Introduzione alla filosofia

3
Filosofia Cos'è la filosofia per Aristotele? Per Aristotele, la filosofia è meraviglia. È ossia un sapere disinteressato, ricercato al puro scopo di sapere, e non per fini diversi dalla conoscenza stessa; è quindi l'opposto dei saperi produttivi. La meraviglia porta alla convinzione di non sapere; gli uomini filosofano dunque per fuggire l'ignoranza, esercitando dapprima la meraviglia sulle difficoltà a portata di mano, sino ad arrivare alle domande fondamentali. La prova della natura intrinseca della filosofia è facilmente dimostrabile: basti considerare che gli uomini cominciarono a praticare questo tipo di intelligenza solamente una volta muniti del necessario per sopravvivere e per condurre un'esistenza piacevole. Essendo un'attività fine alla conoscenza stessa, è priva di un carattere strumentale ed è perciò considerata libera. A causa della natura servile degli uomini (schiavo dei suoi bisogni), Dio soltanto può possedere una simile sapienza. È quindi da considerare una scienza divina, ed è per questo che si può considerare la migliore. Il possesso di tale scienza deve portare la persona ad uno stato contrario a quello nel quale si iniziano le ricerche, che è migliore. Ad esempio, ci si può meravigliare che il mondo sia composto da atomi e dalle sue leggi. Ma per un chimico/fisico meraviglierebbe di più un mondo che non funziona sulle suddette leggi. Qual'è l'emozione che è più strettamente connessa alla filosofia, secondo Aristotele? Perché? Per Aristotele, l'emozione più connessa alla filosofia è la meraviglia. È infatti il sentimento di sorpresa dinanzi l'inaspettato che rende l'essere umano consapevole di non sapere, portandolo a filosofare puramente per fuggire l'ignoranza con la sapienza, fine quindi a sé stessa. Si pratica infatti solamente una volta muniti del necessario per sopravvivere e per condurre un'esistenza piacevole, cominciando dapprima a rispondere alle difficoltà immediate sino a rispondere a domande fondamentali. In quale duplice senso, secondo Aristotele, la filosofia è un sapere divino? Per Aristotele, la filosofia è un sapere divino perché tale è il suo contenuto, e perché solo Dio può possederla, in quanto scienza libera. Essendo una scienza libera a causa della sua natura intrinseca, essa non può venire posseduta da nessun essere umano, in quanto schiavo dei propri bisogni; ragion per cui, Dio soltanto è dotato di un simile privilegio. E proprio perché divina, si ritiene tale (divino) il suo contenuto. Quale caratteristica attribuisce Aristotele al sapiente? Per Aristotele, sapiente è colui che si meraviglia, e che attribuisce quindi un valore intrinseco alla filosofia. Per giungere a tale conclusione deve perciò averla sperimentata in qualche misura; tale privilegio è concesso solamente agli uomini liberi, che già sono muniti del necessario alla sopravvivenza e alla conduzione di un'esistenza piacevole. Perché, secondo Aristotele, la filosofia è l'unica scienza ad essere libera? Per Aristotele, essendo un'attività fine alla conoscenza stessa, è priva di un carattere strumentale ed è perciò considerata libera. Si pratica infatti solamente una volta muniti del necessario per sopravvivere e per condurre un'esistenza piacevole. Cos'è il valore intrinseco ed estrinseco? Il valore intrinseco descrive il valore “fin di sé”, inerente alla natura più intima della cosa stessa; il suo valore rimarrebbe quindi invariato se anche fosse l'unica cosa ad esistere. È invece definito estrinseco il valore che non riguarda l'essenza della cosa stessa, ma che nasce bensì dalle sue relazioni con entità esterne. Il livello più basso di valore estrinseco è quello strumentale; qualcosa dotato

description

Un testo di introduzione alla filosofia. Vengono trattate definizioni di base cominciando da quella della filosofia stessa, da un punto di vista aristotelico

Transcript of Introduzione alla filosofia

  • Filosofia

    Cos' la filosofia per Aristotele?Per Aristotele, la filosofia meraviglia. ossia un sapere

    disinteressato, ricercato al puro scopo di sapere, e non per fini diversi dallaconoscenza stessa; quindi l'opposto dei saperi produttivi. La meraviglia portaalla convinzione di non sapere; gli uomini filosofano dunque per fuggirel'ignoranza, esercitando dapprima la meraviglia sulle difficolt a portata dimano, sino ad arrivare alle domande fondamentali.

    La prova della natura intrinseca della filosofia facilmentedimostrabile: basti considerare che gli uomini cominciarono a praticare questotipo di intelligenza solamente una volta muniti del necessario per sopravviveree per condurre un'esistenza piacevole.

    Essendo un'attivit fine alla conoscenza stessa, priva di un caratterestrumentale ed perci considerata libera. A causa della natura servile degliuomini (schiavo dei suoi bisogni), Dio soltanto pu possedere una similesapienza. quindi da considerare una scienza divina, ed per questo che si puconsiderare la migliore.

    Il possesso di tale scienza deve portare la persona ad uno stato contrarioa quello nel quale si iniziano le ricerche, che migliore. Ad esempio, ci sipu meravigliare che il mondo sia composto da atomi e dalle sue leggi. Ma per unchimico/fisico meraviglierebbe di pi un mondo che non funziona sulle suddetteleggi.

    Qual' l'emozione che pi strettamente connessa alla filosofia, secondo Aristotele? Perch?

    Per Aristotele, l'emozione pi connessa alla filosofia la meraviglia. infatti il sentimento di sorpresa dinanzi l'inaspettato che rende l'essere umanoconsapevole di non sapere, portandolo a filosofare puramente per fuggirel'ignoranza con la sapienza, fine quindi a s stessa.

    Si pratica infatti solamente una volta muniti del necessario persopravvivere e per condurre un'esistenza piacevole, cominciando dapprima arispondere alle difficolt immediate sino a rispondere a domande fondamentali.

    In quale duplice senso, secondo Aristotele, la filosofia un sapere divino?Per Aristotele, la filosofia un sapere divino perch tale il suo

    contenuto, e perch solo Dio pu possederla, in quanto scienza libera. Essendo una scienza libera a causa della sua natura intrinseca, essa non

    pu venire posseduta da nessun essere umano, in quanto schiavo dei propribisogni; ragion per cui, Dio soltanto dotato di un simile privilegio.

    E proprio perch divina, si ritiene tale (divino) il suo contenuto.

    Quale caratteristica attribuisce Aristotele al sapiente?Per Aristotele, sapiente colui che si meraviglia, e che attribuisce

    quindi un valore intrinseco alla filosofia. Per giungere a tale conclusione deveperci averla sperimentata in qualche misura; tale privilegio concessosolamente agli uomini liberi, che gi sono muniti del necessario allasopravvivenza e alla conduzione di un'esistenza piacevole.

    Perch, secondo Aristotele, la filosofia l'unica scienza ad essere libera?Per Aristotele, essendo un'attivit fine alla conoscenza stessa, priva

    di un carattere strumentale ed perci considerata libera. Si pratica infattisolamente una volta muniti del necessario per sopravvivere e per condurreun'esistenza piacevole.

    Cos' il valore intrinseco ed estrinseco?Il valore intrinseco descrive il valore fin di s, inerente alla natura

    pi intima della cosa stessa; il suo valore rimarrebbe quindi invariato se anche fosse l'unica cosa ad esistere.

    invece definito estrinseco il valore che non riguarda l'essenza della cosa stessa, ma che nasce bens dalle sue relazioni con entit esterne. Il livello pi basso di valore estrinseco quello strumentale; qualcosa dotato

  • esclusivamente di valore strumentale non avrebbe motivo di esistere in una realt isolata.

    Cos' un'attivit dotata di valore intrinseco?Un'attivit viene considerata dotata di valore intrinseco se completamente

    priva di valore strumentale: quindi un'attivit inutile. Tali praticherappresentano il gradino pi alto nella scala delle priorit: solamente unavolta muniti del necessario per sopravvivere e garantirsi un'esistenza piacevoleci si rivolge a simili attivit.

    Quando si ama qualcuno/qualcosa si attribuisce all'entit amata un valoreintrinseco, in quanto non ci si domanda lo scopo della suddetta azione; amare quindi un'esempio di attivit fine a s stessa.

    Che cosa si intende per cosa/persona/attivit dotata di valore intrinseco?Attribuendo un valore intrinseco ad un'entit, la si giudica degna di esistereda sola, in quanto fine a s stessa.

    Qual' il tipo di vita pi nobile e che rende veramente felici secondo Aristotele?

    La meraviglia uno stato mentale legato esclusivamente alla mente umana;senza quest'ultima, non esisterebbe. Sono quindi le attivit scaturite dallameraviglia, cio quelle dotate di un forte valore intrinseco, a distinguerel'essere umano; la loro pratica rappresenta quindi lo stile di vita pi nobileche un uomo potrebbe praticare.

    Essendo anche le attivit pi inutili, bisogna poter condurre un'esistenzalontana dagli affari che rubano tempo all'ozio; ironicamente, pratichiamo gliaffari proprio per garantirci del tempo libero.

    Cosa intende Erodoto dicendo che il nomos re di tutte le cose e con la connessa consapevolezza relativit del proprio modo di pensare e di agire?

    Per Erodoto, il nomos (ovvero le tradizioni) il bene pi importantedegli esseri umani. Ognuno sceglierebbe le proprie usanze anche una volta aconoscenza di tutte le altre.

    bene distinguere il nomos dalla coscenza: quest'ultima rappresenta lacapacit di un essere umano di distinguere il giusto dallo sbagliato, e viene inparte influenzata dalle tradizioni. Esse definiscono anche riti e miti.

    Persino il modo di pensare ed agire parzialmente plasmato dal nomos,sicch a tradizioni diverse corrispondono menti diverse; Erodoto considera ogniuomo consapevole di questa relativit.

    Che cosa si intende con il termine relativismo ?Il relativismo una dottrina basata sulle tesi di Protagora, che viene

    riassunta definendo l'uomo come misura di tutte le cose. Sostiene cio ilcarattere relativo della conoscenza e dei valori: viene quindi rifiutata l'ideadell'esistenza di verit assolute e princpi universali.

    anche annullato il concetto di verit e falsit; definendo la veritcome sensazione del momento, ci che uno percepisce sar sempre vero,relativamente all'individuo a cui appare.

    Illustra l'interpretazione relativistica della nozione di follia suggerita nel Teeteto, evidenziando le differenze rispetto a quella comunemente accettata.

    Per Teeteto, viene definito folle colui che fortemente deviato dalproprio nomos, al punto in cui impensabile conviverci ritenendolo un individuopericoloso; la sua verit inoltre incomprensibile. Deve inoltre rappresentareun'opinione strettamente minoritaria. Per questi motivi, ogni societ produrr ipropri folli.Comunemente viene definito folle una persona con deficit mentali.

    Perch la conoscenza sensazione un relativismo cognitivo?La conoscenza definita come sensazione riconduce alle tesi relativiste.

    Viene considerato cognitivo in quanto si definisce verit come sensazione delmomento; ci decreta che le percezioni di un uomo rappresenteranno sempre laverit, che per relativa all'individuo a cui appartiene.

  • Come interpreta il relativista la distinzione tra sogno e veglia? accordato che non esiste un netto confine tra realt e sogno: vige

    sempre una certa discontinuit temporale dovuta alla nostra natura biologica.Definendo la verit come sensazione del momento, si pu constatare che la realtdel sogno reale nel suo momento; ci si rende conto della sua natura oniricasolamente quando il suo ricordo diventa incompatibile con la verit attualedella veglia.

    Definisci i termini necessario e contingente.La necessit descrive l'immutabile relazione presente tra due o pi

    entit.La contingenza racchiude quell'insieme di fattori imprevedibili che

    modificano od ostacolano la normale relazione dettata dalla necessit.