Ipertesto di storia sul medioevo

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Riccardo Lauro 3°F Liceo scientifico G.Brotzu MEDIOEVO EUROPEO Potere e strutture politiche nel medioevo europeo 1 12-11-12

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MEDIOEVO EUROPEO

Potere e strutture politiche nel medioevo europeo

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Potere e strutture politiche nel medioevo europeo

I. Le condizioni materiali dell’ Europa II. La nascita del sistema feudale

III. Scheda sul feudalesimo IV. Il Sacro Romano Impero V. L’ imperatore germanico e il regno di Francia

VI. Scheda su Carlo il Calvo VII. Scheda su Berengario d’ Ivrea

VIII. La regalità sacra in Inghilterra IX. La lotta per le investiture X. Lo scontro con l’ imperatore Enrico IV

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Servo della gleba: era il contadino a servizio del signore che veniva privato della libertà di spostarsi e di trasferirsi su un’ altra terra per mettersi al servizio di un altro signore.

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Potere e strutture politiche nel Medioevo europeo

Le condizioni materiali dell’ Europa

Intorno al 1750, l’ intera popolazione europea non superava i 27 milioni di abitanti, in quanto tra la caduta dell’ impero romano d’ occidente (476) e l’ incoronazione di Carlo Magno(800) vi furono tantissimi saccheggi, invasioni barbariche, violenze e varie epidemie di peste, tutto ciò determinò un forte calo demografico. Nell’ occidente latino tra l’ VIII e il X secolo molte città cessarono di essere centri amministrativi: i funzionari dello stato preferirono trasferirsi nelle residenze di campagna (villae). Solo i vescovi rimasero nei centri urbani, Roma nel X secolo era la città più popolosa dell’ occidente e non aveva più di 20- 25 mila abitanti.

Nel IX secolo ci fu il segno più evidente della crisi nell’ occidente latino in quanto i sovrani franchi smisero di coniare monete d’ oro limitandosi solo a quelle d’ argento. In questo caso l’ oro non veniva più usato come oggetto di scambio ma solo per abbellire le chiese oppure per creare gioielli. La maggior parte degli uomini praticava l’ agricoltura. Era un lavoro che rendeva pochissimo a causa della scarsità di concime.

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La nascita del sistema feudale

Intorno alla metà del V secolo, quando i franchi penetrarono all’ interno dell’ impero romano, appartenevano al gruppo dei cosiddetti germani delle foreste. I franchi avevano scarsa familiarità con il cavallo e preferivano combattere a piedi. Si resero conto nel corso dei decenni che combattere con il cavallo era molto più efficiente, per cui la cavalleria prese piede all’ inizio dell’ VIII secolo e si diffuse in Europa occidentale la staffa. Questo strumento forse in origine inventato in India nel II secolo a.C. inizialmente è un semplice anello di stoffa o pelle che aiutava il cavaliere a salire o scendere dall’ animale, in seguito i cavalieri cinesi la perfezionarono rendendola rigida e metallica e si impose cos ì anche in Europa. La staffa permise di migliorare le prestazioni in campo militare. Il guerriero riusciva a tenere meglio la lancia, così la staffa aumentava la possibilità di fare danni al nemico. Il cavaliere oltre che della lancia, aveva bisogno dello scudo, della spada e di un equipaggiamento in ferro, tutto ciò secondo alcuni studiosi valeva quanto un appezzamento di 150 ettari. L’ esercito finì per essere formato solo da ricchi professionisti della guerra.

Circa a metà dell’ VIII secolo, la società medioevale era divisa: da una parte un piccolo gruppo di proprietari di terre che possedevano grandi estensioni di terre e i mezzi per combatter a cavallo; dall’ altra i contadini che non potendo servire l’ esercito gli rimaneva solo di lavorare le terre dei signori della guerra. I signori non combattevano da soli, avevano bisogno di truppe. Tra il VI e il VII secolo, prevalse il sistema del seguito dei compagni armati, chiamato dalle fonti franche trustis o comitatus. Un signore, era circondato da una schiera di soldati ai quali forniva vitto, alloggio, armi e cavalli. Verso la metà dell’ VIII secolo molti signori e sovrani concessero a molti guerrieri delle terre dalle quali dovevano trarne da vivere per armarsi. Queste terre venivano chiamate beneficio ma nei secoli prese il nome di feudo. Chi riceveva il terreno veniva chiamato vassus, vassallo. Il signore col vassallo stipulavano un contratto, in quanto il signore concedendo il

feudo al vassallo si aspettava di essere servito ogni volta che si presentava la necessità, e non poteva mai trasgredire, altrimenti il signore poteva ritirare il beneficio e assegnarlo ad un altro servitore.

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Castello: complesso architettonico composto di uno o più edifici fortificati, tipico del Medioevo, costruito per ospitare una guarnigione di soldati, con il loro comandante (il castellano) e i suoi familiari. Esso sorge solitamente in un luogo strategico, in posizione elevata o rialzata e facilmente difendibile, è il cuore del feudo.

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Scheda sul FEUDALESIMO

Il feudalesimo è una forma di organizzazione della società che risale in parte alla fine del mondo romano, in parte al mondo germanico. Affermatosi al tempo di Carlo Magno e realizzatosi tra il X e il XIII secolo, il feudalesimo non solo dominò in Europa durante tutto il Medioevo, ma era ancora vitale nel XVIII secolo. Alcuni aspetti di questo sistema si ritrovano tuttora in altre parti del mondo. La gerarchia del sistema feudale comprendeva il signore e il vassallo. Il signore concedeva il feudo al proprio vassallo, il quale ricambiava con fedeltà e servizio militare e poteva ritirarglielo nel caso in cui fosse stato infedele e non avesse rispettato il patto.

struttura piramidale del sistema feudale

Atto di vassallaggio tra re e vassallo

rapporto di vassallaggio e omaggio tra signore e vassallo

Atto di investitura

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Il sacro romano impero

Nel 773 col sostegno del papato, il re Carlo (re dei franchi) in seguito magno, cioè il grande (771-814) conquistò il regno dei longobardi che comprendeva gran parte della penisola italiana, in seguito ampliò le conquiste in Sassonia, in Baviera e in Austria, così si ritrovò a conquistare un territorio enorme. A differenza dell’ antico impero romano, questo vasto dominio si estendeva su tutta l’ Europa centro-settentrionale. Carlo, fu proclamato imperatore, a Roma, nella basilica di San Pietro, la notte di Natale dell’ 800 da papa Leone III il quale gli mise la corona. Per il papato l’ imperatore doveva accettare dalla Chiesa consigli per le sue azioni di governo e doveva essere al servizio della fede cristiana. Per il pontefice invece, il gesto di porre la corona indicava la dipendenza del potere politico dal vescovo di Roma. Il nuovo sacro romano impero nasce dalla poca chiarezza delle competenze che spettavano al papa e all’ imperatore.

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L’ imperatore germanico e il regno di Francia

Quando morì Carlo (814) il sacro romano impero si disgregò. Nel sistema feudale ci fu l’ introduzione dell’ ereditarietà dei benefici. All’ inizio, alla morte del beneficiario, tornava al signore, a partire dal 877 l’ imperatore Carlo il Calvo concesse con il capitolare di Quierzy, ai grandi vassalli di trasmettere i loro feudi ai propri figli per via ereditaria. Intorno al mille Francia e Germania, erano definitivamente separate sia sotto il profilo politico, che linguistico. Ma su molte regioni in entrambe le aree, i sovrani non erano in grado di imporre la propria autorità, visto che i signori una volta ricevuti i feudi con l’ ereditarietà, si comportavano come se fossero indipendenti. Per risolvere questo problema e per rafforzare il loro prestigio i sovrani accentuarono gli aspetti di sacralità. Nel 962, il duca di Sassonia Ottone si proclamò imperatore e diede vita al Sacro Impero Romano Germanico. Ottone I (962- 973) si considerò il vero capo supremo della chiesa e rivendicò per se il diritto di eleggere e di deporre i pontefici. Ottone diede ai vescovi il titolo e potere di conti, i quali dovevano rappresentare il sovrano nelle varie parti del suo dominio. Ottone fece grandi concessioni ai vescovi i quali non avrebbero avuto figli legittimi a cui tramandare il feudo. A partire dalla metà dell’ XI secolo si proclamò che il re di Francia era una taumaturgo (guaritore miracoloso, capace di fare miracoli come quelli di Cristo) ciò conferiva al re un poter supremo. Si diffuse la credenza che esso era in grado col tocco delle sue mani di guarire la scrofole, un’ infiammazione dovuta dai bacilli della tubercolosi.

PRIMA DOPO

Sacro Romano Impero prima e dopo essere stato diviso secondo il trattato di Verdun

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Trattato di Verdun dell’ 843: trattato secondo il quale trovarono l’ accordo e cessarono i conflitti, tra i fratelli, Ludovico il Germanico, Lotario e Carlo il Calvo.

1) Regno Occidentale, corrispondente alla Francia odierna, andò a Carlo il Calvo con la corona imperiale;2) Regno Centrale, dal Mare del Nord al Mediterraneo e comprendente i territori di Olanda, Belgio, Lorena, Borgogna e Italia del Nord, che toccò a Lotario;3) Regno Orientale, composto dagli attuali territori della Germania e della Svizzera, che toccò a Ludovico il Germanico.

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Scheda su CARLO IL CALVO

Carlo il Calvo (Francoforte 13/06/823-6/10/877) fu re dei Franchi occidentali (840-877), re d’ Aquitania (852-855), re di Lotaringia (869-877), imperatore del Sacro Romano Impero (875-877) e re d’ Italia e di Provenza (875-877). Fu il quarto figlio dell’ imperatore d’ occidente Ludovico il Pio e della sua seconda moglie Giuditta dei Welf. L’ imperatore cercò di assegnare territori anche al figlio appena nato, ma incontrò delle resistenze da parte degli altri precedenti figli: Lotario, Pipino e Ludovico. L’ imperatore nell’ 829 assegnò ampi territori nella Dieta di Worms. Nell’ 840 Ludovico il Pio morì e si scatenò una guerra tra Carlo e i suoi fratelli. Tra le varie sconfitte ed alleanze nell’843 si giunse ad un compromesso fra i tre fratelli con il trattato di Verdun il quale stabiliva la divisione dei territori

Scheda su BERENGARIO D’ IVREA

Figlio di Adalberto I di Ivrea e di Gisla, figlia di Berengario, re d'Italia e imperatore, Berengario II nel 950, alla morte di Lotario II, ottenne per sé e per il figlio Adalberto la corona d'Italia. La loro posizione politica fu resa debole dal sospetto che avessero avvelenato il loro predecessore, quindi Berengario cercò di rafforzare la legittimità dell'investitura costringendo la vedova di Lotario a sposare Adalberto. In Germania vennero accusati di usurpazione e questo provocò l'intervento dell'allora Re di Germania Ottone. Questi li costrinse alla fuga e assunse il titolo di Re dei Franchi e degli Italici (951). I due marchesi trovarono successivamente un accordo con Ottone che gli confermò la successione nel 952. Il loro atteggiamento e la loro azione politica provocò malcontento fra feudatari ed ecclesiastici quali richiesero più volte un intervento del sovrano tedesco: evento che si realizzò nel 956. Successivamente, Berengario attuò una politica aggressiva nei confronti del Papato che spinse Giovanni XII a richiedere ad Ottone di scendere in Italia per la terza volta (961).Le truppe di Berengario si rifiutarono di combattere, costringendo padre e figlio ad asserragliarsi presso la fortezza di San Leo. Ottone li depose formalmente dal titolo regale e si fece incoronare Imperatore da Giovanni XII. Caduta San Leo nel 963 Berengario fu arrestato ed esiliato.

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La regalità sacra in Inghilterra

Guglielmo, duca di Normandia, nel 1066 varcò la Manica e vinse i sassoni nella battaglia di Hastings, successivamente sottomise il paese e assunse il titolo regale. Nel corso del XII anche i re d’ Inghilterra scelsero la fede come mezzo per consolidare il potere. Come era già avvenuto in Germania e in Francia, il sovrano conseguì il rango di sacerdote o quello di vescovo. In pratica il potere del re era quello di Dio, cioè Dio operava attraverso di lui. Come diceva il trattato dell’ anonimo normanno riguardante la consacrazione dei vescovi e dei re “l’ autorità del re è superiore a quella sacerdotale.” Anche i re d’ Inghilterra iniziarono a toccare la scrofole.

Arazzo di Bayeux che ritrae la battaglia tra Sassoni e Normanni, la carica della cavalleria Normanna.

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La lotta per le investiture

Papa Niccolò II (1058-1061) nel 1059 proclamò che nessun laico compreso l’ imperatore poteva interferire nell’ elezione del pontefice, affidata solo ai cardinali e ai vescovi. Poteva esserci solo l’ approvazione del popolo e del clero romano. Inoltre vietò l’ investitura dei vescovi da parte dei sovrani. Egli rifiutava completamente il carattere sacro della monarchia. Il ruolo decisivo fu quello di papa Gregorio VII, nel 1073, il quale scrisse un testo, Dictatus papae nel 1075 in cui il papato romano rivendica per se ogni potere sia in campo ecclesiastico che politico. Il pontefice esigeva il potere di deporre, assolvere e trasferire i vescovi. Con Gregorio VII, la Chiesa iniziò a trasformarsi in una vera monarchia assoluta centralizzata nel papa. Il papa diventò fonte di diritto, cioè poteva emanare nuove leggi.

Dictatus papae: raccolta di 27 affermazioni ciascuna delle quali specifica un potere del papa. Fu redatta nel 1075 e costituiva il progetto di affermazione dell'autorità assoluta del papa sulla chiesa e su tutti i poteri feudali e monarchici del tempo. La riforma "gregoriana" fu ampia e articolata,l tentava di perseguire obiettivi politici, ma anche morali e religiosi tentando di porre freno alla decadenza della chiesa con la riaffermazione del celibato dei sacerdoti e la lotta contro la simonia.

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Lo scontro con l’ imperatore Enrico IV

Visto che il papa Gregorio VII sosteneva di essere superiore all’ imperatore, sosteneva nella dictatus papae che ogni principe doveva baciare il piede al pontefice in segno di omaggio. Questo scatenò la reazione dell’ imperatore tedesco Enrico IV secondo il quale aveva ricevuto da Dio anche l’ incarico di guidare e amministrare la chiesa. Lo scontro avvenne nel 1075, l’ imperatore reagì facendo deporre il pontefice da ventiquattro vescovi tedeschi e due italiani. Gregorio si difese scomunicando Enrico che determinava l’ espulsione dalla chiesa. Il provvedimento di Gregorio fu accolto da molti signori feudali e determinò l’ isolamento per l’ imperatore. Nel 1077 Enrico IV pressò Canossa (attuale Emilia Romagna) dove ricevette l’ ospitalità Gregorio, prima di ricevere l’ assoluzione, fu costretto a umiliarsi pubblicamente e come penitenza dovette stare per tre giorni in mezzo alla neve senza mangiare e vestito con un sacco, tipico di chi doveva scontare un peccato grave. Questo però non pose fine allo scontro in quanto l’ imperatore nel 1084 occupò la città di Roma e venne scomunicato per la seconda volta nel 1080. Nel 1081 Gregorio scrisse una lettera a Ermanno, vescovo di Metz, dove puntualizzava la sua negazione della sacralità del potere regale. La sacralità apparteneva solo al sacerdote. Il re per il papa era un semplice laico. Gregorio aveva combattuto già prima di entrare in conflitto con l’ imperatore il fenomeno del concubinato. I preti essendo celibi dovevano accentuare le distanze con i laici e stare lontano dalle armi e dalla sessualità, che secondo la mentalità medievale chi le praticava lo rendevano indegno e impuro. Nel XI secolo l’ autorità dei re veniva de socializzata ed era sotto la tutela del papa. La lotta tra papato e impero continuò per quarant’ anni dai successori di Gregorio VII ed Enrico IV. Il conflitto si concluse nel 1122 quando venne stipulato il concordato di Worms che mise fine alla lotta per le investiture. Firmando questo patto l’ imperatore rinunciava a essere il capo della chiesa e una figura misericordiale, quindi la sacralità spettava solo al papa e al clero ed erano gli unici mediatori tra Dio e l’ uomo.

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Scomunica: era un atto di espulsione dalla chiesa e comportava l’ obbligo per tutti i credenti di cessare ogni rapporto con chi fosse stato colpito dal provvedimento del papa

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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

Bibliografia:

Feltri, Bertazzoni, Neri; Chiaroscuro 1- dall’età feudale al seicento; SEI editoreRuata Piazza, Venturi; Il nuovo mondo storia 1-il medioevo; Petrini editore

Sitografia:

Google Immagini

Pagina picasa del professor Gianfranco Marini

Wikipedia

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