I.P.S.C.T. G. BOCCARDO Novi Ligure tre conversazioni.

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I.P.S.C.T. G. BOCCARDONovi Ligure

tre conversazioni

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Chi possiede il dono della creatività, possiede qualcosa di cui non sempre è il

padrone, qualcosa che qualche volta,

stranamente, decide e lavora per se stesso.

C. Bronte

In copertina: Artemisia Gentileschi – Allegoria della pittura

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C. Garcia & P. Repetto - MMVIII

11 1 Introduzione

11 1 L’educazione di Gertrude

11 1 Le ribelli del Romanticismo

11 1 Corinne ed Emma: il sogno e la caduta

11 1 Approfondimento (file doc)

11 1 Introduzione

11 1 L’educazione di Gertrude

11 1 Le ribelli del Romanticismo

11 1 Corinne ed Emma: il sogno e la caduta

11 1 Approfondimento (file doc)

I N D I C E

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Introduzione

Le tre conversazioni sono strutturate in modo da spiegare il lento e difficoltoso progredire dell’affermazione della dignità della donna ed il proprio ruolo in seno alla società a partire dal secolo XVII fino al secolo XX circa.

Il tema trattato è osservato da una angolazione di fondamentale importanza, che offre peraltro spunto per il titolo del lavoro: la finalità dell’educazione femminile.

Le diapositive, che costituiscono l’ipertesto, forniscono un quadro estremamente sintetico di quanto diffusamente trattato nel capitolo Approfondimento (file di Word).

Indice

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Indice

L’educazione di Gertrude

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Indice

Gertrude rappresenta al femminile una delle tre possibilità che sono date all’uomo:

la grazia, il peccato, l’ignavia

Per carattere è esclusa dalla terza scelta; le rimangono solo le prime due, e lei sceglie la via del peccato.

Qual è la scaturigine del suo traviamento?

La coercizione, ora subdola ed insinuante, ora palese, che ha caratterizzato la sua educazione.

Il modello educativo in vigore nella famiglia di Gertrude, ancora presente nell’epoca di Manzoni, è sostanzialmente basato sul principio che un’istruzione approfondita e diversificata non è necessaria e, soprattutto, non remunerativa per l’economia familiare.

Questo modello è socialmente trasversale, fondamentalmente comune alle diverse classi sociali dell’epoca.

L’educazione di Gertrude

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Nelle famiglie aristocratiche dell’epoca di Gertrude, le scelte, comunque obbligate, sono due: •il matrimonio per convenienza o d’interesse; •la vita in convento.

La vocazione forzata di Gertrude e la spirale del male che ne deriva rappresentano un atto di denuncia dei costumi da parte dell’autore.

La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell'uno e dell'altra.

A. Manzoni

Indice

L’educazione di Gertrude

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Il Manzoni, però, pone negativamente in evidenza il modello educativo imposto a Gertrude, più per i modi errati e costrittivi tramite i quali è impartito piuttosto che per la finalità in sé.

Gli insegnamenti impartiti a Gertrude non sono basati su principi religiosi ed etici, ma solo sull’ingannevole uso di lusinghe e prospettive di supremazia. Infine, l’aspetto più subdolo dell’educazione, imposta dai genitori a Gertrude, risiede nel non dichiarare mai apertamente la finalità, cioè il destino alla vita di clausura.

Gertrude subisce, nel corso del noviziato, non solo l’umiliazione per non poter essere artefice del proprio destino, ma anche il tradimento e quindi il disamore da parte della propria famiglia.

L’autore sostiene la sua tesi anteponendo al metodo educativo imposto a Gertrude quello di Lucia.

Quest’ultima cresce in un ambiente familiare che le offre amore e rispetto: i frutti di tale educazione sono dimostrati dal suo corretto agire.

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L’educazione di Gertrude

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Si può affermare che il ruolo della donna, nella sociètà in cui vive Gertrude, non ha alcuna rilevanza.

Solo con l’Umanesimo ed il Protestantesimo, e con la conseguente nascita dello spirito borghese, il ruolo della donna comincia a delinearsi.

Tuttavia è pur sempre un ruolo subordinato e privo di ogni autonomia: in pratica le donne sono chiamate unicamente a collaborare in modo attivo alla realizzazione economica della famiglia, quindi necessitano di un’istruzione finalizzata unicamente all’economia domestica.

Da un manifesto sovieticoIndice

L’educazione di Gertrude

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Rousseau sintetizza in modo assai efficace i nuovi orientamenti educativi, dei quali peraltro è convinto sostenitore:

La donna deve imparare molto, ma solo quelle cose che le è utile sapere.

Per conoscenze utili si devono qui intendere quelle che incoraggiano l’obbedienza ai doveri ed alle virtù familiari.

Gli ordini religiosi, dalle Suore Orsoline alla Madri Pie, sono istituiti in funzione dell’istruzione mirata delle fanciulle.

Le finalità tradizionali dell’educazione femminile sono di preparare perciò le fanciulle al loro ruolo di spose, madri e

massaie.

Don Francesco della Madonna Fondatore delle suore Orsoline

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L’educazione di Gertrude

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Le ribelli del Romanticismo

Le opinioni che Manzoni esprime sull’educazione femminile, attraverso le figure opposte di Gertrude e Lucia, sono sostanzialmente comuni a tutta la società occidentale sia essa di fede cattolica o protestante.

I principali scrittori, da Coleridge a Byron e a Keats, da Chateaubriand a Stendhal e ad Hugo, esprimono il loro disprezzo soprattutto nei confronti di quello che definiscono lo pseudo-intellettualismo femminile delle donne colte.

L’inserimento delle donne nell’ambito di un percorso educativo finalizzato alla formazione culturale, e non alla mera accettazione della propria posizione minoritaria, è avvertito, in tutte le classi sociali, come elemento inopportuno e pericoloso.

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Non c’è niente al mondo di così sconveniente per una donna quanto l'avere una coscienza anticonformista .

O. Wilde

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Le ribelli del Romanticismo

Indice

Nel 1792 Mary Wollstonecraft con A vindication of the rights of women apre ufficialmente il dibattito sulla questione femminile.

La scrittrice non è la prima donna a parlare della condizione femminile, poiché gia alcune scrittrici del ‘600 e del ‘700 trattarono l’argomento, ma a differenza di queste ultime si pone fuori dagli schemi e dai pregiudizi di stampo medioevale.

Nella prima metà dell’800, la voce della Wollstonecraft ha un peso relativo nel dibattito politico in merito alla questione femminile, infatti i primi sbocchi concreti a livello istituzionale si hanno solo dopo il 1860; tale voce tuttavia è interprete di disagio che, prima in ambito letterario e poi in quello politico, metterà sotto accusa la subordinazione femminile.

M. Woolstonecraft

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Le ribelli del Romanticismo

Le tre scrittrici hanno una caratteristica comune: quella di aver ricevuto un’educazione non in linea con i modelli previsti per le fanciulle della loro epoca.

Ciò fa maturare in loro la consapevolezza che l’educazione femminile è priva di ogni valore educativo e che i modelli adottati rappresentano unicamente il modo più efficace per ostacolare la crescita intellettuale e l’opportunità d’inserimento della donna nel contesto socio-politico.

La loro sensibilità, frutto dell’educazione ricevuta, non si cristallizza in forme malcelate di egoismo personale, ma si trasforma in gesto artistico: la loro vita e le loro opere rappresentano, in modo diverso, la percezione del disagio femminile.

Indice

Ho un intelletto per natura indipendente, che respinge quella subordinazione d’opinione che in genere si considera un necessario attributo della dolcezza femminile. Ma questo è un argomento sul quale sempre reagirò con energia, perché sento in me una coscienza quasi superba dell’indipendenza…

E. Barrett Browning

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Le ribelli del Romanticismo

Virginia Woolf rappresenta il momento di passaggio alla maturità del femminismo: quello dal diritto alla parità al diritto della diversità.

La Woolf ritiene Jane Austen e Charlotte Bronte le scrittrici dell’età epica della letteratura femminile”. Ella ne esalta l’indipendenza intellettuale e psicologica, la capacità di resistere ai condizionamenti educativi ed ambientali, la capacità di lavorare in spazi condivisi con altri, nei quali la concentrazione è quasi impossibile; al tempo stesso però definisce tali scrittrici, nei comportamenti pratici, figlie del loro tempo.

Sul piano stilistico ed intellettuale, l’apprezzamento per l’eleganza e la sofisticata semplicità della poesia della Barrett Browning, da parte della scrittrice, alzano ulteriormente il tono del dibattito sull’emancipazione femminile.

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Perché le donne sono tanto più interessanti per gli uomini, che gli uomini per le donne?

V. Woolf

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E se mi devi amare per null’altro siache per amore. Non dire "L’amo per il

suo sorriso, il suo sguardo, il modogentile di parlare, per le sue idee

che si accordano alle mie e che un giornomi resero sereno". Queste cose possono,

Amato, in sé mutare o mutare per te.Così fatto un amore può disfarsi.

E ancora non amarmi per la pietà chele mie guance asciuga. Può scordare

il pianto chi ebbe a lungo il tuoconforto, e perdere così il tuo amore.

Ma amami solo per amore dell’amore,che cresca in te, in un’eternità d’amore!

I versi intensi e rivoluzionari della Barrett Browning, nei quali per la prima volta la donna diventa soggetto attivo e dominante e l’uomo è trasformato in oggetto di passione amorosa, rappresentano la rivendicazione del diritto d’amare: il diritto di poter scegliere.

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Le ribelli del Romanticismo

L’atteggiamento della Woolf supera la questione femminile intesa come conquista di diritti ed opportunità.

Per la Woolf, il diritto alla diversità deve esprimersi su un piano comune, quello dell’arte, che nella sua universalità supera ogni barriera, concilia ogni differenza.

Nel saggio Una stanza per sé ,la scrittrice sostiene in sintesi che una donna, in quanto individuo/persona, deve aspirare ad un proprio spazio personale, nel quale esprimere la propria creatività ed indipendenza intellettuale.

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Si potrebbe fissare un prezzo per i pensieri. Alcuni costano molto, altri meno. E con che cosa si pagano i pensieri? Credo con il coraggio.

L. Wittgenstein

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Corinne ed Emma:il sogno e la caduta

All’origine della “letteratura al femminile”, e quindi anche dei mutamenti del concetto di educazione al femminile che si produssero nell’Ottocento, si colloca Corinne della baronessa De Staël. Per tutta la prima metà del XIX secolo la figura di Corinne svolse un ruolo fondamentale sul risveglio sociale e letterario dell’ altra metà del cielo.

“Corinne fu nell’Ottocento la lettura giovanile di un tipo particolare di fanciulle: le giovinette di intelligenza e talento superiori alla media e provviste dell’ambizione di rendersi celebri fuori dalla cerchia domestica”. (E. Moers)

Nel romanzo sono condensati tutti i grandi temi del dibattito sulla questione femminile, anche se qui non sono vissuti nella prospettiva di un’emancipazione generalizzata a tutte le donne, ma riguardano una condizione particolare: quella della donna di genio .

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Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. Leggete per vivere.

G. Flaubert

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Il riscatto quindi non è pensato attraverso la trasformazione della mentalità e delle strutture sociali ed economiche, ma attraverso il cambiamento di vita personale. Come dire che l’emancipazione è possibile solo a livello individuale e non forzando la mano al futuro, il che coincide perfettamente con l’atteggiamento dei primi romantici nei confronti del progresso e delle rivoluzioni sociali ed economiche di fine settecento.

Altro tema fondamentale è quello della scelta relativa al tipo di realizzazione da perseguire. In altre parole: la realizzazione artistica o culturale e quella sentimentale non possono coesistere perché il mondo maschile non è pronto né disponibile ad un confronto paritario; in sintesi può essere momentaneamente affascinato da una personalità forte come da una cosa eccezionale e curiosa, ma dalla donna si attende pur sempre di veder riconosciuto il suo ruolo dominante, anche intellettualmente.

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Non sempre ciò che vien dopo è progresso.A. ManzoniCorinne ed Emma:

il sogno e la caduta

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Di fronte a questo atteggiamento, le eroine di tutta le letteratura al femminile, da Corinne in poi, che pure sembrano aspirare soprattutto al grande amore ed alla felicità coniugale, sono già condannate dalla loro nuova consapevolezza del fallimento, che si esprime, a seconda dei casi, nella rinuncia e nella rassegnazione.

Corinne, pur di difendere la sua libertà intellettuale, rinuncia al suo sogno amoroso.

Tuttavia Corinne appartiene ad un elite privilegiata, che può comunque compiere una scelta, se pur dolorosa.

Ma le altre? Intendendo le donne alle quali la scelta non è nemmeno concessa e che per costrizione o per vocazione si sono accontentate dell’educazione convenzionale; le donne che sono state educate sulla base di un modello che le vede destinatarie di doveri, obbedienza e modestia.

Cosa accade quando queste donne non sopportano più proprio stato?

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La scelta è quasi sempre una rinuncia: si sceglie una cosa e necessariamente si rinuncia ad un’altra.

Corinne ed Emma:il sogno e la caduta

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La migliore descrizione di una tale situazione è incarnata da Emma Bovary.

All’educazione di Emma, Flaubert dedica un intero capitolo. Essa si svolge all’interno di un convento e si alimenta di letture che riguardano il repertorio romantico, quello legato al sogno, all’evasione all’esotismo. Queste letture segnano profondamente Emma, che può accettare solo momentaneamente la prosaicità della vita con il marito, e che con il passare del tempo le rendono intollerabile la propria condizione di vita.

Madame Bovary romanzo è letto generalmente come il romanzo della povertà spirituale della borghesia, del tutto priva di valori forti e radicati , decisamente ipocrita e solo ricca di ideali di facciata (secondo uno stereotipo di questa classe sociale che ha origine nel Romanticismo).

Ora, è indubbio che Emma Bovary incarni molte delle caratteristiche attribuite alla piccola borghesia provinciale, ma prima che un simbolo Emma rappresenta una figura di donna vera, che in qualche modo cerca di ribellarsi al monotono scorrere dei giorni, chiedendo alla vita emozioni, sensazioni e significati più grandi.

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Perché voler essere qualcosa quando si può essere qualcuno.

G. FlaubertCorinne ed Emma:

il sogno e la caduta

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Grazie per aver visionato il nostro ipertesto.

Documentazione generale: Paolo Repetto

Sintesi e grafica: Claudia Garcia

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