

(Canova) …ardiva vestir

d’eterna giovinezza il

marmo.

Alberti, Achille, 181Anonimo (1847), 193Anonimo (1876), 243Apollinaire, Guillaume, 232Aretino, Pietro, 130Balzico, Alfonso, 66, 248Bartolini, Lorenzo, 34, 47,

213, 220Baruzzi, Cincinnato, 217Beduschi, Mazzini, 124Bernardi, Marziano, 236Bernasconi, Cesare, 100Bistolfi, Leonardo, 119, 138, 197Boccioni, Umberto, 65, 128Boito, Camillo, 135Bourdelle, Antoine, 154Boureau-Deslandes, André-

François, 239Brancusi, Constantin, 76, 96,

229Bronzino, Agnolo, 40, 71Buonarroti, Michelangelo, 36,

85, 120Calandra, Davide, 218Canonica, Pietro, 150Canova, Antonio, 58, 175, 192,

194Carducci, Giosuè, 123Carradori, Francesco, 26Cartesio, 241

Castiglione, Baldesar, 55Cavour, Camillo Benso conte

di, 115Cecioni, Adriano, 185Cellini, Benvenuto, 42, 63, 97Chiarini, Giuseppe, 216Cicognara, Leopoldo, 23, 142Clemente di Alessandria, 238D’Annunzio, Gabriele, 59, 137D’Ors, Eugenio, 195Dalì, Salvador, 50Dazzi, Arturo, 32, 57, 109, 173De Angelis, Giuseppe, 182De Zerbi, Rocco, 91, 156Del Santo, Angiolo, 132, 164Di Giacomo, Salvatore, 110Diderot, Denis, 86, 107, 146,

212, 245Doni, Anton Francesco, 31, 95,

106, 129Drei, Ercole, 80Duprè, Giovanni, 81, 200Fabbri, Agenore, 171, 215Falconet, Etienne-Maurice,

240Fazzini, Pericle, 184Foscolo, Ugo, 251Freud, Sigmund, 27Füssli, Johann Heinrich, 21,

186, 204

Indice degli autori

Galeffi, Ernesto, 101, 224Gaurico, Pomponio, 49, 152,

242Gemito, Vincenzo, 33, 187Gengaro, Maria Luisa, 90, 179,

223Giacometti, Alberto, 16, 199Giordani, Pietro, 89, 131Guerrisi, Michele, 12, 141, 162,

183Hayez, Francesco, 163Herder, Johann Gottfried

von, 20Laurens, Henri, 28, 53, 166,

226Lipchitz, Jacques, 225Maillol, Aristide, 230Mann, Thomas, 19Mapplethorpe, Robert, 145Mardersteig, Giovanni, 209Marini, Marino, 208, 227Martini, Arturo, 15, 25, 35, 46,

54, 64, 74, 82, 92, 102, 116, 127, 136, 151, 159, 165, 180, 191, 203, 211, 219, 231

Marx, Roger, 176Medici, Lorenzo de’, 174Meissonier, J. L. Ernest, 112Melotti, Fausto, 22, 45Messina, Francesco, 73, 244Minerbi, Arrigo, 48, 206Moore, Henry, 56, 72, 121, 169,

198, 228

Morelli, Vittorio, 249Nicodemi, Giorgio, 250Pino, Paolo, 118Platone, 161Plinio il Vecchio, 98Pontormo, Jacopo, 67Pound, Ezra, 68, 172Rodin, Auguste, 105, 117, 153,

214Romanelli, Romano, 41, 143,

247Rosso, Medardo, 13Rousseau, Jean Jacques, 235Sangallo, Francesco da, 78Sapori, Francesco, 210Savinio, Alberto, 196Schmidt, Werner, 108Shakespeare, William, 205Sorio, Bartolomeo, 24, 79, 111Tasso, Battista, 77Tinti, Mario, 122Tribolo, Il, 75Trubbiani, Valeriano, 14, 149,

246Varchi, Benedetto, 11, 87, 99Vinci, Leonardo da, 60Voltaire, 237Wildt, Adolfo, 39, 88, 188Winckelmann, Johann

Joachim, 155Wölfflin, Heinrich, 170Yorick figlio di Yorick, 160, 207Zuccari, Federico, 144

Nato nel 1958, docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti. Specialista di scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento, è stato nominato nella Commissione per l’acquisto di opere d’arte per le collezioni della Camera dei Deputati alla XII e alla XIII Quadriennale di Roma (1996 e 1999) e alla XLVII e XLVIII Biennale di Venezia (1997 e 1999). Autore e curatore di numerose mostre e pubblicazioni, ultime in ordine di tempo sono il Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’Ottocento e del primo Novecento. Da Antonio Canova ad Arturo Martini (2003, Premio per la Cultura per l’anno 2004 della Presidenza del Consiglio dei Ministri); Eterni Atleti. L’immagine dello sport nella scultura italiana tra 1896 e 1960 (2005); Thayaht e Ram nel Massimo & Sonia Cirulli Archive di New York (2006); Venturino Venturi opere selezionate 1938-1996 (2008) e Atlante regionale degli scultori italiani dal neoclassicismo al primo novecento. Il Piemonte. Da Amedeo Lavy a Medardo Rosso (2008).

Direttore artistico de Il Cassero per la Scultura di Montevarchi (Arezzo).

www.alfonsopanzetta.it

foto

di A

ndre

a R

um

Alfonso Panzetta

Finito di stampare nel mese di aprile 2010

da Industria Grafica ValdarneseSan Giovanni Valdarno