Introduzione: continuità con il Seminario di primavera 2014 (Norma Sartori)
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MEDICINA GENERALE: un caleidoscopio di suggestioni
CSeRMEGCentro Studi e Ricerche in Medicina Generale
XXVI Congresso Nazionale CSeRMEGGarda, 24–25 ottobre 2014
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Siamo qui …
… dopo il seminario di primavera, momento creativo e fucina di idee, che oggi andremo ad approfondire e
discutere
N.Sartori-CSeRMEG 2014
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Seminario di primavera
5 aprile 2014
Problemi clinici in Medicina generale: Gestione individuale o multi-professionale
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Focus su: multi-disciplinarietà e multi-professionalità
• Quando, quanto spesso e per quali necessità i problemi clinici affrontati nella Medicina Generale si gioverebbero di una gestione multi-professionale o multidisciplinare?
• Per rispondere alla domanda si è lavorato in gruppo raccontandosi storie cliniche attraverso le quali si è cercato di individuare limiti e possibilit del lavoro à̀�individuale del medico in condizioni cliniche di comune occorrenza, confrontandolo con le potenzialit , nelle à̀�medesime condizioni cliniche, di eventuali team multi-professionali di Medicina Generale.
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Le storie cliniche
• Attraverso il confronto multi-professionale (medici, infermieri, farmacisti e collaboratrici di studio) ogni gruppo ha narrato ed analizzato una storia complessa (con attenzione alla multi-professionalità)
• Tutte e le 5 storie scelte dai gruppi concernevano situazioni di cronicità o di acuzie innestatasi su una condizione di patologia cronica
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http://www.csermeg.it
• http://www.csermeg.it/s_files/sin_documenti/allegati/csermeg_seminario_2014_1_1407079329.pdf
• http://www.csermeg.it/s_files/sin_documenti/allegati/csermeg_seminario_2014_2_1407079736.pdf
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Rombo di tuono • I bisogni assistenziali analizzati più in profondità:
– Della paziente, ma anche dei familiari– Problemi economici– Situazione abitativa non florida– Sradicati dal luogo di origine
• Alla luce dei criteri della Starfild:– Bisogni diversi: prima e dopo il TS– Ricovero in RSA– Servizi domiciliari carenti– Problema di integrazione dei servizi– Mancato coordinamento degli interventi
• Infermiera e segretaria nel nostro gruppo ipotizzano un ambulatorio in cui il lavoro svolto è deputato anche all’addestramento del care giver e di quanti si occupano dell’assistenza a domicilio
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Orso Bruno
SOGGETTIVITA’PROBLEM SETTING
OBIETTIVITA’ VALUTAZIONEPROBLEM SOLVING
PIANIDECISION MAKING
ESITI DELLA CONSULTAZIONE
CLINICA
Lesioni ischemiche al piedeGlicemia alteratadepressione
RELAZIONE
Scelta con ottimo rapporto medico paziente
Emergenza di problemi relazionali paziente - figlia
Contattare il medico del merito per scoprire eventuali problemi organiciContattare l’assistente sociale
ORGANIZZA CURE
Evidente difficoltà a gestire l’insulinaMedicazioni già impostate, ma l’infermiera guarda solo il piede
Cercare risorse al di fuori dei parenti stretti, cioè il marito; non c’erano amici e vicini che potessero aiutare (recentemente arrivati dall’australia)
Un infermiere della MG sarebbe stato un plus valore: es. gestire le glicemie a stretto contatto con il medicoProblemi per i nostri infermieri che non possono andare a domicilio per mancata copertura assicurativaMeglio un libero prof
Guardia medica integrata con il MMGInfermiere che possa lavorare a domicilioREGALO UNA PELLE DI DI ORSO BRUNO
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SLA senza livore aggiunto • Se un nostro paziente viene dimesso e torna a casa. Come programmiamo il rientro?• Serve una RETE: servizio di assistenza da parte di mmg, infermiere, fisioterapista, specialisti
(neurologo, pneumologo …)• La famiglia è in grado di reggere il rientro? Qualcuno della struttura dove è ricoverato. • Le persone che lo seguiranno andranno FORMATE• Verificare l’adeguatezza della casa• Supporto psicologico per medici e familiari che lo seguono (essendo terminale)• Pensiamo un periodo di prova al domicilio• Molti hanno paura di una dimissione di questo tipo• Carenze: gestione della terapia palliativa coinvolgere il palliativista• Chi si occupa di valutare i bisogni e attivare i servizi: differenza a seconda del contesto• La morte: va gestita la relazione con la famiglia, anche prevedendo come agire in caso di acuzie. LO
DEVE FARE IL MMG• Avere uno strumento informativo (informatico) è fondamentale in qualsiasi momento per garantire
continuità• La CA va coinvolta attivamente• E la telemedicina? Potrebbe aiutarci?• Il MMG non dovrebbe fare lo smistatore di richieste burocratiche, ma dovrebbe esserci una figura
segretariale
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La somma di più io non è detto che faccia sempre noi
SOGGETTIVITA’PROBLEM SETTING
OBIETTIVITA’ VALUTAZIONEPROBLEM SOLVING
PIANIDECISION MAKING
ESITI DELLA CONSULTAZIONE
CLINICA
Molteplici acuzie senza controllo
CatetereTracheostomiaTetraplegia….
RELAZIONE
La nipote governava fortemente la situazione: sopravvivere ad ogni costo!!!
Ridiscutere la situazione (MMG, tirocinante e infermiera) cozza sempre contro la volontà della moglie
Non si arriva ad elaborare l’accettazione della situazione da parte della nipote
ORGANIZZA CURE
Ostacolo a qualsiasi sogno di cambiamento che abbia il MMG o il giovane collega
Migliorare la coordinazione delle varie figure professionali attorno al paziente
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Un padre ingombrante• Obiettivo dei curanti: tenerlo a domicilio il pi possibile ù̀�• Criticità e/o carenze di conoscenze cliniche: numerose carenze, ma
colmarle non servirebbe al paziente • Criticità relazionali: il vero punto debole è il padre che è di ostacolo • Soluzione possibile: inserire lo psicologo. Provare un incontro con
uno psicologo e la famiglia • Criticità organizzative: poche. La rete funziona ed è solida. Il MMG
lavora bene con cure palliative, infermieri, CA, assistenti sociali. Unico punto debole L’OSPEDALE il MMG è andato a parlare direttamente con i colleghi ospedalieri
• La peculiarit della MG: ruolo di coordinare i diversi attori della à̀�rete.
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ANAMNESI COMPLESSA(STORIA DI SOFFERENZA)
MANCANZA DI RESIDENZA
IMPOSSIBILE ACCEDERE AD RSA
NUMEROSI SPECIALISTIDELLA STESSA DISCIPLINA
UNICA CONTINUITA’LE INFERMIERE E IL MMG
BISOGNI ASSISTENZIALI PAZIENTE
BISOGNI ASSISTENZIALIFAMIGLIA E CARE GIVER
PROBLEMIECONOMICIPROBLEMI SOCIALI
SRADICAMENTO/SOLITUDINE
SERVIZI DOMICILIARICARENTI
PROBLEMA DI INTEGRAZIONE DEI SERVIZI
TSO
MANCATO COORDINAMENTODEGLI INTERVENTI
PROBLEMI RELAZIONALIFAMIGLIARI
NUMEROSI SPECIALISTI DI DISCIPLINE DIVERSE
NUMEROSI REPARTIOSPEDALIERI
COMPLESSITA’ CLINICA (TP E CONTROLLIDIABETE, SLA)
DIMISSIONENON PROTETTA
SERVIZI DOMICILIARI ASSENTI A CERTE ORE
ASSENZA DI RETE INFORMALE
COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE (SLA, DIABETE)
COMPLESSITA’ GESTIONALE
ECCESSO DI CURE
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Vissuti degli operatori
FRUSTRAZIONE
INADEGUATEZZA
RABBIA
PAURA
SENTIRSI OSTACOLATI
DUBBI
FATICA
GRATIFICAZIONE
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Complessità emerse dalle storie
• Clinica• Relazionale • Assistenziale• Gestionale e di contesto
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Complessità clinica e relazionale
• Clinica– Psicosi– Diabete complicato (amputazione)– SLA– Tetraparesi, ventilazione assistita ecc– Patologia neurodegenerativa non meglio precisata
• Relazionale – tra famigliari e paziente– tra famigliari operatori e paziente– tra operatori (medici, medici di MG, infermieri, fisioterapeuti ecc)– tra servizi (reparti ospedalieri, servizi assistenziali sociali, domiciliari
ecc)
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Complessità assistenziale e gestionale
• Assistenziale– Coordinazione dell’assistenza a partire dai bisogni del paziente– Mutazione/evoluzione dei bisogni assistenziali anche rapida
(prima e dopo il ricovero, il TSO, un’acuzie …)– Eccesso di cure
• Gestionale e di contesto– Chi gestisce cosa (PEG, azioni mediche? Infermieristiche?)– Aspettative di pazienti e famigliari (l’immortalità)– La continuità delle cure– Carenze formative del personale (soprattutto per
strumentazioni complesse, di solito ospedaliere)
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Affrontare la complessità/cronicità(accessibilità-completezza-coordinazione-continuità)
• Infermiera dedicata del MMG• Ambulatorio infermieristico per istruire pazienti e care
giver• Collaborazione tra MMG (necessità di contattare il MMG
del care giver, problematico)• MMG: non abdicare al ruolo di referente per il paziente e
la sua famiglia in una rete complessa di curanti• Il gruppo come luogo di forza, luogo in cui ognuno ricopre
il proprio ruolo, medici, infermieri e collaboratrici di studio, nel gestire i bisogni di salute del paziente (es. liberare il medico da impegni burocratici non suoi)
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Percorso del congresso
Come deve essere una MG di buona qualit , à̀�che risponda ai bisogni dei
pazienti?
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QUALICOPC G.Visentin
QUALITY INDICATORS FOR
PRIMARY CARE: THE
STARFIELD’S LEGACY
K.Kinder ARCHEOLOGIA DELLA MG
ITALIANA F.Benincasa
L’EDITORIA DELLA
MEDICINA GENERALE
R. Satolli
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L MOVIMENTO GIOTTO: PRESENTAZIONE DI ATTIVITÀ E
PROGETTI
G.Marini, A.Menin, A.Mereu
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www.clipslab.org
Percorsi paralleli venerdì
1. Strumenti e apparecchiature diagnostiche in Medicina Generale (M.Tombesi)
2. Cronicit , complessit , didattica e à̀� à̀�paziente simulato (N.Sartori, F.Valcanover)
3. Studio sulla fragilit in Veneto: spunti per à̀�la ricerca in Medicina, Generale (I parte) (S.Ivis, V.Caimi)
4. Il lavoro multi-professionale: MMG, personale di studio e infermiere (I parte) (G.Danti, E.Poli
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www.clipslab.org
Percorsi paralleli sabato
1. Orientarsi nei problemi psichiatrici in MG (F.Benincasa)
2. Un “testo” di riferimento per la MG? (S.Pagliani, S.Berbabè)
3. Studio sulla fragilit in Veneto: spunti per à̀�la ricerca in Medicina, Generale (II parte) (S.Ivis, V.Caimi)
4. Il lavoro multi-professionale: MMG, personale di studio e infermiere (II parte) (G.Danti, E.Poli)
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Percorsi del pomeriggio
Nei percorsi di apprendimento paralleli del pomeriggio, organizzati in gruppi, si esploreranno le aree di azione della Medicina Generale: Formazione specifica, Ricerca sul campo, Clinica, Organizzazione. Come si apprende in medicina generale, quali strumenti per l’apprendimento sul campo, quali in aula, quali durante il periodo di studi e quali in una formazione continua che deve coprire tutta la vita professionale, con un fattore unificante, medico e altre figure sanitarie come professionisti che condividono una mission, occuparsi dei bisogni di salute dei pazienti con particolare attenzione anche alla “patient safety”