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Discomunicazione Anno accademico 2017/2018 Psicologia della Comunicazione Prof.ssa Serino Undicesima Lezione

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Discomunicazione Anno accademico 2017/2018

Psicologia della Comunicazione

Prof.ssa Serino

Undicesima Lezione

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Undicesima lezione: Discomunicazione

Sommario 1. Menzogna

2. Comunicazione schizofrenica

• Capitolo 7 «Discomunicazione e comunicazione patologica» del manuale di Fondamenti di Psicologia della Comunicazione, par 4-5

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Menzogna

Due grandi filoni di ricerca:

• studi naturalistici sul campo (rilevazione dei comportamenti ingannevoli attuati nel corso della vita quotidiana)

• studi sperimentali di laboratorio (analisi sistematica dei processi cognitivi, emotivi e comunicativi coinvolti nell’agire menzognero)

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)

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Le proprietà essenziali della comunicazione ingannevole:

1. falsità del contenuto di quanto è detto

2.consapevolezza di tale falsità

3.intenzione di ingannare il destinatario

• La menzogna è un atto comunicativo, consapevole e deliberato, di ingannare un altro che non è consapevole e che non desidera essere ingannato

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Sequenza della comunicazione ingannevole:

1) A inganna B dicendo l’enunciato p se e soltanto se:

(i) A conosce che p è falso (e che non-p è vero)

(ii) A induce B a condividere e a credere che p

2) A intende ingannare B

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Quattro sottogruppi di inganni:

1. omissione (il parlante omette di fornire al partner alcune informazioni

essenziali per gli scopi di quest’ultimo)

2. occultamento (il parlante nasconde alcune informazioni divergenti o

secondarie per fargli assumere false credenze)

3. falsificazione (il parlante deliberatamente invia al partner informazioni

che sa essere false)

4. mascheramento (il parlante cela informazioni importanti e pertinenti,

fornendo al partner altre informazioni false)

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Il parlante produce inganno per commissione o inganno per

omissione

ma

i fenomeni ingannevoli costituiscono un continuum dai

confini sfumati, in cui uno sfuma nell’altro sulla base

di una certa “somiglianza di famiglia”

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La famiglia delle menzogne

Distinzione fra:

- menzogne preparate (pianificate in anticipo ed esaminate dal mentitore almeno negli aspetti principali)

- menzogne impreparate (dette spontaneamente, di solito come risposta a una domanda inattesa del partner)

- menzogne cooperative (dette per proteggere o aumentare le risorse psicologiche del destinatario)

- menzogne non cooperative (dette per proteggere gli interessi del mentitore)

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Perché facciamo ricorso alla menzogna?

• La comunicazione menzognera è realizzata da persone che sono

dotate di razionalità limitata in grado di raggiungere non la soluzione ideale, ma il cosiddetto ottimo locale.

• La menzogna costituisce un dispositivo volto ad ottenere un vantaggio in più rispetto alla comunicazione veritiera

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La menzogna come gioco a due

Mentitore abile vs. ingenuo. Il mentitore abile è in grado di far

apparire il falso come verosimile e senza presentare differenze

comunicative significative. Il mentitore ingenuo manifesta

comportamenti incongrui e produce una serie di indizi di

trapelamento

Destinatario sospettoso vs. acquiescente. Il destinatario

sospettoso è abile nel porre le domande sempre più precise,

verificando la corrispondenza dei fatti. Il destinatario

acquiescente è guidato da un elevato livello di credulità e

dall’inclinazione per la verità

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Come diciamo le menzogne

1. Strategie linguistiche della menzogna

• Ambiguità e prolissità (destinatario acquiescente e silenzioso): il

mentitore cerca di “diluire” la falsità e di renderla meno identificabile;

dire per non dire

• Assertività ed evitamento ellittico (destinatario sospettoso): il

mentitore impiega forme elusive e reticenti per esprimersi, con lo

scopo di dire il minimo necessario; esimersi dal dire

• Impersonalizzazione: il mentitore intende evitare di assumersi le

responsabilità di quanto sta dicendo e si propone di dissociarsi dagli

enunciati

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Strategie non verbali della menzogna

Non esiste un repertorio fisso e ricorrente di indizi non verbali

• Attività motoria : può subire un incremento generale o, al contrario,

presentare una diminuzione fino a giungere a forme di ipercontrollo con

conseguenti forme di rigidità

Di conseguenza, gli indizi di smascheramento sono molto

variabili, individuali e contingenti, presenti in una certa situazione

e, probabilmente, assenti in un’altra

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• Movimenti delle mani: in generale, i mentitori presentano un decremento dei movimenti delle mani durante la menzogna; tuttavia, questo comportamento varia in funzione della struttura di personalità del mentitore

• Voce: in generale, si riscontra un innalzamento e una maggiore variabilità del tono; tuttavia, si rileva la presenza di variazioni nei profili vocali, in funzione della condizioni psicologiche dei mentitori

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Quale migliore mentitore che il mentitore sincero?

Due ipotesi circa la Competenza della comunicazione menzognera

1. Personalità machiavellica e comunicazione menzognera

Personalità machiavellica: costrutto psicologico che intende descrivere la disposizione a manipolare e a sfruttare gli altri, giustificando tale condotta per scopi di adattamento

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2. Autoinganno

Riguarda soprattutto situazioni relazionali complesse; può essere

considerato come un mezzo efficace per mentire agli altri in modo

credibile perché il mentitore «crede» al contenuto menzognero (tra i

vari modelli esplicativi, è un sistema di protezione del sé).

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1. Comunicazione patologica

Caso - Mi ami? - Certo, cara! - Perché non me lo dici mai? - Te lo sto dicendo. - Me lo dici ora, perché te l’ho chiesto. - Ma comunque ti sto dicendo che ti amo. - Sii più spontaneo! - ???

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Comunicazione = attività relazionale che tocca le radici dell’identità personale e della posizione sociale di ogni individuo

Condizione essenziale del benessere e del disagio psicologico

Stretta interdipendenza fra i disturbi comunicativi e i disturbi psicopatologici

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Comunicazione schizofrenica

Schizofrenia: dissesto generale della personalità; è una delle forme più gravi di disagio psichico Ma qui parleremo di Modelli schizofrenici di comunicazione: lo stile schizofrenico di comunicazione non riguarda soltanto il soggetto che manifesta i sintomi, ma anche gli altri membri della famiglia

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Comunicazione paradossale

Il paradosso pragmatico

•relazione asimmetrica fra chi avanza una determinata ingiunzione (del tipo “Sii spontaneo!”) e chi deve eseguirla, che viene a trovarsi in una posizione insostenibile

•il destinatario non è nella condizione di “uscire fuori” dallo schema relazionale e di metacomunicare ribellandosi a tale ingiunzione

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• Effetti della comunicazione paradossale:

• Impossibilità di definire le relazioni fra i partecipanti: minaccia e

attacco mortale sia alla comunicazione sia all’identità personale;

la mancanza di definizione rende la relazione insostenibile e la

comunicazione impossibile

• Meccanismo di base: richiesta paradossale di cambiare una

definizione della relazione che non è mai stata definita;

ognuno è sbagliato, qualunque cosa faccia e in qualsiasi modo

lo faccia

• Condizione comunicativa indefinibile: richiesta assurda di

definire una relazione che non è stata mai definita

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Teoria del doppio legame

Teoria del doppio legame (ipotesi esplicativa della

comunicazione paradossale sottesa alla schizofrenia):

• due o più persone sono coinvolte in una relazione che ha

un rilevante valore per la sopravvivenza di una o più di esse

• un membro invia a un altro questa tipologia di messaggio:

a) asserisce qualcosa, b) asserisce qualcosa sulla propria

asserzione a un altro livello comunicativo, c) queste due

asserzioni si escludono a vicenda

• al destinatario è impedito di uscire fuori dalla relazione né

metacomunicando, né fuggendo via.

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Effetti della comunicazione paradossale

Desincronizzazione e desintonizzazione strutturale e funzionale fra i diversi sistemi di significazione e di segnalazione

Frammentazione e dispersione del significato smarrimento e confusione mentale del destinatario (non sa quale parte di

significato assumere come predominante) val)ida)

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Le squalifiche conversazionali

Si parla di squalifica conversazionale del messaggio A da parte del

messaggio B, se sono assenti segnali di marcatezza sul passaggio di

argomento e se i contenuti espressi nel messaggio B sono

incongruenti con il messaggio A

• Incongruità: vengono completamente e implicitamente ignorati

l’interlocutore e quanto egli ha detto

• Valore di disconferma relazionale: condizione comunicativa nella

quale l’interlocutore non prende atto dell’esistenza del parlante

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Le forme di squalifica conversazionale

Diverse forme di squalifica conversazionale: • evadere e cambiare argomento o mandare messaggi contraddittori;

• sostituire un significato metaforico e figurato con uno letterale (ad esempio,

«mi tratti sewsmpre come un bambino!» «ma tu sei un bambino»)

• la squalifica di status (si passa dal contenuto del messaggio A a un

messaggio B che riguarda la posizione relazionale dell’interlocutore, ad

esempio «una brava moglie sa sempre cosa è meglio per il marito»)

•Messaggi ipercritici o generalizzanti («fai sempre così»)

• la lettura del pensiero («so che la pensi così anche se stai dicendo il

contrario»)

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Applicazioni: Pubblicità ingannevole

Per “pubblicità ingannevole” si intende quella che in qualsiasi modo sia idonea a indurre in errore le persone cui è rivolta e che possa pregiudicare il loro comportamento economico ovvero possa ledere un concorrente

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Un caso

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Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, dopo una verifica della veridicità dell’affermazione condotta attraverso analisi comparative sui due prodotti, ha dichiarato che non c’è “una sostanziale superiorità in termini di caratteristiche ed efficacia” del detergente Dash rispetto a Dixan. Di conseguenza l’Antitrust ha impedito a Procter & Gamble di continuare a diffondere lo spot, e ha condannato la società a pagare una multa di 100mila euro

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